Donne di fede contro la violenza - RELIGIONI IN CAMMINO - PINEROLO VALDESE
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11-12/2019 RELIGIONI IN CAMMINO Donne di fede contro la violenza JURAGENTIUM L a fede ha molteplici sfaccettature: può erigere muri di intolleranza e vendere oppio ai popoli, ma può anche donare un’incredibile energia di coesione e trasformazione, capace di far splendere la dignità umana e di ogni “vivente”. Molte religioni scaturiscono da intenti di liberazione, poi neutralizzati da scaltre strutture di potere. Ma le religioni evolvono sempre, come ogni umana società. Questo dossier rivela la «luce interiore» che accomuna le donne dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne. Dal marzo 2019 diffonde da Bologna una fragranza di squisita solidarietà. 19
Donne di fede contro la violenza Induismo / Siamo una cosa sola Q ueste pagine sono dense di vissuto. Scaturiscono da donne L’induismo è una delle religioni più antiche. Tra i suoi valori più alti, dharma, c’è la nonviolenza, ahimsa. Questo è un dato certo: le sacre Scritture lo confermano. Eppure, altrettanto evidente è la difficoltà “credenti”, ricche della forza di vivere appieno questo principio: la tendenza a reagire in modo interiore che la fede dona. violento si annida negli anfratti più nascosti dell’animo umano ed è Insieme, sono impegnate capace di uscire fuori in modi talvolta inimmaginabili a «rompere il silenzio sulle responsabilità delle religioni in di SVAMINI SHUDDHANANDA GHIRI* merito alle violenze sulle donne: tutte le religioni, nessuna esclusa» – come precisa la conclusione di Paola Cavallari, coordinatrice dell’Osservatorio interreligioso V iolenza è ignorare il dolo- re dell’altro, è mancanza di ascolto, fino ad arrivare alle manife- sulle violenze contro le donne stazioni più eclatanti in cui si priva nato a Bologna il 14 marzo 2019. l’altro della libertà, della dignità, o lo I contributi sono scritti da donne si ferisce mentalmente e fisicamen- dell’Osservatorio, che fanno te. Considerare la violenza estinta in esperienza diretta delle luci una religione o in una comunità sa- e delle ombre della propria rebbe non solo una pura utopia, ma religione e, con grande libertà, anche una tremenda ingenuità! La esprimono su di essa una critica stessa frenesia che domina la società sincera e altrettanto liberante. contemporanea è, a detta di molti il- La loro collaborazione, tanto luminati, una forma di violenza. generativa, può ispirare l’intera Il Mahatma Gandhi, ritenuto so- * Monaca induista, è rappresentante dell’U- società italiana, sempre più nione Induista Italiana (Sanatana Dharma litamente una delle massime figure multiculturale e multireligiosa, Samgha). della nonviolenza, era solito ripe- a un confronto rispettoso e costruttivo. Il modo migliore per dissolvere ogni sopruso e violenza. L’ordine di presentazione delle religioni è improntato alla loro età storica: quelle più antiche precedono le più recenti. E in tutte emergono tratti originari comuni, inni alla dignità dell’uomo e della donna, che i secoli hanno coperto di strati e storture, ma che queste donne richiamano con ferma e gentile determinazione. Bologna, 14 marzo 2019: le 22 “donne costituenti” firmano il Protocollo d’intesa e danno vita all’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne 20 11-12/2019
tere: «Nessuno può farmi del male inseriscono nel tes- WIKIPEDIA senza il mio permesso», e ancora: suto sociale, ve ne «Tu e io non siamo che una cosa so- sono molte che si la. Non posso farti del male senza chiudono all’interno ferirmi». della propria casa, vi- Questa premessa è utile per for- vendo un certo isolamento. Fra loro nire una panoramica sul tema si registrano casi di violenza dome- specifico della violenza sulle donne stica, difficile da conoscere proprio all’interno della comunità induista. per la riservatezza che molte don- ne mantengono. È spesso ignorata FOCUS SULL’ITALIA la violenza che, più o meno con- Considerata la vastità dell’argomen- sciamente, le donne infliggono a to, si sceglie di circoscrivere l’analisi sé stesse sottostando a una realtà alla situazione della comunità in- che lede la loro dignità o libertà di duista presente in Italia, costituita espressione. da italiani autoctoni e da immigra- Per tale ragione stiamo cercando, ti naturalizzati italiani provenienti come Uii, di creare delle occasioni di prevalentemente dall’India, dallo Sri incontro anche all’interno del tem- Lanka e dalle Mauritius. pio, per affrontare insieme ai gruppi Ognuna di queste realtà por- Hindu Puja di donne delle tematiche di vario ta con sé retroterra culturali e genere: dalla salute alla conoscenza sociali differenti, per quanto con- da quello burocratico a quello lega- della lingua italiana. È un impegno fluiscano nella comune convivenza le e spirituale e, non ultimo, quello estremamente delicato, che richiede in territorio italiano. Ciò non è di dell’ascolto delle esigenze e delle molto tempo e grande sensibilità secondaria importanza, perché of- problematiche avvertite dalle donne per superare una certa diffidenza fre spesso notevoli spunti di svolta della comunità. iniziale: le donne, di solito, non a- e di intervento. mano parlare delle loro difficoltà e L’Unione Induista Italiana (Uii) OLTRE IL SILENZIO tanto meno degli episodi di violenza Sanatana Dharma Samgha è attiva Negli anni è emerso che accan- di cui sono vittime. Pertanto il lavo- da molti anni per dare supporto e to a donne molto emancipate che ro consiste anzitutto nel preparare il ascolto alle comunità su vari fronti: lavorano, imparano la lingua e si terreno affinché le vittime possano coltivare la loro forza. Uomini e donne dell’Uii cerca- no di sensibilizzare queste donne fornendo loro prospettive di vita migliori in termini di autonomia. Un aspetto molto importante è la presenza di uomini che si fanno portavoce di rispetto per la donna. Laddove alcune giovani con bambi- ni piccoli siano separate dal marito violento, o in situazioni analoghe, al supporto psicologico e affetti- vo se ne affianca uno di carattere economico. UNA SFIDA CULTURALE Abbiamo organizzato conferenze con associazioni che si occupano di difesa delle donne, invitando don- MASSIMO LAMBERTINI ne di spicco e in carriera, o donne 21
