BEAUTY REPORT/2013 Quarto Rapporto sul valore dell'industria cosmetica in Italia

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BEAUTY REPORT/2013
                            Quarto Rapporto
               sul valore dell’industria cosmetica in Italia

                               Sintesi dei risultati

1.  Il giorno 4 giugno 2013, presso Palazzo Wedekind – Piazza Colonna 366, Roma,
viene presentato il quarto Beauty Report, dedicato al settore della cosmetica italiana,
promosso da UNIPRO – Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche e realizzato
dalla società Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema di Roma.
Anche quest’anno viene scattata una fotografia aggiornata agli ultimi dodici mesi,
dell’andamento del settore cosmetico, perseguendo con continuità due obiettivi: quello
di presentare alle istituzioni, ai media e all’opinione pubblica un’immagine
maggiormente realistica di tale settore rispetto a quella che viene generalmente
percepita e quello di mettere sotto osservazione l’attraversamento dell’attuale situazione
economica da parte delle aziende che sono solite mostrare una buona capacità di tenuta
rispetto alle imprese afferenti ad altri ambiti economico-produttivi.
La struttura del Rapporto mantiene il suo format consolidato, dedicando la Parte prima
alle fenomenologie-chiave degli ultimi dodici mesi, la Parte seconda al check-up
annuale delle imprese, la Parte terza all’esplorazione di un canale specifico della filiera
cosmetica (questa è stata la volta delle profumerie), la Parte quarta finalizzata a
registrare l’evoluzione dei comportamenti e degli atteggiamenti dei consumatori ed
infine la Parte quinta avente lo scopo di dar conto dell’andamento nel tempo dei
principali indicatori strutturali.

2.   L’insieme delle analisi condotte attraverso il Beauty Report/2013 può essere
sintetizzato tramite i seguenti quattro punti che illustrano le modalità attraverso le quali
il settore cosmetico stia incorporando la situazione economica attuale, ma anche
conservando la sua “alterità” positiva.
1) In primo luogo tale settore mantiene la sua impronta fondamentalmente in crescita,
   pur dovendo registrare gli effetti di una crisi lunga, i cui effetti si avvertono
   specialmente sul mercato interno. A tale proposito possono essere ricordati i
   fenomeni seguenti:
     − appaiono nel 2012 i segni “-”: -1,8% per l’andamento dei consumi cosmetici,
       contrazione che diventa del -4,0% per la profumeria, del -6,0% per l’acconciatura,
       del -5,0% per i centri estetici, del -3,4% per i super e gli ipermercati, del -1,4%
       per le farmacie (tab. 1);
     − ma in compenso va subito sottolineato come il confronto con l’andamento
       nazionale degli indicatori corrispondenti confermi sempre una posizione migliore

                                                                                          1
per il settore qui analizzato: +0,9% la produzione cosmetica contro -3,9% della
     produzione nazionale di beni non durevoli; +7,0% l’export contro il +3,7%
     dell’export nazionale; +22,4% l’andamento del saldo commerciale del settore che
     si affianca ad un altro +22,2% nel 2011 e ad un +28,2% nel 2009 (tab. 1).
  Peraltro le valutazioni soggettive degli imprenditori registrano in qualche modo
  l’impatto dell’attuale situazione economica (tab. 2), visto che si intensifica la
  percezione di tale impatto (dal 42,7% del 2010 al 44,5% nel 2012), mentre il 21%
  delle aziende si dichiara ancora dentro la crisi e l’andamento di ordinativi, fatturato e
  occupazione invia qualche segnale di rallentamento rispetto alla dinamica positiva
  cui si era abituati.
  E di conseguenza la divaricazione tra le imprese (tab. 3) tende ad allargarsi negli
  ultimi dodici mesi, tanto da far dire agli intervistati che “la crisi non ha lo stesso
  impatto sulle aziende, poiché ci sono quelle che hanno chiuso un 2012 molto bene e
  quelle che hanno chiuso l’anno molto male” (77,8% di consensi): perciò le imprese
  tendono a “spaccarsi” rispetto alle dinamiche in crescita e/o in diminuzione di
  ordinativi, fatturato, investimenti, export e occupazione.
  Si è davanti dunque ad una situazione che vede qualche rallentamento e qualche
  limatura, con un indebolimento rispetto alle dinamiche di crescita conosciute in
  precedenza: il che non toglie che il settore mantenga la sua specifica “alterità” pur
  nell’attraversamento della crisi attuale.
2) In secondo luogo si ricorda come si assista ad una incorporazione positiva della crisi
   grazie ad una permanente aciclicità, anche se lievemente “corretta” da parte dei
   consumatori nei loro comportamenti di acquisto. L’indagine, condotta nella
   primavera 2013 e messa a confronto con le precedenti (effettuate in analogo periodo
   nel 2012 e nel 2010), conferma dunque il fenomeno di una discreta anelasticità di
   fondo del consumo di prodotti cosmetici, anche se la crisi ha lasciato delle
   conseguenze rispetto all’anno 2011. Infatti:
  − gli intervistati che dichiarano di aver fatto acquisti cosmetici in misura “molto
     superiore, un po’ superiore” oppure “più o meno uguale, ma consistente” rispetto
     all’anno prima risulta essere una quota ancora rilevante in sé, pur se minore
     rispetto all’anno prima (35,4% a confronto col precedente 46,4%);
  − mentre sul piano dell’evoluzione degli atteggiamenti si assiste al manifestarsi di
     una sorta di “gradone” che ispira una maggiore prudenza negli acquisti tra il 2009
     e il 2011, mentre la propensione di spesa sembra assestarsi tra il 2011 e il 2012.
