INSURANCE DALL'AMBITO SOCIALE ALLA PET IL FENOMENO PET - Gruppo Unipol
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Indice IL FENOMENO PET........................................................................................................... 1 LA “PET AFFECTION” ...................................................................................................... 2 LA PET CARE ..................................................................................................................... 5 L’INTERNET OF PETS ..................................................................................................... 8 LA “PET INSURANCE” ................................................................................................... 10 CONCLUSIONI .................................................................................................................13 0
IL FENOMENO PET Introduzione L’ amore verso gli animali ha assunto in Italia un valore crescente, sostenuto da una parte dalle spinte animaliste e ambientaliste (in particolare gruppi esponenziali come Lav e Animalisti italiani), dall'altro da una crescente cultura valoriale e di consumo, ampiamente diffusa, che vede l'animale domestico al centro dei propri affetti e della propria propensione di spesa. Un aspetto testimoniato dal successo inarrestabile di varie catene e siti web dedicati alla cura del proprio pet, dalla diffusione delle spiagge specializzate nell'accoglienza degli animali, dal sorgere di nuove forme di cohousing in cui gli spazi comuni sono dedicati proprio all'animale domestico, o dal diffondersi di social media come Il Pet è considerato a "Petbook", "Kanito", "Happy Pet", "Catmoji", il sito di adozioni "My social tutti gli effetti membro pet", o "Mondo quattrozampe", che mette in comunicazione amanti degli della famiglia in cui animali ed operatori del settore come canili, gattili, associazioni di vive, basti vedere volontariato. In Italia nel 2014 la spesa per il Pet Care, categoria che l’evoluzione in materia include alimenti per cani, gatti, altri animali e accessori per animali, è di animali domestici cresciuta del 2,4% rispetto all’anno precedente, mentre il mercato della normativa italiana europeo segna una flessione dello 0,4%. Negli Usa le spese per gli animali negli ultimi 15 anni: sì d’affezione sono arrivate a toccare un fatturato di 58 miliardi di dollari ai pet in condominio nel 2014, con una crescita del 4,2% rispetto al 2013; in Cina nelle grandi anche se in affitto, città l'animale domestico sta diventando pratica di consumo di massa, aumento del numero oggetto da ostentare. Sul fronte politico, la sensibilità crescente verso gli delle compagnie di animali ha portato al decreto che recepisce in forma restrittiva la direttiva trasporto e delle europea 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a scopi strutture alberghiere scientifici. Il provvedimento vieta esperimenti su scimmie antropomorfe, che ospitano gli animali, sperimentazione sugli animali per ricerche su sostanze d'abuso e libero accesso ai pet xenotrapianti, esperimenti per la produzione e il controllo di materiale nelle spiagge italiane bellico, di esercitazioni su animali per la didattica. Inoltre promuove e etc. incentiva anche economicamente l'adozione di metodi alternativi alla sperimentazione in vivo. Alcuni dati del Corpo Forestale dello Stato fanno luce su un fenomeno che ritroveremo anche nei prossimi anni: la detenzione e l'abbandono di animali esotici, a volte pericolosi per l'incolumità pubblica. Nel settore della tutela della fauna i reati accertati nei primi sei mesi del 2013 sono stati 605. Il fenomeno è così ampio che la Forestale, Ebay Annunci e Subito.it hanno siglato un accordo per tutelare, attraverso un sistema di alert, gli inconsapevoli acquirenti o gli inserzionisti da truffatori e venditori illegali via web. Per questo motivo è stato predisposto un "codice di autoregolamentazione" per la vendita su internet di esemplari tutelati dalla normativa Cites (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora). 1