Donne di fede contro la violenza che hanno subito violenza ma che Buddhismo / ce l’hanno fatta. In tal modo abbiamo offerto dei modelli e Una spinta a trasformarsi incoraggiato a credere che si può Oggi molti guardano al buddhismo come a una religione aperta, cambiare: la donna può decidere pacifica, rispettosa delle diversità e quindi anche delle donne. di lasciare chi la fa soffrire. Non Se però osserviamo con maggiore attenzione, al di là del pregiudizio è facile e per niente scontato, se si favorevole, la storia e i vissuti nei Paesi asiatici di origine considera che a volte sulla donna e anche di alcune comunità in Occidente, la realtà che si emancipa ricade il giudi- è molto complessa e presenta situazioni critiche di abusi e violenze, zio colpevolizzante dell’intera che richiedono risposte chiare e azioni conseguenti comunità. Per questo l’Uii cerca di promuo- di MARIA ANGELA FALÀ* vere iniziative che coinvolgano la comunità tutta, uomini e donne, al una società patriarcale che le vedeva fine di educare a una cultura del ri- portatrici di pochi diritti in materia spetto e della nonviolenza. di istruzione e pratiche religiose. Il 25 novembre 2018, in occasio- Nelle Scuole del buddhismo The- ne della Giornata internazionale ravada diffuso nel Sud-est asiatico, contro la violenza sulle donne, in gli atteggiamenti patriarcali sono tutti i templi induisti in Italia l’Uii più evidenti, in contrapposizione ha invitato gli uomini a donare ai successivi sviluppi nel Mahayăna, una rosa alle donne presenti e a o- diffuso tra Cina e Giappone, più fa- maggiarle con un inno tratto dalle vorevoli alle donne. Scritture e dedicato alla Madre Di- vina, monito a vedere ogni donna ATTEGGIAMENTI ANTITETICI come espressione di Dio. Ne è de- Nel buddhismo possiamo identifi- rivata una giornata significativa e care quattro atteggiamenti distinti simbolicamente importante, perché gli uomini della comunità e di ogni estrazione sociale, dal mungitore N el buddhismo non c’è un’esplicita teoria a favore de l l a don n a e s on o pre s en t i nei confronti delle donne: inclusi- vità soteriologica, androcentrismo istituzionale, misoginia ascetica e all’imprenditore, hanno espresso aspetti misogini e ambivalenti dal androginia soteriologica. un gesto semplice per dire no alla punto di vista socio-culturale e Il primo atteggiamento è quello violenza. istituzionalizzato, che si sono sto- buddhista di base: la dottrina e Il cambiamento nasce dai ricamente affermati in Paesi a il cammino salvifico sono es- piccoli eppure rilevanti gesti quo- maggioranza buddhista. senzialmente inclusivi e non tidiani, ed è proprio da questi che Le donne sono state ammesse discriminano tra i sessi. Il Buddha si deve partire per costruire una nell’ordine monastico dopo mol- ha sempre proclamato che il suo società non violenta e mettere te insistenze e con una regola più insegnamento è valido per tutti nel cuore di molte donne il gusto restrittiva di quella maschile, ma è senza distinzioni, ma la realtà delle e l’importanza dell’autostima stato un atto notevole da parte del società buddhiste e gli atteggiamen- e del rispetto di sé. Il compito Buddha, oltre 2.500 anni fa, inclu- ti tradizionali colgono meno questo maggiore per l’Uii è risvegliare dere le donne negli insegnamenti in aspetto. tale presa di coscienza: non voler Quando il buddhismo diven- rassegnarsi alla violenza e com- ne istituzionalizzato, assunse la * Già presidente dell’Unione Buddhista Eu- batterla con la conoscenza e la ropea, è vicepresidente dell’Unione Bud- prospettiva sociale della superio- complicità. dhista Italiana (Ubi) e presidente della rità maschile che si rifletteva non ■ Fondazione Maitreya. Rappresentante solo negli atteggiamenti socio-cul- dell’Ubi al Tavolo Interreligioso di Roma, è direttrice responsabile della rivista Dhar- turali ma anche nelle opinioni ma, edita da Fondazione Maitreya. misogine di monaci che non rite- 22 11-12/2019
nevano possibile il conseguimento e per un corrispondente minor in- buddhismo nel XXI della buddhità da parte delle donne: teresse per i rituali e tutte le altre secolo. la loro massima aspirazione dove- dimensioni particolarmente “re- Il rapporto tra va essere rinascere come uomo! ligiose” delle tradizioni buddhiste buddhismo e parità di Per risolvere l’incompatibilità fra storiche. Si insiste sul fatto che il genere riscuote crescente questi tre atteggiamenti, nel Cano- buddhismo non è affatto una re- interesse. Un forum internazionale ne buddhista si ritrovano passi che ligione ma piuttosto un “modo di sui problemi legati alle numerose mettono in luce il quarto atteggia- vivere”, una “filosofia” o, cosa che ri- sfide che le donne buddhiste affron- mento, più inclusivo e allineato flette il recente entusiasmo per tutte tano è animato dall’associazione con l’affermazione originaria del le teorie cognitive scientifiche, una internazionale delle donne buddhi- Buddha: l’uguaglianza di entrambi “scienza della mente”. Sono quindi ste Sakyadhita, iniziata nel 1987 a i sessi nel Cammino spirituale di Li- presenti aspetti molto collegati con Bodhgaya, in India. berazione. I buddhisti hanno come la cultura occidentale laicizzata, la Un dato importante è sta- guida l’ideale della gentilezza e del scienza, i diritti civili e quant’altro. to il sostegno di molte donne rispetto amorevoli incondizionati: Questi si innestano nel tessuto dot- occidentali alla rinascita dell’ordi- ogni persona va giudicata per il pro- trinale e permettono una relativa ne monastico femminile, perduto prio comportamento e non in base uguaglianza di genere, relegando ai in alcune tradizioni nel corso del alla nascita, quindi i buddhisti sono margini alcune delle affermazioni tempo in quanto, vivendo di offer- in buona posizione nello svilup- misogine legate alla storia e alla cul- te, i monasteri femminili sono stati po della parità di genere, ma nella tura dei Paesi di origine. i primi a cedere nei momenti di cri- realtà contingente l’uguaglianza an- si economica, essendo un “campo cora non è presente nelle comunità EFFETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE di meriti” inferiore all’offerta per i tradizionali asiatiche, che si stanno A mano a mano che il buddhismo monasteri maschili. lentamente aprendo, e nemmeno in diventa una realtà globalizzata sem- Alcune comunità in Occiden- quelle occidentali. pre più rilevante, le donne, laiche e te, però, risentono del fascino monache, assumono ruoli chiave ed dell’Oriente e ripetono moduli com- TRATTI OCCIDENTALI è inevitabile che pregiudizi e bar- portamentali importati assieme In Occidente il buddhismo si distin- riere obsoleti inizino a sgretolarsi, alle pratiche religiose che lasciano gue per l’enfasi sulla meditazione il che è essenziale per la fioritura del il campo a forme di sottomissione BUDDHISTDOOR Tibet: monache buddiste 23
