Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"

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Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
Processo           Mediaset,
rivelazione   shock   di  un
magistrato della Cassazione:
“Fu un plotone d’esecuzione.
Condannato a priori”

Forza Italia chiede una commissione
d’inchiesta

Il processo Mediaset contro Berlusconi per frode fiscale “fu
un plotone d’esecuzione”. L’ex premier sarebbe stato “trattato
ingiustamente” e “condannato a priori” in una vicenda “guidata
Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
dall’alto”. Lo avrebbe detto il relatore in Cassazione, il
magistrato Amedeo Franco, in una registrazione resa pubblica
dal Riformista che ha scatenato una dura polemica politica,
con Forza Italia che chiede l’istituzione di una commissione
d’inchiesta. Mentre la Cassazione rivendica la propria
imparzialità i gruppi azzurri in Parlamento lanciano l’hashtag
#veritàperberlusconi, l’avvocato Franco Coppi (uno dei
difensori di Berlusconi) dice di essere “sempre stato sorpreso
da quella sentenza”.

“Franco – prosegue Coppi – è sempre stato considerato come un
giudice preparato e un galantuomo. E’ evidente che si sia
trovato in minoranza in camera di consiglio, una camera di
consiglio dove, a sentire lo stesso relatore, non ci fu
neanche discussione. Non va sottovalutato che in calce a
quella decisione c’era la firma di tutti i giudici”. Il
penalista poi aggiunge: “cosa abbia spinto Franco a raccontare
tutto allo stesso Berlusconi, questo non lo so. Una cosa è
certa: una cosa del genere nella mia carriera non mi era mai
capitata”.

LA REPLICA DELLA CASSAZIONE – Il processo in Cassazione a
Silvio Berlusconi – conclusosi con la perdita del seggio da
senatore – si è svolto “nel pieno rispetto del giudice
naturale precostituito per legge”. Lo sottolinea una nota
della Cassazione in relazione relazione alle polemiche
sull’assegnazione del fascicolo alla sezione feriale. C’era
l’imminente scadenza della prescrizione, aggiunge la nota, e
il fascicolo venne assegnato a un collegio “già costituito in
data anteriore all’arrivo” degli atti in Cassazione. “La
motivazione della sentenza è stata sottoscritta da tutti e
cinque i magistrati componenti del collegio, quali coestensori
della decisione”, rileva una nota della Cassazione in
relazione alle polemiche sul verdetto che è costato il seggio
da senatore a Silvio Berlusconi. “Non risulta altresì che il
Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
consigliere Amedeo Franco abbia formalizzato alcuna nota di
dissenso”, conclude il comunicato.

FORZA ITALIA ALL’ATTACCO: “Nell’agosto del 2013 ingiustizia fu
fatta. Quella contro Berlusconi non fu una sentenza ma una
esecuzione politica, molto probabilmente pilotata da chi
voleva estromettere il leader di Forza Italia dalla vita
italiana. Quanto emerso nelle ultime ore è di eccezionale
gravità. Il leader politico dell’allora opposizione, l’uomo
che per 20 anni aveva ottenuto il consenso di decine di
milioni di italiani, fu prima condannato per una presunta
evasione fiscale di un’azienda di cui non era amministratore,
e subito dopo espulso dal Parlamento e reso incandidabile. La
storia del Paese, oltre che quella personale del Presidente
Silvio Berlusconi, fu manipolata. La verità, lentamente, è in
marcia, ma chi risarcirà Berlusconi? Chi ridarà al Paese una
stagione politica cancellata con una sentenza?”. Lo afferma in
una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla
Camera dei deputati, rispetto alle rivelazioni. “Sí, Silvio
Berlusconi senatore a vita, così come ha proposto la vice
presidente del gruppo azzurro al Senato, Licia Ronzulli, è
l’inizio di un doveroso risarcimento. Una proposta che
sanerebbe un vulnus istituzionale che le notizie di oggi hanno
ancora una volta confermato”. Così la presidente dei senatori
di Forza Italia Anna Maria Bernini, nel corso di una
conferenza stampa del Partito azzurro a Palazzo Madama. Una
richiesta quella di Berlusocni senatore a vita che anche
Salvini ritiene “fondata”.

