Il dialogo - Ex siti industria siderurgica: riconversione e rigenerazione ambientale - ACLI-CH
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il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzera associazioni cristiane lavoratori internazionali Ex siti industria siderurgica: riconversione e rigenerazione ambientale novembre 2019 numero 5 - anno XXIX
La vignetta di Daria Lepori Impressum il dialogo Bimestrale delle ACLI Svizzera Distribuito in abbonamento Stampa 4200 copie Direttore responsabile: Franco Narducci Comitato di redazione: Luciano Alban, Romeo Bertone, Antonio Cartolano, Fra Martino Dotta, Moreno Macchi, Marco Montalbetti, Daria Lepori, Franco Plutino, Luca Rappazzo, Giuseppe Rauseo, Giuseppe Rondinelli, Barbara Sorce, Salvo Buttitta Responsabili di zona: AG: Gaetano Vecchio BA-BE-SO: Samantha Vecchio GE-VD: Costanzo Veltro ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo Redazione e recapito: Redazione il dialogo Circolo Acli Lugano, Via Simen 10, 6900 Lugano telefono 091 921 47 94 segreteria@acli.ch www.acli.ch Stampa: Theiler Druck AG 8832 Wollerau Grafica: Corriere degli Italiani Coordinamento e impaginazione: ABBONATEVI al Corriere degli ItalianI È possibile abbonarsi: Da 57 anni al servizio dell’emigrazione italiana in Svizzera sei numeri annuali a fr. 20.- CCP 65 - 272444 - 7 Corriere degli Italiani Il prossimo numero sarà recapitato il Ogni settimana 17 gennaio 2020. La chiusura di reda- direttamente a casa tua zione per contributi scritti è fissata Abbonamento annuo fr. 90.- per il 10 gennaio 2020. semestrale fr. 50.- Il Dialogo beneficia del contributo del Governo per C.C.P 60-12862-6, 8004 Zürich l’editoria italiana all’estero tel. 044 / 240 22 40 2 il dialogo 5/19
EDITORIALE L’epoca dell’industria Sommario siderurgica numero 5 - anno XXIX Il cuore e la mano 4 “G li operai esistono ancora e tornano in Natale: l’emergenza del silenzio piazza”. Mentre chiudiamo questo numero del Dialogo, risuonano le parole Politica 5 dei leader sindacali italiani che hanno chiamato a Testimonianze servizio civile manifestare migliaia di lavoratori delle industrie in crisi. Che sono tantissime! Da Whirlpool a Piaggio ACLI FAI 6 Aerospace e altre: Ast di Terni, Ex Alcoa, Wanbao, AlpTransit, ricadute per il Jabil, Embraco, Bosch, Cnh Industrial, Blutec, territorio Industria Italiana Autobus, Bekaert, Honeywell. E soprattutto la crisi di ArcelorMittal, l’ex Ilva di DOSSIER 7-11 Taranto, l’acciaieria che dà lavoro a 11mila addetti • Bonifica e rilancio area ex e a molte aziende dell’indotto. Una crisi drammatica Monteforno Bodio che amplifica la “desertificazione” industriale dell’I- • Taranto, la storia di una città talia meridionale, alle prese con uno dei peggiori pas- divisa tra salute e lavoro saggi della sua storia recente. Abbiamo voluto dedicare il dossier di questa edi- • Area di stoccaggio a Giornico zione agli ex siti dell’industria siderurgica svizzera per accendere i riflettori sui progetti di riconversione industriale in fase di realizzazione (ex Monteforno), Filo diretto con il Syna 11 su quelli consolidati (ex Ferrowohlen), sugli scenari che si aprono con il comple- Evoluzione dei salari nell’industria tamento di Alptransit e su ciò che è rimasto dei colossi che negli ultimi decenni meccanica, metallurgica, elettrica del secolo scorso dominavano il mercato dell’accciaio in Svizzera. Ma non pote- vamo ignorare l’ex Ilva di Tarnato nel monento in cui ArcelorMittal chiede un taglio drastico delle maestranze - 4’700 esuberi per restare. Barbara Sorce, Convegno delle ACLI 12-13 tarantina doc, analizza con una dettagliata ricostruzione la parabola dell’ex Clima ed economia civile Ilva, chiedendo inotre al fondatore dell’associazione PeaceLink (rete telematica ecopacifista) come affrontare i gravi problemi che minacciano la salute delle Patronato 14-15 perosne vicine allo stabilimento. • Le malattie professionali La crisi dell’acciaio ha creato forte tensioni sociali nell’ultimo ventennio del seco- • Riforma dell’AVS lo scorso, con immagini ancora nitide e vive nella memoria collettiva delle aree interessate. La Monteforno SA di Bodio, fondata nel dicembre del 1946, era ENAIP IB 16-17 specializzata nella produzione di acciai speciali, commercializzati soprattutto Da 59 anni la formazione nella Svizzera a Nord delle Alpi grazie al forte sviluppo dell’edilizia in quegli anni. Acquisita dalla Von Roll di Gerlafingen (1977), imboccò la parabola Recensioni 18 discendente - la stessa sorte toccata all’acquirente - con una costante diminu- “Andare oltre ancora” zione dei lavoratori occupati fino alla sua chiusura avvenuta nel 1994, che ha lasciato un vuoto rimasto incolmabile (anche per le Acli locali) fino a pochi anni Vita delle ACLI 19-22 fa. Il progetto di riqualifica dell’area Bodio-Giornico sta finalmente ricreando • Losanna: Festa natalizia e uno spirito di rilancio promettente. La chiusura della Ferrowohlen - avvenuta Forum lingua italiana anch’essa nel 1994 - pose con urgenza il problema della riqualificazione delle • Argovia: Patronato Acli e strutture e della riconversione delle attività, un processo che a distanza di 25 Syna anni non è ancora concluso. E tuttavia, laddove dominavano le colate di acciaio • Festa dell’aclista a Lenzburg oggi operano una ventina di aziende che hanno rivitalizzato l’intera area e • Ticino: In poche battute creato innumerevoli posti di lavoro. Non mancano in Italia e in Europa esempi di riconversione qualificata come l’area dell’ex Alfa Romeo di Arese, oppure la Editoria 23 rigenerazione ambientale e riconversione del bacino della Ruhr: molto dipende Il mondo deve sapere, Michela Murgia dalle capacità delle amministrazioni e dalle convergenze su obiettivi di utilità collettiva che travalicano il calcolo spicciolo delle convenienze elettorali. Sale e Pepe 23 Franco Narducci Coniglio alla canavesana franco.narducci@gmail.com 3 il dialogo 5/19
