Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab nella prevenzione cardiovascolare

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Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab nella prevenzione cardiovascolare
Documento regionale di indirizzo
                         sul ruolo
     di alirocumab ed evolocumab

nella prevenzione cardiovascolare

                                                            maggio 2017

             A cura del gruppo di lavoro multidisciplinare
                           della Regione Emilia-Romagna

Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare

                       Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                             nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                  Maggio 2017
                                                                                    Pag.     1
GRUPPO      DI LAVORO MULTIDISCIPLINARE

Borghi Claudio                    Centro aterosclerosi e dislipidemie AOU Bologna
Capelli Oreste                    Governo clinico AUSL Modena
Carubbi Francesca                 UO Medicina metabolica AOU di Modena
De Palma Rossana                  Internista Servizio Ospedali RER
Ermini Giuliano                   Medico di Medicina Generale AUSL Bologna
Formoso Giulio                    Farmacista Servizio Assistenza Territoriale RER
Galvani Marcello                  Cardiologo AUSL Romagna
Ghelfi Mariangela                 Farmacista AUSL Modena
Menozzi Alberto                   Cardiologo AOU di Parma
Marata Anna Maria                 Farmacologo clinico Servizio Assistenza Territoriale RER
Navazio Alessandro                Cardiologo AUSL Reggio Emilia
Sapigni Ester                     Farmacista, Servizio Assistenza Territoriale RER
Urbinati Stefano                  Cardiologo AUSL Bologna
                                  Centro per lo studio delle dislipidemie e dell’aterosclerosi AOU
Vigna Giovanni
                                  Ferrara

© Regione Emilia-Romagna 2017
Tutti i diritti riservati.
La riproduzione, in parte o totale, o la traduzione di questo documento sono consentite a condizione che
venga citata la fonte e che la distribuzione non avvenga a fini di lucro o congiuntamente a prodotti commer-
ciali.

Il presente documento è stato commissionato dalla Direzione Generale Cura della Persona, salute e welfare
della Regione Emilia Romagna coerentemente con le strategie definite dalla Commissione Terapeutica Regio-
nale e realizzato da un gruppo di lavoro multidisciplinare.

Il presente documento va citato come:
Gruppo di lavoro multidisciplinare. Documento regionale di indirizzo sul ruolo dei alirocumab ed evolocumab
nella prevenzione cardiovascolare. Maggio 2017.
Assessorato alla Sanità e Politiche Sociali Regione Emilia Romagna.

                                               Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                     nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                          Maggio 2017
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OBIETTIVO        DEL DOCUMENTO

 L’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, tramite la Commissione Regionale del Far-
 maco, alla luce dell’immissione sul mercato degli anticorpi monoclonali inibitori di PCSK9 ha dato
 mandato ad un gruppo di lavoro multidisciplinare di stendere un documento che possa definire il
 posto in terapia di tali farmaci e fornire indicazioni per:

 ottimizzare il trattamento ipolipemizzante con i farmaci attualmente disponibili attraverso la indi-
   viduazione della strategia terapeutica ottimale;

 individuare le categorie di pazienti per i quali l’utilizzo di questi farmaci può effettivamente rap-
   presentare un valore aggiunto dal punto di vista clinico;

 definire gli indicatori di uso atteso, anche al fine di monitorare l’aderenza alle raccomandazioni
   prodotte.

INDICE

Scheda riassuntiva sulle modalità prescrittive di alirocumab ed evolocumab                       pag. 4

Introduzione ed obiettivi                                                                        pag. 5

Quesito 1. Come classificare le iperlipemie?                                                     pag. 6

Quesito 2. Quali i target terapeutici da raggiungere in prevenzione CV primaria e secon-
                                                                                                 pag. 9
daria rispetto ai livelli di rischio CV?

Quesito 3. Come definire l’intolleranza alle statine con particolare riferimento alla tossi-
                                                                                                 pag. 15
cità muscolare?

Quesito 4. In quali pazienti alirocumab ed evolocumab devono essere utilizzati in pre-
                                                                                                 pag. 19
venzione primaria?

Quesito 5. In quali pazienti alirocumab ed evolocumab devono essere utilizzati in pre-
                                                                                                 pag. 21
venzione secondaria?
Evolocumab e alirocumab: prove di efficacia e sicurezza in prevenzione primaria e secon-
                                                                                                 pag. 23
daria

Quesito 6. Qual è attualmente il posto in terapia della lomitapide                               pag. 27

Bibliografia                                                                                     pag. 30

                                             Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                   nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                        Maggio 2017
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Evolocumab                                             Alirocumab
Indicazioni       ▪ Nei pazienti adulti affetti da ipercolesterole-      ▪ Nei pazienti adulti affetti da ipercole-
registrate            mia primaria (familiare eterozigote e non            sterolemia primaria (familiare eterozi-
                      familiare) o da dislipidemia mista, in aggiun-       gote e non familiare) o da dislipidemia
                      ta alla dieta: in associazione ad una statina o      mista, in aggiunta alla dieta: in associa-
                      ad una statina con altre terapie ipolipemiz-         zione ad una statina o ad una statina
                      zanti in pazienti che non raggiungono livelli        con altre terapie ipolipemizzanti in pa-
                      di LDL-C target con la dose massima tollerata        zienti che non raggiungono livelli di LDL
                      di una statina, oppure in monoterapia o in           -C target con la dose massima tollerata
                      associazione ad altre terapie ipolipemizzanti        di una statina, oppure in monoterapia o
                      in pazienti intolleranti alle statine o per i        in associazione ad altre terapie ipolipe-
                      quali l’uso di statine è controindicato.             mizzanti in pazienti intolleranti alle sta-
                  ▪   In associazione ad altre terapie ipolipemiz-         tine o per i quali l’uso di statine è con-
                      zanti negli adulti e negli adolescenti di alme-      troindicato.
                      no 12 anni di età con ipercolesterolemia
                      familiare omozigote.
Indicazioni a     ▪ Pazienti di età ≤80 aa con ipercolesterolemia
carico del SSN        familiare omozigote.

                  ▪ In prevenzione primaria in pazienti di età ≤80 aa con ipercolesterolemia familiare eterozi-
                      gote e livelli di C-LDL ≥130 mg/dL nonostante terapia da almeno 6 mesi con statina ad alta
                      potenza alla massima dose tollerata + ezetimibe oppure con dimostrata intolleranza alle
                      statine.
                  ▪   In prevenzione secondaria in pazienti di età ≤80 aa con ipercolesterolemia familiare eterozigote
                      o ipercolesterolemia non familiare o dislipidemia mista con livelli di
                      C-LDL ≥100 mg/dL nonostante terapia da almeno 6 mesi con statina ad alta potenza alla massi-
                      ma dose tollerata + ezetimibe oppure con dimostrata intolleranza alle statine.
Posologia         ▪ Ipercolesterolemia primaria e dislipidemia           ▪ 75 mg, somministrata una volta / 2 set-
                      mista: 140mg/2 settimane              oppure         timane. I pazienti che richiedono una
                      420 mg/1 volta al mese.                              riduzione maggiore del C-LDL (>60%)
                  ▪   Ipercolesterolemia familiare omozigote: 420          possono iniziare con una dose di 150
                      mg/1 volta al mese. Dopo 12 settimane di             mg / 1 volta ogni 2 settimane.
                      trattamento e in assenza di una risposta cli-
                      nicamente rilevante, è possibile aumentare           La dose di alirocumab può essere perso-
                      la frequenza della somministrazione a 420            nalizzata in base alle caratteristiche del
                      mg/2 settimane. I pazienti sottoposti ad afe-        paziente, quali il livello basale di C-LDL;
                      resi possono iniziare il trattamento con 420         l’obiettivo della terapia e la risposta.
                      mg/2 settimane, facendolo coincidere con lo
                      schema dell’aferesi.
Classe di
               Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, vendibile al pubblico su prescrizione di
rimborsabilità
               centri specialistici individuati dalle regioni o su prescrizione di cardiologo, internista (RRL).
e regime di
               Registro AIFA. Classe A.
fornitura

Confezioni        140 mg soluzione iniettabile uso s.c.:                 75 mg soluzione iniettabile uso s.c.:
disponibili e     ▪ € 217,34 (1 ml - 1 penna preriempita)                ▪ € 217,00 (1 ml - 1 penna preriempita)
prezzo            ▪ € 434,68 (1 ml - 2 penne preriempite)                ▪ € 434,00 (1 ml - 2 penne preriempite)
                  (prezzi ex- factory, IVA esclusa)                      (prezzi ex- factory, IVA esclusa senza gli
                                                                         sconti nascosti)
                  La negoziazione del farmaco prevede un prezzo/
                  volume.                                        La negoziazione del farmaco prevede un
                                                                 prezzo/volume.