LA “PET AFFECTION” Analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno sociale N elle case europee si contano più di 200 milioni di pet: 66 milioni di gatti, 60 milioni di cani, 39 milioni di uccelli, 21 milioni di roditori, 9 milioni di acquari e 7 milioni di rettili. In Francia gli animali domestici sono 63 milioni. I più numerosi sono i gatti, 12,7 milioni, mentre i cani sono oltre 7 milioni1. In Germania vivono oltre 28 milioni di animali da compagnia, tra cui oltre 11 milioni di gatti e quasi 7 milioni di cani2. Nel Regno Unito invece si contano 9 milioni di cani e 8 milioni di gatti3. In Italia il fenomeno è molto più diffuso: gli animali d’affezione infatti sono circa 60,5 milioni, numero rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi 5 anni. Secondo il rapporto ASSALCO – Figura 1 "Gli animali d'affezione in Italia" ZOOMARK 2015 le categorie di animali domestici maggiormente diffuse in Italia sono i pesci (30 milioni), gli uccelli (13 milioni), seguiti da gatti (7,25 milioni) e cani (6,75 milioni) (fig. 1). Dai dati dell’anagrafe degli animali d’affezione risulta che i possessori di cani e gatti in Italia sono più presenti nel Nord- Ovest4 (fig.2). Sulla base degli ultimi dati forniti da Eurispes (2014) 4 italiani su dieci vivono con gli animali domestici. Sui circa 60 milioni di pet posseduti in Italia, i cani sono presenti in circa il 56% delle case italiane, contro una presenza di circa il 48% dei gatti. Le differenze principali risiedono nei nuclei familiari; infatti una ricerca condotta nel 2013 da Iri Information Resources evidenzia che i single preferiscono i gatti (65%) rispetto ai cani (22%), mentre nelle famiglie, dove Figura 2 “Concentrazione animali domestici per area sono presenti anche dei figli, il fenomeno è inverso. Non ci geografica” 1 FACCO 2014 2 IVH/ZZF 2014 3 PFMA 2014 4 Con la legge 14/08/1991 n.281 è obbligatorio in Italia iscrivere il proprio cane all’Anagrafe territoriale di riferimento. La registrazione comporta l’inserimento sottocute di un microchip da parte della ASL di competenza, indispensabile per identificare cane e proprietario in caso di smarrimento o furto 2
sono invece particolari differenze tra le coppie senza bambini e chi vive da solo. Sono circa il 13% le famiglie Italiane che possiedono entrambi gli animali. «Gli animali da compagnia sono ritenuti presenze importanti e fonte di `benessere´, tema che si collega con il desiderio di una “vita buona”, desiderio che caratterizza la maggioranza della popolazione italiana» spiegano gli esperti di «QuattroZampeinFiera». «Per “vita buona” -sottolineano- si intende uno stile di vita fatto di benessere sostenibile, basato su valori quasi unanimemente condivisi dagli italiani oggi: salute, sicurezza, vita priva di sprechi, tesa al risparmio, cura della persona e dei desideri personali, armonia con la natura, amicizia, tempo libero. In questo senso, i pet e le spese a loro collegate, vengono vissuti come un’area di «investimento», verso la quale si è poco disposti a rinunce». I proprietari - continua ancora la ricerca - «sono convinti che il benessere e la buona qualità della vita, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, siano favoriti dalla presenza di animali da compagnia (81% proprietari), che apportano benefici emotivi, affettivi e comportamentali. Si rileva, oggi, un vero e proprio stile di vita specifico correlato alla presenza dell’animale da compagnia: piacevole, divertente, che aiuta l’individuo a stare in forma e supporta la famiglia a crescere meglio i figli». I proprietari di pet mostrano una diffusa Il benessere derivante dalla convivenza con un animale domestico può attenzione alla salute e essere ricreato anche in circostanze esterne al contesto familiare, ad al benessere dei propri esempio durante specifici processi terapeutico riabilitativi. Nello specifico animali e tale stiamo parlando del fenomeno della Pet Therapy; e cioè una terapia dolce attenzione si manifesta basata sul rapporto uomo-animale. I pet sono infatti capaci di stabilire attraverso la scelta di legami con i soggetti coinvolti e interagire con essi contribuendo ad alimenti di elevata accrescere la loro sensazione di benessere in vari modi. Nei bambini con qualità e ad alto particolari problemi, negli anziani, in alcune categorie di malati e di contenuto funzionale disabili fisici e psichici, il contatto animale può aiutare, infatti, a così da consentire una soddisfare certi bisogni come l’affetto, la sicurezza e le relazioni dieta equilibrata e