Impianti a biogas: come - valorizzare gli scarti di produzioni agricole, zootecniche e alimentari Biogas: produzione dei feedstock e normativa in ...
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CampusLab Agenzia Formativa | Agenzia Servizi per il Lavoro Agenzia di Sviluppo per la Promozione del Territorio Ing. Adriano Spadi / Dott. agr. Tommaso Vai Impianti a biogas: come valorizzare gli scarti di produzioni agricole, zootecniche e alimentari Biogas: produzione dei feedstock e normativa in materia Iniziativa finanziata ai sensi del PSR 2014-20 della Regione Piemonte Misura 1 - Operazione 1.2.1 - Azione 1: “Attività dimostrative e di informazione in campo agricolo” Ministero delle politiche agricole FEASR alimentari e forestali
energia termica e la trasformazione in bio- metano (un gas simile al gas naturale). IMPIANTI A BIOGAS come valorizzare gli scarti di produzioni agricole, zootecniche e alimentari I parametri di processo Processo di produzione del biogas Perché la digestione anaerobica sia nel campo di temperature sopra indicate. efficace e stabile nel tempo si devono mo- Finché il biogas era utilizzato solo Il biogas viene ricavato dalla decom- per il suo valore energetico, nella digestione nitorare alcuni importanti parametri di per generare calore (fine anni ’80), reattori posizione di diversi tipi di materiali organi- si forma un coprodotto, il digestato, che è processo. In caso di malfunzionamento del operanti nel campo psicrofilico erano co- ci: colture dedicate, residui digestore si può intervenire Foglio1 agricoli, effluenti zootec- proprio su questi: Composizione tipica di biogas nici, scarti e sottoprodotti 33 Temperatura dell’industria agro-alimen- 33 Contenuto di solidi Gas Formula % (in volume) tare, acque e fanghi reflui, 33 Tempo di ritenzione frazione organica dei rifiuti 33 Velocità di carico orga- Metano CH4 50-75 organici. nico Il biogas deriva da un 33 pH processo di fermentazione Anidride carbonica CO2 25-50 (conversione biochimica) Temperatura della materia organica ad Nel processo di dige- Azoto N2 0-10 opera di microrganismi in stione anaerobica la tem- assenza di ossigeno; consiste peratura riveste un ruolo Idrogeno H2 0-1 nella demolizione delle so- importante, poiché è grazie stanze organiche complesse a questa che si ottengono Idrogeno solforato H2 S 0-3 contenute nei vegetali e nei condizioni ottimali sia per sottoprodotti di origine ani- la produzione di gas meta- Ossigeno O2 0-1 male (lipidi, protidi, glucidi), no, sia per la crescita dei che genera un gas (chiamato Figura 1: digestori di un impianto a biogas batteri. Figura 2: composizione del biogas biogas). Il processo prende il La digestione anaero- nome di digestione anaerobica e si svolge un ottimo fertilizzante (dopo il processo di bica è classificabile a seconda delle condi- muni (la digestione a bassa temperatura in enormi silos (spesso riscaldati) chiamati fermentazione infatti le sostanze organiche zioni termiche di reazione in lagune coperte si può ancora trovare in digestori in cui vengono fatti fermentare i conservano inalterati i principali elementi 33 psicrofilia (circa 20°C), USA). materiali organici. Oltre al biogas, prodotto nutritivi presenti: azoto, fosforo, potassio). 33 mesofilia (30-38°C), Con l’avvento della cogenerazione, il 33 termofilia (50-57°C) calore disponibile a bassa temperatura in Le caratteristiche del biogas Il valore ottimale della temperatura uscita dal motore rese preferibili i reattori di digestione è compreso fra i 30 ÷ 35 C mesofilici. I digestori di grande taglia cen- Il biogas prodotto in seguito ad un dipende essenzialmente dalla concentra- (campo mesofilico); entro questo interval- tralizzati che operano in co-digestione (di- processo di digestione anaerobica è una zione di metano e ha valori medi dell’ordine lo si combinano le migliori condizioni per gestione di liquami e vegetali solidi), dove i miscela gassosa formata principalmente di 19-25 MJ/Nm³ (il gas naturale ha valori la crescita dei batteri e per la produzione vincoli di carattere igienico sanitario sono da metano (50÷75%) e anidride carboni- che si attestano sui 35 MJ/Nm3). del metano. Un innalzamento della tempe- più stringenti, operano tutti nel campo ter- ca (25÷45%), a cui si aggiungono piccole Il principale utilizzo energetico del bio- ratura comporta, da una parte, l’aumen- mofilico. percentuali di azoto ed idrogeno e tracce di gas avviene in impianti di cogenerazione che to della quantità di gas metano prodotto, Le differenze tra produzione di biogas altri gas. producono contemporaneamente calore ed mentre dall’altra si blocca la produzione di nel campo mesofilico e termofilico sono mi- Il biogas ha un potere calorifico che elettricità; altri utilizzi sono la produzione di batteri. Ecco perché è necessario rimanere nime. 2 3
Contenuto di solidi Cellulosa (min) – Emicellulosa – Protei- me giornaliero): più il digestore viene ali- duttivo di biogas (substrati) sono costituite I processi di digestione si dividono in: ne – Grassi – Carboidrati (max) mentato (kg SV al giorno) e più biogas si da biomasse ricche di sostanza organica. 33 processo umido (Frazione Solida: Ad esempio il letame suino, con ele- produce (m3 biogas al giorno). I substrati utilizzati tradizionalmente sono 5-8%), vato contenuto di grassi, richiede un HRT Ciò è vero fino a un punto critico ol- gli effluenti zootecnici; tuttavia attualmen- 33 semisecco (FS: 8-20%), minore (10-15 giorni) del letame di vacca, tre il quale il processo si blocca per sovrac- te, data la possibilità di effettuare il pro- 33 secco (FS >20%) con elevato contenuto di cellulosa ed emi- carico e la produzione di biogas crolla. La cesso in condizione di codigestione, vale a La possibilità di produrre più o meno cellulosa (12-18 giorni o 18-36 se su letto conoscenza di questo punto critico è della dire avviando alla digestione anaerobica biogas dipende dalla concentrazione di di paglia). massima importanza in quanto il blocco diversi tipi di sostanze (deiezioni-vegetali) sostanza organica biodegradabile nella del processo può protrarsi per diversi gior- consente di ampliare le possibili matrici. miscela di alimentazione al digestore. A Velocità di carico ni prima del ripristino delle condizioni di La codigestione è importante perché: parità di massa liquida, una maggiore con- Al contenuto dei solidi è legato il cari- produzione voluta. 