IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI

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IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
IL CONTRIBUTO DELLA
 VALUTAZIONE ESTERNA AL
MIGLIORAMENTO EDUCATIVO

                  Caterina Manco
                 Valutatore INVALSI
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
Le slide contengono, tra le altre cose,
        materiale prodotto da:
  Emanuela Botta e Stefania Pozio
          collaboratrici INVALSI

            emanuela.botta@invalsi.it
             stefania.pozio@invalsi.it
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
Di cosa parleremo
1. Presentazione dei livelli raggiunti nelle prove
   INVALSI dalle scuole del Lazio e confronto con il
   dato nazionale
2. Finalità e obiettivi del percorso di formazione
3. Le attività di rilevazione e di testing a livello
   nazionale e internazionale
4. Introduzione alla didattica per competenze e
   ad una progettazione d'istituto coerente con i
   quadri di riferimento delle Indicazioni Nazionali
   e delle prove INVALSI.
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
1. Presentazione dei livelli raggiunti nelle
prove INVALSI dalle scuole del Lazio e
confronto con il dato nazionale
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
Il Rapporto nazionale Invalsi 2015
1. Anticipazioni ai DD.GG. degli USR nel mese di
   luglio 2015 ad opera del Presidente e del
   Direttore di Ricerca con successiva
   pubblicazione dei risultati
2. Restituzione alle scuole nel mese di ottobre
3. Livello di partecipazione nel Lazio: primaria,
   superiore al 75%, con sostituzione di alcune
   classi; sec. di II grado, inferiore al 75% con
   limitata attendibilità e rappresentatività dei dai
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Partecipazione alle prove Invalsi 2015
           Scuola primaria

   75-90      LAZIO     50-75
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Partecipazione alle prove Invalsi 2015
    Scuola sec. di secondo grado

 50-75        50-75           25-50

                      LAZIO
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
I risultati delle prove Invalsi nel Lazio
• L’analisi dei dati indica che i risultati degli
  apprendimenti conseguiti dagli studenti del
  Lazio sono inferiori a quelli ottenuti dagli
  studenti delle altre regioni del Centro:
  – in modo più lieve per la classe V primaria (sia in
    Italiano che in Matematica)
  – in modo più rilevante per le classi II della scuola
    secondaria di II grado denotando anche una
    progressiva flessione del punteggio medio nel
    periodo 2010-2015.
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
                Scuola primaria - II

ITALIANO                               MATEMATICA
IL CONTRIBUTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA AL MIGLIORAMENTO EDUCATIVO - Caterina Manco Valutatore INVALSI
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
                Scuola primaria - V
ITALIANO                               MATEMATICA
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
               Secondaria di I grado
ITALIANO                               MATEMATICA
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
                           Scuola secondaria di II grado
                 ITALIANO                                                      MATEMATICA

* La partecipazione alla rilevazione 2015 è inferiore al 75% delle classi campionate
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
           Scuola secondaria di II grado
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
           Scuola secondaria di II grado
Distribuzione dei punteggi nelle prove Invalsi 2015
                    ITALIANO
Intervento della Direzione Generale
• Per questo la DG promuove la lettura dei risultati
  delle prove da parte delle singole scuole per:
  – Stimolare i processi di autovalutazione e
    miglioramento che sono alla base del Sistema
    Nazionale di Valutazione (SNV)
  – Recuperare la partecipazione degli studenti
  – Restituire credibilità e fiducia nella valutazione
    nazionale degli apprendimenti, anche come
    occasione di autovalutazione delle pratiche
    didattiche
  – Favorire una attenta e proficua riflessione sulla
    programmazione didattica curriculare
Intervento della Direzione Generale

