Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno

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Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno
Alta Velocità, a                             rischio
lotto di Salerno
di Erika Noschese

Ancora un “cambio di programma” per la realizzazione della
rete ferroviaria ad Alta Velocità che dovrebbe interessare
anche la provincia di Salerno. A sollevare il caso, il
parlamentare di Liberi e Uguali, Federico Conte che, nei
giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione parlamentare al
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico
Giovannini, dopo alcune indiscrezioni che vedrebbero
stralciato il progetto originario. Si tratta, di fatti, di
un’infrastruttura che conta un finanziamento pari a 27,77
miliardi di euro a valere sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di
euro dal Fondo Complementare, con l’obiettivo di estendere
l’alta velocità al sud, con la conclusione della direttrice
Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-
Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle
direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-
Battipaglia. Proprio per quanto riguarda il lotto 0 per la
tratta Salerno-Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo
di circa 44 chilometri che dovrebbe terminare proprio in
prossimità della stazione di Battipaglia; tratto che, da
Sarno, arriverebbe a Baronissi dove dovrebbe essere realizzata
la nuova stazione di Salerno che interesserebbe tutta la Valle
dell’Irno, per poi proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella
zona industriale. Ancora un “cambio di programma” per la
realizzazione della rete ferroviaria ad Alta Velocità che
dovrebbe interessare anche la provincia di Salerno. A
sollevare il caso, il parlamentare di Liberi e Uguali,
Federico Conte che, nei giorni scorsi, ha presentato
un’interrogazione      parlamentare    al   ministro    delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, dopo alcune
indiscrezioni che vedrebbero stralciato il progetto
Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno
originario. Si tratta, di fatti, di un’infrastruttura che
conta un finanziamento pari a 27,77 miliardi di euro a valere
sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di euro dal Fondo
Complementare, con l’obiettivo di estendere l’alta velocità al
sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari,
l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la
realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici
Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia. Proprio
per quanto riguarda il lotto 0 per la tratta Salerno-
Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo di circa 44
chilometri che dovrebbe terminare proprio in prossimità della
stazione di Battipaglia; tratto che, da Sarno, arriverebbe a
Baronissi dove dovrebbe essere realizzata la nuova stazione di
Salerno che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, per poi
proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella zona industriale.

Vaccini, in Campania mancano
le dosi
Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ricorda che
alla Campania mancano ancora 30mila dosi di vaccino, che
dovranno essere utilizzate per le altre fasce d’età. E’ qui
che l’Unità di crisi sta concentrando gli sforzi, per
assicurare la copertura alle categorie più vulnerabili. Degli
oltre 300mila over80, 47mila sono in attesa della dose unica o
della prima dose (15,7%). Nella fascia 70-79, mancano
all’appello oltre 80mila cittadini (17,3%). Tra il personale
scolastico, inoltre, non risultano vaccinate circa 500
persone. Un vulnus che andrà colmato prima della ripresa delle
lezioni, per evitare il rischio di altri contagi e di
possibili focolai. Ieri sono stati convocati all’hub della
Mostra d’Oltremare duemila persone fragili e 800 tra
vulnerabili e disabili. Molte defezioni si registrano nella
fascia 40-49, anche tra quelli che hanno effettuato la
prenotazione. C’è poi il problema dei non deambulanti. Oltre
6mila persone, che hanno richiesto la vaccinazione, non sono
stati ancora raggiunti a domicilio dalle Usca o dai medici di
famiglia. Considerando la fascia che va dai 12 anni in su,
risulta coperto con la prima dose circa il 50% della
popolazione che ha scelto di vaccinarsi (circa 2,5 milioni),
ma solo il 20%, poco piu’ di un milione di persone, ha
ricevuto anche il richiamo. Intanto, l’unità di Crisi della
Regione Campania ha annunciato che superano quota un milione,
per la precisione sono 1.064.291, le seconde dosi di vaccino
anti covid-19 somministrate. Fino a ieri, erano 3.795.575 di
dosi consegnate al territorio e i 3.472.894 di quelle
somministrate. Sono quindi 2.408.603 i cittadini che hanno
ricevuto la prima dose. Le donne rappresentano la maggioranza
di coloro che hanno ricevuto il vaccino: sono il 1.844.778, in
termini percentuali il 53,12%. Gli uomini si attestano sul
46,88% (1.628.116). Dando uno sguardo alla distribuzione per
categoria si nota che: gli over 80 vaccinati sono 458.788; gli
over 70 383.433; quelli over 60 301.526; gli over 50 389.971;
gli over 40 147.311. La categoria maggiormente rappresentata
nel report resta quella dei “soggetti fragili e caregiver” con
977.480 vaccinati.