  In conclusione, una quota compresa tra il 34,0% e il 40,0% afferma come “la crisi
  non abbia cambiato sostanzialmente le abitudini di spesa per i prodotti cosmetici”,
  quota di consumatori questa che contiene al suo interno una sottocomponente pari a
  circa il 19% o poco più che rappresenta coloro che hanno un atteggiamento ancora
  più pronunciatamente aciclico, affermando essi che “malgrado la crisi hanno
  consumato forse anche di più, poiché bisogna sapersi tener su, specie nei momenti
  che sono più seri e con più problemi” (tab. 4).
3) In terzo luogo va ribadito come si assista ad una incorporazione attiva, ancorché a
   sua volta “corretta”, della crisi da parte delle aziende che manifestano comporta-
   menti reattivi evidenti rispetto ad essa. La distribuzione delle imprese a seconda
   della loro capacità di reagire rispetto all’andamento del mercato viene confermata dai
   seguenti dati (tab. 5):

                                                                                         2
− crescono le strategie generali di movimento cioè quelle che implicano uno sforzo
       di riposizionamento, di ristrutturazione, di riorganizzazione se non addirittura di
       vera e propria metamorfosi dell’azienda (esse infatti passano dal 25,6% nel 2011
       al 33,3% nel 2013);
   − aumentano nel contempo le strategie dirette ad investire con impegno e con
       continuità, considerato che gli imprenditori orientati in tal senso passano dal
       71,4% nel 2011 all’83,1% nel 2012 e si posizionano al 79,5% come previsioni per
       il 2013;
   − si intensifica la propensione verso l’internazionalizzazione delle aziende, visto che
       il 77,7% degli imprenditori che nel 2011 indicavano tale orientamento diventa
       l’81,8% nel 2013;
   − cresce anche l’interesse verso la collaborazione tra aziende (dal 44,2% del 2011 al
       48,9% del 2013) e si è davanti inoltre ad un’apertura significativa nei confronti
       dell’utilizzo dell’e-commerce, se si considera quel 75,7% di intervistati che
       affermano come l’azienda abbia già utilizzato tale strumento oppure stia pensando
       di impiegarlo oppure ancora stia predisponendo uno specifico progetto ad hoc.
   In sintesi si può affermare dunque come la reattività delle imprese appaia molto
   concreta e misurabile, anche se talvolta essa subisce qualche lieve correzione nelle
   sue dinamiche, specialmente per quanto riguarda le conseguenze legate
   all’andamento negativo del mercato interno: ma è importante sottolineare come il
   97,8% degli intervistati sottolineino che “la crisi costringe le aziende a fare dei
   cambiamenti” e l’82,2% ribadisca come “vincano le aziende che hanno saputo
   ripensare il loro modello di business”.
4) In quarto luogo è emersa in maniera evidente la necessità di porre costantemente
   attenzione alla filiera cosmetica e di curarne la relativa “manutenzione”. Non
   bisogna dimenticare come uno dei fattori di tenuta strutturale del settore sia legato
   all’esistenza di una filiera “lunga” che incorpora non solo aziende produttrici, ma
   anche aziende di distribuzione, aziende di servizi ai clienti e, in ultima analisi, anche
   il patrimonio rappresentato dai consumatori. Si ricorda come tale filiera comprenda
   nei fatti all’incirca 130.000 aziende e più di 200.000 addetti che fanno capo non solo
   alla componente industriale ma anche ad acconciatori, istituti di bellezza, centri
   estetici, SPA, profumerie, erboristerie, farmacie e parafarmacie. E sono i
   consumatori che, alla fine della filiera, possono inviare impulsi positivi, incerti o
   negativi, creando occasioni di crescita o di ripiegamento complessivo.
   È evidente che non tutte le componenti della filiera si trovano sempre in una
   situazione competitiva analoga per una serie di molteplici ragioni ed è proprio per
   questo che ogni anno si effettua un approfondimento di un anello specifico di tale
   filiera, quest’anno dedicata al canale Profumerie. Esso ha fatturato in Italia nel 2012
   la somma di 2,2 miliardi di euro, pari al 22,8% dei consumi totali di prodotti
   cosmetici che però hanno sofferto una contrazione nelle vendite pari al 4,0%. I
   relativi imprenditori intervistati hanno evidenziato (tab. 6):
   − una percezione della crisi che è cresciuta di intensità negli ultimi tre anni in
     maniera significativa: dal 45,0% del 2011 all’89,7% del corrente anno 2013;
   − una proiezione nel futuro di tali preoccupazioni, poiché le profumerie intervistate
     attribuiscono oggi importanza fondamentale o comunque significativa al canale

                                                                                          3
(nel 91,4% dei casi), ma scendono nella loro valutazione proiettata sul futuro (che
       diventa il 76,4%);
     − le debolezze del canale sono percepite con chiarezza, considerato che il 100%
       degli intervistati attribuisce questo fatto alla concorrenza proveniente da altri
       canali, il 94,4% alla minor disponibilità economica da parte dei clienti, il 52,9%
       alla difficoltà di poter retribuire il personale qualificato necessario per fornire
       un’adeguata attività di counselling ai clienti e il 68,7% ammette l’inesistenza di
       spazi adeguati per poter fornire servizi estetici o di sperimentazione di nuovi
       prodotti.