Tab. 1 Scheda riassuntiva sulle modalità prescrittive di alirocumab ed evolocumab

                                                      Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                            nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                                 Maggio 2017
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Introduzione ed obiettivi

Le dislipidemie costituiscono un problema clini-         Questi farmaci sono stati autorizzati a livello
co rilevante, poiché gli alti livelli di colesterolo     centrale europeo (EMA) con le indicazioni ri-
rappresentano un fattore di rischio CV, con un           portate in tab. 1.
impatto stimato dall’Organizzazione Mondiale
                                                         In Italia questi farmaci, prescrivibili solo da cen-
della Sanità del 4,5% della mortalità a livello
                                                         tri specializzati individuati da ciascuna regione,
globale [WHO 2017]. In Italia l’Istituto Superio-
                                                         sono sottoposti a registro AIFA per la prescri-
re di Sanità stima che la prevalenza di ipercole-
                                                         zione e la loro rimborsabilità è condizionata
sterolemia nella popolazione adulta superi il
                                                         dall’esistenza di specifici requisiti. Essi si ag-
20% [ISS 2017]; il rapporto OSMED 2015 evi-
                                                         giungono alle terapie attualmente disponibili,
denzia come il 4,6% della spesa SSN sui farmaci
                                                         la cui prescrivibilità in ambito SSN è regolata
sia destinata all’acquisto di ipolipemizzanti per
                                                         dalla nota AIFA 13, che considera l’esistenza di
la prevenzione cardiovascolare [AIFA 2015].
                                                         trattamenti di primo e di secondo livello in base
                                                         al rischio cardiovascolare e ai relativi target di
La recentissima immissione in commercio di
                                                         LDL che andrebbero raggiunti.
evolocumab e alirocumab costituisce una novi-
tà potenzialmente rilevante sia dal punto di
                                                         Considerata l’elevata prevalenza delle ipercole-
vista clinico sia considerando l'impatto econo-
                                                         sterolemie, l’uso cronico a cui i farmaci ipolipe-
mico atteso. Questi due farmaci sono anticorpi
                                                         mizzanti sono destinati e il potenziale impatto
monoclonali inibitori della PCSK9 (Proprotein
                                                         clinico ed economico di questi nuovi farmaci
Convertase Subtilisin/Kexin type 9), enzima che
                                                         c’è la necessità di definire, in modo condiviso
determina la degradazione dei recettori cellula-
                                                         con i clinici, delle raccomandazioni sul loro po-
ri delle LDL. L’inibizione della PCSK9 favorisce la
                                                         sto in terapia sulla base dei dati disponibili dalla
ricaptazione cellulare delle LDL determinando
                                                         letteratura scientifica, che naturalmente rispet-
un effetto ipolipemizzante, così come si evi-
                                                         tino i criteri di rimborsabilità definiti da AIFA.
denzia dagli studi.

                                               Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                     nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                          Maggio 2017
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Quesito 1          Come classificare le iperlipemie?

DEFINIZIONI

Il gruppo di lavoro concorda di adottare una classificazione semplificata delle dislipidemie
che individua 3 tipi principali di profili lipidici:
-ipercolesterolemia pura
-dislipidemia mista
-ipertrigliceridemia pura
A ciascun profilo si associano alcune importanti forme cliniche (vedi Tab.3) fra cui
l’ipercolesterolemia poligenica, e l’ipercolesterolemia familiare.
Il G.d.L concorda con la scelta di AIFA di utilizzare il Dutch score come strumento per indivi-
duare i pazienti in cui la probabilità di un difetto genetico è più o meno elevata. In base a
tale score la diagnosi di ipercolesterolemia familiare (FH) è da considerare:
-certa se > 8 punti
-probabile tra 6 e 8
-possibile tra 3 e 5
In presenza di valori fra 6 e 8, il G.d.L. ritiene opportuna l’esecuzione dell’analisi genetica.

Motivazioni e commenti del gruppo di                   Iperlipidemia         Malattia o condizione
lavoro                                                 Ipercolesterolemia    ▪   colestasi
                                                       pura                  ▪   anoressia nervosa
Le dislipidemie (o dislipoproteinemie) sono                                  ▪   ipotiroidismo
un gruppo di alterazioni che interessano il                                  ▪   farmaci (carbamazepina)
metabolismo lipidico e che si manifestano
                                                       Dislipidemia mista    ▪   epatiti
con un aumento o una riduzione della con-                                    ▪   ipotiroidismo
centrazione delle lipoproteine plasmatiche                                   ▪   sdr. nefrosica
oppure con una loro alterazione qualitati-                                   ▪   acromegalia
va. Possono essere primarie, in relazione,                                   ▪   sdr. Cushing
                                                                             ▪   farmaci (cortisonici, estro-proge-
cioè, ad anomalie metaboliche ereditarie, a                                      stinici, steroidi anabolizzanti)
influenze ambientali (dieta) o agli effetti            Ipertrigliceridemia   ▪   colelitiasi
combinati di tali fattori, oppure secondarie           pura                  ▪   diabete mellito
a diversi stati morbosi, a influenze ormona-                                 ▪   obesità
li, all’assunzione di farmaci (Vedi Tab. 2).                                 ▪   insufficienza renale cronica/
                                                                                 emodialisi
La classificazione fenotipica di Fredrickson                                 ▪   etilismo
introdotta nel 1967 e adottata dall’OMS nel                                  ▪   paraproteinemie
1977, ha rappresentato a lungo il punto di                                   ▪   malattie autoimmuni
riferimento per la diagnosi e le scelte tera-                                ▪   pancreatite
                                                                             ▪   farmaci (estro-progestinici/
peutiche [Beaumont J.L. 1970]. Pur mante-                                        tamo-xifene, cortisonici, resine
nendo ancora un qualche ruolo, ai fini pra-                                      a scambio ionico, isotretinoina,
                                                                                 inibitori proteasi (indinavir,
tici può essere sostituita da una classifica-                                    ritonavir, nelfinavir, amprena-
                                                                                 vir), interferone, asparaginasi,
zione semplificata che individua 3 tipi prin-                                    tiazidici, antipsicotici)
cipali di profili lipidici [Catapano A. L. 2010].
Dal punto di vista clinico la prima cosa da            Tab. 2 Possibili cause di dislipidemia secondaria

