"Giardinieri, non padroni di un popolo numeroso" - Diocesi di Cremona
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Mensile dell’Azione Cattolica di Cremona Anno XXX n. 5-6 maggio-giugno 2021 “Giardinieri, non padroni di un popolo 4 Azione Cattolica Italiana: in ascolto di Papa Francesco numeroso” pag. 3 4 Rosario Livatino: il profilo alto di “S iamo giardinieri e non padroni di un popolo numeroso”, come ha detto l’Assistente Nazionale dell’AC Mons. mondo, all’Italia, alla realtà di cui ci sentiamo parte con stima e simpatia. Con affetto e tenerezza. Siamo consapevoli delle un magistrato “sub tutela Dei” pag. 6 Sigismondi. tante divisioni che la percorrono, delle ferite Credo si possa riassumere in questa che l’appesantiscono, delle ingiustizie che la definizione tutto il percorso dell’Assemblea disumanizzano. Ma non desideriamo un altro Editoriale Nazionale dell’Azione Cattolica che si è tempo, un’altra città da abitare, un altro svolta a distanza lo scorso fine aprile-inizio popolo con cui condividere l’esistenza. È qui maggio. che ci è chiesto di «continuare a parlare e Pur nella distanza è stata vera assemblea con non tacere», profeticamente, senza avere un programma impegnativo ricco di eventi, paura”. momenti assembleari di confronto e momenti Come AC credo sia importante riprendere di preghiera e riflessione profondi e una presenza più popolare e di prossimità importanti. con tutti. Il rischio è quello di rinchiuderci Il materiale dell’assemblea, gli interventi, il nelle nostre piccole sicurezze e attività. La documento assembleare, le relazioni di strada è stata tracciata, come ha sottolineato Truffelli, le riflessioni di Mons. Sigismondi, Truffelli, dalla fitta rete di collaborazioni e la serata sul tema della pandemia che ha alleanze che l’AC ha promosso a livello visto anche l’intervento di Gianluca nazionale. Quello che viviamo è quindi il Galimberti, sindaco di Cremona ed ex tempo del “fare le cose insieme”, anche a presidente diocesano della nostra AC, sono livello locale. Lo stile profetico dell’AC tutti spunti di riflessione che andranno ripresi deve essere, secondo Truffelli, quello della e masticati nei prossimi mesi. mitezza,“che è forza tenace e coraggiosa di Mi preme riportare qui solo alcune linee cambiamento, non arrendevolezza, non tracciate nella giornata del 25 aprile dal assuefazione allo “spirito del tempo” e del presidente nazionale. politicamente corretto. Mitezza come rifiuto Nel suo primo intervento Truffelli ha posto di ogni forma di arroganza, di l’accento sul tempo inedito che stiamo prevaricazione, di enfatizzazione delle vivendo: “Guardiamo al nostro tempo, al divisioni. Come unico modo adeguato di Segue a pagina 2 1
“Giardinieri, non padroni di un popolo numeroso” Segue da pagina 1 come stiamo, iniziamo a domandarci con più Editoriale insistenza «per chi» siamo. È da questa vivere la fraternità. Come rigore e chiarezza domanda che dobbiamo ripartire per di linguaggio, non come rinuncia a parlare. chiederci che AC vogliamo essere nei I luoghi della nostra azione sono la Città e prossimi tre anni. «Tutto in chiave la Chiesa, nelle quali si tratta “di vivere noi missionaria, tutto», si è raccomandato con per primi un’autentica «conversione noi Papa Francesco nel 2014: «Si tratta di missionaria», per aiutare tutta la Chiesa a assumere il dinamismo missionario per divenire più missionaria. E questo significa arrivare a tutti, privilegiando chi si sente anche dedicare meno tempo a misurare le lontano e le fasce più deboli e dimenticate nostre forze e a fare l’elenco delle difficoltà della popolazione». Non stiamo parlando di che abbiamo davanti. Smettiamo di chiederci qualcosa in più da fare, di aggiungere un’altra iniziativa alle tante che già facciamo e per le quali temiamo sempre di Per essere sempre aggiornati non avere le forze. sugli appuntamenti e le La missionarietà non è un altro problema da iniziative dell’AC cremonese, vi invitiamo a iscrivervi dover affrontare. È la soluzione, perché è ciò alla Newsletter del nuovo sito diocesano che dà senso al nostro impegno e ci fa essere ciò che siamo: «non è la Chiesa che fa la www.azionecattolicacremona.it missione, ma è la missione che fa la Chiesa», ha detto tempo fa Francesco.” Il ruolo dell’AC deve essere quello di coloro Mensile che si preoccupano di aiutare le persone a dell’Azione Cattolica di Cremona lavorare insieme, a tessere alleanze e collaborazioni a tutti i livelli. Credo che nell’estate che ci apprestiamo a vivere sarà molto importante offrire ai più giovani occasioni di socialità, di svago Anno XXX n. 3-4 marzo-aprile 2021 “serio” e di impegno. Credo che il tempo direttore responsabile: della prudenza sia da abbandonare (sempre PAOLA BIGNARDI nel rispetto delle norme vigenti) a favore di direttore: una generosità maggiore e di una presenza ISABELLA GUANZINI reale. Il giardiniere si prende sempre cura comitato di redazione: del giardino in tutte le stagioni! ANNA ARDIGO’, PINUCCIA CAVROTTI, SILVIA CORBARI, DANIELA NEGRI, Emanuele Bellani CHIARA GHEZZI, GIULIA GHIDOTTI, MARIO GNOCCHI, SILVIA GREGORI, Don GIANPAOLO MACCAGNI, MARIA SILVIA MUSSI, CHIARA SOMENZI, FRANCO VERDI redazione: c/o A.C., Centro Pastoriale Diocesano Via S. Antonio del Fuoco 9/a, Cremona, tel. 0372 23319 - fax 0372 530113 e-mail: segreteria@azionecattolicacremona.it sito web: www.azionecattolicacremona.it impaginazione: Bernocchi snc - Vescovato (Cr) stampa: Fantigrafica - Cremona Iscritto sul registro della stampa del Tribunale di Cremona al n. 274 - 14 aprile 1992 Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 4489 del 23 dicembre 1993 Anno XXX n. 5-6 maggio-giugno 2021 Sped. in abbon. postale 50% - CREMONA 2
Azione Cattolica Italiana: in ascolto di Papa Francesco Discorso del Santo Padre Francesco ai membri del Consiglio nazionale di AC Cari fratelli e sorelle, vostri programmi, pertanto, si propongono di V ritrovare e annunciare nella storia i segni della i saluto con affetto, lieto di incontrarvi nei giorni della vostra diciassettesima bontà del Signore. Vita associativa Assemblea nazionale, e ringrazio il Presidente La pandemia ha mandato all’aria tanti progetti, nazionale e l’Assistente ecclesiastico generale ha chiesto a ciascuno di confrontarsi con per le loro parole di introduzione. Desidero l’imprevisto. Accogliere l’imprevisto, invece che offrirvi qualche spunto per tornare a riflettere sul ignorarlo o respingerlo, significa restare docili compito di una realtà come l’Azione Cattolica allo Spirito e, soprattutto, fedeli alla vita degli Italiana, in modo particolare dentro un tempo uomini e delle donne del nostro tempo. come quello che stiamo vivendo. Seguirò le tre L’evangelista sottolinea che Gesù “confermava la