IL CUORE E LA MANO Natale: l’emergenza del silenzio di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera A ragione, padre David Maria Turoldo, definiva quella a del tacere. Mettersi all’ascolto della realtà che lui contemporanea “civiltà del frastuono”. Il noto Frate ci circonda può aiutarci ad ammirare, con occhi teologo, filosofo, scrittore, poeta e antifascista friulano - diversi, la bellezza circostante, un po’ ovunque. ben conosciuto anche nella Svizzera italiana - deceduto a Milano Non a caso, molti autori spirituali insistono nel 1992, sosteneva che “oggi non si canta, oggi si urla, si grida”, sul fatto che l’astensione dalle parole vane, in perciò viviamo in un “tempo senza preghiera, senza silenzio, e specie se chiacchiere e pettegolezzi, può essere quindi senza ascolto: nessuno ascolta nessuno”. la via maestra per dare il giusto peso alle cose e A distanza di oltre vent’anni, il giudizio di Turoldo può appa- ai vissuti, per attribuire il vero nome ai bisogni rire duro, eppure credo che continui a essere pertinente. Le sue nostri e altrui. In questi giorni del Natale, lascia- parole taglienti manifestavano un profondo disagio di fronte ad mo dunque che ci sorprenda un dato semplice: una società rumorosa e distratta. Valeva allora come oggi per il secondo i racconti evangelici, le vere radici della discorso sociale e politico, ma pure per il mondo dello spettacolo Nascita di Gesù a Betlemme si trovano nel silen- e dei mezzi di comunicazione. Ritengo quindi necessario ascolta- zio. Per antica tradizione, la liturgia natalizia re di nuovo il suo monito: “ciò che più manca a questo tempo, ricorda che la Parola divina è discesa sulla terra a questa civiltà, è lo spirito di preghiera”. dal grembo silenzioso del Padre. Turoldo rendeva attenti a un problema che, in questo perio- do natalizio, può apparire ancora più pertinente: la mancanza di disponibilità interiore, di accoglienza esteriore e interiore, l’incapacità di ascoltare con il cuore e con la mente ci rendono Frasi di David Maria Turoldo distratti circa il mistero della persona umana e la presenza silen- ziosa di Dio nelle pieghe della storia. In una realtà caratterizzata “È scontato il fatto che la preghiera fa parte della dal chiasso, Turoldo ricordava che “rivoluzione non consiste nel vita e che rappresenta il punto più alto dell’esi- rompere o nel distruggere, ma nell’immettere uno spirito nuovo stenza. La preghiera è come il mare per il pesce: nelle forme di sempre”. è la preghiera il mio mare. Preghiera come valore Siamo purtroppo assuefatti alla violenza e al sopruso, alla bugia che fonda la mia stessa umanità; preghiera quale e al dubbio come strumenti di propaganda, persino religiosa (o perla fra tutte le parole. No, nessuno può vivere tramite l’uso strumentale dei simboli religiosi). Eppure non pos- senza pregare, neppure l’ateo, perché tutti hanno siamo rinunciare, come credenti e persone socialmente attive, bisogno l’uno dell’altro. […] È vero, la preghiera è ad identificare il Natale con sentimenti di mitezza, compren- il momento decisivo dell’esistenza.” sione e rispetto. Non possiamo non lasciarci interrogare dalle situazioni più disparate, per *** individuare anche in esse delle tracce dello spirito natalizio. “Ogni guerra è sempre un atto contro la ragione e Rivestire i piccoli o grandi il ricorso alla guerra è sempre una sconfitta della gesti quotidiani di una diversa ragione. Anzi, io credo che bisognerà cambiare attenzione, più consona all’e- perfino la categoria culturale: non ci saranno più vento celebrato magari in sor- né vittoriosi né vinti, ma saremo tutti sconfitti. dina, nell’ambito familiare o Perché, appunto, sarà la forza bruta che vince su nella stretta cerchia di amici e qualunque cosa. È tutta l’umanità a perdere. Io, conoscenti, può davvero fare difatti, non sono qui a mettermi contro qualcuno, la differenza. sono qui a mettermi soltanto in favore della pace, In riferimento ancora al perché solo la pace è il trionfo della ragione.” monito di padre Turoldo, mi pare urgente cogliere l’occa- sione del Natale per imparare di nuovo il valore del racco- glimento e il senso profondo 4 il dialogo 5/19
SERVIZIO CIVILE Servizio civile all’estero, le testimonianze di Simona e Gioia di le nostre collaboratrici del servizio civile Da vari anni il Patronato Acli della Svizzera ospita ragazze e ragazzi che colgono l’oppor- tunità del Servizio Civile offerta dal Governo Italiano. In questo edizione del Dialogo riportiamo le testimonianze delle raggazze che stanno svolgendo il servizio civile a Lugano. Simona Zanetta Ho 23 anni e vengo dalla Liguria. Le mie radici sono in parte svizzere e in parte siciliane. Ho stu- diato Lingue e Letterature Moderne all’Università di Genova, vivendo nove mesi in Scozia grazie al programma di mobilità Erasmus+. L’impegno sociale è sempre stato nel mio DNA e per diver- si anni ho collaborato con varie associazioni di volontariato. Dall’assistenza ai più emarginati sono passata alla mediazione interculturale nel Gioia Bisconti campo della migrazione e della mobilità inter- Sono marchigiana di Fermo e ho studiato lingue e letterature stra- nazionale. In Liguria ho tenuto corsi di lingua e niere presso l’Università di Macerata. Ho una laurea magistrale cultura italiana per cittadini italiani di seconda in inglese e cinese dal 2018 e ho svolto tre periodi di mobilità e terza generazione che dall’estero intendevano all’estero con Erasmus+, studiando e vivendo a Manchester, in stabilirsi in Italia. Ho collaborato con la Croce Svezia e infine in Norvegia, affinando la conoscenza dell’inglese Rossa e la Scuola media di Rapallo e allo sportello e allargando gli orizzonti culturali. Prima di trasferirmi a Lugano informativo per accompagnare le famiglie straniere ho lavorato per due anni all’Ufficio dei Rapporti Internazionali nell’iscrizione dei figli a scuola. Una volta laureata dell’UNI di Macerata all’ufficio per predisporre l’Erasmus di altri ho deciso di cogliere l’occasione del Servizio Civile studenti desiderosi di un tirocinio in Europa. Nel marzo del 2019 presso le ACLI di Lugano: per un anno avrei potu- è cominciata la mia avventura con il Servizio Civile. In Svizzera to unire le competenze e le conoscenze che avevo ho ritrovato la bellezza paesaggistica dei paesi nordici e la ricchez- acquisito all’interesse personale di sperimentare un za di un paese col plurilinguismo e una grande varietà culturale. impegno sociale nei rapporti tra Italia e Svizzera, Con il progetto “Italiani d’oltreconfine” ho voluto mettermi al ser- essendo io stessa cittadina di entrambi i paesi. vizio per chi nel corso del tempo ha deciso di emigrare: sono parte Sono venuta a Lugano condividendo il program- di una mobilità di oggi dopo quella delle generazioni precedenti e ma “Italiani d’oltreconfine”. Con la mia collega volevo dare il mio contributo alla comunità italiana con i servizi Gioia sono impegnata soprattutto nel Patronato, per essa erogati. Lavoro al Patronato di Lugano, alla segreteria accogliendo le persone e sostenendo gli operatori delle Acli Svizzera e partecipo alle varie attività dell’associazione. per le varie pratiche relative alla Svizzera e all’Ita- In Patronato, nel Circolo e nei vari eventi ho conosciuto storie di lia. Mi fa piacere partecipare anche alle attività del emigrati in Svizzera che mantengono viva la memoria di questa Circolo ACLI e collaborare ai lavori della segrete- comunità e, con la mia collega Simona, abbiamo approfondito ria nazionale dove posso osservare un quadro più le loro storie raccogliendo dati sulle famiglie italiane all’estero, ampio della comunità italiana in Svizzera e l’orga- un obiettivo del progetto. Con Simona faccio anche parte del nizzazione di un’associazione che opera su tutto Coro Acli. Grazie a prove settimanali abbiamo partecipato pia- il territorio della Confederazione. Mi sono subito cevolmente a tre concerti tenuti finora. Sono agli sgoccioli del trovata in sintonia con una comunità di persone Servizio Civile e vedo quanto quest’esperienza mi abbia cambiato che collaborano e sono disponibili nei confronti in termini di indipendenza personale, formato a livello lavorativo del prossimo, motivo di grande crescita, matu- e aiutato a creare una rete solida di relazioni sul piano personale: razione personale e una forte esperienza umana. sono grata di aver avuto quest’opportunità. 5 il dialogo 5/19
