IL CLUBBING AI TEMPI DELL'ACCELERAZIONE ALLA DIGITALIZZAZIONE - Assembramenti
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Prima di entrare nel merito dei detta- tempo i supermercati vengono presi gli sul progetto, è utile fare un excur- d’assalto, rivelando l’isterica irrazio- sus sul contesto in cui quest’ultimo si nalità di un istinto di sopravvivenza COVID ROOM: inserisce, facendo riferimento sia alla generalizzato. La diffidenza e il vago IL CLUBBING AI TEMPI situazione di emergenza che ha por- scherno iniziale dei paesi limitrofi tato alla nascita dello stesso, che ai dell’Unione lasciano il posto, con un processi avviati dalla disponibilità dei ritardo di poche settimane, alla ripe- mezzi tecnologici di uso comune. tizione dello stesso, identico copione. L’EMERGENZA COVID DELL’ACCELERAZIONE Il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità annuncia lo ACCELERAZIONE ALLA stato di emergenza globale relativo DIGITALIZZAZIONE alla diffusione di quello che verrà uf- ficialmente nominato SARS-CoV-2, vi- L’obbligo di stare chiusi in casa, uni- rus precedentemente sconosciuto che to tanto alla necessità di proseguire ALLA DIGITALIZZAZIONE da mesi imperversa in Cina causando la propria attività lavorativa (laddove polmoniti anomale. L’Italia è il primo possibile) quanto di mantenere re- paese occidentale ad affrontare l’e- lazioni umane con l’esterno, hanno mergenza di quella che in poco tempo comportato una impellente e a tratti viene dichiarata pandemia: in seguito confusa accelerazione alla digitalizza- alla veloce diffusione del morbo a par- zione, processo che era in atto già da tire dalle regioni Veneto e Lombardia a tempo, ma che nel periodo storico in fine febbraio 2020, il governo reagisce cui ci troviamo ha assunto delle di- imponendo progressive restrizioni lo- mensioni senza precedenti, segnando calizzate che il 9 marzo sfociano in un inevitabilmente il modo in cui viviamo Di Fabiola Mele lockdown esteso all’intero territorio tra di noi e negli spazi che occupiamo. Napoli, Italia nazionale: scuole, negozi e uffici chiu- si, lavori riconvertiti “a distanza”, divie- Non è un caso che una figura tanto di Covid Room è una piattaforma di e-clubbing e to di uscire da casa se non per motivi spicco nella teorizzazione della città essenziali e giustificati da un’autocer- contemporanea come Rem Koolhaas e-exhibit fondata da un team di giovani creativi tificazione da mostrare prontamente abbia recentemente rivolto la sua at- agli albori di quella che oggi viene comunemente alle pattuglie capillarmente diffuse in tenzione al Countryside:2 al di là delle tutti i centri urbani.1 La città si ferma. questioni riguardanti i processi eco- chiamata la “prima quarantena” da COVID-19. La vita sembra sospendersi. Nel frat- nomici, sociali, infrastrutturali, pae- saggistici e produttivi su ampia scala 1 Cfr. V. Rita, La storia del coronavirus: tutte le tappe del Covid-19 dalla comparsa in Cina a oggi, su “Wi- 2 Cfr. AMO, R. Koolhaas, Countryside. A Report, red”, 21 marzo 2020. Taschen GmbH, Colonia 2020. ZERO 315
Fabiola Mele Covid Room cui l’architetto e teorico fa riferimento le delle ultime uscite su Netflix o Mubi nella pubblicazione a compendio del- per il cinema d’autore, etc. A prescin- la mostra inaugurata al Guggenheim dere dal luogo in cui viviamo, abbia- di New York il 26 febbraio 2020 ‒3 po- mo costantemente a disposizione una che settimane prima della chiusura quantità di risorse materiali e umane a del museo a causa delle restrizioni cui un tempo avevamo accesso soltan- introdotte per contrastare l’espansio- to spostandoci fisicamente in centri ne del COVID ‒ negli anni più recenti più grandi in cui fosse reperibile ciò di la campagna e più in generale la pro- cui avevamo bisogno. Probabilmente vincia