     Tuttavia va anche ribadito che esiste una larga disponibilità per eventuali
     collaborazioni tra aziende cosmetiche e profumerie, in vista di un loro rafforzamento:
     sia esso quello basato su eventuali attività di formazione per gli addetti (88,7% di
     accordo) sia esso quello di promuovere la capacità commerciale ma anche la
     modalità complessiva di fare impresa da parte delle profumerie (80,6% di consensi)
     sia esso quello di promuovere delle vere e proprie “Profumerie Regionali”, al fine di
     meglio competere con gli altri canali, costituendo apposite Reti d’impresa (43,6% di
     consensi).
     Le aziende cosmetiche da parte loro (tab. 7) confermano il loro interesse nei
     confronti del canale Profumerie, valutandone positivamente l’importanza nel 78,2%
     dei casi (contro il 91,4% delle stesse profumerie). E tale importanza viene attribuita
     soprattutto:
     − alla possibilità di fornire servizi di counselling personalizzati al cliente (93,3% di
       consensi);
     − all’opportunità di utilizzare il canale per aumentare la fedeltà del cliente (91,7% di
       consensi);
     − all’importanza di poter sfruttare la capillarità distributiva delle profumerie sul
       territorio (85,7% di consensi).
     Del resto non si dimentichi che le aziende cosmetiche che già utilizzano il canale
     profumerie intendono continuare a battere questa strada anche in futuro in quasi il
     90% dei casi, di cui il 27,8% in maniera più consistente rispetto ad oggi.
     Esistono dunque spazio e necessità di investire proprio sulla “manutenzione” della
     filiera sia come singolo canale sia in come insieme di canali, anche attraverso la
     collaborazione tra soggetti diversi presenti nella medesima.

3.   Il Beauty Report/2013 mostra dunque come la cosmetica italiana mantenga
caratteristiche e ritmo di sviluppo sostanzialmente positivi, pur dovendo incorporare
l’impatto dell’attuale situazione economica. Esiste tuttavia una duplice necessità che
risulta particolarmente evidente per il settore esaminato dal Beauty Report/2013.
La prima è quella di compiere uno sforzo di razionalizzazione del sentiment da parte
degli stessi imprenditori, visto che i dati oggettivi evidenziano – è vero – dei segni “-”
nell’anno 2012, ma bisogna tener conto che si proviene da un percorso caratterizzato da

                                                                                           4
sempre dai segni “+”, i quali ancora oggi sono tali in gran parte o al massimo
relativamente meno negativi rispetto a quelli degli andamenti medi nazionali.
Non bisogna dunque, malgrado i rallentamenti delle dinamiche positive e qualche segno
“-”, restare prigionieri della sorpresa o magari dei timori o addirittura dei sentiment
negativi che possono emergere. Al contrario serve razionalizzare gli umori e le
preoccupazioni e affidarsi alle energie che sembrano certo non mancare alle aziende
cosmetiche, considerata la loro propensione anticiclica come pure l’atteggiamento
ancora significativamente aciclico dei consumatori nei confronti degli acquisti dei
prodotti cosmetici.
La seconda necessità è quella di accompagnare attivamente tali energie che possono
condurre ad un ulteriore fase di sviluppo e che debbono poter trovare un riscontro
positivo e di accompagnamento sia da parte dei soggetti pubblici sia da parte dei
soggetti della rappresentanza, anche attraverso utili alleanze che possono nascere lungo
la strada.
Sono state perciò sottoposte agli imprenditori delle possibili proposte di
accompagnamento per favorire la crescita delle aziende, con riferimento in particolare
alle attività di internazionalizzazione verso cui si sta orientando una componente
significativa delle imprese come pure con riferimento alle innovazioni normative
introdotte dal Governo in carica nel 2012 e a quelle su cui si sta attivando il Governo
attuale (tab. 8).
Ma sono stati anche sottoposti a valutazione alcuni Progetti che possono essere
promossi dal sistema associativo e che hanno a che fare in particolare:
− con i giovani, al fine di informare meglio questi ultimi e le loro famiglie sulle
  opportunità professionali che il settore cosmetico offre e avrà la capacità di offrire
  anche in futuro;
− con una migliore conoscenza dell’e-commerce da parte delle imprese, stante anche la
  propensione positiva di queste ultime, che si è rivelata molto più elevata di quanto si
  poteva ritenere;
− con la qualificazione del canale Profumeria, soprattutto sul piano dell’informazione,
  della formazione e del sostegno di quest’ultimo, al fine di renderlo più competitivo
  rispetto al mercato.
È ormai opinione condivisa come serva dare più spazio e attenzione al tema della
crescita e in particolare al miglioramento della produttività e della competitività delle
imprese. Il settore qui analizzato e la relativa filiera costituiscono un ambito interessante
su cui applicare uno sforzo di miglioramento in tal senso e quindi la combinazione di
alcune delle proposte analizzate potrebbe essere utilmente indirizzata proprio a questo
scopo.

