PERCORSO DI CURA DEL TUMORE AL SENO - AZIENDA USL DI PIACENZA
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Cara Amica, siamo un gruppo di donne che come te ha ricevuto una diagnosi di tumore al seno. Insieme alle persone che ci hanno curato, abbiamo pensato di accompagnarti in questa nuova esperienza di vita dedicandoti una guida per imparare a muoverti nel complesso mondo ospedaliero, che possa essere anche un supporto per percorrere senza paura questo cammino. Ricevere una diagnosi di tumore al seno può sconvolgere, come se mancasse la terra sotto i piedi. Ciascuno di noi è un microcosmo di pensieri, esperienze, emozioni e le nostre reazioni nella stessa situazione possono essere molto diverse. Questo opuscolo non pretende di sostituire la relazione diretta fra te e il medico che ti curerà, ma cerca di darti informazioni più specifiche, suddivise per temi, per cercare di rispondere alle tue domande, nella speranza che possa essere d’aiuto a te e ai tuoi familiari. Medici e infermieri ti accoglieranno e ti cureranno, potrai sempre rivolgerti a loro per chiarire ogni altro tuo dubbio o timore. Questa brochure è stata strutturata per illustrarti le varie fasi del percorso di cura. Per questo abbiamo pensato di fornirti qualche strumento utile come ad esempio i “flash informativi”, i numeri telefonici, i siti tematici, il glossario con la spiegazione dei termini medici e tecnici presenti nel testo ed infine la mappa con i “punti di cura senologici”. E’ ora di iniziare il nostro cammino di cura insieme… 5
Indice Dalla diagnosi alla cura: le visite con il medico radiologo............................. 8 Uno sguardo al mondo interno .................................................................................................. 11 Il Gruppo Multidisciplinare..............................................................................................................12 La visita con il chirurgo senologo .............................................................................................14 La Medicina Nucleare........................................................................................................................... 15 Prima dell’intervento: il prericovero ...................................................................................... 16 L’intervento chirurgico.......................................................................................................................... 17 La dimissione dall’ospedale ...........................................................................................................18 Le cure oncologiche ................................................................................................................................19 Le attività di supporto complementari ................................................................................21 La radioterapia ........................................................................................................................................... 22 Aderire ad uno studio clinico ........................................................................................................ 24 La mente come alleata contro il tumore: il supporto psicologico ........... 25 6
L’alimentazione.......................................................................................................................................... 28 La riabilitazione ......................................................................................................................................... 30 Il ritorno alla quotidianità............................................................................................................... 34 I controlli continuano: il follow up ......................................................................................... 35 Se la malattia si ripresenta (la recidiva) ........................................................................... 36 I gruppi di auto mutuo aiuto ........................................................................................................ 36 Il volontariato dedicato ...................................................................................................................... 37 Esenzioni, certificazioni, agevolazioni .................................................................................. 40 Numeri di telefono utili ...................................................................................................................... 45 Link utili............................................................................................................................................................. 45 Glossario........................................................................................................................................................... 46 Mappa dei Punti Senologici dell’Ospedale di Piacenza ............................ 48/49 Come si raggiunge l’Ospedale di Piacenza..................................................................... 50 7
Dalla diagnosi alla cura: la visita con il medico radiologo La Radiologia senologica è il primo passo, dopo l’autopalpazione e la visita senologica, per valutare la salute delle mammelle e lo fa principalmente attraverso due esami: la mammografia e l’ecografia. La mammografia, che utilizza i raggi X (attualmente ad una dose molto bassa), viene per lo più riservata alle donne di età superiore ai 40 anni, mentre l’ecografia, che utilizza gli ultrasuoni, è riservata alle donne di età inferiore ai 40 anni o come esame complementare alla mammografia. 8
Entrambi gli apparecchi, mammografico ed ecografico, possono gui- dare il medico radiologo nell’esecuzione di manovre mini-invasive in anestesia locale, per il prelievo di cellule o frammenti di tessuto da sottoporre all’analisi dell’anatomo-patologo (ago aspirato o biop- sia). Con la comunicazione della diagnosi da parte del medico radiologo del Centro Salute Donna (CSD), inizia il percorso dedicato alla cura del tumore alla mammella. 9