Luca Di Giuseppe, attivista
del  M5S:  “Io   candidato?
Valuterò”
di Erika Noschese
“Ad oggi il Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto
democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un
metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia
giusto che ognuno faccia quello che sente. Per quanto riguarda
Salerno, io sarò dalla parte di quelli contro
l’amministrazione uscente”. Lo ha dichiarato Luca Di Giuseppe,
attivista salernitano del Movimento 5 Stelle. Nonostante la
sua giovane età, è particolarmente attivo nella vita politica
salernitana e si è sempre esposto, in prima persona, per il
bene del Movimento che oggi vive una situazione di caos dovuta
proprio alla nascita del governo Draghi e il “divorzio” tra i
pentastellati e la piattaforma Rousseau. Mancano meno di sei
mesi alle prossime elezioni amministrative, civiche e partiti
sono in alto mare e gli scenari cambiano di continuo. Il
Movimento 5 Stelle, invece, sembra completamento sparito dalle
scene. Cosa sta succedendo? “La situazione di confusione che
si sta manifestando in tutti i gruppi che si dicono contro
l’amministrazione, è causata dall’assenza di politica. Sono i
riflessi di decenni a senso unico. L’egemonia di De Luca ha
appassito la città in termini politici ed elettorali. Oggi c’è
bisogno di politica e di civismo. Tra gli oppositori di De
Luca va abbattuta la logica del «Mi candido come sindaco per
entrare in Comune». Questo facilita l’amministrazione uscente.
A me interessa sostenere un sindaco che provi a liberare la
città. Ci vorrà tempo, lo so. Più che i simboli politici,
guardo le persone. E sono disponibile a dialogare soltanto con
chi sia apertamente contrario a quelli che hanno scambiato la
cosa pubblica per un bancomat. Per quanto riguarda il
Movimento 5 Stelle, non saprei. Ci sono dei rappresentanti
istituzionali con cui ragiono, altri no. Continuo a mantenere
un rapporto fraterno con le decine di attivisti che hanno
animato negli anni il Meetup di Salerno”. La sua candidatura
è stata più volte richiesta, soprattutto dai giovani. Ha
sciolto le riserve? “Sinceramente no, deciderò nelle prossime
settimane. Valuterò tutte le ipotesi possibili. Confido in un
progetto credibile che coinvolga le forze migliori della
città. E mi auguro che ci sia la volontà di pensare a Salerno.
Se non si dovesse arrivare ad un punto d’incontro con le
associazioni e gli attivisti del territorio, non escludo
nulla. La forza dei miei coetanei e dei giovani che si
impegnano da anni sul territorio, è sottovalutata. In
qualunque caso troveremo le modalità per dire “ci siamo anche
noi”. A Napoli l’accordo Pd-M5S sembra fortemente compromesso,
ci sono già i primi dissidenti pronti a staccarsi e lanciare
un proprio candidato sindaco, a Salerno – secondo lei – quale
dovrebbe essere la posizione dei pentastellati? “Ad oggi il
Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto
democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un
metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia
giusto che ognuno faccia quello che sente. A Napoli ci sono
persone a cui voglio bene che non si sentono rappresentate
dalla candidatura di Manfredi. Fanno bene ad organizzarsi ed
auto-determinarsi.Per quanto riguarda Salerno, io sarò dalla
parte di quelli contro l’amministrazione uscente”. Da giovane
attivista, cosa si aspetta dalla prossima amministrazione
comunale? “Mi aspetto una maggiore attenzione verso la mia
generazione e le famiglie. Più biblioteche. Più asili nido.
Più sensibilità verso anziani. Una città a misura d’uomo che
permetta di rispondere alle esigenze fondamentali dei
cittadini in ogni quartiere, con l’obiettivo di ridurre gli
spostamenti in auto o in motorino. Una città in cui ad ogni
intervento di edilizia pubblica corrisponda la creazione di
posti per bici. Una città in cui la tassa dei rifiuti non sia
più tra le più alte d’Italia. Una città con un bilancio che
guardi l’ambiente come priorità: lo chiamerei il bilancio
verde. Una città in cui aprire un’attività non sia un gesto
eroico”. Il Movimento 5 Stelle vive una fase di stallo e di
forte caos, la spaccatura non sembra aver aiutato, soprattutto
in questa fase… “Il Movimenti 5 Stelle dal punto di vista
nazionale deve decidere cosa vuole essere. Sono stato tra
quelli che si è esposto di più durante gli “Stati generali”
(il percorso di riorganizzazione) e durante le votazioni per
decidere se entrare o meno nel Governo Draghi. Tirando le
somme, c’è stato un percorso che non ha portato a nulla e che
è costato un bel po’ di soldi. Poi c’è un Governo con
Brunetta. E poi, continuo a non capire come si possa mettere
ai margini la piattaforma Rousseau. Non è una piattaforma
telematica, è il metodo che ha consentito a centinaia di
persone di entrare nelle istituzioni”. C’è stato un confronto
tra i pentastellati e i Verdi, secondo lei potrebbero andare
insieme? “Non lo sapevo. Da quello che so a Salerno ci sono
diversi partiti e gruppi che si dicono “verdi”: i verdi
europei, i davvero verdi, i verdi italiani etc.”.

