Consigli pratici per un location scouting efficace - OpenstarTs

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Consigli pratici per un
location scouting efficace

                                                               gianluca novel
                                           Friuli Venezia Giulia Film Commission

Personaggi, storie e luoghi. Questi, in sintesi, gli ingredienti che il raccon-
to cinematografico trasforma in immagini. Succede spesso che le storie
e i personaggi si prendano la ribalta assoluta in fase di sceneggiatura,
lasciando ai luoghi il ruolo di semplice sfondo. Eppure, quando la pa-
rola scritta diventa immagine, anche la scelta degli ambienti influisce,
spesso in modo determinante, nella riuscita di un film e se la pellicola
ha successo anche i luoghi diventano, al pari di attori e registi, oggetto
di culto. Prova ne è che già da qualche anno si organizzano tour e visite
guidate sulle location rese celebri dal cinema.
     Scrivere le immagini è il titolo di questi quaderni di sceneggiatura,
volumi che vogliono dare visibilità ai migliori progetti del Premio Matta-
dor, una vetrina affinché le parole scritte possano trasferirsi sul grande
schermo. Il mio intervento si inserisce proprio in quel lasso di tempo,
lungo o breve che sia, che serve ad ogni progetto per realizzarsi, ovvero
quel momento in cui la parola scritta prende vita e si trasforma in volti,
paesaggi, voci e rumori.
     Per Non vedo, non sento, non parlo, la sceneggiatura di Francesca
Scanu e Andrea Zuliani, che trovate in questo volume, questo percorso             277
di trasformazione è già iniziato con un primo scouting, come viene chia-
mata la fase di ricerca delle location. La ricerca della colonia estiva che
ospita il gruppo dei ragazzi è stata, vista l’importanza che ha nella sce-
neggiatura, la prima cosa da fare e forse è stata trovata. Vorrei iniziare
      proprio dal momento in cui si sale in automobile alla ricerca di luoghi,
      sperando di dare qualche informazione - spero utile - a chi, sceneggiato-
      re o regista, si appresta a farlo. Una sorta di “pentalogo per uno scouting
      efficace” o “cinque cose da tenere a mente nella scelta delle location”
      per chi vorrebbe raccontare una storia che poi possa essere realizzabile,
      anche senza budget hollywoodiani.

      Muovetevi per tempo

      Ogni scouting è un’avventura a sé stante, una specie di caccia al tesoro
      sempre diversa. Sia che il soggetto preveda una geografia di luoghi bene
      precisa, sia che al contrario si cerchi ancora di trovare uno sfondo alla
      storia che si vuole raccontare, la dimensione avventurosa del girovagare
      scattando foto e dialogando con le persone è davvero stimolante.
          Succede però che spesso si è costretti a correre e ciò che può as-
      somigliare ad un gioco divertente ed emozionante, diventi un incubo.
      Qualche anno fa, la produzione di Giuseppe Tornatore contattò la FVG
      Film Commission: in Austria qualcosa era andato per il verso sbagliato
      ed erano venute meno una serie di location già scelte. Il regista siciliano,
      con cui avevamo già lavorato per La sconosciuta, voleva trovare in Friuli
      Venezia Giulia la soluzione a quell’emergenza. Inutile sottolineare quan-
      to fossimo lusingati da tanta stima e felici del suo ritorno, ma il breve
      tempo a disposizione ci costrinse ad una vera e propria corsa contro il
      tempo; ricordo di aver percorso oltre 3.000 km in meno di una settima-
      na per trovare una villa il cui esterno si combinasse a quella viennese.
      The Best Offer fu poi un grande successo, ma tutti, regista in primis,
      faticammo il doppio.
          Al netto dei mille imprevisti che potrebbero costringervi ad agire di
      fretta, muoversi per tempo può risparmiarvi molta fatica. Le film com-
      mission hanno database fotografici completi e saranno ben felici di aiu-
      tarvi: fatevi mandare fotografie con proposte di location, servirà a voi
      per conoscere luoghi nuovi e alle film commission per tarare meglio un
      eventuale sopralluogo. Contattatene più di una, saranno in ogni caso
      contatti e relazioni utili per il futuro. Fatelo anche se la vostra sceneggia-
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      tura non è ancora conclusa o avete solo un soggetto: è proprio quello il
      momento migliore per cercare l’ispirazione, l’idea in loco. Un’esplorazio-
      ne che vi porti a contatto con il territorio e la gente, con i personaggi e le
storie che lo abitano ma, senza lo stress che l’imminenza delle riprese
naturalmente impone. Se poi vi capitasse di innamorarvi di una location
potreste riscrivere la sceneggiatura sui luoghi reali, potendo pianificare
quindi con largo anticipo tutta una serie di fattori, artistici, tecnici e logi-
stici che vi faranno poi lavorare in armonia con il territorio, riducendo al
massimo i problemi e gli imprevisti.

