Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama Edoardo Santoro C i troviamo nel fossato di Palazzo Ma- titolo Il giardino del castello, curata da Clelia dama, un terreno di 1200 metri quadri Arnaldi di Balme; una sintesi dei lavori e delle e a circa cinque metri sotto il livello di motivazioni che hanno portato all’allestimento piazza Castello a Torino, che circonda tre lati del giardino si trova nell’articolo curato da Si- del palazzo. Non è semplice capire come effet- monetta Castronovo sulla rivista “Palazzo Ma- tivamente sia stato utilizzato questo spazio nei dama, studi e notizie” (II, 1, 2011). secoli: i documenti relativi al 1400-1500 sono gli unici che aiutano a visualizzare il fossato e le La scelta delle piante e le fonti storiche zone limitrofe, ma successivamente si può solo Nei conti della Vicaria e della Clavaria sono citate ipotizzare, attraverso planimetrie della città, alcune piante acquistate in quel periodo, come che il fossato sia rimasto quasi costantemente ad esempio rose, viti e more per coprire le per- in stato di abbandono, addirittura con baracche gole, ciliegi e susini nel frutteto, porri e spinaci e strutture provvisorie. nell’orto, maggiorana e menta nei vasi e addi- Interessante è leggere un articolo di Oreste rittura una palma da datteri e un ulivo voluti da Mattirolo di inizio Novecento nel quale elen- Amedeo VIII. Non ci sono molti altri riferimenti a ca tutte le specie presenti (o i semi) in quegli specie vegetali e ciò è riconducibile a due fattori: anni e constatare che accanto alla vegetazione il primo è che molte specie selvatiche cresceva- spontanea crescevano ortaggi, fiori e frutti che no spontanee nei possedimenti e negli ambienti testimoniano un sicuro passato di area colti- naturali del territorio e dunque si trattava di rac- vata, ma molto più frequentemente in balìa di cogliere e nel caso coltivare piante ampiamente piante selvatiche e infestanti. disponibili; il secondo è legato al fatto che il capo Siamo nel 2011 e il Museo Civico d’Arte Anti- giardiniere (hortolano domini) e gli agricolto- ca si impegna a recuperare questo spazio e a ri coltivavano e reperivano piante nell’ambito inserirlo nel percorso di visita museale: nasce dei loro incarichi, dunque le poche piante citate il Giardino del Castello, un nuovo spazio ver- sono certamente relative ad acquisti significativi de per la città, ricostruito analizzando le spese o a piante non facilmente reperibili. registrate tra il 1402 e il 1516 con i conti del- Le scelte botaniche fanno riferimento anche a la Vicaria e della Clavaria; è il periodo in cui una ricca bibliografia e iconografia che passa Ludovico d’Acaia prima e i duchi di Savoia poi dal trattato di agricoltura (De Ruralia Com- (Amedeo VIII e Carlo III il Buono) ampliano e modorum) di Piero de’ Crescenzi del 1304, ristrutturano il castello di Torino. alle cornici miniate del libro di preghiere di Emergono tre aree ben distinte, di cui due Anna di Bretagna (Les Grandes Heures d’An- adiacenti e annesse al castello, il giardino del ne de Bretagne) di Jean Bourdichon del 1503. principe (Iardinum domini) e l’orto (Hor- In particolare, emergono una serie di piante tus), e una che comprende tutti i possedimenti da orto, da frutto, da ornamento e in genera- in aree ancora non occupate dalla città e che le molte piante utili conosciute e coltivate in si ipotizza essere composta da campi, frutteti, epoca medievale. De’ Crescenzi descrive in vigneti e attività artigianali (Viridarium). prevalenza piante alimentari e medicinali e Gli studi e il progetto che hanno portato alla fornisce particolari utili sulla loro coltivazione: ricostruzione del giardino sono riportati nella ciò consente di applicare e riproporre tecniche pubblicazione edita da Mondadori Electa dal antiche di fertilizzazione, gestione del suolo 12
