L'attenzione e la percezione di scene complesse - A.A. 2020/2021 Psicologia della visione Dipartimento di Matematica e Fisica "Ennio De Giorgi" ...
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L’attenzione e la percezione di scene complesse Psicologia della visione Dipartimento di Matematica e Fisica «Ennio De Giorgi» Università del Salento, Lecce A.A. 2020/2021 Prof. Alberto Grasso alberto.grasso@unisalento.it
L’attenzione e la percezione di scene complesse QUESTE X È LETTERE X GIÀ SONO X ORA GRANDI X DI E X FARE FACILI X UNO DA X SPUNTINO LEGGERE X VELOCE?
L’attenzione e la percezione di scene complesse È possibile leggere le parole a dx o sx delle «X» X X Non è possibile leggere simultaneamente le parole di entrambi i lati
L’attenzione e la percezione di scene complesse Si cerchino le corna presenti in figura (Martin Handford, Where’s Waldo?, 2005)
L’attenzione e la percezione di scene complesse L’immagine retinica contiene molta più informazione di quanta NON sia possibile elaborarne
L’attenzione Vari processi di selezione che avvengono nel cervello Non è qualcosa di unitario e non ha Attenzione una localizzazione unica nel sistema nervoso Il sistema nervoso ha sviluppato alcuni meccanismi in grado di restringere l’elaborazione a un sottoinsieme di oggetti, luoghi, pensieri o istanti temporali
L’attenzione Termine utilizzato per indicare Può selezionare porzioni una famiglia di meccanismi di selezione di tempo oltre che di spazio ATTENZIONE È in grado di rendere più o meno È in grado scegliere uno stimolo sensibili alcuni aspetti della stimolazione tra tanti altri nello spazio
L’attenzione: diverse classificazioni ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE AROUSAL SELETTIVA SOSTENUTA DIVISA Stato di generale attivazione Capacità di selezione Capacità di mantenere Capacità di prestare per prontezza di reazione di informazioni l’attenzione su di uno stimolo attenzione a più stimoli agli stimoli esterni in competizione tra di loro per un lungo periodo di tempo contemporaneamente Effetto «cocktail party»
La selezione nello spazio Comprendere le modalità del Prestare attenzione Selezionare porzioni di spazio a cui prestare attenzione
Esperimento di Posner (1980) Ponendosi l’obiettivo di studiare lo spostamento dell’attenzione Posner (1980) ideò un semplice ma efficace esperimento
Esperimento di Posner (1980) TEMPO DI REAZIONE (TR) Il soggetto preme il tasto l più velocemente possibile subito dopo Il tempo che passa l’apparizione dello stimolo dalla presentazione di uno stimolo alla risposta
Esperimento di Posner (1980) CUE (Indicazione) Stimolo che ha la funzione di INDICARE dove (o cosa) sarà lo stimolo successivo
Esperimento di Posner (1980) CUE VALIDO CUE NON VALIDO
Esperimento di Posner (1980) CUE VALIDO CUE NON VALIDO Stimolo appare nella posizione indicata Stimolo non appare nella posizione indicata < TR > TR
Esperimento di Posner (1980) In un tipico esperimento CUE VALIDO CUE NON VALIDO 80% 20% Continuo interessamento del soggetto alle informazioni fornite dal CUE Misurazione dei TR con CUE non valido
Esperimento di Posner (1980) SOA Intervallo di tempo tra l’apparizione (Stimulus onset asynchrony) di uno stimolo e quella di un altro stimolo ASINCRONIA DI APPARIZIONE DELLO STIMOLO Quantità di tempo tra il momento in cui appare il CUE e quello Nel caso dell’esperimento di Posner in cui appare il bersaglio