ACLI FAI Galleria di base del Monte Ceneri: ricadute positive per il territorio a cura di Giuseppe Rauseo, Presidente Acli Svizzera L’aumento del traffico sul tratto ferroviario Zurigo- agli esami per l’ottenimento della Milano è un’ulteriore dimostrazione dell’importan- licenza D di conducente di auto- za delle nuove trasversali alpine. E all’orizzonte si bus a cura delle scuole guida e profila già il completamento dell’Alptransit, che della Sezione della circolazione”. porrà nuove esigenze e sfide. L’apertura della gal- La Sezione del lavoro sta pro- leria di base del Monte Ceneri a dicembre 2020 cedendo con le prime selezioni, segnerà, infatti, un nuovo inizio e una rivoluzione dopo aver definito con le aziende per il trasporto pubblico in Ticino. Grazie alle di trasporto i requisiti richiesti. nuove infrastrutture previste verrà messo in atto un I candidati interessati che soddi- importante potenziamento dell’offerta di trasporto sfano tali requisiti e supereranno pubblico, sia ferroviaria che su gomma, volto ad le verifiche attitudinali tecniche offrire alla popolazione e ai visitatori del Cantone ed un successivo colloquio con Ticino una rete di trasporto pubblico capillare, il potenziale datore di lavoro, potranno poi beneficiare del finan- frequente e attrattiva. ziamento dei costi dei corsi di preparazione all’ottenimento della Le aziende di trasporto interessate si sono già attiva- patente di guida, sulla base di quanto previsto dalla Legge federale te, in accordo con i dipartimenti e i servizi dell’Am- sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), dalla Legge ministrazione cantonale coinvolti, costituendo un cantonale sull’assistenza e dalla Legge cantonale sul rilancio dell’oc- apposito Gruppo di lavoro operativo con l’obiet- cupazione e il sostegno ai disoccupati (L-rilocc). tivo di individuare tra i disoccupati iscritti presso Per l’eventuale sostegno all’introduzione in azienda di persone disoc- gli URC, o al beneficio di altre prestazioni sociali, cupate difficilmente collocabili che già dispongono della patente il maggior numero possibile di candidati adatti per necessaria possono entrare in linea di conto, in caso di assunzione, occupare i futuri nuovi posti di lavoro. Questo è anche gli appositi sussidi previsti dalla LADI e dalla L-rilocc per il tenore della risposta del Consiglio di Stato del contribuire al finanziamento di parte del salario durante il periodo Cantone Ticino a una recente interrogazione dei d’introduzione. deputati e sindacalisti OCST Claudio Isabella, Nell’ambito della recente presentazione dell’offerta di trasporto pub- Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini, che avevano blico 2021 in funzione dell’apertura della galleria di base del Monte evidenziato il bisogno impellente di assunzioni, più Ceneri e dello stanziamento di un credito quadriennale di 461,4 precisamente di conducenti di autobus, per poter milioni di franchi per il finanziamento delle prestazioni di trasporto dare seguito al potenziamento dei collegamenti pubblico 2020-2023, il DT ha ricordato come “i trasporti pubblici su gomma necessario con il completamento di costituiscano un elemento importante per la gestione complessiva Alptransit. della mobilità, concorrono a migliorare l’attrattività del nostro terri- Tra potenziamento dei trasporti pubblici e sostitu- torio e contribuiscono a garantire un’elevata qualità di vita”. zioni dovute a pensionamenti, i rappresentanti delle principali aziende di trasporto, coinvolte insieme alla Sezione del lavoro nell’apposito Gruppo di lavoro, hanno quantificato in 250-300 le assunzio- ni a partire da ottobre 2020 fino all’entrata in vigo- re del nuovo orario dei trasporti (dicembre 2020). Il Consiglio di Stato ha dichiarato e assicuratao che “dispone degli strumenti necessari per sostenere le persone disoccupate che si candideranno e che saranno ritenute idonee dalle aziende di trasporto per questa importante occasione di collocamento”. Aggiungendo che “sono state definite le modalità per procedere a una selezione secondo i requisiti richiesti dalla professione e per assicurare la neces- saria offerta di formazione per la preparazione 6 il dialogo 5/19
DOSSIER Rigenerazione e rilancio dell’area ex Monteforno di Bodio di Claudio Isabella, Granconsigliere del Canton Ticino E ro un bambino quando la Monteforno chiuse i battenti e strascichi economici e occupazionali, ma anche mai avrei pensato che un giorno avrei lavorato all’OCST, ecologici. Era quindi importante bonificare il il sindacato che più si è battuto per la salvaguardia di terreno e recuperare la sua utilità per la comunità un’azienda arrivata ad occupare oltre 1’000 operai, fin dai tempi vivificando la zona con le attività economiche. di Mons. Del-Pietro e in seguito con l’impegno di Meinrado La bellezza del paesaggio delle Tre Valli - in gran Robbiani e Romano Rossi, nostro compianto presidente e sindaco parte incontaminato - soffre lo spopolamento in per molti anni di Giornico. Un’azienda che ha inciso profonda- atto, un destino che condivide con molte valla- mente sulla storia industriale del Canton Ticino. te alpine proprio per la mancanza di aziende e Ma non solo: l’arrivo di un’impresa così imponente ed importante dell’indotto che esse creano: fornitori, clienti, ha segnato la vita nelle Tre Valli; la vastità della struttura e del ristoranti, bar, negozi. sedime che l’ospitava, l’alto numero di operai che hanno finito Basti pensare che tra il 2017 e il 2018, abbiamo per popolare la Leventina e le Tre Valli, hanno avuto un impatto perso circa 300 posti di lavoro, che in una regio- importante che è perdurato anche dopo la chiusura. Attorno all’a- ne discosta come le Tre Valli sono un numero zienda si è sviluppato un notevole movimento sociale alimentato considerevole. dai flussi migratori che hanno finito per creare comunità coese Questo aspetto suscita grande preoccupazione, eppure fortemente integrate nella società ospitante. tanto da essere un asse portante della mia campa- La chiusura della Monteforno è stata per molti uno shock, non gna elettorale alle recenti elezioni cantonali. Non solo per chi aveva perso il lavoro. Uno shock non facile da dimen- vogliamo che queste zone diventino musei a cielo ticare, anche a causa dello stato di abbandono in cui ha versato aperto, belli, ma inadeguati per essere abitati, per