                                                                                           5
Tab. 1 – L’evoluzione frenata dei “fondamentali” (°)
                                                                                                              Dati
Fenomeni
                                                                                  2007      2008      2009            2010      2011      2012
Andamento produzione industriale manifatturiera rispetto all’anno pre-
cedente (incrementi percentuali)
− Totale Italia1                                                                   2,9      -3,4      -19,4            6,9      0,3       -6,1
− Totale Italia (beni di consumo non durevoli)1                                    1,3      -0,2       -4,5            2,7      -1,2      -3,9
− Totale settore cosmetico (export incluso)2                                       2,0      1,8        -2,6            5,7      4,4       0,9
Andamento export rispetto all’anno precedente (incrementi
percentuali)
− Totale Italia (a prezzi correnti)1                                               9,9       1,1      -21,0           15,6      11,4       3,7
− Totale settore cosmetico3                                                        1,0       1,4      -11,8           17,2      11,0       7,0
Andamento saldo commerciale del settore cosmetico3
− In milioni di euro a prezzi correnti                                            782,0     747,0     644,4           826,4    1.009,0   1.235,0
− Incremento % anno su anno (a prezzi correnti)                                    -4,8      -4,5     -13,7            28,2     22,2      22,4
Andamento dei consumi Italia per beni non durevoli
In milioni di euro a prezzi correnti1                                            276.354   286.457   277.098         283.996   293.526   295.085
Incremento % anno su anno (ai prezzi concatenati 2005)                             n.d.      -1,6      -2,7            1,1       -1,1      -4,5
Andamento dei consumi cosmetici in Italia4
− In milioni di euro a prezzi correnti                                           9.150,7   9.363,7   9.467,2         9.633,5   9.809,1   9.631,0
− Incremento % anno su anno (a prezzi correnti)                                    n.d.      2,3       1,1             1,8       1,8       -1,8
Investimenti pubblicitari del settore cosmetico5
− In milioni di euro a prezzi correnti                                            566,3     571,8     520,3           568,0     563,7     496,0
− Incremento % anno su anno (a prezzi correnti)                                    1,5       1,0       -9,0            9,2       -0,8     -12,0
(°) Cfr. Tabella 1/Parte prima, pag. 26.
(1) Fonte: Istat, dati destagionalizzati e corretti per effetti di calendario.
(2) Cfr. tabella 8/Parte quinta, pag. 164.
(3) Cfr. tabella 9/Parte quinta, pag. 165.
(4) Cfr. tabella 4/Parte quinta, pag. 157.
(5) Cfr. tabella 10/Parte quinta, pag. 166.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

6
Tab. 2 – La registrazione degli effetti di una crisi che si prolunga (valutazioni degli imprenditori) (°)
Fenomeni                                                                                                   Dati
L’intensità percepita della crisi1                                                                                2010          2011          2012          2013
− L’azienda ne ha risentito molto                                                                                7,4          14,0           9,7          17,8
                                                                                                                     } 42,7        } 40,3        } 43,0        } 44,5
− L’azienda ne ha risentito abbastanza                                                                          35,3          26,3          33,3          26,7
                                            2
           Primi tre problemi conseguenti                                                                         2010          2011          2012          2013
− Calo degli ordinativi dall’Italia                                                                               2° 61,1       2° 50,0       2° 62,1       1° 79,5
− Ritardati pagamenti da parte dei clienti                                                                        1° 72,2       1° 76,1       1° 84,8       2° 71,8
− Difficoltà nel recupero dei propri crediti                                                                      3° 51,9       3° 43,5       3° 51,5       3° 43,8
L’attraversamento della crisi3                                                                                                  2011          2012          2013
− L’azienda si trova ancora pienamente dentro la crisi + L’azienda si troverà fuori dalla crisi dal
                                                                                                                              12,5          11,1          21,0
    prossimo esercizio
− L’azienda si trova dentro la crisi ma con qualche segnale positivo + con segnali positivi consistenti di
                                                                                                                              25,0          26,4          25,6
    ripresa
La crescita frenata dei “fondamentali” (andamento in crescita o costante ma consistente)4                         2009          2010          2011          2012
− Andamento degli ordinativi                                                                                      55,9          70,1          59,7          44,5
− Andamento del fatturato                                                                                         55,9          68,4          58,4          51,1
− Andamento dell’occupazione                                                                                      79,5          91,1          85,9          76,2
I comportamenti “prudenti” dei consumatori (Giudizi “Molto + Abbastanza d’accordo”)5                                                                        2012
− “Il consumatore presenta una sensibilità massima rispetto al prezzo”                                                                                      88,9
− “Il consumatore spende meno e si sposta da un prodotto all’altro”                                                                                         86,7
− “La mentalità del consumatore resterà per lungo tempo ispirata alla prudenza, all’attenzione al
                                                                                                                                                            80,0
    prezzo, all’infedeltà rispetto al canale di acquisto”
(°) Cfr. Tabella 2/Parte prima, pag. 29.
(1) Cfr. tabella 1/Parte seconda, pag. 57.
(2) Cfr. tabella 2/Parte seconda (primi 3 problemi indicati su 13 proposti), pag. 58.
(3) Cfr. tabella 4/Parte seconda, pag. 62.
(4) Cfr. tabelle 5, 6 e 8/Parte seconda, pagg. 65, 66 e 69.