e in generale di manutenzione delle piante; i dere in natura e certamente difficili da ammira- 1. Il Giardino maggiori dettagli sono per le viti e gli alberi da re in giardino. Alcuni esempi significativi sono del Principe frutto, ma anche per piante come cocomeri e Allium triquetrum, Alliun narcissiflorum, meloni, non ancora così noti all’epoca, o radici, Symphytum officinale, Agrimonia eupato- cereali e legumi che invece risultano essere le ria e Tanacetum parthenium. più frequenti coltivazioni negli orti e nei campi. Bourdichon ci restituisce invece, attraverso mi- Notazioni botaniche nelle diverse aree del giardino nuziose raffigurazioni botaniche, una panoramica Nel Giardino del Principe (fig. 1) si trovano vio- della flora dell’epoca, non solo selvatica, che inclu- le, campanule, felci e fragoline di bosco, ma an- de anche le prime piante ornamentali importante che aquilegie, peonie, alchemille e mente; non da Asia e Nord Africa come la rosa di Damasco sono coltivate secondo il più recente concetto (Rosa damascena), il giglio di San Antonio (Li- di aiuola (spazi definiti con piante in accosta- lium candidum), il garofano dei poeti (Dian- mento), bensì così come emerge da miniature thus barbatus), oltre a trecento specie magistral- o descrizioni dell’epoca e cioè bordi, aree più o mente rappresentate dal punto di vista botanico. meno geometriche alla base di mura e pergole, Attraverso una continua e precisa ricerca flori- tracce lungo i sentieri. Sono presenti in diver- stica dell’areale locale, è stato inoltre possibi- se zone piante di rose antiche, un gruppo a cui le l’inserimento di specie selvatiche tipiche di appartengono rose europee coltivate e apprez- prati, campi, boschi del Piemonte. Ancora oggi zate in epoca medievale per il profumo e la ric- prosegue il reperimento di sementi o giovani chezza di petali (R. damascena, R. gallica, R. piante in natura, oltre che con l’aiuto di vivai alba, R. moschata): sono rose che fioriscono specializzati. Grazie a questi studi e a un lun- esclusivamente tra maggio e giugno, progeni- go percorso di coltivazione e attecchimento, in trici di tante rose oggi coltivate che incrociate giardino prosperano specie poco comuni da ve- con quelle cinesi hanno dato origine alle rose Palazzo Madama 2021 Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama 13
moderne e rifiorenti, non presenti nel giardino campestre e dei carpini c’è spazio inoltre per 3. Tavolette botanico medievale per evidenti motivi storici. la vegetazione erbacea, che oggi si comporta in ardesia per la cartellinatura Discorso a parte merita il prato “millefleurs”, proprio come avviene in natura: disseminazio- delle piante riproposto proprio nel Iardinum Domini con ne spontanea e impollinazione da insetti per- l’obiettivo di ricreare uno spazio selvatico ma mettono ogni anno a piante come partenio ed governato, dove le piante siano libere di espri- ellebori, agrimonia e filipendula di occupare gli mersi nelle diverse fasi del loro ciclo vegetativo: spazi a loro maggiormente graditi affiancati da dai germogli teneri e pallidi alle fioriture di ogni bulbi a fioritura primaverile come giacinti sel- colore, dal rigoglio vegetativo alla stanchezza, vatici e campanellini, che animano il giardino prima di maturare i semi: ciò rappresenta real- al risveglio primaverile. L’orto rappresenta la mente lo stile ornamentale dell’epoca. zona più completa e complessa per la mole di I percorsi del Viridarium consentono di sco- piante coltivate e per l’allestimento didattico prire le principali specie da frutto, arbusti sel- delle stesse. Oltre 180 specie sono state suddi- vatici, alberi e alberelli, piccoli frutti selvatici vise in diciotto aiuole tematiche: che circondavano il castello oltre a essere par- te integrante del paesaggio naturale e agricolo 1. piante alimentari da foglia dell’epoca. Coltivare in pieno centro città pian- 2. piante alimentari da radice te come biancospino e azzeruolo, crespino e 3. legumi e cereali prugnolo, corniolo ed evonimo è una sfida che 4. cucurbitacee e ortaggi da frutto nel tempo ha dato grandi risultati, facendo del 5. piante aromatiche mediterranee ed erbe luogo un unicum nel suo genere: l’estetica e per condimenti l’ornamento tipici di un giardino sono in questo 6. piante aromatiche locali spontanee caso dati dall’insieme delle piante selvatiche. 7. piante tessili e per usi domestici All’ombra del castagno e dei noccioli, dell’acero 8. piante tintorie Palazzo Madama 2021 Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama 15