33 aumenta la produzione energetica e centrazione di secco in alimentazione pro- co di sostanza organica al digestore (volu- Le velocità di carico di solito utilizzate migliora la resa degli impianti utiliz- durrà una maggiore produzione di biogas in impianti standard variano da 0,5 kg a in termini di m3/giorno, ma se si aumenta Le fasi della digestione anaerobica 1,6 kg di solidi volatili al giorno per m3 di Regolazione della temperatura negli impianti molto tale concentrazione si rende compli- La digestione anaerobica si sviluppa essen- capacità del di gestore, con tempi di riten- La temperatura gioca un ruolo chiave nella cata la miscelazione nel reattore. zialmente in quattro fasi al termine delle quali si zione che vanno dai 18 agli 80 giorni. digestione anaerobica in quanto influenza: Per una stima approssimata della pro- 3 la velocità di produzione e trasferimento ottiene il biogas. Tempo di ritenzione o Hydraulic duzione di biogas nella digestione anaero- dei gas Retention Time (HRT) Le quattro fasi della digestione anaerobica bica si possono assumere i seguenti indici 3 le caratteristiche di sedimentabilità dei Il tempo di ritenzione è uno dei para- 3 Idrolisi: le molecole organiche biodegra- di trasformazione della biomassa in biogas: fanghi di natura biologica metri più importanti per la progettazione dabili più complesse vengono spezzate in molecole 1 m3 biogas = 3 kg solidi volatili im- 3 la cinetica del processo, in particolare del digestore. più semplici messi delle fasi di idrolisi e produzione del biogas. Indica il tempo medio in cui il sub- 3 Acidogenesi: le molecole semplici ven- 3 il valore minimo del tempo di residenza strato resta nel digestore espresso in giorni pH del materiale nel digestore gono scisse in molecole ancora più semplici come (in un reattore di tipo continuo deve essere I processi anaerobici sono sensibili al Un aspetto ancora più rilevante è la stabilità ad esempio l’acido acetico con produzione di am- maggiore del tempo in cui la popolazione di pH. Quando la materia organica viene dige- della temperatura nel corso del processo, in quan- moniaca, anidride carbonica e acido solfidrico quali to le specie batteriche, in particolare i microrgani- batteri si raddoppia). rita, il progredire del processo di digestio- Il tempo di ritenzione massimo è quel- sottoprodotti. ne può essere seguito tramite le variazioni smi metanigeni, sono sensibili alla variazione di lo richiesto per la completa decomposizio- 3 Acetogenesi: le molecole prodotte nel dell’acidità delle sostanze in concentrazione. temperatura. Generalmente, dal momento che le ne delle sostanze organiche e può raggiun- precedente stadio sono ulteriormente digerite pro- È preferibile adottare valori prossimi oscillazioni di temperatura superiore a 1°C al gior- gere, nei di gestori non riscaldati, anche i ducendo biossido di carbonio, idrogeno e principal- alla neutralità o leggermente superiori (si no possono influenzare negativamente l’efficienza 6 mesi. può arrivare attorno a 7,5), mentre a 6,8 del processo, è consigliabile che non vengano su- mente acido acetico Il tempo di ritenzione di un digestore è di pH la formazione di metano è inibita. A perate variazioni dell’ordine 0,5°C al giorno. I bat- 3 Metanogenesi: in condizioni di tempera- teri metanogenici esistono in quasi tutti i possibili dato dal rapporto tra la capacità del serba- causa della elevata concentrazione di ani- tura e di pH ben precise viene prodotto metano, ambienti e sopravvivono ad un ampio campo di toio di raccolta del di gestore e la quantità dride carbonica nel gas che si sviluppa in anidride carbonica e acqua. temperature. Cambiamenti da temperature meso- di materia organica che lo alimenta. seguito al processo di digestione (circa il I digestori anaerobici vengono classificati a filiche a termofiliche non sono un problema nei di- Questo parametro dipende dal mate- 30-35%), è necessario assicurare la pre- gestori se tali cambiamenti avvengono lentamen- riale da digerire, minore la velocità di de- singolo stadio o a doppio stadio a seconda che senza di una quantità sufficiente di alca- te (lento cambiamento, lento carico nel reattore). gradazione, maggiore il tempo necessario la fase di idrolisi-acidogenesi sia combinata con la linità per assicurare il mantenimento dei La regolazione è svolta attraverso tubazioni ai batteri per raddoppiare, maggiore l’HRT. fase di metanogenesi o sia mantenuta separata (in valori di pH intorno alla neutralità. interne ai digestori che convogliano acqua calda La velocità di degradazione di clas- questo caso si avranno due rettori fisicamente di- riscaldata grazie al recupero del calore in uscita si-base di materiali aumenta nel seguente stinti. Substrati utilizzabili dal cogeneratore. ordine: Le matrici utilizzate nel processo pro- 4 5
zando diverse tipologie di matrici con reflue dell’agro-industria: scarti pro- da reflui zootecnici a causa delle pro- quantità di biogas che si può produrre. E’ una maggiore densità energetica venienti dalla lavorazione industriale blematiche connesse alla normativa sempre poi possibile fare effettuare ad un la- 33 compensa le fluttuazioni stagionali, di prodotti agricoli sia solidi che liqui- di riferimento. boratorio specializzato un test di producibi- evitando che i digestori siano soprac- di. Tra i principali vi sono il siero di Dal substrato utilizzato dipende la lità sperimentale sul substrato disponibile. caricati o sottoalimentati. latte, reflui liquidi dell’industria della 33 assicura al processo una maggiore lavorazione dei succhi di frutta e scar- stabilità e costanza di prestazione ti organici dell’industria della carne. Le principali matrici avviabili alla di- 33 Fanghi di depurazione: sono il resi- gestione anaerobica sono: duo del processo di depurazione delle 33 Effluenti zootecnici: in questo caso la acque reflue urbane ed industriali. produzione di biogas dipende princi- 33 Frazione organica dei rifiuti solidi ur- palmente dalla specie allevata, dallo bani (FORSU): queste frazioni orga- stadio di accrescimento e dalla moda- niche presentano un elevato grado lità di stabulazione. I principali sono di umidità (>60%) che le rende par- effluenti di bovini, liquami suini e ticolarmente adatte al processo di deiezioni avicole. digestione anaerobica; tuttavia se ne 33 Residui colturali: sono costituiti da sconsiglia l’uso in impianti di biogas residui di coltivazioni agricole che vengono aggiunti come co-sub- strati alle deiezioni animali (foraggi, pa- glia, scarti di frutta). 33 Colture energetiche dedicate: si tratta di colture prodotte al solo fine di essere impiega- te in codigestione; l’uso di queste colture come co-substrato ottimizza la produzione di biogas e il riciclo dei nutrienti. Inoltre possono essere prodotte direttamente dall’azienda e mescola- te con gli effluenti zo- otecnici, e il digestato ottenuto alla fine del processo può essere riutilizzato dall’azien- da stessa come fertiliz- zante per i terreni. 33 Scarti organici e acque Figura 2: resa del biogas in funzione del substrato 6 7
ca o idraulici. La desolforazione del biogas LE SOLUZIONI TECNICHE I digestori non sono altro che vasche chiuse ermeticamente e riscaldate per fa- La maggior parte dei costruttori di motori racco- PER GLI IMPIANTI COGENERATIVI A BIOGAS vorire la gassificazione. manda un’alimentazione di biogas avente una concentra- zione di H2S inferiore a 90 ppm poiché anche quantità La miscelazione è solitamente inter- limitate di idrogeno solforato possono provocare: In base alle materie prime utilizzate, ne anaerobica. mittente ma varia da caso a caso: da poche gli impianti a biogas possono distinguer- volte al giorno a diverse volte l’ora. 3 corrosione delle parti metalliche interne del si per tecnologia, tipologia La miscelazione ha lo scopo di: motore di costruzione e sistema di 33 inoculare substrato fresco con il dige- 3 degrado dell’olio lubrificante e grippaggio dei digestione. A seconda poi pistoni stato 3 dannose emissioni di anidride solforosa delle dimensioni e dell’ope- 33 distribuire uniformemente il calore ratività di ciascun impianto 33 evitare la formazione di grumi, agglo- Il biogas ”grezzo” contiene tra 150 e 3000 ppm di vi sono differenti tecnologie merati, etc idrogeno solforato, è necessaria quindi una depurazione di trattamento, stoccaggio e 33 liberare le bolle di biogas intrappolate con processi a umido o a secco. specifico impiego del biogas nel substrato Nel primo caso, si adotta la cosiddetta torre di la- prodotto. I gas si accumulano nella parte alta vaggio (lo scrubber) a monte della deumidificazione, op- In ogni caso, in ogni dei digestori, da dove poi verranno preleva- pure il lavaggio con acqua, proprio sfruttando la sua ele- impianto a biogas, il pro- ti per la fase successiva. vata solubilità in tali condizioni (con l’aggiunta di NaOH in cesso produttivo si articola soluzione, la depurazione è ancora più efficiente). Tuttavia in varie fasi: Stoccaggio e trattamento del bio- il costo dei reattivi e del trattamento dell’acqua di lavag- gio riduce la convenienza del trattamento a umido. 