HYDROGEN ECONOMY presente e futuro della filiera italiana - HYDRONEWS H H
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INDICE La prima fotografia di un settore in continua evoluzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 4 Strategia italiana: il punto della Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari (DGISSEG) del Mite. . . . . . . . . . pag 7 La parola ad Alberto Dossi, Presidente di H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 10 H2 e ricerca con Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 14 Il focus di Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, sullo sviluppo delle energie rinnovabili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 19 1. Il progetto AGNES: eolico offshore, solare galleggiante e idrogeno verde al largo di Ravenna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 22 2. A2A studia come sfruttare il calore generato dai termovalorizzatori per produrre idrogeno verde. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 23 3. I piani di Saipem e Alboran per produrre idrogeno da elettrolisi in Puglia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 24 4. AECOM, Cinque International e Ancitel Energia e Ambiente progettano una ‘hydrogen valley’ diffusa nell’Appennino centrale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 26 5. NextChem (Maire Tecnimont) costruirà in Italia un impianto di produzione di H2 green per il gruppo greco Mytilineos. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 28 6. Il lavoro di Snam per rendere ‘hydrogen ready’ la sua rete di gasdotti, in partnership col RINA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 30 7. La ‘comunità energetica’ dell’idrogeno che Italgas realizzerà in Sardegna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 31 8. Tenaris, Snam ed Edison porteranno l’H2 nel ciclo produttivo dell’acciaieria di Dalmine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 32 9. Forgiatura dell’acciaio: il gruppo GIVA si decarbonizza con l’idrogeno grazie a Snam e RINA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 34 10. Enel porterà l’idrogeno verde nelle raffinerie di Eni (Taranto e Gela) e Saras (a Sarroch, in Sardegna). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 35 11. Tra Valcamonica e Sebino (in Lombardia) la prima ‘hydrogen valley’ ferroviaria italiana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 37 12. Fincantieri studia la navigazione a fuel cell con il progetto ZEUS. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 39 13. I membri del consorzio H2-ICE sperimentano il TPL a idrogeno con tecnologia ‘made in Italy’. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 40 14. A Civitavecchia e Venezia progetti europei per portare l’idrogeno sulle banchine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag 41
3 HydroNews – fondata nel 2020 da Francesco Bottino, giornalista professionista specializzato nei settori dello shipping e dell’oil&gas – è la prima testata italiana di informazione b2b dedicata alla filiera dell’idrogeno. Il sito www.hydronews.it è aggiornato quotidianamen- te con notizie, interviste e approfondimenti sul mondo dell’H2, mentre ogni lunedì mattina la HydroNewsLetter raggiunge centinaia di utenti fornendo un riepilogo delle principali novità della settimana precedente. Infine, la ‘community’ social di HydroNews conta oltre 2.000 follower che seguono gli account della testata su Linkedin, Twitter e Facebook.
4 Nei suoi neanche 15 mesi di vita (il sito è andato online il 15 aprile 2020, LA PRIMA in piena prima ondata di coronavirus), HydroNews ha avuto l’opportunità di raccontare dall’inizio quello che molti osservatori hanno poi definito il momentum dell’idrogeno: una concomitanza di fattori in grado di far uscire la molecola dalla nicchia in cui si era assestata fin dagli albori dell’industrializzazione occidentale per posizionarsi ben sotto i riflettori, politici e mediatici, diventando un argomento mainstream. FOTOGRAFIA Salendo sul palcoscenico principale l’H2 si è guadagnato l’attenzione del grande pubblico e ha attirato su di sé aspettative, forse qualche illusione ma anche diverse critiche, talvolta ben argomentate altre volte meno. In ogni caso, l’idrogeno è diventato un pilastro centrale del Green Deal comunitario con il lancio della strategia europea a luglio 2020, seguita DI UN SETTORE da quelle nazionali di diversi Stati membri. Quella italiana ancora manca, ma dovrebbe arrivare presto come spiega il Ministero della Transizione Ecologica nell’intervista che apre questo inserto speciale. In ogni caso nel Belpaese le cose stanno evolvendo piuttosto rapidamente: è quindi difficile fotografare una scena in conti- nuo movimento, ma noi abbiamo comunque voluto provare a scattare IN CONTINUA una prima istantanea – che per forza di cose sarà parziale e incompleta – di come si presenta oggi il nascente settore dell’idrogeno in Italia. Abbiamo quindi raccolto la voce delle istituzioni (il MiTE), delle asso- ciazioni di imprese (H2IT ed Elettricità Futura) e della ricerca scientifica (ENEA), stakeholder chiamati ad un costante confronto reciproco per fa- vorire anche nel Belpaese la nascita di una hydrogen economy, nonché EVOLUZIONE fornito una panoramica su alcuni dei principali progetti annunciati in Italia nel corso di questi 15 mesi in cui abbiamo potuto svolgere il ruolo di ‘cronisti’ di una filiera ancora in fase embrionale, ma dalle grandi prospettive. Ci scusiamo in anticipo con i promotori delle iniziative che abbiamo do- vuto – consapevolmente o meno – tralasciare, ma ci sarà tempo e modo per rimediare con quella che speriamo potrà diventare una lunga serie di dossier di approfondimento sul tema dell’H2. Grazie dell’attenzione e buona lettura di Francesco Bottino
RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e Gruppo GIVA, ha portato a termine il primo test a livello congiunto con Snam, ha avviato le attività preliminari consulenza ingegneristica, è attiva nei settori Ener- mondiale di utilizzo di una miscela di gas naturale e del percorso di analisi della rete di quest’ultima finaliz- gy&Mobility, Shipping, Real Estate&Infrastrutture, idrogeno al 30% nei processi di forgiatura utilizzati nella zato alla sua certificazione, partendo dalle normative Certificazione e Industry. Grazie ad una rete di oltre lavorazione dell’acciaio su scala industriale. La speri- nazionali e internazionali riconosciute. 4.000 colleghi in 70 paesi, l’azienda è in grado di mentazione ha previsto l’utilizzo del mix idrogeno-gas Per poter portare a termine i complessi test necessari supportare organizzazioni di ogni dimensione che per riscaldare i forni dell’impianto di Forgiatura A. Vien- all’applicazione delle tecnologie basate sull’uso dell’i- operano in questi mercati nel loro percorso verso na ed è stata effettuata con successo, dopo studi e test drogeno, RINA può fare affidamento sul suo laboratorio un futuro a zero emissioni. in laboratorio durati circa un anno. In questo contesto, Delta H, creato insieme all’Università della Calabria. Attraverso la presenza multisettoriale, RINA ha la pos- RINA ha curato le analisi ingegneristiche e le prove di Esso è il primo laboratorio in Italia e uno tra i pochissimi sibilità di porsi come system integrator per accelerare laboratorio necessarie per l’esecuzione del test in cam- al mondo, capace di eseguire test ad altissima pressio- la decarbonizzazione dei trasporti, del comparto ener- po. Nel supporto al settore siderurgico e agli altri settori ne (fino a 1.000 bar) per lo stoccaggio di gas tra i quali getico e dell’industria hard to