RAPPORTO AMBIENTALE DELL'INDUSTRIA CARTARIA ITALIANA - DATI 2015-2016 - www.assocarta.it - Two Sides ...
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RAPPORTO
AMBIENTALE
DELL’INDUSTRIA
CARTARIA
ITALIANA
DATI 2015-2016
Pubblicazione 2018
Assocarta
www.assocarta.it
Confindustria
www.confindustria.it
CEPI
www.cepi.it“Industria cartaria sempre più efficiente e sostenibile” Massimo Medugno Direttore Generale Assocarta L’industria cartaria è convinta di svolgere un ruolo chiave nella riduzione degli impatti am- bientali a vantaggio delle generazioni future. Per questo è impegnata nell’utilizzo sempre più efficiente e sostenibile delle materie prime in una prospettiva di economia circolare, in linea con gli obiettivi della Commissione Europea, mirando al contempo a migliorare la sua competitività sui mercati europei e globali. Il presente Rapporto Ambientale, giunto quest’anno alla sua 19° edizione, misura i pro- gressi fatti dall’industria cartaria dal 1999 a oggi attraverso il monitoraggio dei principali indicatori ambientali legati al consumo delle materie prime naturali e rinnovabili e al loro riciclo, alla gestione dei rifiuti del processo di produzione e all’utilizzo delle risorse idriche ed energetiche. Tra le prime associazioni industriali a impegnarsi nella raccolta ed elaborazione dei dati ambientali delle cartiere italiane, Assocarta pubblica anche quest’anno un Rapporto che rappresenta il principale strumento di comunicazione e di dialogo con i territori dove sorgo- no le cartiere e con gli stakeholders italiani ed europei. Le performance del settore illustrate nel Rapporto e nel Bilancio Ambientale, che scatta una fotografia dei risultati ambientali del comparto, sostanziano inoltre attività di comunicazione ambientale volte a contrastare azioni di green-washing e a sfatare luoghi comuni sul prodot- to carta e sul processo di produzione.
INDICE
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
PP. 24-27
PP. 06-09
RECUPERIAMO
IL CAMPIONE DI AZIENDE E
01 LA METODOLOGIA D’INDAGINE 06 COMPETITIVITÀ CON
L’EFFICIENZA ENERGETICA
PP. 10-11 PP. 28-33
LA GESTIONE AMBIENTALE PIÙ SOTTOPRODOTTI,
02 MOTORE DELLA PRODUZIONE 07 MENO RIFIUTI
PP. 12-15 PP. 34-37
RINNOVABILE E RICICLABILE GAS NATURALE E
03 A PARTIRE DALLE NOSTRE
MATERIE PRIME
08 COGENERAZIONE PER
RIDURRE LE EMISSIONI
PP. 16-19
PP. 38-39
LE CARTIERE SUL TERRITORIO,
04 GARANZIA DI RICICLO 09 BILANCIO AMBIENTALE
PP. 20-23 PP. 40-42
CAMPIONI NEL RICICLO POLITICA AMBIENTALE
05 ANCHE DELL’ACQUA 10 DI ASSOCARTAP. 43 PP. 52-53
ALLEGATO 1 ALLEGATO 7
Codice di condotta sull’approvvigionamento Quanto costano al Paese gli ostacoli che
di legno bloccano impianti e infrastrutture? (Estratto
da «I costi del non fare»)
P. 44
ALLEGATO 2
PP. 54-55
Carta dei Principi per la sostenibilità Ambien-
ALLEGATO 8
tale di Confindustria
Uso efficiente delle risorse = uso a cascata
delle materie prime (Estratto da «Resource
P. 45 efficiency = cascading uso of raw material»).
ALLEGATO 3
Il progetto Ecogestione PP. 56-57
ALLEGATO 9
PP. 46-47 Il riciclo della carta in ufficio
ALLEGATO 04
La carta fra luoghi comuni e realtà PP. 58-60
ALLEGATO 10
PP. 48-49 I prodotti di legno e carta trattengono i gas
serra (Estratto da «Wood and Paper Pro-
ALLEGATO 5
ducts Store Greenhouse Gases»)
Progettare e gestire per la circolarità – il caso
della carta (Estratto da “Design and manage-
ment for Circularity – the Case of Paper”) PP. 61-62
ALLEGATO 11
PP. 50-51 Elementi per lo sviluppo dell’impronta del
carbonio per i prodotti in carta e cartone
ALLEGATO 6
(Estratto da «Framework for the develop-
Dichiarazione europea sul riciclo della car-
ment of carbon footprints for paper & board
ta – Rapporto 2016 (Estratto da «Monitoring
products»)
Report 2016-European Declaration on Paper
Recycling 2016-2020»)01 IL CAMPIONE DI AZIENDE E LA METODOLOGIA D’INDAGINE
Il Rapporto ambientale dell’industria cartaria gono richieste informazioni sulle componenti
viene redatto ogni anno da Assocarta sulla impiantistiche e sui sistemi di depurazione.
base di dati raccolti per mezzo di un que- Questi dati sono importanti per inquadrare il
stionario inviato a tutte le cartiere italiane. Le sito e permettere il controllo delle successive
informazioni raccolte vengono elaborate e informazioni. Nella terza sezione vengono
controllate secondo metodologie mirate a ga- richieste informazioni sulle modalità con cui
rantire l’uniformità e l’affidabilità dei risultati l’azienda gestisce la tematica ambientale e
pubblicati. la comunicazione verso l’esterno e il consu-
Il questionario è frutto di un continuo sviluppo matore. La quarta sezione è dedicata alla
da parte di Assocarta al fine di considerare produzione annua di paste per carta, di carta
tutte le tematiche di rilevanza ambientale per e di cartone, sulla base di una classificazio-
il settore e individuare i parametri in grado di ne messa a punto da Assocarta. La sezione
illustrarle adeguatamente ed esaustivamente. successiva è dedicata alle materie prime fi-
Da alcuni anni la raccolta dei dati si basa brose, agli additivi e all’approvvigionamento
sulla tecnologia web, per facilitare il con- di acqua per il processo produttivo. La sesta
trollo e la verifica dell’imputazione. Per ogni sezione si occupa di produzione, consumo
stabilimento partecipante vengono raccolti i e approvvigionamento di energia, nelle sue
dati anagrafici del sito, al fine di identificar- varie forme. Nella settima parte si richiedono
ne la localizzazione, il numero di dipendenti informazioni relative alle emissioni in acqua.
e la proprietà. Nella seconda sezione ven- Queste informazioni sono normalmente rica-
7vate stimando su base annua i risultati delle zienda media di settore per un ampio
numerose analisi effettuate dalle aziende nel arco temporale (1995-2016), laddove
corso dell’anno, sia con strutture proprie che gli indicatori rappresentano il quantitativo
attraverso il ricorso a laboratori accreditati. di ciascun aspetto ambientale in rapporto
L’ultima parte del questionario, infine, racco- alla produzione annua (cosiddetti valori
glie i dati relativi alla gestione dei rifiuti e alla specifici) e dato 100 il valore della pre-
loro origine. stazione ambientale dell’azienda media
Per ogni sezione il questionario chiede sia i nell’anno 1995.
dati dell’ultimo anno sia quelli dell’anno pre- In particolare, l’indicatore medio di settore per
cedente, in modo da poter sempre elaborare ciascun aspetto ambientale è stato ottenuto
la variazione da un anno all’altro sulla base calcolando la media dei valori del medesimo
di un campione omogeneo. indicatore per singola azienda del campione.
