XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...

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XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
XXVIII Seminario internazionale
di progettazione Monte Carasso
3 – 16 luglio 2021
www.carasc.ch/Seminario-Internazionale-di-progettazione-Monte-Carasso

                                                                 © d’après stefania beretta ProLitteris
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
Fondatore                                                              Tema di progetto
Luigi Snozzi                                                           Il Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso è da
                                                                       ventotto anni parte integrante del processo pianificatorio avviato
Docenti                                                                da Luigi Snozzi nel 1979 per l’omonimo Comune, oggi quartiere
                                                                       di Bellinzona.
Mario Ferrari / Michele Gaggetta / Giacomo Guidotti / Stefano Moor
                                                                       In passato i partecipanti hanno indagato temi d’interesse per lo svi-
                                                                       luppo di Monte Carasso mentre da otto edizioni il Seminario si occu-
Invitati                                                               pa di un territorio più vasto affrontando un tema di stringente attua-
                                                                       lità: l’aggregazione dei Comuni del Bellinzonese, avvenuta nel 2017.
Manuel Aires Mateus / Mario Botta / Pierre-Alain Croset /              L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica
Christian Gilot / Jacques Gubler / Nicola Navone / Werner Oechslin     per promuovere un riordino territoriale attento all’insieme e al con-
                                                                       tempo rispettoso delle singole individualità, affinché l’aggregazione
                                                                       non divenga un semplice atto politico-amministrativo. Si auspica che
Seminaristi                                                            il processo di aggregazione della nuova Bellinzona investa sufficienti
                                                                       risorse economiche, politiche e sociali di questa regione, a favore
Thomas Albanesi / Téo Belgeri / Arnaud Beuchat / Alessio Brasier /     di una pianificazione territoriale condivisa ed aggregata. Una piani-
Arthur Chambat / Emre Dereli / Mathias Evéquoz /                       ficazione che sappia (ri)mettere al centro delle preoccupazioni e del
Natacha Gaudoux / Thomas Gonzalez / Sébastien Gordillo / Maïly Hao /   dibattito le questioni spaziali proprie dell’architettura. La città aspetta
Céline Hauser / Giulio Imbriaco / Marion Lecoufle /                    e merita cambiamenti.
Loïc Maison / Aymen Mosad / Shalin Nalumansi / Vincent Osmont /
Coralie Pache / Théo Peyroutet / Stuart Porzi / Nicolas Viatte         Dopo la prima stesura nel 2013 di un masterplan con l’enunciazione
                                                                       dei principi fondamentali che lo reggono, di anno in anno il Seminario
                                                                       approfondisce specifiche aree strategiche del comprensorio, verifi-
                                                                       cando e se necessario modificando le ipotesi che lo compongono:
                                                                       assumere le montagne, veri e propri “parchi verticali”, come limiti
                                                                       trasversali della città; riconoscere il parco fluviale come spina cen-
                                                                       trale che struttura, nella sua autonomia, l’intera regione; porre chiari
                                                                       limiti allo sviluppo longitudinale della città per contrastare l’occupa-
                                                                       zione illimitata della valle; all’interno della città, bilanciare vuoti e pieni
                                                                       nel processo di densificazione; introdurre spazi urbani orientati nel
                                                                       senso stretto della valle per consentire alla città di vivere anche nel-
                                                                       la dimensione trasversale e non più solo in quella longitudinale. Dal
                                                                       2014 al 2020 si sono studiati vari temi con diversi contenuti pubblici e
                                                                       privati: la delimitazione delle porte nord e sud della città, la riqualifica
                                                                       di alcuni quartieri, la riorganizzazione del centro città da viale Stefano
                                                                       Franscini a viale Giuseppe Motta, la ridefinizione degli spazi lungo
                                                                       l’asse ferroviario, il disegno di uno degli interventi di rinaturazione del
                                                                       Fiume Ticino in atto.

                                                                       Si conferma anche quest’anno la volontà di sviluppare un tema sul
                                                                       territorio della Nuova Bellinzona.
                                                                       L’intenzione è di lavorare sulla parte nord della città, a partire da viale
                                                                       Giuseppe Motta fino alla confluenza dei riali Traversagna e di Gorduno
                                                                       con il fiume Ticino, passando per il quartiere di Pratocarasso, dove
                                                                       grandi superfici, in parte agricole, sono ancora in attesa di una pianifi-
                                                                       cazione. Ad ovest, la diga insommergibile del fiume Ticino, costituisce
                                                                       un chiaro limite della città verso il Parco fluviale, vera spina dorsale di
                                                                       tutta l’agglomerazione. Ad est il piede della montagna, disegnato dalle
                                                                       infrastrutture ferroviarie, rappresenta pure un limite topografico forte.
                                                                       Nel 2015 il Seminario si è già occupato di quest’area, le riflessioni si
                                                                       sono però velocemente portate sulla definizione della porta nord della
                                                                       città, lasciando in secondo piano il disegno urbano del quartiere di Pra-
                                                                       tocarasso, il suo rapporto con il Fiume Ticino e la definizione di chiari
                                                                       limiti delle parti edificate, se si esclude la penetrante verde da fiume
                                                                       a montagna dove trovano posto la “Chiesa rossa”, la nuova stazione
                                                                       Tilo e la scuola media progettata dall’architetto Livio Vacchini.
                                                                       Nel 2018 si è affrontato il tema della riqualifica delle aree ferroviarie
                                                                       a seguito di importanti cambiamenti infrastrutturali e logistici dovuti
                                                                       all’arrivo di AlpTransit e allo spostamento fuori città di attività lavorati-
                                                                       ve legate alla ferrovia. Il lavoro si è sviluppato da Giubiasco ad Arbedo,
                                                                       coinvolgendo anche l’area di studio di quest’anno.
                                                                       Si intende approfondire ulteriormente l’urbanizzazione di questa fa-
                                                                       scia pedemontana, vero “zoccolo” della montagna, e la creazione di
                                                                       nuovi spazi, attraverso il ridisegno del quartiere di Pratocarasso, capa-
                                                                       ci di relazionarla con il Parco fluviale.

