P. O. F. Piano dell'Offerta Formativa - Istituto Comprensivo di Pojana ...
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio” Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI) Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: VIIC814001@istruzione.it; PEC: VIIC814001@PEC.ISTRUZIONE.IT Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240 P. O. F. Piano dell’Offerta Formativa Triennio 2016-2017 2017-2018 2018-2019 1
INDICE TITOLO I PREMESSA Pag. 3 Analisi della realtà locale Bisogni e aspettative La qualità delle relazioni nell’azione educativa per favorire l’apprendimento TITOLO II PROGETTAZIONE Pag. 7 (CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA) Presentazione d’Istituto Organigramma d’Istituto I Servizi Amministrativi Consiglio di Istituto e altri Organo Collegiali Criteri formazione delle classi – Assegnazione Docenti alle classi Rapporti Scuola-Famiglia Sicurezza e prevenzione Rapporti con il Territorio I cicli dell’Istruzione – Il Curricolo Disciplinare Scelte Educative Prioritarie - Scelte Didattiche Inclusione alunni B.E.S Profilo competenze fine I ciclo di Istruzione - Valutazione Prove Invalsi Piano dell’Offerta Formativa - Progetti Coordinati dalle F.S. - Progetti fondi finalizzati TITOLO III PIANI DI MIGLIORAMENTO Pag. 27 Predisposizione – valutazione del PdM TITOLO IV FABBISOGNO ORGANICO Pag. 30 Posti Comuni, Posti di Sostegno, Posti dell’Autonomia (Potenziamento) Posti personale Amministrativo e Ausiliario TITOLO V PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA FORMATIVE Pag. 32 RIVOLTE AL PERSONALE Formazione del personale Docente e ATA TITOLO VI FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE Pag. 33 MATERIALI Risorse strumentali – Risorse Economiche 2
TITOLO I PREMESSA Il PTOF – Piano dell'Offerta Formativa, ora Piano Triennale – è “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”. Non è da oggi che la società chiede alla scuola di rendere esplicite le proprie scelte formative. Le norme riguardanti la “carta dei servizi” prevedono già che la scuola elabori un Progetto educativo d'istituto. Esso è il documento che “contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica”. Integrato dal regolamento d'istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola. L'esigenza di progettare un più generale Piano Triennale dell'Offerta Formativa che prenda atto dei bisogni formativi del territorio e tenga conto delle condizioni di erogazione del servizio e delle risorse disponibili deriva, alle scuole, dalle nuove funzioni che l'autonomia scolastica ha attribuito loro. Le istituzioni scolastiche possono infatti compiere adesso scelte che investono la determinazione di alcune "quote" del curricolo e l'uso della flessibilità su tutte le "quote" del medesimo curricolo. Si tratta, come è evidente, di un compito molto più complesso per il quale, non a caso, è prevista la partecipazione di tutte le componenti. In sintesi il PTOF è: Il documento fondamentale costitutivo identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche Esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa E’ coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale Tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa Riconosce le diverse opzioni metodologiche e valorizza le relative professionalità Mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel RAV Elabora il potenziamento dell’Offerta Formativa Promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale Programma le attività formative rivolte al personale Docente e ATA Presenta il fabbisogno di posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia per il potenziamento dell’offerta formativa e del personale ATA e del fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali. 3
ANALISI DELLA REALTÀ LOCALE Le scuole del nostro Istituto, appartenenti ai comuni di Pojana Maggiore, Agugliaro, Asigliano Veneto, Campiglia dei Berici, Orgiano e Alonte, distribuite in un territorio vasto, sono inserite in un contesto geografico, storico e socioculturale simile. Dal punto di vista geografico, l’Istituto si trova in una zona di pianura e di collina con interessanti opportunità dal punto di vista economico, storico e paesaggistico; tale ambiente non agevola molto i collegamenti tra i vari plessi. La campagna è urbanizzata. Sono presenti insediamenti artigianali e industriali di medie e piccole dimensioni, aziende agricole, piccoli centri d’acquisto, banche e assicurazioni. La popolazione residente nei paesi inseriti nell’Istituto è sostanzialmente costante. Si assiste ad un inserimento di nuclei familiari di extracomunitari di provenienza varia, non sempre stabile. L’istituto è collegato anche ad altre scuole private parificate, presenti nei territori comunali di competenza: scuole dell’infanzia private, con nido integrato, di Campiglia dei Berici, Pilastro, Pojana Maggiore e della frazione di Cagnano. Ogni realtà scolastica si pone in continua collaborazione con le altre agenzie educative presenti nel territorio (amministrazioni comunali, parrocchia, ASL, biblioteche, Pro Loco, associazioni di volontariato, comitato genitori, Associazioni sportive, Enti territoriali…), partecipando attivamente ad alcune loro manifestazioni e richiedendo il loro aiuto per attuare i progetti programmati dalle singole scuole. Il nostro Istituto attua una costante e continua comunicazione con le famiglie, sostenendone ed integrandone l’azione educativa specifica con progetti che favoriscono le relazioni interpersonali, il dialogo e l’apertura alle diverse culture. L’istituto, inoltre, aderisce alle seguenti reti costituitesi fra scuole dell’area sud-ovest della provincia di Vicenza (area Berica): C.T.S.F. – Centro Territoriale Servizi e Formazione – per il coordinamento delle attività di formazione destinate al personale della scuola e il raccordo dei servizi scolastici; C.T.I. – Centro Territoriale per l’Integrazione – per la promozione di tutte le attività relative al miglioramento dell’offerta formativa per alunni portatori di handicap. Si progettano e si attuano in collaborazione con i 13 Comuni del Basso Vicentino, i Distretti Socio-Sanitari, i Servizi sanitari privati e gli altri Istituti Comprensivi interessati per territorio, iniziative inerenti “l’area dell’agio”, previste dalla L.285/97 (legge Turco). E’ parte di tali iniziative il Laboratorio Psicopedagogico, che offre consulenza ai docenti, ai genitori e attività per gli alunni con problematiche relazionali e comportamentali nell’ambito del progetto “Integrarsi per integrare”, che si auspica possa essere continuato nel triennio 2016-2019. Infine l’Istituto ha stipulato convenzioni per la formazione degli insegnanti con le Università di Padova e Bologna e con le Facoltà di Scienze della Formazione e, pertanto, ospita tirocinanti. 4
