Il giornale scritto dagli studenti universitari di Trento per gli studenti universitari di Trento - l'Universitario
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Il giornale scritto dagli studenti universitari di Trento per gli studenti universitari di Trento TREDICI
NOTTURNO Forse, una delle cose che in nascoste di ciascuno, che L’ignoto ha sempre affascinato questo periodo ci è mancata di spesso durante il dì rimangono l’essere umano, spingendolo a più è vivere la notte, un sottotraccia. ricercare incessantemente una momento non solo di gioiosa chiara logica nel mondo, che ebbrezza da vivere in compagnia, La notte è senza dubbio parte forse non c’è. Qui la psicologia ma anche di serenità in una rilevante della nostra giornata può ben rappresentare la solitaria introspezione. e, nel corso della vita di ognuno, curiosità umana per l’ignoto cornice di atti importanti interiore. Il supporto psicologico Prima del coprifuoco, ci si dell’opera che è la vita (se è stato uno strumento incontrava alle ultime luci del commedia o dramma sta tutto fondamentale in questo ultimo tramonto insieme agli amici con nell’interpretazione del singolo). anno e mezzo per tutte quelle un qualunque pretesto per fare persone, soprattutto noi giovani, quattro chiacchiere, scherzare Noi de l’Universitario abbiamo che ne hanno avuto bisogno per o, magari, fare insieme delle scelto come fil rouge per gli affrontare i propri problemi legati marachelle (la linea editoriale articoli di questa edizione del alla salute mentale, un non consente parole più spinte): cartaceo il tema del “notturno” argomento che (purtroppo) l’importante era lasciarsi per indagarne le infinite facce ed rimane ancora nell’ombra. indietro la giornata trascorsa, interpretazioni. liberi di godersi il momento e Lunghe notti d’ignoto avvolgono privi di preoccupazione. Ci si Il notturno è infatti un tema ancora molti Stati del mondo, in lasciava trasportare dalle classico, trasversale nelle arti cui regimi autoritari impediscono ombre notturne per vedere come e nel tempo grazie alle diverse ai propri cittadini di avere si sarebbe conclusa quella serata e contrastanti sensazioni che un’informazione libera, arma in compagnia. Adesso però la può suscitare. Se da un lato vi è pericolosa nelle loro mani. preoccupazione c’è, non se ne la pace e la tranquillità descritta va via e pone fine all’intrinseca da Foscolo nel suo sonetto “Alla Noi universitari conosciamo bene indeterminatezza della notte. sera”, dall’altra vi è il il piacere della notte. Quando ci movimento burrascoso e si poteva radunare, sotto il cielo Ma, come detto, la notte può inquieto nella “Notte stellata” stellato, nelle ora deserte strade anche essere un’esperienza di Van Gogh. Ma certamente, di Trento per poter vivere in co- solitaria. Infatti, quante notti ignoto e munione quei momenti di tran- insonni abbiamo passato a indeterminatezza sono i suoi quilla gioia, sorseggiando magari pensare e ripensare a risposte attributi intrinseci. un buon Champagnone. Noi de non date in discussioni di mesi l’Universitario ci auguriamo di fa, a riconsiderare eventi di La notte è il ponte che ci porta poter tornare quanto prima a tempo addietro, a interrogarci su sovente dalla dimensione quei tempi sereni. In allegato, questioni esistenziali senza quotidiana a quella non reale, troverete il nostro precedente trovarne risposta: insomma, a del sogno. Il mondo onirico e la cartaceo, come auspicio che cali farci le pare mentali. Ma è messa in discussione della realtà presto la notte su questo perio- durante questi pensieri contorti sono oggetto di molte opere do passato e che ci faccia vivere notturni che emergono la letterarie, un esempio è “La vita anni ‘20 ruggenti. creatività e la genialità è un sogno” di Calderón de la Barca. di Niccolò Bonato, Presidente “Un uomo è una cosa molto piccola, e la notte è molto grande e piena di meraviglie.” - (Edward Plunkett) -
