COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Mercoledì, 11 febbraio 2015

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COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Mercoledì, 11 febbraio 2015
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN
      PERSICETO
     Mercoledì, 11 febbraio 2015
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Mercoledì, 11 febbraio 2015
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO
                                                        Mercoledì, 11 febbraio 2015

Cronaca
 11/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 6                                MIGLIARI SAVERIO
 Ma nella Bassa la ricetta funziona                                                                       1
Cultura e turismo
 11/02/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 18
 KUBRICK A SAN GIOVANNI                                                                                   3
Sport
 11/02/2015 Corriere dello Sport (ed. Roma) Pagina 25
 Belinelli, che regalo a Popovich!                                                                        4
 11/02/2015 Corriere dello Sport Stadio (ed. Bologna) Pagina 22
 4 punti per Bargnani                                                                                     6
 11/02/2015 Corriere dello Sport Stadio (ed. Bologna) Pagina 22
 BELINELLI Un regalo stellare per il mito Popovich                                                        7
 11/02/2015 Corriere di Bologna Pagina 11
 Belinelli vincente, tricolore ai piedi                                                                   9
 10/02/2015 gazzetta.it
 Nba. Belinelli, regalone a Popovich: vittoria numero 1000 da coach                                       10
 10/02/2015 gazzetta.it
 Nba aperta a cambiare i playoff: voi come li fareste?                                                    12
 11/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 11
 Popovich nella storia grazie a Belinelli                                                                 14
 11/02/2015 La Gazzetta dello Sport Pagina 28                                         RICCARDO PRATESI
 Popovich, mille in silenzio                                                                              15
 11/02/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 13                                         LUCA SANCINI
 Belinelli si prepara alla gara da tre punti infilando un gol­partita                                     17
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11 febbraio 2015
Pagina 6                        Il Resto del Carlino (ed.
                                        Bologna)
                                                         Cronaca

  Ma nella Bassa la ricetta funziona
  Mazzuca (Persiceto): «Con Matilde, gemella di Seribo, mense ok»

  C' È UN' ALTRA società, pubblico­privata, a distanza di
  poche decine di chilometri da Bologna, che fornisce un
  milione e 100mila pasti all' anno nelle scuole pubbliche.
  La società si chiama Matilde ed è formata per il 51% dai
  Comuni dell' Unione Terre e Acqua e per il 49% da
  Camst. Ironia della sorte, l' amministratore delegato di
  Matilde risponde al nome di Paolo Arduini, proprio lo
  stesso ad di Seribo di cui sono state chieste le
  dimissioni.

  Sindaco Renato Mazzuca, lei oltre a guidare il
  municipio di San Giovanni in Persiceto presiede l'
  Unione. Venerdì avete avuto problemi con il
  servizio pasti?
  «Assolutamente no, Matilde ha servito San Giovanni,
  Sala Bolognese e Calderara che hanno tenuto le scuole
  aperte. Inoltre ha collaborato con Nonantola per fornigli
  generi alimentari per la gestione dell' emergenza dell'
  assenza di energia elettrica. E non è che da noi
  mancasse la neve...».

  Ritardi? Assenze dal lavoro?
  «Non c' è stato nessun problema, i pasti richiesti sono stati consegnati. Certo, qualche lavoratore è
  arrivato in ritardo, ma non abbiamo registrato dati da assenteisti'. Nei giorni precedenti ci siamo sentiti
  con la società per avvertirla di tenersi pronta nel caso in cui alcuni Comuni avessero tenuto le scuole
  aperte nonostante il nevone.
  Poi ci siamo sentiti in mattinata, abbiamo fatto il giro di chiamate delle scuole e abbiamo comunicato il
  numero di pasti che servivano».

  Quanti bambini sono andati a scuola?
  «C' era il 50% della popolazione scolastica».

  Quindi il sistema pubblico­privato funziona, secondo lei?
  «Io ho detto varie volte che le partecipate vanno ridotte, ma c' è partecipata e partecipata. Noi siamo
  partiti nel 2004, abbiamo 66 dipendenti e il 96% di questi ha un contratto a tempo indeterminato. Il 73%
  risiede nei paesi dove lavora Matilde. Il costo del pasto è fermo dal 2006 e i Comuni pagano 4,15 euro a
  pasto».