Uno sguardo al mondo interno… Ricevere una diagnosi di tumore al seno può essere un momento molto difficile; potrebbe capitarti di sperimentare un’ampia gamma di emozioni: paura, rabbia, tristezza, colpa, impotenza e ansia per esempio. Potresti porti la domanda “Perché proprio a me?” “Come mai mi è successo questo?” Si tratta di una domanda che riflette il bisogno di trovare una ragione a ciò che è successo e recuperare un senso di controllo rispetto a qualcosa che sta accadendo in modo improvviso e imprevisto, che non sembra reale e può far sentire disorientate e spaventate. E’ importante andare oltre questa domanda e non focalizzarsi troppo sui perché, centrando invece l’attenzione sul come affrontare la malattia al meglio e sulle persone che possono aiutarti. Nell’immediato futuro, avrai bisogno di acquisire nuove competenze, incluse la capacità di comunicare al meglio con i medici e con il personale sanitario, come scegliere le opzioni terapeutiche migliori per te e come gestire le tue reazioni e quelle dei tuoi familiari e amici. Sappi che puoi ricevere un aiuto psicologico fin da ora, basta chiedere ai medici che ti stanno seguendo di poter fissare un appuntamento con la psicologa dedicata. Ansia, depressione, stress sono “sintomi psicologici” che possono appesantire e ostacolare il percorso di cura; queste reazioni tuttavia possono essere contenute, accolte, superate grazie al supporto psicologico. 11
Il gruppo multidisciplinare 12
Nel tuo percorso verso la guarigione sarai presa in carico da un grup- po di medici e infermieri che, insieme a te, pianificheranno il percorso più adatto per curarti; infatti, per garantirti una cura più efficace, il singolo medico si avvale della collaborazione di altri professionisti appartenenti a specialità diverse che si occupano tutte, da una diffe- rente angolazione diversa, di questa malattia. Il gruppo multidisciplinare di senologia permette un continuo con- fronto ed aggiornamento dei professionisti dedicati e un’adesione alle più recenti linee guida, per poterti offrire le cure migliori disponibili; inoltre assicura una presa in carico “globale” di noi pazienti e un pas- saggio diretto e facilitato tra i vari reparti. Il gruppo multidisciplinare di senologia si incontra settimanalmente per discutere insieme tutti i nuovi casi di tumore al seno. 13
La visita con il chirurgo senologo Dopo l’incontro con il medico radiologo, nei giorni successivi ti verrà fissata la visita con il chirurgo senologo che in base al tipo di tumore, ti darà ulteriori informazioni e ti spiegherà quale tipo di intervento chirurgico è per te più indicato. Il colloquio con il senologo e l’infermiera case-manager ti aiuterà a comprendere meglio e a pianificare insieme all’equipe la strada di cura da percorrere. Al termine della visita, la case-manager ti comunicherà la data e la sede del prericovero. Poco tempo prima dell’intervento chirurgico, viene talvolta eseguito un ulteriore controllo ecografico e mammografico. Questo controllo in gergo tecnico viene chiamato “mappatura ecografica o mammografica” e viene eseguito dal medico radiologo in presenza del chirurgo che opererà la paziente. 14
La medicina nucleare In caso di piccoli tumori non palpabili, lo stesso tipo di esame viene eseguito con l’ausilio del medico nucleare che inietterà nella mammella da operare una piccola dose di un farmaco detto “tracciante”, che guiderà poi il chirurgo nel punto preciso in cui è presente il nodulo da asportare. La “guida” del medico nucleare è inoltre fondamentale per la procedura della ricerca radioguidata del Linfonodo Sentinella (LS). 15
Prima dell’intervento: il prericovero Nell’ambulatorio di Prericovero sarai accolta dal personale dedicato e dall’infermiera case-manager ed eseguirai gli accertamenti necessari alla preparazione dell’intervento chirurgico, ad esempio: • Esami del sangue • Elettrocardiogramma • Radiografia del torace • Visita del chirurgo senologo • Visita dell’anestesista • Colloquio con la psicologa • Visita del medico di Medicina Nucleare • Visita fisiatrica • Eventuali visite specialistiche 16
L’intervento chirurgico Per la cura chirurgica del tumore alla mammella possono esserti proposti diversi interventi, in base ad alcune caratteristiche soggettive: età, sede, tipo e dimensioni del tumore, forma e dimensioni della mammella. Gli interventi chirurgici possono quindi prevedere: • la rimozione di una parte della mammella con eventuali rimodellamenti plastici (intervento conservativo) • l’asportazione di tutta la mammella (mastectomia) con le varie proposte di ricostruzione (intervento demolitivo e ricostruttivo) • l’ asportazione di un solo linfonodo ascellare (il “linfonodo sentinella”) • l’asportazione di tutti i linfonodi ascellari (linfoadenectomia radicale) • gli eventuali rimodellamenti della mammella sana, per renderla il più possibile simmetrica a quella operata e più accettabile dal punto di vista estetico e psicologico. In caso di mastectomia è sempre offerta la possibilità di un intervento ricostruttivo, da discutere insieme al chirurgo plastico che descriverà le varie opzioni in funzione del tuo caso: ricostruzione con un espansore, con una protesi o con un lembo di tessuto cutaneo-muscolare prelevato dal torace o dall’addome. 17
La dimissione dall’Ospedale Il giorno successivo all’intervento verrai dimessa dall’ospedale. Alla dimissione ti verrà consegnata una lettera per il tuo medico curante, sulla quale sono indicati: natura della malattia, tipo di intervento chirurgico eseguito, eventuali complicazioni, elenco dei farmaci per il controllo del dolore, appuntamenti per le medicazioni e la visita oncologica e, se indicato, con la psicologa e le cure riabilitative. L’infermiera case-manager, inoltre, ti consegnerà una lettera dedicata con informazioni su: gestione dei drenaggi, protezione della medicazione, cosa fare in caso di febbre, dolore o altri semplici disturbi che potrebbero insorgere. I chirurghi senologi, la psicologa e l’infermiera case-manager, sono comunque a disposizione, per contatto telefonico, in caso di necessità: non ti devi sentire sola, né in alcun modo abbandonata o isolata. 18