LA VITA È SOGNO Immaginiamo che degli uomini, interpretazioni: tra queste, la più dalla nascita in una torre, incatenati nelle profondità di affascinante poiché il padre aveva predetto una buia caverna e riguarda il concetto di “risveglio” che sarebbe diventato un impossibilitati a compiere dal sonno che la vita principe tirannico. Un giorno qualsiasi tipo di movimento, rappresenta. Come in un sogno, Basilio decide di somministrare siano costretti a fissare per tutta i prigionieri vivono in un mondo del sonnifero al figlio, portandolo la vita la stessa parete fittizio, che tuttavia faticano ad a corte per la prima volta: il re rocciosa. Tra le spalle dei abbandonare: l’occasione per racconta a Sigismondo la verità prigionieri e l’entrata si erge un comprendere la realtà viene sul suo passato, suscitando in piccolo muro, illuminato dalla offerta dall’uomo fuggito dalla lui una violenta reazione. Il suo luce di un fuoco che raggiunge grotta, ma gli schiavi si comportamento viene visto anche il fondo della grotta. Tra il rifiutano di credere alle sue come espressione della propria muricciolo e il fuoco un secondo parole, in quanto non vogliono (e natura malvagia, ignorando la gruppo di uomini proietta delle non hanno la possibilità) di sua condizione di individuo ombre alla parete, come in uno vedere oltre le rassicuranti abbandonato a se stesso: spettacolo di burattini: sagome che li accompagnano Basilio, quindi, decide di chiaramente i prigionieri, che da giornalmente. somministrargli una nuova dose sempre vivono nella caverna, di sonnifero per rinchiuderlo penseranno che le sagome D’altronde, anche noi preferiamo ancora nella torre. Risvegliatosi, mostrate corrispondano alla rifugiarci spesso nelle nostre Sigismondo si trova davanti a un realtà. Ora, ipotizziamo che uno convinzioni (o presunte tali) enorme dilemma: pensa di aver degli schiavi riesca a scappare: piuttosto che affrontare delle sognato, ma reputa che una volta uscito, accecato dal verità che potrebbero deluderci o l’incontro col padre sia stato sole, si sentirà certamente sconvolgerci. È per questo, forse, troppo realistico per essere una spaesato e continuerà a credere che all’accorgersi dell’avvicinarsi fantasia. Infine, giunge alla nelle ombre; con l’avanzare dei dell’alba tentiamo di riprendere conclusione che tutta la vita è giorni, però, si renderà conto velocemente sonno: vogliamo sogno. dell’inganno e potrà tornare nella trascorrere gli ultimi momenti caverna per rivelare la scoperta di serenità prima del risveglio, L’esistenza umana, dunque, è ai compagni. Tuttavia, riabituare continuando a scrivere le pagine caratterizzata da un’intensa gli occhi all’oscurità e persuadere della nostra vita parallela nello componente surreale, quasi gli altri prigionieri a lasciare la sconfinato mondo esoterica, che permea la mente grotta sarebbe molto dell’irrazionale. di ogni persona: è compito del complicato, in quanto singolo riuscire a controllare rimarrebbero fermi nella loro Talvolta può accadere che non si tale influenza, senza reprimerla certezza: per loro il mondo reale riesca più a distinguere la realtà totalmente e senza lasciare che è quello delle ombre. dal sogno: è il caso di essa prenda il sopravvento. Sigismondo, protagonista di Luca Perbellini La storia appena esposta è il dell’opera La vida es sueño di celebre “mito della caverna” di Calderón de la Barca. Figlio di re Platone. Si tratta di un racconto Basilio, esperto astrologo, allegorico che si presta a diverse Sigismondo viene rinchiuso sin
SPEGNERE IL WEB Negli ultimi tempi stiamo Tutto molto interessante, direte rappresentato dalle rivolte di assistendo ad una censura voi, ma qual è il collegamento Hong Kong del 2019-2020, nelle sempre più forte ed opprimente con quanto detto prima? Ebbene, quali l’utilizzo della censura da di Internet da parte dei governi il filo rosso di questo discorso va parte di Pechino è stato alquanto nazionali. Cina, Russia e Corea ricercato nel fatto che le massiccio, ma anche i fatti della del Nord sono solo gli esempi più Primavere arabe sono state rese questione israelo-palestinese evidenti di un fenomeno in forte possibili grazie anche al in corso in questi giorni sono espansione che non risparmia massiccio utilizzo di social oggetto di forte censura da parte nemmeno quelle che vengono network come Facebook e di Israele, il quale ha bombardato considerate delle democrazie a Twitter da parte della a Gaza il palazzo dei media, sede tutti gli effetti. Ma come popolazione per organizzare di Al Jazeera. siamo arrivati a questo punto? materialmente le varie proteste Per rispondere è necessario fare e portare gli ideali di esse oltre i Insomma, Internet non è più un passo indietro. confini del singolo stato. Grazie amato come un tempo, tant’è all’utilizzo della rete, infatti, vero che sono sempre di più le Sono gli anni ‘70 quando le questi movimenti hanno potuto restrizioni poste agli utenti e la università californiane di Los avere una forte risonanza e la