FIBROMIALGIA 18 Giugno 2019 Dr. Flavio Mozzani
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FIBROMIALGIA 18 Giugno 2019 Dr. Flavio Mozzani
In apparenza tutto è semplice ma cosa si nasconde veramente dietro la fibromialgia ?
La fibromialgia è una sindrome da sensibilizzazione centrale caratterizzata dalla disfunzione dei neuro circuiti preposti alla percezione, trasmissione e processazione delle afferenze nocicettive, con prevalente estrinsecazione del dolore a livello dell’apparato muscoloscheletrico. Oltre al dolore possono essere presenti molteplici sintomi di accompagnamento (astenia, disturbi del sonno, dolori addominali…) comuni ad altre sindromi da sensibilizzazione centrale.
Criteri diagnostici FM (ACR 1990) Storia clinica di dolore diffuso Il dolore è considerato diffuso quando sono presenti tutte le seguenti localizzazioni: dolore al lato sinistro del corpo, dolore al lato destro, dolore al di sopra della vita, dolore al di sotto della vita; dolore scheletrico assiale in almeno 1 sede (rachide cervicale, torace anteriore, rachide dorsale o lombo-sacrale). Dolore in 11 di 18 aree algogene alla palpazione digitale. Wolfe F et al.: “The American College of Rheumatology 1990 criteria for the classification of fibromyalgia”. Arthritis Rheum, 1990; 2: 160-172.
Fibromialgia Non è un’entità clinica distinta: piuttosto un complesso spettro di problemi Sovrapposizione tra differenti sindromi e sintomi Variazioni considerevoli in termini di severità e sintomi da paziente a paziente
Clinical Features of FM Pain Irritable bowel syndrome Stiffness Irritable bladder syndrome Fatigue Sexual dysfunction Disordered sleep Headache Multiple sensitivities Anxiety Restless leg syndrome Depression Neurally mediated Dizziness hypotension Cognitive dysfunction
Overlap between Fibromyalgia and Other “Systemic” Syndromes: Chronic Multi-symptom Illnesses MULTIPLE CHEMICAL FIBROMYALGIA SENSITIVITY - symptoms in 2 - 4% of population; multiple organ systems in defined by widespread response to multiple pain and tenderness substances CHRONIC FATIGUE SYNDROME 1% of population; fatigue and 4/8 “minor criteria” SOMATOFORM DISORDERS 4% of EXPOSURE population; multiple SYNDROMES e.g. unexplained Gulf War Illnesses, silicone symptoms - no breast implants, sick building organic findings syndrome
Central Sensitivity Syndromes
Fibromyalgia domains
F. Salaffi, F. Mozzani et al. In press 2015 176 (52.7%) 272 (81.4%) DX SX SX DX 199 (59.6%) 234 (70.1%) 134 (40.1%) 189 (56.6%) 174 (52.1%) 165 (48.9%) 152 (45.5%) 186 (55.7%) 278 (83.2%) 175 (52.4%) 197 (58.9%) 160 (47.9%) 193 (57.8%) 160 (47.9%)
Core Clinical Features of Fibromyalgia Sleep Disturbances • Characterized by nonrestorative sleep and Widespread Pain increased awakenings • Chronic, widespread • Abnormalities in the pain is the defining continuity of sleep and sleep architecture feature of FM • Reduced slow-wave sleep • Patient descriptors of pain include: aching, • Abnormal alpha wave exhausting, nagging, intrusion in non-REM sleep and hurting • Presence of tender Fatigue points • Fatigue is common characteristic of FM Wolfe F et al. Arthritis Rheum. 1995;38:19-28. Leavitt F et al. Arthritis Rheum. 1986;29:775-781. Wolfe F et al. Arthritis Rheum. 1990;33:160-172. Roizenblatt S et al. Arthritis Rheum. 2001;44:222-230. Harding SM. Am J Med Sci. 1998;315:367-376. Henriksson KG. J Rehabil Med. 2003;(suppl 41):89-94.