sono oggetto di un progressivo non è un azzardo affermare che, dopo ripopolamento in parte proprio grazie l’urbanizzazione, la nuova rivoluzione alla transizione digitale. Bolle immo- in procinto di influenzare l’organizza- biliari e caro affitti stanno rendendo zione dell’assetto urbano del territo- le metropoli sempre più invivibili, ma rio è la digitalizzazione. “Smart City” è la possibilità di lavorare in forma te- ormai un termine feticcio dall’origine lematica ha dato la possibilità a un un po’ incerta6 con cui si indica gene- numero crescente di professionisti di ricamente l’integrazione di sistemi in- tornare nei piccoli centri, dove pos- formatici complessi al funzionamento e se, torneremo ad una condizione di sono beneficiare di qualità della vita di infrastrutture e servizi urbani quali normalità, ma intanto pochi mesi di più alta, prezzi più bassi, vicinanza edifici, trasporti, distribuzione di elet- “smart working” sono valsi ad aprire agli affetti familiari, restando comun- tricità e acqua, sicurezza pubblica: il un diffuso dibattito sulle possibilità que inseriti all’interno del proprio mito di una città “intelligente”, “so- del “south working” come potenziale DIGITALIZZAZIONE E network professionale di riferimento. stenibile”, “efficiente”, dietro cui si prospettiva di redistribuzione dell’of- Tale fenomeno, fino allo scorso anno ASCESA DEI MEDIA celano spesso gli interessi delle gros- ferta lavorativa tra Nord e Sud Italia.5 abbastanza di nicchia, si è esasperato DIGITALI se compagnie di high-tech della Sili- con la forzata conversione al lavoro a con Valley, mascherati dai seducenti distanza durante questi mesi segnati Molti dei cambiamenti in atto duran- 6 “The phrase Smart Cities is not new. It may have dalla pandemia. L’annuncio stesso del te questo periodo di distanziamento its origins in the Smart Growth [Bollier, 1998] lockdown è stato accolto ovunque con fisico sono stati possibili solo in virtù movement of the late 1990s, which advocated new l’affollamento delle stazioni ferrovia- del fatto che negli ultimi trent’anni policies for urban planning. Portland, Oregon, is widely recognized as an example of Smart Growth rie delle principali città per il rientro buona parte delle nostre abitudini si [Caldwell, 2002]. The phrase has been adopted al proprio “focolare domestico origi- è gradualmente spostata online: fac- since 2005 by a number of technology companies nario”.4 Non è ancora possibile pre- ciamo shopping su piattaforme come [Cisco, 2005], [IBM, 2009], [Siemens, 2004] for the application of complex information systems to dire quale sarà la tendenza di questi Amazon, reperiamo informazioni e ge- integrate the operation of urban infrastructure and processi sul lungo termine, dopo che, stiamo la nostra vita sociale sui social services such as buildings, transportation, electri- network, selezioniamo potenziali re- cal and water distribution, and public safety. It has since evolved to mean almost any form of tech- lazioni con uno swipe su Tinder, racco- nology-based innovation in the planning, devel- 3 Cfr. S. Zacks, Countryside, natura snaturata, su 5 Cfr J. D’Alessandro, Dallo smart working al south gliamo finanziamenti con i crowdfun- opment, and operation of cities, for example, the “Abitare”, 20 marzo 2020. working. ‘Per lavorare a Milano vivendo a Palermo’, ding, ordiniamo cibo dai ristoranti e deployment of services for plug-in electric vehicles [Portland, 2011]” C. Harrison, I. Abbott Donnelly, A 4 C. Marelli, Da home a house, o di come cambia su “la Repubblica”, 26 giugno 2020; A. Greco, Contro fast-food con più recensioni su Just-E- Theory of Smart Cities, Proceedings of the 55th An- l’idea di (stare a) casa ai tempi del Coronavirus, il mito del southworking (se viviamo a Milano ci sarà at, le première che contano sono quel- su “ElleDecor”, 8 marzo 2020. un perché), su “RivistaStudio”, 7 settembre 2020. nual Meeting of the ISSS - 2011, Hull, UK, 55(1). ZERO 317