                                             Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                   nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                        Maggio 2017
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fare di fronte ad un paziente con dislipide-                 tamente chiarita nella sua genesi, in cui
mia è quella di escludere le possibili cause                 fattori poligenici sembrano responsabili
secondarie, che vanno trattate per lo più in                 di un incremento tanto dei livelli di cole-
rapporto alla malattia sottostante.                          sterolemia quanto dei trigliceridi.
In questo documento ci occupiamo esclusi-                    La nota AIFA n. 13 definisce le dislipide-
vamente delle ipercolesterolemie primarie,                   mie familiari come “malattie su base ge-
sia pure (ipercolesterolemia propriamente                    netica caratterizzate da elevati livelli di
detta) che combinate (in associazione ad                     alcune frazioni lipidiche del sangue e spes-
ipertrigliceridemia).                                        so da una grave e precoce insorgenza di
La Tab. 3 associa ai 3 profili lipidici di base              malattie CV”. L’ipercolesterolemia Fami-
alcune importanti forme primarie, ed indi-                   liare (Familial Hypercholesterolaemia, FH)
ca gli intervalli lipidici di riferimento per                è la più frequente tra le cause genetiche
una loro individuazione.                                     di malattia coronarica precoce, in quanto
                                                             causa l’esposizione per tutta la durata
                                   Valori di riferi-         della vita a elevati livelli di colesterolo
Tipo di dislipidemia
                                   mento (mg/dL)             LDL. È causata da mutazioni nei geni che
Ipercolesterolemia pura                                      codificano per le proteine coinvolte nel
                                                             ciclo metabolico del recettore specifico
Ipercolesterolemia
poligenica
                                     CT: 250-350             per le LDL (il recettore stesso; il suo ligan-
                                                             do apoB; la proteina PCSK9; proteine a-
Ipercolesterolemia familiare
                                     CT : 275-500            dattatrici). La conseguenza di tali difetti è
  - forma eterozigote                                        rappresentata dalla riduzione dell’uptake
                                                             cellulare delle LDL con il conseguente au-
  - forma omozigote                    CT: > 500
                                                             mento delle concentrazioni plasmatiche
Dislipidemia mista                                           del colesterolo LDL .
Iperlipidemia familiare
combinata                            TG: 250-750             La diagnosi di ipercolesterolemia fam-
                                     CT: 250-500             liare
Disbetalipoproteinemia
                                                             La diagnosi certa di ipercolesterolemia fa-
Ipertrigliceridemia pura
                                                             miliare (FH) si basa su cinque criteri fonda-
Iperchilomicronemia (deficit                                 mentali:
                                      TG: >1.000
di lipasi e cofattori)
                                                              - storia familiare
Ipertrigliceridemia familiare       TG: 250-1.000            -   storia clinica di malattia coronarica pre-
                                                                 coce
 Tab. 3 Classificazione semplificata delle dislipide-        -   esame fisico per xantomi e arco coneale
 mie che riporta, per ciascuno dei profili lipidici di
 base, le principali forme primarie associate.               -   presenza di livelli di C-LDL molto elevati
 [Filippi 2010].                                                 in misurazioni ripetute
 CT = colesterolo totale, TG = trigliceridi
                                                              - presenza di una mutazione in uno dei
Le forme più comuni sono rappresentate                           geni causali [Arca M. 2016].
dall’ipercolesterolemia poligenica, in cui                   Sono stati sviluppati alcuni punteggi basati
assetto genetico ed ambiente interagisco-                    su tali criteri, e quello del Dutch Lipid Clinic
no in senso causalmente sfavorevole sui                      Network (DLCN) [ Benn M. 2012]
livelli di colesterolemia, e                                 è tra i più semplici e di ampio utilizzo. Esso è
dall’ipercolesterolemia familiare.                           stato validato in altri paesi ed è in fase di va-
Quest’ultima è una condizione incomple-                      lidazione anche in Italia attraverso un pro-

                                                   Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                         nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                              Maggio 2017
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gramma di collaborazione fra la Società            Elementi da valutare                           punti
Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi
(SISA) e l’Associazione Nazionale Medici           Storia familiare
                                                   a) Parenti di primo grado con coronaropa-        1
Cardiologi Ospedalieri (ANMCO).                       tia (CHD) prematura (
Quali i target terapeutici da raggiungere in prevenzione CV primaria e se-
 Quesito 2
                    condaria rispetto ai livelli di rischio CV?

RACCOMANDAZIONE

La nota AIFA 13 riprendendo sostanzialmente le raccomandazioni contenute nella linea-
guida della European Society of Cardiology ed utilizzando le carte SCORE (riferite esclusiva-
mente ad eventi CV fatali) identifica per la prevenzione primaria 4 livelli di rischio CV:
  - medio (inglobato nel moderato dalle LG European Society of Cardiology)
  - moderato
  - alto
  - molto alto
Per la prevenzione secondaria il rischio è sempre classificato come molto alto.
Per i pazienti diabetici il rischio viene definito molto alto in presenza di altri fattori di rischio
CV o di danno d’organo, mentre viene definito alto in assenza di tali elementi associati.
Ad ogni livello di rischio viene attribuito un valore target di LDL (vedi Tab. 5).
Tale impostazione non viene completamente condivisa dalle LG dell’dell’American Heart
Association (2013) che propongono un approccio in cui non viene definito un valore target
di LDL al di sotto del quale è necessario scendere, ma piuttosto strategie terapeutiche più o
meno aggressive in base al rischio CV e al valore di LDL di partenza.
Sulla base dell’ampia letteratura disponibile ed aderendo alle raccomandazioni delle Linee
Guida ESC, il G.d.L. al fine di raggiungere il target terapeutico, propone di individuare per
ogni scenario clinico la strategia terapeutica ottimale. Tale strategia dovrà:
  - ottimizzare l’uso della statina utilizzata da sola o associata all’ezetimibe, individuando
    quella più opportuna ed il dosaggio più adeguato al fine di raggiungere l’obiettivo
  - favorire l’aderenza al trattamento
  -   definire i tempi più opportuni di follow-up
  -   identificare i pazienti realmente intolleranti al trattamento.

Commenti alle singole raccomandazioni                Cardiology [Catapano 2016], anche se diffe-
La prescrivibilità di statine ed ezetimibe da        renzia il rischio moderato in due categorie
soli o associati, di fibrati e di omega3 in          (rischio medio e moderato).
ambito SSN è regolata dalla nota AIFA 13,
                                                     La linea-guida dell’American Heart Asso-
che considera l’esistenza di trattamenti di
                                                     ciation propone un approccio differente
primo e di secondo livello in base al rischio
                                                     in quanto non considera target di LDL al
cardiovascolare calcolato con le carte del           di sotto dei quali è necessario scendere,
rischio europeo SCORE, e ai relativi target
                                                     ma basa le raccomandazioni principal-
di LDL da raggiungere.
                                                     mente sul livello di rischio cardiovascola-
La nota AIFA 13 riprende in buona parte le           re [Stone 2013]. Il livello di LDL rappresen-
raccomandazioni di trattamento contenute             ta uno degli elementi di rischio in base ai
nella linea-guida della European Society of          quali prendere le decisioni terapeutiche

                                           Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                 nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                      Maggio 2017
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Nota AIFA 13:                      LG ESC/EAS (2016):                 LG AHA*           livello di rischio
                                                                                       (2013):
TIPO DI          livello di rischio       Target    livello di rischio      Target     LDL (mg/dL) da    per eventi
PREVEN-          per eventi                LDL      per eventi               LDL       considerare       CV fatali e
ZIONE            CV fatali                (mg/dL)   CV fatali               (mg/dL)
                                                                                       per iniziare il   NON fatali da
                 Carte SCORE                        Carte SCORE                        trattamento       considerare
                 MEDIO                                                                                   >7,5%
                                          1% 5% e
approccio terapeutico specifico, che non è                   Qual è l’efficacia ipolipemizzante dei vari
necessariamente lo stesso proposto ai pa-                    schemi di trattamento?
zienti con pregressi eventi CV.                              Gli    inibitori     dell’enzima       HMGCoA-
                                                             reduttasi (statine) rappresentano il princi-
Strategie da applicare per ridurre il C-LDL                  pale tipo di trattamento sul quale basare
                                                             la terapia ipolipemizzante. Le statine pos-
Regole generali da adottare in tutti i pa-
zienti:                                                      sono essere suddivise in rapporto alle loro
Tutti i pazienti debbono essere istruiti ri-                 caratteristiche chimico-fisiche (idro o lipo-
spetto alle necessarie modifiche dello stile                 solubilità, emivita, ecc….) o in rapporto
di vita.                                                     alla    loro       potenza     farmacologica.
 Una dieta opportuna, l’abolizione del fumo,                 Quest’ultima caratteristica, fondamentale
 l’attività fisica costante sono elementi irru-              nel determinare l’effetto clinico, permette
 nunciabili per una corretta prevenzione CV.                 di riconoscere due gruppi sostanziali di
Ad ogni controllo va inoltre monitorata                      molecole:      statine    a    bassa    intensità
l’aderenza alla terapia prescritta. È co-                    (fluvastatina, lovastatina, pravastatina e
munque importante personalizzare la te-                      simvastatina) e ad elevata intensità di a-
rapia considerando la presenza di comor-                     zione (atorvastatina e rosuvastatina).
bilità e terapie concomitanti nel rispetto                   In rapporto ai dosaggi utilizzati degli stessi
della nota AIFA 13.                                          farmaci si può identificare un terzo grup-
                                                             po     definito     ad   intensità     moderata
L’associazione      statina-fibrato      (escluso
                                                             (vedi Tab. 7).
gemfibrozil) può risultare utile nel tratta-
                                                             L’efficacia clinica massimale delle statine
mento di una concomitante ipertrigliceri-
                                                             dipende infatti anche dalla posologia im-
demia (in particolare nel soggetto diabeti-
                                                             piegata con un incremento della capacità
co o con sindrome metabolica), monito-
                                                             ipolipemizzante del 5-7% per ogni succes-
rando gli effetti collaterali e la funzione
                                                             sivo raddoppio della dose somministrata.
renale. Tale associazione risulta scarsa-
                                                             Inoltre l’intensità ipolipemizzante può es-
mente efficace nel ridurre il C-LDL.
                                                             sere     significativamente       incrementata
L’utilizzo di resine a scambio ionico (in Ita-               dall'impiego di alcune associazioni farma-
lia è disponibile solo la colestiramina) è                   cologiche (es. statina + ezetimibe: incre-
una opzione terapeutica proponibile, ma                      mento di efficacia di 10-20% rispetto alla
in genere scarsamente tollerata e poco                       sola statina).
efficace.
                                                             In conseguenza di tali evidenze si ritiene
L’indicazione alle procedure di lipidoafe-                   che la scelta della statina (in monoterapia
resi è riservata ai Centri per lo studio delle               o in associazione) nel singolo paziente
dislipidemie o con adeguata e comprovata                     debba essere commisurata a:
esperienza.