Tender Points
Sintomatologia • Il dolore è costante e avvertito in generale come severo. Può evolvere in modo intermittente, essere migrante con periodiche crisi dolorose o essere permanente • I pazienti riferiscono inoltre: astenia (80 % dei casi), turbe del sonno (75 %), rigidità mattutina(80 %), emicrania o cefalea da tensione(50%), turbe digestive funzionali (30%) e più raramente sindrome di Raynaud, dismenorrea, vertigini, disestesie diffuse, turbe della concentrazione e memoria, palpitazioni, sindrome delle gambe senza riposo, etc. • La raccolta anamnestica cercherà eventuali fattori scatenanti (infezioni, traumi fisici, stress, etc.)
Sintomatologia Dolore cronico diffuso: Dura da almeno 3 mesi Descritto come bruciante, pungente,tirante, tensivo, come un crampo, un taglio, una scossa, una pugnalata.Viene descritto con epressioni del tipo “mi fa male dappertutto”, oppure “ovunque mi si tocchi, sento male” Allodinia : Percezione del dolore dopo stimolo innocuo Iperalgesia: Aumentata sensibilità al dolore in caso di stimoli lievi Rigidità ( 84-91%): Molto frequente al risveglio ma minore di 30 minuti.
Sintomatologia Astenia: Può essere prevalente anche sul dolore. Ridotta resistenza alla fatica, stanchezza e debolezza. Forte difficoltà a compiere le normali attività quotidiane Cefalea/Emicrania: La cefalea, soprattutto nucale, muscolo-tensiva, ma anche quelle a livello temporale, sovraorbitale, mascellare o mandibolare, oppure l’emicrania, sono comuni nel paziente fibromialgico. Nel 30-50% sindrome temporo-mandibolare Disturbi neurocognitivi: Includono la perdita della concentrazione e della capacità di fissare la memoria breve, il rallentamento nei gesti,l’incapacità di svolgere diverse mansioni contemporaneamente, la facile distrazione e il sovraccarico cognitivo. “annebbiamento fibromialgico”
Sintomatologia Disturbi neuroviscerali Sindrome del colon irritabile Difficoltà alla deglutizione Sindrome della vescica irritabile Cistite interstiziale Vulvodinia Disturbi del sonno Sono costanti nel 80-90% dei casi Difficoltà nell’addormentamento con sonno turbato da frequenti risvegli notturni e non ristoratore Sindrome delle gambe senza riposo Alterazioni nel rapporto tra fase REM e non-REM Ricadute negative sulla produzione dell’ormone della crescita e sulla sintesi del fattore di crescita insulino-simile (IGF-1) Aumento generale della sensibilità agli stimoli dolorosi
Sintomatologia Disturbi dell’umore • I disturbi dell’umore quali ansia e depressione, ipocondria e attacchi di panico sono presenti nel 60% dei pazienti con FM. • Spesso si associa una depressione secondaria reattiva allo scadimento generale. • La catastrofizzazione è comunemente presente in corso di FM con amplificazione esagerata degli aspetti emozionali, con visione pessimistica e dolore considerato intollerabile. • E’ descritta una personalità fibromialgica con perfezionismo, necessità di ordine e pianificazione, pulizia eccessiva, difficoltà a rilassarsi, ipercontrollo della rabbia, bassa autostima, tendenza all’ipocondria, scarse capacità adattative, tendenza ad adottare il ruolo del malato, pessimismo. • Non è facile differenziare quali tra questi tratti possono considerarsi primari, pre-morbosi e favorenti l’insorgenza della malattia e quali secondari alla presenza dei sintomi. • Un recente studio Francese su 4516 paziente ha rilevato nel 70 % dei pazienti un sentimento di ingiustizia in rapporto alla malattia,al lavoro, alle cure e trattamenti soprattutto quando il dolore e la patologia non hanno ricevuto una diagnosi chiara.
