IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas

Pagina creata da Nicolo' Tedeschi
 
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IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
IL DISEGNO: STORIA,
                                FUNZIONE E PROTAGONISTI
        a cura di
       A. Mariani
                                PREREQUISITI
                                • Conoscenza della funzione del disegno nelle botteghe d’arte medievale; della funzione
                                  e della tecnica della sinòpia per gli affreschi; dei codici come fonte per la nascita del
                                  disegno.
                                • Conoscenza della nascita del disegno dal vero nel Trecento e della funzione dei libri di
                                  modelli e dei taccuini degli antichi.

                                OBIETTIVI
                                • Conoscenza dell’evoluzione tecnica e funzionale del disegno dal Quattrocento all’Ot-
                                  tocento.
                                • Conoscenza delle diverse tipologie e degli ambiti specialistici del disegno.
                                • Conoscenza delle tecniche e dei supporti del disegno.

                                Collegamenti pluridisciplinari: Scienze motorie e sportive, Scienze naturali, Storia del tea-
                                tro, Discipline grafiche.

       A.                       IL QUATTROCENTO:
                                IL DISEGNO COME STRUMENTO PER CONOSCERE L’UOMO E LA NATURA

                                  Il Quattrocento è il secolo dei profondi            Quasi tutte inventate fra il Quattrocento
                                mutamenti circa la definizione e il ruolo          e il Cinquecento, queste tecniche nel cor-
                                del disegno, sia nella teoria artistica sia in     so del tempo non hanno subìto modifiche
                                ambito pratico.                                    sostanziali, giungendo inalterate (eccetto
                                  Come avviene per l’incisione, anche il           per i componenti, laddove le sostanze na-
                                disegno si diffonde a partire dall’introdu-        turali minerali e organiche sono state so-
                                zione in Europa del nuovo supporto dato            stituite con composti chimici) fino ai no-
                                dalla carta, fabbricata dalla macerazione          stri giorni.
                                di fibre vegetali o di cenci di lino o cotone.        Nel Quattrocento non viene meno il ruo-
                                La prima cartiera sorge in Italia a Fabriano       lo didattico riconosciuto al disegno già du-
                                alla fine del Duecento. Ma in principio la         rante il Medioevo: il giovane apprendista
                                produzione della carta è ancora ridotta e il       pittore disegnava esercitandosi a copiare
                                suo uso è limitato ai documenti scritti.           da modelli forniti dal maestro.
                                  Con il perfezionamento dei sistemi di               A questa necessità didattica provvedeva-
                                fabbricazione e il miglioramento della             no i libri di modelli, che raccoglievano co-
                                qualità del prodotto, unitamente al nuovo          pie da opere antiche e repertori di forme
                                prestigio sociale riconosciuto all’artista nel     decorative ad uso della bottega; inoltre, i
                                Quattrocento e all’elevato valore intellet-        bestiari e i libri di viaggio, sui quali gli ar-
                                tuale conferito alla fase progettuale dell’o-      tisti fissavano spunti visivi ritenuti interes-
                                pera d’arte, il disegno acquista sempre            santi, costituivano il bagaglio iconografico
                                maggiore importanza e diffusione. I raffi-         che il maestro tramandava agli allievi.
                                nati disegni a punta d’argento, su perga-          Questi libri rimasero in uso a Firenze an-
                                mena, cedono a poco a poco il passo alle           cora per tutto il Quattrocento.
                                molteplici tecniche che adottano la carta,            Anche in seguito, con la fondazione del-
                                ora facilmente reperibile a basso costo e          le Accademie d’Arte, la pratica di disegna-
                                ricercata per le maggiori possibilità espres-      re da modelli rimase una tappa fondamen-
                                sive. Sono tecniche che rendono più sem-           tale della formazione dell’artista, distin-
                                plice e immediato l’atto del disegnare, e          guendosi dall’attività volta a realizzare un
                                sono quindi particolarmente adatte a tra-          dipinto o una scultura. Si possono infatti
                                durre velocemente sulla carta un rapido            generalmente stabilire due categorie di di-
                                spunto visivo.                                     segni: il disegno funzionale, finalizzato al-

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS                                          IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI        1
IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
DALLO  SCHIZZO ALL’OPERA COMPIUTA:
                                                                      LE TAPPE DEL PROCESSO CREATIVO
                                                                      Pittori e scultori dalla fine del Trecento si sono serviti del
                                                                      disegno per lo studio e l’elaborazione delle loro opere nel-
                                                                      le varie fasi esecutive. Il disegno preparatorio, nella
                                                                      molteplicità delle sue manifestazioni, obbedisce a questo
                                                                      intento propedeutico, in vista cioè della stesura finale del-
                                                                      l’opera. A seconda del grado di compiutezza raggiunto, il
                                                                      disegno è definito nella trattatistica con una terminologia
                                                                      varia, e non sempre univoca. Va tenuto presente che i va-
                                                                      ri stadi, di cui qui viene offerta una sintesi esemplificativa,
                                                                      non implicano necessariamente il passaggio automatico a
                                                                      quello successivo, e che ciascuno ha un valore estetico au-
                                                                      tonomo.
                                                                      Lo schizzo e il primo pensiero coincidono con l’ideazione
                                                                      dell’opera, materializzano istantaneamente un’idea, un
                                                                      concetto, un’invenzione suggerita dall’immaginazione del-
                                                                      l’artista. È un disegno condotto con pochi e rapidi tratti
                                                                      sommari, a penna o a matita, a volte reso graficamente at-
                                                                      traverso macchie chiaroscurali. Corrisponde al nucleo pri-
                                                                      mordiale dell’opera d’arte, al suo primo concepimento, an-
                                                                      cora confuso e indefinito, ma estremamente libero.
                                                                      L’abbozzo rappresenta lo stadio immediatamente successi-
                                                                      vo allo schizzo, un disegno che, pur nell’incompiutezza
                                                                      formale, delinea una rappresentazione più strutturata nel
                                                                      contorno, sebbene ancora fluida, aperta a trasformazioni e
                                                       Sopra Fig. 1   varianti. Sia lo schizzo che l’abbozzo, in quanto forme “in
        Pontormo, La Visitazione, 1525 circa. Matita nera e biacca    movimento”, possono differire notevolmente rispetto all’o-
    su carta bianca ingiallita quadrettata a sanguigna, 32,6x24 cm.   pera finita. Il modello è invece il progetto definitivo e
                  Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
                                                                      compiuto nella definizione della scena, nei particolari e
    Disegno preparatorio per la celebre Visitazione della Pieve di
    Carmignano, dipinta intorno al 1528-1530.                         nell’ambientazione, pronto per essere presentato al com-
                                                                      mittente (detto anche presentation drawing o disegno
                                                                      magistrale o disegno contrattuale). Il modello poteva
                                                                      essere rifinito con lumeggiature a biacca per far risaltare il
                                                                      chiaroscuro, ombreggiato con l’inchiostro o colorato con
                                                                      acquerello per avvicinarlo al dipinto finito. Il modello può
                                                                      presentarsi costruito su una griglia di rette perpendicolari
                                                                      disegnate a matita o a carboncino, che definisce la qua-
                                                                      drettatura: essa divide la composizione in riquadri per fa-
                                                                      cilitare la trasposizione dell’immagine su un altro suppor-
                                                                      to di maggiori dimensioni, come la tela o la tavola, man-
                                                                      tenendo le stesse proporzioni del disegno.
                                                                      Il bozzetto è, come il modello, uno studio preparatorio
                                                                      ben definito, ma si distingue per l’impiego del colore; è in-
                                                                      fatti eseguito a tempera o a olio su supporti come la tela
                                                                      o il cartone.
                                                                      Al disegno preparatorio appartengono anche gli studi re-
                                                                      lativi ai singoli dettagli (panneggi, parti anatomiche,
                                                                      espressioni del volto, ecc.) della composizione finale, ela-
                                                                      borati a partire da modelli viventi. Oltre al modello viven-
                                                                      te, gli artisti fecero uso (uno dei primi è stato Fra’ Bartolo-
                                                                      meo) di manichini di legno, particolarmente idonei per
                                                                      studiare le posizioni del corpo. Tintoretto, invece, come ri-
                                                                      portano le fonti antiche, creava dei modelletti di cera o di
                                                                      creta, rivestiti e illuminati a lume di candela per studiare
                                                                      gli effetti chiaroscurali.

