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Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia A cura di: Fabio Mosca, Beatrice Letizia Crippa, Marta Colombo, Camilla Menis Con la collaborazione di: Raffaele Badolato, Generoso Andria
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia A cura di: Fabio Mosca, Beatrice Letizia Crippa, Marta Colombo, Camilla Menis Con il contributo di: Monica Fumagalli, Maria Lorella Giannì, Gabriella Araimo, Nicola Pesenti Con la partecipazione dell’Osservatorio SIRP: Generoso Andria, Raffaele Badolato, Giulia Baresi, Manuela Cortesi, Laura Dotta, Luisa Giannone, Giuliana Giardino, Alessia Morreale, Giusy Ranucci, Stefano Rossi, Giulio Tessarin, Lara Valeri, Fiammetta Zunica con la collaborazione della Commissione Ricerca della SIN: Virgilio Carnielli
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia
INDICE Prefazione 4 Presentazione 5 A cura del Professor Generoso Andria 5 A cura del Professor Raffaele Badolato 8 Premessa 9 Materiali e Metodi 9 Risultati 10 1 Analisi quantitativa 10 1.1 La produzione scientifica neonatologica in Italia, per aree e per centri 10 1.2 Strutture accademiche, IRCCS e ospedali 12 1.3 Finanziamenti 15 2 Analisi qualitativa 16 2.1 Impact Factor 16 2.2 Impact Factor normalizzato: quartile di appartenenza 17 2.3 Tipologia di documento 19 2.4 Tipo di studio 20 2.5 Provenienza dei dati 21 2.6 “Hot Topics”: le principali aree di ricerca 22 3 Autori 23 3.1 Leader e collaborazioni 23 3.2 Partecipazione di autori stranieri 24 3.3 Presenza infermieristica 25 3.4 Largo ai giovani: pubblicazioni con autori ≤ 35 (medici e infermieri) 25 “Mappe della Ricerca” 28 Conclusioni 32 Appendice 33
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Prefazione L’idea di “fotografare” la produzione scientifica neonatologica italiana, realizzando il Libro Bianco della Ricerca, ha iniziato a nascere nella mia mente quando, ad inizio mandato, ho condiviso con il Consiglio Direttivo la necessità di misurare vari aspetti delle attività neonatologiche, partendo dal presupposto che conoscere il dettaglio del nostro operato fosse indispensabile per promuovere il miglioramento. Da questa considerazione è nato un percorso articolato e complesso per misurare la nostra organizzazione (Libro Bianco), i dati di outcome “acuto” (INNSIN), i risultati a distanza in termini di sviluppo neurocomportamentale, auxologico e respiratorio (INNSIN Follow up), alcuni aspetti particolari di grande impatto sugli esiti a distanza (Network Infezioni), tutte attività alle quali abbiamo dedicato tempo ed energie rilevanti, chiedendo a più riprese l’attiva partecipazione di tutti i soci, impegnati nell’inserimento dei numerosi dati richiesti. Abbiamo promosso la nascita di gruppi di lavoro che ci aiutassero a lanciare i suddetti progetti, alcuni già funzionanti, altri in fase avanzata di realizzazione, non dimenticando la necessità, per conoscere alcune importanti attività specifiche, di promuovere, tramite una apposita Commissione, numerose Indagini conoscitive (ad esempio quella riguardante il Trasporto Neonatale d’Emergenza o i Servizi di Follow up). In questo scenario generale si inserisce il Libro Bianco della Ricerca Neonatologica italiana, che ci permette di constatare l’ottimo livello qualitativo e quantitativo della nostra ricerca, che presenta numerose luci e, ovviamente, anche qualche ombra, come emergerà dalla lettura dei vari capitoli. Il Libro è nato anche grazie alla collaborazione con la Società Italiana di Ricerca Pediatrica, con il suo presidente Raffaele Badolato ed il past President Generoso Andria, che ci hanno messo a disposizione la loro banca dati, oltre a grande passione e competenza. I numerosi incontri ci hanno permesso di rafforzare l’amicizia e la stima e di gettare le basi per un’attività che si manterrà viva nel tempo. Questo lavoro, che si riferisce alla produzione scientifica dell’anno 2018 (per il 2019 siamo in fase avanzata di realizzazione), è stato possibile grazie anche al contributo determinante di alcuni specializzandi della Scuola di Specializzazione di Brescia e di Milano, che ringrazio per l’energia, la passione e l’entusiasmo. Buona lettura a tutti Fabio Mosca 4
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Presentazione A cura del Professor Generoso Andria Ho accettato molto volentieri l’invito del prof. Fabio Mosca, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), a scrivere una presentazione per questo Libro Bianco e lo ringrazio perché mi ha consentito di conoscere in modo documentato la vivacità in campo scientifico dell’intera comunità neonatologica nazionale, con le sue ben note punte di eccellenza. A nome della Società Italiana di Ricerca Pediatrica (SIRP) desidero poi esprimere un vivo compiacimento per quest’opera realizzata dalla SIN. Il punto di partenza è stato, infatti, un database delle pubblicazioni di interesse neonatologico, selezionate dall’Osservatorio della Ricerca Pediatrica Italiana (ORPI) della SIRP. Su quella base un gruppo di giovani specializzandi della Scuola milanese ha integrato i dati forniti con una serie di elaborazioni e valutazioni specifiche, fornendo una fotografia precisa sullo stato dell’arte della ricerca clinica italiana in neonatologia. Questa iniziativa, avviata con uno spirito di grande collaborazione tra le due Società scientifiche, ha rappresentato quindi un importante test sulla validità dell’ORPI, uno dei principali programmi avviati negli ultimi due/tre anni dalla SIRP. Come è nato, dunque, l’Osservatorio della ricerca clinica in ambito pediatrico e in che modo si sta realizzando questo progetto? Ricerca di interesse pediatrico e ricerca dei pediatri Parto da una prima distinzione tra la ricerca che ha come oggetto materie più o meno direttamente correlate con la Pediatria (“ricerca di interesse pediatrico”) e, dall’altro lato, la ricerca promossa e coordinata da istituzioni che si occupano di Pediatria (“ricerca svolta dai pediatri”). Ovviamente un monitoraggio della prima categoria serve a seguire più in generale i progressi delle conoscenze ottenuti nel nostro paese nel campo della promozione della salute in età evolutiva, mentre un censimento della seconda categoria può essere utile per capire specificamente lo stato di salute della comunità pediatrica nazionale per quanto riguarda l’impegno in ricerca. Tutto questo appare in linea con la richiesta di una valutazione attenta e periodica dell’attività scientifica condotta in Italia nel mondo universitario e nelle istituzioni di ricerca più importanti. Un dato sorprendente che si ricava dalle indagini condotte in campo internazionale sulla ricerca italiana in tutti i settori, non solo in biomedicina, è in apparenza paradossale, come rilevato in un editoriale del 2018 su Nature (Abbott A, Nature. 2018; 554:411-12). Contro ogni aspettativa, dal 2005 la ricerca italiana nel suo complesso ha aumentato il contributo alle pubblicazioni mondiali posizionate oltre il 90° centile per citazioni e produce più articoli scientifici in rapporto alle spese per Ricerca e Sviluppo, rispetto a qualsiasi altro paese dell’Unione Europea, tranne il Regno Unito. Anche per le pubblicazioni di interesse pediatrico, come precisato in seguito, l’ORPI ha rilevato un risultato simile: a fronte del numero di ricercatori e delle risorse economiche, rispetto al prodotto interno lordo, investite per la ricerca scientifica, il numero dei lavori pubblicati non è sostanzialmente diverso da quanto si osserva in altri paesi europei comparabili per parametri economici e culturali. Questo indica forse che esiste un “lavoro nero” nel campo della ricerca scientifica in genere e nella ricerca clinica in particolare, inclusa ovviamente anche quella pediatrica? I risultati di un’indagine che è stata condotta qualche anno fa da Astra Ricerche per incarico della Fondazione Pardi (http://amanutricresci.com/wp-content/uploads/2014/11/BRAIN-DRAIN- ITALY-2014 AstraRicerche-Fondazione-Pardi-summary.pdf), confermerebbero che una buona quota della “manodopera” che ha contribuito alla ricerca non è strutturata nei ranghi dei ricercatori e quindi non appare nelle statistiche internazionali che correlano prodotti scientifici e forza lavoro ufficiale impiegata in ricerca. Ma questo felice paradosso potrà continuare nel tempo o, come paventato nell’editoriale di Nature, la ricerca italiana è destinata alla mediocrità? Da qui la necessità di monitorare con continuità lo stato di salute dell’attività scientifica anche in campo pediatrico, attraverso la valutazione quantitativa e qualitativa delle pubblicazioni. 5