Donne di fede contro la violenza femminile. Nella storia relativamente breve del buddhi- smo in Occidente, sono emersi compor- tamenti e situazioni critiche, che hanno toccato diversi ambiti e non ultimo quello della violenza sulle donne, in forma sia fisica sia psicologica. IL PERICOLO DELL’ISOLAMENTO Atteggiamenti di prevaricazione sembrano prosperare quando le WIKIMEDIA singole comunità si isolano – social- mente, ideologicamente o in altri modi – dai legami con comunità più ampie, sia religiose che secolari. In tale atmosfera, i comportamenti Tian Tan Buddha Mimihitam di sopraffazione e abuso tendono a rimanere incontrastati, non perché considerati validi ma perché non comportamenti lesivi della persona, per aiutare il percorso spirituale del- riconosciuti. Sono dati per sconta- questi vanno fermati. Tuttavia, per il la studentessa e, a meno che egli non ti in quanto praticati dai “maestri”, carattere intimo del rapporto spiri- abbia fatto voto di celibato, questi che esercitano un potere carisma- tuale, spesso non sono riconosciuti possono includere anche pratiche tico all’interno della comunità e la o, almeno, non subito. Il rischio di sessuali. Nel tempo, ciò ha dato a- rendono più autoreferenziale. Gli abuso psicologico, e in alcuni ca- dito a numerosi abusi, sfociati in abusi alimentano l’isolamento an- si anche fisico, è stato denunciato scandali inizialmente soffocati ma che quando le persone all’interno in diverse situazioni, e il primo poi venuti alla luce. di una comunità cercano di solle- abuso è più insidioso perché non vare il problema ed essa reagisce avvertito come tale: sedersi accanto E LA COLPA È DELLA VITTIMA... isolandole e screditandole. Talvolta al Maestro o sentirsi incaricate di Neppure le altre tradizioni buddhi- esse vengono addirittura bandite una missione speciale fa passare in ste, dal Theravada allo Zen, sono e le preoccupazioni che sollevano secondo piano la pressione psicolo- esenti da tali abusi. Quando emer- prontamente respinte. gica o le richieste fisiche. gono, la responsabilità è attribuita Nel Vajrayana, noto anche co- alla vittima: “In fondo se l’è cercata”. IN ATTESA DI “ILLUMINAZIONE” me buddhismo tantrico e praticato La debolezza che un allievo ha nei Il buddhismo fondamentalmente principalmente in Tibet, esiste la confronti del maestro, ritenuto de- identifica l’attaccamento al pro- possibilità di raggiungere l’illumi- positario di ogni sapienza, non è prio io e ai suoi desideri come nazione in modo particolarmente riconosciuta, e ogni possibile critica fonte di tutta la sofferenza umana: rapido con mezzi non convenziona- viene zittita. per raggiungere l’illuminazione li. Le pratiche sono rigorosamente Vanno superati modelli ap- dobbiamo trasformare la nostra ritualizzate e possono essere inse- partenenti non tanto all’ambito mente. Ciò non significa, tuttavia, gnate solo da maestri che sono stati religioso quanto all’educazione e disattivare i nostri poteri di ragio- specificamente autorizzati. Quando alla cultura. La trasformazione del- namento. Al contrario, dovremmo una studentessa accetta di lavora- la mente, che viene indicata come applicare le nostre menti per “ve- re con un guru, sta implicitamente la via buddhista per la liberazione, dere attraverso la vera natura di riconoscendo che egli vede la realtà per le donne implica anche trasfor- tutte le cose”. così com’è veramente, mentre lei mare modelli culturali limitanti, Quando all’interno del rapporto ne ha solo una visione falsa. che le relegano in una condizione tra insegnante e discepolo nascono L’insegnante può usare vari metodi di subordinazione. ■ 24 11-12/2019
Ebraismo / nati. Genericamente potremo dire che Tra comunità ortodosse il ruolo maschile è nello spazio esterno, il ruolo femminile nel- e riformate lo spazio domestico. Il diritto-dovere della lettura e dello studio della Torà (rotolo della Un’interpretazione più moderna e attuale delle tradizioni e delle legge) non è precetto legato al tem- prescrizioni delle Scritture considera la donna pienamente idonea a po, ma le donne in molti periodi esercitare funzioni che le sono precluse dall’ebraismo ortodosso. La storici ne sono state escluse. consapevolezza del proprio ruolo, diritti e potenzialità le consentirà di contrastare la violenza IL PESO DELLA TRADIZIONE... di FRANCA ECKERT COEN* Ciò non toglie che la donna ebrea, nel tempo, abbia socialmente N ell’antichità, la donna ebrea era esclusa da gran parte della vita comunitaria e spesso relegata fra le conquistato posizioni politiche, lavorative e scientifiche. Nulla pre- clude alla donna ebrea di svolgere pareti domestiche, sottomessa al pa- fuori casa un’attività lavorativa. Ciò, dre o al marito. Le esemplari donne tuttavia, non può esimerla dagli ebree della Bibbia rappresentano obblighi che le sono esplicitamen- un’importante eccezione in quanto te affidati: la preparazione del posero le basi per una trasforma- pane sabbatico e festivo (challà), zione del ruolo e dell’immaginario simboli del nutrimento del corpo; femminile. l’accensione dei lumi del Sabato e Con il Medioevo si designarono vengono interpretate e osservate in delle festività, che rappresentano due sfere di civilizzazione molto maniera diversa. il nutrimento dell’anima perché diverse tra loro: il mondo occiden- I doveri, o prescrizioni (mitzvot garantiscono “la pace della casa” tale e quello orientale. Le differenti in ebraico), della Torà sono 613, (shalom bait); la purità familiare situazioni socio-culturali ed econo- di cui 365 positivi e 248 negativi. (niddah), che avviene attraverso il miche che si delinearono per le varie La donna ha l’obbligo di osservare bagno rituale (mikve) e l’osservan- comunità ebraiche costituirono un i precetti negativi, ma, avendo da za delle regole relative ai rapporti fattore determinante nell’evoluzio- accudire figli, marito e famiglia, è e- sessuali e alla procreazione, inerenti ne dello status della donna. sentata da quelli positivi, che vanno alla conservazione della specie. assolti in tempi e luoghi determi- Inoltre alla donna è fatto ob- INTERPRETAZIONI MOLTEPLICI In conseguenza della diaspora, oggi come nel passato il popolo ebrai- co si diversifica riguardo alle leggi e alle prescrizioni da rispettare: a CENTRO ASTALLI seconda del Paese nel quale l’ebreo vive e della società nella quale avvie- ne un interscambio culturale, esse * Insegnante in pensione, è vicepresiden- te di Religions for Peace Italia e co-presi- dente della Federazione Italiana Ebraismo Progressivo. È stata presidente della Con- sulta della Comunità Ebraica di Roma e consigliera dell’Associazione Donne Ebree Italiane. Il pane sabbatico e festivo, in ebraico challà 25