4. Sentiero in terra 9. “Il giardino di Maria” le “rarità” botaniche non comuni da ritrovare stabilizzata 10. piante decorative nei giardini possiamo citare: nel Viridarium 11. piante tossiche e malefiche - mandragora (Mandragora officinarium e 12. piante magiche e simboliche Mandragora autumnalis), piante simboli- 13. i segni della natura che e magiche 14. toccasana e panacee - castagna di terra (Bunium bulbocasta- 15. piante medicinali vulnerarie num), piante da radice 16. piante medicinali digestive e purgative - fagiolo d’Egitto (Dolichos lablab), legumi 17. piante medicinali espettoranti e febbrifughe - robbia (Rubia tinctorum), piante tintorie 18. piante per le donne - Rosa gallica versicolor, piante decorative (fig. 2) - Valeriana phu, piante per le donne Questo tipo di suddivisione riprende quanto - asparago selvatico (Asparagus officinalis), proposto nel giardino medievale di Dignac da piante aromatiche locali Michel Botineau e diventa uno strumento pre- zioso per trattare materie tra loro connesse L’interesse del pubblico per la botanica e il come etnobotanica, agricoltura, farmacia, me- giardino ha portato negli anni a inserire alcune dicina, alimentazione, simbolismi, magia e so- collezioni di specie e cultivar più moderne che prattutto analizzarle in un periodo storico ben consentono di raccontare l’evoluzione di piante preciso. Le piante proposte nelle aiuole sono ornamentali, da orto o da frutto nel corso dei se- in prevalenza perenni, ma ogni anno si alter- coli: troviamo dunque una collezione di ellebori, nano piante stagionali, bulbose e nuove specie, alcune rose di inizio Novecento e una serie di or- in modo da incuriosire i visitatori e rendere il taggi antichi piemontesi che testimoniano l’evo- percorso del giardino diverso e stimolante. Tra luzione agronomica delle piante più amate o utili. 16 Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama Palazzo Madama 2021
Scelte e adattamenti di allestimento e segnaletica La gran varietà e diversità di specie ha spinto il museo a modificare il nome da Giardino del Castello a “Giardino Botanico Medievale” e, con l’occasione dei dieci anni dall’inaugurazione, di rivedere i percorsi e la segnaletica, oltre a dedi- care un biglietto esclusivo per la visita del giar- dino, garantendo così una migliore fruizione e visibilità dello spazio. Il termine “Giardino Botanico” sta a indicare la valenza scientifica della collezione di piante che sono cartellinate con indicazione del nome comune italiano e del nome scientifico su un supporto in tavolette di ardesia sostenute da bacchette in metallo (fig. 3). Il termine “medie- vale” evidenzia il periodo storico di riferimen- to e riconduce tutte le piante coltivate a una precisa epoca storica, consentendo a visitatori, appassionati e professionisti di osservare e am- mirare piante del passato, riscoprendone usi e metodi di coltivazione antichi. I percorsi sono stati rivisti andando a sostituire buona parte del tavolato in legno, ammalorato e con rischio di inciampo tra le fessure, a fa- vore di una terra stabilizzata ricoperta da sab- bia cementizia, che simula un camminamento naturale sia come colore sia come struttura. Nell’orto i tronchetti di legno dei sentieri ori- ginali a circondare tutte le aiuole si sono com- pletamente degradati nel tempo: sono dunque stati ricoperti da una sabbia grossolana che rende più stabile e sicuro il passaggio dei visi- tatori. Entrambi gli interventi sono stati effet- tuati nell’ottica di una migliore gestione dello bilità (nuova mappa tattile e QR code con au- 5. Segnaletica spazio, ottimizzando i costi di realizzazione e dio esplicativi del giardino; fig. 5). del giardino in corten verniciato manutenzione (fig. 4). Il nuovo biglietto “Giardino” consente al visitato- con mappa tattile La segnaletica originale, applicata su strutture re di effettuare una visita dedicata e favorisce la lignee, è stata interamente sostituita con dei fidelizzazione di torinesi e appassionati che tor- totem in acciaio corten verniciato. Non è va- nano a scoprire fioriture e nuove piante. Il Giar- riata la collocazione e nemmeno il contenuto; dino Botanico Medievale è dunque oggi un im- evidenziamo l’aggiunta di un nuovo totem de- portante luogo di conservazione e valorizzazione dicato a “Piante, erbe e fiori” e il miglioramento di piante che hanno fatto la storia e meritano di della segnaletica rivolta alle persone con disa- essere conosciute e apprezzate dal pubblico. BIBLIOGRAFIA Mattirolo O., La vegetazione del fossato di Palazzo Ma- dama in Torino, in “Memorie della Società italiana delle Scienze “, serie 3a, tomo XXII, 1923 (consultato in estratto). Bilimoff M., Promenade dans le jardins disparus. Les plantes au Moyen Age d’après les Grandes Heures d’An- Arnaldi di Balme C. (a cura di), Il giardino del Castello, ne de Bretagne, Editions Ouest-France, Rennes 2005. Mondadori-Electa, Milano 2011. Botineau M., Les plantes du jardin medieval, Éditions Be- lins, Paris 2003. Palazzo Madama 2021 Il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama 17
Puoi anche leggere