(5) Cfr. tabella 12/Parte seconda, pag. 75.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                        7
Tab. 3 – L’allargarsi della divaricazione tra le imprese (°)
Fenomeni                                                                                       Dati
La diversa percezione della crisi1                                                                 2010            2011                 2012                 2013
− Aziende che hanno risentito molto + abbastanza della crisi                                       42,7     40,3                 43,0                 44,5
− Aziende che hanno risentito poco o per nulla della crisi                                         55,8     57,9                 57,0                 51,1
Il differente attraversamento della crisi2                                                                  2011                 2012                 2013
− L’azienda è fuori e/o indifferente rispetto alla crisi                                                    62,5                 62,5                 53,4
− L’azienda è dentro la crisi ma con segnali positivi di ripresa                                            25,0                 26,4                 25,6
                                                                                                                          37,5                 37,5                 46,6
− L’azienda è ancora pienamente dentro la crisi + ne uscirà dal prossimo esercizio                          12,5                 11,1                 21,0
La divaricazione dei “fondamentali”                                                                2009           2010                  2011                 2012
                                                     3
− Ordinativi in crescita + costanti ma consistenti                                                 55,9        70,1                     59,7                 44,5
                                                         3
− Ordinativi in diminuzione + costanti ma modesti                                                  44,1        29,9                     37,5                 55,5
                                                    4
− Fatturato in crescita + costante ma consistente                                                  55,9        68,4                     58,4                 51,1
                                                        4
− Fatturato in diminuzione + costante ma modesto                                                   44,1        31,6                     40,2                 46,7
                                                         5
− Investimenti in crescita + costanti ma consistenti                                                n.d.       64,4                     66,8                 60,0
                                                            5
− Investimenti in diminuzione + costanti ma modesti                                                 n.d.       31,2                     28,8                 33,3
                                                 6
− Export in crescita + costante ma consistente                                                     51,9        60,5                     58,6                 73,6
                                                    6
− Export in diminuzione + costante ma modesto                                                      48,1        39,5                     34,5                 14,7
                                                       7
− Fatturato da internazionalizzazione oltre il 30%                                                  n.d.       34,0                     30,9                 47,7
                                                              7
− Fatturato da internazionalizzazione inferiore al 30%                                              n.d.       49,0                     46,5                 28,6
− Nessun fatturato da internazionalizzazione                                                        n.d.       17,0                     22,6                 23,7
                                                           8
− Occupazione in crescita + costante ma consistente                                                79,5        91,1                     85,9                 76,2
− Occupazione in diminuzione                                                                       20,5         8,9                     14,1                 23,8
Le opinioni sulla divaricazione tra imprese (Giudizi “Molto + Abbastanza d’accordo”)9                                                                        2012
− “Le aziende che esportano sentono meno la crisi”                                                                                                           88,9
− “Vincono le aziende che hanno ripensato il loro modello di business”                                                                                       82,2
− “La crisi si è ripercossa in maniera diversa a seconda dei diversi canali della filiera”                                                                   77,8
− “La crisi non ha lo stesso impatto su tutte le aziende poiché ci sono quelle che hanno
                                                                                                                                                             77,8
     chiuso un 2012 molto bene e quelle che hanno chiuso l’anno molto male”
(°) Estratta da tabella 3, pagg. 33-34.
(1) Cfr. tabella 1/Parte seconda, pag. 57.         (6) Cfr. tabella 7/ Parte seconda, pag. 67.
(2) Cfr. tabella 4/Parte seconda, pag. 62.         (7) Cfr. tabella All. 12, Capitolo Allegati, pag. 179.
(3) Cfr. tabella 5/Parte seconda, pag. 65.         (8) Cfr. tabella 8/Parte seconda, pag. 69.
(4) Cfr. tabella 6/Parte seconda, pag. 66.         (9) Cfr. tabella 13/Parte seconda, pagg. 78-79.
(5) Cfr. tabella 10/Parte seconda, pag. 72.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                           8
Tab. 4 – La permanenza di una aciclicità di fondo, anche se lievemente corretta, nei comportamenti dei consumatori (val. %)1 (°)
Fenomeni                                                                                                                     Dati
                                                                                                                                  Nel 2009          Nel 2011            Nel 2012
La divaricazione dei comportamenti di spesa rispetto all’anno precedente1                                                     rispetto al 20081 rispetto al 20101   rispetto al 20111
− Molto di più rispetto all’anno precedente                                                                                             5,2      10,4                  8,5
− Un po’ di più rispetto all’anno precedente                                                                                          10,7       13,3 46,4             9,2 35,4
− Più o meno come l’anno prima, ma in maniera significativa                                                                                      22,7                 17,7
                                                                                                                                      58,6
− Più o meno come l’anno prima, ma in maniera modesta                                                                                            11,8                 13,3
− Un po’ meno                                                                                                                         12,2       23,7 53,6            24,4 64,6
− Molto di meno                                                                                                                       13,3       18,1                 26,9
La divaricazione tra atteggiamenti ciclici e aciclici verso la spesa (giudizi “molto + abbastanza d’accordo”)2
                                                                                                                                    2010               2012               2013
− “La crisi mi ha spinto a stare più attenta/o per questo tipo di spese”                                                              58,5             70,6               73,4
− “La crisi mi ha spinta/o a consumare prodotti più economici, ma comunque di buona qualità”                                          51,9             60,9               61,2
− “La crisi mi ha spinta/o a spendere per prodotti preferibilmente più economici”                                                     39,5             54,3               57,1

−   “La crisi non ha cambiato sostanzialmente le mie abitudini di spesa, perché alla propria cura, al proprio benessere e alla
                                                                                                                                     51,0              39,7               40,0
    propria estetica non si può e non si deve rinunciare”
− “La crisi mi ha spinta/o a consumare meno prodotti, ma di qualità più elevata, che ritengono essenziali anche se più
                                                                                                                                     33,4              36,3               34,1
    costosi (risparmio su altri prodotti meno importanti)”
− “Malgrado la crisi ho consumato forse anche di più, perché bisogna saper tenersi su specie nei momenti che sono più seri
                                                                                                                                     22,9              19,4               19,2
    e con più problemi”
(°) Cfr. Tabella 4/Parte prima, pag. 36.