Fabiola Mele Covid Room render patinati che generalmente ac- dia. Solo Facebook conta almeno 2,5 raneamente in uno spazio privato, al- in applicazioni comprensibili da un es- compagnano le visioni neo-liberiste miliardi di utenti:8 all’incirca quanto le terando la natura dello spazio urbano sere umano. Le città, dunque, “sono di un’idilliaca metropoli 2.0. Ma, come popolazioni intere di Cina e India mes- in cui ci troviamo.12 da sempre sistemi di comunicazione, sottolinea il designer e urbanista Dan se assieme e più del triplo dell’intera basati sull’interfaccia tra identità in- Hill nel saggio On the smart city; Or, a popolazione europea. E queste cifre dividuali e comuni e rappresentazio- ‘manifesto’ for smart citizens instead sono con ogni probabilità destinate ni sociali condivise. È la loro abilità a nei paragrafi in cui si domanda se una ad aumentare: semplicemente du- materializzare questa interfaccia in città possa essere “smart” e inefficien- rante il lockdown, app come TikTok o forme, ritmi, esperienze collettive e te allo stesso tempo, “invece delle OnlyFans hanno registrato un boom di LA CITTÀ COME INTER- percezioni comunicabili che rende le città intelligenti dovremmo preoccu- popolarità e iscrizioni esponenziale.9 FACCIA, L’INTERFAC- città produttrici di socialità ed integra- parci di più dei cittadini intelligenti. trici di un’altrimenti distruttiva creati- La visione della smart city tende a fo- Con l’ascesa dei media digitali e por- CIA COME CITTÀ vità”.13 calizzarsi su infrastrutture, edifici, vei- tatili “il modo in cui i pubblici urbani In The City as Inter- coli, cercando clienti tra le istituzioni si formano o no non è più limitato a face; How Digital cittadine che procurano o pianificano un processo spaziale che ha luogo Media are Chan- queste cose. Ma la città è qualcos’al- nello spazio fisico”.10 In Personable, ging the City, Mar- tro. La città sono le sue persone. Non Portable, Pedestrian: Mobile Phones in tijn de Waal indaga facciamo le città per costruire edifici e Japanese Life, gli antropologi nippo-a- come i nuovi media infrastrutture. Le facciamo per riunir- mericani Mizuko Ito e Daisuke Okabe stiano qualitativa- ci, creare ricchezza, cultura, più perso- sostengono che il cellulare, più che mente cambiando ne. In quanto animali sociali, creiamo “un ‘portale’ che ci teletrasporta da l’esperienza della la città per stare con altre persone, per una situazione fisica ad un mondo vir- sfera urbana pub- lavorare, vivere, giocare”.7 tuale è una ‘membrana’ che ci permet- blica, partendo dal te di accogliere contatti mediati al no- presupposto che Spesso, infatti, un cambiamento è stro ambiente circostante e di regolare quest’ultima abbia tanto più incisivo quanto le innova- qui ed ora la presenza o assenza di al- sempre funzionato zioni che le comportano sono minime tri o di file multimediali”.11 Per l’antro- come un’interfac- ma diffuse all’interno di una massa pologo giapponese Fujimoto, infatti, il cia. Un’interfaccia critica considerevole: lo smartphone semplice atto di chiamare un amico in è (secondo la defi- è a portata di tutti. Delle attività onli- un luogo pubblico ci fa ritirare tempo- nizione del dizionario Webster, come INFRASTRUTTURE ne che svolgiamo tramite cellulare, riportato nel saggio appena citato) META-URBANE l’utilizzo dei social media è tra le più “il luogo in cui sistemi indipendenti popolari. A gennaio 2020 (pre-pande- 8 S. Kemp, Digital 2020: 3.8 billion people use so- e spesso non correlati si incontrano In quarantena la nostra unica interfac- mia) è stato stimato che 3,8 miliardi di