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Breve storia dell’Osservatorio della ricerca pediatrica L’Osservatorio nacque nei primi anni 2000 all’interno della Società Italiana di Pediatria (SIP), all’epoca presieduta dal prof. Giuseppe Saggese, su iniziativa della Commissione Formazione e Ricerca, insieme coi colleghi Giuseppe Basso e Alberto Martini. Anche dopo la chiusura dell’Osservatorio SIP intorno al 2010, per alcuni anni sono stati raccolti dati con la stessa metodologia, fino alla “rifondazione” più recente dell’Osservatorio da parte della SIRP. La metodologia usata è stata quella di ricavare da banche dati bibliometriche, in particolare PubMed, i lavori pubblicati da autori italiani che avessero svolto un ruolo di coordinamento della ricerca, con l’esclusione, quindi, dei lavori in cui gli italiani erano stati solo collaboratori. Si sono usate apposite stringhe, che comprendevano parole chiave, presenti nei titoli e negli abstract, utili per individuare anzitutto i temi di interesse pediatrico. Analoghe parole chiave sono state utilizzate nel campo “affiliation”, per selezionare i lavori pubblicati, sempre con un ruolo di coordinamento, da autori afferenti a istituzioni pediatriche. Con questo approccio si è potuto seguire nel tempo l’evoluzione della produzione scientifica italiana di interesse pediatrico e, all’interno di questa, la produzione coordinata da pediatri. Dal 2008 al 2013 il numero annuo di lavori di interesse pediatrico è passato da 2.800 a 4.000 circa, con una percentuale di articoli coordinati da pediatri che è aumentata dal 45% al 60% circa. Nel 2018 sono stati censiti 4.280 lavori di interesse pediatrico con ruolo leader di gruppi italiani, anche con affiliazione non pediatrica; a questi vanno aggiunti 1.380 lavori circa, in cui gruppi italiani hanno collaborato ad articoli coordinati da gruppi stranieri. Volendo fornire qualche dato riferito alla Neonatologia, segnalo che nel 2018 la produzione neonatologica è risultata al quarto posto per numero di pubblicazioni con ruolo leader, dopo Neurologia, Psichiatria e Psicologia, e Oncologia col 7,6% del numero totale di articoli presenti in PubMed. Come riferimento “storico” ricordo che nel biennio 2004-2006 la Neonatologia, aggregata, però, con la Pediatria generale, risultava per numero di pubblicazioni al primo posto, alla pari col gruppo di Neurologia, Psichiatria e Psicologia, avendo prodotto circa il 14% del totale degli articoli e precedendo la Oncologia-Ematologia col 10% e la Endocrinologia-Diabetologia con l’8% delle pubblicazioni nel periodo esaminato. Ritornando alla valutazione comparativa dell’Italia con altri paesi europei a cui si è fatto cenno in precedenza, nel 2013-14 sono stati ottenuti con la metodologia dell’ORPI alcuni dati sulle pubblicazioni di interesse pediatrico per: Regno Unito, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Germania, Grecia. Si è così rilevato che i contributi italiani sono risultati paragonabili a quelli riscontrati in altre nazioni europee con simili parametri economici e culturali, soprattutto se corretti per la percentuale di prodotto interno lordo che in ogni paese è investita per Ricerca e Sviluppo (AA. VV., Prospettive in Pediatria. 2016; 46:85-104). In conclusione, l’ORPI si è proposto come auspicabile servizio alla comunità pediatrica del nostro paese, per monitorare la situazione della ricerca clinica in pediatria nei vari settori specialistici e consentire migliori conoscenze, valutazioni ed eventuali interventi. Quanto prodotto dalla SIN con questo Libro Bianco sembra confermare che lo strumento dell’ORPI, messo a disposizione di Società scientifiche pediatriche interessate allo sviluppo della ricerca clinica nel rispettivo settore, possa dimostrarsi utile come punto di partenza per successive elaborazioni e approfondimenti. Il futuro della ricerca clinica è affidato ai giovani Tra i tanti meriti relativi ai dati presentati nel Libro Bianco SIN ho molto apprezzato l’impegno nel voler identificare il contributo di giovani di età inferiore ai 35 anni come coautori. Questo obiettivo è particolarmente in linea con l’altro programma portato avanti dalla SIRP con convegni e pubblicazioni, cioè una sensibilizzazione del mondo accademico, ma anche dei decisori politici e più in generale dell’opinione pubblica, circa il difficile reclutamento verso carriere di ricerca clinica di giovani medici, 6
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia compresi i pediatri, meglio noti all’estero come “Physician Scientists”. Si tratta di medici che abbiano avuto nel corso della loro formazione un’esperienza di ricerca, eventualmente anche di base, e siano quindi in grado di coordinare gruppi di ricerca clinica, con il vantaggio, rispetto a PhD o a laureati di area biologica o biotecnologica, di una preparazione ed esperienza anche derivata dal lavoro con pazienti. La SIRP per la prima volta in Italia ha lanciato questo allarme in un Forum del 2016 (“Il futuro della ricerca clinica (pediatrica). Problemi, prospettive, proposte.” Giannini Editore, Napoli. 2016) e ha cercato di condividerlo e diffonderlo in varie sedi istituzionali. In molti paesi del mondo, invece, già a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, è stata segnalata la progressiva diminuzione dei “Physician Scientists”. Il tema è stato e resta di grande attualità in campo internazionale ed è stato di nuovo affrontato in un editoriale del NEJM del 1° agosto 2019 (Jain MK et al, NEJM. 2019; 381:399-402) dal titolo “Saving the Endagered Physician-Scientist – A Plan for Accelerating Medical Breakthroughs”. L’ultimo di sei autori è Robert Lefkowitz, premio Nobel per la Chimica nel 2012, che ricorda l’esperienza di servizio civile svolta dal 1968 all’NIH in laboratori di ricerca (per evitare il servizio militare in Vietnam) contemporaneamente ad altri tre giovani medici, tra i 25 e i 31 anni (Harold Varmus, Michael Brown e Joseph Goldstein) che in seguito, negli anni ’80 del secolo scorso, furono pure vincitori di premi Nobel per la Medicina. Robert Lefkowitz sottolinea come “quella esperienza intensiva di due anni alla fine abbia portato quei giovani a incorporare ricerca scientifica nei loro piani di carriera come medici, ma anche a ottenere in seguito risultati scientifici da Premio Nobel, come la scoperta di oncogeni, lo sviluppo di statine, la scoperta di una famiglia di recettori che ora servono come obiettivi per un terzo di tutti i farmaci approvati dall’FDA”. L’editoriale del NEJM esamina le cause del declino nel numero di “Physician-scientists” statunitensi (dal 4,7% dei medici in attività negli anni ’80 all’1,5% attuale) e raccomanda soluzioni per questo allarmante fenomeno. È strano che le preoccupazioni della comunità scientifica internazionale su questa “specie in via di estinzione” dei ricercatori clinici non siano mai state espresse in Italia. Se il problema esiste per la ricerca clinica in generale, le stesse considerazioni sono applicabili alla ricerca clinica pediatrica. L’American Academy of Pediatrics ha denunciato come negli ultimi 30 anni, accanto al depauperamento delle risorse dedicate alla ricerca pediatrica, si è assistito ad un decremento netto della quota di “Pediatrician Scientist” (Cornfield et al, J Pediatr. 