BISOGNI E ASPETTATIVE La scuola deve rispondere a chiare, anche se non sempre esplicitate, richieste da parte della collettività, che si possono schematizzare come richieste di attività, di personalizzazione e di inclusione, assicurando l'attuazione dei principi di pari opportunità e promuovendo la prevenzione di tutte le forme di discriminazioni. Molteplici sono state le domande di concessione di uso dei locali scolastici da parte di Enti, Comitati Genitori e realtà locali. La sfida di garantire una formazione adeguata ad un’utenza che non può che essere disomogenea porta la scuola ad adottare strumenti sempre nuovi: - i protocolli per l’inclusione degli alunni con i diversi Bisogni Educativi Speciali, - il modulo che permette ai Consigli di Classe di programmare le attività annuali per gli alunni stranieri come da progetto di rete, - i modelli di PDP, PEI, PDF. Nei vari regolamenti interni la scuola si è dotata di strumenti che possono permettere di tutelare chi, debole, è soggetto a soprusi. Le norme disciplinari vogliono puntualizzare, da un lato quali sono i limiti alla libertà individuale, dall’altro permettere a chi sbaglia di ravvedersi. Il dirigente è affiancato nel compito di garante dai docenti dei Consigli di Intersezione, Interclasse e da quelli di Classe. Può avvalersi anche di una commissione, nominata dal Collegio Docenti. Nel corso dell’incontro del 30 settembre 2015, tra Istituto e rappresentanti degli Enti Locali, dei genitori, delle scuole paritarie, delle associazioni e del mondo produttivo, sono emerse alcune aspettative ed esigenze che il territorio ha nei confronti della scuola: - collaborazione più frequente tra scuole dell’Infanzia statali e paritarie; - maggior partecipazione della scuola alle commemorazioni civili perché è importante che i giovani coltivino la memoria; - intensificazione delle relazioni e delle comunicazioni tra scuola, genitori e territorio; - intensificazione delle collaborazioni alla realizzazione dei “Doposcuola”; - migliore preparazione nelle lingue straniere; - miglior conoscenza del territorio da parte degli alunni, sotto il profilo naturalistico e culturale, anche per comprenderne le potenzialità di sviluppo; la scuola dovrebbe passare dalla progettazione di singole iniziative realizzate da alcuni docenti, all’inserimento nel curricolo di istituto dello studio dell’ambiente di vita degli alunni; - prevenzione delle violenze in rete ed approccio consapevole alle nuove tecnologie; - azioni di prevenzione del disagio e di promozione del benessere in collaborazione con i servizi del territorio (Distretto, Amministrazioni, ecc.); - sviluppare ed ampliare le attività relative all’orientamento, programmare visite alle aziende; - raggiungimento dei gradi più elevati dell’istruzione da parte dei nostri alunni. Mission Il compito dell’Istituto è accogliere, educare, istruire ed orientare ogni studente, dargli la capacità di apprendere ed aggiornarsi, secondo le sue capacità, lungo tutto l’arco della vita e di comprendere la necessità di rispettare la libertà e i diritti altrui. Vision Vogliamo dare il nostro contributo alla formazione di un cittadino, futuro lavoratore, competente, responsabile, solidale, autonomo, con una preparazione che gli consenta un proficuo proseguimentodegli studi ed un futuro inserimento nel mondo del lavoro; un cittadino in grado di interagire nel contesto del proprio territorio e in quello nazionale ed internazionale, capace di aggiornare autonomamente le proprie competenze, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, in modo che questa capacità di interazione sia possibile lungo tutto l’arco della vita. Queste opportunità dovranno essere garantite a tutti i nostri alunni, impegnandoci a “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Cost., art. 3) e consentendo, in futuro, ai nostri alunni “…di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società “ (Cost. art. 4). 5
LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI NELL’AZIONE EDUCATIVA PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO La scelta di riservare nel P.O.F. triennale un’attenzione particolare all’aspetto sociale scaturisce dalla consapevolezza che la qualità delle relazioni all’interno della scuola è una condizione imprescindibile per assicurarne il buon funzionamento, per garantire il benessere degli alunni e di tutti coloro che operano al suo interno nonché per meritare la fiducia delle famiglie. Star bene a scuola significa star bene con sè stessi e con gli altri, nel pieno rispetto della propria persona e della comunità in cui si è inseriti e in cui si realizza la vita di ciascuno quotidianamente. Star bene non si esaurisce in una mera sensazione di benessere fine a se stessa, ma equivale alla consapevolezza delle proprie potenzialità, alla capacità di riconoscere, analizzare e risolvere efficacemente i problemi, alla responsabilità che serve per prendere decisioni. Star bene vuol dire conferire senso alle proprie azioni, vivendo ideali e valori che danno significato al proprio agire, in stretto rapporto con quello degli altri, per crescere e dare un contributo costruttivo alla società. La classe-comunità di apprendimento ridà empowerment alla scuola e ne potenzia la funzione. Il gruppo-classe è un luogo privilegiato dove sperimentare i valori utili alle interazioni sociali, dove si lavora sull’autostima, sulle competenze relazionali, sulla soluzione dei problemi personali e collettivi, dove si realizza il “pensare positivo” e si sperimentano valori come la solidarietà, la libertà, la giustizia, il rispetto per l’altro e la sua diversità, il senso critico. Nella mappa che segue, viene messo in evidenza che i fattori relazione educativa- apprendimento-gestione del gruppo classe sono in una inter-azione reciproca e sono inscindibili. 6