interpersonali, e a recuperare alcune abilità che queste persone possono garantire salute e aver perduto. La Pet Therapy non è quindi una terapia a sé stante, ma una benessere dell’animale co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. A livello globale, nel 20145, il valore totale del mercato pet (considerando non solo il petfood, ma anche tutti i prodotti e accessori per animali) è stato pari a 98 miliardi di dollari. Negli ultimi 5 anni quindi, nonostante la crisi economica, il mercato pet è Figura 3 “Gli alimenti per cane e gatto nei canali petshop tradizionali, catene cresciuto del 10%, mentre negli ultimi petshop e GDO” 10 anni il valore del mercato globale 5 Fonte Euromonitor International 3
pet è aumentato di 20 miliardi di dollari. Gli alimenti per cane rappresentano circa la metà del mercato totale, con vendite che hanno toccato globalmente quota 45 miliardi di dollari. In Europa invece, dopo anni di crescita, per la prima volta nel 2014 la macrocategoria del Petcare ha subito un rallentamento nel solo Mass Market. Al di là della Germania e dell’Olanda, già con performance negative nel 2013, ciò che colpisce maggiormente è il segno negativo della Gran Bretagna (-0,9%) e la contrazione di un mercato fortemente in crescita sino al 2013 come la Spagna (-0,1%). La Francia rimane ancora un paese in crescita seppur con trend inferiori rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’Italia, invece, il mercato dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia chiude il 2014 con un giro di affari pari 1,830 miliardi di euro e un totale di 544.000 tonnellate commercializzate, con una crescita in termini di valore rispetto al 2013 pari al 2,4% (nonostante i volumi si siano ridotti dell’1,2%). Il valore del fatturato di cui sopra è così suddiviso: 736,6 milioni di euro spesi in alimenti per cani, 965,2 milioni di euro spesi in alimenti per gatti, 128,2 milioni per snack (cane/gatto), a cui si aggiungono 18,1 milioni di euro spesi in alimenti per le altre categorie di animali domestici, 66 milioni di euro per accessori vari e 65,6 milioni di euro per lettiere. Per quanto riguarda le dinamiche di vendita, esse variano nei differenti canali distributivi (petshop, catene petshop e GDO) con una sempre maggiore importanza dei nuovi canali come internet, il mobile e dei social network come veicolo di trasmissione delle informazioni e in ultima analisi di attività di marketing finalizzate alla vendita6. Dai dati che emergono dal Rapporto Italia 2015 dell'Eurispes più di 25 milioni di italiani possiede un animale domestico. Di questi l'81,9% ammette di non spendere più di 50 euro al mese per il suo mantenimento, il 47,7% dei proprietari dichiara una spesa inferiore ai 30 euro al mese per acquistare gli alimenti necessari, il 32,8% spende una cifra compresa tra i 30 e i 50 euro al mese mentre soltanto il 14% impegna un importo compreso tra i 51 e i 100 euro. Il 49,5% dei proprietari, prosegue l'Eurispes, ammette di aver ridotto le risorse per il petcare rispetto agli anni passati. 6 Fonte “Rapporto Assalco – Zoomark 2015 Alimentazione e cura degli animali da compagnia” 4
LA PET CARE Spese veterinarie e nuovi servizi per gli animali domestici P rendersi cura di un animale comporta diverse spese inerenti l’alimentazione, l’igiene e soprattutto le cure veterinarie. La crisi ha comportato una riduzione della spesa anche in ambito salute, motivazione che ha spinto parte degli italiani a destinare minori quote di spesa per visite mediche e farmaci per gli animali. Un sondaggio condotto da Eurispes in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI) relativo al 2014, ha evidenziato che i proprietari di animali effettuano meno controlli e interventi chirurgici. Tra le diverse voci relative alle spese veterinarie quelle su cui, secondo i veterinari, sono stati “Il legame tra animali fatti più tagli sono le cure e gli interventi chirurgici costosi (49,3%) e i familiari ed esseri controlli medici periodici (48%) mentre solo il 2,7% ha ridotto la spesa umani è una relazione relativa ai medicinali. dinamica di reciproco Sulla base delle esperienze pregresse, delle conoscenze acquisite stando a beneficio. E’ influenzata dai loro comportamenti, contatto con gli animali, delle indicazioni ricevute in passato dai che si rivelano essenziali