cial media, in “We are social”, 30 gennaio 2020. e agiscono o comunicano tra di loro”. cia col mondo esterno è stata quella persone al mondo usino i social me- 9 Cfr. S. Kale, How coronavirus helped TikTok find its voice, in “The Guardian”, 26 aprile 2020; Nel mondo informatico, in particolare, dello schermo del pc o dello smartpho- A. Okeowo, The fragile existence of sex workers fa riferimento a due tipi di ambienti: ne. L’introduzione del telelavoro, della during the pandemic, in “The New Yorker”, 21 quello in cui sistemi informatici diver- didattica a distanza e di tutti quei ser- maggio 2020. 7 D. Hill, On the smart city; Or, a ‘manifesto’ for smart 10 M. de Waal, The City as Interface; How Media are si possono adattarsi tra di loro oppure vizi necessari a supplire le attività del citizens instead, in But what was the question?, in Changing the City, nai010 publishers, Rotterdam quello che converte i bit del computer quotidiano ostacolate dal distanzia- “Medium”, 1 Febbraio 2013, originariamente pub- 2014. blicato su cityofsound.com. 11 Citato in Ivi, p. 18. 12 Ibid. 13 Ivi, p. 19. ZERO 319
Fabiola Mele Covid Room mento fisico ha in brevissimo tempo di urbanismo digitale più Open Sour- implementato sia l’uso che la distribu- ce, in cui i cittadini possono avere ac- zione di quelle infrastrutture tecnolo- cesso alle informazioni contenute nei giche costituite dalle app e dalle piat- sistemi e fare uso delle piattaforme taforme necessarie alla traslazione di come strumento per sviluppare servizi tali attività nel mondo virtuale. Queste e pratiche in modo alternativo. Già nel infrastrutture, che potremmo definire 2009 il ricercatore americano Eric Pau- “meta-urbane”, sono comunque forni- los, nel suo Manifesto of Open Disrup- te da compagnie private che si stanno tion and Participation auspica come progressivamente imponendo come gli strumenti della tecnologia vengano media urbani. Aziende come Facebo- intonati “non solo per la produttività, ok, Google, Cisco, Amazon, vedono ma per il nostro amore per la curiosi- l’infrastruttura urbana come un servi- tà, per la gioia del meravigliarsi, per la freschezza dell’ignoto”.15 Se una buona parte delle energie col- lettive sono state spese è stato definito come "tech-love": “la Ciascuno ha affrontato la quarantena nell’organiz- ricerca evidenzia come circa un terzo a modo proprio, da chi ha approfittato zazione di si- degli intervistati, durante l’isolamen- del maggior tempo libero a disposizio- stemi di lavo- to, abbia sfruttato soluzioni digitali ne per rispolverare hobby, imparare a ro a distanza, per connettersi con gli amici, la fami- fare il pane fatto in casa, partecipare una città è glia e il mondo circostante; percentua- a videoconferenze e corsi di fitness vissuta tan- le simile per coloro che si sono affida- online, a chi tutto sommato si è sen- to nel lavoro ti alla tecnologia per distrarsi, o che tito un po’ schiacciato da questa ansia zio commerciale che può essere mer- quanto nel divertimento, nel tempo l’hanno sfruttata per acquisire nuove performativa adesso riversata anche cificato, stabilendo con proprie regole libero, nelle occasioni di socialità e competenze”.16 Un tema ricorrente sul tempo libero, generando innume- cosa è permesso o meno sulle proprie affetto. Secondo il report Digital So- relativo ai disagi della quarantena è revoli vademecum del “buon quaran- piattaforme e in che modo disporre ciety Index, condotto da Dentsu Aegis l’impatto di quest’ultima e della crisi tenario”. Alcune di queste pratiche dei dati raccolti attraverso l’uso che gli Network a livello globale, l’incremen- ad essa collegata sulla salute mentale: sono menzionate nel rapporto The Fu- utenti ne fanno, secondo un processo to nell’uso di queste infrastrutture di- non potendo