Bologna 36 nuove licenze Taxi e sconti per donne anziani e disabili - Uritaxi

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Bologna 36 nuove licenze Taxi e sconti per donne anziani e disabili - Uritaxi
Bologna 36 nuove licenze Taxi e
sconti per donne anziani e
disabili

        Non solo le 36 nuove licenze sul tavolo da
        tempo e l’adeguamento tariffario: il nuovo
        corso del servizio taxi di Bologna passa anche
        per l’inserimento degli sconti direttamente in
        tariffa e per l’estensione delle agevolazioni
        alle domeniche ecologiche, piu’ la previsione
        dell’obbligo per i conducenti di accompagnare
        le donne che viaggiano sole in modo che possano
        rientrare a casa in sicurezza. Sono alcune
        delle misure inserite in due delibere approvate
        dalla Giunta comunale su proposta
        dell’assessore alla Mobilita’, Irene Priolo.

        Contestualmente, l’assessore “ha avviato con le
        organizzazioni sindacali dei tassisti –
        riferisce il Comune – un confronto
        sull’organizzazione del lavoro per la
        realizzazione di una app che trasformera’
        l’attuale cartella dei turni cartacei in un
        dato giornaliero per il monitoraggio del
        servizio”.

        Una app per monitorare il
        servizio: “Comprendere
        punti di forza e di
        debolezza”
        Il Comune sarebbe cosi’ “il primo a dotarsi di
        una applicazione di questo tipo che permettera’
        anche di capire punti di forza e di debolezza
        del servizio”, aggiunge Palazzo D’Accursio,
        segnalando che Priolo “ha anche registrato la
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disponibilita’ su base volontaria a fornire i
dati Gps dei servizi per costruire assieme
all’amministrazione la mappa dei principali
spostamenti”. Tornando alle due delibere, la
prima da’ il via libera al rilascio di 36 nuove
licenze, tramite bando di concorso, del valore
di 175.000 euro l’una: sei dovranno essere
licenze “prioritarie disabili” con copertura
sulle 24 ore per auto elettriche, ibride, a
metano o Gpl; le altre 30 dovranno essere
invece vincolate all’utilizzo di veicoli
elettrici. Nella stessa delibera “si dispone di
erogare contributi, tramite un bando che verra’
redatto in seguito- spiega il Comune- a quegli
operatori che vogliano sostituire il proprio
mezzo con un’auto elettrica”.

I nuovi sconti che vanno
direttamente in tariffa
Nella seconda delibera, poi, si individuano
nuovi sconti che saranno applicati per la prima
volta direttamente in tariffa. Tra questi c’e’
una riduzione del 10% durante le domeniche
ecologiche, mentre sara’ del 15% lo sconto per
ogni corsa riservato alle persone con una
disabilita’ almeno del 67%. Sconto del 10%,
poi, per le persone con piu’ di 75 anni che
devono raggiungere (tra le 7 e le 15) ospedali
pubblici e privati della citta’ e dell’area
metropolitana fino a Budrio e San Giovanni in
Persiceto.

Un’altra riduzione del 10% riguarda le donne
sole che viaggiano con bimbi minori di 12 anni
dalle 20,30 alle 5,30 e per le donne in stato
di gravidanza. Inoltre, “al fine di prestare
un’attenzione sempre maggiore alle donne che
viaggiano da sole, in particolare in orari
notturni- scrive l’amministrazione- sara’
inserito nella carta dei servizi l’obbligo per
tutti i tassisti di fornire assistenza a tutte
le donne per garantire di rientrare in
sicurezza a casa”. Infine, dopo dieci anni, “si
adeguano le tariffe del 10%, calcolo
leggermente inferiore a quello realizzato sulla
base degli indici Istat- spiega il Comune- a
cui aggiungere 15 centesimi in piu’ per il
supplemento radiotaxi”.

Al via già dal 1°luglio
2018
Gli sconti e le nuove tariffe entreranno in
vigore dall’1 luglio. Elemento, questo, che
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consente di far rientrare il nuovo fermo delle
        auto bianche che era in cantiere per giovedi’.
        “Preso atto degli impegni assunti dal Comune di
        procedere all’adeguamento delle tariffe taxi
        con gli appositi atti di Giunta a valere dall’1
        luglio 2018, nonche’ della calendarizzazione
        dei prossimi incontri, viene revocato il fermo
        previsto”, recita una nota firmata da Ascom
        taxi, Cna Fita, Confartigianato trasporto
        persone, Tsb, Uil trasporti, Unica taxi e
        Uritaxi.