33 trasporto, stoccaggio gas per eliminare le impurità ed eventuale pre-trat- Lo stoccaggio può avvenire nei dige- Viceversa, la desolforazione a secco consiste nel far tamento delle materie stori stessi o in un serbatoio esterno. transitare il biogas attraverso una sostanza adsorbente, prime; Per quanto riguarda il trattamento del ad esempio a base di ossidi di ferro o di carbone attivo. 33 produzione, stoccag- biogas, i procedimenti adottati sono in ge- Una terza possibilità prevede l’impiego di un bio- gio, trattamento e uti- nere: filtro, cioè un substrato nel quale risiede il Tiobacillus, un lizzo del biogas; Figura 3: interno del digestore con i miscelatori 33 FILTRAZIONE attraverso ghiaia e sab- batterio in grado di rimuovere l’H2S; per favorire l’attività 33 stoccaggio del digesta- bia di questi microrganismi è necessario pompare modeste to: unico sottoprodotto della digestio- 33 DESOLFORAZIONE, per evitare che quantità di aria (ossigeno) nell’impianto. Tale sistema agi- l’acido solfidrico presente corroda l’u- sce efficacemente anche in presenza di elevate concentra- zioni di H2S. Preparazione del materiale nità di cogenerazione. Lo svantaggio di questo tipo di tecnologia di de- 33 RAFFREDDAMENTO e DEUMIDIFI- La biomassa viene stoccata in vasche, 33 preriscaldamento, come nel caso di CAZIONE, necessaria per evitare che solforazione, però, è che in certi casi questo sistema non serbatoi o silos, e viene pretrattata e ste- biomasse grasse, che devono raggiun- l’umidità danneggi il cogeneratore. è in grado di adattarsi a significative variazioni di solfuri. rilizzata per rimuovere agenti patogeni. gere un determinato grado di fluidità A seconda del tipo di biomassa utilizzata 33 termico, il digestore deve essere man- Cogenerazione possono essere utilizzate diverse tipologie tenuto ad una temperatura costante di pre-trattamento: Una volta disponibile, il biogas vie- che un bruciatore di gas di emergenza per- 33 meccanico, ovvero frantumazione Fermentazione o digestione anae- ne convogliato nel cogeneratore (motore a manente, che permetta in caso di necessità della biomassa, in modo da impedire robica combustione interna e generatore) che lo di evitare l’emissione diretta in atmosfera che possa danneggiare l’impianto e in Il materiale viene trasferito attraverso utilizza per la produzione di energia elettri- del biogas in eccesso. modo da aumentare la superficie at- pompe e tubazioni apposite nei digestori, ca e calore. L’energia elettrica generata può es- taccabile da parte dei batteri dove viene miscelato con miscelatori ad eli- Nell’impianto a biogas è presente an- sere in parte ceduta alla rete elettrica di 8 9
distribuzione e in parte utilizzata per l’ali- ta ed è per questo che all’impianto vero e nanti di seguito specificati. me delle emissioni di Carbonio Organico mentazione stessa dell’impianto. proprio si accompagna sempre un sistema Totale (COT), per gli impianti a biogas. L’energia termica allo stesso modo automatizzato di monitoraggio e controllo Il decreto ministeriale ha stabilito: può essere usata in parte per riscaldare costituito da: 33 che i valori di COT vanno intesi non utenze e per processi industriali, e in parte 33 sensori di temperatura comprensivi del metano per il digestore (in cui la biomassa deve es- 33 indicatori di livello di biomassa nel di- 33 una riduzione dei limiti per alcune ti- sere tenuta ad una temperatura costante). gestore pologie di impianti Il sottoprodotto del processo di dige- 33 misurazione in continuo della compo- Tra questi per gli “impianti scarsa- stione anaerobica, il cosiddetto digestato, sizione del biogas mente rilevanti” ovvero di piccola-media viene trasferito in una vasca di stoccaggio 33 contatori di energia elettrica prodotta taglia che utilizzano motori a combustione per poi essere reimpiegato quale fertiliz- e del gas interna per cogenerazione il nuovo limite è zante naturale. 33 un sistema informatico per permetta stato ritoccato verso una restrizione: La gestione di un impianto di coge- di controllare efficienza dell’impianto. Motori (rif O2 5%) con potenza ≤ 3 nerazione a biogas è complessa e delica- MWt: il limite passa da 150 mg/Nm3 a 100 mg/Nm3 Il biometano Trattamenti finali Se i fumi di scarico del motore non Con l’emanazione del DM 118/2016 rispettano i limiti previsti dalla normativa Se il biogas viene sottoposto ad un processo di ri- Limitazione degli odori sono intervenute delle modifiche sul regi- vanno previsti sistemi di abbattimento. mozione della CO2 (chiamato upgrading) fino ad ottenere Durante tutto il processo anaerobico una concentrazione di metano attorno al 95-98% prende il nome di biometano, un gas chimicamente molto simile al non fuoriescono dall’impianto odori sgra- Il digestato devoli, tuttavia in alcuni punti dell’impian- gas naturale (che contiene le stesse percentuali di metano). to si possono produrre odori molesti (ad Trattandosi di una soluzione organi- biogas. Il biometano può essere immesso nella rete del gas, esempio nella fase di scarico, preparazione ca stabilizzata e contenente un equilibrato In quasi tutti gli impianti di biogas, dopo un’opportuna compressione e odorizzazione. e carico delle miscele di rifiuti organici che mix di elementi fertilizzanti, azoto, fosforo e il digestato è sottoposto a un processo di I possibili impieghi del biometano sono del tutto si trovano in ambiente ossidativo). A vol- potassio immediatamente assimilabili dal- separazione solido-liquida da cui si otten- equivalenti a quelle del gas naturale: te si installano nei punti critici dei termo- le piante, il digestato ha un valore agrono- gono due frazioni: 3 stazioni di rifornimento di carburante; nebulizzatori che erogano un composto in mico in quanto utilizzabile in sostituzione 33 a frazione palabile (o solida) che, es- 3 cogenerazione in impianti centralizzati (valoriz- grado di trasformare le molecole responsa- dei concimi chimici, aumentando dunque sendo ricca di sostanza organica ha zazione del calore); bili degli odori (mercapatani, cadaverine e la sostenibilità della filiera produttiva del buone proprietà ammendanti; 3 utenze domestiche; simili); se questo non è sufficiente si devo- 3 utenze industriali. no adottare sistemi meccanici in ambien- Il biometano è un mezzo energeticamente più fles- ti chiusi in depressione con captazione e sibile ed efficiente del biogas. trattamento degli odori sgradevoli. Attualmente il biometano viene incentivato sulla base di quanto disposto dal Dm 2 marzo 2018 “Promozio- Abbattimento emissioni inquinanti ne dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avan- – NOx, CO, COT zati nel settore dei trasporti “. A differenza del precedente Come tutti gli impianti che prevedono provvedimento (Dm 5 dicembre 2013), che incentivava una combustione, anche gli impianti a bio- l’impiego del biometano a 360 gradi (immissione in rete gas sono soggetti a limiti di emissione dei gas, cogenerazione, trasporti), il nuovo decreto del 2018 si gas di scarico. Tali limiti sono normati dal concentra esclusivamente sul biometano da impiegare nel decreto legislativo D.Lgs 152/06, allegato I settore dei trasporti, in cui è ancora grande il deficit delle rinnovabili rispetto al target Ue 2020. parte III punto 1.3. Il decreto prevede limiti per gli inqui- Figura 4: schema dell’intero processo 10 11