incontrarsi con persone ture 100 di Wunderman Thompson.17 che non può non tenere conto dei de- gitali conseguente alla crisi che stiamo estranee al proprio nucleo abitativo, Wunderman Thompson è un’agenzia sideri dei propri clienti, ma che ha ben vivendo sarebbe stato accolto da un la popolazione è stata costretta a tra- di comunicazione newyorkese di mar- poco di democratico.14 Visione a cui si generale e crescente favore nei con- slare anche buona parte della propria keting globale che ogni anno pubblica contrappone l’ipotesi di un modello fronti della tecnologia, fenomeno che vita extra-lavorativa nel digitale. un report sui maggiori trend in inno- 14 Cfr. M. de Waal, The City as Interface; How Media E. Paulos, Manifesto of Open Disruption and 15 L. De Blasio, L’umanizzazione della tecnologia 16 17 Wunderman Thompson Intelligence, The Fu- are Changing the City cit., p. 197. Participation. dopo il coronavirus, in “Il Post” 29 giugno 2020. ture 100: 2.0.20, maggio 2020. ZERO 321
Fabiola Mele Covid Room vazioni creative e comportamento dei che andasse oltre un semplice par- sperimentare con forme di esibizione Con Covid Room volevamo proporre consumatori in settori come cultura, ty su Zoom. Nel frattempo avevamo alternativa: tra questi, i casi più noti qualcosa che permettesse di avvicinar- benessere, tecnologia, salute, finanza, formato un team di giovani creati- sono probabilmente la presentazio- ci il più possibile all’esperienza reale viaggi. Nel 2020 realizza una seconda vi abbastanza internazionale, unito ne dell’album inedito di Nicolas Jaar del clubbing: creare esperienze collet- release speciale nel mese di maggio, dalla comune passione per la musica con due ore di live-streaming su Twi- tive, producendo socialità. Più o meno in cui cita Covid Room tra le nuove (in particolare quella elettronica) e le tch il 16 aprile e i concerti del rapper nello stesso periodo in cui è nato il no- pratiche affermatesi nel corso della nuove tecnologie: oltre al fondato- Travis Scott all’interno del videogioco stro progetto, di party in video-confe- pandemia come meccanismo di difesa re, Andrea Giuseppe Parialò, l’équipe Fortnite tra il 24 e il 26 aprile. Al di là renza ne sono stati organizzati diversi, nei confronti della crisi generata dal iniziale comprendeva la sottoscritta della notorietà dell’artista o del ca- chi più o chi meno in maniera amato- COVID-19. nel ruolo di curatrice artistica, Danie- rattere più o meno innovativo delle riale: il problema però delle piattafor- le Ruocco nel ruolo di co-fondatore e performance, il problema dei live-stre- me di video-call è che hanno una qua- curatore delle line-up musicali, Lucia aming online è che sono un sistema lità del suono molto bassa, mentre noi Bertazzo come grafica e direttrice ar- di esibizione monodirezionale, in cui volevamo arrivare ad avvicinarci il più tistica dell’identità visiva, Giulia Perin possibile anche all’esperienza sonora e Pierangelo Saponaro nel ruolo di del club. Per questo motivo, dopo di- addetti alla comunicazione e al mana- verse sperimentazioni, abbiamo deci- COVID ROOM gement, Irina Klimova come manager so di adottare Zoom come piattafor- delle campagne di auto-finanziamen- ma per la parte visuale dell’evento e di Covid Room nasce ufficialmente il 13 to, Aliis Kuusik in qualità di addetta trasmettere invece l’audio attraverso marzo 2020. Una settimana prima, An- alle sponsorizzazioni online. A questi un banner Mixlr embeddato sul nostro drea, il fondatore, studente in econo- si sono poi aggiunti successivamen- sito. In questo modo i partecipanti ai mia alla Luiss, stava organizzando una te Dora Cordero e Martina Di Ciocco nostri eventi hanno la possibilità di festa a casa sua, a Roma, quando poi come manager del Business Strategy godere