45 informaires La cooperazione municipale a Torino - Byterfly
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
16-20 giugno 2014 Scenari per il Piemonte futuro Settimana della ricerca Ires Piemonte Calendario delle attività Lunedì 16 giugno, h. 10.00 – Torino Mercoledì 18 giugno, h. 14.30 – Torino Ires Piemonte – Sala conferenze Ires Piemonte – Sala Conferenze Ancora nel labirinto? Regione ed enti locali piemontesi di fronte Gli Scenari della Sanità: non solo costi a una nuova transizione istituzionale A cura di M. La Rosa, G. Viberti e G. Perino A cura di S. Piperno Giovedì 19 giugno, h. 10.00 – Torino Lunedì 16 giugno, h. 10.00 – Novara Ires Piemonte – Sala Conferenze Università del Piemonte Orientale – Aula Magna SMART P.A. Mission impossible? Eccellenza sanitaria come fattore economico regionale A cura di S. Occelli A cura di M. La Rosa, M. Cavino e G. Perino Giovedì 19 giugno, h. 9-13.00 – Torino Martedì 17 giugno, h. 10.00 – Torino via Avogadro 30 (sede Assessorato Turismo) Istituto Tecnico Avogadro Logistica e Health Technology Management: due sfaccettature Giovani e Lavoro: i nodi e le scelte. Dalle politiche delle regioni del Sistema Sanitario tra sfide e nuove risposte italiane alla Garanzia Giovani europea A cura di M. La Rosa, S. Iaropoli, A cura di L. Abburrà e D. Barella F. Morena, S. Bellelli e G. Perino Martedì 17 giugno, h. 10.00 – Torino Giovedì 19 giugno, h. 20.30 – Biella Biblioteca Ginzburg, Via Lombroso Fondazione Pistoletto Relazione Annuale OCP. Focus cultura e salute Nuova industria e rilancio dell’economia in Piemonte A cura di M. La Rosa e L. Dal Pozzolo A cura di V. Ferrero Martedì 17 giugno, h. 15.00-18.00 – Torino Ires Piemonte – Sala Conferenze Venerdì 20 giugno, h. 10.30 – Torino Il fattore tempo nelle opere pubbliche: da variabile a sereno Foyer del Teatro Regio A cura di M. La Rosa, G. Tresalli, C. Jachino e G. Perino Piemonte Economico Sociale 2013: in attesa della svolta? A cura di M. Maggi Martedì 17 giugno, h. 20.30 – San Damiano d’Asti Sono stati invitati: Presidente della Giunta Regionale del Eataly in Campagna Piemonte, Sergio Chiamparino; PROSPERA: 10 anni tra ricerca e azione pubblica in agricoltura Sindaco della Città di Torino, Piero Fassino; A cura di S. Aimone, M. Adamo e S. Cavaletto Presidente dell’Ires Piemonte, Enzo Risso Mercoledì 18 giugno, h. 10.00 – Vercelli Venerdì 20 giugno, h. 15.00 – Pollenzo Università del Piemonte Orientale – Rettorato Università di Scienze Gastronomiche Green Economy, territorio e sostenibilità ambientale Le politiche cambiano il mondo rurale? A cura di F. Ferlaino A cura di M. La Rosa, S. Aimone e M. Fino
MAGGIO 2014 La cooperazione municipale a Torino ANNO XXV - N. 1 Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 INFORMAIRES Semestrale dell’Istituto di La cooperazione istituzionale tra i comuni dell’AMT: Ricerche Economico Sociali del Piemonte alcune lezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 n. 45, Maggio 2014 Alcune buone pratiche di cooperazione nel Torinese . . . . . . . . . . . . . . . 15 Direttore responsabile Marcello La Rosa Il caso torinese e la pratica internazionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Comitato di redazione Luciano Abburrà, Maria Teresa Avato, Carlo Alberto Dondona,Vittorio Ferrero, Tommaso Garosci Ricerche Redazione e direzione editoriale: Ires - Istituto di Ricerche Impatto e potenzialità della green economy Economico Sociali del Piemonte sull’artigianato nel settore delle costruzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 via Nizza, 18 - 10125 Torino Tel. 011.666.64.11 Telefax 011.669.60.12 L’economia reale in Piemonte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 e-mail: biblioteca@ires.piemonte.it Ufficio editoria Ires L’agricoltura nel 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Maria Teresa Avato, e-mail: editoria@ires.piemonte.it Forme delle città. Riflessioni di scala vasta Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4034 del 10/03/1989. Poste Italiane, a partire dall’analisi dei fenomeni insediativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 spedizione in abbonamento postale 70%. DCB Torino, n. 2 / anno XXIV Stampa: Industria Grafica Falciola - Torino Consiglio di amministrazione Focus Osservatorio Istruzione 2013 2011-2015 Enzo Risso, Presidente; Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Luca Angelantoni, Vicepresidente; Alessandro Manuel Benvenuto, Prospettive occupazionali dei laureati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Massimo Cavino, Dante Di Nisio, Maurizio Raffaello Marrone, Giuliano Nozzoli, Deana Panzarino,Vito Valsania L’occupazione dei diplomati negli anni della crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Collegio dei revisori Alberto Milanese, Presidente; Alessandra Nidi e servizi per la prima infanzia in Piemonte: Fabris e Gianfranco Gazzaniga, Membri costi elevati e riduzione dei posti. effettivi; Lidia Maria Pizzotti e Lionello È ora di voltare pagina? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 Savasta Fiore, Membri supplenti Comitato scientifico Adriana Luciano, Presidente; Angelo Pichierri, Giuseppe Berta, Carlo Buzzi, Convegni, seminari, dibattiti ...................................................... 69 Cesare Emanuel, Massimo Umberto Giordani, Piero Ignazi Direttore: Marcello La Rosa. Vicedirettore: Stefano Piperno. Pubblicazioni ............................................................................................... 81
Auguste Renoir, La liseuse, 1874-1876 © Bridgeman/ Archivi Alinari Le fotografie che illustrano questo numero di “Informaires” sono tratte Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie, Torino, Galleria d’Arte Moderna 23 ottobre 2013 – 23 febbraio 2014.
