Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno
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Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno di Erika Noschese Ancora un “cambio di programma” per la realizzazione della rete ferroviaria ad Alta Velocità che dovrebbe interessare anche la provincia di Salerno. A sollevare il caso, il parlamentare di Liberi e Uguali, Federico Conte che, nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, dopo alcune indiscrezioni che vedrebbero stralciato il progetto originario. Si tratta, di fatti, di un’infrastruttura che conta un finanziamento pari a 27,77 miliardi di euro a valere sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di euro dal Fondo Complementare, con l’obiettivo di estendere l’alta velocità al sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania- Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza- Battipaglia. Proprio per quanto riguarda il lotto 0 per la tratta Salerno-Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo di circa 44 chilometri che dovrebbe terminare proprio in prossimità della stazione di Battipaglia; tratto che, da Sarno, arriverebbe a Baronissi dove dovrebbe essere realizzata la nuova stazione di Salerno che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, per poi proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella zona industriale. Ancora un “cambio di programma” per la realizzazione della rete ferroviaria ad Alta Velocità che dovrebbe interessare anche la provincia di Salerno. A sollevare il caso, il parlamentare di Liberi e Uguali, Federico Conte che, nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, dopo alcune indiscrezioni che vedrebbero stralciato il progetto
originario. Si tratta, di fatti, di un’infrastruttura che conta un finanziamento pari a 27,77 miliardi di euro a valere sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di euro dal Fondo Complementare, con l’obiettivo di estendere l’alta velocità al sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia. Proprio per quanto riguarda il lotto 0 per la tratta Salerno- Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo di circa 44 chilometri che dovrebbe terminare proprio in prossimità della stazione di Battipaglia; tratto che, da Sarno, arriverebbe a Baronissi dove dovrebbe essere realizzata la nuova stazione di Salerno che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, per poi proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella zona industriale. Vaccini, in Campania mancano le dosi Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ricorda che alla Campania mancano ancora 30mila dosi di vaccino, che dovranno essere utilizzate per le altre fasce d’età. E’ qui che l’Unità di crisi sta concentrando gli sforzi, per assicurare la copertura alle categorie più vulnerabili. Degli oltre 300mila over80, 47mila sono in attesa della dose unica o della prima dose (15,7%). Nella fascia 70-79, mancano all’appello oltre 80mila cittadini (17,3%). Tra il personale scolastico, inoltre, non risultano vaccinate circa 500 persone. Un vulnus che andrà colmato prima della ripresa delle lezioni, per evitare il rischio di altri contagi e di possibili focolai. Ieri sono stati convocati all’hub della Mostra d’Oltremare duemila persone fragili e 800 tra
vulnerabili e disabili. Molte defezioni si registrano nella fascia 40-49, anche tra quelli che hanno effettuato la prenotazione. C’è poi il problema dei non deambulanti. Oltre 6mila persone, che hanno richiesto la vaccinazione, non sono stati ancora raggiunti a domicilio dalle Usca o dai medici di famiglia. Considerando la fascia che va dai 12 anni in su, risulta coperto con la prima dose circa il 50% della popolazione che ha scelto di vaccinarsi (circa 2,5 milioni), ma solo il 20%, poco piu’ di un milione di persone, ha ricevuto anche il richiamo. Intanto, l’unità di Crisi della Regione Campania ha annunciato che superano quota un milione, per la precisione sono 1.064.291, le seconde dosi di vaccino anti covid-19 somministrate. Fino a ieri, erano 3.795.575 di dosi consegnate al territorio e i 3.472.894 di quelle somministrate. Sono