                                                                       Il Seminario avrà il carattere di atelier di progettazione, sarà seguito
                                                                       dai docenti con il contributo di architetti ed esperti esterni. Al termi-
                                                                       ne del Seminario il corpo insegnante con l’aiuto degli invitati Manuel
                                                                       Aires Mateus e Mario Botta, discuterà i progetti elaborati dai parteci-
                                                                       panti in una critica finale pubblica.
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
Area di progetto
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
XX Seminario Internazionale
di Progettazione di Monte Carasso
06.07–19.07.2013

La grande Bellinzona
Visione per una pianificazione territoriale aggregata
Il tema: La grande Bellinzona                                                                          L’esempio di Monte Carasso                                                                       A conclusione del lavoro

Il tema di stretta attualità che abbiamo scelto per il XX seminario internazionale di pro-             Monte Carasso non rifiuta inutilmente di far parte dell’agglomerazione di Bellinzona che         Il risultato del lavoro collettivo svolto dai 18 partecipanti al XX seminario internazion-
gettazione di Monte Carasso, è quello dell’aggregazione dei comuni del Bellinzonese.                   sta crescendo e che, a scala più estesa, si sta fondendo con quella di Locarno dando             ale di progettazione di Monte Carasso guidati dalla supervisione del direttore Luigi
                                                                                                       nascita alla conurbazione ticinese, ma cerca piuttosto di essere visto e riconosciuto            Snozzi assieme agli assistenti e agli esperti esterni, conferma l’urgenza di approfittare
I comuni del Bellinzonese, storicamente separati in comuni di sponda destra e comuni                   come un quartiere caratterizzato da qualità specifiche nel quale la popolazione resi-            dell’occasione fornita dal processo aggregativo dei comuni per ripensare a una pianifi-
di sponda sinistra, nascono geograficamente isolati gli uni dagli altri perché situati sui             dente può riconoscersi. Il progetto di Luigi Snozzi per Monte Carasso, iniziato nel 1979,        cazione territoriale congiunta, coraggiosa e unitaria capace di trasformare un insieme
coni di deiezione ai margini della vallata ed ai piedi delle montagne. A partire dal sec-              è caratterizzato da due parti complementari la cui relazione ne definisce la specificità.        disorganizzato di parti, in un tutt’uno rispettoso delle singole specificità. Il lavoro è sin-
ondo dopoguerra, con il forte aumento demografico e a seguito del progressivo quanto                   Parafrasando Aldo Rossi diremmo che la prima parte è composta dagli elementi primari             tetizzato nel piano schematico 1:5000 che si regge su 6 punti fondamentali.
rapido passaggio da un sistema economico basato essenzialmente sull’agricoltura di                     mentre la seconda dalle aree-residenza («Gli elementi primari e l’area», in L’architettura
sussistenza ad un sistema legato al mondo del terziario, il fondovalle che rimane fino a               della città, Clup, Milano, 1987, pp. 63 e seguenti).                                             1.
lì agricolo, comincia a riempirsi in modo disorganizzato e caotico. Soltanto a partire dagli                                                                                                            I limiti longitudinali che definiscono spazialmente il territorio entro il quale è conte-
inizi degli anni ’70 con l’introduzione del decreto federale urgente si tenta di mettere or-           La prima parte, forse la più conosciuta, è costituita dal ridisegno del centro del villag-       nuta la nuova Bellinzona sono naturali e costituiti dai crinali delle montagne. Questi
dine in questa crescita assolutamente schizofrenica e apparentemente inarrestabile. Il                 gio. Il nuovo centro è caratterizzato dal vuoto pubblico cinto da un anello stradale e dalla     sono elementi paesaggistici di grande importanza e capaci di dare respiro all’intera
tentativo, per quanto lodevole nella sua volontà di porre delle regole chiare in un settore            presenza di tutti gli edifici istituzionali. Per essere valorizzato e riconosciuto, questo       città: la loro costante presenza fornisce pregiate aree di svago, fanno di Bellinzona
delicato dominato dall’euforia anarchica della speculazione edilizia imponendo ai comuni               nuovo vuoto urbano, deve essere contrastato da un contesto circostante denso. Così il            un’agglomerazione urbana a stretto contatto con il verde e danno al cittadino un grande
una pianificazione volta a definire le aree edificabili e quelle non edificabili, risulta però         progetto di Snozzi è completato da una seconda parte, forse meno conosciuta ma altret-           strumento di orientamento.
piuttosto maldestro. La pianificazione è infatti lasciata ai singoli comuni riducendo al               tanto importante. Questa parte è costituita dal nuovo regolamento edilizio del comune            A determinare le specificità e i destini di questi crinali sono i differenti piani del paesag-
minimo la coordinazione dei vari piani regolatori a livello regionale. Questo errore, che si           le cui particolarità principali sono quelle di incrementare la densificazione permettendo        gio che anch’essi dovrebbero essere coordinati a livello regionale.
è verificato in seguito imperdonabile, ha fatto sì che ogni comune, al fine di aumentare               di costruire esattamente il doppio rispetto al precedente regolamento e di permettere
le proprie entrate fiscali e di non scontentare nel limite del possibile nessun potenziale             l’edificazione a confine.                                                                        2.
elettore, ha creato al proprio interno una micro regione fornita di tutto e scollegata dalle           I quartieri di abitazione collettiva a scala più urbana sono posizionati in modo da sottolin-    La fascia golenare contenuta tra le due dighe insommergibili del fiume Ticino è poten-