parole azione, cattolica e italiana. Parola con i segni”. Cosa significa? Che ciò che mettiamo in atto ha una precisa origine: l’ascolto 1. AZIONE e l’accoglienza del Vangelo. Ma vuol dire anche Possiamo chiederci cosa significa questa parola che ci dev’essere un legame forte tra ciò che si “azione”, e soprattutto di chi è l’azione. L’ultimo ascolta e ciò che si vive. Vivere la Parola e capitolo del Vangelo di Marco, dopo aver proclamare la Parola [connessa] alla vita. Vi raccontato l’apparizione di Gesù agli Apostoli e invito allora a far sì che la ricerca di una sintesi l’invito che Egli rivolse loro ad andare in tutto il tra Parola e vita, che rende la fede un’esperienza mondo e proclamare il Vangelo ad ogni creatura, incarnata, continui a caratterizzare i percorsi si conclude con questa affermazione: «Il Signore formativi dell’Azione Cattolica. agiva insieme con loro e confermava la Parola E parlando dello Spirito, che è quello che ci con i segni che la accompagnavano» (16,20). Di porta avanti, e parlando del Signore che agiva, chi è dunque l’azione? Il Vangelo ci assicura che che ci accompagna, che è con noi, dobbiamo l’agire appartiene al Signore: è Lui che ne ha essere molto attenti a non cadere nell’illusione l’esclusiva, camminando “in incognito” nella del funzionalismo. I programmi, gli storia che abitiamo. organigrammi servono, ma come punto di Ricordare questo non ci deresponsabilizza, ma ci partenza, come ispirazione; quello che porta riporta alla nostra identità di discepoli missionari. avanti il Regno di Dio è la docilità allo Spirito, è Infatti il racconto di Marco aggiunge subito dopo lo Spirito, la nostra docilità e la presenza del che i discepoli «partirono» prontamente «e Signore. La libertà del Vangelo. È triste vedere predicarono dappertutto». Il Signore agiva e loro quante organizzazioni sono cadute nel tranello partivano. Ricordare che l’azione appartiene al degli organigrammi: tutto perfetto, tutte Signore permette però di non perdere mai di istituzioni perfette, tutti i soldi necessari, tutto vista che è lo Spirito la sorgente della missione: perfetto… Ma dimmi: la fede dov’è? Lo Spirito la sua presenza è causa – e non effetto – della dov’è? “No, lo stiamo cercando insieme, sì, missione. Permette di tenere sempre ben presente secondo l’organigramma che stiamo facendo”. che «la nostra capacità viene da Dio» (2 Cor State attenti ai funzionalismi. State attenti a non 3,5); che la storia è guidata dall’amore del cadere nella schiavitù degli organigrammi, delle Signore e noi ne siamo co-protagonisti. Anche i cose “perfette”… 3
Azione Cattolica Italiana: in ascolto di Papa Francesco Il Vangelo è disordine perché lo Spirito, quando fraterna: tra le persone, tra le generazioni, tra i arriva, fa chiasso al punto che l’azione degli territori. Essere associazione è proprio un modo Apostoli sembra azione di ubriachi; così per esprimere questo desiderio di vivere e di dicevano: “Sono ubriachi!” (cfr At 2,13). La credere insieme. Attraverso il vostro essere docilità allo Spirito è rivoluzionaria, perché è associazione, oggi testimoniate che la distanza rivoluzionario Gesù Cristo, perché è non può mai diventare indifferenza, non può mai rivoluzionaria l’Incarnazione, perché è tradursi in estraneità. C’è la cattiva distanza, rivoluzionaria la Risurrezione. Anche il vostro quella di guardare da un’altra parte, invio dev’essere con questa caratteristica l’indifferenza, la freddezza: io ho il mio, non ho rivoluzionaria. bisogno di…, io vado avanti. Quali caratteristiche deve avere l’azione, l’opera Potete fare molto in questo campo, proprio dell’Azione Cattolica? Direi prima di tutto la perché siete un’associazione di laici. Il pericolo è gratuità. La spinta missionaria non si colloca la clericalizzazione dell’Azione Cattolica, ma di nella logica della conquista ma in quella del questo parleremo un’altra volta, perché sarà dono. La gratuità, frutto maturo del dono di sé, troppo lungo… È una tentazione di tutti i giorni. vi chiede di dedicarvi alle vostre comunità locali, È ancora diffusa la tentazione di pensare che la assumendo la responsabilità dell’annuncio; vi promozione del laicato – davanti a tante Vita associativa domanda di ascoltare i vostri territori, necessità ecclesiali – passi per un maggiore sentendone i bisogni, intrecciando relazioni coinvolgimento dei laici nelle “cose dei preti”, fraterne. La storia della vostra Associazione è nella clericalizzazione. Con il rischio che si fatta di tanti “santi della porta accanto” – tanti! finisca per clericalizzare i laici. Ma voi, per – ed è una storia che deve continuare: la santità è essere valorizzati, non avete bisogno di diventare eredità da custodire e vocazione da accogliere. qualcosa di diverso da quello che siete per il Una seconda caratteristica del vostro agire che Battesimo. La vostra laicità è ricchezza per la vorrei sottolineare è quella dell’umiltà, della cattolicità della Chiesa, che vuole essere lievito, mitezza. La Chiesa è grata all’Associazione a cui “sale della terra e luce del mondo”. appartenete, perché la vostra presenza spesso In particolare, voi laici di Azione Cattolica potete non fa rumore – lasciate che il rumore lo faccia aiutare la Chiesa tutta e la società a ripensare lo Spirito, voi non fate rumore –, ma è una insieme quale tipo di umanità vogliamo essere, presenza fedele, generosa, responsabile. Umiltà e quale terra vogliamo abitare, quale mondo mitezza sono le chiavi per vivere il servizio, non vogliamo costruire. Anche voi siete chiamati a per occupare spazi ma per avviare processi. Sono portare un contributo originale alla realizzazione contento perché in questi anni avete preso sul di una nuova “ecologia integrale”: con le vostre serio la strada indicata da Evangelii gaudium. competenze, la vostra passione, la vostra Continuate lungo questa strada: c’è tanto responsabilità. cammino da fare! Questo, per quanto riguarda La grande sofferenza umana e sociale generata l’azione. dalla pandemia rischia di diventare catastrofe educativa ed emergenza economica. Coltiviamo 2. CATTOLICA un atteggiamento sapiente, come ha fatto Gesù, il La parola “cattolica”, che qualifica la vostra quale «imparò l’obbedienza dalle cose che patì» identità, dice che la missione della Chiesa non ha (Eb 5,8). Dobbiamo chiederci anche noi: cosa confini. Gesù ha chiamato i discepoli a possiamo imparare da questo tempo e da questa un’esperienza di forte condivisione di vita con sofferenza? “Imparò l’obbedienza”, dice la Lui, ma li ha raggiunti là dove vivevano e Lettera agli Ebrei, ovvero imparò una forma alta lavoravano. E li ha chiamati così com’erano. ed esigente di ascolto, capace di permeare Anche a voi è chiesto di prendere sempre più l’azione. Metterci in ascolto di questo tempo è coscienza che essere “con tutti e per tutti” (cfr un esercizio di fedeltà al quale non possiamo Evangelii gaudium, 273) non significa “diluire” sottrarci. Vi affido soprattutto chi è stato più la missione, “annacquarla”, ma tenerla ben legata colpito dalla pandemia e chi rischia di pagarne il alla vita concreta, alla gente con cui vivete. La prezzo più alto: i piccoli, i giovani, gli anziani, parola “cattolica” si può dunque tradurre con quanti hanno sperimentato la fragilità e la l’espressione “farsi prossimo”, perché è solitudine. universale, “farsi prossimo”, ma di tutti. Il tempo E non dimentichiamo che la vostra esperienza della pandemia, che ha chiesto e tuttora domanda associativa è “cattolica” perché coinvolge di accettare forme di distanziamento, ha reso ragazzi, giovani, adulti, anziani, studenti, ancora più evidente il valore della vicinanza lavoratori: un’esperienza di popolo. La cattolicità 4