“Le rivelazioni emerse sulla stampa a proposito della condanna
di Silvio Berlusconi sono angoscianti. È la conferma della
persecuzione giudiziaria da noi sempre denunciata e le stesse
parole utilizzate dal relatore della causa in Cassazione
Amedeo Franco dimostrano la gravità di quanto avvenuto. Adesso
è necessario che emerga tutta la verità per tutelare il
Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
giudizio storico sulla persona e su un leader politico che ha
dato tanto al Paese, ma anche tutti i cittadini che hanno a
che fare con la giustizia e i tanti magistrati che compiono il
loro dovere in maniera integerrima”, lo afferma in una nota
Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza
Italia.

SOLIDARIETA’ DA SALVINI E MELONI – “Dopo le intercettazioni di
Palamara contro il sottoscritto, spunta un altro audio di un
magistrato che ammette l’uso politico della Giustizia:
solidarietà a Silvio Berlusconi per il processo farsa di cui è
stato vittima. È l’ennesimo episodio che ci ricorda la
necessità di una riforma profonda”, lo dice il leader della
Lega Matteo Salvini. “Quello che è stato documentato ieri sera
da “Quarta Repubblica” sulla sentenza di condanna di Silvio
Berlusconi è l’ennesima prova che in Italia esiste un pezzo di
magistratura che fa politica e attacca avversari politici,
invece di cercare la giustizia e dare risposte ai cittadini.
Fa rabbrividire l’idea che la legge non sia uguale per tutti e
che ci siano giudici che utilizzino il loro potere per colpire
qualcuno. È un affronto a tutti quei servitori dello Stato che
ogni giorno fanno il loro lavoro e sono in trincea per
difendere i diritti degli italiani. Perché senza giustizia non
c’è libertà”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli
d’Italia Giorgia Meloni.

RENZI, FARE CHIAREZZA – “Ieri, Nicola Porro ha trasmesso uno
scoop sul processo a Berlusconi. Non so quanto ci sia di vero
in ciò che ieri è uscito a ‘Quarta Repubblica’: un magistrato
della Cassazione che ha firmato quella sentenza espone dubbi
molto forti sulla fondatezza giuridica di quella decisione.
Non so dove sia la verità ma so che un Paese serio su una
vicenda del genere – legata a un ex Presidente del Consiglio –
non può far finta di nulla. Non ho mai appoggiato i Governi
Berlusconi e Berlusconi non ha mai votato la fiducia al
Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
Governo Renzi (a differenza di altri governi anche di
centrosinistra): quindi, per me Berlusconi è un avversario
politico. Ma, proprio per questo, è doveroso fare chiarezza su
ciò che esce dagli audio di quella trasmissione e nessuno può
permettersi il lusso di far finta di niente”. Così Matteo
Renzi nell’e-news.

Le   reti   Mediaset   e   la
Giustizia in franchising: che
ne    pensa    il   ministro
Bonafede?
Sulle reti Mediaset, ormai da anni, si assiste a due sessioni
di
“tribunale televisivo”, una sessione della mattina e un’altra
Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: "Fu un plotone d'esecuzione. Condannato a priori"
pomeridiana.

“Entro la prima metà di febbraio 2019 sarà depositato un
disegno di
legge delega avente ad oggetto la riforma del rito civile, che
introdurrà meccanismi semplificatori per le cause riservate
alla
decisione del tribunale in composizione monocratica e
collegiale, per
il giudizio dinanzi al giudice di pace e per le impugnazioni”.
Questo è quanto dichiara il ministro Bonafede. Non si sa però
se nella summenzionata riforma il ministro intenda mettere
ordine anche
ciò che riguarda la celebrazione di cause civili in forma
privata presso sedi televisive che sanno tanto di sportello di
giustizia in franchising.

