GERIATRIA EXTRAOSPEDALIERA - ORGANO UFFICIALE DELL'ASSOCIAZIONE GERIATRI EXTRAOSPEDALIERI

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GERIATRIA
                                   EXTRAOSPEDALIERA
                                                     ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE
                                                             GERIATRI EXTRAOSPEDALIERI

                                              VOLUME XIV n.3-4 Dicembre 2019
Periodico trimestrale - sped. in Abb. Post. L. 662/96 - Sp. 70% - Tab DNNACMP - Napoli (Italy) - Aut. Trib. Napoli n.70 del 24 giugno 2003
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SommariO
LA MEDIAZIONE FAMILIARE INTERGENERAZIONALE.....................................................................................................................4

PERCORSI DI STIMOLAZIONE COGNITIVA ED EMOTIVA PER
L'ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO: UN CONFRONTO TRA TECNICHE DI
REMINISCENZA......................................................................................................................................................................................11

FOCUS SULLE LESIONI CUTANEE A GESTIONE TERRITORIALE.................................................................................................18

RIVALUTARE L'ASSISTENZA GERIATRICA? UNA SFIDA POSSIBILE.............................................................................................20

ALZHEIMER ART CAFÈ..........................................................................................................................................................................23

L'ASSISTENZA A DOMICILIO, STUDIO PRELIMINARE SULLA GESTIONE DEL BURDEN DEL
CAREGIVER.............................................................................................................................................................................................26

L'INCONTINENZA URINARIA E FECALE NELLA PERSONA
ANZIANA..................................................................................................................................................................................................33
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ORGANIGRAMMA DELLA
                                                                                           RIVISTA

                                                                                              Direttore Responsabile
                                                                                                            Saverio Marino
CONSIGLIO DIRETTIVO
NAZIONALE                                                                                                  Editor in Chief
                                                                                                          Giovanni Gelmini

Presidente                                                                    Coordinatore editoriale Sezione Clinica
Pietro Gareri                                                                                   Francesco Badagliacca
Past President                                                                                 Coordinatore editoriale
Salvatore Putignano                                                                   Sezione Socio-Comportamentale
                                                                                                        Luisa Bartorelli
Vice Presidente
Luigi Forgione
                                                                                                Comitato in Redazione
Segretario                                                                      Rocco Amendolara, Laura Calcara, Pietro
Lucia Iallonardo                                                              Gareri, Giancarlo Isaia, Michele Garulli, Titti
                                                                            Pavese, Morena Pellati, Cristina Basso, Luisa
Tesoriere                                                                        Guglielmi, Lorenzo Sampietro, Roberto
Francesco Santamaria                                                                   Bellavigna, Giuliana Mercadante .
Responsabili Scientifici
Attilio Giacummo, Giovanni Gelmini                                                                  Comitato Scientifico
                                                                             Giuseppe Abate, Giuseppe Andreis, Fabrizio
                                                                            Arrigoni, Gianpaolo Boccongelli, Piero Angelo
                                                                              Bonati, Renato Bottura, Carmine Cafariello,
                                                                            Vincenzo Canonico, Andrea Capasso, Alberto
                                                                                Cester, Robin Chattat, Julie Lidia Citarella,
                                                                             Raffaele Conforti, Antonino Maria Cotroneo,
DELEGHE                                                                              Domenico Cucinotta, Luigi Di Ciocco,
                                                                                  Silvana Maria Di Placido, Andrea Fabbo,
                                                                               Luigi Forgione, Pasqualina Insardà, Attilio
                                                                            Giacummo, Gianbattista Guerrini, Francesco
Delega per rapporti con SUMAI, AGENAS                                            Landi, Vincenzo Leoci, Marcello Maggio,
Gabriele Peperoni                                                                  Ernesto Palummeri, Giuseppe Paolisso,
                                                                                 Gabriele Peperoni, Francesco Perticone,
Delega per i rapporti con il Ministero della Salute                           Franco Rengo, Franco Romagnoni, Alberto
Salvatore Putignano                                                               Pilotto, Francesco Santamaria, Umberto
                                                                            Senin, Alessandra Tognetti, Marco Trabucchi,
Delega per i rapporti con le Istituzioni ed i Distretti Socio-Sanitari                                      Orazio Zanetti.
Maurizio Rocca

Delega per i rapporti con SIGOt e studi intersocietari
Andrea Corsonello

Responsabili newsletter (cadenza mensile)
Giuseppe Pistoia, Saverio Marino, Luigi Forgione

Rivista Geriatria Extraospedaliera
Giovanni Gelmini, Saverio Marino, Francesco Badagliacca, Luisa Bartorelli

Aggiornamento sito web
Gabriele Peperoni
                                                                                                     Foto di copertina
Rapporti con AIP e SIGG                                                             ARCHIVIO FOTOGRAFICO Associazione
Pietro Gareri                                                                   "I BORGHI DI RONCAGLIO" - Canossa (RE)
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AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                              |   4

LA MEDIAZIONE FAMILIARE
INTERGENERAZIONALE
 Francesca Vitale Ph.D., Criminologa clinica, Mediatrice penale e familiare, Docente a contratto per i Corsi di laurea
 in Filosofia e Scienze Filosofiche (Università degli Studi di Milano)
 email: francesca.vitale1@unimi.it

Introduzione                               famiglia, oppure, in caso di scarso          nell’organizzare cura e assistenza.
                                           adattamento in una destrutturazione          L’esternalizzazione       dei   compiti
L’invecchiamento della popolazione         del sistema familiare4» .                    di accudimento e cura, invece, è
rappresenta        uno     dei    tratti   Con la comparsa di patologie fisiche         presa in considerazione o messa
distintivi della società occidentale       più o meno persistenti, la persona           in atto soltanto nei momenti in cui
contemporanea.                             anziana acquisisce in modo definitivo        la situazione diventa vincolante al
Oggi le generazioni si succedono           la consapevolezza del proprio                punto da comportare il rischio di
più attraverso sovrapposizione che         invecchiamento, evidenziando due             destabilizzazione dell’organizzazione
attraverso sostituzione1. Si assiste       tipi di bisogni crescenti.                   domestica o da compromettere
così all’emergere a livello sociale        Il primo è la necessità della                l’equilibrio psicofisico delle persone
di famiglie multigenerazionali in          dipendenza fisica, il secondo è la           coinvolte7.
cui sono compresenti quattro               necessità di conservare un’identità          L’instaurarsi di una relazione di
generazioni, delle quali almeno due        adulta.                                      aiuto, pertanto, non avviene in modo
sono di anziani.                           Il     conflitto     emergente          da   automatico, ma richiede un processo
Gli ultimi dati ISTAT2 registrano          questi bisogni antitetici segna              di adattamento, talvolta lungo, da
uno storico aumento degli anziani:         profondamente il significato delle           parte delle persone coinvolte .
al primo gennaio 2019, infatti,            relazioni tra genitori e figli che           La         mediazione          familiare
gli over 65enni sono 13,8 milioni          vengono a instaurarsi in quest’ultima        intergenerazionale si configura come
e rappresentano il 22,8% della             fase del ciclo di vita della famiglia.       uno spazio all’interno del quale gli
popolazione totale.                        La cura e l’accudimento di una               eventi critici, pur rappresentando una
L’aumento           continuo      della    persona anziana che versa in                 minaccia per la continuità dei legami
popolazione al di sopra di una             condizione di difficoltà perché              familiari, divengono al contempo
determinata soglia di età è in            totalmente o parzialmente non                un’opportunità di cambiamento.
linea col quadro di progressivo            autosufficiente             comportano
invecchiamento         e     si   deve     inevitabili riorganizzazioni relazionali     La     mediazione             familiare
principalmente alle riduzioni di           all’interno del corpo familiare:             intergenerazionale
mortalità che hanno avuto luogo nei        «attorno alla dipendenza di un
decenni antecedenti.                       genitore anziano, si ridefiniscono           È un intervento a sostegno delle
Nelle famiglie della quarta età si         spesso i rapporti familiari, si creano       relazioni tra le generazioni all’interno
intrecciano       diverse    dinamiche     alleanze, si ridisegnano le modalità di      delle famiglie (relazioni tra nonni, figli
relazionali: quelle riguardanti la         divisione del lavoro, ma si generano         adulti e nipoti).
coppia anziana, quelle che uniscono        anche dei conflitti5» .                      Si tratta di un «processo strutturato8»
le varie generazioni del gruppo            Il caregiving di anziani non                 attraverso cui, a fronte di un evento
familiare e quelle della famiglia          autosufficienti è un’esperienza che          critico che interferisce nell’equilibrio
d’origine in cui l’anziano ha passato      si inaugura solitamente una volta            del corpo familiare, i familiari
l’infanzia e l’adolescenza.                abbandonato il mercato del lavoro            interessati (parti), mediante l’aiuto
Ognuna di queste dinamiche                 per pensionamento o quando si è in           di un terzo imparziale (mediatore
relazionali dà luogo a specifiche         procinto di farlo. Talvolta, l’investitura   familiare), cercano di riorganizzare
situazioni di crisi3.                      della responsabilità dell’accudimento        i legami all’interno della famiglia,
                                           è proprio il frutto del mancato              risolvendo il conflitto insorto e
Malattia,        riorganizzazione          svolgimento di un’occupazione extra          trovando un accordo mutualmente
relazionale e caregiving                   domestica6.                                  soddisfacente.
                                           Quando invece la dipendenza di               La         mediazione          familiare
La malattia è un evento critico per        un congiunto occorre prima della             intergenerazionale rappresenta una
i componenti di una famiglia ove           fine dell’attività lavorativa, il corpo      preziosa risorsa di cui le famiglie
essa si manifesta, perché determina        familiare è chiamato a compiere              possono beneficiare per creare
una rottura delle abituali modalità        scelte estreme, come lasciare il             orizzonti di senso metaindividuali
organizzative cui fa seguito una «fase     proprio posto lavoro di lavoro, o            capaci di rigenerare i legami
di transizione che può sfociare in         particolarmente       faticose,     come     attraversati dal conflitto.
una riorganizzazione evolutiva della       destreggiarsi tra più impegni                Si pensi all’aforisma di Lec «l’anello
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AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                            |    5