altre. Ogni piccolo comune, come un mondo perfetto concluso su se stesso, possiede                     eare e rafforzare precisi elementi geografici con il doppio scopo di definire spazialmente       zialmente in grado di diventare il parco fluviale strutturante per l’intera regione.
una zona artigianale/industriale, una mini zona agricola, una zona semi estensiva, una                 i limiti fisici del comune e di ‘accogliere’ la crescente pressione esercitata dalla periferia   Le golene laterali all’ampio canale centrale sono state create come zone di sfogo som-
zona semi intensiva, una zona destinata ai palazzi, una zona destinata alle casette, un                di Bellinzona verso il quartiere di Monte Carasso.                                               mergibili. Grazie a queste sue funzioni idrauliche esse sono giunte fino ai tempi nostri
campo di calcio e soprattutto un campanile da difendere.                                                                                                                                                completamente intatte. Quest’area verde di rilevanza territoriale sembra essere l’unico
Il risultato di questa politica pianificatoria è ora sotto gli occhi di tutti. La città regione è                                                                                                       elemento comune a tutti i villaggi del comprensorio del Bellinzonese e quindi l’unico el-
molto destrutturata, disomogenea, altamente occupata e molto poco sfruttata. La con-                                                                                                                    emento in grado di diventare la nuova colonna vertebrale della futura grande Bellinzona.
seguenza della forte frammentazione delle funzioni e delle tipologie insediative crea
la quasi impossibilità di organizzare una rete di trasporti pubblici efficiente e moderna                                                                                                               3.
mentre il traffico privato diventa sempre più intenso e ingestibile.                                                                                                                                    Per arrestare l’espansione continua e a macchia d’olio dell’agglomerazione del Bellin-
                                                                                                                                                                                                        zonese lungo tutto il fondovalle, la nuova Bellinzona necessita di limiti trasversali artificiali.
Come detto all’inizio di questa breve introduzione, il tema di questo seminario è                                                                                                                       Questi nuovi limiti fungono da ‘porte’ in corrispondenza dell’imbocco delle tre vallate
l’aggregazione dei comuni del Bellinzonese e il motivo che ci ha spinti a questa scelta                                                                                                                 che si incrociano a Bellinzona dando ordine e struttura a questi luoghi. La nuova città
è legato alla convinzione che Monte Carasso, grazie a quanto proposto e dimostrato in                                                                                                                   è così contenuta nello spazio che si estende dall’imbocco con la valle Riviera e la valle
più di trent’anni di lavoro di assoluta avanguardia mondiale in ambito di gestione del ter-                                                                                                             Mesolcina per scendere fino all’affaccio sul piano di Magadino.
ritorio, possa portare in dote, all’interno del discorso aggregazione, proprio la sua sen-
sibilità ed eccellenza pianificatoria.                                                                                                                                                                  4.
In questo senso il seminario di architettura, che è stato pensato e voluto come laboratorio                                                                                                             Entro i limiti sopracitati è contenuta la città tutta.
accademico di sperimentazione architettonica svincolata da condizionamenti economici                                                                                                                    In un primo tempo deve essere ripensato e pianificato il centro cittadino (zona di protezi-
e politici, risulta essere a nostro parere, il miglior modo per trasmettere l’esperienza                                                                                                                one monumentale). Parallelamente a questo le aree già urbanizzate, dove necessario,
maturata a Monte Carasso al resto dell’agglomerazione affinché l’aggregazione non                                                                                                                       devono essere densificate. In un secondo tempo, le zone di riserva dovranno diventare
rimanga un semplice atto politico-amministrativo ma possa diventare una vera occa-                                                                                                                      l’oggetto di una pianificazione mirata che tenga conto delle nuove esigenze e necessità.
sione di riordino e ridefinizione territoriale assumendosi magari, con coraggio, anche                                                                                                                  Tutti gli spazi verdi, esistenti e futuri, esterni al parco fluviale, sono da considerarsi quali
l’onere di riparare errori ereditati dal passato.                                                                                                                                                       parchi inseriti all’interno della città e appartenenti al tessuto urbano. Essi serviranno per
                                                                                                                                                                                                        riqualificare e strutturare tanto i quartieri esistenti, quanto quelli nuovi.

