Germania L industria dell abbigliamento - Informazioni e dati di mercato - Export Online
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Sommario Metodologia Fonti Quadro economico del paese Definizione del settore Caratteristiche e dimensione del mercato (produzione locale, importazioni, esportazioni) Attori del mercato e canali di distribuzione Tendenze del mercato – integrazione verticale Tendenze del mercato – fair fashion Associazioni ed enti di riferimento Media specializzati Fiere e congressi Considerazioni finali
Metodologia La presente nota mira a fornire alle imprese italiane che si accingono ad avviare l’export business verso il mercato un breve quadro introduttivo sull’industria dell’abbigliamento in Germania, indicando principalmente gli aspetti di rilievo, quali caratteristiche e dimensione del mercato o i suoi principali attori e canali di distribuzione, utili agli operatori italiani che intendano esportare i propri prodotti. Ricordiamo che le informazioni riportate, raccolte da studi di mercato, riviste settoriali e tramite contatti diretti di settore, di seguito debbono essere considerate a titolo esclusivamente orientativo e non implicano assunzione di responsabilità da parte dello scrivente ufficio. Fonti - Gesamtverband Textil+Mode: Die deutsche Textil- und Modeindustrie in Zahlen - Statista Dossier: Textil- und Bekleidungsindustrie in Deutschland (2019) - KPMG Studie Fashionhandel bis 2025 - Textilwirtschaft - BTE Handelsverband Textil Quadro economico del Paese PIL 2019: il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,6% nel 2019 (€ 3.436 miliardi) rispetto all'anno precedente. L'economia tedesca è quindi cresciuta per il decimo anno consecutivo. Questo è stato il periodo più lungo di crescita nella Germania unita. Tuttavia, la crescita ha perso slancio nel 2019. Nei due anni precedenti, il PIL è cresciuto più vigorosamente (del 2,5% nel 2017 e dell'1,5% nel 2018). Rispetto alla media degli ultimi dieci anni (+ 1,3%), la crescita economica tedesca nel 2019 è stata inferiore. Le previsioni per il 2021, a causa della pandemia, indicano una caduta del 6,6%, con una stima di ripresa nel 2022 pari al 5,2. La crescita nel 2019 è stata principalmente sostenuta dalla spesa per consumi. La spesa per consumi finali delle famiglie è cresciuta dell'1,6% rispetto all'anno precedente, mentre la spesa pubblica per consumi finali del 2,5%.
Ciò significa che l'aumento della spesa per consumi finali delle famiglie e del governo è stato maggiore rispetto ai due anni precedenti (spesa per consumi finali delle famiglie + 1,3% su base annua sia nel 2017 che nel 2018; spesa per consumi finali pubblici + 2,4% nel 2017 e +1,4 % nel 2018, anno su anno). La disoccupazione è al 3,8%, con 1,7 milioni di occupati. Nel 2019 la formazione lorda di capitale fisso nell'edilizia è aumentata del 3,8% rispetto all’anno precedente. Incrementi particolarmente forti sono stati registrati per l'ingegneria civile e l'edilizia abitativa. Anche la formazione lorda di capitale fisso in altre immobilizzazioni, che comprende ricerca e sviluppo, è stata molto più elevata di un anno prima (+2,7%). Gli investimenti in macchinari e attrezzature, tuttavia, sono aumentati in modo meno marcato (+ 0,4%). Gli investimenti che coprono gli investimenti fissi e le variazioni delle scorte sono diminuiti dell'1,7% nel 2019 su base annua. Le ragioni della marcata riduzione degli inventari sono la bassa produzione industriale e le maggiori esportazioni. Le esportazioni tedesche hanno continuato ad aumentare nel 2019, anche se a un ritmo più lento rispetto agli anni precedenti, attestandosi l’1% rispetto al 2018. L'aumento delle importazioni ha registrato la stessa percentuale. Forte calo invece nei primi mesi del 2020, soprattutto con la Cina, a causa del corona virus. Nel periodo 2019 sono diminuite (stesso periodo precedente) sia le