Esperimento di Posner (1980) SOA SOA SOA 0 ms 150 ms Oltre 150 ms No differenza tra Effetto Effetto CUE validi e CUE aumenta CUE diminuisce CUE non validi
Il riflettore dell’attenzione L’attenzione potrebbe spostarsi nello spazio Posner (1980) come se fosse il fascio di luce di un riflettore Metafora comune per molti psicologi Ma non l’unica
Altre teorie sull’attenzione Modello a zoom Attenzione potrebbe espandersi dal punto di fissazione (Eriksen e Yeh, 1985) Crescere fino a riempire l’intera regione tra il punto di fissazione e la posizione indicata Successivamente restringersi e ricoprire solamente la porzione indicata
Altre teorie sull’attenzione Quando l’attenzione è distolta dal punto di fissazione Sperling e Weichselgartner (1995) potrebbe sparire da quel punto e riapparire nella posizione indicata Cave e Bichot L’attenzione non si muove da un punto all’altro (1999) nel modo in cui si muove un riflettore reale
La ricerca visiva Gli esperimenti di Più vicini Compiti di vita reale RICERCA VISIVA Elementi fondamentali Bersaglio Grandezza del campione (Target) Distrattore (Set size)
La ricerca visiva Bersaglio Grandezza del campione Distrattore (Target) (Set size) Obiettivo di una Numero di elementi presenti Stimoli NON bersaglio ricerca visiva in una scena visiva
La ricerca visiva
La ricerca visiva Ricerca di caratteristiche > Grandezza del campione > Presenza di distrattori
La ricerca visiva Ricerca di congiunzioni di caratteristiche (Bersaglio definito da due o più attributi) > Grandezza del campione > Presenza di distrattori
La ricerca visiva Ricerca di configurazioni spaziali > Grandezza del campione > Presenza di distrattori
La ricerca visiva ( ) Per ogni task In un vero esperimento il target è presente solo nel 50% delle prove Misurazione dei TEMPI DI REAZIONE (TR) SI NO Presenza di target Presenza di target
Ricerca di caratteristiche RICERCA DI CARATTERISTICHE Ricerca di un bersaglio definito da un singolo attributo Es. Bersaglio SALIENTE Numero di distrattori IRRILEVANTE Elaborazione IN PARALLELO Vividezza di uno stimolo rispetto a quelli vicini Ricerche EFFICIENTI
Ricerca di caratteristiche Ricerca Se i distrattori contengono le stesse caratteristiche di base INEFFICIENTE > Tempo di risposta con successo > Tempo di risposta senza successo (20-30 ms/item) (40-60 ms/item) Perché questi risultati?
Ricerca di caratteristiche RICERCA SERIALE AUTOTERMINANTE ELABORAZIONE PARALLELA A CAPACITÀ LIMITATA Ricerca che passa da oggetto a oggetto Elaborazione in grado di catturare tutti e termina con il gli elementi nello stesso istante. ritrovamento del bersaglio Più lenta con ogni nuovo elemento introdotto nello stimolo
Le teorie della ricerca visiva TEORIA DI INTEGRAZIONE DI CARATTERISTICHE TEORIA DELLA RICERCA GUIDATA (Treisman e Gelade, 1980) (Wolfe, Cave e Franzel, 1989) Alcune caratteristiche fondamentali possono essere elaborate Modello di ricerca visiva nel quale PREATTENTIVAMENTE in parallelo. i processi visivi Altre proprietà primari/PREATTENTIVI (il legame delle caratteristiche possono guidare l’impegno con gli oggetti) successivo dell’attenzione richiedono attenzione
Teoria di integrazione di caratteristiche Due stadi PREATTENTIVO ATTENTIVO Processori paralleli Indirizzamento dell’attenzione analizzano le caratteristiche su un elemento alla volta. di base presenti Caratteristiche dell’elemento CONTEMPORANEAMENTE legate insieme nel campo visivo per il successivo riconoscimento