Valutate i punti deboli

Avete in mente la location chiave del vostro film fin dal primo minuto?
Avete trovato finalmente l’appartamento per il vostro protagonista? Ri-
nuncereste a tutto, ma non a quella piazzetta sul mare per il finale? Pri-
ma di fare la guerra al vostro produttore e litigare fin da subito con l’or-
ganizzatore del vostro film cercate di essere oggettivi e, soprattutto, di
valutare bene il budget a vostra disposizione. Ci sono moltissimi aspetti
da considerare oltre a quelli puramente artistici che potrebbero com-
plicare le cose ed è sempre un bene affrontarli, nel limite del possibile,
già in fase di scouting. Sembrerà scontato, ma una location deve essere
innanzitutto accessibile, la strada che avete percorso in automobile sarà
percorribile anche dai camion di produzione? In caso contrario, quanto
dista la location da un ipotetico campo base? Ci sono nelle vicinanze
dei parcheggi per i mezzi tecnici? Ricordatevi che ogni minuto di trasfe-
rimento è tempo sottratto alle riprese.
    Cercate poi di vedere una location, per quanto possibile, nella sta-
gione in cui sono programmate le riprese. Eviterete così che quel pae-
saggio plumbeo e desolato che così ben si sposava con la scena da
girare, si ripresenti dopo qualche mese rigoglioso e idilliaco. La luce e
la vegetazione trasformano i luoghi in modo sorprendente ed inatteso.
Considerate poi fattori quali l’esposizione, i rumori, il possibile afflusso
di turisti, e cercate di farvi un quadro meteo della stagione il più possibi-
le documentato. Informatevi da subito su eventuali difficoltà di permessi
e sui vincoli artistici e paesaggistici. Gli appartamenti? In assenza di un
bell’ascensore capiente, non andate oltre al primo, massimo secondo
piano. Sarà più facile illuminare l’ambiente da fuori e portare su tutto il
materiale di ripresa. Ultimo ostacolo, ma forse il più importante: il costo.
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Quanto costa la location? Non solo in termini di affitto, ma anche di logi-
stica e interventi scenografici.
Considerate le alternative