33 la frazione chiarificata (o liquida) che, Tecnologia motori dual fuel di concimi da destinare alla vendita; infatti ricco di azoto e sostanza organica ad alto essendo ben dotata di azoto in forma (gasolio-biometano) gli impianti a biogas produttori di energia potere ammendante e potrebbe essere im- ammoniacale, si presta per un pronto elettrica non utilizzano tutto il calore ge- messo in commercio nel mercato degli am- utilizzo come fertilizzante per le col- Un possibile e promettente utilizzo del biometano nerato dalla combustione del gas, riser- mendanti commerciali. Tra i vari vantag- ture in sostituzione dei fertilizzanti di è quello di utilizzo nei motori diesel. È stata sviluppata vandone solo una parte per l’autoriscalda- gi di quest’ulteriore impiego del digestato infatti (da un’azienda piemontese) una nuova tecnologia origine sintetica. mento del digestore; da qui la possibilità avremmo, da un lato, l’ulteriore ricavo per chiamata Diesel Dual Fuel (DDF). Con questo termine si Le frazioni così ottenute vengono poi di utilizzare l’ulteriore calore in eccesso il produttore di biogas, e dell’altro, invece, intende un motore Diesel che utilizza come combustibile sottoposte a stoccaggio in vasche chiuse per seccare il digestato tal quale e renderlo una sostanziale riduzione dei costi di stoc- una miscela controllata di Gasolio e Gas Naturale. fino al successivo riutilizzo agronomico che frazione palabile. Il materiale così ottenu- caggio del digestato tal quale. può avvenire per interramento o iniezione. In un sistema DDF un’iniezione pilota di Gasolio to dopo il processo di essicazione risulta Vi sono diversi benefici derivanti innesca la miscela “Aria + Gas Naturale” introdotta nella camera di combustione attraverso le valvole di aspira- dall’uso agronomico del digestato; innan- zione; il tutto è controllato da una centralina elettronica I vantaggi della filiera biogas per le aziende agricole zitutto si tratta di materiale stabilizzato, che ha il compito di regolare i giusti dosaggi dei due igienizzato e deodorato; è un materiale che Un impianto a biogas, a differenza di La desolforazione del biogas carburanti in base al regime di rotazione del motore. assicura buoni apporti di sostanza organi- altre filiere energetiche che prevedono l’u- Una soluzione che, di fatto, non influisce sulle prestazio- Il CIB (Consorzio Italiano Biogas) rappresenta ca al suolo e quindi buone proprietà am- tilizzo di fonti rinnovabili, ha alcune carat- ni (in termini di coppia e potenza) e consente di ridurre la il comparto italiano della produzione di biogas e bio- mendanti; ha proprietà fertilizzanti che lo teristiche che lo rendono particolarmente quantità di gasolio iniettato fino al 70% con una media metano in agricoltura. Il CIB riunisce aziende agricole rendono idoneo a sostituire i concimi di adatta per il settore agricolo/zootecnico di sostituzione del 50-55%. produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabi- sintesi (azoto, fosforo e potassio). per i seguenti motivi: Di contro, tra le problematiche più ri- 33 È flessibile nella modalità di alimen- li, le aziende o società industriali fornitrici di impian- levanti relative all’utilizzo agronomico del tazione che consente lo sfruttamento ti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e digestato vi è il possibile aumento dell’e- energetico di una serie molto ampia di biometano, Enti ed Istituzioni che contribuiscono alla missione di ammoniaca in atmosfera e il prodotti e sottoprodotti (effluenti zoo- diffusione e promozione della tecnologia della dige- rilascio di nitrati nelle acque. tecnici, sottoprodotti agro-industriali stione anaerobica per il comparto agricolo. Il primo problema può essere risolto umidi, sottoprodotti animali) che altre Le attività del consorzio sono essenzialmente: utilizzando principalmente come fertiliz- filiere non riescono a sfruttare, ridu- 3 Promozione e divulgazione della conoscen- zante la frazione chiarificata del digestato cendo la competizione per l’approvvi- za del biogas e del biometano che, grazie alla sua maggiore capacità di gionamento della biomassa e il relati- 3 Partecipazione alla stesura di normative in- infiltrazione nel suolo subito dopo lo span- vo rischio; centivanti e di gestione, (interagendo con con Enti e dimento, può ridurre le emissioni di am- 33 È basato su una filiera corta: infatti le Autorità Europee, Nazionali e Locali preposti) moniaca in atmosfera. in ingresso utilizza prodotti che non 3 Ottimizzazione dei processi produttivi (fa- Per quanto riguarda i nitrati invece, il possono essere trasportati per lunghe cendo incontrare la componente agricola, le diverse loro scioglimento in acqua può rendere sia distanze date le loro caratteristiche di componenti industriali e gli enti di ricerca e sviluppo le falde acquifere che le acque superficiali umidità; mentre l’output del processo aggregati nel CIB). tossiche per l’uomo e creare effetti deleteri di digestione anaerobica (il digestato) 3 Supporto alla sostenibilità ambientale (ri- per l’ambiente. Tuttavia, se il digestato vie- Il vantaggio della conversione a metano o bio- per ragioni tecniche ed economiche duzione emissioni di CO2), agronomica (Direttiva Ni- metano per i motori diesel è però duplice: economico ne distribuito sul terreno secondo quanto deve trovare collocazione nelle imme- trati) ed economica (integrazione del reddito) per le ed ambientale. Dati non ufficiali, ma piuttosto realistici previsto dalle best practice agricole (consi- diate vicinanze dell’impianto; aziende grazie all’integrazione delle attività agricole (viste le composizioni chimiche dei combustibili), valuta- derando quindi il bilanciamento totale di 33 È scalabile nella taglia, il dimensio- e zootecniche tradizionali con quelle agro-energeti- no un calo del rilascio di CO2 intorno al 10-15% mentre azoto nel terreno) non dovrebbe più costi- namento degli impianti parte da 20 che. per le emissioni inquinanti si prevedono riduzioni del 20- tuire causa di inquinamento delle acque. kW e arriva fino a 2-3 MW, consen- 3 Promozione della cogenerazione da biogas 25% per gli ossidi di azoto (NOx) e del 60-70% per il Infine un ultimo utilizzo per il digesta- monossido di carbonio (CO) e le polveri sottili. tendo a un gran numero di aziende di e della produzione di biometano. to è il possibile impiego nella produzione trovare il dimensionamento ottimale 12 13