La cooperazione municipale a Torino La cooperazione municipale a Torino. Introduzione Introduzione La cooperazione Il territorio torinese ha una storia lunga e sedimentata di collaborazioni e cooperazioni istituzionale tra i comuni dell’AMT: a scala intercomunale e metropolitana, di grande valore e interesse, che è stata finora alcune lezioni poco investigata e quindi poco conosciuta e realmente condivisa. Lo studio realizzato da IRES Piemonte (Le cooperazioni tra comuni in Area metropolitana torinese, settembre Alcune buone pratiche di cooperazione nel 2013), ripercorre in modo sistematico le origini e le caratteristiche di più di sessanta espe- Torinese rienze di collaborazione metropolitana e intercomunale degli ultimi 20 anni, analizzando Il caso torinese e la gli obiettivi e le funzioni di queste collaborazioni, le modalità di ideazione e gestione, i set- pratica internazionale. tori di applicazione, cominciando anche a gettare luce sulle caratteristiche tipologiche Impatto e potenzialità e sui fattori di successo (con alcune best practice) e quelli di insuccesso. della green economy Il tema della costruzione di un quadro efficace di governance metropolitana è una delle sull’artigianato nel settore delle costruzioni sfide attuali più impellenti per Torino e le altre principali realtà urbane italiane. Questa sfida emerge sia dalle esigenze legate all’imminente istituzione della nuova Città metropolita- L’economia reale in Piemonte na, ma anche dall’urgenza di determinare le migliori condizioni per la competitività eco- nomica del territorio e favorire tutte le possibili pratiche di migliore gestione dei servizi e uso L’agricoltura del Piemonte nel 2012 efficiente delle risorse pubbliche. L’Italia rimane l’ultimo paese dell’Europa occidentale che non si è dotata di forme di governo o governance strutturata a scala metropolitana. Forme delle città. La ricerca è stata commissionata da Torino Internazionale/Strategica nell’ambito delle Riflessioni di scala vasta a partire dall’analisi dei attività del progetto Europeo CityRegions e dell’elaborazione del terzo piano strategico. fenomeni insediativi Il progetto europeo CityRegions, di cui Torino Internazionale/Strategica è partner locale Focus Osservatorio insieme alla Città di Torino, offre l’opportunità di confrontarsi con esperienze di gover- Istruzione 2013. Introduzione nance metropolitana e progetti di intercomunalità con altri Paesi europei. Il progetto raggruppa, sotto la guida della città di Lipsia, cinque regioni urbane europee: Lipsia, Bre- Prospettive occupazionali slavia, Praga, Graz e Torino. Oltre allo studio cui si riferisce questa pubblicazione, le risorse dei laureati del progetto hanno permesso di realizzare un lavoro di mappatura delle trasformazioni L’occupazione dei fisiche a livello metropolitano torinese. Realizzata con la collaborazione del Politecnico, diplomati negli anni della crisi. COREP, UCM, Comune di Torino e Provincia di Torino – questa ricerca ha fornito una lettu- ra del territorio metropolitano da cui emergono i fenomeni insediativi in corso. Il progetto Nidi e servizi per CityRegions consente anche il supporto alle attività di ricerca e redazione della strategia la prima infanzia in Piemonte: costi elevati e territoriale metropolitana nell’ambito del piano strategico da parte di un raggruppamen- riduzione dei posti. È ora di voltare pagina? to di esperti del Politecnico di Milano e IRS di Milano. Il Politecnico di Torino (EUPOLIS) as- siste invece nella riflessione su come posizionare l’area metropolitana torinese all’interno Convegni, seminari, dibattiti delle strategie della nuova Città metropolitana, di ambito regionale e macroregionale. Il terzo piano strategico “Torino Metropoli 2025”, in corso di elaborazione insieme a tutti gli Pubblicazioni stakeholders locali, concentra la propria attenzione sulla costruzione della governance I N F O R M A I R E S , A N N O X X V , N . 4 5 , P P . 5 - 6 5
La cooperazione municipale a Torino metropolitana e sui progetti prioritari di sviluppo eco- tropolitano non si giocherà solo sulla dimostrazione nomico. I due temi sono strettamente correlati e uniti scientifica del vantaggio ma anche sulla capacità di in un unico quadro di visione. Le prospettive di soprav- affrontare anche altri nodi quali la definizione di siste- vivenza attuale e uscita dalla crisi economica sono mi di ricomposizione delle risorse e dei poteri che ora infatti legate anche alla capacità del territorio metro- sono di competenza esclusiva dei singoli Comuni. In politano torinese di percepirsi e promuoversi in modo molti ambiti – quali trasporti, utilities, servizi sanitari – le unitario e coordinato, superando le competizioni im- soluzioni organizzative adottate, in parte imposte da produttive tra Comuni. L’area funzionale delle relazioni politiche regionali o nazionali, hanno fatto conseguire economiche, dell’accesso ai servizi, del tempo libero, economie di scala e di agglomerazione e resi evidenti i dei trasporti è infatti quella che va oltre il confine della vantaggi. Ora si tratta di estendere le riflessioni e cono- Città di Torino (900.000 abitanti) per includere un’area scenze al “discorso politico” locale promuovendo un di circa 1,5 milioni di persone. Solo quest’area può per- dibattito articolato e allargato a molti attori, ma anche mettere di competere in modo efficace a scala na- continuare a investigare altri temi quali il potenziamen- zionale ed europea. La città è già metropolitana nei to delle vocazioni specifiche dei territori in una visione fatti, e in gran parte anche nella percezione di cittadini comune di sviluppo e coesione territoriale, i meccani- e aziende. Si tratta ora di affiancare e sostenere, an- smi per individuare priorità condivise nei progetti stra- che con le conoscenze e argomentazioni fornite dalla tegici, i meccanismi di condivisione finanziaria di inve- ricerca scientifica, i processi decisionali che aiutano stimenti e fiscalità, la creazione di agenzie e strumenti percorsi d’azione, policy e pratiche quotidiane che re- di programmazione e governo efficaci a scala metro- alizzino risultati a somma positiva per tutti i partecipanti politana. La costruzione della Città metropolitana darà (win-win). inevitabilmente, a un certo punto, una forte accelera- Lo studio di questo variegato universo di cooperazioni zione a questi processi di confronto. ha permesso di descrivere l’elevata capacità collabo- In questi primi passi di costruzione del piano strategico rativa dei Comuni, le modalità con cui le collaborazioni fondato sul paradigma metropolitano, l’ente regiona- si sono strutturate (da quelle più informali alla creazione le IRES – che vanta un’esperienza e una competenza di agenzie permanenti, da quelle promosse da norma- pluridecennale su questi temi – ha assistito in modo tive a quelle generate dal basso sulla base di istanze