Sintomatologia Altri Sintomi: • Vertigini, nausea • Parestesie diffuse • Fenomeno di Raynaud • Sindrome sicca • Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla
Fattori scatenanti Stress nell’infanzia e nell’adolescenza Esperienze traumatiche (abusi, abbandono, gravi malattie nell’infanzia) determinano una maggiore frequenza di alcune condizioni morbose, quali la depressione maggiore e la FM nell’età adulta. Lo stress fisico e psichico precoce possono avere degli effetti a lungo termine sullo sviluppo del sistema nocicettivo. Disturbo post-traumatico da stress Lo stato di stress post-traumatico è caratterizzato da uno sviluppo di sintomi che fanno seguito ad una minaccia di morte, di una grave ferita o minaccia dell’integrità fisica di sé o altri. Esperienze traumatiche molto gravi come guerre, attacchi terroristici, torture o disastri naturali hanno determinato un incremento nella popolazione di disturbi post-traumatici da stress, anche la morte improvvisa di un parente o di un amico.
Fattori scatenanti Alterazioni Ormonali La condizione estrogenica non interverebbe direttamente sull’insorgenza del dolore cronico muscolo-scheletrico, quanto sulla reattività di entrambi (HPA e SNA) gli effettori del sistema di reazione allo stress a stimoli traumatici esterni. Infezioni Un rapporto di causalità diretta fra malattie infettive e FM non è stato dimostrato anche se è plausibile che le infezioni possano agire da agente scatenante.
Malattie associate Il rischio di sviluppare la FM sembra essere aumentato nei pazienti affetti da condizioni dolorose croniche di altra natura. Gli input nocicettivi persistenti (fenomeno del windup, del secondo dolore) potrebbero indurre, in soggetti predisposti, l’insorgenza della FM: LES (5 - 35%): diagnosi più difficile per alcuni sintomi in comune (dolore, astenia, rigidità articolare, sindrome sicca, fenomeno di Raynaud e depressione) Sindrome di Sjogren (12-55%) Spondiloartriti ( 17 – 22%) Artrite Reumatoide ( 6 – 33% )
Diagnosi differenziale della fibromialgia Fonte: adattamento Goldenberg DL, 2016 (1,15)
Epidemiologia • La Fibromialgia è una malattia comune con una prevalenza nella popolazione generale che oscilla da 5% - 7% circa. • E’ più frequente nelle donne con un rapporto 4-8/ 1. • L’ età media di insorgenza è compresa fra 25 e 45 anni, ma la malattia può ugualmente insorgere nell’adolescenza o nel soggetto anziano. • La conseguenza per i malati è quella di una grave e duratura invalidità superiore a quella di una Artrite Reumatoide, di un Diabete o di una BPCO.
Consumo Farmaci • Il consumo di farmaci è tre volte superiore a quello di pazienti affetti da altre sindromi dolorose, le assenze dal lavoro sono in media 10 giorni all’anno ed il costo totale annuale medio per paziente. • Negli Stati il costo annuale è stato valutato in 2.300 dollari con almeno 10 Consulti Medici.
Qualità dellaVita • La fibromialgia ha delle conseguenze importanti sulla qualità della vita dei pazienti e il dolore cronico è associato a numerosi altri sintomi. Fra questi, l’astenia, le turbe del sonno e la fatica muscolare hanno perfino un impatto maggiore sulle attività della vitaquotidiana. • Questo grado di incapacità può essere sufficientemente severo da impedire il proseguimento dell’attivitàprofessionale. • La stabilità dei sintomi per vari anni, la relativa inefficacia delle misure terapeutiche pongono un problema di conseguenze socio-economiche per questa sindrome. • I pazienti fibromialgici presentano conseguenze nelle loro attività della vita quotidiana equivalenti a quelle dei pazienti affetti da Artrite Reumatoide e più severe dei pazientiartrosici 5
Qualità dellaVita • Il mantenimento del ruolo professionale aiuta il paziente a strutturare la propria giornata, migliorando la qualità della vita e conservando una identità eun ruolo sociale che contribuisce all’autostima. • I pazienti che interrompono la loro attività professionale hanno difficoltà a trovare attività che compensino la perdita dell’impiego, perdono una gran parte dei loro contatti sociali con rischio di focalizzarsi sui loro problemi di salute. • Può trattarsi di una lentezza nel fare il proprio lavoro , difficoltà nel ripetere i gesti motori e adadattarsi agli abituali orari di lavoro. • Questa riduzione della competitività può essere all’origine di assenze ripetute dal lavoro fino all’incapacità a proseguire la normale attività professionale. 6