ed una valida alternativa/integra- da destinare in rete, negli impianti di zione al reddito derivante da attività cogenerazione e come biocombustibi- COSTI DI MASSIMA PER INVESTIMENTI agricola; le da autotrazione. 33 È incentivato; il biogas può disporre Impianti a biogas sono incentivati dal- E GESTIONE DELLA FILIERA (100 KW – 1 MW) ancora di un regime incentivante fa- lo stato e non ostacolati né dalle ammini- vorevole sebbene ridimensionato ri- strazioni locali né dall’opinione pubblica spetto al passato, che può garantire grazie al loro basso impatto ambientale, Il costo di investimento di un impianto a biogas buoni margini di redditività per l’atti- giacché da un lato riducono l’impatto am- vità di produzione di energia elettrica; bientale degli allevamenti, dall’altro con- Il costo di acquisto di un impianto a die dimensioni (fino a 100 kW). In pratica, 33 Ha margini di sviluppo futuro soprat- sentono la produzione di energia pulita, biogas dipende innanzitutto dalla poten- come normale nella pratica impiantistica, tutto con la conversione a biometano evitando il ricorso a fonti fossili. za installata. Attualmente, il mercato degli il prezzo di un impianto a biogas scala con impianti a biogas è orientato su valori che la potenza nominale. Pertanto, il costo di vanno da 3.500 a 4.500 euro a kW per gli un impianto da 100 kW è di circa 850.000 impianti di grandi dimensioni (tra 100 kW € mentre quello di un impianto da 200 kW e 1 MW), ma il prezzo sale a 6.000-8.000 è di circa di 1,37 milioni di €; 4 milioni di € euro/kW per gli impianti di piccole e me- è il costo dell’impianto da 1 MW. Il costo di gestione di un impianto a biogas Anche i costi di gestione di un impian- 33 costi di gestione straordinaria, pari to a biogas per la cogenerazione sono cor- a 0,01 euro/kWh per impianti 750 kW. zione, pari a 0,06 euro/kWh per im- Il totale di questi costi risulta essere pianti 750 kW. Il costo della 750 kW; parte nella sezione seguente. Il costo della materia prima biomassa Il costo della materia prima, ovvero 650-850 euro l’anno per alimentare per un della biomassa, dipende innanzitutto da se anno l’impianto per produrre 1 kW di po- questa viene autoprodotta o acquistata sul tenza, e 100 volte tanto per produrre 100 mercato. Nel primo caso, il costo è intorno kW) e sugli 0,12-0,18 euro/kWh se la bio- agli 0,08-0,11 euro/kWh di energia pro- massa è coltivata su terreni in affitto (es- dotta se la biomassa è coltivata su terreni sendo il costo di affitto di 0,04-0,07 euro/ di proprietà (in pratica, occorrerà spendere kWh), mentre nel secondo caso il prezzo di 14 15
acquisto della biomassa sul mercato dei so, è stimabile in 0,04-0,06 euro/kWh di adeguata a giustificare l’investimento in un se il combustibile proviene da zone situate cereali si aggira sugli 0,13-0.18 euro/kWh. energia prodotta, quindi è piuttosto rile- impianto di una determinata taglia. Pertan- entro un raggio di 70 km dall’impianto). Di Il costo di trasporto della biomassa da un vante. Più in generale, il costo di trasporto to, l’impianto a biogas deve essere dimen- conseguenza, il futuro - specie nella realtà silos all’impianto a biogas distante 15 km, dipende dalla distanza e dal carico, dato sionato rispetto alla capacità di approv- italiana, caratterizzata da aziende agricole e e del digestato prodotto dall’impianto stes- che ci sono sempre dei costi fissi minimi. vigionamento del combustibile attraverso da allevamenti zootecnici di dimensioni me- l’autoproduzione o l’acquisto da altri pro- diamente alquanto ridotte - risiede soprat- Ricavi della produzione elettrica duttori (per gli impianti più grandi di 1 MW tutto negli impianti collettivi, cioè realizzati c’è un forte premio per la “filiera corta”, cioè in comune (ad es., a livello di cooperative). Immaginiamo che il prezzo di vendita impianto a biogas fornisce ricavi pari a cir- dell’energia elettrica prodotta dall’impianto a ca 2000-2100 euro per ogni kW di potenza. Panoramica degli impianti installati con dati su diffu- biogas sia dato dalla Tariffa Onnicomprensi- Pertanto, un impianto da 100 kW fornisce va statale di 0,28 euro/kWh, che comprende circa 210.000 euro di ricavo l’anno, uno da sione, producibilità ed ore di funzionamento il prezzo di vendita dell’elettricità al Gestore 200 kW circa 420.000 euro l’anno e uno da Il biogas è una realtà consolidata e dif- vole distanza da Emilia Romagna e Veneto dei Servizi Energetici (GSE) e l’incentivo sta- 1 MW circa 2,1 milioni di euro l’anno. Natu- fusa in Italia. L’ultimo rapporto statistico (14,6% e 14,5%) e Piemonte (12,5%). tale per l’energia prodotta con tali impian- ralmente, dai ricavi appena illustrati vanno del GSE (ultimo report è del 2016) ha regi- Per quanto riguarda l’energia elettri- ti. Allora, poiché mediamente un impianto sottratti i costi di gestione annua dell’im- strato poco meno di 2000 impianti a biogas ca prodotta dallo sfruttamento dei biogas a biogas può lavorare 7.800 ore l’anno (in pianto (spese ordinarie, rate annue del mu- dei quali oltre il 75% con substrati prove- nel 2016 sono stati generati 8.259 GWh, pratica, dovrebbe operare a ciclo continuo tuo e imprevisti straordinari), il costo annuo nienti da attività agricole o zootecniche. Il valore stabile rispetto al 2015. In valore giorno e notte per 7 giorni alla settimana, per il combustibile ed il suo trasporto prima trend risulta inoltre in costante crescita. assoluto il contributo principale durante tuttavia il valore medio di producibilità come e dopo l’uso, e naturalmente il costo di ac- Gli impianti a biogas presenti in Ita- l’anno 2016 è stato fornito dagli impianti vedremo in seguito è un po’ più basso), un quisto (spalmato su un arco di 20 anni). lia hanno potenza installata media pari a alimentati con biogas da attività e forestali, meno di 1 MW. per i quali la produzione si attesta a 5.494 Problematiche realizzative Dall’analisi della distribuzione regio- GWh; considerando la potenza installata nale della produzione 2016 da biogas ri- di questo tipologia di impianti emerge una Oltre alle problematiche della raccol- realizzazione, un altro problema è la di- sulta che l’Italia settentrionale fornisce il producibilità di circa 6000 ore annue (con- ta capitali e finanziamenti connessi per la sponibilità di una quantità di combustibile contributo predominante (81,2% del totale siderando che nel censimento risultano nazionale). Nel 2016 la prima regione è la impianti installati ma non ancora funzio- Lombardia, con il 33,8%, seguita a note- nanti a regime). Figura 6: il biogas in Italia dall’ultimo censimento GSE 16 17