Le Cure Oncologiche Dopo circa 20 giorni dall’intervento (tempo necessario per avere il referto istologi- co), verrai affidata al servizio di Oncologia (Day-Hospital Oncologico di Piacenza, o Day-Hospital oncologici territoriali di Fiorenzuola d’Arda, Bobbio, Castel San Gio- vanni, a seconda della tua comodità e delle tue preferenze), che ti seguirà nella fase successiva del percorso. Al tuo arrivo, verrai accolta dall’assistente sanitaria e dalla psicologa e successivamente affidata ad un oncologo di riferimento che ti seguirà per tutta la durata delle cure e dei controlli. In base al tipo di tumore ed alla sua estensione, possono essere previsti esami ag- giuntivi (esami di stadiazione), come scintigrafia ossea ed ecografia addominale, che vengono richiesti e programmati direttamente dal medico oncologo. A seguito della discussione del gruppo multidisciplinare ti può essere proposta una terapia oncologica, stabilita in base alle caratteristiche del tumore E’ importante sottolineare che ogni terapia viene scelta mettendo sempre al centro la valutazione del tuo stato di salute. In alcuni casi può essere necessario somministrare le terapie oncologiche prima dell’intervento chirurgico: quando il tumore è troppo esteso per essere asporta- to radicalmente o quando si vuole cercare di evitare una mastectomia (terapie “neo-adiuvanti”). Le terapie oncologiche adiuvanti vengono somministrate dopo l’intervento chirur- gico e hanno lo scopo di prevenire eventuali future ricadute, perché vanno a colpire cellule tumorali residue (cioè rimaste nell’organismo dopo l’intervento chirurgico di asportazione). Le terapie oncologiche adiuvanti sono costituite dalla chemioterapia, l’ormonote- rapia e le terapie target. Chemioterapia: i farmaci chemioterapici sono generalmente somministrati per via endovenosa (più raramente per via orale), agiscono impedendo la riproduzione del- le cellule tumorali; non riuscendo a distinguere fra cellule tumorali e cellule “buone” dell’organismo, possono causare alcuni effetti collaterali: tra i più frequenti caduta dei capelli, nausea/vomito, stanchezza, perdita dell’appetito, stomatite, abbassa- mento dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine. Gli effetti collaterali variano da persona a persona ed a seconda della terapia utilizzata. Nella maggio- ranza dei casi, anche se debilitanti, sono del tutto reversibili e ben gestibili con le terapie di supporto; si esauriscono in genere con la fine del trattamento. 19
Terapia ormonale (Ormonoterapia): circa i 2/3 dei tumori della mammella “risen- tono” della presenza di estrogeni nel nostro organismo. Pertanto un’arma effica- ce è l’utilizzo di farmaci che bloccano l’attività degli estrogeni. Questi farmaci si somministrano per via orale, generalmente per 5 anni dopo l’intervento chirurgico. I loro effetti collaterali sono in genere minori di quelli dovuti alla chemioterapia, anch’essi variano da persona a persona e a seconda dei farmaci utilizzati. I più fre- quenti sono: dolori osteoarticolari, maggior facilità all’osteoporosi, ispessimento dell’endometrio, tromboflebiti, sintomi tipo menopausali (caldane/vampate, lievi sbalzi d’umore, lieve aumento di peso). Terapie target: sono farmaci “mirati”, che colpiscono particolari recettori chiave presenti in alcuni tumori mammari. Sono pertanto efficaci solo nei sottogruppi di tumori che presentano determinate caratteristiche; a differenza della chemiotera- pia, colpiscono in modo specifico le cellule tumorali, riducendo così il rischio di ef- fetti collaterali. E’ molto importante che tu sappia che puoi e devi riferire al tuo oncologo qualun- que disturbo compaia durante le terapie oncologiche: esistono infatti validissime terapie di supporto (farmacologiche, alimentari, fisiche) che possono aiutarti ad affrontare meglio le cure. Il ruolo del patologo Ad oggi è sempre più importante lo studio del comportamento biologico dei tumori, perché in base alle caratteristiche delle cellule, viene decisa la terapia più appro- priata. E’ per questo motivo che il patologo partecipa alla discussione di tutti i casi clinici ed è fondamentale la sua collaborazione con gli altri specialisti. 20
Le attività di supporto complementari Presso il Day-Hospital oncologico, grazie a professionisti dedicati e all’associazione AMOP (Associazione Piacentina Malato Oncologico), viene offerta a tutte le pazien- ti la possibilità di partecipare ad attività di supporto e terapie non convenzionali volte al Benessere generale, sia fisico che mentale e alla partecipazione attiva alla propria guarigione. Si organizzano iniziative di vario tipo (ginnastica acquatica, yoga, tam the, mas- saggi shiatsu, ad esempio) per “stare bene” e per affrontare insieme, consapevol- mente, il periodo di instabilità fisica ed emotiva che spesso la malattia e le terapie portano con sé. 21
La Radioterapia (RT) Il passaggio al Servizio di Radioterapia è attivato dal medico oncologo, che pro- gramma una prima visita. Se non è prevista chemioterapia, la radioterapia inizia entro 90 giorni dall’intervento chirurgico. In caso contrario, il trattamento radioterapico è rinviato dopo la conclusione della chemioterapia. Prima di iniziare il ciclo di radioterapia, sarà eseguita una simulazione del tratta- mento tramite una TAC di centratura, senza l’utilizzo di alcun mezzo di contrasto. Tale esame è necessario per disporre di tutti i tuoi dati anatomici e permetterà al medico radioterapista di identificare con cura il bersaglio da irradiare e segnalare tutti gli organi e tessuti sani importanti che dovranno essere risparmiati dall’irra- diazione (OAR). Al termine delle procedure di simulazione con un piccolo ago e dell’inchiostro di china, saranno tatuati piccoli punti (permanenti) che consentono la riproducibilità quotidiana del posizionamento e della centratura. Come funziona: il trattamento radioterapico non è doloroso, la seduta dura in me- dia 10-15 minuti; l’erogazione vera e propria delle radiazioni è di pochi secondi, il tempo più lungo è necessario per posizionarti correttamente. La radioterapia viene effettuata tutti i giorni dal lunedì al venerdì esclusi i festivi, solitamente per cinque/ sei settimane consecutive; esistono tecniche che prevedono frazionamenti diversi e vengono eseguiti in periodi più brevi (1 o 3 settimane). Durante la seduta di radiote- rapia sarai supina sul lettino di trattamento, a petto nudo e posizionata come nella simulazione. Anche se sola durante la seduta, sarai costantemente monitorata con un sistema audio-video a circuito chiuso (telecamera). Al termine di ogni seduta, potrai tranquillamente tornare alle tue attività senza alcun rischio per te o per altri: non sei “radioattiva”, non sei contagiosa e non ti fa cadere i capelli. Qualche consiglio: la radioterapia ben eseguita non è dolorosa e non “brucia”, ma dalla terza-sesta settimana può comparire un arrossamento cutaneo che talora sfocia nella comparsa di aree di disepitelizzazione. 22
La radioterapia richiede alcune attenzioni specifiche: • la pelle va pulita con saponi delicati, non profumati e massaggiata da subito con creme idratanti lenitive, non profumate, durante e dopo il trattamento; • in caso di notevole arrossamento si possono usare pomate contenenti cortisone; • le creme solari non sono indicate; • è meglio non indossare biancheria sintetica e reggiseno troppo stretti; • la radioterapia va eseguita in maniera continuativa, dal lunedì al venerdì, eccetto alcune festività obbligate; è sconsigliabile interrompere il trattamento. 23