  Il bilancio è in positivo?
  «Certamente, questo ci ha permesso anche di fare un investimento di un milione e 500mila euro per
  ampliare il centro pasti di Sant' Agata Bolognese». Scusi, ma non l' ha stupita leggere quanto è
  accaduto a Bologna con Seribo?
  «Sì, mi ha stupito parecchio. Anche per la recrudescenza dell' evolversi della situazione. Effettivamente,
  essendo una società uguale alla nostra, fatico a comprendere la situazione. L' unica cosa che mi viene
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                                          Bologna)
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  KUBRICK A SAN GIOVANNI
  Nell' ambito della rassegna 'Il cinema ritrovato.
  Al cinema' alle ore 20,30 al Cinema Giada di
  San Giovanni in Persiceto proiezione del film
  'Barry Lyndon' di Stanley Kubrick (durata 184',
  Gran Bretagna 1975).

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11 febbraio 2015
Pagina 25                        Corriere dello Sport (ed.
                                          Roma)
                                                             Sport

  Belinelli, che regalo a Popovich!
  Segna a ­2" e regala al coach degli Spurs la sua vittoria numero 1000.

  Ci sono tutti i più grandi: da Michael Jordan a
  Larry Bird, da Magic Johnson a Bill Russell a
  Jerry West, poi Reggie Miller, Robert Horry
  fino a Kobe Bryant ovviamente. Sono i Mr.
  Clutch di tutti i tempi: così vengono chiamati
  nella NBA quei giocatori capaci di realizzare il
  canestro decisivo. Ma adesso tra i "clutch"
  (letteralmente: afferrare) c' è anche Marco
  Belinelli : lunedì a 2"1 dalla conclusione, dopo
  aver fatto saltare a vuoto con una finta
  Stuckey, l' azzurro ha messo dentro il pallone
  del successo per San Antonio sul campo di
  Indiana.
  Sua Maestà Michael Jordan in carriera ne ha
  fatti 25 di canestri ­vittoria: il più celebre (chi
  non l' ha visto?) quello del 1998, gara 6 della
  finale per l' anello con Utah. Marco da quando
  è arrivato nella NBA è già a quota cinque (su
  dieci tentativi). In graduatoria, dal 2007, anno
  in cui è sbarcato in America, prendendo in
  esame gli ultimi 10 secondi di gioco (e
  giocatori con almeno dieci tentativi) è al terzo
  posto dopo James Harden (Houston, 6/10,
  60%) e Jeff Green (Memphis, 6/11, 54,5%).
  REGALO PER POP. Non si è trat tato solo di
  una vittoria fine a se stessa, il canestro
  realizzato da Belinelli i n f a t t i h a a v u t o u n
  significato molto più profondo: è stata la
  vittoria numero 1.000 di Gregg Popovich, 9°
  coach nella storia della NBA capace di arrivare in tripla cifra; il terzo (gli sono servite 1462 partite) che
  lo ha fatto più velocemente dopo Phil Jackson e Pat Riley; il secondo, dopo Jerry Sloan (Utah), ad
  esserci riuscito allenando sempre la stessa squadra. L' ingresso nel club dei mille di Popovich, 66 anni
  compiuti il 28 gennaio, è l' ultima conquista da parte di un tecnico che, da quando è diventato head
  coach nel 1996, 19ª stagione, ha ottenuto cinque anelli, trasformandosi una leggenda. Però nemmeno il
  canestro quasi allo scadere e soprattutto il raggiungimento dello storico traguardo, hanno scomposto l'
  imperturbabile Pop: non si è quasi mosso quando ha visto il pallone tirato da Belinelli accarezzare la
  retina. EROE. Il canestro decisivo realizzato da Belinelli è anche un ottimo segnale per l' azzurro che,
  dopo aver saltato quasi tutto il mese di gennaio per un infortunio, sta tornando ai suoi livelli proprio alla
  vigilia della gara da 3 punti dell' AllStar Game che affronterà sabato da campione in carica.
  Ieri il sito ufficiale della NBA ha dedicato una pagina all' azzurro: "Marco Belinelli: Italy' s Last Hero" Sì, è
  il nostro ultimo eroe.
  roz/ecp Risultati: Indiana ­San Antonio 93­95 (Stuckey 18, Parker 19, Belinelli 12); Philadelphia ­Golden
  State 84­89; Washington ­Orlando 96­80; Miami New York 109­95 (Bosh 32, Anthony 26, Bargnani 4);
  Milwaukee ­Brooklyn 103­97; Minnesota ­Atlanta 105­117; New Orleans ­Utah 96­100; Dalls­LA Clippers
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11 febbraio 2015
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11 febbraio 2015
Pagina 22                                Corriere dello Sport
                                         Stadio (ed. Bologna)
                                                                 Sport