esportazioni tedesche verso l’Italia (-5,6%) che viceversa (-5,7%). Secondo i dati 2019 l’Italia è il 6. mercato di esportazione (oltre 68 miliardi di euro) della Germania, mentre l’Italia rappresenta il 6. fornitore (oltre 58 miliardi di euro). Definizione del settore (codice Ateco: 14.1 Confezione di articoli di abbigliamento – escluso abbigliamento in pelliccia) L'industria tessile e dell'abbigliamento è il secondo settore più importante dei beni di consumo in Germania ed attualmente impiega più di 135.000 dipendenti in ca. 1.400 aziende in Germania (incluso Industria calzaturiera e pelletteria). I principali driver di crescita di questo settore sono i tessuti tecnici, che vengono utilizzati in una vasta gamma di prodotti high-tech (dall’industria automobilistica all’abbigliamento per lo sport e di protezione). Nel 2019 le famiglie tedesche hanno speso circa 64,4 miliardi di euro per l'abbigliamento. Una quota elevata delle esportazioni (oltre il 40%) riflette l'apprezzamento dei prodotti tedeschi di questo settore sui mercati internazionali, e sottolinea la competitività delle imprese che occupano una posizione leader a livello mondiale. Inoltre, l'industria tessile tedesca è caratterizzata da un elevato grado di innovazione come mostrano i 16 istituti di ricerca tessile che vanta la Germania. Per quanto riguarda le aziende dell’abbigliamento, complessivamente, il numero è diminuito del 6,8% da 251 a 234 ed il sottosettore più colpito risulta quello della moda che si riduce in 1 anno da 87 a 79 imprese (2018), mentre l’industria del tessile in Germania conta 717 imprese nel 2018 (+0,6%). Per la maggior parte si tratta di aziende con 20-49 dipendenti (107) o 50-99 dipendenti (50). L’industria tedesca dell’abbigliamento conta attualmente soltanto 3 aziende con più di 1.000 dipendenti.
La classifica dei principali produttori tedeschi di abbigliamento in termini di fatturato è guidata da Adidas con un ampio margine - davanti a Puma e all’emblematico brand tedesco di moda di lusso Hugo Boss. Lo sottolineano anche i dati complessivi di fatturato dei tre gruppi per l’intero anno 2019: Adidas: 23,6 miliardi di euro, Puma 5 miliardi di euro e Hugo Boss 2.9 miliardi di euro. Grazie ai forti gruppi associativi, la posizione del commercio al dettaglio di articoli sportivi è sostanzialmente stabile. Ma la pressione sta crescendo - sia da parte dei player puri in Internet, sia dalla crescente gamma di abbigliamento e calzature "sportive" nel settore della moda. Il mercato degli articoli sportivi in Germania è e rimarrà un mercato in crescita a medio termine. Articoli altamente differenziati e innovativi e la diversità dei marchi sono i tratti distintivi del mercato degli articoli sportivi. I produttori di articoli sportivi aumentano costantemente i loro investimenti di marketing. Adidas ha investito il 13% e Nike circa il 10% del fatturato lordo nel 2017. L'onnipresenza e la buona immagine del marchio sono essenziali. Innovazione e sostenibilità sono i fattori chiave per il successo, soprattutto nel mercato internazionale della Sportswear. Caratteristiche e dimensione del mercato (produzione, importazioni, esportazioni) Importazioni Nel 2019 sono stati importati in Germania prodotti tessili e abbigliamento per un valore di circa 47,1 miliardi di euro, di cui abiti e pantaloni da donna per un valore di 7 miliardi di euro. Il valore complessivo delle importazioni tedesche nel 2019 è stato pari a circa 1,1 trilioni di euro. La Cina è il partner più importante per la Germania nel commercio estero di abbigliamento - il valore delle importazioni di abbigliamento dalla Cina ammonta a circa 8,3 miliardi di euro nel 2019 (+ 1,2% rispetto al 2018 e circa il 25% su tutte le importazioni della moda in Germania). I più importanti partner commerciali europei per la Germania sono la Turchia (3,2 miliardi di euro) e l'Italia (1,6 miliardo