Innovazioni nel miglioramento genetico convenzionale e biotecnologico delle piante da frutto - SOI

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Review n. 29 – Italus Hortus 23 (2), 2016: 45-62

Innovazioni nel miglioramento genetico convenzionale e biotecnologico
delle piante da frutto
Silviero Sansavini e Luca Dondini
Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Bologna

Ricezione: 8 dicembre 2016; Accettazione: 29 dicembre 2016

Innovations in conventional and bio-                         that the obtained plants will neither be admitted to
techological breeding in fruit tree                          field trials nor authorized for commercial release). As
                                                             for genome editing (not to be confused with GMOs),
species
                                                             the development of new technical CRISPR variants,
                                                             adapted to fruit trees, is particularly crucial. In addition
Abstract. A heated debate is currently taking place
                                                             to the insertion of modification in the target regions
in the scientific community about the use of two
                                                             and the guarantee of the absence of heterologous
distinct breeding approaches: the conventional bree-
                                                             DNA, this will provide assurance on the variety geno-
ding (based on crossing and selection assisted by
                                                             me preservation and the maintenance of the related
molecular-selective technologies such as MAS and
                                                             fruit high quality standards.
MAB) and the breeding that uses the new techniques
made available by the modern biotechnologies (an
                                                             Keywords: breeding, biotechnologies, cisgenesis,
alternative or complementary way to reach goals that
                                                             DNA editing.
are not achievable by conventional breeding). This
second approach allows the transfer of resistance
genes to pathogens or to abiotic stresses (such as
drought, salinity and weather anomalies) as well as          Introduzione
the improvement of the fruit nutritional value without
affecting the quality standards of cultivars. Today, in          La rivoluzione verde, che ha profondamente
addition to the classic transgenic approach (GMOs),          modernizzato l’agricoltura italiana nella seconda metà
the new plant breeding technologies (NPBT), such as          del secolo scorso, ha cambiato anche il volto della
“genome editing” and cisgenesis, are available. The          frutticoltura e della viticoltura, specie nelle regioni
genome sequence of the main fruit tree species and           che più hanno contribuito a formare distretti frutticoli
the support of specific molecular markers for the iden-      o viticoli specializzati, ad alta vocazione ambientale.
tification of gene responsible for target traits made the    Esempi eclatanti: melo nelle vallate alpine, il pero
breeding goals achievable in a much shorter time.
                                                             nella pianura padana, il pesco nella pianura romagno-
Protocols for the analysis of molecular markers (SSR,
SCAR, SNP) linked to monogenic and polygenic traits
                                                             la, veneta e campana, l’uva in Puglia, il kiwi nel
(eg. QTLs), such as fruit quality traits, their sensory      Lazio e nelle colline romagnole) la vite in quasi tutte
features and the tree adaptability to environmental          le regioni italiane.
conditions are available. The new genotyping techno-             Come da tempo scrivono gli esperti, l’eccellenza
logies allow the early selection at genome level in          produttiva italiana, e quindi la conquista dei mercati
each single plant as well as the screening germplasm         internazionali, è dovuta per una buona metà alle inno-
(ancient genetic heritage) looking for genes (or gene        vazioni varietali che hanno soppiantato, con la fine
allelic variants) with the aim to recover traits that have   anticipata dei vecchi impianti, varietà obsolete, per lo
been lost during crop evolution or because of an envi-       più di origine straniera. Erano state introdotte, gradual-
ronmental selective pressure. Furthermore, the               mente, da un vivaismo divenuto molto attivo, quando
markers are useful to "build" customized fruits to pre-      fu ammessa, dagli anni ‘60, la tutela delle varietà bre-
vent diseases or to improve fruit quality and storage.
                                                             vettate, quindi l’esclusività dei diritti di propagazione
The potential offered by new plant breeding technolo-
gies to the current breeding of fruit tree species are
                                                             vivaistica. L’Italia aderì all’internazionalizzazione
certainly achievable by cisgenesis (but with the risk        delle regole predisposte dall’UPOV nel 1975.
                                                                 Successivamente, l’Italia, prima presso istituzioni
                                                             pubbliche e poi anche col diffuso concorso di Enti
*
    silviero.sansavini@unibo.it                              privati (editori, gruppi vivaistici, associazioni di pro-
                                                                                                                      45
Sasnavini e Dondini

duttori, amatori), ha intrapreso un’altra strada: quella    da privati, favorita dall’obiettivo comune di indivi-
di provvedere a costituire, in proprio, varietà mirate al   duare, moltiplicare e valorizzare il meglio del patri-
soddisfacimento dei bisogni interni legati ai territori e   monio genetico esistente. L’incrocio-selezione, quin-
alle tradizioni locali, all’andamento dei mercati già       di, è venuto dopo, in anni recenti.
conquistati o da conquistare. Sono oltre cinquecento
le varietà di specie temperate ottenute in Italia ed        Melo - Selezione clonale
immesse sul mercato negli ultimi trent’anni.                    Nel melo l’Italia ha importato per molti anni centi-
    Tutto ciò ha posto l’Italia all’avanguardia dell’in-    naia di mutanti naturali, scoperti e clonati per lo più
novazione varietale europea per specie quali melo,          negli Stati Uniti, Nuova Zelanda e Francia e introdotti
ciliegio, pesco-nettarine, kiwi, vite. Il miglioramento     in esclusiva da vivaisti che hanno poi trasferito agli
genetico è stato dunque potenziato in casa nostra ed è      editori aventi diritto, le royalties gravanti sulle piante
ormai chiamato a confrontarsi con quello estero per         (per molto tempo attestate intorno ad 1-2 €/pianta, ora,
contribuire al continuo e necessario rinnovamento           invece, variamente quantificabili, spesso con ancorag-
della frutticoltura, così come della viticoltura.           gio alla produzione). Ci sono varietà, come ‘Gala’ e
    Purtroppo, il Ministero delle Politiche Agricole        ‘Fuji’, che hanno superato ciascuna una trentina di
che per anni aveva sostenuto e coordinato i program-        mutanti commerciali (varianti, queste, quasi unica-
mi pubblici per la creazione di nuove varietà da frutto     mente della intensità e diffusione della pigmentazione
o la selezione clonale (vedi vite) di quelle esistenti e    rossa della buccia), altre, come ‘Golden Delicious’, in
più famose, ha drasticamente ridotto i propri interven-     misura molto bassa, appena cinque mutanti, scelti per-
ti a sostegno del miglioramento genetico, mettendo in       ché dotati di una minore suscettibilità alla rugginosità
grave difficoltà le istituzioni pubbliche e lasciando in    o di una buccia più colorata, ed altre ancora, come
tal modo ai privati il compito di finanziare i program-     ‘Red Delicious’, che hanno dato origine ad oltre un
mi di breeding con la legittima ed ovvia finalità di        centinaio di mutanti commerciali, quasi tutti scelti per
assicurare loro la possibilità di ricavarne un ritorno      intensità ed estensione del colore rosso. Salvo alcune
economico a copertura degli investimenti richiesti,         eccezioni (vedi l’INRA in Francia che ha prodotto un
normalmente realizzabile solo dopo molti anni.              clone di ‘Golden Delicious’ irradiata, privo di ruggi-
                                                            nosità della buccia, ma anche meno produttiva), tutte
Programmazione del miglioramento genetico con-              le selezioni sono state individuate casualmente in frut-
venzionale e risultati dei progetti in corso                teti, soprattutto americani, le cui piante hanno così
                                                            generato una frequenza maggiore di quella italiana,
    Ciò premesso, è evidente che il miglioramento           mutanti (“sport”) rivelatisi migliorativi rispetto ai
genetico convenzionale, pur rimasto sostanzialmente         cloni esistenti. Le cv ‘Gala’ e ‘Fuji’, in quanto diffuse
lo stesso nel tempo, è attualmente oggetto delle inno-      in tutto il mondo, in Italia ogni anno si sono arricchite
vazioni metodologiche conseguenti all’enorme                di nuove selezioni, con mele più colorate, spesso in
potenzialità applicativa delle nuove tecnologie stru-       modo da coprire la totalità della buccia (es. ‘Gala
mentali e digitali (vedi bioinformatica) che consento-      SchniCo’, ‘Devil Gala’, ecc.).
no di raggiungere gli obiettivi preposti in minor               Ancora oggi l’assortimento varietale italiano è
tempo, con maggiori probabilità di successo e con           costituito per oltre il 70-75% da varietà policlonali
una minore onerosità e costi dell’intero processo           così originatesi, difficilmente scalzabili dalle nuove
creativo e selettivo.                                       varietà scaturite da programmi, pur ragguardevoli, di
    Ma vediamo quali risultati sono stati recentemente      incrocio e selezione convenzionali, ma che nei nuovi
conseguiti con le metodologie convenzionali per alcu-       impianti, numericamente e per livello qualitativo, non
ne specie.                                                  incidono per più del 10-15% delle varietà scelte, pur
    Nel dopoguerra sono stati praticati sia la selezione    mettendo in conto in tale percentuale anche l’apporto
clonale, a livello di modificazioni fenotipiche avvenu-     del breeding estero. In altre parole le novità derivate
te spontaneamente o attraverso l’utilizzo di tecniche       da seme, ancorché molto valide, fanno sempre molta
d’irradiazione delle gemme (per le quali è stato utiliz-    fatica ad entrare e a farsi strada nella coltivazione.
zato l’apposito campo della Casaccia-ENEA a Roma),
sia il metodo convenzionale dell’incrocio seguito da        Vite - Selezione clonale.
selezione in campo delle progenie.                             Nel caso della vite, invece, la selezione clonale non
    Dobbiamo in ogni caso distinguere da specie a           è scaturita da valutazioni individuali ed occasionali dei
specie: nel caso di melo e vite è prevalsa, per decenni,    mutanti casualmente scoperti nei vigneti, bensì da pro-
la selezione clonale operata da Enti pubblici e anche       grammi pubblici poliennali spesso finanziati dal
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Miglioramento genetico piante da frutto