(1) Cfr. tabella 1/Parte quarta, pag. 135.
(2) Cfr. tabella 2/Parte quarta, pag. 138.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                                        9
Tab. 5 – La reattività anti-ciclica dei comportamenti di impresa (°)
Fenomeni                                                                                                                         Dati
                                                                                                                                 Strategie adottate nel 2011 Strategie adottate nel 2012 Strategie da adottare dal
L’evoluzione verso strategie generali di movimento1                                                                                                                                             2013 in poi
– Azioni di significativo riposizionamento, ristrutturazione e riorganizzazione, nei modi che sono stati e/o saranno necessari
    ed opportuni                                                                                                                         15,7 25,6                  14,7 23,5                   25,0 33,3
– Vera e propria trasformazione profonda (metamorfosi) dell’impresa, delle sue strategie e delle sue modalità di gestione                 9,8                        8,8                         8,3
–   Attesa con pazienza che la crisi faccia il suo corso, come è avvenuto altre volte in precedenza                                       5,9                        5,9                         5,6
                                                                                                                                              60,8                       61,8                        58,4
–   Adattamento progressivo alla situazione, con la flessibilità che è stato e/o sarà necessario adottare                                54,9                       55,9                        52,8
–   Nessuna nuova strategia a seguito della crisi, perché quest’ultima ha interessato/interesserà relativamente poco e/o per
                                                                                                                                         13,7                       14,7                         8,3
    niente la mia azienda
Totale                                                                                                                                 100,0                      100,0                       100,0
Una strategie positiva verso gli investimenti2                                                                                        Primavera 2011             Primavera 2012              Primavera 2013
− Nella mia azienda la crisi è stata un’occasione per investire di più                                                                   12,5                       15,5                        15,9
− Nella mia azienda si continua ad investire tutte le volte che è possibile, perché la competizione all’interno del settore è
                                                                                                                                         19,6                       16,9                        18,2
    molto elevata                                                                                                                             71,4                       83,1                        79,5
− Nella mia azienda la crisi, pur avvertita, non ha provocato un cambiamento apprezzabile nella politica degli investimenti              23,2                       39,4                        34,0
− Nella mia azienda la crisi non si è sentita o si è sentita poco e perciò non ha influito sulla politica degli investimenti             16,1                       11,3                        11,4
− Nella mia azienda la crisi ha provocato minori investimenti                                                                            28,6                       16,9                        20,5
Totale                                                                                                                                  100,0                      100,0                       110,0
La propensione ad ampliare l’internazionalizzazione dell’impresa4                                                                          2011                       2012                        2013
− Crescerà con molta decisione                                                                                                           14,8                       26,1                        27,3
                                                                                                                                              77,7                       82,7                        81,8
− Crescerà gradualmente, ma in maniera significativa                                                                                     62,9                       56,6                        54,5
− Sarà mantenuta al livello attuale                                                                                                      13,0                        7,2                         9,1
− L’azienda si rivolge e/o intende rivolgersi esclusivamente al mercato interno                                                           9,3                       10,1                         9,1
Totale                                                                                                                                  100,0                      100,0                       100,0
La propensione verso la collaborazione tra imprese5                                                                                        2011                       2012                        2013
− Credo che cercherò attivamente delle occasioni per collaborare con altre imprese, perché non si può fare tutto da soli, specie
    quando è in corso una crisi come l’attuale                                                                                           11,5                        7,1                        14,0
                                                                                                                                                44,2                     37,1                        48,9
− Credo che la collaborazione tra imprese faccia parte della “mutazione” necessaria del modo di fare impresa di oggi e del               32,7                       30,0                        34,9
    prossimo futuro
−    Tutto sommato è meglio muoversi come impresa in maniera autonoma, perché la collaborazione con altre imprese risulta
     sempre problematica e difficile                                                                                                     38,5                       34,3                        30,2
                                                                                                                                              55,8                       62,9                        51,1
− Se sarà proprio necessario trovare forme di collaborazione con altre imprese batterò questa strada stando però molto attento           17,3                       28,6                        20,9
     a non cadere in situazioni difficili
Totale                                                                                                                                  100,0                      100,0                       100,0
La propensione ad utilizzare l’e-commerce6                                                                                                                                                        2013
− L’azienda ha utilizzato + Pensa di utilizzare + Sta predisponendo un progetto                                                                                                                    75,7
− L’azienda non ha utilizzato e non pensa di utilizzare + Ha utilizzato ma ha rinunciato                                                                                                           24,3
(°) Estratto dalla tabella 5, pagg. 40-42.