Azione Cattolica Italiana: in ascolto di Papa Francesco è proprio l’esperienza del santo popolo fedele di diventino sinodalità è la presenza dello Spirito: la Dio: non perdete mai il carattere popolare! In preghiera, il silenzio, il discernimento di tutto questo senso, di essere popolo di Dio. quello che noi condividiamo. Non può esistere sinodalità senza lo Spirito, e non esiste lo Spirito 3. ITALIANA senza la preghiera. Questo è molto importante. Il terzo termine è “italiana”. La vostra La Chiesa del dialogo è una Chiesa sinodale, che Associazione è sempre stata inserita nella storia si pone insieme in ascolto dello Spirito e di italiana e aiuta la Chiesa in Italia ad essere quella voce di Dio che ci raggiunge attraverso il generatrice di speranza per tutto il vostro Paese. grido dei poveri e della terra. In genere, anche i Voi potete aiutare la comunità ecclesiale ad peccatori sono i poveri della terra. In effetti, essere fermento di dialogo nella società, nello quello sinodale non è tanto un piano da stile che ho indicato al Convegno di Firenze. E programmare e da realizzare, una decisione la Chiesa italiana riprenderà, in questa pastorale da prendere, ma anzitutto uno stile da Assemblea [dei Vescovi] di maggio, il Convegno incarnare. di Firenze, per toglierlo dalla tentazione di In questo senso la vostra Associazione costituisce archiviarlo, e lo farà alla luce del cammino una “palestra” di sinodalità, e questa vostra sinodale che incomincerà la Chiesa italiana, che attitudine è stata e potrà continuare ad essere Vita associativa non sappiamo come finirà e non sappiamo le un’importante risorsa per la Chiesa italiana, che cose che verranno fuori. Il cammino sinodale, si sta interrogando su come maturare questo stile che incomincerà da ogni comunità cristiana, dal in tutti i suoi livelli. Dialogo, discussione, basso, fino all’alto. E la luce, dall’alto al basso, ricerche, ma con lo Spirito Santo. sarà il Convegno di Firenze. Il vostro contributo più prezioso potrà giungere, Una Chiesa del dialogo è una Chiesa sinodale, ancora una volta, dalla vostra laicità, che è un che si pone insieme in ascolto dello Spirito e di antidoto all’autoreferenzialità. È curioso: quando quella voce di Dio che ci raggiunge attraverso il non si vive la laicità vera nella Chiesa, si cade grido dei poveri e della terra. In effetti, quello nell’autoreferenzialità. Fare sinodo non è sinodale non è tanto un piano da programmare e guardarsi allo specchio, neppure guardare la da realizzare, ma anzitutto uno stile da incarnare. diocesi o la Conferenza episcopale, no, non è E dobbiamo essere precisi, quando parliamo di questo. È camminare insieme dietro al Signore e sinodalità, di cammino sinodale, di esperienza verso la gente, sotto la guida dello Spirito Santo. sinodale. Non è un parlamento, la sinodalità non Laicità è anche un antidoto all’astrattezza: un è fare il parlamento. La sinodalità non è la sola percorso sinodale deve condurre a fare delle discussione dei problemi, di diverse cose che ci scelte. E queste scelte, per essere praticabili, sono nella società... È oltre. La sinodalità non è devono partire dalla realtà, non dalle tre o quattro cercare una maggioranza, un accordo sopra idee che sono alla moda o che sono uscite nella soluzioni pastorali che dobbiamo fare. Solo discussione. questo non è sinodalità; questo è un bel Non per lasciarla così com’è, la realtà, no, “parlamento cattolico”, va bene, ma non è evidentemente, ma per provare a incidere in essa, sinodalità. per farla crescere nella linea dello Spirito Santo, Perché manca lo Spirito. Quello che fa che la per trasformarla secondo il progetto del Regno di discussione, il “parlamento”, la ricerca delle cose Dio. Fratelli e sorelle, auguro buon lavoro alla vostra Assemblea. Possa contribuire a far maturare la consapevolezza che, nella Chiesa, la voce dei laici non dev’essere ascoltata “per concessione”, no. A volte la voce dei preti, o dei vescovi, dev’essere ascoltata, e in alcuni momenti “per concessione”; sempre dev’essere “per diritto”. Ma anche quella dei laici “per diritto”, non “per concessione”. Ambedue. Dev’essere ascoltata per convinzione, per diritto, perché tutto il popolo di Dio è “infallibile in credendo”. E benedico di cuore voi e tutte le vostre associazioni territoriali. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me, perché questo lavoro non è per niente facile! Grazie 5
Rosario Livatino: il profilo alto di un magistrato “sub tutela Dei” Proclamato beato, la sua L a mattina del 21 settembre 1990, sulla strada tra la casa e il lavoro, Rosario Livatino era ucciso da quattro sicari assoldati da testimonianza di un’organizzazione mafiosa. Si trovava a bordo di vita continua a una vecchia utilitaria quando, speronato dall’auto farci pensare e a dei suoi assassini, tentava disperatamente una parlarci fuga in mezzo ai campi, ma dopo poche decine di metri era raggiunto e ammazzato a colpi di pistola, l’ultimo dei quali esploso in pieno volto. Era senza scorta perché non l’aveva mai voluta e non l’aveva mai voluta perché non voleva coinvolgere altre persone e altre famiglie nel suo Iddio mi accompagni e mi aiuti a rispettare il destino personale. L’unica “scorta” di cui si era giuramento e a comportarmi nel modo che dotato era la sigla “STD” (sub tutela Dei) che l’educazione, che i miei genitori mi hanno apponeva su tutte le sue agende. Fino a quel impartito, esige”. momento era stato uno sconosciuto magistrato In uno dei suoi rarissimi interventi pubblici (due siciliano, in servizio da un anno presso la sezione in tutto) aveva avuto modo di affermare: “[fede e penale del Tribunale di Agrigento dopo aver diritto sono due realtà] continuamente svolto per un decennio le funzioni di sostituto interdipendenti