  4 punti per Bargnani
  MIAMI ­ (roz/ecp) «È un giocatore fantastico. Il
  suo potenziale ci emoziona». Chi, LeBron
  James? No, coach Derek Fisher parlava di
  Andrea Bargnani, il centro azzurro che due
  notti fa è tornato in campo con la maglia di
  New York in quella che è stata la sua 3ª partita
  della stagione con i Knicks, dopo la parentesi
  di 107 secondi del 2 gennaio. A Miami (42ª
  sconfitta dei Knicks in 52 partite) il Mago ha
  giocato per 14' segnando anche 4 punti (3
  invece quelli di Gallinari, con gli stessi minuti,
  a Denver). Nel frattempo però si ferma
  Carmelo Anthony per i soliti problemi ad un
  ginocchio che lo terranno fermo quest' oggi
  partecipare all''All Star game di domenica e
  poi decidere se farsi operare o meno.
  Risultati NBA: Indiana ­San Antonio 93­95
  ( S t u c k e y 1 8 , P a r k e r 1 9 , Belinelli 1 2 ) ;
  Philadelphia ­Golden State 84­89 (Covington
  21, Curry 20); Washington ­Orlando 96­80
  (Butler 15, Fournier 18); Miami ­New York 109­
  95 (Bosh 32, Anthony 26, Bargnani 4);
  Milwaukee Brooklyn 103­97 (Dudley 19, Jack
  26); Minnesota ­Atlanta 105­117 (Martin 21,
  Horford 28); New Orleans ­Utah 96­100
  (Gordon 31, Hayward 32); Dalls­LA Clippers
  98­115 (Villanueva 26, Paul 25); Denver ­
  Oklahoma City 114­124 (Chandler 23,
  Gallinari.

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11 febbraio 2015
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                                   Stadio (ed. Bologna)
                                                          Sport

  BELINELLI Un regalo stellare per il mito Popovich
  Segna a 2" dalla fine e consente al coach degli Spurs di festeggiare (senza un sorriso...)
  le sue 1000 vittorie.

