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Gustave Flaubert
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Gustave Flaubert (Rouen, 12 dicembre 1821 – Croisset, 8 maggio
1880) è stato uno scrittore francese.

Considerato il maestro del realismo nella letteratura francese, è
conosciuto soprattutto per essere l'autore del romanzo Madame
Bovary e per l'accusa di immoralità che questa opera gli procurò;
tuttavia Flaubert viene ricordato in ambito letterario anche per opere
quali L'educazione sentimentale e Salammbô, oltre che per la sua
passione per lo stile e l'estetica.

Indice
Biografia                                                                Gustave Flaubert
Cose che parlano
Opere
Edizione Gallimard delle opere complete
Edizioni italiane
Onorificenze
Film tratti da opere di Flaubert
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia
Nato a Rouen nel 1821,[1] Gustave è il figlio quintogenito del chirurgo Achille-Cléophas Flaubert (1784-
1846), originario della Champagne e discendente da una famiglia di veterinari, e di Anne Justine Caroline
Fleuriot (1793-1872), di stirpe normanna, la quale rimasta orfana in tenera età, fu accolta come figlia dal
cugino del padre (il medico Laumonier, primario dell'Hôtel-Dieu, l'ospedale locale[2]).

I genitori si sposano nel 1812 e l'anno successivo hanno un primo figlio chiamato Achille come il padre,
poi altri bambini (Caroline, Émile-Cléophas e Jules-Alfred) che muoiono presto, quindi Gustave e poi, nel
1824 la sorella Caroline. Dal 1818 hanno acquistato una proprietà a Déville-lès-Rouen, che gestiscono con
l'aiuto della domestica Julie (il cui vero nome era Caroline Hébert), molto legata a Gustave, al quale
racconta molte favole.
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Di indole pigra e con qualche difficoltà d'espressione[3], il piccolo
                                          Gustave si lega molto all'amico Ernest Chevalier, con il quale si
                                          propone di scrivere a due e che cerca di rendere partecipe dei primi
                                          sogni letterari, immaginando continuamente personaggi e scrivendo
                                          dialoghi e lettere, fino alle prime prove concluse, che risalgono agli
                                          anni passati nel Collège Royal di Rouen (dal 1831).

                                          Nel 1834 fonda una rivista manoscritta, chiamata «Art et progrès».
                                          Complessivamente non ha buoni voti e gli insegnanti riferiscono la
                                          sua trascuratezza ortografica e l'eccesso di fantasia. Eppure legge
                                          molto, opere di storici, classici e contemporanei della letteratura
                                          francese (come Michelet, Brantôme, Hugo, Dumas, Beaumarchais,
                                          Voltaire, Rabelais) e inglese (Shakespeare e Walter Scott), per
                                          esempio.

                                         Durante le vacanze estive conosce diverse ragazze che lo
                                         colpiscono (tra cui Élisa Schlésinger, nata Foucault (1810-88), di
 Casa natale di Flaubert a Rouen         cui si innamora), ma l'inverno lo passa in solitudine a scrivere o con
                                         gli amici Alfred Le Poittevin (1816-48) e Louis Bouilhet, con i
                                         quali condivide il linguaggio scurrile tipico dell'età e qualche
personaggio di fantasia. Di qualche anno più grande, Le Poittevin lascia il collegio e va a dirigere il
giornale locale «Le Colibri», sul quale Flaubert pubblica qualche racconto e dei ritratti letterari (dal 1837).

Ora legge Balzac, Montaigne e Byron, sviluppando uno spirito critico e un giudizio aspramente
anticonformista, influenzato dalle parole degli amici e dalla vista delle operazioni chirurgiche dei vari
medici amici del padre. Nel 1839 viene espulso dal collegio per insolenza, e finisce l'ultimo anno di liceo
preparandosi da privatista. Promosso al baccalaureato nell'agosto del 1840, parte per un viaggio premio al
seguito di un amico medico del padre, visitando il sud della Francia (dove a Marsiglia ha una relazione
clandestina con la bella creola Eulalie Foucaud[4], che gestisce l'albergo dove si ferma) e la Corsica,
sognando tuttavia l'oriente.

Nel 1841, per volere del padre, si iscrive alla facoltà di diritto di Parigi dove si trasferisce l'anno successivo,
ma rientra subito a Rouen, decidendo di proseguire gli studi in casa. Da questo momento alterna periodi
nella città natale con altri nella capitale, inquieto, annoiato, famelico, con ristrettezze economiche che male
si adattano alle persone che frequenta, tra cui il nuovo amico Maxime Du Camp. A causa del manifestarsi
di una forma di epilessia, rivelatasi nel 1844, abbandona quindi gli studi universitari e si dedica interamente
alla letteratura, in particolare subito a L'educazione sentimentale (1845).