                                                  Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                        nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                             Maggio 2017
                                                                                                              Pag.    11
1. obiettivo terapeutico che ci si propone                Nella scelta del trattamento dovranno i-
     (in termini di riduzione del C-LDL);                  noltre essere considerate le possibili inte-
  2. presenza di condizioni morbose o di                   razioni farmacologiche (vedi Tab. 8).
     altre terapie in grado di condizionare
                                                             Anti-fungini, anti-      Calcio
     la farmacocinetica di una specifica                     batterici e antivirali   antagonisti
                                                                                                     Altro

     statina;                                                Itraconazolo             Verapamil      Ciclosporina
                                                             Ketoconazolo             Diltiazem      Danazol
  3. livello di tolleranza individuale nei                   Posaconazolo             Amlodipina     Amiodarone
     confronti di una determinata moleco-                    Eritromicina                            Ranolazina
                                                             Claritromicina                          Nefazodone
     la o elevata probabilità di eventi av-                  Telitromicina                           Gemfibrozil
                                                             Inibitori di proteasi
     versi prevedibili.
                                                           Tab. 8 Farmaci in grado di interagire con le statine.
Il G.d.L ritiene che dovrebbe essere data la
preferenza alle statine complessivamente                   Come utilizzare al meglio i singoli sche-
più efficaci in relazione all’obiettivo clinico            mi terapeutici a base di statine
da raggiungere e in particolare a quelle                   L’ottimizzazione della terapia ipolipemiz-
dotate di un numero maggiore di evidenze                   zante rispetto al target proposto rappre-
cliniche considerandone anche il rapporto                  senta un obiettivo di appropriatezza te-
costo/beneficio.                                           rapeutica da perseguire.
Nel caso che il target C-LDL da raggiungere                Rispetto a tale obiettivo, sulla base
sia piuttosto distante (necessario il 50% o                dell’ampia letteratura disponibile e delle
più di riduzione del C-LDL), specie qualora                Linee Guida ESC, il G.d.L. propone le se-
molto basso (
PREVENZIONE PRIMARIA                                         (ad es. atorvastatina 40 mg oppu-
                                                             re rosuvastatina 20 mg).
Sono da considerarsi in prevenzione pri-
maria i pazienti con ipercolesterolemia                Se ancora non a target dopo ulteriori
                                                       3-6 mesi di trattamento
senza pregressi eventi cardiovascolari o
patologie aterosclerotiche note.
                                                         ▪   associare ezetimibe 10 mg/die.

In ottemperanza alla nota AIFA 13 il qua-              In pazienti selezionati che non tollerano
dro di rischio cardiovascolare andrà valu-             l’incremento del dosaggio di statina o
tato come moderato oppure elevato me-                  nei quali si ritiene che la distanza dal
diante le carte del rischio (carte SCORE o             target può essere colmata solo con
rischio equivalente secondo le Carte ita-              l’introduzione di ezetimibe si potrà asso-
liane del progetto cuore).                             ciare quest’ultimo farmaco alla statina
Dopo una fase della durata di almeno                   come secondo gradino in alternativa/
3 mesi di misure non farmacologiche, qua-              aggiunta all’incremento del dosaggio.
lora si riscontrino livelli di C-LDL ≥130
                                                       Nelle forme genetiche gravi
mg/dL per i pazienti a rischio moderato e
≥100 mg/dL per i pazienti a rischio elevato              ▪   considerare LDL-aferesi.
dovrà essere intrapresa opportuna terapia
                                                       Nei pazienti con C-LDL < 190 mg/dL
farmacologica.
La scelta della statina e del relativo dosag-          Iniziare con:
gio dovrà essere basata sulla potenza far-               ▪   un trattamento a intensità moderata,
macologica della singola statina (vedi                       ma a dosaggio più basso (ad es. ator-
Tab. 7) e sulla distanza dei valori basali di                vastatina 10 mg/die, simvastatina 20
C-LDL dal target terapeutico. E’ necessa-                    mg/die pravastatina 20-40 mg/die,
rio un monitoraggio ed una verifica del                      fluvastatina 80 mg/die).
raggiungimento del target dopo          3-6 me-
                                                       Se non a target (dopo 6 mesi di tratta-
si per ottenere in tempi clinicamente cer-
                                                       mento) passare a:
ti la riduzione del rischio.

Nei pazienti con C-LDL > 190 mg/dL
                                                         ▪   un trattamento a intensità moderata,
                                                             cioè con statine ad alta potenza con
Iniziare con:                                                dosaggio intermedio (ad es. atorva-
 ▪   un trattamento a intensità moderata,                    statina 20 mg o rosuvastatina 10 mg).
     cioè con statine ad alta potenza a do-
     saggio intermedio (ad es. atorvastati-             Se non a target (dopo 6 mesi di tratta
     na   20     mg/die        o   rosuvastatina        mento):
     10 mg/die).                                         ▪   raddoppiare la dose di statina e/o
Se non a target (dopo 3-6 mesi di trattamen-                 associare ezetimibe (o colestirami-
to):                                                         na).
  ▪ controllare l’aderenza alla terapia,
     poi raddoppiare la dose di statina

                                            Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                  nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                       Maggio 2017
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PREVENZIONE SECONDARIA                                  Negli altri pazienti in prevenzione secon-
                                                        daria, in base alla distanza dei valori di
Vanno considerati in prevenzione secon-
                                                        C-LDL dal target terapeutico si potrà:
daria e quindi pazienti a rischio molto ele-
vato (target terapeutico C-LDL 30%:
del raggiungimento del target dopo 3 mesi                   ▪   iniziare un trattamento ad alta inten-
di trattamento.                                                 sità (ad es. atorvastatina 40–80
Dopo una sindrome coronarica acuta                              mg/die o rosuvastatina 20 mg/die).

