XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 - 16 luglio 2021 ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
XXVIII Seminario internazionale di progettazione Monte Carasso 3 – 16 luglio 2021 www.carasc.ch/Seminario-Internazionale-di-progettazione-Monte-Carasso © d’après stefania beretta ProLitteris
Fondatore Tema di progetto Luigi Snozzi Il Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso è da ventotto anni parte integrante del processo pianificatorio avviato Docenti da Luigi Snozzi nel 1979 per l’omonimo Comune, oggi quartiere di Bellinzona. Mario Ferrari / Michele Gaggetta / Giacomo Guidotti / Stefano Moor In passato i partecipanti hanno indagato temi d’interesse per lo svi- luppo di Monte Carasso mentre da otto edizioni il Seminario si occu- Invitati pa di un territorio più vasto affrontando un tema di stringente attua- lità: l’aggregazione dei Comuni del Bellinzonese, avvenuta nel 2017. Manuel Aires Mateus / Mario Botta / Pierre-Alain Croset / L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica Christian Gilot / Jacques Gubler / Nicola Navone / Werner Oechslin per promuovere un riordino territoriale attento all’insieme e al con- tempo rispettoso delle singole individualità, affinché l’aggregazione non divenga un semplice atto politico-amministrativo. Si auspica che Seminaristi il processo di aggregazione della nuova Bellinzona investa sufficienti risorse economiche, politiche e sociali di questa regione, a favore Thomas Albanesi / Téo Belgeri / Arnaud Beuchat / Alessio Brasier / di una pianificazione territoriale condivisa ed aggregata. Una piani- Arthur Chambat / Emre Dereli / Mathias Evéquoz / ficazione che sappia (ri)mettere al centro delle preoccupazioni e del Natacha Gaudoux / Thomas Gonzalez / Sébastien Gordillo / Maïly Hao / dibattito le questioni spaziali proprie dell’architettura. La città aspetta Céline Hauser / Giulio Imbriaco / Marion Lecoufle / e merita cambiamenti. Loïc Maison / Aymen Mosad / Shalin Nalumansi / Vincent Osmont / Coralie Pache / Théo Peyroutet / Stuart Porzi / Nicolas Viatte Dopo la prima stesura nel 2013 di un masterplan con l’enunciazione dei principi fondamentali che lo reggono, di anno in anno il Seminario approfondisce specifiche aree strategiche del comprensorio, verifi- cando e se necessario modificando le ipotesi che lo compongono: assumere le montagne, veri e propri “parchi verticali”, come limiti trasversali della città; riconoscere il parco fluviale come spina cen- trale che struttura, nella sua autonomia, l’intera regione; porre chiari limiti allo sviluppo longitudinale della città per contrastare l’occupa- zione illimitata della valle; all’interno della città, bilanciare vuoti e pieni nel processo di densificazione; introdurre spazi urbani orientati nel senso stretto della valle per consentire alla città di vivere anche nel- la dimensione trasversale e non più solo in quella longitudinale. Dal 2014 al 2020 si sono studiati vari temi con diversi contenuti pubblici e privati: la delimitazione delle porte nord e sud della città, la riqualifica di alcuni quartieri, la riorganizzazione del centro città da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta, la ridefinizione degli spazi lungo l’asse ferroviario, il disegno di uno degli interventi di rinaturazione del Fiume Ticino in atto. Si conferma anche quest’anno la volontà di sviluppare un tema sul territorio della Nuova Bellinzona. L’intenzione è di lavorare sulla parte nord della città, a partire da viale Giuseppe Motta fino alla confluenza dei riali Traversagna e di Gorduno con il fiume Ticino, passando per il quartiere di Pratocarasso, dove grandi superfici, in parte agricole, sono ancora in attesa di una pianifi- cazione. Ad ovest, la diga insommergibile del fiume Ticino, costituisce un chiaro limite della città verso il Parco fluviale, vera spina dorsale di tutta l’agglomerazione. Ad est il piede della montagna, disegnato dalle infrastrutture ferroviarie, rappresenta pure un limite topografico forte. Nel 2015 il Seminario si è già occupato di quest’area, le riflessioni si sono però velocemente portate sulla definizione della porta nord della città, lasciando in secondo piano il disegno urbano del quartiere di Pra- tocarasso, il suo rapporto con il Fiume Ticino e la definizione di chiari limiti delle parti edificate, se si esclude la penetrante verde da fiume a montagna dove trovano posto la “Chiesa rossa”, la nuova stazione Tilo e la scuola media progettata dall’architetto Livio Vacchini. Nel 2018 si è affrontato il tema della riqualifica delle aree ferroviarie a seguito di importanti cambiamenti infrastrutturali e logistici dovuti all’arrivo di AlpTransit e allo spostamento fuori città di attività lavorati- ve legate alla ferrovia. Il lavoro si è sviluppato da Giubiasco ad Arbedo, coinvolgendo anche l’area di studio di quest’anno. Si intende approfondire ulteriormente l’urbanizzazione di questa fa- scia pedemontana, vero “zoccolo” della montagna, e la creazione di nuovi spazi, attraverso il ridisegno del quartiere di Pratocarasso, capa- ci di relazionarla con il Parco fluviale. Il Seminario avrà il carattere di atelier di progettazione, sarà seguito dai docenti con il contributo di architetti ed esperti esterni. Al termi- ne del Seminario il corpo insegnante con l’aiuto degli invitati Manuel Aires Mateus e Mario Botta, discuterà i progetti elaborati dai parteci- panti in una critica finale pubblica.