TITOLO II PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA PRESENTAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO SEDE DELL’ISTITUTO E DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA: Via Dante Alighieri, 4 - 36026 - POJANA MAGGIORE (VI) 0444/898025 - ??0444/799098 – Codice Ministeriale: VIIC814001 e-mail: viic814001@istruzione.it e-mail PEC: viic814001@pec.istruzione.it SCUOLA DELL’ INFANZIA “Giovanni XXIII ” VIA BEDESCHI, N. 1 – ALONTE (VI)- TEL/FAX 0444/830837 N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 38 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali 40 Dal lunedì al Sì Sì venerdì 8,00-16,00 SCUOLA DELL’ INFANZIA “San Gaetano Thiene” VIA ROMA N. 11 – AGUGLIARO (VI) – TEL/FAX 0444/891077 N. 3 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 53 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali 40 Dal lunedì al Sì Sì venerdì 8,00-16,00 SCUOLA DELL’ INFANZIA “E. Guerra” VIA S. MARTINO N. 1 – ASIGLIANO (VI) – TEL/FAX 0444/872220 N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 46 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali 40 Dal lunedì al Sì Sì venerdì 8,00-16,00 SCUOLA DELL’ INFANZIA “Maria Immacolata” VIA LIBERTÀ N. 35 – ORGIANO (VI) – TEL/FAX 0444/874561 N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 52 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali 40 Dal lunedì al Sì Sì venerdì 8,00-16,00 7
SCUOLA PRIMARIA “Suor M. Andreoli” VIA UMBERTO I, N. 12 – AGUGLIARO TEL/FAX 0444/ 891123 Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 90 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 27 Dal lunedì al Lunedì e mercoledì Sì venerdì 13,45-16,00 8,10-12,40 SCUOLA PRIMARIA “G. Marconi” VIA ROMA, N. 1 – ALONTE TEL. 0444/439222 - FAX: 0444/432168 Scuola a tempo pieno n.6 classi - Alunni n. 102 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 40 Dal lunedì al Si Sì venerdì 8,10-16,10 SCUOLA PRIMARIA “G. Zanella” VIA VELA, N. 1– ASIGLIANO VENETO TEL/FAX 0444/ 872016 Scuola a tempo normale n.4 classi (1 pluriclasse) - Alunni n. 72 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 27 Dal lunedì al Lunedì e mercoledì sì giovedì 13,40-16,10 8,10-12,40 Venerdì 8.10-12.10 SCUOLA PRIMARIA “G. Pascoli” VIA MARPEGANE N. 7– CAMPIGLIA D. B. TEL/FAX 0444/ 866150 Scuola a tempo normale n. 4 classi (1 pluriclasse)- Alunni n. 74 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 27 Dal lunedì al Martedi si venerdì 14.00-16.00 8,00-13,00 8
SCUOLA PRIMARIA STATALE “A. Fogazzaro” VIA PERARA, N. 2 – ORGIANO (VI) TEL/FAX 0444/874087 Scuola a tempo normale n. 4 classi (1 pluriclasse) - Alunni n. 79 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 27 Dal lunedì al sabato No No 8,15-12,40 SCUOLA PRIMARIA “Don Ignazio Muraro” VIA FRASSENARA, N. 21 – PILASTRO DI ORGIANO TEL/FAX 0444/785368 Scuola Ambasciatrice Unicef di Buona Volontà Scuola a tempo pieno n. 3 classi (1 pluriclasse) - Alunni n. 62 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 40 Dal lunedì al Si Sì venerdì 8,30-16,30 SCUOLA PRIMARIA “Suor Olga Gugelmo” VIA CALDUMARE N. 19/A – POJANA M. TEL/FAX 0444/ 898019 Scuola a tempo pieno e normale n.10 classi Alunni n. 207 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 40 corso A Dal lunedì al Si Sì venerdì 8,00-16,00 27 corso B Dal lunedì al sabato No No 8,00-12,30 9
SCUOLA SECONDARIA I GRADO “F. Petrarca” VIA G. PASCOLI, N.1 – CAMPIGLIA DEI BERICI TEL/FAX 0444/ 866050 Scuola a tempo normale – n.4 classi - Alunni n. 65 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 30 Dal lunedì al sabato No No 7,50-12,50 SCUOLA SECONDARIA I GRADO “G. Piovene” VIA D.ALIGHIERI, N.9 – ORGIANO TEL. 0444/874517 - FAX 0444/775455 Scuola a tempo prolungato – n.7 classi - Alunni n. 149 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 36 Dal lunedì al sabato Martedì e giovedì Sì 7,50-12,50 13,45-15,35 SCUOLA SECONDARIA I GRADO “A. Palladio” VIA D.ALIGHIERI, N.4 – POJANA MAGGIORE TEL/FAX 0444/ 898025 Scuola a tempo prolungato – n.8 classi - Alunni n. 152 N. ore Orario Rientri pomeridiani Mensa settimanali antimeridiano 36 Dal lunedì al sabato Martedì e giovedì Sì 8,00-13,00 14,00-16,00 Si precisa che l’organizzazione oraria potrebbe essere rivista annualmente per far fronte ai bisogni e alle necessità degli utenti del territorio. 10
ORGANIGRAMMA D'ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO Maria Paola De Angelis COLLABORATRICI DEL DIRIGENTE M. Donatella Costalunga DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI Lorenzo Ginato DOCENTI RESPONSABILI DI PLESSO (Docenti di riferimento anche per i genitori degli alunni frequentanti in caso di necessità) Scuole dell’Infanzia Scuole Primarie Scuole Secondarie I grado Campiglia Campiglia Agugliaro Agugliaro dei Berici dei Berici Asigliano Asigliano Maggiore Maggiore Orgiano Orgiano Orgiano Pilastro Pojana Pojana Alonte Alonte FUNZIONI STRUMENTALI AREA INFORMATICA - DIGITALE POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri) REGISTRO ELETTRONICO 1 funzione scuole primarie 1 funzione suddivisa fra due docenti 1 funzione 1 funzione 1 funzione scuole secondarie COMMISSIONI ORIENTAMENTO POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri) All’inizio di ogni anno scolastico, nel corso della triennalità, saranno definiti i vari attori che si avvicenderanno nei vari incarichi (in allegato nell’anno di pertinenza) 11
