Il manzo Enrico Bartolini - MasterChef Academy
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Il manzo Enrico Bartolini Il MasterCoach Enrico Bartolini, 9 stelle Michelin, illustra i diversi tagli del manzo. Cosa imparerai Scoprirai tipologie e caratteristiche dei tagli di prima, seconda e terza scelta e come realizzare una perfetta battuta di manzo.
Il manzo – Enrico Bartolini 2 Utensili • Ciotola • Trinciante • Frusta • Cucchiaio Ingredienti BATTUTA DI MANZO MASTERTOUCH • 80 gr. di macinato • Acqua gasata q.b. • Olio extravergine d’oliva q.b. • Origano q.b. • Maggiorana q.b. • Sale q.b. • Pepe q.b. I tagli del manzo TAGLI DI 1ª SCELTA TAGLI DI 2ª SCELTA TAGLI DI 3ª SCELTA • Fiorentina • Cappello del prete • Costa • Bistecca • Copertina • Stinco • Comtrofiletto • Punta di petto • Macinato • Filetto • Noce • Fesa
Il manzo – Enrico Bartolini 3 Introduzione ai tagli del manzo Il manzo è principalmente diviso in quarti, anteriori e posteriori. La divisione geometrica in prima, seconda e terza scelta non implica valutazioni qualitative, è utile solo a segnalare che ogni taglio ha caratteristiche peculiari, che richiedono diverse tecniche di lavorazione del muscolo e della polpa.
Il manzo - Enrico Bartolini 4 Presentazione varietà: 1ª scelta I tagli di prima scelta sono considerati generalmente più pregiati e di maggiore gusto e con il migliore equilibrio tra parte grassa e parte magra. Uno dei tagli di prima scelta più celebri è la fiorentina, che si ottiene dal taglio della lombata e consiste in una bistecca con il controfiletto e il filetto separati dall’osso a forma di T. Da ognuno dei lombi si possono ottenere fino a cinque fiorentine. La bistecca è un taglio che si effettua perpendicolarmente ai muscoli dell’animale per aumentare la tenerezza della carne. Può esser definita anche costata, perché attaccato al controfiletto si trova la costa. É composta da una sezione muscolosa in cui si trovano delle infiltrazioni di grasso, e dalla polpa. L’entrecôte, più comunemente conosciuto come controfiletto, e il filetto, sono invece le parti più ambite e tenere del manzo. Il controfiletto è ricavato dalla zona lombare, nello specifico dalla schiena dell’animale. Il filetto invece occupa la volta della regione lombo-sacrale dell’animale, in parallelo alla costata. Solitamente il filetto è la parte più costosa perché da un manzo se ne possono ricavare soltanto due. Trattandosi di una polpa senza marezzature, ordinata e molto tenera, si presta a essere servito come carpaccio, tartare o in tranci, cotti alla griglia o in padella. Per tagliare il filetto in tranci è necessario privarlo della parte grassa superiore perché eccessivamente resistente rispetto alla cottura delicata richiesta dalla carne.
Il manzo – Enrico Bartolini 5 Lo spessore di taglio consigliato è di almeno 3 cm, affinché all’interno si possa ottenere una cottura al sangue. Se durante il taglio si dovesse bucare la parte interna del filetto niente panico, è possibile porre rimedio! La prima soluzione consiste nell’avvolgere il trancio con uno spago: tenendo stretta la sezione di filetto, durante la cottura il buco si riassorbe senza difficoltà. Il secondo consiglio per ovviare alla foratura prevede invece di utilizzare del lardo per bardellare e arricchire la parte centrale, che necessita di protezione. Nei tagli di prima scelta rientrano anche le parti relative alla coscia del manzo, come la fesa. Alcuni pezzi di coscia, se frollati bene, possono essere cotti alla griglia o consumati crudi. Il carpaccio di fesa ha una consistenza e un sapore diversi rispetto al carpaccio di filetto, perché costituisce un muscolo che lavora maggiormente nell'animale e quindi risulta più compatto. Si presta molto bene alle marinature. La noce è un trancio di polpa magra ottimale per preparare dei roastbeef. È consigliato legarla con lo spago e impuntirla, ovvero realizzare dei piccoli fori da riempire con sale e aromi come il rosmarino e la salvia. Una volta effettuata questa operazione, arrotolare la noce di manzo e infornare a 160 °C senza coprirla. Continuare la cottura fino a ottenere la reazione di Maillard, ovvero la caramellizzazione dei grassi e delle proteine. Per ottenere un roastbeef succoso e non asciutto, tenere inizialmente bassa la temperatura e aumentarla a fine cottura. Tutti i muscoli di primo taglio non si prestano a cotture lunghe perché la polpa è tenera e ricca d’acqua: una cottura prolungata rischia di seccare eccessivamente la carne. Sono consigliate cotture brevi e delicate. Bisogna inoltre assolutamente evitare di bucare la carne prima della cottura, perché altrimenti con il calore i succhi fuoriescono, rendendo la carne completamente asciutta.