XX Seminario Internazionale di Progettazione di Monte Carasso 06.07–19.07.2013 La grande Bellinzona Visione per una pianificazione territoriale aggregata Il tema: La grande Bellinzona L’esempio di Monte Carasso A conclusione del lavoro Il tema di stretta attualità che abbiamo scelto per il XX seminario internazionale di pro- Monte Carasso non rifiuta inutilmente di far parte dell’agglomerazione di Bellinzona che Il risultato del lavoro collettivo svolto dai 18 partecipanti al XX seminario internazion- gettazione di Monte Carasso, è quello dell’aggregazione dei comuni del Bellinzonese. sta crescendo e che, a scala più estesa, si sta fondendo con quella di Locarno dando ale di progettazione di Monte Carasso guidati dalla supervisione del direttore Luigi nascita alla conurbazione ticinese, ma cerca piuttosto di essere visto e riconosciuto Snozzi assieme agli assistenti e agli esperti esterni, conferma l’urgenza di approfittare I comuni del Bellinzonese, storicamente separati in comuni di sponda destra e comuni come un quartiere caratterizzato da qualità specifiche nel quale la popolazione resi- dell’occasione fornita dal processo aggregativo dei comuni per ripensare a una pianifi- di sponda sinistra, nascono geograficamente isolati gli uni dagli altri perché situati sui dente può riconoscersi. Il progetto di Luigi Snozzi per Monte Carasso, iniziato nel 1979, cazione territoriale congiunta, coraggiosa e unitaria capace di trasformare un insieme coni di deiezione ai margini della vallata ed ai piedi delle montagne. A partire dal sec- è caratterizzato da due parti complementari la cui relazione ne definisce la specificità. disorganizzato di parti, in un tutt’uno rispettoso delle singole specificità. Il lavoro è sin- ondo dopoguerra, con il forte aumento demografico e a seguito del progressivo quanto Parafrasando Aldo Rossi diremmo che la prima parte è composta dagli elementi primari tetizzato nel piano schematico 1:5000 che si regge su 6 punti fondamentali. rapido passaggio da un sistema economico basato essenzialmente sull’agricoltura di mentre la seconda dalle aree-residenza («Gli elementi primari e l’area», in L’architettura sussistenza ad un sistema legato al mondo del terziario, il fondovalle che rimane fino a della città, Clup, Milano, 1987, pp. 63 e seguenti). 1. lì agricolo, comincia a riempirsi in modo disorganizzato e caotico. Soltanto a partire dagli I limiti longitudinali che definiscono spazialmente il territorio entro il quale è conte- inizi degli anni ’70 con l’introduzione del decreto federale urgente si tenta di mettere or- La prima parte, forse la più conosciuta, è costituita dal ridisegno del centro del villag- nuta la nuova Bellinzona sono naturali e costituiti dai crinali delle montagne. Questi dine in questa crescita assolutamente schizofrenica e apparentemente inarrestabile. Il gio. Il nuovo centro è caratterizzato dal vuoto pubblico cinto da un anello stradale e dalla sono elementi paesaggistici di grande importanza e capaci di dare respiro all’intera tentativo, per quanto lodevole nella sua volontà di porre delle regole chiare in un settore presenza di tutti gli edifici istituzionali. Per essere valorizzato e riconosciuto, questo città: la loro costante presenza fornisce pregiate aree di svago, fanno di Bellinzona delicato dominato dall’euforia anarchica della speculazione edilizia imponendo ai comuni nuovo vuoto urbano, deve essere contrastato da un contesto circostante denso. Così il un’agglomerazione urbana a stretto contatto con il verde e danno al cittadino un grande una pianificazione volta a definire le aree edificabili e quelle non edificabili, risulta però progetto di Snozzi è completato da una seconda parte, forse meno conosciuta ma altret- strumento di orientamento. piuttosto maldestro. La pianificazione è infatti lasciata ai singoli comuni riducendo al tanto importante. Questa parte è costituita dal nuovo regolamento edilizio del comune A determinare le specificità e i destini di questi crinali sono i differenti piani del paesag- minimo la coordinazione dei vari piani regolatori a livello regionale. Questo errore, che si le cui particolarità principali sono quelle di incrementare la densificazione permettendo gio che anch’essi dovrebbero essere coordinati a livello regionale. è verificato in seguito imperdonabile, ha fatto sì che ogni comune, al fine di aumentare di costruire esattamente il doppio rispetto al precedente regolamento e di permettere le proprie entrate fiscali e di non scontentare nel limite del possibile nessun potenziale l’edificazione a confine. 