I SERVIZI AMMINISTRATIVI Attualmente l’Ufficio della Segreteria dell’Istituto Comprensivo di Pojana Maggiore è composto come sotto descritto; tuttavia l’attuale gestione dei servizi amministrativi sarà confermata o rivista nelle annualità del triennio: - un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi; - sette assistenti amministrativi. L’orario di apertura al pubblico è il seguente: GIORNO MATTINO Dal lunedì al sabato dalle ore 07.30 alle ore 08.00 dalle ore 11,00 alle ore 13.15 Martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Qualità del servizio offerto: - procedure per quanto possibile celeri; - trasparenza garantita con l’esposizione all’Albo on line degli atti rilevanti per i terzi (graduatorie, contratti individuali di lavoro a tempo determinato, Circolari e Ordinanze Ministeriali, supplenze, trasferimenti e passaggi, concorsi del M.I.U.R. e ogni altro argomento che sia rilevante per l’utenza); - riduzione dei tempi di attesa agli sportelli; - massima riservatezza sulle pratiche d’ufficio. Organizzazione interna: - informatizzazione dei Servizi di Segreteria; - uso conciso del telefono; - divisione del personale in tre uffici: didattico, personale e amministrativo/contabile. Standard specifici delle procedure: - rilascio certificati: entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi; - rilascio certificati di servizio: giorni dieci se in possesso di tutta la documentazione, in caso contrario occorre il tempo materiale per produrre agli atti la documentazione mancante; - pratiche personali (carriera, riscatti, pensioni, prestiti …) su appuntamento, anche telefonico, nel più breve tempo possibile. 12
CONSIGLIO DI ISTITUTO COMPOSIZIONE ATTUALE: RAPPRESENTANTI RAPPRESENTANTI RAPPRESENTANTI DOCENTI PERSONALE A.T.A. GENITORI BIASIOLO MARZIA TRICARICO ANNA GRAZIA PIGATTO ERICH CRESTALE MARIA PIA RANDON ROMEO DE TOMMASI LUIGI GNESIN MARTA BOLLA CINZIA BUSELLATO SERAFINA GIACOMETTI FABIO SOATTIN SARA DE FACCI DAMIANO SCARLASSARA MARIA DANIELI ILEANA TERESA VIGOLO LUIGINA ROVERON MAURO FRIZZO MARIA CINZIA MARTINI DEBORA Prof. MARIA PAOLA DE ANGELIS Dirigente Scolastico Consiglio di istituto – E’ composto da 19 membri, rappresentanti di tutte le componenti della scuola: docenti (8), genitori (8), personale ATA (2) e Dirigente scolastico, membro di diritto. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti ed è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. Le elezioni per i consigli di istituto si svolgono ogni triennio. Le competenze del Consiglio di Istituto sono descritte nelle seguenti norme: art. 8 del Testo Unico della scuola, art. 3 del DPR n. 275/99, art. 33, DI 44/2001, art. 1, commi 6, 7, 14, 22, 56, 58, Legge107/2015. Giunta – E’ composta dal Dirigente scolastico, che la presiede, dalla Direttore SGA, da due membri del Consiglio di Istituto, eletti tra la componente genitori, da un docente e un dipendente ATA, membri del Consiglio stesso. ALTRI ORGANI COLLEGIALI La scuola italiana si avvale di organi di gestione, rappresentativi delle diverse componenti scolastiche, interne ed esterne alla scuola: docenti, studenti e genitori. Questi organismi a carattere collegiale sono previsti a vari livelli della scuola (classe, istituto). I componenti degli organi collegiali vengono eletti dai componenti della categoria di appartenenza; i genitori che fanno parte di organismi collegiali sono, pertanto, eletti da altri genitori. La funzione degli organi collegiali è diversa secondo i livelli di collocazione: è consultiva e propositivaa livello di base (consigli di classe, interclasse e intersezione); è deliberativa ai livelli superiori (consigli di circolo/istituto, consigli provinciali). Consiglio di intersezione: organo della scuola dell’Infanzia, composto da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente scolastico oun docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di interclasse: organo della scuola Primaria: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di classe: organo della scuola Secondaria I grado, composto da tutti i docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato facente 13
parte del consiglio. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti in questi organied è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. L'elezione nei consigli di classe si svolge annualmente. I consigli di intersezione, di interclasse e di classe si occupano dell'andamento generale della sezione/classe, formulano proposte al Collegio dei docenti per il miglioramento dell'attività, presentano proposte per un efficace rapporto scuola-famiglia, si esprimono su eventuali progetti innovativi. Collegio dei docenti: è composto da tutti gli insegnanti in servizio nell' Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere. Competenze: art. 7 del Decreto Legislativo 297/1994, comma 14, art. 1. Legge 107/2015. Organo di garanzia interno: composto da due docenti titolari, due supplenti, due genitori titolari e due supplenti, nominati dal Consiglio di Istituto e dal Dirigente scolastico, membro di diritto, che la presiede. E’ competente a decidere sui ricorsi presentati dai genitori degli alunni delle scuole secondarie contro le sanzioni disciplinari comminate agli alunni stessi dal Consiglio di classe o dal Consiglio d’Istituto. Servizio di prevenzione e protezione: composto dal Dirigente scolastico (Datore di Lavoro), dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dall’Addetto al servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), dai Dirigenti della sicurezza (un docente referente per plesso), con il compito di coadiuvare il Dirigente scolastico in tutto ciò che concerne l’individuazione, la prevenzione, la valutazione dei rischi per la salute dei lavoratori e degli studenti e nell’attività di gestione diretta alla riduzione/eliminazione dei rischi e alla formazione del personale e degli alunni, onde raggiungere livelli sempre più elevati di sicurezza nell’ambiente scolastico. Unità di autovalutazione: commissione composta da due docenti e dalle due collaboratrici del DS, nominati dal Collegio dei docenti che si occupa dell’analisi dei risultati degli