Il padre nel frattempo rivende la proprietà di famiglia e fa ristrutturare una casa a Croisset, oggi nel comune
di Canteleu, alcuni chilometri a valle di Rouen, il fratello Achille è diventato a sua volta medico, e la sorella
Caroline sposa un vecchio compagno di collegio di Gustave, tale Émile Hamard. Durante il loro viaggio di
nozze, accompagnati dai genitori di lei e da Gustave (che cerca di ritrovare i suoi amori, scoprendo che si
sono trasferiti altrove) vanno anche a Genova, dove rimane colpito da un quadro di Bruegel raffigurante La
tentazione di S. Antonio. In seguito alla morte del padre e della sorella (nel 1846), che lascia una bambina
neonata (chiamata anche lei Caroline), tutto sembra crollare e Gustave si ritira con la madre e la nipotina a
Croisset (ma tiene per sé anche un piccolo appartamento a Rouen), dove passerà gran parte della sua vita.

Durante una visita a Parigi nel luglio 1846, conosce la poetessa Louise Colet (nata Revoil),[5] sposata a un
flautista e amante del filosofo Victor Cousin, frequentatrice dei migliori salotti e spregiudicata. I due hanno
subito una relazione molto coinvolgente, portata avanti fra contrasti dovuti in particolare al desiderio di
indipendenza di Gustave[6] fino al 1855. Nel 1847 Flaubert, durante un viaggio con Maxime Du Camp,
scrive un taccuino dal titolo Par les champs et par les grèves, pubblicato solo postumo. I due, percorrendo
lunghi tratti a piedi o in carrozza, raggiungono la Bretagna e la Normandia.
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Intanto il cognato dà segni di squilibrio[7]. L'amico Alfred Le
Poittevin, invece, si è sposato e ha lasciato Rouen (morirà presto
alcolizzato, con grande dolore da parte dell'amico), però Gustave
ritrova il vecchio compagno di collegio Louis Bouilhet, che ha
abbandonato medicina e ha aperto una scuola per bambini con
difficoltà. I due diventano quasi inseparabili e parlano molto di
letteratura e dei fatti politici che stanno accadendo. Nel 1848 a
Parigi, arrivano ad armarsi di fucili e a seguire la folla, assistono
alla proclamazione della repubblica, ma poi perdono presto
l'entusiasmo rientrando in provincia.

                                          Passando attraverso varie
                                          successive         redazioni,
                                          Flaubert ha intanto scritto
                                          L'Éducation sentimentale
                                          (1843-1845), opera con la
                                          quale dà un'approfondita
                                          descrizione della società         Flaubert in un ritratto di Eugène
                                          francese di quegli anni. Si è
                                                                            Giraud
                                          impegnato nella redazione
                                          della Tentation de saint
                                          Antoine, il cui avvio risale al 1839 e che giunge a conclusione solo
                                          nel 1874. Nel 1849, tra molti dubbi e rimorsi per aver lasciato la
                                          madre, viaggia con Du Camp verso «oriente»; arrivano in Egitto,
                                          navigano sul Nilo, poi visitano Gerusalemme, Damasco, Tripoli,
                                          Beirut, Costantinopoli, Atene e il Peloponneso.[8]

                                        Quindi Napoli (dove dopo molto tempo si taglia la barba[9]) e Roma
                                        dove la madre, impaziente di aspettarlo, lo raggiunge. Con la madre
                                        si reca poi a Firenze e a Venezia (Du Camp torna direttamente a
                                        Parigi). Tornato dal viaggio, Flaubert riprende in mano il suo
 Caricatura di Flaubert che             capolavoro, Madame Bovary; frutto di una lunga gestazione, dal
 "disseziona" Madame Bovary             1837 al 1856, rappresentando l'insoddisfazione della giovane
                                        moglie di un medico di provincia che sogna una vita diversa,
                                        affascinante e capace di appagarla sul piano dei sentimenti; la sua
meta sognata è Parigi, mentre il disgusto per il marito goffo, rozzo e dalla «conversazione piatta come un
marciapiede» la travolge.