più debole della catena è anche                                                            stesse, altri attori extra-familiari
il più forte. Spezza la catena9» .           1. la condizione di efficacia                  formali (assistenti domiciliari,
Anche i legami familiari, soprattutto           operativa stabilisce un                     cooperative di assistenza
quelli intergenerazionali, possono              perimetro deontologico                      domiciliare) o informali (badanti,
andare incontro a un processo                   finalizzato a delimitare l’area             vicini, amici, ecc.);
di indebolimento o a una rottura                di intervento del mediatore            7. oggetto/contenut:
definitiva, se colpiti da tensioni              familiare (trattasi di intervento           individuazione delle tipologie
innescanti dinamiche di conflitto.              mediativo, non di aiuto generico;           di prestazioni assistenziali
E spesso sono gli “anelli più deboli”           nemmeno di psicoterapia)                    da erogare, del luogo dove
della catena transgenerazionale                 e i presupposti oggettivi di                erogarle, della modalità di
i meccanismi responsabili della                 applicabilità della mediazione              erogazione, degli accessi
rottura, perché essendo associati               (è indispensabile che vi sia la            presso la persona anziana da
a maggiori fattori di vulnerabilità             domanda da parte dei soggetti               parte dei parenti, del ruolo di
catalizzano,        direttamente         o      coinvolti nel conflitto di trovare          ognuno di essi o di referenti
indirettamente, i conflitti e le dispute,       accordi e che tra questi vi sia             terzi nel prestare assistenza;
nuocendo alla solidità delle relazioni          una distribuzione di potere e di            disciplina e/o regolamentazione
familiari.                                      responsabilità sufficientemente             dell’accesso all’eredità; disciplina
Compito del mediatore è intercettare           equilibrata).                               della cura attuale del patrimonio
le situazioni di vulnerabilità all’interno   2. la condizione di fattibilità                della persona anziana,
del corpo familiare prima che                   stabilisce precipui requisiti               definizione dell’eventuale “costo
esse attivino condizioni di conflitto           soggettivi che i partecipanti alla          aggiuntivo” da sostenere da
irresolubili, tali da provocare il              mediazione devono soddisfare                parte dei parenti coinvolti e
collasso strutturale del vincolo di             (soggetti appartenenti a due                modalità di ripartizione tra le
solidarietà generazionale.                      diverse generazioni o alla stessa           parti;
                                                generazione, ma coinvolti per          8. setting: domicilio della persona
Le tipologie di mediazione                      un conflitto che implica persone            anziana o casa di riposo in cui
familiare intergenerazionale                    appartenenti alla generazione               la persona anziana è ricoverata
                                                precedente o a quella                       se l’anziano è presente, o in
La conflittualità familiare si manifesta        successiva).                                ufficio del mediatore qualora
in varie forme, insorgendo a fronte                                                         la persona anziana non
di eventi emotivamente intensi,              La     mediazione     familiare                sia presente al percorso di
spesso destabilizzanti, caratterizzati       intergenerazionale a favore di                 mediazione, ma nel rispetto di
da intrinseca peculiarità. Dunque, è        persone anziane                                precise impostazioni;
difficile effettuare generalizzazioni.                                                 9. regole: pari dignità dei
Tuttavia, alcune questioni sembrano          Tale intervento è composto dai                 partecipanti, pari dignità delle
maggiormente favorire le dinamiche           seguenti elementi11:                           argomentazioni, rispetto
conflittuali intergenerazionali. Ciò                                                        dei turni di parola, divieto di
permette di individuare diverse              1. evento critico: sopravvenuta non            alzare la voce o di utilizzare
tipologie     di    mediazione       tra        autosufficienza di una persona              parole offensive, ascolto delle
generazioni:                                    anziana;                                    ragioni dell’altro, trasparenza e
                                             2. conflitto/disagio: la sopravvenuta          sincerità, secondo il principio
1. tra nonni e figli/ie per poter               non autosufficienza di un                   dell’equiprossimità.
   frequentare i nipoti;                        familiare anziano comporta             Il     percorso       di     mediazione
2. tra fratelli e/o sorelle per                 situazioni di tensione e               intergenerazionale è scandito da
   problemi legati all’eredità;                conflitto all’interno del corpo        precise fasi di lavoro da rispettare
3. tra fratelli e/o sorelle per                 familiare, dovute all’incapacità       con estrema attenzione, «affinché
   difficoltà a trovare un accordo             di fronteggiare l’evento critico       non si verifichi nella stanza della
   per la cura dei genitori anziani;            adottando soluzioni valide e           mediazione ciò che spesso avviene
4. tra fratelli e/o sorelle per                 condivise da tutti;                    nei conflitti spontanei (accelerazione
   difficoltà a trovare un accordo          3. finalità: la tutela del legame         delle decisioni, sovrapposizione di
   per la cura dei fratelli e/o delle           intergenerazionale;                    argomenti, interruzioni reciproche,
   sorelle disabili o malati/e.              4. obiettivi: strutturare, in presenza    uso della menzogna, confusione,
5. tra figli/ie e genitori anziani              dell’evento critico, all’interno del   ecc.12)» .
   per difficoltà ad accettare la              corpo familiare nuovi equilibri        Tali fasi sono così scandite:
   separazione coniugale di questi              fondati sulla cooperazione
   ultimi.                                      e il rispetto del legame               •   l’invio (mediazione volontaria o
                                                intergenerazionale;                        invio da parte dei servizi, primi
Le condizioni di attuabilità                 5. destinatari: la persona anziana            contatti telefonici);
                                                non autosufficiente o con              •   l’incontro preliminare
Ogni intervento a sostegno delle                diminuita autosufficienza;                 conoscitivo delle condizioni in
relazioni tra le generazioni all’interno     6. co-protagonisti: i familiari delle         cui versa la persona anziana;
delle famiglie deve soddisfare due              persone anziane (figli, coniuge,       •   la pre-mediazione (incontro
condizioni di attuabilità10:                    nipoti, ecc.), le persone anziane          con i parenti coinvolti per la
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    presentazione del servizio: ruolo      propria abitazione.
    del mediatore, ruolo dei parenti       In questi casi il mediatore deve          Il modello umanistico
    coinvolti, setting di riferimento;     preparare in modo funzionale
    presentazione delle famiglie;          l’incontro, trasmettere fiducia a tutti   Questo modello di intervento,
    enunciazione da parte di ogni          i partecipanti, specificando che il       elaborato da Morineau16, nasce
    partecipante degli argomenti           fatto di essere a casa di uno di loro     e si sviluppa in ambiente penale
    che si vorrebbero affrontare           non compromette la garanzia di            minorile, per poi essere applicato ad
    durante la mediazione;                 equiprossimità legata al proprio          altri contesti.
    preparazione di una bozza di           ruolo di mediatore.                       Il modello umanistico rappresenta
    contratto di mediazione da                                                       una modalità di accoglimento del
    sottoporre ai partecipanti);           Gli   standard        di    condotta      conflitto che ricalca la ritualizzazione
•   la mediazione (trattazione di          professionale                             scenica della tragedia greca.
    argomenti vari riguardanti                                                       Secondo Morineau, il disordine, la
    l’assistenza dei genitori,             I professionisti impiegati come           violenza, la morte e la sofferenza sono
    l’amministrazione del                  mediatori    familiari   rispondono       elementi rinnovabili in assenza di
    patrimonio, l’eventuale eredità,      nei confronti delle parti, dei loro       «trasmutazione» e «trascendenza17».
    ecc., gestione del conflitto,          rappresentanti legali e dei tribunali     Le società contemporanee non sono
    negoziazione, accordo progetto         competenti attenendosi alle seguenti      in grado di accogliere, circoscrivere
    assistenziale di intesa);              regole di condotta professionale15:       ed eliminare questi elementi i
•   la redazione dell’accordo finale                                                 quali, deritualizzati, sono relegati al
    (progetto assistenziale d’intesa);     1. il mediatore familiare è un            dominio della Giustizia.
                                              agevolatore imparziale delle           La civiltà greca, invece, sapeva
f) il follow-up (verifica della tenuta        trattative di negoziazione, non        accogliere elementi dionisiaci e
del progetto, eventuale revisione             può imporre o forzare le parti al      apollinei, facendo posto a realtà
dell’accordo).                                raggiungimento di accordi;             contraddittorie: l’ordine e il disordine,
Nella mediazione intergenerazionale        2. il mediatore familiare deve            la misura e l’eccesso. La violenza era
«il tempo più lungo è forse                  preservare e mantenere quanto          trasformata in forza di vita attraverso
quello dedicato alla costruzione/             ai contenuti delle negoziazioni        i riti sacrificali e le celebrazioni
preparazione              dell’incontro       in atto il segreto professionale       simboliche.
congiunto, che può avere anche una            durante tutto il processo di           Dalla fine del VI secolo alla fine del
durata assai lunga, anche di una              mediazione e nel rispetto delle        V secolo a.C. gli Ateniesi hanno
intera giornata, ma che può rimanere          disposizioni di legge in materia;      creato un nuovo genere letterario:
l’unico momento vis-à-vis13» .            3. il mediatore familiare non deve        la tragedia; un inno alle sofferenze
È necessario infatti effettuare              accettare nessun impegno,              dell’umanità, una rappresentazione
singoli incontri con i vari attori della      portare a termine alcun servizio,      del conflitto dell’uomo greco, diviso
mediazione per poterli preparare              o intraprendere nessun’azione          tra due ordini: un ordine antico,
in modo adeguato all’incontro                 che potrebbe compromettere la          fondato dalla supremazia dei dèi,
congiunto e per poter spiegare loro           sua integrità professionale;           e un ordine nuovo, fondato sulla
dettagliatamente in che cosa consiste      4. il mediatore familiare deve            supremazia del diritto.
la mediazione tra generazioni.                mantenere l’imparzialità mentre        Attraverso il genere tragico, l’uomo
Gli effettivi incontri di mediazione          stimola la discussione di              greco faceva fronte al conflitto,
intergenerazionale risultano essere           questioni che le parti devono          accogliendolo, riconoscendolo ed
mediamente 4/6 (fase di pre-                  considerare per la concretezza,        esorcizzandolo collettivamente.
mediazione e fase di mediazione).             la correttezza legale, l’equità        Lo «spirito» della mediazione è
Nella mediazione tra generazioni              e l’attuabilità delle opzioni          proprio quello di offrire un luogo,
particolare     attenzione       riveste      proposte per l’accordo;                un rituale (una forma) con i suoi
la fase di follow-up, per ragioni          5. il mediatore familiare deve            protagonisti, dove la sofferenza,
sostanzialmente collegate al fatto che        assistere le parti nel raggiungere     la rabbia, il dolore, che possono
le condizioni di non autosufficienza          un accordo consapevole e               sfociare in aggressività e violenza,
e fragilità caratterizzanti la persona        volontario. Le decisioni devono        vengano detti, anche gridati, e
anziana sono un fattore dinamico che,         essere prese volontariamente           vengano ascoltati18.
in quanto tale, potrebbe richiedere           dalle parti;                           La mediazione umanistica permette
successivi «ri-posizionamenti14» .         6. il mediatore familiare deve            «l’espressione delle emozioni, il loro
La mediazione tra generazioni non             trattenersi da qualsiasi attività      confronto e l’identificazione dei
sempre può essere svolta in un                che esuli dalla sua competenza         sentimenti che sono all’origine della
setting preparato dal mediatore,              professionale e non svolgerà           rottura della relazione. La vittima
ma talvolta è necessario che sia il          attività legali, né terapeutiche,      ha la possibilità di ‘gridare’ il proprio
mediatore a raggiungere il domicilio          né di consulenza familiare, né         dolore e l’altro ascolterà in silenzio.
dell’anziano (setting d’emergenza);           di consulenza tecnica di parte         Avviene un rinnovamento, una nuova
si pensi alle persone anziane affette         o di ufficio nell’ambito dei casi a    percezione dell’uno e dell’altro19» .
da deficit sensibile della capacità          lui sottoposti come mediatore          Tragedia e mediazione presentano
deambulatoria o da altre patologie            familiare in passato, o al             elementi strutturali convergenti:
che impediscono di uscire dalla               presente.                              entrambe nascono in momenti
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di transizione tra due ordini,                 di uscire dal problema, di             le       principali      caratteristiche
sperimentando il conflitto.                    accantonare i nodi del conflitto       della        mediazione        familiare
Infatti, la mediazione umanistica              e di provare a favorire una            intergenerazionale a favore di
viene condotta attraverso tre fasi             nuova, e più umana, conoscenza         persone anziane e gli standard
principali che, come nella tragedia            tra le parti, con domande sulla        di condotta professionale del
greca, possono essere definiti                 loro vita, sul lavoro, sui normali     mediatore familiare.
catartici:                                     desideri, sulle aspettative di         Lo scopo di questo articolo è
                                               ognuno al fine di creare nuovi         stimolare una riflessione sul concetto
1. La teoria rappresenta la                    strumenti per la costruzione           di conflitto come dimensione
   prima fase della mediazione                 del dialogo e nuove regole per         fisiologica dell’esperienza umana.
   umanistica: le due parti                    definire il proprio rapporto           La sfida per i mediatori familiari
   descrivono i fatti e sono                   reciproco22» .                         impegnati a gestire situazioni di
   obbligate all’ascolto reciproco        Prendendo in considerazione le fasi         conflitto intergenerazionale è infatti
   dell’altra, differente versione;       appena descritte è possibile cogliere      rigenerare i legami familiari quando
   è il primo esempio di dialogo         come la mediazione umanistica ponga         questi ultimi sono stati messi in
   che viene ripristinato.                l’accento sull’aspetto antropologico-       crisi da eventi critici profondamente
   Successivamente, il mediatore          relazionale, sul fattore soggettivo         destabilizzanti.
   riassume il punto di vista di          della narrazione, sull’attivazione del      Il    mediatore       umanistico,      in
   ciascuna delle parti con una           canale empatico, sul riconoscimento,        particolare, opera sul conflitto
   propria sintesi: si tratta di una      ma anche sull’espressione degli stati       accogliendo il disordine radicatosi
   nuova, imparziale, enunciazione        emotivi più profondi, inclusi quelli        nei confliggenti a livello cognitivo,
   del conflitto, quasi come se ci        oppositivo-provocatori, al fine di          emotivo e assiologico, al fine di
   fossero il corifeo e il coro della     «favorire l’evoluzione del conflitto        salvare il legame tra le generazioni.
   tragedia greca20. Si stabilisce,       verso un suo superamento in senso
   così, una distanza dal conflitto,     riparativo, nella prospettiva di un
   che agevola la fase successiva;        incontro autentico tra persone23» .
2. La krisis costituisce la fase in cui
   il confronto riattiva le emozioni      Conclusioni
   (come nell’azione tragica). È
   l’espressione della sofferenza,
   dell’opposizione, del disordine
                                          La         mediazione          familiare
                                          intergenerazionale si prefigge la
                                                                                      Bibliografia
   e, talvolta, della violenza. Questa    ricerca comune di modalità che              1
                                                                                       SCABINI E., PSICOLOGIA DELLA
   fase rappresenta il magma              consentano la ripresa delle relazioni
   delle emozioni vissute dalle           tra i membri della famiglia di              FAMIGLIA. SVILUPPO DEI LEGAMI E
   parti; magma che i mediatori,          generazioni diverse.                        TRASFORMAZIONI SOCIALI, BOLLATI
   in quanto specchi, riflettono,         Si prefigge di calmare le tensioni,         BORINGHIERI, TORINO, 1995, P. 207.
   come i coreuti nella tragedia,         gestire i conflitti, re-instaurare
   facilitando l’interrogazione e la      la comunicazione; preservare i              2
                                                                                       INDICATORI DEMOGRAFICI 2019.
   riflessione della fase successiva.     legami tra i membri della famiglia
                                                                                      PER ACCESSO DIRETTO AI DATI
   Avviene, infatti, un’evoluzione        nel rispetto dei valori, degli spazi di
   della situazione. Sia le parti         ciascuno, privilegiando l’interesse         STATISTICI: HTTP://DATI.ISTAT.IT/
   sia i mediatori prendono la            della persona anziana.                      INDEX.ASPX?DATASETCODE=DCIS_
   giusta distanza dalle emozioni         Si è visto, infatti, come la mediazione     INDDEMOG1.
   espresse, sperimentando,               familiare intergenerazionale a favore
   in modo reciproco, nuove               di persone anziane sia in generale          3
                                                                                       CAMDESSUS B., I NOSTRI GENITORI
   percezioni e prese di coscienza;       un processo strutturato attraverso
                                                                                      INVECCHIANO. LE CRISI FAMILIARI
3. la catarsi rappresenta la              cui, in corrispondenza di un evento
   fase di riconoscimento                 critico che si verifica all’interno del     DELLA QUARTA ETÀ, RAFFAELLO
   della sofferenza; del pieno            corpo familiare (per esempio, una           CORTINA, MILANO, 1993, P. 43.
   accoglimento delle componenti          sopravvenuta non autosufficienza)
   del conflitto. L’accoglienza           e che rompe gli equilibri esistenti, i      4
                                                                                       PRANDI C., “PRENDERSI CURA NELLE
   della sofferenza, la sua               familiari interessati (parti) con l’aiuto   FAMIGLIE”, IN MARCADELLI S., OBBIA P.
   espressione e riconoscimento,          di un terzo imparziale (mediatore
                                                                                      & PRANDI C. (A CURA DI), ASSISTENZA
   permettono il superamento              familiare) all’interno di uno spazio
   dell’impasse relazionale tra le        organizzato (setting) e di regole           DOMICILIARE E CURE PRIMARIE.
   parti e, quindi, il superamento        condivise, negoziano tra di loro al         IL NUOVO ORIZZONTE DELLA
   della sofferenza stessa21.             fine di raggiungere accordi efficaci        PROFESSIONE INFERMIERISTICA, EDRA,
   Ne consegue il ripristino di           che permettano di strutturare nuovi         MILANO, 2018, P. 52.
   una relazione “riparata”, con          equilibri validi per tutti. Tali accordi
   nuove caratteristiche, legate          vengono redatti e sottoscritti dalle        5
                                                                                       COSTA G., QUANDO QUALCUNO
   all’approfondimento della              parti. Finalità del processo è la tutela
   conoscenza dell’altro come             dei legami familiari.                       DIPENDE DA TE, CAROCCI, ROMA,
   persona. Il mediatore qui «cerca       Sono state illustrate sinteticamente        2007.
GERIATRIA EXTRAOSPEDALIERA - ORGANO UFFICIALE DELL'ASSOCIAZIONE GERIATRI EXTRAOSPEDALIERI
AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                |   8