veterinari, gli italiani ricorrono sempre meno spesso alle strutture per la salute ed il destinate alla cura dei pet optando per rimedi “fai da te”, che consentono benessere di entrambi. di dare una mano ai loro animali senza per questo dover sostenere spese Tutto ciò include, e non molto onerose. Per le cure veterinarie e medicinali 17,8 milioni di solo, le interazioni proprietari di pet (70,3%) spendono ogni anno meno di 100 euro, 4,8 emotive, psicologiche e milioni (19,5%) spendono tra i 101 e i 200 euro, 1,6 milioni (6,7%) fisiche tra esseri umani, spendono tra i 200 e i 300 euro e solo 900mila (3,5%) spendono oltre i altri animali ed 300 euro (fig.4)7. La crisi ha colpito pesantemente anche gli animali ambiente” d’affezione: la larga maggioranza dei veterinari intervistati riferisce che i proprietari di animali hanno ridotto le spese veterinarie in modo significativo: per il 52,1% sono state ridotte abbastanza, per il 34,7% molto mentre solo il 12,9% parla di una lieve riduzione. Sempre dal sondaggio condotto da Eurispes in collaborazione con la FNOVI emerge che, nonostante la riduzione della spesa media, l’82,8% dei veterinari riscontra spesso una cura adeguata degli animali, il 2,2% sempre mentre un 14,8% si dimostra più critico rispondendo “raramente”. 7 Fonte http://www.leurispes.it/spesa-pet-fai-da-te/ 5
Spesa annua dei proprietari di pet per E’ interessante a questo punto fare una cure veterinarie e medicinali simulazione8 (sulla base delle tariffe 3,5% indicative contenute sul tariffario ANVI) sul 6,7% costo della spesa veterinaria associata ad 300€ consente di coprire spese veterinarie ingenti. Figura 4 “Spesa annua dei proprietari di pet per cure veterinarie e medicinali” Simuliamo l'esigenza di un gatto affetto da meningioma (tumore), non riscontrabile con una semplice visita veterinaria. Di seguito la simulazione delle probabili spese per visite e cure: Prima visita diagnostica e prescrizione terapia (che si rivelerà insufficiente): costo 30€ N.2 visite specialistiche in clinica veterinaria dalle quali emergerà la necessità di sottoporre l’animale a Risonanza Magnetica: costo 240€ Risonanza Magnetica grazie alla quale si riscontrerà la presenza di un tumore: costo 600€ Ricovero in clinica e cure medicinali: costo 500€ Intervento, terapia, degenza e sedute radioterapiche: costo oltre i 5000€ In base alla simulazione proposta il costo della cura dell’animale domestico ha raggiunto la cifra di oltre 6000€. L'esempio fatto è sicuramente estremo ma realistico ed evidenzia un problema contingente: esistono sul mercato italiano polizze che coprono patologie complesse come quella analizzata, ma queste non garantiscono massimali di rimborso sufficienti a gestire un livello di spesa così elevato come quello associato alla patologia presa ad esempio. Quando parliamo di benessere dell’animale, è opportuno estendere l’analisi anche a tutti i servizi che sono nati in questi ultimi anni per migliorare la vita degli animali d’affezione. L’evoluzione della rete ha offerto agli amanti degli animali un luogo virtuale di incontro per affrontare tematiche di ogni genere: alimentazione salute, educazione, gestione dei viaggi, gestione quotidiana, comportamento in società etc. Si pensi ai 13 milioni di risultati segnalati dal motore di ricerca Google Italia digitando le seguenti parole: “forum animali”, ai portali di settore dedicati ai pet, vere e proprie community dove poter condividere esperienze, chiedere consigli ad altri proprietari etc., rubriche dedicate ai pet nelle versioni online dei principali quotidiani italiani etc.. 8 Fonte http://www.leggilanotizia.it/notizia/8483/animali-quando-amore-e-portafoglio-non-vanno-daccordo 6