2. elettore, ha creato al proprio interno una micro regione fornita di tutto e scollegata dalle I quartieri di abitazione collettiva a scala più urbana sono posizionati in modo da sottolin- La fascia golenare contenuta tra le due dighe insommergibili del fiume Ticino è poten- altre. Ogni piccolo comune, come un mondo perfetto concluso su se stesso, possiede eare e rafforzare precisi elementi geografici con il doppio scopo di definire spazialmente zialmente in grado di diventare il parco fluviale strutturante per l’intera regione. una zona artigianale/industriale, una mini zona agricola, una zona semi estensiva, una i limiti fisici del comune e di ‘accogliere’ la crescente pressione esercitata dalla periferia Le golene laterali all’ampio canale centrale sono state create come zone di sfogo som- zona semi intensiva, una zona destinata ai palazzi, una zona destinata alle casette, un di Bellinzona verso il quartiere di Monte Carasso. mergibili. Grazie a queste sue funzioni idrauliche esse sono giunte fino ai tempi nostri campo di calcio e soprattutto un campanile da difendere. completamente intatte. Quest’area verde di rilevanza territoriale sembra essere l’unico Il risultato di questa politica pianificatoria è ora sotto gli occhi di tutti. La città regione è elemento comune a tutti i villaggi del comprensorio del Bellinzonese e quindi l’unico el- molto destrutturata, disomogenea, altamente occupata e molto poco sfruttata. La con- emento in grado di diventare la nuova colonna vertebrale della futura grande Bellinzona. seguenza della forte frammentazione delle funzioni e delle tipologie insediative crea la quasi impossibilità di organizzare una rete di trasporti pubblici efficiente e moderna 3. mentre il traffico privato diventa sempre più intenso e ingestibile. Per arrestare l’espansione continua e a macchia d’olio dell’agglomerazione del Bellin- zonese lungo tutto il fondovalle, la nuova Bellinzona necessita di limiti trasversali artificiali. Come detto all’inizio di questa breve introduzione, il tema di questo seminario è Questi nuovi limiti fungono da ‘porte’ in corrispondenza dell’imbocco delle tre vallate l’aggregazione dei comuni del Bellinzonese e il motivo che ci ha spinti a questa scelta che si incrociano a Bellinzona dando ordine e struttura a questi luoghi. La nuova città è legato alla convinzione che Monte Carasso, grazie a quanto proposto e dimostrato in è così contenuta nello spazio che si estende dall’imbocco con la valle Riviera e la valle più di trent’anni di lavoro di assoluta avanguardia mondiale in ambito di gestione del ter- Mesolcina per scendere fino all’affaccio sul piano di Magadino. ritorio, possa portare in dote, all’interno del discorso aggregazione, proprio la sua sen- sibilità ed eccellenza pianificatoria. 4. In questo senso il seminario di architettura, che è stato pensato e voluto come laboratorio Entro i limiti sopracitati è contenuta la città tutta. accademico di sperimentazione architettonica svincolata da condizionamenti economici In un primo tempo deve essere ripensato e pianificato il centro cittadino (zona di protezi- e politici, risulta essere a nostro parere, il miglior modo per trasmettere l’esperienza one monumentale). Parallelamente a questo le aree già urbanizzate, dove necessario, maturata a Monte Carasso al resto dell’agglomerazione affinché l’aggregazione non devono essere densificate. In un secondo tempo, le zone di riserva dovranno diventare rimanga un semplice atto politico-amministrativo ma possa diventare una vera occa- l’oggetto di una pianificazione mirata che tenga conto delle nuove esigenze e necessità. sione di riordino e ridefinizione territoriale assumendosi magari, con coraggio, anche Tutti gli spazi verdi, esistenti e futuri, esterni al parco fluviale, sono da considerarsi quali l’onere di riparare errori ereditati dal passato. parchi inseriti all’interno della città e appartenenti al tessuto urbano. Essi serviranno per riqualificare e strutturare tanto i quartieri esistenti, quanto quelli nuovi. 