alunni, della predisposizione del Rapporto di Auto-Valutazione (RAV) e del Piano diMiglioramento, da realizzare in tre anni. Comitato di Valutazione: (art. 1, comma 129, legge 107/2015) composto dal Dirigente scolastico, che la presiede, da tre docenti, di cui due eletti dal Collegio dei docenti e uno dal Consiglio di Istituto, da due genitori, scelti dal Consiglio di Istituto e da un componente esterno, individuato dall’Ufficio scolastico regionale. Competenze: a) esprime il parere al Dirigente scolastico sul superamento del periodo di formazione e di provaper il personale docente; b) valuta il servizio di un docente che ne fa richiesta, previa relazione del Dirigente scolastico; c) giudica sulla riabilitazione del personale docente (art. 501, TU Scuola), vale a dire, valuta omeno come “meritevole” la condotta del docente, che chiede siano resi nulli gli effetti di unasanzione disciplinare; d) individua i criteri per la valorizzazione del personale docente. Solo per la competenza di cui alla lettera “d” il Comitato si avvale della presenza dei rappresentanti dei genitori e del membro esterno. 14
CRITERI DI FORMAZIONE DI CLASSI INIZIALI AVENTI MEDESIMA TIPOLOGIA Le classi devono essere il più possibile equi-eterogenee fra loro. Per consentire ciò, nella formazione si terranno presenti: • il rendimento scolastico riportato sulla scheda di valutazione; • le indicazioni delle insegnanti dell’ordine scolastico precedente, soprattutto per quanto riguarda il comportamento ed eventuali compatibilità/incompatibilità di carattere; • le classi prime vengono formate sulla base innanzitutto del DPR 416, quindi dei seguenti criteri: 1. inserimento degli alunni diversamente abili nelle classi ove sia possibile realizzare le migliori modalità di integrazione con il gruppo; 2. distribuzione degli alunni e delle alunne per fasce di livello, in riferimento alla preparazione di base e alle caratteristiche della personalità, in modo da ottenere classi equilibrate fra loro ed eterogenee al loro interno; 3. gli eventuali ripetenti saranno inseriti di norma nella sezione già frequentata, salvo diversa richiesta dei genitori e/o parere dei docenti per equilibrare numericamente le classi ed evitare problemi di incompatibilità. In tutti i plessi sono previste attività di accoglienza ed iniziative di continuità, per accompagnare gli alunni nel passaggio alla scuola di ordine diverso. ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI In base a quanto previsto dalla vigente normativa, tale attività è una prerogativa del DS, che può liberamente considerare anche i seguenti criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi: - continuità didattica; - anzianità di servizio, nel caso in cui manchi il dato della continuità e siano pervenute più richieste a pari condizioni; - eventuali situazioni di incompatibilità ambientale o personale, opportunamente valutate dal dirigente. RAPPORTI SCUOLA -FAMIGLIA Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziose risorse per la costruzione, realizzazione, valutazione del progetto formativo, che è centrato sui bisogni degli alunni. Fatte salve particolari situazioni che vengono di volta in volta affrontate dai singoli docenti, dai Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe o dal Dirigente, l’Istituto offre alle famiglie un ventaglio di diverse opportunità di colloquio e di incontro: • il Dirigente scolastico riceve su appuntamento e comunica con i genitori anche tramite messaggi di posta elettronica, compatibilmente con gli impegni richiesti dalla propria funzione; • i docenti ricevono i genitori durante due visite generali annuali (cd “visitoni”); • i docenti della scuola secondaria ricevono anche su appuntamento, durante un’ora settimanale messa a disposizione; • tutti i docenti dell’Istituto sono comunque a disposizione per colloqui, previo appuntamento ed utilizzano il libretto delle comunicazioni scuola–famiglia per note disciplinari e comunicazioni varie. I rappresentanti dei genitori negli organi collegiali comunicano con gli altri genitori tramite report cartacei o messaggi e-mail. 15
SICUREZZA E PREVENZIONE PREMESSA: GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO Le aule del nostro Istituto dovranno essere strutturate ed organizzate come “Ambienti di Apprendimento”, ovvero come spazi fisici e/o virtuali, ma anche mentali e culturali, emotivi ed affettivi dove i docenti pianificano e realizzano attività volte a promuovere processi educativi e didattici di crescita e di apprendimento. Le aule, quindi, dovranno diventare laboratori, intesi come ambienti dove i docenti promuovono e sostengono conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti, e dove gli alunni vivono esperienze significative, imparano attivamente attraverso il fare, sviluppano interazioni e scambi interpersonali. L’organizzazione degli spazi rappresenta, quindi, uno sfondo che fa da cornice agli apprendimenti: le aule, i laboratori, le palestre, i corridoi con le librerie, strumenti multimediali, materiali didattici vari, che coinvolgano le “intelligenze” degli alunni e rispondano ai loro diversi stili di apprendimento. Il clima e le relazioni dovranno richiamare i valori della cooperazione e dell’inclusione, grazie ai quali chi agisce, condivide comportamenti, regole, compiti, tempi di operatività. Gli spazi dovranno essere accoglienti, “caldi” e curati, con tempi di stesi e stili educativi improntati all'osservazione, all'ascolto e alla progettualità; spazi che vedono i piccoli alunni impegnati attivamente in processi di apprendimento, dove sperimentano e conoscono la realtà, collaborano e socializzano nella pratica quotidiana delle relazioni. Nel nostro istituto è attivo il Servizio in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in attuazione del D.L. 