molti anni l’area della ex acciaieria. Situazione facilmente privi di vita sociale, dai quali si scappa per trovare visibile per chiunque passi o sia passato nella zona industriale di un’occupazione altrove. Bodio e Giornico e che inculca ai più malinconici uno stato di E allora ben vengano le iniziative come l’Area desolazione. multi-servizi, le aziende che si installano e che Le discussioni sono state infinite, basti pensare che a 25 anni dalla valorizzano le peculiarità e i prodotti della regio- chiusura la partita non è ancora conclusa. Alcune aziende hanno ne. La mobilità del futuro per il nostro Cantone ricominciato a popolare la zona e da poco sono iniziati i lavori per posiziona le valli - in particolare la zona della ex la costruzione dell’Area multi-servizi e centro di controllo veicoli Monteforno - in una zona strategica, lontana dal pesanti nell’ex parco rottami. traffico delle frontiere e dei nuclei cittadini, ma L’area ha potuto essere finalmente risanata, com’era necessa- ricca di servizi per i trasporti sia su gomma che rio. Perché il fallimento della Monteforno non ha lasciato solo su rotaia. Mobilità su rotaia che necessità però di alcuni miglioramenti determinanti che permetterebbero di favorire lo sviluppo della regione. Un’area che ben si presta per vivere: un contesto di bellezze naturali straordinarie e che offre un’ottima qua- lità di vita. In questo senso vuole investire anche il Consiglio di Stato nel suo messaggio sullo stanziamento dei fondi sulla Legge federale della Politica regionale 2020-2023 che pone tra gli obbiettivi quello di incoraggiare e supportare le regioni periferiche. In una mentalità sempre più orientata all’ecolo- gia, è importante evitare di concentrare le attività economiche nelle zone consuete e sfruttare aree già attrezzate, dove si trovano capannoni dismes- si, come appunto quella di Giornico, piuttosto che convertire terreni agricoli in zone industriali. 7 il dialogo 5/19
DOSSIER Caso Ex Ilva: Taranto, la storia di u di Barbara Sorce Barbara Sorce (responsabile Coordinamento Donne ACLI precedenti gestioni contro l’ambiente. Svizzera) - nata a Taranto - è una Biotecnologa e attualmente svol- I problemi sono arrivati quest’anno, due anni ge la professione di consulente scientifica presso diverse aziende dopo l’assegnazione della gara ad ArcelorMittal, farmaceutiche. È stata ricercatrice presso il Politecnico Federale quando alcuni partiti politici hanno chiesto l’a- di Zurigo (ETH). Durante la sua attività di ricerca ha sviluppato un brogazione dello scudo penale perché, secondo dispositivo per effettuare la selezione dei farmaci in base all’effetto loro, era un trattamento favorevole alla multi- che hanno sulla divisione cellulare. nazionale dell’acciaio. Questa regola, tuttavia, è stata approvata ancora prima che fosse indetta L’ILVA di Taranto è nata nel 1960, su iniziativa dello Stato una gara pubblica, quando era ancora in ammi- italiano in un’area di oltre 15 milioni di metri quadrati. Negli nistrazione pubblica straordinaria. anni 80 subirà una grave crisi che sarà risolta nel 1995, quan- Pochi mesi fa la società di proprietà dell’indiano do fu acquisita dal noto gruppo siderurgico italiano Riva. Lakshmi Mittal ha annunciato di voler chiudere Ci sono state alcune controversie sulla sua privatizzazione a lo stabilimento, comunicando che l’origine del causa dei suoi costi, poiché lo Stato italiano ha venduto ILVA problema sia incentrato su “una situazione di per 2,5 miliardi di euro quando il valore totale ammontava a incertezza giuridica e operativa” che gli impedisce 4,0 miliardi. Con la gestione di Riva, iniziarono ad emergere i di “gestire pienamente” l’ILVA. Per tale motivo, primi problemi di contaminazione che causarono un aumento alcune settimane fa, ArcelorMittal ha rescisso delle morti per tumore nell’area. l’accordo con lo Stato italiano che prevedeva l’affitto con l’opzione di acquisto delle attività N el 2012, la giustizia italiana ha ordinato il sequestro produttive dello stabilimento. Tenendo conto dell’acciaieria per crimini ambientali. Nello stesso anno del fatto che l’ILVA rappresenta l’1,4% del PIL il governo Monti decretò la ripresa della produzione. italiano, si è passati immediatamente a discu- Dopo la partenza di Riva, segnata tra l’altro dalle sue responsabi- tere della possibilità di nazionalizzare l’ILVA. lità penali in materia ambientale, l’ILVA è passata a una ammini- Opzione che, almeno per il momento, continua strazione pubblica straordinaria in attesa di una gara, che arriverà ad essere scartata. nel 2016 e l’anno successivo è stata concessa ad ArcelorMittal, la Il “caso ILVA” è diventato un caso politico nel multinazionale dell’acciaio più importante del mondo. nostro paese. Fino a pochi giorni fa, si pensava Il nocciolo della questione, che rende il “caso ILVA” una tele- che l’attuale secondo governo di Giuseppe Conte novela industriale, riguarda la questione ambientale. Nel 2015 il sarebbe caduto a causa della debole gestione governo italiano ha approvato il cosiddetto scudo penale, una pro- politica della crisi siderurgica. Certamente, tutta tezione legale per esentare qualsiasi società proprietaria dell’ILVA la politica italiana si è pronunciata rispetto a ciò dal dover rispondere alla giustizia per gli errori e gli abusi delle che doveva essere fatto, sia la maggioranza del governo che l’opposizione. Ma Giuseppe Conte - di nuovo primo ministro grazie alla recente coalizione tra il Movimento 5 stelle (M5S) e il Partito democratico (PD) - ha voluto mostrare vicinanza ai cittadini di Taranto e, soprattutto, ai lavoratori dell’ILVA. Ma il grande dilemma resta. Occorre chiudere o lasciare aperto lo stabilimento? Nella città di Taranto - nella regione Puglia, il tallone d’Italia - lavorare e ammalarsi sono sinonimi. Non fa alcu- na differenza essere un disoccupato, o semplice- mente abitare lì vicino, a favore di una maggiore aspettativa di vita. La ragione? Vi lavorano quasi 11.000 lavoratori. Wind Day La questione è diventata un vero e proprio rom- 8 il dialogo 5/19