Aderire ad uno studio clinico Durante le varie fasi del percorso, nell’ambito dello studio e della cura del tumore al seno, potrebbe esserti proposta la partecipazione ad uno studio clinico. Lo studio clinico rappresenta una modalità controllata per eseguire procedure diagnostiche o terapeutiche nuove o combinate in modalità innovative, per dimostrare che la procedura nuova è migliore di quella già in uso, o comunque ugualmente efficace, ma che presenta altri vantaggi (ad esempio, minori effetti collaterali). La partecipa- zione da parte delle pazienti è assolutamente volontaria e libera. Se preferisci non partecipare, eseguirai la cura già in uso, la migliore secondo le evidenze scientifiche disponibili, senza che il tuo rifiuto condizioni in alcun modo persona- la presa in carico da parte del persona le sanitario. Tutti gli studi clinici proposti all’interno del percorso senologico sono preventivamente stati approvati dal Comitato Etico locale, e sono seguiti da medici e ricercatori esperti nella materia specifica. Partecipare ad uno studio cliniclini- co è un modo per contribuire alla ricer ricer- ca scientifica, scegliendo il meglio delle cure disponibili. 24
La mente come alleata contro il tumore: il supporto psicologico Mantenere un equilibrio e un benessere psicologico mentre si affronta un tumore al seno sembra una sfida impossibile. Ciascuno reagisce in modo molto diverso alla diagnosi e ai trattamenti. Può essere utile condividere le intense emozioni sperimentate, i dubbi e i pensieri che man mano emergono durante il percorso, sia con i medici di riferimento, che con le persone che si sentono vicine. In questo momento così faticoso anche il sostegno psicologico ti può aiuta- re ad utilizzare al meglio le tue risorse e ad affrontare i vari momenti della malattia: se senti il bisogno di essere accompagnata per affrontare quanto ti sta capitando significa che sei forte e consapevole Il sostegno psicologico ti potrà servire per dare voce ai tuoi pensieri, per ave- re uno spazio per condividere, esternare le tue paure, renderle meno pres- santi e più comprensibili. Puoi decidere tu se e quando richiedere un supporto psicologico, così come, se vuoi, potrai coinvolgere le persone a te care che ti sono accanto in un nuovo e continuo processo di adattamento. 25
Per le mamme… … può essere molto difficile vivere il tuo ruolo di mamma e affrontare al contempo la malattia. Molti genitori scelgono di “proteggere” i figli dall’esperienza della malattia illudendosi che possano non accorgersi di nulla. In realtà, anche bambini molto piccoli sono estremamente ricettivi rispetto ai discorsi dei grandi, alle emozioni che si respirano in casa, al linguaggio non verbale che si trasmet- te spesso inconsapevolmente. I bambini spesso ci sorprendono con la loro capacità di assorbire nuove esperienze e pensieri difficili. I genitori possono aiutare i figli a capire che speranza, paura, rabbia, tri- stezza o amore intenso sono tutti sentimenti appropriati quando una per- sona che sta loro a cuore è seriamente ammalata, offrendo una cornice di riferimento a ciò che osservano e vivono quotidianamente attraverso la vicinanza e le parole. Se ci si sente in difficoltà nel trovare le parole giuste o il momento adat- to, una psicologa potrà affiancarti in questo passaggio delicato ma fon- damentale proprio perché parlarne aiuta a sentirsi vicini e dare speranza, rassicurare, esplorare paure e mobilitare energie e positività. 26
.. tu e il tuo partner… Dopo l’esperienza di un tumore al seno molte cose cambiano nel corpo, nel- la mente e nelle relazioni di una donna, anche a distanza dalla malattia in quanto i tempi della convalescenza psicologica sono più lunghi rispetto alla convalescenza fisica. Anche la relazione di coppia e la vita sessuale sono due dimensioni importanti che possono subire profonde modificazioni e provocare disadattamento e malessere. È utile parlare apertamente con il partner rispetto alle paure, alle sensa- zioni, al modo in cui ci si sente nella relazione nei diversi momenti nella quotidianità. È importante anche superare i tabù nel rapporto medico-paziente e poter condividere con i propri curanti le eventuali difficoltà sia individualmente che insieme al partner. Allo stesso modo può essere utile una consulen- za ginecologica, oppure un percorso psicologico per ripristinare l’equilibrio preesistente e mobilitare le risorse personali e della coppia. 27
L’alimentazione L’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute. Un corretto stile alimentare è un ottimo alleato per ridurre i rischi di ammalarsi e per affrontare meglio le cure specifiche. L’odierna alimentazione occidentale non è equilibrata in quanto troppo ricca di carboidrati raffinati e grassi saturi. Inoltre uno stile di vita con riduzione dell’attività fisica può condurre ad un rischio aumentato di insorgenza e di ripresa di alcuni tumori, tra cui quello della mam- mella. Per questo il Servizio di Nutrizione Clinica del nostro ospedale ha messo in campo insieme al Dipartimento di Onco-Ematologia e alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, il progetto “SETA” (Seno E Terapia Alimentare) che offre alle don- ne operate di tumore alla mammella un percorso dedicato per il miglioramento dello stile di vita e la prevenzione delle recidive. Durante la terapia L’obiettivo dell’intervento alimentare è quello di fornire indicazioni per prevenire e trattare gli effetti collaterali della chemioterapia, infatti la mancanza di appetito, la nausea e i disturbi gastroenterici, possono condurre a uno stato di malnutrizione che peggiora l’adesione al trattamento in atto. Dopo la terapia E’ stato dimostrato da numerosi studi che alcune condizioni (obesità, alterata glice- mia, elevato livello dei grassi nel sangue, livelli elevati di androgeni ed estrogeni), insieme a una dieta ricca di grassi, zuccheri e alcool e ad una ridotta attività fisica, si associa a un rischio aumentato di neoplasia mammaria e di recidiva. Uno stile di vita caratterizzato da una regolare attività fisica e da una dieta equili- brata di tipo Mediterraneo può ridurre il rischio di ammalarsi di tumore mammario e di ricadere nella malattia, attraverso la correzione del quadro metabolico / or- monale. A tutte le donne che aderiscono al progetto vengono fornite le raccomandazioni sullo stile di vita del WCRF (World Cancer Research Fund, 2007-2009), in particolare focalizzando l’attenzione sui seguenti punti : 28