fra di loro, sono continuamente procuratore della Repubblica ed essersi occupato in reciproco contatto, quotidianamente sottoposte di indagini di mafia e di criminalità comune. Era ad un confronto a volte armonioso, a volte nato trentasette anni prima a Canicattì e lì viveva lacerante, sempre indispensabile […] Cristo non da sempre con i genitori, padre pensionato e ha mai detto che soprattutto bisogna essere madre casalinga. Andava a messa con loro tutte giusti, anche se in molteplici occasioni ha le domeniche. Era stato impegnato nell’Azione esaltato la virtù della giustizia. Egli ha, invece, Cattolica. Si era dato da fare perché nell’aula di elevato il comandamento della carità a norma udienza ci fosse il crocifisso. Ogni mattina, obbligatoria di condotta perché è proprio questo prima di entrare in Tribunale ad Agrigento, salto di qualità che connota il cristiano […] Il andava a pregare con grande discrezione nella compito del magistrato è quello di decidere. vicina chiesa di San Giuseppe, tanto che il Orbene, decidere è scegliere e, a volte, tra parroco ignorava chi fosse “quel giovane numerose cose, strade o soluzioni. E scegliere è profondamente raccolto” che vedeva da tempo. una delle cose più difficili che l’uomo sia Nel 1988 aveva frequentato in modo anonimo la chiamato a fare. […] Ed è proprio in questo catechesi parrocchiale per ricevere la cresima scegliere per decidere, decidere per ordinare, che che non aveva avuto da ragazzo. Era stato suo il magistrato credente può trovare un rapporto desiderio formare una famiglia e aveva anche con Dio. Un rapporto diretto, perché il rendere avuto un fidanzamento ufficiale che poi era giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è andato male, forse anche per la consapevolezza dedizione di sé a Dio. Un rapporto indiretto per dei rischi e dei sacrifici che avrebbe dovuto il tramite dell’amore verso la persona giudicata. chiedere alle persone a lui legate. Ben pochi Il magistrato non credente sostituirà il sapevano che fosse un giudice in una posizione riferimento al trascendente con quello al corpo esposta. Neppure i suoi genitori. Nessuno lo sociale, con un diverso senso, ma con un uguale Mondo aveva mai intervistato, ma probabilmente non impegno spirituale. Entrambi, però, credente e avrebbe mai rilasciato un’intervista. Quasi non credente, devono, nel momento del decidere, nessuno sapeva della sua profonda fede cristiana, dimettere ogni vanità e soprattutto ogni superbia; non una fede tranquilla e scontata. In alcune sue devono avvertire tutto il peso del potere affidato agende, tra l’84 e l’86, si legge “Vedo nero nel alle loro mani, peso tanto più grande perché il mio futuro, che Dio mi perdoni”; “Qualcosa si è potere è esercitato in libertà e autonomia. E tale spezzato. Dio avrà pietà di me e la via compito sarà tanto più lieve quanto più il mostrerà?”; “Oggi, dopo due anni, mi sono magistrato avvertirà con umiltà le proprie comunicato. Che il Signore mi protegga ed eviti debolezze, quanto più si ripresenterà ogni volta che qualcosa di male venga da me ai miei alla società […] disposto e proteso a genitori”. Era in magistratura da dodici anni, non comprendere l’uomo che ha di fronte e a proprio un “giudice ragazzino” come qualcuno giudicarlo senza atteggiamento da superuomo, aveva detto. Sotto la data del 18 luglio 1978 si ma anzi con costruttiva contrizione”. legge sulla sua agenda: “Oggi ho prestato Nell’altro intervento aveva dichiarato: “il giuramento: da oggi sono in magistratura. Che giudice, oltre che essere, deve anche apparire 6
Rosario Livatino: il profilo alto di un magistrato “sub tutela Dei” indipendente, per significare che accanto ad un problema di sostanza, certo preminente, ve n’è un altro, ineliminabile, di forma. L’indipendenza del giudice, infatti, non è solo nella propria coscienza, nella incessante libertà morale, nella fedeltà ai principi, nella sua capacità di sacrifizio, nella sua conoscenza tecnica, nella sua esperienza, nella chiarezza e linearità delle sue decisioni, ma anche nella sua moralità, nella trasparenza della sua condotta anche fuori delle mura del suo ufficio, nella normalità delle sue relazioni e delle sue manifestazioni nella vita sociale, nella scelta delle sue amicizie, nella sua indisponibilità ad iniziative e affari, tuttoché professione vissuta nel modo più normale e consentiti ma rischiosi, nella rinunzia ad ogni anonimo come servizio alla collettività e alla desiderio di incarichi e prebende […]; legge, un servizio che gli è costato la vita per l’indipendenza del giudice è infine nella sua aver partecipato a indagini e processi, ma credibilità, che riesce a conquistare nel travaglio soprattutto per aver intensivamente confiscato delle sue decisioni […] Inevitabilmente pertanto beni alla mafia. Come è stato detto, “la è da rigettare l’affermazione secondo la quale, straordinarietà dell’ordinaria vita di Livatino, è la una volta adempiuti con coscienza e scrupolo i sua capacità di coniugare il rigore propri doveri professionali […], il giudice della nell’applicazione della norma, senza sconti propria vita privata possa fare, al pari di ogni neanche per il mafioso che era vicino di casa, altro cittadino, quello che vuole. […] è con non solo l’umanità, ma il rispetto rigoroso importante che egli offra di se stesso l’immagine della tutele difensive, anche per il criminale non di una persona austera o severa o compresa peggiore”. E’ noto l’episodio in cui in piena del suo ruolo e della sua autorità o di estate, pur non competendogli, portò di persona irraggiungibile rigore morale, ma di una persona un ordine di scarcerazione da Canicattì al carcere seria, sì, di persona equilibrata, sì, di persona di Agrigento, tra lo stupore della polizia responsabile pure; potrebbe aggiungersi, di penitenziaria, perché un detenuto non restasse in persona comprensiva e umana, capace di cella un’ora di più del dovuto. Come è noto che condannare, ma anche di capire. Solo se il anche di fronte ai cadaveri degli ammazzati in giudice realizza in sé stesso queste condizioni, la guerre di mafia si raccogliesse in preghiera per società può accettare che egli abbia sugli altri un qualche istante prima di procedere ai suoi potere così grande come quello che ha. Chi accertamenti. E’ un fatto, poi, che uno dei suoi domanda giustizia deve poter credere che le sue assassini, dopo aver saputo la storia della sua ragioni saranno ascoltate con attenzione e serietà; vittima, si sia convertito. Dai suoi persecutori, che il giudice potrà ricevere e assumere come se che lo definivano con spregio “santocchio” e che fossero sue e difendere davanti a chiunque. Solo inizialmente avevano pensato di ucciderlo se offre questo tipo di disponibilità personale, il all’uscita di chiesa, era ritenuto inavvicinabile e cittadino potrà vincere la naturale avversione a incorruttibile proprio a motivo del suo essere dover raccontare le cose proprie ad uno cattolico praticante; bisognava quindi schiacciare Mondo sconosciuto; potrà cioè fidarsi del giudice e della un uomo che incarnava nella sua professione il giustizia dello Stato, accettando anche il rischio suo ideale di fede e di giustizia. di una risposta sfavorevole. Un giudice siffatto è “Sono martiri della giustizia e indirettamente quello voluto dalla umanità di sempre […].”