Teoria di integrazione di caratteristiche PREATTENTIVO ATTENTIVO Aggettivo riferito all’elaborazione Aggettivo riferito a un’elaborazione di uno stimolo che avviene che richiede l’IMPIEGO PRIMA DELL’ATTENZIONE verso uno che l’attenzione selettiva stimolo o una posizione sia rivolta verso di esso
Problema del legame (binding problem) PROBLEMA DEL LEGAME (BINDING PROBLEM) (Treisman, 1996; von der Malsburg, 1981) Esigenza di legare i diversi attributi Es. degli stimoli visivi (trattati in aree cerebrali differenti) all’oggetto appropriato in modo da percepire un unico oggetto
Congiunzione illusoria CONGIUNZIONE ILLUSORIA Es. (Treisman e Schmidt, 1982) Q A F Combinazione inesistente E P delle caratteristiche appartenenti a due o più oggetti diversi K
PVRS e blink attentivo Per valutare gli Presentazione visiva rapida seriale ASPETTI TEMPORALI (PVRS) LEGATI ALL’ATTENZIONE Procedura sperimentale in cui Es.1 una sequenza di stimoli appare Sequenza di lettere all’interno nella stessa posizione della quale bisogna decidere e a velocità costante se è presente anche un numero (8-10 elementi al secondo)
PVRS e blink attentivo Es.2 Cosa accade se invece Se B2 appare 200-300 ms di cercare un numero Blink attentivo dopo B1 molto probabilmente (ammiccamento attentivo) se ne devono cercare due? (Shapiro, 1994) B2 non verrà notato (B1 e B2) Difficoltà di percepire e rispondere al secondo di due bersagli di una coppia in una sequenza rapida di distrattori (nel caso in cui l’osservatore abbia risposto al primo bersaglio entro i 200 – 500 ms che precedono la presentazione del secondo bersaglio)
PVRS e blink attentivo Una volta catturato un pesce «1» ci vorrà un po’ di tempo prima di poter immergere nuovamente il retino per pescare il pesce «2» (Metafora di Marvin Chun)
Le basi fisiologiche dell’attenzione fMRI della corteccia visiva umana mentre i soggetti dirigono l’attenzione su uno stimolo o su due stimoli
L’attenzione è in grado di aumentare l’attività neurale I primi stadi dell’elaborazione visiva sono influenzati dall’attenzione (Brefczynnski e DeYoe, 1999; Gandhi, Heeger e Boynton, 1998; Haenny e Schiller, 1988; McMains e Somers, 2004) Gli effetti osservati negli stadi primari della corteccia sono probabilmente il risultato dei feedback provenienti da stadi successivi dell’elaborazione (Martinez et al., 1999) I feedback potrebbero svolgere un ruolo molto importante nell’elaborazione visiva (Ahissar e Hochstein, 2004; Di Lollo, Enns e Rensink, 2000)
L’attenzione è in grado di migliorare l’elaborazione di un tipo specifico di stimoli
L’attenzione è in grado di migliorare l’elaborazione di un tipo specifico di stimoli Fissando il centro dell’immagine è possibile: • Selezionare gli elementi rossi • Selezionare gli elementi blu • Selezionare gli elementi orizzontali Ogni tentativo di selezione sembra alterare la percezione
L’attenzione è in grado di migliorare l’elaborazione di un tipo specifico di stimoli fMRI ha evidenziato Area fusiforme delle facce (Kanwisher, McDermott e Chun, 1997) Area paraippocampale dei luoghi (Epstein et al., 1999)
L’attenzione è in grado di migliorare l’elaborazione di un tipo specifico di stimoli Se soggetto presta attenzione ai volti Attivazione > Area delle facce Se soggetto presta attenzione alla casa Attivazione > Area dei luoghi (O’Craven e Kanwisher, 2000)
L’attenzione e le singole cellule In che modo l’attenzione è in grado di cambiare la risposta di un singolo neurone?