Qualità dellaVita • Un grande numero di pazienti che proseguono la loro attività professionale utilizzano il loro tempo libero per riposarsi ed essere quindi in grado di fornire, pur con difficoltà, sia l'attività professionale che le attività della vita quotidiana per evitare i rischi di isolamento ele difficoltà famigliari. • Nello studio longitudinale di Wolfe (1997) su 1604 pazienti il 64% aveva proseguito il proprio lavoro e presentava unaseverità di malattia minore del 30%. • Molti studi hanno dimostrato che se il tempo e i compiti di lavoro sono organizzati aumenta la possibilità di mantenere l'attivitàprofessionale. • Vari autori hanno proposto soluzioni individuali con interventi sugli orari e sui compiti per limitare le conseguenze nefaste della malattia, questo anche perchè la maggioranza dei pazienti esprime il desiderio di continuare la vita professionale. 7
AspettiEconomici • Per quanto riguarda i costi diretti bisogna considerare le spese per la diagnostica, per la terapia e per l'ospedalizzazione sostenute dal SSN,ma anche le spese che il paziente sostiene personalmente (viste private, trattamenti non convenzionati, ecc.) che in genere non sono prese in considerazione dagli studi clinici. • Uno studio sempre di Wolfe del 1997 che ha seguito 538 pazienti ha mostrato . di ospedalizzazione dello 0.32 o di una ospedalizzazione ogni 3 anni, 10 un tasso consulti medici all'anno, una visita al mese comprendendo tecniche come l'agopuntura o cicli diriabilitazione. • Il numero delle comorbilità di ogni paziente è il miglior indice predittivo di spesa. • Il 50%delle ospedalizzazioni sono legate ai sintomiassociati. 9
AspettiEconomici • Il consumo di farmaci è simile a quello del diabete e dell’artrite reumatoide. In media in un periodo di 6 mesi ogni paziente assume almeno tre farmaci diversi per la fibromialgia. • Gli interventi chirurgici sono più frequenti confrontati alle altre patologie reumatiche. • Quasi tutti gli autori ritengono che parlare chiaramente di fibromialgia non aumenti la sintomatologia clinica e nemmeno il consumo dicure. • Dare un contestoalla sofferenza evita indagini e ricoveri ospedalieri inutili. • La diagnosi di fibromialgia permette di instaurare una presa in carico multidisciplinare che deve riconoscere l’importanza dei fattori psico-sociali.. 11
AspettiEconomici • La sofferenza dei pazienti è spesso ancora poco conosciuta dagli organismi sociali che tendono a ignorare questa patologia. • La fibromialgia sebbene sia una malattia progressiva e invalidante e riconosciuta come malattia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1992, ad oggi non gode ancora di un preciso riconoscimento nel panorama europeo e nemmeno in quello italiano. • Nel nostro paese non è inserita tra le patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla Spesaper le correlate prestazionisanitarie. • Soltanto le province di Bolzano e Trento hanno attribuito uno specifico codice di esenzione alla Fibromialgia • Alcune altre regioni (Friuli, Toscana, Veneto, Emilia) hanno aperto tavoli tecnici di studio e approfondimento. 13
Nuovi Criteri Diagnostici • Il dolore fibromialgico può fluttuare e influire sul numero dei Tender Points. • Il test dei Tender Points non misura in modo adeguato i sintomi comuni quali l’astenia, il sonno non ristoratore ed i problemi cognitivi. • Recentemente è stato introdotto un indice di dolore diffuso (WPI : Widespread Pain Index) ed una scala che misura la gravità dei sintomi (SS, Symptom Severity).
Valutazione Paziente • L’impiego di questionari di autovalutazione di facile compilazione da parte del paziente possono consentire al medico di seguire l’evoluzione della malattia e di approntare gli opportuni aggiustamenti terapeutici. • Lo strumento più utilizzato è rappresentato dal “Fibromyalgia Impact Questionnaire (FIQ)(Sarzi-Puttini) che comprende 13 domande che indagano la difficoltà nelle comuni attività della vita quotidiana, la salute generale, l’attività lavorativa e 7 domande che valutano l’intensità/gravità dei sintomi su di una scala tra 0 e 10.Il punteggio finale può variare da 0 a 100 e più è elevato il punteggio maggiore è l’impatto della malattia sulla qualità della vita del paziente.
