Il Turismo Culturale in Italia e Francia: politiche di sviluppo e cooperazione a confronto.
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Università degli Studi di Cassino PROGRAMMA INTENSIVO (LLP/ERASMUS) “VALORTUR” «VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI» Il Turismo Culturale in Italia e Francia: politiche di sviluppo e cooperazione a confronto. Maria Rosaria Giocondo, Università degli Studi di Cassino,Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Valorizzazione dei Beni Culturali Valortur, Paris 2011 1
INDICE INTRODUZIONE 1. IL PATRIMONIO CULTURALE 1.1 Definizione Patrimonio Culturale 1.2 Costruzione sociale del Patrimonio Culturale 2.IL TURISMO CULTURALE 2.1 Definizione Turismo 2.2 Cos’è il Turismo Culturale? 3. COOPERAZIONE CULTURA-TURISMO 3.1 Sviluppo del Turismo Culturale in Italia ed in Francia 3.2 Il Musee National du Moyen Age (Parigi) e il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo (Roma) a confronto. CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA 2
INTRODUZIONE Il progetto Valortur “Valorizzazione Turistica delle risorse Ambientali e Culturali” promosso dall’Università degli Studi di Cassino in collaborazione con le Università di Parigi 1, Bologna e Valencia, si è svolto quest’anno in una delle capitali d’Europa più ricche di storia, arte e cultura, la splendida Parigi. Questa costruttiva esperienza mi ha dato modo di osservare quelle che sono le modalità di messa in valore e di promozione del patrimonio culturale nazionale di un paese come la Francia, che molto somiglia per cultura e ricchezza artistica all’Italia. Durante lo svolgimento del programma, grazie alle iniziative ed agli approfondimenti offerti dai corsi, ho potuto constatare quanto siano sviluppate le politiche di promozione turistica in Francia, soprattutto quelle dirette allo specifico settore del “turismo culturale”, che si rifà in particolar modo alle notevoli testimonianze storico-artistiche che il paese possiede. E` stato altresì possibile studiare, in teoria ed in pratica, le innovative e competitive forme di turismo e di politiche per il turismo messe in atto dalla Francia: dal turismo dello shopping a quello enogastronomico a quello cosiddetto “alternativo” finalizzato all’esplorazione della metropoli “altra” rispetto alla Parigi degli stereotipi, ma estremamente reale ed affascinante: la Parigi delle periferie e delle banlieu. L’esperienza del Valortur mi ha portata quasi automaticamente a paragonare la realtà culturale francese con quella italiana, mi ha dato modo di valutare come la consapevolezza e la costruzione sociale del patrimonio culturale in Francia sia diversa rispetto all’Italia e di come la concezione e l’organizzazione del settore turistico, in particolar modo del turismo culturale, nei due Paesi sia estremamente differente e porti di conseguenza ad esiti diversi. Attraverso il seguente elaborato si intende evidenziare la divergenza tra la Francia e l’Italia nell’attuazione di piani di sviluppo e di cooperazione tra cultura e turismo, riferendosi, con gli esempi concreti del Musee National du Moyen Age di Parigi ed il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma, in particolar modo alla valorizzazione del patrimonio culturale. 3
1. IL PATRIMONIO CULTURALE 1.1 Definizione Patrimonio Culturale Definire cosa sia il patrimonio culturale non è cosa semplice, ancora oggi non esiste un'unica ed inequivocabile definizione riconosciuta universalmente, piuttosto si tratta di un concetto. Genericamente si può dire che sia l’insieme di beni, materiali ed immateriali, nonché naturali, che per particolare rilievo storico,culturale,artistico e paesaggistico, sono di interesse pubblico e costituiscono la ricchezza di un luogo e della relativa popolazione. Dunque si intende per patrimonio culturale tutto ciò che possa testimoniare la cultura, ovvero l’insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali, delle abitudini, di un popolo o società del mondo. Con il sostantivo "patrimonio" si allude inoltre al valore economico attribuito ai beni che lo compongono, proprio in ragione della loro