Iniziare con:                                          Se non a target (dopo 3 mesi di trattamen-
                                                       to):
     ▪   un trattamento ad alta intensità (ad
         es. atorvastatina 40 –80 mg/die).                  ▪   in caso di trattamento a bassa intensi-
                                                                tà passare ad alta intensità
Se non a target (dopo 3 mesi di trattamento):
     ▪   controllare l’aderenza, poi commisura-             ▪   se già in atto trattamento ad alta in-
         re la dose di statina al target desidera-              tensità associare ezetimibe.
         to         e/o                                Nei pazienti con forme genetiche gravi

     ▪   associare ezetimibe.                               ▪   considerare la LDL-aferesi.
Nei pazienti già in trattamento con statina
                                                       In pazienti selezionati che non tollerano
ad alta potenza e non a target in occasione
                                                       l’incremento del dosaggio di statina o nei
di       un   evento   CV    vi   è   indicazione
                                                       quali si ritiene che la distanza dal target
all’associazione con ezetimibe prima della
                                                       può essere colmata solo con l’introduzione
dimissione.
                                                       di       ezetimibe     si   potrà       associare
                                                       quest’ultimo farmaco alla statina come se-
                                                       condo gradino in alternativa all’incremento
                                                       del dosaggio.

 Tale fase di ottimizzazione del trattamento ipolipemizzante associando una statina ad
 alta potenza alla massima dose tollerata + ezetimibe per un tempo adeguato è richiesta
 come “conditio sine qua non” per la prescrivibilità a carico del SSN degli iPCSK9 nel regi-
 stro AIFA.

                                             Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                   nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                        Maggio 2017
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Come definire l’intolleranza alle statine con particolare riferimento alla
  Quesito 3
                     tossicità muscolare?

RACCOMANDAZIONE

Il G.d.L. recependo il documento di consenso della Società Europea dell’Aterosclerosi e un docu-
mento di indirizzo di un gruppo internazionale di lipidologi, entrambi i documenti recepiti nel reg-
istro AIFA, definisce intollerante alle statine un paziente che soddisfa tutti i seguenti criteri:
a. impossibilità a tollerare almeno 2 statine di cui una alla dose iniziale giornaliera (rosuvastatina
  5 mg, atorvastatina 10 mg, simvastatina 10 mg, lovastatina 20 mg, pravastatina 40 mg, fluvastatina 40
  mg) ed una seconda statina ad una qualsiasi dose;
b. associazione con uno o più eventi avversi correlati all'uso di statine confermati e non tol-
   lerabili, oppure associazione con significative alterazioni dei biomarker (CPK >10 volte il
   limite superiore della norma - LSN -, eseguito in assenza di sforzi muscolari);
c. risoluzione o netto miglioramento della sintomatologia, normalizzazione o netta riduzio-
   ne dei biomarker alla sospensione/riduzione della dose di statina;
d. sintomatologia/innalzamento dei biomarker non attribuibile ad altre cause (interazioni
   farmacologiche o condizioni cliniche note che possono aumentare il rischio di intolleran-
   za alle statine quali ad es. ipotiroidismo, patologie muscolari o importante aumento
   dell'attività fisica).
Gli eventi avversi a carico della muscolatura scheletrica (SAMS) sono di gran lunga i più fre-
quenti e quelli che più spesso causano la sospensione del trattamento.

Commenti alle singole raccomandazioni                   Sintomi     Biomarker     Commenti
                                                                                  Indicata con il termine di
Definizione di intolleranza alle statine                                CK        “mialgia”. Può essere collegata
                                                        Muscolari                 all’assunzione di S. anche se il
                                                                      normale
Tale argomento è di grande interesse cli-                                         rapporto causale è incerto.
nico in quanto l’intolleranza alle statine,                           CK> LSN     Incrementi minori delle CK
                                                                      4
di eventi avversi a carico della muscola-                                         all’aumento dell’attività fisica.
                                                                     < 10 X LSN
tura scheletrica (SAMS) rappresenta la                                            Spesso definita come miosite
                                                                                  o miopatia, nonostante la
causa in assoluto più frequente di non                                            assenza di biopsia muscolare
                                                                       CK>10      o diagnosi obbiettiva. Il dolore
aderenza o di sospensione del trattamen-                Muscolari                 è tipicamente generalizzato e
                                                                       X LSN      può associarsi a indolenzi-
to (vedi Tab. 9), anche se tale condizione                                        mento o debolezza muscola-
risulta    frequentemente          sovrastimata                                   re. Può sottendere una pato-
                                                                                  logia muscolare.
[Botet 2017]. Molto più rari sono gli altri                                       Definita rabdomiolisi se si
                                                                       CK>40
eventi avversi fra cui i più frequenti sono             Muscolari                 associa a insufficienza renale
                                                                       X LSN      e/o mioglobinuria.
quelli epatici caratterizzati da un aumen-                                        Un aumento di CK trovato
                                                                                  incidentalmente oltre che alle
to delle transaminasi che si verifica solita-           Nessuno
                                                                      CK>LSN
                                                                                  statine può essere dovuto alla
                                                                      4xLSN
LSN = limite superiore della norma                                                incerto significato clinico.

                                                Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                      nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                           Maggio 2017
                                                                                                            Pag.    15
Organi/apparati   Effetti collaterali
                                                             statine e loro risoluzione alla sospensione
Apparato          Incremento delle transaminasi >3           del trattamento.
gastroenterico    volte rispetto ai valori normali           Viene quindi suggerito che nella identifica-
                  (0.5-2% dei pazienti trattati con
                  statine in particolare utilizzando alte    zione dei pazienti intolleranti alle statine si
                  dosi di statine).
                                                             debba tener conto dei sintomi muscolari e
                  Dispepsia (1-5%)
                  Costipazione (1-5%)                        delle loro caratteristiche, il livello delle CPK
Apparato          Aumentato rischio di polmonite             e la relazione fra questi e l’uso delle statine
respiratorio      interstiziale dello 0.01%.
                  Aumentato rischio di infezioni delle
                                                             e la presenza di eventuali fattori di rischio,
                  prime vie aeree dell’1%.                   considerando anche la loro sospensione ed
Sistema           Cefalea (2-17%)                            il re-challenge.
nervoso           Vertigini (1-4%)
                  Astenia (1-4%)                             È dall’integrazione di tali elementi che si
Metabolismo       Aumento del rischio relativo di in-        può arrivare alla diagnosi clinica di intolle-
                  sorgenza di diabete mellito, con 1
                  nuovo caso di diabete ogni 255 pa-         ranza alle statine.
                  zienti trattati per 4 anni.
                                                              Le Tab. 9 e 11 e la Fig. 1 possono rappre-
Occhio            Segnalazioni di un possibile aumen-
                  to del rischio di cataratta.               sentare un valido aiuto nella identificazio-
                                                             ne dei pazienti. Dovrebbero inoltre essere
Tab. 10 Eventi avversi non a carico della muscola-
tura scheletrica (modificata da Gulizia 2016)                considerate le cause legate all’interazione
                                                             delle statine con altri farmaci.
mente dopo 4-12 settimane dall’inizio del                     È    infine      necessario         distinguere
trattamento e che è più frequente nei pa-                    l’intolleranza totale (a qualsiasi statina e a
zienti che assumono alte dosi di statine                     qualsiasi      dose)     da     quella     parziale
(vedi Tab. 10).                                              (possibilità di tollerare solo alcune statine
Ad oggi, tuttavia tale argomento non è so-                   e/o alcune dosi).
stenuto da solide prove di efficacia, nè da                   Tutti questi elementi sono stati considera-
questionari validati per definire i sintomi e                ti da AIFA per la compilazione del registro
la loro entità; è quindi difficile definire un               indispensabile per la prescrizione dei far-
preciso processo diagnostico e le conse-                     maci iPCSK9.
guenti azioni terapeutiche. Esistono in let-
                                                              Più specificamente, come recepito anche
teratura due recenti documenti, un docu-
                                                             dal registro AIFA si definisce intollerante
mento di consenso della Società Europea
                                                             alle statine un paziente che soddisfa tutti i
dell’Ateroscerosi (EAS) [Stroes 2015] ed un
                                                             seguenti criteri:
documento di consenso da parte di un
                                                              a. impossibilità a tollerare almeno 2 stati-
gruppo internazionale di lipidologi a sup-
                                                                  ne di cui una alla dose iniziale
porto e completamento del documento di
                                                                  (rosuvastatina 5 mg/die, atorvastatina
consenso dell’EAS [Banach 2015].
                                                                  10 mg/die, simvastatina 10 mg/die, lo-
In generale, viene sottolineato come tale
                                                                  vastatina     20    mg/die,      pravastatina
intolleranza è generalmente associata allo
                                                                  40 mg/die, fluvastatina 40 mg/die) ed
sviluppo di sintomi in corso di terapia con