MIPAAF o dalle Regioni, basati su valutazioni compa-                   ne interspecifica, che hanno dato buoni risultati e che
rative dei fenotipi più frequenti individuati nei più                  hanno fatto compiere alla nostra melicoltura e viticol-
importanti vitigni (es. ‘Sangiovese’, ‘Nebbiolo’,                      tura grandi salti di conoscenza e di acquisizione di
‘Malvasia’, ‘Sauvignon’, ‘Montepulciano’, ecc.). La                    materiale genetico.
tabella 1 rivela la enorme quantità di cloni accertati
localmente in varie regioni. I rilievi sono stati condotti                 Vite. Si osserva oggi una iniziale inversione di ten-
in ambienti tipici delle varie regioni (per disporre                   denza: non più solo vitigni che danno prodotti -uva e
anche dell’interazione genotipo/clima) e con il concor-                vini- di alta qualità, ma cultivar adatte anche a nuovi
so del comparto enologico e quindi della valutazione                   indirizzi colturali sostenibili. E, se tale dev’essere
dei vini da parte degli specialisti ampelografi-enologi,               l’opzione, si dovrebbe modificare l’attuale produzio-
patologi, esperti delle Cantine Sociali e gruppi vivai-                ne e commercializzazione di vini DOC, inserendo
stici maggiormente interessati. Straordinario è l’esem-                anche uve prodotte dai nuovi ibridi europei ed italia-
pio dei Vivai Rauscedo nel Veneto, che dispongono                      ni, fra cui le recentissime dieci varietà ibride
oggi della più ampia collezione di piante madri dei                    dell’Università e dell’IGA di Udine, ottenute a partire
cloni selezionati, geneticamente certificati e registrati,             dall’ibridazione di famosi vitigni (‘Tocai’,
dei principali vitigni italiani.                                       ‘Cabernet’, ‘Merlot’, ‘Sauvignon’) con linee parentali
    Per la vite alcuni dei parametri di maggior succes-                complesse contenenti geni di resistenza a peronospora
so evidenziato col lavoro di selezione sono stati i pro-               derivati da V. rupestris (Rpv3 nell’LG 18) e V. amu-
fili aromatici di importanti vini, come ‘Pinot’,                       rensis (Rpv12 nell’LG 12), ma anche quelli di resi-
‘Traminer’, ‘Sangiovese’, generati dalla variabilità in                stenza ad oidio derivati da V. rotundifolia (tab. 2) (Di
contenuto delle numerose componenti volatili (come                     Gaspero et al., 2013, Giorgetti, 2016).
terpeni e tioli) e il contenuto di composti antiossidanti                  Secondo gli autori questi nuovi vitigni hanno già
(quali i polifenoli come il resveratrolo ed altri). Ma né              superato i test agronomici di produttività e quelli qua-
nel melo né nella vite la selezione clonale è servita a                litativi sui vini (Testolin et al., 2016). Il Ministero
vincere il grande problema ecologico-agronomico-                       accoglierà la richiesta consentendo la vinificazione
sanitario della suscettibilità alle malattie più frequenti,            delle uve destinate a contribuire alle eccellenze DOC
che incidono pesantemente sui costi di produzione,                     italiane? Oppure questa sarà consentita solo per la
sull'ambiente e sulla salubrità del prodotto.                          produzione di vini correnti? Altri breeder hanno sele-
                                                                       zionato vitigni interessanti per le qualità intrinseche
Ibridazione ed incrocio                                                delle uve e dei vini. È il caso ad esempio
Fortunatamente, il breeding convenzionale per la resi-
stenza alle malattie, tanto nel melo quanto nella vite,                Tab. 2 - Alcuni geni di resistenza a peronospora e oidio identificati
non è rimasto fermo. Sono stati condotti, infatti, da                   in vite e utilizzati per il miglioramento genetico nel mondo (rias-
istituzioni pubbliche italiane programmi di ibridazio-                                      sunto da Testolin et al., 2016).
                                                                       Tab. 2 - Genes for resistance to downy and powdery mildew iden-
                                                                         tified in Vitis species and used for breeding (summarized from
           Tab. 1 - Vite: principali varietà italiane policlonali                                Testolin et al., 2016)
          Tab. 1 - Main polyclonal italian grapevine varieties.
                                                                          Patogeno           Gene         Cromosoma             Fonte
    Vitigno/             Numero           Vitigno           Numero
    Cultivar             di cloni        Cultivar           di cloni                                                        Muscadinia
                                                                                             Rpv1              12
                                                                                                                            rotundifolia
Barbera                     33       Pignoletto                 4
                                                                                                                            Muscadinia
Garganega                   15       Primitivo                  5                            Rpv2              18
                                                                                                                            rotundifolia
                                                                         Plasmopara
Glera                       14       Raboso Piave               6                            Rpv3              18          Vitis rupestris
                                                                           viticola
Grasparossa                 4        Refosco p.r.              10                            Rpv8              14         Vitis amurensis
Greco                       6        Riesling Italico           5                            Rpv10              9         Vitis amurensis
Lambrusco                 4+4+n      Sangiovese                113                           Rpv12             14         Vitis amurensis
Malvasia bianca l.          7        Sorbara                    4                                                          Muscadinia
                                                                                             Run1              12
Montepulciano               23       Tocai friulano            16                                                          rotundifolia
                                                                                                                           Muscadinia
Moscato bianco              19       Trebbiano toscano         22                            Run2              18
                                                                          Uncinula                                         rotundifolia
Nebbiolo                    43       Verdicchio                13                            Ren1              13          Vitis vinifera
                                                                          necator
Negro amaro                 13       Vermentino                20                            Run4              18         Vitis romanetii
Picolit                     5        Vernaccia S.G.            11                                                          Muscadinia
                                                                                             Run5              14
                          Totale                               421                                                         rotundifolia

                                                                                                                                         47
Sasnavini e Dondini

dell’Università di Bologna, che ha licenziato il vitigno                    rupestris e, in due di questi, V. vinifera. Questi sog-
‘Merlese’ (tab. 3).                                                         getti risultano resistenti o tolleranti, sia pure in modo
    Straordinari anche i risultati conseguenti al pro-                      differente, a vari stress, deficit idrico (specialmente
gramma di ibridazione dei portinnesti della vite, por-                      l’M4), eccesso di calcare (superando anche la soglia
tati avanti dall’Università di Milano che ha recente-                       del 25%) e perfino salinità (M2 ed M4, con valori
mente licenziato quattro portinnesti portatori di varie                     superiori a 4 ms/cm) (tab. 4).
resistenze geniche (Brancadoro et al., 2016). Sono
stati siglati M1, M2, M3 ed M4 e derivano da linee                             Melo. Circa il melo, i programmi di ibridazione
parentali complesse che comprendono le specie ame-                          sono stati condotti da numerose istituzioni, presso
ricane V. riparia, V. berlandieri, V. cordifolia, V.                        Università e Centri di ricerca di quasi tutti i paesi

                                 Tab. 3 - Nuove varietà di vite resistenti a peronospora e oidio (Testolin, 2016).
                           Tab. 3 - New grapevine varieties resistant to downy and powdery mildew (Testolin, 2016).