I dati contenuti nel presente rapporto sono Il dato medio di settore viene poi rapportato
presentati principalmente sotto due forme: alla produzione nazionale per ottenere il dato
• il bilancio ambientale presente al capito- assoluto.
lo 9 per gli anni 2015-2016, oggetto La prima indagine, effettuata nel corso
dell’ultima rilevazione, fornisce i valori as- dell’anno 1999, ha preso come riferimento
soluti del settore, estrapolati a partire dai i dati relativi agli anni 1995-1998. Per co-
dati del campione in esame; erenza e correttezza d’informazione relativa-
• all’interno dei diversi capitoli è inoltre for- mente all’andamento negli anni 1995-1998
nito l’andamento degli indicatori per un’a- presi a riferimento, la media per ogni anno
801 IL CAMPIONE DI AZIENDE E LA METODOLOGIA D’INDAGINE
1 - RAPPRESENTATIVITÀ DEL CAMPIONE DI AZIENDE NEL 2016
PRINCIPALI INDICATORI INDUSTRIA CARTARIA AZIENDE RAPPRESENTATIVITÀ
ECONOMICI ITALIANA DEL CAMPIONE DEL CAMPIONE
Numero stabilimenti 154 40 26,0%
Addetti 19.500 7.434 38,1%
Produzione complessiva di carta (migliaia di t/a) 8.888,3 4.425,3 49,8%
Produzione complessiva di paste di legno
392,5 220,5 56,6%
per carta (migliaia di t/a)
PRODUZIONE DA 1.000 DA 5.001 DA 10.001 DA 25.001 A DA 50.000 OLTRE
A 5.000 A 10.000 A 25.000 A 50.000 A 100.000 100.000
T/A T/A T/A T/A T/A T/A
Industria cartaria italiana 30 22 31 22 21 28
Aziende del campione 2 0 3 8 10 17
Rappresentatività
6,7% 0,0% 9,7% 36,4% 47,6% 60,7%
del campione
TIPOLOGIA INDUSTRIA AZIENDE RAPPRESENTATIVITÀ
CARTARIA ITALIANA DEL CAMPIONE DEL CAMPIONE
PRODUZIONE PRODUZIONE
(MIGLIAIA DI T/A) (MIGLIAIA DI T/A)
Carte grafiche 2.593,1 2.040,9 78,7%
Carte e cartoni da imballo 4.373,9 1.607,2 36,7%
Carte per usi igienico-sanitari 1.480,7 374,8 25,3%
Altre carte e cartoni 440,6 402,5 91,3%
è stata calcolata su un numero omogeneo grandezza. Più che il valore assoluto, con il
di aziende, ossia quelle aziende che han- presente documento si vuole quindi mostrare
no presentato i dati, relativi sia all’aspetto la tendenza negli anni dei parametri presi
ambientale che alla produzione, per tutti gli a riferimento grazie al percorso virtuoso in-
anni d’interesse. Le indagini successive han- trapreso dall’industria cartaria italiana. Il
no preso come riferimento i due anni prece- numero significativo di aziende partecipanti
denti a quello dell’indagine stessa. Anche in all’indagine permette inoltre di avere una suf-
questo caso, l’elaborazione è stata condotta ficiente rappresentatività del campione (1).
su un campione omogeneo di aziende sui All’indagine condotta da Assocarta parteci-
due anni. In questo modo, il confronto tra pano aziende produttrici di carta, cartone e
un anno e il successivo è sempre basato su paste per carta, aventi stabilimenti produttivi
un campione omogeneo di aziende, otte- operanti in Italia. In totale il campione in que-
nendo così la migliore rappresentazione dei sta edizione raccoglie i dati di 40 impianti,
trend su più anni. I valori assoluti sono inve- dotati complessivamente di 72 macchine
ce riferiti ai soli ultimi due anni, per i quali continue e di cui 3 impianti integrati per la
il dato è più aggiornato e tendenzialmente fabbricazione di paste per carta a partire da
più rappresentativo. Cambiando ogni volta legno. Complessivamente, le aziende che
il campione, il rapporto ambientale può pre- hanno risposto rappresentano, per l’anno
sentare per lo stesso anno alcune cifre che 2016, il 49,8% della produzione italiana di
differiscono rispetto alle edizioni precedenti, carta e cartone e il 56,6% della produzione
pur rimanendo sempre nello stesso ordine di di fibra vergine.
9LA GESTIONE
AMBIENTALE MOTORE
DELLA PRODUZIONE
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
0202 LA GESTIONE AMBIENTALE MOTORE DELLA PRODUZIONE
Il settore sostiene con forza l’adesione ai ni Integrate Ambientali (AIA), prima ai sensi
sistemi volontari di gestione ambientale in della Direttiva 96/61 CE, nota come IPPC,
quanto strumenti efficaci di controllo degli e ora denominata IED (Industrial Emissions
impatti e di miglioramento delle prestazioni Directive) a seguito delle modifiche introdotte
ambientali. dalla Direttiva 2010/75/UE, hanno eviden-
L’impegno del settore nell’applicazione dei ziato come i sistemi di gestione ambientale,
principi di buona gestione ambientale conti- conformi alle norme internazionalmente rico-
nua negli anni e si evidenzia dal significati- nosciute ISO 14001 ed EMAS, rappresentino
vo numero di imprese che hanno sottoposto uno strumento utile per le aziende che devono
a certificazione i loro sistemi. Tale processo, interloquire con la Pubblica Amministrazione,
iniziato nel 1997, ha subito un forte impulso in termini di disponibilità d’informazioni orga-
grazie anche al «Progetto Ecogestione» avvia- niche e strutturate.
to da Assocarta nel 1998. Gli elementi dell’analisi ambientale iniziale, le
L’adozione di sistemi di gestione ambientale procedure operative e i programmi di miglio-
formalizzati da parte delle cartiere italiane è ramento sono, infatti, elementi utili per rispon-
iniziata già a partire dal 1997. Al dicembre dere alle richieste che pervengono dall’Au-
2015 si contano 68 impianti certificati ISO torità competente, tenuta alla valutazione
14001, di cui 14 anche registrati EMAS, in delle migliori tecniche disponibili applicate
attività, per una produzione complessiva di in azienda ai fini del rilascio o del rinnovo
oltre 6,7 milioni di tonnellate di carta. Con dell’autorizzazione ambientale. Peraltro il BAT
la crisi economica il numero di impianti ha Reference Report per l’industria cartaria (il rap-
avuto una flessione ma si è confermato stabile porto sulle migliori tecniche disponibili messo
nel tempo il peso della produzione certificata a punto dalla Commissione europea, c.d.