• La DG inoltre intende supportare le scuole
  predisponendo specifiche iniziative di
  formazione ed attività di ricerca/azione da parte
  dei docenti di Italiano e Matematica e delle
  classi coinvolte dalla rilevazione invalsi (II e V
  primaria, II secondaria di II grado)
2. Finalità e obiettivi dell’intervento della
Direzione e di questo corso
Destinatari
• I Dirigenti Scolastici
• I Docenti referenti per la valutazione e/o
  responsabili delle prove INVALSI
• I Docenti di Italiano e Matematica delle classi
  coinvolte dalla rilevazione
• Gli alunni, specialmente negli Istituti secondari
  di II grado
• I genitori, a livello informativo
Partners
• USR Lazio che ha organizzato:
  – conferenze di servizio rivolte a tutte le scuole in cui sono
    state illustrate ai Dirigenti Scolastici le modalità di lettura
    e di interpretazione dei dati e il loro utilizzo per lo
    sviluppo del Piano di Miglioramento
• Comitato Tecnico Regionale, nominato dal DG
• Scuole Polo, individuate tramite candidatura
• Nuclei di Coordinamento presso le Scuole Polo per :
  – organizzare incontri formativi a livello territoriale
  – individuare esperti da affiancare ai docenti tutor nelle
    attività laboratoriali
Partners
• Gli Istituti “polo” hanno designato due referenti,
  rispettivamente per l’Italiano e la Matematica,
  quali figure di riferimento per gli altri Istituti di
  pertinenza territoriale che, a loro volta, hanno
  individuato due docenti tutor (Italiano e
  Matematica), per la partecipazione agli incontri di
  formazione presso la Scuola “polo”.
• I docenti tutor svolgeranno attività di diffusione
  delle buone pratiche all’interno dei propri Istituti,
  coordinando le attività di ricerca/azione che l’USR
  Lazio chiede di organizzare nelle scuole.
Partners
• I gruppi di lavoro disciplinari organizzati presso
  ogni Istituto sono chiamati a svolgere le seguenti
  attività :
  – Analisi delle Prove INVALSI 2015
  – Analisi del costrutto delle prove per la rilevazione
    degli apprendimenti
  – Analisi del processo di costruzione delle prove
  – Realizzazione di unità di Apprendimento secondo una
    didattica per competenze
  – Costruzione di prove di valutazione per competenze
3. Le attività di rilevazione e di testing a livello
nazionale e internazionale
Il contributo dell’OCSE PISA
Indagini internazionali e nazionali:
      obiettivi diversi
Indagini internazionali: di sistema
 offrono dati sulle prestazioni degli studenti comparabili
  a livello internazionale
 permettono di individuare punti di forza e di debolezza
  del proprio sistema scolastico
 ricercano fattori antecedenti e correlati del profitto
  scolastico (e in che misura operano nello stesso modo
  in diversi contesti) …
Indagini internazionali e nazionali:
   obiettivi diversi

Indagini nazionali: dal sistema alle singole scuole
 accertano i livelli di apprendimento degli studenti
  italiani in italiano e in matematica
 offrono dati comparabili a livello nazionale, regionale e
  a livello di singola scuola e classe
PISA 2012 - Risultati in matematica

Regione                 Media   E.S.
Prov. Aut. Trento        524    4,1                MATEMATICA
Veneto                   523    7,6
                                       540
Friuli-Venezia Giulia    523    4,4
Lombardia                517    7,6
Prov. Aut. Bolzano       506    2,1    520   517
Emilia-Romagna           500    6,4
Piemonte                 499    5,8    500
Marche                   496    5,5
Toscana                  495    4,9
                         493    6,8
                                       480
Umbria                                                          475
Valle D'Aosta            492    2,2
Liguria                  488    6,2    460
Puglia                   478    6,1
Abruzzo                  476    6,4    440
Lazio                    475    6,8
Molise                   466    2,3
Basilicata               466    4,3    420
Sardegna                 458    5,3
Campania                 453    7,7    400
Sicilia                  447    5,1
Calabria                 430    5,7
Italia                   485    2,0
Italia grade 10          499    2,1
PON                      454    3,4
Media Ocse               494    0,5
PISA 2012 – In che classe siamo?
Il contributo delle prove Invalsi
La finalità delle rilevazioni INVALSI
 Fornire alle scuole uno strumento di confronto a livello
  nazionale, a livello di macro-area, a livello regionale
 Fornire alle scuole uno strumento di confronto con
  scuole che hanno un background socio-economico e
  culturale(ESCS) simile (valore aggiunto della scuola)
 Fornire alle singole scuole uno strumento di diagnosi
  per migliorare il proprio lavoro e individuare le aree di
  eccellenza e quelle problematiche nelle discipline
  oggetto della rilevazione.
 Sono una FOTOGRAFIA dei LIVELLI MEDI sugli
  apprendimenti in Lettura e Matematica
Scopo delle misurazioni
                                    NON Valutare!!!