artisticità e storicità. Una definizione puntuale ci è data dall’UNESCO1 “United Nations Educational Scientific and Cultural Organization” ed in particolare dalla Convenzione del 1972 relativa alla tutela del patrimonio culturale e naturale mondiale secondo cui per patrimonio culturale si intende: «I monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico, gli agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico, i siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico»2 mentre patrimonio naturale viene considerato: « I monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico, le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo, i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale»3. Nel 2003 il concetto di bene culturale viene ulteriormente ampliato, attraverso la compilazione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che viene definito come: 1 UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. 2 Fonte:Sito Ministero per i Beni e le Attività Culturali http://www.unesco.beniculturali.it 3 Fonte:Sito Ministero per i Beni e le Attività Culturali http://www.unesco.beniculturali.it 4
«… le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale … si manifesta tra l’altro nei seguenti settori: tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; le arti dello spettacolo; le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi; le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo; l’artigianato tradizionale»4. 1.2 Costruzione sociale del Patrimonio Culturale Durante lo svolgimento del programma ed in particolare durante il corso tenuto dalla Porf.ssa Dallari5 sono state analizzate tempistiche e modalità della costruzione sociale del patrimonio culturale, ovvero come e quando le diverse società umane hanno sviluppato consapevolezza e autocoscienza del proprio patrimonio culturale. Sin dalle epoche più remote l’uomo ha avuto la capacità di produrre oggetti per così dire “realizzati ad arte” che quindi avevano oltre che una funzione pratica una dimensione simbolica, di fatti già i Greci ed i Romani avevano coscienza del valore estetico, culturale e rappresentativo posseduti da determinati manufatti. Sicuramente però, il passo più importante verso una coscienza collettiva del patrimonio culturale è segnato dalla nascita dei Musei, ovvero quelle istituzioni create appositamente con lo scopo di salvaguardare e conservare tutto ciò che di culturalmente rilevante l’essere umano ha prodotto. Come abbiamo detto esisteva già dagli albori della storia dell’uomo un interesse per le “cose d’arte” , ma fino al XV sec. non si ebbero mai dei veri e propri musei, più che altro si trattava di preziose raccolte che avevano il carattere di collezioni private. La svolta che determinò la creazione di queste istituzioni venne proprio dall’Italia dove nel 1471 nacque il primo nucleo dei Musei Capitolini6, costituito dalle donazioni che Papa Sisto IV fece “al popolo romano” e che rappresenta il primo museo della storia. Un altro contributo fondamentale venne alcuni secoli dopo dalla Francia, dove verso la fine del XVIII sec., per opera di Napoleone Bonaparte, il museo du Louvre7 divenne il primo museo Nazionale, rappresentante la forma più avanzata ed evoluta del fenomeno, che da quel momento in poi progredì verso un reale utilizzo pubblico ed un fine prevalentemente divulgativo del bene culturale. 4 Fonte:Sito Ministero per i Beni e le Attività Culturali http://www.unesco.beniculturali.it 5 DALLARI F. Musei, luoghi della cultura, fra territorio e turismo. Atti del programma internazionale Erasmus LLP - IP Valortur,Parigi 2011. 6 Fonte:Sito Ufficiale Musei Capitolini, Roma http://www.museicapitolini.org 7 Fonte:Sito Ufficiale Museo del Louvre, Parigi http://www.louvre.fr 5