straordinariamente efficace il delicato processo di e volontà locali), i temi (sviluppo economico, servizi, governance locale, e di questo ringraziamo calorosa- funzioni amministrative, pianificazione, trasporti, verde, mente il gruppo dei ricercatori. Ci auguriamo che la ecc.) e le difficoltà che hanno incontrato o i risultati che collaborazione con IRES continui in modo altrettanto hanno prodotto. Questo materiale conoscitivo con- costruttivo nel prossimo futuro, e coinvolga sempre più sente di aiutare a costruire consapevolezza intorno al enti di ricerca disposti a fornire le necessarie basi teori- tema di un’”identità metropolitana” più radicata nelle che ed elementi di conoscenza ai processi di policy e pratiche di quanto non sia normalmente percepito e di decision-making. procedere con maggiore fiducia nella costruzione del Anna Prat Piano Strategico “Torino Metropoli 2025”. Direttrice Torino Internazionale/Strategica, È evidente però che il successo del paradigma me- Dirigente Comune di Torino 6 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino La cooperazione istituzionale tra i Comuni Introduzione dell’Area metropolitana torinese: alcune lezioni Renato Cogno, Davide Barella La cooperazione istituzionale tra i comuni dell’AMT: alcune lezioni L’assetto degli enti locali è diventato un cantiere aperto, che ha subito battute d’ar- resto e riprogettazioni, tanto che il progetto d’insieme oggi risulta difficile da intrave- Alcune buone pratiche di cooperazione nel dere. Anche perché sono numerosi i fattori che lo condizionano: i livelli di governo, Torinese struttura e specifiche competenze; le caratteristiche del finanziamento e le compati- Il caso torinese e la bilità macroeconomiche; la riforma costituzionale del Senato. E oggi ha ripreso quota pratica internazionale. l’istituzione delle Città metropolitane che si affianca alle proposte di revisione e sop- pressione delle Province. Impatto e potenzialità della green economy Nell’area torinese il dibattito in materia è di lunga data, e da tempo si sono sviluppate sull’artigianato nel settore delle costruzioni iniziative di governo di area vasta. Tra queste quella di Torino Strategica (nata nel 2000, a oggi conta 85 soci pubblici e privati, i Comuni sono 17), che prosegue l’esperienza L’economia reale in Piemonte di Torino Internazionale, per promuovere la realizzazione del 3° Piano strategico tori- nese, monitorare e assistere la sua implementazione, organizzare specifiche attività di L’agricoltura del sostegno, comunicare il piano agli stakeholder e ai cittadini . A tal fine si è sviluppata 1 Piemonte nel 2012 una collaborazione2 tra Torino Strategica e Ires per delineare e valutare il quadro della Forme delle città. cooperazione in atto tra gli enti dell’area. Nel quadro di tale accordo è stata svolta Riflessioni di scala vasta a partire dall’analisi dei una ricognizione delle esperienze definendone le caratteristiche3 e successivamente fenomeni insediativi si sono individuati alcuni casi di successo, che sono stati oggetto di un successivo se- minario4. In questo articolo si dà conto dei principali risultati della ricognizione e dei Focus Osservatorio Istruzione 2013. caratteri salienti di tre esperienze “best practices” selezionate a scopo didascalico. Introduzione Prospettive occupazionali dei laureati Alcuni dati generali L’occupazione dei L’area metropolitana torinese – una delimitazione di lavoro, non definitiva – com- diplomati negli anni della crisi. prende 38 comuni, con 1.570.000 residenti; il capoluogo ne ha 879.000 e la provin- cia 2.250.000. La spesa corrente dei comuni ricompresi ammonta a oltre 1,6 miliardi Nidi e servizi per la prima infanzia in (2012), di cui tre quarti vanno attribuiti a Torino. La spesa di esercizio delle principali Piemonte: costi elevati e riduzione dei posti. E’ ora di voltare pagina? 1 Relazione di Anna Prat, http://www.ires.piemonte.it/convegni/8-11-2013/Presentazione_Prat.pdf 2 Nell’ambito del progetto europeo Cityregions-Central Europe. Convegni, seminari, 3 Il gruppo di lavoro era composto da Davide Barella, Renato Cogno, Sara Mela e Stefano Piperno. La dibattiti ricognizione è disponibile sul sito http://www.torinostrategica.it/news/municipalita-che-cooperano- seminario-081113/ 4 Municipalità che cooperano, 8 novembre 2013. I materiali si trovano in http://www.ires.piemonte.it/ Pubblicazioni component/content/article/10-varia/370-materiali-8-novembre-2013.html I N F O R M A I R E S , A N N O X X V , N . 4 5 , P P . 7 - 1 3 7
La cooperazione municipale a Torino società partecipate dell’area è superiore a quel- partecipanti alle esperienze. Non si dà conto invece la del capoluogo (dispongono una forza lavoro di delle esperienze con natura informale (ad esempio 11.000 addetti, di poco inferiore a quella del comu- la consultazione periodica di natura tecnica o politi- ne centrale); va considerato che la spesa comuna- ca tra uffici, settori, dirigenti, assessori), pratiche che le comprende i corrispettivi versati alle aziende per non sono sancite da protocolli, convenzioni o dalla i contratti di servizio5. Nel 2010 Torino ha predisposto costituzione di enti autonomi veri e propri. un bilancio consolidato con le proprie partecipate6, La ricognizione, oltre alle pratiche in essere, ha aziende che erogano servizi a rete per l’intera area considerato anche alcune pratiche chiuse recen- metropolitana: al netto dei trasferimenti tra il comu- temente, le quali per la loro rilevanza o diffusione ne e le stesse, la spesa di esercizio era pari a oltre 3,3 hanno costituito un riferimento noto e condiviso. miliardi, dei quali 1,9 per le società e 160 milioni per gli organismi non profit considerati. Le pratiche individuate sono molto numerose, coin- volgono in diversa misura tutti i comuni e spesso anche altri enti. Alcune hanno una medesima ori- gine normativa e si ripetono, omologhe, tra diversi Caratteri della cooperazione raggruppamenti di comuni sul territorio regionale. istituzionale nel Torinese Esempi tipici sono i distretti sanitari, i consorzi per i Le pratiche di cooperazione istituzionale tra i Comu- servizi sociali, oppure i patti territoriali. In questo caso ni sono sempre state numerose e caratterizzate da nel report dell’indagine viene descritta la specifica discreta complessità: ogni ente si è trovato e si trova tipologia e le diverse collaborazioni declinate sul ter- a condividere una o più attività amministrative con ritorio. svariati partners: dalla realizzazione di infrastrutture In relazione ai meccanismi di governo molte espe- pubbliche di interesse sovra-comunale alla gestione rienze sono formalizzate (Consorzi e Unioni di Co- condivisa di servizi, a iniziative di progettazione stra- muni, creazione di imprese e strutture specifiche di tegica dello sviluppo di un territorio. servizio in comune, accordi di programma, conven- Per offrire un quadro completo di queste realtà, si è zioni); altre pratiche risultano meno strutturate: tavoli svolta una ricognizione dei diversi strumenti ed espe- periodici di consultazione, sottoscrizione di protocolli rienze di coordinamento e di cooperazione tra gli per specifiche attività, talvolta temporanee. enti locali dell’ambito metropolitano. Si è trattato di Le esperienze sono perlopiù specializzate in speci- un lavoro on-desk, consultando documenti presenti fiche materie (come con le forme di gestione asso- sui siti web degli enti e delle loro strutture. Si sono ciata delle polizie municipali); ma almeno un terzo considerati diverse esperienze e strumenti di coo- dei casi assume una vocazione multifunzionale (il perazione, si sono inoltre rilevati obiettivi, materie, caso delle Unioni di Comuni). Anche il tipo di attività 5 Circa 300 milioni. 