 Le prove INVALSI hanno lo scopo principale di misurare i
  livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti italiani
  relativamente ad alcuni aspetti di base di due ambiti
  fondamentali: la comprensione della lettura e la matematica.
 La letteratura dimostra che la conoscenza in alcune discipline
  fondamentali (lettura, matematica) ha un ruolo di primo
  piano nell’avanzamento individuale e dell’intera società
 Gli ambiti oggetto di misurazione delle prove INVALSI non
  esauriscono di certo i saperi e le competenze prodotte dalla
  scuola.
Il cheating
Quadro teorico di riferimento
 È connesso alle Linee Guida e alle Indicazioni Nazionali
 Definisce gli ambiti, i processi cognitivi e i compiti oggetto di
  rilevazione, delimitando quindi il campo rispetto al quale sono
  costruite le prove.
 Permette di definire e circoscrivere il valore informativo delle
  prove che in base ad esso vengono costruite, chiarendone la
  portata e i limiti.
 Costituisce il documento fondamentale per gli autori delle prove,
  per gli esperti che ne curano la revisione, per i docenti che sono
  chiamati a interpretare i risultati dei loro allievi e per i cosiddetti
  stakeholder che utilizzano i risultati delle rilevazioni
  standardizzate nazionali per valutare i livelli di apprendimento
  garantiti dal sistema educativo nel suo complesso.
Potenzialità delle prove Invalsi
• Rispetto al “contratto didattico” che si definisce tra
  docenti e alunni, i test standardizzati sono impersonali
  e possono essere usati per l’autovalutazione:
   – esplicitando agli studenti i nuclei e/o i processi a cui
     determinati quesiti fanno riferimento i docenti permettono
     loro di comprendere quali siano i loro punti deboli e i loro
     punti di forza, di diventare consapevoli della loro
     preparazione, ma soprattutto del lavoro da farsi (processi di
     natura metacognitiva).
   – esplorando uno o più nuclei fra quelli trattati da INVALSI,
     l'insegnante può cogliere l'occasione per ricomporre
     conoscenze pregresse e magari aprire la strada per nuove.
Uso dei dati INVALSI

                       DATI INVALSI

  Percorso di                          Potenziamento e
autovalutazione                         miglioramento
                                         dell’azione
                                           didattica

                  istituto e singola
                        classe

                                                         35
Idee chiave

1      Per migliorare
    occorre conoscere la
        situazione:
         “valutare”

                           36
Idee chiave

2  La preoccupazione non deve essere
Come preparare i ragazzi alle prove Invalsi
                   quanto
Come usare le prove Invalsi per migliorare
       i risultati del nostro lavoro

                                              37
Un capovolgimento di prospettiva:
Passare da:
     Cosa devo fare              il mio percorso di
                                    insegnamento
 per preparare le Prove          piegato al fine del
                                   miglioramento
         Invalsi                nelle prove Invalsi

a:
                              le prove Invalsi utilizzate
Come posso usare le Prove     per il miglioramento del
                                   mio percorso di
        Invalsi                     insegnamento
4. Introduzione alla didattica per competenze
e ad una progettazione di Istituto coerente con
i quadri di riferimento delle Indicazioni
Nazionali e delle prove INVALSI
Il concetto di competenza
Conoscenze, abilità, competenze
Le competenze chiave dell’Unione Europea e le competenze di cittadinanza
Le competenze disciplinari
Progettare per competenze
Il curricolo di Istituto
Conoscenze
               definizione CE-EQF 23 aprile 2008
            (EQF = Quadro Europeo delle Qualifiche)

• Assimilazione di informazioni (fatti, principi,
  teorie e pratiche) relative ad uno specifico
  settore.
• Sono teoriche e pratiche.