Donne di fede contro la violenza bligo di occuparsi far parte dell’Ucei (Unione delle Da diversi secoli (dal 200 e.v. cir- dell’educazione dei Comunità Ebraiche Italiane). Sono ca) è la donna che dà l’ebraicità al figli fino all’età di molto attive, ma faticano ad essere figlio, nonostante nella Torà esistes- 5 anni; dopo, la re- riconosciute. Qui le donne siedono se il patriarcato. Il cohen (sacerdote) sponsabilità ricade sul accanto agli uomini e come loro in- diveniva tale per via paterna, ma padre. dossano il talled e la kippà (scialle e anche nella stirpe di David (Ruth, Virtù della donna è la modestia, copricapo per la preghiera); “salgo- Tamar, Betsabea, ecc.) c’erano don- e il suo protagonismo pubblico di- no a sefer”, leggendo la loro parte di ne non ebree sposate a ebrei i cui venta un problema. La donna, che Torà, e talvolta il rabbino è donna. figli sono stati considerati ebrei. potrebbe essere chiamata a leggere Nel periodo biblico l’eredità era il sefer-torà (rotolo della legge) an- OLTRE LE ANTICHE REGOLE appannaggio degli uomini, ma nel- che con un pubblico maschile, non Quando esisteva il Tempio di la storia delle 4 figlie di Tselofcad lo può fare per non esibirsi. Da que- Gerusalemme, i capi spirituali, (Numeri 27,3-4), morto nel deserto sto divieto è nato il matroneo nelle cohanim, erano sacerdoti per nasci- e senza eredi maschi, esse ne fanno sinagoghe o comunque la separa- ta e la discendenza era patrilineare. richiesta e, per intervento diretto del zione tra donne e uomini. Attualmente, invece, si diventa rab- Signore interrogato da Mosè, otten- Oggi, donne ebree ortodosse bini, ovvero maestri, attraverso gono la loro parte come gli altri. hanno ideato un metodo alternativo lo studio e per scelta personale, e Nel matrimonio l’istituzio- per esercitare la funzione pubblica, anche le donne possono esserlo. ne del contratto matrimoniale seppur soltanto tra donne, e hanno Teoricamente non esiste alcuna (ketubà) garantisce la sposa, men- l’autorizzazione a studiare e a con- preclusione all’ordinazione rabbi- tre nel divorzio, contemplato seguire perfino la laurea rabbinica, nica femminile. nell’ebraismo, la formula per lo pur non avendo la possibilità di po- scioglimento del vincolo prevede terla applicare in modo paritario a la definizione di “ripudio” (ghet) quella maschile. solo da parte del marito. Il termine agunà, poi, riguarda la donna ri- … E I FERMENTI DEL PROGRESSO masta senza marito e del quale non Da tempo sono nate forme di ebrai- si trovano le spoglie: essa non può smo progressivo (liberali, riformati, contrarre nuovo matrimonio. In ricostruzionisti, ecc.). Come dichia- campo giuridico le donne non so- rato da Ronald Lauder, presidente no atte a testimoniare, e nemmeno del World Jewish Congress, in Euro- possono emettere un giudizio, ma pa, Africa, America, Sud America, oggi esistono donne giudice. Australia rappresentano 7 milioni di ebrei sul totale di 8 (altri 7 milioni DONNE RIABILITATE di ebrei vivono in Israele, per il 20% L’ebraismo riformato ha attribuito ortodossi). In queste comunità la alle donne prerogative e diritti che donna assume una funzione più la tradizione antica non concedeva. libera, più pubblica e più vicina a Una benedizione che recitava quella maschile: esistono rabbini «Grazie di non avermi fatto na- donna, frutto di grandi lotte scere donna», non gradita alle sostenute dai movimenti femministe, è diventata: «Gra- femministi. Anche in Ita- zie di avermi fatta nascere lia, ormai da diversi anni, secondo la tua volontà». si sono costituite piccole Nella benedizione impartita comunità progressiste al popolo, che citava solo i nostri a Milano, Firenze e Ro- patriarchi, attualmente vengono ma. Confederate nella nominate anche le matriarche Fiep (Federazione e la maggiorità religiosa – il Italiana Ebraismo Pro- passaggio con cui il giovane e- gressivo), chiedono di breo assume la responsabilità PAOLA MOGGI 26 11-12/2019
dell’osservanza delle mizvot – per le ragazze si svolge nello stesso modo Movimento pentecostale / Pronte per la mietitura che per i maschi: con la lettura del libro sacro. La donna ha accesso a o- gni pratica sinagogale, compresa la funzione rabbinica. Il pentecostalismo moderno è figlio dell’ala radicale del Movimento di Santità, che negli Usa fu molto attivo nel campo della giustizia sociale e promosse l’aiuto solidale, il suffragio femminile e l’integrazione interrazziale di SUSANNA GIOVANNINI* A partire dal 1850, nel Movimen- to di Santità furono molte le donne che ministrarono come mis- sionarie e insegnanti di catechismo. Fra loro va ricordata Alma Bridwell White, la prima donna a diven- tare vescovo negli Stati Uniti, che fondò la Pillar of Fire Church e si batté per l’uguaglianza delle donne protestanti. compreso che quell’affermazione Regina Yonas Già dal 1900 Charles Fox non aveva valenza globale e anda- Parham, il “padre” del movimen- va inserita in un contesto storico to pentecostale negli Stati Uniti, e culturale ben preciso. Erano in- La sacralità del matrimonio si preparava e inviava donne a fon- vece più accattivati dalla promessa fonda sulla pari dignità e uguaglian- dare Chiese e servire come pastore. fatta in Gioele 2,28-29: «Negli za dei coniugi, quindi il divorzio è Nel 1906 William Joseph Seymour ultimi giorni» Dio avrebbe river- concordato e concesso nello stesso portò il movimento di Parham dal sato il suo spirito su ogni carne, modo all’uomo e alla donna, elimi- Kansas a Los Angeles e fondò la mis- uomini e donne, vecchi e giovani, nando il “ripudio” dell’uomo verso sione di Azusa Street, che divenne schiavi e liberi. Era questo il ver- la donna. L’abolizione della agunà è una congregazione interrazziale in setto che l’apostolo Pietro aveva stata proposta e accolta. cui uomini