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Bologna, revocato lo sciopero
Taxi: Il Comune adegua le
tariffe

        È stato revocato lo sciopero dei tassisti
        previsto per il 7 giugno: ieri l’incontro tra
        le sigle sindacali e l’assessore al Traffico,
        Irene Priolo, è stato positivo.

        Oggi la Priolo presenterà in giunta le 36
        nuove licenze da mettere a bando (erano già in
        organico, c’è stato l’ok non vincolante
        dell’Authority) e l’adeguamento tariffario del
        10% con diverse scontistiche per alcune fasce.
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Questo il comunicato delle sigle: «Ascom taxi,
        Cna Fita, Confartigianato trasporto persone,
        Tsb, Uil trasporti, Unica taxi e Uritaxi:

        “Preso atto degli impegni assunti dal Comune di
        procedere all’adeguamento delle tariffe taxi
        con gli appositi atti di giunta a valere dal 1
        luglio 2018, nonché della calendarizzazione dei
        prossimi incontri, viene revocato il fermo
        previsto”.

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Simiani (Uritaxi Emilia e
Romagna): “Nuove licenze Taxi a
Bologna? Si pensi piuttosto ad
adeguare le tariffe”

        «Dal punto di vista tecnico si tratta di un
        parere fantasioso» dato da «un ente che da
        quando è stato istituito ha solamente
        dimostrato la propria inutilità».

        Ai tassisti bolognesi non è piaciuto il
        documento con il quale l’Autorità di
        regolazione dei trasporti ha risposto alle
        richieste del Comune su due punti fondamentali
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del servizio taxi in città: licenze e tariffe.

Oggi i sindacati delle auto bianche si
riuniranno per formulare una risposta unica
alle osservazioni arrivate da Torino, che di
fatto invitano la giunta ad andare oltre le 36
licenze che dovrebbero essere messe a bando a
breve, implementando ulteriormente il parco
auto con altre vetture in futuro, e che non si
è invece espresso sull’aggiornamento tariffario
che dovrà portare a un aumento del 10% del
costo delle corse.

Proprio su quest’ultimo aspetto i tassisti si
aspettano che il sindaco Merola rispetti la
promessa arrivata durante l’incontro di fine
aprile con i tassisti: ottenuto il parere, non
vincolante, l’aggiornamento tariffario
raggiunto dopo una lunga trattativa sarebbe
stato ufficializzato. Molto dipenderà, appunto,
dalle intenzioni dell’assessore alla Mobilità,
Irene Priolo, che ha in programma di incontrare
i rappresentanti dei taxi nei prossimi giorni:
di certo prima del 7 giugno, altra giornata di
fermo del servizio annunciato dai sindacati
dopo quella dell’8 maggio.

  «È incredibile che dopo mesi di attesa
  l’Authority non sia riuscita a formulare un
  parere sulle tariffe, ferme da dieci anni –
  attacca Ermanno Simiani, presidente
  regionale di Uritaxi – .
  Una cosa incomprensibile, considerando che
  nel frattempo le nostre spese sono
  aumentate del 21%. Poi però viene invitata
  l’amministrazione a mettere a bando più
  taxi rispetto ai 36 già concordati dal
  vecchio piano traffico. Evidentemente non
  sanno che un sondaggio recentemente
  commissionato da noi dimostra il gradimento
  del servizio da parte dei bolognesi. Tra
  l’altro le 36 licenze saranno perlopiù per
  auto elettriche, ma rischiano di essere un
  flop a causa dei costi delle auto e della
  mancanza di una rete di centraline».

Le risposte arrivate dall’Autorità sembrano
sposare le intenzioni e la linea della Priolo,
anche se M a r i n o P o g n a n t G r o s d i
Ascom Taxi invita l’amministrazione a
rispettare gli impegni: «Ci era stato detto di
aspettare il parere, adesso dall’1 giugno
attendiamo l’aumento della tariffa».
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Secondo Franco Sarti di Unica Taxi Cgil, «il
        documento sembra enunciare il concetto che il
        costo di un servizio dipenda solo dai desideri
        dell’utenza, senza considerare i costi
        sostenuti da chi offre quel servizio».