Ad oggi la definizione di Museo data dall’ICOM8 (Internetional Council Of Museum) è di «un istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che compie ricerche sulle testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e soprattutto le espone a fini di studio, di educazione e di diletto»9. 2. IL TURISMO CULTURALE 2.1 Definizione Turismo Secondo la definizione dell'OMT10,Organizzazione Mondiale del Turismo (World Tourism Organization,) un dipartimento delle Nazioni Unite, «un turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza; per visitare amici e parenti; per motivi di affari e professionali, per motivi di salute, religiosi, pellegrinaggio e altro11». L’origine della pratica del turismo può essere ricondotta all’esperienza dei cosiddetti “Grand Tour” effettuati dai ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo12. Il Grand Tour era un lungo viaggio nell’Europa continentale durante il quale i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura, l'arte e le antichità dei paesi europei. L'Italia con la sua eredità della Roma antica, con i suoi monumenti, divenne uno dei posti più popolari da visitare, una delle tappe obbligate. Questa pratica rimase in uso almeno fino al XIX sec. e proprio tra i più illustri viaggiatori di questo periodo si ricordano Stendhal e Goethe. Il caso dei Grand Tour però, costituisce un fenomeno d'Èlite, questi viaggi potevano essere intrapresi solo da una parte molto esigua della popolazione, mentre invece ciò che oggi si intende per turismo, ovvero una pratica di massa, ha una data di origine certa ed un inventore ben determinato: il 5 luglio 184113, Thomas Cook, sfruttando le nuove possibilità offerte dal treno, organizzò un viaggio di 11 miglia da Leicester a Loughborough. Ben 570 persone vi 8 ICOM (Internetional Council Of Museum) Consiglio internazionale dei Musei. 9 Fonte:Sito Comitato Italiano ICOM http://www.icom-italia.org 10 OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo, agenzia specializzata delle Nazioni Unite (UNWTO, World Tourism Organization). 11 Fonte:Sito Ufficiale UNWTO\OMT http://unwto.org/en 12 DALLARI F. Musei, luoghi della cultura, fra territorio e turismo. Atti del programma internazionale Erasmus LLP - IP Valortur,Parigi 2011. 13 Fonti:AA.VV., Turismo, Portale italiano, Wikipedia. http://it.wikipedia.it 6
parteciparono e il successo fu tale da spingere lo stesso Cook ad organizzare pacchetti turistici sempre più articolati, dando inizio all'industria turistica modernamente intesa. Da questo momento in poi il turismo ha subito un continuo sviluppo fino ad arrivare negli ultimi decenni, grazie all'evoluzione e alla moltiplicazione dei mezzi di trasporto, all'incremento dei redditi nel mondo occidentale e anche ai nuovi mezzi di comunicazione che hanno cambiato l'accesso alle informazioni, ad essere uno tra i pochi settori dell’economia in constante ascesa a livello mondiale. 2.2 Cos’è il Turismo Culturale? Il concetto di Turismo Culturale nasce a partire dagli anni 90’ del XX secolo e rappresenta in un certo senso un ritorno alle origini, ovvero la volontà di recuperare alcuni dei contenuti che erano stati caratteristici delle forme di viaggio del XVII sec.14 Di fatto i viaggiatori del Grand Tour avevano spesso alle spalle una preparazione classica e storica che li orientava anche nei loro itinerari, caratteristica questa che si perderà con l’avvento del turismo di massa, che come abbiamo detto avviene del XIX sec. e che appunto oggi si cerca di recuperare attraverso la promozione di un turismo definito “Culturale”. Esso è «il movimento di turisti, interamente o parzialmente motivati da un interesse per la storia, l'arte, la scienza o le tradizioni e gli stili di vita di un popolo o di una regione»15 (definizione Organizzazione Mondiale del Turismo). La definizione dell’OMT16 ci indica che ad attirare il popolo dei turisti culturali, non è solo un interesse specifico per la visita di monumenti, chiese, musei e siti storici ed archeologici, ma anche una motivazione più ampia che spinge a cercare di vivere il fascino della cultura di un popolo. In questo senso rientrano negli interessi di questo tipo di turista non solo opere d’arte e architettoniche, ma anche tradizioni, gastronomia, artigianato e quell’insieme di elementi socio-culturali che caratterizzano un’area. Ad oggi le attrattive storico-culturali risultano essere tra i primi fattori del flusso turistico, bisogna però sottolineare che non è sufficiente disporre di un patrimonio culturale di rilievo per poter attrarre la domanda culturale, ma è necessario valorizzare i beni artistici e culturali tenendo presente sia le aspettative della domanda che le logiche del mercato turistico. 14 Fenomeno dei Grand Tour. 15 Fonte:Sito Ufficiale UNWTO\OMT http://unwto.org/en 16 OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo, agenzia specializzata delle Nazioni Unite (UNWTO, World Tourism Organization). 7