e donne ministravano e citato nel giorno della Pentecoste, Anche gli omosessuali dichiarati servivano fianco a fianco. per cui i pentecostali ritenne- hanno gli stessi diritti degli etero- ro normale che uomini e donne sessuali, fra cui matrimonio e titolo SCRITTURE IN CONTESTO fossero ugualmente responsabili rabbinico. L’apertura alle donne fu tale che nella proclamazione del Vange- Nel 1972 c’è stata la nomina il 23 luglio 1906 il Los Angeles E- lo. Tale convinzione era rafforzata della prima rabbina: Sally J. Prie- vening News mise in ridicolo la dalle affermazioni di Paolo in Ga- sand, diplomata allo Hebrew Union Chiesa per aver violato il comando lati 3,28 e 1 Corinzi 12,11, secondo College di Cincinnati. Soltanto di Paolo in 1 Corinzi 14,34 sul si- cui non esistono più differenze di nel 1989, controllando l’archivio lenzio delle donne nell’assemblea. genere all’interno della Chiesa, in di Berlino, si è scoperto il titolo di I primi pentecostali avevano però quanto lo Spirito Santo distribu- rabbina riformata, sebbene lei fosse isce i suoi doni a ciascuno come ortodossa, concesso nel 1935 a Re- vuole. * Laureata in lingue, è attiva nella Chiesa gina Yonas, che morì ad Auschwitz Pentecostale Bethel di Cosenza. Si occupa nel 1944. Storici e rabbini ignoraro- di diritti umani e inclusione sociale. È fra PROTAGONISMO FEMMINILE... no questo fatto per cinquant’anni. le costituenti dell'Oivd, responsabile del Tale fu la convinzione sull’ugua- gruppo locale Sae e membro del Gruppo Casualmente? di Dialogo Interreligioso per la Pace di Co- glianza di genere, che Seymour ■ senza. incoraggiò e inviò molte donne nel 27
Donne di fede contro la violenza ministero: Florence tismo contro le donne, ma non c’è gli aspetti della tradizione che han- Crawford nel 1908 posto per tali atteggiamenti nel no nutrito e propagato il sessismo; si staccò da Sey- corpo di Cristo. Ci rendiamo conto in secondo luogo interpella a comu- mour per fondare che le abitudini della società seco- nicare una fede egualitaria, volta a una sua denomina- lare, basate su tradizioni e pratiche trasformare culture e istituzioni. zione, la Apostolic Faith Church, con di lunga durata, hanno influen- Predicazione e insegnamento sedi in varie parti degli Usa, della zato l’applicazione dei principi esplicito non bastano: il modo di Scandinavia e dell’Africa orientale; biblici nelle circostanze locali. Desi- esprimersi (nel linguaggio che u- Emma Cotton, afroamericana, fon- deriamo saggiamente rispettare ma siamo e che non usiamo) e di agire dò varie congregazioni pentecostali anche aiutare a correggere le culture deve essere costantemente model- nella San Joaquin Valley e nell’Oa- che sono in contrasto con i princi- lato sull’uguaglianza femminile/ kland; Aimee Semple McPherson pi del Regno. […] Consegniamo a maschile. nel 1920 fondò la Chiesa Interna- queste donne di Dio la sacra falce, e I pentecostali devono resistere zionale del Vangelo Quadrangolare, con le nostre più sincere benedizio- all’impulso fondamentalista che oggi presente e attiva in 144 Paesi ni affidiamo a loro le messi che già troppo spesso struttura le loro del mondo. biondeggiano».** pratiche religiose e concentrare la Anche nella centenaria storia propria attenzione sull’esperienza li- del risveglio pentecostale in Italia, UNO SFORZO CONGIUNTO beratrice che si cela dietro la teologia la testimonianza, l’evangelizza- E CREATIVO del battesimo nello Spirito. Questa zione e il diaconato delle donne Nelle comunità pentecostali è ne- esperienza non soltanto è capace di hanno costituito la spina dorsale cessario uno sforzo più attivo e trasformare gli individui, portandoli per lo sviluppo del movimento. deliberato per seguire il movimento al di là delle barriere di classe, razza Non possiamo non ricordare Lucia dello Spirito e cercare di far sor- e genere, ma può ridefinire la vita De Francesco Menna, che nel 1910 gere donne leader. Il compito ha comunitaria capovolgendo le fu la fondatrice in Abruzzo di una mille sfaccettature e richiede cre- gerarchie restrittive e dando “potere” delle prime Chiese pentecostali ita- atività, determinazione e lo sforzo a tutti, donne comprese. È solo liane, ed Eliana Rustici, fondatrice congiunto di uomini e donne. Esige nello Spirito che potremo vincere dell’orfanotrofio Villaggio Betania anzitutto un’attenta analisi biblica il legalismo invalidante e imparare in provincia di Roma. e teologica, che non solo recuperi il veramente ad amarci e rispettarci messaggio liberatorio ed egualitario a vicenda; è solo nello Spirito che, … CON I DOVUTI DISTINGUO del Vangelo e della storia penteco- finalmente, le donne potranno met- Sebbene le donne abbiano svolto stale, ma affronti in maniera critica ter mano alla falce per la mietitura. una funzione molto significativa ■ nella crescita e nello sviluppo di FRONTIERARIETI molte denominazioni pentecostali, specialmente in campo missionario, i gruppi pentecostali conservano posizioni diverse sul loro ruolo all’interno della Chiesa. In alcuni ambienti la guida spirituale del- le donne è accettata; in altri, esse possono esercitare un ministero limitato e sono loro negati i com- piti di responsabilità. Già nel 2010 le Assemblee di Dio negli Stati Uniti hanno preso posi- zione sull’argomento: «È innegabile l’esistenza, nel mondo, di un fana- ** ag.org/Beliefs/Position-Papers/ The-Role-of-Women-in-Ministry 28 11-12/2019
Comunità musulmane donne, depositarie d e l l ’ o n o re d e l - in Italia / la famiglia e della protezione delle Ancora molto da fare tradizioni religiose e sociali. I casi di violenza domestica e di femminicidio non sono più I musulmani in Italia sono circa due milioni, quasi per metà italiani numerosi tra le donne straniere autoctoni o naturalizzati. Si tratta di una comunità internazionale, musulmane che tra le italiane, ma proveniente in larga parte da Africa, Asia ed Est Europa, in cui le prime subiscono atteggiamen- convivono differenze culturali e anche modi di vivere la religione connessi alla provenienza geografica. La situazione delle donne ti discriminatori e misogini che risente fortemente del background culturale dei migranti, che spesso costituiscono una forma di violen- provengono da Paesi dove il sistema patriarcale è dominante za quotidiana. L’educazione, fin dall’infanzia, fa sentire le bambine di MARISA IANNUCCI* inferiori ai bambini e mina la loro autostima. E