6 Sono state consolidate 13 società partecipate e 21 aziende non profit (tra cui le fondazioni per il Teatro Regio e per il Teatro Stabi- le), in proporzione della quota detenuta dal Comune (ad esempio, 100% sia per AMIAT che per GTT, 65% per SMAT; 24% per IREN). Si trova in http://www.comune.torino.it/commercioeimpresa/partecipazioni-aziendali/pdf/bilancio_e_nota_integrativa_2010.pdf 8 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino sviluppata attraverso la cooperazione varia molto: ziati), ma l’attuazione, la partnership e il finanzia- dalla disciplina normativa, alla programmazione, mento sono largamente compito dei Comuni. An- alle attività conoscitive (come i piani di zona socio- che gli sportelli unici per le attività produttive (SUAP), assistenziali, i bacini ottimali per i servizi idrici e per pur disciplinati da varia normativa, presentano il ciclo dei rifiuti), alla gestione di servizi e interventi ampi margini attuativi. Una valutazione diffusa sul- (come per le utilities e imprese di servizio) o ancora la cooperazione intercomunale, è quella secondo alla promozione, nel caso dell’ATL, oppure alla vigi- cui le pratiche “dal basso” hanno maggior successo lanza (ad esempio le Asl). quando sono settoriali, cioè riguardano la gestione L’oggetto della cooperazione in larghissima misura è di uno specifico servizio o gruppo di attività. Con rife- ricompreso in una di queste tre categorie: rimento alla regione le collaborazioni settoriali sono • servizi alla persona e alla comunità; sempre state le più frequenti e numerose. Tuttavia • interventi per il territorio, l’ambiente e infrastrutture; nell’area metropolitana oggi si nota la presenza di • promozione dello sviluppo. diverse collaborazioni con natura multifunzionale. È il caso di Unione NET (che riguarda ben 120.000 Meno frequenti le cooperazioni nell’ambito delle abitanti) e si affianca a diverse e successive espe- funzioni amministrative (come i SUAP) e tanto meno rienze di collaborazione sviluppatesi tra i medesimi nell’ambito del coordinamento fiscale. Ma per for- Comuni (PRUSST 2010, Urban Italia S+3, Reti 2011); nire un elenco delle pratiche si è scelta un’ulteriore anche l’unione del Ciriacese nasce per svolgere dimensione analitica che riguarda il grado di volon- diverse attività. Un ruolo multifunzionale è proprio tarietà dei partecipanti. anche di alcune agenzie strumentali intercomuna- Una prima distinzione può farsi tra esperienze che li (Zona Ovest, SATservizi, Provana spa), sviluppatesi nascono per iniziativa dei singoli enti ed esperien- secondo percorsi evolutivi diversi: un’esperienza di ze di cooperazione che sono dovute o vincolate in progettualità complessa, la scissione di una ex mu- relazione a specifiche normative statali o regionali. nicipalizzata, l’autonoma iniziativa di amministratori. Nel primo caso le modalità di avvio, l’ambito territo- Il secondo gruppo di pratiche deriva invece dall’ini- riale e la scelta di partecipare derivano dal basso, ziativa di Regione, Provincia o Stato per l’attuazione cioè dall’iniziativa di singoli enti e l’adesione è quin- di specifiche politiche. Ad esempio, l’organizzazione di volontaria. sanitaria in Asl e in distretti, i bacini obbligatori per la La tabella 1 elenca queste cooperazioni dal basso gestione dello smaltimento dei rifiuti e quelli per il go- distinguendo tra esperienze a vocazione multifun- verno del ciclo idrico, ma anche le esperienze dell’ATL zionale e pratiche settoriali, specializzate. Sono pre- (turismo) e dell’Agenzia per la mobilità metropolita- senti diversi enti strumentali creati dagli enti locali e na torinese, nascono dall’alto, con obiettivi settoriali. aziende partecipate. Tra le pratiche settoriali una La cooperazione può avere un diverso grado di ob- ben nota è costituita dalla programmazione socia- bligatorietà: ad esempio nella definizione dell’ambi- le dei Piani di Zona e relativi accordi di programma to territoriale, delle materie da gestire, della durata (AP): è una pratica multilevel (la Regione disciplina della cooperazione e nelle stesse modalità di attua- parte del contenuto del Piani e finora li ha cofinan- zione degli interventi. I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 9
La cooperazione municipale a Torino Tab. 1 Le cooperazioni dal basso Oggetto Attività Diffusione MULTIFUNZIONALI Conferenza metropolitana / VARI Promo Alcuni comuni AM Tavolo metropolitano Torino Internazionale VARI Promo Alcuni comuni AM PRSST 2010; Urban Italia S+3 PSV, TAI Progr - gest localizzato Reti 2011 TAI Progr localizzato Unione NET PSV, TAI, SPC, FAMM Gest localizzato Unione Comuni Ciriacese SPC, FAMM Gest localizzato Unione Trofarello, Moncalieri, La Loggia SPC Gest localizzato Zona Ovest PSV, TAI, SPC, CIC scrl FAMM Progr & Gest Localizzati CHIND spa FAMM SAT PSV, TAI Provana spa PSV, TAI, SPC, FAMM SETTORIALI Aziende per i servizi a rete (SMAT, IREN, GTT, TAI Gest AM AMIAT, TRM, SETA, ecc.) Piani di Zona (socio-ass.li) e relativi AP SPC Progr Diversi; regione Patti locali per la sicurezza SPC Progr – gest Diversi; regione Polizie locali associate SPC Gest alcuni comuni AM SUAP (diversi) FAMM, PSV Gest alcuni comuni AM CIT SPC Gest CAAT TAI Gest Commissioni locali paesaggio TAI Progr alcuni comuni AM Le Terre di Margherita PSV Promo Localizzato Strade di colori e di sapori PSV Promo Localizzato LEGENDA SPC: servizi alla persona e alla comunità TAI: interventi per il territorio, l’ambiente e infrastrutture (e urbanistica) PSV: promozione dello sviluppo FAMM: funzioni amministrative Progr = disciplina e programmazione Gest = gestione di servizi e interventi Promo = promozione Tale gruppo include soprattutto i servizi essenziali di to – per memoria – il Piano Territoriale Regionale del area vasta, o servizi a rete, per i quali la Regione ha 2009, di per sé multifunzionale, ma che non ha ca- potestà normativa vincolante per gli enti. Tale pote- rattere vincolante, né dispone di meccanismi di pro- stà si esplica anche con la delimitazione degli stes- mozione di specifiche