Di fronte alle esigenze del benessere animale - Informatore ...
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DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA Gli spunti tecnici del recente webinar di IZ Di fronte alle esigenze del benessere animale di Giorgio Setti per esempio aumentando i metri quadri L’incontro ha avuto come protagonisti Luigi Bertocchi, a loro disposizione. E provando anche dello Zooprofilattico di Brescia, e Andrea Formigoni, a creare ambienti per coppie di vitelli, favorendo quindi la socialità. dell’Università di Bologna. E ha messo a fuoco idee tecniche originali sulla realizzazione del welfare I due esperti nell’allevamento delle bovine da latte. Ne riportiamo E poi il grado di igiene ottenibile in alle- vamento, l’obiettivo di favorire la durata i contenuti qui in questo dossier per i numerosi in stalla degli animali, il giusto rapporto riferimenti alla questione della migliore tra numero di bovine e numero di cuc- progettazione di una stalla cette, la definizione dello spazio vitale per una bovina, i centimetri del fronte greppia, la possibilità per gli animali di uscire dalla stalla, la prevenzione delle patologie... L a stabulazione fissa, adottata in graduale e rispettosa degli aspetti eco- Tutti questi sono solo alcuni dei temi Italia e in Europa da circa il 30% nomici e sociali. tecnici affrontati dal webinar sul be- delle stalle, è spacciata, con i I robot di mungitura sono in linea con nessere animale nell’allevamento delle nuovi orientamenti a favore del l’idea di benessere perchè l’accesso bovine da latte organizzato l’11 maggio benessere animale? No, la transizione della bovina alla mungitura è libero e scorso dall’Informatore Zootecnico. verso la stabulazione libera si prevede quindi più vicino alla situazione naturale? Un incontro che ha cercato di otte- Certo, ma non solo. Sono in linea anche nere quanto più know how possibile da perché fanno sparire le lunghe attese due esperti di primissimo piano, Luigi delle bovine prima della sala di mungi- Bertocchi, dirigente veterinario presso tura, perchè rispettano di più la sanità l’Istituto Zooprofilattico di Brescia, e An- della mammella, e per mille altri motivi. drea Formigoni, professore ordinario al I vitelli rinchiusi in box e gabbiette, le Dipartimento di Scienze mediche veteri- cui foto sono spesso usate dagli ani- narie dell’Università di Bologna. malisti a sostegno dei propri inteme- I quali nell’ora e mezza di durata del rata polemici, vivono in condizioni di webinar hanno offerto ai numerosi par- benessere animale? Be’, intanto questa tecipanti non solo molte informazioni dei vitelli è una delle poche situazioni tecniche di prima mano sul tema del regolamentate dalla normativa, nella benessere delle bovine da latte, ma zootecnia bovina da latte. Comunque anche e soprattutto importanti opinioni Luigi Bertocchi sì, si può fare di più a favore dei vitelli, tecniche su come gestire e progettare 46 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA La slide di presentazione del webinar la stalla per perseguire l’obiettivo dell’a- Allo stesso link troviamo anche l’am- do. Però la prima cosa che dobbiamo nimal welfare. pia e approfondita presentazione del fare prima di iniziare questa discussio- professor Formigoni. ne è chiederci che cosa intendiamo per Il video è su internet Ma nonostante la possibilità, offerta stabulazione fissa. Allora: ci sono animali Ora, la registrazione di questo ricco e dal sito di IZ, di consultare questa do- che vengono legati a partire dal secon- denso incontro tecnico è già da tempo cumentazione non sarà assolutamente do mese di vita, o più avanti, verso il se- consultabile, come più volte segnala- ozioso riproporre le considerazioni dei sto mese di vita, e rimangono legati per to dalla nostra rivista, sul sito internet due esperti anche qui, all’interno di que- tutta la vita; ecco probabilmente a que- dell’Informatore