zate quelle soluzioni, volte alla produzione da digerire in modo da non andare a ren- BIOGAS di feedstock per biometano, che sfruttino dere discutibile l’utilizzo del suolo e, so- produzione dei feedstock e normativa in materia i principi agronomici più moderni fatti di prattutto, per non far diventare un settore procedure e accorgimenti opportunamente molto promettente un danno per l’econo- Introduzione al decreto biometano elaborati per andare a produrre biomasse mia e l’ambiente nazionale. Fino a quest’anno la scena degli im- zione degli operatori del settore. Se da un Il decreto biometano e i Certificati di Immissione in Consumo pianti per la conversione di biomasse in lato, quella del biometano, può essere una energia è stata dominata dagli impianti a grande risposta all’esigenza di produrre L’Italia è impegnata nella promessa, meno, sarà un settore avviato che avrà cre- biogas. Nel marzo del 2018, col cosiddetto energia da fonti rinnovabili, dall’altro si ri- come da Direttiva Comunitaria, di utilizza- ato molti posti di lavoro. “decreto biometano”, Decreto Ministeriale schia di andare a intaccare quella parte di re entro il 2020 il 10% di combustibili rin- Il nuovo Decreto Ministeriale del 2 del 2/3/2018, lo stato italiano ha segna- comparto agricolo destinata alle produzio- novabili per l’autotrazione. La presenza del marzo 2018 vede misurare il valore eco- to una svolta nello sfruttamento di queste ni per fini alimentari di base, quella cere- vincolo delle quote di biocarburanti su car- nomico della produzione di biometano tecnologie favorendo, con una norma dalla alicola, entrando di fatto in competizione buranti totali è la maggiore forza trainante attraverso i CIC. La sigla CIC significa chiara attuabilità e che finanzia economi- con un mercato di vitale importanza per che ha portato il settore del biometano alla “Certificato di Immissione in Consumo”. camente i soggetti, la conversione degli esi- l’approvvigionamento di beni di base per necessità di espandersi. Questo impegno Questi certificati sono l’equivalente di una stenti impianti per la produzione di biogas le famiglie italiane. Saranno quindi analiz- dello stato nei confronti dell’ecosistema quota di produzione e vengono assegnati a impianti per la produzione e per il cosid- e degli altri stati può rappresentare una dal GSE. Il GSE è il Gestore dei Servizi La direttiva RED detto “upgrading” a biometano destinato grandissima risorsa, sia dal punto di vista Energetici, una società pubblica, che si all’autotrazione e all’immissione nella rete La direttiva europea 2009/28/CE, anche deno- del rispetto dell’ambiente, sia dal punto occupa di qualificare gli impianti produt- nazionale del metano. minata RED, che sta per Renewable Energies Directi- di vista energetico, sia dal punto di vista tivi di biometano e di garantire che ven- L’ultima norma riguardante il bio- ve (direttiva sulle energie rinnovabili) è stata recepi- occupazionale. Il proposito del decreto ha, gano rispettate le quote di carburanti da metano era il Decreto Ministeriale del 5 ta dall’Italia col Decreto Legislativo n° 28 del 2011, quindi, la duplice funzione di incoraggia- fonti rinnovabili rispetto a quelli da fonti dicembre del 2013, il quale inquadrava stabilisce le linee guida per il raggiungimento degli re l’avviamento di un comparto energetico non rinnovabili. il biometano come possibilità di approvi- obiettivi prefissati in sede europea sulla riduzione di con l’obiettivo che questo diventi autosuf- Lo strumento con cui si regola la pre- gionamento di gas naturale da fonte rin- inquinanti da combustibili fossili. L’obiettivo stabilito ficiente. E’ ovvio che non si parla di sem- senza di combustibili rinnovabili è, appun- novabile. Questa norma, tuttavia, non ha plici attività economiche, ma di aiutare a to, il CIC, che viene ceduto dal produttore è quello della cosiddetta “strategia 20-20-20” volta avuto alcun effetto impattante sul merca- soddisfare il bisogno di energia del nostro di biometano all’azienda che distribuisce a ridurre le emissioni di gas serra del 20% entro l’an- to del biometano in quanto non era in al- stato attraverso una strategia di approvi- i carburanti per il mercato. A tale scopo, no 2020. Nell’ambito di questa direttiva sono state cun modo regolata la qualità del gas pro- gionamento di metano interna. Questo set- il Gestore dei Servizi Energetici, ha messo emanate altre direttive europee negli anni successivi. dotto, né l’atto pratico dell’immissione di tore, quando gli aiuti dello stato verranno online la piattaforma BIOCAR che consen- quest’ultimo nella rete di distribuzione. L’italia, dalla sua parte, ha recepito queste direttive Da quest’anno quindi, i produttori, con altrettanti decreti attuativi emanati dal Mise che avranno una nuova possibilità fornita dal vanno a regolare tutti i settori dello sfruttamento legislatore. Nella prima parte di questo ar- energetico. L’obiettivo attuale stabilisce, quindi, di ticolo verranno analizzati i contenuti del ridurre l’utilizzo di combustibili fossili per l’autotra- decreto biometano per fornire agli opera- zione del 9% entro il 2022 con una quota dell’1,85% tori del settore le conoscenze preliminari di carburanti “avanzati”. all’avvio, o alla conversione, dell’attività. In sede europea è avviata una nuova discus- Premettendo, dunque, che il momen- sione che stabilirà i prossimi traguardi. Probabilmen- to attuale vede un possibile incremento te l’obiettivo sarà di passare al 14% di biocombusti- della produzione di biometano, è oppor- bili entro il 2030, di cui il 3,5% “avanzati”. tuno anche che ci sia una attenta forma- Figura 1. Portale di accesso a BIOCAR del GSE 18 19
te di registrare gli scambi di CIC tra pro- metà di quelle previste dal biometano sem- di uno i contributi verranno ripartiti equa- importante sottolineare che non verrà co- duttori e distributori. plice. Più avanti spiegheremo ampiamente mente tra gli azionisti dell’impresa. perta l’intera somma. Una volta che gli impianti sono pro- di cosa si tratta il biometano avanzato. Insieme agli impianti di distribuzione Gli incentivi alla produzione di ener- duttivi ed hanno positivamente superato la Il meccanismo del CIC, quindi, serve è incentivata anche la creazione di impian- gia elettrica continueranno venendo ridotti qualifica del GSE inizieranno a venire as- a tutelare i consumatori perché garantisce ti di liquefazione. Questi impianti sono fi- del 30% fornendo gli strumenti economici segnati i CIC al produttore. I CIC hanno il che il metano che stanno acquistando è ef- nanziati esattamente con le stesse moda- Rapporto di incentivazione tra elettrico valore di 10 GCal (gigacalorie) ed ogni CIC fettivamente di origine rinnovabile. Questo lità degli impianti di distribuzione con la per biogas e CIC per biometano corrisponde al valore di 375 euro. Il decre- meccanismo di garanzie di produzione può differenza che il massimale erogabile in to specifica anche che la tipologia di bio- avere buone prospettive soprattutto esten- euro, corrisposto in CIC è di 1.200.000 Come si evince dal grafico allegato a questo box, metano cosiddetto “avanzato” consente di do il mercato del biometano a utilizzazioni euro. Questi impianti sono tecnologica- si può notare la composizione delle incentivazioni per i maturare un CIC con 5 GCal prodotte, la differenti rispetto a quella dell’autotrazione. mente più avanzati e più costosi. La desti- diversi tipi di impianto a biogas e a biometano. Nel pri- nazione dell’impianto è quella di facilitare mo caso si nota come se si evita di convertire il proprio impianto a biogas, alla fine del periodo di incentivazione Modalità di incentivazione la logistica del commercio di questo gas. per l’elettricità di 0,28 euro per kW, si finisce di riceve- Attraverso la liquefazione esso diminuisce re incentivi. Se si converte il proprio impianto a biogas, Per garantire che non avvenga lo scip- costi di costruzione dell’impianto e comun- di 600 volte il proprio volume diventando nel secondo caso, alla fine