. della fede” ha detto Giovanni Paolo II riferendosi In occasione del funerale di un collega, Livatino a lui. E la Chiesa lo ha proclamato beato perché ebbe ad aggiungere: “I magistrati possono ucciso “in odio alla fede”, beato, come promette dividersi in due categorie: quelli che dicono: ‘la il Vangelo, perché perseguitato per la giustizia, legge non dice che io non posso farlo e allora lo perché di chi è come lui è il regno dei cieli. faccio’ e quelli che invece dicono: ‘la legge non Le sue poche, ma preziose, parole e soprattutto la dice che io lo posso fare e quindi non lo faccio’. testimonianza della sua vita non muoiono e Tra queste due categorie c’è la differenza che continuano a farci pensare e a parlarci. corre tra l’essere semplicemente operatori del A parlarci – in un tempo spesso segnato da diritto e l’essere operatori della giustizia”. apparenza, tracotanza e indifferenza – della Questo diceva Rosario Livatino, ma soprattutto necessità e della bellezza di una santità, cioè di questo testimoniava nella sua professione, una un’appartenenza a Dio, che può essere vissuta in 7
Rosario Livatino: il profilo alto di un magistrato “sub tutela Dei” una vita ordinaria e semplice, nel lavoro, nella di protagonismo e di carrierismo, mediaticamente famiglia, nella ricerca del bene e del giusto, nella non esposti, laboriosi, uomini incapaci di fedeltà al valore della persona, nella solidarietà, calpestare la coscienza: un profilo alto della nel servizio quotidiano agli altri, un servizio che figura del magistrato che qualsivoglia riforma chiede la vita, ma che normalmente nessuno della giustizia può solo marginalmente garantire vede. e che unicamente una consapevolezza personale A parlarci – in un tempo segnato da istanze di della importanza e della delicatezza della riforma della giustizia, da faticosi rapporti fra i funzione del decidere per gli altri può contribuire poteri dello Stato e dalla ricerca di una identità a formare. per la magistratura – della necessità e possibilità Rosario Livatino è stato il piccolo grande giudice di esercitare la giurisdizione essendo (ed anche che, con la sua morte, ha dato a Dio quel che è di apparendo) indipendenti e autonomi, fedeli alla Dio e a Cesare quel che è di Cesare. legge e non legislatori, equilibrati e prudenti, tecnicamente ferrati, ma umili e comprensivi, Federico Allegri moralmente integri e trasparenti, liberi da ansie magistrato Riconoscere nell’altro una ricchezza Tra i profughi in Niger, la salvezza è un corridoio umanitario verso l’Italia G li occhi del Sultano di Agadez dicono tutto. Prima ancora delle parole, ben scandite da sotto il turbante nel nostro incontro: «Bisogna Forti con l’aggiunta di Alganesh Fessaha – attivista eritrea da 35 anni in Italia, presidente di Gandhy Charity e faro nella lotta al traffico di restare uniti anche nelle difficoltà. Ognuno deve esseri umani – devono scegliere, con un enorme capire quello che succede all’altro, la persona equilibrio mentale a cavallo tra professionalità ed rifugiata ha diritto quanto noi a una vita degna». empatia, chi sarà idoneo a partire. Entrare con Oumarou Ibrahim è il 53esimo discendente del loro nelle stanze e osservare sguardi, gesti e toni Sultanato tuareg del Air ed è venerato dagli di voce è roba da stomaci forti. abitanti della Regione di Agadez e di buona parte «Un fiume in piena di terribili abusi, paure e del resto del Niger come artigiano di pace. privazioni ma anche speranze di lasciarsi tutto È grazie a lui che nel Paese più povero al mondo l’orrore alle spalle» commenta Forlino in una – un nigerino su due è indigente, l’analfabetismo pausa. Per lei e i colleghi questa missione è è all’80 per cento – non c’è spazio per la ancora più difficile delle precedenti: fare i discriminazione verso gli stranieri in fuga da colloqui con le mascherine e il distanziamento guerre, terrorismo e violenze endemiche. impedisce quel linguaggio non verbale così Ma è soprattutto grazie ai corridoi umanitari di importante, fatto di strette di mano, di sorrisi nei Cei, grazie a Caritas Italiana, in collaborazione momenti di distensione, di abbracci consolatori Mondo con Unhcr, Alto Commissariato Onu per i rifugiati, che nelle prossime settimane, in accordo col governo italiano, una cinquantina di loro potranno salire su un volo per l’Italia. Uomini, donne e bambini vulnerabili che troveranno ospitalità in famiglie volontarie appartenenti alle 70 diocesi coinvolte nel programma. A due settimane dal ballottaggio delle presidenziali, in Niger sono giorni frenetici. Tra la capitale Niamey e la città Unesco alle porte del Sahara, da anni crocevia di migrazioni verso Nord ma anche di ritorni forzati dalle vicine Algeria e Libia, l’equipe di Caritas è in missione per ascoltare i racconti dei rifugiati. Luciana Forlino, Daniele Albanese e Oliviero 8
Riconoscere nell’altro una ricchezza reinsediamenti, hanno bloccato tutti i trasferimenti in atto, anche quelli con i documenti pronti. L’azione italiana, che ha l’avallo dei ministeri di Interno ed Esteri, dimostra invece che questi viaggi umanitari si possono continuare a fare in tutta sicurezza. Quando arriviamo sotto la sede di Niamey dell’Alto Ibrahim e Daniele Biella commissariato Onu, circa 150 persone, in nei momenti bui dell’intervista. prevalenza eritree e somale, stanno manifestando Momenti che sono inevitabilmente ricorrenti: la proprio contro il blocco tedesco. donna che in Congo ha dovuto camminare sopra Alessandra Morelli, capo dell’Unhcr in Niger, i cadaveri per scappare dal villaggio dato alle concorda seduta stante con Fessaha la necessità fiamme e poi vivere di stenti in Mali prima di di una mediazione con i rifugiati: è un momento trovare il passaggio per il Niger; il ragazzo delicato di dialogo che si risolve con un forte torturato dai trafficanti in Libia cui hanno poi allentamento della tensione. «Con le frontiere massacrato davanti agli occhi l’amico di chiuse i corridoi sono oggi indispensabili e non prigionia, minacciandolo di fargli fare la stessa hanno solo una vocazione umanitaria: esortano i fine se non avesse pagato; la madre sudanese che governi europei a