IL PARENT TRAINING NEI BAMBINI CON ADHD: ESPERIENZA CLINICA IN SOGGETTI NEL CENTRO DI RIFERIMENTO DELL'ASL 04 TERNI - Giovanni Mazzotta, Mariella ...
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IL PARENT TRAINING NEI BAMBINI CON ADHD: ESPERIENZA CLINICA IN SOGGETTI NEL CENTRO DI RIFERIMENTO DELL’ASL 04 TERNI Giovanni Mazzotta, Mariella Allegretti U.O.C., “Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva” Direttore Prof. Giovanni Mazzotta
RUOLO DEI GENITORI Obiettivo dei trattamenti cognitivo- comportamentali: il trattamento cognitivo, oltre ad individuare i pensieri ricorrenti e disfunzionali, che emergono in concomitanza alle forti e persitenti emozioni vissute come problematiche, mira a correggerli, ad integrarli e sostituirli con altri più realistici ed adeguati ad una valutazioni oggettiva. Il cambiamento è il risultato di un complesso di modificazioni che investono la sfera cognitiva, emotiva e comportamentale, considerate in stretta interrelazione, ma anche le contingenze ambientali che controllano i comportamenti.
OBIETTIVI DEL PROGRAMMA 1. Fornire informazioni relative al parent training e all’ADHD 2. Favorire la comprensione delle modalità di interazione genitore-bambino e spiegare i principi di gestione comportamentale 3. Insegnare ai genitori a stare con il bambino in modo non direttivo 4. Insegnare a prestare attenzione ai comportamenti positivi del bambino, in particolare quando questi manifesta autonomia e collaborazione 5. Concordare con il bambino un sistema di rinforzo a punti
OBIETTIVI DEL PROGRAMMA 6. Utilizzare il costo della risposta ed il time- out 7. Generalizzare l’uso del time-out ad altri comportamenti negativi 8. Gestire il comportamento del bambino nei posti pubblici 9. Prevedere probabili e future difficoltà comportamentali 10. Richiamo e ripasso delle tecniche apprese
L’”ESSERE GENITORI”DI BAMBINI PROBLEMATICI 2 tipologie: 1. Sentirsi colpevoli dei problemi comportamentali del figlio 2. Reagire con aggressività (soprattutto quando avvertono che la loro azione educativa è inefficace) 3. Bollea (1998): “le madri che non sbagliano mai sono quelle che riescono a sintetizzare istinto tradizione e cultura”
L’”ESSERE GENITORI”DI BAMBINI PROBLEMATICI ◊ I genitori dei bambini con ADHD incontrano numerosi ostacoli nel loro cammino educativo e sono sottoposti ad elevati livelli di stress (Oord et al., 2006). ◊ Spesso mostrano un modello relazionale perdente, con la conseguenza di sperimentare il fallimento educativo ed aumentare la percezione di scarsa competenza genitoriale. ◊ Tutto ciò in un meccanismo a catena, influisce sullo sviluppo del bambino, il quale apprende modelli di relazione disfunzionale.
RISULTATI ATTESI DAL PROGRAMMA I genitori istruiti nel gestire il comportamento del bambino raggiungono anche una maggiore consapevolezza delle proprie abilità, un ridotto stress, ed un senso di autostima e competenza (Anastopoulos et al., 1993; Pisterman et al., 1989).
PREDITTORI DEL SUCCESSO E DEL FALLIMENTO Il 64% o più delle famiglie con bambini ADHD e/o con bambini gravemente oppositivi dal punto di vista clinico può aspettarsi un cambiamento o una normalizzazione clinicamente significativi grazie a questo programma (Quici, Wheeler e Bolle 1996). La percentuale di miglioramento è maggiore tra i bambini più piccoli (minori di 6 anni) e tra bambini clinicamente più gravi (Dishion e Patterson, 1992).
MATERIALI E METODI Sono stati seguiti i genitori di bambini e ragazzi con sindrome ADHD utilizzando le tecniche cognitivo- comportamentali del Parent Training (Vio, Marzocchi et al. , 2004) da Settembre 2007 ad Settembre 2009. Sono stati effettuati 4 cicli di training, in ciascuno dei quali sono stati seguiti due gruppi di genitori con figli di età differenti per un totale di 46 coppie con età media dei figli 9 anni e 6 mesi. Sono stati effettuati 9 incontri di 1 ora e 30 minuti l’uno con cadenza bisettimanale.