In ambito peer-to-peer è opportuno citare DogBuddy, la più grande piattaforma europea online che mette in contatto i proprietari di cani con più di 10.000 Dog Sitter affidabili e pronti a prendersi cura degli animali domestici sia a domicilio che come ospiti nelle loro case. DogBuddy è di fatto una piattaforma peer-to-peer che collega i proprietari di cani con Dog Sitter esperti e amanti degli animali domestici in grado di fornire assistenza e altri servizi per cani. I proprietari possono semplicemente sfogliare i profili di Dog Sitter referenziati, guardare foto, leggere i commenti degli altri utenti, prenotare e pagare online in tutta sicurezza. Tutti i servizi sono coperti da assicurazione globale e supporto in caso di emergenza, per garantire una tranquillità assoluta. Sono 100.000 gli appassionati di cani iscritti: grazie a questi numeri sono già state organizzate attraverso il sito di più di 80.000 notti ospitalità presso i Dog Sitter. Il servizio di DogBuddy consente a proprietari di cani di Regno Unito, Spagna, Italia, Francia e Germania di trovare facilmente una casa accogliente per i propri animali quando loro vanno via per il weekend o per una lunga vacanza, sono in viaggio per lavoro o semplicemente sanno di fare tardi dal lavoro. Bisogna comunque sottolineare che se è vero che i siti di Pet Sitter proliferano, così come i corsi di formazione per svolgere tale attività, la figura del Pet Sitter non è riconosciuta in Italia a differenza di altri Paesi del Mondo. In materia di responsabilità, sia verso l’animale sia verso il padrone, l’accertamento è lasciato alle norme del codice civile e penale ma senza un controllo ad hoc su chi possa esercitare questo mestiere. In Francia, Inghilterra e Stati Uniti invece, tale figura professionale è inquadrata ufficialmente. 7
L’INTERNET OF PETS L’internet delle cose a supporto della gestione e del monitoraggio degli animali domestici L a sempre maggiore attenzione per il benessere del proprio animale, testimoniata anche dalla convenzione a livello europeo che definisce i criteri per la protezione e il benessere degli animali da compagnia9, ha spinto il mercato delle nuove tecnologie a sviluppare strumenti capaci di monitorare costantemente l’animale domestico anche in assenza del proprietario, così da garantire un maggior benessere fisico ed emotivo dell’animale ma soprattutto del padrone. Questi strumenti si pongono l’obiettivo di fare restare sempre connesse all’animale quelle persone che, principalmente per motivi lavorativi, non hanno la possibilità di passare molto tempo con i loro pet. Considerata l’elevata importanza che i padroni attribuiscono al benessere dei propri animali non stupisce che il mercato dei wearable stia attraversano una fase di forte crescita; secondo recenti studi10 il mercato dei connected device per animali domestici raggiungerà un fatturato di 2,6 miliardi di dollari entro il 2025. Anche al Ces 2016, la I device in commercio o in fase di sviluppo possono essere suddivisi in fiera tecnologica che si alcune principali categorie: svolge ogni anno a Las Vegas, è stata data rilevatori GPS particolare attenzione health monitor abbinati ad applicazioni con percorsi di training agli animali domestici con la presentazione di device per l’interazione two-way con l’animale (es.: collari ad device per pet sempre ultrasuoni, videocamere controllate dagli smartphone, puntatori più innovativi. Questi laser) dispositivi potrebbero trovare applicazione L’utilizzo di tali strumenti consente quindi ai proprietari di monitorare anche nell’ambito delle l’animale in modo costante, di interagire a distanza per gestire situazioni Pet Insurance. di stress e/o di pericolo e di sviluppare programmi volti a migliorare lo stato psico-fisico dell’animale. Di seguito un elenco dei principali device lanciati di recente sul mercato: WonderWoof: ha lo scopo di monitorare il cane quando dorme, cammina o gioca con altri animali. Tale dispositivo, oltre a consentire il costante monitoraggio dell’animale, fornisce degli obiettivi di fitness a seconda della razza e delle caratteristiche fisiche dell’animale stesso. Attraverso una app è 9 La Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia è stata emanata il 13 novembre 1987 ed è in vigore dal 1° maggio 1992 10 Wearable Technology for Animals 2015-2025: Technologies, Markets, Forecasts; pubblicato da IDTechEX 8