                                                                                                                                                                                                        5.
                                                                                                                                                                                                        Tutti i comuni esterni alla porzione di territorio sopracitata possono appartenere giuridi-
                                                                                                                                                                                                        camente e amministrativamente alla nuova Bellinzona ma non spazialmente.
                                                                                                                                                                                                        Anche per questi comuni si auspica una nuova e radicale pianificazione finalizzata a
                                                                                                                                                                                                        mantenere la tradizionale struttura di comuni isolati gli uni dagli altri e situati sui coni di
                                                                                                                                                                                                        deiezione ai margini della vallata ai piedi delle montagna.
                                                                                                                                                                                                        In tal senso segnaliamo il progetto La strada del piano – progetto per il collegamento
                                                                                                                                                                                                        stradale A2–A13, Bellinzona–Locarno elaborato in collaborazione tra FAS e ATA.

                                                                                                                                                                                                        6.
                                                                                                                                                                                                        La visione di una pianificazione aggregata come proposta dal lavoro del seminario, non
                                                                                                                                                                                                        può prescindere, per funzionare, da una significativa riduzione delle aree edificabili
                                                                                                                                                                                                        all’esterno dei confini della nuova grande Bellinzona.
Direttore                         Seminaristi                        Esperti esterni
arch. Luigi Snozzi                Pauline Ryser                      prof. dr. Gian Paolo Torricelli
                                  Benoît Vallat                      arch. Aurelio Galfetti
Assistenti                        Samuel Touzet                      arch. Marcello Bernardi
arch. Michele Gaggetta            Romain Jouis                       arch. Andrea Felicioni
arch. Giacomo Guidotti            Marion Sebbane                     arch. Pierre Fauroux
arch. Stefano Moor                Iris Bergamaschi                   arch. Pierre Alain Croset
                                  Gaël Sellier
Coordinatore                      Pierre le Quer
arch. Claudio Buetti              Riccardo M. Villa
                                  Germain Brunet
                                  Florentin Godeau
                                  Mathieu Permingeat
                                  Nadir Chikh
                                  Tim Mouly
                                  Maxime Le Bris
                                  Thomas Darchy
                                  Fanny Combier
                                  Sophia Disiou
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
parco parco
                 fluvialefluviale
          monumenti
                 monumenti d’importanza
                                   d’importanza
                                            territoriale
                                                    territoriale
          zona protezione
                 zona protezione monumentale
                                        monumentale
          zone nucleo
                 zone nucleo
          zone urbanizzate
                 zone urbanizzate da densifi
                                         da densifi
                                             care care
          zone dizone
                    riserva
                        di riserva
                               da pianifi
                                      da care
                                          pianificare
          zone dizone
                    riuso
                        di inriuso
                                relazione
                                    in relazione
                                           rete ferroviaria
                                                   rete ferroviaria
          porte /porte
                   finali /della
                            finalicittà
                                   della città
          parco parco
                 agricolo agricolo

0   0   250 250 500 500                          1000 1000            2000 m
                                                                           2000 m
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
0   100   500   1000
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
XXVII Seminario internazionale
di Progettazione Monte Carasso
04.07 – 17.07.2020

Ridisegno e riqualifica del centro città
da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta
Tema