pratiche amministrative. si ambiti e nella regolazione di settore. Le pratiche L’enfasi sugli estremi (top-down oppure bottom-up) sono tutte con natura specializzata. Viene ricorda- semplifica certamente l’esposizione; vi sono però pra- 10 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino Tab. 2 Pratiche vincolate Oggetto Attività Diffusione ATO/3 e ambiti ottimali TAI Progr Diversi; regione ATO R e consorzi di bacino TAI Progr – gest Diversi; regione Servizio Ferroviario Metropolitano TAI Progr – gest Unico; AM Turismo Torino e provincia e sub-ambiti PSV Promo Unico; regione Ambiti di paesaggio e Piano Paesistico TAI Progr Diversi; regione Regionale (p.m. Piano Territoriale Regionale) Enti di gestione delle aree protette TAI Gest Diversi; territori specifici Centri per l’Impiego SPC Gest Diversi; regione Distretti sanitari SPC Gest Diversi; regione LEGENDA SPC: servizi alla persona e alla comunità TAI: interventi per il territorio, l’ambiente e infrastrutture (e urbanistica) PSV: promozione dello sviluppo FAMM: funzioni amministrative Progr = disciplina e programmazione Gest = gestione di servizi e interventi Promo = promozione tiche che nel loro concreto operare, sono caratteriz- alcuni Comuni: un protocollo che costituisce l’evo- zate da una governance concertata tra diversi livelli luzione di diverse pratiche collaborative “dal basso” di governo (Comuni e Provincia, Comuni e Provincia (si veda la tabella 3). e Regione). Ne sono esempio i Patti territoriali e diver- Evoluzione simile, ma in senso inverso, si ha con al- si altri programmi di sviluppo locale. In questo caso cune esperienze multilevel di Patti territoriali e dei PTI è opportuno ricordare come le pratiche possano in- dalle quali si sono sviluppate successive collaborazio- tegrare soggetti solo pubblici oppure essere di tipo ni tra i partner (ad esempio l’Unione del Ciriacese). pubblico-privato. Nel caso di pratiche con governan- Altra pratica multilevel sono il PTC e il nuovo PTC2 re- ce multilivello si affievolisce l’obbligatorietà a parteci- alizzati dalla Provincia. Essi mirano al coordinamen- parvi da parte degli enti e si accentua la concerta- to di area vasta, si avvalgono di diverse attività di zione tra livelli di governo diversi i quali partecipano osservatorio gestite dalla Provincia, e di iniziative di alle pratiche con contributi e ruoli spesso diversificati. programmazione strategica (per il Canavese, per il Di grande rilievo le diverse pratiche di progettualità Chierese, per il Pinerolese), quelle per la trasforma- complessa (o integrata), per definizione multifunzio- zione di corso Marche, quindi le attività di osservato- nale. Infatti quelle citate riguardano processi di tra- rio con i Comuni del territorio interessato dalla diret- sformazione di porzioni del territorio metropolitano: trice ferroviaria Torino-Lione. dal progetto per realizzare l’asse integrato di corso Ancora la Provincia ha avviato l’Agenda strategica Marche, che risale alla fine anni ottanta, al proget- della collina intermorenica e il Masterplan attuativo, to regionale Corona Verde (avviato nel 1997) che il Contratto di fiume Sangone, il Contratto di lago del vede alcune attuazioni per sub-ambito, fino al più bacino dei Laghi di Avigliana, nonché gli accordi recente protocollo di “co-pianificazione del Qua- per realizzare alcune reti ciclabili (collina intermore- drante NE”, sottoscritto da Regione, Provincia e da nica, Parco Laghi Avigliana AMT Torino, e altre). I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 11
La cooperazione municipale a Torino Tab. 3 Cooperazioni multilivello Oggetto Attività Diffusione MULTIFUNZIONALI PTC e PTC2 (e programmi strategici locali) PSV, TAI Progr Provincia Corona Verde 1 e 2 e programmi attuativi PSV Progr Tutta AM Patti territoriali (diversi) PSV, TAI Progr - gest Diversi; regione Programmi Territoriali Integrati (diversi) PSV, TAI Progr - gest Diversi; regione Piano di struttura Quadrante Nordest (QNE) PSV TAI, SPC Progr - gest Localizzato Piano Strategico dei territori linea ad Alta Capacità Torino-Lione Protocollo Asse integrato corso Marche TAI Progr - gest Localizzato Contratto di fiume del Sangone PSV Progr Territorio Sangone Agenda strategica della collina intermorenica TAI Progr Localizzato Agenda strategica del chierese (proposta) TAI Progr Localizzato MasterPlan Po dei laghi PSV Progr - gest Territorio Po SETTORIALI MTM (Agenzia Mobilità Metropolitana) TAI Progr - gest Unico; AM Enti gestori dei servizi socio-ass.li SPC Gest Diversi; regione Piano generale traffico urbano TAI Progr Torino e AM Regolamento taxi con autovettura SPC Progr alcuni comuni AM Accordi per piste ciclabili TAI Progr - gest Localizzati Protocollo per il teleriscaldamento TAI Progr e gest Principali comuni AM Programmi energia sostenibile TAI Localizzati Progetto La Venaria Reale PSV , TAI Progr - gest Localizzato Accordo di programma per l’inceneritore TAI Progr e gest alcuni comuni AM SBAM (sistema bibliotecario) SPC Gest Tutta AM Piani Locali Giovani e diversi sub PLG SPC Progr – promo Diversi; regione Pass15 SPC Gest Principali Comuni AM Locare SPC Progr – gest alcuni comuni AM Generazioneinrete SPC Progr – gest Localizzato LEGENDA SPC: servizi alla persona e alla comunità TAI: interventi per il territorio, l’ambiente e infrastrutture (e urbanistica) PSV: promozione dello sviluppo FAMM: funzioni amministrative Progr = disciplina e programmazione Gest = gestione di servizi e interventi Promo = promozione Alcune valutazioni In primo luogo si nota una grande varietà. Vi sono esperienze di cooperazione del tutto strumentali al La disamina delle esperienze raccolte (le schede raggiungimento di un solo obiettivo dei partecipanti; individuali si trovano in www.torinostrategica.it/wp- altri casi riprendono un’esperienza di cooperazione content/uploads/2013/10/CITYREGIONS_001_112_ tra un gruppo di enti e la riusano tra i medesimi enti bassa.pdf) consente alcune valutazioni. per altre materie o ambiti funzionali. Alcune espe- 12 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino rienze citate consistono nell’elaborazione di propo- cipanti ad alcune delle collaborazioni su politiche ste che poi non riescono a raccogliere il necessario hanno sviluppato collaborazioni su altri fronti (i part- accordo dei soggetti interessati; altre esperienze di ner di un Patto territoriale hanno costituito un ente cooperazione sono dovute, perché richieste da nor- strumentale che progetta e gestisce servizi comu- mative e da livelli superiori di governo. La durata può nali; l’unione multifunzionale NET origina a partire da essere indefinita oppure a termine (esecuzione di alcune esperienze di progettualità complessa). In un’infrastruttura; gestione di un insieme di interventi). questo caso le esperienze si sono intensificate. In secondo luogo si può senz’altro affermare che Se si esaminano gli ambiti di