Tutta la casa si riorganizza attorno al suo lavoro, la madre, la domestica, il cameriere, la nipote rispettano i
suoi riposi e gli eccessi, e Gustave scrive fino a tardi, torna sulle stesse frasi molte volte, recita ad alta voce,
si fa ossessionare dal libro, ne scrive a Louise Colet che vorrebbe si vedessero, però lui si rifiuta e la
respinge fino agli ultimi incontri deludenti di novembre 1853 e febbraio 1854 a Parigi. La corrispondenza
tra i due continua, ma senza vincoli affettivi, e all'inizio del 1855 lui nemmeno l'avverte di una sua visita in
città. Lei viene a saperlo, si presenta in albergo ma non lo trova, gli lascia diversi biglietti, ma ormai è la
rottura definitiva. La pubblicazione del romanzo su «La Revue de Paris» tra tagli, note d'autore, polemiche,
tentativi di censura e discussioni porta Gustave a doversi difendere davanti al tribunale per offesa al buon
costume.

Il 7 febbraio 1857 la sentenza d'assoluzione lo trova spossato più che felice; confida a un amico di non
avere più voglia di pubblicare[10]. Tuttavia il contratto per la pubblicazione in volume era firmato da tempo
e il romanzo esce in aprile, in due volumi, presso l'editore Michel Lévy. Tornato alle sue abitudini di
Croisset, si dedica a Salammbô, romanzo ambientato nell'antica Cartagine (per scrivere il quale fa ancora
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un viaggio in Tunisia). Ormai è famoso e frequenta il bel mondo (compreso il salotto di Mathilde). L'uscita
del libro (il 20 novembre 1862), gode di un successo sociale e finanziario immediato, superiore a Madame
Bovary e ispirò persino la moda del tempo.[11] Tuttavia, non tutti lo apprezzano: il seguitissimo critico
Sainte-Beuve, per esempio, che aveva ammirato il precedente, ne scrive male, lo considera enfatico,
plateale, inutilmente erudito.

Se la stampa è feroce, alcuni colleghi scrittori lo difendono, tra questi Théophile Gautier, Victor Hugo,
Charles Baudelaire, Leconte de Lisle, George Sand ecc. Nel 1864, su suo consiglio e di Madame Flaubert,
l'adorata nipote Caroline si sposa con un commerciante di legnami, tale Ernest de Commanville, e lascia
Gustave solo con la madre. La nipote si era innamorata del suo insegnante d'arte, ma venne convinta a
preferire un "buon partito" dall’ impeccabile reputazione borghese.[12] Con la ferrovia Parigi è più facile da
raggiungere, e la mondanità di Flaubert è al massimo. In questo periodo è come se avesse una doppia
personalità: a Croisset quasi un selvaggio solitario e nella capitale un vero viveur. Frequenta soprattutto i
fratelli Edmond e Jules de Goncourt, e diviene amico di George Sand, che gli dedica il suo romanzo
Dernier amour, e gli fa visita più volte a Croisset, dove Flaubert ha ripreso in mano e riscritto da capo
L'educazione sentimentale.

Il libro esce nel 1869, poco dopo la morte dell'amico Louis Bouilhet, e il trasloco del pied-à-terre parigino
da Boulevard du Temple a Rue Murillo. Nuovamente la critica lo stronca e ora anche i colleghi evitano di
parlarne (ma Émile Zola lo difende). Ci vorrà molto tempo perché anche questo romanzo venga considerato
un capolavoro. Dopo la guerra franco-prussiana, che causa il crollo del Secondo Impero francese, Flaubert
commenta duramente i fatti della Comune di Parigi (1871); scrivendo a George Sand afferma di
considerarla «l'ultima manifestazione del medioevo». Dichiarando di odiare la democrazia che è, secondo
lui, «la negazione del diritto», si augura per la Francia «un governo di mandarini [...] un'aristocrazia
legittima», dal momento che «il popolo è un eterno minorenne».[13] Se la prendeva con l'istruzione: «Il
sogno della democrazia è di elevare il proletario al livello di stupidità del borghese»,[14] così che
«l'istruzione pubblica non farà che aumentare il numero degli imbecilli [...] l'istruzione primaria ci ha dato la
Comune». Quanto al suffragio universale, esso « è più stupido del diritto divino».[15]

Finita la guerra, durante la quale ha dovuto viaggiare e abbandonare Croisset ai prussiani, nel 1871 può
tornare a casa, ma la madre è sempre più malata e nell'aprile del 1872 muore. L'ammirazione di un giovane
Guy de Maupassant (figlio della sorella di Alfred Le Poittevin e scrittore da guidare nei primi passi) lo aiuta
a non cadere in depressione.