        Cosimo Quaranta di Cna Taxi aspetta l’incontro
        di oggi e l’annunciato vertice con la Priolo
        prima di formulare ipotesi, ma si unisce al
        coro di chi boccia quanto stabilito dall’Art.

          Simiani critica anche «l’apertura di quel
          documento a possibili sistemi di controllo
          tecnologico sui turni dei tassisti».

        A tenere banco nei difficili rapporti tra
        Comune e taxi sono inoltre i problemi del
        traffico denunciati dai tassisti e causa,
        secondo loro, delle criticità della mobilità
        bolognese.
        Tensioni nate dopo il Cosmoprof di quest’anno,
        con giornate nere per i collegamenti della
        Fiera, con numerosi disservizi da parte dei
        taxi: da lì la decisione del Comune di
        accellerare nel chiedere un cambio di rotta.

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        In allegato il parere rilasciato dalla ART

        Parere ART Bologna

Bologna, Taxi in Aeroporto:
pizzicato abusivo, auto e
patente sequestrate
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Era intento a contattare alcuni ragazzi che,
appena usciti dallo scalo dell’Aeroporto
Marconi di Bologna, si avvicinavano alla
fermata dell’Airbus. Offriva loro il proprio
“servizio Taxi”. Così almeno recitava il
bigliettino da visita di cui si era munito.

In questo modo un cittadino bolognese di 53
anni, vestito in modo distinto, ieri pomeriggio
è finito nei guai, colto in fragranza da una
pattuglia in borghese della Polizia Municipale.
Il tassista abusivo aveva già caricato nel
bagagliaio del suo Suv le valigie e fatto
salire a bordo i ragazzi, ma non ha potuto
portare a termine la corsa.

L’uomo era già stato fermato e sanzionato per
la stessa violazione, sempre nell’area
aeroportuale, già nel marzo dello scorso anno.
Dunque, a nulla è valsa la sua promessa di non
continuare con questa attività e di sparire
dalla zona: è stato nuovamente sanzionato per
aver esercitato il servizio di taxi senza
licenza. Non solo. Al furbetto è stata ritirata
la patente di guida e il mezzo è ora sotto
sequestro amministrativo.
Resta certo l’interrogativo. Questa volta avrà
imparato la lezione?

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Bologna, sciopero dei Taxi
traffico in tilt

        Tanti erano i taxi bianchi che ieri mattina
        hanno bloccato per un po’ il traffico
        cittadino, sfilando a passo d’uomo tra clacson
        e trombette suonate a tutto spiano, fumogeni
        rossi accesi lungo il percorso e palloncini
        neri e gialli attaccati ad antenne e
        specchietti laterali.

        Allo sciopero dei taxisti e alla sfilata di
        protesta hanno aderito tutte le sigle
        sindacali, Ascom Taxi, Cna, Fita-
        Confartigianato, Taxi-Tsb, Uil Trasporti, Unica
        e Uritaxi; sul piatto, la richiesta al sindaco
        Virginio Merola di riaprire il tavolo delle
        trattative su alcuni punti fondamentali tra
        cui, spiega tra gli altri Luigi Preci di Unica
        Taxi, «aumento delle tariffe ferme da dieci
        anni, gestione del traffico cittadino e un
        accordo legato a necessità particolari come
        fiere, grandi manifestazioni, collegamenti con
        l’aeroporto».