2014; 165: 882-4). Più recentemente JAMA Pediatrics nel numero del 1° marzo 2018 ha pubblicato due articoli con due editoriali di commento, uno dei quali intitolato appunto “Challenges for Today’s Pediatric Physician-Scientists (Stoll BJ and Taegtmeyer H, JAMA Pediatr. 2018; 172:220-221). Anche se parliamo di dimensioni diverse rispetto agli Stati Uniti, credo che sia urgente riflettere, anche per il nostro paese, sul grave problema del depauperamento di medici meritevoli e motivati a formarsi anche nella ricerca di base e traslazionale, per coordinare successivamente l’attività scientifica di gruppi di ricerca clinica in policlinici universitari, IRCCS, grandi ospedali, enti di ricerca pubblici e privati. Come incentivare e trattenere i giovani specialisti con forti interessi per l’attività scientifica applicata alla medicina? Ritorno, quindi, al pregio di questo Libro Bianco della SIN, che si è sforzato di individuare e segnalare i coautori più giovani dei lavori apparsi nella letteratura internazionale. Certo questa gratificazione morale è solo un primo passo. Per indicare qualche intervento più importante metterei ai primi posti un sistema formativo che susciti precocemente la vocazione per la ricerca clinica e una garanzia di selezione delle carriere che rispetti rigorosamente la meritocrazia, ma senza sottovalutare l’offerta di retribuzioni competitive con quelle di altri sbocchi professionali. Certo occorre migliorare insieme etica pubblica e disponibilità di risorse e il compito non è purtroppo facile. 7
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia A cura del Professor Raffaele Badolato La ricerca per la salute dei bambini Sono felice nel dare il mio piccolo contributo come Presidente della SIRP alla presentazione del Libro Bianco sulla Ricerca Neonatologica Italiana, non solo perché ne ho condiviso con il prof. Fabio Mosca ed i suoi collaboratori la sua elaborazione ma, principalmente, perché credo possa diventare uno strumento di analisi e di valutazione della qualità della produzione scientifica italiana in ambito neonatologico. Credo che questa idea nasca dal convincimento che l’evoluzione della cura dei neonati e dei bambini in genere non possa svolgersi a prescindere da un contesto di Ricerca scientifica e che questa idea aristotelica della Scienza sia rivitalizzata dai progressi di discipline trasversali quali la Genetica, la Neurologia e l’Immunologia e dalla prospettiva, ormai sempre più concreta, della Medicina individualizzata. Nell’ultimo Forum “Giovani” di Ricerca pediatrica che si è tenuto a Brescia il 10 e 11 Ottobre, la Società di Ricerca Pediatrica ha dato ampio spazio alle tematiche sulla diagnostica genomica nei pazienti con malattia non diagnosticata, sulla Medicina della complessità e sui nuovi approcci di terapia genica. Infatti, il riconoscimento clinico e genetico in epoca molto precoce di malattie come l’atrofia muscolare spinale di tipo 1 e la disponibilità di cure basate su vettori virali o su molecole anti-senso dirette verso specifiche mutazioni sta cambiando l’approccio clinico ai bambini affetti da malattie ritenute sino a questo momento incurabili. Inoltre, l’introduzione di terapie sviluppate per una specifica mutazione di una singola bambina affetta da Malattia di Batten ha reso ancora più precisa la definizione di Cura personalizzata. Risulta quindi più chiaro perché la Cura di Bambini affetti da malattie complesse non possa essere svolta senza una ampia collaborazione tra Pediatri, Genetisti, Immunologi, Farmacologi per raggiungere gli obiettivi della cura della malattia del singolo individuo, ma con gli strumenti e la complessità metodologica della Ricerca scientifica. Il terreno in cui questo potrà realizzarsi sarà quello degli Ospedali pediatrici e dei Centri di Ricerca clinica che avranno colto la sfida che si sta sviluppando in ambito nazionale ed internazionale. In ambito neonatologico, sono molti gli aspetti che questo Libro Bianco mette in evidenza come prospettive di ricerca, evidenziando come alcuni centri si stiano sviluppando sempre in numerosi ambiti di ricerca ed altri si stiano invece specializzando in modo complementare su altre competenze e tematiche scientifiche. Spero che questi dati vengano anche letti dai Pediatri e dai Neonatologi più giovani, iscritti alla SIRP e/o alla SIN, che stanno sviluppando in questa fase interesse nelle carriere scientifiche ed accademiche e li utilizzino per orientare le proprie scelte ed i propri interessi. Con questo obiettivo in comune, voglio rimarcare la vicinanza tra la Società Italiana di Ricerca Pediatrica e la Società Italiana di Neonatologia con la speranza che questo sforzo favorisca le scelte politiche e gli investimenti a beneficio della Salute dei Bambini e quindi del nostro futuro. 8
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Premessa Il progetto “Libro Bianco” nasce dal desiderio di analizzare la produzione scientifica medico- infermieristica italiana di argomento neonatologico, con l’obiettivo di darne una visione d’insieme dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Materiali e Metodi È stata condotta una ricerca bibliografica completa utilizzando il database della Società Italiana di Ricerca Pediatrica (SIRP) che utilizza come motore di ricerca Pubmed. Sono stati inclusi tutti gli studi d’interesse neonatologico pubblicati nell’anno 2018, aventi tra gli autori almeno un neonatologo italiano. Nel database sono stati compresi anche gli articoli Epub 2018 anche se pubblicati con DOI (Document Object Identifier) definitivo nel 2019. Successivamente è stato eseguito un controllo a campione con l’obiettivo di includere ulteriori articoli nella raccolta al fine di implementare la ricerca. I criteri di esclusione sono stati i seguenti: articoli Epub 2017, articoli che hanno visto neonatologi italiani partecipare alla stesura di lavori di argomento non neonatologico, pubblicazioni di argomento neonatologico senza neonatologi italiani tra gli autori. Usando un foglio di lavoro predeterminato, tre ricercatori1 hanno estratto i dati degli studi inclusi mentre altri tre2 hanno verificato l’accuratezza e completezza dei dati estratti. Da ogni studio sono stati estratti i seguenti dati: • Impact Factor: per l’anno 2017, in valore assoluto come da Journal of citation report. Nelle analisi relative all’Impact Factor non sono state eseguite correzioni che tenessero in conto posizione nella lista degli autori del/dei neonatologo/i e tipo di documento considerato. • Quartile: relativo alla categoria di normalizzazione dell’Impact Factor con valore da 1 a 4 (il primo quartile corrisponde alla categoria di percentili più alti). In assenza della categoria di normalizzazione “Pediatrics”, la scelta è ricaduta sulla categoria più vicina all’argomento dell’articolo. • Tipologia di documento: articolo originale, lettera con o senza dati, case report, studio randomizzato controllato, commento, editoriale, review. Le review e le metanalisi sono state considerate in un’unica categoria. • Provenienza dei dati: unico centro italiano, unico centro estero, più centri italiani, più centri esteri (compresa o meno l’Italia). • Presenza anche di autori con affiliazione straniera • Ruolo del neonatologo italiano: leader (primo, secondo, penultimo, ultimo autore o corresponding author) o collaborativo (autori in altre posizioni). • Elenco delle affiliazioni: valutate per tutti i neonatologi italiani presenti nella lista degli autori. • Istituti accademici, IRCCS e ospedali: le pubblicazioni sono state attribuite, in funzione delle affiliazioni degli autori, a Istituti accademici e/o IRCCS oppure a Ospedali. • Area geografica di appartenenza degli autori valutata come segue: Nord (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto); Centro (Lazio, Marche, Toscana, e Umbria); Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). • Aree di ricerca: definita come argomento della pubblicazione: analgesia e sedazione, auxologia, biochimica clinica, care, cardiologia, genetica, nutrizione e gastroenterologia, ematologia e immunologia, farmacologia, malattie infettive, nefrologia, paesi a basse risorse, neurologia e Beatrice Letizia Crippa, Marta Colombo, Camilla Menis; 2Monica Fumagalli, Maria Lorella Giannì, Gabriella Araimo 1 9