Poi si reca in visita a Nohant (oggi Nohant-Vic), da George Sand, con Turgenev. Sospende la scrittura di
Bouvard et Pécuchet, che verrà infine lasciato incompleto, e prova a dedicarsi al teatro, scrivendo le pièces
de Il sesso debole (1873), che non viene accettata per la rappresentazione, e del Candidato (1874), che è un
vero fiasco (Flaubert deve persino rimborsare le prenotazioni).

Nel 1874 pubblica finalmente La tentazione di Sant'Antonio, ma nuovamente la critica lo stronca oppure lo
ignora. Ha anche problemi economici a causa delle speculazioni azzardate del marito della nipote.[12] Deve
perciò lasciare la casa di Rue Murillo per abitare in un piccolo appartamento del Faubourg Saint-Honoré,
accanto alla nipote (che però vive più stabilmente a Dieppe). Flaubert è sempre più smarrito[16], frequenta
solo pochi amici, è ossessionato dai suoi e dai loro lutti continui (tra gli altri muore anche George Sand), ma
scrive i Tre racconti (stampati nel 1877 in volume, questa volta la critica è indulgente, ma i lettori sono
pochi).

Gli amici Alphonse Daudet, Edmond de Goncourt, Ivan Turgenev e Juliette Adam tentano di fargli avere
un posto di bibliotecario, ma la loro raccomandazione viene intercettata e diventa pubblica. Flaubert si
vergogna che si venga a sapere delle sue difficoltà e segue la vicenda dal letto di Croisset, dove è costretto
per una gamba rotta. Intanto il marito di Caroline deve vendere la segheria (c'è il rischio che neanche questo
ripaghi i debiti e si debba vendere la casa di Croisset), il fratello Achille, sopravvissuto a un colpo
apoplettico, si è ritirato dal lavoro e vive a Nizza.
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Ciononostante Flaubert si rimette al lavoro su Bouvard e Pécuchet,
ma improvvisamente l'8 maggio del 1880, dopo aver fatto un bagno
caldo, con le valigie pronte per tornare a Parigi, muore,
probabilmente per un'emorragia cerebrale. Il «discepolo»
Maupassant arriva subito, e Flaubert viene sepolto a Rouen in
presenza di pochi amici.

Cose che parlano
La lezione letteraria dell'autore di L'educazione sentimentale è che
nel romanzo «occorre far parlare le cose,.... far sì che dicano la loro
realtà,... far sì che dicano la loro verità».

Erich Auerbach (noto critico letterario) lo definisce efficacemente
quel «realismo naturale» che comporta grandi novità nel romanzo
moderno:

    la scomparsa del narratore-onnisciente, che parlava al di
    sopra dei personaggi, in terza persona, e guidava il
    lettore nei primi romanzi dell'Ottocento, per diventare un             Frontespizio di Bouvard et Pécuchet
    osservatore del mondo esterno su cui modella i propri
    personaggi e le scene del romanzo, perdendosi in
    descrizioni meticolose di particolari (intere pagine
    dedicate a descrivere un oggetto)
    l'abbandono della dottrina delle tre unità aristoteliche per
    cui il romanzo e qualunque opera artistica dovevano
    essere verosimili e pertanto non seguire unità di tempo,
    di luogo, di azione.

Il realismo francese vede la verosimiglianza nell'avere uno spazio
descritto realisticamente e dei personaggi ben tipizzati, al di là di un
tempo in scena o di un numero di pagine assegnato a parti del              Tomba di Flaubert e della famiglia al
romanzo in proporzione ad una loro durata effettiva: ovvero il             Cimetière Monumental, Rouen
romanzo può anche essere dispersivo, svolgersi in più luoghi anche
contemporaneamente e in più giorni, mentre prima poteva svolgersi
in un solo luogo, in un solo giorno con una trama molto lineare.

Opere
    Memorie di un pazzo (1838)
    Smarh (1839)
    Novembre (1842)
    L'educazione sentimentale (versione del 1845)
    La tentazione di Sant'Antonio (versione del 1849)
    Madame Bovary (1857)
    Salammbô (1862)
                                                                           Medaglia con l'effigie di Flaubert,
    L'educazione sentimentale (1869)
                                                                           opera di Gaston Bigard. Bronzo,
    Il sesso debole (opera teatrale,1873)                                  50mm (1921)
    Il candidato (opera teatrale, 1874)
    La tentazione di Sant'Antonio (1874)
Tre racconti (1877)
     Un cuore semplice
     La leggenda di san Giuliano Ospitaliere
     Erodiade
  Il castello dei cuori (opera teatrale, 1880)
  Bouvard et Pécuchet (incompiuto e pubblicato postumo
  nel 1881)
     Dizionario dei luoghi comuni
     Catalogo delle idee chic
     L'album della marchesa
                                                                Retro della medaglia: il "Pavillon-
                                                                musée" a Croisset.
Edizione Gallimard delle opere complete
  Œuvres complètes, I. Œuvres de jeunesse, a cura di Claudine Gothot-Mersch e Guy
  Sagnes, 2001 (Bibliothèque de la Pléiade, n. 479), 1760 pp.