abate. Infatti, l’azienda già da forno, l’azienda può, inoltre, contare sul laboratorio l’idrogeno. da tempo lavora a progetti volti a ridurre le emissioni RINA a Dalmine dove possono essere eseguiti test sui L’impegno del RINA è rappresentato anche dalle dei settori altamente energivori, sia immediatamente bruciatori industriali e sul processo, sostituendo al me- attività per lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno forte applicabili sia sperimentali. Ad esempio, il progetto tano puro mix con l’idrogeno o idrogeno puro. in Italia. A questo scopo, la firma del MoU con Axpo Hydra, per la realizzazione di un’infrastruttura dimostra- RINA è anche impegnato sul fronte della trasportabi- Italia per sviluppare iniziative correlate all’idrogeno tiva in cui il ciclo integrale della produzione di acciaio lità dei nuovi vettori energetici come l’idrogeno. Esso verde in diversi settori industriali; portare avanti l’a- viene sostituito da uno basato sul direct reduced iron consente di stoccare l’energia rinnovabile, tuttavia non nalisi e le simulazioni per la sua produzione; definire (DRI) come materia prima per i forni elettrici, usando può essere sempre prodotto laddove vi è necessità di un programma per la produzione di idrogeno verde e l’idrogeno come agente riducente del minerale di ferro. utilizzo. Il network esistente per il gas naturale potrebbe confermare l’impegno a coordinare studi di ricerca tec- La familiarità degli esperti RINA con l’idrogeno è, inoltre, assolvere il compito della distribuzione di questo vet- nologica sulla catena di fornitura dell’idrogeno. Le due frutto di esperienza pluriennale nel settore petrolchimico tore, ma è necessario analizzare le performance delle società, inoltre, co-parteciperanno a progetti di ricerca e della raffinazione, che l’azienda supporta da sempre infrastrutture nelle nuove condizioni, oltre che la produ- e sviluppo finanziati per conto dell’UE, campo in cui anche nel campo della sicurezza e del risk assessment. zione di materiali e componenti adeguati alle nuove re- il RINA eccelle e si è classificato 2° player industriale Nel maggio di quest’anno, RINA, insieme a Snam e al alizzazioni. In questo campo RINA, in un tavolo tecnico per partecipazione a H2020.
7 STRATEGIA ITALIANA: IL PUNTO DELLA DIREZIONE GENERALE PER LE INFRASTRUTTURE E LA SICUREZZA DEI SISTEMI ENERGETICI E GEOMINERARI (DGISSEG) DEL MiTE L’intervista In quale fase del suo iter si trova attualmente la Strate- gia nazionale per l’idrogeno, e quando verrà pubblicato un documento definitivo? Ricalcherà le linee guida pre- liminari presentate dal MISE a fine 2020, o ci saranno modifiche significative? La Strategia Idrogeno (SI) è in fase di ultimazione, e a breve sarà posta in consultazione pubblica. Un leggero slittamen- to rispetto alla programmazione, per l’ampliamento dei pro- getti non previsti nella prima stesura del PNRR. La Strategia Idrogeno (SI) trova nelle Linee Guida - pubblicate sul sito del MiSE in novembre lo scorso anno - la naturale continuità e la sintesi dei progetti raccolti a partire dal Tavolo Idrogeno (2019), dai numerosi incontri e contributi pervenuti da Asso- ciazioni di categoria e dalle imprese del settore energetico, fino a recepire l’evoluzione dei progetti IPCEI.
8 La convergenza dei programmi sopracitati e le accre- Nel PNNR, in tema di idrogeno, i fondi stanziati per gli tale (Do Not Significant Harm – DNSH), l’inclusione delle sciute risorse finanziarie se da un lato costituiscono incentivi sembrano diretti solo alla variante rinnovabile nuove generazioni, la parità di genere, il riequilibrio un’opportunità in grado di imprimere l’avvio più solido (verde): è effettivamente così? Quale sarà il ruolo della sociale delle aree interne del paese, senza venire meno dell’idrogeno nel mix energetico nazionale; dall’altro variante blu (prodotta da steam reforming del metano alle norme riguardanti gli Aiuti di Stato. Le priorità della richiedono una più articolata governance evitando con cattura e stoccaggio della CO2) nella strategia del CE, di conseguenza, sono orientate verso il vettore che incertezze e possibili ritardi. Governo? consente la massima riduzione delle emissioni climalte- La domanda consente di fare una distinzione molto im- ranti e il rispetto dei temi elencati. portante tra la Strategia Idrogeno (SI) e il PNRR. La SI di- Di conseguenza l’idrogeno blu prodotto attraverso lo Il PNRR fissa un target di capacità di elettrolisi installa- segna l’introduzione e lo sviluppo dell’idrogeno in Italia steam methane reforming, ha per così dire un profilo ta pari a 1 GW entro il 2026, mentre le linee guida della nel medio (2030) e lungo periodo (2050), di cui il PNRR basso, mentre è inserito nella Strategia Idrogeno come Strategia parlano di 5GW entro il 2030: è un tasso di rappresenta l’avvio con dote finanziaria significativa. una delle possibili scelte percorribili per una decarbo- crescita verosimile? Come si potrà favorire l’installa- Il PNRR s’inserisce nel più ampio programma d’investi- nizzazione totale. Si tratta di una tecnologia matura e zione di impianti di produzione di energia rinnovabile mento del Green Deal con obiettivi ben definiti. I pro- applicabile per alcuni segmenti produttivi e può con- sufficienti ad alimentare tale capacità di elettrolisi? getti ricadenti nel PNRR sono soggetti all’approvazione tribuire al processo di decarbonizzazione del sistema Le linee guida messe in consultazione fissano un obietti- della Commissione Europea (CE) e hanno l’obiettivo di produttivo. vo per l’installazione di elettrolizzatori a 1 GW al 2026 e di promuovere il raggiungimento degli obiettivi di riduzio- Le scelte cromatiche dell’idrogeno, spesso disegnate 5 GW al 2030, un chiaro segnale testimone della volontà ne dei GHG con misure da attuare nei prossimi cinque in antitesi, sono subordinate alle effettive percorribilità di porre solide basi per la produzione d’idrogeno verde. anni. L’utilizzo di tali fondi che nel settore energia delle produzioni, dai tempi di realizzazione, dalla con- Creare le condizioni per la nascita di una produzione ammontano a circa 26 miliardi € sono sottoposti ad un venienza economica, dalle misure di sostegno e dall’o- nazionale di elettrolizzatori è un elemento centrale della percorso ben delineato che riguardano il tema ambien- rientamento del quadro politico. Strategia con il duplice obiettivo: da un lato attivare una filiera italiana in grado di accompagnare e intercettare la domanda di elettrolizzatori dei prossimi anni; dall’altro porre le condizioni per promuovere nuove opportunità di lavoro di alto profilo per le generazioni future. Tale inizia- tiva beneficerà anche dei finanziamenti del PNRR. Lo sviluppo della filiera idrogeno potrà consentire nel medio lungo periodo alle imprese del settore energetico di ampliare le competenze in uno quadro internazionale in rapida evoluzione con evidenti margini di crescita. I numeri previsti sono soggetti a possibili variazioni secondo alcune variabili che sintesi sono: l’accelerazione tecnologica, il sincronismo della crescita delle rinnovabili e la possibile riduzione del costo dell’energia, la curva di apprendimento nella produzione di elettrolizzatori, la prontezza degli investitori nel rispondere alle opportu- nità offerte dal vettore idrogeno, la reattività del tessuto economico al cambiamento, oltre alle misure di sempli- ficazione delle autorizzazioni, il sostegno all’idrogeno verde. Appare evidente che lo scenario dei prossimi anni è molto dinamico e caratterizzato da varabili di diversa natura, ma al tempo stesso interdipendenti.