di euro). In termini di importazioni, gli effetti della pandemia a marzo 2020 sono già fortemente visibili con un forte calo delle importazioni di abbigliamento dalla stessa Cina. Comunque, la maggior parte dei prodotti di abbigliamento venduti in Germania non sono più di produzione tedesca (delocalizzazione), ma importazioni di grandi catene di distribuzione le quali producono la maggior parte all'estero nei paesi a basso costo (Asia). Prendendo i jeans come esempio, essi sono attualmente importati principalmente dai paesi asiatici: in termini di volume di importazione, il Bangladesh e il Pakistan sono di gran lunga i più importanti siti di produzione di jeans per il mercato tedesco. La Turchia invece rappresenta in assoluto uno dei più importanti paesi fornitori del commercio della moda in Germania. Nel 2019 sono stati importati in Germania jeans per un valore di circa 2,2 miliardi di euro.
Esportazioni Nel 2019 sono stati esportati dalla Germania prodotti tessili e abbigliamento per un valore di circa 34,75 miliardi di euro di cui cappotti e giacche da uomo per un valore di circa 786 milioni di euro. Il valore complessivo delle esportazioni tedesche nel 2019 è stato pari a circa 1,33 trilioni di euro. Nello stesso periodo (intero anno 2019), è stata importata merce della categoria tessili e abbigliamento per un valore di circa 47,1 miliardi di euro, che porta ad un surplus di importazioni di circa 12,3 miliardi di euro. I principali partner commerciali della Germania per l'esportazione di prodotti tessili e dell’abbigliamento nel 2019 sono stati la Polonia con 1,1 miliardi di euro, l’Austria con 853 milioni di euro e la Francia con 698 milioni di euro, mentre l’Italia si colloca sul quarto posto con 632 milioni di euro. Con un 0,5%, solo una piccolissima percentuale delle esportazioni tedesche di abbigliamento è invece andata in Cina. In totale, l’esporto tedesco di abbigliamento verso la Cina ammonta a 96 milioni di euro. Il 2020 (dati marzo) comincia invece per il commercio estero tedesco di settore, con una crescita delle esportazioni di abbigliamento (+3,3%), ma con flessioni nelle esportazioni tessili (-7,3%). Attori del mercato e canali di distribuzione Il mercato della moda in Germania (ma anche nel mondo) subisce da anni rilevanti cambiamenti strutturali. Indotti da un marcato orientamento al prezzo da parte dei consumatori (in modo particolare per quanto riguarda i consumatori tedeschi che spendono complessivamente ca. 122 € per abbigliamento e scarpe per famiglia al mese), dalla delocalizzazione della produzione in Asia e dal corrispondente calo dei prezzi. Motivo per cui a causa della pandemia Covid-19 gli approvvigionamenti, sia dal lato delle vendite, sia per quanto riguarda le forniture degli importanti paesi fornitori, Cina e Italia, sono fermi. Ciò è dovuto principalmente alla diffusa chiusura dei punti vendita di abbigliamento. Questi sviluppi degli ultimi anni confermano l’importante variabile del cambiamento del commercio nel cui interno sono particolarmente evidenti le quote crescenti degli attori dell’e- commerce fashion (Internet Pure Player). Il pioniere nasce proprio nel mercato tedesco della moda ed è il colosso Zalando che ha potuto incrementare ulteriormente il proprio fatturato nel 2019. La società berlinese di vendita per corrispondenza online di abbigliamento, calzature e cosmetici ha realizzato nel 2019 un fatturato di oltre 6,58 miliardi di euro (5,39 nel 2018). Ciò corrisponde a una crescita del fatturato di un buon 20%. I principali segmenti di Zalando hanno contribuito come segue alla crescita del fatturato: nel segmento "Fashion Store" (i negozi online di Zalando) le vendite sono aumentate del 20,1%, mentre il segmento "Offprice", che comprende Zalando Lounge, Outlet Stores e Overstock, è cresciuto del 32,6%. Negli altri settori i ricavi sono invece diminuiti del 43,3%.
