Finanza, questioni globali, MicroCredito e sviluppo
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Perché interessa affrontare temi di finanza globale? La finanza etica e la microfinanza non sono distaccate dalla finanza globale. Ne subiscono le conseguenze e la forte influenza sulla regolamentazione (si pensi alle regole one size fit all) Inoltre si ricorda che la spinta alla finanza etica nella sua accezione più impegnata nasce da una critica costruttiva all’attuale funzionamento della finanza globale 2
Indice 1. Cosa non va nella finanza globale: I mercati di carta, ma non libero mercato Fast trading finance Tax avoidance Le crisi private che diventano pubbliche Ricchezze globali e distribuzione 2. Perché la finanza interessa chi fa microcredito e lavora per lo sviluppo? Finanza e migrazioni Finanza e cambiamenti climatici Finanza e sviluppo 3. Proposte di cambiamento: Separazione banche commerciali e affari Tobin tax Contrasto paradisi fiscali 3
I mercati di carta 1. Cosa non va nella finanza globale: I mercati di carta NON CI SONO MAI STATI COSÌ TANTI SOLDI Da 15 a 70 volte il PIL mondiale i volumi dei mercati finanziari (che si debbano fare stime … è indice di un problema di per sé) Mercato dei Derivati : 8 volte il PIL mondiale Mercato valutario FOREX: 7 volte il PIL Mondiale Shadow banking system: pari al PIL Mondiale La Capitalizzazione delle Borse mondiali ha superato il PIL (come nel 1929 e nel 2008) … … … 4
I mercati di carta I derivati I volumi dei derivati sono oltre 8 volte il PIL mondiale Assicurazione o scommessa? Speculazione e effetto leva L'impatto sui prezzi e sull'economia Scommesse sul cibo, sulla terra, sull'ambiente I CDS e le scommesse sul fallimento (altrui) Le 5 maggiori banche globali detengono bene oltre il 90% del mercto dei contratti derivati: JP Morgan Chase, Bank of America, Morgan Stanley, Goldman Sachs, HSBC 5
I mercati di carta Buy-back o acquisto di azioni proprie dallo stakeholders interest allo shareholders interest In teoria possono essere diversi gli obiettivi per giustificare operazioni di buy-back. In pratica, quasi sempre l'obiettivo principale è aumentare la quotazione delle azioni, visto che: l'impresa crea una domanda supplementare per i propri titoli aumenta il valore di quelli rimasti, se come spesso avviene i titoli comprati vengono distrutti altro obiettivo è mantenere o rafforzare quote di maggioranza (relativa o di controllo) di determinati azionisti Negli ultimi anni diverse imprese hanno acquistato azioni proprie per importi superiori ai propri utili. Di fatto si indebitano ma non fanno nessun investimento né innovazione. L'unico obiettivo è drogare il proprio corso azionario nel breve, anche se al prezzo di un decadimento complessivo della sua struttura tanto produttiva quanto finanziaria. In un recente articolo (21.2.18) è stato definito dal Sole 24 Ore “cannibalismo finanziario” 6
I mercati di carta Libero Mercato? Non in finanza Le 29 banche ed istituzioni finanziarie sistemiche controllano la quasi totalità dei volumi di scambi finanziari nel mondo: Sono quindi in grado di orientare le scelte economiche, politiche dei governi, impedire cambiamenti ad un sistema che mantiene ed accresce ricchezza e potere nel mondo finanziario stesso A titolo di confronto il PIL mondiale, pur in via di concentrazione, non è assolutamente controllabile da un numero cosi esiguo di imprese Queste grandi imprese finanziarie agiscono come oligopolio ed ALTERANO il mercato: centinaia di miliardi di multe della SEC (la consob USA) non hanno scalfito il meccanismo. Quasi tutte queste imprese finanziarie sono state multate o sono state condannate per numerosi crimini (frodi, alterazioni del mercato, riciclaggio denaro, truffe ai cittadini….) 7
I mercati di carta La Finanza da strumento a fine Ipertrofia: Import-Export Vs Mercato delle valute – 100 a 1 Eccesso di soldi nel sistema finanziario Vs Credit crunch e esclusione per l'economia “reale” Domanda e Offerta di denaro non si incontrano → il fallimento del “mercato” finanziario: gli investimenti sempre più liquidi short terminism Inefficienza di allocazione delle risorse: gli effetti positive e di auto regolamentazione degli strumenti finanziari ottenuti a “prezzo” di ingentissime risorse economiche immesse; “consuma troppo!” L'instabilità e la volatilità ricercate come base del gioco (vedi raddoppio dei prezzi del cibo nel 2008) Le banche da Too big to fail a Too big to jail:: se a rischio fallimento devono essere salvate, a fronte di comportamenti illeciti non possono essere punite efficacemente 8 A cura di Andrea