                                                                                                              Peronospora              Oidio
           Varietà          Codice incrocio         Anno incrocio             Pedigree
                                                                                                       Rpv3             Rpv12        scala 1-9*
                                                                    Bacca bianca
Fleurtai                         34.111                 2002            Tocai friulano x 20/3             –                 +            9
Soreli                           34.113                 2002            Tocai friulano x 20/3             +                 +            9
Sauvignon Kretos                 76.026                 2003             Sauvignon x 20/3                 –                 +            5
Sauvignon Nepis                  55.098                 2002            Sauvignon x Bianca                +                 –            9
Sauvignon Rytos                  55.100                 2002            Sauvignon x Bianca                +                 –            9
                                                                    Bacca rossa
Cabernet Eidos                   58.083                 2002          Cab. Sauvignon x Bianca             +                 –            9
Cabernet Volos                   32.078                 2002           Cab. Sauvignon x 20/3              –                 +            5
Merlot Khorus                    31.125                 2002               Merlot x 20/3                  –                 +            7
Merlot Kanthus                   31.122                 2002               Merlot x 20/3                  +                 –            7
Julius                           36.030                 2002               Regent x 20/3                  –                 +            5
*
    1 massima sensibilità - 9 massima resistenza

                        Tab. 4 - Genealogia e caratteristiche dei portinnesti della vite della serie M. (Brancadoro 2016).
                        Tab. 4 - Pedigree and features of the rootstocks of the M series for grapes (Brancadoro 2016).
       Portinnesto            Genotipo materno                  Genotipo paterno                                Caratteristiche
                                                                                         Resa all'innesto elevata
                                     106/8                                               Ridotto vigore
           M1             Vitis riparia × Vitis cord.           Vitis berlandieri
                                  × Vitis rup.                                           Elevata resistenza alla clorosi ferrica
                                                                                         Mediamente resistente alla salinità
                                                                                         Resa all'innesto elevata
                                   Teleki 8B                       333 E.M.              Vigoria medio-alta
           M2                  Vitis berlandieri                 Vitis vinifera
                                × Vitis riparia                × Vitis berlandieri       Buona resistenza alla clorosi ferrica
                                                                                         Buona resistenza alla salinità e allo stress idrico
                                                                                         Resa all'innesto elevata
                                     R 27                           teleki 5C            Ridotto vigore
           M3                  Vitis berlandieri                Vitis berlandieri        Elevato assorbimento di potassio
                                × Vitis riparia                  × Vitis riparia         Bassa resistenza alla salinità
                                                                                         Media resistenza alla siccità
                                                                                         Resa all'innesto elevata
                                     41 B                                                Vigore medio
           M4                   Vitis vinifera                  Vitis berlandieri
                              × Vitis berlandieri                                        Elevata resistenza alla salinità
                                                                                         Ottima resistenza alla siccità

48
Miglioramento genetico piante da frutto

europei (tab. 5). La stessa Italia ha licenziato fino ad                na: ‘Ariane’, ‘Isaaq’, ‘Modì’, ‘René’, ‘Crimson
oggi una trentina ed oltre di varietà di melo, molte di                 Crisp’, ‘Choupette’, ‘Story’, ‘Fujion’, ‘Galant’,
queste dotate del gene Vf per la resistenza a ticchiola-                ‘Topaz’, ‘Opal’, ‘Gold Rush’, metà delle quali sono
tura (alcune anche di Va) (es. ‘Golden Orane’,                          italiane, ottenute da Gruppi privati e pubblici (tab. 6).
‘Isaaq’, ‘Modì’), poche delle quali però giunte a inci-                     Se il breeding per le resistenze ha avuto l’impatto
dere sulle varietà scelte per i nuovi impianti (non più                 maggiore per avere introdotto altre resistenze (per es.
dell’1-2% sul totale dei nuovi impianti).                               al fire blight, all’afide grigio, al cancro da Nectria) su
Contestualmente sono anche state scoperte provviden-                    varietà non ancora coltivate in Italia, non meno
ziali fonti di resistenza a Venturia e ad altri patogeni                importanti sul piano applicativo sono le varietà di
presenti in alcune antiche varietà di melo del ricco                    melo migliorative della qualità del frutto. Alcune
germoplasma italiano. Fra queste si citano ‘Durello di                  varietà estere introdotte con la formula del Club si
Forlì’ e ‘Renetta Grigia di Torriana’; due varietà                      sono imposte nei nuovi impianti (es. ‘Pink Lady’,
superate sul piano commerciale, ma importanti per la                    ‘Kanzi’, ‘Ambrosia’, ‘Evelina-Pinova’, ‘Jazz’,
loro resistenza multigenica, inserite nel novero delle                  ‘Fujon’). L’Italia finora ha contribuito con ‘Gold
varietà europee oggetto di ricerche volte all’indivi-                   Chief’, ‘Majesty’, ‘Forlady’, ‘Sinfonia’.
duazione di geni di resistenza e da preservare per i
futuri programmi di incrocio delle reti europee di                      Selezione forzata di melo e vite
miglioramento genetico e selezione delle nuove mele                        Melo e vite sono le due specie che sono state prese
per colture eco-sostenibili.                                            a modello per questa nostra indagine. Meritano dun-
    Questi programmi per ora sono stati solo di tipo                    que di essere citate anche per due tecniche concettual-
convenzionale, ma attraverso l’uso di tecnologie alter-                 mente molto diverse fra loro, che mirano ad un forte
native non OGM, potrebbero essere ottenuti in futuro,                   raccorciamento della fase di selezione dei semenzali e
se ne sarà incoraggiata e sostenuta la sperimentazione,                 che per semplicità abbiamo definito di “selezione for-
risultati mirati, trasformando varietà note, con l’inse-                zata”.
rimento dei soli geni programmati.                                        • Per la vite è stato proposto un metodo, cosiddetto
    Tutto ciò eviterebbe la variabilità indotta da carat-                   “fuori suolo” in serra od altro ambiente protetto
teri indesiderabili, sempre presenti nelle progenie del                     (Di Lorenzo, 1998), dove la concatenazione delle
breeding convenzionale, anche quando il processo                            varie fasi progressive di crescita del semenzale
selettivo è molto accurato. Per il momento, vista la                        sono rese continue e così accelerate da poter com-
situazione dell’Unione Europea, attestata sul rifiuto                       pletare nell’arco di due anni l’intero ciclo di svi-
degli OGM, si dispone soltanto delle varietà ottenute                       luppo e fruttificazione della vite. Un altro metodo
convenzionalmente, ed in Italia, secondo quanto sug-                        veloce è stato messo a punto in Francia circa una
gerito dal WG nazionale del MIPAAF sull’orienta-                            cinquantina di anni fa (Huglin e Julliard 1964).
mento dei produttori, le varietà TR (Ticchiolatura                        • Per il melo spiccano i recenti originali studi di E.
resistenti) accettate e dichiarate valide sono una deci-                    Flachowsky (Julius Kühn Institute, istituto mini-