Questo primato è fondato su costi di marketing enormi che ammontavano nel 2019 a 522,2 milioni di euro. Infatti, il 34% dei tedeschi ha già acquistato da Zalando e il numero di visite a zalando.de nel gennaio 2020 è stato di 22,6 milioni. Nel 2019 Zalando aveva 31 milioni di clienti attivi (attivi = almeno un ordine nell'ultimo anno). In media, questi clienti attivi hanno effettuato 4,7 ordini durante l’anno con un valore medio di acquisto di 56,60 euro. Complessivamente nel 2019, in Germania sono stati venduti capi di abbigliamento e scarpe per un valore complessivo circa 18,7 miliardi tramite l’online. Rispetto all'anno precedente, il fatturato in questo segmento è aumentato di circa l’11 %. A differenza dei sistemi distributivi di altri Paesi europei, la distribuzione tedesca presenta una particolarità importante nello sviluppo della struttura commerciale: le associazioni d’acquisto. Queste associazioni concentrano gli acquisti di un gran numero di punti vendita al dettaglio. Il gruppo tedesco KATAG AG, fondato nel 1923 con Sede a Bielefeld, è il più grande fornitore di servizi di moda in Europa. Oltre all'acquisto centralizzato, offre anche servizi di consulenza specializzata e supporto alla vendita per il commercio tessile specializzato. Mentre negli ultimi anni le associazioni d’acquisto si sono occupate attivamente di fusioni, cooperazioni e acquisizioni, attualmente si registra una fase orientata maggiormente al consolidamento e all’individuazione di nuove strategie di vendita. Le associazioni mirano a contrastare la concorrenza sul mercato interno, con un assortimento di prodotti esclusivi, l’aumento della qualità nella cura dei clienti, nuovi concetti ed un “marketing- mix” migliorato. Con questa politica ci si propone di fornire “nuovi impulsi” al consumatore finale e la fidelizzazione degli associati diventa maggiore. I principali canali di vendita per l’abbigliamento in Germania sono i negozi specializzati, i negozi- filiali non specializzati e le GDO. Il numero di grandi magazzini in Germania tuttavia è in costante diminuzione: da 290 nel 2004 a 175 grandi magazzini in tutto il paese nel 2019. Le loro prestazioni in termini di fatturato sono piuttosto negative. La loro situazione è resa più difficile anche dai numerosi produttori e brand che stanno diventando essi stessi rivenditori con la monomarca e dalle aziende che si sono fatte un nome come società di vendita per corrispondenza e che stanno aprendo a loro volta propri punti di vendita nei centri città. Secondo l’ultima indagine dei VuMA Touchpoints nel 2019, circa il 28,4% della popolazione di lingua tedesca (dai 14 anni in su) aveva fatto acquisti a Galeria Kaufhof negli ultimi 6 mesi, seguito dagli store del gruppo Kadewe con 24,2% e Woolworth con un 11,3%. Anche discount alimentari e gli ipermercati si riposizionano in relazione alle loro offerte di moda: applicate soprattutto all'abbigliamento per bambini, ma anche l'abbigliamento da uomo e da donna viene offerto da loro, adottando una strategia di una gamma ampia di merce sotto un unico tetto.