Valutazione Paziente •Più recentemente Salaffi et al. hanno proposto e validato un nuovo indice composito per la valutazione dello stato di salute nel paziente fibromialgico e per la valutazione della risposta al trattamento denominato “Fibromyalgia Asssessment Status” (FAS). •E’ costituito da una mappa del dolore e da due scale numeriche per la valutazione della fatica e della qualità del sonno.
WPI e SS • Il punteggio dell’indice di dolore diffuso (WPI) viene determinato contando il numero delle aree del corpo dove il paziente ha sentito dolore nella settimana precedente. La checklist è costituita da 19 aree specifiche
WPI e SS •Il punteggio della gravità dei sintomi (SS) viene determinato valutando in una scala da 0 a 3, dove 3 è la peggiore, la gravità di tre sintomi comuni: l’affaticamento, il sonno non ristoratore, ed i problemi cognitivi •Possono essere aggiunti 3 punti addizionali correlati con ulteriori sintomi somatici come intorpidimento, vertigini, colon irritabile o depressione •Il punteggio finale della gravità dei sintomi (del SS) è tra 0 e 12
Punteggi Per soddisfare i criteri diagnostici di fibromialgia il paziente deve avere: • 7 o più aree dolenti ed il punteggio della gravità dei sintomi maggiore o uguale a 5. • Oppure da 3 a 6 aree dolenti ed il punteggio della gravità dei sintomi maggiore o uguale a 9. • I sintomi devono essere presenti da almeno 3 mesi ed il paziente non deve presentare disturbi che possano giustificare il dolore.
Indagini • Si raccomanda di effettuare un bilancio minimo biologico che includa emocromo, test di flogosi, CPK, funzionalità epatica e tiroidea, ANA e fattore reumatoide nei nuovi pazienti che possono avere anche meno di 11 punti all’esame clinico, ma dove la diagnosi è molto probabile. • La Fibromialgia può anche accompagnarsi a patologie reumatiche quali Artrite Reumatoide, Spondilite Anchilosante, Artrosi, LES e più spesso con la Sindrome di Sjogren. • Non esiste un gold standard diagnostico per la fibromialgia
Eziopatogenesi Ruolo del sistema Neuroendocrino Si ritiene che alterazioni a carico di numerosi neurotrasmettitori e del sistema neuro-endocrino rivestano un ruolo preminente nell’insorgenza della malattia e riguardino la riduzione dei livelli di amine biogene e un aumentata concentrazione di neurotrasmettitori eccitatori. Interazione tra un’aberrazione dei meccanismi fisologici alla base della nocicezione con fattori psicologici (stress) e ambientali. Riduzione della capacità di modulazione del dolore attraverso le vie discendenti; in particolare l’attività serotoninergica-noradrenergica.
Eziopatogenesi La sensibilizzazione neuronale in diverse aree del sistema nervoso centrale rappresenta l’ipotesi patogenetica più accreditata Il Corticotropin Release Hormon (CRH) amplifica a livello neurormonale il disagio da stress: -azione del sistema nervoso vegetativo parasimpatico e simpatico sul funzionamento degli organi (sistema gastro-enterico, cardio-vascolare ecc.) -amplifica l’allerta neuro-ormonale nell’ipofisi con rilascio in circolo di ACTH che incrementa la liberazione dalle ghiandole surrenali dell’adrenalina e del cortisolo
EZIOPATOGENESI: RUOLO DELLA NEUROINFIAMMAZIONE Ruolo della Neuroinfiammazione La cosidetta “attivazione gliale “ sta emergendo come meccanismo chiave alla base della genesi e nella modulazione del dolore cronico in corso di. FM. Questa attivazione è sostenuta da citochine proinfiammatorie (TNF, IL-6, IL-8), ma anche oppioidi , non tramite i recettori degli oppioidi, ma attraverso l’attivazione del “Toll-Like receptor 4” o TLR-4 recentemente scoperto sulle cellule macrofagiche e della microglia come elemento concorrente al dolore cronico. E’ stato evidenziato come i livelli di glutammato risultino aumentati nel liquido cerebraspinale, mentre i livelli di acido gamma aminobutirrico ( GABA ) sono dimunuiti. Si suppone che il rilascio di neuro-trasmettitori inibitori come GABA e gli oppioidi riduca l’eccitabilità dei neuroni della corteccia anteriore del cingolo i quali sono responsabili della modulazione discendente del dolore agendo sui neuroni del midollo rostrale ventro-mediale. Meccanismo della sommazione temporale del dolore (windup) sostenuto dalla ripetitiva stimolazione delle fibre nocicettive.
