Formazione in età adulta: Politiche, Forme e Figure
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B024191-Progettazione della Formazione in età adulta CdSB219 – Scienze dell’educazione e della formazione a.a. 2017-18 Formazione in età adulta: Politiche, Forme e Figure Juliana E. Raffaghelli Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Modulo 1 Introduzione al corso
La sfida Modernità liquida (Bauman,2000) • Miglioramento e progresso sono oggi intimamente legati alle nozioni di piccolo, leggero, trasferibile. • Viaggiare a mani libere anziché attaccarsi tenacemente a cose ritenute attraenti per la loro affidabilità e concrettezza. – Emancipazione: la liberazione è una benezione o una maledizione? La routine disgrega, ma può anche proteggere (Sennet). Il processo di individualizzazione consiste nel trasformare l’identità umana da una cosa data in un compito e nell’accollare ai singoli attori la responsabilità di assolvere tale compito nonché le conseguenze (anche collaterali) – Individualità: dinnanzi al capitalismo leggero, l’individuo cresce nel chiedersi Cosa posso fare? E non Come dovrei fare al meglio ciò che devo o dovrei fare comunque? – Tempo/Spazio: il luogo senza luogo, la molteplicazione degli spazi, le aggregazioni temporanee (comunità), la multilinearità del tempo
Andrea Mantegna concepisce lo spazio cubico della stanza come un continuo rimando tra dipinto e architettura, tra testo e contesto. E l’osservatore che ricrea gli spazi iconico- testuali, attraverso il proprio posizionamento. Andrea Mantegna, La Camera Picta (Volta, 1465-1474), Palazzo Ducale, Mantova
Ma come si genera e si ottiene la flessibilità sufficiente per rispondere al continuo riposizionamento del sé negli spazi fluidi dell’era contemporanea?
Lo sguardo pedagogico Comunità di apprendimento «glocal» e Contesto culturale allargato (Raffaghelli, 2012) • Nuovo nomadismo geografico ed elettronico della società fluida. • Internazionalizzazione, mobilità, cambiamento tecnologico, nuovi modelli di business: nuovi contesti di apprendimento e nuove forme di costruire l’identità professionale. • Ricotruzione dei contesti attraverso l’abitare e dare senso a esperienze formative. • Necessità di ripensamento dei contesti formativi: • Direzione Trasversale: reti istituzionali e comunità coinvolte, pratiche e discorsi. • Direzione Verticale: conoscenza alla quale si ha accesso, simboli, potere.
Lo sguardo pedagogico Dalla società del welfare al learnfare (Margiotta, 2011) Welfare classico Learnfare • ...è stato costruito su una sequenza L’equivalenza formativa si trasforma da lineare di tappe della vita: nascita - diritto e dovere in sfida, e si traduce nel bisogno di ciascuno e di tutti di formazione – lavoro – matrimonio – assicurarsi vantaggi competitivi. Il casa – famiglia – figli - concetto di “diritto ad apprendere lungo pensionamento - morte. il corso della vita”, divenuto ormai • Ciascuna di queste tappe è diventata elemento centrale del new deal fra economia e società, è da intendersi in sé più fragile, la loro sequenza più come diritto individuale e pro-attivo, nel contingente. senso che implica l’adozione di un • A partire in modo esplicito dai primi comportamento di ricerca connesso anni novanta, l’istruzione, la intrinsecamente alla capacità personale formazione e l’apprendimento adulto di de-frammentare le singole occasioni di lavoro e di apprendimento, sono stati indicati come fattori reinterpretandole nella chiave unitaria essenziali per la realizzazione di un della propria biografia cognitiva ed modello di sviluppo comunitario – o esperienziale. meglio, di un modello sociale europeo
I nodi che la pratica e la ricerca educativa deve sciogliere... – Inadeguatezza del sistema dell’istruzione attuale. – Riformismo: I sistemi dell’istruzione e la formazione vengono «riformati» per dare risposta ai nuovi contesti di innovazione; – Ancoraggio delle pratiche pedagogiche alle forme , figure e spazi istituzionali dell’educazione (in senso lato) nella modernità.