MATERIALI E METODI Al primo e al nono incontro sono stati somministrati 2 differenti test : “Life Participation Scale for ADHD” (Keith, Saylor, Curtis, Buermeyer) che permette ad ogni genitore di valutare l’ evoluzione del funzionamento adattativo del proprio figlio nel periodo di training “ Scala di valutazione del Progetto Nazionale Parent Training” ( A.I.F.A. e A.I.D.A.I.) che permette una valutazione globale del corso da parte di ogni coppia genitoriale
LIFE PARTECIPATION SCALE È uno strumento di valutazione che misura: 1. i costrutti riportati dai genitori, soprattutto quelli correlati al funzionamento adattivo ed esecutivo 2. le capacità sociali ed il funzionamento interpersonale 3. la tolleranza alle frustazioni o la regolazione dell’umore 4. stabilisce proprietà psicometriche adeguate 5. è sensibile ai cambiamenti temporali nei trial sui farmaci Keith E, Saylor, et al., 2002
LIFE PARTECIPATION SCALE Durante l’ultima Mai/raramente Qualche volta Spesso Molto spesso settimana suo figlio È andato a letto senza difficoltà Si è svegliato di buon umore al mattino Ha parlato con un volume di voce appropriato È stato calmo ed ha controllato gli scatti di irascibilità È stato affettuoso con lei o con gli altri È stato divertente e piacevole andare in giro con suo figlio È stato accettato dai suoi coetanei nelle attività Ha fatto commenti socialmente adeguati Ha iniziato i compiti a casa senza che gli fosse detto di farlo È stato consapevole, ma non distratto dalle cose che avvenivano intorno a lui Ha riflettuto prima di agire PUNTEGGIO AI FINI STATISTICI 0 1 2 3
QUESTIONARIO SUL RAPPORTO DI COPPIA Prendendo spunto dalla recente letteratura (Kienle, Koerber, Karch, 2009) che ha suggerito come il rapporto di coppia possa essere influenzato dall’ADHD di uno dei figli, nel corso dell’ultimo ciclo di training è stato introdotto un piccolo questionario formulato dagli operatori. Mio figlio è stato SI NO spesso causa di litigi con mio marito/ moglie Conoscere il problema SI NO del mio bambino mi ha aiutato a smorzare le divergenze con mio marito/moglie Partecipando agli SI NO incontri ci siamo sentiti più vicini come coppia
LIFE PARTECIPATION SCALE RISULTATI I bambini esaminati sono 28, quelli “migliorati” sono 25, di questi 6 hanno effettuato anche terapia farmacologica: 4 con atomoxetina, 1 con metilfenidato ed 1 con sodio valproato.
LIFE PARTECIPATION SCALE (TUTTI I BAMBINI) t statistic 6,22 1-tailed p
ANALISI DEI 25 SOGGETTI MIGLIORATI t statistic 11, 04 DF 24 1-tailed p
ANALISI DEI 19 MINORI SENZA TERAPIA FARMACOLOGICA t statistic 9,99 DF 18 1-tailed p
ANALISI DEI 6 MINORI CON TERAPIA FARMACOLOGICA t statistic 4,87 DF 5 1-tailed p
TOTALE BAMBINI BAMBINI BAMBINI MIGLIORATI (25) MIGLIORATI SENZA MIGLIORATI CON TERAPIA TERAPIA FARMACOLOGICA FARMACOLOGICA (6) (19) MEDIANA DI MEDIANA DI MEDIANA DI MIGLIORAMENTO: 5 MIGLIORAMENTO: 5 MIGLIORAMENTO: MEDIA DI MEDIA DI 6,5 MIGLIORAMENTO: 5 MIGLIORAMENTO: MEDIA DI 5,5 MIGLIORAMENTO: 6,5
SCALA DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO NAZIONALE PARENT TRAINING Alla fine di ogni corso sono state somministrate le valutazioni finali a 38 coppie presenti all’inizio del corso. o Analisi dei risultati.
1. IN RELAZIONE ALLE STRATEGIE PROPOSTE, RITIENE CHE CI SIA STATO SUFFICIENTE SPAZIO PER TUTTI PER ESPRIMERE LE PROPRIE ESPERIENZE ED, EVENTUALMENTE, DIFFICOLTÀ NEL METTERLE IN PRATICA?