                              41
Abilità
               definizione CE-EQF 2008

• Applicare le conoscenze e usare il know
  how necessario per portare a termine
  compiti e risolvere problemi.
• Sono cognitive (uso del pensiero logico,
  intuitivo e creativo) e pratiche (abilità
  manuale, uso di metodi, di materiali, di
  strumenti).

                         42
Competenze
              definizione CE-EQF 2008

• La competenza è la comprovata capacità di
  usare conoscenze, abilità e capacità
  personali, sociali, metodologiche in
  situazioni di lavoro o di studio e nello
  sviluppo professionale e personale.
• Le competenze sono descritte in termini di
  responsabilità ed autonomia

                         43
Competenze
                  definizione OCSE 2003/1
   (Progetto De.Se.Co. - Definition and Selection of Competencies)

• La competenza è la capacità “fronteggiare
  efficacemente richieste e compiti complessi;
  comporta non solo il possesso di conoscenze
  e di abilità, ma anche l’uso di strategie e di
  routine necessarie per l’applicazione di tali
  conoscenze e abilità, nonché emozioni e
  atteggiamenti adeguati e un’efficace
  gestione di tali comportamenti.

                                  44
Competenze
               definizione OCSE 2003/2

• Pertanto la nozione di competenza include
  componenti cognitive ma anche
  componenti motivazionali, etiche, sociali e
  relative ai comportamenti …

                        45
Competenze
                    definizione OCSE 2003/3

• Mentre il concetto di competenza si riferisce alla capacità
  di far fronte a richieste di un elevato livello di complessità
  e comporta sistemi di azione complessi, il termine
  conoscenze è riferito a fatti o idee acquisiti attraverso lo
  studio, la ricerca, l’osservazione o l’esperienza e designa
  un insieme di informazioni che già sono state comprese. Il
  termine abilità viene usato per designare la capacità di
  utilizzare le proprie conoscenze in modo relativamente
  agevole per l’esecuzione di compiti semplici”

                              46
Competenze
                       (USR Lombardia)

• La competenza è la capacità di applicare una
  conoscenza in un contesto dato, riconoscendone le
  specifiche caratteristiche e adottando comportamenti
  funzionali al conseguimento del risultato.
• La competenza non esiste in sé, ma deve sempre essere
  situata in rapporto ad un problema particolare e
  all’interno di un contesto specifico di riferimento: “non
  esiste competenza che non sia competenza in atto”
  (Lucio Guasti)

                             47
Competenza
                  (Pellerey 2004)

La competenza è la capacità di far fronte a un
 compito, o a un insieme di compiti, riuscendo
   a mettere in moto e a orchestrare le proprie
 risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e
  a utilizzare quelle esterne disponibili in modo
                coerente e fecondo.

                        48
IL COSTRUTTO DELLA COMPETENZA

                           Prestazioni osservabili
                           del soggetto
  L’iceberg della
  competenza *

                                             Componente
                                             latente che
                                             richiede
                                             l’esplorazione
                                             di dimensioni
                                             interiori
                                             connesse ai
                                             processi
                                             motivazionali,
                                             volitivi,
                                             socioemotivi

* Castoldi, 2009
Le competenze chiave
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio adottata il 18 Dic. 2006

1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di
   base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
                                      50
Competenze di cittadinanza
       Regolamento sull’obbligo di istruzione (D.M. 22 agosto 2007)

1.   Imparare ad imparare
2.   Progettare
3.   Comunicare
4.   Collaborare e partecipare
5.   Agire in modo autonomo e responsabile
6.   Risolvere problemi
7.   Individuare collegamenti e relazioni
8.   Acquisire ed interpretare l’informazione
                                    51
Competenze disciplinari
                       Indicazioni Nazionali e Linee guida
         (esempio di curricolo verticale per una competenza in italiano)