Zootecnico, nella se- sto dossier di IZ 13, dal momento che le sto tipo di soluzione bisognerà porre dei zione “I video di IZ”. Il link che conduce nuove tendenze del benessere animale limiti. Però chiamiamo stabulazione fissa al filmato è https://bit.ly/3fKh3mt . che sono state delineate nel webinar anche quella che vede per esempio gli presentano numerose e importanti con- animali legati solo per un periodo del- nessioni con le nuove tendenze della la loro vita oppure solo per un periodo progettazione di una stalla. della loro giornata oppure ancora solo per un periodo della loro fase produtti- La stabulazione fissa va. Abbiamo stalle che hanno le vacche Con l’attuale movimento d’opinione a fa- asciutte libere e le vacche in lattazione vore del benessere animale, per il quale legate. Abbiamo stalle che hanno le tutti noi votiamo, dovremmo dire addio manze libere e vacche asciutte e vacche alla stabulazione fissa, e con essa a una in lattazione legate. Abbiamo stalle che bella fetta della zootecnia italiana? Con hanno le vacche legate durante il perio- questa domanda rivolta a Luigi Bertoc- do invernale e libere magari al pascolo chi si è aperto dunque il webinar di IZ. durante il periodo estivo. E quindi la do- E Bertocchi ha risposto con il suo manda che ci stiamo ponendo in questo Andrea Formigoni consueto senso pratico: “No, non cre- webinar deve essere: se un domani an- n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 47
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA Le possibili risposte delle bovine frisone in condizioni di benessere diamo a porre dei limiti alla stabulazione fissa dove li cerchiamo questi limiti?”. Parametro Risposta Ultimamente, continua Bertocchi, • Produzione latte, kg/305 d. > 12.000 “erano state fatte proposte del tipo la- • Cellule somatiche, n°/ml (x000) < 150 sciare la vacca libera almeno 60 giorni • Mastiti, %/anno < 15 all’anno, quindi diciamo così nel perio- • Rimonta obbligata, %/anno < 15 do di asciutta, oppure lasciarla libera 90 • Interparto, d. < 400 giorni all’anno nel periodo estivo. Sono • Patologie podali, % < 20 soluzioni che naturalmente cercano di • Dislocazioni, %
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA questo secondo me non inficia assolu- libertà di movimento fuori dalla stalla cuccetta. Ci sono bellissimi lavori che tamente il rischio sanitario, soprattutto dipende da tantissimi fattori, prima di dimostrano come la scelta di andare in certe stalle in cui abbiamo ottime tutto ovviamente da come è disegnata al pascolo sia spesse volte legata per norme igieniche. Anzi ci sono degli stu- la stalla. Però dobbiamo fare distinzioni. esempio alle ore notturne, mentre inve- di che dimostrano che se i vitelli stanno Una situazione molto importante è quel- ce nelle ore diurne, quando c’è più sole, assieme a due o tre nei primi 60 giorni la della bovina ad alta produzione, la vac- più luce, la temperatura un po’ più alta, riescono ad avere performance migliori ca che fa 120, 130, 140 quintali latte per l’animale pur potendo uscire preferisce perché il loro benessere migliora. Quin- lattazione; questa vacca durante la gior- stare in cuccetta. È chiaro quindi che la di il box singolo secondo me nel tempo nata non ha molto tempo per andare in soluzione di uscire dipende da che tipo sarà destinato a ridursi e cominceremo giro, deve passare molto tempo a ripo- di animali abbiamo, se ad alta o a bassa ad adottare box in cui si inseriscono sare ed è fondamentale dove rumina, e produzione, e dal contesto climatico nel due vitelli, o tre vitelli, naturalmente con poi per il resto del tempo va a mangiare, quale ci troviamo”. le dovute norme igieniche e i dovuti spa- va a bere… Le rimangono veramente po- Ma ci sono controindicazioni all’uscita zi proprio per consentire benessere da che ore e spesse volte queste ore ven- della bovina dalla stalla? Risponde Ber- un lato ma dall’altro tutela della sanità