5. Tutti i comuni esterni alla porzione di territorio sopracitata possono appartenere giuridi- camente e amministrativamente alla nuova Bellinzona ma non spazialmente. Anche per questi comuni si auspica una nuova e radicale pianificazione finalizzata a mantenere la tradizionale struttura di comuni isolati gli uni dagli altri e situati sui coni di deiezione ai margini della vallata ai piedi delle montagna. In tal senso segnaliamo il progetto La strada del piano – progetto per il collegamento stradale A2–A13, Bellinzona–Locarno elaborato in collaborazione tra FAS e ATA. 6. La visione di una pianificazione aggregata come proposta dal lavoro del seminario, non può prescindere, per funzionare, da una significativa riduzione delle aree edificabili all’esterno dei confini della nuova grande Bellinzona. Direttore Seminaristi Esperti esterni arch. Luigi Snozzi Pauline Ryser prof. dr. Gian Paolo Torricelli Benoît Vallat arch. Aurelio Galfetti Assistenti Samuel Touzet arch. Marcello Bernardi arch. Michele Gaggetta Romain Jouis arch. Andrea Felicioni arch. Giacomo Guidotti Marion Sebbane arch. Pierre Fauroux arch. Stefano Moor Iris Bergamaschi arch. Pierre Alain Croset Gaël Sellier Coordinatore Pierre le Quer arch. Claudio Buetti Riccardo M. Villa Germain Brunet Florentin Godeau Mathieu Permingeat Nadir Chikh Tim Mouly Maxime Le Bris Thomas Darchy Fanny Combier Sophia Disiou
parco parco fluvialefluviale monumenti monumenti d’importanza d’importanza territoriale territoriale zona protezione zona protezione monumentale monumentale zone nucleo zone nucleo zone urbanizzate zone urbanizzate da densifi da densifi care care zone dizone riserva di riserva da pianifi da care pianificare zone dizone riuso di inriuso relazione in relazione rete ferroviaria rete ferroviaria porte /porte finali /della finalicittà della città parco parco agricolo agricolo 0 0 250 250 500 500 1000 1000 2000 m 2000 m
XXVII Seminario internazionale di Progettazione Monte Carasso 04.07 – 17.07.2020 Ridisegno e riqualifica del centro città da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta Tema Per la XXVII edizione si è deciso di lavorare sulla parte centrale della città, nell’area del Parco È su queste considerazioni che gli studenti hanno iniziato a lavorare sui limiti del Parco urba- urbano che si estende da viale Stefano Franscini a viale Giuseppe Motta. Per la riorganizza- no e sull’impianto degli edifici pubblici proposti, senza dimenticare la progettazione ad una zione e riqualifica del comparto si prevedono pure nuovi edifici pubblici, auspicati dalla città scala adeguata dei singoli edifici. nell’ottica di valorizzare le numerose strutture pubbliche di pregio che già occupano l’area. I tre progetti hanno delle prese di posizione comuni per quanto riguarda i limiti del parco. La prima decisione è di considerare il limite verso il Parco fluviale, dato dalla diga insommer- Queste nuove funzioni pubbliche sono: gibile, come un’entità territoriale di un’importanza che va ben oltre la dimensione storica e locale della città di Bellinzona. La diga instaura un rapporto particolare, quasi un dentro e un Palestra tripla: fuori estremamente chiaro, una situazione unica se confrontata con altre città attraversate Le vetuste condizioni del “palabasket” richiedono la creazione di una nuova palestra tripla da un fiume. Questo rapporto tra la città e il fiume viene assunto come una particolarità di capace di accogliere eventi sportivi di livello nazionale e internazionale. Bellinzona, La forte presenza della diga non pregiudica uno stretto rapporto, da approfondi- re, tra città e Parco fluviale. Centro congressuale: Verso i due viali storici l’intenzione è di disegnare nuovi limiti ai quartieri abitativi o di chiarire La città intende creare un nuovo centro congressuale adeguatamente attrezzato e capace e rinforzare i limiti parzialmente esistenti. Due progetti (2,3) tentano di estendere il parco di accogliere eventi, conferenze e spettacoli con un pubblico di 800 persone. urbano fino al