DOSSIER una città divisa tra salute e lavoro picapo. Da un lato, non è redditizia. Dall’altro, la cancellazione di migliaia di posti di lavoro affonderebbe questa zona dell’Italia meridionale. Nel frattempo, con o senza licenziamenti, la fab- brica aumenta il rischio di morte e malattie intor- no ad essa, sia per gli adulti che per i bambini. Qualunque cosa accada, citando la stessa stampa locale, l’acciaieria di Taranto è una autentica “bomba sociale”. L’intervista al Professor Marescotti Alessandro Marescotti, fondatore/presidente dell’associazione PeaceLink (rete telematica eco- pacifista) ed insegnante in una scuola media di Taranto, ci racconta quello che sta succedendo a Alessandro Marescotti Taranto, la città dei due mari, costretta a combat- tere ogni giorno con le conseguenze legate all’at- È opportuno un intervento dello Stato e Taranto deve essere con- tività del centro siderurgico ex-Ilva. Per uomini, siderata una laboratorio per la riconversione. Abbiamo creato una donne, adolescenti e bambini vivere a Taranto rete eco-didattica di 15 scuole per formare studenti ed insegnanti. significa aumentare il rischio di ammalarsi. Esiste Attraverso un processo di riqualificazione educativa e promozione un “eccesso di mortalità per tumore ai polmoni, delle alternative economiche è possibile ricominciare. Le case si mesotelioma pleurico e malattie respiratorie”. sono deprezzate e la città si sta svuotando. Occorre porre nuove Tra il 2002 e il 2015, ad esempio, sono stati basi per la rinascita. Lo Stato deve porre in essere interventi per registrati 600 casi di bambini con malformazioni la riqualifica della città. Taranto per anni è stata considerata una congenite, al di sopra della media in Italia. città da sacrificare, ora deve essere considerata una città da risar- cire. Prof. Marescotti, ci può descrivere il fenomeno del wind day? La testimonianza di un dipendente In prossimità dello stabilimento ci sono collinette cosiddette “ecologiche” piene di rifiuti sporchi Di recente si è tenuto un incontro tra i sindacati e Arcelor e pericolosi. Il vero problema è la vicinanza di Mittal, cosa chiedono i dipendenti? queste rispetto alle scuole del rione Tamburi. I dipendenti si sono dimostrati aperti al dialogo e auspicano Soprattutto nei giorni in cui il vento soffia dall’a- maggiori garanzie. Ma la presentazione il 4 dicembre da parte di rea industriale verso la città, si evidenzia una Mittal di un nuovo piano industriale, con una pesante ristruttura- situazione di rischio. Ed è questo il problema che zione in termini occupazionali e produttivi ha riacceso gli animi. ancora non è stato risolto e che richiede grande attenzione perché parliamo di bambini che sono Ci può descrivere la situazione in cui vi trovate? in una fase delicatissima dello sviluppo. E non Come sono i nostri animi? Respingiamo assolutamente questo è stato ancora risolto il problema dei cosiddetti ricatto. Infatti il piano industriale prevede un ridimensionamento wind day, i giorni in cui il vento porta sostanze dell’area laminazione e tubifici, determinando 6’000 esuberi ai nocive, cancerogene e anche neurotossiche verso quali si aggiungerebbe i lavoratori dell’appalto che continuano a l’abitato e le scuole. Probabilmente bisogna vivere in perenne clima di precarietà. Per rivendicare i nostri dirit- anche fare in modo che la popolazione e le scuole ti il prossimo 10 Dicembre ci sarà una giornata di sciopero per vengano informate in tempo reale, con misu- respingere gli esuberi contenuti all’interno del piano industriale e razioni real time di quelli che sono i livelli, per per rivendicare il rispetto degli accordi a partire dalla piena occu- capire quando rimanere in casa e quando non pazione e dal risanamento della fabbrica e del territorio. aprire le finestre. Cari lettori, come vedete la situazione è al quanto complessa vedremo quali altri sviluppi ci saranno nelle prossime settimane, In che modo la chiusura di “Ex Ilva” può esse- sperando che tutte queste famiglie possano trascorrere un Santo re un’opportunità per Taranto? Natale. il dialogo 5/19 9
DOSSIER Il Centro di controllo veicoli pesanti a Giornico sull’ex-Monteforno di Franco Plutino, presidenza nazionale Acli Svizzera C hi percorre l’A2 tra Bodio e Giornico ha potuto vedere negli industriali prodotte nei decenni, ai sensi dell’Or- ultimi anni una serie di cambiamenti e di lavori che stan- dinanza federale sui siti inquinati, e ripulita dagli no trasformando l’ex-area Monteforno da sito industriale stabili e dai depositi in disuso. Il nuovo svincolo abbandonato da 25 anni, in area di nuove attività. Infatti, è in atto autostradale sarà anche a beneficio degli agglome- un progetto ambizioso di riqualifica dell’intera area che si prefig- rati vicini. Il solo risanamento di ben 162’000 m3 ge da una parte di mantenere a ampliare l’occupazione, dall’altra di terreno inquinato comporta una spesa di 24 di offrire risposte ad esigenze industriali e di gestione del traffico milioni di franchi, mentre ai nuovi tracciati stradali pesante che grava oggi sull’asse del Gottardo. con ponti, sottopassi e una rotonda si aggiungono Già nel 2005 la Tensol Rail SA si era inserita su una superficie di l’impianto di trattamento acque e impiantistiche ca. 70’000 m2 del sito ex-Monteforno, a fianco della A2, in un elettromeccaniche per la gestione delle attività. moderno capannone dove si produce materiale viario ferroviario di La competenza per la costruzione dell’infrastrut- cui è leader in Svizzera, ma anche sistemi a cremagliera per ferro- tura è dell’USTRA, Ufficio federale delle strade. vie di montagna, settore in cui la Tensol RAIL primeggia a livello Nel frattempo sono ora avviati i concorsi per l’as- mondiale. sunzione del personale che dovrà gestire il Centro Nella zona nord dell’area industriale abbandonata si avvia a comple- e che, con il responsabile di direzione, occuperà 34 tamento la realizzazione dell’Area multiservizi e Centro di controllo assistenti di polizia e 16 agenti della Gendarmeria. veicoli pesanti (CCVP) che comporterà una spesa complessiva di Ma il progetto offre altre prospettive occupazionali circa 250 milioni di franchi. Su un’area di 170’000 m2 avranno per la ristorazione, le forniture, la vendita, ecc. posto il centro di controllo del traffico pesante delle direzioni S-N, Il CCVP di Bodio-Giornico è stato concepito per vari edifici tecnici, parcheggi di lunga permanenza per autotreni gestire il traffico S-N, in parallelo con quello di con riposo per i camionisti e vari altri servizi. Quello di Giornico fa Erstfeld, nel Canton Uri, per il traffico N-S. Ma parte dei tredici centri di competenza che la Confederazione inten- mentre quest’ultimo è già operativo da ben dieci de realizzare sulla rete stradale nazionale per gestire efficacemente il anni, quello presso la ex-Monteforno si prevede traffico pesante attraverso le Alpi. che possa essere completato ed essere operati- L’area interessata dal progetto è quella dell’ex-parco rottami della vo all‘inizio del 2023. Il Capitano Guscio della Monteforno, preventivamente bonificata dalle contaminazioni Gendarmeria stradale cantonale ha recentemente dichiarato “abbiamo 13 anni di ritardo rispetto ai colleghi urani anche se siamo comunque contenti che i lavori di costruzione siano finalmente partiti”. La realizzazione di queste opere complesse che riguardano il riutilizzo di aree industriali dismes- se e ga rigenerare, richiede e mette in risalto la collaborazione fra Istituzioni federali, cantonali, comunali e imprese private. Ma non si può fare a meno del confronto con associazioni rappresen- tanti diversi interessi sia economici che ambientali. Molto tempo è stato richiesto per valutare la destinazione a parcheggio dell’area vista la carenza di superfici in valle per altre finalità urbanistiche, alla necessità di analizzare a fondo e bonificare il terreno inquinato, all’evasione dei ricorsi, alle procedure di appalto, ai dibattiti fra istituzioni e organizzazioni per la difesa dell’ambiente e la pro- mozione dell’occupazione. Problematiche tipiche che vanno comunque sempre affrontate quando si tratta di rivalutare aree che per decenni hanno ospitato vecchi siti industriali. 10 il dialogo 5/19