6
 COSTA G., QUANDO QUALCUNO                MEDIAZIONE FAMILIARE, KAPPA,          INTRODUZIONE ALLA MEDIAZIONE
DIPENDE DA TE, CAROCCI, ROMA,             ROMA, 2004.                           FAMILIARE. PRINCIPI FONDAMENTALI E
2007, P. 106.                                                                   SUA APPLICAZIONE, GIUFFÈ EDITORE,
                                          14
                                            PISACANE L., “MEDIAZIONE            MILANO, 2012, PP. 39-40.
7
 SCABINI E., PSICOLOGIA DELLA             INTERGENERAZIONALE E
FAMIGLIA. SVILUPPO DEI LEGAMI E           AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO”,          MAZZEI D. & NERI V., LA MEDIAZIONE
                                                                                23

TRASFORMAZIONI SOCIALI, BOLLATI           IN DIGRANDI G. & MARZOTTO C. (A       FAMILIARE. IL MODELLO SIMBOLICO
BORINGHIERI, MILANO, 1995, PP.            CURA DI), LA MEDIAZIONE FAMILIARE     TRIGENERAZIONALE, RAFFAELLO
223-224.                                  INTERGENERAZIONALE. RIFLESSIONI       CORTINA, 2017, P. 183.
                                          A PIÙ VOCI SULLA SPERIMENTAZIONE
8
 DIGRANDI G., “ANALISI COMPARATA          ATTUATA PRESSO IL COMUNE DI
DI UN CASO CON IL MODELLO                 RAGUSA, ERICKSON, TRENTO, 2018,
TEORICO-OPERATIVO ELABORATO               P. 79.
PRESSO IL COMUNE DI RAGUSA”,
IN DIGRANDI G. & MARZOTTO C. (A           15
                                            HAYNES M. J. & BUZZI I.,
CURA DI), LA MEDIAZIONE FAMILIARE         INTRODUZIONE ALLA MEDIAZIONE
INTERGENERAZIONALE. RIFLESSIONI           FAMILIARE. PRINCIPI FONDAMENTALI E
A PIÙ VOCI SULLA SPERIMENTAZIONE          SUA APPLICAZIONE, GIUFFRÈ EDITORE,
ATTUATA PRESSO IL COMUNE DI               MILANO, 2012, PP. 554-556.
RAGUSA, ERICKSON, TRENTO, 2018,
P. 57.                                     CFR. MORINEAU J., LO SPIRITO
                                          16