                                                    Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                          nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                               Maggio 2017
                                                                                                                Pag.    16
una seconda statina ad una qualsiasi               non-convenzionali (5 mg a dì alterni);
      dose;                                              Follow-up
 b. associazione con uno o più eventi av-                  ▪   Incremento della dose ogni 1-2 settima-
      versi correlati all'uso di statine confer-               ne        in   base      alla    tollerabilità
      mati e non tollerabili, oppure associa-                  (rosuvastatina 5 mg /die poi 10 mg e se
      zione con significative alterazioni dei                  necessarie e tollerate anche dosi mag-
      biomarker (CPK > 10 volte ULN, ese-                      giori).
      guito in assenza di sforzi muscolari);
                                                           Fattori da
 c. risoluzione o netto miglioramento                                         Commenti
                                                           considerare
      della sintomatologia, normalizzazione                Antropo-           Età > 80aa
                                                           metrici            (attenzione se > 75aa)
      o netta riduzione dei biomarker alla
                                                                              Sesso femminile
      sospensione/riduzione della dose di                                     Basso BMI
      statina;                                                                Origine asiatica

 d. sintomatologia/innalzamento dei bio-                   patologia          Infezione acuta
                                                           associata          ipotiroidismo
      marker non attribuibile ad altre cause                                  Insuff renale (grado 3-4-5) o
      (interazioni farmacologiche o condizioni                                insuff. epatica
                                                                              Ostruzione delle vie biliari
      cliniche note che possono aumentare il                                  Trapianto d’organo
      rischio di intolleranza alle statine quali                              Trauma grave
      ad es. ipotiroidismo, patologie muscolari                               HIV
                                                                              Diabete mellito
      o importante aumento dell'attività fisi-                                Ipovitaminosi D
      ca) [Banach 2015].                                   chirurgia          Chirurgia maggiore

Il G.d.L per agevolare al massimo il raggiun-              dati               Storia di innalzamenti delle
                                                           anamnestici        CPK > 10 LSN
gimento dell’obiettivo clinico nei pazienti
                                                                              Anamnesi di pregressi dolori mu-
intolleranti o con ridotta tolleranza alle sta-                               scolari di natura non definita
tine propone i seguenti suggerimenti:                                         Difetti/infiammazioni
                                                                              muscolari/neuromuscolari
                                                                              Pregressa tossicità muscolare da
PREVENZIONE PRIMARIA                                                          statine o altri ipolipemizzanti
Paziente intollerante ad una o più statine:
                                                                              Fattori genetici che codificano
                                                           dati genetici      polimorfismi per citocromo
Washout e screening/eliminazione dei
                                                                              P450, isoenzimi, ecc.
fattori         favorenti     l’intolleranza
                                                           altro              Alto livello di attività fisica
(vedi Tab. 10)                                                                Uso eccessivo di succhi di pom-
                                                                              pelmo o di mirtillo rosso
Dopo 4 settimane, se benessere:
                                                                              Eccessivo uso di alcool
 ▪   retest con fluvastatina 80 mg o prava-
                                                                              Uso di droghe (cocaina, anfeta-
     statina;                                                                 mine, eroina
 ▪   se già dimostrata intolleranza a fluvastati-
                                                         Tab. 11 Fattori di rischio favorenti i sintomi mu-
     na e pravastatina eseguire retest con ro-           scolari associati all’uso delle statine. (Mod. da
                                                         Mancini 2013 )
     suvastatina, partendo da dosaggi anche

                                             Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                   nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                        Maggio 2017
                                                                                                         Pag.    17
▪ associare ezetimibe 10 mg/die e rivalu-                                              Follow-up
      tare dopo ulteriori 2 mesi i valori di                                              ▪     Incremento della dose ogni 1-2 setti-
      C-LDL raggiunti.                                                                          mane in base alla tollerabilità
                                                                                                (rosuvastatina 5 mg al dì poi 10 mg
PREVENZIONE SECONDARIA                                                                          e se necessarie e tollerate anche
                                                                                                dosi maggiori più; prava 40 mg).
Intolleranza nell’immediato post-infarto
                                                                                        Intolleranza                  nel        paziente               con
Washout e screening/eliminazione fattori
favorenti l’intolleranza (vedi Tab. 10);                                                coronaropatia cronica
 ▪    iniziare ezetimibe 10 mg/die.*                                                    Seguire le stesse regole suggerite per la
                                                                                        fase acuta applicando per washout e
Dopo 2-4 settimane, se benessere:                                                       screening/eliminazione dei fattori favo-
 ▪    retest con rosuvastatina, partendo da                                             renti l’intolleranza e follow-up tempi più
      dosaggi anche non convenzionali (5 mg                                             dilazionati.
      a dì alterni)
                                                                                        Considerare LDL-aferesi (specialmente
 ▪    2^ scelta: retest con fluvastatina                                                nelle forme genetiche gravi).
         80 mg o pravastatina 40 mg.
                                                                                       * l’uso di nutraceutici a base di monacolina k da
                                                                                       soli o associati all’ezetimibe non è a carico del SSN.

        Valutare se i sintomi muscolari attrbuiti alla statina consenono la prosecuzione del trattamento o la sua ripresa

            Presenza di sintomi & CPK  4 x LSN+/- rabdomiolisi

                                                                                                     Sosp. di statina per 6 sett. fino a normalizzazione di
         Sospensione di statina per 2-4 settimane                                                                 CPK/creatinina e dei sintomi

        Persistenza dei sintomi:          miglioramento dei sintomi: somm di
           risomm di statina              2°statina(dose usuale o di partenza)

                            Assenza di sintomi:                           Ricomparsa dei
                            continua la statina                               sintomi

                                                   1. Bassa dose di una 3° statina (ad intensità        1. Bassa dose di una 2° statina (ad intensità
                                                      moderata                                             moderata
                                                   2. Statina ad intensità moderata a gg alterni o      2. Statina ad intensità moderata a gg
                                                      1/2 volte/sett.                                      alterni o 1/2 volte/sett.

                       Obiettivo: raggiungere il valore target di C-LDL con la dose massima tollerata di statina

                                                                           Ezetimibe

                                   A] ezetimibe + inib ac. biliari     B] ezetimibe + fibrato

                                                       se ancora non a target: considerare PCSK9

     * LSN limite superiore del range normale
     Fig.1 Flow-chart per la gestione dei pazienti con sintomi muscolari associati all’uso delle statine
     [Stroes 2015]

                                                                      Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                                            nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                                                 Maggio 2017
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In quali pazienti alirocumab ed evolocumab devono essere utilizzati in
    Quesito 4
                       prevenzione primaria?

RACCOMANDAZIONE

Gli inibitori PCSK9 potranno essere utilizzati in prevenzione primaria a carico del SSN nei
seguenti scenari clinici:
▪    pazienti di età > 12 anni e ≤80 anni con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH)
     (solo evolocumab).

▪    pazienti di età età > 18 anni e ≤80 anni con ipercolesterolemia familiare eterozigote
     (HeFH)
      - in cui sono state escluse cause secondarie di ipercolesterolemia
       -   che presentano un Dutch Lipid Score >8
       -   in cui si è dimostrata la presenza di livelli di C-LDL > 130 mg/dL in almeno 3 determi-
           nazioni, eseguite in momenti diversi,
                ▪   che hanno assunto per almeno 6 mesi, in maniera regolare e continuativa, un
                    trattamento ipolipemizzante costituito da una statina ad alta potenza
                    (atorvastatina 40/80 mg/die o rosuvastatina 20/40 mg/die) associata ad eze-
                    timibe (vedi raccomandazioni al quesito 2) senza raggiungere il target
                                   Oppure
                ▪   che presentano una intolleranza alle statine, definita secondo quanto richie-
                    sto dal registro AIFA e applicando l’algoritmo definito in Fig. 1.