del ciclo di incentivazioni per po di terreni a destinazione food, il legi- que non oltre i 600.000 euro. Se i soggetti facilmente stoccabile e trasportabile. l’elettricità si inizierà a percepire l’incentivo sotto forma slatore, attraverso il GSE, stabilisce una che concorrono all’investimento sono più Tra gli incentivi erogati non mancano di CIC per 10 anni. Il terzo caso mostra cosa succede se quota di CIC individuale. Questa quota, quelli destinati alla conversione degli esi- Modalità di immissione nella rete si converte il proprio impianto a biogas un minimo di tuttavia, può essere estesa grazie alle age- stenti impianti a biogas a quelli per la pro- tre anni prima della fine del ciclo di incentivi elettrici. In volazioni. Alcune di esse sono quelle della Con il nuovo decreto si introducono nuove duzione di biometano. questo caso si continua a percepire l’incentivo elettrico, produzione del biometano avanzato. Altre norme sull’utilizzo finale che deve avere fisicamente Se, per prassi, l’assegnazione dei CIC anche se ridotto del 30%, tuttavia si inizia già a perce- incentivazioni sono previste per la creazio- il biogas prodotto. In primo luogo, si evidenzia come da parte del GSE avviene al collaudo dei pire l’incentivazione per il biometano sotto forma di CIC. ne capillare di una rete infrastrutturale per nuovi impianti, è prevista anche l’assegna- Questa pare essere la forma più conveniente per chi è sia fatto divieto di cogenerare. Questo implica che la distribuzione e l’utilizzo del biometano, zione dei certificati se si è intenzionati a già un produttore di biogas. Nel quarto caso vediamo il gli impianti ad alto rendimento verranno messi fuo- convertire un impianto esistente di biogas rete che, fino ad ora, rappresenta la mag- nomale andamento decennale dei CIC per biometano, giore criticità per chi possiede un veicolo a ri legge. Di fatto è una norma che penalizza molto per la produzione di elettricità, tuttavia è dopo questo periodo si perdono gli incentivi. metano. gli impianti a biogas, tuttavia si ricorda che questa È disposto, per questo motivo, l’au- è una conseguenza del fatto che si vuole incentivare mento dei CIC a chi destina investimenti al massimo gli impianti a biometano in conseguenza per costruire nuovi impianti di distribuzio- alla direttiva RED. In secondo luogo, la nuova norma ne di biometano. Questo perché le statisti- che dimostrano che l’utilizzo dei veicoli a (il “Decreto Biometano”) obbliga ad identificare la metano non cresce in maniera adeguata destinazione d’uso che andrà ad avere il biometano proprio perché disincentivato dall’assenza prodotto. Prima, con il biogas, questo poteva venire di una rete capillare di stazioni di riforni- consumato istantaneamente Ora, se si vuole acce- mento per gli autoveicoli. dere al meccanismo biometano, bisogna specificare Dunque, i destinatari di queste age- quale dei due destini dovrà seguire. Questi posso- volazioni sono i soggetti che concorrono in forma singola o associata, in questo ultimo no essere: per l’Art. 4, verrà immesso nella rete del caso per almeno il 51% delle quote, alla co- gas naturale senza dichiarazione specifica di uso, per struzione di un distributore di biometano l’Art. 5, verrà immesso nella rete con destinazione per autotrazione. L’aumento dei CIC corri- specifica nei trasporti. sposti copre per un massimo del 70% dei 20 21
per la conversione stessa. E’ evidente quindi che il legislatore tano avanzato costituisca la prospettiva avanzati. Queste sostanze sono elencate Tra gli altri incentivi da menzionare è abbia individuato, nella soluzione del bio- migliore dal punto di vista remunerativo e con precisione nella Parte A dell’allegato 3 interessante sottolineare che gli incentivi metano, una strada percorribile guardan- ambientale. Questo significa che oltre a ri- al Decreto Ministeriale del 10 ottobre del dei CIC sono cumulabili con altri incentivi do all’obiettivo della riduzione delle emis- spettare dei criteri di basso impatto inqui- 2014 del Ministero dello Sviluppo Econo- destinati alle attività agricole fino al 40% sioni di gas serra da combustibili fossili. nante, il produttore, avrà i maggiori margi- mico: dell’importo totale. ni di guadagno. a. Alghe se coltivate su terra in stagni o Per iniziare a parlare del feedstock fotobioreattori. Il biometano avanzato destinato alla produzione di biometano b. Frazione di biomassa corrispondente avanzato è opportuno fornire la definizio- ai rifiuti urbani non differenziati, ma Oltre all’obiettivo di utilizzare, entro il con cui verrà alimentato il biodigestore e ne esatta che individua l’unione europea non ai rifiuti domestici non separati 2022, il 9% di biocombustibili su percen- sulla base di questo piano verranno bilan- quando si esprime col termine “biomassa” soggetti agli obiettivi di riciclaggio di tuale di combustibili fossili, è presente un ciati i CIC su biometano normale e avan- e “residuo di lavorazione”: cui all’art.181 e allegato E del DLgs secondo obiettivo: l’1,85% di questi dovrà zato. biomassa: “la frazione biodegradabi- 152/06. essere composto da biocarburanti avanza- Per le possibilità economiche dovute le dei prodotti, rifiuti e dei residui di ori- c. Rifiuto organico come definito all’art. ti. al double counting e alle caratteristiche gine biologica provenienti dall’agricoltura 183, comma 1 lettera p) del DLgs I biocarburanti avanzati, dal punto di agronomiche delle biomasse che possono (comprendente sostanze vegetali e anima- 152/06, proveniente dalla raccolta vista qualitativo, sono esattamente la stes- venire utilizzate, si può dire che il biome- li), dalla silvicoltura e dalle industrie con- domestica e soggetto alla raccolta dif- sa cosa dei semplici biocarburanti. Ciò in nesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, ferenziata di cui all’art. 183, comma Direttiva ILUC cui differiscono sono i processi produttivi gli sfalci e le potature provenienti dal verde 1, lettera p) del DLgs 152/06. d) Fra- con cui vengono ottenuti i materiali orga- L’acronimo ILUC significa Inderect Land Use pubblico e privato, nonchè zione della biomassa corrispondente nici di partenza. Questi materiali organici, Change, che tradotto dall’inglese significa “cambio la parte biodegradabile dei rifiuti in- ai rifiuti industriali non idonei all’u- sempre per non danneggiare il comparto di destinazione d’uso del suolo indiretta”. Questa di- dustriali ed urbani” so nella catena alimentare umana o agricolo a destinazione alimentare, devono residuo di lavorazione: “sostanza di- animale, incluso materiale provenien- rettiva (UE 2015/1513) prevede che la destinazione essere ottenuti senza, oppure minimamen- versa dal prodotto o dai prodotti finali cui te dal commercio al dettaglio e all’in- d’uso boschiva o per agricoltura non possa cambiare mira direttamente il processo di produzio- grosso e dall’industria agroalimenta- te, intaccare il suddetto comparto. Di conseguenza, con la dicitura “bio- a favore di colture da biomassa utili per la produzio- ne; non costituisce l’obiettivo primario del re, della pesca e dell’acquacoltura, ed metano avanzato”, si intende un biocarbu- ne di biocarburanti. processo di produzione, il quale non è stato escluse le materie prime elencate nel- rante che sia ottenuto da biomasse il quale Sembra un