Il 6 agosto 2015 l’allora ministro della Giustizia Andrea
Orlando e
la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani
avevano firmato nella sede del ministero in via Arenula due
protocolli
d’intesa per l’ottimizzazione del sistema giustizia.

In uno dei protocolli, sempre nell’ambito della revisione
geografica
giudiziaria, fu creato uno “sportello di prossimità”. Nella
novità
introdotta in quel protocollo , il ministro Orlando già
prevedeva il
progetto finanziato con 84 milioni di euro dal Fondo sociale
europeo,
in parte da usare per lo sportello della giustizia in
franchising che
andava istituito nelle sedi degli enti locali.

Per brevità di tempo si omettono le molteplici disposizioni,
decreti
leggi e circolari ministeriali indirizzati agli enti locali
impartendo
loro disposizioni e riconoscendogli un ruolo da protagonisti
nella
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi
sociali.

La legge Quadro 8 novembre 2000, n. 328, contiene
’l’architettura     complessiva    del   disegno
riformatore

Successivamente sono seguiti altri decreti legislativi,
modificazioni e non solo. Il Ministero della Giustizia,
Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Personale e
dei Servizi, con un suo documento del 27ottobre 2014 definiva
modi, luoghi e tempi dell’uso del personale da assegnare agli
sportelli della giustizia in franchising presso gli enti
locali.

Le reti Mediaset                     e    i      processi
giudiziali

Abbiamo accennato alle trasmissioni spettacolo con a volte
esibizioni di acrobati, di troubadour, ballerini e qualche
modella, tutti personaggi con tanta voglia di emergere. Questo
canovaccio ahinoi, fa da sfondo a celebrazioni di processi
giudiziali. Il clima è solitamente riscaldato, volano offese,
insulti, urla e giorni addietro è scoppiata anche una rissa
con
scazzottata.

La gente si domanda se questa atmosfera da avanspettacolo
tragicomico
possa giovare alla Giustizia già per conto suo in grave crisi
esistenziale. Degli sportelli Giustizia in franchising di cui
parlavano Orlando e la Serracchiani sembrerebbe non trovarsi
traccia presso
gli enti locali. In alcuni Comuni si trova l’ufficio del
Giudice di
pace, ma è pure vero che per ragioni di economia, con il
Decreto 7
marzo 2014 un numero consistente di questi è stato soppresso.

La domanda al ministro Bonafede

chi ha affidato il delicato ufficio dei processi, autorizzando
la loro celebrazione in format “intrattenimento”? L’allora
ministro Orlando parlava di “enti locali” per lo sportello
giustizia in franchising”. Perché la
celebrazione di questi processi è stata affidata a privati e
non agli enti locali?

Se ci fosse un garante queste domande troverebbero una
risposta. Ogni cosa ha un tempo e per ogni tempo c’è un
qualcosa. Diamo alla Giustizia ciò che le spetta ed
all’avanspettacolo le reti Mediaset.
Nemi, emergenza immigrati:
arriva Mediaset con Quinta
Colonna