quindi 2.408.603 i cittadini che hanno ricevuto la prima dose. Le donne rappresentano la maggioranza di coloro che hanno ricevuto il vaccino: sono il 1.844.778, in termini percentuali il 53,12%. Gli uomini si attestano sul 46,88% (1.628.116). Dando uno sguardo alla distribuzione per categoria si nota che: gli over 80 vaccinati sono 458.788; gli over 70 383.433; quelli over 60 301.526; gli over 50 389.971; gli over 40 147.311. La categoria maggiormente rappresentata nel report resta quella dei “soggetti fragili e caregiver” con 977.480 vaccinati. Luca Di Giuseppe, attivista del M5S: “Io candidato? Valuterò” di Erika Noschese
“Ad oggi il Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia giusto che ognuno faccia quello che sente. Per quanto riguarda Salerno, io sarò dalla parte di quelli contro l’amministrazione uscente”. Lo ha dichiarato Luca Di Giuseppe, attivista salernitano del Movimento 5 Stelle. Nonostante la sua giovane età, è particolarmente attivo nella vita politica salernitana e si è sempre esposto, in prima persona, per il bene del Movimento che oggi vive una situazione di caos dovuta proprio alla nascita del governo Draghi e il “divorzio” tra i pentastellati e la piattaforma Rousseau. Mancano meno di sei mesi alle prossime elezioni amministrative, civiche e partiti sono in alto mare e gli scenari cambiano di continuo. Il Movimento 5 Stelle, invece, sembra completamento sparito dalle scene. Cosa sta succedendo? “La situazione di confusione che si sta manifestando in tutti i gruppi che si dicono contro l’amministrazione, è causata dall’assenza di politica. Sono i riflessi di decenni a senso unico. L’egemonia di De Luca ha appassito la città in termini politici ed elettorali. Oggi c’è bisogno di politica e di civismo. Tra gli oppositori di De Luca va abbattuta la logica del «Mi candido come sindaco per entrare in Comune». Questo facilita l’amministrazione uscente. A me interessa sostenere un sindaco che provi a liberare la città. Ci vorrà tempo, lo so. Più che i simboli politici, guardo le persone. E sono disponibile a dialogare soltanto con chi sia apertamente contrario a quelli che hanno scambiato la cosa pubblica per un bancomat. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, non saprei. Ci sono dei rappresentanti istituzionali con cui ragiono, altri no. Continuo a mantenere un rapporto fraterno con le decine di attivisti che hanno animato negli anni il Meetup di Salerno”. La sua candidatura è stata più volte richiesta, soprattutto dai giovani. Ha sciolto le riserve? “Sinceramente no, deciderò nelle prossime settimane. Valuterò tutte le ipotesi possibili. Confido in un progetto credibile che coinvolga le forze migliori della città. E mi auguro che ci sia la volontà di pensare a Salerno.
Se non si dovesse arrivare ad un punto d’incontro con le associazioni e gli attivisti del territorio, non escludo nulla. La forza dei miei coetanei e dei giovani che si impegnano da anni sul territorio, è sottovalutata. In qualunque caso troveremo le modalità per dire “ci siamo anche noi”. A Napoli l’accordo Pd-M5S sembra fortemente compromesso, ci sono già i primi dissidenti pronti a staccarsi e lanciare un proprio candidato sindaco, a Salerno – secondo lei – quale dovrebbe essere la posizione dei pentastellati? “Ad oggi il Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia giusto che ognuno faccia quello che sente. A Napoli ci sono persone a cui voglio bene che non si sentono rappresentate dalla candidatura di Manfredi. Fanno bene ad organizzarsi ed auto-determinarsi.Per quanto riguarda Salerno, io sarò dalla parte di quelli contro l’amministrazione uscente”. Da giovane attivista, cosa si aspetta dalla prossima amministrazione comunale? “Mi aspetto una maggiore attenzione verso la mia generazione e le famiglie. Più biblioteche. Più asili nido. Più sensibilità verso anziani. Una città a misura d’uomo che permetta di rispondere alle esigenze fondamentali dei cittadini in ogni quartiere, con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti in auto o in motorino. Una città in cui ad ogni intervento di edilizia pubblica corrisponda la creazione di posti per bici. Una