 Tab. 5 - Miglioramento genetico del melo in Italia. Istituzioni pubbliche e private italiane che hanno attivato programmi di MG del melo
                                                             fra il 1971 e il 2016.
          Tab. 5 - Apple breeding in Italy. Public and private institutions that activated breeding programs since 1971 to 2016.
                           Numero incroci                                          Stadio moltiplicazione
         Enti                                        Semenzali n°          S1                S2                S3             Cv n°*
                        Totale        Per anno
                                                                                        N° selezioni
AGRION CN                196             12            184.000             186               32                --                --
CIV FE                   278             12            273.000             328              102                18               10
CREA FO                  991             29             74.000             550               45                3                 3
CSAF BZ                  300             20             50.000             120               20                4                 1
CMVF DCA BO              529             23             48.200             144              256                5                 8
ISF TN (cessato)         824             48             51.000             409               16                4                11
FEM IASMA TN             405             68            140.000           12.000             280                30                2
UNIUD                    120              -             8.048             1.993               -                -                 -
Totale                  3.643            212           728.248           15.730             751                64               39

                                                                                                                                       49
Sasnavini e Dondini

 Tab. 6 - Nuove mele diffuse in esclusiva in Europa (a Club o a          sezione dedicata alle nuove tecnologie per il
                       contratto), al 2016.                              miglioramento genetico.
 Tab. 6 - New apple cultivars distributed with exclusive rights in
          Europe (to Clubs or with contracts) until 2016.
                                                  Resistenza a       Altri fruttiferi
   Varietà Club          Nome varietà
                                               ticchiolatura (TR)        Non da meno è l’importanza dei risultati del bree-
Ambrosia®                  Ambrosia                                  ding di altre specie fruttifere, specialmente agrumi e
Antarès®                    Dalinbel                                 fragola, tutti di grande impatto applicativo perché
Cameo®/Camela®          Caudle/Cauflight                             molte delle nuove varietà sono state inserite nei nuovi
Choupette®                  Dalinette                  TR            impianti, per coprire segmenti carenti o per colmare
Crimson Snow®                MC38
                                                                     vuoti del calendario di maturazione o per affiancare o
                                                                     sostituire varietà estere, con le quali competere sui
Diwa®/Junami®                Milwa
                                                                     mercati.
Envy®                        Scilate
                                                                         Per l’albicocco, il ciliegio e il susino citiamo i con-
Evelina®                   RoHo3615
                                                                     tributi delle Università di Bologna e Milano e del
Galant®                     Lumaga                     TR            CREA di Forlì/Cesena (le serie di ciliegi Star, es.
Greenstar®                 Nicogreen                                 ‘Grace Star’, e Sweet, es. ‘Sweet Gabriel’ e ‘Sweet
Honeycrunch®               Honeycrisp                                Lorenz’; Lugli et al., 2012); per il kiwi c’è l’apporto
Isaaq®                       CIV323                    TR            delle due Università di Bologna e Udine (es.
Jazz®                       Scifresh                                 ‘Kiwigiuro’, ‘Dorì’ e ‘Soreli’), per la fragola del
Joya®                      Cripps Red                                CREA di Forlì/Cesena (es. ‘Pircinque’); per il pero le
Juliet®                      Coop43                    TR            nuove varietà sono state realizzate dal CREA di
Kanzi®                       Nicoter
                                                                     Forlì/Cesena e dall’Università di Bologna (es.
                                                                     ‘Carmen’, ‘Falstaff’, ‘Early Giulia’).
Les Naturianes®              Ariane                    TR
                                                                         Straordinari, per quanto riguarda il pesco e le net-
Lola®                       Maribelle
                                                                     tarine, sono stati gli apporti del CREA di Roma, Forlì
Modì®                       CIVG198                    TR
                                                                     - Caserta, dell’Università di Firenze e di quella di
Natyra®                      SQ159                     TR            Bologna - Milano e di numerosi privati, che qui è
Opal®                      UEB32642                    TR            impossibile enumerare. Impossibile anche riportare i
Pink Lady®          Cripps Pink/Rosy Glow                            nomi di tutte le cultivar, sono oltre un centinaio;
Redlove®                   Luresweet                   TR            segnaliamo appena la serie Maria di Firenze (es.
Rockit®                     PremA96                    TR            Maria Bianca, Maria Aurelia e Maria Dolce), ‘Orion’
Rubens®                  Civni/Civnered                              e ‘Venus’ da Roma, ‘Ambra’ (Bologna), serie
SweeTango®                 Minneiska                                 Romagna di pesche bianche ottenute a Faenza (scuola
Tentation®                  Delblush
                                                                     Caldesi).
                                                                         I lettori, peraltro, possono consultare le monogra-
                             Belgica
                                                                     fie pubblicate recentemente dal CREA di Roma e di
                             Bonita
                                                                     Forlì (Fideghelli 2011, Faedi et al., 2015),
                          Varietà libere
                                                                     dell’Università di Firenze (Bellini et al., 2008) e
Story®                       Inored                    TR            dell’Università di Bologna (Sansavini e Lugli, 2015)
                             Fujion                    TR            contenenti i profili delle centinaia di varietà licenziate
                             Gemini                    TR            da questi Enti.
                              Gaia                     TR                Come già precisato, questo copioso materiale
                            Smeralda                   TR            genetico è derivato da programmi poliennali non
                                                                     ancora ultimati, mentre con questa nota ci siamo pro-
     steriale di Fruit Breeding di Dresda-Pillnitz,                  posti di esporre obiettivi e metodologie applicabili nei
     Germania) che, attraverso la tecnica della coltura              prossimi anni e quindi destinate a dare frutto in un
     in vitro di espianti temporaneamente trasformati                futuro non prossimo. Rimandiamo pertanto alle citate
     geneticamente, dopo avervi inseriti geni florigeni              pubblicazioni le informazioni sull’esistente.
     prelevati da betulla (geni MADS-BOX), ha reso                       Attualmente sono almeno quattro i punti caratte-
     possibile l’immediata fioritura dell’asse vegetati-             rizzanti il nuovo breeding fruttiviticolo:
     vo, ed anche la fruttificazione, compreso il com-                 • obiettivi programmati (caratteri fenotipici special-
     pletamento della formazione dei semi. Il metodo è                    mente del frutto; adattabilità, resilienza e resisten-
     unicamente sperimentale e sarà descritto nella                       ze ed avversità ambientali biotiche ed abiotiche
50
Miglioramento genetico piante da frutto