Imposta sulla pubblicità:
morosi 74 impianti
Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei
tributi locali a Capaccio Paestum. Continua il massiccio
lavoro di accertamento messo in atto dall’Area Tributi ed
Entrate Patrimoniali, diretta dal funzionario apicale Antonio
Rinaldi. Questa volta, le verifiche tecniche e documentali
hanno interessato gli impianti pubblicitari siti lungo la
statale 18, nel tratto che ricomprende il centro urbano, con
l’approvazione della lista di carico dei proprietari risultati
morosi con il pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità
(Icp), a seguito delle verifiche effettuate, per complessivi
179.778,96 euro e relativamente alle annualità 2016, 2017,
2018, 2019 e 2020. Nello specifico, con apposite determina, si
è preso atto dell’attività condotta e conclusa dal Nucleo di
Polizia Tributaria, organico all’Ufficio Tributi comunali,
mirata ad analizzare la regolarità amministrativa e tributaria
Icp/Cup relativa agli impianti pubblicitari che insistono
sulla SS18, relativamente a quanto sancito dalla delibera di
Giunta n. 380/2013, la quale delimita il ‘centro urbano’ su
suddetta Strada Statale il tratto compreso tra il km 88+130 e
il km 90+450 (dalla località Ponte Barizzo al Cerro). Dai
riscontri è emerso che, su tale tratto, insistono 74 impianti
pubblicitari che non sono risultati in regola con il pagamento
della relativa imposta: è stata, così, approvata la lista di
carico finalizzata all’emissione degli accertamenti esecutivi,
comprensivi di sanzioni di legge ed interessi legali, per
cristallizzare le somme evase.

Contrastare    il  fenomeno
dell’abbandono dei rifiuti
Un incontro intercomunale per cercare di contrastare il
fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nei valloni che
costeggiano la strada provinciale 129 che collega Croce di
Cava de’ Tirreni al Comune di Pellezzano. Alla riunione,
tenutasi a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, promossa dal
vicesindaco con delega all’Ambiente, Nunzio Senatore, erano
presenti il vicesindaco di Pellezzano, Michele Murino, i
rappresentanti delle rispettive città della Polizia Municipale
e degli uffici tecnici comunali, dell’Associazione
ambientalista molto attiva sul territorio Anpana e della
Metellia Servizi. “Il prossimo passaggio istituzionale –
afferma il vicesindaco, Senatore – sarà quello di un tavolo di
concertazione con la provincia per mettere in campo un serie
di attività che devono indurre a scoraggiare che quell’area
venga utilizzata come una pattumiera dove è possibile
scaricare di tutto e di più in maniera indisturbata e
impunita. C’è bisogno di realizzare delle opere di protezione
dei valloni, di dossi per limitare la velocità dei veicoli e
soprattutto un sistema di videosorveglianza in grado di
identificare le targhe dei veicoli e lanciare allert in caso
di scarichi”. Un’area molto isolata, esposta purtroppo al
fenomeno dell’abbandono indiscriminato di ogni tipo di
rifiuto, non solo ai lati della carreggiata della strada
provinciale, ma addirittura scaraventati nei burroni e dirupi,
devastando la ricca vegetazione e l’intero ecosistema. “Oggi
mancava qualche rappresentante della Provincia, pur invitato –
afferma il vicesindaco Murino – che deve attivarsi in maniera
concreta e non più procrastinabile nella vigilanza con la
polizia provinciale e nella realizzazione delle opere come
guardrail. I Comuni di Pellezzano e Cava de’ Tirreni non
possono subire questa inerzia”.