inoltre possibile connettersi con gli altri proprietari di pet per condividere con loro i risultati raggiunti o le proprie esperienze. PetBot: un device che consente di interagire con il proprio animale domestico quando non si è in casa. Questo prodotto è dotato di una telecamera per poter osservare costantemente il proprio animale, di un comando vocale con il quale l’animale viene richiamato, dispensa inoltre cibo e scatta selfie quando l’animale sta mangiando. Scout 5000: attraverso una telecamera consente di vedere sul proprio telefono cosa sta facendo il proprio animale domestico e se il pet è in una situazione di stress consente di inviargli dei comandi per calmarlo. Petnet: un distributore di cibo robotico che consente di pianificare tempi e quantità di somministrazione del cibo, per verificare che il pet mangi le quantità di alimenti previste per le sue caratteristiche fisiche. Pet Cube: un dispositivo wi-fi dotato di una telecamera che consente di controllare il proprio animale domestico quando si è fuori di casa. Questo device è inoltre dotato di un dispositivo capace di proiettare raggi infrarossi per far giocare l’animale e di un microfono con il quale si può richiamare il pet quando lo stesso sia troppo agitato. Dog Intelligent: collare dotato di sistema GPS e sensori Led che si attivano quando il cane si perde. Un servizio che porta a sintesi le differenti categorie di device sviluppati in ambito internet of pets è “Anicall”: grazie ad un collare connesso ad una app tramite bluetooth consente al padrone di monitorare la salute, il livello di stress dell’animale e di avere indicazioni sul suo posizionamento nel caso questo si fosse smarrito. In questo caso il collare invia una notifica agli smartphone più vicini in modo tale che chi utilizza l’applicazione possa individuare l’animale e riconsegnarlo al proprietario. Dall’analisi dei wearable per animali emerge un sempre maggiore bisogno da parte delle persone di monitorare il proprio animale in modo costante non solo per non farlo sentire solo quando si è fuori casa, ma soprattutto per seguirlo in percorsi tesi a migliorare il suo stato psico-fisico. I servizi offerti dai connected- device vanno infatti nella direzione di tutelare la salute degli animali attraverso veri e propri percorsi di prevenzione. La mole di dati proveniente dall’utilizzo di tali dispositivi può essere inoltre utilizzata per sviluppare gli studi clinici che consentiranno di migliorare sempre più il benessere dell’animale e la comprensione dei suoi comportamenti. 9
LA “PET INSURANCE” L’offerta assicurativa italiana e il gap con il mercato inglese e statunitense U na cultura assicurativa e un modo diverso di considerare l’animale domestico, da parte degli italiani, non hanno finora permesso la comparsa di polizze come quelle presenti sul mercato inglese o statunitense. La principale differenza tra il mercato italiano e i principali mercati esteri (Regno Unito e Stati Uniti sono i due Paesi leader nell’offerta di polizze per gli animali domestici) è relativa al fatto che in Italia si spendono importi elevati per acquisto, mantenimento e superfluo, mentre la propensione verso le spese per coperture assicurative è molto bassa. L’offerta delle principali compagnie presenti sul nostro territorio è molto "Una cultura poco standardizzata e si sostanzia principalmente in coperture per danni assicurativa e un modo causati a terzi dagli animali domestici, o in coperture delle visite diverso di considerare veterinarie a seguito di sinistro. Di seguito alcuni esempi: l'animale domestico, da parte degli italiani, non Generali, Groupama, Zurich, Poste Italiane: offrono al hanno finora permesso cliente la possibilità di estendere la polizza RC Capofamiglia alla la comparsa di polizze copertura dei danni a terzi causati dal proprio animale domestico per pet globali come Allianz: è presente sul mercato con il prodotto “Allianz1” che quelle inglesi" consente al cliente di estendere la RC Capofamiglia alla copertura dei danni a terzi causati dall’animale assicurato, e di ottenere il rimborso delle spese per la visita veterinaria in caso di malattia o infortunio del proprio pet. Tale copertura prevede inoltre un servizio di assistenza disponibile h24, 365 all’anno sia in Italia che all’Estero che fornisce anche supporto al cliente per la ricerca del veterinario più vicino Fata Assicurazioni: con la polizza “Soluzione Fata per la Casa”, il cliente può richiedere non solo l’estensione della polizza sulla casa ai danni causati a terzi dal proprio animale domestico, ma anche il rimborso delle spese veterinarie sostenute per interventi chirurgici e esami diagnostici a seguito di malattia o infortunio del proprio pet Sara Assicurazioni: con il prodotto assicurativo “SarainCasa”, si offre al cliente la possibilità di estendere la RC Capofamiglia con le seguenti coperture: rimborso delle spese veterinarie per intervento chirurgico da infortunio e malattia, rimborso delle spese veterinarie per infortunio o malattia senza intervento chirurgico, spese funerarie per smaltimento del corpo dell’animale assicurato e le spese di ricerca per smarrimento (tale copertura non è comunemente tra le garanzie offerte dalle polizze disponibili nel mercato italiano) 10