9 Ci saranno incentivi soltanto all’utilizzo di idrogeno o L’Italia prevede di importare idrogeno dall’estero, a Dal punto di vista dell’adeguamento del quadro regolato- anche alla filiera tecnologica nazionale (produzione di complemento della produzione interna, per soddisfare la rio, in che fase siamo e quali sono i prossimi obbiettivi per elettrolizzatori, fuel cell, stazioni di rifornimento ecc.)? futura domanda nazionale di H2? consentire all’idrogeno di entrare a pieno titolo nel mix La SI prevede una serie di progettualità per lo sviluppo del Lo sviluppo di un mercato internazionale dell’idrogeno è energetico nazionale? mercato del’idrogeno facendo leva sia sulla domanda che probabile. Alcune strategie nazionali già prevedono forme sull’offerta. La creazione di una rete nazionale di stazioni di di sviluppo dell’idrogeno in chiave nettamente orientate rifornimento lungo le principali direttrici del traffico naziona- all’esportazione dell’idrogeno come il Cile o il più vicino le stradale, insieme all’introduzione dell’idrogeno per le trat- Portogallo; simili forme di collaborazione tra paesi produt- te ferroviarie non elettrificate e la contestuale integrazione tori e consumatori si registrano tra Marocco e Germania o del trasporto pubblico locale/regionale, il parallelo sostegno in aree più lontane Australia/Giappone solo per citare i più alla creazione di un impianto produttivo di elettrolizzatori, noti. L’Italia sotto il profilo geografico gioca un ruolo strate- e alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno in gico nell’area del Mediterraneo e hub naturale e anello di aree industriali dismesse per la futura creazione di hydrogen congiunzione tra le due sponde del Mediterraneo rendendo valleys è un esempio della penetrazione del nuovo vettore concreta la possibilità di sviluppare collaborazioni integrate. energetico nel tessuto produttivo per l’avvio di un mercato Nei prossimi anni il mercato internazionale dell’idrogeno si di respiro nazionale. arricchirà di numerosi attori. Nella logica di uno sviluppo glo- All’industria “hard to abate” è dedicato circa il 60% dei 3,45 bale della commodity idrogeno, l’Italia come altri paesi potrà miliardi € del PNRR - per la parte idrogeno - per realizzare i importare/esportatare idrogeno, come avviene quotidiana- primi dimostratori per la progressiva sostituzione dei com- mente per molti prodotti o servizi. bustili fossili con tecnologie innovative dell’idrogeno. Un percorso non facile ma che è necessario intraprendere per una profonda decarbonizzazione proprio in questi settori Per quanto riguarda l’utilizzo di idrogeno in blending col L’elemento primario per lo sviluppo dell’idrogeno è subordi- dove alla complessità tecnica si aggiunge il tema socioe- metano e il suo trasporto nei gasdotti (che alcuni operato- nato all’emanazione e aggiornamento delle norme tecniche conomico. Tutte le progettualità sono sostenute da un ri ritengono essenziale, e altri invece avversano ritenen- di sicurezza in materia di produzione, trasporto (criteri tec- ampio programma di Ricerca e Sviluppo, che trova un’arti- dolo un uso poco efficiente di una risorsa ‘preziosa’ come nici e normativi per l’immissione dell’idrogeno nella rete del colazione in quattro aree d’intervento: a) la produzione di l’H2 rinnovabile), qual è la posizione del Ministero? gas naturale blending e per una futura rete di idrogenodotti), idrogeno verde; b) le tecnologie innovative per lo stoccag- L’Italia ha la rete gas più estesa in Europa con oltre 41.000 nonché per lo stoccaggio e l’utilizzo dell’idrogeno. gio, il trasporto e la trasformazione dell’idrogeno in derivati km, quindi un asset strategico ricco di potenzialità. Il blen- L’introduzione dell’idrogeno verde nel settore economico ed e-fuel; c) le celle a combustibile per applicazioni fisse e ding dell’idrogeno nella rete è uno dei possibili usi, che non necessita nella sua prima fase di un supporto significativo di mobilità; d) sistemi integrati di gestione intelligente per consente tuttavia di valorizzare pienamente le potenzialità facendo leva su due direzioni principali: definire stimoli aumentare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture dell’idrogeno in alcuni settori: nei trasporti pesanti o nell’in- finanziari diretti e indiretti; colmare il divario con altri utilizzi intelligenti basate sull’idrogeno. dustria “hard to abate”. Anche in questo caso la sperimen- energetici, per sollecitare i settori industriali e dei trasporti Accanto al PNRR sono stati messi in campo i fondi del pro- tazione con percentuali crescenti e l’aggiornamento del verso l’impiego dell’idrogeno nei loro sistemi. Nel quadro gramma Mission Innovation che nella prima fase saranno quadro normativo è necessario per garantire il rispetto della delle misure atte all’accelerazione dell’idrogeno sono anche dedicati alla realizzazione di un laboratorio a cielo aperto, sicurezza. Non vi è alcuna preclusione delle diverse appli- possibili misure fiscali. Sul versante europeo sono molteplici una vera “Demo Hydrogen Valley” dove le imprese italiane cazioni dell’idrogeno e sarà l’evoluzione e la remunerazione i nodi da sciogliere a partire dalle garanzie d’origine GO, la potranno sperimentare e testare le innovazioni tecnologiche del mercato a orientare i modelli di business. revisione della DAFI, la direttiva della tassazione dei prodotti prima di passare alla produzione industriale. Per gli anni fu- L’asset rete nazionale, potrebbe avere una funzione impor- energetici ETD, la riforma ETS, la revisione della Red II la turi sono programmati fondi per la realizzazione di prototipi tante per il trasporto su lunghe distanze, laddove si vada ver- determinazione del contenuto di energia rinnovabile nei e demo diretti alle imprese con una granularità so un modello di produzione d’idrogeno concentrata nel Sud gas prodotti utilizzando l’elettricità prelevata dalla rete. più di prossimità territoriale. Italia o Nord Africa, con prospettive di fornitura ai sistemi Un quadro di riforme molto articolato che ridisegnerà Per i progetti di respiro europeo si potrà contare sui fondi produttivi collocati lungo l’intera penisola italiana e per un l’intero sistema energetico europeo e nazionale. destinati all’IPCEI ancora in fase di definizione. futuro mercato europeo dell’idrogeno.