Il manzo – Enrico Bartolini 6 Presentazione varietà: 2ª scelta I tagli di seconda scelta provengono per lo più dal quarto anteriore (dorso, costole e spalla) del bovino e si distinguono perché ricchi di grassi e cartilagini. Il cappello del prete rientra nella categoria dei tagli di seconda scelta. È uno dei muscoli della spalla del bovino e si presenta con un’importante nervatura centrale. Necessita di una cottura lenta, affinché il nervo centrale possa fondere. Si può cuocere come un brasato, oppure al forno a 140 °C per almeno 4 ore, accompagnato da aromi e un liquido di cottura. È consigliabile mantenere la copertura di grasso superiore, che grazie alla lunga cottura fonde rendendo la carne ancora più morbida e gustosa. La copertina è una parte prevalentemente muscolosa, con molte sezioni di grasso e tessuto connettivo. Dopo essere stata spolpata, sfilacciata e cotta, è ottima per essere mescolata con pane o patate per la preparazione delle tradizionali polpette. Perfetta per essere arrostita è invece la punta di petto. Si tratta della parte centrale del manzo e si presenta con importanti sezioni di grasso. La cottura consigliata è a 140 °C per 4 ore in forno, coperta, con una serie di aromi ad accompagnare. In alternativa, è ottima anche per essere bollita lentamente con aromi o, per gli amanti dell’umami, con della salsa di soia inserita direttamente nel brodo.
Il manzo – Enrico Bartolini 7 Presentazione varietà: 3ª scelta I tagli di terza scelta sono ricavati per lo più dal collo, dalla pancia e dal sottospalla del bovino. Si tratta di carni molto grasse e saporite, particolarmente resistenti perché ricavate da muscoli che hanno lavorato molto. Come i tagli di seconda scelta, richiedono cotture prolungate. La costa è una carne succulenta, muscolosa e con un'esigua presenza di grasso. La cottura consigliata è tra i 140 °C e i 160 °C al forno, coperta e pressata con degli aromi. In alternativa, è indicata per una delicata cottura alla brace. Lo stinco è contraddistinto da una grande ricchezza di sapore e presenta una parte ossea e una muscolare. Nella tradizione milanese, corrisponde all’ossobuco. È consigliabile marinarlo, proprio come i brasati, con del vino rosso e delle verdure. Il sapore dolce del grasso si abbina bene all’utilizzo di spezie, come la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano o il ginepro. Per risultati più creativi, possono essere utilizzati anche gli agrumi oppure lo zenzero. La parte del midollo è la più preziosa: attraverso una lenta cottura, i tessuti connettivi fondono e rendono la carne tenera e il sapore intenso. Il macinato è spesso ricavato da tagli di terza scelta per l’abbondanza di tessuti connettivi e muscoli duri, che si prestano a cotture lunghe come per esempio quella del ragù. La battuta di manzo La battuta è una delle ricette a base di manzo più popolari e amate. Altro non è che una carne tritata e condita leggermente, solitamente con olio e sale. Per iniziare, eliminare la parte grassa del filetto e tagliare delle fette sottili con il coltello. Per tritare la battuta è necessario utilizzare un coltello trinciante, da cui l’espressione “battuta al coltello”. Il taglio deve procedere in senso verticale senza schiacciare la polpa. Una volta terminato il primo taglio, girare la carne nel verso opposto e continuare fino a ottenere un trito sottile e compatto. Inserire il battuto di manzo all’interno di una ciotola e procedere con il condimento.
Il manzo – Enrico Bartolini 8 MasterTouch: l’acqua gasata Prima di ultimare la battuta con il condimento, ecco svelato il MasterTouch dello chef Enrico Bartolini: l’acqua gasata. Usare l’acqua gasata per marinare la carne da cruda, in modo da aumentare la capacità di emulsione e la ferrosità del manzo. In alternativa, è possibile utilizzare anche la birra. Versare l’acqua gasata in un recipiente dai bordi alti e immergere la carne, poi procedere a emulsionare il composto con una frusta fino a che l’acqua viene completamente assorbita. In questo modo la battuta diventa leggera, morbida e pronta a ospitare il condimento. Inoltre, l’acqua frizzante fredda svolge una funzione antiossidante. Più fresca è la carne, più acqua assorbe. Infine, procedere a condire la battuta con olio, sale e pepe. Mescolare e impreziosire con erbe aromatiche a piacere, come origano fresco e maggiorana. Per impiattare, preparare un quenelle di battuta di manzo con l’aiuto di un cucchiaio e accompagnare con del pane tostato. La battuta di manzo è pronta per essere servita. La lezione termina qui: continua il tuo percorso per diventare un vero MasterChef!
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