I mercati di carta Assorbire l'eccesso di liquidità Non solo derivati: Le opzioni binarie (scommesse a brevissimo termine [
I mercati di carta Credit crunch – sofferenze - crisi 10
I mercati di carta Non ci sono i soldi? 11
I mercati di carta La corsa al rendimento 12
High frequency trading High Frequency Trading HFT Sono operazioni svolte da software specializzati. Secondo i sostenitori aiutano il mercato perché uno speculatore ad alta frequenza cercherebbe i titoli sottovalutati e rivenderebbe quelli con un prezzo eccessivo. Da un lato fornirebbe quindi liquidità alle contrattazioni, dall'altro aiuterebbe nella formazione del prezzo. Questo discorso potrebbe avere senso se l'HFT fosse residuale. In realtà ormai queste operazioni sono oltre il 50% del totale di quelle eseguite negli USA, poco meno in UE (intorno al 40%). Nel 2011 un nuovo cavo transoceanico tra New York e Londra. La velocità dei segnali del nuovo cavo è di 6 millesimi di secondo inferiore rispetto ai 65 ms degli altri cavi. Il costo è stato di 300 milioni di dollari. 13 A cura di Andrea
High frequency trading L'eccesso di soldi e l'instabilità necessaria Se non c’è volatilità con opzioni binarie e HTF si “crea”! 14 A cura di Andrea
High frequency trading High Frequency Trading HFT Cosa non va? Tali operazioni generano instabilità e maggiore volatilità, all'opposto di quanto dichiarato dai loro sostenitori. (2010 “New York Flash Crash”) Flash Trading tra partenza ordine acquisto (istituzionale) da Londra ed “arrivo” ordine a NY. L'acquisto farà salire leggermente la quotazione istantanea finale con guadagno del flash trader Il flash trader genera variazioni di quotazione attraverso enormi numeri di operazione mandate in esecuzione e poi annullate. Approfitta (spesso tramite operazioni in derivati) di questi aumenti o cali istantanei di quotazione dovuti a operazioni “fantasma”. Si sta cercando di correre ai ripari (limiti all’order to trade ratio). Nobel P. Krugman su NYT: Three expensive milliseconds. “Un sacco di soldi vanno in attività speculative che sono privatamente profittevoli ma socialmente improduttive”; “in breve, stiamo dando somme enormi al sistema finanziario mentre ne riceviamo poco o nulla – forse meno di nulla – in ritorno” 15
Tax avoidance I paradisi fiscali Definizione (paradisi fiscali, societari, giudiziari) 3% del PIL mondiale / 50% delle transazioni finanziarie e del commercio internazionale Economia nera e “zona grigia” Forte specializzazione “nicchia di mercato”, per rispondere a una domanda specifica 16 A cura di Andrea
Tax avoidance L'impatto dei paradisi fiscali Principio: spostamento dei soldi e dei profitti Favoriscono l'evasione fiscale e la fuga di capitali → causa diretta di povertà e diseguaglianze Facilitano i traffici illegali e le attività criminali Instabilità finanziaria e crisi Concorrenza sleale tra imprese multinazionali e quelle locali Perdita di fiducia nel governo e le istituzioni - rottura del contratto sociale Competizione fiscale → Race to the bottom 17 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche Una crisi della finanza pubblica o della finanza privata? 18
Crisi private - pubbliche La crisi dei mutui subprime Motivi di breve termine: Il sistema dei mutui Le cartolarizzazioni Le salsicce finanziarie Una crisi di fiducia 19 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche La crisi dei mutui subprime Motivi di lungo periodo: Wage share e profit share Disuguaglianze crescenti Sostegno alla domanda aggregata (la domanda di case è stata stimolata dai mutui subprime: la casa come un bancomat. Accade anche in altri settori...) Un'economia fondata sul debito La finanza come “soluzione” 20 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche Le cinghie di trasmissione della crisi dal privato al pubblico Il rapporto Debito / PIL 1. Recessione → Diminuzione PIL 2. Meno gettito → Aumento debito 3. Interventi pubblici → Aumento debito 4. Concorrenza sui mercati dei capitali → Spread 5. Mancato intervento UE → Rischio Paese 6. Speculazione sui titoli (CDS) 7. L'austerità e il “mea culpa” del FMI (01/13...) Ecc... 21 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche Il gioco delle tre carte 2008 Collasso finanza privata → assegno in bianco / piani di salvataggio a tasso zero e senza condizioni 2011 Problemi spostati su finanza pubblica → condizionalità durissime agli Stati e spread Senza un intervento della Banca Centrale gli Stati in balia dei mercati 22 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche Le risposte alla crisi Le soluzioni proposte dalla Troika → La finanza pubblica come problema, quella privata come soluzione La competitività e l'export come come obiettivo delle politiche economiche La finanza privata come unico motore dell'integrazione europea 23 A cura di Andrea
Crisi private - pubbliche Il dogma mercantilista: vince chi esporta di più A chi esportare? Esportare su Marte oppure la corsa verso il fondo: tagliare tasse, normative, salari 24
Ricchezze e distribuzione Diseguaglianze e profitti 25 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione Diseguaglianze e reddito 26 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione Diseguaglianze e crescita 27 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione Diseguaglianze e crisi – è una nuova bolla finanziaria? 28 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione “We are the 99%” 29 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione L'aumento delle diseguaglianze Il Credit Suisse ha pubblicato l'ottava edizione del Global Wealth Report: la ricchezza globale ha ripreso a crescere (+6,4% sull’anno precedente), risultando addirittura superiore del 27% ai livelli pre-crisi (da 52.074 dollari per adulto nel 2007 a 56.540 nel 2017). Il dato più significativo è che la ricchezza è cresciuta ma si è ulteriormente concentrata. La ricchezza è aumentata in USA EU e Cina ma è diminuita in Africa, nell’Area Asia-Pacifico ed è piatta in America Latina. I ricchi hanno aumentato la loro ricchezza decisamente di più di quanto sia successo ai poveri. Le distanze si allargano: il 10% più ricco della popolazione mondiale detiene l’88% della ricchezza, l’1% il 50,1%, cioè quanto il 99% della popolazione (all’inizio del millennio l’1% più ricco della popolazione deteneva il 25,5% della ricchezza) 30 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione L'aumento delle diseguaglianze Chi colpisce soprattutto questa povertà? Tra le fasce dei non-ricchi si trovano soprattutto i giovani! Millennials che magari hanno una formazione migliore dei loro genitori, ma hanno meno chances di loro di possedere ricchezza (casa, reddito, pensioni, ecc.). Il rapporto dimostra come i Millennials se la cavino peggio dei loro genitori alla loro età, pur appartenendo a gruppi di popolazione meno numerose che quindi dovrebbero soffrire meno la concorrenza nell’accesso al mercato del lavoro. Invece non è così Anche perché negli anni della crisi si sono ulteriormente ridotti gli investimenti pubblici. 31 A cura di Andrea
Ricchezze e distribuzione Perché aumentano le diseguaglianze? Il sistema fiscale è restato del secolo scorso: tassa il “PIL”, non i volumi degli scambi finanziari La corsa alla liquidità favorisce la concentrazione di capitali e la facilità di spostamento del denaro Sono favoriti gli investimenti finanziari VS produttivi o dei servizi Il sistema finanziario è globale, la regolamentazione no 32
Ricchezze e distribuzione Perché aumenteranno le diseguaglianze? Competizione economia digitale/locale: nel passaggio dall’economia localizzata (cioè con scambi relativamente limitati) all'economia informatica in cui tutti possono “comprare” da tutti e ovunque, di fatto i margini di guadagno maggiori si allontanano da chi produce o eroga servizi e, quindi, le categorie più “deboli” lo diventano ancora di più perché sottoposte ad una competizione senza limiti. I grandi player incrementano la loro posizione dominante perché sono arrivati prima e possiedono milioni di utenti o gestiscono volumi enormi. Le poche piattaforme informatiche su cui sempre più gira la finanza e l'economia, sono diventate “i nuovi mezzi di produzione”. Chi le controlla estrae gran parte del profitto e sempre più riesce a farlo con basse tassazioni. 33
Ricchezze e distribuzione Cosa (non) fa la finanza... 34 A cura di Andrea