Modello ciclico dei processi fisiopatologici associati alla FM
La neuroinfiammazone nel midollo spinale guida il dolore cronico attraverso interazioni neurono-gliali (mediati da PAMPs) e meccanismi di sensibilizzazione centrale. La neuroinfiammazione è caratterizzata dall’attivazione della microglia e degli astrociti, da infiltrazione di cellule immuni nel SNP e nel SNC (per es., nel midollo spinale), e dalla produzione di mediatori gliali ed infiammatori come le citochine e le chemochine proinfiammatorie, radicali liberi dell’ossigeno (ROS), fattori di crescita e gliotrasmettitori (glutammato e ATP). Questi mediatori gliali possono modulare potentemente la trasmissione sinaptica eccitatoria e inibitoria, determinando una sensibilizzazione centrale e stati aumentati di dolore cronico. I mediatori gliali possono ulteriormente agire sulla glia e sulle cellule immuni per facilitare la neuroinfiammazione attraverso vie autocrine e paracrine.
Fisiopatologia • La Fibromialgia non è una malattia delle fibre Non esiste nessuna anomalia del collagene, dell’elastina o di altri componenti del tessuto connettivo. Le biopsie cutanee e sotto- cutanee dei tender points sono normali. • La Fibromialgia non è una malattia dei muscoli Non si osservano alterazioni muscolari primitive nella fibromialgia. Gli enzimi muscolari e l’EMG sono normali. • La Fibromialgia non è un reumatismo sistemico Gli esami strumentali e di laboratorio non hanno mai mostrato infiammazione o modificazioni ossee, articolari o tendinee. I FANS e lo steroide sono inefficaci. • La Fibromialgia non è una malattia ossea Tutte le indagini non hanno mostrato anomalie ossee. Attenzione ad una neoplasia occulta con metastasi ossee. Nel dubbio eseguire una Scintigrafia Ossea. • La Fibromialgia non è una malattia neurologica Non si sono alterazioni delle vie nervose centrali o periferiche.Non deficit sensitivi o dolorosi distrettuali. Non anomalie neuroendocrine primarie
Fisiopatologia • La fibromialgia non è una malattia sistemica Non alterazioni dello stato generale, non febbre, non stato infiammatorio a carico delle articolazioni, intestino e muscoli confermato anche dal Laboratorio. Non interessamento degli organi interni. • La fibromialgia non è una malattia genetica Non legami con il sistema HLA o altri geni. Presenza di casi famigliari ma senza una significatività statistica nei grandi studi. • I pochi farmaci riconosciuti come efficaci oltre i tre mesi nella fibromialgia sono spesso non superiori ai vari trattamenti non farmacologici. • La fibromialgia sembra assumere tutte le caratteristiche delle sindromi somatoformi in quanto il concetto della malattia inizialmente ristretto al dolore si è arricchito sempre di più di sintomi funzionali.