                                                                      A lato Fig. 2
                                                                      Carlo Maratta, Studio per Apollo, 1706 circa. Matita con rialzi di bianco
                                                                      su carta grigio-verde, 40,2x27 cm. Düsseldorf, Kunstmuseum.
                                                                      Molti artisti, fin dal Quattrocento, disseminano lo stesso foglio di partico-
                                                                      lari anatomici che si riferiscono alle figure che compariranno nel dipinto.

2       IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                        © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
A lato Fig. 3
         Antonio Pisanello,
       Studi per impiccati,
                 1430 circa.
Penna e inchiostro su carta,
            28,3x19,3 cm.
   Londra, British Museum.

Gli studi, tratti dal vero, si ri-
feriscono all’affresco con San
Giorgio e la Principessa (Vero-
na, Sant’Anastasia, 1437-38).

            A destra Fig. 4
    Domenico Ghirlandaio,
 Testa di donna, 1490 circa.
        Matita nera su carta,
   34,5x22 cm. Chatsworth,
     Devonshire Collection.

                                     la progettazione di un’opera pittorica, scul-     ideativo; e il disegno autonomo, costituito
                                     torea, architettonica o di arte applicata,        da schizzi e da disegni finiti, concepiti dal-
                                     della quale l’elaborazione grafica, distinta      l’artista come studio fine a se stesso.
                                     nelle varie fasi in cui si compone il disegno        Si è accennato al fatto che il Quattrocen-
                                     preparatorio, rappresenta il momento              to è l’epoca in cui il disegno giunge a nuo-

                       Fig. 5
         Antonio Pisanello e
               collaboratore,
   Gallo. Penna e inchiostro
 su carta preparata rossastra,
              17,5x20,5 cm.
          Collezione privata.

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IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
Sopra Fig. 6         va definizione nella teoria e nella prassi ar-   seo del Louvre di Parigi e al British Museum
          Sandro Botticelli,        tistica. Una delle maggiori innovazioni ri-      di Londra sono delineati a penna alcuni
           illustrazione per        guarda il concetto di modello, ora non più       particolari per l’affresco con la Partenza di
     La Divina Commedia,
1477-81. Inferno, XII canto.        inteso solo come esempio o prototipo da          San Giorgio in Sant’Anastasia a Verona.
   Penna su preparazione a          seguire che il maestro propone agli allievi e       Ma è soprattutto nella Firenze umanistica
            punta d’argento         tramanda in raccolte di libri, ma anche co-      che lo studio dal vero si arricchisce dei
             su pergamena.
 Roma, Biblioteca Vaticana.         me studio dal vero, cioè da modello reale.       maggiori apporti, benché assai pochi siano
                                       Su questo nuovo tipo di disegno viene         i fogli dei maestri del primo Quattrocento
Il pittore illustrò il capolavoro   impostata la didattica rinascimentale, in        che ci sono pervenuti.
di Dante con raffinati disegni      sintonia con l’antropocentrismo umanisti-           Nella seconda metà del secolo, Botticelli,
a punta d’argento, ripassati a
penna e in alcuni casi colora-      co. Nuovo valore è attribuito all’uomo nel       Filippino Lippi, Ghirlandaio si esercitano
ti a minio. L’opera era stata       suo aspetto fisico, ed è soprattutto la figura   assiduamente nel ritrarre modelli maschili,
commissionata da Lorenzo di         maschile, nuda o drappeggiata, in diversi        indagandone la struttura anatomica nelle
Pier Francesco de’ Medici. I
disegni botticelliani, i cui ori-   atteggiamenti e pose, ad essere ritratta, co-    proporzioni e in rapporto con i panneggi,
ginali su pergamena si conser-      stituendo il nuovo modello di riferimento.       senza considerare questi disegni come stu-
vano in parte alla Biblioteca          D’altro canto anche il modo di osservare      di preparatori per dipinti.
Vaticana e in parte al Museo        la natura da parte degli artisti, basandosi         Nasce così il disegno di figura, che fino
di Berlino, furono riprodotti a
stampa nel 1481 dall’incisore       sull’analisi del dato reale e non sui prototi-   all’Ottocento costituirà l’aspetto basilare
Baccio Baldini. La serie di di-     pi derivati dalla tradizione, determina una      dell’apprendistato dell’artista. Si cimente-
segni per l’opera di Dante co-      svolta importante: tanto che, come è stato       ranno nello studio della figura nuda le
stituisce uno dei più alti esem-
pi italiani di disegni applicati
                                    osservato, “la scoperta del naturale coinci-     maggiori personalità del Rinascimento:
all’illustrazione libraria.         derà con la scoperta del disegno” (Griseri).     Leonardo, con scopi prevalentemente
                                       Fra i primi a volgersi al disegno dal ve-     scientifici, di ricerca intorno al corpo uma-
      Sopra a destra Fig. 7         ro, distaccandosi dalla tradizione medie-        no; Raffaello, i cui fogli documentano le
       Leonardo, Nudi per la        vale dei libri di modelli, è Pisanello, che      tappe del percorso verso l’ideale classico;
      “Battaglia di Anghiari”
        e altri studi di figura,    nei suoi taccuini di disegni ritrae animali      Michelangelo, che dallo studio degli anti-
     1506-1508 circa. Penna         e personaggi con grande raffinatezza ese-        chi maestri approda alla formulazione di-
      e tracce di carboncino        cutiva, utilizzando questi studi desunti         namica e scultorea della figura.
       su carta, 25x19,5 cm.
    Torino, Biblioteca Reale.       dalla realtà come abbozzi preparatori per           Altro aspetto imprescindibile per la com-
                                    gli affreschi.                                   prensione del ruolo del disegno nel XV se-
                                       Nei disegni di Pisanello conservati al Mu-    colo è dato dalla trattatistica, cioè dall’in-

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IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
Sopra Fig. 8      sieme di scritti teorici e normativi sull’arte      del primo Quattrocento, ci sono pervenuti
    Paolo Uccello, Disegno      che assumeranno importanza crescente                pochissimi disegni e fra questi ancor più
   prospettico di un calice.    per la formazione culturale e intellettuale         rari sono gli studi di prospettiva. Una lacu-
         Disegno a penna e
 inchiostro su carta bianca,    dell’artista, contribuendo alla distinzione         na imputabile sia alla scarsa cura che si
                 34x24 cm.      fra artista e artigiano.                            aveva nel conservare fogli dal valore es-
     Firenze, Gabinetto dei        Già alla fine del Trecento, nel Libro del-       senzialmente funzionale e non estetico,
    Disegni e delle Stampe      l’arte, Cennino Cennini, oltre a fornire “ri-
                degli Uffizi.                                                       sia all’usura dei fogli stessi, che nelle bot-
                                cette” tecniche, considera il disegno “fon-         teghe venivano continuamente copiati e ri-
    Sopra a destra Fig. 9       damento dell’arte” sia pratico che teorico,         calcati dagli allievi. Così, di maestri qua-
             Paolo Uccello,     raccomandando all’apprendista pittore di            li Brunelleschi (al quale si deve l’invenzio-
    Studi di prospettiva per    esercitarsi ogni giorno in questa disciplina.       ne della prospettiva) e Masaccio non ci so-
    mazzocchio. Disegni a
    penna su carta bianca,         Anche nel trattato di Lorenzo Ghiberti           no giunti disegni; e neppure possediamo
         9x24 e 10x26 cm.       (Commentari, 1450 circa), il disegno è              una documentazione grafica di Piero della
     Firenze, Gabinetto dei     “fondamento” e “teorica”, cioè teoria del-          Francesca, autore di uno dei più impor-
    Disegni e delle Stampe      l’arte. Leon Battista Alberti nel De Pictura
                degli Uffizi.                                                       tanti trattati sulla prospettiva (De prospecti-
                                (1436) enunciò l’importanza dello studio            va pingendi).
                                della figura umana, nella varietà delle sue            Una significativa eccezione è rappresen-
                                movenze e nelle espressioni dei moti del-           tata da Paolo Uccello, l’artista che Vasari
                                l’animo, attraverso il disegno che si identi-       aveva indicato come instancabile speri-
                                fica nella linea di contorno.                       mentatore “nelle cose di prospettiva”, tan-
                                                                                    to che avrebbe lasciato ai suoi eredi casse
                                La prospettiva disegnata                            piene di disegni. Assai rare, in verità, sono
                                  La codificazione del disegno quale di-            le testimonianze pervenuteci dello stile
                                scliplina di base per ogni pratica artistica –      grafico di questo straordinario protagoni-
                                dall’architettura all’oreficeria – emerge nel       sta del Rinascimento, i cui fogli sono con-
                                primo Rinascimento a Firenze, il luogo di           servati agli Uffizi. Si tratta di disegni raffi-
                                invenzione della prospettiva centrale. Que-         guranti vasi e recipienti in prospettiva, de-
                                sta invenzione certamente dovette trovare           lineati con razionale esattezza, che testi-
                                nel disegno un mezzo particolarmente                moniano l’interesse dell’artista per la volu-
                                idoneo per la sua elaborazione. Ciò nono-           metria degli oggetti e il loro rapporto con
                                stante, dei grandi artisti fiorentini e toscani     lo spazio.