1) Mantenersi snelli per tutta la vita. 2) Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni. È sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno. 3) Limitare il consumo di alimenti ad alto tenore calorico ed evitare il consumo di bevande zuccherate. 4) Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure e di frutta. 5) Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate. 6) Limitare il consumo di bevande alcoliche. Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino al giorno. 7) Limitare il consumo di sale (non più di 5 grammi al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). 8) Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata. 9) Allattare i bambini al seno. 10) Le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato. E’ fondamentale non fumare. Attraverso incontri di gruppo periodici, si entra nel particolare dei singoli suggeri- menti del WCRF, con l’aiuto di Dietiste specializzate e con la collaborazione del Me- dico Nutrizionista e del Medico dello Sport. Alle pazienti vengono periodicamente rilevati i principali parametri antropometrici (peso, BMI, circonferenza vita). La seconda fase del progetto prevede che le pazienti partecipino attivamente alla preparazione di ricette che rispondano ai dettami della Dieta Mediterranea sotto la guida dei professori e degli allievi della Scuola Alberghiera e con la supervisione della dietista. Se sei interessata a ricevere maggiori informazioni sul progetto, puoi rivolgerti al personale sanitario del Servizio di Oncologia oppure al Servizio di Nutrizione Clini- ca dell’Azienda Usl di Piacenza. 29
La riabilitazione Una valutazione fisiatrica può esserti offerta in ogni fase del percorso senologico, in base alle tue necessità. Solitamente, questa visita è proposta dopo l’intervento chirurgico alle pazienti che hanno subito mastectomia, linfoadenectomia ascella- re o ricostruzione, o a quelle che presentano problemi di mobilizzazione degli arti superiori. La riabilitazione motoria rappresenta un importante momento rieducativo per un completo recupero funzionale, oltre che per prevenire il “braccio grosso” (linfede- ma) nei casi in cui è stata eseguita una linfoadenectomia ascellare completa. Il drenaggio e i punti di sutura non costituiscono una controindicazione al movi- mento e all’esecuzione delle normali attività quotidiane. La radioterapia non è una controindicazione all’esecuzione degli esercizi consigliati. Di seguito troverai illu- strati una serie di esercizi, che possono aiutarti a praticare in modo semplice e con l’utilizzo di oggetti di uso quotidiano la ginnastica riabilitativa a casa: è importante rispettare le modalità di esecuzione e ripetere gli esercizi tutti i giorni, al mattino e al pomeriggio. Quali sono i segni ed i sintomi principali che possono presentarsi dopo l’intervento? • Retrazioni o aderenze nella zona della cicatrice cutanea • Tumefazioni o sensazione di gonfiore nella sede dell’intervento (ematoma, sieroma) • Alterazioni della sensibilità nell’area interessata • Dolore locale con limitazione nel movimento del braccio e della spalla dal lato operato • Scapola alata (deficit del nervo toracico lungo) Che cosa è il linfedema e cosa lo provoca? Il linfedema è il rigonfiamento di una parte del corpo provocato da un accumulo di linfa: è dovuto alla reazione del nostro sistema linfatico all’asportazione di uno o più linfonodi. Può presentarsi come un indolenzimento muscolare, una sensa- zione di pesantezza, un gonfiore del braccio o di una parte di esso. E’ un problema fastidioso, ma che non implica, nella stragrande maggioranza dei casi, una ripresa della malattia oncologica. 30
Esistono cure per il linfedema? Il linfedema può attraversare vari stadi. Inizialmente è possibile risol- verlo tenendo il braccio “in scarico”, vale a dire tenuto sollevato il più possibile, anche di notte. Se il linfe- dema non recede rapidamente è opportuno consultare uno specialista fisiatra, in grado di suggerire trattamenti riabilitativi mirati. È giusto che tu sappia che dal linfedema non è possibile guarire completamente ma, se non lo trascuri e segui le norme igieniche comportamentali descritte, puoi conviverci senza gravi disagi. Esistono vari metodi per affrontare il problema: quello che attualmente è ritenuto il più efficace è il cosiddetto “trattamento integrato dell’edema” che comprende la cura della pelle, il linfodrenaggio manuale, una serie di esercizi specifici e l’elasto- compressione. Consigli utili per prevenire il linfedema (braccio grosso) ed evitare complicanze: • non sollevare pesi • evita di tagliare le cuticole delle unghie • usa il ditale quando cuci • evita le scollature, i tagli e le abrasioni • evita prelievi, punture e misurazione della pressione dal lato operato • non esporre il braccio al sole senza adeguata protezione • depila l’ascella e il braccio con il rasoio elettrico • non stirare a lungo e con ferri pesanti • evita bagni o docce con acqua molto calda e usa con cautela saune e bagni turchi • tieni sotto controllo il peso • non indossare abiti e biancheria intima stretti • evita bracciali, anelli e polsini stretti • idrata la pelle In caso di tumefazione, dolore, rossore o calore, fai un controllo medico. 31
Esercizi consigliati Distendere le braccia, posizionarle alla stessa al- tezza, alzare ed abbassare lentamente le braccia a gomiti estesi. Posizionarsi in piedi di fronte ad una parete con il corpo a pochi centimetri da essa. Appoggiare le mani al- la parete, inizialmente all’altezza delle spalle, con i gomiti piegati. Far “camminare” le dita verso l’alto. Tornare lentamente all’altezza delle spalle. 32
In piedi con il fianco del lato operato rivolto verso la parete. Appoggiare la mano al muro all’altez- za della spalla. Raggiungere con la mano il punto più alto possibile. In piedi o seduta pren- dere un bastone o una bacchetta portare le braccia in avanti ed in alto, fino al limite possibile. Mantenere i gomiti estesi. 33