gono utilizzate nei camminamenti che ci tocchi: “Dipende da come è disegnato dell’animale”. sono fra le cuccette, raramente va fuori. l’esterno. Ho visto chiamiamoli pascoli Tende ad uscire soprattutto quando ci o prati all’esterno della stalla bellissi- La libertà di movimento sono idonee condizioni climatiche, per mi e utilizzati dalle vacche. E ho visto Un altro must del benessere animale, esempio quando la temperatura tende prati pascoli esterni alla stalla che non almeno nel campo delle bovine da latte, ad essere piuttosto bassa, al di sotto dei erano assolutamente scelti volentieri è la libertà di movimento degli animali 20 °C, l’animale va volentieri fuori; ma se dalle vacche perché erano terreni in fuori dalla stalla. la temperatura va appena al di sopra dei cui c’erano tanti sassi, con possibilità Spiega sempre Luigi Bertocchi: “La 20, 22, 24 °C l’animale sta volentieri in di danni ai piedi, di patologie podali che Conforti_185x120_adattamento_IZ13.indd 1 13/07/21 09:54 n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 49
potevano subire aggravamenti. Abbiamo a che fare con un animale che è molto delicato e che non apprezza un ambiente che non sia disegnato proprio su questo tipo di animale. Io ricordo sempre che la vacca ad alta produzione è un atleta che ha performance elevatissime e come tutti gli atleti deve vivere in ambienti che siano disegnati ad hoc per lui. Oggi la stalla è progettata ad hoc per una vacca ad alta produzione, ma l’esterno non si può progettare, si può per così dire con- dizionare ma non è sempre progettabile perché è soggetto alle intemperie, è soggetto agli andamenti climatici e quindi non sempre l’esterno è un qualcosa di positivo”. Quindi, conclude Bertocchi, “direi che è molto complicata questa idea di vedere le vacche fuori dalle stalle, soprattutto se abbiamo vacche ad alta produzione. È chiaro che se ab- biamo vacche che sono invece più rustiche, che producono di meno, che hanno quindi anche più tempo perché passano meno tempo a mangiare e hanno meno bisogno di riposare, queste hanno più bisogno di stare all’esterno e allora a questo punto è importante che vi sia un ambiente esterno idoneo”. Il box parto Il colloquio con Luigi Bertocchi è continuato affrontando un altro aspetto del benessere animale. C’è un allevatore del mo- denese che ha fatto questa scelta: ha istituito una zona parto con sei box singoli dove le bovine possono andare a partorire in tutta tranquillità. Una volta avvenuto il parto, il vitello neonato resta assieme alla madre per almeno un paio di giorni, quindi in condizioni di grande tranquillità. Si tratta dunque, almeno apparentemente, di una situazione posizionata in pieno all’in- terno dell’idea del benessere animale, ma abbiamo chiesto a Bertocchi se sia una scelta da presentare come esempio per gli altri allevatori. “Ci sono aspetti tipicamente etologici e ci sono aspetti sa- nitari”, ha risposto. “Allora, è logico ed è apprezzabile il fatto che il vitello possa rimanere con la madre. Ma ricordiamoci che nei primi due giorni quando il vitello va a succhiare il latte in maniera diretta dalla madre comunque corre dei rischi sanitari. Quindi dobbiamo metterci al riparo da questi rischi sanitari. E li corre anche la madre. Uno su tutti è l’infezione da paratubercolosi: si contrae prevalentemente in quel momento lì. E quindi il fatto che il vitello viva in un ambiente non controllato, o non così controllato come il box singolo o box doppio, aumenta i rischi di queste infezioni da parte del vitello. Una seconda cosa da sottolineare è questa: siamo di fronte una vacca ad altissima produzione, i primi due giorni ha colostro ma ne ha quantità enormi, superiori a quelle che servono al vitello, il vitello ne può utilizzare solo in parte. Essa è sicuramente utile per lui però molto di questo colostro rimane in mammella e in questo momento qua il rischio di infezione mammaria da parte della bovina è