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IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
Sopra Fig. 10         Fra questi, le elaborazioni prospettiche        to, un taglio che esalta ancora di più ri-
              Paolo Uccello,    del Mazzocchio, un copricapo usato a Fi-           spetto all’opera finita l’eroica monumenta-
 Disegno preparatorio per il    renze nel primo Quattrocento, che ha la            lità del personaggio, accentuata dalla li-
       monumento equestre
          a Giovanni Acuto.     forma di un cerchio sfaccettato. Paolo ne          nea di contorno che con rigore geometrico
 Disegno a punta d’argento      indaga la forma sezionandola e riprenden-          ritaglia la figura sullo sfondo scuro del di-
in verde ramato lumeggiato      dola sotto diverse angolazioni.                    segno. Si può anche osservare che il dise-
in biacca su carta preparata
a tempera rossa, 46x33 cm.         Aspro il giudizio di Vasari su queste ope-      gno rispetto all’affresco appare più sciolto
      Firenze, Gabinetto dei    re, ritenute “ghiribizzi” che resero l’artista     e meno angoloso, soprattutto nella resa del
     Disegni e delle Stampe     più povero che famoso.                             volto del condottiero. Il foglio presenta as-
                degli Uffizi.      Di Paolo Uccello abbiamo anche lo stu-          sai visibili le tracce della quadrettatura, il
    Sopra a destra Fig. 11      dio per l’affresco del 1436 raffigurante il        sistema escogitato dagli artisti per trasferire
             Paolo Uccello,     Monumento equestre a Giovanni Acuto,               una composizione disegnata su una super-
     Monumento equestre a       nel duomo di Firenze. Per alcuni studiosi il       ficie più vasta, mantenendo nell’ingrandi-
     Giovanni Acuto, 1436.      disegno documenta la versione definitiva           mento i rapporti proporzionali fra le parti:
     Affresco, 820x515 cm.
       Firenze, Santa Maria     dell’affresco, per altri si tratterebbe di un      e questo di Paolo è il primo esempio che
                  del Fiore.    progetto più fedele a quello originario del-       possediamo di un metodo che sarà adotta-
                                l’artista; rispetto all’affresco il disegno pre-   to nei secoli dagli artisti per i disegni pre-
                                senta solo la parte superiore del basamen-         paratori.

        B.                      IL CINQUECENTO: IL DISEGNO “PADRE DELLE ARTI”

                                   Nel Cinquecento giungono a maturazio-           mandata la formazione dell’artista, in luo-
                                ne e a nuovi e decisivi approfondimenti le         go della bottega), così come nelle riflessio-
                                istanze teoriche formulate precedentemen-          ni che riscontriamo nella trattatistica del
                                te, mentre nella prassi artistica il disegno       tempo, il disegno rappresenta il momento
                                raggiunge una straordinaria espansione.            formativo centrale per l’artista.
                                Nell’insegnamento impartito in seno alle             Ma che cosa si intende per “disegno” nel
                                Accademie (a queste istituzioni è ora de-          Cinquecento?

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Sopra Fig. 12            Il dibattito teorico che, soprattutto a Fi-
              Michelangelo,        renze, coinvolge questa nozione è assai
Studi di gambe, 1524-1525.         ampio e complesso e non può essere bre-
           Disegno a penna,
              26,2x26,6 cm.        vemente riassunto se non indicando sol-
   Firenze, Casa Buonarroti.       tanto alcune delle linee concettuali fonda-
                                   mentali.
Questo studio anatomico è
probabilmente pensato in vi-          Le dottrine neoplatoniche, diffuse a Fi-
sta di una realizzazione scul-     renze dalla metà del Quattrocento, influi-
torea, come mostra la resa         rono sulla definizione di disegno, inteso da
plastica, “a sbalzo”, dei volu-    questo momento come proiezione e visua-
mi attraverso il tratteggio.
                                   lizzazione dell’idea formata nella mente
                                   dell’artista; la superiorità dell’idea rispetto
           A destra Fig. 13        alla realtà materiale, teorizzata dal neopla-       nuali, esaltando il momento creativo, pro-
           Raffaello, Venere.      tonismo, porta a considerare il disegno co-         prio dell’artista, rispetto all’esecuzione del
            Punta di metallo
     su carta preparata rosa,      me il momento primo e supremo della ge-             progetto, che può essere delegata ad altri.
                23,8x10 cm.        nesi dell’opera d’arte. Esso è un atto men-         Il disegno diventa quindi espressione del
    Londra, British Museum.        tale, perché forma più astratta (tale è infat-      talento immaginativo e intellettuale.
Il disegno è tracciato su due
                                   ti la linea, espressione primaria del dise-            Il massimo trattatista del Cinquecento,
diversi fogli di carta; il pezzo   gno, rispetto al colore) dell’opera conclu-         Giorgio Vasari, fondatore a Firenze del-
inferiore è incollato su quello    sa, pittorica o scultorea. Anzi, l’essenza          l’Accademia del Disegno (1563) sotto l’au-
superiore per poter cambiare       stessa dell’arte, il suo momento più alto, si       spicio di Cosimo de’ Medici, vede nel di-
la posizione delle gambe.
                                   identifica con il disegno, vale a dire con l’i-     segno “l’istessa anima degli intelletti” e lo
                                   deazione, l’invenzione, fase disgiunta dal-         considera “padre delle tre arti” (Proemio
                                   l’esecuzione materiale dell’opera.                  alle Vite de’ più eccellenti architetti, scul-
                                      La separazione fra invenzione ed esecu-          tori e pittori, 1568); ad esso spetta la fun-
                                   zione, fra teoria e prassi, è un principio che      zione di rendere visibile, di materializzare
                                   rimarrà valido fino all’Ottocento: esso san-        l’idea dell’artista, sia questi architetto, scul-
                                   cisce l’autonomia e il valore estetico rag-         tore o pittore, in quanto esso è “apparente
                                   giunto dal disegno, sia esso una rapidissima        espressione e dichiarazione del concetto
                                   traccia, uno schizzo o un appunto visivo.           che si ha nell’animo, e di quello che altri si
                                      Contemporaneamente giunge alla sua               è nella mente immaginato e fabbricato nel-
                                   piena attuazione l’affrancamento dell’atti-         l’idea”. Una concezione che fa scaturire
                                   vità artistica dalla pratica artigianale e dal-     l’atto creativo dall’intelletto, dall’immagine
                                   l’ambito delle “arti meccaniche”, cioè ma-          interiore dell’artista.

