ECONERRE - Debutto in Borsa da superstar per la GVS

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ECONERRE - Debutto in Borsa da superstar per la GVS
ECONERRE - Debutto in Borsa da superstar
per la GVS

E’ il momento di GVS: l’azienda di Zola Predosa, che produce DPI, è sbarcata a Piazza Affari. Forte
internazionalizzazione: 13 stabilimenti di produzione in Italia e nel mondo e oltre 2.400 persone. Da
40 anni GVS, attenzione a ricerca, sviluppo e innovazione. Nel 2019, ricavi pari a 227 milioni

di Stefano Catellani

Il primo vero debutto sul listino principale di Piazza Affari è arrivato dall’Emilia-Romagna.

La prima matricola del 2020 sul MTA è stata la bolognese GVS Filter Technology che riporta a
52 il numero delle società quotate localizzate lungo la via Emilia.

GVS aveva iniziato le procedure preliminari già nell’autunno e l’amministratore delegato Massimo
Scagliarini (foto sotto) non ha rallentato la marcia verso la Borsa nonostante il superlavoro legato
alla pandemia Covid 19.
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GVS infatti produce Dpi, gli ormai famosi “dispositivi di protezione individuale” e per far fronte
alla super richiesta di mascherine ha messo in moto in tempi record nuove linee produttive sia nel
quartier generale a Zola Predosa sia nei poli produttivi all’estero.

Per completare l’agenda nei primi mesi di quest’anno, GVS ha anche acquisito un nuovo stabilimento
produttivo rilevato da Haemonetics a Fajardo (Porto Rico). L’accordo prevede lo sviluppo e la
fornitura di filtri per il trattamento del sangue (leucodeplezione) per il gruppo Haemonetics. La
combinazione del know-how tecnico e del network distributivo globale dei due gruppi permetterà a
GVS di rafforzare ulteriormente la propria presenza nel mercato della leucodeplezione.

GVS, in un certo senso è un ritorno alle origini
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Tutto infatti è iniziato nel 1979 quando Grazia Valentini con il supporto del padre Renato, uno dei
primi progettisti italiani di stampi a inserto, fondò la GVS, dedicata inizialmente alla produzione di
filtri medicali per il trattamento del sangue, a cui, successivamente, è stata affiancata la
realizzazione di un’ampia gamma di prodotti nel settore della filtrazione che ha conseguito
rapidamente notevoli successi e ha ricevuto riconoscimenti a livello mondiale.

L’Ipo ha sollecitato attenzioni sia da investitori italiani che esteri: la domanda ha superato di sei
volte l’offerta (richieste per oltre 3,4 miliardi).

Hanno investito in GVS i fondi d’investimento a lungo termine di matrice inglese e americana che
hanno sottoscritto tranche dell’offerta globale (vendita di azioni da parte dei soci e aumento di
capitale dedicato).

E’ la seconda più rilevante quotazione in Europa per ammontare raccolto, pari a 570,5
milioni di euro in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe.

Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana e Barbara Lunghi, head of primary
markets di Borsa Italiana, hanno sottolineato che: “Una realtà industriale emiliana, innovativa,
competitiva sui mercati globali incontra l’apprezzamento di investitori nazionali e internazionali e
arricchisce il listino principale. Siamo lieti di dare il benvenuto in Borsa Italiana a GVS che ha visto
premiato dai mercati il proprio coraggio, con una domanda complessiva che, al prezzo di offerta, ha
superato 6 volte il quantitativo di azioni offerto. Questa operazione rappresenta la prima nuova
quotazione dell’anno sul Mercato Telematico, ci auguriamo che il successo di GVS incoraggi altre
eccellenze imprenditoriali italiane ad utilizzare il mercato dei capitali.”

Ha aggiunto Massimo Scagliarini, amministratore delegato di GVS “Oggi, con l’ingresso in Borsa
si inserisce un altro importante tassello nel nostro progetto di crescita, che rappresenta il
riconoscimento di solide fondamenta costruite con impegno e passione in 40 anni di attività. Il nostro
team di oltre 2.400 persone in tutto il mondo, che interpreta a pieno i valori di GVS, ci ha permesso
di raggiungere questo risultato. GVS – ha sottolineato l’a.d. –ha forti radici italiane e opera a livello
globale con 20 sedi e 14 impianti di produzione. Siamo orgogliosi che la comunità finanziaria abbia
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apprezzato il nostro modello di business. La quotazione in Borsa è il punto di partenza di una nuova
fase e siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che ci attendono”.

I grandi nomi ci sono tutti JP Morgan, Fidelity, Invesco e Janus Henderson, Kairos e Amber.