FILO DIRETTO CON SYNA Evoluzione dei salari nell’industria MEM: tinte non poi così fosche di Mathias Regotz, responsabile settore Industria L’euro non fa nemmeno in tempo a guadagnare terreno sul franco, che Swissmem già procla- ma il tracollo dell’industria MEM in Svizzera. Ovviamente, quest’anno non sarebbero possibili aumenti salariali. Ma la situazione è davvero così cupa? Syna risponde con un deciso no! A fine agosto Swissmem, l’unione padronale dell’industria meccanica, elettrica e metallur- gica (MEM), proclamava uno «sviluppo pre- occupante nell’industria MEM». Nel primo trimestre dell’anno le commesse sarebbero diminuite del 12 percento e le vendite dell’1,9 percento. Una «stabi- lizzazione a livelli bassi» sarebbe il miglior scenario possibile per i prossimi dodici mesi. Sicuramente, nel prossimo autunno di trattative non si mancherà di mettere sul tavolo queste circostanze come argomen- to contro qualsiasi aumento salariale. A giusto titolo? Certo che no! Care lettrici, cari lettori, Siamo soddisfatti dei risultati positivi sul fronte delle trattative salariali Buone annate e dei contratti collettivi di lavoro (CCL), che sottolineano il fulcro Il 2017 è stato un anno positivo per l’industria del nostro lavoro: il partenariato sociale. Nondimeno, soprattutto nel svizzera – e il 2018 ancora di più: nel primo trime- settore dell’artigianato gli ultimi anni sono stati caratterizzati da difficili stre, l’industria MEM aveva registrato un aumento trattative per i CCL e i salari. degli ordini pari al 24,1 percento e dei fatturati pari al 16,4 percento. Rispetto al 2017, il settore era di Hans Maissen, responsabile del settore artigianato quindi in ottima salute. Perché, allora, tutto questo allarmismo? Semplicemente perché ora il confronto Soprattutto, il nuovo contratto nazionale mantello per l’edilizia princi- viene fatto con un anno di congiuntura economica pale in Svizzera è stato ripetutamente messo alla prova: più volte siamo straordinariamente positiva – ed è perciò fuorviante. stati costretti ad esercitare pressioni ricorrendo ad azioni e giornate di Perfino Swissmem ha ammesso che negli stessi perio- protesta. Altri rami professionali hanno vissuto situazioni del tutto di dell’anno precedente le commesse hanno «raggiun- simili. Si è corso più volte il rischio di trovarsi con il «vuoto contrat- to livelli molto elevati» e che «sulle proporzioni del tuale». calo agisce un certo effetto di base». I datori di lavoro, invece, hanno in mente soltanto la «flessibilizza- zione»: flessibili devono essere loro, i dipendenti, e sempre al servizio Partecipare finalmente al successo! dell’impresa. Anche dal mondo politico ci sono state e continuano ad È vero che le prospettive economiche globali si sono esserci pressioni sulla legge del lavoro. Si tenta di compromettere la in qualche modo raffreddate e che le preoccupazioni legislazione sul lavoro e di flessibilizzare gli orari di lavoro – non impor- politiche (il conflitto tra Stati Uniti e Iran e il teatro ta quanto ciò sia dannoso per la salute. La flessibilità è definita unila- della Brexit) pesano sulle prospettive congiunturali teralmente a favore del datore di lavoro, mentre si fanno orecchie da al pari della guerra commerciale tra Stati Uniti e mercante dinanzi alla questione della conciliabilità tra lavoro e famiglia. Cina, ma tutto ciò non deve oscurare il fatto che Dopo cinque anni come responsabile del settore artigianato, membro nell’industria MEM è giunto il momento di provve- del Comitato esecutivo e vicepresidente, presto mi congederò da Syna: dere a sostanziali aumenti salariali. Da molti anni le il 1° marzo 2020 andrò infatti in pensione. Sono certo che il Syna con- lavoratrici e i lavoratori del settore rendono possibile tinuerà ad avere una voce forte anche in avvenire – ne va della dignità il fiorire dell’industria svizzera. Bisogna dargliene atto e del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Vi auguro coraggio, e premiare finalmente questa performance. felicità e successo! 11 il dialogo 5/19
CONVEGNO DELLE ACLI TICINO Due giorni del Circolo ACLI di L di di Luca Rappazzo «T estimonianza di un’economia civile» è il titolo del convegno organizzato dal circolo ACLI di Lugano, in collaborazione con Sacrificio Quaresimale, Alliance Sud e l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, lo scorso 23 novembre al salone della chiesa della Trasfigurazione a Breganzona, partecipato da un pubblico numeroso e motivato. Con la regia del moderatore Franco Plutino, già presidente di Acli Svizzera, i relatori hanno potuto presentare un modello di economia alternativo che vuole rispondere al grido dei poveri e della terra. “Quello che sta accadendo alla terra, la nostra casa comune, ci segnala che oggi la sopravvivenza della specie umana è a rischio. Quantomeno la possibilità di avere una buona qualità di vita”. Questo l’incipit della relazione di suor Alessandra Smerilli, docente ordinario di Economia Politica alla Facoltà «Auxilium» di Roma e Consigliere di Stato della Città del Vaticano, che dopo questa sconvolgente affermazione ha rassicurato i parteci- panti sul prossimo futuro: i “Fridays for Future” ispirati da Greta Thunberg e la “Laudato si” di Papa Francesco hanno impresso una sterzata decisiva alla storia, tanto che il tema della salvaguar- dia del clima ormai ha raggiunto il livello di massa critica, ovve- ro un processo inarrestabile da cui non si può più prescindere nel dibattito pubblico. A sostegno di questa tesi la professoressa ha presentato alcuni dati e grafici da cui si evince una crescente sensibilità verso le abitudini di consumo responsabile nei confronti dell’ambiente, in particolare da parte dei giovani. Le imprese più innovative tale, sociale e di buon governo, al fine di creare hanno iniziato a cogliere questo nuovo vento e hanno iniziato valore per l’investitore e per la società nel suo a mettere in campo strategie e piani di sviluppo in grado di complesso. L’esercizio di questi comportamenti affrontare nei prossimi anni le necessità di cambiamento nella ci restituisce il senso della nostra dignità, ci con- produzione e nel consumo, per non finire fuori mercato. duce ad una maggiore profondità esistenziale, ci A questo scenario Alessandra Smerilli aggiunge un ulteriore ele- permette di sperimentare che vale la pena passa- mento. A partire dal 1980, l’era della