Il ritorno alla quotidianità Una volta terminati i trattamenti, si raggiunge un importante traguardo, tanto desi- derato e ottenuto lottando. A questo momento si può reagire in modi molto diversi, dal sentirsi forti, invincibili per aver sconfitto il cancro o all’opposto sentire tutto l’impatto emotivo della malattia e confrontarsi con la sofferenza passata. Il processo di ritorno alla normalità e sentirsi guarite può richiedere dei tempi più lunghi delle cure e passa attraverso diverse funzioni: il nostro dialogo interno (sen- tirmi ancora me stessa), i rapporti con le persone care (sentirmi accettata e “norma- le”) e le relazioni con il mondo esterno (tornare a una vita normale). Molte ricerche dimostrano che riprendere le attività svolte prima della malattia (lavoro, sport, hobbies) e tornare a vivere i propri ruoli familiari e sociali (madre, nonna, amica, sorella, compagna) rappresenta un’importante opportunità di riap- propriarti della tua vita e riprendere la tua routine quotidiana. 34
I Controlli Continuano: Il Follow Up Una volta terminati i trattamenti “adiuvanti”, inizierai un percorso di controlli perio- dici chiamato follow-up. La frequenza dei controlli e gli esami da eseguire possono variare da persona a persona, comunque devono comprendere una mammografia ed ecografia mammaria annuali ed una visita medica oncologica ogni 6 mesi per i primi 5 anni e annuale nei successivi 5 anni. L’oncologo provvederà a prenotare di- rettamente le mammografie/ecografie presso il Centro Salute Donna. Se hai esegui- to la radioterapia, ti verranno fissati anche appuntamenti di controllo direttamente dal Servizio di Radioterapia. La visita di controllo è il momento ideale per esporre domande o preoccupazioni al medico; se comparissero sintomi o problemi tra una visita e l’altra, senza esitazioni, contatta tempestivamente il tuo medico di riferimento. 35
Se la malattia si ripresenta (la recidiva) In una percentuale di pazienti, che fortunatamente è sempre minore grazie alla dia- gnosi precoce e ai progressi dei trattamenti chirurgici ed adiuvanti, la malattia si può ripresentare. Anche in questi casi esistono diverse opzioni terapeutiche effica- ci (chemioterapia, terapia ormonale o terapie mirate unitamente a radioterapia o chirurgia in una percentuale minore di casi), che vengono valutate caso per caso dal gruppo multidisciplinare insieme alla paziente, in base allo stato generale di salute e alle sue preferenze. E’ molto importante sapere che il percorso senologico ha cura di tutte le pazienti, anche in fase avanzata di malattia e collabora appieno con l’Unità Operativa di Cure Palliative per garantire il meglio dei trattamenti e una presa in cura globale. I gruppi di auto mutuo aiuto Il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un gruppo di persone che sono accomunate da un vissuto o da un problema di salute. All’interno del percorso senologico, questa opportunità può rappresentare un’occasione d’ incontro e di confronto reciproco, in cui poter condividere i propri vissuti e le proprie emozioni. Confrontarci, ascoltare l’esperienza di altre “compagne di strada” può aiutarci ad accettare il cambiamento del nostro corpo e ad affrontarlo in modo positivo, vin- cendo la paura di toccare argomenti delicati che creano vissuti di sofferenza, sa- pendo di non essere sole. I gruppi di auto-mutuo-aiuto si riuniscono periodicamente e sono condotti da per- sonale con formazione specifica e con la supervisione delle psicologhe. Per maggio- ri informazioni puoi rivolgerti alle psicologhe o alla referente. 36
Il volontariato dedicato Il percorso che hai seguito con l’ausilio di tutte le forze medico-infermieristiche-psi- cologiche non si esaurisce, ma è supportato ed incrementato dalla presenza di al- cune Associazioni di volontari dedicati. La loro presenza, discreta ma costante, è un valido appoggio perché le iniziative di queste Associazioni propongono una serie di eventi che mirano a rendere migliore e più accettabile un momento della nostra vita che ci segna profondamente. Sul territorio piacentino operano tre Associazioni tutte con finalità indirizzate ad aiu- tarci a vivere meglio, che integrano e completano il percorso che l’Ausl ti propone. Grazie alla loro generosità: • sono stati acquistati strumenti di avanzata tecnologia, utilizzati per migliorare il livello sia delle cure che della diagnostica; • sono state istituite borse di studio per personale medico ed infermieristico, per pro- muovere la loro specializzazione; • vengono attivate nei reparti reti di volontariato utili a sostenere materialmente e psicologicamente i bisogni dei ricoverati. AMOP (Associazione Piacentina Malato Oncologico): offre supporto grazie a volontari accuratamente formati, nel Day Hospital onco- logico e nel repar- to di degenza, ma soprattutto offre la possibilità di in- contrare pazienti e familiari, attraver- so attività per gio- vare fisicamente e psicologicamente: • i Salotti del Mercoledì, dove ci si può esprimere realizzando manu- 37
fatti di qualunque tipo, sotto la guida di un’artista e la supervisione di una psicolo- ga, che stimola i partecipanti al dialogo e al sostegno reciproco. • Il Gruppo Benessere, che raggruppa una serie di attività non-mediche di suppor- to incentrate sul benessere di chi ha o ha avuto un tumore. Il progetto intitolato: “MENTE-CORPO” del Gruppo Benessere AMOP, comprende, fra l’altro: ginnastica dolce, massaggi orientali su sedia, massaggi shiatzu, yoga, fengshui, ginnastica in acqua, ballo, giardinaggio, ecc. Ulteriori informazioni puoi trovarle nel sito: www. gruppo-benessere-amop.it/. • La Forza e il Sorriso, è un laboratorio di bellezza a favore di donne in trattamento oncologico • Iniziative benefiche, quali cene o spettacoli, per trascorrere momenti piacevoli in compagnia. Occasioni queste per raccogliere fondi per sostenere le iniziative della associazione AMOP. ARMONIA: da oltre vent’anni è al fianco delle donne (e degli uomini) operate di tumore al seno e opera in stretta siner- gia con l’Unità di Chi- rurgia Senologica pia- centina di cui sostiene, finanziariamente, la ricerca. L’Associazione è composta sia da ex pazienti che da fami- gliari o conoscenti che si offrono per aiutare la realizzazione delle varie attività. Armonia ha, inoltre, dato vita ad alcune iniziative per il benessere fisico e mentale delle donne di tutte le fasce di età: • Movimento armonico: ginnastica dolce finalizzata a conoscere il proprio corpo, ad esaltare la relazione tra il corpo e la mente mediante un percorso di crescita e di comunicazione corporea facilitato dalla musica. • Allenamento della memoria: lezioni di gruppo per potenziare ed allenare le pro- prie capacità mnesiche e attentive. • Difesa personale: ginnastica dinamica dedicata ad apprendere le principali tecni- che di difesa ed avere più fiducia in se stesse. 38