viale G. Motta mantenendo lo stadio comunale. Il Progetto 1 propone invece un nuovo quartiere al posto dello stadio, che si attesta sul Parco urbano. Espocentro: Tutti i progetti cercano soluzioni capaci di “agganciare” il Parco urbano al viale S. Franscini, L’attuale espocentro risulta insufficiente sia dal punto di vista della superficie espositiva che e di conseguenza al nuovo ponte della Torretta, attraverso nuovi edifici pubblici o spazi ver- dal punto di vista tecnologico. Grandi interventi di ampliamento e di ristrutturazione devono di disegnati. essere previsti nei prossimi anni. Un’altra idea condivisa dai tre gruppi è quella di tentare di estendere il Parco urbano fino a A scelta degli studenti, l’edificio può essere ristrutturato e ampliato, oppure sostituito da via H. Guisan, e di riflesso fino a piazza del Sole, in pieno centro, ai piedi del castello. Così uno nuovo che potrà anche trovare un’altra collocazione rispetto a quella attuale. facendo si resta fedeli ad uno dei principi più importanti del Masterplan, ossia creare o va- lorizzare spazi urbani, viali o parchi, trasversali alla valle, capaci di collegare efficacemente Museo del territorio: la città al Parco fluviale. La centralità geografica, la grande disponibilità di spazi pubblici vuoti in prossimità del cen- tro storico, così come la presenza di elementi di grandissimo pregio storico-culturale, fanno Per quanto concerne l’ubicazione dei nuovi edifici proposti, due progetti li concentrano ver- di Bellinzona una valida candidata per ospitare questa struttura. so il viale S. Franscini. Il museo deve avere una superficie espositiva di 1’500 m2 modulabile e dotato di tutti i ser- Il progetto 2 propone un unico edificio lineare che contiene tutti i programmi richiesti, for- vizi necessari all’accoglienza dei visitatori. mando un grande spazio di riferimento, definito su tutti i lati da edifici pubblici. Il progetto 3 si attesta su una nuova piazza aperta su viale S.Franscini e tenta un legame Progetti diretto tra il castello e il nuovo insediamento, continuando la murata fino al “piano nobile” dell’edificio pubblico, edificio che diventa anche articolazione tra la murata, con il suo per- Progetto 1 Progetto 2 Il Parco urbano, nel centro della città, è un grande vuoto che si contrappone al pieno della corso, e il Parco urbano. collina del castello; a nord e a sud si estende parzialmente fino ai due viali storici G. Motta Il progetto 1 sceglie di concentrare il programma sotto un grande tetto quadrato, aperto su e S. Franscini, ad ovest la diga insommergibile lo limita verso il parco fluviale. tutti i lati, una grande “Halle” che articola i vari fronti edificati e le diverse zone del Parco Questa area verde è ciò che resta del grande vuoto ad uso militare arrivato intatto fino alla Urbano. Questo progetto ha la particolarità di isolare nel vuoto il Museo del territorio chiu- metà del ventesimo secolo. dendo la prospettiva di via Vela e creando un legame molto forte tra il centro del Parco e Con l’avanzare della città, nella seconda metà del secolo scorso, questo spazio è stato oc- piazza del Sole. cupato in parte da insediamenti abitativi e da diversi edifici pubblici. I nuovi quartieri non sembrano tener conto di un progetto unitario del vuoto. Questa man- canza di disegno urbanistico porta alla situazione odierna, dove i limiti del Parco urbano sono difficilmente riconoscibili, ad eccezione della diga insommergibile e del quartiere Vela che si attesta sul parco in modo preciso. Se si escludono l’ex caserma (A.Jäggli), l’ex ginnasio (A.Camenzind, B.Brocchi) e soprattut- to la piscina comunale (A.Galfetti, F.Ruchat-Roncati, I.Trümpy), gli edifici pubblici costruiti a partire dagli anni ‘70 non sembrano essere stati pensati secondo un’idea urbanistica volta a disegnare questo luogo con una coerenza globale. Corpo insegnanti Seminaristi Direttore Jessica Aellen Luigi Snozzi Titouan Baud Odile Becker Docenti Clement Bouloumie Mario Ferrari Margaux Clivaz Giacomo Guidotti Manon Cubizolles Schummer Stefano Moor Margaux Delétain Gaëtan Dousse Coordinatore Sébastien Gordillo Progetto 3 Michele Gaggetta Emilie Manzotti Massimo Paolucci Ospiti Max Thevenon Raffaele Cavadini Martino Tomaselli Romain Crozetière e Denis Vallette Chaya Willener Frédéric Einaudi Nicola Navone Claudia Schermesser Invitati Jan e Pascale Richter