L’attenzione e le singole cellule Attraverso l’attenzione si potrebbe ottenere un effetto di maggiore sensibilità Incremento di risposta all’intera gamma di orientamenti Possibilità che un neurone che risponde a uno stimolo INCREMENTO DI RISPOSTA su cui è diretta l’attenzione dia una risposta più intensa
L’attenzione e le singole cellule Una cellula potrebbe diventare più selettiva Aumento della selettività Possibile effetto provocato dall’attenzione che AUMENTO DELLA SELETTIVITÀ provocherebbe un risposta più selettiva del neurone
L’attenzione e le singole cellule Attenzione aiuterebbe un neurone a individuare un debole segnale AUMENTO DELLA SELETTIVITÀ verticale nel neurone dato dagli altri orientamenti Esperimenti psicofisici dimostrano che Lu e Dosher (1998) l’attenzione permette di escludere il rumore
L’attenzione e le singole cellule L’attenzione potrebbe addirittura modificare le preferenze Alterazione della selettività di risposta di un neurone Per effetto dell’attenzione una cellula inizialmente selettiva a una linea verticale potrebbe iniziare a rispondere in misura maggiore a orientamenti diversi
L’attenzione e le singole cellule Selezione dell’oggetto da parte dell’attenzione
L’attenzione e le singole cellule Il campo recettivo della cellula potrebbe restringersi in modo da contenere solo l’oggetto dell’attenzione Dati fisiologici dimostrano l’esistenza di un simile meccanismo (Moran e Desimone, 1985) Conseguenze La sensibilità degli oggetti vicini potrebbe essere ridotta perché molte risorse vengono loro sottratte
L’attenzione e le singole cellule INCREMENTO DI RISPOSTA AUMENTO DELLA SELETTIVITÀ ALTERAZIONE DELLA SELETTIVITÀ NON SI ESCLUDONO A VICENDA I neuroni svolgono ruoli diversi nel compito di prestare attenzione
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse Quali sono le 8 fotografie presenti anche nella prima presentazione di figure?
La percezione e la comprensione di scene visive complesse Roger Shepard Standing, Conezio e Haber Standing (1967) (1970) (1973) Test con 612 Test con 2500 Test con 10.000 fotografie fotografie fotografie Risposta corretta Risposta corretta Risultati simili 98% dei casi 85% dei casi
La percezione e la comprensione di scene visive complesse L’uomo è in grado di comprendere molto rapidamente Tali esperimenti scene visive complesse e (con un tempo sufficiente) dimostrano di codificarle in memoria con dettagli sufficienti per riconoscerle anche a giorni di distanza
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse Rensink, O’Regan e Clark CECITÀ AL CAMBIAMENTO (1997) La mancata rilevazione di un Grande lacuna nella cambiamento tra due scene visive PERCEZIONE e nella COMPRENSIONE Un cambiamento notevole (ma che non altera la sostanza di scene complesse e il significato della scena) può passare inosservato
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse Se la schermata vuota tra la I cambiamenti presentazione delle immagini diventano evidenti viene rimossa Ci si trova di fronte ad una sorta di moto apparente
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse
La percezione e la comprensione di scene visive complesse SI RICORDA CHE: La schermata vuota non è necessaria Durante un movimento se il cambiamento avviene oculare saccadico mentre gli occhi si muovono si è virtualmente ciechi
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse In che modo viene elaborata una scena visiva complessa? Piccole istantanee «scattate» dopo ogni saccade? Assemblaggio in una rappresentazione di una scena complessa (Fotocollage di David Hockney Place Furstenberg, August 7, 8, 9, 1985 #1)
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse 1° PROBLEMA 2° PROBLEMA Anche se si ricorda qualcosa Si possono riconoscere tra una saccade e l’altra scene visive in 125ms (Hollingworth e Henderson, 2002) (Potter 1975, 1976; Intraub, 1981) Non si può fare una somma dei contenuti di una scena visiva ai contenuti di un’altra Non si è in grado di fare una saccade scena visiva come in un puzzle in un periodo di tempo così breve (Irwin, 1996, Irwin Yantis e Jonides, 1983)
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse Si ricordi che: Spostamento IMPLICITO Spostamento ESPLICITO (COVERT) (OVERT) dell’attenzione dell’attenzione Spostamento dell’attenzione Spostamento dell’attenzione in assenza di movimenti oculari accompagnato da movimenti oculari Elaborazione di 20/30 oggetti al secondo Elaborazione di 3/4 oggetti al secondo
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse Consentirebbero di avere un’idea Spostamenti IMPLICITI chiara sulla presenza di 3/4 (COVERT) elementi nella scena visiva e dell’attenzione sulla loro relazione È sufficiente?