         Louis XIII - [Trois pages d'un cahier d'écolier] - Les Soirées d'étude - Narrations et
         discours - Opuscules historiques - La Fiancée et la Tombe - La Grande Dame et le
         Joueur de vielle - Un Parfum à sentir - Chronique normande du Xe siècle - La
         Femme du monde - Un Secret de Philippe le Prudent - La Peste à Florence -
         Bibliomanie - Rage et impuissance - La Dernière Heure - Une Leçon d'histoire
         naturelle (genre «commis») - La Main de fer - Rêve d'enfer - «Quidquid volueris» -
         Passion et vertu - Loys XI - Agonies - La Danse des morts - Ivre et mort - Les
         Mémoires d'un fou - Rome et les Césars - Étude sur Rabelais - Smar - Les
         Funérailles du docteur Mathurin - Mademoiselle Rachel - Pyrénées-Corse - [Cahier
         intime de 1840-1841] - Novembre - L'Éducation sentimentale [versione 1845] -
         [Voyage en Italie]

  Œuvres complètes, II. 1845-1851, a cura di Claudine Gothot-Mersch, 2013 (Bibliothèque de
  la Pléiade, n. 36), 1680 pp.

         Par les champs et par les grèves - Appendici: [Carnets de Bretagne] - Des pierres de
         Carnac et de l'archéologie celtique - La Tentation de saint Antoine [versione 1849] -
         Appendici: Les Trois Grands Scénarios de «La Tentation de saint Antoine» - Voyage
         en Orient - Appendici: Listes des bagages - Scénario du début du «Voyage en
         Orient» - Notes concernant l'Égypte (estratti) - [Chant de la courtisane] - Ébauche de
         fiction poétique - Deux anecdotes - Louis Bouilhet, «Kuchiuk-Hanem, souvenir» -
         L'Atelier de Flaubert: Les Sept Fils du derviche, conte oriental - Ébauches et
         scénarios de théâtre - Scénarios de récits

  Œuvres complètes, III. 1851-1862, a cura di Claudine Gothot-Mersch, 2013 (Bibliothèque de
  la Pléiade, n. 37), 1360 pp.

         Pierrot au sérail - La Tentation de saint Antoine [versione 1856] - Madame Bovary -
         Réquisitoire, plaidorie et jugement du procès intenté à l'auteur - Appendici: L'incipit
         du roman dans les manuscrits - Transcription de l'épilogue - Épisodes supprimés -
         Plan d'Yonville - Mémoires de Mme Ludovica. Salammbô - Appendici: [Voyage en
         Algérie et en Tunisie] - Les Scénarios - Le «Chapitre explicatif» - Résumé de
         «Salammbô» - La Querelle de «Salammbô» - Polybe, «Histoire», I, XIV-XVIII. La
         Guerre des Mercenaires - L'Atelier de Flaubert: Une nuit de Don Juan - La Spirale -
         Ballet - Scénarios des carnets de travail, n. 2 e n. 19
Œuvres complètes, IV. 1863-1874, a cura di Gisèle Séginger, 2021 (Bibliothèque de la
  Pléiade, n. 657), 1376 pp.

         Le château des cœurs - L'Éducation sentimentale [versione 1869] - Préface aux
         «Dernières chansons» de Louis Bouilhet - Lettre à la municipalité de Rouen - Le
         sexe faible - Le candidat - Appendici: esquisses, scénarios, brouillons, plans, listes,
         réception amicale et critique - L'Atelier de Flaubert

  Œuvres complètes, V. 1874-1880, a cura di Stéphanie Dord-Crouslé, Anne Herschberg
  Pierrot, Jacques Neefs e Pierre-Louis Rey, 2021 (Bibliothèque de la Pléiade, n. 658), 1744
  pp.