Nel corso degli ultimi anni, in Germania il numero dei negozi specializzati in abbigliamento in generale è calato. Tale processo si è caratterizzato soprattutto per la chiusura dei piccoli negozi. Per il futuro si prevede una massiva riduzione di piccoli negozi, ma anche del “wholesale” e GDO tradizionale in Germania, soprattutto in considerazione della crescita dell’online retailing e a seguito dell'obbligo di chiusura negozi a causa della pandemia Covid-19 a partire da marzo 2020. Il Boston Consulting Group prevede un calo delle vendite nell'industria della moda tedesca del 75-85% da aprile a maggio 2020. E le vendite da giugno ad agosto dovrebbero essere di un altro 20-40 % inferiori a quelle dell'anno precedente. Tendenze del mercato – integrazione verticale La distribuzione della moda in generale si sta organizzando sempre di più in una struttura in rete fortemente verticalizzata, il cui grado di collegamento ha già raggiunto un livello molto elevato. Tale sviluppo è dovuto, in primo luogo, ai marchi di distribuzione verticali (si tratta di aziende che controllano l'intera catena di valore e quindi tutti i processi produttivi fino alla vendita al consumatore finale), seguiti dai grandi marchi moda (con i propri shop o partner store) e dai discount tessili, che stanno guadagnando sempre più terreno con un profilo che mette in primo piano il marchio (e il prezzo). Se consideriamo i vantaggi in termini di competitività che derivano dalla verticalizzazione, il messaggio che se ne ricava è chiaro: nei segmenti in cui il prezzo ha un ruolo particolarmente importante, le poche aziende ancora presenti che non dispongono di una struttura verticalizzata non hanno molte possibilità di sopravvivere in quanto i segmenti “prezzo” e “prezzo-qualità” sono in mano agli operatori verticali. Infatti, nel 2019, circa il 39,1% dei tedeschi oltre i 14 anni ha fatto acquisti presso un punto C&A negli ultimi 6 mesi. Come già negli anni precedenti, rimane la più popolare catena per gli acquisti di abbigliamento in Germania. La quota acquisti di H&M ammonta ad un 27,5%, seguito da Peek & Cloppenburg con circa il 17,4% (e Zara sul decimo posto con il 8,3%). Nel segmento “qualità” il prezzo viene considerato in secondo luogo, ma ciò non significa che il cliente che acquista capi di questa fascia di prezzo non ne tenga conto, come non si deve pensare che gli operatori di questo segmento non debbano lottare per aggiudicarsi il miglior margine di competitività possibile. A ciò va aggiunto che in questo segmento le strutture verticali sono caratterizzate da una maggiore flessibilità e velocità, come pure dalla funzione di orientamento del marchio. È per questo che sempre più produttori di marchi moda cercano una via diretta di distribuzione al cliente finale, con negozi propri o partner-store in franchising. Inoltre, il numero di concorrenti sul mercato dei marchi di produttori è di gran lunga più elevato rispetto a quello sul mercato dei marchi di distribuzione, conseguentemente anche l'intensità della concorrenza.