A conclusione della scuola dell’infanzia:
1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa
   il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa
   ipotesi sui significati
A conclusione della scuola primaria:
2. Ascolta e comprende testi orali “diretti” o “trasmessi”
   dai media cogliendone il senso, le informazioni
   principali e lo scopo.
A conclusione della scuola sec. di I grado
3. Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e
   “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il
   tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione
   dell’emittente                      52
Dimensioni della competenza

             1 - Riflessività e
             metacognizione

                                  2 - Attivazione
                                   delle risorse
                                    disponibili
3 - Azione

                        53
Si apprendono operazioni
Possiamo dire che un soggetto ha appreso se compie operazioni
differenti (nella sostanza, nelle modalità, nello “stile”, nei risultati, ...) da
quelle che compiva in passato.
È questa la spia che permette di affermare che egli “è cambiato”: non
possiamo accontentarci delle sue dichiarazioni, non possiamo valutare
il suo stesso sistema di conoscenze (anche teoriche) fino a che non lo
vediamo “all’opera”.
Il fine ultimo dei processi di apprendimento è l’operazione: essa
costituisce l’oggetto privilegiato dell’apprendimento.
Con l’apprendimento, l’operazione, inizialmente estranea al
soggetto, entra nella sua struttura; ripetuta e verificata dal
soggetto stesso sul piano dell’efficacia, diventa abilità (il soggetto
è in grado di metterla in atto intenzionalmente, ogni volta che se
ne presenti la necessità); finalizzata alla produzione di un risultato,
diventa competenza.
Si apprendono operazioni, non informazioni!
                                54
Essere centrati sulle competenze,
             oggi, vuol dire:
• ripensare i modelli di     • allestire situazioni di
  progettazione possibili      apprendimento
  e individuare strumenti      nelle quali i soggetti
  di valutazione molto         possano vivere
  diversi da quelli            esperienze reali,
  tradizionali.                complesse e globali.

                        55
Progettare per competenze

• Costruire situazioni problema autentiche in
  grado di stimolare la riorganizzazione delle
  risorse possedute dal soggetto:
  – presentate come sfida ottimale
  – richiamando la sfera dei valori
  – con possibilità risolutive aperte
  – vicine all’esperienza dell’alunno
  – in grado di stimolare l’autonomia e la collaborazione
    tra studenti e con i docenti
                           56
Insegnamento e apprendimento:
              due ottiche diverse

• Quando si imposta un’attività formativa, è necessario
  chiarire se il termine “formazione” è utilizzato a
  partire da un’ottica di insegnamento o da un’ottica
  di apprendimento.
• Dato per scontato che i due versanti dell’attività
  formativa sono inseparabili, il risultato finale si
  presenta radicalmente diverso a seconda che si
  assuma come punto di osservazione e come criterio
  di progettazione il processo di insegnamento oppure
  il processo di apprendimento.
                                               57
Insegnamento e apprendimento:
                        due ottiche a confronto
“Dato un repertorio di contenuti da                   “Date alcune competenze da far
trasmettere, qual è il modo più                       acquisire ad un soggetto (conoscenze
funzionale per trasmetterlo?”                         da far utilizzare; abilità da far
                                                      esercitare; comportamenti da far
                                                      assumere) qual è il percorso che
                                                      questi dovrà compiere?”