10 LA PAROLA AD ALBERTO DOSSI, PRESIDENTE DI H2IT – ASSOCIAZIONE ITALIANA IDROGENO E CELLE A COMBUSTIBILE L’intervista Presidente Dossi, il numero dei soci di H2IT è quasi raddoppiato nell’ultimo anno: è la conseguenza del crescente interesse nei confronti dell’idrogeno? Come si sta attrezzando l’associazione per affrontare questo sviluppo? La crescita di H2IT è sinonimo del fatto che la filie- ra sta prendendo forma e consapevolezza di come l’idrogeno sia un’opportunità per la competitività del comparto industriale italiano, oltre ad essere un’oc- casione per la sostenibilità ambientale delle proprie attività. Nel 2019 H2IT era costituita da 26 soci, a giugno 2021 contiamo 76 associati, quasi triplicati in 2 anni e mezzo, riuscendo a coprire e quindi a rappre- sentare attraverso gli operatori del settore, tutta la catena del valore idrogeno. Un risultato straordinario
11 sia per il comparto, che mostra quanto le aziende Qual è il ruolo che H2IT si prefigge di svolgere per co di eccellenze italiane e iniziative, sia tecniche che italiane credano in questo vettore energetico, sia per sostenere la filiera italiana dell’idrogeno? di divulgazione dell’informazione. Vogliamo inoltre l’associazione, perché significa che stiamo andando H2IT vuole essere portavoce delle istanze del settore in dare visibilità ai progetti italiani, garantire la parte- nella direzione giusta. Italia nei confronti dei decisori politici e di quegli enti cipazione delle piccole-medie imprese allo sviluppo Con un tale crescita ci stiamo attrezzando per struttu- chiave che partecipano allo sviluppo di piani strategici del settore e comunicare al meglio le opportunità di rarci al meglio internamente, ed esternamente ampli- per il futuro dell’Paese e per traguardare gli obiettivi di finanziamento. ficando il dialogo con stakeholder quali altre asso- riduzione delle emissioni di CO2. ciazioni di categoria, enti normatori e regolatori, enti Il nostro ruolo è quello di creare le condizioni, politi- Quali sono le principali attività che l’associazione locali, aziende al di fuori di H2IT e le istituzioni stesse. che e normative, affinché l’idrogeno sia preso in consi- sta svolgendo nell’attuale contesto? Crediamo che la collaborazione verso un obiettivo co- derazione come vettore energetico chiave, supportan- Dal 2004, anno di nascita di H2IT, ad oggi, l’attività mune sia la chiave per mettere in campo progettualità do le istituzioni ma anche le aziende nel loro percorso istituzionale risulta prioritaria. Prima combattevamo concrete e per dare azione a piani strategici di lungo di sviluppo delle soluzioni tecnologiche, mettendo a per avere soltanto la parola idrogeno nei decreti legi- termine. disposizione un network vasto, un comitato scientifi- slativi, oggi supportiamo il governo affinché l’idrogeno sia ricompreso nei piani di sviluppo strategico. L’attivi- tà dei tavoli di lavoro tecnici non è secondaria a quella istituzionale: infatti ci ha portato negli anni ad elabo- rare un report di riferimento per il settore. Ricordiamo il “Piano Mobilità Idrogeno Italia” elaborato nella sua prima versione nel 2015 per essere inserito nel decreto legislativo di recepimento della DAFI e il suo aggiornamento nel 2019, con un ampliamento di tutte le tipologie di mobilità a idrogeno, auto bus, treni, camion, navi e veicoli per la movimentazione materiali. Nel 2020 abbiamo invece affrontato tutta la catena del valore per individuarne, insieme agli operatori del settore, le criticità e proporre delle soluzione per contribuire a risolverle, pubblicando nel gennaio 2021 il report “Strumenti a supporto del settore idrogeno”, risultato di un lungo lavoro fatto su 7 tavoli tecnici con più di 60 stakeholder fra imprese, centri di ricerca ed università che ha impiegato più di otto mesi di lavoro. Il PNRR destina oltre 3 miliardi di euro alla filiera dell’H2: come giudicate gli obbiettivi fissati nel pia- no e le modalità indicate per raggiungerli? Con la pubblicazione del PNRR vediamo un impegno chiaro del Governo nel finanziare le iniziative sull’idro- geno e questo pone già una base di partenza impor- tante. Servono però azioni su più fronti affinché si possa costruire rapidamente un mercato dell’idrogeno. Il settore da realizzare è complesso: è compito delle istituzioni politiche tracciare il percorso, dove le azien-
12 de possano riconoscersi e attivarsi negli investimenti. Parallelamente i costi dell’idrogeno da fonti rinnovabili Come dovrebbero essere strutturati, e su quali anelli La governance nella gestione dei progetti del PNRR deve devono essere abbattuti velocemente e per supportare della catena dovrebbero intervenire, gli incenti- essere chiara, come anche le modalità per l’accesso ai la sua produzione saranno necessari una rapida ridefini- vi pubblici, per favorire davvero lo sviluppo di un finanziamenti. Il PNRR guarda ai prossimi 5 anni, quindi zione degli obiettivi specifici del Piano Energia e Clima, mercato dell’idrogeno e di una filiera nazionale delle questa prospettiva di breve termine deve essere inserita semplificazioni sugli iter autorizzativi, supporto all’indu- tecnologie ad esso correlate? in un piano d’azione di medio e lungo periodo con azioni stria degli elettrolizzatori, azioni in ambito regolatorio ed Per costruire un settore complesso come quello dell’i- di supporto non solo allo sviluppo di progetti, ma anche infine incentivi per superare il delicato momento della drogeno sarà necessario supportare tutta la filiera, do- alla costruzione di un quadro di misure volte alla produ- nascita di una nuova filiera. manda e offerta di idrogeno da sviluppare contempo- zione dell’idrogeno verde, al suo utilizzo in diversi ambiti raneamente; riteniamo sia prioritario avviare progetti nonché al certificato di garanzia e di provenienza dell’i- sulle infrastrutture e lanciare iniziative pilota di scala drogeno verde stesso. E rispetto ai due modelli di produzione e distribu- significativa che fungano da volano per l’intera filiera. zione: da un lato le ‘hydrogen valley’ dove raggrup- L’Italia deve puntare a supportare progetti nazionali di pare produzione e consumo, e dall’altro grandi hub grande scala, che sfruttino le competenze delle azien- Cosa eventualmente ancora manca, e come la ‘Strategia produttivi vicino ai centri di produzione di energie de italiane per competere poi a livello internazionale. Italiana per l’Idrogeno’ di prossima pubblicazione rinnovabili (es. Nord Africa o Medio Oriente) e import Iniziative che porteranno alla creazione di strumenti potrebbe ulteriormente sostenere lo scale-up dell’H2 dell’H2 via gasdotto? Sono alternativi o in futuro estesi e da replicare su tutto il settore e all’elabora- in Italia? potranno convivere? zione di