città in cui la tassa dei rifiuti non sia più tra le più alte d’Italia. Una città con un bilancio che guardi l’ambiente come priorità: lo chiamerei il bilancio verde. Una città in cui aprire un’attività non sia un gesto eroico”. Il Movimento 5 Stelle vive una fase di stallo e di forte caos, la spaccatura non sembra aver aiutato, soprattutto in questa fase… “Il Movimenti 5 Stelle dal punto di vista nazionale deve decidere cosa vuole essere. Sono stato tra quelli che si è esposto di più durante gli “Stati generali” (il percorso di riorganizzazione) e durante le votazioni per decidere se entrare o meno nel Governo Draghi. Tirando le somme, c’è stato un percorso che non ha portato a nulla e che
è costato un bel po’ di soldi. Poi c’è un Governo con Brunetta. E poi, continuo a non capire come si possa mettere ai margini la piattaforma Rousseau. Non è una piattaforma telematica, è il metodo che ha consentito a centinaia di persone di entrare nelle istituzioni”. C’è stato un confronto tra i pentastellati e i Verdi, secondo lei potrebbero andare insieme? “Non lo sapevo. Da quello che so a Salerno ci sono diversi partiti e gruppi che si dicono “verdi”: i verdi europei, i davvero verdi, i verdi italiani etc.”. Imposta sulla pubblicità: morosi 74 impianti Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali a Capaccio Paestum. Continua il massiccio lavoro di accertamento messo in atto dall’Area Tributi ed Entrate Patrimoniali, diretta dal funzionario apicale Antonio Rinaldi. Questa volta, le verifiche tecniche e documentali hanno interessato gli impianti pubblicitari siti lungo la statale 18, nel tratto che ricomprende il centro urbano, con l’approvazione della lista di carico dei proprietari risultati morosi con il pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità (Icp), a seguito delle verifiche effettuate, per complessivi 179.778,96 euro e relativamente alle annualità 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020. Nello specifico, con apposite determina, si è preso atto dell’attività condotta e conclusa dal Nucleo di Polizia Tributaria, organico all’Ufficio Tributi comunali, mirata ad analizzare la regolarità amministrativa e tributaria Icp/Cup relativa agli impianti pubblicitari che insistono sulla SS18, relativamente a quanto sancito dalla delibera di Giunta n. 380/2013, la quale delimita il ‘centro urbano’ su suddetta Strada Statale il tratto compreso tra il km 88+130 e
il km 90+450 (dalla località Ponte Barizzo al Cerro). Dai riscontri è emerso che, su tale tratto, insistono 74 impianti pubblicitari che non sono risultati in regola con il pagamento della relativa imposta: è stata, così, approvata la lista di carico finalizzata all’emissione degli accertamenti esecutivi, comprensivi di sanzioni di legge ed interessi legali, per cristallizzare le somme evase. Contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti Un incontro intercomunale per cercare di contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nei valloni che costeggiano la strada provinciale 129 che collega Croce di Cava de’ Tirreni al Comune di Pellezzano. Alla riunione, tenutasi a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, promossa dal vicesindaco con delega all’Ambiente, Nunzio Senatore, erano presenti il vicesindaco di Pellezzano, Michele Murino, i rappresentanti delle rispettive città della Polizia Municipale e degli uffici tecnici comunali, dell’Associazione ambientalista molto attiva sul territorio Anpana e della Metellia Servizi. “Il prossimo passaggio istituzionale – afferma il vicesindaco, Senatore – sarà quello di un tavolo di concertazione con la provincia per mettere in campo un serie di attività che devono indurre a scoraggiare che quell’area venga utilizzata come una pattumiera dove è possibile scaricare di tutto e di più in maniera indisturbata e impunita. C’è bisogno di realizzare delle opere di protezione dei valloni, di dossi per limitare la velocità dei veicoli e soprattutto un sistema di videosorveglianza in grado di identificare le targhe dei veicoli e lanciare allert in caso di scarichi”. Un’area molto isolata, esposta purtroppo al