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Sopra Fig. 14          A partire da Vasari, i teorici fiorentini insi-   che del primo è la realizzazione materiale
                    Raffaello,    stono sulla maggiore importanza del disegno          attraverso la linea. La netta separazione fra
    Disegno per “Il Trasporto     rispetto al colore: questa concezione del di-        pensiero e pratica artistica è concezione
      di Cristo”, 1507 circa.
          Disegno a penna.        segno è rappresentata soprattutto da Miche-          fortemente intellettualistica, in linea con
    Londra, British Museum.       langelo. Da questo momento si fa strada nel-         l’elevata considerazione sociale ormai rag-
                                  la storiografia artistica la contrapposizione        giunta dall’artista, intellettuale colto e con-
   Sopra a destra Fig. 15         fra la scuola fiorentina, che privilegia il dise-    scio del proprio valore.
Giovanni Antonio Boltraffio,
  Studio per Santa Barbara,       gno come fondamento della pittura, e la                 Per quanto riguarda la prassi, Leonardo fra
       1502 circa. Matite e       scuola veneta, che esalta il colore.                 i primi ha concepito il disegno come forma
       carboncino su carta           Federico Zuccari, fondatore a Roma del-           della mente, considerandolo strumento di
  preparata, 54,4x40,4 cm.        l’Accademia di San Luca (1593), porta alle           conoscenza per indagare la natura e per
         Milano, Biblioteca
               Ambrosiana.        estreme conseguenze la concezione neo-               mettere a fuoco le proprie invenzioni, grazie
                Particolare.      platonica del “disegno mentale”, giungen-            alla precisione analitica consentita dalla li-
                                  do a distinguere un disegno interno, coin-           nea. Per questo motivo del grande artista ci
Il disegno evidenzia come la
trasmissione dei modelli leo-
                                  cidente con l’Idea nella mente dell’artista,         restano moltissimi disegni, estesi ad un nu-
nardeschi, in particolare lo      di ispirazione divina, dal disegno esterno,          mero illimitato di applicazioni: dall’analisi
“sfumato” (reso con la linea di
contorno spezzata), avvenisse
anche attraverso la grafica.
                                    VASARI INAUGURA
                                    IL COLLEZIONISMO DI DISEGNI
                                    Oltre che teorico e artista, Vasari è stato
                                    anche collezionista: anzi, si può dire che
                                    con la sua raccolta, la prima cospicua
                                    nella storia, i cui fogli rimasti sono ora di-
                                    spersi in varie collezioni, si inaugura il
                                    collezionismo di disegni in senso moder-
                                    no, che affianca al possesso del foglio la
                                    conoscenza del suo significato e valore.
                                    L’espansione del collezionismo si deve
                                    proprio al valore attribuito dalla critica al
                                    disegno come documento fondamentale
                                    della genesi dell’opera d’arte.
                                    La nascita del collezionismo è un fattore
                                    importantissimo, che contribuì alla salva-
           A destra Fig. 16         guardia di buona parte del materiale gra-
    Scuola di Filippino Lippi,      fico, soprattutto di scuola toscana, che è
     Nudo seduto e due nudi
        in piedi. Chatsworth,       giunto fino a noi.
      Devonshire Collection.        Vasari collezionò numerose opere di arti-
                                    sti dal tempo di Cimabue ai suoi con-
I due disegni appartennero a
Giorgio Vasari, che li incollò
                                    temporanei, raccogliendole nel celebre Libro de’ disegni, vasto repertorio probabil-
incorniciandoli in una elabo-       mente in otto grandi volumi comprendenti oltre mille fogli, purtroppo smembrato nel
rata montatura da lui stesso        corso del secoli e disperso ora fra vari musei.
disegnata.

8       IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
Sopra Fig. 17          dell’uomo e del mondo naturale, ai fogli di          ratore dell’arte italiana e grande disegnato-
           Rosso Fiorentino,        studi architettonici per opere mai realizzate,       re, che ha lasciato un trattato sulle propor-
     Nudi, 1524-1527 circa.         come progetti per basiliche, fortezze milita-        zioni della figura umana, studiata attraver-
    Sanguigna, 36x26,5 cm.
      Firenze, Gabinetto dei        ri, edifici vari, disegni urbanistici; e ancora      so il disegno.
     Disegni e delle Stampe         studi di macchinari bellici, di ingegneria,             Dell’influsso di Dürer risentirono i manie-
                degli Uffizi.       meteorologia, botanica e molto altro.                risti fiorentini, Rosso Fiorentino e Pontormo.
In questo schizzo i nudi risen-        Per Michelangelo il disegno è il campo in         Luca Cambiaso, pittore genovese e fecondo
tono dell’influenza di Miche-       cui l’idea, il concetto nella mente è libero di      disegnatore, è notissimo per i suoi disegni
langelo.                            esprimersi in ogni sua energica potenzialità,        “cubizzanti”: studi preparatori nei quali le fi-
                                    non costretto dai limiti della materia, sia es-      gure umane sono schematicamente elabora-
   Sopra a destra Fig. 18
            Luca Cambiaso,          sa marmo o tela o parete.                            te con tratti geometrici, come manichini. Ad
         Gruppo di figure in           Raffaello, con Leonardo e Michelangelo,           una componente forse di matrice düreriana
            combattimento,          intese il disegno come mezzo primario di             si accompagna, nella formulazione di una
  XVI sec. Penna, inchiostro        espressione, fin dagli anni dell’attività giova-     così originale trasposizione della realtà, la
seppia e acquerello su carta
       bianca, 35x24,5 cm.          nile, maturando ed elaborando, attraverso il         visione astraente e artificiosa tipica del Ma-
     Firenze, Gabinetto dei         costante e intenso esercizio grafico, quell’i-       nierismo.
    Disegni e delle Stampe          deale classico che è il segno della sua pittu-
                degli Uffizi.       ra. La vasta produzione grafica raffaellesca
                                    risente di diverse influenze: di Perugino nel-
                                    la fase giovanile, caratterizzata dalla purez-
                                    za della linea; di Leonardo durante il sog-
                                    giorno fiorentino, con fogli disegnati a pen-
                                    na e un segno sciolto e più vibrante e dina-
                                    mico; di Michelangelo, evidente per esem-
                                    pio nel tratteggio che rileva plasticamente le
           A destra Fig. 19         figure nel disegno preparatorio per la Pala
                  Pontormo,         Baglioni del 1507.
      Studio di nudo seduto.
Matita nera su carta bianca,           Della vasta produzione grafica durante il
              40,2x26,4 cm.         Manierismo occorre ricordare l’importan-
Firenze, Gabinetto dei Dise-        za che per questi artisti assume la copia dai
          gni e delle Stampe        grandi maestri rinascimentali (il cartone
                 degli Uffizi.
                                    della Battaglia di Cascina di Michelangelo
Lo studio, di stesura assai libe-   finì distrutto a causa dell’usura da parte dei
ra e sciolta, è da porsi in rela-   copisti). Altrettanto importanti sono le nuo-
zione con l’affresco raffigu-
rante Vertumno e Pomona,
                                    ve influenze giunte dal Nord Europa: in
della villa di Poggio a Caiano,     particolare l’opera grafica (disegni e inci-
dipinto fra il 1520 e il 1521.      sioni) di Albrecht Dürer, profondo ammi-

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IL DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI - Edizioni Atlas
A lato Fig. 20
                 Carpaccio,
     Trionfo di San Giorgio,
1502-1507 circa. Sanguigna
   e penna su carta bianca,
    23,5x41,7 cm. Firenze,
    Gabinetto dei Disegni e
  delle Stampe degli Uffizi.

Il disegno è uno studio prepa-
ratorio per il dipinto del ciclo
realizzato nell’Oratorio di San
Giorgio degli Schiavoni a Ve-
nezia (sotto, olio su tela,
141x360 cm).