misure incentivanti che daranno una spinta Quello che ancora manca è un quadro normativo e regola- Oggi non siamo pronti a produrre idrogeno verde in forte al mercato. Oggi più che mai il settore pubblico torio abilitante che possa far esprimere completamente le quantità così elevate come richiedono i settori che de- dovrà fare la sua parte con regole chiare ed incentivi potenzialità di questo vettore energetico, ancora bloccato vono essere decarbonizzati, ma dobbiamo cominciare a per aiutare tutta la filiera, il cui sviluppo avrà anche da barriere legislative e autorizzative. Inoltre dobbiamo lavorare alle soluzioni fin da subito. Quella dello svilup- importanti ricadute occupazionali. puntare sulle aziende italiane affinché diventino eccellen- po delle ‘hydrogen valley’ risulta un’opzione interessante ze competitive anche in ambito internazionale e per farlo per sviluppare business case positivi e per studiare in un dobbiamo supportarle in una prima fase affinché creino solo momento tutta la filiera dalla produzione all’utilizzo prodotti ad alto contenuto tecnologico, su larga scala. dell’idrogeno. Le ‘hydrogen valley’, come anche i grandi L’industrializzazione delle tecnologie è il primo passo per progetti transfrontalieri come gli IPCEI, saranno chiave l’abbattimento dei costi. per sviluppare congiuntamente domanda e offerta di idro- geno. Nel frattempo, bisognerà esplorare temi abilitanti quali la costruzione di un’infrastruttura di logistica e tra- Come si pone H2IT rispetto al dibattito sui ‘colori’ sporto dell’idrogeno, le opzioni relative all’importazione dell’idrogeno e quindi sul diverso ruolo di H2 blu e al suo stoccaggio. Di nuovo, più soluzioni contribuiran- e H2 verde? no alla crescita del settore. L’Italia ha una rete gas svilup- Non vogliamo che questo dibattito si riduca a una discus- pata in maniera capillare che può essere utilizzata fin da sione sterile e non proficua, ma che ci aiuti a tracciare subito e poi potenziata a costi minimi per accogliere una la strada giusta. Siamo consapevoli che una transizione percentuale di idrogeno miscelato con il gas naturale, energetica e la creazione di un settore come questo non anche se l’obbiettivo finale è quello di avere idrogeno- si faccia dall’oggi al domani e che le tecnologie ‘ponte’ dotti dedicati al 100% all’idrogeno verde. L’Italia guarda saranno fondamentali. Ma non devono rallentare il vero al nord Africa, favorendo lo sviluppo di siti di produzione obiettivo: infatti più soluzioni tecnologiche contribuiran- idrogeno in quel contesto, portando avanti una strategia no alla transizione verso l’utilizzo dell’idrogeno verde, nazionale volta ad assicurare una riserva che garantisca incluse quelle per produrre idrogeno a basse emissioni, un prezzo basso dell’energia per l’industria e i consumi allineati con la direzione tracciata dalla Commissione finali, fin da subito, oltre a un posizionamento strategico Europea che punta allo sviluppo dell’idrogeno verde. in Europa come hub dell’idrogeno.
H2IT - ASSOCIAZIONE ITALIANA IDROGENO E CELLE A COMBUSTIBILE H2IT L’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile aggrega grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca, università, cluster tecnologici ed enti locali che si occupano di idrogeno in Italia. Conta attualmente 76 soci rappresentando tutta la catena del valore dell’idrogeno dalla produzione fino agli usi finali, comprendendo aziende che si occupano della logistica dell’idrogeno per il suo trasporto, distribuzione e stoccaggio, imprese che sviluppano le tecnologie quali elettrolizzatori e celle a combustibile, aziende della componentistica, imprese che sviluppano sistemi per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori della mobilità, del residenziale della produzione di energia e dell’industria. Costituita nel 2005, H2IT si è posta gli obiettivi di stimolare la creazione dell’infrastruttura per l’uso dell’idrogeno, essere portavoce degli attori del settore e assicurare un ruolo di leadership per l’Italia nel mercato mondiale. www.h2it.it
14 H2 E RICERCA CON GIORGIO GRADITI, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TECNOLOGIE ENERGETICHE E FONTI RINNOVABILI DELL’ENEA L’intervista Come sono organizzate le attività di ENEA in relazione all’idrogeno? In ENEA le prime attività di R&D sull’idrogeno risalgono a prima degli anni 2000 e sono proseguite con regolarità nel tempo; oggi i principali progetti di ricerca sull’idro- geno afferiscono al Laboratorio Accumulo di Energia, Batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’Idro- geno, che operano nell’ambito del Dipartimento Tecnolo- gie Energetiche e Fonti Rinnovabili, di cui è responsabile l’ing. Giulia Monteleone. Le attività in ENEA, attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, mirano a supportare la crescita di una filiera manifatturiera italiana sulla produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo di idrogeno pulito e rinnovabile. In parallelo l’ENEA partecipa alla realizzazione di progetti,
15 a livello nazionale, europeo ed internazionale, indirizzati Proprio grazie alle sue caratteristiche, l’idrogeno verde di prossima generazione, investendo anche nella ricerca a favorire il processo di decarbonizzazione dell’industria (quello cioè prodotto da energia rinnovabile) potrebbe e sviluppo di tecnologie avanzate e prodotti innovativi (settori hard to habate) e dei trasporti pesanti su gomma, ricoprire un ruolo di primo piano per il raggiungimento e nella dimostrazione di progetti pilota di diversa taglia navale e ferroviario (ad oggi alimentati ancora a diesel). della neutralità climatica al 2050, come prevede l’Hydro- (dal MW alle centinaia di MW). Tra questi si cita l’Hydrogen Demo Valley, finanziato dal gen strategy for a climate-neutral Europe lanciata dalla L’Italia può rivestire un importante ruolo in questo scena- MiSE nell’ambito dell’iniziativa Mission Innovation, il pri- Commissione europea l’8 luglio 2020; a dare concreta rio dove sarà essenziale dare un chiaro indirizzo politico mo incubatore tecnologico italiano per lo sviluppo della attuazione alla strategia UE sarà, invece, la European Cle- che sappia valorizzare le diverse tecnologie secondo il filiera dell’idrogeno, in collaborazione con imprese istituti an Hydrogen Alliance che riunirà al suo interno industria, principio della neutralità tecnologica e nell’ambito di di ricerca ed università. Il progetto prevede la realizzazio- ricerca, istituzioni pubbliche e società civile. un’azione nazionale coordinata, integrata, stabile nel ne presso il Centro di ricerche della Casaccia, alle porte di Nel breve-medio periodo si potrebbe sostenere la produ- tempo, ed orientata a promuovere la capacità innovativa Roma, di un