fenomeno dell’abbandono indiscriminato di ogni tipo di rifiuto, non solo ai lati della carreggiata della strada provinciale, ma addirittura scaraventati nei burroni e dirupi, devastando la ricca vegetazione e l’intero ecosistema. “Oggi mancava qualche rappresentante della Provincia, pur invitato – afferma il vicesindaco Murino – che deve attivarsi in maniera concreta e non più procrastinabile nella vigilanza con la polizia provinciale e nella realizzazione delle opere come guardrail. I Comuni di Pellezzano e Cava de’ Tirreni non possono subire questa inerzia”. Vertenza Apu, operai con il fiato sospeso Dopo anni di presidi, manifestazioni, incontri rimandati e precarietà per i lavoratori delle Attività di Pubblica Utilità di Cava de’ Tirreni, non si ferma la mobilitazione: gli operai ex Apu, in lotta per il lavoro, incontreranno ufficialmente il sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, venerdi 11 Giugno, per affrontare la loro vertenza e lo stato di periodica disoccupazione che va avanti ormai anni. Sono state tantissime le dimostrazioni effettuate nel tempo in tutta la Campania per sensibilizzare il Governo e le amministrazioni territoriali alla situazione di questi lavoratori: dall’occupazione dei centri per l’impiego nelle città di Cava de’ Tirreni, Castellammare di Stabia, Aversa e Napoli ai presidi di piazza. La vicenda che riguarda circa 2600 lavoratori in tutta la Campania e 80 a Cava de’ Tirreni era sbarcata anche in Consiglio dei Ministri con la speranza di vedere predisposte misure concrete nel decreto lavoro. Ma dopo le promesse degli scorsi anni da parte del Ministro Di Maio non è stato mai redatto un vero piano per il lavoro in
Campania, ma solo misure tampone che hanno portato a sperperare fondi pubblici senza garantire la reale occupazione. I lavoratori Apu infatti sono ex percettori di ammortizzatori sociali, precedentemente inseriti in progetti finanziati dal Fondo sociale europeo che non hanno visto rinnovati i loro progetti. La Regione infatti non ha ritenuto opportuno preoccuparsi del futuro di migliaia famiglie che oggi non ricevono più alcuna forma di assistenza. Gli operai ex Apu chiedono di tornare a lavorare presso gli enti locali in cui erano collocati. D’altra parte senza queste figure molte attività necessarie per la manutenzione, la cura del verde pubblico, i servizi cimiteriali non potranno essere più effettuate a causa dei tagli degli ultimi anni e il blocco del turn over. “Dopo anni di chiusure di intere filiere produttive sul nostro territorio – afferma Davide Trezza, responsabile della Federazione del Sociale Usb e coordinatore nazionale di Potere al Popolo – si è utilizzato il pretesto della pandemia per mandare nel dimenticatoio migliaia di lavoratori che in questi anni prima grazie agli ammortizzatori sociali e poi grazie a forme di politiche attive del lavoro sono riusciti ad andare avanti. A Cava un impegno di spesa già approvato per la platea non viene onorato per un blocco da parte della macchina amministrativa. Venerdi chiederemo al Sindaco un impegno politico concreto per non lasciare che dopo anni decine di famiglie cavesi finiscano in mezzo alla strada”. Napoli, lavori in corso sulla fascia mancina di Giuseppe Vitolo NAPOLI – Il mercato in stand-by. Meglio prima riflettere,
capire ciò che realmente serve al Napoli di Luciano Spalletti. Le prime decisioni in relazione alla sessione trasferimenti verranno prese subito dopo il ritiro di Dimaro, dal 15 al 25 luglio. La campagna acquisti, dunque, è da considerarsi momentaneamente ferma. Il tecnico di Certaldo valuterà l’organico nel ritiro in Trentino, ma va aggiunto che, ad oggi, è felicissimo della rosa a sua disposizione. Se dovesse essere confermata l’intera rosa, eccezion fatta per Nikola Maksimovic ed Elseid Hysaj, in scadenza di contratto e destinati a lasciare il capoluogo campano, l’ex tecnico di Inter e Roma sarebbe entusiasta. Tutto, o quasi, dipenderà dalle eventuali cessioni di Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly. Non si tratta di uscite sicure, ma è chiaro che il secondo anno consecutivo senza Champions League porterà il Presidente De Laurentiis a fare i