Nonostante il mercato italiano sia comunque molto in ritardo rispetto ai Paesi sopra citati in termini di offerta di polizze per cani e gatti, sono presenti alcuni prodotti assicurativi esclusivi per la tutela degli animali domestici. Tra le principali polizze ad essi dedicate, possiamo citare ad esempio: “Dottordog” di 24h Assistance che offre le seguenti coperture: responsabilità civile per danni causati a terzi, spese di ricerca in caso di smarrimento, spese veterinarie per intervento chirurgico, tutela legale, informazioni veterinarie h24. I massimali di tale polizza variano a seconda dei differenti livelli di prodotto. “ConFido” di AXA, che offre ai proprietari di pet la copertura RC per danni causati a terzi dal proprio animale domestico, consulenza legale, un check up veterinario di prevenzione, la ricerca di un pronto soccorso veterinario in caso di urgenza e garantisce il rimborso delle spese veterinarie in seguito a infortunio e malattia, con eventuale secondo parere di un veterinario. La polizza assicurativa proposta dal social network “PetMe”11 che si impegna a rimborsare il cliente per le spese veterinarie e le altre spese sostenute dall’animale assicurato12 per infortunio o malattia che comportino un intervento chirurgico. AssicurazioneCaneGatto.it13 che garantisce al proprio assicurato la copertura per i danni causati a terzi dal proprio pet, la tutela legale e il rimborso delle spese veterinarie accorse all’animale domestico in seguito ad infortunio e malattia. Nel portale inoltre, i proprietari di pet hanno a disposizione un blog dedicato. “Assipetcvit”14 del GruppoCVIT. Tale prodotto assicurativo è offerto in 3 differenti tipologie: “Responsabilità Civile” che copre l’assicurato dai soli danni causati a terzi dal proprio animale domestico e “Sanitaria Base” e “Sanitaria Plus” che invece rimborsano il proprio assicurato (con massimali differenti tra la versione base e la versione Plus) delle spese per infortunio, malattia, intervento chirurgico e inumazione del proprio pet. Tale rimborso è però vincolato all’utilizzo da parte del cliente delle strutture veterinarie affiliate al Gruppo CVIT. Un altro aspetto interessante da analizzare è la sempre maggior presenza di animali domestici tra gli anziani, sia perché questi ultimi ritengono l’animale domestico importante per il loro benessere, sia perché il pet è utile ad alleviare il sentimento di solitudine vissuto spesso dagli stessi. Questo fenomeno però comporta che spesso l’animale domestico viva più a lungo del proprietario, rimanendo così solo e privo di cure. E’ proprio per questo motivo che da gennaio 2016, per ovviare a questa casistica sempre più frequente, l’Enpa lancerà la 11 Tale prodotto assicurativo è realizzato in collaborazione con Fata Assicurazioni 12 La polizza assicurativa può essere stipulata anche per i conigli 13 Tale prodotto assicurativo è realizzato in collaborazione con il Gruppo Cattolica 14 Tale prodotto assicurativo è realizzato in collaborazione con Fata Assicurazioni 11
possibilità di fare un’assicurazione per la vita del cane, che tutelerà lo stesso dalla morte del padrone. Pagando un premio annuo ad una società assicuratrice, il contraente si garantirà che l’animale verrà accudito quando lui non potrà più farlo. Si potrà scegliere se affidarlo ad un parente, ad un amico, oppure all’Enpa, che riceveranno, ad esempio, una parte dei diecimila euro previsti dalla polizza in denaro da usare per spese e cure veterinarie, e una parte in beni, come crocchette, guinzagli e cucce. Come già sottolineato in Inghilterra e negli USA la propensione alla cura degli animali domestici è nettamente superiore a quella italiana. Dall’analisi delle principali Pet Insurance come PetPlan (prodotto leader in UK), Nationwide (UK), ASPCA (US), 24Petwatch (US), PetsBest (US), PetFirst (US), Embrace (US) è emerso che il bisogno di tutela degli animali domestici