Trattamento Medico • Antalgici classici I FANS non risultano efficaci. Solo il Tramadolo solo o associato al Paracetamolo ha mostrato efficacia sul dolore, funzionalità e qualità della vita. I morfinici, oppiodi forti e corticosteroidi non sono indicati. • Antidepressivi • Triciclici (amitriptilina) • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (escitalopram, fluoxetina, paroxetina…) • Inibitori misti della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (duloxetina, venlafaxina, milnacipran) • Inibitori della ricaptazione di noradrenalina e dopamina (bupropione) • Antiepilettici: pregabalin, gabapentin • Si sono dimostrati efficaci su molti dei criteri clinici (dolore, fatica, sonno) • Altre molecole • Agonisti dopaminergici (pramipexolo, ropinirolo) • Pindololo • Miorilassanti
Classi di farmaci indicate nelle LG selezionate sulla fibromialgia. I numeri indicano l’ordine di scelta in terapia se specificato dalla LG. In nerettole raccomandazionidelleLGspecifichesul trattamento dellafibromialgia SSRI = inibitori selettividel reuptakedella serotonina,SNRI = inibitoriselettividelreuptake della serotonina e dellanoradrenalina #se presentiin concomitanza dolore cronico osteoarticolare, alladose minimaefficace e per ilperiodo ditempopiù brevepossibile *pur essendo in questa LG citata tra gli antidepressivi come farmaco a prevalente azione miorilassante, la ciclobenzaprina non viene considerata nella formulazione dellaraccomandazioned’uso.
Trattamento Farmacologico • Nella Classe degli antidepressivi, gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SRNI) sono da utilizzare come prima scelta: -Duloxetina 60 – 120 mg die -Venlafaxina 75 – 100 mg die • L’effetto antalgico è stato dimostrato e sembra più prolungato degli altri anti- depressivi.
Trattamento Farmacologico Nella fase pre-terapeutica delle prime due settimane bisogna essere attenti agli effetti collaterali (nausea, stipsi,insonnia, astenia, xerostomia) e al fenomeno di perdita della inibizione che presenta un rischio suicidario aumentato.Da valutare se associare un terapia ansiolitica all’inizio del trattamento. I primi effetti appaiono dopo due settimane e l’efficacia deve essere valutata dopo sei settimane.
Trattamento Farmacologico • La classe degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sembra avere una azione più modesta con un effetto meno prolungato e necessità di aumentare la posologia. • Gli antidepressivi triciclici hanno una azione sul dolore, rigidità e ansia, ma l’effetto tende ad esaurirsi alla fine del terzo mese con effetti indesiderati più frequenti.
Trattamento Farmacologico • La classe degli antiepilettici è rappresentata dal Gabapentin e Pregabalin con efficacia contro il dolore, l’astenia e le tube del sonno.Gli effetti secondari sono frequenti con cefalea, nausea, sedazione e malessere generale.La posologia è spesso limitata dalla scarsa tolleranza. • Ci sarebbe un’azione sul sistema GABA
Trattamento non Medico • Esercizio fisico (in acqua) • Terapia cognitivo comportamentale • Tecniche di rilassamento (biofeedback, ipnosi) • Stretching • Psicoterapia • Agopuntura • Terapia Iperbarica
Educazione del paziente • Nella pratica di tutti i giorni si osservano buoni risultati iniziali che quasi sempre svaniscono a lungo termine. Sono pochi i farmaci che superano il placebo dopo sei mesi di terapia. • La maggioranza degli autori è attualmente d’accordo nel proporre una presa in carico multidisciplinare. • Nel 2019 è necessario quindi che ci si occupi seriamente della fibromialgia in quanto la malattia è ancora diagnosticata in ritardo con aumento dei costi e degli esami complementari inutili.
Consigli Pratici • Raccogliere una buona anamnesi ed eseguire un esame clinico accurato. • Prescrivere gli esami complementari necessari. • Spiegare bene la malattia e sottolineare gli aspetti positivi: gli organi del corpo fibromialgico sono sani. • Compilare una lettera di invio allo psichiatra se necessario. • Continuare a parlare al corpo con esami clinici ripetuti, kinesiterapia, rilassamento, yoga, attività muscolare aerobica. • Prescrivere degli antalgici come ad es. il Tramadolo. • Indicare che la fibromialgia può guarire a condizione che cambi l’atteggiamento mentale.
« Beh, chiunque può sopportare un dolore, tranne chi ce l’ha» William Shakespeare
GRAZIE!
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