conti con una prossima chiusura di bilancio in negativo. Sarà necessario attuare una riflessione sui calciatori più remunerati per provare ad ammortizzare il cospicuo monte ingaggi che al momento grava sulle casse della società. Un intervento annunciato è quello che la società azzurra opererà sulla fascia sinistra difensiva, coperta al momento dal solo Mario Rui. La permanenza in azzurro del portoghese è assai probabile ad oggi, ma a sinistra serve un titolare, in quanto il terzino ex Empoli e Roma non soddisfa le esigenze richieste dal ruolo e dalla mission tattica che Spalletti intende attuare. Con l’enigma Ghoulam, destinato a restare senza alcuna sicurezza dal punto di vista del minutaggio, il Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli è chiamato ad intervenire per toppare una falla che la rosa azzurra riserva da qualche stagione. La strada per il rafforzamento della corsia mancina vede, al momento, gli azzurri proiettati su due profili Reinildo Mandava e Emerson Palmieri. Quest’ultimo tornerebbe volentieri in Italia. Napoli è un punto d’arrivo e ci sarebbe già l’avallo di Spalletti. Resta soltanto da trovare la soluzione migliore per concludere l’operazione. L’esterno italo brasiliano ha il contratto in scadenza a giugno 2022 e, dunque, senza rinnovo correrebbe il rischio d’iniziare la stagione con la prospettiva di andare
via a costo zero. Il Napoli è pronto a trattare, ma non è disposto a spendere cifre improbabili. Ad un anno dalla scadenza di contratto con il Lille c’è anche il terzino sinistro Reinildo Mandava. Accostato nelle ultime settimane al Napoli, il mozambicano ha toccato l’argomento mercato nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di “A Bola”: «Non ho la testa sul Napoli – afferma il calciatore dei neocampioni di Francia –. In questo momento sono solo concentrato sul riposo e su questo periodo in cui abbiamo festeggiato il titolo. Futuro? Sono legato da un contratto con il Lille fino al 2022 e ho intenzione di rispettarlo, senza pensare alla possibilità di partire». L’ambasciatore d’Algeria propone un gemellaggio con Salerno di Monica De Santis “E’ un piacere stare qui a Salerno. E’ molto bella, ci sono molte possibilità in termini di cooperazioni economiche, verificherò personalmente affinchè le nostre relazioni siano più forti” Esordisce così l’ambasciatore dell’Algeria S.E. Ahmed Boutache, in visita in provincia di Salerno. Prima tappa, ieri del suo tour, voluto dalla Bmta di Ugo Picarelli, al Comune di Salerno dove ha incontrato il sindaco Napoli… “Sono stato onorato della visita dell’ambasciatore, uomo di importanti aperture mentali, persona intelligente e pronta, che tra l’altro ci ha proposto un gemellaggio tra Salerno ed una città algerina da perfezionare con la visita che il presidente Mattarella farà prossimamente. Sono lusingato di
questa proposta, ovviamente dobbiamo verificare le modalità ed i tempi, vista anche l’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative e quindi non so se è nelle nostre disponibilità riuscire a fare tutto in questo periodo. Abbiamo avuto la stessa idea sul bacino del Mediterraneo che deve essere un ponte tra le varie culture”. A seguire l’ambasciatore ha incontrato il prefetto di Salerno, dottor Russo. L’incontro ha avuto al centro le proficue relazioni culturali ed economiche tra l’Italia e l’Algeria e, in particolare, il legame storico che unisce il Paese nordafricano con la provincia di Salerno. Durante l’incontro è stata evidenziata l’importanza dello scambio, non solo economico ma anche culturale, tra i due Paesi. Oggi c’è grande attenzione da parte degli imprenditori salernitani nei confronti della realtà algerina poiché questo Paese è considerato un importante crocevia per gli scambi tra Europa, Africa e Medio Oriente. Nel corso del colloquio il Prefetto Russo ha espresso considerazioni positive sulla presenza in questo territorio della comunità algerina, evidenziando che si tratta di lavoratori in genere impegnati nella raccolta di prodotti agricoli nella Valle del Sele. L’ambasciatore ha manifestato il grande interesse dell’Algeria a implementare la partnership con l’Italia.