insieme di infrastrutture hi-tech per la ricerca zione di idrogeno blu, attraverso sistemi che prevedono e ad accrescere la competitività sul mercato europeo ed e sperimentazione lungo tutta la filiera dell’idrogeno, l’integrazione della tecnologia del reformer con quella internazionale delle nostre realtà industriali. dalla produzione alla distribuzione, fino allo stoccaggio e della CCS/CCUS (in quest’ambito è necessario procedere al suo utilizzo - come materia prima per la produzione di con l’adeguamento della normativa per consentire strut- combustibili puliti e come vettore energetico - per ridurre turalmente lo stoccaggio geologico della CO2) oppure Qual è lo stato di sviluppo delle tecnologie per l’H2 le emissioni di CO2 nell’industria, nella mobilità, nella mediante processi e tecnologie che riducono a monte le green, e quali potranno essere le dinamiche di prezzo generazione di energia e nella climatizzazione residen- emissioni di CO2, pur utilizzando combustibile fossile di questa variante dell’idrogeno, secondo le vostre ziale. come gas di processo (reformer integrato con fonte ter- previsioni? Insieme all’Hydrogen Demo Valley, l’ENEA punta anche su mica rinnovabile). Quest’ultimo approccio consentirebbe Una visione completa di filiera viene rappresentata da un una Hydrogen Valley green in Sardegna, un progetto unico comunque un’importante riduzione delle emissioni di collegamento continuo e diretto che va dalla produzione nel suo genere in Italia e nel Mediterraneo, che coprireb- anidride carbonica per unità di idrogeno prodotto man- di idrogeno alla sua distribuzione e all’accumulo locale, be l’intera catena del valore, ovvero la produzione di idro- tenendo costi specifici di produzione inferiori rispetto per essere poi utilizzato in vari settori (trasporto, indu- geno rinnovabile, la distribuzione attraverso una pipeline all’elettrolisi. stria, cogenerazione e come agente chimico). dedicata fino all’utente finale con applicazioni nella Si fa presente al riguardo che la strategia europea per Nel settore della produzione di idrogeno vengono consi- mobilità, nella produzione di energia e nell’industria. l’idrogeno afferma che: “La priorità per l’Unione Euro- derate varie fonti energetiche, tra le quali si privilegiano pea è sviluppare idrogeno da fonti rinnovabili, prodotto quelle rinnovabili, ma per una transizione verso la produ- utilizzando principalmente energia eolica e solare. (…) zione a grande scala, il gas naturale con sequestro della Qual è la posizione di ENEA (se ne ha una) nel dibattito Nel breve e medio termine, tuttavia, sono necessa- CO2 potrà dare il proprio contributo. sui ‘colori’ dell’idrogeno? Secondo ENEA l’H2 prodotto rie altre forme di idrogeno a basso contenuto di CO2 da SRM con cattura della CO2 potrà avere un ruolo nella (“low-carbon”), principalmente per ridurre rapidamente transizione, o bisogna puntare subito e soltanto sull’i- le emissioni della produzione di idrogeno esistente e per drogeno da elettrolisi? supportare il parallelo e futuro sviluppo dell’idrogeno da La crescente attenzione verso l’idrogeno è dovuta ad fonti rinnovabili. È probabile che l’«ecosistema idrogeno» alcune sue caratteristiche: si tratta di un gas leggero, in Europa si sviluppi attraverso una traiettoria graduale, più facilmente immagazzinabile a lungo termine rispetto a velocità diverse tra settori e probabilmente anche fra all’energia elettrica, ad alto contenuto di energia per unità regioni, richiedendo l’adozione di politiche economiche di massa e, inoltre, può essere facilmente prodotto su diversificate.” scala industriale. Ma soprattutto può essere utilizzato per Infine si ritiene che, pur sostenendo nel breve-medio pe- produrre energia “pulita”: la sua combustione, infatti, non riodo le diverse ragioni per avvalersi anche del contributo è associata alla produzione di anidride carbonica e può di altre tipologie di idrogeno low-carbon, la soluzione essere condotta per via elettrochimica in celle a combusti- del green hydrogen è certamente la strada da perseguire L’intera filiera è coperta anche da realtà industriali bile, con efficienze complessive superiori alla combustione sin da subito per quanto attiene lo sviluppo di una filiera nazionali che possono dare contributi concreti alla re- termica e senza l’emissione di ossidi di azoto. industriale nazionale per la produzione di elettrolizzatori alizzazione dell’infrastruttura e del mercato necessario
16 Come dovrebbero articolarsi, secondo voi, gli incentivi • Definizione strategia/roadmap italiana sull’idrogeno pubblici a sostegno della filiera italiana dell’idrogeno, • Costruzione di un quadro legislativo/regolatorio e per essere efficaci? normativo/tecnico di riferimento chiaro e di facile ap- Nel 2020 la Commissione Europea ha adottato la Euro- plicazione, superando le barriere esistenti (soprattutto pean Hydrogen Strategy con l’obiettivo di un maggiore nell’ambito della sicurezza) sviluppo e consolidamento del settore ricerca e della • Attuazione di schemi di incentivazione sulle tecnologie filiera industriale europea e italiana. La strategia pre- a emissioni zero, in un’ottica di neutralità tecnologica, vede la promozione di investimenti nel settore della per il settore dell’idrogeno ricerca e dell’innovazione, con l’obiettivo di favori- re la nascita e la crescita di un mercato europeo ad L’Italia deve capitalizzare le opportunità offerte dall’i- idrogeno. Inoltre, sono previste misure politiche e di drogeno nella transizione dell’infrastruttura nazionale regolamentazione volte a fornire certezze agli investi- verso un sistema integrato, flessibile ed energetica- tori, promuovere le infrastrutture e le reti logistiche mente efficiente. necessarie, adeguare gli strumenti di pianificazione Questi traguardi potrebbero essere raggiunti attraver- infrastrutturale e favorire gli investimenti. so alcune azioni concrete: la riduzione di barriere le- a rendere l’economia dell’idrogeno una concreta realtà È quindi evidente che l’Europa ha messo in moto un gali ed amministrativi nella produzione, lo stoccaggio a livello europeo. Le opportunità di sviluppo della percorso abilitante di policy per consolidare la filiera e la distribuzione dell’idrogeno; la promozione della filiera sono notevoli, soprattutto alla luce delle poli- europea dell’idrogeno. mobilità sostenibile a idrogeno con incentivi ai veicoli tiche dichiarate della Commissione Europea, dove fra Cosa fare in Italia? L’Italia potrebbe posizionarsi e all’infrastruttura; l’introduzione dell’idrogeno come l’altro l’idrogeno è citato esplicitamente come fattore strategicamente in tutti i settori di riferimento della combustibile per l’alimentazione di flotte di veicoli abilitante al raggiungimento