Il G.d.L. ritiene che, nella prevenzione primaria CV, evolocumab e alirocumab vadano consi-
derati come trattamenti di terzo livello in particolare in presenza di un rischio di eventi car-
diovascolari a 10 anni molto alto (carte SCORE > 10%) e dopo aver accertato in ripetute mi-
surazioni una distanza rilevante dal valore di C-LDL previsto di 130 mg/dL.
INDICATORI
▪ % pz. in trattamento con un iPCSK9 cui sia stato prescritta, continuativamente nei 6 mesi
    precedenti l’inizio del farmaco, una statina ad alta intensità + ezetimibe* o la sola ezeti-
    mibe. Obiettivo per il 2017: >95%
▪ % pz. in trattamento con un iPCSK9 sul totale di pz. con età < 80 aa in trattamento continua-
    tivo con una statina ad alta intensità + ezetimibe* o la sola ezetimibe (dato di incidenza).
    Obiettivo per il 2017: < 20%.
* l’associazione precostituita di ezetimibe+simvastatina è esclusa dal calcolo del denominatore in quanto i
    dosaggi di simvastatina che contiene non sono considerati ad alta intensità.

Commento alle singole raccomandazioni                         degli eventi cardiovascolari in prevenzione
Evolocumab e alirocumab sono farmaci che si                   primaria. Il profilo di efficacia, sicurezza
sono dimostrati molto efficaci nella riduzione                e costo opportunità relativo all’uso in pre-
del C-LDL, per i quali non è stato però ancora                venzione primaria di questi farmaci richiede
dimostrato un impatto in termini di riduzione                 dunque la disponibilità di ulteriori dati per

                                                  Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                        nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                             Maggio 2017
                                                                                                              Pag.    19
poter essere meglio definito.                            ne in prevenzione primaria (per la
Evolocumab è l’unico tra i due farmaci ad                maggior parte dei pazienti inclusi
avere l’indicazione per l’ipercolesterolemia             negli studi, i dati disponibili preve-
familiare omozigote. L’AIFA ha stabilito la              dono un’osservazione entro i 2 an-
rimborsabilità per questa indicazione nei                ni), considerando che tali farmaci
pazienti < 80 anni. Tali pazienti sono quelli            sono destinati ad un uso cronico;
per i quali questi farmaci possono effetti-          ▪   nei paesi in cui tali farmaci sono at-
vamente costituire un valore aggiunto in                 tualmente rimborsati i criteri definiti
quanto spesso privi di alternative terapeu-              per il loro utilizzo sono diversi, (in
tiche in grado di evitare l’aferesi; una ridu-           particolare in base ai livelli C-LDL di
zione delle LDL del 15-30% significa in que-             partenza). In alcuni paesi quali Re-
sti casi una loro riduzione in termini asso-             gno Unito e Svezia sono più
luti, consistente e che può ridurre sensibil-            stringenti di quelli adottati in Italia.
mente il rischio CV .
                                                     Il G.d.L. ribadisce l’importanza di selezio-
Per quanto riguarda le indicazioni comuni            nare i candidati al trattamento rispetto ai
ai due farmaci, in prevenzione primaria,             criteri definiti nel registro AIFA e secondo
l’AIFA ha stabilito che entrambi sono rim-           le modalità raccomandate nel quesito 2 e
borsabili dal SSN se sono presenti tutti i           3 di questo documento.
seguenti criteri:                                    Ritiene inoltre che se tali criteri sono sod-
▪   età ≤80 aa                                       disfatti e in ripetute misurazioni viene di-
▪   ipercolesterolemia familiare eterozigote         mostrata una distanza rilevante dal valore

▪   livelli di C-LDL ≥130 mg/dL nonostante           di C-LDL previsto di 130 mg/dL, l’utilizzo
                                                     degli inibitori della PCSK9 dovrebbe esse-
    una terapia da almeno 6 mesi con una
                                                     re considerato, in particolare in presenza
    statina ad alta potenza alla massima do-
                                                     di un rischio di eventi cardiovascolari a 10
    se tollerata + ezetimibe oppure la pre-
                                                     anni molto alto (carte SCORE > 10%).
    senza di dimostrata intolleranza alle sta-
    tine.                                            In fine, considerando la carenza di dati di
Il gruppo di lavoro ritiene che evolocumab           sicurezza a lungo termine, il gruppo di la-
e alirocumab vadano considerati come                 voro ritiene che evolocumab e alirocumab
trattamenti di terzo livello nella preven-           vadano considerati come trattamenti di
zione primaria CV per le seguenti conside-           terzo livello.
razioni:
▪   mancano dati sulla riduzione di eventi
    cardiovascolari in prevenzione prima-
    ria;
▪   mancano dati di sicurezza a lungo termi-

                                          Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                     Maggio 2017
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In quali pazienti alirocumab ed evolocumab devono essere utilizzati in
    Quesito 5
                        prevenzione secondaria?

RACCOMANDAZIONE

 Gli inibitori PCSK9 potranno essere utilizzati in prevenzione secondaria nei seguenti scena-
ri clinici:
▪    pazienti di età > 12 anni e ≤80 anni con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH)
     (solo evolocumab).
▪    pazienti di età > 18 anni e ≤80 anni con:
              ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH)
              Ipercolesterolemia non familiare
              dislipidemia mista
     - in cui si è dimostrata la presenza di livelli di C-LDL > 100 mg/dL in almeno 3 determi-
       nazioni, eseguite in momenti diversi
               che hanno assunto per almeno 6 mesi, in maniera regolare e continuativa,
                  un trattamento ipolipemizzante costituito da una statina ad alta potenza
                  (atorvastatina 40/80 mg/die o rosuvastatina 20/40 mg/die) associata ad eze-
                  timibe (vedi raccomandazioni al quesito 2) senza raggiungere il target
                        Oppure
               presentano una intolleranza alle statine, definita secondo quanto richiesto
                  dal registro AIFA e applicando l’algoritmo definito in Fig. 1.
Il G.d.L. ritiene che, nella prevenzione secondaria CV, evolocumab e alirocumab vadano
considerati come trattamenti di terzo livello dopo aver accertato in ripetute misurazioni
una distanza rilevante dal valore di LDL previsto di 100 mg/dL.

INDICATORI
▪ % pz. in trattamento con un iPCSK9 cui sia stato prescritta, continuativamente nei 6 mesi
    precedenti l’inizio del farmaco, una statina ad alta intensità + ezetimibe* o la sola ezeti-
    mibe. Obiettivo per il 2017: >95%
▪ % pz. in trattamento con un iPCSK9 sul totale di pz. con età < 80 aa in trattamento continua-
    tivo con una statina ad alta intensità + ezetimibe* o la sola ezetimibe (dato di incidenza).
    Obiettivo per il 2017: < 20%.
* l’associazione precostituita di ezetimibe+simvastatina è esclusa dal calcolo del denominatore in quanto i
    dosaggi di simvastatina che contiene non sono considerati ad alta intensità

Commento alle singole raccomandazioni                         rozigote o ipercolesterolemia non fami-
Per quanto riguarda i pazienti in prevenzio-                  liare o dislipidemia mista con livelli di LDL
ne secondaria, sia per evolocumab che per                     -C ≥100 mg/dL nonostante terapia da
alirocumab l’AIFA ha stabilito come criteri                   almeno 6 mesi con statina ad alta poten-
di rimborsabilità:                                            za alla massima dose tollerata + ezetimi-
                                                              be oppure con dimostrata intolleranza
    ▪ età ≤80 aa
                                                              alle statine.
    ▪ con ipercolesterolemia familiare ete-

                                                 Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                       nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                            Maggio 2017
                                                                                                             Pag.    21
A differenza della prevenzione primaria, è          Ritiene inoltre che se tali criteri sono sod-
dunque consentita la rimborsabilità anche-          disfatti e in ripetute misurazioni viene di-
per i pazienti con ipercolesterolemia non           mostrata una distanza rilevante dal valore
familiare o dislipidemia mista.                     di C-LDL previsto di 100 mg/dL, l’utilizzo
                                                    degli inibitori della PCSK9 dovrebbe esse-
In prevenzione secondaria al momento,
                                                    re considerato.
solo evolocumab ha dimostrato di ridurre
                                                    In fine, data la carenza di dati di sicurezza
gli eventi cardiovascolari in un esito com-
                                                    a lungo termine, il gruppo di lavoro ritiene
posito (ma non la mortalità totale o car-
                                                    che evolocumab e alirocumab vadano
diovascolare —vedi descrizione dello stu-
                                                    considerati come trattamenti di terzo li-
dio a pag. 23).
                                                    vello.
Così come già affermato per la prevenzio-
ne primaria, anche per i pazienti in pre-
venzione secondaria il G.d.L. ribadisce
l’importanza di selezionare i candidati al
trattamento rispetto ai criteri definiti nel
registro AIFA e secondo le modalità racco-
mandate nel quesito 2 e 3 di questo docu-
mento.