regolamentazione sull’uso di Angeles, San Francisco e Santa loro portata è stata questa piattaforma si fa sempre Barbara accedono per la prima notevolmente accresciuta, tanto più severa e stringente in tutto volta ad Internet. Sedici anni da costringere i governi dei paesi il mondo. Diciamocelo, il fatto dopo, nel 1986, sarà il turno interessati a grandi operazioni di che esistano delle normative in dell’Italia. Ma la vera svolta si censura. Quest’ultima non è materia non è assolutamente avrà nel 1993, anno in cui vi stata particolarmente efficace, da considerare come qualcosa è il boom di accessi online e ma risulta emblematica nel di negativo, ma quando queste Internet si attesta come zona momento in cui dopo queste restrizioni sono tali da soffocare franca in cui a tutti è concesso dinamiche gli stati arabi, e non la libertà d’espressione e esprimere la propria opinione e solo, hanno avvertito la limitano l’esercizio dei propri la libertà d’espressione diventa necessità di controllare e diritti da parte del cittadino, l’obiettivo da perseguire a limitare le attività online dei allora è qui che iniziano i qualsiasi costo. cittadini. problemi. di Margherita Frare Tra il 2010 e il 2011, però, Da quel momento è diventata avviene un terremoto sociale di sempre più pratica comune da grande portata e con parte dei governi operare conseguenze che ancora oggi censure mirate o totali del web avvertiamo: le famosissime in modo tale da impedire Primavere arabe, che possibili rivolte popolari, che sconvolgono con forti disordini porterebbero alla messa in sociali e proteste tutto il Nord discussione dello status quo. Africa e buona parte del Medio Oriente. Un esempio lampante di quanto detto è sicuramente “La notte non è meno meravigliosa del giorno, non è meno divina; di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora.” - (Nikolaj Berdjaev) -
GIOVANI NEL BUIO È ormai passato un anno rimpiazzato da una didattica che offre un pacchetto di dieci dall’inizio di questa pandemia e online che a lungo andare ha sedute terapeutiche gratuite per nel giro di pochi mesi siamo stati mostrato la sua bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni teletrasportati in un’altra realtà: incompatibilità con l’esperienza che hanno riportato danni mascherine, distanziamento, scolastica e universitaria, che psicologici a seguito di questa smart-working, didattica online, non si soddisfa solo con il mero crisi. Un importantissimo zone rosse, arancioni, gialle… Il passaggio di informazioni, ma messaggio che purtroppo in 2020 ci ha mostrato non solo anche (forse soprattutto) Italia non è arrivato: nel quanto fragili possiamo essere attraverso dialogo, confronto e legittimo tentativo di mettere in di fronte a un minuscolo virus, una serie di relazioni certamente sicurezza le categorie più fragili, invisibile all’occhio umano, ma non attuabili dietro lo schermo sia i governi che le opposizioni anche quanto le nostre azioni e di un computer. hanno mostrato poco interesse comportamenti possano influire verso un dramma che, visti i dati, sulla vita di chi ci circonda. Siamo Ciò che emerge dalle meriterebbe discussioni serie sia stati tutti chiamati a un senso dichiarazioni di Renato Borgatti, dentro le istituzioni politiche che di responsabilità e solidarietà direttore di Neuropsichiatria fuori. nei confronti di quelle categorie della Fondazione Mondino fragili, come anziani o soggetti IRCCS di Pavia, è che tutte Un atteggiamento che non con patologie, per le quali il queste restrizioni si stanno dovrebbe sorprendere più di coronavirus non è stato di certo rivelando come un tanto, ma che al contrario una “semplice influenza”. intervento lesivo, soprattutto ai mostra una certa linearità con danni degli adolescenti, la le politiche giovanili degli ultimi Tuttavia, con il tempo questa categoria che più di tutte ha anni, dove purtroppo i crisi ha cessato di essere solo bisogno di uscire risultati sono pietosi: sanitaria e nella sua evoluzione dall’esperienza familiare e numerosi tagli su scuola, ha toccato altre due rapportarsi con il mondo al di università e ricerca hanno spinto fondamentali sfere: quella fuori delle mura di casa. Quello sempre più ragazzi italiani a economica, con una delle che si è registrato è che, da inizio cercare fortuna all’estero, peggiori recessioni degli ultimi pandemia, i ricoveri per problemi portando il nostro paese ad anni, che ha incrementato legati alla salute mentale sono essere