Vertenza Apu, operai con il
fiato sospeso
Dopo anni di presidi, manifestazioni, incontri rimandati e
precarietà per i lavoratori delle Attività di Pubblica Utilità
di Cava de’ Tirreni, non si ferma la mobilitazione: gli operai
ex Apu, in lotta per il lavoro, incontreranno ufficialmente il
sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, venerdi 11
Giugno, per affrontare la loro vertenza e lo stato di
periodica disoccupazione che va avanti ormai anni. Sono state
tantissime le dimostrazioni effettuate nel tempo in tutta la
Campania per sensibilizzare il Governo e le amministrazioni
territoriali alla situazione di questi lavoratori:
dall’occupazione dei centri per l’impiego nelle città di Cava
de’ Tirreni, Castellammare di Stabia, Aversa e Napoli ai
presidi di piazza. La vicenda che riguarda circa 2600
lavoratori in tutta la Campania e 80 a Cava de’ Tirreni era
sbarcata anche in Consiglio dei Ministri con la speranza di
vedere predisposte misure concrete nel decreto lavoro. Ma dopo
le promesse degli scorsi anni da parte del Ministro Di Maio
non è stato mai redatto un vero piano per il lavoro in
Campania, ma solo misure tampone che hanno portato a
sperperare fondi pubblici senza garantire la reale
occupazione. I lavoratori Apu infatti sono ex percettori di
ammortizzatori sociali, precedentemente inseriti in progetti
finanziati dal Fondo sociale europeo che non hanno visto
rinnovati i loro progetti. La Regione infatti non ha ritenuto
opportuno preoccuparsi del futuro di migliaia famiglie che
oggi non ricevono più alcuna forma di assistenza. Gli operai
ex Apu chiedono di tornare a lavorare presso gli enti locali
in cui erano collocati. D’altra parte senza queste figure
molte attività necessarie per la manutenzione, la cura del
verde pubblico, i servizi cimiteriali non potranno essere più
effettuate a causa dei tagli degli ultimi anni e il blocco del
turn over. “Dopo anni di chiusure di intere filiere produttive
sul nostro territorio – afferma Davide Trezza, responsabile
della Federazione del Sociale Usb e coordinatore nazionale di
Potere al Popolo – si è utilizzato il pretesto della pandemia
per mandare nel dimenticatoio migliaia di lavoratori che in
questi anni prima grazie agli ammortizzatori sociali e poi
grazie a forme di politiche attive del lavoro sono riusciti ad
andare avanti. A Cava un impegno di spesa già approvato per la
platea non viene onorato per un blocco da parte della macchina
amministrativa. Venerdi chiederemo al Sindaco un impegno
politico concreto per non lasciare che dopo anni decine di
famiglie cavesi finiscano in mezzo alla strada”.