                                                                                      gli artisti toscani.
                                                                                        In realtà i Veneti, ed in particolare alcuni di
                                                                                      essi soprattutto dalla seconda metà del Cin-
                                                                                      quecento, si sono dedicati al disegno, sep-
                                                                                      pure intendendolo e praticandolo in modo
                                                                                      diverso rispetto ai contemporanei Fiorentini.
                                                                                        Per i Veneti, infatti, il disegno non è ar-
                                                                                      gomento centrale del dibattito teorico, né
                                    Il disegno a Venezia
                                                                                      rappresenta il nucleo della genesi dell’ope-
                                       A lungo ha inciso nella storiografia arti-     ra d’arte. A riprova di questa concezione
                                    stica il giudizio fortemente negativo formu-      del disegno, svincolato dalla progettazione
                                    lato da Vasari, a proposito della scuola ve-      di un’opera precisa, è la tecnica impiegata
                                    neta, circa “l’incapacità a disegnare” dei        da questi artisti, che ricorrono largamente
                                    suoi maestri, dediti a privilegiare il colore a   alla biacca, al pastello, alla coloritura a
                                    scapito della struttura.                          pennello, alle carte colorate, per esaltare
                                       Una contrapposizione tendenziosa e in-         gli effetti pittorici su quelli lineari.
                                    giustamente schematica, che in Vasari ave-          Un’eccezione è rappresentata da Andrea
                                    va lo scopo di dimostrare la superiorità de-      Mantegna, la cui attività disegnativa aderi-

            A lato Fig. 21
         Andrea Mantegna,
 Quattro Santi, 1456-1459.
Penna e inchiostro marrone,
  con tracce di gesso rosso,
19,5x13,1 cm. Chatsworth,
    Devonshire Collection.

Disegno preparatorio per la
Pala di San Zeno a Verona.

          A destra Fig. 22
                    Tiziano,
        Cavaliere che salta,
         1538 o 1550 circa.
     Gesso nero e bianco su
              carta azzurra,
             38,8x24,7 cm.
         Monaco, Staatliche
     Graphische Sammlung.

L’effetto pittorico in questo di-
segno è ottenuto con l’uso del
gesso bianco e del contorno
sfumato.

10      IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                               © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Sopra Fig. 23          sce alla concezione toscana, nel risalto da-            L’ultimo grande interprete dell’arte vene-
           Jacopo Tintoretto,        to agli effetti lineari e plastici. Del resto,       ziana del Settecento, Giambattista Tiepolo,
             Nudo maschile.          Mantegna aveva avuto modo di accostarsi              ha lasciato una grande quantità di disegni,
   Carboncino, 25,1x19 cm.
      Firenze, Gabinetto dei         al disegno fiorentino ai tempi della sua for-        utilizzando le tecniche più varie e cimen-
     Disegni e delle Stampe          mazione nella bottega dello Squarcione,              tandosi in soggetti che vanno dagli studi di
                degli Uffizi.        studiando i fogli di Pollaiolo. La tecnica           figura al paesaggio, allla caricatura (fig.
Il contorno della figura è ab-       utilizzata, vigorosi tratteggi paralleli a pen-      64), genere ripreso anche dal figlio Gian
bozzato velocemente, con             na, ricorre anche nelle incisioni dell’arti-         Domenico.
tratti sciolti e dinamici simili a
pennellate.
                                     sta, tratte da suoi disegni.
                                        Risente, invece, della grafica nordica Vit-
    Sopra a destra Fig. 24           tore Carpaccio, per la descrizione analiti-
       Giambattista Tiepolo,         ca dei particolari e per il gusto della narra-
    Nudo di dorso maschile.          zione, elementi comuni della sua pittura
Sanguigna con lumeggiature
in bianco, su carta turchina,        come dei disegni, sia rapidi schizzi che
      35x27 cm. Stoccarda,           complessi studi preparatori per i teleri.
           Galerie der Stadt,           Fra i Veneti più prolifici sul versante dise-
     Graphische Sammlung.
                                     gnativo e la cui opera è stata determinante
                                     per l’influenza esercitata, è da annoverare
                                     Tiziano: partendo da influssi düreriani, egli
                                     giunge ad esprimere attraverso la grafica gli
                                     esiti di esperienze assai varie, accomunate
                                     dall’intento di rappresentare la luce e il
                                     movimento. Esemplificativi in questo senso
                                     sono gli studi di cavalieri.
                                        Grandi disegnatori sono stati anche Jaco-
                                     po Bassano e Jacopo Tintoretto: il primo in-
                                     troduce la tecnica dei pastelli colorati (fig.
                                     70), portando ai massimi risultati le inclina-
           A destra Fig. 25
                                     zioni pittoriche tipiche del disegno veneto;
             Paolo Veronese,
    Testa di giovane donna.          il secondo fa largo uso del carboncino, del-
      Gesso nero rialzato in         l’inchiostro steso a macchie, della biacca,
  bianco su carta blu-grigia,        privilegiando sempre l’effetto pittorico su
              34,7x23,1 cm.          quello lineare. La biacca è impiegata anche
      Firenze, Gabinetto dei
     Disegni e delle Stampe          da Veronese per dare risalto e luminosità ai
                 degli Uffizi.       lineamenti delle figure disegnate.

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C.                          SEICENTO E SETTECENTO: L’ETÀ DEL COLLEZIONISMO

              In alto Fig. 26            Dal 1582, l’Accademia degli Incammi-          grande impulso che ebbero il collezionismo,
           Annibale Carracci,         nati di Bologna, fondata dai Carracci, basa      il mercato e la catalogazione di disegni.
          Ercole, 1595-1597.          l’insegnamento rivolto agli artisti sull’eser-      In Italia Filippo Baldinucci, letterato, col-
      Carboncino nero, gesso
     bianco su carta azzurra,         cizio assiduo del disegno. Privilegiato è lo     lezionista e scrittore, catalogò i disegni del-
               20,8x31,3 cm.          studio dal vero, che peraltro, in base alla      la collezione del cardinale Leopoldo de’
     Torino, Biblioteca Reale.        “riforma” propugnata dall’Accademia car-         Medici, primo nucleo del Gabinetto dei
Studio per gli affreschi della vol-   racesca, deve essere “corretto” guardando        Disegni degli Uffizi, pubblicando il catalo-
ta del Camerino Farnese, elabo-       l’arte dei grandi maestri rinascimentali, di     go nel 1673.
rato su un modello vivente.
                                      Raffaello in particolare. Le teorie del Clas-       Durante il Seicento e il Settecento in Eu-
               Sopra Fig. 27          sicismo seicentesco prescrivono il raggiun-      ropa si assiste alla rapida affermazione del
      Gian Lorenzo Bernini,           gimento dell’ideale di bellezza raffaellesco     collezionismo, con le eminenti figure di
 Studio per il baldacchino di         attraverso l’esercizio del disegno.              Pierre Crozat e Pierre-Jean Mariette in
     San Pietro, 1624-1633.              Sul versante speculativo, il Seicento regi-   Francia e Jonathan Richardson in Inghilter-
  Sanguigna, matita e penna,
                 36x26,3 cm.          stra la prosecuzione dell’antica polemica        ra, che raccolsero soprattutto fogli del Ri-
          Vienna, Albertina.          circa la superiorità del disegno o del colo-     nascimento italiano. Le loro raccolte han-
                                      re, ovvero l’opposizione fra scuola toscana      no costituito la base dei Gabinetti di dise-
      Sopra a destra Fig. 28          e scuola veneta, polemica viva anche in          gni nei grandi musei europei, dal Museo
  Pieter Paul Rubens, Ritratto        Francia.                                         del Louvre al British Museum.
di Isabella Brant, 1621-1622.
 Matita nera e rossa, gessetto           Favorevoli al disegno sono i sostenitori         Altra novità, analogamente a quanto av-
bianco e lievi acquerellature         del Classicismo, rappresentati da Nicolas        viene in pittura, è data dai generi: il pae-
      su carta marrone chiaro,        Poussin; sull’altro fronte, quello del colore    saggio, il ritratto, la caricatura, la scena di
                38,1x29,5 cm.         “alla veneta”, i pittori barocchi come Ru-       vita popolare giungono in questo secolo al-
     Londra, British Museum.
                                      bens. I due schieramenti dei “Rubenistes”        la loro piena maturazione in Europa dando
Questo ritratto disegnato della
moglie dell’artista è probabil-
                                      e “Poussinistes” ebbero i loro patrocinato-      vita, anche in campo grafico, ad opere au-
mente servito da modello per          ri anche nel campo della critica e della         tonome create per soddisfare un collezio-
alcuni dipinti: sono caratteristi-    trattatistica.                                   nismo settoriale; tanto che molti artisti col-
ci di Rubens, come della scuo-           Peraltro, la riflessione teorica intorno al   tivarono esclusivamente la grafica – dise-
la fiamminga, i modelli pittori-
ci in cui l’uso dirompente del        concetto di disegno non apporta in questi se-    gno e incisione – specializzandosi in gene-
colore era finalizzato ad una         coli contributi originali come nel secolo pre-   ri particolari.
resa assai vicina al dipinto.         cedente. Le novità maggiori riguardano il           Fra le personalità di maggior spicco in