(il 75% circa della produzione nazionale di BREF), pubblicato nella sua ultima versione nel
carta e cartone e l’intera produzione di paste settembre 2014, indica espressamente i siste-
di legno per carta proviene da impianti dotati mi di gestione, anche se non necessariamente
di certificazione ambientale) (2). certificati, tra le migliori tecniche disponibili.
Nel settore cartario, un addetto ogni cento Va a tale riguardo ricordato che le migliori
è specificatamente dedicato alla protezione tecniche disponibili vanno intese come capa-
dell’ambiente e agli adempimenti normativi a cità di gestire in modo ottimale l’attrezzatura
essa collegati. di cui si dispone, piuttosto che come semplice
Le procedure per il rilascio delle Autorizzazio- miglioramento impiantistico.
2 - SITI CERTIFICATI ISO 14001 ED EMAS NEL PERIODO 1/1996 – 12/2017
70
60
50
40
Totali
30
20
Emas
10
0
1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016
Anno
Elaborazione Assocarta.
11RINNOVABILE E RICICLABILE
A PARTIRE DALLE NOSTRE
MATERIE PRIME
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
0303 RINNOVABILE E RICICLABILE A PARTIRE DALLE NOSTRE MATERIE PRIME
I principali componenti della carta sono comunque, che la quantità e la tipologia di
materie prime naturali e rinnovabili e i pro- carta da riciclare utilizzabile per la produzio-
dotti cartari, dopo il loro impiego di grande ne delle diverse tipologie di carta è variabile
utilità nella vita quotidiana, sono riciclabili, in funzione dell’impiego a cui il prodotto è
biodegradabili e compostabili. Possibile im- destinato. Inoltre, l’incremento delle quantità
maginare un materiale migliore? riciclate porta a una progressiva perdita di
La scarsa disponibilità di risorse forestali utiliz- qualità delle fibre e alla necessità di destinare
zabili per la produzione di legno nel nostro tali fibre a impieghi meno nobili. Vi è quindi
Paese ha portato l’industria cartaria italiana una tendenza verso una maggiore selezione
a sviluppare tra i primi una rilevante capacità delle carte da riciclare in funzione del loro im-
produttiva basata sull’impiego della carta da piego. Il consumo sul mercato di carte a base
riciclare, detta anche macero. Già da diversi di fibra vergine permette inoltre di apportare
anni, infatti, la carta da riciclare rappresenta fibre nuove, sopperendo alla perdita di fibre
la prima fonte di fibre per i prodotti cartari ita- eccessivamente rovinate non più riciclabili (si
liani. Con gli anni i processi e le tecnologie si calcola che la fibra riesca a essere riutilizzata
sono sviluppati al fine di ottimizzare l’impiego circa 7 volte) e consentendo di continuare il
delle fibre di riciclo rese disponibili dai siste- ciclo del riciclo (3, 4)
mi di raccolta e selezione. È da segnalare,
3 - IMPIEGO DI PASTE PER CARTA VERGINI E DI CARTA DA RICICLARE
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
95
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
19
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Anno
Fibre vergini Carta da riciclare
Elaborazione Assocarta su dati ISTAT.
Quando la necessità di determinate caratteri- cartaria sostiene l’adozione da parte dei pro-
stiche prestazionali richiede l’impiego di fibra pri fornitori di standard riconosciuti per la ge-
vergine, l’industria italiana ricorre a cellulose e stione delle foreste, quale garanzia oggettiva
pastalegno, prodotte senza l’impiego di clo- di sostenibilità ambientale, sociale ed econo-
ro gassoso, in larga parte di importazione. mica (il 54% del legno e il 84% della pasta
La produzione nazionale di paste per carta per carta vergine impiegata dalle cartiere ita-
vergini copre, infatti, meno del 10% del fab- liane sono dotati di certificazione forestale).
bisogno totale. Ciò nonostante, le aree certificate a livello
A tale riguardo è da segnalare che l’industria mondiale sono pari a circa 3.952 milioni di
134 - COMPOSIZIONE DELLE MATERIE PRIME PER L’INDUSTRIA CARTARIA
Additivi non fibrosi
16% Carta da riciclare
49%
35%
Fibra vergine
Elaborazione Assocarta su dati ISTAT.
La classificazione delle L’HELP-DESK
carte e cartoni da riciclare di Assocarta è uno sportello per
aiutare le aziende a orientarsi
correttamente nell’ambito della
La carta da riciclare è un bene commercializzato in tutto il mon- Dovuta Diligenza per rispettare le
do e in Italia è la principale materia prima dell’industria carta- norme sull’origine legale di legno e
ria. Lo standard europeo EN 643, pubblicato nella sua ultima cellulosa.
revisione nel 2014, classifica ben 95 diverse tipologie di carte stefano.vinciguerra@assocarta.it
da riciclare comunemente commercializzate sul mercato euro- Tel 06 569 19 131
peo. Per ognuna di esse la norma identifica la composizione
e i limiti di tolleranza massimi di componenti non cartacei e di
materiali indesiderati, oltre a individuare i materiali proibiti che
non devono essere mai presenti nel macero destinato al riciclo. sta, finanziando così la sua corretta gestione
e il suo stato di salute nel tempo, e soprattutto
evitando che aree forestali abbandonate e
improduttive diventino terreno per attività eco-
ettari e rappresentano solo il 10% (UNECE/ nomiche di altro tipo.
FAO 2013) della superficie forestale globale In Europa, per esempio, le aree forestali sono
e sono presenti in maggiore percentuale (più cresciute negli ultimi 10 anni di oltre 44.000
dell’80%) in Europa e in Nord America, ov- km² (fonte FAO). Il settore auspica quindi una
vero le aree da cui provengono la maggior sempre maggiore estensione delle aree fore-
parte delle importazioni di cellulosa destinate stali certificate e lo sviluppo, in un quadro di
alla nostra industria. In queste aree è peraltro mutuo riconoscimento o di positiva coesisten-
importante segnalare che si sta registrando za, dei principali standard disponibili a livello
una crescita continua dell’estensione delle internazionale che offrono le necessarie ga-
aree forestali, grazie al positivo rapporto tra ranzie di affidabilità. Inoltre l’industria carta-
taglio e messa a dimora di nuovi alberi. Se ria europea è contraria alle pratiche di taglio
a una prima impressione si potrebbe essere illegale delle foreste e ha adottato un proprio
portati a pensare che per salvaguardare le codice di condotta per l’approvvigionamen-
foreste sarebbe necessario evitare l’uso dei to del legno, riportato in allegato, ben prima
prodotti forestali, tra cui la carta, da un’analisi che fosse approvato dall’Unione Europea il
più attenta emerge che è vero proprio il con- Regolamento 995/2010 che vieta l’immis-
trario. La carta permette di valorizzare la fore- sione sul mercato di legno di origine illegale.