Contesti e Politiche Lifelong e Lifewide Learning (LLL): Importanza degli interventi di formazione lungo l’intero arco della vita e particolarmente nell’età adulta: (Délors, 1996; Fisher, 2000; Alberici, 2002; Bélanger & Federighi, 2000; Alessandrini, 2005; Aspin&Chapman, 2007; Federighi, 2011) • Stabilire gli scenari di innovazione sociale e produttiva • Individuare le competenze trasversali e tecniche necessarie per promuovere i processi e i fenomeni dell’innovazione. • Generare forme di progettualità, che vanno dall’intervento ad hoc ad interventi più programmatici. • Importanza dell’autoformazione. • Potenzialità degli ambienti digitali. • Ripensare e discuttere la pedagogia degli adulti, anche alla luce dell’evidenza sui vari interventi.
Lifelong learning is the lifelong, voluntary and self-motivated pursuit of knowledge for personal or professional reasons. The overall aim of learning is to improve knowledge, skills and competences. The intention to learn distinguishes learning activities from non- learning activities such as cultural activities or sports activities (source: Eurostat, Glossary, retrieved in September 2017)
“The entire education system is designed to facilitate lifelong and ‘lifewide’ learning and the creation of formal, non-formal and informal learning opportunities for people of all ages… The concept of lifelong learning requires a paradigm shift away from the ideas of teaching and training towards those of learning, from knowledge-conveying instruction to learning for personal development and from the acquisition of special skills to broader discovery and the releasing and harnessing of creative potential. This shift is needed at all levels of education and types of provision, whether formal, non-formal or informal.” (source: UNESCO Education Strategy 2014-2021, retrieved in September 2017)
Il lifelong learning nel mondo (UNESCO, World Education Forum, 2015)
Lifelong learning, 2011 and 2016 (¹) (% of the EU28 population aged 25 to 64 participating in education and training) - EUROSTAT
Contesti e Politiche Attenzione ai termini! • Lifelong learning: «termine ombrello» In Italiano copre sia il termine formazione continua, associato alla formazione al lavoro, e formazione permanente, ovvero la formazione degli adulti oltre l’ambito professionale. Ma anche «formazione lungo l’intero arco della vita». • Formal Learning: apprendimento organizzato, intenzionale, strutturato attraverso un curriculum e in settings diretti da esperti. Esempio: Scuola. • Non-formal Learning: apprendimento intenzionale in contesti non strutturati, con obiettivi spesso non dichiarati ma consensuati. Esempio: Apprendimento Professionale, Comunità di Pratica. • Informal Learning: apprendimento non intenzionale in contesti non strutturati, l’apprendimento si verifica quando il soggetto o il contesto riconosce un processo o prodotto di tale apprendimento. Esempio: esperienze culturali della mobilità studentesca. • Self-directed learning: autoformazione, autoapprendimento.