tutelare i profughi che si per salvarsi la vita non ha potuto nemmeno trovano in luoghi in cui non possono avere un raccogliere e dare degna sepoltura al corpo del futuro», rileva Forti che di Caritas Italiana è figlio raggiunto da una raffica di kalashnikov. Tre anche responsabile politiche migratorie. delle tante, troppe storie di malvagità umana a Profughi che, una volta inseriti in un contesto in cui i corridoi cercano di ridare un necessario cui tornano ad avere dignità e possibilità, sono lieto fine. un valore aggiunto per la società. Come sanno Sono 1.050, dal 2017 a oggi, le persone portate bene le famiglie, e con loro le diocesi, che hanno in Italia dall’organismo della Cei con il aperto loro la propria porta di casa a questa meccanismo dei canali umanitari da Paesi terzi esperienza. E come riconosce lo stesso relativamente sicuri come Etiopia, Giordania, ambasciatore italiano in Niger, Marco Prencipe: Turchia e, appunto, Niger. Che, seppur «I corridoi umanitari permettono di superare le attraversato da contrabbandi di ogni sorta, è Mondo proprie paure. E riconoscere nell’altro una l’unico Stato del Sahel capace di offrire ricchezza anziché una minaccia». protezione anche alle centinaia di migliaia di Daniele Biella persone in fuga dalle azioni terroristiche negli Stati confinanti. In tempi di pandemia – qui l’impatto è minimo, con poche vittime, reparti ospedalieri tutt’altro che saturi e una carica virale molto bassa – il ponte umanitario italiano è ancora più virtuoso: è, infatti, l’unico attualmente aperto. Perchè Francia, Germania e Inghilterra, le altre nazioni partner dell’Unhcr nei 9
Per una civiltà inclusiva e solidale Servizio Sanitario Nazionale: che L’ anno 1978 è stato l’anno di fondazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con la promulgazione della legge 833, una di che poi ha cominciato ad avere difficoltà con l’avvento del neoliberismo. Sull’altro lato dell’oceano, gli Stati Uniti cosa ci ha quelle leggi che segnano il livello di civiltà di hanno sempre considerato la salute un’area di insegnato il una Nazione. Tale legge si basava su tre “business” sulla quale lucrare e, fino alla Covid 19 principi fondamentali, già tracciati (ma mai meritevole ma parziale riforma di Obama che attuati) dall’articolo 32 della nostra Carta ha solo lievemente migliorato la situazione Costituzionale: delle classi povere, vigeva (e vige) un sistema 1. L’uguaglianza dei cittadini di fronte alla esclusivamente assicurativo con gravi malattia disparità. La medicina “made in USA” è 2. La gratuità delle cure per qualunque altamente tecnologica ed estremamente patologia costosa, ma la maggior parte delle risorse 3. La riaffermazione della Salute come bene vengono impiegate per curare una fascia comune limitata e minoritaria di persone, e la Il SSN era ed è sostenuto dalla fiscalità medicina preventiva è di fatto inesistente. generale e non dai contributi pagati da singoli Il SSN italiano, così come concepito o da categorie. all’inizio, ha incontrato le tre seguenti Prima di quella data l’assistenza veniva difficoltà “strutturali”: erogata in base alla categoria lavorativa delle • La totale gratuità ha portato già nei primi varie persone: c’era l’INAM (Istituto tempi ad un eccesso di richiesta di prestazioni Nazionale Assistenza Malattia) per una e quindi ad uno squilibrio economico, cui si è grande maggioranza di dipendenti pubblici e messo rimedio con l’introduzione dei ticket, privati, casalinghe etc. e poi vi erano varie del sistema delle esenzioni per reddito e mutue per categorie più “privilegiate” che patologia, e con la cosiddetta con contribuzioni maggiori, legate al loro “aziendalizzazione” delle strutture sanitarie maggiore reddito medio, avevano un’ (ospedali in primis) per mettere sotto assistenza migliore e più completa (dalla controllo la spesa; mutua artigiani, a quella professionisti, a • La gestione pubblica non è sempre stata quella dirigenti, tanto per fare alcuni esempi). all’altezza della situazione e la corruzione è Era di fatto un modello come quelli esistenti penetrata in modo direi sistemico nella in molti paesi del mondo, basato di fatto su gestione della Sanità; Interventi principi assicurativi e di mercato: più paghi • La regionalizzazione del SSN ha portato a più sei protetto. diversità di efficienza, con un divario nord/ Prima dell’Italia altri Stati europei si erano sud, mai superato in tema di infrastrutture ed mossi nella direzione di un servizio sanitario efficienza gestionale, fino ad arrivare a veri pubblico, in particolare la Gran Bretagna fin “modelli sanitari” differenziati per regione, di dagli anni ’60, impostando per prima il cui la Lombardia è stata (tristemente) modello assistenziale (o di welfare, come si protagonista. usa dire adesso) delle socialdemocrazie Nell’ultimo decennio pre-pandemia, dominato europee, che ha determinato un grande anche a livello europeo da politiche di miglioramento dei livelli di salute in tutti gli austerity, abbiamo assistito da parte di tutti i strati sociali (da dati ufficiali della governi succedutisi (di destra e di sinistra) a Organizzazione Mondiale della Sanità), ma continui tagli alla sanità più o meno evidenti o dichiarati, con tagli degli organici o blocco dei turnover, ridotto acquisto di attrezzature, ma soprattutto tagli ai settori della medicina territoriale e dei dipartimenti di prevenzione. Il primo e unico governo che ha invertito tale rotta è stato il secondo governo Conte con il Ministro Speranza alla Salute. Questo è successo in modo diffuso in tutto il territorio nazionale, ma soprattutto in Lombardia dove il cosiddetto “modello formigoniano” aveva puntato sulla eccellenza di poche strutture ospedaliere 10
Per una civiltà inclusiva e solidale prevalentemente private, depotenziando la creando maggiori collegamenti all’interno di rete diffusa dei piccoli e medi ospedali e una vera rete ospedaliera, e tra ospedali e demolendo la medicina territoriale, con territorio. Il territorio deve essere organizzato allocazione di risorse fortemente squilibrata a con una medicina di base fondata su gruppi favore del privato. di lavoro di medici e altri operatori che In Lombardia si era instaurato nella Sanità un garantiscano assistenza sulle 24 ore e con sistema di “quasi mercato” dove gli erogatori strutture intermedie che offrano servizi di prestazioni potevano essere pubblici o diagnostici fondamentali per evitare privati, purché accreditati dalla Regione. Si è l’eccessivo ricorso ai Pronto Soccorsi. verificato quindi che il privato si sia inserito I cosiddetti modelli regionali vanno ricondotti nelle aree più remunerative del Servizio Sanitario, avendo di fatto la possibilità di ad un unico modello nazionale (che