parco parco fluvialefluviale monumenti monumenti d’importanza d’importanza territoriale territoriale zona protezione zona protezione monumentale monumentale zone nucleo zone nucleo zone urbanizzate zone urbanizzate da densifi da densifi care care zone dizone riserva di riserva da pianifi da care pianificare zone dizone riuso di inriuso relazione in relazione rete ferroviaria rete ferroviaria porte /porte finali /della finalicittà della città parco parco agricolo agricolo parco parco urbanourbano quartieri quartieri fuori porta fuori porta 0 0 250 250 500 500 1000 1000 2000 m 2000 m
La recente scomparsa di Luigi Snozzi, fondatore e direttore del Seminario, ha provocato Croset, Aurelio Galfetti, Mario Botta, Eduardo Souto de Moura, Livio Vacchini, Esteve Bo- l’immediato desiderio e la necessità di dare continuità a questa esperienza, preziosa eredi- nell, Gonçalo Byrne, Bernard Huet, Alvaro Siza, Roberto Masiero, Francesco Venezia, Paulo tà culturale. Non potremmo fare altrimenti e lui non avrebbe desiderato che questo. Sarà Mendes da Rocha, Silvia Gmür, Henri Ciriani, Pierre Fauroux, Guillermo Vasquez Consuegra, un’edizione molto speciale e carica di emozioni nella quale si svolgeranno eventi mirati a Angelo Bucci, Vittorio Gregotti, Marco Ortalli, Manuel Aires Mateus, João Luis Carrilho da commemorare e tributare la figura del Maestro, da sempre vera anima del Seminario. Graça, José María Sánchez García, Gloria Cabral (Gabinete de Arquitectura), José Ignacio Durante il Seminario professionisti emergenti tengono delle lezioni interne quali ospiti, Linazasoro, Jan e Pascale Richter, lo storico Alessandro Fonti e il fotografo Gabriele Basilico. mentre è assodata tradizione, nel corso della seconda settimana, proporre una conferen- La lezione di questa edizione sarà tenuta dall’architetto Nicola Navone. Il Seminario ha l’o- za pubblica di spicco con la partecipazione di architetti significativi che, attraverso il loro nore di ricevere nuovamente per la conferenza pubblica finale l’architetto portoghese Ma- lavoro, sono partecipi dello spirito di ricerca e di resistenza del Seminario. Nelle precedenti nuel Aires Mateus. edizioni sono stati invitati gli architetti Michele Arnaboldi, Raffaele Cavadini, Pierre-Alain Programma Echelles emboîtées / ou pas: poétique de la miniature Conferenza degli eventi pubblici Christian Gilot Ciò che apprendiamo dagli altri Manuel Aires Mateus Commemorazione Luigi Snozzi Giovedì 15 luglio Sabato 3 luglio 2021 Ore 21.30 ore 15.00 Christian Gilot è architetto a Bruxelles, professore all’UCLouvain e Omaggio a Luigi Snozzi visiting professor per molti anni all’Ecole Polytechnique Fédérale Sabato 10 luglio 2021 de Lausanne. ore 10.00 Ha pubblicato: “Histoire d’eau” (testo sulle piscine di A.Siza a Manuel Aires Mateus (Lisbona, 1963) ha studiato Architettura Pierre-Alain Croset / Christian Gilot / Jacques Gubler / Porto) in San Rocco n°14 (2018); “Combien de villes s’appelèrent presso l’Universidade Técnica di Lisbona (FA/UTL). Dopo alcuni Nicola Navone / Werner Oechslin Venise?”(testo sul progetto di Le Corbusier per l’ospedale di Ve- anni di collaborazione con l’architetto Gonçalo Byrne, nel 1988 nezia) in Matières n°16 (2020), vincitore del concorso di scrittura fonda a Lisbona l’atelier AIRES MATEUS con Francisco Aires Ma- Conferenza Manuel Aires Mateus organizzato dalla Fondazione Le Corbusier. teus (Lisbona, 1964). Giovedì 15 luglio 2021 Ha partecipato a “À PROPOS” omaggio a Luigi Snozzi (http:// Professore ordinario all’Accademia di Architettura di Mendrisio dal ore 21.30 snozzi-says.epfl.ch) 2001 e all’Universidade Autonoma di Lisbona dal 1998, ha parte- cipato in qualità di docente a numerosi seminari di progettazione Critica finale dei progetti in varie università tra cui la Facoltà di Architettura di Lubiana, l’Har- Venerdì 16 luglio 2021 Di palo in frasca: vard Graduate School of Design, la Oslo School of Architecture, ore 10.00 architettura l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Navarra, il College Manuel Aires Mateus / Mario Botta & giardino zoologico. of Architecture Art and Planning della Cornell University. I suoi progetti, che spaziano dalle abitazioni unifamiliari alle infra- Jacques Gubler strutture urbane, passando per edifici pubblici e installazioni effi- I Masterplan delle città Ticinesi mere, si inseriscono nel dibattito architettonico contemporaneo FAS Ticino in collaborazione con CAT a livello internazionale e sono sviluppati in diversi paesi. Innume- revoli i premi e i riconoscimenti conferitigli per le sue opere e la Il MSP di Bellinzona - Serata pubblica sua ricerca. Molte sono le partecipazioni a esposizioni nazionali e Mercoledì 14 luglio 2021 internazionali. Assidua è la presenza alla Biennale di Architettura ore 18.00 di Venezia. Vari progetti sono pubblicati in monografie come El Jacques Gubler (*1940) nato a Nyon, sopra UEFA, storico dell’ar- Croquis, Arquitectura Viva, GA, A+U, 2G, C3, A.MAG, tra le altre. Esposizione MSP di Bellinzona e di Mendrisio chitettura. Dottorato all’università di Losanna con Enrico Castelnuo- Il lavoro di Aires Mateus si fonda sul ruolo della memoria e della Sabato 3 - sabato16 luglio 2021 vo (1975) Cronista e cartolinista per la Casabella di Vittorio Gregot- conoscenza, sulle relazioni tra il mondo fisico e quello culturale. ore 10.00 - 17.00 ti (1982-1995). Professore all’EPFL (1984-1999) e all’Accademia Tenta di riflettere su tutte le scale che ci circondano, evocando (apertura serale durante gli eventi pubblici) dell’USI (1999-2006). Pubblicazioni sull’architettura della società il desiderio di disegnare. Ricerca la perennità delle forme e dei industriale, monografie su Viollet-le-Duc (Losanna, 1979), Alberto materiali, la continuità temporale. Sartoris (Milano, 1990), Jean Tschumi (Losanna, Milano, 2008), sulla Sia per il disegno di progetti a grande scala che per quello di og- rivista ABC (Milano, 1994), sulla storia urbana di La Chaux-de-Fonds getti più delicati del nostro quotidiano, la ricerca di Aires Mateus si (Zurigo, 1984). Membro del comitato scientifico di archi (Lugano). basa sul pensiero che l’architettura è un’eredità che si riceve, sulla quale si opera e si interviene, con la possibilità anche di reinventar- la, per poi lasciarla in memoria ad altri. Lezione Tracciare il limite, definire il vuoto. La conferenza, in italiano, si svolgerà all’aperto nella suggestiva cornice dell’Antico convento delle Agostiniane. Ipotesi sull’architettura Bellinzona 1960-1970: di Luigi Snozzi Conferenza organizzata con il sostegno della sia. progetti per la città e il territorio Nicola Navone Nicola Navone Lunedì 5 luglio 2021 ore 11.00 Nicola Navone (Lugano, 1967) è vicedirettore dell’Archivio del I Masterplan Mario Botta, Progetto di laurea all’IUAV di Venezia Moderno, docente all’Accademia di architettura – USI e mem- bro del Collegio di Dottorato “Architettura. Innovazione e Patri- delle città ticinesi monio”, Università degli Studi di Roma Tre. Uno dei suoi prin- (relatori Carlo Scarpa cipali filoni di ricerca è incentrato sull’architettura nel Cantone FAS Ticino in collaborazione con CAT e Giuseppe Mazzariol), 1969. Particolare della planimetria Ticino nella seconda metà del Novecento, argomento a cui ha (Archivio Mario Botta). dedicato i propri corsi all’Accademia di architettura, l’attività di Serata pubblica: visiting professor all’Università Iuav di Venezia (marzo-maggio Il MSP di Bellinzona 2013) e il progetto di ricerca FNS “L’Architettura nel Canto- (Iscrizioni sui siti CAT ne Ticino, 1945-1980”, promosso dall’Archivio del Moderno – e FAS Ticino) USI. Ha curato mostre e convegni in Svizzera e all’estero ed è Sala delle società, autore di saggi e volumi fra cui Il Bagno di Bellinzona di Aure- presso l’ex Convento lio Galfetti, Flora Ruchat-Roncati e Ivo Trümpy (con B. Reichlin) Omaggio a Luigi Snozzi di Monte Carasso e Un dialogo ininterrotto. Studi su Flora Ruchat-Roncati (con S. Mercoledì 14 luglio 2021 Maffioletti e C. Toson), Guida storico-critica all’architettura del ore 18.00 XX secolo nel Cantone Ticino, vol. I (in ed. italiana e inglese). Sabato 10 luglio 2021 Esposizione MSP ore 10.00 di Bellinzona e di Mendrisio Giornata organizzata con il sostegno della Città di Bellinzona, Luigi