1403 RINNOVABILE E RICICLABILE A PARTIRE DALLE NOSTRE MATERIE PRIME
Regolamento
sull’approvvigionamento
di legno e derivati
Il 20 ottobre 2010 l’Unione Euro- impegnate nell’impiego di fibre
pea ha approvato il Regolamento di cellulosa provenienti da foreste
995/2010 che stabilisce nuovi gestite in maniera sostenibile e di
obblighi per la commercializza- fibre di recupero, ma ha introdotto
zione di legno e prodotti da esso comunque nuovi e aggiuntivi oneri
derivati, inclusa la cellulosa e la amministrativi per le imprese. Per
carta. In particolare il regolamento questo Assocarta, dal dicembre
proibisce la commercializzazione 2012 ha istituito un Help-desk per
in Europa di legno e suoi derivati le imprese associate ed è entrata
ottenuti da pratiche forestali illegali a far parte di Conlegno, prima or-
nel paese di origine e impone l’a- ganizzazione italiana riconosciuta
dozione da parte degli operatori come organismo di monitoraggio
vantaggio competitivo ai produttori
di un sistema di dovuta diligenza per supportare le imprese nell’ap-
extra-Europei, che potranno conti-
che preveda la valutazione del ri- plicazione del regolamento. Inoltre
nuare a immettere sul mercato euro-
schio di commercializzare tali ma- il portale legnokweb.it predisposto
peo prodotti stampati senza vincoli
teriali e l’adozione di misure di mi- da Conlegno offre informazioni uti-
sull’origine legale delle fibre da
nimizzazione del suddetto rischio. li e verificate per la corretta valuta-
loro impiegate, vanificando così i
zione del rischio di importazione
Il regolamento, operativo dal 3 risultati che il regolamento intende
di legno illegale.
marzo 2013, non ha imposto si- raggiungere. Per avere garanzia
gnificative variazioni nelle politi- Da evidenziare infine che il regola- di origine legale del legno è im-
che di approvvigionamento delle mento non applicandosi ai prodot- portante comprare carta e prodotti
cartiere italiane, già fortemente ti stampati, offre un preoccupante in carta realizzati in Italia.
REACh
Da giugno del 2007 è in vigore il regolamento È da evidenziare che l’Agenzia europea per le
REACh (Registration, Evaluation and Authorization of sostanze chimiche ha confermato questa interpretazione
Chemicals), per effetto del quale le imprese possono in un documento («Guidance on waste and recovered
utilizzare nel processo produttivo unicamente le substances», maggio 2010), riportando peraltro un
sostanze chimiche registrate a livello europeo. esplicito ed esaustivo esempio relativo proprio alla
Tra le materie prime del settore, segnaliamo che carta da macero. Infine si segnala che le cartiere sono
la cellulosa è espressamente esclusa dal campo di soggette ad alcuni adempimenti del REACh anche
applicazione del REACh, mentre le paste meccaniche in quanto produttrici di articoli, ovvero la carta
sono escluse anche in quanto sostanze naturali e il cartone.
sottoposte unicamente a trattamenti di tipo fisico. Per esempio, è necessario provvedere alla registrazione
Anche il macero è a tutti gli effetti pasta di cellulosa. delle sostanze contenute nella carta per le quali si ha
Solo nel caso in cui singole impurità presenti nella carta un rilascio intenzionale (come l’inchiostro delle carte
da riciclare (macero) dovessero raggiungere la soglia copiative o le essenze profumate). Essendo articoli
del 20% in peso la carta da riciclare (macero) dovrà e non sostanze chimiche, la carta e il cartone non
essere considerata un preparato, composto da due devono invece essere accompagnate da una scheda
sostanze, la pasta di cellulosa (che di per sé rimane di sicurezza, ma da una scheda informativa che
esente da registrazione) e la seconda sostanza, per la Assocarta ha predisposto per soddisfare le esigenze
quale si applica quanto disposto dal REACh. degli utilizzatori industriali di carta e cartone.
15LE CARTIERE SUL TERRITORIO,
GARANZIA DI RICICLO
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
0404 LE CARTIERE SUL TERRITORIO, GARANZIA DI RICICLO
La raccolta e il riciclo della carta e del car- trodotta nel ciclo produttivo. Con il processo
tone prolungano la vita della cellulosa. In di selezione si ricava una materia prima da
questo modo si ottimizza l’approvvigiona- un rifiuto. In entrambi i casi si recupera un
mento di materia prima, si limita la dipen- materiale altrimenti destinato alla discarica,
denza dalle importazioni e, soprattutto, con evidenti costi sociali e impatti ambientali
si riduce il ricorso allo smaltimento. Ma il connessi. Si calcola, infatti, che ogni anno
riciclo è ancora più di valore se rimane sul in Italia, grazie al riciclo della carta si evita
territorio. l’equivalente di 20 discariche di medie di-
La carta da riciclare è una materia prima di mensioni.
cui si deve riconoscere il grande valore in Le carte da riciclare sono classificate se-
quanto una volta raccolta viene inviata al ri- condo la norma UNI EN 643 a opera del
ciclo in cartiera, diventando nuova carta. La Cen (l’Ente di standardizzazione europeo),
fibra secondaria per la produzione della car- e possono essere suddivisi tra pre-consumo
ta riciclata proviene sostanzialmente da due e post-consumo. In particolare con quest’ul-
canali. Dai trasformatori a valle della produ- timi, come indicato dalla Circolare del Mi-
zione cartaria provengono tutti gli sfridi delle nistero dell’Ambiente del 3 dicembre 2004
lavorazioni, i giornalami bianchi e stampati, e ripresa dal decreto del 12 ottobre 2009
gli imballi usati dalla grande distribuzione emanato dallo stesso Ministero, si intendono
e in generale dagli utilizzatori industriali. tutte le carte utilizzate dal consumatore finale
Si tratta di un sottoprodotto dell’industria in o comunque dal cliente, anche di tipo pro-
quanto è carta da riciclare già selezionata fessionale.
all’origine e idonea a essere utilizzata diret- Attualmente l’Italia è il quarto paese europeo
tamente dalle cartiere. Dai consumatori e dai per utilizzo di macero, con un impiego com-
cittadini proviene invece la carta della rac- plessivo di 4,89 milioni di tonnellate annue
colta differenziata che, tramite un trattamento (elaborazioni Assocarta su dati Istat riferiti
di selezione, viene resa idonea a essere rein- all’anno 2016).
5 - TASSO DI RACCOLTA DELLA CARTA DA RICICLARE
180
160
140
Tasso di 120
raccolta 100
(valore
indicizzato 80
1995=100) 60
40
20
0
95
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
19
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Anno
Elaborazione Assocarta su dati ISTAT.