collaborazione, per la negli ultimi 15-20 anni la cooperazione nell’area si è maggior parte dei casi riguardano porzioni del ter- estesa e intensificata. Quindici anni or sono la colla- ritorio metropolitano. Ma vi sono anche esperienze borazione tra i Comuni nell’area metropolitana era che coprono l’intera area, per quanto limitate: la di tipo settoriale e gestionale ed era basata sulle progressiva integrazione nella gestione di tutti i servi- aziende torinesi dei servizi a rete. Queste coopera- zi idrici, l’Agenzia Mobilità Metropolitana, il progetto zioni settoriali si sono consolidate e si sono estese ad Corona Verde, l’attività di Torino Internazionale e To- ambiti nuovi di cooperazione: i servizi a rete vedono rino Strategica. oggi l’integrazione tariffaria del trasporto pubblico e Alcune pratiche hanno una connotazione più politi- un’unica autorità di programmazione e di gestione, ca perché incentrate su attività di concertazione e cui partecipano gli enti locali; il ciclo dei servizi idrici progettazione e generalmente multifunzionali; altre ha un governo unitario, sviluppato da tempo nella pratiche hanno invece vocazione di tipo gestionale, forma della azienda speciale, divenuta poi società e in genere riguardano specifiche attività. Gli ambiti per azioni; altro ambito nuovo è quello della gestio- territoriali in cui si realizzano le “cooperazioni gestio- ne degli spazi verdi e del territorio per cui si sono af- nali”, non sono riutilizzati da altre pratiche, cioè val- fermate iniziative e politiche di cooperazione. Anche gono per una sola attività. Al contrario diverse “co- il tema dello sviluppo economico locale ha ricevuto operazioni politiche” sono state recuperate in una attenzione crescente e conta diverse esperienze. esperienza successiva. Un esempio è lo sviluppo di La cooperazione intercomunale metropolitana inol- collaborazioni multifunzionali attraverso alcuni enti tre ha riguardato anche politiche oltre che servizi. ed agenzie strumentali, che hanno aumentato sia la Negli anni novanta con lo sviluppo della progettua- gamma di servizi offerti che la compagine proprie- lità contrattata, nel torinese si sono succedute diver- taria. Altri casi analoghi si sono sperimentati con la se generazioni di programmi complessi, multifunzio- costituzione di alcune Unioni di comuni. nali, che hanno coinvolto pressoché tutti i comuni In breve si può sostenere che negli ultimi quindici dell’area che toccano l’urbanistica per porzioni di anni la collaborazione tra i Comuni nell’area metro- territorio, ma senza sedi di governo unitario. Diversi politana ha avuto due direzioni di sviluppo. In diversi programmi hanno coinvolto il capoluogo e alcuni ambiti funzionali specifici si è intensificata. Ha inoltre comuni contermini. Il programma Corona Verde è saputo produrre diverse esperienze di governo inte- partito allora, riguarda l’intera area e registra realiz- grato, multifunzionale, che hanno interessato sia il zazioni sul territorio parziali ma progressive. I parte- livello sub-metropolitano che il capoluogo. I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 13
Auguste Renoir, La balançoire, 1876 © Bridgeman/ Archivi Alinari
La cooperazione municipale a Torino Alcune buone pratiche di cooperazione Introduzione nel Torinese Renato Cogno, Davide Barella La cooperazione istituzionale tra i comuni dell’AMT: alcune lezioni Alla luce della grande varietà delle pratiche torinesi studiate è stato possibile racco- Alcune buone pratiche gliere un consistente numero di esempi di successo. È giusto che tali storie esempli- di cooperazione nel Torinese ficative possano circolare presso un pubblico ampio per consentire il maggior con- fronto possibile tra amministratori e ricercatori. La ragione ispiratrice è che da tali Il caso torinese e la pratica internazionale. esperienze positive si possano trarre utili lezioni. Per questo si sono selezionate poche, esemplificative, pratiche di successo. Per tali Impatto e potenzialità esempi si è chiesto ai referenti una testimonianza che desse anche conto di poten- della green economy sull’artigianato nel zialità positive e di problematiche, di pregi e di difetti. settore delle costruzioni I criteri che hanno portato a selezionare le pratiche sono in primo luogo quelli del L’economia reale in loro consolidamento nel tempo. Quindi della conoscenza e notorietà dell’esperien- Piemonte za. Inoltre si è voluto offrire una scelta variata rispetto alle diverse nature giuridiche. Si L’agricoltura del sono selezionate quindi tre esperienze: Piemonte nel 2012 1. l’ Agenzia Mobilità Metropolitana (AMM); 2. il programma regionale Corona Verde; Forme delle città. Riflessioni di scala vasta 3. l’Agenzia di sviluppo ZonaOvest srl. a partire dall’analisi dei fenomeni insediativi Le prime due hanno ambito metropolitano, la terza è il maggiore ente strumentale Focus Osservatorio Istruzione 2013. che si è costituito nel torinese. Introduzione Per le descrizioni che seguono, si ringraziano per la cortese collaborazione Cesare Prospettive occupazionali Paonessa, Elena Porro ed Ezio Bertolotto. dei laureati L’occupazione dei diplomati negli anni della crisi. L’agenzia per la mobilità metropolitana e regionale di Torino Nidi e servizi per la prima infanzia in Piemonte: costi elevati e L’Agenzia per la mobilità di Torino e l’area metropolitana è stata istituita con la Legge riduzione dei posti. È ora di voltare pagina? Regionale 1/2000 e successivamente modificata con le leggi regionali 17/04 e 10/11. L’Agenzia è un Consorzio tra la Regione Piemonte (NUTS* 2), la Provincia di Torino Convegni, seminari, dibattiti (NUTS 3), la Città di Torino (LAU** 2) e 31 Comuni della cintura metropolitana. Con rife- rimento allo standard di classificazione degli Enti locali di Eurostat, l’Agenzia potreb- Pubblicazioni be essere classificata di livello LAU 1, sebbene Eurostat non abbia incluso tale livello I N F O R M A I R E S , A N N O X X V , N . 4 5 , P P . 1 5 - 2 7 15