  Ci sono tutti i più grandi: da Michael Jordan a
  Larry Bird, da Magic Johnson a Bill Russell a
  Jerry West, poi Reggie Miller, Robert Horry
  fino a Kobe Bryant ovviamente. Sono i Mr.
  Clutch di tutti i tempi: così vengono chiamati
  nella NBA quei giocatori capaci di realizzare il
  canestro decisivo. Ma adesso tra i "clutch"
  (letteralmente: afferrare) c' è anche Marco
  Belinelli : lunedì a 2"1 dalla conclusione, dopo
  aver fatto saltare a vuoto con una finta
  Stuckey, l' azzurro ha messo dentro il pallone
  del successo per San Antonio sul campo di
  Indiana.
  Sua Maestà Michael Jordan in carriera ne ha
  fatti 25 di canestri ­vittoria: il più celebre (chi
  non l' ha visto?) quello del 1998, gara 6 della
  finale per l' anello con Utah. Marco da quando
  è arrivato nella NBA è già a quota cinque (su
  dieci tentativi). In graduatoria, dal 2007, anno
  in cui è sbarcato in America, prendendo in
  esame gli ultimi 10 secondi di gioco (e
  giocatori con almeno dieci tentativi) è al terzo
  posto dopo James Harden (Houston, 6/10,
  60%) e Jeff Green (Memphis, 6/11, 54,5%),
  davanti a Ky rie Irving (Cleveland, 6/14,
  42,9%) ed Hedo Turkoglu (LA Clippers, 6/14,
  42.9%) REGALO PER POP. Non si è trat tato
  solo di una vittoria fine a se stessa, il canestro
  realizzato da Belinelli i n f a t t i h a a v u t o u n
  significato molto più profondo: è stata la vittoria numero 1.000 di Gregg Popovich, 9° coach nella storia
  della NBA capace di arrivare in tripla cifra; il terzo (gli sono servite 1462 partite) che lo ha fatto più
  velocemente dopo Phil Jackson e Pat Riley; il secondo, dopo Jerry Sloan (Utah), ad esserci riuscito
  allenando sempre la stessa squadra.
  E se la vetta della graduatoria è comunque ancora lontana, ci vorrebbero almeno altre cinque stagioni
  (davanti a tutti c' è Don Nelson con 1.335 successi), l' ingresso nel club dei mille di Popovich, 66 anni
  compiuti il 28 gennaio, è l' ultima conquista da parte di un tecnico che, da quando è diventato head
  coach nel 1996, 19ª stagione, ha ottenuto cinque anelli, trasformandosi una leggenda. Però nemmeno il
  canestro quasi allo scadere e soprattutto il raggiungimento dello storico traguardo, hanno scomposto l'
  imperturbabile Pop: accanto a Ettore Messina, suo vice, non si è quasi mosso quando ha visto il pallone
  tirato da Belinelli accarezzare la retina.
  «Non c' è troppo da celebrare ­ ha subito sottolineato con il suo ineguaglibile stile ­ sono qui da tanto
  tempo e ho avuto dei buoni giocatori. Questa è la formula. Avere giocatori è difficile, ma io sono stato

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                                                           Sport

  All Star Game.

  Belinelli vincente, tricolore ai piedi
  Con il canestro dall' angolo a 2"1 dalla sirena,
  Marco Belinelli ha siglato la vittoria dei San
  Antonio Spurs 93­95 sul campo degli Indiana
  Pacers, regalando a coach Gregg Popovich il
  millesimo successo della carriera.
  Sabato notte, Beli sarà impegnato nella gara
  del tiro da tre dell' All Star Game da campione
  uscente. Ieri sono state svelate le sue scarpe
  speciali, in tinta tricolore e con la scritta
  «family first».
  Le calzature usate nel 2014 vennero vendute
  all' asta per beneficenza a 8.501 euro.

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10 febbraio 2015
                                                 gazzetta.it
                                                           Sport

  Nba. Belinelli, regalone a Popovich: vittoria numero
  1000 da coach
  L' azzurro firma a 2 secondi dalla sirena il canestro con il quale San Antonio stende
  Indiana: Popovich diventa il nono tecnico a poter vantare le mille vittorie in carriera.