17Valore al territorio
con il riciclo di prossimità
In Europa un giornale avviato al ri- Il Principio di Prossimità è previsto
ciclo torna in produzione in 7 gior- a livello normativo:
ni, una scatola in cartone ondulato
in 14 giorni. E’ un risultato ottenuto • dall’art. 181 - comma 5 – del
grazie alla presenza dell’industria Decreto legislativo 152/2006
della carta e della relativa filiera che introduce il concetto della
della trasformazione in Italia e in “prossimità” agli impianti di re-
Europa. cupero, secondo il quale per le
frazioni di rifiuti urbani oggetto
Questo è in concreto il Riciclo di
di raccolta differenziata desti-
Prossimità “Made in Europe” che
nati al riciclaggio (…), al fine
comporta la riduzione delle emis-
di favorire il più possibile il loro Per rendere effettiva la “prossimi-
sioni associate al trasporto della
recupero privilegiando il princi- tà” tale principio dovrebbe essere
carta da riciclare, la creazione di
pio di prossimità agli impianti supportato da una dichiarazione
posti di lavoro, la garanzia che il
di recupero; di impegno da parte dei Comuni
riciclo si realizzi secondo le regole
europee, la creazione di ricchez- • e dall’art. 199 del mede- che da anni lavorano sul riciclo dei
za laddove si è prodotto lo sforzo simo Decreto legislativo n. rifiuti, sulla separazione alla fonte
per recuperare e la trasparenza 152/2006 secondo cui il pia- e sulla raccolta.
nel processo di riciclo, con una no regionale deve assicurare lo Ulteriori informazioni sul tema del-
maggiore confidenza per il prodot- smaltimento e il recupero dei la raccolta differenziata sono nella
to carta da parte del consumatore rifiuti speciali in luoghi prossimi “Guida alle migliori pratiche nella
finale. Vantaggi che ben si sposa- a quelli di produzione al fine di redazione dei bandi pubblici per
no con il principio dell’Economia favorire la riduzione della movi- la raccolta di carta da ricicla-
Circolare. mentazione di rifiuti. re”(www.assocarta.it)
Il concetto di riciclatore
Il processo di riciclo è un fenomeno identificabile nel 2. La società addetta alla raccolta differenziata racco-
momento preciso in cui un determinato materiale torna, glie il materiale presso le utenze domestiche. In que-
a seguito di una lavorazione, ad avere caratteristiche sta fase il materiale è generalmente considerato un
analoghe al materiale di partenza. rifiuto.
Nella produzione della carta riciclata questo momento 3. La piattaforma di selezione riceve la carta e la sele-
è chiaramente identificabile con la fase di formazione ziona, togliendo i materiali impropri e indesiderati
e disidratazione del foglio di carta, che inizia a partire e recupera la carta utile al riciclo, producendo una
dallo spappolatore, dove le fibre di cui è composta la materia prima secondaria (detta carta da riciclare,
carta da riciclare vengono spappolate e separate dalle o macero o carta recuperata), avente precise carat-
impurità e sono quindi riportate al loro stato originario, teristiche qualitative definite dalla norma UNI EN
pronte per un nuovo processo di formazione del foglio 643.
di carta. 4. La cartiera riceve la carta da riciclare e la immette
Le fasi del riciclo della carta si possono così nello spappolatore per recuperare le fibre e creare
identificare: un nuovo foglio di carta (detta carta riciclata).
1. Il consumatore impiega il prodotto in carta e al termi- 5. Gli stampatori e i trasformatori lavorano la carta per
ne dell’uso lo mette nel bidone della raccolta differen- produrre nuovi manufatti in carta, pronti per essere
ziata. nuovamente impiegati dal consumatore.
1804 LE CARTIERE SUL TERRITORIO, GARANZIA DI RICICLO
La misura della qualità della carta da riciclare
L’efficacia del sistema nazionale di raccolta sviluppato grazie a Comieco, che porta a recuperare frazioni
sempre maggiori di carta, anche di minor pregio, e le difficoltà di gestire gli scarti derivanti dalla rimozione di
materiali non cartacei che possono arrivare insieme alla carta da riciclare, ha posto l’attenzione delle cartiere
verso la necessità di garantire un maggiore controllo sulla qualità dei
materiali in ingresso. In questi anni sono state sviluppate delle tecnolo-
gie per consentire l’analisi del contenuto di materiali non cartacei e di
umidità nella carta da riciclare. Nel marzo 2015 Assocarta ha pub-
blicato le Linee guida “Metodi di analisi strumentale automatica della
qualità della carta da riciclare” per consentire la diffusione di queste
tecnologie nell’industria nazionale attraverso un impiego standardiz-
zato, che consenta quindi di garantire la necessaria accuratezza e
confrontabilità delle misure. Nel novembre del 2016 CEPI ha inoltre
pubblicato la nuova edizione delle “Paper for Recycling Quality Con-
trol Guidelines”, in cui sono riassunte le procedure, condivise a livello
europeo, di controllo qualità della carta da riciclare e, per la prima
volta riconosce l’idoneità dei sistemi strumentali automatici per la misu-
ra di umidità e contenuto di materiali plastici, di cui a oggi in Italia si
contano 12 impianti attivi.
Dal 2011 Aticelca, associazione dei tecnici cartai italiani, ha infine
sviluppato il Metodo di prova n.501 che permette di valutare il livello
di riciclabilità degli imballaggi in carta e cartone, anche accoppiati
con altri materiali, al fine di indirizzare il de-
sign e la progettazione dei prodotti in carta
e cartone verso soluzione compatibili con le
moderne tecnologie di riciclo.
La raccolta della carta e del cartone, sia particolari qualità di maceri non disponibili
dai cicli produttivi industriali sia dal con- in sufficienti quantità nel nostro Paese (5).
sumatore finale, rappresenta un elemento Per contro la crescita della raccolta urbana
chiave nella sostenibilità ambientale, so- ha portato l’Italia a diventare un esportato-
ciale ed economica dell’industria cartaria re netto di carta da riciclare, rendendo il
italiana ma anche della Società, perché sistema dipendente dall’estero. Vi è quindi
con il riciclo di prossimità il macero, da la necessità di incrementare la capacità
scarto diviene valore per tutto il territorio. Il produttiva nazionale per colmare questo
progressivo incremento nel tasso di raccol- divario e assicurare il riciclo della carta
ta nazionale, indice di un miglioramento raccolta sul territorio italiano.
delle infrastrutture per la raccolta della car-
ta, ottenuto grazie anche al contributo for-
nito da Comieco, il Consorzio nazionale
per il recupero degli imballaggi cellulosici
a cui partecipano le cartiere e i trasfor-
matori, ha aperto nuove fonti di approv-
vigionamento per l’industria, riducendo il
ricorso all’importazione, ormai limitata a
19CAMPIONI NEL RICICLO
ANCHE DELL’ACQUA
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
0505 CAMPIONI NEL RICICLO ANCHE DELL’ACQUA
L’acqua è un elemento imprescindibile del senza incorrere in effetti negativi e contro-
processo di fabbricazione della carta, fin producenti.
dai suoi albori. L’attenzione al risparmio di L’impegno del settore non si esaurisce con
questa importante risorsa ha portato negli questi già significativi risultati, e un conti-
anni a ridurne e ottimizzarne l’uso attra- nuo miglioramento viene registrato di anno
verso il suo continuo riciclo negli impianti. in anno. Non sempre è però tecnicamente
L’acqua, motore del processo di formazione possibile superare le difficoltà che si presen-
della carta, è da sempre al centro dell’at- tano quando si tenta di ridurre l’uso dell’ac-
tenzione delle aziende, volte a ottimizzarne qua, e spesso le controindicazioni, anche a
l’uso e il riciclo. Generalmente, fatto cento carattere ambientale, diventano prevalenti.