3. COOPERAZIONE CULTURA-TURISMO 3.1 Sviluppo del Turismo Culturale in Italia ed in Francia Sulla base di un trattato internazionale conosciuto come Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale, adottato nel 1972, l’UNESCO17 ha finora riconosciuto un totale di 890 siti (689 siti di carattere culturale, 176 naturale e 25 che presentano caratteristiche miste) presenti in 145 Paesi del mondo. Attualmente l'Italia è la Nazione che detiene il maggior numero di siti, sono 47, inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità, la Francia invece si trova al quarto posto con 37 siti protetti.18 Le istituzioni museali presenti in Europa sono circa 75.000 mentre in tutto il resto del mondo se ne contano in totale 20.000. In Italia ce ne sono 5.000 ed in Francia 4.000, la due Nazioni si trovano seconde solamente alla Germania che detiene il primato europeo con 6.000 musei.19 Glia apporti del settore culturale al PIL (prodotto interno lordo) del paese, sono per l’Italia del 3,1% e per la Francia del 3%.20 Questi ed altri dati non possono far altro che confermare la ricchezza culturale di cui godono due paesi come l’Italia e la Francia. Purtroppo però, questa condizione innata non basta, le risorse culturali non sono risorse turistiche di per sé e nella conversione dal culturale al turistico si rendono necessarie politiche ben precise di promozione, messa in valore e riqualificazione del sistema dei servizi offerti, nonché di un adeguata normativa statale. Quali sono quindi gli interventi da attuare per promuovere turisticamente una risorsa culturale? Innanzitutto sarebbe auspicabile la creazione di veri e propri piani di marketing, capaci di rispondere alle leggi del mercato e quindi di introdurre il bene culturale in un circuito economico. Una sistematizzazione dell’informazione, a livello nazionale ma anche regionale e locale, sarebbe poi in grado di portare ad una migliore consapevolezza e di conseguenza ad una più completa offerta del prodotto. Un ruolo fondamentale, soprattutto negli ultimi anni, è poi giocato dalle più moderne tecnologie di comunicazione, in particolar modo dalla rete Internet che oggi costituisce il principale strumento di informazione e di divulgazione. Infine si renderebbe assolutamente necessaria la creazione di norme statali, autonome e locali che rispondano agli stessi interessi e non siano contrastanti tra loro. In Italia il rapporto tra beni culturali ed industria del turismo può dirsi ancora in gran parte “incompiuto”, nonostante, come più volte è stato ribadito, il Paese sia 17 UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. 18 Fonte:Sito Ufficiale Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO http://www.unesco.it 19 DALLARI F. Musei, luoghi della cultura, fra territorio e turismo:De Gruyter Saur, Museums of the World, Monaco (17° edizione) http: //archives.icom.museum/vhmp/world.html 20 AMPARO S.P. Indicatori turismo culturale. Atti del programma internazionale Erasmus LLP - IP Valortur,Parigi 2011. 8
tra i maggiori detentori di risorse culturali visitabili e sia trai i primi cinque Paesi per presenze turistiche21, sono del tutto carenti o addirittura mancanti politiche e piani di azione rivolti in modo specifico allo sviluppo del settore turistico-culturale. Si può quindi affermare che l’interesse mondiale nei confronti del patrimonio storico-artistico italiano sia più il frutto di una naturale capacità attrattiva dovuta alla straordinarietà del patrimonio stesso, piuttosto che il risultato di un’attività di programmazione e promozione del settore turistico. Lo scarso sviluppo del turismo culturale è dovuto sicuramente a molteplici