I numeri in Borsa

Un successo che ha spinto i vertici di GVS a riposizionare la guidance del prezzo rivista e ristretta
rispetto all’iniziale forbice indicata inizialmente (7 – 8,3 euro) portando la forbice tra 8.00- 8,15 euro
che indicava una valutazione pre-market vicina a 1,3 -1,4 miliardi.

Il prezzo definitivo è stato fissato al massimo della forchetta a 8,15 euro per azione, valore che
attribuisce alla società una capitalizzazione record intorno a 1,42 miliardi di euro.

Il debutto a Piazza Affari è stato a suo modo storico, il primo in era Covid 19, senza il
consueto meeting di presentazione.

Massimo Scagliarini però la tradizionale prima campana di avvio quotazione l’ha suonata, insieme
al fratello Marco, e video collegato c’era anche l’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele
Jerusalmi.

Una cerimonia di ingresso in Borsa minimal (vedi il video) ma il debutto è stato più che
positivo: +21,72% a 9,92 euro per azione e non poteva essere diversamente viste le richieste
pervenute nell’ambito del collocamento istituzionale.

Il titolo nella prima giornata di contrattazioni ha toccato il suo primo massimo a 9,96 euro e secondo
molti analisti i 10 euro per azione arriveranno presto come del resto il passaggio nel segmento Star.
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Sono state assegnate 70.000.000 azioni, di cui 10.000.000 di nuova emissione rivenienti da un
aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione e 51.000.000 poste in vendita da GVS e
9.000.000 azioni sottostanti all’opzione greenshoe concessa da GVS Group ai joint global
coordinators. In caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe, il flottante delle azioni GVS
sarà pari a circa il 40,0% del capitale sociale della società, e GVS deterrà 105.000.000 azioni
corrispondenti a circa il 60,0% del capitale sociale totale. In tema di dividendi la politica decisa
da Massimo Scagliarini è chiara: GVS prevede come obiettivo quello di distribuire dividendi per
un ammontare compreso tra il 30% ed il 50% dell’utile netto consolidato di periodo di pertinenza del
gruppo, subordinatamente ai piani strategici di investimento (incluse eventuali operazioni di
acquisizione e di aggregazione in generale) e al mantenimento dell’equilibrio della struttura
finanziaria del gruppo (e nel rispetto dei covenant finanziari).

L’ingresso in Borsa di GVS

Record su record

In caso di integrale esercizio della greenshoe, il ricavato complessivo spettante a GVS Group sarà
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pari a 489 milioni. Nell’ambito dell’Offerta, Goldman Sachs International e Mediobanca – Banca di
Credito Finanziario spa agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners.
Mediobanca – Banca di Credito Finanziario spa agisce altresì in qualità di sponsor per l’ammissione
a quotazione delle Azioni sul MTA. Lazard agisce in qualità di advisor finanziario della società.
Alirahealth agisce in qualità di independent strategic advisor. White & Case agisce in qualità di
consulente legale, mentre Clifford Chance come consulente legale dei joint global coordinators e
joint bookrunners. La società incaricata della revisione legale dei conti di GVS è
PricewaterhouseCoopers spa.

Un successo dopo l’altro

GVS, non è un fenomeno da “bolla” delle mascherine, quelle che usiamo ogni giorno. Quest’anno ne
produrrà 7 milioni di pezzi, ma sono per uso professionale-ospedaliero.

La famiglia Scagliarini, che controlla GVS, ha scelto la Borsa per sostenere la crescita, ma
mantenendo il 60% del capitale e il 75% dei diritti di voto (voto maggiorato già efficace per i vecchi
azionisti, gli altri dovranno aspettare 24 mesi).

Blindata, quindi, ma ancora in crescita. La società chiuderà il 2020 con un balzo dei ricavi a 320
milioni e 98 di Ebitda rispetto ai 62 milioni dell’anno scorso. Il margine Ebitda, che già nel 2019 era
del 27%, quest’anno salirà al 31%. La matricola bolognese è stata collocata per il 43% presso
investitori Uk, per il 36% Us, per il 14% europei e solo per il 5% italiani

Chi conta in GVS

Oltre ai riconfermati Grazia Valentini (presidente), Massimo (a.d.) e Marco Scagliarini, Mario
Saccone e Matteo Viola ci sono state quattro new entry, gli indipendenti. Garantite ampiamente le
quote rose con l’arrivo di Nadia Buttignol (manager della vicentina Palladio Finanziaria), Michela
Schizzi (dirigente di Snam) e soprattutto Arabella Caporello, già ai vertici del fondo
Investindustrial di Andrea Bonomi e per due anni (2016-2018) direttore generale del Comune di
Milano.
Ma l’innesto sicuramente di maggior rilievo e di risalto per il mercato è quello di Alessandro Nasi
(foto sopra), compagno della nota modella Alena Seredova. Il vicepresidente di Exor, la holding di
controllo della famiglia Agnelli-Elkann, ex Jp Morgan e a lungo manager della galassia Fca, ha
accettato l’invito degli Scagliarini. Per il cugino di John e Lapo Elkann si tratta del primo incarico in
un board che non sia collegato alla galassia familiare.