A seguire l’Ambasciatore si è recato alla Camera di Commercio di Salerno dove ha incontrato il presidente Prete. Durante l’incontro si è parlato dei legami storici, culturali ed economici che interessano il territorio salernitano con il Paese nordafricano nonché delle stabili e proficue relazioni esistenti in tutti i settori e a tutti i livelli. Di particolare interesse per l’Algeria è il tessuto delle PMI italiane, quale modello da emulare per le aziende algerine e, in tal senso, esistono recenti accordi tra i due Governi che prevedono programmi di sviluppo e cooperazione tra i sistemi economici dei due Paesi in svariati settori, tra i quali, l’energia, l’agricoltura, il turismo e l’edilizia. Codice Rosso, la pandemia ha fatto aumentare i casi di violenza su donne di Erika Noschese
Nel periodo di pandemia, ovvero dal primo lockdown ad oggi, si è verificato un incremento crescente delle emergenze in Codice Rosso ma, proprio nei mesi di blocco, chiamate totalmente ferme. A lanciare l’allarme sul netto aumento dei casi di violenza sulle donne l’avvocato Claudia Pecoraro, dell’ufficio legale dell’associazione Sofferenza Donna ong che opera sui territori della Campania, con i centri antiviolenza Leucosia di Salerno e Piano di Zona S10 con sede ad Atena Lucana. “Subito dopo il lockdown e le varie zone rosse che si sono susseguite le chiamate sono aumentate, ogni giorno di più, tanto che dal rapporto Istat abbiamo potuto appurare che c’è stat un incremento di oltre il 79% delle chiamate al 1522 rispetto all’anno precedente”, ha dichiarato l’avvocato Pecoraro, evidenziando che proprio durante la chiusura, il fatto che una donna viva proprio con il maltrattante, la porta ad essere maggiormente a rischio. I centri anti violenza hanno fatto i conti anche con un aumento di richieste per violenza dai figli: “Un aumento delle richieste di donne che hanno subito non solo una violenza all’interno delle mura domestica ma un indurimento di quella violenza”, ha aggiunto l’avvocato Pecoraro che, in questi mesi, ha avuto modo di accogliere donne veramente disperate, vittime di violenza fisica e psicologica ma oggi è stato fatto un passo avanti riconoscendo anche la violenza economica e verbale. La donna vittima di violenza, con il tempo, tende ad isolarsi dai contatti esterni, rimanendo sempre più sola. “Noi ci siamo sempre per loro, non sono mai sole e noi lavoriamo quotidianamente anche per sensibilizzare l’opinione pubblica”, ha dichiarato ancora l’avvocato Pecoraro ribadendo che il pericolo non è mai solo la violenza fisica. Oggi, una donna fatica a denunciare anche per la lentezza della giustizia penale i cui processi hanno un iter molto lungo che porta la donna maltrattata a vivere più volte quei momenti terribili. Spesso, è l’ambiente familiare a indurre i figli ad essere violenti nei confronti della madre, come ha detto l’avvocato Stefania De Martino che, da oltre 30 anni, si occupa e combatte attivamente la violenza sulle donne. “Spesso i ragazzi hanno lo stesso atteggiamento del
padre nei confronti della madre o della sorella. Come centro anti violenza viene raccolta anche la denuncia relativamente ai figli ma bisogna dividere tra minorenni e maggiorenni perché ci sono percorsi e approcci differenti”, ha dichiarato l’avvocato De Martino evidenziando che, con i minorenni si interviene attraverso il tribunale per i minorenni e con i servizi sociali, per recuperare una dinamica disfunzionale che c’è in famiglia. Spesso, le donne dopo aver denunciato ritornano dai propri mariti, compagni: “Credo, per la mia esperienza, che tra l’abusante e la vittima si crea una dipendenza molto forte”, ha evidenziando l’avvocato De Martino che ribadisce la necessità di avere centri ad hoc per donne che sviluppano una dipendenza dai loro compagni. “Quello che accade alle donne vittime di violenza è proprio il fatto che spesso le loro esperienze e il loro vissuto ha a che vedere con il loro passato, come se fossero abituate a vivere la stessa situazione e vivono queste situazioni reiterate perché è l’unica forma di amore che loro sentono di meritare”, ha dichiarato invece la psicologa Emanuelle Scarpa, sottolineando che spesso le donne tornano indietro, dopo un percorso già avviato, proprio perché incapaci di vivere una situazione del tutto nuova e “paradossalmente, si ritorna a vivere situazioni già riconosciute e la vittima ritiene di poter gestire queste situazioni”. Una donna vittima di violenza trova un alleato in una psicologa ma non sempre si riesce a parlare della violenza subita. “Non è un qualcosa che avviene nell’immediato ma accade dopo aver messo a proprio agio il paziente perché uno dei primi sentimenti che a noi vengono mostrati è il senso di colpa, la vergogna, il peso della responsabilità di ciò che è accaduto”.