degli obiettivi di decarbo- filiera idrogeno: produzione, logistica e trasporto, usi come autobus, camion per la raccolta dei rifiuti o fur- nizzazione e di prosperità dell’economia europea. finali nel trasporto, industria e residenziale; la filiera goni commerciali nelle città; una progressiva integra- Oggi l’ostacolo maggiore alla diffusione dell’idrogeno industriale italiana è pronta a raccogliere la sfida, a zione di fonti rinnovabili nel settore energetico, dove risulta essere il costo elevato; l’abbattimento dipende raccordarsi secondo un modello di filiera, ad aumenta- l’idrogeno è essenziale per l’accumulo a larga scala e da due variabili principali: una di tipo tecnologico e re i livelli occupazionali e a creare prodotti e indotto. può contribuire alla stabilizzazione della rete elettrica; l’altra legata alla definizione di una adeguata politica Inoltre, l’industria italiana è supportata da centri di l’iniezione di idrogeno verde nella rete gas, consenten- industriale. ricerca di rilevanza internazionale con competenze in do lo scambio di energia con la rete elettrica e lo sfrut- Le criticità tecnologiche riguardano principalmente grado di coprire tutti gli aspetti dalla ricerca all’innova- tamento di energia rinnovabile ad entrambi i lati; un i costi di produzione (con particolare riferimento ai zione e di supportare lo sviluppo sperimentale (l’ENEA sostegno stabile per la micro-cogenerazione con celle componenti elettrochimici), ma anche l’assenza di in- è presente con propri rappresentanti in tutte le inizia- a combustibile, incentivandone l’uso attraverso misure frastrutture di distribuzione e stoccaggio dell’idrogeno tive Europee ed Internazionali che guardano all’intera economiche ma anche semplicemente riconoscendole che ne permettano la larga diffusione, con conseguen- catena del valore dell’idrogeno: IEA - TCP HYDROGEN, nelle politiche di efficientamento energetico. te riduzione dei costi per effetto scala. IEA – TCP Fuel Cell, EERA - JOINT PROGRAMME FUEL L’Italia è nella posizione di poter generare l’innovazio- Il secondo aspetto implicherebbe l’adozione di una CELL AND HYDROGEN, HYDROGEN EUROPE RESEARCH, ne e di accelerare la diffusione sul mercato dell’idro- strategia nazionale sul ruolo dell’idrogeno che dia CLEAN HYDROGEN ALLIANCE, MISSION INNOVATION IC geno, facendo leva sul suo estro creativo e leadership sicurezza agli investitori e ai first movers, insieme alla 8 -RENEWABLE AND CLEAN HYDROGEN). tecnologica: un’opportunità da non lasciare sfuggire. definizione di politiche coerenti di incentivazione che Ciononostante, la maturità tecnologica e la presenza di disincentivazione, di regolazione e normative/auto- di un’industria pronta a “convertirsi” al nuovo vettore rizzative. energetico sono condizioni necessarie ma non suffi- Per quanto riguarda gli utilizzi dell’idrogeno, dal vostro Per cui ipotizzare delle dinamiche di prezzo non è cienti. Alcune barriere, che possiamo definire non tec- punto di vista quali sono i settori prioritari e quali facile, al momento facciamo riferimento alle previsioni nologiche, devono ancora essere abbattute, attraverso invece quelli in cui la diffusione dell’H2 dovrà avvenire di Snam che indicano al 2030 il pareggio di costo tra una serie di azioni: in un secondo momento? idrogeno verde e idrogeno grigio.
17 Per quel che concerne gli usi finali dell’idrogeno, al fine già oggi si identificano come importanti produttori • Settore termico residenziale: rappresenta un im- di favorire uno sviluppo rapido ed efficiente del mercato, continentali di tecnologie termiche e meccaniche e portante settore di utilizzo finale, come tra l’altro si ritiene che le applicazioni prioritarie su cui puntare per di impianti e componenti potenzialmente utilizzabili riscontrabile dalla numerosità dei progetti sperimen- generare una crescente domanda di idrogeno siano le per l’idrogeno. In questo contesto va evidenziata tali su scala applicativa in corso in diversi Paesi Eu- seguenti: l’opportunità di promozione dei sistemi cogenerativi ropei (UK, NL, DE) con caratteristiche simili all’Italia a celle a combustibile, tecnologia d’elezione per la in termini di dotazione di impianti di riscaldamento • Mobilità: nell’ambito della quale si identificano conversione energetica dell’idrogeno, che presen- domestici a gas e capillarità delle infrastrutture come settori a maggior potenziale le filiere del tra- tano caratteristiche di flessibilità alla composizione di trasporto e distribuzione del gas. Si tratta di un sporto su gomma degli autobus e dei mezzi pesanti, del gas di alimentazione (anche miscele H2/CH4), ambito che può agire sulla domanda diffusa di idro- material handling, trasporto ferroviario e marittimo. elevate efficienze di conversione a zero emissioni geno, favorendo l’accettazione pubblica del nuovo Nel breve periodo, il ricorso a flotte di mezzi (tra- di particolato, e requisiti per il raccordo fra i settori vettore energetico per la decarbonizzazione, per- sporto pubblico, mezzi per la raccolta dei rifiuti, power e gas. mettendo, nel contempo, di de-carbonizzare anche mezzi di movimentazioni merci) potrebbe accelerare • Settore industriale, promuovendo nel breve l’utiliz- il patrimonio edilizio nazionale di elevato valore la penetrazione dell’idrogeno nel settore della mobi- zo, almeno parziale, di idrogeno verde e/o blu (in storico-architettonico, per il quale l’elettrificazione lità, garantendo la possibilità di ricorrere a stazioni sostituzione di quello grigio) nei settori maggior- diretta, con il ricorso a tecnologie innovative tipo di rifornimento centralizzate. Nel lungo periodo si mente energivori o ad alta produzione di CO2, come pompe di calore, non è sempre possibile. Inoltre, dovrà favorire la penetrazione e la diffusione omo- le raffinerie ed alcune industrie chimiche, e la sosti- si favorisce la crescita dell’industria manifatturiera genea delle tecnologie ad idrogeno per la mobilità tuzione del combustibile fossile con idrogeno nelle nazionale che vanta numerosi produttori in ambito in ambito nazionale; si dovrà, quindi, incentivare la acciaierie e settori che impiegano calore di processo termotecnico (caldaie, valvolame, controlli, com- realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno, ad alta temperatura (industria del vetro, ceramica, ponenti…). Infine, i sistemi di riscaldamento per sebbene inizialmente in numero ridotto, su tutto industria alimentare, cemento, …). il settore termico residenziale risultano nel breve il territorio nazionale, almeno nelle sue principali periodo già pronti per essere alimentati con miscele direttrici di trasporto di persone e di merci. idrogeno/gas naturale. • Decarbonizzazione dei carburanti: la combinazio- ne di idrogeno, ottenuto dal surplus di rinnovabili, con la CO2 da effluenti industriali o da impianti a biogas/biometano, permetterebbe la produzione di combustibili a bassa impronta di carbonio, favoren- do al tempo stesso la crescita di un settore indu- striale fondato su impianti, filiere e su competenze italiane, in termini di manifattura, già esistenti e di riconosciuto valore nazionale. • Trasporto del vettore idrogeno nelle reti gas, combinato a soluzioni di accumulo di piccola-media scala per contesti distribuiti, e di grande scala per accumuli stazionari e stagionali. L’utilizzo dell’as- set esistente delle reti gas, diffuso e capillare nel contesto nazionale, consentirà nel breve termine di decarbonizzare parte degli utilizzi finali dalle utenze distribuite a quelle concentrate in cluster industria- li. Ciò permetterebbe di contribuire al potenziamen- to ed al consolidamento di una filiera industriale na- zionale relativa ai cluster termico e meccanico, che