appieno della performance partì l’obbligo di quarantena in tutt’I- del progetto a lungo termine e la so- musicale e contemporaneamente di talia. Da lì sorse l’idea di organizzarla lo cial media strategist Fiammetta del ritrovarsi e interagire con tutti gli al- stesso, ma online, sfruttando lo stesso Mancino. L’idea alla base del progetto tri partecipanti connessi via webcam. tipo di piattaforme di video-conferen- era quella di creare uno spazio virtua- Abbiamo organizzato eventi a caden- za usate per il telelavoro o per la di- le in cui fosse possibile combattere la za settimanale durante tutta la prima dattica a distanza. Tutto iniziò un po’ noia della quarantena facendo comu- quarantena e in maniera più occasio- per gioco, il nome stesso del progetto nità intorno alla musica, all’arte, alla chi suona si esibisce davanti ad una nale in seguito alle prime riaperture. fu scelto con l’intenzione di farlo suo- voglia di socializzare e di fare festa, telecamera e chi ascolta lo fa davanti All’organizzazione di eventi online nare a metà strada tra una parodia e nonostante la distanza. ad uno schermo in cui compare solo il abbiamo affiancato la proposta, at- uno spin-off di una nota piattaforma performer e in cui non si ha veramente traverso il nostro profilo Instagram, di di streaming musicali. Con nostro stu- Con la chiusura dei club, musicisti e modo di interagire con le altre persone giovani artisti emergenti che lavorino pore, nel giro di due giorni l’account dj di ogni tipo hanno iniziato sin da con cui si sta condividendo l’esperien- con strumenti o tematiche affini all’e- Instagram creato per l’occasione ave- subito a proporre i propri set in stre- za, oltre alle chat un po’ confusiona- ra post-digitale in cui viviamo. La na- va già più di 600 follower, nonostan- aming, contribuendo all’ingresso nel rie in cui ciascun utente è identificato tura interdisciplinare di Covid Room te non fosse ancora stato pubblicato mainstream di piattaforme di nicchia semplicemente dal proprio nickname ci ha permesso di organizzare diversi nessun contenuto. In quel momento ci e note per lo più agli appassionati del colorato. Che l’artista sia live in quel eventi e performance al crocevia tra siamo resi conto che il progetto aveva gaming. L’annullamento dei concer- momento o pre-registrato, tutto som- arte e musica, collaborando con altri il potenziale per diventare qualcosa ti ha portato anche artisti di fama a mato cambia poco. artisti come l’eclettico duo c/a, assie- ZERO 323
Fabiola Mele Covid Room me ai quali abbiamo realizzato un mu- le sensazioni fisiche di seo nell’ambiente virtuale M Ξ T A P L un evento reale, altri- Ξ X 18, ma anche realtà come la galleria menti non avremmo Like a Little Disaster, per la quale ab- notizia dei rave illegali biamo curato una performance sulla che stanno prenden- piattaforma virtuale Sajetta19 o il col- do piede in città come lettivo di architettura (ab)Normal, che Parigi o Londra.22 Tut- ci ha invitati a partecipare alla pro- tavia si possono estra- grammazione in streaming proiettata polare considerazioni nei padiglioni gemelli dell’installazio- interessanti su quello ne Dicho, esposti in contemporanea che potrebbe essere alla Biennale di Architettura di Tbilisi il futuro del clubbing. e alla Triennale di Milano.20 Se pochi anni fa, par- lando di TelePresence L’aspetto però più interessante di un (una specie di web- esperimento come quello messo in cam high-tech che la atto da Covid Room è il modo in cui si multinazionale Cisco è riuscito a fare comunità, riuscendo prevede di installare ad assembrare in un’unica stanza vir- in tutti gli apparta- tuale partecipanti provenienti da ogni menti della smart city parte del mondo. Così come una sera- CONCLUSIONI Sungdo, costruita da zero in Korea del