Gvs, un percorso a tappe di successo

Le tappe significative della storia GVS hanno molti punti di contatto con il mondo della finanza e
con i fondi di investimento che sono stati il naturale trampolino per la quotazione in Borsa. Nel
2001 il fondo di private equity B Group acquisisce una quota di minoranza (pari a circa il 20%) di
GVS – quota poi riacquistata nel 2006 dalla famiglia Scagliarini – al fine di promuovere e supportare
la crescita del Gruppo, con l’apertura di nuovi uffici commerciali in Cina, negli Stati Uniti e in
Messico e di nuovi stabilimenti produttivi in Italia a Manocalzati (Av) e USA. Nel 2004 GVS apre il
nuovo ufficio commerciale di Guadalajara, in Messico. Nel 2007 lo stabilimento produttivo
brasiliano raddoppia la propria capacità produttiva e tra il 2007 e il 2009 il Gruppo acquisisce
nuove società in Cina, in Spagna, in Italia e nel Regno Unito.

Tra il 2011 e il 2015

Nel 2011 il fondo di Private Equity Mandarin Capital Partners acquisisce una quota di minoranza
(pari a circa il 18,2%) del capitale sociale della capogruppo GVS Group (quota poi riacquistata
nel 2015). In questi anni il Gruppo ha proseguito la propria espansione per linee esterne mediante
l’acquisizione di società e l’espansione del Gruppo mediante l’apertura di nuovi stabilimenti
produttivi in Cina, Porto Rico, Giappone, Regno Unito e negli Stati Uniti. Nel 2014 inoltre
vengono aperte GVS Korea e GVS Russia. A partire dal 2015, prosegue l’espansione degli
stabilimenti produttivi del Gruppo in Italia, in Romania e nel Regno Unito e il Gruppo acquisisce
una società di produzione di maschere usa e getta in Brasile, un produttore di dispositivi di
protezione Biohazard in Italia oltre ad una società in Svezia.

Poi 2017 e 2019, fino al 2020

GVS acquisisce il gruppo statunitense Kuss, attivo a livello globale nella produzione e
commercializzazione di filtri strainer per i settori automotive, sport & utility e Off road. GVS avvia
un nuovo stabilimento produttivo in Messico tramite la controllata GVS Mexico.

Nel primo trimestre 2020 GVS ha realizzato ricavi totali per 60,5 milioni, in aumento rispetto ai 57,9
dello stesso periodo del 2019. Il margine operativo lordo è salito da 16,4 a 17,4 milioni.

L’utile netto è sceso da 9,7 a 8,6 milioni in virtù dei forti investimenti avviati. La GVS ormai da anni
è tra i leader mondiali nella fornitura di soluzioni filtranti per applicazioni nei settori Healthcare &
Life Sciences, Energy & Mobility and Health & Safety.
Attenzione ai mercati

La forte tendenza all’internazionalizzazione ha portato all’apertura di 13 stabilimenti di
produzione situati in Italia, Regno Unito, Brasile, USA, Cina, Messico e Romania e di 6 uffici
commerciali in Russia, Turchia, Argentina, Giappone, Cina e Corea. Da 40 anni GVS dedica una
grande attenzione alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione delle proprie linee di prodotti e
processi produttivi, migliorando costantemente la propria capacità di proporre soluzioni in grado di
supportare efficacemente i bisogni dei propri clienti. Il gruppo produce una vasta gamma di filtri
standard che soddisfano i più elevati standard di qualità richiesti, anche per applicazioni
tecnologicamente avanzate o strategiche. Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, il gruppo GVS
ha registrato ricavi da contratti con i clienti pari a 227 milioni e un ebitda normalizzato pari a 62
milioni.

                             Direttore responsabile: Claudio Pasini. Segreteria di redazione c/o Unioncamere
 Viale Aldo Moro, 62 – 40127 Bologna (BO) – Tel. 051 637 70 26 – Fax. 051 637 70 50 – Email: comunicazione@rer.camcom.it
 “Econerre-economia Emilia-Romagna” (Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6285 del 27 aprile 1994 – Iscrizione ROC – Registro Operatori
 Comunicazione n. 26898)
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