Contesti e Politiche LLL nel contesto internazionale ed europeo di politica educativa 2013 2006 Regulation (EU) No 1288/2013 of the European Parliament and 2000 Programma di istruzione of the Council of e formazione durante 11 December 2013 l’intero arco della vita establishing 'Erasmus+' 1996 Memorandum 2007-2013 sull’istruzione e la LLP-Programme formazione permanente, , Rapporto Délors Sec(2000) 1832. Learning: The Treasure Bruxelles, Commissione Within. Report of the Europea International Commission on Education for the 21st Century. Paris, UNESCO. OECD, Lifelong Learning € 6,970 miliardi €14,774 miliardi for all. • Strategic Framework ET202 • Key indicators and benchmarks
Contesti e Politiche ET2020 benchmarks • At least 95% of children (from 4 to compulsory school age) should participate in early childhood education • fewer than 15% of 15-year-olds should be under-skilled in reading, mathematics and science • the rate of early leavers from education and training aged 18-24 should be below 10% • at least 40% of people aged 30-34 should have completed some form of higher education • at least 15% of adults should participate in lifelong learning • at least 20% of higher education graduates and 6% of 18-34 year-olds with an initial vocational qualification should have spent some time studying or training abroad • the share of employed graduates (aged 20-34 with at least upper secondary education attainment and having left education 1-3 years ago) should be at least 82% http://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework_en Retrieved in September 2017
Contesti e Politiche La formazione degli adulti nel contesto europeo EC COM 2006 [614-FINAL], p.5 Raising the overall level of skills of the adult population by offering more and better learning opportunities throughout adult life is important for both efficiency and equity reasons (…) . Not only does adult learning help make adults more efficient workers and, better-informed and more active citizens. It also contributes to their personal well-being.
Five key messages for adults education (EC COM 2006 [614- final] p.5) Message Description [1/5] Lifting the Increasing participation in adult learning and barriers to making it more equitable is crucial. participatio All stakeholders have a role to play, but public n authorities must take the lead in removing barriers and promoting demand, with a special focus on the low-skilled. This will include developing high-quality guidance and information systems, based on a more learner- centred approach, as well as targeted financial incentives to individuals and support for the establishment of local partnerships.
Five key messages for adults education (EC COM 2006 [614- final] p.5) Message Description [2/5] Ensuring the In order to foster a culture of quality in adult quality of learning, Member States should invest in adult learning improving teaching methods and materials adapted to adult learners and put in place initial and continuing professional development measures to qualify and up-skill people working in adult learning. They should introduce quality assurance mechanisms, and improve delivery.
Five key messages for adults education (EC COM 2006 [614- final] p.5) Message Description [3/5] Recognition Within the next five years Member States should and implement systems for validation and validation of recognition of non-formal and informal learning, learning based on the Common European Principles on outcomes validation and recognition and taking full account of existing experiences. Development of validation and recognition may be linked to the development of National Qualification Frameworks within the overall context of the European Qualification Framework.
Five key messages for adults education (EC COM 2006 [614- final] p.5) Message Description [4/5] Investing in Member States should ensure sufficient the ageing investment in the education and training of older population people and migrants, but above all ensure and migrants efficiency by designing education and training which matches the needs of the learner. They should also raise awareness of the important role of migrants and older people in society and in the economy.
Five key messages for adults education (EC COM 2006 [614- final] p.5) Message Description [5/5] Indicators and The quality and comparability of data on adult learning benchmarks must continue to improve. In particular, there is a need for better insight into the benefits of adult learning and the barriers to its uptake, and for better data on providers, trainers and training delivery. The work of the European Commission in this area, including Eurostat, should concentrate on making the best use of existing surveys and data, on improving the harmonisation of concepts and definitions, and on expanding coverage, frequency and timeliness of data. Reliable gender disaggregated data is required.