Per la XXVII edizione si è deciso di lavorare sulla parte centrale della città, nell’area del Parco   È su queste considerazioni che gli studenti hanno iniziato a lavorare sui limiti del Parco urba-
urbano che si estende da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta. Per la riorganizza-          no e sull’impianto degli edifici pubblici proposti, senza dimenticare la progettazione ad una
zione e riqualifica del comparto si prevedono pure nuovi edifici pubblici, auspicati dalla città      scala adeguata dei singoli edifici.
nell’ottica di valorizzare le numerose strutture pubbliche di pregio che già occupano l’area.         I tre progetti hanno delle prese di posizione comuni per quanto riguarda i limiti del parco.
                                                                                                      La prima decisione è di considerare il limite verso il Parco fluviale, dato dalla diga insommer-
Queste nuove funzioni pubbliche sono:                                                                 gibile, come un’entità territoriale di un’importanza che va ben oltre la dimensione storica e
                                                                                                      locale della città di Bellinzona. La diga instaura un rapporto particolare, quasi un dentro e un
Palestra tripla:                                                                                      fuori estremamente chiaro, una situazione unica se confrontata con altre città attraversate
Le vetuste condizioni del “palabasket” richiedono la creazione di una nuova palestra tripla           da un fiume. Questo rapporto tra la città e il fiume viene assunto come una particolarità di
capace di accogliere eventi sportivi di livello nazionale e internazionale.                           Bellinzona, La forte presenza della diga non pregiudica uno stretto rapporto, da approfondi-
                                                                                                      re, tra città e Parco fluviale.
Centro congressuale:                                                                                  Verso i due viali storici l’intenzione è di disegnare nuovi limiti ai quartieri abitativi o di chiarire
La città intende creare un nuovo centro congressuale adeguatamente attrezzato e capace                e rinforzare i limiti parzialmente esistenti. Due progetti (2,3) tentano di estendere il parco
di accogliere eventi, conferenze e spettacoli con un pubblico di 800 persone.                         urbano fino al viale G. Motta mantenendo lo stadio comunale. Il Progetto 1 propone invece
                                                                                                      un nuovo quartiere al posto dello stadio, che si attesta sul Parco urbano.
Espocentro:                                                                                           Tutti i progetti cercano soluzioni capaci di “agganciare” il Parco urbano al viale S. Franscini,
L’attuale espocentro risulta insufficiente sia dal punto di vista della superficie espositiva che     e di conseguenza al nuovo ponte della Torretta, attraverso nuovi edifici pubblici o spazi ver-
dal punto di vista tecnologico. Grandi interventi di ampliamento e di ristrutturazione devono         di disegnati.
essere previsti nei prossimi anni.                                                                    Un’altra idea condivisa dai tre gruppi è quella di tentare di estendere il Parco urbano fino a
A scelta degli studenti, l’edificio può essere ristrutturato e ampliato, oppure sostituito da         via H. Guisan, e di riflesso fino a piazza del Sole, in pieno centro, ai piedi del castello. Così
uno nuovo che potrà anche trovare un’altra collocazione rispetto a quella attuale.                    facendo si resta fedeli ad uno dei principi più importanti del Masterplan, ossia creare o va-
                                                                                                      lorizzare spazi urbani, viali o parchi, trasversali alla valle, capaci di collegare efficacemente
Museo del territorio:                                                                                 la città al Parco fluviale.
La centralità geografica, la grande disponibilità di spazi pubblici vuoti in prossimità del cen-
tro storico, così come la presenza di elementi di grandissimo pregio storico-culturale, fanno         Per quanto concerne l’ubicazione dei nuovi edifici proposti, due progetti li concentrano ver-
di Bellinzona una valida candidata per ospitare questa struttura.                                     so il viale S. Franscini.
Il museo deve avere una superficie espositiva di 1’500 m2 modulabile e dotato di tutti i ser-         Il progetto 2 propone un unico edificio lineare che contiene tutti i programmi richiesti, for-
vizi necessari all’accoglienza dei visitatori.                                                        mando un grande spazio di riferimento, definito su tutti i lati da edifici pubblici.
                                                                                                      Il progetto 3 si attesta su una nuova piazza aperta su viale S.Franscini e tenta un legame
Progetti                                                                                              diretto tra il castello e il nuovo insediamento, continuando la murata fino al “piano nobile”
                                                                                                      dell’edificio pubblico, edificio che diventa anche articolazione tra la murata, con il suo per-           Progetto 1   Progetto 2
Il Parco urbano, nel centro della città, è un grande vuoto che si contrappone al pieno della          corso, e il Parco urbano.
collina del castello; a nord e a sud si estende parzialmente fino ai due viali storici G. Motta       Il progetto 1 sceglie di concentrare il programma sotto un grande tetto quadrato, aperto su
e S. Franscini, ad ovest la diga insommergibile lo limita verso il parco fluviale.                    tutti i lati, una grande “Halle” che articola i vari fronti edificati e le diverse zone del Parco
Questa area verde è ciò che resta del grande vuoto ad uso militare arrivato intatto fino alla         Urbano. Questo progetto ha la particolarità di isolare nel vuoto il Museo del territorio chiu-
metà del ventesimo secolo.                                                                            dendo la prospettiva di via Vela e creando un legame molto forte tra il centro del Parco e
Con l’avanzare della città, nella seconda metà del secolo scorso, questo spazio è stato oc-           piazza del Sole.
cupato in parte da insediamenti abitativi e da diversi edifici pubblici.
I nuovi quartieri non sembrano tener conto di un progetto unitario del vuoto. Questa man-
canza di disegno urbanistico porta alla situazione odierna, dove i limiti del Parco urbano sono
difficilmente riconoscibili, ad eccezione della diga insommergibile e del quartiere Vela che si
attesta sul parco in modo preciso.
Se si escludono l’ex caserma (A.Jäggli), l’ex ginnasio (A.Camenzind, B.Brocchi) e soprattut-
to la piscina comunale (A.Galfetti, F.Ruchat-Roncati, I.Trümpy), gli edifici pubblici costruiti a
partire dagli anni ‘70 non sembrano essere stati pensati secondo un’idea urbanistica volta
a disegnare questo luogo con una coerenza globale.

Corpo insegnanti                          Seminaristi

Direttore                                 Jessica Aellen
Luigi Snozzi                              Titouan Baud
                                          Odile Becker
Docenti                                   Clement Bouloumie
Mario Ferrari                             Margaux Clivaz
Giacomo Guidotti                          Manon Cubizolles Schummer
Stefano Moor                              Margaux Delétain
                                          Gaëtan Dousse
Coordinatore                              Sébastien Gordillo                                                                                                                                                                 Progetto 3
Michele Gaggetta                          Emilie Manzotti
                                          Massimo Paolucci
Ospiti                                    Max Thevenon
Raffaele Cavadini                         Martino Tomaselli
Romain Crozetière e Denis Vallette        Chaya Willener
Frédéric Einaudi
Nicola Navone
Claudia Schermesser

Invitati
Jan e Pascale Richter
parco parco
                 fluvialefluviale
          monumenti
                 monumenti d’importanza
                                   d’importanza
                                            territoriale
                                                    territoriale
          zona protezione
                 zona protezione monumentale
                                        monumentale
          zone nucleo
                 zone nucleo
          zone urbanizzate
                 zone urbanizzate da densifi
                                         da densifi
                                             care care
          zone dizone
                    riserva
                        di riserva
                               da pianifi
                                      da care
                                          pianificare
          zone dizone
                    riuso
                        di inriuso
                                relazione
                                    in relazione
                                           rete ferroviaria
                                                   rete ferroviaria
          porte /porte
                   finali /della
                            finalicittà
                                   della città
          parco parco
                 agricolo agricolo
          parco parco
                 urbanourbano
          quartieri
                 quartieri
                      fuori porta
                               fuori porta