altrettanto possibile se abbiamo una situazione del genere”. Quindi “è certamente una strada percorrere, è molto buo- na l’esperienza di questo allevatore, però ci sono da valutare tanti aspetti e non è detto che questa esperienza proiettata 50 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA su grandi numeri non possa causare poi prattutto nel periodo che va da giugno I CINQUE SPONSOR dei problemi dal punto di vista sanitario. a settembre. Raggruppamenti che io ho Allora, se salvaguardiamo l’aspetto eto- studiato, ho letto centinaia di ipotesi, ma Il webinar è stato reso possibile an- logico penalizzando l’aspetto sanitario, ho visto che nessuno ha mai compreso che dalla collaborazione di cinque ricordiamo che l’aspetto sanitario è una esattamente quale sia la causa di que- sponsor. Si tratta di Rota Guido, parte fondamentale del benessere per- sti raggruppamenti. Di fatto però tutti gli Zoetis Italia, Arienti, Bellucci Mo- ché un animale che ha patologie non è animali che dispongono lettiera perma- dena ed Erilon. Vediamo i loro loghi mai in condizioni di benessere. Quindi nente vanno a occuparne un quarto, un nell’immagine di pagina 47. si tratta di una situazione che bisogna terzo, quindi rendendo assolutamente Esponenti di due di queste cinque studiare e mi fa piacere che qualche al- inutile l’igiene degli altri tre quarti di stal- aziende hanno anche parlato nel levatore si butti in questo campo e pos- la, dell’altra metà della stalla. Questo è un corso del webinar: sono Giuseppe sa poi fornirci i dati per fare valutazioni rischio estremamente importante, se si Volta, della società Rota Guido, e corrette”. sviluppa in una stalla compost barn, so- Giuliano Pisoni, di Zoetis Italia. Giu- vraccarica di materiale organico in una seppe Volta ha focalizzato l’atten- La stalla compost parte e scarica nell’altra parte, con tutti zione sulla corretta progettazione Un altro aspetto fondamentale del be- i rischi del caso, primo fra tutti l’infezio- delle nuove stalle affinché venga- nessere animale è costituito da un buon ne da agenti ambientali della mammel- no ridotti l’impatto ambientale e lo livello di igiene in stalla. D’altra parte si la. Quindi io direi che l’idea del compost stress per gli animali, così da ga- sta affermando un particolare tipo di barn ha molti aspetti positivi ma deve rantire loro adeguate condizioni di stalla, una stalla senza cuccette, la co- essere studiata attentamente. È un tipo benessere. siddetta stalla compost, con compost di scelta che deve essere valutato atten- Giuliano Pisoni a sua volta ha bre- barn, con lettiera compost. Durante il tamente perché non sempre è positivo”. vemente spiegato il ruolo centrale webinar si è dunque chiesto a Luigi Ber- che ha la genomica nella selezio- tocchi se sia una buona idea dal punto Il numero delle cuccette ne di animali produttivi, resistenti di vista dell’igiene adottare questa solu- Il webinar è poi continuato andando ad a diverse patologie e longevi, con zione, una stalla senza cuccette dove le analizzare il problema del rapporto tra il conseguenti ripercussioni positive vacche vivano su uno strato di compost. numero delle vacche e il numero delle anche sul benessere animale. “È un’idea – spiega Bertocchi - che cuccette. Volendo essere realisti, tenen- Anche le relazioni di Giuseppe parte soprattutto da alcune aree mon- do conto anche degli aspetti economici, Volta e Giuliano Pisoni sono consul- diali in cui innanzitutto abbiamo due delle possibilità economiche organizza- tabili sul sito internet dell’Informa- condizioni fondamentali: spazio e clima. tive dell’allevatore medio, quale potreb- tore Zootecnico: ci si può arrivare Allora se noi abbiamo tanto spazio pos- be essere un buon rapporto tra numero sempre utilizzando il link già citato siamo pensare a una lettiera compost di vacche presenti in stalla e numero di all’inizio dell’articolo, ossia https:// barn, che vuole dai 15 ai 