                                          DELLA MEDIAZIONE, FRANCO ANGELI,
9
 LEC S. J., PENSIERI SPETTINATI,          MILANO, 2000; MORINEAU J., LA
BOMPIANI, MILANO, 1998.                   MEDIAZIONE UMANISTICA. UN ALTRO
                                          SGUARDO SULL’AVVENIRE: DALLA
10
  MARZOTTO C. & TAMANZA G., “LA           VIOLENZA ALLA PACE, ERICKSON,
MEDIAZIONE E LA CURA DEI LEGAMI           TRENTO, 2018.
FAMILIARI”, IN SCABINI E. & ROSSI G.
(A CURA DI), RIGENERARE I LEGAMI:          MORINEAU J., LO SPIRITO DELLA
                                          17

LA MEDIAZIONE NELLE RELAZIONI             MEDIAZIONE, FRANCO ANGELI,
FAMILIARI E COMUNITARIE, VITA E           MILANO, 2000.
PENSIERO, MILANO, 2003.
                                           MAZZEI D. & NERI V., LA MEDIAZIONE
                                          18

11
  DIGRANDI G. & MARZOTTO C. (A            FAMILIARE. IL MODELLO SIMBOLICO
CURA DI), LA MEDIAZIONE FAMILIARE         TRIGENERAZIONALE, RAFFAELLO
INTERGENERAZIONALE. RIFLESSIONI           CORTINA, 2017, P. 182.
A PIÙ VOCI SULLA SPERIMENTAZIONE
ATTUATA PRESSO IL COMUNE DI               19
                                            HAYNES M. J. & BUZZI I.,
RAGUSA, ERICKSON, TRENTO, 2018, P.        INTRODUZIONE ALLA MEDIAZIONE
150.                                      FAMILIARE. PRINCIPI FONDAMENTALI E
                                          SUA APPLICAZIONE, GIUFFRÈ EDITORE,
12
  DIGRANDI G. & MARZOTTO C. (A            MILANO, 2012, P. 39.
CURA DI), LA MEDIAZIONE FAMILIARE
INTERGENERAZIONALE. RIFLESSIONI            MAZZEI D. & NERI V., LA MEDIAZIONE
                                          20

A PIÙ VOCI SULLA SPERIMENTAZIONE          FAMILIARE. IL MODELLO SIMBOLICO
ATTUATA PRESSO IL COMUNE DI               TRIGENERAZIONALE, RAFFAELLO
RAGUSA, ERICKSON, TRENTO, 2018, P.        CORTINA, 2017, P. 182.
151.
                                           MAZZEI D. & NERI V., LA MEDIAZIONE
                                          21

13
  MARZOTTO C., “MEDIAZIONE                FAMILIARE. IL MODELLO SIMBOLICO
GLOBALE E LEGAMI                          TRIGENERAZIONALE, RAFFAELLO
INTERGENERAZIONALI: PATRIMONIO            CORTINA, 2017, P. 183.
ED EREDITÀ FAMILIARI”, IN ARDONE
R. & LUCARDI M. (A CURA DI), LA            HAYNES M. J. & BUZZI I.,
                                          22
GERIATRIA EXTRAOSPEDALIERA - ORGANO UFFICIALE DELL'ASSOCIAZIONE GERIATRI EXTRAOSPEDALIERI
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             colina alfoscerato
                                   Per il lavoratore
                                   in età avanzata
                                    con lievi difficoltà
                                     cognitive

                                                           Depositato presso AIFA in data 10/10/2017
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                                                                                                                                          ®

                                                colina alfoscerato
                                                 Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto
  1. DENOMINAZIONE MEDICINALE
                                          Riassunto delle caratteristiche di prodotto              5.2 Proprietà farmacocinetiche
  DELECIT® 600 mg/7 ml soluzione orale.                                                            Le caratteristiche farmacocinetiche, determinate per somministrazione del composto
                                                                                                   marcato, analoghe nelle diverse specie animali utilizzate (ratto, cane, scimmia), sono
  2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA                                                       le seguenti: assorbimento gastrointestinale rapido e completo; rapida captazione
  Soluzione orale                                                                                  e distribuzione nei diversi tessuti ed organi, compreso il cervello; escrezione solo
  Un contenitore monodose o una bustina monodose da 7 ml contengono:                               renale (10% circa, in 96 ore, della dose di radioattività somministrata); più alta
  Principio attivo:                                                                                disponibilità a livello cerebrale rispetto alla colina marcata con tritio.
  colina alfoscerato 600 mg.
  Eccipienti: metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato.                                 5.3 Dati preclinici sulla sicurezza
  Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.                                    Nel roditore la DL50 è superiore a 1 g/kg per via parenterale e a 10 g/kg per via
                                                                                                   orale. Una dose orale giornaliera di 300 mg/kg e 150 mg/kg somministrata per 6
  3. FORMA FARMACEUTICA                                                                            mesi, rispettivamente al ratto ed al cane, non dà luogo a segni clinici di tossicità,
  Soluzione orale.                                                                                 né ad alterazioni dei parametri ematologici, ematochimici o urinari. Il farmaco non
                                                                                                   è risultato mutageno, né teratogeno e non ha modificato le capacità riproduttive del
  4. INFORMAZIONI CLINICHE                                                                         ratto e del coniglio.
  4.1 Indicazioni terapeutiche
  Sindromi psicoorganiche cerebrali degenerativo-involutive o secondarie a insufficienza           6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
  cerebrovascolare, ossia disturbi cognitivi primitivi o secondari dell’anziano caratterizzati     6.1 Elenco degli eccipienti
  da deficit di memoria, da confusione e disorientamento, da calo di motivazione ed                Soluzione orale
  iniziativa e dalla riduzione delle capacità attentive. Alterazioni della sfera affettiva e del   Eccipienti:
  comportamento senile: labilità emotiva, irritabilità, indifferenza all’ambiente circostante.     metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato, saccarina sodica, aroma arancio,
  Pseudodepressione dell’anziano.                                                                  acqua depurata.

  4.2 Posologia e modo di somministrazione                                                         6.2 Incompatibilità
  Soluzione orale: un contenitore monodose o una bustina monodose 2 volte al giorno.               Nessuna.
  Questi dosaggi possono essere aumentati, a discrezione del medico curante.
                                                                                                   6.3 Periodo di validità
                                                                                                   3 anni.
  4.3 Controindicazioni
  Ipersensibilità individuale accertata al prodotto.                                               6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
                                                                                                   Questo medicinale non richiede alcuna particolare precauzione per la conservazione.
  4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
  Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini La soluzione orale            6.5 Natura e contenuto del contenitore
  contiene metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato pertanto può causare                Contenitori monodose 7 ml: astuccio di cartone litografato contenente 10 contenitori
  reazioni allergiche (anche ritardate).                                                           monodose in vetro bruno, tipo III sec. F.U. IX ed., chiusi con capsula inviolabile
                                                                                                   a strappo in polietilene. Bustine monodose 7 ml: astuccio di cartone litografato
  4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione                                contenente 14 bustine monodose in poliestere, alluminio e polietilene.
  Nessuna.
                                                                                                   6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
  4.6 Gravidanza e allattamento                                                                    e la manipolazione
  L’indicazione terapeutica del prodotto non ne prevede l’uso in gravidanza. Studi                 Nessuna istruzione particolare.
  specifici hanno comunque evidenziato la mancanza di effetti embriotossici e
  teratogeni.                                                                                      7. TITOLARE DELL’ AUTORIZZAZIONE
                                                                                                   ALL’ IMMISSIONE IN COMMERCIO
  4.7 Effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari                                      MDM S.p.A. - Via Volturno, 29/b - 20900 Monza (MB).
  Nessuno.
                                                                                                   8. NUMERI DELL’ AUTORIZZAZIONE
  4.8 Effetti indesiderati                                                                         ALL’ IMMISSIONE IN COMMERCIO
  Quale precursore di costituenti biologici, la somministrazione anche protratta di                Soluzione orale in contenitori monodose: A.I.C. n. 025935040.
  colina alfoscerato generalmente non pone problemi di tollerabilità. L’eventuale                  Soluzione orale in bustine monodose: A.I.C. n. 025935091.
  comparsa di nausea (imputabile verosimilmente ad un’attivazione dopaminergica
  secondaria) potrebbe richiedere la riduzione della posologia. Segnalazione delle                 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO
  reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si                DELL’AUTORIZZAZIONE
  verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un              5.03.1993 / Novembre 2014.
  monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori
  sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema         10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
  nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.               Agosto 2017.