0   0   250 250 500 500                          1000 1000            2000 m
                                                                           2000 m
La recente scomparsa di Luigi Snozzi, fondatore e direttore del Seminario, ha provocato                     Croset, Aurelio Galfetti, Mario Botta, Eduardo Souto de Moura, Livio Vacchini, Esteve Bo-
l’immediato desiderio e la necessità di dare continuità a questa esperienza, preziosa eredi-                nell, Gonçalo Byrne, Bernard Huet, Alvaro Siza, Roberto Masiero, Francesco Venezia, Paulo
tà culturale. Non potremmo fare altrimenti e lui non avrebbe desiderato che questo. Sarà                    Mendes da Rocha, Silvia Gmür, Henri Ciriani, Pierre Fauroux, Guillermo Vasquez Consuegra,
un’edizione molto speciale e carica di emozioni nella quale si svolgeranno eventi mirati a                  Angelo Bucci, Vittorio Gregotti, Marco Ortalli, Manuel Aires Mateus, João Luis Carrilho da
commemorare e tributare la figura del Maestro, da sempre vera anima del Seminario.                          Graça, José María Sánchez García, Gloria Cabral (Gabinete de Arquitectura), José Ignacio
Durante il Seminario professionisti emergenti tengono delle lezioni interne quali ospiti,                   Linazasoro, Jan e Pascale Richter, lo storico Alessandro Fonti e il fotografo Gabriele Basilico.
mentre è assodata tradizione, nel corso della seconda settimana, proporre una conferen-                     La lezione di questa edizione sarà tenuta dall’architetto Nicola Navone. Il Seminario ha l’o-
za pubblica di spicco con la partecipazione di architetti significativi che, attraverso il loro             nore di ricevere nuovamente per la conferenza pubblica finale l’architetto portoghese Ma-
lavoro, sono partecipi dello spirito di ricerca e di resistenza del Seminario. Nelle precedenti             nuel Aires Mateus.
edizioni sono stati invitati gli architetti Michele Arnaboldi, Raffaele Cavadini, Pierre-Alain

Programma                                                              Echelles emboîtées / ou pas:
                                                                       poétique de la miniature                                                   Conferenza
degli eventi pubblici                                                  Christian Gilot                                                            Ciò che apprendiamo
                                                                                                                                                  dagli altri

                                                                                                                                                  Manuel Aires Mateus
Commemorazione Luigi Snozzi                                                                                                                       Giovedì 15 luglio
Sabato 3 luglio 2021                                                                                                                              Ore 21.30
ore 15.00
                                                                       Christian Gilot è architetto a Bruxelles, professore all’UCLouvain e
Omaggio a Luigi Snozzi                                                 visiting professor per molti anni all’Ecole Polytechnique Fédérale
Sabato 10 luglio 2021                                                  de Lausanne.
ore 10.00                                                              Ha pubblicato: “Histoire d’eau” (testo sulle piscine di A.Siza a           Manuel Aires Mateus (Lisbona, 1963) ha studiato Architettura
Pierre-Alain Croset / Christian Gilot / Jacques Gubler /               Porto) in San Rocco n°14 (2018); “Combien de villes s’appelèrent           presso l’Universidade Técnica di Lisbona (FA/UTL). Dopo alcuni
Nicola Navone / Werner Oechslin                                        Venise?”(testo sul progetto di Le Corbusier per l’ospedale di Ve-          anni di collaborazione con l’architetto Gonçalo Byrne, nel 1988
                                                                       nezia) in Matières n°16 (2020), vincitore del concorso di scrittura        fonda a Lisbona l’atelier AIRES MATEUS con Francisco Aires Ma-
Conferenza Manuel Aires Mateus                                         organizzato dalla Fondazione Le Corbusier.                                 teus (Lisbona, 1964).
Giovedì 15 luglio 2021                                                 Ha partecipato a “À PROPOS” omaggio a Luigi Snozzi (http://                Professore ordinario all’Accademia di Architettura di Mendrisio dal
ore 21.30                                                              snozzi-says.epfl.ch)                                                       2001 e all’Universidade Autonoma di Lisbona dal 1998, ha parte-
                                                                                                                                                  cipato in qualità di docente a numerosi seminari di progettazione
Critica finale dei progetti                                                                                                                       in varie università tra cui la Facoltà di Architettura di Lubiana, l’Har-
Venerdì 16 luglio 2021                                                 Di palo in frasca:                                                         vard Graduate School of Design, la Oslo School of Architecture,
ore 10.00                                                              architettura                                                               l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Navarra, il College
Manuel Aires Mateus / Mario Botta                                      & giardino zoologico.                                                      of Architecture Art and Planning della Cornell University.
                                                                                                                                                  I suoi progetti, che spaziano dalle abitazioni unifamiliari alle infra-
                                                                       Jacques Gubler                                                             strutture urbane, passando per edifici pubblici e installazioni effi-
I Masterplan delle città Ticinesi                                                                                                                 mere, si inseriscono nel dibattito architettonico contemporaneo
FAS Ticino in collaborazione con CAT                                                                                                              a livello internazionale e sono sviluppati in diversi paesi. Innume-
                                                                                                                                                  revoli i premi e i riconoscimenti conferitigli per le sue opere e la
Il MSP di Bellinzona - Serata pubblica                                                                                                            sua ricerca. Molte sono le partecipazioni a esposizioni nazionali e
Mercoledì 14 luglio 2021                                                                                                                          internazionali. Assidua è la presenza alla Biennale di Architettura
ore 18.00                                                                                                                                         di Venezia. Vari progetti sono pubblicati in monografie come El
                                                                       Jacques Gubler (*1940) nato a Nyon, sopra UEFA, storico dell’ar-           Croquis, Arquitectura Viva, GA, A+U, 2G, C3, A.MAG, tra le altre.
Esposizione MSP di Bellinzona e di Mendrisio                           chitettura. Dottorato all’università di Losanna con Enrico Castelnuo-      Il lavoro di Aires Mateus si fonda sul ruolo della memoria e della
Sabato 3 - sabato16 luglio 2021                                        vo (1975) Cronista e cartolinista per la Casabella di Vittorio Gregot-     conoscenza, sulle relazioni tra il mondo fisico e quello culturale.
ore 10.00 - 17.00                                                      ti (1982-1995). Professore all’EPFL (1984-1999) e all’Accademia            Tenta di riflettere su tutte le scale che ci circondano, evocando
(apertura serale durante gli eventi pubblici)                          dell’USI (1999-2006). Pubblicazioni sull’architettura della società        il desiderio di disegnare. Ricerca la perennità delle forme e dei
                                                                       industriale, monografie su Viollet-le-Duc (Losanna, 1979), Alberto         materiali, la continuità temporale.
                                                                       Sartoris (Milano, 1990), Jean Tschumi (Losanna, Milano, 2008), sulla       Sia per il disegno di progetti a grande scala che per quello di og-
                                                                       rivista ABC (Milano, 1994), sulla storia urbana di La Chaux-de-Fonds       getti più delicati del nostro quotidiano, la ricerca di Aires Mateus si
                                                                       (Zurigo, 1984). Membro del comitato scientifico di archi (Lugano).         basa sul pensiero che l’architettura è un’eredità che si riceve, sulla
                                                                                                                                                  quale si opera e si interviene, con la possibilità anche di reinventar-
                                                                                                                                                  la, per poi lasciarla in memoria ad altri.