Napoli, lavori in corso sulla
fascia mancina
di Giuseppe Vitolo

NAPOLI – Il mercato in stand-by. Meglio prima riflettere,
capire ciò che realmente serve al Napoli di Luciano Spalletti.
Le prime decisioni in relazione alla sessione trasferimenti
verranno prese subito dopo il ritiro di Dimaro, dal 15 al 25
luglio. La campagna acquisti, dunque, è da considerarsi
momentaneamente ferma. Il tecnico di Certaldo valuterà
l’organico nel ritiro in Trentino, ma va aggiunto che, ad
oggi, è felicissimo della rosa a sua disposizione. Se dovesse
essere confermata l’intera rosa, eccezion fatta per Nikola
Maksimovic ed Elseid Hysaj, in scadenza di contratto e
destinati a lasciare il capoluogo campano, l’ex tecnico di
Inter e Roma sarebbe entusiasta. Tutto, o quasi, dipenderà
dalle eventuali cessioni di Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly.
Non si tratta di uscite sicure, ma è chiaro che il secondo
anno consecutivo senza Champions League porterà il Presidente
De Laurentiis a fare i conti con una prossima chiusura di
bilancio in negativo. Sarà necessario attuare una riflessione
sui calciatori più remunerati per provare ad ammortizzare il
cospicuo monte ingaggi che al momento grava sulle casse della
società. Un intervento annunciato è quello che la società
azzurra opererà sulla fascia sinistra difensiva, coperta al
momento dal solo Mario Rui. La permanenza in azzurro del
portoghese è assai probabile ad oggi, ma a sinistra serve un
titolare, in quanto il terzino ex Empoli e Roma non soddisfa
le esigenze richieste dal ruolo e dalla mission tattica che
Spalletti intende attuare. Con l’enigma Ghoulam, destinato a
restare senza alcuna sicurezza dal punto di vista del
minutaggio, il Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli è
chiamato ad intervenire per toppare una falla che la rosa
azzurra riserva da qualche stagione. La strada per il
rafforzamento della corsia mancina vede, al momento, gli
azzurri proiettati su due profili Reinildo Mandava e Emerson
Palmieri. Quest’ultimo tornerebbe volentieri in Italia. Napoli
è un punto d’arrivo e ci sarebbe già l’avallo di Spalletti.
Resta soltanto da trovare la soluzione migliore per concludere
l’operazione. L’esterno italo brasiliano ha il contratto in
scadenza a giugno 2022 e, dunque, senza rinnovo correrebbe il
rischio d’iniziare la stagione con la prospettiva di andare
via a costo zero. Il Napoli è pronto a trattare, ma non è
disposto a spendere cifre improbabili. Ad un anno dalla
scadenza di contratto con il Lille c’è anche il terzino
sinistro Reinildo Mandava. Accostato nelle ultime settimane al
Napoli, il mozambicano ha toccato l’argomento mercato nel
corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di “A Bola”:
«Non ho la testa sul Napoli – afferma il calciatore dei
neocampioni di Francia –. In questo momento sono solo
concentrato sul riposo e su questo periodo in cui abbiamo
festeggiato il titolo. Futuro? Sono legato da un contratto con
il Lille fino al 2022 e ho intenzione di rispettarlo, senza
pensare alla possibilità di partire».

L’ambasciatore   d’Algeria
propone un gemellaggio con
Salerno
di Monica De Santis

“E’ un piacere stare qui a Salerno. E’ molto bella, ci sono
molte possibilità in termini di cooperazioni economiche,
verificherò personalmente affinchè le nostre relazioni siano
più forti” Esordisce così l’ambasciatore dell’Algeria S.E.
Ahmed Boutache, in visita in provincia di Salerno. Prima
tappa, ieri del suo tour, voluto dalla Bmta di Ugo Picarelli,
al Comune di Salerno dove ha incontrato il sindaco Napoli…
“Sono stato onorato della visita dell’ambasciatore, uomo di
importanti aperture mentali, persona intelligente e pronta,
che tra l’altro ci ha proposto un gemellaggio tra Salerno ed
una città algerina da perfezionare con la visita che il
presidente Mattarella farà prossimamente. Sono lusingato di
questa proposta, ovviamente dobbiamo verificare le modalità ed
i tempi, vista anche l’avvicinarsi delle prossime elezioni
amministrative e quindi non so se è nelle nostre disponibilità
riuscire a fare tutto in questo periodo. Abbiamo avuto la
stessa idea sul bacino del Mediterraneo che deve essere un
ponte tra le varie culture”.