la religione non aiuta, in quanto prevale una conoscenza A limentato dalla poca cono- scenza e dalla disinformazione diffusa dai media, in Occidente pre- sommaria e tradizionale di essa che lascia un grande spazio alla tradi- zione patriarcale e talvolta giustifica vale il pregiudizio che considera le discriminazioni. l’islam una religione violenta e misogina; ma il pregiudizio è nu- TRADIZIONE O RELIGIONE? trito anche dalla pratica di persone I dati Istat** rivelano che il numero provenienti da Paesi a maggioranza delle donne straniere tra i 16 e i 70 musulmana, che osservano più le anni che hanno subito violenza fisica tradizioni del loro gruppo sociale o sessuale, stalking e maltrattamenti che non l’islam dei testi. Una diffu- culturali diversi e una maggiore plu- è lo stesso, in percentuale, delle don- sa subcultura musulmana sessista ralità e complessità di visioni. Per ne italiane. Ciononostante, i media e fortemente discriminatoria nei questo costoro sono spesso in con- enfatizzano la violenza domestica confronti delle donne è di suppor- flitto con i genitori, che impongono all’interno delle comunità stranie- to al maschilismo già presente nelle – soprattutto alle ragazze – i propri re, collegandola a fattori culturali società di provenienza, poiché il valori. specifici piuttosto che ai rapporti di patriarcato domina – in misura di- Il tentativo di conservare l’iden- genere e al persistere di una struttura versa – le società arabe, africane e tità si basa spesso su assunti che di dominio patriarcale. Soprattutto asiatiche, quali che siano le apparte- coinvolgono in prima persona le per quanto riguarda le comunità nenze religiose. LIFE ONLUS CAMBIAMENTI GENERAZIONALI Se questo si evidenzia nella prima generazione di immigrati, bisogna dire che la generazione di giovani nati e cresciuti in Italia ha modelli * Islamologa e attivista per i diritti uma- ni, femminista. È presidente di Life On- lus (www.associazionelifeonlus.com). ** www.istat.it/it/archivio/violenza; www. istat.it/it/files//2018/03/Violenza-di-ge- nere_Prof.-G.-Alleva.pdf Incontro nella Giornata del dialogo cristiano-islamico (27 ottobre) 29
Donne di fede contro la violenza – sono angusti, spesso negati e co- munque insufficienti, tanto che la frequentazione femminile è sco- raggiata. Solo nelle feste annuali (il Ramadan con la festa finale e la festa del sacrificio) esse sono pre- senti; eccezione evidente alla regola che le vuole assenti da iniziative cul- turali, sociali, conferenze e cicli di studio che si svolgono nelle co- munità. Si tratta di una situazione davvero desolante e in nessun modo imputabile alla religione, perché de- LIFE ONLUS riva da una cultura maschilista che ritiene la pratica religiosa pubblica una questione maschile. Nemmeno musulmane, la violenza sulle donne sono prevalentemente formate da nei direttivi delle moschee, salvo po- viene ricondotta all’islam e ai det- immigrati, e anche la gestione delle chissime recenti eccezioni, le donne tami contenuti nel Corano e nella moschee risente dei modelli cultu- sono presenti, se non per occupar- Sunna profetica, che costituiscono rali che essi hanno portato con sé si delle attività di donne e bambini, le due fonti testuali della Sharia. e che si rinforzano secondo noti sempre accorpate. Ma le cause reali di discriminazio- meccanismi di difesa identitaria. Anche il culto comunitario del ne e violenza non dipendono dalla Per contrastare la diffusione di u- venerdì, che prevede la predicazio- religione: prevalgono infatti là dove na subcultura religiosa misogina, si ne dell’imam, è seguito dalle donne le persone hanno minore istruzione dovrebbe operare all’interno delle senza partecipazione diretta, die- e una visione della religione alterata, moschee e nelle comunità religiose. tro a un muro o una tenda. Questa intrisa di tradizioni culturali. Purtroppo questo in Italia è mol- forma di discriminazione, seppure La posizione islamica sulla vio- to difficile, perché i luoghi di culto accettata senza problemi da mol- lenza in famiglia è chiara, ed è sono monopolizzati da direttivi di te fedeli in quanto “uso comune”, è trattata dal Corano, dalla pratica uomini adulti stranieri, che non intollerabile per tante giovani e per profetica e dall’autorità sapienzia- lasciano spazio a giovani e donne, chi ha conoscenza della tradizione le antica e moderna. La violenza e e spesso neppure ai musulmani profetica. l’abuso nei confronti di un essere autoctoni. umano (uomo o donna che sia) è u- Siamo allora di fronte a situazioni TRASFORMAZIONI IN ATTO na violazione grave, sanzionata dalla paradossali: capita che nei Paesi di o- Questa situazione, che io definisco giurisprudenza islamica. rigine degli immigrati musulmani le violenta, è terreno fertile per giu- Nella legge islamica, la violen- donne siano meglio inserite e attive stificare le violenze domestiche e la za in ambito familiare è affrontata nelle comunità religiose che in Ita- sopraffazione degli uomini verso sotto il concetto di danno (darar), lia, dove sono quasi invisibili. Se nei le donne, che dalle comunità ven- ovvero non vi ricade solo la violenza Paesi islamici le donne frequentano gono minimizzate o ignorate. Nei fisica ma anche la violazione delle le moschee, hanno associazioni, so- giovani, però, si riscontrano se- norme che regolano il matrimonio no predicatrici e teologhe, e danno gnali positivi: donne e uomini si e il mancato riconoscimento dei di- un contributo notevole allo svilup- riuniscono in associazioni, affronta- ritti del coniuge: l’applicazione di po della società, in Italia sono molto no i temi di genere, discutono delle tali principi giurisprudenziali lungo pochi i luoghi di preghiera frequen- tradizioni e tentano di operare cam- i secoli è nota e sono chiari i verdetti tati dalle donne, meno ancora quelli biamenti a partire dagli spazi dei emanati contro i mariti violenti. in cui esse abbiano parola pubblica e luoghi di culto, dalla presenza fem- potere decisionale. minile e dalla collaborazione nella DIFESA IDENTITARIA Gli spazi a loro dedicati – vige comunità. Le comunità che in Italia frequen- ovunque la separazione dei loca- Vi sono iniziative preziose, come tano i luoghi di preghiera islamici li, non riferibile a precetti religiosi il Progetto Aisha, che si occupano 30 11-12/2019
