GOOGLE VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET

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GOOGLE VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE
E DEI PROCESSI FORMATIVI
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PROGETTAZIONE E
COORDINAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI

ALLA RICERCA DI LIBRI E ARTICOLI :
OPAC, RISORSE ELETTRONICHE E BANCHE DATI
20 MAGGIO 2015

  GOOGLE
  VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET
  GOOGLE SCHOLAR
GOOGLE VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET
• Tutti siamo certi di saper cercare in Google, magari anche in altri motori di
  ricerca, ma Google resta molto alto negli indici di gradimento.

• Quello che forse dovremmo conoscere è qualche strategia di ricerca, che in
  una fase più avanzata, ci permetta di reperire documentazione pertinente,
  senza eccessivo “rumore”, come in gergo si definisce una sovrabbondanza
  di informazioni (Information Overload).

• Le schermate successive vogliono solo mostrarci la sintassi di Google, ovvero
  la possibilità di filtrare la ricerca, combinando i termini con operatori detti
  “booleani”, dal nome del loro inventore, George Boole, matematico inglese
  del 18. Secolo, termini vicini a quelli dell’insiemistica.
GOOGLE VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET
Lanciamo questa “query” (termine inglese, ormai
assimilato in italiano, con cui si definisce una ricerca):
GOOGLE VALUTAZIONE DI UN SITO INTERNET
I termini immessi sono automaticamente combinati in AND ovvero stiamo
dicendo a Google di cercare le parole servizi+per+infanzia, che nel testo
possono anche essere distanti fra loro. Recuperiamo infatti 16.300.000
risultati, un numero davvero impossibile da prendere in considerazione.
Se inseriamo, come vedrete, i termini che ci interessa tenere uniti fra
“apici alti”, noi chiediamo al motore di ricerca di trovare solo i risultati
che contengano le frasi esatte. Ed ecco che passiamo a 357.000 risultati.
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Naturalmente è una follia, non ci fermeremo qui e restringeremo ulteriormente
la ricerca, ai fini dei nostri studi.
Se volessimo unire i servizi per l’infanzia con le linee guida che ne regolano il
funzionamento, quale sarà la nostra ricerca?

 Inseriamo i termini
 “servizi per
 l’infanzia“ fra apici
 alti, e così “linee
 guida”, che si
 sottintendono così
 uniti dall’operatore
 booleano AND.
 Arriviamo a 63.200
 risultati.
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E’ chiaro a tutti noi che i risultati sono troppi e che dobbiamo fare un’attenta
opera di selezione fra siti web e documenti.
Tutto questo però ci serve per introdurre due concetti: quello della sintassi di
Google, tramite gli operatori booleani, e quello di affidabilità di un sito web,
cercandone i criteri di valutazione.

                                                            Sito web

                                                            Documento
                                                               pdf
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Si può quindi presentare lo schema grafico degli operatori booleani, che trovate facilmente un po’ ovunque, ma che
nella pagina successiva è ben descritto dai colleghi dell’Università di Ca’Foscari a Venezia.
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Vediamo ora alcuni criteri per valutare l’affidabilità di un sito internet

Autorevolezza
La risorsa è inserita in un sito gestito da qualche organizzazione o associazione o struttura culturale
riconosciuta (es. URL e tipo di dominio: .it .com .org .edu)? Le fonti delle informazioni sono dichiarate?
Le informazioni sono verificabili? Compare il nome dell’autore (e-mail, indicazioni bio-bibliografiche,
eventuale curriculum)?
Aggiornamento
Il sito presenta un progetto di aggiornamento costante (date di creazione/revisione/ aggiornamento)?
Contenuto
Sono chiari lo scopo e i destinatari della risorsa? L’informazione contenuta nella risorsa è un dato di
fatto o una interpretazione? Il sito contiene informazioni originali o è una raccolta di link? I link sono
aggiornati? La lingua utilizzata nel testo è corretta e appropriata ai temi trattati?
Originalità
Il contenuto della risorsa è reperibile in altra forma o in altri luoghi (altri siti, libri, supporti elettronici,
ecc.)? Se si trova in altre risorse, possiede qualcosa in più o di diverso (es. aggiornamenti, livelli di
approfondimento dell’informazione, integrazioni)?
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E ancora…

Utilizzabilità
È l’ambito più specifico delle risorse Internet. La risorsa può essere usata con facilità? Richiede software particolari?
L’interfaccia è amichevole? Ci sono motori di ricerca all’interno del sito? C’è la mappa del sito? È a pagamento? Richiede
una registrazione?
Funzione “link” (to)
Nel mare magnum di internet può accadere di imbattersi in siti “truffaldini”, il cui contenuto è in realtà molto diverso da
quanto può apparire ad un primo sguardo. Un classico esempio è diventato il sito :
apparentemente, anche stando all’URL, sito ufficiale sull’eroe dei diritti degli afro-americani, in realtà sito inneggiante
all’odio razziale.
Molto utile anche per questo la funzione “link (to)”: si tratta di una funzione presente in vari motori di ricerca tra cui
Google, che permette di inquadrare un sito nell’area disciplinare di appartenenza, perché individua le pagine nel web che
linkano ad un determinato sito, e trattano dunque argomenti affini.
Occorre digitare "link:" nel capo di ricerca, seguito dall’URL del sito di cui vogliamo trovare pagine simili.
MA … CONOSCIAMO GOOGLE SCHOLAR?
                   http://scholar.google.it
Dal 2004 Google attiva un motore dedicato alla ricerca di
materiale accademico e scientifico.
In Google Scholar possiamo trovare principalmente:
 Articoli di riviste accademiche, peer reviewed, reperiti nei siti di Editori accademici
 Testi universitari
 Tesi di Laurea o di Dottorato
 Recensioni di libri
 Preprint
 Atti di Congressi
 Documenti da Open Archives

L’informazione che troviamo in Google Scholar può limitarsi alla sola citazione bibliografica
( e allora sappiamo già come reperire il documento, attraverso il servizio di ILL e DD) o può
trovarsi direttamente in Full Text.

Molte Università, tra cui il nostro Ateneo, collaborano con Google Scholar e ci permettono
di accedere al Full Text del documento, qualora lo si possieda.
Proviamo una
ricerca in AND:

«servizi per
l’infanzia» e
«buone
pratiche»

Otteniamo 203
risultati e
possiamo notare
molte novità
rispetto a
Google.
Il primo risultato della
terza pagina è un
esempio della
collaborazione fra Google
Scholar e l’Università di
Parma, con la possibilità
di verificare se il
documento esiste in un
periodico elettronico
acquistato dal nostro
Ateneo.

Vedete infatti sulla destra
il link a SFX, il Catalogo
dei Periodici elettronici
del nostro Ateneo.
Come abbiamo fatto per ottenere 8 risultati?
 Proviamo a scoprirlo…. (Occhio alla colonna di
sinistra, come per le banche dati…)
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