   del materiale selezionato; rispondenza creativa ed          ci e climatici avversi, comprese le conseguenze del
   aspettative pratiche);                                      riscaldamento climatico globale).
 • utilizzo di strumenti sensoriali, di monitoraggio e
   di tecnologie di processo innovativi;                       Resistenze a stress biotici e abiotici
 • definizione, validazione e comparabilità dei nuovi              In tale contesto, un ruolo di primo piano hanno
   genotipi;                                                   assunto, fra gli obiettivi dei nuovi programmi, le resi-
 • accettabilità, promozione e lancio mercantile delle         stenze a stress biotici ed abiotici. Vi sono colture che
   novità.                                                     richiedono non meno di venti-trenta trattamenti anti-
                                                               parassitari annuali (vedi melo e vite), per cui la ricer-
Obiettivi dei nuovi progetti                                   ca di geni di resistenza o tolleranza e il loro uso sia
                                                               nel breeding convenzionale sia in quello alternativo
    In generale, per le singole specie, gli obiettivi di       sono diventati prioritari.
oggi non coincidono più con quelli del passato, salvo              Portiamo come esempio tre casi.
per le caratteristiche di produttività degli alberi e per          Primo caso. Nel melo sono stati individuati altri
l’adattabilità ambientale, divenuta obiettivo priorita-        geni oltre all’originario Vf (rinominato Rvi6) che
rio. La quantità, cioè il livello della fruttificazione, è     inducono resistenza monogenica a Venturia inaequa-
rimasta importante ma conta sempre di più la qualità           lis (agente eziologico della ticchiolatura), per cui
del prodotto e la sua omogeneità, uniformità e costan-         finora sono state introdotte, col breeding convenzio-
za, stabilita secondo i nuovi parametri di gradimento          nale, oltre cento varietà di mele, alcune capaci di reg-
del mercato e dei vari comparti della filiera (agrono-         gere anche il confronto con le migliori mele degli
mici, merceologici, conservativi, di lavorazione com-          standard mercantili (es. ‘Fujion’, ‘Galant’, ‘Modì’,
merciale e packaging, di logistica e distribuzione dei         ‘Opal’, ‘Story’; Gregori et al., 2014).
vari segmenti qualitativi e di mercato ecc.). Spicca,              Questa tecnica, che richiede molti anni di lavoro
fra tutte, la qualità distintiva dei frutti (riconoscibilità   con reincroci che arrivano alla quinta-sesta generazio-
fra gli altri) ed il livello di eccellenza estetica ed orga-   ne (cioè oltre cinquanta-sessanta anni complessivi di
nolettica da raggiungere dalla stessa. Moltissimo con-         lavoro) non è più sicura al cento per cento, come si
tano anche altri pregi indiretti del frutto: epoca e con-      ipotizzava in passato, perché la resistenza assoluta
centrazione della maturazione (un tempo valeva di più          può essere “rotta” e quindi bypassata dal patogeno
la scalarità) con la qualità, la serbevolezza e la shelf       (come in effetti è già avvenuto in vari paesi) attraver-
life; poi l’habitus dell’albero e la sua governabilità e       so i suoi mutanti adattativi (causati dalla comparsa di
altri caratteri apparentemente secondari, come la              ceppi o razze più virulente del patogeno; Beckerman
capacità autodiradante delle infiorescenze in melo,            et al., 2016). La tecnologia è già ricorsa ad una imple-
pero e kiwi (al fine di evitare o ridurre il costo del         mentazione di questo metodo con la cosiddetta “pira-
diradamento), che cambiano da specie a specie o da             midizzazione” delle resistenze (cioè cumulando nello
luogo a luogo.                                                 stesso albero più geni di resistenza alla stessa malat-
    Nell’attuale, contingente, situazione evolutiva            tia), e poi integrando tale resistenza con altre.
della frutticoltura è importante che qualsiasi novità              Per esempio, in Svizzera, Germania e Olanda sono
possieda attributi compatibili con la sostenibilità eco-       già state costituite nuove varietà di melo multiresi-
logica della coltivazione e di gestione del frutteto o         stenti (es. cv ‘Ladina’ a Wadenswil), cioè immuni
del vigneto; attributi che consentano un miglioramen-          contemporaneamente a V. inaequalis (fungo),
to dell’efficienza espressa dal rapporto fra interventi e      Erwinia amylovora (batterio, agente del colpo di
loro costi e benefici (risultati). La novità, se valida,       fuoco), Phodosphaera leucotricha (fungo, agente del-
andrà inserita nei disciplinari di produzione delle            l’oidio), Dysaphis plantaginea (afide grigio).
varie colture, aggiungendo anche l’apprezzamento                   La transgenesi ha già consentito ad una équipe
qualitativo e merceologico, tale da vincere il confron-        italo-svizzera (Università di Bologna e ETH di
to con le altre varietà di pari epoca. L’adattabilità          Zurigo) di trasferire la resistenza indotta dal gene Vf
ambientale, e con essa l’insieme delle resistenze, rien-       derivato dal Malus floribunda 821 (il gene HcrVf2
trano nella definizione di resilienza, cioè la capacità        mappato nel LG1) alla cv di melo ‘Gala’, rendendola
dell’albero o del suo portinnesto di rispondere alle           in questo modo resistente alla ticchiolatura (Belfanti
possibili difficoltà o sofferenze nel suo habitat di col-      et al., 2004). A differenza delle piante cisgeniche, il
tivazione (per esempio, adattabilità a deficit o eccesso       gene HCrVf2 lavorava sotto controllo del promotore
idrico o nutrizionale, ridotta fertilità, e insufficienza,     35S (isolato dal virus del mosaico del tabacco).
anche temporanea, di nutrienti nel suolo; eventi bioti-        Purtroppo, le disposizioni ministeriali italiane hanno
                                                                                                                     51
Sasnavini e Dondini

impedito che le piantine così ottenute (2002-2004) e        lunga procedura ufficiale, per metterla a disposizione
allevate in serra potessero essere sperimentate in          della coltivazione industriale è stato proibitivo, così
campo. Questo lavoro ha avuto però il merito di uti-        alto e tale da dissuadere l’USDA nella prosecuzione
lizzare per la prima volta un gene di melo per la tra-      del programma e nel trasferimento applicativo della
sformazione genetica di una varietà di melo e ha            metodologia stessa messa a punto da Ralph Scorza
costituito le basi per la realizzazione della ‘Gala’        (com. pers.).
cisgenica resistente a ticchiolatura (Vanblaere et al.,         Terzo caso. Esiste un terzo modello operativo per
2011), come illustrato nel punto successivo.                raggiungere l’obiettivo della resistenza, per es. quello
    Secondo caso. Un risultato positivo con entrambe        della vite da vino (Vitis vinifera) per la quale nono-
le metodologie (convenzionale e transgenesi) è stato        stante le migliaia di varietà coltivate nel mondo, non
ottenuto anche per creare albicocche e susine resisten-     sono stati ancora individuati geni di resistenza a
ti a Sharka (Plum Pox Virus). Alcuni programmi              Plasmophora viticola (la più pericolosa tra le crittoga-
internazionali di miglioramento dell’albicocco, grazie      me), presente invece nelle varie specie di viti ameri-
all’individuazione del locus PPVres nel LG1, presente       cane finora utilizzate quali portinnesti della Vitis vini-
in alcune vecchie varietà del germoplasma internazio-       fera (Zini et al., 2015; Failla et al., 2016; Scienza,
nale dell’albicocco, hanno portato alla creazione di        2016). In tal caso è dunque necessario ricorrere ad un
nuove varietà resistenti al virus. Peraltro, il panel       trasferimento genico conseguibile con una delle varie
europeo e nord americano della resistenza a sharka è        tecnologie di transgenesi (OGM in senso ortodosso)
oggi costituito da 46 varietà accertate, per la maggior     oppure con metodologie alternative quali l’approccio
parte francesi, americane e canadesi, oltre alle italiane   cisgenico o il genome editing, tecnica illustrata di
‘Petra’, ‘Pisana’ e forse anche ‘Bora’ (Bassi et al.,       seguito.
2016b).                                                         Il Ministero si accinge ora a finanziare un progetto
    Più complesso, invece, è il conferimento della resi-    nazionale sull’uso di questa nuova tecnica, insieme
stenza a sharka nella specie pesco, a causa di oggetti-     alla cisgenesi, applicate alla vite e ai fruttiferi. Ma ciò
ve maggiori difficoltà per l’ottenimento di piante resi-    che stupisce non è tanto il tardivo e benvenuto ricono-
stenti. In questa specie non sono note sorgenti di resi-    scimento ministeriale di voler consentire alla nostra
stenza monogeniche che possano essere sfruttate nel         agricoltura di cogliere le nuove opportunità offerte
miglioramento genetico (la resistenza derivata da           dalla scienza, quanto l’impegno di cofinanziamento
Prunus davidiana è poligenica; Decroocq et al., 2005)       del progetto che, nelle attuali critiche e restrittive cir-
e la via del trasferimento genico è particolarmente dif-    costanze, è stato assunto da alcuni grossi imprenditori
ficile in quanto il pesco è recalcitrante alla rigenera-    ed operatori del settore viti-enologico (che hanno
zione in vitro. Un network internazionale (Sharka on        costituito anche un Consorzio finalizzato all’obietti-
Peach; SHAPEA) guidato dal Prof. Bassi                      vo), nella speranza di poter disporre in futuro degli
dell'Università di Milano, si è recentemente costituito     stessi grandi vini, oggi da loro prodotti, ma meno sog-
per valutare gli approcci che permettano in futuro il       getti a contaminazioni perché ottenuti a partire da viti-
raggiungimento in pesco dello stesso risultato acquisi-     gni “modificati” (le stesse varietà di prima), ma non
to nell’albicocco (Cirilli et al., 2016). In Europa, per    più soggetti alle malattie da respingere. Gli attuali
la prevenzione della Sharka, sono stati provvidenziali      metodi di cura o prevenzione ammessi dai disciplinari
al riguardo i Progetti europei SharCo e Mars (Bassi et      di produzione potrebbero infatti (volente o nolente)
al., 2016a e b) nonché, in precedenza, il progetto          diventare ecologicamente insostenibili in un prossimo
quinquennale MASpes, in Romagna, coordinato                 futuro (per la costante e necessaria limitazione richie-
dall’Università di Bologna. Per ora i programmi sono        sta all'uso di pesticidi), oltre che per la maggiorazione
stati portati avanti solo con metodi convenzionali di       dei costi che questi comportano. Ci auguriamo che i
incrocio intervarietale. Non si sarebbe potuto fare         nuovi progetti abbiano anche, come protagonisti, i
altrimenti.                                                 sostenitori privati, pronti a far propri i risultati di que-
    Per il susino europeo, in USA, attraverso la tran-      ste nuove tecnologie alternative di breeding.
sgenesi è stata costituita una nuova varietà OGM                Le procedure per conseguire resistenze sono state
(‘Honey Sweet’) ottenuta presso la Stazione di ricerca      naturalmente messe a punto e validate anche per altre
USDA di Kearneysville (in Pensilvania), varietà auto-       specie, man mano che sono stati individuati geni di
rizzata dalle autorità USA per la propagazione com-         resistenza a siccità, salinità, alte temperature, freddo,
merciale (Ravelonandro et al., 2013). Ma il costo           non solo invernale, e altri fattori avversi alla coltiva-
complessivo sostenuto dall’USDA per l’approvazione          zione. È questo un campo di lavoro per il futuro: i
del rilascio in campo della varietà e per la successiva     metodi di lavoro sono specifici, ma le basi genetiche di
52
Miglioramento genetico piante da frutto