Armonia promuove momenti conviviali di beneficienza (cene, spettacoli, cam- minate) destinati alla raccolta dei fondi necessari a realizzare le proprie iniziative. Prossimamente l’attenzione dell’Associazione sarà rivolta, in modo particolare, a facilitare la cura del linfedema oncologico cronico. LILT (Lega Italiana per la Lot- ta contro i Tumori - Se- zione di Piacenza): asso- ciazione di volontariato che opera a livello na- zionale nel campo della prevenzione del tumore in tutte le sue forme. A Piacenza esiste una Se- zione Provinciale, attiva dal 1983, che promuove l’”educazione sanitaria” e la “prevenzione oncolo- gica” mediante numero- se iniziative. In particolare, l’impegno relativo alla tematica del tumore al seno ha previsto le seguenti iniziative: • Screening mammografico: le volontarie della Sezione sono impegnate nell’ac- coglienza delle donne chiamate per il controllo mammografico nell’ambito dello screening periodico svolto dal Centro Salute Donna. • Inoltre la Sezione ha donato un ecografo digitale avanzato all’Azienda U.S.L., uti- lizzato al Centro Salute Donna, per l’effettuazione di analisi mirate su donne gio- vani che non rientrano nel programma di screening e per la valutazione degli esiti delle terapie in atto sulle pazienti. • Campagne e corsi per la disassuefazione dal fumo. • Visite gratuite mirate alla sensibilizzazione della prevenzione del tumore al seno e dei tumori della pelle. 39
Esenzioni, certificazioni, agevolazioni Sai che dopo una diagnosi di cancro al seno puoi ottenere l’esenzione per patologia? Che cos’è l’esenzione? È il diritto a non pagare il “ticket”, generalmente richiesto al cittadino per partecipare alle spese sanitarie. Lo Stato individua alcune situazioni in cui tale pagamento non si effettua. Le malattie oncologiche fanno parte di questa lista. In quali casi si applica l’esenzione? In tutte le prestazioni sanitarie correlate, direttamente o indirettamente, alla pato- logia. Ad esempio riguarda tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche neces- sarie per il recupero della salute, durante la fase di malattia. Ma continuano anche per tutto il periodo del follow up, vale a dire l’insieme delle visite e degli esami di controllo che si dovranno eseguire nel tempo, anche dopo la fase acuta (per il tu- more al seno il follow up ha una durata illimitata). Tale esenzione va estesa anche a disturbi che possono essere attribuibili a sospette metastasi (ad esempio dolori all’anca o alla schiena ecc.) o alle particolari terapie effettuate. Come si ottiene l’esenzione? Presentando agli sportelli CUP dell’Azienda Sanitaria Locale (AUSL) di residenza un certificato rilasciato dal medico specialista (oncologo) appartenente alla struttura pubblica o ad una struttura convenzionata che attesti la patologia inclusa nell’e- lenco allegato al regolamento di riferimento (D.M. 28 maggio 1999 n°329- D.M. 18 maggio 2001, n°279 e successive modifiche). Ai fini del riconoscimento dell’esenzione sono validi anche i seguenti documenti: • Copia della cartella clinica rilasciata da una struttura pubblica; • Copia del verbale di invalidità; • Copia della cartella clinica rilasciata da una struttura privata accreditata, previa valutazione del medico del Distretto sanitario dell’Azienda USL di residenza; • Certificazioni rilasciate da Istituzioni sanitarie pubbliche dei Paesi appartenenti all’Unione Europea. 40
Dopo aver valutato la documentazione l’AUSL assegna il codice identificativo 048 con l’indicazione del periodo di validità dell’esenzione. E’ importante controllare la data di scadenza per poterla rinnovare in tempo, mantenendo validi i propri diritti. Sai che dopo una mastectomia puoi ottenere una protesi mobile? Insieme al tuo medico oncologo e al tuo medico chirurgo puoi decidere se proce- dere alla ricostruzione del seno o applicare una protesi mobile. In questa seconda ipotesi, puoi ottenere gratuitamente la protesi adatta per te. Come si ottiene la protesi? Presentando ad una sanitaria convenzionata la prescrizione del medico oncologo o chirurgo specialista appartenente ad una struttura pubblica o convenzionata. L’ esercizio commerciale convenzionato provvede a rilasciare un preventivo di spe- sa che dovrà essere consegnato all’ufficio Protesica degli sportelli amministrativi dell’AUSL per l’autorizzazione. Ottenuta l’autorizzazione, sarà possibile procedere alla prova della protesi. Dopo alcuni giorni (generalmente non oltre 10), si torna dal medico richiedente per il collaudo, che consiste nella compilazione di un modulo predisposto e timbrato. Infine, si dovrà riportare la pratica all’esercizio commerciale per concludere il pro- cedimento. Ricorda! ogni tre anni hai il diritto ad una nuova protesi, ripetendo la procedura sopra descritta. E’ previsto inoltre l’eventualità che tu possa rompere o perdere la protesi, perciò puoi ottenerne una nuova anche prima dei tre anni, ma una sola volta in tutto l’arco della vita. Se hai acquistato una parrucca per rimediare al danno estetico e al disagio psicolo- gico provocato dalla patologia oncologica, puoi detrarre il 19% della spesa nella dichiarazione dei redditi. Con risoluzione n.9/E del 16 febbraio 2010, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la parrucca può rientrare tra le spese detraibili, a condizione che rispetti i principi contenuti nel decreto legislativo 46/1997. Sai che dopo l’intervento di carcinoma mammario, se vuoi, puoi presentare ri- chiesta di invalidità civile? A partire dal 1° gennaio 2010 le domande per il riconoscimento dell’invalidità, ceci- tà e sordità civile, della condizione di handicap ( ex L.104/92 ) , oppure se lei svolge 41