uno dei più vecchi povertà e disuguaglianze, ma drasticamente aumentati fra i d’Europa come età media. E se soprattutto quella sociale. La ragazzi, con un 29% che presenta neanche il cosiddetto “governo paura di essere contagiati e sintomi di disagio acuto e un 51% dei migliori” è riuscito a mostrare di contagiare i nostri cari ci ha cronico. Le patologie più comuni segni di discontinuità su questi portato a rivedere il rapporto con si traducono in disturbi temi, c’è veramente da chiedersi gli altri, ma anche quello con noi alimentari, stati confusionali, se questo atteggiamento non stessi. E ad aver pagato il prezzo allucinazioni, chiusura e, nei casi derivi soltanto da una semplice più alto in termini sociali e più estremi, disturbi di mancanza di empatia, ma più psicologici è stata la autolesione. in generale da una completa categoria dei giovani, la quale è incapacità del sistema politico stata esclusa dai pensieri di chi Pochi sono stati i paesi che si italiano di tutelare e valorizzare ha governato questa situazione. sono mossi a fronte di questa quella che si appresta a situazione: in Francia il diventare la futura classe Ragazzi da tutto il mondo si sono Presidente Macron trainante di questo paese. visti negare da un giorno ha annunciato che finanzierà un di Tommaso Fiorio all’altro il diritto allo studio, piano di sostegno psicologico
NOTTI TRENTINE Ma voi ricordate che aspetto occhiaie e la bottiglietta urla dei matti. avevano le notti? Parlo di quelle dell’acqua accanto, o forse non fonde, scure, chiassose, lugubri, avremmo rivisto più. L’ultima notte che ho passato malinconiche. Sono la cosa che a Trento, quella in cui ho capito amavo di più di ogni altra cosa Per non parlare della notte che di lì a poco non sarebbe più di Trento, quella che mi manca estiva per eccellenza, la notte stata la mia città, ho passato maggiormente. La nostalgia bianca delle Vigiliane, in cui un’ora alla finestra a fissare il delle notti trentine culla tutto era permesso, persino dagli buio e a respirare l’odore della dolcemente i miei pensieri, mi stessi trentini, solitamente notte: quello del kebab delle 4 di lascia sempre uno sguardo burberi. La notte bianca era mattina, delle sigarette fumate sognante sul volto e le lacrime come un sogno assurdo, dai balconcini o quello di birra agli occhi. inebriante e meraviglioso, di cui stantia nel fondo di una lattina, ti ricordi solo i contorni sfocati. dimenticata da qualche ubriaco Di Trento ho sempre amato due in un angolo. L’odore della notte tipologie di notti: quelle estive Ho amato allo stesso modo le non fece altro che accentuare del sabato sera e quelle notti invernali settimanali, quelle quello acre e allo stesso tempo invernali settimanali. Le prime in cui Trento era avvolta da un dolce della malinconia per una le abbiamo amate tutti. Erano silenzio così profondo da sentire città che mai più avrei visto quelle in cui la città si il suono dei propri pensieri. avvolta dal mistero del buio. trasformava e appariva così Erano belle quelle notti fredde, diversa dalla Trento perfetta, nelle quali il vento gelido di Erica Turchet asburgica e talvolta austera che sferzava il viso dei pochi vedevamo di giorno. Sembrava passanti, quelle in cui si una donna brilla, che ballava godeva della quiete del tragitto leggera tra le strade fino alle per riflettere sul film appena prime luci del mattino. La città visto al cinema. brulicava di studenti in cerca dell’ultimo bicchiere della serata Quanto amavo quelle notti fatte che potesse conferire loro di camminate solitarie che mi miglior capacità di eloquenza. permettevano di scoprire Solitamente la scelta ripiegava bellezze che non avevo mai sempre sulla Scaletta e il suo osservato, pur avendole sotto gli magico Champagnone. “Quali occhi tutti i giorni, anfratti che di saranno gli ingredienti segreti”? notte assumevano Qualcuno azzardava la risposta, contorni misteriosi. Ciò che più mentre gli altri lo imploravano mi toglieva il fiato era la piazza di non “rovinare la magia”. Erano del Duomo, che nelle tenebre magiche quelle notti estive in cui acquistava un fascino senza pari. ci si fermava a parlare con Ancora mi commuove il pensiero sconosciuti che forse avremmo della fontana illuminata, il incontrato il giorno dopo nelle Duomo sullo sfondo, il silenzio aule studio, anche loro con le della città interrotto solo dalle “Il silenzio della notte, che rimodella ogni confusione del giorno. Quasi che la notte fosse luce.” - (Don Dino Pirri) -