globalizzazione ha portato re per questo mondo. ad una disuguaglianza strutturale in cui l’1% della popolazione Nel suo intervento dal titolo: “Vivere l’eco- continua ad aumentare i suoi redditi a spese del 99% che li ha nomia come «Comunione»” il professor Luca visti decrescere. Per poter invertire la rotta è quindi necessario Crivelli, direttore del Dipartimento di econo- formulare un nuovo sistema economico sostenibile nel quale mia aziendale, sanità e sociale della SUPSI, tito- il mutuo vantaggio, il principio base della scienza economica, lare di cattedra all’Università della Svizzera ita- venga applicato ai rapporti inter-umani, ma anche con la terra liana e vicedirettore della Swiss School of Public che ci custodisce. Health, ha ripercorso brevemente la storia di Il tentativo è quindi quello di ripensare l’economia in funzione chi, come Chiara Lubich, ha speso il proprio della costruzione della civiltà, perché altrimenti l’economia non carisma – inteso come dono di vedere la realtà si può ritenere tale. Per fare ciò, suor Alessandra Smerilli sugge- con occhi diversi – per dare vita al Movimento risce di denunciare ciò che non funziona nel sistema economi- dei focolari che ha proposto agli imprenditori di co, ciò che crea esclusi e scarti, ma anche di rendersi conto di vivere in una economia di comunione, ovvero di come vengono utilizzati i propri soldi, di investire in imprese e suddividere il profitto in 3 parti per rispondere istituzioni che integrano l’analisi finanziaria con quella ambien- alle necessità dell’azienda, alla costruzione di 12 il dialogo 5/19
CONVEGNO DELLE ACLI TICINO Lugano sull’economia civile brevemente presentata al termine della mattinata, di cui tutte le associazioni organizzatrici del convegno sono convintamente sostenitrici e promotrici. Nei gruppi di lavoro guidati da Daria Lepori (Sacrificio Quaresimale) e Lavinia Sommaruga (Alliance Sud) si è avuta l’occasione di approfondire l’Iniziativa da punti di vista diversi. In un gruppo è stata presenta un’esemplificativa situazione di violazione di diritti umani e ambientali in Burkina Faso da parte di multinazionali svizzere nell’ambito dell’estrazione dell’oro, mentre nell’altro gruppo si è potuto lavorare intorno alle moti- vazioni suscitate in ognuno dei partecipanti in merito ai temi e alle sfide messe in campo dall’Iniziativa. La chiusura dei lavori è infine spettata ad Ernesto Borghi (Associazione Biblica della Svizzera Italiana) che nella sua rifles- sione ha richiamato i temi della mattinata associando all’econo- mia civile i valori di giustizia, virtù e onore necessari per non incorrere nell’errore di scambiare il mezzo (il benessere econo- mico) con il fine (il rispetto della dignità umana). Economia sostenibile e agricoltura sociale L’economia civile ha avuto forti impulsi negli ultimi anni e si mol- tiplicano le iniziative per discuterne e soprattutto per puntare i riflettori sulle aziende e le startup che con coraggio e una forte carica innovativa puntano a coniugare profitto e sostenibilità ambientale - la cosiddetta creazione di valore sostenibile - e a immettere nella società il cambiamento per disegnare nuove pro- spettive in un mondo che deve farsi carico anche del cambiamento climatico. Si è distinta in tal senso - ma sono tante le realtà fortemente attive e impegnate in tale ambito - Symbola, la fondazione per le qualità italiane promossa e presieduta da Ermete Realacci, un protagoni- progetti di sviluppo per l’uomo e l’ambiente e sta della prima ora nella difesa dell’ambiente, ma anche della lotta all’elaborazione di una cultura diversa. alle ecomafie e della promozione dei prodotti agroalimentari di Dopo aver presentato alcune esperienze di azien- qualità a chilometro zero. de in giro per il mondo che si muovono secondo Un evento molto qualificato per mettere in vetrina l’economia questa logica, il professore ci ha ricordato come civile è stato lanciato nello scorso mese di marzo a Firenze con anche la dottrina sociale della Chiesa abbia il primo “Festival nazionale dell’economia civile”, che ha già dato abbracciato per la prima volta i concetti dell’e- appuntamento ai soggetti economici interessati per la seconda conomia civile e di comunione a partire dall’en- edizione, che si terrà a Firenze dal 17 al 19 aprile 2020. Il Festival ciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI. rappresenta una piattaforma ampia per discutere di “economia, Infine entrambi i relatori, in qualità di orga- lavoro, giovani, innovazione, sviluppo sostenibile e buone pratiche mettendo al centro le persone e l’ambiente”. nizzatori, hanno presentato l’evento del 23-28 Il festival di Firenze ha evidenziato anche la dimensione dell’agri- marzo 2020 ad Assisi, intitolato Economy of coltura sociale che come dimostrano i dati del Ministero delle Francesco, in cui oltre 2000 giovani provenienti Politiche agricole e forestali è di tutto rispetto, ed è soprattutto da tutto il mondo avranno modo di confrontarsi in crescita: in Italia ha fatto registrare negli ultimi anni un trend per elaborare un nuovo modello economico che crescente di circa il 25% e un fatturato annuo vicino ai 200 milioni rispetti la dignità dell’uomo e la salvaguardia di euro. Ed ha soprattutto rafforzato le attenzioni di molti ammini- della terra. stratori locali verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, con Dopo il pranzo organizzato dai volontari del l’allargamento delle reti di Comuni che guardano all’agricoltura circolo Acli di Lugano, nel pomeriggio i parteci- sociale anche come fattore di inclusività e integrazione. panti hanno avuto l’occasione di approfondire il Redazione tema dell’Iniziativa Multinazionali responsabili, 13 il dialogo 5/19
PATRONATO Le malattie professionali in Svizzera di Daniele Lupelli, Patronato ACLI Losanna L a malattia professionale è un evento dannoso per la persona che si manifesta in modo lento, graduale e pro- gressivo, in modo involontario e nel contesto dell’attività lavorativa. Nella malattia professionale, diversamente che nell’infortunio, l’influenza del lavoro nella genesi del danno è specifica, poiché la malattia deve essere contratta proprio nell’esercizio ed a causa di quell’attività lavorativa o per l’esposizione a quel determinato elemento patogeno. Le prestazioni assicurative Le malattie professionali e gli infortuni differiscono, pertanto, Secondo la giurisprudenza, l’assicuratore contro in due punti fondamentali: causa ed effetto. Nelle malattie pro- gli infortuni è tenuto a versare le prestazioni se fessionali il nesso è di rado evidente, perché le conseguenze si la malattia è imputabile per oltre il 50% a una manifestano spesso solo a distanza di anni o decenni. È come se conseguenza di origine professionale provocata le malattie venissero dal nulla. Queste premesse rendono arduo da una delle sostanze nocive figuranti nell’elenco. il compito di