Delocalization and metropolitan growth - first evidence in USA - Detroit - industrial corridors and railway lines - Facoltà di Lettere e ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Delocalization and metropolitan growth – first evidence in USA Detroit – industrial corridors and railway lines Conti e altri, Geografia dell’economia mondiale, UTET
«In un ventennio (1967-1988) lo stock di investimento estero diretto risulta essersi decuplicato, passando da 112 a 1.140 miliardi di dollari. Per tutti gli ultimi vent'anni il capitale direttamente investito all'estero è cresciuto un po' più rapidamente del reddito mondiale: in rapporto a quest'ultimo, esso è passato dal 4,0% al 6,7% tra il 1967 e il 1988. Fino al 1980 l'investimento diretto è cresciuto meno rapidamente del commercio mondiale, mentre nel decennio ottanta la sua crescita ha sopravanzato quella del commercio». http://www.treccani.it/enciclopedia/imprese- multinazionali_%28Enciclopedia_delle_scienze_sociali%29/ 17/03/2015 2
Il quadro localizzativo della multinazionalizzazione: concentrazione e spostamento ad est Il quadro spaziale della multinazionalizzazione è quello di una progressiva concentrazione in termini di imprese e paesi coinvolti. I paesi sviluppati continuano a polarizzare gli IDE in entrata ed uscita, mentre i paesi in via di sviluppo sono interessati in una misura quasi pari al 30% in entrata, con particolare riguardo alle aree Sud, Est, Sud-Est asiatico, all’America Latina e all’Europa Orientale e Centrale. Pur con vari differenziali interni, che vedono per esempio un rafforzamento dell’U.E. rispetto agli Stati Uniti ed un incremento del Giappone come paese beneficiario degli IDE in entrata oltre che in uscita, a polarizzare lo spazio degli investimenti internazionali è la Triade, Stati Uniti, Giappone, Unione Europea e la sua area di influenza. I dati sulle fusioni e le acquisizioni suggeriscono una decisa tendenza alla formazione di grandi oligopoli a livello internazionale, e sul piano spaziale una concentrazione del potere all’interno dei paesi avanzati.
Imprese transnazionali o multinazionali Sono state individuate quattro generazioni di multinazionali 1)Di prima generazione: periodo coloniale, diverse imprese europee stabilirono all’estero attività per l’estrazione di risorse naturali e di materie prime 2)Di seconda generazione, imprese multinazionali o transnazionali rivolte alla penetrazione dei mercati 3)Di terza generazione, le imprese multinazionali che hanno delocalizzato nella ricerca di specifici vantaggi (minori costi del lavoro, legislazione più elastica…) 4)Di quarta generazione, legate agli investimenti verticali
IDE orizzontali e verticali Nelle multinazionali di seconda generazione, l’IDE è un’alternativa all’esportazione ed è in genere guidato dal mercato. Si tratta allora di IDE orizzontali, il cui scopo è servire meglio il mercato locale e superare le barriere protezionistiche all’entrata. In questo caso le filiali all’estero non sono specializzate in una particolare fase del processo produttivo ma si replicano identiche in ogni contesto nel quale si localizzano. I prodotti possono essere del tutto uguali oppure adattarsi alle preferenze locali. Tuttavia l’organizzazione sarà la stessa. Gli investimenti diretti verticali sono invece guidati da fattori di costo, e richiedono la disintegrazione verticale dell’impresa, con la scomposizione del ciclo produttivo in differenti fasi e unità produttive alcune delle quali verranno trasferite all’estero.