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 123 del 2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Sulla base della vigente normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono redatti i documenti di valutazione del rischio. Per ogni edificio scolastico sono predisposti i Piani di evacuazione con definiti i comportamenti in caso di incendi o di terremoto o di alluvione. Sono nominate inoltre, tutte le figure sensibili comprensive degli addetti al primo soccorso ed alla prevenzione incendi. Il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è affidato a personale esterno su incarico specifico del Dirigente Scolastico, datore di lavoro. Per ogni plesso è prevista la figura del preposto alla sicurezza. I documenti sono disponibili presso l’Ufficio di dirigenza dell’Istituto. In particolare è prevista annualmente la formazione di tutto il personale come da normativa vigente. RAPPORTI CON IL TERRITORIO All’inizio dell’anno scolastico che precede il triennio di vigenza del PTOF, il Dirigente scolastico convoca i Sindaci e gli Assessori delle amministrazioni comunali, i Rappresentanti dei Comitati genitori, i Presidenti di Enti ed Associazioni operanti nel territorio, ad un incontro per illustrare gli indirizzi per il Piano Triennale, il Rapporto di Autovalutazione e per conoscere le aspettative, le proposte che il territorio rivolge alla scuola. Tale incontro si ripete all’inizio di ogni anno di vigenza del PTOF. Al termine dell’anno scolastico, la riunione viene convocata nuovamente a titolo di rendicontazione delle attività svolte, dell’uso delle risorse e dei risultati raggiunti. Ordinariamente, l’Istituto stabilisce rapporti con questi soggetti: - le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, per la definizione degli orari, delle problematiche relative ai trasporti, alle funzioni miste, alla sicurezza degli edifici, all’assistenza ai disabili, ai contributi per le attività del PTOF; - le associazioni culturali e sportive, per cercare collaborazioni nella realizzazione di specifici progetti; 16
- con le imprese locali per attività di orientamento e formazione; - con i servizi sanitari e sociali per le questioni relative a studenti che vivono particolari forme di disagio; - con i Responsabili dei Comitati dei genitori dei vari Comuni del territorio dell’I.C. - con gli Istituti facenti parte delle medesime reti per il coordinamento delle attività comuni. A seguito dell’incontro svoltosi il 30 settembre 2015 i vari Enti territoriali hanno presentato alla scuola interessati proposte progettuali da realizzare, con scadenze differenziate, nel corso del prossimo triennio2016-2019. Dalle varie proposte pervenute alla scuola a seguito della suddetta riunione con Comuni, Enti e Associazioni del territorio per il POFT 2016-2019, si svilupperanno specifiche progettualità che saranno di anno in anno concordate, pianificate e attuate a beneficio dell’utenza scolastica in base alle risorse disponibili e agli effettivi attori protagonisti. (Vedi proposte sul sito) I CICLI DELL’ISTRUZIONE “La scuola dell’infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, … realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria” (Art. 1, comma 1, D.Lgs. n.59/2004 di Riforma della scuola) “ Il primo ciclo dell’istruzione è costituito dalla scuola primaria, della durata di cinque anni, e dalla scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni….. La Scuola Primaria è articolata in un primo anno e in due periodi didattici biennali; la Scuola Secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno.” (L.53/2003 art.2. comma f). IL CURRICOLO DISCIPLINARE Le scelte didattiche vengono elaborate all’interno del quadro disciplinare, previsto per ciascun ordine di scuola, dagli insegnanti che precisano obiettivi, contenuti, metodi e materiali, tenuto conto delle disposizioni del DPR 89/2009. Il tempo scuola della Primaria (ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 ottobre 2008, n. 169) si va progressivamente strutturando “secondo il modello dell'insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze...”. Nel Comprensivo sono presenti due diverse articolazioni dell'orario scolastico settimanale: a 27 ore e a 40 ore, corrispondente al tempo pieno. SCUOLA PRIMARIA MATERIA ORE SETTIMANALI TEMPO NORMALE TEMPO PIENO ITALIANO 7-9 7-10 STORIA 2 2 GEOGRAFIA 1-2 1-2 MATEMATICA 6 5-7 SCIENZE / TECNOLOGIA 2 2-3 RELIGIONE 2 2 INGLESE 1-3 1-3 MUSICA 1 1-2 ARTE E IMMAGINE 1 1-2 17
EDUCAZIONE FISICA 1 1-2 MENSA - 7,5-10 TOTALE ORE 27 40 Anche per la Scuola Secondaria di primo grado sono presenti due articolazioni dell'orario settimanale: a 30 ore e a 36 ore, corrispondenti al tempo prolungato. I quadri orari settimanali delle discipline sono pertanto i seguenti: SCUOLA SECONDARIA MATERIA ORE SETTIMANALI TEMPO TEMPO PROLUNGATO NORMALE ITALIANO 5 9 STORIA 2 3 GEOGRAFIA 2 2 MATEMATICA 4 6 SCIENZE 2 2 TECNOLOGIA 2 2 INGLESE 3 3 SECONDA LINGUA EUROPEA 2 2 ARTE E IMMAGINE 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 MUSICA 2 2 RELIGIONE 1 1 APPROFONDIMENTO DISCIPLINARE 1 - MENSA - 2 TOTALE ORE 30 38 18
SCELTE EDUCATIVE PRIORITARIE Ispirazione e fondamento delle scelte educative prioritarie del Primo Ciclo d’Istruzione, comprendente le scuole Primarie e le Scuole Secondarie di Primo Grado, sono desunte dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana, dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012: LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA LA CITTADINANZA Definizione e realizzazione di percorsi e Attivare una collaborazione con le famiglie per strategie educative che pongono al centro la condividere l’acquisizione delle regole del singolarità e l’originalità della persona, sotto vivere e del convivere, nell’ottica di formare tutti i suoi aspetti (cognitivi, affettivi, cittadini in grado di partecipare relazionali, corporei, estetici, spirituali, consapevolmente alla vita sociale e culturale, religiosi), promuovendone il progressivo in una realtà non più omogenea, ma aperta sviluppo. all’Europa e al mondo. L’UMANESIMO Sviluppare la consapevolezza che l’uomo vive in un mondo globale, che influenza l’esistenza di ognuno creando molteplici interdipendenze tra i popoli, ma che richiede anche responsabilità nell’affrontare e risolvere i grandi problemi della condizione umana. La Scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo: • DELL’IDENTITÀ • DELL’AUTONOMIA • DELLA COMPETENZA DELLA CITTADINANZA La Scuola del Primo ciclo si pone come finalità l’acquisizione delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona: • IL SENSO DELL’ESPERIENZA • L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE • LA CITTADINANZA • L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO 19