        Il corteo di auto bianche è partito alle 10
        dall’ex Manifattura tabacchi di via Stalingrado
        e ha poi attraversato viale Masini, via
        Indipendenza e via Rizzoli, per poi aggirare
        Palazzo re Enzo e il ‘Crescentone’ e fermarsi
        tra piazza Nettuno e piazza Maggiore. Non pochi
        sono stati i disagi al traffico, intenso a
        quell’ora soprattutto tra viali e via
        Stalingrado. In testa alla sfilata, poi, non è
        mancato uno striscione («Taxi Bologna»)
        sorretto da alcune taxiste: «Come donne,
        chiediamo al Comune più tolleranza per i taxi
nelle ore notturne dei T-Days – spiega una di
        loro, Gabriella Gandolfi -: così come facciamo
        sconti alle ragazze che la sera scelgono il
        taxi, allo stesso modo vorremmo poterle
        accompagnare sotto casa e non doverle lasciare
        a diversi metri di distanza perché non possiamo
        entrare nella zona T». Sul tema interviene
        anche Cosimo Quaranta, Cna taxi: «Chiediamo di
        poter passare negli orari notturni del sabato e
        garantire così un servizio in città senza
        divisioni». «Vogliamo lavorare in sicurezza –
        spiega dal canto suo Mirko Bergonzoni, Uil
        Trasporti -: a causa di una mobilità
        discutibile, siamo costretti a infrangere
        quotidianamente le regole». Sottolinea invece
        Alessandro Tedeschi, presidente di Ascom Taxi:
        «Chiediamo tavoli di confronto con tutti gli
        enti, dall’Aeroporto alla Fiera. Noi di
        traffico ce ne intendiamo, un assessore che fa
        il sindaco da un’altra parte non può avere il
        polso di Bologna».

        Pronta la solidarietà dal mondo della politica.
        Oltre a quella di Manes Bernardini (Insieme
        Bologna), anche Marco Lisei (FI) interviene a
        fianco dei taxisti: «Assurdo che i problemi di
        mobilità creati dalle scelte di Merola e soci
        vengano fatti ricadere su di loro. A loro va
        tutta la nostra solidarietà; per il trattamento
        offensivo ricevuto dal sindaco, siamo al loro
        fianco in questa battaglia».

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Il Presidente Uritaxi Emilia e
Romagna Simiani sullo sciopero
dei Taxi Bolognesi del 8 Maggio
        Continua il braccio di ferro tra taxisti e
        Comune ed è finito con un nulla di fatto
        l’incontro tra sindacati, cooperative, il
        sindaco Merola e l’assessore Priolo.
        Confermato quindi lo sciopero per martedì 8
Maggio.
        “Unica nota positiva il sindaco ha escluso la
        app controllo-turni“, dice alla rete televisiva
        locale ETG Ermanno Simiani di Uritaxi, che
        spiega i nodi irrisolti.

Indagine Istituto Piepoli per
la città di Bologna
        SINTESI-BOLOGNA

        Pubblichiamo una sintesi dell’indagine
        effettuata dall’Istituto Piepoli circa la
        soddisfazione dell’utenza nei confronti del
        servizio Taxi nella città di Bologna.

        Come in precedenza rilevato in altre città
        Italiane come Firenze (leggi QUI il dettaglio)
        vengono confermati dati di assoluta eccellenza,
        con percentuali che arrivano al 85% di
        soddisfazione da parte dell’utenza.
        Tutto ciò a riprova che, come affermato in
        precedenza dal Presidente nazionale Uritaxi
        Claudio Giudici “… il Taxi è una delle poche
        cose che funzioni ancora in questo Paese…”

        Resta sempre più evidente come il presunto
        dogma dell’innovazione non sia in realtà che un
        futile pretesto per favorire l’avvento di
        multinazionali e grandi gruppi economici nel
        settore Taxi, nel disprezzo totale non solo
        della dignità e del diritto al lavoro degli
        operatori, ma soprattutto del parere espresso
        in maniera chiara ed inequivocabile dagli
        utenti del servizio.
Giudici Uritaxi: “Non
confondere picchi di domanda
con qualità del servizio Taxi
Bolognese che Istituto Piepoli
certifica essere gradito a 85%
utenza”

        Questo film a Firenze lo si è già visto. Il
        Sindaco Merola e la sua squadra devono uscire
        da un equivoco: scambiare situazioni di
        difficoltà patologica, come quelle che
        inevitabilmente si hanno per eventi come il
        Cosmoprof, con il servizio taxi latamente
        inteso. Su quest’ultimo, al di là dello
        storytelling del momento, una rilevazione
        affidabile c’è già ed è quella che Uritaxi
        Bologna ha commissionato all’Istituto Piepoli,
        certificando un gradimento dell’85%
        dell’utenza.