Lezione                                                                Tracciare il limite,
                                                                       definire il vuoto.
                                                                                                                                                  La conferenza, in italiano, si svolgerà all’aperto nella suggestiva
                                                                                                                                                  cornice dell’Antico convento delle Agostiniane.
                                                                       Ipotesi sull’architettura
Bellinzona 1960-1970:                                                  di Luigi Snozzi                                                            Conferenza organizzata con il sostegno della sia.
progetti per la città
e il territorio                                                        Nicola Navone
Nicola Navone
Lunedì 5 luglio 2021
ore 11.00

                                                                       Nicola Navone (Lugano, 1967) è vicedirettore dell’Archivio del
                                                                                                                                                  I Masterplan
Mario Botta,
Progetto di laurea all’IUAV di Venezia
                                                                       Moderno, docente all’Accademia di architettura – USI e mem-
                                                                       bro del Collegio di Dottorato “Architettura. Innovazione e Patri-          delle città ticinesi
                                                                       monio”, Università degli Studi di Roma Tre. Uno dei suoi prin-
(relatori Carlo Scarpa
                                                                       cipali filoni di ricerca è incentrato sull’architettura nel Cantone        FAS Ticino in collaborazione con CAT
e Giuseppe Mazzariol), 1969.
Particolare della planimetria                                          Ticino nella seconda metà del Novecento, argomento a cui ha
(Archivio Mario Botta).                                                dedicato i propri corsi all’Accademia di architettura, l’attività di       Serata pubblica:
                                                                       visiting professor all’Università Iuav di Venezia (marzo-maggio            Il MSP di Bellinzona
                                                                       2013) e il progetto di ricerca FNS “L’Architettura nel Canto-              (Iscrizioni sui siti CAT
                                                                       ne Ticino, 1945-1980”, promosso dall’Archivio del Moderno –                e FAS Ticino)
                                                                       USI. Ha curato mostre e convegni in Svizzera e all’estero ed è             Sala delle società,
                                                                       autore di saggi e volumi fra cui Il Bagno di Bellinzona di Aure-           presso l’ex Convento
                                                                       lio Galfetti, Flora Ruchat-Roncati e Ivo Trümpy (con B. Reichlin)
Omaggio a Luigi Snozzi
                                                                                                                                                  di Monte Carasso
                                                                       e Un dialogo ininterrotto. Studi su Flora Ruchat-Roncati (con S.           Mercoledì 14 luglio 2021
                                                                       Maffioletti e C. Toson), Guida storico-critica all’architettura del        ore 18.00
                                                                       XX secolo nel Cantone Ticino, vol. I (in ed. italiana e inglese).
Sabato 10 luglio 2021                                                                                                                             Esposizione MSP
ore 10.00                                                                                                                                         di Bellinzona e di Mendrisio
Giornata organizzata con il sostegno della Città di Bellinzona,        Luigi Snozzi:                                                              Cantine Spazioreale,
CAT e Fondazione Adelina                                               immaginazione e forma.                                                     presso l’ex Convento
                                                                                                                                                  di Monte Carasso.
                                                                       Werner Oechslin                                                            Sabato 3 - sabato16 luglio 2021
Luigi Snozzi,
un architetto partigiano                                                                                                                          La FAS Ticino, ha voluto avvicinarsi al lavoro intrapreso dai mag-
                                                                                                                                                  giori centri urbani ticinesi nella politica di sviluppo del proprio ter-
Pierre-Alain Croset                                                                                                                               ritorio, approfondendo il tema dei Masterplan e degli strumenti