La cooperazione municipale a Torino tra quelli che si applicano all’Italia. A oggi non esiste 2003 con l’approvazione dello Statuto e della Con- una normativa nazionale di riferimento che descriva venzione Costitutiva. Con la L.R. 10/2011 il Consorzio la forma giuridica per le Agenzie della Mobilità locali. è stato definito “di interesse Regionale”. Lo Statuto è L’Agenzia è stata formalmente istituita il 9 maggio stato aggiornato il 17 aprile 2013. Fig. 1 Le dimensioni PROVINCIA DI TORINO Popolazione 2,2 milioni Superficie 6.829 Kmq TORINO REGIONE PIEMONTE Popolazione 0,9 milioni AGENZIA Popolazione 4,3 milioni Superficie 130 Kmq Popolazione 1,6 milioni Superficie 25.402 Kmq Superficie 838 Kmq Popolazione al 31/12/2012 Fonte: Cesare Paonessa, 8 novembre 2013 Fig. 2 Assetto istituzionale ASSEMBLEA: 1 membro (Sindaco/Presidente) per ogni Comune consorziato CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE - 1 Presidente - 3 Consiglieri Fonte: Cesare Paonessa, 8 novembre 2013 16 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino L’Agenzia è un ente relativamente giovane essendo Funzioni e vantaggi dell’AMM possono essere meglio entrato in funzione dieci anni fa. Sebbene lo Statuto compresi attraverso le risposte ad alcune domande: le assegni un ruolo più ampio nel campo della mo- bilità, l’attività dell’Agenzia si è concentrata essen- zialmente sul trasporto pubblico. L’Agenzia ha un 1. Chi dovrebbe esercitare la funzione di Comitato Tecnico che consente di coordinare pro- pianificazione e gestione del sistema della grammi e progetti di Agenzia ed Enti consorziati. Dal mobilità al fine di ottenere il miglior risultato 2013 il Comitato è ampliato alla partecipazione dei possibile? tecnici dei 31 Comuni consorziati organizzati in qua- Se l’Agenzia non fosse stata istituita, le funzioni nel dranti (2 tecnici per ogni quadrante). campo dei trasporti pubblici sarebbero così ripartite: Fig. 3 Oggi: 1 Agenzia - 4 contratti urbani, che stanno confluendo in uno solo, gestito da un unico Ente Fonte: Cesare Paonessa, 8 novembre 2013 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 17
La cooperazione municipale a Torino • Regione Piemonte (servizi ferroviari); to di autobus urbani; inoltre, conurbazioni di Comuni • Provincia di Torino (extraurbano + suburbano); possono essere individuate per gestire congiunta- • Comune di Torino (autobus urbani + tram + metro); mente i trasporti locali. • Comune di Chieri (bus urbano e suburbano); Di conseguenza, nell’area metropolitana torinese • Comune di Moncalieri (bus urbano e suburbano); almeno 5 altri Comuni avrebbero gestito i loro con- • Comune di Settimo (bus urbano e suburbano). tratti per gli autobus urbani. A questi si aggiungerebbero nel resto della provincia Tuttavia, secondo la legge regionale, ogni comune la conurbazione di Ivrea e di Pinerolo ed eventuali con più di 30.000 abitanti gestisce il proprio contrat- altri Comuni con il servizio urbano e/o conurbato. Fig. 4 Nessuna Agenzia: 9 comuni - 9 diversi contratti urbani Fonte: Cesare Paonessa, 8 novembre 2013 18 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino 2. Quale dovrebbe essere l’esatto ruolo di Pubblico (molte Regioni, Province, Comuni). In ge- una Agenzia per incrementare l’area di nere, e in Italia in particolare, le strade e il traffico influenza del trasporto pubblico? hanno maggiore visibilità e un più grosso impatto Accrescere il trasporto pubblico vs. la mobilità sull’opinione pubblica; le tematiche del trasporto privata pubblico vengono poste su un secondo livello. Un’A- Di norma, alle funzioni di gestione della mobilità genzia con una missione specifica legata al Traspor- privata e progettazione delle relative infrastruttu- to Pubblico può assicurare una più alta visibilità alle re, sono associate le funzioni in materia di Trasporto questioni inerenti il Trasporto Pubblico. Tab. 1 Il riparto delle funzioni Funzioni Trasporto pubblico Traffico e viabilità Pianificazione lungo periodo A A + Ente Locale Pianificazione investimenti A A + Ente Locale Gestione esercizio/traffico A Ente Locale Sistema tariffario A A + Ente Locale (parcheggi, road pricing) Comodalità A A + Ente Locale Programmazione Investimenti A Ente Locale (strade) + Regione (strade principali e auto- strade) Monitoraggio A A + Ente Locale Marketing A A Trasporto pubblico Le Agenzie della mobilità devono essere in grado di gestire tute le funzioni relative al trasporto pubblico Traffico e viabilità Alcune funzioni dovrebbero vedere una partecipazione fattiva delle Agenzie per condividere una visione di medio-lungo periodo 3. Quale dovrebbe essere la relazione fra (sindaci, presidenti, consiglieri) mentre le Agenzie una Agenzia e i rappresentanti politici del sono guidate da un consiglio individuato dagli enti territorio? locali. In alcuni casi la rappresentanza degli enti Uno dei problemi che rende critica la relazione fra coincide con gli eletti (es. sindaci), in altri casi si trat- gli enti locali e le Agenzie è l’assegnazione di fun- ta di designazioni degli enti. zioni e competenze a un ente che non ha rappre- Le differenti soluzioni possono mettere in una posi- sentanza. zione di debolezza le funzioni che svolge l’Agenzia, I cittadini scelgono gli amministratori alle elezioni soprattutto all’inizio dell’attività. I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 19
La cooperazione municipale a Torino Con il passare del tempo si deve ottenere un equili- so la crescita delle specializzazione professionale) e brato rapporto fra competenza, sviluppo delle azioni rappresentanza, le scelte strategiche che rimango- gestionali, propositive e progettuali (anche attraver- no in campo agli amministratori eletti dai cittadini. Tab. 2 Punti di forza Punti di debolezza Raccordo delle politiche degli Enti Identità - Difficoltà degli Enti consorziati a non interferire sulle competenze proprie dell’Agenzia Supporto ed ascolto alle esigenze dei Comuni minori Immagine istituzionale propria vs. Immagine politica Competenze tecniche dello staff: specializzazione e supporto agli Enti Dimensione contenuta della struttura: rapidità d’azione Programmazione e Monitoraggio integrato del Sistema Opportunità Minacce Integrazione e razionalizzazione delle problematiche Revisioni normative della mobilità grazie alla visione unitaria di sistema Rivendicazione autonomia delle Aziende di TPL Supporto tecnico agli Enti (confronto diretto con il politico) Riconoscibilità verso i cittadini di un Sistema della Mobilità Corona Verde. Un progetto per la della biodiversità, non solo nella sua funzione più rete verde dell’area metropolitana propriamente ecologica, ma anche nella sua fun- di Torino zione economica, sociale e culturale. Gli obiettivi Come nasce e si sviluppa il progetto Corona Verde è il progetto strategico della Regione Corona Verde nasce come idea forte alla fine degli Piemonte che intende realizzare/completare un’in- anni novanta da una brillante intuizione degli Enti di frastruttura verde, integrando la “Corona di Delizie” gestione dei Parchi regionali che insieme alla Regione delle Residenze Reali (sistema di residenze sabaude Piemonte e al Politecnico di Torino iniziano a matura- elette a Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Une- re una nuova visione di sviluppo territoriale dell’area sco) che attornia la città di Torino con la “Cintura metropolitana torinese, un’area che ha conosciuto Verde” dei Parchi metropolitani, dei Fiumi e delle rapidi e intensi processi di sviluppo economico e pro- Aree Rurali ancora poco alterate, per riqualificare il duttivo, per recuperare un più equilibrato rapporto territorio dell’area metropolitana torinese (fortemen- tra Città e Natura, ormai logoro e molto spesso inef- te impattata e frammentata) e migliorare la qualità ficace per il benessere dei cittadini, promuovendo di vita dei suoi abitanti. Un grande sistema di spazi interventi che, oltre alla riqualificazione, giungano a aperti e verdi per tutelare e valorizzare il patrimonio ricostruirne l’immagine e i valori identitari attraverso 20 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