l’impiego di acqua nel processo produtti- La riduzione dell’impiego di acqua fresca
vo, per il 90% si tratta di acqua di riciclo, comporta, infatti, un incremento della con-
mentre solo il restante 10% è costituito da centrazione delle acque di processo con
acqua fresca. È inoltre importante segnalare conseguente crescita biotica, corrosione
che l’acqua impiegata dal settore viene suc- dell’attrezzatura e, in generale, perdita di
cessivamente restituita all’ambiente. Questo qualità del prodotto. Non va infine dimenti-
impegno ha portato risultati evidenti, tanto cato che un pari incremento si riscontra ne-
che nell’arco degli ultimi trent’anni, a pari- cessariamente anche nelle acque reflue, che
tà di carta prodotta, i quantitativi impiegati può non essere compatibile con la natura
sono stati dimezzati. Se, infatti, alla fine de- del corpo recettore. Non necessariamente
gli anni settanta erano necessari mediamen- quindi, in un’ottica di approccio integrato,
te 100 metri cubi d’acqua per produrre una la riduzione dell’impiego di risorse idriche è
tonnellata di carta, attualmente ne vengono la soluzione ambientalmente preferibile. La
utilizzati 24 (dato medio del campione di quantità d’acqua necessaria al processo è,
riferimento). Complessivamente l’impiego di inoltre, fortemente dipendente dalla tipologia
acqua da parte del settore nel 2016 è stato di prodotto che si deve ottenere e dalla ma-
di 2112 milioni di metri cubi. Il dato, sostan- teria prima impiegata, come nel caso della
zialmente stabile negli ultimi anni, evidenzia produzione di carte per alimenti o nel tratta-
il raggiungimento di un limite tecnologico mento di certe tipologie di carte da riciclare.
sotto il quale sembrerebbe difficile spingersi Il grafico 6 illustra l’andamento, negli anni
6 - IMPIEGO D’ACQUA PER UNITÀ DI PRODOTTO
120
Impiego 100
d'acqua 80
specifico
(valore 60
indicizzato
1995=100) 40
20
0
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
95
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
19
Anno
Elaborazione
Elaborazione Assocarta
Assocarta sullasubase
dati di
ISTAT.
un campione di 38 stabilimenti.
21presi a riferimento, del valore medio di set- sico seguiti se necessario da trattamenti bio-
tore degli approvvigionamenti d’acqua per logici (aerobici e/o anaerobici), in funzio-
tonnellata di prodotto. La media è calcolata ne delle caratteristiche dei reflui da trattare.
su un campione omogeneo d’aziende per Specifiche condizioni locali, quali la presen-
gli ultimi due anni ed è riportata ai dati delle za nell’area di più stabilimenti e la ridotta di-
rilevazioni precedenti per gli anni addietro. mensione degli stessi, hanno inoltre favorito
Il dato comprende sia le acque di processo lo sviluppo di impianti esterni di trattamento
che quelle di raffreddamento ma non com- delle acque (c.d. impianti consortili), di cui
prende il contributo dovuto all’impiego d’ac- usufruiscono, spesso, anche impianti di dif-
qua per le centrali idroelettriche a servizio ferente tipologia produttiva e insediamenti
degli stabilimenti. urbani (7). In molti casi le acque consegnate
Le acque tecnologiche, dopo essere state al depuratore consortile o in pubblica fogna-
più volte riciclate all’interno dell’impianto, tura sono comunque trattate prima all’interno
vengono avviate alla depurazione che viene dello stabilimento per un maggiore grado
effettuata con procedimenti di tipo chimico-fi- d’abbattimento degli inquinanti.
7 - TIPOLOGIA DI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE REFLUE
100
80
Percentuale 60
sul numero
di stabilimenti 40
20
0
trattamento trattamento trattamento trattamenti
primario secondario terziario fuori sito
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 43 stabilimenti.
8 - EMISSIONE DI COD PER UNITÀ DI PRODOTTO
110
100
Emissione
specifica 90
di COD
(valore 80
indicizzato
1995=100) 70
60
50
96
97
98
99
00
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
95
01
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
19
20
Anno
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 46 stabilimenti.
2205 CAMPIONI NEL RICICLO ANCHE DELL’ACQUA
Gli inquinanti presenti nelle acque reflue di invece significativa, per la realtà italiana,
cartiera sono essenzialmente di origine na- la presenza di composti organici alogenati
turale (cellulose, amidi, e cariche minerali (AOX), dato che l’industria ha, da tempo,
inerti). I parametri internazionalmente rico- eliminato l’utilizzo del cloro gassoso nei
nosciuti per caratterizzare le acque reflue suoi processi; analogamente le emissioni
sono il COD (8), espressione del carico di azoto e fosforo rappresentano un fattore
organico, e i solidi sospesi (9). I valori d’impatto di minore rilievo.
medi di emissione del settore mostrano nel Questi dati, peraltro, non tengono inoltre in
tempo un continuo ridimensionamento, at- considerazione che una parte significativa
testandosi sempre ben al di sotto dei limiti delle emissioni prodotte dalle cartiere, cir-
di legge. Anche in questo caso la stabiliz- ca un terzo, non vengono direttamente rila-
zazione registrata negli ultimi anni sembre- sciate nell’ambiente, ma conferite a impianti
rebbe evidenziare il raggiungimento di un di depurazione pubblici o consortili, dove
limite tecnologico difficilmente superabile vengono sottoposte a ulteriori trattamenti di
con le attuali tecnologie disponibili. Non è depurazione.
9 - EMISSIONE DI SOLIDI SOSPESI PER UNITÀ DI PRODOTTO
120
100
Emissione
specifica 80
di solidi
sospesi 60
(valore
indicizzato 40
1995=100) 20
0
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
95
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
19
Anno
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 44 stabilimenti.
23RECUPERIAMO COMPETITIVITÀ
CON L’EFFICIENZA ENERGETICA
RAPPORTO AMBIENTALE 2015-2016
06
2406 RECUPERIAMO COMPETITIVITÀ CON L’EFFICIENZA ENERGETICA
L’industria cartaria, grazie all’impiego com- un’incidenza valutabile in media nell’ordine
binato nel proprio processo di energia elet- del 20% dei costi di produzione, con punte
trica e termica, ottiene i più elevati livelli di del 30% per alcune produzioni particolari, si
efficienza energetica, contribuendo fattiva- comprende perché l’industria cartaria sia an-
mente alla limitazione delle emissioni di gas noverata tra i settori «Energy Intensive».
responsabili dell’effetto serra. In Italia, peraltro, il costo delle fonti energeti-
Il processo di fabbricazione della carta ri- che è particolarmente elevato, e ciò ha fatto si
chiede significative quantità di energia, sotto che il settore abbia sempre lavorato per man-
forma sia di calore che di energia elettrica. tenere i più alti livelli di efficienza nell’impiego
Considerando che gli approvvigionamenti di dell’energia, con un miglioramento dell’effi-
fonti energetiche rappresentano generalmente cienza energetica di quasi il 30% registrato
per le cartiere la seconda voce di costo, con da quando misuriamo questo parametro (10).