NEMI (RM) – Stefano Tersigni pronto a scendere in piazza
Quinta colonna, trasmissione di rete 4 condotta da Paolo Del
Debbio sarà a Nemi il prossimo lunedì 12 giugno per affrontare
insieme a Simone Carabella il tema emergenza immigrati. Il
timore è che nel piccolo paese che conta circa 2 mila anime e
che si trova nel cuore dei Castelli Romani possano arrivare
circa 100 immigrati come previsto da una circolare
ministeriale per I Comuni fino a 3 mila abitanti.
Simone Carabella responsabile Affari sociali di Noi con
Salvini sarà a fianco di Stefano Tersigni per dire no a questo
arrivo di massa a Nemi che comunque non presenta servizi
idonei ad ospitare tutte queste persone. “Sia ben chiaro – ha
detto Tersigni – io non ne sto facendo assolutamente un
discorso di mancata volontà d’accoglienza perché la
solidarietà è una virtù, ma sono convinto che Nemi, cittadina
con un tessuto sociale fragile, è impossibilitata ad
accogliere immigrati. Nessun nemese potrà più sentirsi sicuro
per strada e nella propria abitazione perché, lo voglio
ripetere, il fragile tessuto sociale ed economico di Nemi sarà
leso in modo irreversibile per non parlare del fattore
sicurezza e del sovraccarico di lavoro a cui dovranno far
fronte le forze dell’ordine. Bertucci ha provocato e voluto
tutto ciò aderendo allo Sprar. Io sono pronto a revocare
l'adesione allo Sprar e a contrastare con ogni mezzo l'arrivo
di immigrati a Nemi!”

TV,“OPEN SPACE”: NADIA TOFFA
CONQUISTA IL WEB
di Christian Montagna

Milano – Uno share decisamente basso quello registrato dalla
prima puntata di Open Space, il programma condotto dalla Iena
Nadia Toffa. A cura della redazione delle Iene e contro ogni
previsione, il pubblico non ha gradito lo spettacolo, a mio
avviso eccellente. Ma, d’altronde, cosa aspettarsi da un
popolo che vuol sapere sempre meno la verità?

La bravissima giornalista e conduttrice, semplice, spontanea e
simpatica è riuscita comunque ad inchiodare oltre un milione
di telespettatori dinanzi al maxi schermo e, calcolando che si
tratti di un esordio, la situazione potrebbe sicuramente
migliorare.

La prima puntata. Quello di Open Space è un format del tutto
nuovo e originale e tramite il sito internet si può chiedere
chi intervistare e cosa chiedere ai personaggi. Un programma
così accurato e preciso ha saputo smascherare diverse realtà
intervistando i diretti interessati in studio. Dal calciatore
Carlo Gervasoni che ha venduto decine di partite, a Raffaele
Sollecito assolto da poco dall’accusa di omicidio della
studentessa Meredith Kercher, ai politici del momento Giorgia
Meloni e Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle fino ai
personaggi dello spettacolo come l'ultima Miss Italia, Frank
Matano e Paolo Ruffini. Cronaca nell’intrattenimento,
tematiche dolenti alternate a simpatici interventi comici è
quanto la giornalista Toffa è riuscita a mettere in atto. Dal
calcio truccato, alle sale giochi, alle dichiarazioni di
Monsignor Charamsa, agli haters e tanti altri temi dolenti
sono stati toccati nel corso della trasmissione. Dopo sei anni
di inchieste e duro lavoro, finalmente Nadia Toffa ha ottenuto
una trasmissione tutta sua, in un periodo in cui spesso, la tv
è affidata a pseudo giornaliste- soubrette che
strumentalizzano al meglio le vicende.

La conquista del web. Il popolo del web ha ampiamente gradito
lo spettacolo; numerose sono state le interazioni con il
programma attraverso il sito web www.openspace.it . Questa
mattina, sulla pagina Facebook di Nadia Toffa, in migliaia si
sono complimentati per il programma. “Finalmente ospiti che
non sono lì per fare risse o per far parlar di sé ma ospiti
educati che rispondevano a ciò che gli veniva chiesto”, hanno
commentato poi i suoi fan.
I risultati Auditel. Su Rai1 Provaci ancora Prof 6 ha
conquistato 5.138.833 spettatori pari al 20.91% di share. Su
Canale 5 Il Segreto ha raccolto davanti al video 4.212.000
spettatori pari al 16.4% di share. Su Rai2 il Gran Premio di
Russia di Formula 1 ha totalizzato 2.238.643 spettatori con
l’8.46% di share. Su Rai3 Report ha raccolto davanti al video
2.007.792 spettatori pari ad uno share dell’8.43%. Su Rete4
Master & Commander – Sfida ai confini del mare totalizza un
a.m. di 826.000 spettatori con il 3.41% di share. Su La7
Airport è stato scelto da 441.000 spettatori (2.02%). Su Real
Time/+1 la replica de Il Boss delle Cerimonie ha registrato un
ascolto medio pari a 406.000 telespettatori con l’1.5% di
share.