18 • Realizzazione e dimostrazione di Hydrogen Valley, in pressione da utilizzare in modo capillare a seconda solido e stack e sistemi SOC reversibili (REACTT). per promuovere l’intera filiera dell’idrogeno, dalla della domanda delle utenze. Su scala pilota due progetti europei coordinati da produzione, alla distribuzione e stoccaggio, fino agli È prevista anche la realizzazione di una stazione di ENEA, CoMETHy (2011-2015) e PROMETEO (2021-2024), usi finali; esse consentono di identificare e quindi rifornimento per veicoli a idrogeno, come mezzi per la riguardano lo sviluppo di sistemi innovativi di produ- rappresentare, in una logica di sviluppo del merca- movimentazione delle merci, bus e automobili, in uso zione di idrogeno, basati sul reforming solare e sull’e- to, quei “cluster” non individuati come prioritari, ma all’interno del centro ricerche ENEA, con l’obiettivo di lettrolisi di ossidi solidi (SOE) assistita da energia necessari per supportare e favorire la diffusione e dimostrare il contributo dell’idrogeno alla decarboniz- solare. capillarità di penetrazione del vettore idrogeno nei zazione del settore mobilità, specialmente nel tra- L’ENEA è inoltre coinvolta, attraverso il distretto ATENA differenti settori applicativi, negli ambiti produttivi, sporto pesante e per percorsi extraurbani difficilmente Scarl (www.atenaweb.com) di cui è membro, in due nelle diverse aree geografiche. Le Hydrogen Valley, fattibili con veicoli elettrici a batteria. progetti nel settore marittimo e portuale, H2PORTS veri e propri incubatori dove poter sperimentare, Il decreto che approva il progetto è stato firmato a (2019-2022) e e-SHyIPS (2021-2024). dimostrare e validare la fattibilità, funzionalità, maggio 2021.La durata prevista è di 3 anni. I primi sostenibilità, resilienza e sicurezza di ecosiste- due anni saranno dedicati alle fasi di progettazione e mi basati sull’idrogeno, devono essere sostenute realizzazione dell’intera infrastruttura di base (prin- Come sta procedendo la selezione dei progetti italia- nei diversi possibili campi di applicazione, quali: cipalmente pipelines e sistemi per la produzione di ni per il programma europeo IPCEI? cluster industriali, terminal portuali e aeroportuali, idrogeno). Il processo per la costruzione di una proposta di valore isole, comunità energetiche e montane, aree protet- Al termine del terzo anno si avvieranno le prime attivi- italiana per il primo IPCEI sull’idrogeno è iniziato agli te, ecc. tà di sperimentazione. inizi del 2021, attraverso la raccolta di manifestazioni di interesse, unitamente ad una prima descrizione del progetto proposto, prodotte delle aziende interessa- Quali sono gli obbiettivi e le tempistiche di realizza- In quali progetti europei, relativi all’idrogeno, ENEA te a far parte della catena del valore dell’idrogeno. A zione previste per la vostra ‘Hydrogen Valley’ all’in- è coinvolta (come coordinatore o semplicemente livello nazionale sono pervenute circa 170 proposte terno del Centro Ricerche Casaccia? come partner)? progettuali. Dopo una lunga analisi e valutazione delle L’Hydrogen Demo Valley rappresenta un progetto tutto A livello europeo, sul tema delle tecnologie dell’idro- diverse progettualità, che ha portato alla definizione italiano che, oltre a costituire il primo dimostratore geno, ENEA è coinvolta in diversi progetti H2020 cofi- delle diverse filiere italiane, si è arrivati il mese scorso di ‘taglia rilevante’ dell’integrazione tra domanda ed nanziati principalmente dalla Fuel Cells and Hydrogen a selezionarne circa 50 per partecipare agli incontri offerta di idrogeno, darà la possibilità alle aziende di Joint Undertaking (FCH JU). europei. fare innovazione e di validare le proprie tecnologie in Molti di questi si focalizzano sullo sviluppo e la vali- Attualmente la Germania, paese leader nel processo un ambiente dedicato e con il supporto di personale dazione di celle a combustibile ad alta temperatura di definizione del primo IPCEI, sta procedendo con la qualificato. Oggi l’idrogeno può essere ottenuto da (SOCTESQA 2014-2017, NELLHI 2014-2017, SCoRed 2.0 fase di pre-engineering che dovrebbe portare entro diverse fonti di energia rinnovabile come fotovoltaico 2013-2017, qSOFC 2017-2020, INNOSOFC 2016-2019), l’estate alla costruzione dello Chapeau Document per ed eolico, ma la piattaforma di ricerca ENEA consentirà alcuni includono il tema dell’elettrolisi ad alta tempe- quello che è stato già definito il SUMMER IPCEI. Ne anche la sperimentazione di nuove tecnologie legate, ratura (BALANCE 2017-2019, AD ASTRA 2019-2021) ed seguiranno altri secondo il meccanismo delle “waves” ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti (biomasse altri ancora riguardano il funzionamento delle celle successive. residuali), al recupero di sottoprodotti industriali e a combustibile con biogas e syngas (WASTE2GRIDS al calore rinnovabile ad alta temperatura ottenuto in 2019-2020, WASTE2WATTS 2019-2021, BLAZE 2019- impianti solari a concentrazione. 2022). Gli ultimi progetti finanziati trattano il tema All’interno dell’incubatore, potrà essere utilizzato idro- dello sviluppo di un sistema completamente flessibile geno puro e in miscela per la produzione di energia basato su celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC) elettrica ad alta efficienza, verranno messe a punto per la generazione combinata di calore ed energia diverse miscele idrogeno-metano da immettere nella (SO-FREE), nel quale ENEA è coordinatore, e la realizza- rete di distribuzione del gas e realizzato un “idroge- zione di uno strumento di monitoraggio, diagnostica, nodotto” locale dedicato al trasporto di idrogeno puro prognostica e controllo per elettrolizzatori ad ossido
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