Chi programma insegnamento pone al                    Chi progetta apprendimento pone al
centro del processo l’informazione e                  centro del processo colui che deve
programma quasi esclusivamente le                     apprendere, progetta gli stimoli da
proprie operazioni, ritenendo che il                  fornirgli, le operazioni da fargli compiere,
“trasferimento d’informazione” e Io                   le     facilitazioni   da     mettergli    a
“studio” siano di per sé una garanzia di              disposizione, le situazioni di test con cui
apprendimento.                                        fargli prendere coscienza della strada
                                                      che ha compiuto.
Unità didattica: la prassi di segmentare un           Processo:
campo vasto d’informazione in campi limitati,
facilmente esplorabili, sequenziati in maniera        garantisce l’unità dell’apprendimento,
logica.                                               costituita da dinamismi della mente e
                                                      procedure per penetrare all’interno delle
Didattica: modi per insegnare efficacemente,
utilizzando  strategie   di   comunicazione           concettualizzazioni formali.
adeguate.                                        58
Modello di interazione antropologica
   centrata sull’insegnamento

               59
Modello di interazione antropologica
   centrata sull’apprendimento

               60
Unità di Apprendimento
             lavorare per compiti e prodotti

• Individuazione di un apprendimento
  unitario
  – che esplicita la/le competenza/e da promuovere
  – e viene articolato in obiettivi formativi
• Da promuovere attraverso un compito di
  apprendimento unitario, collocato in
  situazione, che esita in un prodotto concreto
  e visibile

                           61
Approcci didattici
    orientati alla competenza

• Didattica per compito e prodotto
  (UdA/situazioni autentiche)
• Didattica per problemi
• Didattica per progetti
• Didattica laboratoriale

                    62
Didattica per problemi
       basata sull’individuazione e soluzione di problemi autentici

Fasi
1. Individuazione del problema
2. Determinazione e definizione del problema
3. Pianificazione della ricerca (ipotesi, obiettivi e
   valutazione delle risorse potenziali necessarie)
4. Ricerca di informazioni
5. Analisi critica delle informazioni
6. Sintesi
7. Verifica e validazione delle ipotesi
                                   63
Didattica per progetti
       basata sul coinvolgimento attivo degli alunni in un progetto

Fasi

1. Identificazione di un bisogno condiviso e
   definizione del problema da affrontare
2. Prefigurazione del traguardo atteso
3. Stesura del progetto
4. Definizione delle strategie e degli strumenti
5. Definizione delle fasi di lavoro
6. Controllo e valutazione del lavoro
                                   64
IL CURRICOLO DI ISTITUTO

           65
Dalle Indicazioni al Curricolo

• Le Indicazioni costituiscono il quadro di
  riferimento per la progettazione curricolare
  affidata alle scuole.
• Sono un testo aperto che le scuole sono
  chiamate ad assumere e a contestualizzare,
  elaborando specifiche scelte relative a
  contenuti, metodi, organizzazione e
  valutazione, coerenti con i traguardi formativi
                        66
Il Curricolo

• Il curricolo quindi può essere inteso come il
  percorso formativo che la scuola definisce
  per i suoi allievi “elaborando specifiche
  scelte relative a contenuti, metodi,
  organizzazione e valutazione, coerenti con i
  traguardi formativi (delle Indicazioni)”

                        67
Il Curricolo

• Il curricolo esplicita le scelte della comunità
  scolastica e l’identità dell’Istituto.
• A partire dal curricolo, i docenti individuano le
  esperienze di apprendimento più efficaci, le
  scelte didattiche più significative, le strategie
  più idonee, con attenzione all’integrazione fra
  le discipline
• Un curricolo verticale, essenziale e progressivo
                         68
I traguardi

• I traguardi costituiscono criteri per la
  valutazione delle competenze attese, e sono
  prescrittivi.
• Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di
  scegliere l’itinerario più opportuno per
  consentire agli studenti il miglior
  conseguimento dei risultati

                         69
Gli obiettivi di apprendimento

• Gli obiettivi di apprendimento individuano
  campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti
  indispensabili per raggiungere i traguardi delle
  competenze
• Sono organizzati in nuclei tematici e definiti in
  relazione a periodi didattici lunghi

                         70
ATTIVITÀ PER I CORSISTI
          in vista dell’incontro successivo

• Acquisire dati completi e fascicoli delle prove
  Invalsi delle singole scuole.
• Approfondire l’analisi dei Quadri di
  Riferimento Invalsi e delle Indicazioni
  Nazionali e Linee Guida
caterina.manco@gmail.com
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