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia follow up, organi di senso, pneumologia, qualità delle cure, rischio clinico, terapia intensiva della prima infanzia, trasporto, rianimazione, altro. Sono stati inclusi nella categoria “altro” argomenti di chirurgia neonatale, chirurgica fetale, radiologia, e tutto ciò che non poteva essere classificabile nelle altre categorie. • Tipo di studio: clinico, di laboratorio, di ricerca sull’animale. • Finanziamento: valutato in base a quanto dichiarato dagli autori. • Giovani: presenza di almeno un autore di età minore o uguale a 35 anni in qualità di primo, secondo o ultimo autore. • Infermieri: presenza di almeno un infermiere nella lista degli autori. Le analisi statistiche sono state eseguite da uno statistico clinico3. Tutte le analisi statistiche sono state eseguite utilizzando il R versione 3.4.4 (R Foundation for Statistical Computing, Vienna, Austria). Nicola Pesenti 3 Risultati 1. Analisi quantitativa 1.1 La produzione scientifica neonatologica in Italia, per aree e per centri Sono stati analizzati 326 articoli pubblicati nell’anno 2018 secondo i criteri d’inclusione (Figura 1). 326 Ar'coli totali Figura 1: Numero totale di articoli 10
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia La Figura 2 mostra il contributo di ogni area geografica sul totale degli articoli. Si segnala che, ciascun articolo può essere frutto del contribuito di più di un’area geografica (pertanto, la somma dei lavori è maggiore del totale). 61,3% (n = 200) 31,6 % (n = 103) 18,1% ( n = 59) Nord Centro Sud Figura 2: Contributo per area geografica Si sottolinea che 34 articoli, pari al 10,4% delle pubblicazioni, sono il risultato del lavoro di autori provenienti da diverse aree (Figura 3). Nord, Centro e Sud 0,6% (n = 2) Centro e Sud 1,5% (n = 5) Nord e Sud 2,1% (n = 7) Nord e Centro 6,1% (n = 20) Sud 13,8% (n = 45) Centro 23,3% (n = 76) Nord 52,4% (n = 171) 00 10 20 30 40 50 60 Percentuale Figura 3: Collaborazioni tra aree 11
Numero assoluto 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Fondazione IRCCS Ca' Granda - Università di Milano Università di Padova Università Politecnica delle Marche Fondazione Policlinico Gemelli - Università CaColica Università di Firenze Università di Bologna Università di Siena Università di Torino Università di Cagliari Università di Udine Università di Modena - Reggio Emilia Università di Bari Ospedale Bambin Gesù - Università di Roma Tor Vergata Università di Palermo 12 IsMtuto Giannina Gaslini - Università di Genova Università di Napoli Federico II 1.2 Strutture accademiche, IRCCS e ospedali accademiche e/o IRCCS, in numero assoluto e percentuale. Fondazione IRCCS Policlinico San MaCeo - Università di Pavia Università di Catania IRCCS Burlo Garofalo - Università di Trieste Università di Pisa Università di Verona Università di Milano Bicocca Università dell'Insubria Università di Messina Università della Campania - Vanvitelli Università di ChieM Figura 4: Pubblicazioni per strutture accademiche e/o IRCCS (numero assoluto) Università di Parma Università di Roma Sapienza Università di Salerno Università di Foggia Università di Sassari Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Dall’analisi delle affiliazioni si evidenzia che le strutture accademiche e/o IRCCS hanno prodotto 282 pubblicazioni (86,5%). Le affiliazioni di strutture ospedaliere non accademiche e non IRCCS erano presenti in 80 articoli, pari al 24,5% del totale. In Figura 4 e 5 è riportato il contributo delle strutture
Percentuale 0 2 4 6 8 10 12 14 Fondazione IRCCS Ca' Granda - Università di Milano Università di Padova Università Politecnica delle Marche Fondazione Policlinico Gemelli - Università CaColica Università di Firenze Università di Bologna Università di Siena Università di Torino Università di Cagliari Università di Udine Università di Modena - Reggio Emilia Università di Bari Ospedale Bambin Gesù - Università di Roma Tor Vergata Università di Palermo 13 IsMtuto Giannina Gaslini - Università di Genova Università di Napoli Federico II Fondazione IRCCS Policlinico San MaCeo - Università di Pavia Università di Catania IRCCS Burlo Garofalo - Università di Trieste Università di Pisa Università di Verona Università di Milano Bicocca Università dell'Insubria Università di Messina Università della Campania - Vanvitelli Università di ChieM Università di Parma Figura 5: Pubblicazioni per strutture accademiche e/o IRCCS (percentuale) Università di Roma Sapienza Università di Salerno Università di Foggia Università di Sassari Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia
Numero Assoluto 0 2 4 6 8 10 12 14 16 AO OIRM-Ospedale Sant'Anna- Torino Ospedale dei Bambini Vi@ore Buzzi - Milano Ospedale Versilia - Viareggio Ospedale Infermi - Rimini Ospedale A. Manzoni - Lecco ASST Papa Giovanni XXIII - Bergamo Ospedale Casilino - Roma Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli - Roma Policlinico Abano Terme Ospedale Centrale di Bolzano 14 AO SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo - Alessandria Ospedale Guglielmo da Saliceto - Piacenza assoluto) Ospedale Valduce - Como Ospedale Maria Vi@oria - Torino Ospedale di Rho - Garbagnate Milanese Fondazione Poliambulanza IsOtuto Ospedaliero - Brescia due articoli. Per il dettaglio degli altri si rimanda alla tabella in Appendice. Ospedale Maggiore - Bologna Ospedale Ingrassia - Palermo Ospedale S. Anna - Ferrara Figura 6: Ospedali con numero di pubblicazioni ≥ 2 (numero assoluto) Ospedale Santobono-Pausilipon - Napoli Ospedale di Venere - Bari Figura 6: Ospedali con numero di pubblicazioni ≥ 2 (numero assoluto)(numero Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia In Figura 6 e 7 è riportato il contributo in numero assoluto e in percentuale delle strutture ospedaliere ad esclusione delle universitarie e IRCSS. Sono stati rappresentati i centri che hanno pubblicato almeno
Percentuale 0 1 2 3 4 5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5 AO OIRM-Ospedale Sant'Anna- Torino ggg Ospedale dei Bambini ViAore Buzzi - Milano 1.3 Finanziamenti Ospedale Versilia - Viareggio Ospedale Infermi - Rimini Ospedale A. Manzoni - Lecco ASST Papa Giovanni XXIII - Bergamo Ospedale Casilino - Roma Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli - Roma Policlinico Abano Terme Ospedale Centrale di Bolzano 15 AO SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo - Alessandria Ospedale Guglielmo da Saliceto - Piacenza Ospedale Valduce - Como Ospedale Maria ViAoria - Torino Ospedale di Rho - Garbagnate Milanese Fondazione Poliambulanza IsPtuto Ospedaliero - Brescia Ospedale Maggiore - Bologna Figura 7: Ospedali con numero di pubblicazioni ≥ 2 (percentuale) Ospedale Ingrassia - Palermo Ospedale S. Anna - Ferrara Figura 7: Ospedali con numero di pubblicazioni ≥ 2 (percentuale)) Ospedale Santobono-Pausilipon - Napoli Ospedale di Venere - Bari Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Gli autori di 72 articoli, pari al 22,1% del numero totale, hanno dichiarato di aver ricevuto un finanziamento.