La cooperazione municipale a Torino Tab. 1 I numeri della Corona Verde Area 164.883 ettari Popolazione 1.803.910 abitanti Comuni (territorio) 93 Comuni (firmatari Protocollo Intesa) 82 Aree Protette 30.902 ettari Siti di Interesse Comunitario (SIC) 13.925 ettari Zone di Protezione Speciale (ZPS) 1.865 ettari Corsi d’acqua 367 chilometri Residenze Reali 12 la valorizzazione di elementi caratteristici del territorio azioni sinergiche: 82 Comuni (la Città di Torino è il custodi di risorse importanti e strategiche. centro del territorio in cui si sviluppa Corona Verde) e Strumento fondamentale del Progetto è il Master- altri 18 soggetti, tra pubblici e privati, hanno firmato plan di Corona Verde: elaborato in modo parteci- il “Protocollo d’Intesa”, il documento di intenti per pato e condiviso, esso deve rappresentare, nelle condividere obiettivi e impegni per la realizzazione intenzioni del partenariato, lo strumento utile ad del Progetto. attivare un programma strategico con orizzonte di La partecipazione è garantita attraverso una struttu- medio e lungo periodo (15-20 anni), e fondamenta- ra di governo che prevede una Cabina di Regia di le riferimento per un governo e un uso sostenibile del ampia rappresentanza territoriale (Provincia di Tori- territorio metropolitano in cui il Verde possa, al pari no, 6 Comuni capofila, Parco del Po e della Collina degli altri temi tradizionali (trasporti, rete dei servizi, torinese) supportata da una Segreteria Tecnica, en- urbanizzazione, ecc.), rappresentare un elemento trambe coordinate dalla Regione Piemonte. Il sup- fondante dello sviluppo urbano. porto scientifico è fornito dal Politecnico di Torino. Il Masterplan è strutturato in 4 strategie che costitui- Grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale scono le direttrici principali di Corona Verde: (POR-FESR 2007/2013) sono stati stanziati, già a favo- 1. Potenziamento della rete ecologica. re di progetti operativi sul territorio, 10 milioni di euro, 2. Completamento e qualificazione della rete fruitiva. con i quali si sta realizzando parte della infrastruttura 3. Qualificazione dell’agricoltura periurbana. verde, disegnata dal Masterplan (15 progetti finan- 4. Ridisegno dei bordi e delle porte urbane. ziati di scala sovracomunale). Con Corona Verde si sono quindi anche mobilitate sul territorio dinamiche Per dare forza e ragionevole opportunità di sviluppo economiche locali significative e si sta investendo a un progetto di siffatte caratteristiche, si è costruito per mantenerle nel tempo. un sistema articolato di governance territoriale per Accanto all’avvio dei cantieri per dare forma concre- favorire la collaborazione tra gli enti e le comunità ta a questa infrastruttura, Corona Verde sta lavoran- locali e per integrare una molteplicità di politiche e do anche a un articolato piano di comunicazione, I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4 21
La cooperazione municipale a Torino non solo per far meglio conoscere questa esperien- plementari a quelli tradizionali (un modello di svi- za, ma soprattutto per creare affezione e quindi sti- luppo con e non contro la natura); in parte questo è molare nei comportamenti di tutti i cittadini piemon- percepito per i progetti che investono sulla fruizione tesi un’attenzione e un impegno singolo – comunque e sul turismo (ad esempio piste e percorsi ciclabili), importante – nella tutela delle eccellenze territoriali molto meno per quelli di tutela e incremento del ca- coinvolte, primi fra tutti i Parchi. Il rapporto con le te- pitale naturale. matiche e le problematiche ambientali deve arric- chirsi di vissuti più consapevoli, proattivi e coerenti. In secondo luogo, in fase operativa, trattandosi di La consapevolezza della presenza di un valore può infrastrutture (pur verdi), è necessario lavorare con davvero sostenere le azioni volte alla sua tutela. progetti di scala sovraterritoriale per ambire a risultati Corona Verde con tale Piano di comunicazione at- significativi sul territorio: questo comporta una com- traverso due seminari organizzati in territorio torine- plessità di progettazione, realizzazione e manuten- se ha contribuito al percorso di preparazione della zione delle opere a cui non siamo sufficientemente Conferenza denominato “Verso la Conferenza Na- preparati. È necessario lavorare per semplificare le zionale La Natura dell’Italia”. procedure, per migliorare le conoscenze tecniche dei progettisti e degli operatori, e per rendere fatti- Criticità e valutazioni bile la “misurazione” dell’efficacia e dell’efficienza Quali valutazioni e quali criticità per la realizzazio- dei progetti e dei loro risultati sul territorio. ne di un progetto di infrastrutture verdi sul territorio? È poi fondamentale, prima ancora di attivare il pro- La missione di Corona Verde è complessa, analizza- getto, pensare e progettare le soluzioni manutenti- ta sia nella sua dimensione strategica sia in quella ve, pena l’inefficacia immediata delle opere realiz- operativa/ realizzativa. zate (è necessario ragionare su modelli di gestione Innanzitutto, si affrontano politiche “spinose” – l’am- innovativi ed efficaci). biente, il paesaggio e il verde sono visti ancora trop- po spesso come un vincolo più che un’opportunità: Conclusioni l’adesione al Protocollo di Intesa di Corona Verde è La Regione Piemonte, anche grazie all’esperienza stato, da parte di alcuni soggetti locali, molto più di di Corona Verde, ha riconosciuto nei propri docu- carattere formale che non sostanziale con impegni menti di programmazione economica che, ai fini reali sul proprio territorio a favore del verde e della dello sviluppo del suo territorio, oltre alle azioni fi- biodiversità. nalizzate alla trasformazione dell’economia, risulta A scala locale è ancora scarsa la percezione: necessario sostenere quelle mirate alla salvaguar- • che sia di valore e anche conveniente investire dia e alla tutela del capitale naturale e degli eco- sulle infrastrutture verdi per assicurare e migliorare sistemi in quanto fornitori di un flusso di beni e servizi servizi ai cittadini e quindi migliorare la loro qualità essenziali. Alle azioni di tutela e protezione si devono di vita; poi affiancare e integrare quelle di valorizzazione di • delle potenzialità reali di tali progetti quali motori questo capitale naturale che, messo in relazione di processi di sviluppo del territorio, alternativi/com- con il notevole patrimonio storico e culturale, può 22 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V, N . 4 5 , M A G G I O 2 0 1 4
Puoi anche leggere