                                                                                                                                                  pianificatori che volgono verso obiettivi di sviluppo centripeto.
                                                                                                                                                  In marzo, una prima serata ha permesso di conoscere da vicino i
                                                                                                                                                  passi intrapresi da Mendrisio con il Mandato di studio in parallelo
                                                                                                                                                  (MSP), sfociato poi nel lavoro di allestimento del Piano d’azione
                                                                                                                                                  comunale.
                                                                                                                                                  In data 14 luglio, in sinergia con l’evento del Seminario di Monte
                                                                                                                                                  Carasso, la FAS Ticino e in collaborazione con CAT, dedica una
                                                                                                                                                  serata a Bellinzona.
Pierre-Alain Croset è Professore ordinario di Composizione Ar-         Werner Oechslin, nato a Einsiedeln / Svizzera, ha conseguito stu-          Verranno esposti, durante tutto il Seminario, gli elaborati grafici
chitettonica e Urbana al Politecnico di Milano. Dopo la Laurea         di di storia dell’arte, matematica e filosofia; si è laureato a Zurigo     del MSP di Bellinzona e di Mendrisio, e saranno esposti i progetti
in architettura al Politecnico di Losanna nel 1982, diventa assi-      nel 1970. Ha insegnato al MIT, al RISD, ad Harvard in America,             degli studenti del Seminario.
stente di Vittorio Gregotti alla direzione della rivista internazio-   poi a Berlino e a Bonn dal 1980 al 1985, prima di esser chiamato           L’evento vedrà gli interventi di Riccardo Blumer, direttore dell’Ac-
nale di architettura “Casabella” dal 1982 al 1996, pubblicando         al Politecnico di Zurigo, dove dal 1986 al 2006 ha ricostruito e di-       cademia di Mendrisio e presidente della giuria del MSP di Bellinzo-
numerosi scritti sull’architettura moderna e contemporanea. Dal        retto il gta (Istituto di storia e Teoria dell’Architettura). È fondato-   na, di Simone Gianini, vicesindaco della Città di Bellinzona e Paolo
1985 al 1993 ha collaborato con Luigi Snozzi al Politecnico di         re della Bibliothek Werner Oechslin (www.bibliothek-oechslin.ch).          Poggiati, Capo della Sezione dello sviluppo territoriale.
Losanna e nello studio di Locarno. Dopo esser stato professore         Oechslin è un teorico e storico dell’architettura di fama internazio-      Seguirà una discussione moderata dall’arch. Ludovica Molo, pre-
invitato alla Columbia University (New York) nel 1994, vince la        nale, in continuo lavoro di mediazione tra storia e teoria del con-        sidente FAS Svizzera, che vuole intendersi come libero scambio
cattedra di Professore ordinario di Architettura alla Technische       temporaneo, curatore di mostre, coeditore di DAIDALOS dal 1981             di esperienze, aspettative, obiettivi: un confronto costruttivo che
Universität di Graz, dove fu Preside della Facoltà di Architettu-      al 1998. I suoi interessi scientifici toccano il disegno e il modello,     stimolerà l’interesse dei presenti all’evento, tra i quali vi saranno,
ra dal 2001 al 2002. Nel 2002, diventa professore ordinario di         i ‘fondamenti scientifici’ dell’architettura, fenomeni come quello         quali invitati, figure tecniche e politiche in rappresentanza dei mag-
progettazione architettonica al Politecnico di Torino, mentre dal      del ‘Palladianesimo’ e il Werkbund tedesco, figure come Gottfried          giori centri urbani ticinesi.
2015 al 2018 ha insegnato e diretto il Dipartimento di Architet-       Semper e Francesco Borromini, e pur sempre il contesto più gene-           Al termine dell’evento verrà offerto un aperitivo se permesso dalle
tura della Xi’an Jiatong-Liverpool University a Suzhou, (Cina).        rico delle ‘Wissensformen’ e dei fondamenti delle scienze umane.           disposizioni Covid vigenti.
© Swisstopo / Fonte: Osservatorio dello sviluppo territoriale / USI Accademia di architettura, Mendrisio, www.arch.usi.ch/ost
Fondatore
                         Luigi Snozzi
                         Docenti
                         Mario Ferrari / Michele Gaggetta /
                         Giacomo Guidotti / Stefano Moor
                         Invitati
                         Manuel Aires Mateus / Mario Botta /
                         Pierre-Alain Croset / Christian Gilot /
                         Jacques Gubler / Nicola Navone /
                         Werner Oechslin

 GRA ZIE
   AE S TRO!
 M

Sostenitori

                                                                   Max
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                                                                grafico

Omaggio a Luigi Snozzi              Conferenza patrocinata da
sostenuto da
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