Contesti e Politiche Renewed Agenda for adult learning (2011) Specific priorities for the period 2015 - 2020 are: • Governance: ensuring the coherence of adult learning with other policy areas, improving coordination, effectiveness and relevance to the needs of society, the economy and the environment; increasing, where appropriate, both private and public investment. • Supply and take up: significantly increasing the supply of high-quality adult learning provision, especially in literacy, numeracy and digital skills, and increasing take-up through effective outreach, guidance and motivation strategies which target the groups most in need. • Flexibility and access: swidening access by increasing the availability of workplace- based learning and making effective use of ICT; putting in place procedures to identify and assess the skills of low qualified adults, and providing sufficient second-chance opportunities leading to a recognised EQF qualification for those without EQF level 4 qualifications. • Quality: improving quality assurance, including monitoring and impact assessment, improving initial and continuing education of adult educators, and collecting the necessary data on needs to effectively target and design provision. http://ec.europa.eu/education/policy/adult-learning_en Retrieved in September 2017
Contesti e Politiche In Italia… • 2 milioni e mezzo gli adulti (il 7,3% degli italiani 25-64 enni) che hanno partecipato ad attività di formazione. • Il tasso di partecipazione alle attività di formazione in Italia è ancora inferiore rispetto alla media europea (10,7%) e al dal parametro di benchmark da raggiungere, fissato dalla strategia ET2020 (15%). • In Europa le opportunità di apprendimento si concentrano sulle professioni più qualificate, con un tasso medio del 17,9%, quattro volte superiore a quello registrato per gli operai specializzati e gli addetti meno qualificati (5%). • L’Italia mostra valori inferiori per tutte le categorie professionali, con tassi di partecipazione formativa che vanno dal 13,2% di chi esercita professioni altamente qualificate fino al 2,8% per quelle meno qualificate. (Cfr. XVII Rapporto sulla Formazione Continua in Italia - Annualità 2015- 2016, INAPP (ex-ISFOL), novembre 2016)
Contesti e Politiche La formazione degli adulti in Italia – monitoraggio delle policy di formazione continua; – le indagini sui comportamenti formativi di lavoratori e imprese; – la gestione del sistema permanente di monitoraggio di attività formative finanziate dai Fondi Interprofessionali; – le politiche per la partecipazione degli adulti all’istruzione permanente. – Inclusione attraverso la formazione (educazione in carcere e reinserimento lavorativo dei detenuti, disabilità e inclusione lavorativa) – «Ageing society» apprendimento nella terza età. (Cfr. http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento, ex-ISFOL, attuale INAPP)
Contesti e Politiche La formazione degli adulti in Italia – monitoraggio delle policy di formazione continua; – le indagini sui comportamenti formativi di lavoratori e imprese; – la gestione del sistema permanente di monitoraggio di attività formative finanziate dai Fondi Interprofessionali; – le politiche per la partecipazione degli adulti all’istruzione permanente. – Inclusione attraverso la formazione (educazione in carcere e reinserimento lavorativo dei detenuti, disabilità e inclusione lavorativa) – «Ageing society» apprendimento nella terza età. – «Life Skills» (Cfr. http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento, INAPP-ex- ISFOL)
Approcci teorici La pedagogia degli adulti: Knowles (1973,1975, 1984) The Modern Practice of Adult Education: From Pedagogy to Andragogy • Self-concept: from a dependent personality toward being more self-directed • Experience: a growing set of experiences that provide a fertile resource for learning • Readiness to learn: adults mature more interest in learning subjects that have immediate relevance to their jobs or personal lives. • Orientation to learning: time perspective changes from gathering knowledge for future use to immediate application of knowledge. As such, adult learners become more problem-centered rather than subject-centered (Knowles, 1973) • Motivation to learn: more motivation by various internal incentives, such as need for self-esteem, curiosity, desire to achieve, and satisfaction of accomplishment • Relevance: adults they need to know why they need to learn something (Knowles, 1984). Furthermore, because adults manage other aspects of their lives, they are capable of directing or, at least, assisting in the planning and implementation of their own learning.
Approcci teorici La pedagogia degli adulti: Freire (1970) La pedagogia del opresso e la pedagogia critica • The dialogic perspective: education requires a dialogic perspective, and dialogue involves respect. It should not involve one person acting on another, but rather people working jointly. The school and the attention put on too much abstract knowledge involves 'banking' – a metaphor supporting the idea that the educator makes 'deposits' of knowledge in the educatee. • Praxis – Theory is not the highest level of human intellectual production; theory must be connected to action in the world, and this last, to ethical values for social justice. • Conscientization, as form of developing consciousness about the self in the world and in the scheme of power relations. This is because Freire talks about a pedagogy of the oppressed (those that have not the conscience and the voice of their role in society) and later, on a pedagogy of hope, as a pedagogy of transformation (Freire, 1973, 1998). • Situating educational activity in the lived experience of participants has opened up a series of possibilities for the way informal educators can approach practice. His concern to look for words that have the possibility of generating new ways of naming and acting in the world when working with people around literacies is a good example of this. • No experts and ignorants in the educational process; instead it is a dialogical activity where one feeds the other with several forms of knowledge and wisdom. He talks about an educator- educatee, which is to say, somebody that assumes the own position as learner while she teaches. In Europa: Movimento di descolarizzazione (Illich, 1971) e di pedagogia critica di Don Milani (1967).