MEDIASET: “TU SI QUE VALES”
VINCE ANCORA LA SFIDA DEL
SABATO SERA
Redazione

Nuova affermazione per "Tu si que vales", lo show del sabato
sera di Canale 5 basato sul tempo. La terza puntata ha
ottenuto uno share medio del 20.68%, pari a 4 milioni 33mila
telespettatori, staccando di 5 punti percentuali e di un
milione di telespettatori il competitor su Raiuno che si
arresta al 15.81%      di   share   con   3   milioni   104mila
telespettatori.

Grazie al risultato ottenuto dallo show, Canale5 si aggiudica
le fasce di prima e seconda serata e il miglior ascolto della
giornata. Sul target commerciale 15-64 anni il gap tra i due
programmi aumenta: lo spettacolo condotto da Belen Rodriguez e
Francesco Sole svetta al 23.42% di share staccando di oltre 13
punti di share "Ti lascio una canzone"(fermo al 10.20% di
share). Sul target giovani (15-34 anni) TSQV vola al 27.38% di
share staccando di oltre 20 punti "Ti lascio una canzone"(che
non va oltre il 7.34%). Ancora una vittoria ed una grande
soddisfazione per l’ideatrice del programma Maria de Filippi
che, dopo il successo a Striscia la Notizia ne corona uno
nuovo. Non sembra arrestarsi mai la televisione di Maria la
Sanguinaria, facilitata sicuramente da un cast di eccellenze
dello showbitz. Rudy Zerbi, Gerry Scotti e Mara Venier infatti
hanno contribuito all’ondata di successo di questa nuova
edizione del talent del sabato sera.

Come sempre sono state tante le esibizioni che hanno divertito
il pubblico e messo alla prova la giuria: a distinguersi
particolarmente in questa ultima puntata sono stati due
concorrenti. In primis il ballerino Stix: arrivato su una
sedia a rotelle, è passato poi a un paio di stampelle colorate
grazie alle quali ha sorpreso tutti con una serie di
evoluzioni da lasciare a bocca aperta. E poi il pianista
Davide Locatelli, che ha rivisitato Vivaldi in chiave rock.
SERIE TV: A SETTEMBRE AZIONE
E   SENTIMENTO   SARANNO   I
PROTAGONISTI
Redazione

Sarà un settembre di fuoco per gli amanti delle serie tv. Tra
pay tv e reti generaliste saranno molti i titoli inediti a
sbarcare sui nostri televisori. Il 3 settembre Premium
Mediaset inaugura la stagione con "Undercover", mentre su
Premium Stories partiranno "Chasing Life", e "Mysteries of
Laura", con Debra Messing, amata protagonista di "Will &
Grace". Titoli "tradizionali" per Italia 1 con il ritorno di
"Csi", "Gotham", e "Arrow". Un inizio di stagione a tutto gas
per i fan delle serie tv. A schierare l’asso nella manica è la
pay tv Mediaset, con una serie di novità di peso, destinate ad
accontentare i gusti più diversi.

"Undercover", su Premium Action, è una sorta di Serpico in
salsa bulgara: l'agente speciale Martin Hristov (Ivaylo
Zahariev) deve infiltrarsi nella gang mafiosa di Djaro (Mihail
Bilalov), combattendo l'attrazione per Sunny (Irena
Miliankova), la figlia del boss. Di tutt'altro genere invece
"Chasing Life", che porta un messaggio di speranza con la sua
storia su come sopravvivere al cancro, scoperto in giovane
età. La serie in onda su Premium Stories dal 4 settembre vede
protagonista la giornalista 24enne April Carver (Italia
Ricci). Al femminile anche il poliziesco dramedy "The
Mysteries of Laura" (su Premium Stories dal 5 settembre) con
il ritorno di Debra Messing (Will&Grace).