un’attività lavorativa, anche istanza per il collocamento mirato al lavoro dei di- sabili ( ex L.68/99), devono essere presentate all’INPS per via telematica (on line) tramite il sito dell’INPS (www.inps.it). Quali le fasi da seguire?: • Richiesta del certificato medico di riconoscimento della condizione di disabilità. Tale certificato dovrà essere redatto a cura di un medico abilitato alla compilazione telematica (di norma il proprio medico curante) e trasmesso per via telematica attraverso le procedure definite dall’INPS. Il medico consegna alla persona interessata copia firmata cartacea di tale certifica- zione che è corredata da un apposito codice. codice • Si deve inoltrare domanda di visita all’INPS tramite un patronato sindacale o attraverso il sito internet www.inps.it.. Tale domanda dà diritto all’assegnazione di un codice di identificazione personale (codice Pin) che si potrà utilizzare sia per presentare la domanda sia, successivamente, per verificare lo stato della propria richiesta. Nella domanda andrà indicato anche il codice riportato nella certifica- zione medica precedentemente acquisita per permettere l’abbinamento dei due documenti. Importante! Il certificato ha una validità di 90 giorni dalla data di rilascio; pertanto il cittadino ha 90 giorni per presentare la domanda!! Trattandosi di procedure complicate, in caso di necessità, ci si può rivolgere al Pa- tronato in cui si è presentata la domanda, all’Ufficio Informa Sociale del Comune di Piacenza oppure alla Medicina legale dell’Azienda Usl di Piacenza. Inoltre, se viene riconosciuto un grado di invalidità superiore a 2/3 (la paziente deve recarsi agli sportelli Cup della propria Azienda Usl di riferimento, per far registrare il codice relativo, portando con sé il verbale INPS. In questo modo si ottiene un’esen- zione ticket totale (codice C01). Al momento del rientro al lavoro: Se l’assenza si è prolungata per oltre 60 giorni, la dipendente deve essere vista dal medico competente, il quale in base alle condizioni di salute può prescrivere limi- tazioni allo svolgimento dell’attività lavorativa. Nel caso l’assenza dal lavoro sia stata inferiore a 60 giorni il dipendente può richiedere la visita del medico compe- tente, segnalando la variazione delle sue condizioni di salute. Il riconoscimento della condizione di invalidità (che assuma particolare gravità ai sensi della L.104/92) comporta il diritto di essere trasferito ad una sede di lavoro più 42
vicina alla abitazione (oppure di non essere spostato ad un’altra più lontana, anche in caso di accorpamenti o riorganizzazioni aziendali). La dipendente del settore pubblico o privato, affetta da patologia oncologica per la quale residui una ridotta capacità lavorativa, anche a causa degli effetti inva- lidanti di terapie salvavita, accertata da una commissione medica istituita presso l’Azienda USL di competenza, ha diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale di tipo verticale o orizzontale. Lo stesso diritto si ha in caso di richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno. Se la patologia oncologica riguarda il coniuge o i figli o i genitori del lavoratore o lavoratrice, con necessità di assistenza continua in quanto non in grado di svolgere le attività quotidiane, è riconosciuta la priorità della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. La donna può, mediante un patronato, presentare all’INPS la domanda di visita di accertamento di invalidità civile e/o di invalidità pensionabile, corredata di certifi- cazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti. 43
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Numeri di telefono utili Anatomia Patologica: tel. 0523-302372 Chirurgia Senologica: tel. 0523-303152 Infermiera Case Manager: tel. 0523-303141 Distribuzione Diretta Farmaci: tel. 0523-302338 oppure 0523-302694 Medicina Nucleare: tel. 0523-303405 Medicina Riabilitativa: tel. 0523- 302161 oppure 0523-302362 Nutrizione Clinica: tel. 0523-302471 Oncologia day hospital - accoglienza e accettazione: tel. 0523-302254 oppure 0523-302385 Oncologia - degenza: accettazione: tel. 0523-302712 Prericovero: tel. 0523-302971 Radiologia senologica: tel. 0523-303815 Radioterapia: tel. 0523-302388 Servizio supporto psicologico: tel. 0523-302458 AMOP (Associazione Malato Oncologico Piacentino): tel. 0523-302293 ARMONIA ONLUS (Associazione per la lotta contro i tumori al seno): telefono con segreteria telefonica e fax 0523-385866 Cell. segreteria 338-8674267 LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sezione di Piacenza): tel. 0523-384706 Link utili Azienda Usl di Piacenza: www.ausl.pc.it Ministero Salute: www.salute.gov.it Sociali: www.lavoro.gov.it Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale): www.inps.it INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro): www.inail.it AMOP (Associazione Malato Oncologico Piacentino) www.gruppo-benessere-amop.it ARMONIA (Associazione per la lotta contro i tumori al seno) www.armoniapiacenza.it LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sezione di Piacenza) www.legatumoripiacenza.it Sportello Cancro www.corriere.it/salute/sportello_cancro World Cancer Research Fund (Fondo Mondiale Ricerca sul Cancro) www.wcrf.org 45
Glossario Case manager: il case-manager è l’infermiere referente del caso, il quale garantisce la presa in carico del paziente e della sua famiglia favorendo la partecipazione attiva della persona, il coordinamento e la continuità tra i servizi, assicurando la massima integrazione degli interventi richiesti ed erogati. Chemioterapia: terapia antitumorale generalmente somministrata per via endo- venosa (più raramente per via orale) che blocca la riproduzione e la crescita delle cellule neoplastiche. Comitato Etico locale: gruppo di professionisti costituito da medici, farmacisti, rap- presentanti di pazienti ed esperti legali. Cuticola: pellicina intorno alle unghie. Diagnosi: determinazione della natura o della sede di una malattia in base alla valutazione dei sintomi. Disepitelizzazione: perdita totale o parziale del rivestimento epiteliale della pelle o di un organo rivestito da mucosa Dislipidemia: termine usato per indicare le alterazioni della quantità di lipidi circo- lanti nel sangue, in particolare del colesterolo, dei trigliceridi, dei fosfolipidi. Drenaggio: tecnica chirurgica consistente nel mantenere aperte alcune cavità natu- rali o ferite, per favorire lo scolo del pus e di altri liquidi. Ecografia: esame che utilizza gli ultrasuoni per lo studio dell’organo o come esame complementare alla mammografia. Endovenosa: iniezione direttamente in una vena Linfedema: rigonfiamento di una parte del corpo provocato da un accumulo di linfa e dovuto alla reazione del nostro sistema linfatico all’asportazione di uno o più linfonodi. Linfoadenectomia radicale: asportazione di tutti i linfonodi ascellari (svuotamento) Mammografia: esame che utilizza i raggi X (attualmente ad una dose molto bassa); tale esame viene per lo più riservato alle donne di età superiore ai 40 anni. Neoplasia: sinonimo di tumore Radioterapia (RT): è l’esposizione della ghiandola mammaria a fasci di fotoni (rag- gi X o gamma) o elettroni ad alta energia per distruggere eventuali cellule tumorali 46
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