può scegliere in quali settori operare, seguendo le efficacemente essere tratto dalle migliori tendenze o anche le “mode” che pure esistono pratiche già esistenti nelle Regioni meglio in sanità (clamoroso è stato il caso delle organizzate). Le Regioni devono essere cardiochirurgie o della protesica), lasciando responsabili della sua applicazione e sulle spalle del pubblico tutto il carico dei declinazione sul territorio, ma un riequilibrio Pronto Soccorsi, delle Terapie Intensive, delle tra centro e periferia deve essere attuato se il Dialisi e delle specialità di base non premiate Servizio Sanitario vuole essere veramente dai sistemi di remunerazione in base ai DRG Nazionale. (guarda caso di derivazione dal sistema La salute non è una merce e non può essere assicurativo americano). trattata come un oggetto di mercato e In tutto questo molte persone si sono adattate sottoposta alle sue regole (che spesso sono alla situazione di un sistema pubblico poco non regole). Tuttavia siamo in un mondo efficiente (in particolare per quanto riguarda libero e non possiamo impedire che il privato le prestazioni ambulatoriali e i piccoli si occupi di salute. interventi, con liste d’attesa spesso Il discorso sarebbe lungo e articolato, ma per inaccettabili) rivolgendosi sempre più al mercato privato o ricorrendo a formule ragioni di sintesi posso cercare di riassumere assicurative integrative o sostitutive del SSN, così il mio pensiero: il privato realmente “non profit” può collaborare con il SSN con Interventi tra l’altro deducibili fiscalmente e quindi incentivanti. In questo modo si è creato nei un sistema di convenzioni e di controlli, direi fatti un doppio binario, ripristinando di diritti e di doveri, meglio regolamentato di strutturalmente le disuguaglianze che a parole quello attuale, per evitare rendite di posizione tutti vogliono combattere. a volte fin troppo evidenti. Il privato profit Il Covid 19 ha brutalmente messo davanti deve essere totalmente fuori dal sistema agli occhi di tutti (anche a quelli di idee più pubblico e non fiscalmente incentivato con le conservative che in passato avevano sempre deducibilità fiscali di costi assicurativi. plaudito ai tagli al SSN) non solo Dobbiamo tornare tutti quanti a credere nel l’importanza, ma l’indispensabilità di un Servizio Sanitario Nazionale, come un sistema di salute pubblico, che di fronte alla pilastro della nostra civiltà inclusiva e pandemia, ma anche ad altre emergenze solidale. Senza un sistema pubblico forte non sanitarie, sappia reagire in modo efficiente ed vi può essere una efficace prevenzione non unitario. Quale sistema assicurativo avrebbe solo delle malattie, ma degli infortuni, dei potuto ad esempio mettere in campo una servizi di igiene pubblica e alimentare, del campagna vaccinale come quella in atto? Persino negli USA la campagna vaccinale è benessere mentale, ma anche del benessere sostenuta con soldi pubblici, per poter essere sociale. L’integrazione dei servizi sanitari e efficace e gratuita per tutti. sociali è oggi più che mai necessaria per la Questo direi è il massimo insegnamento di costruzione di un vero benessere individuale questa pandemia. Torna l’insegnamento di e collettivo. Non vi è sistema di mercato che Papa Francesco: nessuno si salva da solo! possa generare tutto questo. Dal punto di vista più operativo il Covid ci ha Non aspettiamo un’altra pandemia per capirlo insegnato che dobbiamo operare rapidamente fino in fondo: una deve bastare! un riequilibrio tra ospedale e territorio, Paolo Bodini 11
Diritto alla salute e accesso ai vaccini Le ragioni della Campagna europea “Right to Cure- No profit on pandemic”. Sospendere i brevetti, condividere i vaccini: non solo una scelta etica. N el summit dell’8-9 giugno 2021 si torna a discutere in sede WTO-Organizzazione Mondiale del Commercio- una questione di vitale (proprio “alla lettera”!) importanza: la richiesta avanzata già il 2 ottobre 2020 da India e Sudafrica, sostenuti da 100 Stati tra cui il Vaticano, di sospendere almeno temporaneamente copyright e brevetti sui vaccini anti-Covid attualmente in circolazione. presidente di Medici Senza Fontiere- alcuni A questa richiesta, USA, Commissione governi continuano ad ignorare che la Europea, Canada, Australia, Giappone e sospensione dei monopoli possa contribuire a Brasile si sono opposti, nonostante lo stesso un più ampio accesso a cure, vaccini e test Trattato di Marrakech con cui è stata istituita diagnostici”. Nel frattempo, di fronte al la WTO consenta deroghe all’accordo Trips persistere di un “nazionalismo vaccinale”(New sulla proprietà intellettuale “in circostanze di York Times luglio 2020) assistiamo allo particolare gravità”: difficile non considerare sviluppo di un mercato parallelo, denunciato particolarmente grave l’attuale situazione di dallo stesso Financial Times, per cui si offrono pandemia, con oltre 3 milioni di vittime a ricchi e potenti i cosiddetti “viaggi del ufficialmente dichiarate. turismo vaccinale”, con voli charter verso gli Altrettanto difficile ignorare il fatto che l’ Stati- come Dubai o la Florida- che non “affare vaccini” da 40 miliardi per il solo 2021 richiedono prove di residenza per l’accesso a dà alle multinazionali del Big Pharma un dosi di vaccino offerte a 2000$ l’una. In modo potere contrattuale enorme: anche se i fondi ancor più vistoso la pandemia ha accentuato le per la ricerca e produzione dei vaccini, ad oggi diseguaglianze e i più oppressi del Pianeta 88 miliardi di dollari a livello mondiale, sono sono doppiamente vittime del virus perchè pubblici, cioè forniti dagli Stati, restano le pure esclusi dall’accesso ai vaccini. Interventi aziende farmaceutiche a decidere a chi, quando Quattro mesi dopo l’inizio della campagna e a quale prezzo consentirne l’acquisto. E gli vaccinale, in America del Nord e in Europa il accordi sottoscritti con le case farmaceutiche vaccino aveva raggiunto il 27,5 e il 20,2 % sono di fatto secretati: “questi contratti della popolazione, in Africa appena l’1,78%, in -scriveva il commissario Arcuri il 25 febbraio America Latina il 6% e in 55 Paesi a basso scorso-, sono tutelati... e tale tutela si giustifica reddito non era arrivata neppure una fiala. per la natura altamente competitiva di questo Degli 8,6 miliardi di ordinazioni già mercato globale”. Più chiaro di così: la confermate alle case farmaceutiche produttrici, supremazia è del mercato, certo non degli sei miliardi sono destinati a nazioni a medio e interessi collettivi. alto reddito, dove risiede peraltro il 20% della La limitata produzione di vaccini ha dunque la popolazione. sua origine nel sistema di monopoli con cui E poco può fare il complesso meccanismo di operano le case farmaceutiche che, con brevetti distribuzione gratuita di vaccini per i Paesi esclusivi, non condividono tecnologia e know- poveri noto come COVAX, promosso da OMS how, mentre hanno distribuito ai loro azionisti e dai filantropi di GAVI Aliance, come Bill 6 miliardi di dollari con i quali, -sostiene Gates: “la via della filantropia internazionale Oxfam-, si potevano vaccinare 1,3 miliardi di non basta e raccoglie risorse insufficienti”, persone. “Dopo più di un anno di pandemia e come ha affermato l’economista L.Becchetti milioni di morti -fa notare Claudia Lodesani, (Avvenire 30/4) e come possiamo leggere sulle 12