12      IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
ambito italiano, Gian Lorenzo Bernini ha lasciato un
                                                                                       vasto corpus grafico, che rivela la complessa cultura
                                                                                       figurativa dell’artista e la molteplicità e varietà di ap-
                                                                                       plicazioni della sua arte, spaziando dall’architettura
                                                                                       alla scultura, dalla scenografia alle arti decorative. In
                                                                                       Bernini il disegno è considerato sia momento proget-
                                                                                       tuale, sia divertissement autonomo, come documen-
                                                                                       tano le caricature e i ritrattini di personaggi del tem-
                                                                                       po. Anche lo stile è assai vario: la maggior parte dei
                                                                                       suoi disegni architettonici sono appunti grafici a pen-
                                                                                       na o a matita assai scarni ed elementari; altri, riferi-
                                                                                       bili a sculture o a progetti per fontane, sono più pit-
                                                                                       torici, ricorrendo alle acquerellature, ma mantengo-
                                                                                       no la qualità di rapida annotazione visiva, destinata
                                                                                       ad essere ulteriormente elaborata.
                                                                                          A differenza di Bernini, Guercino trovò nel dise-
                                                                                       gno una forma di espressione particolarmente con-
                                                                                       geniale, in parallelo alla pittura, inaugurando uno
                                                                                       stile personalissimo e assai ricercato (tanto da in-
                                                                                       crementare presto un fiorente mercato di falsi) e
                                                                                       prediligendo la tecnica della penna e inchiostro ac-
                                                                                       querellato.

                                                                                                D.       L’OTTOCENTO

                                                                                          Nell’Ottocento vengono meno le speculazioni da
                                                                                       parte dei teorici sulla definizione del disegno, men-
                                                                Sopra Fig. 29          tre proseguono e si approfondiscono gli studi critici
                                             Guercino, Studio di una bagnante.         e filologici, le classificazioni e catalogazioni.
                     Inchiostro di china, 26x20,9 cm. Londra, British Museum.             Le due correnti del Neoclassicismo e del Roman-
                                                                                       ticismo, che fra la fine del Settecento e l’inizio del-
I disegni a penna e inchiostro del pittore emiliano si distinguono per l’enfasi ba-
rocca, i grumi di inchiostro per accentuare le ombre, il marcato e brioso pittorici-   l’Ottocento si contrappongono, danno vita anche a
smo. A tal punto il disegno era considerato opera d’arte autonoma che il pittore or-   differenti concezioni del disegno.
ganizzò con successo nel 1615 una mostra di suoi disegni.                                 Per esempio, il disegno a tratto, tipico della pro-
                                                                                       duzione dell’inglese John Flaxman, delinea limpi-
                                                                                       damente il profilo delle figure in assenza di ogni
                                                                                       profondità spaziale, incarnando il principio neo-
                                                                                       classico di “precisione del contorno” che secondo
                                                                                       l’archeologo tedesco J.J. Winckelmann (1717-1768)
                                                                                       caratterizza l’arte dell’antichità e l’ideale di purez-
                                                                                       za racchiuso nello stile lineare.
                                                                                          Questa particolare tipologia disegnativa è elabo-
                                                                                       rata in contrapposizione al colorismo e al pittorici-
                                                                                       smo prevalenti in epoca barocca e rococò, propu-
                                                                                       gnando, al contrario, una concezione di disegno ri-
                                                                                       gorosa e antiretorica, che, abolendo oltre al colore
                                                                                       anche il modellato chiaroscurale, ricerca la sempli-
                                                                                       cità dell’arte primitiva greca e romana.
                                                                                          Dal canto loro, i pittori si dividono nei due schie-
                                                                                       ramenti che vedono da una parte Ingres, paladino
                                                                                       del linearismo di ascendenza classicista e del dise-
                                                                                       gno massimamente rifinito e compiuto; dall’altro
                                                                                       pittori come Delacroix e Géricault, che esaltano lo
                                                                                       schizzo e l’abbozzo, come espressioni più vitali ri-
                                                                                       spetto all’opera finale.

                                                                                       A lato Fig. 30
                                                                                       Nicolas Poussin, Medoro e Angelica.
                                                                                       Bistro a penna e acquerellato, tracce di matita rossa,
                                                                                       21,5x21,9 cm. Stoccolma, Nationalmuseum.
                                                                                       Esempio di disegno di soggetto letterario, ambientato in un paesag-
                                                                                       gio classicheggiante.

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Sopra Fig. 31          L’estetica romantica esprime un giudizio di          A farne le spese è stato fra gli altri Antonio
        Théodore Géricault,       valore che privilegia il disegno preparatorio        Canova, i cui disegni e bozzetti in creta (che,
 Studio per “La zattera della     nelle sue diverse fasi, esaltandolo come l’e-        per uno scultore svolgono la stessa funzione
            Medusa”, 1819.
         Penna e inchiostro,      spressione più genuina e originale della             del modello preparatorio) sono stati spesso
          20x28 cm. Rouen,        creatività rispetto all’opera finita. È vero, in-    esaltati a scapito della sua opera scultorea,
     Musée des Beaux Arts.        fatti, che molti grandi artisti dal Rinascimen-      criticata per aver raggelato nella levigatezza
    Sopra a destra Fig. 32        to in poi, e soprattutto in occasione della          del marmo i fremiti passionali e vibranti pre-
   Jean-Auguste-Dominique         progettazione di vasti cicli di affreschi, si ap-    senti nei disegni e nei modelli in creta.
 Ingres, Ritratto di Paganini,    plicarono personalmente all’elaborazione               Al di là delle schematizzazioni, occorre ri-
1819. Matita, 29,5x21,5 cm.       grafica preparatoria per queste opere, vale a        levare come l’artista neoclassico, pur ade-
   Parigi, Museo del Louvre.
                                  dire all’invenzione, mentre l’esecuzione pit-        rendo al principio di bellezza inteso come
La forza espressiva della linea   torica era affidata, in tutto o in parte, alla ma-   armonia, semplicità, chiarezza, non escluda,
è affidata al segno limpido       no della bottega e degli allievi. Così fecero,       contrariamente alle prescrizioni teoriche di
della matita a grafite.           per esempio, Raffaello per le Stanze Vatica-         Winckelmann, l’incidenza dell’emotività e
                                  ne, Annibale Carracci per la Galleria Farne-         della sensualità, accostandosi, in questo mo-
                                  se, Rubens per il Ciclo di Maria de’ Medici,         do, alle concezioni dell’arte romantica.
                                  ora al Louvre.                                         Un esempio di questa mediazione è forni-
                                    La convinzione che il bozzetto o il model-         to dalla pittura e dai disegni di Felice Giani
                                  lo preparatorio fossero migliori dell’opera fi-      (1758-1823).
                                  nita ha condizionato la fortuna critica di             Altro aspetto da rilevare nell’arte dell’Otto-
                                  molti artisti.                                       cento è il ruolo dell’Accademia, in seno alla
                                                                                       quale l’attività grafica – intesa soprattutto co-
                                                                                       me studio del nudo o di figure panneggiate,
                                                                                       da modelli viventi o dalla statuaria antica – è
                                                                                       ampiamente praticata e canonizzata in rego-
                                                                                       le precise. Sia il movimento neoclassico che
                                                                                       quello romantico reagirono all’insegnamen-
                                                                                       to accademico, proponendo il primo una ri-
                                                                                       presa dell’arte antica aderente alle teorizza-
                                                                                       zioni che si andavano formulando, il secon-
                                                                                       do invocando la libertà espressiva dell’artista
                                                                                       e la sua individualità.