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 2 Analisi qualitativa 2.1 Impact Factor A ciascuno dei 326 articoli analizzati è stato assegnato il punteggio di Impact Factor (IF) della rivista. L’Impact Factor totale, inteso come somma dell’Impact Factor di tutti articoli analizzati, è risultato 1160,9. Gli articoli pubblicati su riviste senza Impact Factor sono stati 18, pari al 5,5% del totale. La Figura 8 mostra il contributo, in valore assoluto e percentuale, di ogni area geografica sul totale dell’Impact Factor prodotto in Italia nell’anno 2018. Si sottolinea che alcuni articoli sono il risultato del lavoro di autori provenienti da diverse aree. 62% (IF =720,4) 35,4% (IF = 410,7) 12,3% (IF = 142,5) Nord Centro Sud Figura 8: IF assoluto e percentuale (dell’IF totale) per area geografica L’Impact Factor è un indice che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica nei due anni precedenti. Sebbene l’Impact Factor non rappresenti di per sé un criterio di giudizio assoluto di stima della qualità della pubblicazione, può essere considerato come un buono strumento di valutazione della qualità dell’articolo. Infatti, riviste con IF più alto tendono ad essere più rigorose nel selezionare le pubblicazioni, pubblicando di conseguenza i lavori di maggior qualità scientifica. La Figura 9 riporta la percentuale per range di IF dei lavori. Dall’analisi del grafico si evince che più della metà delle pubblicazioni è avvenuta su riviste con valori di IF compresi tra 1 e 3 e che circa un quarto dei lavori è stato pubblicato su riviste con Impact Factor da 3 a 5. 53,9 % 23,7% 12,8% 6,6 % 2,6% 0,3% 0-1 1-3 3-5 5-10 10-15 15+ Figura 9: Distribuzione per categoria di IF 16
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Dalla Figura 10 si può notare come lo stesso andamento si mantenga costante all’interno di ciascuna area geografica (nell’analisi sono inclusi in ciascuna delle aree gli articoli in collaborazione e pertanto risulta sempre un certo grado di sovrapposizione). 70 60 50 Percentuale 40 30 Nord 20 Centro 10 Sud 0 0-1 1-3 3-5 5-10 10-15 15+ Nord 5,2 57,6 23,6 9,9 0,5 3,1 Centro 6 48 26 17 0 3 Sud 11,5 53,8 25 9,6 0 0 Figura 10: Distribuzione per categoria di IF per area 2.2 Impact Factor normalizzato: quartile di appartenenza La normalizzazione dell’IF si basa su dei criteri stabiliti dal Ministero della Salute nel tentativo di risolvere il problema della disomogeneità del peso dell’IF tra le varie discipline. Infatti, il valore medio di IF delle riviste pediatriche si colloca intorno a 3,5, con picchi massimi per esempio della prestigiosa rivista pediatrica “Jama Pediatrics” intorno al 12 (nel 2018), mentre tra le riviste di medicina generale l’IF più alto arriva al 70 circa nel 2018 del New England Journal of Medicine. Da qui la necessità di normalizzare l’Impact Factor attraverso il calcolo del quartile di appartenenza della rivista. Nella Figura 11 è riportata la distribuzione degli articoli con IF presenti nel database analizzato secondo i diversi quartili considerati. Sul totale, è stato possibile valutare il quartile di 303 articoli, pari al 92,9% di tutti i lavori. I dati riportati nel grafico mostrano la elevata qualità della produzione scientifica neonatologica italiana: il 79,2% delle pubblicazioni, infatti, rientra nei quartili più alti, il 1° e il 2° quartile. 17
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 43,9% 35,3% 11,8% 8,9% Q1 Q2 Q3 Q4 Figura 11: Distribuzione per quartili Analogamente a quanto prima osservato per le categorie di IF, anche l’andamento dei quartili suddiviso per singole aree geografiche, riflette l’andamento nazionale come mostrato nella Figura 12. 60 50 40 Percentuale 30 Nord 20 Centro Sud 10 0 Q1 Q2 Q3 Q4 Nord 44,7 32,4 10,1 12,8 Centro 48,5 37,1 8,2 6,2 Sud 38,5 40,4 3,8 17,3 Figura 12: Distribuzione per quartili per area 18
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 2.3 Tipologia di documento Il principio dell’Evidence-Based Medicine (EBM) si basa sulla esigenza di utilizzare studi critici e di alta qualità come base per una buona pratica clinica, corroborata da solide evidenze pubblicate in letteratura. È opinione comune che il gold standard tra le pubblicazioni scientifiche sia rappresentato dai trial randomizzati controllati (RCTs). Tuttavia, è noto che siano più attuabili studi di intervento o osservazionali, siano essi prospettici e retrospettivi, studi epidemiologici e case reports. La Figura 13 mostra quanto questa tendenza sia riscontrabile anche nel panorama degli studi neonatologici italiani: la maggior parte degli studi pubblicati dai neonatologi italiani nel 2018 infatti appartiene alle categorie “articolo originale” e “review” e solo il 7,4% è rappresentato da studi randomizzati controllati. Ar?coli originali 52,1% (n = 170) LeCere con da? 3,1% (n = 10) Case reports 10,1 % ( n = 33) LeCere senza da? 1,8% ( n = 6) RCTs 7,4% ( n = 24) Commen? 1,2% ( n = 4) Editoriali 0,6% ( n = 2) Review 23,6% ( n = 77) 0 10 20 30 40 50 60 Figura 13: Distribuzione per tipo di documento Dalla Figura 14 emerge come articoli originali e RCT siano pubblicati principalmente da centri del nord, le review dal centro e case reports dal sud Italia. 60 50 40 Percentuale 30 Nord 20 Centro 10 Sud 0 Le5ere Le5ere Case Ar1coli Review Editoriali Commen1 RCTs senza da1 con da1 reports originali Nord 18 1 1,5 9 2,5 3,5 7,5 57 Centro 32 0 1 6,8 1 2,9 7,8 48,5 Sud 30,5 Figura 0 14: Distribuzione 0 3,4 per tipo 1,7di documento 0 per18,6 area 45,7 19