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse ASSETTO SPAZIALE Descrizione della struttura di una scena visiva senza riferimento all’identità degli oggetti specifici presenti in essa
Approcci locali e globali al riconoscimento di scene visive complesse Possibilità di ottenere una comprensione immediata Aude Oliva e Antonio Torralba dal significato fondamentale di una scena (2001) analizzando semplicemente le componenti di frequenza spaziale globali dell’immagine Poi Subentro dei processi locali che dipendono dall’attenzione
DISTURBI DELL’ATTENZIONE VISIVA
I disturbi dell’attenzione visiva DEFICIT DEL CAMPO VISIVO Porzione del campo visivo con visione mancante o anomala Solitamente in seguito a un danno al sistema nervoso visivo
I disturbi dell’attenzione visiva Pazienti con lesione al lobo parietale destro PRO BLE MI X V Dirigere l’attenzione su oggetti e luoghi che si trovano alla loro sinistra
I disturbi dell’attenzione visiva I DISTURBI DELL’ATTENZIONE VISIVA L’estinzione La sindrome di Balint Il neglect
L’estinzione ESTINZIONE Incapacità di percepire uno stimolo in presenza di un altro Situazione 1 Situazione 2 Situazione 3 VO.P. Vuoto X O.P. VO.P. Vuoto V O.P. O.P.= oggetto presentato
L’estinzione Nell’estinzione il paziente è in grado di prestare Se vi è competizione L’oggetto attenzione ad un oggetto con un oggetto simile IPSILATERALE CONTROLESIONALE che si trova nel vince soltanto se questo è CAMPO IPSILATERALE l’UNICO oggetto saliente
La sindrome di Balint SINDROME DI BALINT Rara condizione dovuta a lesioni bilaterali dei lobi parietali Driver, 1998 Tre sintomi più importanti
La sindrome di Balint 1 2 3 I pazienti con Ridotte capacità di Sindrome di Balint non SIMULTAGNOSIA localizzazione spaziale muovono molto gli occhi Incapacità di percepire Difficoltà nel cercare Sguardo fisso in avanti più di un oggetto di raggiungere un oggetto nello stesso istante
Il neglect Incapacità di prestare attenzione e di rispondere a stimoli nel IL NEGLECT CAMPO VISIVO CONTROLESIONALE X V Solitamente riscontrabile nel campo visivo di sinistra
Il neglect I pazienti con questo disturbo ignorano METÀ Sia degli OGGETTI ESTERNI Sia del PROPRIO CORPO
Il neglect Test di «cancellazione di linee»
Il neglect Copia di un disegno
Il neglect Esperimento di S. Tipper e M. Behrmann (1996)
Il neglect Se il bilanciere veniva ruotato Prestazioni migliori nel mentre il paziente stava guardando CAMPO CONTROLESIONALE Sembra che il neglet fosse centrato sull’oggetto
Testi di riferimento • Wolfe, Kluender, Levi, Bartoshuk, Herz, Klatzy, Lederman, Sensazione e Percezione, Zanichelli editore, 2007 • Martha J.Farah The Cognitive Neuroscience of Vision, Blackwell Publishing, 2005
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