20 m² per ani- cuccette? bit.ly/3fKh3mt G.S. male, che sono uno spazio enorme. E Ha risposto sempre Bertocchi. “Noi soprattutto si deve costruire una stalla nella check list benessere (vedi www. ad hoc, che deve essere estremamente classyfarm.it) abbiamo inserito il 10% perlomeno fra i cinque punteggi mag- arieggiata perché questo compost deve di cuccette in più. Come tutti i numeri giori di assenza di rischio, e quindi per rimanere asciutto. Ma anche avendo una anche questi sono crudi e netti e quindi contro di miglior benessere, è un alleva- stalla ad hoc abbiamo la necessità di vanno visti in un contesto. Però non c’è tore che ha 250 vacche in una stalla che avere poi un clima ad hoc; allora se que- ombra di dubbio che più la stalla è dise- ha 320 cuccette. Fa 42-43 litri di latte in sta stalla è situata in Israele, dove il clima gnata in maniera corretta più questo nu- media ed è sicuramente una stalla che ha determinate condizioni di umidità, e mero diventa veramente ottimale. Più la ha molti altri fattori positivi. Ma questo dove quindi l’assorbimento delle feci stalla invece è disegnata in maniera non allevatore, che è un amico e ci sentiamo mischiate a materiale organico apposi- corretta e più servirebbero le cuccette. spesso, mi ha detto: la cosa che non farò tamente miscelato per fare il compost Tutti gli allevatori sanno che in moltis- mai è aumentare il numero delle vacche riesce ad a mantenere la lettiera asciut- sime stalle ci sono i famosi cul de sac se prima non ho aumentato almeno di ta, la cosa può essere positiva perché dove quelle dieci cuccette in fondo alla due cuccette per ogni animale che an- la libertà di movimento è possibile, ma corsia non sono mai occupate. Il 10% drò inserire. Per cui lui oggi è sul 70% e bisogna disegnare una stalla ad hoc”. è stato il numero che abbiamo trovato sa benissimo che nella sua stalla alcune Teniamo presente anche, continua dopo aver confrontato mille esperienze, parti non vengono utilizzate, ma ha con- Bertocchi, “che non sono infrequenti mille soluzioni lette nei vari articoli”. statato che avendo un abbondante 20% nella nostra Pianura padana per esem- “Però voglio darvi un dato. L’allevato- in più di cuccette tutte le vacche quando pio i raggruppamenti degli animali so- re che oggi ha il punteggio maggiore, o vogliono riposarsi trovano facilmente il n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 51
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA I punti chiave della progettazione della parte interna di una stalla per bovine da latte Forte Pendenza pe r drenare i pavimen ti: piedi asciutti Lunghezza metri 80 circa metri 2.70 60 cuccette (larghezza 1.33) Profondità metri 15.4 4 metri 20 cuccette 20 cuccette 6 metri Greppia fronte vacca = 75-80 cm Corsia alimentazione (dalla presentazione di Andrea Formigoni) posto in cui andare a riposarsi perché mente i propri allevatori che meglio tare il maggior numero di problemi nel hanno la giusta distanza dalla mangiato- applicano il benessere animale. Tra le periodo più delicato della bovina, cioè ia, hanno i giusti percorsi e quindi anche situazioni che vendono valutate in que- nei 40-50 giorni dopo il parto, vuol dire quando fanno tanto latte e fanno fatica a sto senso c’è la “durata in stalla degli evitare qualsiasi stimolo immunitario, muoversi, fanno fatica a gestire il proprio animali”. Abbiamo chiesto a Bertocchi quindi vuol dire massimo spazio, mas- movimento, trovano facilmente la zona come commenta questo concetto della sima igiene, massimo comfort, in sintesi per andare a riposarsi senza dover per durata in stalla degli animali e che atti- massimo benessere”. forza fare troppa strada”. nenze esso abbia con l’idea del benes- “Che cosa penso abbia fatto il Par- Conclude Bertocchi: “Io se fossi un sere animale. migiano? Ha semplicemente detto: se allevatore non andrei mai sotto il 110% “È un concetto quasi più economi- io li induco ad