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 2.4 Tipo di studio La maggior parte degli studi valutati, come illustrato in Figura 15, sono risultati studi clinici ovvero hanno previsto l’arruolamento di pazienti. La ricerca su animale ha rappresentato il 2,5 % degli studi totali, pari a 8 studi su 326. Un solo studio è stato condotto in vitro. 2,5% 0,3 % ( n = 1) ( n = 8) clinici animale laboratorio 97,2% ( n = 317) Figura 15: Tipo di studio Anche considerando le singole aree geografiche, la quasi totalità degli articoli è rappresentata da studi clinici. Degli 8 studi di ricerca animale, 3 sono stati pubblicati da autori provenienti da centri del Nord, 3 da autori del Centro Italia e 2 hanno visto la collaborazione di centri del Nord e del Centro. Nella Tabella 1 sono riportati i centri coinvolti nella ricerca animale. L’unico studio condotto in vitro è stato frutto del lavoro di uno specializzando appartenente all’Università degli Studi di Milano IRCCS Fondazione Ca’ Granda durante un periodo di formazione all’estero. Centro coinvolto N° di articoli a cui ha partecipato Dipartimento della Donna e del Bambino, Università di Padova 3/8 Ospedale Salesi, Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali 3/8 Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche, Ancona Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Maria della Misericordia 2/8 Ospedale Universitario di Udine Istituto Giannina Gaslini, Genova 1/8 Ospedale Universitario di Siena 1/8 Ospedale Universitario Gemelli, Università Cattolica, Roma 1/8 Tabella 1: Centri coinvolti nella ricerca animale 20
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 2.5 Provenienza dei dati Dalla Figura 16 emerge che circa l’80% delle pubblicazioni del 2018 è stato frutto di dati raccolti in neonatologie situate sul territorio italiano e così suddivise: poco meno del 70% degli studi sono stati monocentrici e poco più del 10% multicentrici. Il restante 20% circa dei lavori ha utilizzato dati provenienti da unità operative al di fuori del territorio italiano: tra questi il 6,5% e il 13,4% sono stati monocentrici e multicentrici, rispettivamente. 10,8% 6,5% Monocentrico estero 13,4% Monocentrico Italia Mul9centrico estero 69,3% Mul9centrico Italia Figura 16: Provenienza dei dati La Figura 17 approfondisce la distribuzione della provenienza dei dati degli studi scientifici condotti per aree geografiche. 80 70 60 Percentuale 50 40 30 Nord 20 10 Centro 0 Sud Monocentrico Monocentrico Mul0centrico Mul0centrico Italia Estero Italia Estero Nord 8,1 67,7 14 10,1 Centro 4,5 66,6 15,1 13,6 Sud 2,5 72,5 10 15 Figura 17: Provenienza dei dati per aree 21
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 2.6 “Hot Topics”: le principali aree di ricerca Un aspetto importante dell’analisi bibliometrica della ricerca in neonatologia è rappresentato dalla ripartizione della produzione in aree specialistiche. Ciò permette infatti di definire meglio il profilo delle tematiche della ricerca e, in particolare, identificare l’impatto dei vari settori al suo interno. Dall’analisi del database è emerso che 214 articoli su 326 (pari al 65,6%) appartenevano ad un’unica area di ricerca, mentre gli articoli restanti erano attribuibili a due aree di ricerca (si sottolinea che nell’analisi si sono pertanto tenute in considerazione entrambe le aree nei suddetti casi). La Figura 18 mostra che nell’anno 2018 l’ambito più rappresentato è stato quello di nutrizione e gastroenterologia, con più di un quarto degli articoli dedicati, seguito da pneumologia, infettivologia e neurologia. 26,7 Percentuale 14,714,4 12,9 10,4 7,7 7,4 6,4 5,8 4,9 4,9 3,4 3,1 3,1 2,5 2,5 1,8 1,2 0,6 Pa sia -im ca fro re In mo ia a lo gia fu ria on ro ac ne rd gia al at en a ità ris e lle e Or Au cure di ia o as ia Fa ma le rto o Ne e> ogi An Em G logi n de ors ns i a ed n eu log ni log Tr log ni ata Ne Ca Ne lt ge o eG rm zio Qu bas azio e es e s mu ro lo Ca olo po a se l gia Pn ero o io ga xo v e t s en f ica u ro al st in ga Cl ica e e m n io hi riz oc t Bi Nu Figura 18: Principali aree di ricerca 22
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Osservando la suddivisione Nord, Centro e Sud, risulta evidente come la distribuzione per aree tematiche nei diversi contesti italiani risulti particolarmente variegata, come illustrato nella Figura 19. 30 25 20 Percentuale 15 10 Nord Centro 5 Sud 0 Pa esia o-im Cca In mo gia ur vo ia og gia Ri on ro lle se fro re Ca colo e i a al a en ia Qu bas azi o ità ri e ga xo e di gia o as ia rto Fa ima ale fu rd gi a n al se on Or Au cur i a se un ns Ne fe8 log An Em G olog Tr log Ne Ca Ne lt de sor rm zio e eu lo ol lo ni lo t po A se e an a es e m ia Pn tero d en g t ica ro st in ga Cl ica e ne m io hi riz oc t Bi Nu Figura 19: Principali aree di ricerca per area 3 Autori 3.1 Leader e collaborazioni Considerando gli autori che hanno partecipato alla stesura degli articoli inclusi nel database è emerso che i neonatologi italiani hanno partecipato come leader nel 79,1% dei casi (n = 258), mentre nei restanti 68 casi i neonatologi italiani hanno partecipato come autori in collaborazioni a leader stranieri o a leader non neonatologi, come illustrato in Figura 20. 20,9% (n = 68) 79,1% ( n =258) leader collabora8vo Figura 20: Ruolo degli autori come leader o collaborativi 23
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia La ripartizione tra leader e collaborativi nel contesto geografico italiano si presenta distribuita come mostrato in Figura 21. Dal grafico risulta evidente come gran parte dei leader appartengano all’area Nord. Centro e Sud 1,2% ( n = 3) Nord e Sud 2,7% (n = 7) Nord e Centro 3,9% ( n = 10) Sud 16,3% ( n = 42) Centro 19,4% ( n = 50) 56,6% ( n = 146) Nord Figura 21: Ruolo degli autori come leader 3.2 Partecipazione di autori stranieri Il 35,2% degli articoli (n = 115) ha visto la presenza di almeno un autore straniero. La Figura 22 illustra la percentuale di autori stranieri presenti negli articoli pubblicati da ciascuna delle tre macro-aree. 44,6% 34% 17% Nord Centro Sud Figura 22: Presenza di autori stranieri sul totale degli articoli pubblicati per area 24
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia 3.3 Presenza infermieristica La collaborazione di almeno una figura infermieristica si è verificata in 21 lavori su 326 pari al 6,4% del totale. La Figura 23 illustra la percentuale di infermieri presenti negli articoli pubblicati da ciascuna delle tre macro-aree. 8% 4,8% 1,7% Nord Centro Sud Figura 23: Presenza infermieristica sul totale degli articoli pubblicati per area 3.4 Largo ai giovani: pubblicazioni con autori ≤ 35 (medici e infermieri) La quota di giovani di età uguale o inferiore 35 anni presenti tra gli autori come primo, secondo o ultimo autore è stata del 29,1%, pari a 95 giovani partecipanti. Tra questi 92 risultavano essere medici e 3 figure infermieristiche. La distribuzione percentuale dei giovani nelle tre macroaree è raffigurata in Figura 24 (48 giovani appartenenti al nord Italia, 26 al centro e 21 al sud). 50,5% 27,3% 22,1% Nord Centro Sud Figura 24: Distribuzione dei giovani per aree 25