Approcci teorici La pedagogia degli adulti: Mezirow (1996) Transformational Learning • Mezirow defines learning as a meaning making activity: "Learning is understood as the process of using a prior interpretation to construe a new or a revised interpretation of the meaning of one's experience in order to guide future action" (1996, p.162). • There are in fact three phases to transformation learning: – Critical reflection on one's assumptions – Discourse to validate the critically reflective insight – Action • Mezirow describes this process as: – crisis that cannot be resolved through previous problem solving strategies; – self-examination (often accompanied by feeling of shame, sometimes turning to religion for support); – exploring options for forming new roles, relationships, or actions, which leads to the formulation of a plan of action; – the plan of action includes acquiring new skills and knowledge, trying out new roles, renegotiating relationships and negotiating new relationships, and building confidence and competence; – finally the individual reintegrates back into his/her life with this new transformed perspective.
Approcci teorici Pedagogia degli adulti: La teoria dell’attività (Engeström, 1987) Il modello dell’Attività Umana secondo An activity system is by definition a Leont'ev – “Triangoli multi-voiced formation. An dell’Attività” (Engeström, expansive cycle is a re-orchestration 1987) of those voices, of the different viewpoints and approaches of the various participants. Historicity in this perspective means identifying the past cycles of the activity system. The re-orchestration of the multiple voices is dramatically facilitated when the different voices are seen against their historical background, as layers in a pool of complementary competencies within the activity system." (Engeström, 1991a, p. 14-15)
Approcci teorici La pedagogia degli adulti: Communities of Practice Wenger (1991, 1998) Crucial elements in a CoP: Domain, Community, Practice. “Situated Learning: Legitimate Peripheral Participation” Lave&Wenger, 1991 Tension between participation-reification, designed-emergent, identification-negotiability and local-global (Wenger, 1998)
Approcci teorici La pedagogia degli adulti: Heutagogy Hase & Kenyon (2000); Blashke (2012) “Heutagogy is the study of self- determined learning … It is also an attempt to challenge some ideas about teaching and learning that still prevail in teacher centred learning and the need for (…). In this respect heutagogy looks to the future in which knowing how to learn will be a fundamental skill given the pace of innovation and the changing structure of communities and workplaces.”
Approcci teorici Connettivismo (Siemens, 2005, Downes, 2012) • Behaviorism, cognitivism, and constructivism are the three broad learning theories most often utilized in the creation of instructional environments. These theories, however, were developed in a time when learning was not impacted through technology. • We derive our competence from forming connections within chaos. • Key elements are: Networks, Small Worlds, Weak Ties. – Principles of connectivism: – Learning and knowledge rests in diversity of opinions. – Learning is a process of connecting specialized nodes or information sources. – Learning may reside in non-human appliances. – Capacity to know more is more critical than what is currently known – Nurturing and maintaining connections is needed to facilitate continual learning. – Ability to see connections between fields, ideas, and concepts is a core skill. – Currency (accurate, up-to-date knowledge) is the intent of all connectivist learning activities. – Decision-making is itself a learning process.