La caratteristica principale che contraddistingue le strutture verticali è che questi ultimi controllano l’intera catena di produzione di valore. Le catene distributive verticalizzate si occupano dell’intero processo, partendo dalla produzione o dal disegno dei capi di abbigliamento fino alla presentazione della merce nel punto vendita, offrono sul mercato esclusivamente marchi propri e non dipendono quindi da più fornitori di marchi moda. I vantaggi in termini di riduzione dei costi che derivano dalla verticalizzazione possono essere trasferiti al cliente sotto forma di un prezzo inferiore e/o venire destinati ad investimenti a favore della conseguente espansione dell’azienda e al potenziamento della presenza nei media tramite pubblicità nonché all’ottimizzazione della logistica. Nella scelta della posizione, i verticalisti puntano quasi esclusivamente alle posizioni migliori. Sono soprattutto i grandi filialisti organizzati in strutture verticali ad aver acquisito negli ultimi anni un’enorme importanza e ad aver portato via, sempre più quote di mercato al tradizionale commercio specializzato tedesco. Le catene di abbigliamento con un sistema verticalizzato più importanti sul mercato tedesco per quanto riguarda le vendite sono C&A, H&M e Zara, i quali riescono sempre di più ad offrire prodotti con buon rapporto qualità-prezzo. Quando si tratta di velocità e digitalizzazione, il Gruppo Inditex è imbattibile. Per Zara ci vogliono da tre a cinque settimane per portare un trend piece dall'idea allo shop online, per H&M 10 settimane e per tutte le altre aziende almeno 6 mesi. Oggi, il go-to-market è più importante che mai per il successo. Più velocemente l'abbigliamento di tendenza raggiunge i consumatori, più articoli possono essere venduti a prezzo pieno. Tendenze del mercato – fair fashion In relazione al commercio della moda nel suo complesso in Germania il Fair Fashion & Trade ha ancora un ruolo subordinato. Tuttavia, sia le vendite che il fatturato con prodotti tessili con il marchio Fairtrade nel mercato tedesco sono in continua crescita. Tendenze come la moda sostenibile, i beni di seconda mano e il riciclaggio di tessuti e materie plastiche sta attualmente trasformando l’industria della moda in Germania e spostando gli equilibri dal fast fashion puro a più fair fashion. Il commercio equo e solidale nel settore della moda rappresenta comunque ancora una nicchia - con notevole potenziale di crescita. Mentre i prodotti biologici sono già entrati ampiamente nel commercio alimentare tedesco il commercio dell'abbigliamento sta solo lentamente seguendo l'esempio. La politica tedesca ha voluto dare, con la fondazione della Textilbündnis (alleanza tessile; www.textilbuendnis.com) nel 2014, una risposta ai danni ambientali creati da questo ramo industriale: un consorzio di produttori di abbigliamento, rivenditori e ONG, si è posto l'obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende fornitrici e per un uso responsabile ed
efficiente delle risorse idriche ed energetiche per la produzione di abbigliamento per ridurre al minimo l'impronta ecologica. Sono ancora pochi i marchi di moda sostenibile come Armedangels di Colonia che stanno rivoluzionando il settore dell'abbigliamento, concentrandosi esclusivamente sulla moda ecologica. Un gran numero di marchi di qualità diversi indica ai consumatori di moda se l'indumento in questione è di produzione biologica e/o di produzione e commercio equo e solidale. Il Blue Angel, il Global Organic Textile Standard (GOTS), la Better Cotton Initiative o la Fair Wear Foundation sono alcuni dei fornitori delle certificazioni che servono come orientamento per i consumatori quando acquistano la moda. Con loro in forte contrasto invece i big del settore che producono in outsourcing. Il 70% dei fornitori del maggiore produttore tedesco di articoli sportivi Adidas si trova