(1) Cfr. tabella 16/Parte seconda, pag. 86.           (5) Cfr. tabella 20/Parte seconda, pag. 91.
(2) Cfr. tabella 11/Parte seconda, pag. 73.           (6) Cfr. tabella 24/Parte seconda, pag. 98.
(3) Cfr. tabella 15/Parte seconda, pag. 83.           (7) Cfr. tabella 13/Parte seconda, pagg. 78-79.
(4) Cfr. tabella 19/Parte seconda, pag. 91.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                                                             10
Tab. 6 – I consumi di cosmetici e l’andamento delle profumerie (val. %) (°)
Fenomeni                                                                                                           Dati
Consumi cosmetici nazionali1                                                                                              2009         2010           2011            2012
– Incrementi annuali                                                                                                      +1,1         +1,8           +1,8             -1,8
– Incrementi annuali delle vendite nel canale Profumeria                                                                  -3,4         +1,2           +0,7             -4,0
                                                                                                                                                             Avvertita molto +
La percezione della crisi nelle profumerie2                                                                          Avvertita molto   Avvertita abbastanza     abbastanza
– Nell’anno 2011                                                                                                       15,0                 30,0                 45,0
– Nell’anno 2012                                                                                                       31,1                 39,4                 70,5
– Nell’anno 2013 (previsioni)                                                                                          58,7                 31,0                 89,7
Il rischio di indebolimento progressivo3                                                                                                                 2013
                                                                                                                                           Attualmente           In futuro
–  “Le profumerie sono/saranno canale un fondamentale”                                                                                         25,9                29,1
–  “Le profumerie sono/saranno un canale molto importante”                                                                                     36,2 91,4           29,1 76,4
–  “Le profumerie sono/saranno un canale abbastanza importante”                                                                                29,3                18,2
–  “Le profumerie sono/saranno un canale poco importante”                                                                                       8,6                23,6
Totale                                                                                                                                       100,0                100,0
                                                                                                                                                                  Giudizi
                                                                                                                                                              “Molto + Abb.
Le ragioni della scarsa importanza delle profumerie4                                                                                                           d’accordo”
–   “Ci sono già tanti altri canali dove si possono acquistare prodotti cosmetici e c’è un’emorragia di clienti”                                                   100,0
–   “Non permettono più di avere risultati economici sufficienti e/o adeguati come accadeva un tempo”                                                               95,0
–   “Ci sono meno disponibilità economiche da parte dei clienti”                                                                                                    94,4
–   “Spesso non ci si può permettere di avere personale dipendente o collaboratori specificamente dedicati a
                                                                                                                                                                   52,9
    consigliare i clienti”
– “Spesso non si hanno spazi sufficienti per fornire servizi estetici e/o di sperimentazione prodotti”                                                             68,7
La consapevolezza dei punti di forza potenziali5
– “Poter fornire consigli appropriati tramite persone preparate”                                                                                                   98,3
– “Poter godere di una maggior fiducia rispetto ad altri esercizi commerciali concorrenti”                                                                         87,0
– “Poter fornire una maggiore garanzia circa la qualità intrinseca dei prodotti offerti”                                                                           83,7
– “Poter fornire prodotti non facilmente disponibili in altri esercizi”                                                                                            62,3
Possibili collaborazioni tra aziende cosmetiche e profumerie6
– “Promuovere attività di formazione per gli addetti delle profumerie, anche tramite i Fondi interprofessionali”                                                   88,7
– “Promuovere la capacità commerciale come anche di fare impresa da parte delle profumerie                                                                         80,6
– “Promuovere la capacità delle profumerie di fornire servizi di counselling ai propri clienti”                                                                    67,8
– “Promuovere la nascita di vere e proprie “Profumerie Regionali”, per meglio competere con gli altri canali
                                                                                                                                                                   43,6
    (attraverso la formula delle Reti d’Impresa)”
(°) Estratto dalla Tabella 7/Parte prima, pagg. 48-49.
(1) Cfr. tabella 4/Parte quinta, pag. 157.         (4) Cfr. tabella 7/Parte terza, pag. 124.
(2) Cfr. tabella 1/Parte terza, pag. 112.          (5) Cfr. tabella 6/Parte terza, pag. 123.
(3) Cfr. tabella 5/Parte terza, pag. 119.          (6) Cfr. tabella 10/Parte terza, pag. 130.