         La Tentation de saint Antoine [versione 1874] - Trois contes: Un coeur simple - La
         Légende de saint Julien l'Hospitalier - Hérodias - Bouvard et Pécuchet: chapitres I à
         X, [Pour le «Second volume»] (Scénario, Citations «Pour la copie», Le Catalogue
         des idées chic, Le Dictionnaire des idées reçues) - Appendici: scénarios, brouillons,
         plans, croquis, notes de lecture

  Correspondance:

         I. Janvier 1830 - Mai 1851, a cura di Jean Bruneau, 1973 (Bibliothèque de la
         Pléiade, n. 244), 1232 pp.
         II. Juillet 1851 - Décembre 1858, a cura di Jean Bruneau, 1980 (Bibliothèque de la
         Pléiade, n. 284), 1568 pp.
         III. Janvier 1859 - Décembre 1868, a cura di Jean Bruneau, 1991 (Bibliothèque de la
         Pléiade, n. 374), 1744 pp.
         IV. Janvier 1869 - Décembre 1875, a cura di Jean Bruneau, 1997 (Bibliothèque de la
         Pléiade, n. 443), 1504 pp.
         V. Janvier 1876 - Mai 1880, a cura di Jean Bruneau e Yvan Leclerc, 2007
         (Bibliothèque de la Pléiade, n. 539), 1584 pp.
         Index, a cura di Jean-Benoît Guinot e Yvan Leclerc, 2007, 496 pp.

Edizioni italiane
  Opere, a cura di Giovanni Bogliolo, 2 volumi, «I Meridiani» Mondadori, Milano 1997-2001
  ISBN 978-88-04-47793-8.
  Lettere a Louise Colet, a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli, Milano 1984, poi come
  Lettere d'amore a Louise Colet: 1846-1848, Se, Milano 2008.
  Il normanno e il moscovita: lettere 1863-1880 (con Ivan Turgenev), a cura di Marina Balatti,
  Archinto, Milano 1987.
  Fossili di un mondo a venire: carteggio (con George Sand), a cura di Vito Sorbello, Aragno,
  Torino 2004.
  L'opera e il suo doppio. Dalle lettere, a cura di Franco Rella, Fazi, Roma 2006.
  Viaggio in Oriente, tr. Maria Ortiz, Mancosu, Roma 1993.
  Attraverso i campi e lungo i greti, a cura di Enrico Groppali, Mondadori, Milano 1995.
  Viaggio in Egitto, prefazione di Luca Pietromarchi, tr. Olimpia Antoninetti e Carlotta Prada,
  Ibis, Como 1991.
  Viaggio nei Pirenei e in Corsica, a cura di Ispano Roventi, Mobydick, Faenza 2001.

Onorificenze
       Cavaliere della Legion d'Onore
In onore a Flaubert è stato intitolato il cratere Flaubert, sulla superficie di Mercurio.

Film tratti da opere di Flaubert
Lista non esaustiva di film tratti dall'opera di Flaubert:

    Hérodiade, (1910), regia di Georges Hatot e Victorin-Hippolyte Jasset.
    Madame Bovary (1933), regia di Jean Renoir, con Valentine Tessier
    Madame Bovary (1937), regia di Gerhard Lamprecht, con Pola Negri
    Madame Bovary (1947), regia di Carlos Schlieper, con Mecha Ortiz
    Madame Bovary (1949), regia di Vincente Minnelli, con Jennifer Jones
    Salambò (1960), regia di Sergio Grieco
    L'educazione sentimentale (L'éducation sentimentale) (1962), regia di Alexandre Astruc,
    con Jean-Claude Brialy
    Madame Bovary (1964), regia di Rex Tucker, con Nyree Dawn Porter (4 episodi per la TV)
    Madame Bovary (1968), regia di Hans-Dieter Schwarze, con Elfriede Irrall (per la TV)
    I peccati di Madame Bovary (Die nackte Bovary) (1969), regia di Hans Schott-Schöbinger,
    con Edwige Fenech
    Sentimental Education (1970), regia di David Maloney, con Robert Powell (3 episodi per la
    TV)
    L'éducation sentimentale (1973), regia di Marcel Cravenne
    Madame Bovary (1975), regia di Rodney Bennett, con Francesca Annis (4 episodi per la
    TV)
    Un cuore semplice (1977), regia di Giorgio Ferrara
    Madame Bovary (1978), regia di Daniele D'Anza, con Carla Gravina (6 puntate per la TV)
    Bouvard et Pecuchet (1989), regia di Jean-Daniel Verhaeghe, con Jean Carmet e Jean-
    Pierre Marielle (per la TV)
    Madame Bovary (1991), regia di Claude Chabrol, con Isabelle Huppert
    Madame Bovary (2000), regia di Tim Fywell, con Frances O'Connor (per la TV)
    Toutes les nuits (2001), regia di Eugène Green
    Un cœur simple (2008), regia di Marion Laine, con Sandrine Bonnaire