  10 febbraio 2015 ­ NEW YORK (Usa) Gregg
  Popovich può festeggiare la sua millesima
  vittoria da head coach nella Nba e a
  confezionare il regalo per il tecnico degli Spurs
  ci pensa proprio Marco Belinelli. L' azzurro,
  infatti, firma a due secondi dalla sirena il
  canestro che mette ko i Pacers (95­93 il
  punteggio) e che consente a Pop di entrare
  nell' esclusivo club. Popovich diventa così il
  nono coach a poter vantare mille successi in
  carriera, il secondo, dopo Jerry Sloan, a
  raggiungere questo obbiettivo guidando una
  sola squadra e il terzo in quanto a "velocità",
  toccando quota mille vittorie in 1.462 gare,
  dietro a Phil Jackson (1.423) e Pat Riley
  (1.434). belinelli ­ "Sono nella Nba da diversi
  anni ­ commenta con la sua solita modestia
  quello che molti considerano come uno dei tre
  più grandi allenatori di tutti i tempi nella Nba ­
  e ho la fortuna di poter lavorare con grandi
  giocatori". Gli Spurs però, sotto di 14
  lunghezze all' inizio del quarto periodo, hanno
  bisogno di una grande rimonta e soprattutto di
  un super Marco Belinelli per poter festeggiare
  Gregg Popovich. Dopo un ottimo inizio di gara
  segnato dalla produzione di Tony Parker (11
  punti nei primi cinque minuti della gara) gli
  ospiti diventano prevedibili in attacco con l'
  andare dei minuti. I Pacers restano in scia difendendo con aggressività nel secondo quarto e arrivano al
  riposo in ritardo di due lunghezze. Tutto cambia poi nel terzo periodo. Indiana trova il canestro con
  continuità, fa male ai campioni in carica sia nella zona pitturata, grazie soprattutto alla fisicità di David
  West, sia dal perimetro. Gli Spurs non trovano risposte e Indiana chiude la frazione con un parziale di
  20­6, toccando così il +14. Le cose si mettono male per la squadra texana ma a suonare la carica ci
  pensa proprio Marco Belinelli. Il bolognese trova subito una tripla in apertura di quarto periodo poi tiene
  il piede sull' acceleratore mettendo pressione alla difesa dei Pacers. Beli produce sette punti e due
  splendidi assist nei primi cinque minuti dell' ultima frazione, Indiana però risponde e con il layup di CJ
  Miles torna al +9 a 5'35'' dalla sirena. NBA Guarda tutti gli highlights e le giocate più belle ? difesa e
  intensità ­ Gli Spurs non hanno intenzione di rimandare l' appuntamento con la millesima vittoria di
  coach Popovich e si mettono a difendere con grande intensità. Duncan e Leonard poi danno il la' alla
  rimonta che si completa con il tap­in di Aron Baynes: 93 pari a 56'' dalla fine. West dal perimetro trova
  solo il ferro e sul capovolgimento di fronte San Antonio muove bene il pallone. Leonard trova Beli nell'
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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10 febbraio 2015
                                                  gazzetta.it
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  Nba aperta a cambiare i playoff: voi come li fareste?
  Dite la vostra commentando questo articolo. Queste le opinioni dei nostri giornalisti.

  10 febbraio 2015 ­ Milano Il commissioner
  Adam Silver ha aperto alla riforma dei playoff:
  voi cosa gli proporreste? NBA SHOW ­ LA
  PUNTATA Il commissioner Silver: "Vince chi è
  gestito meglio" davide chinellato ­ Direi che
  siamo sulla strada giusta con le migliori 16
  indipendentemente dalla conference. Ma le
  teste di serie devono essere assegnate tutte in
  base al record, senza tutelare i vincitori di
  division (che avrebbero comunque un posto
  nelle 16). Serie tutte al meglio delle 7 partite
  (con formato 2­2­1­1­1), fin dal primo turno, e
  se dobbiamo proprio tagliare qualche partita
  accorciamo la regular season, perché ai tifosi
  piace da matti quando si fa sul serio. E date
  fisse per tutte le gare, come con le Finals.
  Spettacolo assicurato. NBA Le classifiche di
  Eastern e Western Conference ? valerio clari ­
  Sinceramente, io li terrei così come sono.
  Qualcuno resta fuori a Ovest e va una
  peggiore a Est? Succede, è successo in
  passato e succederà in futuro. Tanto poi in
  finale arrivano solo le squadre vere. Spostare
  franchigie da Est a Ovest e viceversa? Magari
  fra tre anni cambiano gli equilibri: che
  facciamo, le rispostiamo? Le migliori sedici
  alla postseason? Che senso avrebbe la
  divisione Est­Ovest, allora? E poi resterebbe il
  problema di calendari dal "peso" diverso, con avversari più o meno forti. Adam, tienili così. jacopo
  gerna ­ Forse vi sembrerà troppo calciofila come impronta, ma io propongo la soluzione più banale e
  semplice: di mandare alla post­season i 16 migliori record. Saranno 12 dell' ovest e 4 dell' Est? Non
  importa. I playoff li devono giocare le più forti, non esiste che resti fuori una squadra che magari ha vinto
  15 partite in più della rivale dell' Est. E speriamo che questo sia l' ultimo anno con questa formula, Mr.
  Commissioner. massimo oriani ­ La proposta è la stessa portata avanti da molte franchigie e che
  sembra essere quella anche dello stesso Commish, ovvero ai playoff le 6 vincenti divisionali e le restanti
  migliori 10, indipendentemente dalla conference. Assurdo che, come accaduto l' anno scorso e con
  replica certa quest' anno, resti fuori Phoenix e alla postseason ci vadano Miami o Brooklyn. A patto però
  che venga rivisto almeno in parte anche il calendario (molto più facile a dirsi che a farsi...), con una
  riduzione degli scontri intradivisionali e un aumento di quello intraconference. Arriverei anche al caso
  estremo di eliminare le conference e le division e di mandare ai playoff le prime 16. riccardo pratesi ­
  Non cambierei il formato playoff. Perché è vero che c' è un' enorme differenza tra Est ed Ovest, ma è
  anche vero che sono fattori congiunturali. Insomma, non c' è nulla che faccia presagire qualcosa di
  permanente. E mi piace il senso storico di appartenenza ad una Conference. Le rivalità acuminate dalle
  continue sfide per Division e Conference. E poi diciamoci la verità: a meno che Brooks non riesca a fare
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                                                            Sport
  BASKET NBA.