10 - IMPIEGO DI ENERGIA PER UNITÀ DI PRODOTTO
110
100
90
Impiego specifico
di energia 80
(valore indicizzato
1995=100) 70
60
50
95
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
19
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Anno
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 38 stabilimenti.
Una linea guida per le diagnosi energetiche
Nel 2015 Assocarta ha coordinato un progetto che, con la partecipazione di 20 aziende associate e il sup-
porto di un team di consulenti, ha realizzato una linea guida per le diagnosi energetiche. La linea guida, pro-
dotta al termine dei lavori che hanno previsto anche audit sul campo presso le cartiere partecipanti, fornisce
una metodologia per realizzare la diagnosi conformemente ai requisiti fissati dal decreto legislativo 102 del
2014 ed è specifica per il settore cartario. Il documento, dal titolo “Linee guida per la conduzione della dia-
gnosi energetica nel settore cartario”, è stato anche pubblicato sul sito dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza
Energetica, parte integrante di ENEA. Esso indica i criteri di assoggettabilità all’obbligo di legge, identifica i
vettori energetici tipici del settore, propone un modello di inventario energetico, fornisce numerosi elementi per
definire dei benchmark di prestazione e infine suggerisce gli elementi essenziali del piano di monitoraggio.
25La possibilità di impiegare nel proprio pro- avesse dovuto approvvigionarsi delle stesse
cesso sia il vapore (il settore utilizza circa quantità di energia dalla rete elettrica na-
41.000 TJ di vapore ogni anno, quasi inte- zionale. Da alcuni anni il settore ha inoltre
ramente autoprodotto) sia l’energia elettrica avviato le prime esperienze di cessione di
ha inoltre favorito, dove le dimensioni lo cascami di calore utilizzati per il teleriscal-
hanno consentito, l’introduzione di moderni damento.
sistemi di cogenerazione, con effetti positi- Attualmente il settore produce ormai l’87%
vi sul consumo di fonti primarie, ridotte di dell’energia elettrica di cui necessita (11),
un terzo rispetto al necessario se il settore utilizzando quasi esclusivamente la fonte
2606 RECUPERIAMO COMPETITIVITÀ CON L’EFFICIENZA ENERGETICA
11 - PRODUZIONE E ACQUISTO TOTALI DI ENERGIA ELETTRICA
140
Acquisto di energia elettrica
130
120
Energia elettrica 110
(valore indicizzato 100
1995=100) Produzione di energia elettrica
90
80
70
60
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
Anno
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 38 stabilimenti.
combustibile fossile meno impattante, ovvero il gas na- voltaiche. Rimane invece di entità trascurabile l’impie-
turale. Il consumo di olio combustibile è invece ormai go come combustibile dei fanghi e delle altre biomasse
poco significativo nel campione in esame e a carattere di cartiera al contrario di quanto avvenuto in altre re-
essenzialmente stagionale, in quanto utilizzato essen- altà europee, benché la tecnologia sia ormai matura
zialmente nei momenti in cui vi sia una temporanea e di assoluta garanzia in termini di tutela ambientale.
indisponibilità di gas naturale o nei rari casi di impianti Considerando, peraltro, che nei fanghi è presente una
non ancora allacciati. significativa quantità di biomassa, le potenzialità che
Una quota minore, pari al 3% dell’energia elettrica pro- potrebbero essere sviluppate in questo ambito sono an-
dotta, è invece ottenuta da centrali idroelettriche o foto- cora più rilevanti.
27PIÙ SOTTOPRODOTTI,
MENO RIFIUTI
RAPPORTO AMBIENTALE
2015-2016
0707 PIÙ SOTTOPRODOTTI, MENO RIFIUTI
Gli scarti di produzione dell’industria carta- seguito della separazione dell’inchiostro dalla
ria sono a base di biomasse e sono idonei fibra cellulosica). Tali residui, la cui generazio-
al recupero sia di materia sia di energia. ne è necessaria per poter estrarre dalla carta
I residui della produzione della carta si divi- da riciclare una fibra utilizzabile per fare nuo-
dono essenzialmente in tre gruppi di pari ri- va carta, rappresentano comunque in media
levanza (12). I residui generati dal processo meno del 10% del rifiuto evitato. Infine ci sono
di depurazione delle acque, sia chimico-fisico gli scarti di vario genere, quali ferro, legno e
che biologico, si presentano principalmente plastica provenienti dalla gestione degli im-
sotto forma di fanghi e rappresentano com- ballaggi, gli oli esausti e i rifiuti assimilabili
plessivamente un terzo circa degli scarti. agli urbani.
Vi sono poi i residui del processo di riciclo Gli scarti della carta di lavorazione, gli sfridi
della carta da riciclare. Si tratta essenzialmen- e i fogliacci, e in taluni casi anche i fanghi,
te di scarti di pulper (derivanti dalla separa- sono invece generalmente riavviati diretta-
zione della fibra dalle impurità più grossola- mente in testa all’impianto senza quindi mai
ne) e fanghi di disinchiostrazione (ottenuti a uscire dal ciclo di produzione.
12 - TIPOLOGIA DI RIFIUTI
Pericolosi
1,2% Da depurazione
chimico-fisica
Altri non pericolosi 32,5% 16,2%
Da depurazione
10,9% biologica
39,2%
Scarti di pulper e deink
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 35 stabilimenti.
29La direttiva rifiuti
L’Italia, fra i primi Stati in Europa, ha recepito la Direttiva rifiuti n. 98/2008. Per
quanto riguarda l’attività di favorire il recupero dei rifiuti derivanti dal riciclaggio
e dal recupero al fine di migliorare l’efficacia di queste ultime attività, vanno
segnalati alcuni contenuti innovativi che devono prevedere i Piani regionali sui
rifiuti. Infatti secondo il Dlgs n. 205 ai rifiuti generati nell’ambito del riciclaggio
e del recupero deve essere assegnata la priorità sia in materia di smaltimento
che di piani regionali. Il testo di recepimento prevede, inoltre, che il Piano
regionale riguardi il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti
necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di trasparenza,
efficacia, efficienza, economicità e autosufficienza della gestione dei rifiuti
urbani non pericolosi all’interno di ciascuno degli ambiti territoriali ottimali di cui
all’art. 200, nonché ad assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti speciali
in luoghi prossimi a quelli di produzione al fine di favorire la riduzione della
movimentazione di rifiuti. In particolare lo stesso Piano deve prevedere iniziative
volte a favorire, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dai rifiuti di materiale ed
energia, ivi incluso il recupero e lo smaltimento dei rifiuti che ne derivino.