ogni forma di vio- lenza sulle donne, e anche il danno ai loro diritti umani e civili. Il Corano e la pratica profetica (seconda fonte della Sharia) illustrano chiaramen- te la relazione tra i coniugi secondo la visione islamica, basata sulla te- nerezza e la protezione reciproca, la gentilezza, la giustizia e la mise- ricordia. Il profeta Muhammad ha dato l’esempio di questo ideale di relazione coniugale nella sua vita personale, e i molti detti profetici sull’argomento sono chiarissimi. della violenza sulle sono spesso luoghi Quando gli venne chiesto della re- donne e offrono a- precari limitati al sponsabilità verso la moglie disse: scolto, consulenza culto, con spazi «Dalle da mangiare quando man- legale e aiuto con- insufficienti per gi tu, vestila quando ti vesti, non creto alle vittime. Con non poche promuovere la socializzazione di insultarla e non picchiarla». Nel difficoltà, poiché la violenza do- giovani e donne, poiché la priorità discorso d’addio fatto durante l’ul- mestica per molti è ancora un viene data ai maschi adulti e, talvol- timo pellegrinaggio, il Profeta ha tabù, e spesso è tollerata in quanto ta, ai bambini. raccomandato il rispetto di princi- espressione del “dominio maschile”, Il rischio è che i giovani si allon- pi cardine per i musulmani, tra cui giustificato da una visione del tut- tanino dai luoghi di culto e non il trattamento equo delle donne, e- to infondata dei precetti coranici. trovino altrove fonti di sapere isla- quiparando la violazione dei loro In tutto il mondo le femministe mico, soprattutto in italiano. Una diritti coniugali a una violazione musulmane stanno cercando di de- produzione culturale islamica nel- del patto stipulato con Dio. legittimarlo dal punto di vista anche la nostra lingua non c’è. Anche le I testi sono chiari e la giurispru- teologico. traduzioni del Corano a nostra denza più autorevole è con essi disposizione, dal punto di vista coerente; allora su cosa poggiano le SPAZI INSUFFICIENTI dell’equità di genere lasciano a desi- interpretazioni sessiste della religio- Per secoli il sapere maschile ha in- derare. Come ho avuto già modo di ne – così diffuse – che vorrebbero terpretato i testi a discapito delle scrivere, le traduzioni preferiscono la moglie musulmana sottomessa, donne, giustificandone l’isolamen- i luoghi comuni al rigore scien- priva di autorevolezza e di voce in to, lo sfruttamento e la condizione tifico e invitano all’equivoco che capitolo nella famiglia come nella subalterna. Oggi, grazie all’accul- l’islam, in qualche modo, autorizzi società, con la conseguenza di so- turazione diffusa delle donne, il la violenza psicologica (isolamento, prusi e violenze? sapere – anche quello religioso – è subordinazione) o addirittura fisica In Italia ci sono molti predicato- alla portata di tante giovani, che sulle donne. ri improvvisati e senza formazione possono ribellarsi alla mistificazio- adeguata, che diffondono credenze ne della religione e pretendere di PREDICAZIONE dannose, tra cui false narrazioni re- essere trattate con giustizia ed equi- COLPEVOLE ligiose contro le donne. È necessario tà, e avere pari diritti nella società e Che l’islam giustifichi la violenza che uomini e donne musulmani nelle comunità religiose. A causa di sulle donne è convinzione diffusa intraprendano studi e azioni socia- pessime politiche dell’immigrazio- non solo nei luoghi comuni occi- li per contrastare questa situazione ne, il disagio sociale ed economico dentali ma anche nella comunità e costruire una comunità religiosa che vivono molti immigrati fa sì musulmana, quando i fedeli non musulmana italiana consapevole, che in Italia i processi di integrazio- sono istruiti e i predicatori lo sono autonoma e plurale. ne siano lenti e faticosi. Le moschee ancora meno. L’islam condanna ■ 31
Donne di fede contro la violenza Osservatorio interreligioso / Il solo esserci è già trasformare Noi, ventidue donne facenti parte del Gruppo costituente servano” con lo sguardo di donne. dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne Donne credenti, che in risonanza (Oivd), siamo di religione induista, buddhista, ebraica, cristiana e con quella luce interiore che la fede musulmana. La religione cristiana è rappresentata da: evangeliche nel divino sprigiona, “sentono” in di denominazione luterana, metodista, valdese, battista, avventista, sé – mi piace usare il serbo “sentire”, pentecostale, cattoliche (con esponenti di Gruppi donne Comunità che è imparentato con il corpo – la cristiane di base) e ortodosse (declinazione rumena) gioia dell’energia e dell’amore per il “vivente”. Donne ricche della fede di PAOLA CAVALLARI* dei/delle poveri/e si mettevano così in relazione. Per tessere in comunio- S iamo un organismo cresciu- to dal basso, a partire da donne della base femminile delle comunità ne un’ampia tela, hanno incrociato più fili policromi; lentamente e pa- zientemente è venuto al mondo il religiose, nato sotto lo stimolo del tessuto: il Protocollo d’intesa, che è il documento Contro la violenza sulle nostro manifesto. donne: un appello alle Chiese cristia- ne in Italia, firmato nel marzo 2015 da rappresentanti di dieci Chiese cristiane: un atto significativo pro- mosso dalle Chiese evangeliche e originariamente dalle donne di quel violenze sulle donne: tutte le reli- mondo, cui riconosco un debito gioni, nessuna esclusa. enorme. Abbiamo parlato di violenze al plurale perché i torti verso le donne INIZIATIVA DI DONNE CREDENTI sono un continuum che si disloca L’Osservatorio è frutto di uno dalla sfera invisibile e spirituale a spontaneo aggregarsi, non per ema- quella visibile e materiale. nazione dall’alto, istituzionale, ma Da qui il sogno di un’alleanza per desiderio di alcune, che per il interreligiosa di donne che “os- progetto nutrivano sia necessità che passione. Il cuore si incardina nel rompere il silenzio sulle responsa- Osservatorio interreligioso sulle bilità delle religioni in merito alle violenze contro le donne: 14 delle 22 donne costituenti. Da sinistra in alto: Elza Ferrario, Amina Natascia Al Zeer, Gabriella Woller, Maria Gabriella Rustici, Gabriela Lio; * Coordinatrice dell’Osservatorio interre- fila di mezzo, da sinistra: ligioso sulle violenze contro le donne, è socia del Coordinamento teologhe italia- Marisa Iannucci, Ester Silvana Israel, ne. Nel 2015 ha avviato le tavole rotonde Maria Angela Falà, interreligiose su “Religioni e violenza con- Susanna Giovannini; tro le donne”, dove è nato il progetto Os- in basso, da sinistra: Dora Bognandi, servatorio di cui lei è la promotrice. Fra le Laura Caffagnini, Paola Cavallari, sue pubblicazioni, Tardi ti ho amato (Ser- Francesca Barbano e Svamini vitium, 2016). Hamsananda 32 11-12/2019