sensibilità e resistenza sono spesso comuni alle avver-       Nuove strumentazioni e tecnologie innovative per
sità dell’uno e dell’altro tipo, per cui sono sempre più      il breeding dei fruttiferi
numerosi i gruppi di lavoro internazionali che collabo-
rano insieme. Ci sono anche varie associazioni scienti-          Le nuove tecnologie entrate recentemente nei pro-
fiche che alimentano gruppi di lavoro specializzati e         cessi di breeding sono state rese possibili dagli enor-
che collaborano attraverso Workshop o Simposi a               mi progressi della biologia molecolare e dalle straor-
scambiarsi informazione e a diffondere il nuovo. Così         dinarie innovazioni strumentali, opera di imprese pri-
fa anche Eucarpia, la cui Sezione frutticola di Genetica      vate molto attive nella ricerca, che le hanno assecon-
e Breeding, ha tenuto all’Università di Bologna il suo        date e sviluppate. Quelle più attuali ed interessanti
quadriennale Meeting internazionale nel giugno del            che riguardano la frutticoltura, o già parte integrante
2015. Numerose sono le nuove tecnologie molecolari            di vari programmi italiani ed europei sono: a) la MAS
in fase di messa a punto. Ma occorre tempo.                   (selezione assistita con marcatori), definita anche
                                                              Molecular breeding assisted selection, e b) le tecno-
Qualità del prodotto                                          logie alternative (in quanto surrettizie delle tecniche
    C’è un altro obiettivo prioritario che sta entrando       di transgenesi, pur trattando di ingegneria genetica).
in molti programmi di breeding, perché non si può             Fra queste seconde ne sono state proposte in vari
prescindere dalla definizione di nuovi parametri di           campi almeno una decina, ma ci limitiamo a presen-
qualità del frutto o dell’uva. Oltre ai tradizionali carat-   tarne due, le sole per ora “prese in considerazione”
teri estetici e organolettici, che da sempre rispecchia-      dal Ministero delle Politiche Agricole.
no l’attrattività, la gradevolezza e quindi il prezzo del        Vediamone singolarmente la natura, i settori di
frutto, stanno entrando in gioco altri caratteri, cosid-      applicazione e di possibili sviluppi.
detti nutraceutici, che concorrono a definire il valore
salutistico del frutto. Questi esprimono l’influenza e        Tecniche di selezione molecolare assistita e precoce.
la presenza di decine, centinaia di molecole organi-          Genotipizzazione con la MAS
che, presenti in piccolissime quantità nel frutto di cia-         Rappresentano una preziosa metodologia per sem-
scuna varietà e che soltanto ora, con metodologie stru-       plificare, accelerare e rendere mirato il processo selet-
mentali molto raffinate (cromatografia, iniezione su          tivo che, nei normali programmi di breeding, richie-
fibra e massa) possono essere individuate. Anche di           de, in campo, non meno di sei - dieci anni per il melo,
queste componenti sarà possibile rintracciare le basi         e quattro - cinque anni per il pesco. Se però si consi-
genetiche, e quindi mettere a punto metodi selettivi          derano tutte le fasi dell’intero processo, tenendo
precoci (se ci sono geni noti e marcatori individuati)        conto anche delle necessarie valutazioni esterne, si
oppure, in alternativa, si dovrà procedere ad una sele-       giunge facilmente ad un periodo complessivo di quin-
zione sulla base dell’analisi del prodotto raccolto, con      dici - venti anni per il melo e almeno otto - dieci anni
forte allungamento dei tempi e aumento dei costi.             per il pesco. Nel caso di selezione per le resistenze,
    Riportiamo solo alcuni esempi degli aspetti attual-       riportato in precedenza, si interviene di regola gesten-
mente in corso di studio su melo, pero, pesco:                do le prime fasi dei semenzali in serra, per consentire
  • pigmentazione rossa di buccia e polpa                     gli inoculi artificiali delle giovani piantine (secondo -
  • polifenoli specifici legati al sapore della polpa e al    terzo anno), con spore, conidi o microrganismi verso
     grado di resistenza a malattie                           cui saggiare la resistenza, in modo da poter ridurre
  • componenti zuccherine                                     drasticamente la popolazione di semenzali da valutare
  • acidità                                                   poi in campo (e quindi per ridurre i relativi oneri e
  • sostanze volatili e aromi (sono centinaia)                costi).
  • vitamine                                                      La MAS è un processo integrativo e non alternati-
  • allergeni                                                 vo di questa procedura standard di assessment biolo-
  • amminoacidi e proteine                                    gico. Con l’uso della MAS, infatti, i semenzali, appe-
    Nel campo della serbevolezza e della shelf life la        na ottenuti, vengono sottoposti a test analitici di
conoscenza dei geni precursori dell’etilene e delle           screening, mirati alla verifica della presenza dei geni
varie componenti enzimatiche (es. poligalatturonasi)          per i quali si conduce la selezione attraverso l’uso dei
che controllano l’imbrunimento e il decadimento della         marcatori ad essi associati. Tutto il resto è scartato,
polpa, a seguito delle nuove acquisizioni biochimiche         salvo non debba essere testato per altri caratteri.
e dei passaggi metabolici della catena possono essere             Molti degli esempi sull’uso della MAS sono stati
individuati attraverso analisi e campionamenti a              sviluppati in melo, specie divenuta “modello” per la
diversi stadi del frutto (Costa et al., 2014).                ricerche di genomica, grazie soprattutto al contributo
                                                                                                                    53
Sasnavini e Dondini