Spy story ai vertici del potere anche per "Allegiance" e
"State of Affairs", in una serata a tema in onda su Premium
Stories dal 7 settembre. La prima è l'ultima serie spionistica
tratta da un format israeliano (capostipite è stata
"Homeland"): è la storia di una cellula dormiente russa,
formata da una famiglia in cui uno dei membri è all'oscuro
delle reali intenzioni dei parenti e, per di più, lavora alla
Cia.

Katherine   Heigl,   la   Izzy   di   "Grey's   Anatomy",   lascia
l'ospedale e si trasferisce alla Casa Bianca invece per "State
of Affairs", di cui l'attrice è anche produttore esecutivo.
Interpreta Charleston "Charlie" Tucker, una delle migliori
analiste della Cia, il cui compito è dare le giuste priorità
alle crisi internazionali che il presidente Constance Payton
(Alfre Woodard) deve affrontare. Charlie era la fidanzata del
figlio del presidente, ucciso tragicamente in un attacco
terroristico al quale lei stessa è sopravvissuta.

In tv. Anche la Tv pubblica da settembre si arricchirà di
serie tv: su Italia 1, arriveranno "Csi 14", "Gotham",
"Transporter 2", "Person of Interest 4" e "Arrow 4".
RAI,   LA  7   E  MEDIASET:
L’INCHIESTA APPRODA ANCHE A
PALAZZO CHIGI
di Cinzia Marchegiani

Roma – Continuano ad emergere notizie più dettagliate in
merito all’inchiesta romana che sta coinvolgendo le sedi della
RAI, Mediaset, La7 partita da un’indagine avviata tempo fa
dalla Procura della Repubblica di Velletri che ha portato agli
arresti domiciliari nell'aprile scorso di David Biancifiori.
Il procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Prete
ha trasmesso ai pm della capitale la documentazione, ma
l'indagine sarebbe partita da una segnalazione di Viale
Mazzini all'autorità giudiziaria, circa un anno fa, dopo che
aveva notato delle irregolarità in alcuni appalti e per questo
avrebbe avviato un audit interno che ha osservatoto fatti
piuttosto gravi che vedevano coinvolti alcuni dipendenti della
Rai in rapporto ad appalti che sarebbe affidati proprio a
società dell'imprenditore Biancifiori. Da queste segnalazioni
, raccontano alcune fonti all'AdnKronos, la magistratura
avrebbe iniziato le indagini che hanno portato agli avvisi di
garanzia e alle perquisizioni nelle quattro aziende Rai,
Mediaset, La7 e Infront.

INCHIESTA E INDAGINI NELLE SEDI L'inchiesta è condotta dal
pubblico ministero Paolo Ielo che ha attivato 60 perquisizioni
nelle sedi di Rai, Mediaset e La7, affidate al Nucleo di
polizia tributaria della Finanza. Si sta indagando
sull’imprenditore Biancifiori, titolare di varie società per
la fornitura di scenografie, gruppi elettrogeni e tutte le
attrezzature per realizzare spettacoli ed eventi, che avrebbe
pagato cospicue tangenti ed emesso false fatture per
procurarsi fondi necessari per la corruzione. Per i dipendenti
della Rai il reato ipotizzato è di corruzione, in quanto
l'ente radiotelevisivo svolge un servizio di natura pubblica.

Ma il filo dell’inchiesta sulle sedi televisive sembra portare
fino a Palazzo Chigi, poiché sembra che alcuni dirigenti della
Presidenza del Consiglio sarebbero anch’essi coinvolti
nell'inchiesta sulle tangenti che riguarda 44 persone, per
presunte elargizioni dell'imprenditore David Biancifiori.