0 2 4 6 8 10 12 14 Ospedale Maggiore Policlinico, Università di Milano Università di Padova Ospedale Universitario St. Orsola, Bologna Ospedale A. Gemelli, Università CaColica Sacro Cuore, Roma Azienda Ospedaliero Universitaria, Cagliari Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, IRCCS, Roma Ospedale Universitario di Siena Università di Bari Aldo Moro Ospedale Careggi di Firenze Ospedale Universitario di Modena IsKtuto Giannina Gaslini, Genova Ospedale dei Bambini ViCore Buzzi, Milano Università di Napoli Federico II IRCSS Burlo Garofolo, Trieste 26 Ospedale Universitario Pediatrico Meyer, Firenze Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Roma Università di Messina Università della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli Ospedale Barone Romeo-PaS, Messina articoli di altri, hanno dato spazio ai giovani in numero maggiore. Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Pisa di età uguale o inferiore a 35 come primo, secondo o ultimo autore. AOU S. Maria della Misericordia, Udine AOUP P. Giaccone, Università di Palermo Ospedale Universitario di Verona Ospedale San Gerardo, Università Milano-Bicocca, Monza Ospedale Maggiore della Carità, Università del Piemonte Orientale, Novara Figura 25: Numero assoluto di giovani distribuiti per affiliazione Ospedale Maggiore, Bologna Ospedale San Salvatore, L'Aquila AOOR Villa Sofia-Cervello, Palermo Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia La Figura 26 mostra il numero di leader giovani sul totale degli articoli pubblicati dai singoli centri. La Figura 25 illustra il dettaglio del numero di articoli pubblicati da singoli centri con almeno un giovane L’istogramma ha l’obiettivo di valorizzare i centri che, pur avendo pubblicato numericamente meno
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Ospedale Maggiore Policlinico, Università di Milano 50 Università di Padova Ospedale A. Gemelli, Università CaAolica Sacro Cuore, Roma Ospedale Universitario St. Orsola-Malpighi, Bologna Ospedale Careggi di Firenze Azienda Ospedaliero Universitaria, Cagliari AOU S. Maria della Misericordia, Udine Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, IRCCS, Roma Ospedale Universitario di Siena Ospedale Universitario di Modena Università di Bari Aldo Moro Ospedale dei Bambini ViAore Buzzi, Milano AOUP P. Giaccone, Università di Palermo IsNtuto Giannina Gaslini, Genova 27 Università di Napoli Federico II IRCSS Burlo Garofolo, Trieste Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Pisa Ospedale Universitario di Verona Ospedale San Gerardo, Università Milano-Bicocca, Monza Ospedale Universitario Pediatrico Meyer, Firenze Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Roma Università di Messina Università della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli Ospedale Maggiore della Carità, Università del Piemonte Orientale, Figura 26: Numero di giovani e articoli pubblicati per centro Ospedale Barone Romeo-PaT, Messina Ospedale Maggiore, Bologna Ospedale San Salvatore, L'Aquila AOOR Villa Sofia-Cervello, Palermo Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia “Mappe della Ricerca” La cartina in Figura 27 mostra come le regioni del Nord e del Centro siano le maggiormente attive dal punto di vista scientifico. Figura 27: Produzione scientifica in numero assoluto per regione 28
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia La cartina in Figura 28, complementare alla Figura 27, mostra lo stesso dato ma “normalizzato” per numero di soci SIN regionali. Figura 28: Produzione scientifica per regione, normalizzata per numero di soci SIN 29
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Riportiamo, infine nelle Figure 29 e 30 la produzione per regioni sulla base dei principali “Hot Topics”, sia in Riportiamo, infine nelle Figure 29 e 30 la produzione per regioni sulla base dei principali “Hot Topics”, ŶƵŵĞƌŽĂƐƐŽůƵƚŽƉĞƌĐŽŵĞƉĞƌĐĞŶƚƵĂůĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞƌĞŐŝŽŶĂůĞ͘ sia in numero assoluto per come percentuale della produzione regionale. ŝŽĐŚŝŵŝĐĂĐůŝŶŝĐĂ EƵƚƌŝnjŝŽŶĞ /ŶĨĞƚƚŝǀŽůŽŐŝĂ EĞƵƌŽůŽŐŝĂĞ WŶĞƵŵŽůŽŐŝĂ ZŝĂŶŝŵĂnjŝŽŶĞ ĨŽůůŽǁͲƵƉ &ŝŐƵƌĂϮϵ͗WƌŽĚƵnjŝŽŶĞƐĐŝĞŶƚŝĨŝĐĂƉĞƌĂƌŐŽŵĞŶƚŽŝŶŶƵŵĞƌŽĂƐƐŽůƵƚŽ ĐŽůŽƌĞƉŝƶƐĐƵƌŽсŵĂŐŐŝŽƌĞƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞƐĐŝĞŶƚŝĨŝĐĂ Figura 29: Produzione scientifica per argomento in numero assoluto colore più scuro = maggiore produzione scientifica 30 ϯϲ
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia ŝŽĐŚŝŵŝĐĂĐůŝŶŝĐĂ EƵƚƌŝnjŝŽŶĞ /ŶĨĞƚƚŝǀŽůŽŐŝĂ EĞƵƌŽůŽŐŝĂĞ WŶĞƵŵŽůŽŐŝĂ ZŝĂŶŝŵĂnjŝŽŶĞ ĨŽůůŽǁͲƵƉ &ŝŐƵƌĂϯϬ͗WƌŽĚƵnjŝŽŶĞƐĐŝĞŶƚŝĨŝĐĂƉĞƌĂƌŐŽŵĞŶƚŽĐŽŵĞƉĞƌĐĞŶƚƵĂůĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞƉĞƌƐŝŶŐŽůĂƌĞŐŝŽŶĞ ĐŽůŽƌĞƉŝƶƐĐƵƌŽсŵĂŐŐŝŽƌĞƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞƐĐŝĞŶƚŝĨŝĐĂƉĞƌĐĞŶƚƵĂůĞ Figura 30: Produzione scientifica per argomento come percentuale della produzione per singola regione colore più scuro = maggiore produzione scientifica percentuale 31
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Conclusioni Il Libro Bianco permette un primo sguardo approfondito sulla ricerca neonatologica italiana e fa luce su una realtà molto ricca e variegata, frutto di un lavoro costante e “silenzioso”. Pur con i limiti di una prima analisi, che speriamo di affinare sempre più nei prossimi anni, si evidenzia una presenza importante della ricerca neonatologica italiana nel panorama internazionale, con una produzione scientifica di alto livello. L’80% delle pubblicazioni rientra infatti nei primi due quartili di Impact Factor e 9 lavori sono stati pubblicati su riviste con Impact Factor > 10. L’analisi condotta sottolinea inoltre i punti di forza della ricerca neonatologica, identificando al contempo gli ambiti dove potrebbe essere opportuno investire maggiormente menti e risorse. Il Libro Bianco diventa quindi utile strumento nel “guidare” e promuovere lo sviluppo della ricerca in particolar modo in quelle aree sub-specialistiche che, a differenza di altre tradizionalmente presenti nel panorama scientifico, sono “giovani” e solo recentemente stanno assumendo una specifica connotazione. I dati estrapolati da questa analisi ci permettono inoltre di dare uno sguardo approfondito alla distribuzione della ricerca neonatologica nell’ambito del