CALA LA NOTTE “Chi è Mario? Perché lo notte sulle incertezze dovute alla che Trento brulicava ancora di chiamate Mattia?” questo era pandemia, se saremmo durati o pinguini. un dilemma alle prime riunione. meno; ora vi posso dire che mai l’UniversiMario. Questo è il mio abbiamo lavorato tanto come in Cala la notte ma tutto resta. primo ricordo dei cartacei del lockdown. giornale, e oggi che cala la notte di Gresa Fazliu su questa fantastica esperienza Cala la notte ma non sono triste. non potevo non ricordare. Cala l’Universitario è stato il porto la notte sulla paura di non essere più sicuro da dove prendere la abbastanza, non nasci nave per altre mete, è giusto imparato/a, ma se neanche ci salpare e dare ad altri/e provi non lo potrai mai sapere. l’opportunità di esplorare quel Cala la notte sulle notti insonni, porto. Cala la notte ma non quante a pensare “domani ne potrei essere più serena, come IL CONSIGLIO esco, mi devo concentrare sullo diceva il nostro ex Rettore, Paolo studio”, ma poi è finita che lo Collini: “Nessuna buona cosa studio è diventato un dura per sempre e se dura per Quando fare la semina? passatempo. Cala la notte su sempre allora non è buona” e in quel primo articolo “Il buio oltre fondo è vero. Mi volto un’ultima Luna nuova la siepe”, un capolavoro – il libro volta per guardare chi è arrivato dico, non l’articolo – che credo da poco e vedo me, noi sei. Vedo Ortaggi che producono i semi al di fuori del proprio frutto non mi stancherò mai di leggere. le notti in bianco, gli aperitivi e Cala la notte su quelle riunioni a tante risate. Ci saranno anche un Luna crescente tre, nonostante sacco di imprevisti e frustrazioni fossimo così pochi quella stanza che alla fine non ricorderanno, Ortaggi che producono i propri frutti non sembrava vuota, sapevamo tuttavia fanno parte della al di sopra del terreno e i cui semi si che dovevamo crescere ma al crescita. trovano proprio all’interno dei frutti contempo sapevamo di essere Luna piena abbastanza. Il detto dice “pochi Ora per un momento voglio ma buoni” e se sono qui a immaginare che non ci sia Tuberi, bulbi e piante che crescono scrivere questo articolo penso stato il virus, il Covid-19. Noi del sotto terra. Questo è anche il che buoni lo siamo stati. Cala la vecchio direttivo sicuramente momento per fare lavori di potatura notte sull’atrio occupato a avremmo fatto un’ultima Luna calante Sociologia, le prime riunione in quel minuscolo ufficio “polemicucce” ricevute. Non a Economia, avremmo ricordato Giorni considerati particolarmente sempre il tuo lavoro verrà capito, i vecchi momenti, poi al calar indicati per dedicarsi al raccolto non importa, nella misura in cui della notte avremmo chiuso per lo avrai fatto per raccontare il un’ultima volta quella porta fatto anziché la tua verità. Cala dietro di noi. Infine senza la notte sui banchetti e sugli neanche pensarci avremmo aperitivi, esperienze che spero si passato un’ultima notte trentina possano tornare a fare. Cala la in serenità, consapevoli del fatto
BUIA È LA NOTTE Dall'angolo di una camera abbandonata Osservo le lune piene Di notti immonde Che mi sussurrano all'orecchio L'avvenire Buia è la notte Che non sa come Resistere Alla luce dell'alba di Nicola Marchi Vuoi scrivere per l’Universitario? @luniversitario editore@luniversitario.it EDITORE STAMPA PRESSO DIRETTIVO EDITORIALE Associazione “l’Universitario” Supernova, via Rosmini, 24/26 (Trento), info@stampasupernova.com editore@luniversitario.it Niccolò Bonato (Presidente), sede legale in via degli Orbi, 8 (Trento) Elisa Mazzocato (Vicepresidente), Con inchiostri eco-compatibili su carta riciclata Aldo Carano (Tesoriere), non trattata chimicamente, ricavata da materie Nicola Maschio (Direttore), Con il contributo finanziario di: prime derivanti da foreste correttamente curate Ilaria Tonini (Vicedirettrice di cultura), secondo i principi di gestione forestale e catena Alessia Balducci e Luca Perbellini (Caporedattori di custodia. di cultura), Michele Bargagli e Francesco Moreschi AUTORIZZAZIONE del Tribunale di Trento n.7 del (Vicedirettori di attualità), 6/04/2016 Andrea Zappalà (Caporedattore di attualità), Nicola Marchi (Responsabile Social Media Manager), IMPAGINAZIONE Alessia Barzi (Responsabile eventi) Gresa Fazliu (@gressafa) Foto in copertina di Edoardo Meneghini Nicola Marchi (@nicmarchi.jpg) (@edomenegaz) www.luniversitario.it
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