Note
 1. ^ Gustave Flaubert , su www.panmacmillan.com. URL consultato il 12 dicembre 2018.
 2. ^ (FR) Gustave Flaubert: Biographie, su salon-litteraire.linternaute.com, 10 marzo 2013. URL
    consultato il 12 dicembre 2018.
 3. ^ motivo che darà titolo al libro di Jean-Paul Sartre su di lui, L'idiota di famiglia, ma vedi
    anche la biografia di Henri Troyat, entrambi citati qui in bibliografia.
 4. ^ modello del personaggio di Maria, in Novembre e in parte di Émilie Renaud, in
    L'educazione sentimentale.
 5. ^ (FR) Gustave Flaubert : Biographie, su salon-litteraire.linternaute.com, 10 marzo 2013. URL
    consultato il 12 dicembre 2018.
 6. ^ Davide Mauro, Elapsus - Il diario dei Goncourt ovvero le avventure erotiche dei grandi
    scrittori, su elapsus.it. URL consultato il 9 gennaio 2017.
 7. ^ spende moltissimo, millanta di fare l'attore, rivuole la figlia Caroline, ma non gli viene
    concessa perché ritenuto pericoloso, vedi Troyat, p. 81.
 8. ^ (EN) Egypt through the eyes of Flaubert, su Aleph. URL consultato il 12 dicembre 2018.
9. ^ Troyat, pp. 96-97.
10. ^ lettera a Moritz Schlesinger, 11 febbraio 1857.
11. ^ Secondo J. Barnes, tutti sapevano che il primo romanzo di Flaubert era di gran lunga
    migliore e lo sarebbe sempre stato. A causa di ciò, in un'occasione, Flaubert affermò di
    essere stato tentato di acquistare tutte le copie di Salmmbô e di bruciarle. Julian Barnes,
    Gustave, l'educatore sentimentale, in Robinson (la Repubblica), 11 dicembre 2021, p. 4.
12. Julian Barnes, Gustave, l'educatore sentimentale, in Robinson (la Repubblica), 11 dicembre
    2021, p. 7.
13. ^ G. Flaubert a G. Sand, 29 aprile 1871.
14. ^ G. Flaubert a George Sand, 8 settembre 1871.
15. ^ G. Flaubert a G. Sand, 7 ottobre 1871.
16. ^ Troyat, p. 256.

Bibliografia
    Gustave Flaubert, Bouvard et Pécuchet, Parigi, Fasquelle, [1899].
    Luigi Foscolo Benedetto, FLAUBERT, Gustave, in Enciclopedia Italiana, vol. 15, Roma,
    Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
    Edmond de Goncourt e Jules de Goncourt, Il diario, a cura di Mario Lavagetto, Garzanti,
    Milano 1958.
    Maxime Du Camp, Attraverso l'oriente con Flaubert, Novecento, Palermo 1986.
    Guy de Maupassant, Per Flaubert, a cura di Mario Picchi, Lucarini, Roma, 1988.
    Albert Thibaudet, Gustave Flaubert (1922 e 1935), Il Saggiatore, Milano 1960.
    (FR) Jean-Pierre Richard, La création de la forme chez Flaubert, in Littérature et Sensation,
    Seuil, Parigi, 1954.
    Victor Brombert, I romanzi di Flaubert (1966), tr. Caterina Badini, Il Mulino, Bologna 1989.
    Gérard Genette, I silenzi di Flaubert (1966), in Figure, tr. Franca Madonia, Einaudi, Torino
    1969.
    Jean-Paul Sartre, L'idiota di famiglia (1971-72), 2 volumi, Il Saggiatore, Milano 1977.
    (FR) Maurice Bardèche, L'oeuvre de G. Flaubert, Le sept couleurs, Parigi 1974.
    Jean Starobinski, La scala delle temperature. Saggio su Madame Bovary (1980), tr. Carlo
    Gazzelli, Il melangolo, Genova 1983.
    Stefano Agosti, Tecniche della rappresentazione verbale in Flaubert, Il Saggiatore, Milano
    1981.
    (FR) Marthe Robert, En haine du roman. Étude sur Flaubert, Balland, Parigi 1982.
    (FR) Michel Butor, Improvisations sur Flaubert, La difference, Parigi 1984.
    Mario Vargas Llosa, L'orgia perpetua. Flaubert e Madame Bovary, tr. Angelo Morino, Rizzoli,
    Milano 1986.
    Henri Troyat, Flaubert (1988), tr. Anna Silva, Rusconi, Milano 1988.
    (FR) Herbert Lottman, Gustave Flaubert, Fayard, Parigi 1989.
    Dacia Maraini, Cercando Emma. Gustave Flaubert e la signora Bovary, Rizzoli, Milano
    1993.
    (EN) Geoffrey Wall, Flaubert. A Life, Faber & Faber, Londra 2001.
    Anne Herschberg Pierrot, «Bouvard e Pécuchet» di Gustave Flaubert, tr. Sabrina Stroppa, in
    Il romanzo, a cura di Franco Moretti, volume II: Le forme, Einaudi, Torino 2002, pp. 653–59.
    (FR) Pierre-Marc de Blasi, Flaubert. L'homme-plume, Gallimard, Parigi 2002.
Altri progetti
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Collegamenti esterni