Snozzi: Cantine Spazioreale, CAT e Fondazione Adelina immaginazione e forma. presso l’ex Convento di Monte Carasso. Werner Oechslin Sabato 3 - sabato16 luglio 2021 Luigi Snozzi, un architetto partigiano La FAS Ticino, ha voluto avvicinarsi al lavoro intrapreso dai mag- giori centri urbani ticinesi nella politica di sviluppo del proprio ter- Pierre-Alain Croset ritorio, approfondendo il tema dei Masterplan e degli strumenti pianificatori che volgono verso obiettivi di sviluppo centripeto. In marzo, una prima serata ha permesso di conoscere da vicino i passi intrapresi da Mendrisio con il Mandato di studio in parallelo (MSP), sfociato poi nel lavoro di allestimento del Piano d’azione comunale. In data 14 luglio, in sinergia con l’evento del Seminario di Monte Carasso, la FAS Ticino e in collaborazione con CAT, dedica una serata a Bellinzona. Pierre-Alain Croset è Professore ordinario di Composizione Ar- Werner Oechslin, nato a Einsiedeln / Svizzera, ha conseguito stu- Verranno esposti, durante tutto il Seminario, gli elaborati grafici chitettonica e Urbana al Politecnico di Milano. Dopo la Laurea di di storia dell’arte, matematica e filosofia; si è laureato a Zurigo del MSP di Bellinzona e di Mendrisio, e saranno esposti i progetti in architettura al Politecnico di Losanna nel 1982, diventa assi- nel 1970. Ha insegnato al MIT, al RISD, ad Harvard in America, degli studenti del Seminario. stente di Vittorio Gregotti alla direzione della rivista internazio- poi a Berlino e a Bonn dal 1980 al 1985, prima di esser chiamato L’evento vedrà gli interventi di Riccardo Blumer, direttore dell’Ac- nale di architettura “Casabella” dal 1982 al 1996, pubblicando al Politecnico di Zurigo, dove dal 1986 al 2006 ha ricostruito e di- cademia di Mendrisio e presidente della giuria del MSP di Bellinzo- numerosi scritti sull’architettura moderna e contemporanea. Dal retto il gta (Istituto di storia e Teoria dell’Architettura). È fondato- na, di Simone Gianini, vicesindaco della Città di Bellinzona e Paolo 1985 al 1993 ha collaborato con Luigi Snozzi al Politecnico di re della Bibliothek Werner Oechslin (www.bibliothek-oechslin.ch). Poggiati, Capo della Sezione dello sviluppo territoriale. Losanna e nello studio di Locarno. Dopo esser stato professore Oechslin è un teorico e storico dell’architettura di fama internazio- Seguirà una discussione moderata dall’arch. Ludovica Molo, pre- invitato alla Columbia University (New York) nel 1994, vince la nale, in continuo lavoro di mediazione tra storia e teoria del con- sidente FAS Svizzera, che vuole intendersi come libero scambio cattedra di Professore ordinario di Architettura alla Technische temporaneo, curatore di mostre, coeditore di DAIDALOS dal 1981 di esperienze, aspettative, obiettivi: un confronto costruttivo che Universität di Graz, dove fu Preside della Facoltà di Architettu- al 1998. I suoi interessi scientifici toccano il disegno e il modello, stimolerà l’interesse dei presenti all’evento, tra i quali vi saranno, ra dal 2001 al 2002. Nel 2002, diventa professore ordinario di i ‘fondamenti scientifici’ dell’architettura, fenomeni come quello quali invitati, figure tecniche e politiche in rappresentanza dei mag- progettazione architettonica al Politecnico di Torino, mentre dal del ‘Palladianesimo’ e il Werkbund tedesco, figure come Gottfried giori centri urbani ticinesi. 2015 al 2018 ha insegnato e diretto il Dipartimento di Architet- Semper e Francesco Borromini, e pur sempre il contesto più gene- Al termine dell’evento verrà offerto un aperitivo se permesso dalle tura della Xi’an Jiatong-Liverpool University a Suzhou, (Cina). rico delle ‘Wissensformen’ e dei fondamenti delle scienze umane. disposizioni Covid vigenti.
© Swisstopo / Fonte: Osservatorio dello sviluppo territoriale / USI Accademia di architettura, Mendrisio, www.arch.usi.ch/ost
Fondatore Luigi Snozzi Docenti Mario Ferrari / Michele Gaggetta / Giacomo Guidotti / Stefano Moor Invitati Manuel Aires Mateus / Mario Botta / Pierre-Alain Croset / Christian Gilot / Jacques Gubler / Nicola Navone / Werner Oechslin GRA ZIE AE S TRO! M Sostenitori Max Prandi grafico Omaggio a Luigi Snozzi Conferenza patrocinata da sostenuto da
Puoi anche leggere