  4.9 Sovradosaggio                                                                                600 mg soluzione orale - 14 bustine monodose 7 ml
  Ved. punto 4.8.                                                                                  Prezzo 25,90€
                                                                                                   600 mg soluzione orale
  5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE                                                                     10 contenitori monodose 7 ml
  5.1 Proprietà farmacodinamiche                                                                   Prezzo 21,40€
  Colina alfoscerato, quale trasportatore di colina e precursore di fosfatidilcolina,
  ha la potenziale capacità di svolgere azione preventiva e correttiva sulle lesioni
  biochimiche, cui si riconosce particolare valore tra i fattori patogenetici della                Classe C-RR
  sindrome psicoorganica involutiva, e cioè sul ridotto tono colinergico e sull’alterata
  composizione fosfolipidica delle membrane neuronali. La struttura chimica di colina
  alfoscerato (contenente il 40,5% di colina) e le proprietà chimico-fisiche ad essa
                                                                                                                                                                                            cod. SO510011

  correlate, garantiscono un notevole apporto di sostanza attiva e metabolicamente
  protetta al tessuto cerebrale. I risultati delle prove sperimentali di farmacologia
  preclinica e degli studi clinici hanno convalidato la capacità di colina alfoscerato
  di intervenire vantaggiosamente sulle funzioni cognitive e mnesiche, nonché sulla
  sfera affettiva e comportamentale compromesse dalla patologia cerebrale involutiva.
AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                              |   11

Percorsi di stimolazione cognitiva
ed emotiva per l’anziano
istituzionalizzato: un confronto tra
tecniche di reminiscenza.
  Cantarella, A.*., Pelizzaro, A.°, Nazzi, A.^, Scarpa, G.§, Faganello, D+, De Beni, R.
  *Centro Servizi per Anziani “La Salute”- Fiesso D’Artico (VE); Dipartimento di Psicologia Generale- Università di
 Padova
  °Centro Servizi per Anziani “La Salute”- Fiesso D’Artico (VE); Residenza per anziani “Riviera del Brenta”- Dolo (VE)
  ^ Cooperativa Provinciale Servizi CPS- Treviso
  § Tirocinante presso Antica Scuola dei Battuti di Mestre (VE)
  +Antica Scuola dei Battuti di Mestre (VE)
  #Dipartimento di Psicologia Generale- Università di Padova

                                                           Abstract

   Introduzione: Tra gli interventi utilizzati nelle residenze per anziani, ampio spazio hanno trovato i percorsi di
   reminiscenza. Vi sono numerose evidenze che essi, basandosi sulla propensione degli anziani e il piacere legati
   al “ricordare” il passato, risultano efficaci nel sostenere emotivamente i partecipanti. Ancora, seppure meno
   indagati, vi sono evidenze di benefici indotti a livello cognitivo e comportamentale in anziani con demenza, con
   piccoli incrementi nei punteggi a test cognitivi e riduzione dei disturbi comportamentali.
   In letteratura è possibile individuare numerosi protocolli di reminiscenza, la cui efficacia – in termini di benefici-
   spesso non è comparata. In questo lavoro vengono, pertanto, confrontati due percorsi di reminiscenza
   condotti in gruppo (“life review- LR” vs “life story book- LSB”) in termini di benefici a livello cognitivo, emotivo e
   comportamentale.

   Metodo: Hanno preso parte allo studio 34 anziani con demenza di tipo lieve-moderato. I partecipanti sono stati
   assegnati casualmente al gruppo LR (16 anziani) o al gruppo LSB (18 anziani). Tutti i partecipanti hanno svolto 8
   sessioni di gruppo su temi che spaziavano dai ricordi dell’infanzia (prime sessioni) alla vita attuale nella residenza
   (ultima sessione). Nel gruppo LR, gli anziani venivano sollecitati a ricordare e discutere degli eventi della propria
   vita. In quello LSB, oltre a ricordare, gli anziani venivano guidati nella creazione di un “libro di vita”, contenente
   tracce tangibili dei propri ricordi (foto, frasi, citazioni ecc). Gli effetti degli interventi sono stati comparati al post-
   test e al follow-up (ad un mese di distanza) in termini di variazioni nei punteggi a: MMSE, lista di parole, GDS,
   QOL-AD e NPI.

   Risultati: I risultati mostrano come gli interventi siano piuttosto simili dal punto di vista dei benefici a livello
   cognitivo ed emotivo. Tuttavia al follow-up, i risultati sembrano essere maggiormente duraturi per i partecipanti
   al LSB. Inoltre l’intervento di LSB sembra essere maggiormente efficace nella riduzione dei BPSD.

   Conclusioni: Tali evidenze mostrano la possibilità di migliorare benessere e Qualità di Vita degli anziani con
   demenza, residenti all’interno delle istituzioni, attraverso degli interventi semplici e poco dispendiosi in termini
   economici e di tempo.

Introduzione                                minacciano il benessere e la qualità        i cosiddetti interventi psico-sociali,
                                            di vita non solo dell’anziano ma anche      soprattutto alla luce delle limitate
Gran parte degli anziani residenti          di chi se ne prende cura, intendendo        degli interventi farmacologici1-5.
nelle istituzioni presenta varie            i caregivers sia formali (operatori,        Vi sono evidenze del fatto che gli
forme    di    decadimento   delle          infermieri e in generale il personale       interventi psico-sociali possano
funzioni mentali con declino del            di assistenza) che informali (familiari).   essere maggiormente efficaci –
funzionamento cognitivo, emotivo            La letteratura dell’ultimo decennio         e spesso anche maggiormente
e comportamentale dell’individuo.           ha sottolineato, a più riprese, quanto      economici- rispetto alle terapie
Spesso,     tali    compromissioni          sia importante intervenire attraverso       farmacologiche,         supportando
AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                                 |   12