ta in un club in genere è popolata da Sud), il vice-presidente dell’impresa un misto di clienti fissi e avventori più La rivoluzione digitale sta già influen- immobiliare Gale International Jona- casa in provincia o di danzare la stessa o meno occasionali, col trascorrere zando profondamente il nostro modo than Thorpe si augurava che il nuovo line-up, trasmessa in contemporanea degli eventi i partecipanti più assidui di vivere tra spazi urbani reali e virtuali gadget venisse usato per organizzare nei club di diverse città, potrebbe di- hanno iniziato effettivamente a cono- attraverso fenomeni e pratiche a cui la concerti stando seduti comodamente ventare parte della nostra nuova nor- scersi e a costruire dei legami che an- pandemia in corso ha dato un colpo di nel proprio salotto,23 con Covid Room malità. dassero anche oltre la semplice condi- acceleratore. Nonostante il distanzia- abbiamo dimostrato che per assiste- visione della serata. Conformemente a mento sociale, è ancora possibile spe- re a un concerto dal proprio divano quanto sostiene De Waal, “adesso che rimentare soluzioni che ci permettono non occorre rincorrere l’ultimo gadget i media digitali sono usati come “mar- di continuare a socializzare e a sentirci sperimentale pensato per una casa catori di esperienze” che “doppiano” parte di una stessa community, anche interamente interconnessa, ma basta le città, gli incontri fisici potrebbero a distanza. Certamente vivere un’espe- avere a disposizione strumenti alla essere meno importanti”.21 rienza come quella del clubbing trami- portata di tutti come uno smartphone 18 c/a, M Ξ T A P L Ξ X [a crypto art experiment], in te webcam non potrà mai equiparare e il WiFi. E anche quando dovessimo “Medium”, 24 novembre 2019. tornare a ballare l’uno attaccato all’al- 19 J. Berthonneau, S. Chatriot, S. Douma, S. Fasse, tro, l’ipotesi di assistere ad un dj-set di I. Perrault, Co22380, in Fabiola Mele (a cura di), su 22 Cfr. R. Picheta, Illegal raves are booming in lock- “Sajetta”, 21 maggio 2020. down Britain. Can authorities stop a third Summer Berlino dalla stanzetta della propria 20 (ab)Normal, Dicho, Tbilisi Architecture Biennial, of Love?, su “edition.cnn”, 20 giugno 2020; Reda- 10 ottobre 2020. zione Vice, Foto da un rave illegale parigino sotto 21 M. De Waal, The City as Interface; How Media are lockdown, con foto di Marion Péhée, su “Vice”, 23 M. De Waal, The City as Interface; How Media are 23 Changing the City cit., p. 104. novembre 2020. Changing the City cit., p. 157. ZERO 325
ASSEMBRAMENTI #ZERO Prima edizione: Marzo 2021 A cura di Federico Bettazzi, Michele Brusutti, Giovanni Casalini, Serena Dambrosio, Chiara Davino, Marco Felicioni, Lorenza Villani Autori/Autrici Andrea Bagnato, Raytrayen Beakovic Lauria, Federico Bettazzi, Angelica Ceccato, Eugenia Chierico, Serena Dambrosio, Chiara Davino, Giulia De Cunto, Riccardo De Vecchi, Marco Felicioni, La Escuela Nunca, Pierpaolo Lippolis, Silvio Lorusso, Geert Lovink, Leonardo Mastromauro, Fabiola Mele, Salar Mohandesi, Dietmar Offenhuber, Carlotta Olivari, Margherita Pasquali, Francesco Pasta, Claudia Pazzaglia, Vincenzo Saffioti, The Garden, Orkan Telhan, Carlotta Testa, Eleonora Valle, Lorenza Villani, Giulia Zubiolo Progetto grafico Michele Brusutti,Serena Dambrosio, Lorenza Villani Produzione Editoriale Serena Dambrosio, Chiara Davino, Marco Felicioni, Lorenza Villani Traduzioni Serena Dambrosio, Chiara Davino, Lorenza Villani Proofreading Chiara Davino © Edizione: Assembramenti © Testi: gli autori © Immagini: indicati nelle didascalie Gli editori si sollevano da ogni responsabilità in merito a violazioni da parte degli autori dei diritti di proprietà intellettuale relativi a testi e immmagini pubblicati
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