Modelli interpretativi La visione di S.Hymer (1968, 1976), uno dei primi economisti ad occuparsi del fenomeno e a porsi il problema del perchè localizzarsi all’estero piuttosto che stabilire forme più leggere di collaborazione tra imprese. Le più importanti ragioni si legano: a) alla conoscenza dei meccanismi e delle istituzioni del paese lavorando sul luogo; b) al vantaggio di sfruttare fattori specifici legati proprio alla localizzazione estera: conoscenze tecnologiche locali, accesso ai finanziamenti locali…
Teoria eclettica di Dunning (1977-) Secondo Dunning, i vantaggi possono essere di tre tipi: vantaggi connessi con il mantenimento della proprietà di fattori come la conoscenza tecnologica, il capitale, le capacità manageriali; vantaggi connessi con l’internalizzazione delle funzioni, per cui si tratta di scegliere se continuare ad essere integrata verticalmente e orizzontalmente nel proprio paese o scegliere di aprirsi alla struttura multinazionale; vantaggi connessi con la localizzazione, ossia con la possibilità di sfruttare le caratteristiche e le dotazioni di paesi diversi. Secondo Dunning, l’impresa tenderà a scegliere la multinazionalizzazione, tramite investimento diretto estero soltanto quando potrà mantenere i vantaggi di proprietà, godere dei vantaggi dell’internalizzazione, sfruttare appieno i vantaggi localizzativi offerti da altri paesi. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 12
Caratteri di un paese che possono attrarre Investimenti Diretti Esteri 10/04/2019 Prima lezione Pagina 13
Il quadro presenta due gruppi di caratteri che si potrebbe facilmente far rientrare nel macro-ambiente o nell’ambiente sociale dell’impresa, considerando che si tratta di fattori politici e sociali, con particolare attenzione alla stabilità politica ed ai regimi di mercato e fiscali; e all’insieme degli incentivi per la produzione e per l’accoglienza degli investimenti dall’estero. Più nello specifico, la seconda parte dello schema fa riferimento ai fattori di localizzazione secondo l’orientamento dell’impresa, che sono in larga misura diversi a seconda questa sia orientata dalla ricerca di mercati di sbocco, allo sfruttamento di risorse naturali, alla minimizzazione dei costi. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 14
La globalizzazione Il termine globalizzazione suggerisce un cambiamento radicale nel modo di vivere e produrre, percepito come una forza che pervade il mondo avvicinando spazi e persone. Sembra che per la prima volta ne abbia parlato negli anni Sessanta il sociologo canadese McLuhan: “oggi dopo oltre un secolo di impiego tecnologico dell’elettricità, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale che, almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio” (1964). Nel 1983 (Levitt) si utilizzava questo termine per esprimere una convergenza spinta dei mercati ed il superamento della teoria del ciclo di vita del prodotto: le imprese avevano smesso di esportare nei paesi meno ricchi soltanto i beni con mercato saturo nei paesi occidentali: pur con qualche adattamento rispetto ai caratteri della domanda locale, la tendenza era vendere a tutti lo stesso prodotto. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 22
Il termine globalizzazione si è diffuso in modo crescente negli anni ’90 ed ha raggiunto il massimo livello di popolarità tra il 2000 ed il 2001. Nel 2001 Le Monde ha, ad esempio, fatto più di 3500 riferimenti alla globalizzazione. Ma da allora le cifre sono iniziate a diminuire in modo graduale (più dell’80% entro il 2006). Dallo scoppio della crisi finanziaria del 2007, l’utilizzo della parola globalizzazione nei principali giornali, come il New York Times ed il Financial Times si è ulteriormente ridotto. La globalizzazione sta uscendo di scena? http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-02-02/addio-globalizzazione- 180111.shtml#continue