      Se non l’avete ancora fatto, guardatevi Lost in La Mancha, un bellissimo
      documentario sulla realizzazione del film incompiuto The Man Who Kil-
      led Don Quixote di Terry Gilliam. Il documentario è stato girato da Keith
      Fulton e Louis Pepe, due collaboratori di Gilliam ed è composto fonda-
      mentalmente dalle riprese dietro le quinte della lavorazione del film,
      naufragato a causa di un’incredibile concomitanza di eventi. I primi ciak
      vengono battuti a Las Bardenas Reales, una riserva naturale in Navarra,
      un paesaggio semidesertico dalle forme sorprendenti, paragonabili ai
      canyon americani. Il secondo giorno comincia a piovere a dirotto e tutto
      attorno al set si formano veri e propri fiumi che trascinano via tutte le
      attrezzature, riparate alla bene e meglio sotto alcuni teloni. E’ un vero e
      proprio uragano che quando finalmente se ne va, lascia un mare di fan-
      go ovunque. Il colore della terra è cambiato, si è scurito e, soprattutto, la
      morfologia di quel canyon non è più la stessa.
          Succederanno altre disavventure anche nei giorni seguenti che com-
      prometteranno definitivamente il progetto, ma quell’uragano insegna
      che anche l’organizzazione più meticolosa e previdente non può nulla
      contro l’imprevisto, l’imponderabile, lo straordinario: anche la location
      perfetta può saltare. La soluzione? Cercare di vedere più cose possibili
      durante i sopralluoghi, anche se un posto vi convince da subito, vedete-
      ne altri e, almeno per le location principali, considerate un’alternativa. E
      poi fate molte foto, conservate e catalogate le location con i contatti dei
      referenti e dei proprietari. E sperate che non piova troppo…

      Accorpate gli ambienti

      Mi è capitato spesso di assistere a discussioni, anche molto accese, tra
      il regista e l’organizzatore del film. L’oggetto del contendere è ricorrente:
      ci sono troppi spostamenti della troupe e non ci sono soldi. Si, perché
      cambiare città e quindi alberghi, sartorie, attrezzerie e spazi di produzio-
      ne, spesso implica un costo che un giovane regista tende a sottovaluta-
      re. Durante la prima fase di scouting, un progetto non sempre ha già uno
      staff di produzione, che solitamente arriva qualche mese prima delle
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      riprese. Succede quindi che il regista si muova autonomamente - che
      come ho detto, spesso è cosa buona e giusta - ma dimentichi di valutare
      le distanze, nell’entusiasmo che solitamente lo prende nel momento di
dar forma ai luoghi della sceneggiatura. La soluzione è cercare di accor-
pare gli ambienti; una volta trovata una delle location principali, vedere
se nei dintorni ci sia qualcos’altro che possa tornar utile. Fatevi un giro
lì attorno, magari c’è una strada buona per qualche camera-car, o forse
la trattoria dietro l’angolo con qualche piccolo accorgimento può diven-
tare il ristorante della scena 23. Riducendo gli spostamenti in questa
fase, potrete poi dedicare il danaro risparmiato ad altre voci del vostro
preventivo di spesa e al tempo stesso vi farete amare dalla produzione.

E siate gentili

I proprietari delle location private e i referenti di quelle pubbliche non
sono abituati - salvo qualche caso - ad ospitare riprese cinematografiche
e già dai sopralluoghi è normale che vi facciano qualche domanda: “di
cosa parla il film?”, “chi saranno gli attori?” e “posso fare la comparsa?”
sono le più ricorrenti. Cercate, nei limiti del possibile, di raccontare qual-
cosa sul progetto e risulterete sicuramente più simpatici.
     Capiterà anche che i proprietari vi vorranno far vedere con orgoglio,
o semplicemente perché pensano di farvi una cortesia, cose che poco
centrano con quello che state cercando. Vorranno offrirvi un caffè quan-
do sarete di fretta. Cercate di essere gentili sempre e disponibili nei limi-
ti che potrete. Spesso questa è la chiave per avere o meno la location. A
non tutti i proprietari interessano esclusivamente i soldi che pagherete
per l’affitto, sono molti di più i casi in cui lo fanno per la curiosità di ve-
dere da vicino cosa succede dietro le quinte di un film.
     Ed infine, per evitare brutte sorprese al momento del ciak, parlate con
il vicinato e spiegate per bene e senza nascondere nulla cosa succederà,
quante persone graviteranno lì attorno, gli accorgimenti scenografici ne-
cessari, i modi e i tempi di preparazione e ripristino etc. La vostra presen-
za causerà qualche piccolo disagio, come ad esempio parcheggi occupa-
ti e strade chiuse, ed è bene che tutto ciò venga comunicato per tempo.

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