dei progetti Europei Dare, HiDRAS, Isafruit e Fruit            allele-specific PCR) effettuati presso la ditta di servizi
Breedomics e al programma di breeding molecolare               di genotipizzazione LGC Genomics (Regno Unito)
americano RosBREED.                                            esattamente come avrebbe dovuto fare un breeder pri-
    La MAS in melo è possibile per molti caratteri, ad         vato per il quale l'accesso alle piattaforme di genoty-
esempio la resistenza a ticchiolatura, fire blight, oidio      ping non è semplice (fig. 1). In questo lavoro sono
e afide grigio, consistenza e serbevolezza del frutto          state analizzate con questi marcatori tutti gli individui
(Sansavini e Tartarini, 2013; Ru et al., 2015).                appartenenti a 10 popolazioni di semenzali di melo
    Nelle drupacee è possibile selezionare con marca-          per un totale di circa 5.700 semenzali. Tale approccio
tori molecolari per l’autocompatibilità e la dimensio-         si è rivelato molto promettente anche in considerazio-
ne del frutto in ciliegio (riassunto da Ru et al., 2015),      ne del fatto che i parentali usati nei programmi di
colore della polpa, data di maturazione e fenotipo             incrocio avevano pool genici molto diversi (‘Topaz’,
pesca - nettarina in pesco (Dondini e Tartarini 2014).         ‘Milwa’, ‘Reka’, ‘Rewena’, ‘GoldRush’, ‘Realka’,
In quest’ultima specie, molti nuovi marcatori per la           ‘White Angel’, ‘Florina’, ‘Fuji’, ‘Grenoble’, ‘Royal
dimensione, il contenuto di zuccheri e acidi organici e        Gala’ e‘Perleberg’, clone di ‘Golden Delicous’).
la data di maturazione dei frutti sono stati identificati          Questo studio apre una nuova prospettiva di fatti-
grazie all’impegno congiunto dei consorzi                      bilità a programmi di miglioramento genetico che
Fruitbreedomics e RosBREED (Fresnedo-Ramírez et                mirano alla piramidizzazione di geni di resistenza in
al., 2016).                                                    nuovi genotipi di alto profilo qualitativo
    Tutte queste applicazioni hanno fortemente benefi-         (Baumgartner et al., 2016).
ciato dello sviluppo delle moderne tecniche di sequen-             La medesima idea di fondo è stata alla base anche
ziamento che hanno portato alla disponibilità delle            del progetto Europeo MARS per lo screening su vasta
sequenze genomiche del melo, del pesco, del ciliegio,          scala di semenzali di albicocco resistenti a Sharka. In
dell’actinidia, del pero e delle specie del genere Citrus      questo caso il problema di fondo era rappresentato dal
come pure dello sviluppo di strumenti che consentono           fatto che i marcatori sviluppati fino a pochi anni fa
l’analisi di marcatori molecolari (principalmente              erano in grado di escludere il 100% di individui
SNP) a livello dell’intero genoma di una specie a costi        suscettibili al PPV (Plum Pox Virus) ma non erano in
relativamente contenuti (Dondini e Tartarini, 2014).           grado di selezionare con altrettanta efficienza per la
    Nonostante le alte potenzialità e i successi ottenuti      resistenza (Decroocq et al., 2014). Per questo motivo
(Sansavini et al., 2004, Sansavini e Tartarini, 2011 e         i breeder dell'albicocco (Università di Milano,
Ru et al., 2015), questo approccio non è ancora ampia-         Antakya e Brno; CEBAS-CSIC di Murcia, INRA di
mente adottato per la selezione nelle specie apparte-          Avignone, USAMVB di Bucarest, FGI di Plovdiv,
nenti alle Rosacee. I principali elementi su cui lavora-       NAGREF di Naoussa), esperti di tecniche di biologia
re riguardano da un lato lo sviluppo di schemi di MAS          molecolare (INRA di Bordeaux, Università di
molto efficienti per selezionare contemporaneamente            Bologna e Milano), aziende private da anni coinvolte
per caratteri di resistenza e qualità del frutto, dall’altro   in questa ricerca (CRPV, CEP innovation, EFE
la semplificazione dell'accesso dei breeder privati ai         Viveros del Sureste, Phytoria Karayiannis) e piat-
servizi di analisi molecolare svolte da imprese private        taforme per la genotipizzazione (ADNiD di
specializzate, affinché possano utilizzare le più              Montpellier, FAL di Atene e Beta di Adana) si sono
moderne e innovative tecniche di genotipizzazione.
    Uno studio pilota è stato condotto nell’ambito del
Progetto Europeo Fruit Breedomics e ha coinvolto i
gruppi di ricerca dell’Università di Bologna e della
Fondazione Edmund Mach (San Michele all’Adige),
nonché ACW di Wadenswil (Svizzera) nello sviluppo
di un panel di marcatori SNP in grado di selezionare i
semenzali ottenuti da numerose progenie di melo per
una serie di caratteri quali la resistenza ticchiolatura
(geni Rvi2, Rvi4, Rvi6, and Rvi15), oidio (gene Pl),
afide grigio (gene Dp-fl), consistenza e serbevolezza
del frutto (Md-ACS1, Md-ACO1 e Md-PG1).
    La genotipizzazione, finalizzata alla selezione assi-       Fig. 1 - Schema per l’applicazione della selezione assistita MAS
                                                                    (con marcatori SNP) presso una piattaforma di genomica
stita (MAS) è stata effettuata con i test competitivi            Fig. 1 - Application strategy of the Marker Assisted Selection
allelo-specifici denominati KASP™ (competitive                               (MAS) involving a genomic platform.