                                                                                       A lato Fig. 33
                                                                                       John Flaxman, Penelope sorpresa dai Proci
                                                                                       a disfare la tela tessuta di giorno, 1793 circa.
                                                                                       Penna e inchiostro su matita,16,5x24 cm.
                                                                                       Londra, Royal Academy.

14     IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                   © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
A lato Fig. 34
                      Antonio Canova, Studio per Amore e Psiche
                       che si abbracciano. Matita e carboncino su
                             carta bianca ingiallita, 23,9x34,8 cm.
                                           Bassano, Museo Civico.
                     Il disegno è un rapidissimo appunto per il grup-
                     po scultoreo di Amore e Psiche, di cui è posto in
                     risalto lo scatto dinamico e l’andamento ritmico.

                                               Al centro Fig. 35
                        Antonio Canova, Figure virili panneggiate,
                        1796. Matita e carboncino su carta avorio,
                                     22,9x15,6 cm e 22,9x15 cm.
                                          Bassano, Museo Civico.
                     Il valore didattico del disegno è ben esemplificato
                     dallo studio accademico, detto anche accademia,
                     che ha per oggetto la figura umana, nuda o pan-
                     neggiata, o singoli particolari anatomici, delineati
                     da modelli viventi.

                                            Sotto a destra Fig. 36
                            Felice Giani, Cupido che arrota i dardi,
                                1790 circa. Penna e inchiostro nero
                         e acquerello su carta avorio, 42,7x30 cm.
                                     Bologna, Biblioteca Comunale
                                                 dell’Archiginnasio.
                     Esponente della cultura neoclassica, rivissuta at-
                     traverso il culto dell’antichità e i temi mitologici,
                     Giani mostra di accogliere in questo disegno an-
                     che fermenti preromantici, nel movimentato e
                     pittorico paesaggio che fa da sfondo alla scena.

                     Sotto Fig. 37
                     Francesco Hayez, Accademia di spalle,
                     1812. Matita e carboncino su carta bianca,
                     52,5x41,8 cm. Bologna,
                     Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio.
                     Si tratta di un saggio giovanile di Hayez che do-
                     cumenta, nella perfetta modellazione del chia-
                     roscuro, la piena maturità raggiunta dal ventu-
                     nenne artista.

© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS                                           IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI   15
E.    TIPOLOGIE E FUNZIONI
                                                                                                                       DEL DISEGNO

                                                                                                         DISEGNO ARCHITETTONICO
                                                                                                            Il disegno architettonico rappresenta o pre-
                                                                                                         figura bidimensionalmente un oggetto tridi-
                                                                                                         mensionale quale è un edificio. Questa parti-
                                                                                                         colare tipologia di disegno funzionale, mag-
                                                                                                         giormente soggetta all’applicazione pratica,
                                                                                                         deve dunque obbedire ad una serie di con-
                                                                                                         venzioni per tradurre graficamente la tridi-
                                                                                                         mensionalità dell’architettura, sia che si tratti
                                                                                                         di un edificio già esistente (in questo caso il
                                                                                                         disegno che lo ritrae è detto rilievo), sia che
                                                                                                         si tratti di un edificio da costruire (progetto).
                                                                                                         Soprattutto in quest’ultimo caso le esigenze
                                                                                                         tecniche e funzionali legate all’architettura,
                                                                                                         quali l’esattezza di ogni singola parte, la ri-
                                                                                                         spondenza geometrica e matematica fra le
        Sopra Fig. 38 Giulio Romano, Progetto per la “Porta del Te”, 1530-1536 circa.
             Matita, penna e inchiostro bruno su carta, acquerellature. Vienna, Albertina.               parti, i materiali da impiegare, la precisione e
In questo preciso disegno per la Porta del Te, un modello probabilmente definitivo, l’architet-          la chiarezza di ogni dettaglio sono da ante-
to ha indicato anche la scala grafica sulla linea di terra e le misure nella nicchia e nel portale.      porre alle qualità estetiche e decorative del-
                                                                                                         l’edificio.
                                                                                                            Le elaborazioni tecniche in scala di pianta,
                                                                                                         alzato, prospetto, spaccato, assonometria,
                                                                                                         sezione e così via, sono state messe a punto
                                                                                                         dagli architetti del Quattrocento e del Cin-
                                                                                                         quecento, e, perfezionate nel tempo, restano
                                                                                                         valide ancora oggi nella rappresentazione ar-
                                                                                                         chitettonica. Il mezzo grafico consente, tra
                                                                                                         l’altro, una visione particolareggiata e foca-
                                                                                                         lizzata dell’edificio maggiore di quella offer-
                                                                                                         ta dalla fotografia, cosicché, oggi come in
                                                                                                         passato, il disegno è il mezzo più efficace per
                                                                                                         illustrare testi di architettura.
                                                                                                            Risale a Leon Battista Alberti, al De re ae-
                                                                                                         dificatoria del 1452, la concezione dell’ar-
                                                                                                         chitetto come intellettuale e, di conseguenza,
                                                                             Sopra Fig. 39
                                                Gian Lorenzo Bernini, La chiesa di Ariccia.              del disegno architettonico come prodotto
                                      Penna su matita, 19,6x26,5 cm. Ariccia, Palazzo Chigi.             della mente, distinto dalla costruzione poi-
Gli schizzi architettonici di Bernini, spesso assai scarni ma liberi e dinamici, contrastano con la      ché la fase propriamente esecutiva spetta alle
precisione progettuale del contemporaneo Borromini, i cui disegni per edifici, connotati da biz-         maestranze specializzate.
zarrie e apparenti irrazionalità costruttive, sono delineati con assoluta precisione nei dettagli pro-      Accanto ai progetti e ai rilievi, dunque, oc-
porzionali. Roma nel Seicento e nel Settecento è fucina dell’architettura barocca e gli artisti che      corre ricordare un altro aspetto del disegno
vi lavorano, da Andrea Pozzo ai Rainaldi (Giordano e Carlo), da Fontana a Fuga, hanno lasciato
testimonianza dei loro studi progettuali dettagliati in fogli di grande formato.                         architettonico, quello che attraverso il lin-
                                                                                                         guaggio grafico materializza un’idea spaziale
                                                                                                         nella mente dell’architetto. È l’ambito degli
                                                                                                         schizzi, dei “primi pensieri” di architetture,
                                                                                                         disegni che nella resa obbediscono all’imme-
                                                                                                         diatezza dell’intuizione e sono privi di rigore
                                                                                                         e di sistematicità, poiché non sempre si pon-
                                                                                                         gono primariamente il problema della co-
                                                                                                         struibilità.
                                                                                                            Altro ampio filone è quello delle architet-
                                                                                                         ture non realizzate, che restano documenta-
                                                                                                         te soltanto nei progetti dei loro artefici: da
                                                                                                         Leonardo e Filarete alle fantasie manieriste,
                                                                                                         dalle invenzioni scenografiche e illusorie di
                                                                                                         Bibiena e Juvara ai capricci architettonici di
                                                                             Sopra Fig. 40               Piranesi, dalle utopie illuministe di Boullée e
                Filippo Juvara, Schizzo prospettico per la Palazzina di Caccia di Stupinigi,             Ledoux alle immagini della città futurista di
                                                               1729. Torino, Museo Civico.
                                                                                                         Antonio Sant’Elia, l’architettura “ideale” offre
È un primo pensiero per Stupinigi, che pur nella libertà della definizione formale, già prevede
il padiglione centrale dal quale si dipartono a croce di Sant’Andrea i corpi laterali; è piena-
                                                                                                         ulteriori spunti per la comprensione della
mente formulata, in tratti veloci, la concezione spaziale dinamica e scenografica caratteristi-          concezione di spazio abitabile e spazio urba-
ca dell’architettura rococò.                                                                             no di ciascuna epoca.