  Popovich nella storia grazie a Belinelli
  · Indianapolis (Stati Uniti) E' UN CANESTRO
  di Marco Belinelli (12 punti) a 2'' dalla sirena a
  firmare il successo di San Antonio a Indiana
  (95­93), consentendo al suo coach Popovich di
  tagliare il traguardo delle mille vittorie.
  Belinelli è il terzo giocatore dopo Harden e
  Green per canestri decisivi su tiri tentati.
  Serata amara per Gallinari (3 punti) e per
  Bargnani (4).

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  Popovich, mille in silenzio
  Il coach di San Antonio centra il 1000° successo in stagione regolare a modo suo, senza
  fanfare. Glielo ha regalato un canestro di Belinelli a 2" dalla fine: «Come un secondo
  padre»

  RICCARDO PRATESI San Antonio @rprat75
  Mille vittorie nella stagione regolare Nba.
  Coach Gregg Popovich, per tutti Pop a San
  Antonio e nel resto d' America, è il nono
  allenatore di sempre a raggiungere questo
  traguardo storico. Ce l' ha fatta contro Indiana,
  in una partita vinta in volata, risolta dal nostro
  Belinelli. Pop è il secondo di sempre ­ l' altro e'
  Jerry Sloan, storico tecnico degli Utah Jazz ­,
  ad aver raggiunto le 4 cifre di successi con
  una sola franchigia: gli Spurs. Ha più vittorie
  lui di 5 franchigie Nba. Pop e Duncan, la stella
  caraibica che gli ha cambiato vita e carriera,
  insieme hanno vinto 929 volte, la
  combinazione allenatore­giocatore con più
  successi della storia Nba. Numeri da capogiro.
  E di contorno ci sono pure 149 vittorie nei
  playoff sublimate da 5 titoli LE PAROLE DI
  POP E dunque vi immaginate celebrazioni,
  commozione, dediche, giusto? Sbagliato.
  Nulla di tutto questo. Pop being Pop , come
  dicono qui. A modo suo. E così ci si limita, e
  solo su richiesta, ci mancherebbe, a frasi di
  circostanza, minimaliste. «La ricetta delle 1000
  vittorie? Avere avuto tanti buoni giocatori a
  disposizione. E il tanto tempo (19 stagioni, ndr.
  ) trascorso in panchina a San Antonio». Punto
  e basta. Oh, non pensiate che Pop fosse di
  cattivo umore o avesse fretta di volare a
  Detroit (ma chi ha mai fretta di volare a Detroit??) per la prossima imminente partita degli Speroni. Nei
  giorni precedenti, pur sollecitato dai media ­ e la cosa gli fa il solletico ­ si era limitato a «le circostanze
  fanno la differenza. Quante possibilità ci sarebbero che io fossi qui a rispondere a questa vostra
  domanda se nel 1997 non avessimo vinto la lotteria Nba, avendo così la possibilità di scegliere
  Duncan?». Onesto sino alla brutalità, Pop. Che non ha voluto fare ombra ai suoi ragazzi con le imprese
  personali. Basso profilo, e poche chiacchiere. Alla Spurs. I giocatori fino all' ultimo neanche lo sapevano
  delle 1000 vittorie. In casa, prima e dopo la numero 999 contro Miami, sono stati i media a svelarglielo.
  Risposta di Patty Mills: «Grazie, altrimenti rischiavo una figuraccia». L' Alamo non è esattamente
  Hollywood, ecco LA STORIA Eppure è qui nel Sud del Texas che Pop ha fatto e continua a fare la storia
  della pallacanestro. Tutto cominciò nel dicembre 1996. Nella maniera meno elegante e più improbabile
  possibile. Pop, allora general manager Spurs, licenziò Coach Hill, e lo sostituì in panchina. Gli Spurs
  non avevano mai giocato le finali Nba. Da allora lo hanno fatto 6 volte, con 5 trionfi. Nel 1999 con le Torri