controsenso, in realtà è una norma deliberatamente modificato per ottenerlo”. la parte B del presente allegato. reperimento non è stata conseguenza di Queste definizioni sono chiare e non d. Paglia. molto importante perché l’anidride carbonica che to- un cambio di uso del suolo. In altre parole, interpretabili, implicando che, il legisla- e. Concime animale e fanghi di depura- glie dall’atmosfera una superficie boscata sarà sicu- significa che “l’avanzamento” è, appunto, tore, intende evitare che i prodotti veri e zione. l’utilizzo di residui di lavorazione, rifiu- ramente superiore al risparmio che consente l’utilizzo propri dell’agricoltura vengano fatti ricade- f. Effluente da oleifici che trattano olio di ti oppure colture generate da terreni dove di biocombustibili. La superficie destinata ad agricol- re appositamente, e quindi non in buona palma e fasci di frutti di palma vuoti. prima non erano coltivate specie a vocazio- tura da sostentamento è tutelata per evitare di far lie- fede, nella categoria dei residui di lavora- g. Pece di tallolio. ne zootecnica o alimentare. vitare i prezzi degli alimenti e/o che si vengano a ve- zione e delle biomasse di scarto. Se questa h. Glicerina grezza. Per queste sue proprietà, il biometano evenienza si verificasse, colui che è in mala i. Bagasse. rificare deficit di derrate. D’altro canto questa norma avanzato, rientra in quadro di agevolazio- fede godrebbe, senza averne il diritto reale, j. Vinacce e fecce di vino. favorisce la conversione di suoli marginali, poco fer- ni denominate come double counting: so- degli incentivi destinati ai virtuosi e dan- k. Gusci. stanzialmente esso va a generare il doppio tili, in modo che tornino ad essere produttivi. L’altro neggerebbe il mercato agricolo delle produ- l. Pule. dei Certificati di Immissione in Consumo. metodo di rientrare nella norma è quello dell’utilizzo zioni vere e proprie. m. Tutoli ripuliti dei grani di mais. Al momento della “autorizzazione alla di biomasse avanzate, che nel caso dell’agricoltura Fatte queste premesse si può definire n. Frazione della biomassa corrispon- costruzione e all’esercizio dell’impianto” si corrispondono alle colture secondarie. con precisone quali sono le sostanze am- dente ai rifiuti e ai residui dell’attivi- comunica al GSE il piano delle biomasse messe per la produzione di biocarburanti tà e dell’industria forestale quali cor- 22 23
teccia, rami, prodotti di diradamenti 33 Erba medica (Medicago sativa L.) precommerciali, foglie, aghi, chiome, 33 Facelia (Phacelia spp.) COLTURE SECONDARIE segatura, schegge, liscivio nero, liqua- 33 Loiessa (Lolium spp.) me marrone, fanghi di fibre, lignina e 33 Rapa invernale (Brassica rapa L.) PER BIOMETANO AVANZATO tallolio 33 Senape abissina (Brassica carinata L.) o. Altre materie cellulosiche di origine 33 Sorgo (Sorghum spp.) Le colture secondarie, dal decreto in- biometano avanzato e, quindi, di accedere non alimentare definite all’articolo 2 33 Tabacco (Nicotiana tabacum L.) dicate come “erbacee da copertura”, ma al double counting. Si può immediatamen- lettera q-quinquies) 33 Trifoglio (Trifolium spp) comunemente note come colture di inte- te notare come tra di esse sia menzionata p. omissis… 33 Triticale (Triticum secalotriticum) grazione e colture intercalari, sono quelle l’Erba medica (Medicago sativa L.) anche se Oltre a queste sostanze sono ammes- 33 Sulla (Hedysarum coronarium L.) colture erbacee che vengono coltivate se- questo è palesemente un errore commes- se le cosiddette “colture secondarie”. An- 33 Veccia (Vicia sativa L.).” condariamente a quelle principali durante che queste colture sono indicate chiara- Alla luce di quanto si legge negli alle- l’arco dello stesso anno agricolo. Questo Commento alle colture secondarie indicate da decreto mente dal legislatore e corrispondono alla gati indicati dal decreto biometano è subito significa che vengono ad alternarsi alla descrizione fornita dall’Articolo 11, comma evidente che tra le colture indicate come coltura principale mantenendo una impor- La lista di colture secondarie individuate dal 1, lettera t, del “decreto biometano”: secondarie, cosiddette “erbacee di coper- tanza subordinata a questa. Ad esempio: se decreto biometano è decisamente controversa. Tra “si indica che rispondono alla defini- tura”, non è presente il mais (Zea mays). la coltura principale è un cereale autunno di essa si scorge subito quello che si presume sia zione di colture energetiche erbacee di co- Questo implica che la coltura che viene vernino il suo ciclo di sviluppo si completa un errore in fase legislativa: l’erba medica. Questa pertura, indicate alla lettera r) di tale al- considerata universalmente la più produt- a fine maggio. Con operazioni tempestive specie ha un ciclo poliennale e quindi la sua presen- legato, le seguenti colture, sia coltivate in tiva ai fini della digestione anaerobica, an- si semina la coltura secondaria il quale ci- za nella lista non è giustificata. Tra le altre ci sono purezza o in miscuglio tra loro, a condizio- che se utilizzata come coltura secondaria, clo si conclude repentinamente in autun- Favino, Facelia, Loiessa, Senape abissina, Trifoglio, ne che siano inserite nelle rotazioni come non va a contribuire al double counting, no, a fine settembre o al massimo ad inizio Sulla, Veccia. Queste specie, come d’altronde l’erba precedenti le colture principali e ad esse perdendo inevitabilmente valore economi- novembre, consentendo, sempre con ope- medica, sono specie pratensi. Probabilmente sono razioni piuttosto tempestive, di operare la inserite nella lista per favorire l’utilizzazione di bio- successive: co in quanto non consente di accedere al massa sfruttando il periodo di riposo dei terreni. Si- 33 Favino (Vicia faba minor) raddoppio dei CIC. semina di un nuovo cereale autunno-ver- curamente, da questo punto di vista, è una norma nino nello stesso periodo. Questo implica, che valorizza la coltura, tuttavia non è una soluzio- appunto, che nello stesso anno agricolo ci ne realmente sostenibile dal punto di vista remune- sia il completamento di due cicli colturali rativo. Anche la coltura del tabacco si può utilizzare, di cui uno abbreviato decisamente. tuttavia è più remunerativo destinarla alla relativa Tuttavia, se analizziamo la lista in- industria. Una delle colture più promettenti, oltre a clusa nel decreto, noteremo subito alcune sorgo e triticale, è la rapa invernale. Si stanno spe- cose. Innanzi tutto, è sempre bene ricor- rimentando diverse cultivar esclusive da biomassa dare che quella lista (Favino, Erba medica, con ottimi risultati. Sicuramente rappresenterà una Facelia, Loiessa, Rapa invernale, Senape reale alternativa nel futuro. In questa lista sorpren- abissina, Sorgo, Tabacco, Trifoglio, Tritica- de l’assenza di mais e soia anche se è probabile che le, Sulla, Veccia) è composta dalle specie sia da imputarsi al grande impatto ambientale che che consentono di ottenere la qualifica di ha la loro coltivazione. ottobre novem dicem gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settem triticale coltura di secondo raccolto principale coltura di primo raccolto principale sorgo Tabella esemplificativa di un ciclo colturale di sorgo e triticale in coltura di integrazione 24 25
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