2. PERSONALMENTE È RIUSCITO A METTERE IN PRATICA LE STRATEGIE PROPOSTE?
3. SE SI CONSIDERANDO IL POCO TEMPO DI SPERIMENTAZIONE, COME VALUTA I RISULTATI DA LEI OTTENUTI?
4. SE NO (IN RIFERIMENTO ALLA DOMANDA 2) PER QUALI MOTIVI?
5. PER LEI, QUANTO È STATO IMPORTANTE CONFRONTARSI CON ALTRI GENITORI CHE CONDIVIDONO LE STESSE PROBLEMATICHE?
6. QUALE ARGOMENTO È STATO AFFRONTATO PIU’ APPROFONDITAMENTE?
7. QUALE ARGOMENTO È STATO AFFRONTATO TROPPO SUPERFICIALMENTE?
8. RITIENE UTILE LA POSSIBILITA’ DI ORGANIZZARE IL MATERIALE AVENDO, A FINE CORSO UNA DISPENSA RILEGABILE?
9. COME GIUDICA IL LAVORO SVOLTO DAI CONDUTTORI?
10. CI PUO’ SUGGERIRE UNO O PIU’ ARGOMENTI CHE RITIENE POTREBBERO ESSERE INSERITI
11. QUALE ASPETTO DEL PROGETTO PARENT TRAINING AIFA/ AIDAI RITIENE MENO SODDISFACENTE?
12. QUALE ASPETTO RITIENE PIU’ SODDISFACENTE?
ANALISI DEI DATI Alla nostra epidemiologa è stato possibile calcolare in rapporto alle medie pesate l’indice di soddisfazione. Domanda 1 (spazio per discutere): 109,5% Domanda 2 (mettere in pratica le strategie): 94,7% Domanda 3 (valutazione risultati): 106,8% Domanda 5 (confronto tra genitori): 136,3% Domanda 8 (dispensa rilegabile): 89,5% Domanda 9 (giudizio sui conduttori): 90,5%
QUESTIONARIO SUL RAPPORTO DI COPPIA All‘interno del gruppo di 14 genitori a cui il questionario è stato somministrato, 12 (86%) hanno ammesso che il figlio è stato spesso causa di litigi per la coppia. Tutti (100%) hanno affermato che essere a conoscenza del problema li ha aiutati a ridurre le divergenze con il patner, e che partecipare agli incontri li ha aiutati a sentirsi più vicini come coppia.
CONCLUSIONI Si segnala infine che le coppie con elevata conflittualità si sono mostrate meno complianti nel seguire gli incontri ed hanno ottenuto risultati inferiori rispetto a quelli globalmente osservati. I dati analizzati dimostrano che i genitori , consigliati nel gestire il comportamento di figli dirompenti, raggiungono una maggiore consapevolezza delle proprie abilità ed un maggiore senso di autostima e di competenza nel gestire i minori con ADHD.
CONCLUSIONI L’analisi dei dati raccolti con la “Life Partecipation Scale” ha dimostrato che il miglioramento del comportamento osservato in ogni minore, indipendentemente dal trattamento farmacologico, è statisticamente significativo. Miglioramento dell’interazione genitore-figlio e del funzionamento adattivo del minore. L’indice di soddisfazione della scala “Scala di valutazione del progetto Nazionale del Parent Training” ha registrato un valore tra 89,5 e 137,8, considerando una scala tra 1 e 150, il dato dimostra un’elevato grado di soddisfazione delle coppie.
CONCLUSIONI Abbiamo constatato una maggiore affidabilità ed efficacia delle tecniche illustrate nei gruppi dei genitori dei bambini di età inferiore ai 9 anni per una maggiore adeguatezza dei temi trattati. Si è dimostrato meno appropriato e meno efficace il training proposto ai genitori con figli adolescenti, in quanto gli argomenti affrontati sono risultati carenti delle tematiche relative alla gestione delle problematiche adolescenziali che in questi ragazzi sono spesso amplificate.
CONCLUSIONI Occorrerebbe spiegare ai genitori le differenze tra gli adolescenti senza ADHD e con ADHD. L’adolescente senza ADHD, che non soffre di quella mancanza di controllo degli impulsi, è già in grado di controllare uno spazio temporale relativamente ampio e di immaginare molto bene come gli altri possano valutare le sue azioni. Già a 11 anni il pre-adolescente è in grado di pensare in modo logico-formale. Anche l’adolescente con ADHD è in grado di pensare in modo logico-formale ma non è in grado di mutare la prospettiva.
CONCLUSIONI L’adolescente con ADHD continua a vedere tutto solo dalla sua prospettiva. Dal punto di vista dello sviluppo psicologico permangono in lui: 1. l’egocentrismo del bambino piccolo, l’animismo (il bambino è convinto di poter agire in ogni situazione come il suo modello), inoltre spesso perdura la fase eidetica dello sviluppo, ovvero la sovrapposizione tra realtà e fantasia ( presente tra il V e l’VIII anno di vita).
CONCLUSIONI Per tali motivi proponiamo una “revisione” del programma di Parent Training per gli adolescenti, concentrandolo sull’insegnamento di abilità di problem solving familiare e tenendo conto del loro livello di sviluppo mentale, del desiderio di autonomia e di partecipazione alle decisioni della famiglia e del forte impatto con la realtà sociale tipico della loro età.
WORKING PROGRESS È emersa da parte di alcuni genitori la necessità di una maggiore informazione e dialogo sulla terapia farmacologica e quella di potersi incontrare per poter continuare a confrontarsi (follow-up). Il “questionario sul rapporto di coppia” ha dimostrato l’efficacia del PT nel ridurre le conflittualità conseguenti alla patologia del minore.
WORKING PROGRESS Durante l’ultimo ciclo di training si è introdotto un nuovo argomento: l’accettazione del figlio reale. Oltre alle istruzioni concrete date ai genitori, vengono assistiti i genitori durante l’abbandono del desiderio di avere un bambino da esibire e di accettare il bambino con ADHD interiormente (elaborazione di una disabilità).
WORKING PROGRESS Freud afferma che, come nella mente del bambino esistono due coppie di genitori, una reale ed una fantastica, anche nella mente dei genitori esistono due bambini: quello ideale e quello reale. Può accadere che le proiezioni genitoriali siano tanto massicce che il bambino ideale prende il posto di quello reale e, di conseguenza, i bisogni, i desideri, le fantasie di quest’ultimo possano essere misconosciute. Incrinatura della holding genitoriale.
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