il funzionamento cognitivo ed               Ancora, possono essere organizzati
emotivo dell’anziano e al contempo          in un “life story book” (diario di vita)    Metodo
riducendo la presenza di disturbi           che può essere concretamente
emotivi e comportamentali associati         realizzato     dai    partecipanti      e   Partecipanti
alla demenza (i cosiddetti Behavioral       mantenuto a loro disposizione (e            Sono         stati      inclusi    nella
and Psychological syntoms of                a disposizione dei caregivers) per          sperimentazione 34 anziani (10 M;
dementia- BPSD6-8. Tra gli interventi       essere rivisto in diversi momenti           24 F) con demenza di Alzheimer e
più utilizzati nelle residenze per          della giornata.                             vascolare di grado lieve-moderato.
anziani troviamo quelli basati sulla        Tali interventi sono infatti oramai         I partecipanti risiedevano presso
reminiscenza, in grado di sfruttare         utilizzati nella quasi totalità delle       la casa di riposo Riviera del Brenta
la normale propensione e il piacere         residenze per anziani, tuttavia, sono       di Dolo (Ve), nel Centro Servizi per
al ricordo dell’anziano attraverso          pochi gli studi che hanno comparato         Anziani “Residenza La Salute” di
la discussione di eventi, attività e        le diverse tecniche di reminiscenza.        Fiesso D’Artico (VE) e presso l’Antica
abitudini del passato. Subramaniam          Lo studio che è stato condotto nasce        Scuola dei Battuti di Mestre (VE)A . I
e Woods9 rilevano come un'attività di       dal tentativo di esplorare tale aspetto,    34 partecipanti sono stati suddivisi
reminiscenza della storia della propria     confrontando due interventi in un           in un gruppo “LSB” che svolgeva
vita possa mostrare dei potenziali          campione di persone, con demenza            l’intervento “Life Story Book” (N=18)
benefici a più domini dell’individuo        di grado lieve-­  moderato, residenti       ed in un gruppo “LR” che svolgeva
e possa configurarsi come uno               presso strutture per anziani in             l’intervento “Life Review” (N=16). I
strumento clinico evidence-­       based    provincia di Venezia. Il presente           partecipanti sono stati selezionati
per la promozione del benessere             progetto si configura, quindi, come         sulla base dei punteggi al MMSE da
in contesti istituzionalizzati.             un percorso di ricerca-intervento           parte dei professionisti psicologi e
Tale approccio è stato introdotto,          basato su un confronto tra la tecnica       inseriti nei gruppi previo consenso
per l’utilizzo nell’invecchiamento, più     del “Life Story Book” e del metodo          scritto da parte dei familiari o
di 30 anni10 fa ed ha acquisito, nel        “Life Review”12. Attraverso lo studio       amministratori di sostegno. Tra i
tempo, diverse forme, dando vita a          si voleva verificare: i) l’eventuale        criteri di esclusione dei partecipanti vi
interventi che si caratterizzano per:       miglioramento degli aspetti cognitivi:      erano: i) avere di recente subito lutti
1) diversi gradi di approfondimento         stato cognitivo globale (Mini Mental        o perdite che potessero riemergere
dei ricordi riportati e dei contenuti       State Examination), memoria a breve         in modo significativamente negativo
emotivamente connessi; 2) presenza          termine (ricordo di lista di parole),       durante le sessioni di intervento;
più o meno massiva di supporti              l’eventuale efficacia dell’intervento       ii) punteggi al MMSE inferiori
tangibili per favorire il ricordo11.        nella     riduzione      dei     disturbi   a 15; iii) presenza di disturbi
Si va infatti da percorsi in cui è          comportamentali valutati tramite il         comportamentali particolarmente
richiesto di ricordare eventi del           Neuropsychiatric Inventory Nursing          rilevanti e tali da compromettere la
proprio passato ancorandoli a               Home; ii) le possibili ricadute a livello   partecipazione all’intervento.
quanto è successo nelle settimane           emotivo-relazionale: miglioramento          Le          caratteristiche       socio-
precedenti all’incontro (propriamente       del tono dell’umore (scala GDS),            demografiche dei partecipanti dei
reminiscenza)        a    percorsi    più   miglioramento della qualità di vita         due gruppi sono descritte nella
strutturati in cui cronologicamente         (Quality of Life-AD).                       Tabella 1.
si     ripercorrono       varie    tappe    L’ipotesi iniziale era che entrambi         Tabella 1: Caratteristiche socio-
della propria esistenza. Questi             i percorsi potessero apportare              demografiche dei partecipanti al
ultimi percorsi, spesso effettuati          benefici a livello cognitivo, emotivo       gruppo Life Review e Life Story Book
individualmente - e più simili a veri       e comportamentale ma che essi
e propri interventi di psicoterapia-        potessero essere maggiori per i             Note: M= media; DS= deviazione
permettono di          riflettere anche     partecipanti al gruppo LSB: si              standard; N=numerosità; M= uomini.
su eventi di vita potenzialmente            ipotizzava infatti che la preparazione
negativi al fine di risolvere possibili     del “libro di vita” richiedesse un          Materiali
conflitti, conferendo, nell’ultima fase     maggior sforzo            cognitivo da
dell’esistenza maggiore senso di            parte dei partecipanti e dunque             Ad ogni partecipante, al pre-test,
integrità all’individuo. In questi casi     una stimolazione cognitiva più              post-test e follow up sono state
il percorso di reminiscenza viene           accentuata. Inoltre, si ipotizzava          somministrate le seguenti prove:
propriamente definito “Life Review”.        che il “libro di vita” - essendo            A          Un primo studio pilota con 14
Ancora, gli interventi possono              lasciato a disposizione degli anziani       partecipanti è stato svolto all’interno
consistere       nella       discussione,   e dei caregivers- potesse costituire        dell’Ente “Antica Scuola dei Battuti di
coadiuvata dal clinico, di eventi di        uno strumento di “ancoraggio”               Mestre”. In questo studio la procedura
vita passata e utilizzare come mezzo        alle proprie memorie          anche al      di conduzione dei gruppi e di creazione
terapeutico esclusivamente la parola,       termine dell’intervento nonché uno          dei “libri di vita” era lievemente differente
piuttosto che richiedere fotografie,        strumento in grado di favorire la           rispetto alla sperimentazione effettiva a
musiche, video e altri ricordi della        conoscenza della storia personale           cui hanno partecipato gli anziani descritti
                                                                                        in questa sezione. Nello studio pilota non
propria vita passata. Spesso, i             da parte dei caregivers con
                                                                                        erano stati coinvolti gli operatori delle
suddetti materiali fungono da “cue”         ricadute maggiormente positive              residenze e il libro di vita non veniva
per il recupero dei propri ricordi e per    in termini emotivo-motivazionali e          consegnato di volta in volta agli anziani
dare vita alla discussione in gruppo.       comportamentali.                            ma solo alla fine del percorso
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                                           caregiver. Viene valutata la presenza        in cui è avvenuta la sperimentazione)
Mini Mental State Examination,             di deliri, allucinazioni, agitazione/        circa la presenza e la gravità dei
MMSE13.                                    aggressività, depressione/disforia,          BPSD. La durata di una sessione di
Tale strumento è costituito da 11          ansia, esaltazione/euforia, apatia/          valutazione con l’anziano era di circa
item che fanno riferimento a 6 aree        indifferenza, disinibizione, irritabilità/   45 minuti.
cognitive differenti: orientamento         labilità, comportamento motorio
spazio-temporale,      registrazione       aberrante, disturbi del sonno, disturbi      Specificamente la sperimentazione
di parole, attenzione, calcolo,            dell’appetito e dell’alimentazione. Per      ha      previsto:     i)     una      prima
rievocazione, linguaggio e prassia         ogni dimensione sono considerati             individuazione           dei      possibili
costruttiva. Il punteggio massimo          la frequenza (scala Likert 1-4) e la         partecipanti sulla base dei punteggi
è 30. Prevede correzioni per età           gravità (scala Likert 1-3) dei disturbi,     pregressi (relativi agli ultimi 3 mesi
e scolarità. Il punteggio     cut-off      eventualmente presenti nell’ultima           precedenti la sperimentazione)
è 24. Il MMSE, somministrato al            settimana. Il punteggio totale si            al MMSE. Sono stati inoltre
pre-test, è stato utilizzato anche         ottiene moltiplicando la frequenza           selezionati solo coloro i quali non
come strumento di inclusione dei           per la gravità di ciascun disturbo           presentassero BPSD così gravi da
partecipanti: sono stati selezionati       (FrequenzaxGravità=12pt            max)      inficiare la partecipazione in gruppo;
solo coloro presentavano un                per poi sommare quanto presente              ii) per i partecipanti selezionati si è
punteggio ≥ 15.                            per ogni dimensione (punteggio               proceduto a contattare i familiari
                                           massimo=144).                                o gli Amministratori di Sostegno
Ricordo di lista di parole                                                              per l’ottenimento del consenso allo
                                           Quality of Life-AD16.                        studio; iii) i partecipanti sono stati
Questa prova è stata scelta per la         L’intervista richiede di esprimere un        dunque assegnati in modo casuale
valutazione della memoria a breve          giudizio su alcuni aspetti della vita        al gruppo LR o al gruppo LSB; iv) per
termine dei partecipanti e consisteva      dell’individuo indicando se ciascuno         coloro che rientravano nel gruppo
nella rievocazione di 6 parole brevi e     di essi è avvertito come positivo o          LSB sono stati ricontattati i familiari
concrete. Il professionista leggeva        negativo. I giudizi possibili vanno          per recuperare materiali personali
la lista chiedendo al partecipante di      da “scarso”= 1 pt a “eccellente”= 4          (foto, libri, musiche ecc.) necessari
rievocare i vocaboli. Versioni parallele   pt. Le dimensioni indagate sono              per la creazione del “libro di vita”.
delle prove sono state create per il       13 e riguardano: umore, livello di           Tutti gli anziani, hanno partecipato
post-test e per il follow-up.              energia, memoria, rapporti con i             a 8 sessioni di gruppo in cui hanno
                                           familiari, rapporti amicali, rapporti        discusso di argomenti relativi alla
Geriatric Depression Scale, GDS,           con altri significativi, ambiente,           diverse tappe della propria esistenza
versione ridotta a 15 item14.              aspetti economici, partecipazione e          dall’infanzia alla vita attuale all’interno
La GDS è lo strumento utilizzato           gradimento delle attività quotidiane,        delle residenze (si vedano in Tabella
più frequentemente per indagare            livello di competenza nell’espletare         2 gli argomenti proposti nelle diverse
la presenza di sintomi depressivi          le attività routinarie, qualità di vita      sezioni).B
nell’invecchiamento. Lo strumento,         vita in generale È uno strumento
nella sua versione ridotta, consta di      che permette dunque di valutare la           Tabella 2. Argomenti proposti
15 item a risposta dicotomica “sì/no”.     Qualità di Vita percepita dall’anziano       durante gli incontri di LR e LSB
Maggiore è il punteggio ottenuto           nel contesto in cui si trova a vivere. Si
maggiore è la sintomatologia               configura, spesso, come misura degli         Entrambi i gruppi sono stati condotti
depressiva. Punteggi superiori al 4        outcomes nei servizi sociosanitari.          dagli psicologi delle Residenze in cui
indicano la presenza di un quadro                                                       è stata effettuata la sperimentazione
lievemente deflesso. Se maggiore di        Procedura                                    (stesso conduttore sia per il gruppo
10 la presenza di umore depresso.                                                       LR che per quello LSB in modo
Neuropsychiatric            Inventory,     Gli anziani hanno partecipato a 3            da controllare possibili variabili
versione Nursing Home, NPI-                sessioni di valutazione individuale          confondenti derivanti dallo stile
NH15.                                      (rispettivamente pre-test, post,test         di conduzione) con l’ausilio degli
Questa intervista è disegnata per          e follow up) nelle quali sono state          educatori e di tirocinanti psicologi.
valutare la presenza di disturbi           somministrate le prove suddette,
comportamentali         comunemente        nell’ordine in cui sono state descritte      B         Gli argomenti sono stati
presenti       negli   anziani     con     e ad eccezione della scala NPI. Tale         proposti in accordo con il protocollo
decadimento        cognitivo.   Se   il    strumento, infatti, veniva compilato         originale inglese disponibile al sito www.
                                                                                        dementiauk.org,      contenente      anche
comportamento          è      presente     dagli psicologi interrogando i
                                                                                        raccomandazioni circa la conduzione
l’intervistatore approfondisce con         caregiver formali (operatori o               dell’intervento, “Guidance for the use of
ulteriori domande quanto riferito dal      infermieri referenti delle residenze         Life Story Book Template”).
AGE Geriatria Extraospedaliera | Dicembre 2019                                                                                |   14