A seguire l’ambasciatore ha incontrato il prefetto di Salerno,
dottor Russo. L’incontro ha avuto al centro le proficue
relazioni culturali ed economiche tra l’Italia e l’Algeria e,
in particolare, il legame storico che unisce il Paese
nordafricano con la provincia di Salerno. Durante l’incontro è
stata evidenziata l’importanza dello scambio, non solo
economico ma anche culturale, tra i due Paesi. Oggi c’è grande
attenzione da parte degli imprenditori salernitani nei
confronti della realtà algerina poiché questo Paese è
considerato un importante crocevia per gli scambi tra Europa,
Africa e Medio Oriente. Nel corso del colloquio il Prefetto
Russo ha espresso considerazioni positive sulla presenza in
questo territorio della comunità algerina, evidenziando che si
tratta di lavoratori in genere impegnati nella raccolta di
prodotti agricoli nella Valle del Sele. L’ambasciatore ha
manifestato il grande interesse dell’Algeria a implementare la
partnership con l’Italia.
A seguire l’Ambasciatore si è recato alla Camera di Commercio
di Salerno dove ha incontrato il presidente Prete. Durante
l’incontro si è parlato dei legami storici, culturali ed
economici che interessano il territorio salernitano con il
Paese nordafricano nonché delle stabili e proficue relazioni
esistenti in tutti i settori e a tutti i livelli. Di
particolare interesse per l’Algeria è il tessuto delle PMI
italiane, quale modello da emulare per le aziende algerine e,
in tal senso, esistono recenti accordi tra i due Governi che
prevedono programmi di sviluppo e cooperazione tra i sistemi
economici dei due Paesi in svariati settori, tra i quali,
l’energia, l’agricoltura, il turismo e l’edilizia.

Codice Rosso, la pandemia ha
fatto aumentare i casi di
violenza su donne
di Erika Noschese
Nel periodo di pandemia, ovvero dal primo lockdown ad oggi, si
è verificato un incremento crescente delle emergenze in Codice
Rosso ma, proprio nei mesi di blocco, chiamate totalmente
ferme. A lanciare l’allarme sul netto aumento dei casi di
violenza sulle donne l’avvocato Claudia Pecoraro, dell’ufficio
legale dell’associazione Sofferenza Donna ong che opera sui
territori della Campania, con i centri antiviolenza Leucosia
di Salerno e Piano di Zona S10 con sede ad Atena Lucana.
“Subito dopo il lockdown e le varie zone rosse che si sono
susseguite le chiamate sono aumentate, ogni giorno di più,
tanto che dal rapporto Istat abbiamo potuto appurare che c’è
stat un incremento di oltre il 79% delle chiamate al 1522
rispetto all’anno precedente”, ha dichiarato l’avvocato
Pecoraro, evidenziando che proprio durante la chiusura, il
fatto che una donna viva proprio con il maltrattante, la porta
ad essere maggiormente a rischio. I centri anti violenza hanno
fatto i conti anche con un aumento di richieste per violenza
dai figli: “Un aumento delle richieste di donne che hanno
subito non solo una violenza all’interno delle mura domestica
ma un indurimento di quella violenza”, ha aggiunto l’avvocato
Pecoraro che, in questi mesi, ha avuto modo di accogliere
donne veramente disperate, vittime di violenza fisica e
psicologica ma oggi è stato fatto un passo avanti riconoscendo
anche la violenza economica e verbale. La donna vittima di
violenza, con il tempo, tende ad isolarsi dai contatti
esterni, rimanendo sempre più sola. “Noi ci siamo sempre per
loro, non sono mai sole e noi lavoriamo quotidianamente anche
per sensibilizzare l’opinione pubblica”, ha dichiarato ancora
l’avvocato Pecoraro ribadendo che il pericolo non è mai solo
la violenza fisica. Oggi, una donna fatica a denunciare anche
per la lentezza della giustizia penale i cui processi hanno un
iter molto lungo che porta la donna maltrattata a vivere più
volte quei momenti terribili. Spesso, è l’ambiente familiare a
indurre i figli ad essere violenti nei confronti della madre,
come ha detto l’avvocato Stefania De Martino che, da oltre 30
anni, si occupa e combatte attivamente la violenza sulle
donne. “Spesso i ragazzi hanno lo stesso atteggiamento del
padre nei confronti della madre o della sorella. Come centro
anti violenza viene raccolta anche la denuncia relativamente
ai figli ma bisogna dividere tra minorenni e maggiorenni
perché ci sono percorsi e approcci differenti”, ha dichiarato
l’avvocato De Martino evidenziando che, con i minorenni si
interviene attraverso il tribunale per i minorenni e con i
servizi sociali, per recuperare una dinamica disfunzionale che
c’è in famiglia. Spesso, le donne dopo aver denunciato
ritornano dai propri mariti, compagni: “Credo, per la mia
esperienza, che tra l’abusante e la vittima si crea una
dipendenza molto forte”, ha evidenziando l’avvocato De Martino
che ribadisce la necessità di avere centri ad hoc per donne
che sviluppano una dipendenza dai loro compagni. “Quello che
accade alle donne vittime di violenza è proprio il fatto che
spesso le loro esperienze e il loro vissuto ha a che vedere
con il loro passato, come se fossero abituate a vivere la
stessa situazione e vivono queste situazioni reiterate perché
è l’unica forma di amore che loro sentono di meritare”, ha
dichiarato invece la psicologa Emanuelle Scarpa, sottolineando
che spesso le donne tornano indietro, dopo un percorso già
avviato, proprio perché incapaci di vivere una situazione del
tutto nuova e “paradossalmente, si ritorna a vivere situazioni
già riconosciute e la vittima ritiene di poter gestire queste
situazioni”. Una donna vittima di violenza trova un alleato in
una psicologa ma non sempre si riesce a parlare della violenza
subita. “Non è un qualcosa che avviene nell’immediato ma
accade dopo aver messo a proprio agio il paziente perché uno
dei primi sentimenti che a noi vengono mostrati è il senso di
colpa, la vergogna, il peso della responsabilità di ciò che è
accaduto”.
Comunali 2021 – Il Movimento
5 Stelle sarà in campo
di Erika Noschese