Sebbene se ne intravedessero già gli effetti sui modelli di consumo e anche sulla cultura dei paesi coinvolti, la globalizzazione identificava principalmente un fenomeno d’impresa e di mercato; successivamente si è affermata l’idea di una struttura globalmente integrata, in cui tutta la catena del valore, dall’innovazione alla distribuzione, aveva come riferimento strategico lo spazio mondiale. Di qui, la globalizzazione come avvicinamento delle genti e dei consumatori sembrava diretta conseguenza di quella fitta rete di relazioni economiche originata dalla disintegrazione dell’impresa nello spazio. Grandi trasformazioni nell’assetto politico, economico, finanziario, culturale, sociale, ambientale prendono complessivamente il nome di globalizzazione. La globalizzazione come annullamento di tempo e spazio la nascita del “villaggio globale” La speranza di giustizia, equità, uguaglianza, integrazione, prossimità, cooperazione ….. Il villaggio globale….. E la compressione spazio-temporale
Compressione spazio-temporale di D. Harvey
https://web.uniroma1.it/memotef/sites/default/files/file%20lezioni/Celata_SviluppoLocale_6_ 2018.pdf
www.treccani.it
www.treccani.it
www.treccani.it
La globalizzazione indica un fenomeno di progressivo allargamento della sfera delle relazioni sociali sino ad un punto che potenzialmente arriva a coincidere con l'intero pianeta. Interrelazione globale significa anche interdipendenza globale, per cui sostanziali modifiche che avvengono in una parte del pianeta avranno, in virtù di questa interdipendenza, ripercussioni anche in un altro angolo del pianeta stesso, in tempi relativamente brevi. Per globalizzazione si definisce un insieme di fenomeni di elevata intensità e rapidità su scala mondiale, in campo economico, sociale, culturale, tendenti a: - superare le barriere materiali e immateriali alla circolazione di persone, cose, informazioni, conoscenze e idee; - uniformare condizioni economiche, stili di vita Al di la’ di speranze e slogan cosa c’e’ di nuovo e diverso? Tutto il novecento e’ stato un secolo di integrazione… un’ipotesi è che esistano diverse dimensioni della globalizzazione 10/04/2019 Prima lezione Pagina 32
Esisterebbe una globalizzazione in senso stretto, che rispecchia una mutazione qualitativa delle componenti dell’integrazione che comprende le seguenti dimensioni: - Conoscenza, innovazione, tecnologia; - Potere economico (concentrazione); - Finanza (reti); - Cultura e informazione. E poi una accelerazione quantitativa in processi già noti: - Multinazionalizzazione, dove si registra un aumento nel volume e nella logica degli IDE; - Internazionalizzazione, come progressivo avvicinamento dei mercati. Dunque tre dimensioni (Camagni): 1. la globalizzazione in senso stretto, che comprende le dimensioni: della tecnologia; delle informazioni; della cultura; della finanza; 2. la multinazionalizzazione, come mutamento nel volume e nella logica degli Investimenti Diretti Esteri 3. l’internazionalizzazione, come avvicinamento dei mercati
La distinzione serve a sottolineare come l’internazionalizzazione e la multinazionalizzazione non siano assolutamente fenomeni nuovi, mentre lo è la globalizzazione della tecnologia, della finanza, della cultura, dell’informazione. In effetti, tutto il novecento è stato contrassegnato dal processo di internazionalizzazione dei mercati, per cui le economie nazionali sono state progressivamente integrate dall’infittirsi degli scambi; così come il processo di de-localizzazione multinazionale delle grandi imprese industriali, come si è visto, ha assunto la sua forma più moderna già a partire dal secondo dopoguerra. Eppure, l’internazionalizzazione delle economie è qualcosa di molto diverso dalla globalizzazione dell’economia, nella quale i concetti di internazionalizzazione e multinazionalizzazione hanno assunto volumi e modalità del tutto nuove. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 34
Globale non è sinonimo di internazionale, perché tra i due termini c’è la stessa differenza che segna il passaggio tra due epoche, quella fordista e quella post- fordista: l’internazionalizzazione fordista riguardava poche imprese, di grandi dimensioni, mentre tutte le altre operavano in larga misura nei propri paesi di origine rivolgendosi all’estero per gli approvvigionamenti e per le vendite; gli Stati nazionali mantenevano un controllo sui rispettivi territori e gli scambi avvenivano sostanzialmente in modo rispondente ai differenziali nazionali in risorse, imprese, capacità di scambio. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 35
Fonte: Conti e altri, 2004; per il punto 10 Rullani E., 1997.