territorio italiano. In particolare, la realtà mostrata dalle “Mappe della Ricerca” permette di cogliere non solo il contributo della singola regione in termini assoluti, ma anche in termini relativi, valorizzando così il lavoro delle regioni più piccole. L’obiettivo con cui sono state costruite le “Mappe” non si esaurisce nell’ orientare il lettore all’interno dello scenario scientifico nazionale, mostrandone le eccellenze per i diversi ambiti di ricerca; le mappe rispondono anche dall’esigenza di conoscere le diverse competenze e aree di ricerca implementate sul territorio così da poter aiutare e stimolare il ricercatore a cercare e creare collaborazioni produttive tra i diversi Centri, cogliendo le differenti potenzialità e peculiarità, nel rispetto della specificità di ogni centro e in un’ottica di multidisciplinarietà. A nostro parere, il Libro Bianco sottolinea inoltre l’importanza di promuovere e valorizzare il contributo dei giovani come coautori. La curiosità e l’entusiasmo che i giovani investono nella ricerca, in particolar modo in una realtà difficile come quella italiana, daranno un contributo importante alla produzione scientifica nei prossimi anni, diventandone la forza trainante. In questo scenario, è quindi necessario sensibilizzare il mondo politico e accademico, come già riportato dal Prof. Generoso Andria. Accanto ai numerosi pregi del Libro Bianco è doveroso anche riconoscerne le limitazioni. Nella metodologia di ricerca e nella stesura del lavoro si è cercato di essere il più possibile completi ed esaustivi. Tuttavia, è importante tenere in considerazione che qualche lavoro potrebbe non essere stato identificato dalla ricerca effettuata dagli autori e quindi non essere stato incluso nell’analisi. Per una maggiore trasparenza, sono stati riportati in “Appendice” gli articoli considerati e analizzati. Si invitano quindi i lettori a segnalare gli eventuali lavori mancanti e si rimane aperti ad ogni suggerimento, al fine di migliorare la completezza di questa preziosa analisi negli anni futuri. 32
Il libro bianco della ricerca Neonatologica in Italia Appendice Numero di Pubblicazioni per Singolo Centro - Nord Italia (Tabella 2) Affiliazione N° % Hot topics Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico, TIN, Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, 43 13,2 Nutrizione Neurologia e Fu Rianimazione Università di Milano Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino, Università di Padova 41 12,6 Pneumologia Rianimazione Paesi a basse risorse TIN, Ospedale Universitario St. Orsola-Malpighi, Bologna 17 5,2 Nutrizione Infettivologia Neonatologia, Città della Salute e della Scienza, Università di Torino 15 4,6 Nutrizione Infettivologia Auxologia TIN, Azienda Ospedaliera OIRM-Ospedale Sant'Anna, Torino 14 4,3 Infettivologia Nutrizione Farmacologia TIN, Dipartimento Materno-Infantile, Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Maria della Misericordia, Universià di Udine 13 4,0 Cardiologia Pneumologia Nutrizione TIN, Dipartimento di Pediatria, Ospedale Universitario di Modena 12 3,7 Infettivologia Dipartimento di Neonatologia, Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, Milano 9 2,8 Pneumologia Nutrizione TIN, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo , Pavia 9 2,8 Infettivologia Neurologia e Fu Altro TIN, Istituto Giannina Gaslini, Genova 8 2,5 Farmacologia Neurologia e Fu Analgesia e Centro Collaboratore OMS per la Salute Materno-Infantile, Istituto per la Salute Materno Infantile IRCCS Burlo Garofolo, Trieste 6 1,8 Infettivologia Qualità delle cure Sedazione TIN e TIP, Ospedale Universitario di Verona 5 1,5 Rianimazione TIN, Fondazione MBBM, Ospedale San Gerardo, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Monza 4 1,2 Analgesia e TIN, Azienda Sanitaria Romagna, Ospedale Infermi Rimini 4 1,2 Sedazione TIN, Ospedale F. Del Ponte, Varese 4 1,2 Altro TIN, Ospedale A. Manzoni, Lecco 3 0,9 Nutrizione Patologia Neonatale, ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo 3 0,9 Nutrizione Divisione di Medicina Perinatale, Policlinico Abano Terme 2 0,6 Divisione di Neonatologia, Ospedale Centrale di Bolzano 2 0,6 Dipartimento della salute Materno-Fetale e Neonatale, Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, 2 0,6 Alessandria TIN, Ospedale S. Anna, Ferrara 2 0,6 Pediatria e Neonatologia, Ospedale Guglielmo da Saliceto, Piacenza 2 0,6 TIN, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Valduce, Como 2 0,6 TIN, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Maria Vittoria Hospital, ASL Città di Torino 2 0,6 TIN, Ospedale di Rho, ASST Rhodense, Garbagnate Milanese, Milano 2 0,6 TIN, Ospedale Universitario Maggiore della Carità, Dipartimento di Scienze della Salute, Università del Piemonte Orientale, Novara 2 0,6 Dipartimento Materno-Infantile, Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero, Brescia 2 0,6 TIN, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Maggiore, Bologna 2 0,6 TIN, Dipartimento di Pediatria, Ospedale Universitario Reggio Emilia 2 0,6 TIN, ASO S. Croce e Carle, Cuneo 1 0,3 TIN e TIP, Ospedale M. Bufalini, Cesena 1 0,3 Neonatologia, Ospedale Ordine Mauriziano, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università di Torino 1 0,3 TIN, Azienda Ospedaliera Carlo Poma, Mantova 1 0,3 TIN, Ospedale San Bortolo, Vicenza 1 0,3 Pediatria e Neonatologia, Ospedale Cardinal Massaia, Asti 1 0,3 TIN, Azienda ULSS 2 MarcaTrevigiana, Ospedale Ca'Foncello, Treviso 1 0,3 Pediatria e Neonatologia, Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli, Pordenone 1 0,3 Dipartimento di TIN, Ospedale Pediatrico ASST Spedali Civili di Brescia 1 0,3 TIN, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, Parma 1 0,3 Pediatria, Ospedale Fatebenefratelli Sacra Famiglia, Erba 1 0,3 TIN, Istituti Ospedalieri di Cremona 1 0,3 Pediatria e Neonatologia, Ospedale San Martino, Belluno 1 0,3 TIN, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano 1 0,3 Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento 1 0,3 Dipartimento di Pediatria , Ospedale Universitario L. Sacco, Milano 1 0,3 Pediatria e Neonatologia, Ospedale Silvio Orlandi, Bussolengo, Verona 1 0,3 Dipartimento di Pediatria, Ospedale San Paolo, Milano 1 0,3 33
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