ad esempio in paesi asiatici. Anche il nucleo produttivo di Puma è in Asia. Il secondo stakeholder tedesco tra i produttori di articoli sportivi, Puma ha, come Adidas e molti altri importanti produttori di moda, la maggior parte dei fornitori in Asia. Il paese fornitore leader per Puma è il Vietnam, prima della Cina, Cambogia e Bangladesh. Solo circa il 2 % di tutti i capi Puma viene effettivamente prodotto sul suolo europeo. Le vendite e il fatturato con il commercio dell’abbigliamento equo e solidale in Germania continueranno a crescere. Per l'anno 2025, supponendo il tasso di crescita medio annuo negli ultimi sette anni, è previsto un volume d'affari di circa 84 milioni ed un volume di vendita di circa 1,31 miliardi di euro. Il percorso verso un mercato che vale miliardi è già avviato e continuerà a crescere nei prossimi anni. I consumatori attenti al clima, in particolare la giovane generazione Z, possono cambiare il mercato della moda come driver. TransFair sostiene la rivoluzione della moda e si rivolge proprio alle nuove generazioni: sotto gli hashtag #Whomademyclothes e #PushFairtrade, i consumatori possono chiedere ai loro brand preferiti di rendere la catena di fornitura più sostenibile e passare al Fairtrade. Per farlo, scattano una foto di un capo di abbigliamento del marchio in questione e postano la foto su Facebook, Twitter o Instagram. Maggiori informazioni sulla Rivoluzione della moda su: www.fairtrade-deutschland.de/fashionrevolution Associazioni ed enti di riferimento FASHION COUNCIL GERMANY E.V. Hardenbergplatz 2 10623 Berlin Tel +49 30 994 0489 – 50 office@fashion-council-germany.org https://fashion-council-germany.online
Gesamtverband der deutschen Textil- und Modeindustrie e. V. Gesamtverband textil+mode Reinhardtstr. 14 - 16 10117 Berlin Tel +49 30 726220-0 info@textil-mode.de www.textil-mode.de German Fashion - Modeverband Deutschland e.V. An Lyskirchen 14 50676 Köln Telefon: +49 221 77 44 0 info@germanfashion.net www.germanfashion.net Fashion Net Düsseldorf e.V. Wirtschaftsförderung Düsseldorf Prinz Georg Straße 7 40477 Düsseldorf Tel: +49 211 749596915 info@fashion-net-duesseldorf.de www.fashion-net-duesseldorf.de Handelsverband Deutschland - HDE e.V. Am Weidendamm 1A 10117 Berlin Tel. 030/72 62 50-0 hde@einzelhandel.de www.einzelhandel.de Fiere e congressi PREMIUM, Berlino Gennaio 2021 Luglio 2021 Fiera internaz. abbigliamento, calzature e pelletteria Luckenwalder Strasse 4-6 10963 Berlin Tel. +49 (0)30 629 0850 info@premiumexhibitions.com www.premiumexhibitions.com Seek, Berlino Gennaio 2021
Luglio 2021 Fiera street and urban wear PREMIUM Exhibitions II GmbH info@seekexhibitions.com www.seekexhibitions.com NEONYT, Berlino Gennaio 2021 Luglio 2021 Hub per la moda sostenibile Berlin Tempelhof Platz der Luftbrücke 5 12101 Berlin Organizzato da Messe Frankfurt GmbH Telefon: +49 69 75 75-0 info@messefrankfurt.com www.neonyt.messefrankfurt.com Techtextil, Francoforte 04. – 07.05.2021 Tessili per usi tecnici e nuove tecnologie Messe Frankfurt GmbH Ludwig-Erhard-Anlage 1 60327 Frankfurt Tel +49 (0)69 75 75-0 info@messefrankfurt.com www.techtextil.messefrankfurt.com The Gallery, Düsseldorf (CPD) Gennaio 2021 Luglio 2021 Ordershow Areal Böhler Hansaallee 321 40549 Düsseldorf Tel. +49 (0)211 4396 – 01 info@igedo.com www.gallery-duesseldorf.com Supreme, Düsseldorf (CPD) Gennaio 2021 Luglio 2021 Ordershow luxury Areal Böhler Hansaallee 321 40549 Düsseldorf Tel. +49 (0)211 4396 – 01 info@igedo.com www.gallery-duesseldorf.com