Attenzione! • In questo corso NON ci occuperemo delle forme personalizzate di apprendimento. • Si tratta tuttavia di un capitolo di grande importanza nelle nuove pratiche e approcci di formazione professionale e permanente. • Nonostante essere personali e informali, esistono strategie per progettare contesti dove queste possano nascere Sylvia Duckworth, https://www.teachthought.com/the-future-of-learning/10- reasons-every-teacher-needs-professional-learning-network/
Riflessione Un fattore comune nel contesto della formazione degli adulti… Si tratta di forme d’intervento che richiedono forme di progettualità: - consensuate, - non prestabilite, - Basate su reti di «stakeholder» - Che facilitino forme diversificate di apprendimento adulto Ecco perchè la progettazione (e le competenze del formatore per stabilire forme Force map previa alla progettazione formativa di progettualità) diventa così importante.
Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla... Italo Calvino, Le città invisibili
Nullius in verba… Time for discussion! julianaelisa.raffaghelli@unifi.it From: Duncan Hull, 2005 «Question Everything» - CC-BY 2.0 - https://www.flickr.com/photos/dullhunk/202872717/
Riferimenti bibliografici • Bauman, Z. (2000) Modernità liquida. Roma: Laterza. • Raffaghelli, J.E. (2012) Apprendere in contesti culturali allargati. Globalizzazione e formazione. Milano:FrancoAngeli. • Margiotta, U. (2011) Per una nuova pedagogia dell’età adulta. Crisi del welfare e apprendimento adulto: un new deal per la ricerca in scienze della formazione. Pedagogia Oggi, (1-2), pp. 67-78. • Fischer, G. (2000). "Lifelong Learning - More than Training" in Journal of Interactive Learning Research, Volume 11 issue 3/4 pp 265–294. • Aspin, David N. & Chapman, Judith D. (2007) "Lifelong Learning Concepts and Conceptions" in: David N. Aspin, ed.: Philosophical Perspectives on Lifelong Learning, Springer. • Délors, J. -editor- (1996). Learning: The Treasure Within. Report of the International Commission on Education for the 21st Century. Paris, UNESCO. • Alberici, A. (2002) Imparare sempre nella società della conoscenza. Milano: Bruno Mondadori. • Alessandrini, G. (2005) Pedagogia e formazione nella società della conoscenza. Milano: Franco Angeli • Bélanger, P., Federighi, P. (2000) Unlocking people's creative forces: a transnational study of adult learning policies. UNESCO, Institute of Education. • Federighi, P. (2011) La ricerca evidence-based in educazione degli Adulti. Pedagogia Oggi, (1- 2), pp. 112-120
Riferimenti bibliografici • Council of Europe (2008) Council conclusions of 22 May 2008 on adult learning (2008/C 140/09) http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:140:0010:0013:EN:PDF • European Commission (2006) Adults Education: It is never late to learn. Communication of 23 October 2006 from the Commission to the Council - Adult learning [COM (2006) 614 final. http://europa.eu/legislation_summaries/education_training_youth/lifelong_learning/c11097 _en.htm • European Commission (2007) Action Plan on Adult learning: It is always a good time to learn Communication of the European Commission to the Council, the Parliament and Social Committee (2007) 558 final: http://ec.europa.eu/education/policies/adult/com558_en.pdf • Freire, P. (1970) Pedagogy of the Oppressed. New York, Continuum. • Freire, P. (1973) Education for critical consciousness. New York, Seabury Press. • Freire, P. (1998) Pedagogy of freedom: ethics, democracy and civic courage. Lanham, Rowman & Littlefield Publishers. • Knowles, M. (1973). The adult learner: A neglected species. Houston: Gulf Publishing Company. Revised Edition 1990. • Knowles, M. S., et al. (1984). Andragogy in action: Applying modern principles of adult education. San Francisco: Jossey-Bass. • Mezirow, J. (1990) Fostering Critical reflection in adulthood, Jossey-Bass Inc • Mezirow, J. (1996) Contemporary Paradigms of Learning. Adult Education Quarterly, 46, 158– 172.
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