Il Movimento 5 Stelle sarà in campo alle prossime elezioni
amministrative. Lo ha confermato il deputato Angelo Tofalo,
presente ieri i alla cerimonia de 2 giugno nella Villa
Comunale di Salerno svolta dal Prefetto Francesco Russo.
Stando a quanto dichiarato dal parlamentare salernitano,
infatti, il Movimento – in questa fase – sta lavorando ad un
progetto innovativo. “Certo che i 5 Stelle saranno in campo.
Si sta lavorando ad un progetto innovativo al quale il
Movimento 5 Stelle vorrà dare il suo importante contributo; un
progetto nuovo per la città, per uscire da trent’anni del
vecchio storytelling univoco – ha dichiarato Tofalo – Questo è
l’impegno che stiamo portando avanti da mesi e speriamo di
concretizzare nelle prossime settimane o nei prossimi mesi,
per dare ai cittadini salernitani di respirare e concretizzare
un progetto nuovo”. Al momento, i pentastellati non sembrano
ancora aver deciso se andare da soli o in coalizione. Alla
presentazione delle liste i pentastellati sembravano
intenzionati ad andare da soli, con un proprio candidato
sindaco. Ora, anche in questo caso, lo scenario è cambiato: al
momento si ipotizza anche una coalizione con Liberi e Uguali,
il movimento guidato – in provincia di Salerno – dal
parlamentare salernitano Federico Conte. “Stiamo valutando
tutte le ipotesi ma stiamo partendo da un progetto nuovo per
la città, un obiettivo concreto da raggiungere; qualcosa di
veramente innovativo non solo sulla carta ma anche e
soprattutto nei contenuti – ha aggiunto Tofalo – Sono mesi di
lavoro impegnativo, anche in condizione di pandemia che rende
un po’ più complicato muoversi ma sono certo che raggiungeremo
un risultato e presentare alla cittadinanza un progetto nuovo,
importante”. Nei mesi scorsi, i pentastellati avevano avviato,
come confermato da Michele Ragosta, anche un confronto con i
Verdi, poi sfumato mentre nella città capoluogo, a differenza
di Napoli e altre grandi città chiamate al voto, è stata
esclusa fin da subito un’alleanza con il Pd che, a Salerno
città, non presenterà – come accaduto in passato – simbolo di
partito, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli. Ora,
per Tofalo è tempo di provare a chiudere il cerchio per dare
ufficialmente il via alla campagna elettorale. In pole
position, per la candidatura a sindaco dovrebbero esserci –
qualora si decidesse di correre in solitaria – lo stesso
Angelo Tofalo, Nicola Provenza ma non era – e non è – esclusa
l’ipotesi di individuare qualche attivista particolarmente
legato al movimento. Ora, non resta che attendere cosa accadrà
nelle prossime settimane e se andrò o meno in porto l’accordo
con Liberi e Uguali che, di conseguenza, aprirà un nuovo
scenario politico nella città capoluogo, delineando un nuovo
quadro.
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