54
Miglioramento genetico piante da frutto

riuniti per analizzare un nuovo set di marcatori su         Marcatori molecolari ed efficienza selettiva
oltre 20 semenzali derivati dai maggiori programmi di            Oggi lo sviluppo di marcatori molecolari è enor-
breeding Europeo per la selezione di nuovi genotipi         memente facilitato dalla disponibilità delle sequenze
resistenti a Sharka (Bassi et al., 2016a e b).              genomiche di numerose specie, quali ad esempio vite,
    Grazie a questo progetto è stata identificata una       melo, fragola, pesco, actinidia, banana, pero cinese ed
nuova regione distante 3 milioni di basi da quella          europeo, come pure dalla forte riduzione dei costi di
principale che nel cromosoma 1 dell'albicocco con-          sequenziamento delle singole varietà di pregio
trolla la resistenza a Sharka (Mariette et al., 2016) e     (Dondini e Tartarini, 2014). Perché queste nuove
sono stati utilizzati 7 microsatelliti che coprono          opportunità per lo sviluppo e l'analisi massale di mar-
entrambe le regioni per un totale di 5 milioni di basi      catori diventino veramente di routine bisogna preve-
(Bassi et al., 2016a).                                      dere, nel prossimo futuro, una pari efficienza nello
    I lavori citati sono solo alcuni esempi di program-     studio e nella misurazione dei fenotipi in campo
mi di Marker Assisted Selection, dai quali usciranno        (alberi), in laboratorio (frutti), e in serra per le malat-
in futuro le nuove varietà di albicocco resistenti a        tie.
PPV. L’esperienza maturata durante questo progetto               Questa prospettiva sarà fondamentale soprattutto
servirà in futuro per affrontare lo stesso problema in      per disegnare nuovi marcatori in grado di identificare
pesco, specie nel cui germoplasma non sono presenti         le varianti alleliche dei geni responsabili dei caratteri
geni di resistenza specifici ma in cui la resistenza può    della qualità dei frutti. Questi caratteri sono infatti
essere introdotta per incrocio da mandorlo (Cirilli et      spesso di natura poligenica e coinvolgono l'attività di
al., 2016). Questo approccio richiederà sicuramente         molti geni organizzati in complesse vie biosintetiche,
tempi molto lunghi per arrivare a risultati interessanti    attività che si riflette nella variabilità di questi caratte-
per il mercato. Per questo le alternative metodologi-       ri in ciascuna cultivar (Dondini e Tartarini, 2014).
che fornite dalle nuove tecniche di breeding dovranno            In ogni caso bisogna ricordare che anche se l'effi-
essere valutate con attenzione (Cirilli et al., 2016).      cienza di incrocio e selezione è stata migliorata grazie
    In pesco è stato recentemente pubblicato un lavoro      alla MAS, nelle piante da frutto esistono limiti ogget-
in cui vengono descritti geni (identificati attraverso la   tivi dovuti a cause genetiche ben precise quali la poli-
tecnica del mappaggio per associazione) e, di conse-        ploidia, gli alti livelli di eterozigosi delle varietà colti-
guenza, nuovi marcatori molecolari SNP associati ad         vate e l'auto-incompatibilità che rendono il migliora-
una serie di caratteri di grande interesse per il miglio-   mento genetico attraverso l'incrocio un processo
ramento genetico della specie quali il colore, la consi-    estremamente lungo e costoso, soprattutto quando i
stenza e l’acidità della polpa, il fenotipo della buccia    caratteri di interesse provengono da genotipi selvatici
pesco-nettarina, la forma del frutto, l’adesione della      o da accessioni del germoplasma delle varie specie, la
polpa a nocciolo e il sapore del seme (Cao et al.,          cui introgressione comporta purtroppo anche la com-
2016). Questo lavoro ha quindi integrato il panel di        parsa di caratteri indesiderati. Questi problemi posso-
marcatori disponibili per la MAS già disponibili:           no essere risolti con l'uso delle Nuove Tecniche per il
colore della polpa (Adami et al., 2013 e Falchi et al.,     Breeding nelle Piante (NBPT) che riguardano princi-
2013), maturazione del frutto (Pirona et al., 2013),        palmente l'uso dell'ingegneria genetica ed in partico-
genotipo pesco-nettarina (Vendramin et al., 2014) e         lare del genome editing (Schaart et al., 2016).
polpa stony hard (Pan et al., 2015). Questi risultati
sono stati possibili grazie alla disponibilità della        Le nuove tecniche per il breeding nelle piante: le
sequenza genomica del pesco (Verde et al., 2013) e          piante cisgeniche e il DNA editing.
degli strumenti di analisi che grazie a questa, sono           Il nuovo acronimo NBPT indica un nuovo gruppo
stati realizzati (riassunto da Dondini e Tartarini 2014).   di approcci biotecnologici (fra i quali la cisgenesi e il
    I lavori scientifici che erano stati pubblicati prima   gene o genome editing) a sostegno dell'attività del
della disponibilità della sequenza genomica hanno           miglioramento genetico delle piante.
avuto però l’importante merito di identificare, sulle
mappe allora disponibili, le posizioni dei principali       Le piante cisgeniche
loci che controllano la qualità della pesca                    Le piante cisgeniche utilizzano le conoscenze svi-
(Dirlewanger et al., 1999, 2004, 2006; Yamamoto et          luppate per la produzione delle piante transgeniche
al., 2005) e si sono rivelati di grande utilità permet-     ma introducono un nuovo criterio alla base della scel-
tendo ai ricercatori di ancorare le informazioni geno-      ta del gene da introdurre: si tratta in questo caso di
miche da loro descritte alla sequenza genomica della        una copia di un gene nativo completo di promotore e
specie, una volta che questa è stata disponibile.           terminatore nativi, proveniente dallo stesso gene o
                                                                                                                      55
Sasnavini e Dondini

specie sessualmente compatibile con la varietà che si                 contro altre malattie quali il colpo di fuoco batterico
vuole trasformare (Schouten et al., 2006). Nella speri-               (FB_MR5 di Malus robusta; Kost et al., 2015), dal-
mentazione dovranno inoltre essere utilizzati vettori                 l'altro la produzione di nuove tipologie di frutto a
privi di marker di selezione (de Vetten et al., 2003) o               polpa rossa grazie all'introduzione del gene MYB
geni di selezione che possano essere successivamente                  (Krens et al., 2015; esempi in figura 2).
rimossi (Schaart et al., 2004). La pianta così ottenuta                   Un approccio simile è stato sviluppato anche in
non avrà perciò geni eterologhi (tab. 7).                             fragola in cui è stata indotta resistenza alla botrite
    Le piante cisgeniche hanno un grande potenziale                   attraverso la sovraespressione di un gene per l'inibi-
per superare i ben noti limiti del miglioramento gene-                zione della sintesi delle poligalatturonasi fungine
tico tradizionale nelle piante da frutto. Durante il pro-             (Schaart, 2004).
cesso mirato all’introgressione di un solo gene utile                     La disponibilità dei genomi sequenziati moltipli-
(ad esempio un gene di resistenza) da una specie sel-                 cherà enormemente, in futuro, la capacità dei biologi
vatica non si trasferisce solo il gene di interesse alle              molecolari di identificare nuovi geni funzionali per la
progenie, ma anche un segmento di regione del DNA                     realizzazione di piante cisgeniche, con caratteristiche
della specie portatrice del gene ricercato. Questo                    migliorative non solo per la resistenza ai patogeni ma
fenomeno che è chiamato linkage drag costringe poi i                  anche per la qualità dei frutti e la loro salubrità.
breeder a numerose generazioni di incrocio per ripuli-                    Nel caso della vite, la messa a punto della tecnolo-
re il contorno, cioè cercare di minimizzare gli effetti               gia cisgenica è iniziata all’IGA di Udine e mira all’in-
indesiderati di un genoma selvatico. Al contrario,                    troduzione di geni di resistenza a patogeni (Di
attraverso la cisgenesi, si evita questo lungo percorso               Gaspero e Morgante, 2016).
in quanto si inserisce il singolo gene in una varietà di
pregio senza alterarne lo standard qualitativo e gli                  Il genome editing
altri caratteri del fenotipo. Si tratta quindi di un meto-                Il genome editing rappresenta un nuovissimo
do efficace per il miglioramento genetico nelle specie                approccio finalizzato alla modifica di una specifica
con genomi eterozigoti che si propagano per via vege-                 sequenza di gene mediante la rimozione o la sostitu-
tativa.                                                               zione o anche l'aggiunta di singoli nucleotidi (tab. 7).
    A sviluppo della sperimentazione condotta insieme                 Negli ultimi cinque anni sono state descritte, special-
all’Università di Bologna (in cui per la prima volta si               mente in campo umano, diverse tecniche in grado di
è utilizzato il gene di melo HCrVf2 per ottenere linee                ottenere questo risultato ma la più promettente, nel
di Gala GM resistenti a ticchiolatura; Belfanti et al.,               campo vegetale, è sicuramente l'ultima nata che è
2004), l’ETH di Zurigo insieme ad un centro di ricer-                 chiamata CRISPR (clustered regularly interspaced
ca olandese (PRI di Wageningen) ha realizzato una                     short palindromic repeats)–Cas (CRISPR-associated
nuova mela ‘Gala’ “cisgenica” resistente a ticchiola-                 protein) system (riassunto da Kumar e Jain 2015).
tura. Come in precedenza, anche in questo caso si è                   L'enzima CAS9 genera tagli nel DNA a doppia elica
utilizzato il gene HCrVf2 (Vanblaere et al.,. 2011). In               in prossimità di una sequenza complementare alla
melo gli altri esempi importanti già realizzati riguar-               sequenza target di 20 nucleotidi dell'RNA a singola
dano da un lato l'introduzione di geni di resistenza                  guida (sgRNA) che identifica la sequenza genica da
                                                                      modificare con altissima specificità (fig. 3). Questo
Tabe. 7 - Classificazione dei prodotti finali ottenuti con le nuove   sistema semplicemente mira a introdurre mutazioni
tecniche di breeding (NPBT; modificato da Schaart et al., 2016).      nelle sequenze di DNA delle regioni fiancheggianti il
Tab. 7 - Classification of final products from New Plant Breeding
     Techniques (NPBT; modified from Schaart et al., 2016)
                                  Piante senza       Piante senza
                                  nuovo DNA         nuovo DNA e
                  Piante che con-
                                     ma con             senza
     Tecnica        tengono un
                                  modificazioni     modificazioni
                   nuovo DNA
                                   del proprio       del proprio
                                      DNA               DNA
Cisgenesi               Si              No               No
DNA editing            No                Si              No
Fast Breeding          No               No                Si
Innesto su por-
                       No               No                Si                       Fig. 2 - Esempi di meli cisgenici.
tinnesto GM
                                                                                  Fig. 2 - Examples of cisgenic apples.

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