cause, tra cui la tendenza a privilegiare una politica, soprattutto in ambito legislativo, di conservazione del patrimonio culturale più che della sua valorizzazione e fruizione. A questo si associa poi la convinzione, abbastanza radicata in Italia, che la conoscenza del patrimonio culturale sia un qualcosa di “elitario”, riservato ai soli in grado di apprezzarne il valore più alto e di conseguenza si è sempre diffidato dalla “commercializzazione” turistica. Per la Francia lo scenario appare diverso, il turismo costituisce il primo settore economico e contribuisce incisivamente al dinamismo dell'economia nazionale generando ricchezza e posti di lavoro.22 La Francia è diventata, dagli anni ’90, la prima destinazione turistica al mondo23, questo primato è dovuto sicuramente alla ricchezza culturale del paese, ma si è raggiunto anche e soprattutto grazie all’adozione di una precisa “politica” di promozione del turismo. In un settore mondiale ed europeo con forte concorrenza, la politica francese si impegna attivamente nell’aumentare il valore del turismo, rafforzando i suoi punti di forza culturali e naturali e sviluppando continuamente trend emergenti. Al contrario di quanto accade Italia, in Francia la cultura viene promossa anche e soprattutto come settore turistico, capace quindi di alimentare l’economia del Paese. 3.2 Il Musee National du Moyen Age (Parigi) e il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo (Roma) a confronto. Volendo evidenziare a livello pratico quali sono le differenze tra i due Paesi nel valorizzare turisticamente il proprio patrimonio, si possono prendere in considerazione due istituzioni museali di prima importanza e riferite allo stesso 21 PAPA A. 2007« Il turismo culturale in Italia:multilevel governante e promozione dell’identità culturale locale» Da http://www.federalismi.it Rivista telematica di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato. 22 Fonte:Portail officiel de la France http://www.france.fr 23 Fonte:Portail officiel de la France http://www.france.fr 9
periodo storico-artistico come il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo a Roma ed il Musee National du Moyen Age, Musee de Cluny, di Parigi. Entrambi i musei sono statali, si riferiscono appunto all’arte medievale e presentano nelle loro collezioni reperti di assoluta importanza. Visitando il Museo de Cluny è possibile ammirare,ad esempio, la serie dei 6 arazzi fiamminghi del XV sec. “La Dama e l’Unicorno” che rappresenta una delle più importanti opere di arazzeria di tutto il medioevo europeo24. Il Museo Nazionale del Medioevo di Roma invece, ospita “L’Opus Sectile di Porta Marina” che per la sua quasi totale interezza, per la datazione precisa e per l’altissima qualità dell’esecuzione, rappresenta un esemplare unico nel suo genere25. Figura 1 La Dama con l’Unicorno, Musee National du Moyen Age. Immagine tratta dal sito http://www.musee-moyenage.fr 24 Guida museale: Musee de Cluny parcours de visite, Musee National du Moyen Age. 25 ARENA M.S., PAROLI L. Museo dell’Alto Medioevo Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, ufficio centrale per i beni ambientali, architettonici, archeologici, artistici e storici. 10
Figura 2 Opus Sectile di Porta Marina, Museo Nazionale dell’Alto Medioevo. Immagine tratta dal sito http://www.archeorivista.it Tra i vari aspetti da considerare nella promozione di un istituzione museale, uno di quelli più incisivi, nell’ambito del turismo contemporaneo, è quello della divulgazione tramite la rete Internet, attualmente rappresentante il principale mezzo di comunicazione di massa. Il mercato del turismo ha subito notevoli cambiamenti grazie all'avvento di Internet e delle nuove tecnologie, il turista oggi si muove autonomamente nella rete ed è quindi fondamentale riuscire a creare siti web accuratamente indirizzati ad attirare l’attenzione ed invogliare alla visita. Proprio riguardo questo tipo di strategia divulgativa e promozionale si evidenzia la differenza più grande tra le due istituzioni museali prese in considerazione, che si potrebbe dire esemplificativa delle diverse modalità