Negli anni si è registrato un incremen- nel grafico (13), si sta attenuando solo
to nella generazione di residui dovuto di recente grazie anche alla maggiore
essenzialmente al potenziamento delle efficienza nel recupero delle fibre e all’a-
capacità di trattamento degli impianti di dozione di tecnologie che consentono
depurazione delle acque e all’aumentato una maggiore disidratazione dei fanghi.
impiego del macero, in particolar modo Al contempo sono però anche cresciuti
quello proveniente dalla raccolta diffe- gli sforzi per recuperare questi materiali,
renziata, caratterizzati da un più elevato sia come rifiuto che, rispondendo piena-
contenuto di impurità e di fibra non riu- mente ai requisiti di legge, come sotto-
tilizzabile. Tale incremento, riscontrabile prodotto.
13 - PRODUZIONE DI RESIDUI PER UNITÀ DI PRODOTTO
250
200
Produzione 150
specifica di residui
(valore indicizzato
1995=100) 100
50
0
13
14
15
16
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
95
20
20
20
20
19
19
19
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
19
Anno
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 35 stabilimenti.
3007 PIÙ SOTTOPRODOTTI, MENO RIFIUTI
14 - DESTINAZIONE DEI FANGHI E DEGLI SCARTI DI PULPER DI CARTIERA
Cemento e laterizi
Ripristino ambientale 2,1% Altre cartiere
4,2%
Altre industrie
Discarica
7,7%
12,4% 14,0%
25,6%
29,2% Recupero
energetico
Altro Compostaggio
4,8% e agricoltura
Elaborazione Assocarta sulla base di un campione di 35 stabilimenti.
I residui della produzione della carta han- rifiuto, reso inerte dalla combustione, una
no infatti caratteristiche tali da renderli volta conferito in discarica non rilascia
idonei per essere riutilizzati, per esempio più nell’atmosfera metano, uno dei gas
per la copertura di discariche o cave, e responsabili dell’effetto serra. È quindi
più in generale per le operazioni di ripri- auspicabile che, in un Paese fortemente
stino del suolo. Fanghi di cartiera sono deficitario come il nostro di risorse ener-
avviati a impianti di produzione di ce- getiche, tali forme avanzate di gestione
mento e laterizi, che ne recuperano le ca- dei rifiuti possano adeguatamente svilup-
riche minerali contenute, o anche ad altre parsi, così come già avvenuto da tempo
cartiere, che ne recuperano la fibra (14). in altri paesi della Comunità europea. È
La matrice organica rende infine i residui da segnalare, infatti, come la percentua-
di cartiera adatti per la termovalorizza- le di residui dell’industria cartaria avviati
zione, soprattutto lo scarto di pulper che a recupero energetico in Italia sia ferma
a oggi non trova spesso alternativa alla sotto al 26%, ben lontano dai livelli della
discarica. Attraverso la combustione del- media europea (Italia inclusa) che si atte-
lo scarto di pulper si ottiene, come già sta su un valore che supera il 50%. Inol-
espresso in precedenza, il doppio van- tre, trattandosi di recupero presso impianti
taggio di ridurre il consumo di combusti- esterni, non si hanno ricadute economiche
bili d’origine fossile per la generazione positive in termini di recupero del calore
d’energia elettrica e di ridurre sensibil- da destinare alla produzione della carta
mente il volume dei fanghi stessi. Inoltre, il e di riduzione dei trasporti.
Il «valore dei rifiuti»
Considerando un contenuto medio di energia degli lio, per un valore, fissato il prezzo del barile a 66
scarti di pulper e del fango di disinchiostrazione dollari, di circa 40 milioni di dollari. Al beneficio
pari a 2.500 chilocalorie per chilogrammo e sti- economico derivante della sostituzione di combu-
mando che in Italia si producano più di 300.000 stibili fossili si deve anche aggiungere il mancato
tonnellate ogni anno di questi rifiuti, si può facilmen- smaltimento in discarica, il cui costo, anche sociale,
te evidenziare che da tali residui derivati dalle atti- è oggetto di approfondimento nello studio AGICI
vità di riciclo sarebbe possibile estrarre ogni anno Finanza d’Impresa di cui è riportato un estratto in
l’equivalente di oltre 80.000 tonnellate di petro- allegato.
31La ricchezza dell’Italia
L’Italia è un paese manifatturiero tradizionalmente
povero di materie prime minerali e naturali necessarie
alla produzione. Prima di altri ha quindi sviluppato un’industria
dedita al recupero e al riciclo, in grado di sopperire a questa
mancanza. Un Paese ad alto “tasso di circolarità” prima
dell’avvento dell’”Economia Circolare”. Eppure numerosi
ostacoli normativi e culturali impediscono un pieno
sviluppo di queste pratiche virtuose. E così una parte
consistente della carta da riciclare che raccogliamo non
viene riciclata nel nostro Paese ma trova più conveniente
viaggiare oltrefrontiera, verso il sud-est asiatico.
Uno dei principali ostacoli al riciclo nel nostro Paese è la
difficoltà di gestione degli scarti che ne derivano. Ricchi di
energia e biomassa, non trovano impianti per il loro recupero e finiscono
in discarica. E così importiamo petrolio da tutto il mondo e al contempo ci
disfiamo di scarti ricchi di energia.
Natura, caratteristiche e utilizzi
dello scarto di pulper
Lo scarto di pulper viene generato nel processo di lavorazione della carta da
riciclare, la quale viene immessa in un dispositivo denominato “pulper” o “spap-
polatore” che attraverso l’azione meccanica di pale in rotazione e la presenza
di acqua porta in sospensione le fibre di cellulosa. L’azione meccanica consente,
oltre alla separazione delle fibre tra esse, anche la separazione delle fibre dai
materiali impropri che rappresentano lo scarto di pulper. La successiva separa-
zione tra impasto fibroso (liquido con fibre in sospensione) e scarto (allo stato
solido) avviene sempre per via meccanica, tipicamente per forza di gravità, forza
centrifuga e per la presenza di griglie. Lo scarto di pulper proveniente dalle varie
parti dell’impianto di preparazione dell’impasto viene quindi gestito in un “Reject
system” da cui esce un residuo, generalmente pressato per ridurne il volume e il
contenuto di acqua, il quale, non trovando al momento altro utilizzo all’interno del
processo produttivo o in altri processi industriali, fuoriesce dal processo produttivo
come rifiuto
Lo scarto di pulper non è dovuto a un’inefficienza del processo produttivo ma è uno
scarto per la cartiera inevitabile in quanto deriva dalla raccolta e selezione della
carta da riciclare, che contiene al suo interno anche alcune parti non cellulosiche.
Lo scarto di pulper è una miscela composta da tutti quei materiali che non sono ricicla-
bili nel processo produttivo cartario per la produzione di nuova carta che si possono
ritrovare nella carta da riciclare (c.d. macero). In particolare si tratta di plastiche, og-
getti o parti in metallo, vetro, sabbia, e anche alcune tipologie di carte che non sono
spappolabili, oltre a parte delle fibre di cellulosa che rimangono adese ai materiali di
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