Nel gruppo LSB, come già detto,             durante le sessioni. La creazione dei        sono state eseguite statistiche non
oltre a favorire la rievocazione degli      racconti, e del libro di vita, è avvenuta    parametriche. Il test Mann U Whitney
elementi proposti in ogni sessione,         nella maniera più collaborativa              per campioni indipendenti è stato
sono stati usati i materiali forniti dai    possibile lasciando gli anziani liberi       utilizzato al pre-test per assicurarsi
familiari ed altri stimoli (es., giochi,    di esprimersi e di raccontare anche          che non vi fossero differenze
frutta e verdura) al fine di sollecitare    quando la rievocazione tradiva la            statisticamente significative tra il
più ricordi possibili relativi al tema      reale storia della persona o non             Gruppo LR e il Gruppo LSB alla
dell’incontro. In questo gruppo,            sembra essere accurata.C Durante             baseline (si vedano le statistiche
durante ogni incontro, assieme              la creazione delle storie, infine, si        descrittive al pre-test, post-test e
ai partecipanti venivano adornati,          è posta attenzione al fatto che le           follow up in Tabella 3).
attraverso immagini e scritte,              stesse derivassero dalla discussione         I risultati di queste prime analisi
citazioni e fotografie dei cartoncini       in gruppo.                                   mostrano che non vi sono differenze
colorati, che- una volta impaginati e       Alla fine della sperimentazione (dopo        statisticamente significative prima
rilegati - andavano a costituire il “life   il follow-up) è stato organizzato un         dell’intervento (p>.05 per tutte le
story book” di ciascuno. I cartoncini       momento di condivisione dei risultati        variabili). In seguito, il test di Wilcoxon
relativi alle diverse tappe del percorso    e dei vissuti dei partecipanti, con i        per campioni correlati è stato
venivano di volta in volta consegnati       membri delll’equipe delle Residenze          utilizzato per verificare la presenza
agli anziani. E’ stata richiesta una        e i familiari.                               di eventuali miglioramenti tra pre-
collaborazione         agli    operatori    I libri di vita sono stati collocati in      test, post-test e successivamente tra
socio-sanitari per assicurarsi che          luoghi accessibili per la lettura degli      pre-test e follow-up per osservare
i partecipanti del gruppo “LSB”             stessi da parte degli ospiti e dei loro      il mantenimento dei benefici nel
utilizzassero il loro “life story book”     cari. Alcuni libri sono stati infine         operatori. Infine, sono stati creati
(in fase di costruzione) durante la         utilizzati anche per far conoscere           degli appositi momenti in cui poter
settimana. I partecipanti del gruppo        la storia di vita dell’anziano agli          condividere in equipe la storia di vita
LR, dunque, durante la settimana            operatori delle diverse Residenze,           tempo. Tale test è stato utilizzato
non avevano modo di rivedere le             individuando dei momenti di                  separatamente per gruppo LR e
attività svolte precedentemente e           condivisione.                                quello LSB.
“ripassare” i temi di vita affrontati.                                                   Tabella 3. Statistiche descrittive (M e
Durante gli incontri sono state             Risultati                                    DS) per ciascuna variabile di interesse
osservate, da parte dei conduttori,                                                      nei due gruppi e nei tre momenti di
alcune accortezze           per meglio      Data l’esigua ampiezza campionaria           valutazione
facilitare la comprensione e il
racconto da parte degli anziani con         C         Gli argomenti sono stati
                                                                                         Note: M= media; DS= deviazione
                                            proposti in accordo con il protocollo
demenza: in particolare, in accordo                                                      standard; MMSE= Mini Mental
                                            originale inglese disponibile al sito www.
con le linee-guida inglesi, si è posta      dementiauk.org,      contenente      anche   State Examination; GDS= Geriatric
molta attenzione alla creazione di          raccomandazioni circa la conduzione          Depression Scale; Qol-AD= Quality
un clima disteso (e non valutativo,         dell’intervento, “Guidance for the use of    of Life in Alzheimer Disease; NPI=
improntato per forza al ricordare)          Life Story Book Template”).                  Neuropsychiatric Inventory
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