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Le scelte didattiche debbono rispondere a priorità strategiche, individuate nella Direttiva MIUR n.11 del 18 settembre 2014: • la riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; • la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; • il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; • la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro. In rapporto a queste priorità e considerando i risultati di apprendimento degli alunni, messi in relazione con il contesto territoriale in cui si colloca l’Istituto e con le scuole in situazioni analoghe, è stato elaborato un Rapporto di Auto-Valutazione (RAV), dove vengono messi in risalto i punti di forza e di debolezza dei risultati e delle scelte didattico-organizzative della scuola, in rapporto al quale si è predisposto un Piano di Miglioramento (PdM), da realizzare nel triennio (vedi Allegato). Inoltre la scuola, nel Triennio 2016-2019 si impegna ad attuare: Flessibilità didattica: al fine di garantire il diritto di apprendere, il successo formativo, la crescita educativa di tutti gli alunni, di promuovere le potenzialità di ciascuno, l’Istituto intende adeguare i tempi dell’insegnamento ai ritmi di apprendimento degli alunni adottando le seguenti forme di flessibilità didattica: • suddivisione della classe in gruppi di livello in orario curricolare; • Insegnamento a “classi aperte”; Modalità di recupero, potenziamento e valorizzazione delle eccellenze: le attività di recupero, destinate agli alunni delle scuole primarie e secondarie, che manifestano difficoltà di apprendimento, si concentreranno su conoscenze, abilità e competenze di italiano e matematica e saranno organizzate secondo le seguenti modalità: a. attività in orario curricolare per gruppi di livello. Le attività di potenziamento e valorizzazione delle eccellenze, destinate agli alunni più dotati, saranno organizzate con le modalità di cui al precedente punto a, ma potranno sfruttare anche altre opportunità, di ampliamento dell’offerta formativa, partecipazione a concorsi, esperienze che consentiranno agli alunni di mettere alla prova e valorizzare, ma anche arricchire il bagaglio di conoscenze, abilità e competenze già acquisito. Metodologie opzionali: i docenti riconoscono la libertà di insegnamento come una funzione strumentalmente posta al servizio di un diritto assoluto, quello degli alunni ad apprendere secondo i propri ritmi e stili, così da porre le condizioni per il raggiungimento del successo formativo. La lezione frontale, tecnica privilegiata dalla maggioranza dei docenti, va migliorata, facendo acquisire agli alunni un efficiente metodo per la stesura degli appunti e per lo studio individuale, un metodo che faccia leva su tecniche di memoria, estrapolazione di concetti chiave, elaborazione di mappe e schemi riassuntivi. Affinché sia resa più efficace, il docente deve mettere in atto tutti gli accorgimenti e le strategie per stimolare l’attenzione e la motivazione dell’alunno. Accanto a questa tecnica didattica, si riconosce l’importanza di alcune innovative metodologie di insegnamento, che trovano riconoscimento sia nel pensiero dei più noti autori della pedagogia contemporanea, sia in alcune fonti normative di notevole rilevanza, non da ultime, le Indicazioni Nazionali del 2012: - l’approccio laboratoriale e per problem solving, - la “classe capovolta”, - il “Cooperative learning”, - il “metodo analogico” per l’apprendimento del calcolo, 21
- metodi che enfatizzano il “lavoro” degli alunni, l’attività pratica e di gruppo. Considerati i risultati molto positivi che tali approcci hanno avuto nell’esperienza di alcuni sistemi scolastici europei, l’Istituto si impegna a curare la formazione in tal senso e a sperimentarne l’applicazione, in modo tale da fornire agli alunni maggiori opportunità di apprendere. Lo studio della lingua straniera dovrà privilegiare tutte quelle attività e progetti, che tentano di ricreare a scuola un ambiente comunicativo, simile a quello che l’alunno troverebbe se si trasferisse nel paese dove si parla la lingua che sta imparando: i lettorati, la CLIL, tutte quelle attività che consentono all’alunno quasi una “full immersion” nella lingua che deve conoscere. INCLUSIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Premessa Il Piano per l’inclusione definisce principi, criteri, strategie utili per l’inclusione degli alunni che manifestano un bisogno educativo speciale, chiarisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituto e azioni e metodologie didattiche per facilitare il loro apprendimento, a partire dai bisogni e dalle specificità degli studenti con BES. Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta con un piano educativo individualizzato o personalizzato” (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013). L’I.C. “A. PALLADIO” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine si intende: - creare un ambiente accogliente; - sostenere l’apprendimento sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola; - promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; - favorire l’acquisizione di competenze collaborative; - promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. Piano per l’inclusione Sempre più negli ultimi anni sta diventando cruciale l’impegno che la comunità promuove verso l’inclusione. Un orientamento divenuto prioritario per la scuola anche in seguito all’introduzione di alcuni documenti ministeriali come la D.M. del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare n. 8 del 6 marzo 2013. L’inclusione porta l’attenzione sul contesto, i suoi ostacoli e i suoi facilitatori, e quindi una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto (Canevaro, 2008). Una delle chiavi per incidere positivamente sui livelli di apprendimento degli studenti è il buon governo delle istituzioni scolastiche e la sfida inclusiva parte inevitabilmente da una ristrutturazione d’insieme – globale, complessiva – del sistema educativo/formativo (Caldin, 2009). La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare n.8 del 6 marzo 2013 recante le indicazioni operative per la sua attuazione contengono alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualunque siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. L’attenzione è estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. Occorre intanto chiarire che i BES non sono una categoria nuova, ma la siglainclude tre grandi categorie: 22
1. alunni con disabilità o deficit definibili in termini medico-sanitari, che derivano da carenze organico - funzionali attribuibili a menomazioni e/o patologie organiche (deficit sensoriali, motori o neurologici). Sono alunni che hanno la certificazione in base alla legge 104/92, di competenza dell’USLL; 2. alunni con DSA che fanno riferimento alla L. 170/2010, che hanno una diagnosi di competenza dell’USLL o enti convenzionati; 3. alunni con svantaggi, cioè problemi dovuti all’ambiente socioeconomico, culturale e sociolinguistico di provenienza, che sono individuati dal Consiglio di classe o dal team. “La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53 del 2003. Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia” (Circolare n. 8 del 2013, p.2). La normativa prevede un Gruppo di lavoro che assume la denominazione di gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) che svolge le seguenti funzioni: 1) rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2) raccolta e documentazione degli interventi didattico – educativi posti in essere; 3) focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; 4) rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola. Con riferimento a quanto prevede la Legge 104/92, la nostra Scuola si organizza per rispondere ai bisogni di ogni singolo alunno, nel seguente modo: • organizzazione del fascicolo personale; • colloqui con gli insegnanti per il passaggio di informazioni al momento dell’iscrizione ad un altro ordine di Scuola; • rapporti con le equipe socio – sanitarie, le famiglie, le istituzioni private e gli operatori specialisti delle stesse; • progettazione di un percorso educativo e didattico individualizzato; • attività di orientamento rivolta agli alunni, anche con forme di convenzioni con Enti o Associazioni del territorio; • verifica e valutazione degli interventi operati; • attivazione della Commissione BES. Nella nostra realtà territoriale si é stabilizzata già da tempo la presenza di alunni stranieri. Accanto a un considerevole numero di alunni che possiede una buona padronanza della lingua italiana, ogni anno si registrano ancora iscrizioni di bambini provenienti direttamente dall'estero, che non conoscono alcuna lingua comunitaria, iniziano a frequentare a scuola già iniziata e provengono da situazioni sociali ed economiche difficili. Spesso questi ultimi si aggiungono ad un nucleo di alunni extracomunitari con sufficiente conoscenza della lingua italiana ma con scarso desiderio di integrarsi nella comunità dei pari. Frequentano attualmente il nostro Istituto circa n. 138 alunni di origine straniera, suddivisi fra i vari plessi e ordini di scuola. Per conseguire gli obiettivi sopra esposti sono stati predisposti i seguenti documenti, che facilitano l'inserimento nel contesto sociale e scolastico: • Protocollo d'accoglienza per alunni (e famiglie) stranieri provenienti direttamente dall'estero; • Raccolta e sintesi della normativa inerente gli alunni di origine straniera; • Curricoli disciplinari per alunni di origine straniera; • Prove d'ingresso per una valutazione degli alunni neo-arrivati; • Materiale didattico specifico messo a disposizione dalle scuole della rete Area Berica; • Piano di studio personalizzato per l'inserimento di alunni neo-arrivati. 23
Si segnala che tali documenti sono reperibili presso la segreteria didattica dell'Istituto Comprensivo. Nell'ambito del progetto di rete fra Istituti del territorio "Uniti per crescere insieme" continuano a diminuire i fondi per promuovere i corsi propedeutici alla conoscenza della lingua italiana per alunni stranieri, finanziati dalla Regione Veneto, dai Comuni e dal CTFS "Area Berica". L’Index per l’inclusione: risultati, priorità individuate. Nel corso dell’anno scolastico 2013- 2014 è stata condotta una ricerca per rilevare, monitorare e quantificare il livello di inclusione nell’istituto e individuare i punti di forza e i punti di deboli. Complessivamente, gli stakeholders mettono l’accento sulla bassa qualità delle relazioni. Mentre gli alunni si soffermano soprattutto sul clima relazionale di classe, i docenti si focalizzano sulla qualità relazionale tra colleghi, laddove i genitori allargano il loro focus alla rete di collegamenti tra famiglia, scuola e comunità. Alla luce dell’analisi dei dati e considerando i suggerimenti raccolti in fase di restituzione degli stessi, sono state delineate alcune azioni di cambiamento: ➢ Migliorare la comunicazione scuola-famiglia. ➢ Migliorare il clima relazionale tra docenti e alunni. ➢ Migliorare la definizione dell’organizzazione del lavoro del personale di sostegno. La vera sfida a scuola è di riuscire a promuovere le differenze delle persone e nelle persone al fine di valorizzare pienamente le stesse sotto tutti i punti di vista. E questo non riguarda solo le persone disabili presenti nelle classi, ma tutti gli allievi. Per i riferimenti operativi del Piano di Inclusione si rimanda all’allegato “Indicazioni Operative BES”. PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. 24
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