Finanza e sviluppo 2. Perché la finanza interessa chi fa microcredito e lavora per lo sviluppo? Investimenti finanziari Vs governance pubblica: 1995 MAI (Multilateral agreement on investments) Anni 2000 WTO Singapore issues Oggi TTIP Obbiettivo: annullamento del rischio mercato per imprese finanziarie a fronte di cambiamenti legislativi di tutela del lavoro o ambiente! Effettidelle speculazioni finanziarie su economie reali: Fluttuazioni di prezzo dei prodotti agricoli o del valore delle terre causate da strument finanziari e non da produzione (esempio Derivati senza sottostante su commodities, Land Grabbing): Ovunque si favorisce la concentrazione (e non la distribuzione) di ricchezza Alterazione meccanismo domanda/offerta delle commodities Estrazione forzata di margini rispetto alla produzione Esempio: aumento costi cereali per ipotesi biocarburanti (2010), 35
Finanza e sviluppo 2. Perché la finanza interessa chi fa microcredito e lavora per lo sviluppo? Mancanza investimenti: Nel 2009 investimenti pubblici per salvare i mercati finanziari equivalenti a 200 anni di Millennuim goal: istruzione, acqua, salute... (dati: WB, BRI) Cooperazione e rimesse obbiettivo OCSE dello 0,7% pil alla cooperazione mai raggiunto Rimesse migranti > Aiuto Pubblico Sviluppo Debito sud del mondo verso il nord, ma ..... debiti pubblici del nord 11.9.2001 Twin Towers NY e 15.9.2008 Lehman Brother la finanziarizzazione determina nuovi assetti di governo del mondo non meno di altri eventi molto più “segnati” nel nostro immaginario collettivo 36
Finanza e migrazioni Finanza e migrazioni La finanza ha sempre considerato un problema qualunque politica di redistribuzione delle ricchezze, eppure i temi delle disuguaglianze nord sud sono noti da oltre mezzo secolo I capitali si possono muovere, ma le persone no Dopo 60 anni di mancate politiche di sviluppo , visto che lo sviluppo non arriva, ma la percezione delle differenze sì …. arrivano le persone nei paesi a più alto benessere È come una calamita: si attraggono risorse naturali, capitali finanzairi e quindi perché non le persone? lo short terminism non riesce a gestire i rischi globali 37
Finanza e clima Finanza e clima Sul clima si è infranta la promessa che il sogno americano sarebbe stato alla portata di tutti gli abitanti del pianeta. – Nel 1946 il presidente Henry Truman di fatto divise i paesi in sviluppati ed in via di sviluppo indicando nello stile di vita americano l’ambizione per tutte le persone libere del pianeta – George W. Bush nei primi anni 2000 sul tema dei cambiamenti climatici chiuse la porta a questo “sogno” affermando che lo stile di vita degli americani non è negoziabile (e quindi non è per tutti) La finanza ha negato i cambiamenti climatici finché non è stato più possibile ignorarli. Poi…. Era troppo tardi E la domanda è diventata : come possiamo guadagnarne? Oggi i mercati iniziano ad essere preoccupati dei rischi finanziari connessi ai cambiamenti climatici Di nuovo una mancanza di gestione di temi di lungo periodo 38
Le proposte per cambiare 3. Le proposte per Cambiare La finanza da fine a strumento → “non ci sono soldi”! - o ce ne sono troppi? Tassa sulle Transazioni Finanziarie Separazione banche commerciali / di investimento Controllo dello shadow banking system Controllo dei derivati Controllo dei movimenti di capitale Principio precauzionale 39
Le proposte per cambiare Un diverso sistema finanziario I principi della finanza etica La trasparenza L'attenzione alle ricadute non-economiche dell'agire economico La democrazia e la partecipazione → I risultati economici, sociali, ambientali → La finanza come strumento 40
Le proposte per cambiare Paradisi fiscali – che fare La lista nera dell'OCSE: accordi bilaterali, scambio di informazioni, numero di accordi firmati (TIEAs) Accordo multilaterale con scambio automatico di informazioni Il country by country reporting: nome delle imprese, dettagli finanziari, tasse pagate, costo del lavoro, bilanci, ecc... Registro del beneficial ownership di tutte le imprese e trust 41
Le proposte per cambiare Link Valori.it Sbilanciamoci! - www.sbilanciamoci.org Blog – www.sbilanciamoci.info Fondazione Finanza Etica – finanzaetica.info - schede capire la finanza Non Con I Miei Soldi – www.nonconimieisoldi.org Tobin tax o TTF ZeroZeroCinque – www.zerozerocinque.it Ricerche Oxfam – www.oxfamitalia.org Rapporti Davos: Ricompensare-il-Lavoro-Non-la-Ricchezza.pdf Global-wealth-report - www.credit-suisse.com 42 A cura di Andrea
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