Comunali 2021 – Il Movimento 5 Stelle sarà in campo di Erika Noschese Il Movimento 5 Stelle sarà in campo alle prossime elezioni amministrative. Lo ha confermato il deputato Angelo Tofalo, presente ieri i alla cerimonia de 2 giugno nella Villa Comunale di Salerno svolta dal Prefetto Francesco Russo. Stando a quanto dichiarato dal parlamentare salernitano, infatti, il Movimento – in questa fase – sta lavorando ad un progetto innovativo. “Certo che i 5 Stelle saranno in campo. Si sta lavorando ad un progetto innovativo al quale il Movimento 5 Stelle vorrà dare il suo importante contributo; un progetto nuovo per la città, per uscire da trent’anni del vecchio storytelling univoco – ha dichiarato Tofalo – Questo è l’impegno che stiamo portando avanti da mesi e speriamo di concretizzare nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, per dare ai cittadini salernitani di respirare e concretizzare un progetto nuovo”. Al momento, i pentastellati non sembrano ancora aver deciso se andare da soli o in coalizione. Alla presentazione delle liste i pentastellati sembravano intenzionati ad andare da soli, con un proprio candidato sindaco. Ora, anche in questo caso, lo scenario è cambiato: al momento si ipotizza anche una coalizione con Liberi e Uguali, il movimento guidato – in provincia di Salerno – dal parlamentare salernitano Federico Conte. “Stiamo valutando tutte le ipotesi ma stiamo partendo da un progetto nuovo per la città, un obiettivo concreto da raggiungere; qualcosa di veramente innovativo non solo sulla carta ma anche e soprattutto nei contenuti – ha aggiunto Tofalo – Sono mesi di lavoro impegnativo, anche in condizione di pandemia che rende un po’ più complicato muoversi ma sono certo che raggiungeremo un risultato e presentare alla cittadinanza un progetto nuovo, importante”. Nei mesi scorsi, i pentastellati avevano avviato,
come confermato da Michele Ragosta, anche un confronto con i Verdi, poi sfumato mentre nella città capoluogo, a differenza di Napoli e altre grandi città chiamate al voto, è stata esclusa fin da subito un’alleanza con il Pd che, a Salerno città, non presenterà – come accaduto in passato – simbolo di partito, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli. Ora, per Tofalo è tempo di provare a chiudere il cerchio per dare ufficialmente il via alla campagna elettorale. In pole position, per la candidatura a sindaco dovrebbero esserci – qualora si decidesse di correre in solitaria – lo stesso Angelo Tofalo, Nicola Provenza ma non era – e non è – esclusa l’ipotesi di individuare qualche attivista particolarmente legato al movimento. Ora, non resta che attendere cosa accadrà nelle prossime settimane e se andrò o meno in porto l’accordo con Liberi e Uguali che, di conseguenza, aprirà un nuovo scenario politico nella città capoluogo, delineando un nuovo quadro.
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