di promozione del turismo culturale di Italia e Francia. Il Musee de Cluny possiede un eccezionale sito web, capace di generare non solo interesse e curiosità ma anche di creare nella mente del visitatore un immagine molto realistica o addirittura migliore di quella che sarà poi la visita del museo. Attraverso il sito è possibile non solo avere le informazioni pratiche come indirizzo, orari, tariffe ecc. oppure osservare le collezioni e gli ambienti che compongono il Museo come le terme, il giardino medievale e l’Hotel de Cluny, bensì è data la possibilità al futuro visitatore di conoscere anticipatamente la 11
conformazione degli spazi espositivi e dei percorsi tematici offrendogli quindi in questo modo l’opportunità di gestire autonomamente la propria visita. Figura 3 Pagina iniziale Sito Web Musee de Cluny Immagine tratta dal sito http://www.musee-moyenage.fr Figura 3 Planimetria delle sale e del giardino, Musee de Cluny. Immagine tratta dal sito http://www.musee-moyenage.fr 12
Radicalmente opposta è invece la situazione del Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma che addirittura non possiede un proprio sito web. L’unico modo attraverso il quale è possibile trarre on-line le informazioni basilari come orari, prezzi e collocazione, è quello di consultare siti web di altre istituzioni come quello della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, che appunto dedica una pagina al Museo. Figura 5 pagina web dedicata al Museo dell’Alto Medioevo. Immagine tratta dal sitohttp://archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-dell-alto-medioevo La creazione di un sito web realizzato ad hoc con immagini, percorsi virtuali, possibilità di prenotazione, aiuti alla visita ecc. sarebbe insomma fortemente auspicabile nell’era del turismo on-line e della comunicazione di massa. CONCLUSIONI Il Turismo culturale per due paesi come l’Italia e la Francia potrebbe e dovrebbe rappresentare una delle più grandi risorse economiche, nonché un importante veicolo di promozione del territorio e dell’identità culturale. 13
Come ho potuto constatare attraverso l’esperienza del Valortur mentre in Francia questo accade già da tempo e nel migliore dei modi possibili, tanto che da anni proprio la Francia risulta essere la prima meta turistica al mondo, in Italia la situazione di questo settore non è tra le più prosperose. L’Italia, come è stato più volte ribadito, possiede tutte le caratteristiche e le potenzialità per dirigersi verso l’espansione di questo specifico settore economico, ma per far si che questo accada è necessario un ripensamento della programmazione e della promozione del turismo in generale e della messa in valore e fruizione del bene culturale in particolare. La differenza nel modo di operare dei due Paesi, è risultata evidente anche solo attraverso una breve analisi delle modalità di promozione rispetto due importanti istituzioni museali e potrebbe essere ulteriormente approfondita attraverso ricerche più specifiche. BIBLIOGRAFIA ARENA M. S., PAROLI L., Museo dell'alto medioevo. Roma, Roma (Poligrafico dello Stato) 1993. AA.VV., Musee de Cluny parcours de visite, Parigi, Ministère Culture Communication. MAZZI M.C., In viaggio con le Muse. Spazi e modelli dei musei, Firenze, Edifir, 2005. TOMEA GAVAZZOLI M. L.,Manuale di Museologia, Milano, Etas, 2003 (II ed. 2004). SITOGRAFIA http://www.archeorivista.it Rivista archeologica on-line. http://www.esteri.it Sito Ministero Affari Esteri. http://www.federalismi.it Rivista telematica di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato. http://www.france.fr Portale Ufficiale della Francia. http://www.icom-italia.org Sito comitato nazionale italiano di ICOM, Internetional Council Of Museums. http://www.tourisme.gouv.fr Sito Ministero dell’Economia delle Finanze e dell’Industria, Francia. http://www.unesco.it Sito commissione nazionale italiana per l’UNESCO. http://unwto.org Sito ufficiale World Tourism Organization, agenzia specializzata delle Nazioni Unite. http://it.wikipedia.it Portale italiano, Wikipedia. 14
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