                                         Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                               nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                    Maggio 2017
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Evolocumab e alirocumab: prove di efficacia e sicurezza
in prevenzione primaria e secondaria

Evolocumab: prove di efficacia e sicurezza        circa 1.000 pazienti, con follow-up di 52
                                                    settimane, che ha valutato l’efficacia del
Il programma di ricerca su evolocumab è             farmaco nella riduzione del C-LDL
stato articolato su diversi RCT [EMA 2015           [Blom 2014], e uno studio di estensione
EPAR evolocumab] che hanno valutato pa-             nel quale sono stati arruolati pazienti
zienti con le seguenti caratteristiche (vedi        che avevano partecipato a uno degli stu-
tabella 12 e 13):                                   di registrativi di fase 3 (dati al momento
 ▪ in prevenzione primaria o secondaria;            disponibili a 52 settimane) [Sabatine
 ▪ con ipercolesterolemia familiare e non           2015]; quest’ultimo studio presenta an-
   familiare, o solo familiare eterozigote,         che un’analisi esplorativa sulla riduzione
   o solo omozigote;                                degli eventi CV.
 ▪ con diversi livelli di rischio cardiovasco-
                                                    Evolocumab ha mostrato di ridurre il
   lare;
                                                    C- LDL in modo statisticamente significati-
 ▪ con diversi livelli di C-LDL al baseline
                                                    vo e clinicamente rilevante in tutti gli RCT,
   (media: da 92 a 194 mg/dL);
                                                    (tra il 55% e il 75% rispetto ai gruppi di
 ▪ in aggiunta a una terapia con statine
                                                    controllo), indipendentemente dai livelli al
   alle massime dosi con o senza ezetimi-
                                                    baseline e dalle altre caratteristiche delle
   be oppure su pazienti intolleranti alle
                                                    popolazioni trattate. Solo nei pazienti con
   statine.
                                                    ipercolesterolemia familiare omozigote si
Questi RCT hanno valutato efficacia e sicu-         è osservata una riduzione percentualmen-
rezza di evolocumab al dosaggio di        140       te inferiore del C-LDL (dal 15% al 32% ri-
mg una volta ogni 2 settimane, oppure al            spetto al controllo), in base alla condizio-
dosaggio di 420 mg una volta al mese. La            ne clinica dei pazienti e alla necessità di
maggior parte di questi studi erano a bre-          essere sottoposto ad aferesi.
ve termine (12 settimane). È tuttavia di-           I dati disponibili sulla riduzione del C-LDL
sponibile un ampio RCT vs placebo, di du-           dall’ampio      studio    FOURIER       [Sabatine
rata mediana di 26 mesi, che ha coinvolto           2017] indicano come, dopo 48 settimane
più di 27.000 pazienti in prevenzione CV            e partendo da un valore medio di C-LDL di
secondaria stabili con nota vasculopatia            92 mg/dL, l’associazione di evolocumab
coronarica o periferica (dei quali oltre            ad una terapia a base di statine di media o
l’80% con un pregresso infarto miocardi-            elevata intensità ha determinato una ridu-
co). Lo studio ha valutato l’efficacia del          zione del colesterolo LDL del 59% dopo
farmaco nella riduzione di esiti cardiova-          48 settimane con un valore mediano di
scolari [Sabatine 2017]. Sono inoltre dispo-        C-LDL di 30 mg/dl nel braccio evolocu-
nibili un RCT vs placebo che ha coinvolto           mab; in particolare:

                                          Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                                nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                     Maggio 2017
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 87% aveva raggiunto un valore di               baseline tra 70 e 80 mg/dL e tra 80
   C-LDL < 70 mg/dL;                                e 92 mg/dL.
  67% aveva raggiunto un valore di                 Per quanto riguarda più in generale il pro-
   C-LDL < 40 mg/dL:                                filo di sicurezza di evolocumab, i pazienti
  42% aveva raggiunto un valore di                 esposti al farmaco erano prevalentemente
   C-LDL < 25 mg/dL.                                affetti     da     iperlipidemia        primaria
                                                    (eterozigote familiare e non familiare) e
Per quanto riguarda la riduzione degli e-
                                                    dislipidemia mista; i dati di sicurezza nei
venti clinici, l’aggiunta di evolocumab alla
                                                    pazienti con ipercolesterolemia omozigote
terapia standard è associata a una riduzio-
                                                    sono molto più limitati vista la rarità della
ne dell’esito primario dello studio (l’esito
                                                    condizione. Evolocumab ha evidenziato un
composito di morte cardiovascolare, infar-
                                                    profilo di sicurezza simile al controllo. Le
to del miocardio, ictus, ricovero per angina
                                                    reazioni avverse riportate più frequente-
instabile o rivascolarizzazione coronarica)
                                                    mente negli studi registrativi sono state:
dell’1,5% dopo 26 mesi di follow-up
                                                    nasofaringite (4,8%), infezione delle vie
(11,3% nel gruppo placebo vs 9,8% nel
                                                    respiratorie superiori (3,2%), dolore lom-
gruppo evolocumab), che passa al 2% do-
                                                    bare (3,1%), artralgie (2,2%), influenza
po 36 mesi di follow-up (14,6% vs 12,6%).
                                                    (2,3%) e nausea (2,1%). Eventi avversi cor-
Anche la riduzione assoluta dell’esito se-
                                                    relati ai disturbi muscolo scheletrici non
condario (composito di morte CV, infarto
                                                    sono stati frequenti. Un simile profilo di
miocardio e ictus) con evolocumab è stata
                                                    sicurezza si è osservato anche nella popo-
pari all’1,5% dopo 26 mesi di follow-up
                                                    lazione affetta da ipercolesterolemia omo-
(7,4% vs 5,9%) e del 2% dopo 36 mesi
                                                    zigote.
(7,9% versus 9,9%). Tutte queste differen-
                                                    Se si considera il trattamento a lungo ter-
ze sono statisticamente significative.
                                                    mine (26 mesi) nei pazienti in prevenzione
Non si è invece osservata una riduzione
                                                    secondaria [Sabatine 2017], la frequenza
statisticamente significativa della mortali-        degli eventi avversi è risultata sovrapponi-
tà (cardiovascolare o totale), né dei ricove-       bile nei gruppi a confronto. Lo studio non
ri per angina instabile. L’incidenza di infar-      ha evidenziato rischi per i pazienti che
to e ictus non fatale e degli interventi di         hanno raggiunto livelli particolarmente
rivascolarizzazione coronarica è invece ri-         bassi di C-LDL (il 42% dei pazienti ha rag-
sultata significativamente inferiore in ter-        giunto valori al di sotto di 25 mg/dL) an-
mini assoluti rispettivamente dell’1,2%,            che se il follow-up, con una durata media-
0,4% e 1,5% dopo 26 mesi di follow-up.              na di 26 mesi, non può essere considerato
Per quanto riguarda i diversi sottogruppi           sufficientemente lungo per escludere pro-
                                                    blemi di sicurezza nel lungo termine, an-
di pazienti in base ai valori di C-LDL al ba-
                                                    che in considerazione del fatto che il trat-
seline, la riduzione dell’esito primario è
                                                    tamento in studio potrà essere assunto
stata osservata nei pazienti con C-LDL al
                                                    per molti anni.

                                         Documento regionale di indirizzo sul ruolo di alirocumab ed evolocumab
                                                                               nella prevenzione cardiovascolare
                                                                                                    Maggio 2017
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