cerchiamo di buro- cratizzarci il meno possibile. PRIMI PASSI Il gruppo si è formalmente costi- tuito il 14 marzo 2019 e quindi è ALLEANZA FRA “RELIGIONI” de libertà: non dobbiamo rendere ancora in una fase di balbettamenti. Tra di noi alcune sono responsabili conto a istituzioni religiose, anche Se in quel giorno ci siamo presen- (o lo sono state) – o componenti di se con esse cerchiamo il dialogo e tate al mondo come Osservatorio, Consigli direttivi – di associazioni di la collaborazione. Siamo “attiviste” già prima avevamo iniziato a tesse- rilievo, ma lo spirito con cui ci siamo – per usare un termine del mondo re questa tela con le Tavole rotonde aggregate è, ripeto, un entusiasmo anglosassone – e nello stesso tem- interreligiose.** Tali appuntamenti incondizionato “a partire da sé”. po siamo donne preparate a livelli hanno avuto un frutto: il libro Non L’accordarsi tra noi, semplicemen- diversi sul piano delle competenze solo reato, anche peccato. Religioni e te in quanto donne credenti – nel teologiche. Riaffermiamo così quel violenza sulle donne (Effatà editrice, rispetto massimo delle differenze “superamento delle polarità” gerar- 2018), che ho curato e che raccoglie –, ci pone in una posizione di gran- chiche (per esempio tra “teoriche” quelle esperienze. e “militanti”, che si rifà alla polarità L’unicità dell’Osservatorio è quel- mente e corpo), già presente nella te- la di impegnarsi nel contrasto alle ** Cfr. Sae – Gruppo di Bologna (saebologna. gruppisae.it/index.php/osservatorio– ologia femminista. Tutte pensiamo violenze di genere assumendo una interreligioso - contro -la-violenza- e sappiamo e agiamo. Naturalmen- prospettiva religiosa. È un unicum sulle-donne/documentazione). te, abbiamo bisogno di persone che in questo campo. Siamo e vogliamo incarnino ruoli organizzativi, ma essere immerse nella multicultu- MASSIMO LAMBERTINI 33
Donne di fede contro la violenza ralità: ci connota la molteplicità di ori- gini territoriali, di tradizioni e religioni diverse, di età diverse. Riuscire a inverare un laboratorio di raccolta, espressione e intersezione di volti differenti di femminismi – i quali si confrontano con empatia nell’orizzonte di una molteplicità di fedi, di volti e di voci che denun- ciano la colonizzazione subita e promuovono la presa di parola per Verona, 2017. Amina Al Zeer, vicepresidente di Aisha, con Marisa Mazzi, presidente di Isolina e... a un incontro sulla violenza contro le donne tutte le donne, credenti e non – è l’idea guida, l’architrave ideale che personalmente nutro: una pratica con un atteggiamento predatorio online e lo stesso Combonifem ne vivente femminista di teologia del unidirezionale, che parte da un hanno dato notizia. dialogo interreligioso. polo che si autocomprende come soggetto attivo e si rivolge a un og- ALLEANZE VITALI TRATTI DISTINTIVI getto passivo. L’obiettivo più essenziale su cui Tre verbi, a mio avviso, possono sin- In quanto parte attiva, quel- stiamo lavorando è tentare una tetizzare ciò che ci anima. la maschile sarebbe anche la parte collaborazione con uomini (so- 1. Avere sete e fame di giustizia; razionale, dotata di volontà. «Le prattutto in ambienti religiosi) per ma per essere sfamate e dissetate donne – diceva Kant –, come non promuovere una consapevolezza il primo compito è credere in noi, conviene per il loro sesso che par- della maschilità come costruzione dare valore alle nostre intelligenze tecipino alla guerra, così non di identità di genere che va messa del cuore e voce al nostro sentire, conviene che difendano di persona in discussione. Lo ha detto in modo parlare “a partire da sé”, non tacere i loro diritti e attendano da sé stesse mirabile il pastore Daniele Bou- sulle offese subite in ogni ambien- agli affari civili, ma solo per mezzo chard all’ultimo sinodo valdese: «Il te, a partire da quelli religiosi. In di un rappresentante». In tema di problema della violenza ha a che queste ultime latitudini scarseggia- consapevolezza sulle relazioni uo- fare con l’identità maschile; detto no movimenti e pratiche di donne mo/donna, la celebre rivoluzione altrimenti, dell’identità maschile è che si diano l’obiettivo di gridare copernicana kantiana si ferma alle costitutiva la violenza». al mondo che il divino non predi- inveterate convenzioni di sempre. Uomini come Bouchard rico- lige i maschi, non accorda loro il Dobbiamo essere consapevoli che noscono apertamente l’autorità privilegio e il dominio che si sono tali categorie sessiste ci condiziona- delle donne ad affrontare la ma- arrogati deformando i sacri testi. Gli no tuttora. teria del rapporto tra i generi. La uomini hanno istituito religioni in 3. Esserci. Molte volte mi è capitato, riconoscono a partire dalla loro cui “se Dio è maschio, il maschio è in questi mesi, di sentirmi rivolgere soggettività, consapevoli di esporsi dio”, ma l’inganno lentamente viene una domanda: «Che cosa fa l’Os- in quanto maschi, cioè in autono- smascherato. servatorio?». Come detto, siamo ai mia, con un “partire da sé” come 2. Osservare con l’autonomia di primi passi e quindi stiamo attrez- baricentro. Collaborare e stringere un giudizio sgombro dalla co- zandoci. L’Oivd si è innervato lungo alleanze credo sia la via maestra per lonizzazione patriarcale non è l’Italia con tre gruppi locali (Trento, incamminarci in questa sfida epoca- immediato, per le donne. Esse non Cosenza, Emilia–Romagna) e altri le. Il verbo “esserci” designa che già solo sono state inferiorizzate, ma stanno cercando una configurazio- il solo sollevare il velo e parlare di sono state guardate, rappresentate ne. A livello generale siamo uscite questi temi – circonfusi da reticenze, e raffigurate (si pensi solo alle arti con tre comunicati stampa su eventi tabù e silenzi grondanti di miserie – figurative) dallo sguardo maschi- ingiuriosi nei confronti delle donne, e dire “noi ci siamo e non tacciamo” le, che ha agito allo stesso modo in su cui ci sembrava utile un nostro ha non poco valore trasformativo. Il cui agisce nei confronti della Terra: pronunciamento. Molte testate solo esserci è già trasformare. ■ 34 11-12/2019
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