valutare i rischi e definire le misure di prevenzione. Se nessuna delle sostanze fosse all’origine della In Svizzera, il concetto di malattia professionale è definito all’art. malattia, quest’ultima sarebbe riconosciuta come 9 della Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni tale unicamente se si potrà stabilire che essa sia (LAINF). Ai sensi dell’art. 9 cpv. 1 LAINF, le malattie profes- legata per almeno il 75% all’attività professio- sionali sono quelle causate esclusivamente o prevalentemente da nale. sostanze nocive o da determinati lavori nell’esercizio dell’attività Ogni anno in Svizzera vengono riconosciute professionale. circa 2400 malattie professionali; di queste, circa L’elenco delle sostanze nocive e delle malattie provocate da 100 sono tumori dovuti all’amianto. Quasi 400 determinati lavori è pubblicato nell’allegato 1 dell’Ordinanza patologie comportano una decisione d’inidonei- sull’assicurazione contro gli infortuni (OAINF ). tà che obbliga le persone interessate a cessare la Ai sensi dell’art. 9 cpv. 2 della Legge federale sull’assicurazione propria attività e a cambiare professione. contro gli infortuni, sono considerate professionali anche altre Una malattia professionale di cui si parla molto malattie di cui è provato siano state causate esclusivamente o in ai giorni nostri e che non è ancora riconosciuta in modo preponderante dall’esercizio dell’attività professionale. Il Svizzera è il burnout (stress dovuto al lavoro), di 1° aprile del 2018, in Svizzera, la lista delle malattie professionali cui soffre in Svizzera quasi un terzo della popo- è stata attualizzata sulla base delle più recenti conoscenze scien- lazione attiva. Il burnout è riconosciuto come tifiche. malattia professionale in almeno nove paesi Tra le nuove sostanze nocive figurano: gli acrilati, contenuti in europei, tra cui Francia, Svezia e Paesi Bassi. particolare nelle colle, che danneggiano la pelle e irritano le vie In Svizzera, il Consiglio nazionale ha recente- respiratorie; le ammine alifatiche, contenute nelle emulsioni mente respinto un’iniziativa parlamentare che lubrificanti di raffreddamento, che hanno un effetto irritante auspicava che il burnout fosse riconosciuto come sulle vie respiratorie e sugli occhi; i glutaraldeidi, utilizzati nei una malattia professionale e coperto dall’assicu- disinfettanti, che possono dal canto loro provocare eczemi, con- razione contro gli infortuni. La maggioranza dei giuntiviti e irritazioni alle vie respiratorie. deputati della Camera bassa ritiene che il nesso Nella lista aggiornata figura anche la sindrome del martello di causalità tra il burnout e l’attività professionale ipotenare, che consiste in un’occlusione nella zona palmare pro- sia difficile da dimostrare. fonda provocata dall’uso ripetuto della mano come un martello. Si preferisce quindi privilegiare i programmi Questo nuovo elenco delle malattie professionali facilita l’assun- di prevenzione istituiti dall’economia privata zione delle prove riguardanti il nesso tra una causa nociva per la piuttosto che trasferire la responsabilità all’as- salute e la malattia professionale che ne consegue. sicurazione contro gli infortuni. Oggigiorno, i 14 il dialogo 5/19
PATRONATO costi di un burnout continuano ad essere assunti al datore di lavoro e all’assicurazione competente. dall’assicurazione malattia, alla stregua di una Il Patronato ACLI è a disposizione per l’assitenza necessaria al classica depressione. riconooscimento da parte dell’assicurazione del danno ricevuto e Le malattie professionali, cosi come anche gli per la richiesta di prestazioni, sotto forma di indennità giornaliere infortuni, devono essere notificati quanto prima o rendite di invalidità. La riforma delle prestazioni complementari AVS/AI di Daniele Lupelli, Patronato ACLI Losanna L e prestazioni complementari all’AVS e all’AI sono d’ausilio quando le rendite e gli altri redditi non riescono a copri- re il fabbisogno vitale dell’assicurato; sono un diritto e non un intervento assistenziale. Nella scorsa sessione primaverile, il Parlamento ha approvato la riforma delle prestazioni com- plementari e, non essendoci stato un referen- dum contrario, il Consiglio federale può fissare l’entrata in vigore della riforma, probabilmente nel 2021. proprio. Per coloro che già beneficiano delle PC e che In caso di decesso le prestazioni complementari versate a chi in seguito alla riforma subiranno una riduzione possedeva un alloggio dovranno infatti essere restituite dalla delle loro prestazioni, è previsto un periodo massa ereditaria, sempre che la sostanza del defunto superi i transitorio di tre anni, durante il quale con- 40’000 Franchi. tinueranno a ricevere le prestazioni percepite; Ai pensionati sarà così risparmiato lo stress di dover vendere la l’adeguamento al nuovo diritto avverrà solo alla propria abitazione nel momento del bisogno, senza che la collet- scadenza di questo termine. tività debba farsi carico degli anziani più abbienti. Le modifiche più rilevanti Nel calcolo dell’importo effettivo delle PC, una parte della Aumento degli importi massimi per la pigione: sostanza – la cosiddetta franchigia – non è computata, la rifor- gli importi massimi riconosciuti per le spese ma prevede una riduzione di queste franchigie, che passeranno riguardanti l’affitto della casa saranno aumentati da 37’500 a 30’000 franchi per le persone sole e da 60’000 a per tenere conto della realtà degli affitti ed evi- 50’000 franchi per le coppie sposate, la franchigia per i figli, pari tare disparità di trattamento tra gli appartamenti a 15’000 franchi, resterà invece invariata. Lo stesso vale per le in affitto e gli alloggi di proprietà. franchigie sugli immobili adibiti ad abitazione dai loro proprie- Maggior computo della sostanza: il calcolo delle tari (112’500 o 300’000 franchi se uno dei coniugi vive in un PC tiene conto non solo dei redditi dei benefi- istituto o un ospedale). ciari ma anche della loro sostanza. Premi dell’assicurazione malattie: e spese effettive dei premi Con la riforma, quest’ultima sarà presa mag- dell’assicurazione malattia rientreranno nel calcolo delle PC alla giormente in considerazione e in futuro avranno voce delle uscite, attualmente è riconosciuto come spesa non diritto alle prestazioni soltanto le persone la l’importo del premio individuale, bensì un forfait corrispon- cui sostanza è inferiore a 100’000 franchi (il dente al premio medio del Cantone o della regione di premi cosiddetto valore-soglia). Per le coppie sposate dell’assicurato. la soglia sarà di 200’000 e per i figli di 50’000 Con la riforma i Cantoni riconosceranno come spesa il premio franchi, il valore soglia non tiene tuttavia conto effettivo, ma al massimo il premio medio della regione di premi della sostanza sotto forma di abitazione ad uso in questione. il dialogo 5/19 15
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