Diritto alla salute e accesso ai vaccini (ICE) al Parlamento europeo perchè sia ridiscusso il problema di un accesso equo e globale ai vaccini. Già 175 Premi Nobel, tra cui J.Stiglitz e M.Yunus, ed ex capi di Governo (v. Club di Madrid per la democrazia) hanno sottoscritto un appello a Biden perchè sia rivista la posizione degli USA e recenti dichiarazioni di alcuni membri del G20 sembrerebbero aprire a possibili revisioni dell’iniziale rifiuto alla sospensione dei brevetti. Netta e più volte ribadita la posizione di papa Francesco al riguardo: “Non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità.” (Natale 2020). E ancora , in occasione della Interventi Pasqua, “È scandaloso che non cessino i riviste missionarie, mentre si stima, ad conflitti armati e si rafforzino gli arsenali esempio, che entro fine luglio gli USA avranno militari, mentre la pandemia è ancora in pieno un surplus di 300 milioni dosi. corso e si devono condividere i vaccini.” E di Come sempre, mentre ci ripetiamo che siamo nuovo nell’appello a Banca Mondiale e Fondo tutti sulla stessa barca, “c’è chi, nello stesso Monetario Internazionale: “Abbiamo bisogno mare della pandemia, viaggia in prima classe e di una solidarietà vaccinale giustamente chi nella stiva”, come fa notare il gesuita e finanziata, perché non possiamo permettere che medico Padre Ripamonti, presidente del a prevalere sia la legge del mercato”. Del resto Centro “Astalli (Servizio dei Gesuiti per i con evidente chiarezza il Papa ha scritto nella rifugiati)” di Roma. “Fratelli Tutti” al n. 123 “Sempre insieme al È proprio per fare pressione sui Governi dei diritto di proprietà privata, c’è il prioritario e singoli Stati e sul Parlamento Europeo che la precedente diritto alla subordinazione di ogni società civile europea si è mobilitata dando proprietà privata alla destinazione universale vita alla campagna “Diritto alla cura” per dei beni della terra, e pertanto il diritto di tutti promuovere una raccolta di firme che al loro uso.” E pure nella Carta dei diritti dovrebbe raggiungere la cifra di un milione fondamentali dell’Unione Europea leggiamo: entro l’autunno. Sarà allora possibile “La proprietà privata può essere espropriata presentare una proposta d’iniziativa popolare per ragione di interesse generale, anche la 13
Diritto alla salute e accesso ai vaccini cosiddetta proprietà intellettuale”(Art.17). non possono che indirizzare la nostra Ma non di sola scelta etica si tratta: il attenzione alla attuale Campagna di proliferare di varianti, dal Brasile all’India, dal Cittadinanza europea che chiede di Sudafrica al Vietnam, in grado di ridurre “Sospendere i brevetti, condividere i vaccini”. l’efficacia degli attuali vaccini, dovrebbe farci Sono centinaia le realtà associative, le capire che nessuno sarà al sicuro finché tutti organizzazioni e i movimenti che insieme a non saranno al sicuro. Se la campagna prestigiose personalità della scienza, della vaccinale non raggiungesse l’umanità intera, il cultura e dell’impegno sociale sono coinvolti virus continuerebbe a mutare e ad espandersi nelle iniziative di sensibilizzazione sul tema e proprio a partire dai Paesi e dalle comunità Interventi la Rete cremonese ha consegnato al Presidente rimasti esclusi. In recenti incontri organizzati Mattarella, in occasione della sua recente dalla Rete cremonese che sostiene sul territorio provinciale la raccolta firme, Nicoletta Dentico visita alla città, un appello affinché il nostro e Vittorio Agnoletto, membri del Comitato Paese agisca operosamente in ogni sede nazionale della Campagna “Diritto alla Cura” internazionale per la moratoria dei brevetti insieme a Silvio Garattini dell’Ist. “Mario privati. La difesa del diritto alla salute “bene Negri”, al prof. Riccardo Petrella a Don Ciotti comune” è un problema di tutti, non solo dei e a Gino Strada, hanno affermato: “Escludere più poveri. dal diritto alla salute una parte così rilevante Daniela Negri della popolazione mondiale diventa un autogol per chi è tutelato”. Per sottoscrivere l’iniziativa e per informazioni Le ragioni del diritto alla salute sancito dalla sulla Campagna: Dichiarazione ONU del ‘48 (Art.25) e dalla www.noprofitonpandemic.eu/it nostra Costituzione (Art.32), le motivazioni info@noprofitonpandemic.eu umanitarie del solidarismo, il principio cristiano della fraternità universale in quanto Per i contatti con la Rete cremonese: “figli di uno stesso Padre” e, in fondo, il dirittoallacura.cr@libero.it; buonsenso di chi chiede garanzie per la propria Canale YOUTUBE:https://www.youtube.com/ salute in un mondo totalmente interconnesso, chanel/UC2aTPL-DXsEnYq41Tup6vg “Conversazioni sul Cristianesimo. La trascrizione delle conversazioni improvvisate a S. Elena con i suoi Ragionare nella fede” “E generali ci rivela siste un Essere infinito, a paragone del Materialista e un Napoleone quale io, Napoleone, sono un vero saccheggiatore di credente, capace niente, un puro nulla, mi capite? Lo sento chiese e conventi, di meditare sul questo Dio... lo vedo... ne ho bisogno, credo in miscredente e contenuto della lui”. Leggiamo la trascrizione delle fedifrago, conversazioni improvvisate di Napoleone anticlericale e sua fede Bonaparte a S.Elena – trascrizione fedele sequestratore del compiuta da generali e medici, francesi e Papa: questa è inglesi, credenti e no, che lo assistettero l’opinione che durante i sei anni di esilio – tradotte in molti hanno di Napoleone Bonaparte, opinione italiano, in un libro uscito alcuni anni fa, tanto diffusa quanto da vagliare criticamente. 2013, “Conversazioni sul Cristianesimo. Se andiamo alle fonti, e in particolare a queste Ragionare nella fede” curato da padre Giorgio conversazioni, scopriamo qualcosa di Carbone per Edizioni Studio Domenicano. La strabiliante. Napoleone grida con fierezza: prefazione è dell’allora arcivescovo emerito di “Sono cattolico romano e credo ciò che crede Bologna Giacomo Biffi. Con considerazioni e la Chiesa”. Durante gli anni di isolamento a valutazioni a dir poco sorprendenti. S.Elena, Napoleone si intratteneva spesso con 14
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