Women&Men, Düsseldorf (The Supreme Group) Tbc MTC WORLD OF FASHION Taunusstraße 45 80807 München Organizzato da munichfashion.company GmbH Tel +49 (0)89 420 44 79 - 0 info@munichfashioncompany.de www.munichfashioncompany.de Kids, Monaco (The Supreme Group) tbc MTC WORLD OF FASHION Taunusstraße 45 80807 München Organizzato da munichfashion.company GmbH Tel +49 (0)89 420 44 79 - 0 info@munichfashioncompany.de www.munichfashioncompany.de Body&Beach, Monaco (The Supreme Group) Tbc MTC WORLD OF FASHION Taunusstraße 45 80807 München Organizzato da munichfashion.company GmbH Tel +49 (0)89 420 44 79 - 0 info@munichfashioncompany.de www.munichfashioncompany.de Celebration, Monaco (The Supreme Group) tbc MTC WORLD OF FASHION Taunusstraße 45 80807 München Organizzato da munichfashion.company GmbH Tel +49 (0)89 420 44 79 - 0 info@munichfashioncompany.de www.munichfashioncompany.de A + A, Düsseldorf 26. - 29.10.2021 Fiera per l’abbigliamento da lavoro e sicurezza Am Staad (Stockumer Höfe) D-40474 Düsseldorf Tel. 0211/4560-01 info@messe-duesseldorf.de www.aplusa.de
ISPO, Monaco 31.01. - 03.02.2021 Fiera per l’abbigliamento e articoli sportivi Messe München GmbH Messegelände 81823 München Tel. 089/949207-20 info@messe-muenchen.de www.messe-muenchen.de ABC Salon, Monaco 13. - 14.02.2021 Fiera per gli abiti da sposa / sera / cocktail AVR Messe- und Veranstaltung GmbH Weltenburger Straße 4 81677 München Tel +49 (0)89-419 69 40 info@avr-messe.de www.abc-salon.de Kind + Jugend, Colonia 17. - 20.09.2020 Trade show for kids's first years Koelnmesse GmbH Messeplatz 1 50679 Köln Tel +49 (0)180 6 117017 kindundjugend@visitor.koelnmesse.de www.kindundjugend.de Considerazioni finali Nel corso di alcuni incontri con distributori è stato sempre sottolineato che per la migliore presentazione di una ditta non ancora conosciuta in Germania, non è sufficiente far vedere capi e le collezioni sui siti aziendali, sono indispensabili le indicazioni anche sui prezzi d’acquisto. Altri elementi importanti da segnalare sono i costi per la consegna. Molte ditte, infatti, offrono trasporti franco domicilio senza spese aggiuntive. È necessario, inoltre, indicare in linea di massima l'ammontare sulla provvigione e le tempistiche previste per il pagamento. Una maniera per rendere visibile la propria attività, – oltre alla presenza con un proprio stand in una delle fiere del settore – è l’affitto di una showroom, che può avvenire anche solo per qualche giorno o settimana, come supporto logistico per una mostra in-house nei centri di moda/commerciali (per maggiori informazioni inviare mail a konsum.berlin@ice.it). Queste
giornate di promozione riservate al commercio, si svolgono in molte città almeno due volte all’anno come per esempio: CPD - Collection Première Düsseldorf - è il marchio ombrello per i periodi di ordinazione degli showroom di moda a Düsseldorf (CPD Fall/Winter 2021/22 & CPD Spring/Summer 2022) L’ufficio ICE di Berlino riceve spesso informazioni e precisazioni dalle ditte tedesche su diversi punti considerati importanti nelle relazioni con i fornitori italiani. I punti principali per avviare e mantenere un rapporto commerciale proficuo con un imprenditore tedesco sono quindi: La fornitura di informazioni contrattuali di base in tedesco, da allegare alla presentazione di un nuovo prodotto. Le informazioni più richieste sono: condizioni contrattuali generali, listino prezzi, quantità e tempi di consegna, misure disponibili, provvigioni (nel caso di agenti), ecc. La maggior parte degli importatori e agenti locali dichiara di non valutare nemmeno la presentazione se non viene fornito questo tipo di informazioni. Alcune ditte tedesche, pur essendo molto interessate ai prodotti italiani, sono molto diffidenti a lavorare con ditte italiane per esperienze negative pregresse. I principali punti che ingenerano problemi e sui quali deve essere posta molta attenzione e cura da parte dell’operatore italiano, sono: - ritardo nella consegna della merce; - termini e puntualità del pagamento; - termini di reclamo; - mancanza di almeno un buon livello di inglese
Nota redatta da : Ufficio ICE di Berlino Edizione: maggio 2020 T +49(0)30.8844030 berlino@ice.it
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