  Flaubert, Gustave, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  Flaubert, Gustave, su sapere.it, De Agostini.
  (EN) Gustave Flaubert, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  Gustave Flaubert, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
  Opere di Gustave Flaubert, su Liber Liber.
  Opere di Gustave Flaubert, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
  (EN) Opere di Gustave Flaubert, su Open Library, Internet Archive.
  (EN) Opere di Gustave Flaubert, su Progetto Gutenberg.
  (EN) Audiolibri di Gustave Flaubert, su LibriVox.
  (FR) Pubblicazioni di Gustave Flaubert, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur,
  de la Recherche et de l'Innovation.
  (EN) Opere riguardanti Gustave Flaubert, su Open Library, Internet Archive.
  (EN) Bibliografia di Gustave Flaubert, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
  (EN) Gustave Flaubert, su Goodreads.
  Bibliografia italiana di Gustave Flaubert, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica,
  Fantascienza.com.
  (EN) Gustave Flaubert, su Internet Movie Database, IMDb.com.
  (EN) Gustave Flaubert, su AllMovie, All Media Network.
  (EN) Gustave Flaubert, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
  (DE, EN) Gustave Flaubert, su filmportal.de.
  (FR) Centre Flaubert (http://flaubert.univ-rouen.fr) presso l'Université de Rouen
  (FR) Fondo Flaubert (http://www.item.ens.fr) presso l'Institut des textes et manuscrits
  modernes in collaborazione tra CNRS e École Normale Supérieure
  Madame Bovary, riduzione radiofonica di Radio 3 Rai (https://web.archive.org/web/2006043
  0092238/http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2003/eventi/2003_12
  _01_bovary/) (Il Terzo Anello - Ad alta voce): 23 puntate, formato.ram (nello stesso sito,
  L'educazione sentimentale in 22 parti)
  Opere di Gustave Flaubert (http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/Aut148.HTM): testi con
  concordanze e liste di frequenza
  Atelier Flaubert (https://web.archive.org/web/20080302131118/http://www.alefbet.eu/php/ind
  ex.php?categoria=50) riflessioni su nodi tematici e stilistici che contrassegnano la
  produzione letteraria di Gustave Flaubert. Su AlefBet.eu
  "Ho un amante", esclama Emma Bovary dopo il primo amplesso con Rodolphe. Un brano
  dallo spettacolo Paolo e Francesca (https://it.youtube.com/watch?v=naTpcMm-szY)
   Controllo di   VIAF (EN ) 9846192 (https://viaf.org/viaf/9846192) · ISNI (EN ) 0000 0001 2276 2442
autorità        (http://isni.org/isni/0000000122762442) · SBN CFIV000314 (https://opac.sbn.it/nom
                       e/CFIV000314) · Europeana agent/base/59995 (https://data.europeana.eu/agent/b
                       ase/59995) · LCCN (EN ) n79059896 (http://id.loc.gov/authorities/names/n7905989
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                       data.bnf.fr/ark:/12148/cb11902894q) · BNE (ES) XX869379 (http://catalogo.bne.es/
                       uhtbin/authoritybrowse.cgi?action=display&authority_id=XX869379) (data) (http://da
                       tos.bne.es/resource/XX869379) · ULAN (EN ) 500235479 (https://www.getty.edu/vo
                       w/ULANFullDisplay?find=&role=&nation=&subjectid=500235479) · NLA
                       (EN ) 35088275 (https://nla.gov.au/anbd.aut-an35088275) · BAV (EN ) 495/111683 (h
                       ttps://opac.vatlib.it/auth/detail/495_111683) · CERL cnp00394745 (https://thesauru
                       s.cerl.org/record/cnp00394745) · NDL (EN, JA ) 00439691 (https://id.ndl.go.jp/auth/n
                       dlna/00439691) · WorldCat Identities (EN ) lccn-n79059896 (https://www.worldcat.or
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