16      IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                                  © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Sopra Fig. 41           COPIA   DALL’ANTICO                                    la realizzazione di una serie di disegni dal-
  Giovanni Battista Piranesi,           Il disegno dall’antico, che assume come             l’antico che poi furono raccolti nel celebre
   L’arco di Druso sulla via                                                                Museum Chartaceum, importante documen-
  Appia Antica, 1775 circa.          spunto o riproduce una scultura, un reperto o
 Carboncino e sanguigna su           un monumento dell’antichità greco-romana,              tazione sulle antichità romane.
     carta bianca ingiallita,        manifesta l’attenzione nei confronti della cul-           Una particolare tipologia di copia dall’an-
    53,5x73,1 cm. Firenze,           tura classica che dal Medioevo in poi segna            tico è data dai disegni di architetture, spesso
    Gabinetto dei Disegni e          l’arte occidentale.                                    divulgati, dal Cinquecento al Settecento, at-
  delle Stampe degli Uffizi.                                                                traverso l’incisione e la stampa, per illustrare
                                        Nel Medioevo, disegni dall’antico figurano
Al disegno architettonico dal-       in quelle preziose testimonianze che sono i            i trattati di architettura e per documentare i
l’antico si applicarono, a par-                                                             nuovi rinvenimenti archeologici (Pompei ed
tire dal Cinquecento, soprat-        taccuini e i libri di modelli circolanti nelle
tutto gli architetti. Questo di-     botteghe degli artisti. Dal Rinascimento, nel          Ercolano), raffigurati in scala e con scientifica
segno, ripreso dal vero, docu-       segno di un recupero più consapevole e me-             precisione.
menta la fase preparatoria del-      ditato dell’arte del passato, la copia dall’anti-         La copia dall’antico continuò ad essere
le acqueforti piranesiane inti-                                                             praticata fino all’Ottocento, spesso ripropo-
tolate Vedute di Roma, inizia-       co, espressa in primis attraverso il disegno,
te nel 1748.                         acquista nuovo valore: essa è per gli artisti          nendo sculture che dal momento del loro ri-
                                     strumento di studio e di appropriazione delle          trovamento godettero di grande fama e di
   Sopra a destra Fig. 42            forme e del repertorio iconografico dell’anti-         conseguenza furono copiate più di altre: fra
         Stefano della Bella,        chità, nonché veicolo della trasmissione di            queste ricordiamo la Statua equestre di
    Veduta del tempio della          questa cultura mediante la didattica.                  Marc’Aurelio, il gruppo del Laocoonte, il Tor-
     Concordia, 1656 circa.                                                                 so del Belvedere, i bassorilievi della Colonna
        Penna e matita nera,            Nelle copie dall’antico si possono distingue-
acquerellature grigie su carta       re differenti tipologie: disegni di architetture       Traiana, l’Apollo del Belvedere.
     bianca, 25,3x28,3 cm.           (piante e rilievi), disegni di figure, da sculture
      Firenze, Gabinetto dei         o bassorilievi; disegni di motivi decorativi trat-
     Disegni e delle Stampe          ti da reperti vari (mosaici, capitelli, pitture,
                  degli Uffizi.
                                     ecc.). Testimonianze di questo genere di dise-
Il disegno, tradotto all’incisio-
ne dallo stesso Della Bella, è
                                     gni sono i taccuini di viaggio, veri e propri ri-
segnato dal “contrasto fra la        cordi (souvenir), eseguiti direttamente dal ve-
povera ma libera vita quotidia-      ro, dei molti artisti che, specialmente durante
na” rappresentata dal “gruppo        il Cinquecento, passarono per Roma.
delle donne e dei fanciulli, for-       Raramente queste raccolte di disegni ci so-
se zingari”, e “la solennità del
grande tempio cadente: un to-        no pervenute nella stesura originale, essendo
no romantico avanti lettera”         sottoposte a smembramenti e all’usura deri-
(A. Forlani Tempesti).               vata dall’essere costantemente oggetto di stu-
                                     dio e di copia da parte di allievi. Di molti di
            A destra Fig. 43         questi fogli, dalla metà del Cinquecento e nei
           Baccio Bandinelli,
        Torso del Laocoonte.         secoli successivi, si fecero traduzioni all’inci-
         Sanguigna. Firenze,         sione, per rispondere alla necessità della dif-
    Gabinetto dei Disegni e          fusione del repertorio di antichità (soprattutto
   delle Stampe degli Uffizi.        romane) e soddisfare la richiesta del mercato.
Scultore fiorentino, Bandinelli         Il disegno dall’antico continuerà ad essere
disegnò moltissimo, rifacendo-       praticato nei secoli dominati dal Classicismo
si sia alla statuaria antica sia a   (Seicento e Settecento). Nel Seicento, Cassiano
Michelangelo, del quale ripre-
se la tecnica disegnativa ad am-     dal Pozzo, collezionista ed erudito, affidò a
pio tratteggio a penna, caratte-     grandi artisti come Pietro da Cortona, Pier
ristica del disegno di scultori.     Francesco Mola, Pietro Testa e Nicolas Poussin,

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Sopra Fig. 44      DISEGNO    SCIENTIFICO                                queste illustrazioni, spesso derivate da reper-
             Jacopo Ligozzi,        Il disegno scientifico, che si sviluppa dal XVI    tori precedenti, è l’inclinazione al simbolico,
   Studi di Iris, 1577-1591.                                                           al favoloso e all’immaginario.
         Penna e acquerello      al XVIII secolo, parallelamente alla nascita del-
   su carta bianca. Firenze,     la scienza moderna, comprende varie tipolo-             L’esplorazione della realtà avviene con l’U-
     Gabinetto dei Disegni       gie: il disegno anatomico; il disegno naturali-       manesimo; l’illustrazione da questo momen-
e delle Stampe degli Uffizi.     stico, che indaga il mondo animale, vegetale e        to è ripresa dal vero, costituendo un mezzo
                                 minerale; il disegno progettuale per macchine         per l’indagine e la conoscenza della realtà.
  In alto a destra Fig. 45
                                 e utensili; la cartografia (carte geografiche,
         Leonardo da Vinci,                                                            Disegno naturalistico
         Studio di botanica,     nautiche, astronomiche). Esso obbedisce ai cri-
       Codice B, particolare     teri di oggettività, chiarezza e precisione. È un        L’osservazione e lo studio sistematici del
 del foglio 14, recto. Parigi,   esempio di disegno autonomo, in quanto non            mondo naturale attraverso il disegno sono
          Institut de France.    è un progetto finalizzato alla pittura. Le tecni-     una prerogativa di Leonardo. Oltralpe, le
                                 che privilegiate sono la penna e la matita, che       nuove istanze di oggettività sono espresse da
  Sopra a destra Fig. 46
                                 consentono un segno preciso, adatto a rappre-         Albrecht Dürer che, in sintonia con una vi-
            Jacopo Ligozzi,
Ramo di fico con esemplari       sentare i dettagli più analitici e minuti, come ri-   sione analitica e lenticolare della realtà ma-
    di vedova, 1577-1591.        chiesto dall’illustrazione scientifica.               nifestata in altre sue opere, realizza acquerel-
  Matita nera, acquerello e         Già durante il Medioevo il disegno è stato         li che rendono con straordinaria precisione
  tempera su carta bianca,       molto impiegato nell’illustrazione di codici          ogni minimo dettaglio del mondo naturale,
             67,2x45,7 cm.
    Firenze, Gabinetto dei       di argomento scientifico (astronomia, medici-         inquadrato in piccole porzioni di spazio, co-
    Disegni e delle Stampe       na – i Tacuina Sanitatis – geografia) e natura-       me una semplice zolla di terra.
                degli Uffizi.    listico (Erbari, Bestiari). La caratteristica di         Nella Firenze medicea fra Cinquecento e

18    IL   DISEGNO: STORIA, FUNZIONE E PROTAGONISTI                                                  © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
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