        Purtroppo, negli anni, è invalsa la già di per
        sé deprecabile moda di concedere un diritto –
        quello all’aggiornamento tariffario che i
        tassisti bolognesi attendono da quasi un
        decennio, tollerando la violazione di legge
        amministrativa, in quanto l’aggiornamento
        tariffario sarebbe annuale – in cambio di nuovi
        sacrifici da richiedere a questa categoria di
        piccoli imprenditori artigiani. La cosa non
        esprime alta politica ed è comprensibile nel
        gioco del “baratto e vendo”, ma non tiene conto
        della mutata responsabilità di questa categoria
        che, da tempo oramai, è sempre più apprezzata
        dall’utenza (ricordo il 79% di gradimento
        nazionale sempre rilevato da Piepoli), ed ha
        saputo innovare in termini di tecnologia e di
servizio, per un’acquisita maturità storica,
più che per pressioni forzate di matrice
reazionaria.

Resto stupito del fatto, soprattutto dopo le
elezioni politiche del 4 marzo scorso, che
hanno certificato il crollo di un certo modo di
fare politica così lontano da chi lavora, che
non si sia capito che certe politiche pagano il
tempo di un’uscita sui giornali, ma creano
eserciti di scontenti che col solo passaparola
finiscono con l’invertire la storia.

Ma a tutto ciò, se si aggiunge come già era
successo a Firenze, il disconoscimento
dell’impegno psico-fisico di questi lavoratori
nel traffico delle città, sempre più privi di
corsie preferenziali, privi di manti stradali
degni di una nazione civilizzata che a neanche
quarant’anni ti distruggono la schiena (ne
parlo in prima persona, in buona compagnia
generazionale), in lotta con il debito per la
licenza, con l’abusivismo, con il sempre
presente pericolo di aggressione, uomo o donna
che si sia, ipotizzando sistemi di controllo
che non solo violano la privacy e dati
economici sensibili, ma soprattutto la
DIGNITA’, perchè prova plastica che tutto
questo quadro di orgoglioso sacrificio venga
disconosciuto da chi, in quanto tuo
rappresentante cittadino, dovrebbe conoscerti e
capirti meglio di chiunque altro, allora si
entra nel regno dell’infimo.

L’Amministrazione bolognese può ottenere grande
collaborazione dagli operatori taxi bolognesi,
se non ne offende la dignità lavorativa.
Esistono nella normativa attuale soluzioni
adatte a dare miglior risposta ai picchi di
domanda che possano ingenerarsi durante eventi
temporanei.
Si resti concentrati su questo e tutte le parti
potranno uscirne a testa alta.

Claudio Giudici
Presidente Nazionale Uritaxi
Bologna, Simiani Uritaxi Emilia
e Romagna: “Il Gps a bordo? È
vietato per legge”

        Adesso sulla «app» del Comune per controllare i
        turni dei taxisti è scontro. Ieri, l’assessore
        alla Mobilità di Palazzo d’Accursio, Irene
        Priolo, ha detto senza mezzi termini che la
        possibilità di introdurre questa nuova
        applicazione, che consentirebbe
        all’amministrazione di controllare per via
        digitale quando i taxisti cominciano il loro
        turno, è stata condivisa dalla stessa
        categoria. «Si sta condividendo – ha detto
        Priolo – questa tecnologia insieme a loro,
        l’applicazione è in fase di studio. Non
        possiamo più ragionare in termini cartacei con
        i taxisti, bisogna essere più smart e loro si
        sono resi disponibili a farlo».

        Eppure, a sentire i taxisti, le cose non sono
        andate esattamente così. Anzi, questa app
        rischia di aprire l’ennesimo braccio di ferro
        tra Palazzo d’Accursio e gli autisti a cui sia
        Priolo che il sindaco, dopo le giornate
        faticose del Cosmoprof del 16 marzo scorso,
        avevano tirato le orecchie, chiedendo un
        maggiore sforzo per garantire la fruibilità del
        servizio. Dopo quelle giornate di code e disagi
        arrivarono 36 nuove licenze e un potenziamento
        di alcuni turni notturni. Ma la prospettiva di
        questa nuova app ha già scatenato le proteste
        dei taxisti.