POSIZIONI RAI, MEDIASET LA7 La posizione della Rai è di
estrema collaborazione con l’autorità giudiziaria e
sottolinea: ''L’area interessata dalle indagini è stata
peraltro oggetto di verifiche interne che hanno comportato
interventi organizzativi e disciplinari". La7 in questa
inchiesta dichiara di aver fornito alla Guardia di Finanza la
documentazione richiesta e si riserva di costituirsi parte
civile nell’eventuale processo penale per chiedere il
risarcimento di tutti i danni subiti, mentre in una nota
Mediaset nella sua qualità di parte lesa dichiara di aver
assicurato agli inquirenti la propria collaborazione alle
indagini.

RAI, LA 7                  E    MEDIASET: 44
FUNZIONARI                     INDAGATI  PER
CORRUZIONE
di Alessandro Rosa

Roma – Bufera presso le sedi della RAI, La 7, Mediaset e
Infront, 44 dirigenti sono finiti sotto indagine partita
dall’inchiesta sull’affidamento di lavori e servizi in cambio
di utilità, denaro o assunzioni. Per i dirigenti della Rai il
reato ipotizzato è corruzione, mentre per i manager La 7, del
gruppo Mediaset e Infront è impropriazione indebita. Sono
circa 60 le perquisizioni in corso da parte del Nucleo di
polizia tributaria delle Fiamme gialle attivate dall’inchiesta
partita dalla Procura di Roma, che sta indagando
sull’affidamento di appalti a un imprenditore in cambio di
tangenti.
Secondo il pm romano Paolo Ielo, l'imprenditore titolare della
società in questione, accusato di corruzione, avrebbe pagato
le tangenti attraverso sovrafatturazioni per i lavori che gli
venivano affidati. La società sarebbe quella dell’imprenditore
David Biancifiori che fornisce gruppi elettrogeni,
scenografie, impianti audio e regie mobili anche all'estero,
la quale avrebbe ottenuto l'affidamento di lavori e servizi
versando ai committenti denaro oppure offrendo loro altre
utilità, come vacanze, biglietti aerei ed assunzioni. Si
indaga sui fondi dell’attività che sarebbero stati realizzati
attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti.

Gli indagati della Rai, che avrebbero commesso il reato nello
svolgimento di un servizio pubblico, sono accusati di concorso
in corruzione; gli altri indagati devono rispondere invece del
reato di appropriazione indebita.

ROMA, DIRITTI TV: BLITZ DELLE
FIAMME GIALLE NEGLI STUDI
MEDIASET, LEGA CALCIO E SKY
di A.B.

Roma – Stamane la Guardia di Finanza ha fatto irruzione nelle
sedi della Lega Calcio di Serie A, presso la sede di Sky e
presso le sedi Mediaset di Roma e Milano. I controlli hanno lo
scopo di verificare la presenza di un eventuale accordo lesivo
nella concorrenza che riguarda la vendita dei diritti tv delle
stagioni calcistiche dell’anno 2015-2018. La vendita è stata
curata dalla lega nell’estate del 2014. Il sospetto che
aleggia nell’aria è che vi sia un patto segreto che abbia come
fine l’impedimento della concorrenza sul mercato della pay tv
per quanto riguarda i diritti delle partite di serie A.
Ricordiamo che l’assegnazione dei diritti tv per codesta
stagione riporta la data del 26 giugno 2014 ed è arrivata dopo
diverse vicissitudini.

Riguardo la vendita dei diritti, è stato dato l'ok di tutti i
club ad eccezione della Fiorentina Il pacchetto A che tocca a
Sky Italia offre 357 milioni; i pacchetti B e D invece che
toccano a Rti (Mediaset) 280 e 360 milioni. La lega alla fine
ottiene 943 milioni di euro a stagione, ovvero 111 in più
rispetto a tre anni fa, ma un centinaio in meno rispetto a
quanto era emerso. Gli accertamenti sono tuttora in corso e
si cercano eventuali irregolarità nella cessione di diritti
tv.
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