è molto sentito e la spesa per le Pet Insurance è elevata. I prodotti assicurativi offerti propongono un elevato livello di coperture assicurative atte a soddisfare le molte esigenze dell’animale in termini di benessere e tutela della propria salute. In generale le polizze analizzate forniscono servizi maggiori rispetto a quelle italiane, come ad esempio: una maggiore interazione del cliente con la compagnia attraverso portali dedicati (a volte anche blog e live chat disponibili h24) al fine di ottenere informazioni sullo stato della polizza, sui pagamenti, sulle strutture sanitarie più adatte a soddisfare i propri bisogni, sui veterinari più vicini etc. coperture per malattie legate a tumori, per neoplasie, per allergie, per malattie dentali, per malattie del sangue, per infezioni percorsi preventivi per la tutela della salute dell’animale (vaccinazioni, analisi, sterilizzazioni etc.) copertura per spese legate al trasporto dell’animale nelle strutture sanitarie (possibilità di chiamare ambulanze apposite), spese per morte e inumazione rimborsi per le spese legate allo smarrimento dell’animale domestico (si pensi alle spese per il volantinaggio, a quelle per la ricompensa a chi ritrova l’animale smarrito etc.) gestione delle spese sostenute dal proprietario per vacanze o viaggi pagati e non goduti per impedimento dovuto a grave infortunio del proprio animale. 12
CONCLUSIONI L a cultura assicurativa è storicamente poco diffusa in Italia rispetto agli altri Paesi Europei. Nell’immaginario collettivo le coperture assicurative sono percepite come una tassa da pagare (si pensi all’RC Auto) o come forma alternativa d’investimento, raramente come strumento di protezione a copertura di possibili momenti di difficoltà nella vita di una persona: dalle temporanee caso morte, alle polizze infortuni, alle long term care fino ad arrivare alle polizze per gli animali domestici. Chi possiede animali domestici, e in particolare cani, non dovrebbe sottovalutare gli impatti a livello di responsabilità civile nei confronti di terzi, né tantomeno gli aspetti finanziari legati al mantenimento e alla cura dell’animale stesso. Un animale, oltre a poter arrecare danni a terzi a seguito di negligenza da parte del proprietario, può essere soggetto a malattie o infortuni la cui cura potrebbe essere molto onerosa. In queste situazioni sarebbe opportuna una copertura assicurativa che copra le differenti tipologie di inconvenienti, e soprattutto che abbia dei massimali adeguati alla copertura delle spesso ingenti spese mediche. Il mercato italiano non offre tuttora polizze adeguate a coprire tutti i tipi di infortuni e malattie né tantomeno offre coperture idonee a coprire i costi sempre più elevati relativi alle visite veterinarie e agli interventi chirurgici o cure preventive. Il settore dedicato alle polizze per i pet rappresenta ancora una piccola nicchia di mercato e per lo più le polizze degli animali sono principalmente incorporate nelle assicurazioni onnicomprensive delle Responsabilità Civili, che tutelano solamente dai rischi contro terzi. Il motivo dello scarso sviluppo di queste coperture assicurative non è solo da ricercarsi nella esigua offerta delle compagnie, quanto anche nella povertà di domanda da parte del pubblico, che probabilmente è originata, come dicevamo pocanzi, dalla scarsa cultura assicurativa presente nel nostro Paese. I dati relativi al numero di animali domestici detenuti in Italia e quelli relativi alla spesa media, cresciuta anche in momenti di crisi, evidenziano la possibile dimensione del mercato della pet insurance. La domanda, potenzialmente elevata, non viene attualmente corrisposta da prodotti assicurativi adeguati e soprattutto non viene intercettata in quei luoghi in cui il bisogno si manifesta: le cliniche veterinarie, i siti e/o forum specialistici, i negozi di settore. Superando la barriera creata dalla scarsa cultura assicurativa attraverso l’offerta nel momento e luogo in cui il bisogno si manifesta e grazie all’arricchimento in termini di servizi utili ed innovativi, le compagnie assicurative, avendo naturalmente riguardo ai rischi tecnici connessi al prodotto, potranno intercettare opportunità di business in un mercato ad oggi presidiato in modo parziale. 13
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