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  BASKET.

  Belinelli si prepara alla gara da tre punti infilando un
  gol­partita
  LUCA SANCINI IL RE delle "bombe" ha messo
  le mani avanti. Saranno i sette migliori tiratori
  della Nba a sfidarlo, sabato a New York nella
  gara da tre punti che lo vide vincente un anno
  fa, ma Marco Belinelli ha già mostrato i denti l'
  altra notte, siglando il canestro della vittoria
  dei suoi Spurs a Indianapolis, dopo aver pure
  trainato, secondo Ettore Messina, testimone
  ravvicinato, la rimonta da ­14. Un' autentica
  impresa, che apre sotto i migliori auspici una
  settimana da star Nba.
  Il soffice jump shot dopo pregevole finta a 2"
  dalla fine ha intanto consegnato alla storia il
  suo allenatore Gregg Popovich, che con quella
  vittoria ha raggiunto le mille nella Nba, nono
  allenatore a riuscirci, ora indissolubilmente
  legato al ragazzo di San Giovanni in Persiceto
  per quel gol a fil di sirena: un 95­93 che gli è
  valso pure il primo posto nella Top Ten
  televisiva della giornata. Un gesto da ricordare
  e, per i patiti delle statistiche, neppure una
  prima volta: il tiro di Beli è il quinto cesto
  decisivo su dieci tentativi da quando nel 2007
  approdò nel pianeta americano. Solo James
  Harden e Jeff Green possono vantare numeri
  migliori.
  Da domani, dopo l' ultima gara a Detroit,
  Belinelli si prepara ad un' altra serata tutta per lui, che potrebbe restare memorabile se conquistasse,
  per il secondo anno di fila, lo scettro di miglior tiratore del mondo, doppietta consecutiva che manca dal
  2008, quando Jason Kapono bissò la vittoria dell' anno prima. Per Marco ci saranno le mille luci di New
  York, nel lungo weekend dedicato all' All Star Game, e due scarpe nuove: la Nike gliene ha preparate
  un paio tricolori (tomaia bianca, suola e lacci rossi, interno e linguetta verde), con la scritta "Family first".
  Un anno fa, il duello finale che dura un minuto, pescando da un carrello i palloni da infilare, fu contro
  Bradley Beal.
  La notte di New Orleans divenne alba radiosa qui, raccontando la favola del ragazzino del campetto che
  sale sul tetto del mondo.
  «Cosa ho fatto? Ho solo tirato», disse lui serafico dopo l' impresa.
  E fu quello il viatico per una stagione finita in gloria, col titolo Nba, spazzando via ogni ombra sulle
  possibilità che il cinno di San Giovanni potesse un giorno davvero arrivare ai più alti livelli.
  In attesa della notte di San Valentino, trepidano i cuori anche a Persiceto. Un gruppo di amici volerà a
  New York, ma intanto qui si cerca di organizzare un' altra visione di gruppo davanti al maxischermo
  della bocciofila, come la scorsa estate per le finali Nba, quando oltre 150 compaesani tifarono da
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