        «Ci vuole molta calma – ha detto ieri Franco
        Sarti del sindacato Unica Taxi -: il controllo
        tout court non può essere condiviso. Noi non
        abbiamo partecipato alla decisione, ma siamo
        stati semplicemente informati
        dall’amministrazione che si sta lavorando in
quella direzione. Se è una app scollegata da
qualsiasi altro sistema, va a sostituire il
cartaceo, ma se è una cosa diversa, bisognerà
valutare bene».

«Di condivisione su questa cosa – dice
perentorio Ermanno Simiani, presidente
regionale del sindacato Uritaxi – non ce n’è
affatto e l’amministrazione comunale deve
sapere bene che il Gps a bordo della macchina è
vietato per legge.

Non c’è assolutamente niente, per legge, che
consenta al Comune un controllo auto per auto.
Per ora il nostro è proprio un «no», quella app
che controlla dove siamo è proprio una
violazione della privacy. Noi il lavoro ce lo
gestiamo da soli, l’amministrazione lo sappia
se ha intenzione di controllarci».

Saverio Pancaldi, presidente di Radio Taxi Cat,
cade dalle nuvole a sentir parlare l’assessore
Priolo di «condivisione del progetto».
«Nell’ultima riunione dell’11 aprile – spiega –
è stato fatto solo un accenno a questa
applicazione a spese del Comune per marcare la
cartella in modo telematico e non cartaceo.
Alla riunione ho fatto presente che noi le
cartelle cartacee che marchiamo dobbiamo
conservarle per almeno cinque anni e che
qualunque nuovo mezzo deve garantire la stessa
cosa». Ma non è la preoccupazione principale di
Pancaldi: «Bisogna capire se questa
applicazione rileva la mia posizione, quando
marco l’inizio del mio turno. Se rileva la
posizione del taxista, allora non va
assolutamente bene. Noi abbiamo chiesto al
Comune come può funzionare questa nuova
tecnologia, ma dire che c’è condivisione sul
nulla, questo no». Senza contare, rileva il
presidente di Radio Taxi Cat, che « ho taxisti
senza smartphone, perché non hanno intenzione
di averlo. Noi non siamo affatto obbligati ad
avere uno smartphone, non rientra tra i nostri
doveri».

«Se si tratta solo di comunicare in tempo reale
l’inizio della turnazione, si può anche
sperimentare», dice Riccardo Carboni,
presidente di Cotabo Taxi. Ma la
sperimentazione deve fermarsi lì, a detta di
Carboni. «Se però la finalità del Comune è il
telecontrollo – continua – allora diciamo
assolutamente di no a questa applicazione,
perché noi siamo degli artigiani, svolgiamo un
servizio pubblico a gestione privata. Senza
contare che il nostro mezzo lo utilizziamo
        anche per la nostra vita privata. Deve essere
        molto chiaro a tutti che i taxisti se non
        lavorano, non guadagnano, quindi non abbiamo
        alcun interesse a lavorare meno».

        «Questo telecontrollo per presunti furbetti –
        attacca Alessandro Tedeschi, presidente di
        Ascom Taxi – non esiste, non siamo per niente
        d’accordo, e l’amministrazione questa app
        ancora deve presentarcela. È veramente assurdo
        pensare di controllarci, diventa una violazione
        della privacy, perché noi l’automobile la
        usiamo anche per questioni personali. Se loro
        vogliono mettere sotto controllo i taxisti, noi
        mettiamo sotto controllo i dipendenti di Comune
        e Regione che sono pagati con i soldi dei
        cittadini».

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A Bologna 85% degli utenti è
soddisfatto del servizio Taxi
        Dopo le tensioni tra sindacati dei Tassisti e
        Comune di Bologna, è stato diffuso
        dall’Istituto Piepoli un sondaggio sul
        gradimento del servizio Taxi a Bologna, da cui
        emerge che l’85% degli utenti sono soddisfatti
        dei Taxi che lavorano nel capoluogo emiliano.

        Nel Video che pubblichiamo della Rete
        televisiva Bolognese Etv, segnaliamo gli
        interventi del Presidente Nazionale Uritaxi
        Claudio Giudici e del Presidente Regionale
        Emilia Romagna Ermanno Simiani.

        Fonte della sorgente video:
        Etv (pagina Facebook)
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