“La globalizzazione è dunque, la prima forma che l’internazionalizzazione assume nell’economia postfordista, in cui le relazioni transnazionali non nascono da differenziali nazionali artificialmente creati o mantenuti dalla sovranità politica degli Stati sui rispettivi territori, ma dall’estensione transnazionale di reti di divisione del lavoro, che usano l’interazione comunicativa e cooperativa per scoprire e mettere in valore le rispettive complementarità”. (Rullani) Non è più il caso di alcune imprese che spostavano all’estero parti del processo produttivo o stabilivano in mercati internazionali punti e catene di distribuzione; in epoca di globalizzazione, tutta la catena del valore si estende a livello mondiale cambiando le regole della produzione. 10/04/2019 Prima lezione Pagina 37
Imprese transnazionali http://www.smartweek.it/dove-vengono-prodotti-gli-iphone-un- infografica-ne-spiega-il-lungo-tragitto-fino-al-consumatore/
17/03/2015 43
17/03/2015 45
17/03/2015 47
17/03/2015 49
Annex table 24. The world's top 100 non-financial MNEs, ranked by foreign assets, 2016 a (Millions of dollars and number of employees) Ranking by: Assets Sales Employment Foreign b c d TNI b TNI Corporation Home economy Industry Foreign Total Foreign Total Foreign Total assets (Per cent) 1 38 Royal Dutch Shell plc United Kingdom Mining, quarrying and petroleum 349 720 411 275 152 018 233 591 67 000 92 000 74,3 2 63 Toyota Motor Corporation Japan Motor Vehicles 303 678 435 958 173 529 254 753 148 941 348 877 60,2 3 36 BP plc United Kingdom Petroleum Refining and Related 235 124 263 316 140 683 183 008 43 598 74 500 74,9 4 24 Total SA France Petroleum Refining and Related 233 217 243 468 110 255 141 526 70 496 102 168 80,9 5 20 Anheuser-Busch InBev NV Belgium Food & beverages 208 012 258 381 39 507 45 517 163 177 206 633 82,1 6 61 Volkswagen Group Germany Motor Vehicles 197 254 431 888 192 093 240 366 346 715 626 715 60,3 7 67 Chevron Corporation United States Petroleum Refining and Related 189 116 260 078 54 160 110 484 28 704 55 200 57,9 8 68 General Electric Co United States Industrial and Commercial Machinery 178 525 365 183 70 352 123 692 191 000 295 000 56,8 9 79 Exxon Mobil Corporation United States Petroleum Refining and Related 165 969 330 314 121 881 218 608 35 725 71 100 52,1 10 58 Softbank Corp Japan Telecommunications 145 611 220 296 45 324 82 166 42 032 63 591 62,5 11 23 Vodafone Group Plc United Kingdom Telecommunications 143 574 165 367 44 602 52 238 75 666 105 300 81,4 12 64 Daimler AG Germany Motor Vehicles 138 967 256 127 143 547 169 555 112 430 282 488 59,6 13 32 Honda Motor Co Ltd Japan Motor Vehicles 130 067 169 537 112 614 129 228 143 424 208 399 77,6 14 86 Apple Computer Inc United States Computer Equipment 126 793 321 686 139 972 215 639 45 721 116 000 47,9 15 26 BHP Billiton Group Ltd Australia Mining, quarrying and petroleum 118 953 118 953 29 751 30 912 10 993 26 827 79,1 16 42 Nissan Motor Co Ltd Japan Motor Vehicles 116 612 164 734 88 651 108 189 87 584 152 421 70,1 17 51 Siemens AG Germany Industrial and Commercial Machinery 115 251 140 309 67 737 88 346 136 890 351 000 65,9 18 71 Enel SpA Italy Electricity, gas and water 111 240 164 010 37 622 75 898 30 124 62 080 55,3 19 17 CK Hutchison Holdings Limited Hong Kong, China Retail Trade 110 515 130 677 26 050 33 474 263 900 290 000 84,5 20 57 Mitsubishi Corporation Japan Wholesale Trade 107 860 140 879 20 360 59 317 52 251 68 247 62,5 21 35 Glencore Xstrata PLC Switzerland Mining, quarrying and petroleum 107 077 124 600 97 927 152 948 115 820 154 832 74,9 22 29 Telefonica SA Spain Telecommunications 106 765 130 327 43 504 57 568 99 216 127 323 78,5 23 65 Eni SpA Italy Petroleum Refining and Related 106 408 131 280 35 510 61 690 12 626 33 536 58,8 24 8 Nestlé SA Switzerland Food & beverages 106 319 129 467 89 307 90 804 317 954 328 000 92,5 25 69 BMW AG Germany Motor Vehicles 106 244 198 730 88 934 104 174 36 670 124 729 56,1 26 53 Johnson & Johnson United States Pharmaceuticals 104 274 141 208 34 079 71 890 93 339 126 400 65,0
Crescita economica 17/03/2015 52
Potere economico 17/03/2015 53
http://zambia.opendataforafrica.org/nwnfkne/world-gdp-ranking-2018-gdp-by- country-data-and-charts
http://zambia.opendataforafrica.org/nwnfkne/world-gdp-ranking-2018-gdp-by- country-data-and-charts
Ricerca e sviluppo 17/03/2015 56
Ricerca e sviluppo delle imprese 17/03/2015 57
Ricerca e sviluppo nei prodotti 17/03/2015 58
Puoi anche leggere