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                            11
Tab. 7 – Le opinioni delle aziende cosmetiche sul canale Profumeria (val. %) (°)
Fenomeni                                                                                                                  Dati
                                                                                                                                                    2013
Importanza del canale Profumeria                                                                                                     Profumerie1            Aziende cosmetiche2
− È un canale fondamentale                                                                                                          25,9                      30,4         78,2
− È un canale molto importante                                                                                                      36,2     91,4             21,8
− È un canale abbastanza importante                                                                                                 29,3                      26,0
− È un canale tutto sommato poco importante                                                                                          8,6                      17,4
− È un canale per nulla importante                                                                                                   -                         4,4
Totale                                                                                                                             100,0                     100,0
                                                                                                                                                                   Giudizi
                                                                                                                                                           “Molto + Abbastanza
Le ragioni dell’importanza del canale Profumeria 3                                                                                                              importante”
− “Le profumerie possono fornire servizi di counselling personalizzato al cliente”                                                                                  93,3
− “Le profumerie possono aumentare la fedeltà del cliente”                                                                                                          91,7
− “Le profumerie sono distribuite capillarmente sul territorio”                                                                                                     85,7
− “Le profumerie qualificano la filiera cosmetica”                                                                                                                  84,6
Propensione ad utilizzare il canale Profumeria in futuro4
− Molto di più rispetto ad oggi                                                                                                                              11,1
                                                                                                                                                                        27,8
− Un po’ di più rispetto ad oggi                                                                                                                             16,7
− Più o meno come oggi                                                                                                                                       61,1
− Un po’ meno rispetto ad oggi                                                                                                                               11,1
Totale                                                                                                                                                      100,0
(°) Cfr. Tabella 8/Parte prima, pag. 52.
(1) Cfr. tabella 5/Parte terza, pag. 119.
(2) Cfr. tabella 21/Parte seconda, pag. 95 (i valori sono al netto delle aziende che non utilizzano il canale delle profumerie).
(3) Cfr. tabella 22/Parte seconda, pag. 95
(4) Cfr. tabella 23/Parte seconda, pag. 96 (al netto di chi non utilizza il canale Profumeria).
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

                                                                                                                                                                                  12
Tab. 8 – L’interesse degli imprenditori verso alcune proposte di accompagnamento dello sviluppo
Proposte                                                                                                                                                   Giudizi
                                                                                                                                                     “Molto + Abbastanza
                                                                                                                                                         d’accordo”
SOSTEGNO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Attività di regolazione
− Sviluppare il controllo e il contrasto dei prodotti contraffatti e/o illegalmente importati                                                               80,0
− Promuovere una regolazione maggiormente omogenea del settore cosmetico, a livello mondiale per garantire una leale concorrenza                            77,8
− Promuovere il principio della reciprocità, allo scopo di ridurre le barriere doganali tra Paesi (specie con il Far East, con il Medio
                                                                                                                                                            71,1
    Oriente e con il Brasile)
Rafforzamento della capacità competitiva delle imprese
− Fornire sostegni particolari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei Paesi più lontani e/o di più difficile penetrazione con
                                                                                                                                                            75,6
    promozioni specifiche del cosmetico Made in Italy
− Promuovere e sostenere in particolare possibili alleanze allargate che coinvolgano ad un tempo il settore cosmetico, il Sistema-Moda,
                                                                                                                                                            68,9
    ma anche altri settori che caratterizzano la sostanza e l’immagine del nostro Paese (come il food, l’arte, la cultura, ecc.)
− Sostenere in particolare la formazione di alleanze d’impresa per la presenza sui mercati esteri (per l’organizzazione di fiere, di show-
                                                                                                                                                            60,0
    room, di workshop e così via)
− Disporre di una relativa certezza sulle risorse da destinare anno per anno alle attività suddette                                                         62,3
− Qualificare l’attività dell’ICE in modo da concentrare le risorse disponibili su alcuni Paesi-chiave per le nostre capacità esportative                   51,1
INNOVAZIONI NORMATIVE
− Verificare la reale applicabilità e disponibilità finanziaria delle normative introdotte dal Governo precedente e dirette a favorire la
                                                                                                                                                            75,6
    riduzione del cuneo fiscale del lavoro
− Sostenere modifiche significative alla cosiddetta “flessibilità in entrata”, nel quadro delle politiche del lavoro da parte del nuovo
                                                                                                                                                            68,9
    Governo
− Verificare la reale applicabilità e disponibilità finanziaria delle normative dirette a favorire la defiscalizzazione degli utili reinvestiti in
                                                                                                                                                            66,7
    Ricerca e Sviluppo
− Verificare la reale applicabilità e disponibilità finanziaria delle normative dirette a favorire la capitalizzazione delle imprese                        53,3
− Verificare la reale applicabilità e disponibilità finanziaria delle normative introdotte dal precedente Governo e dirette a favorire
                                                                                                                                                            51,1
    l’aggregazione tra le imprese, senza eccessivi vincoli e/o incertezze burocratiche
INIZIATIVE DEL SISTEMA ASSOCIATIVO
− Lanciare un Progetto diretto specificamente ai giovani, in grado di informare questi ultimi e le loro famiglie sulle opportunità
                                                                                                                                                            80,0
    professionali del settore cosmetico
− Lanciare un Progetto per una migliore conoscenza dell’e-commerce da parte delle imprese (anche perché la multicanalità si è ormai
                                                                                                                                                            75,6
    arricchita del canale e-commerce)
− Lanciare un Progetto per la qualificazione del canale Profumeria, soprattutto sul piano informativo, formativo, di sostegno al passaggio
                                                                                                                                                            53,3
    generazionale e di riqualificazione della gestione d’impresa
− Lanciare un Progetto per la qualificazione in particolare degli acconciatori e delle estetiste, sul piano informativo e su quello formativo
                                                                                                                                                            40,0
    (usando anche gli appositi Fondi Interprofessionali)
− Lanciare un Progetto per promuovere la subfornitura di qualità dei contoterzisti                                                                          48,9
Fonte: indagine Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema per Unipro, 2013

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