avere più lattazioni, da un delle cuccette. Pensando che non ci co che di benessere. Nel senso che lato ottengo maggior benessere degli rimetto nemmeno economicamente tutti sappiamo che la quarta e la quin- animali, perché dovranno occuparsi perché sono convinto - ho decine di ta lattazione sono le più redditizie; tutti di questi animali in maniera gestiona- esperienze in tal senso - che gli animali sappiamo che per avere 4 o 5 lattazioni le più attenta; e quindi rispondo alle che hanno un più facile accesso al ri- dobbiamo trattare in maniera idonea gli esigenze etiche del mercato. Dall’altro poso producono di più e soprattutto animali durante le prime fasi improdut- però garantisco anche agli allevatori di hanno meno problemi sanitari. Quindi i tive, durante le prime lattazioni. Quindi guadagnare di più, perché sono con le soldi che perdo perché ho dieci vacche avere gli animali che stanno di più in lattazioni più avanzate che gli animali in meno li recupero ampiamente perché stalla vuol dire in primo luogo guada- producono reddito. E penso che questa quelle vacche che ho mi fa mi fanno gnare di più. Ma per guadagnare di più sia stata una scelta molto intelligente e guadagnare di più che non avere dieci e per avere gli animali che stanno di più acuta da parte del Parmigiano Reggiano. vacche in più”. in stalla bisogna ridurre i problemi sani- Poi dipende dalle condizioni di mercato, tari dell’animale. Tenete presente che dipende da quanto uno sta innovando La durata in stalla il 50% degli animali nel transition cow geneticamente la sua stalla, eccetera, Il consorzio del formaggio Parmigiano hanno dei problemi e il 50% non ce li ma certamente come linea è una buona Reggiano premia anche economica- hanno. Tenete presente che oggi evi- linea”. 52 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA Fin qui Luigi Bertocchi. Ma anche il kg questo ci è richiesto”. vitello legato dietro alla madre nella cor- professor Andrea Formigoni ha voluto sia di servizio delle vecchie stalle legate. commentare questa scelta del con- Ancora sui box vitelli E portarono dei benefici assolutamente sorzio del Parmigiano Reggiano: “Oltre Il professor Formigoni poi è voluto ri- indubbi. Ora il tema dell’isolamento del alle giustissime motivazioni che ha ri- tornare su una questione tecnica prima vitello rispetto alla madre è un tema emi- portato il dottor Bertocchi, la scelta del già affrontata da Luigi Bertocchi, ossia la nentemente etico, più che pratico ope- Parmigiano Reggiano è maturata anche questione dei box vitelli, delle gabbiette rativo. E abbiamo le problematiche cita- in funzione del fatto che i consumatori vitelli. Proposta con forza e spesso an- te dal dottor Bertocchi: la trasmissibilità ci chiedono ormai queste informazioni che in modo strumentale dagli animalisti di alcune patologie anche importanti. in relazione al consumo del prodotto. per puntare il dito contro la zootecnia, Alcune sono scomparse ma ricordo la Quindi ormai il prodotto deve essere contro gli allevamenti intensivi, argo- leucosi, che venne eradicata con una realizzato in determinate condizioni e la mentando che si tratta di una situazione pratica corretta di segregazione del co- longevità degli animali è percepita dai contraria all’idea di benessere animale. lostro da animali positivi e altri aspetti. consumatori, specie quelli che si servo- “Io concordo perfettamente con Abbiamo un aspetto eminentemente no in alcune catene produttive partico- quanto ha detto Luigi Bertocchi pochi igienico sanitario che deve essere sal- larmente di valore, come una situazione minuti fa. Ma facciamo un po’ di storia: vaguardato e non vi è alcun dubbio che importante; richiedono questo aspetto. le gabbiette per vitelli furono studiate la disponibilità di spazi specificatamente Per cui c’è una necessità che ci viene negli anni ‘70 anche con piani regionali disegnati e studiati per gli individui sia richiesta dal mercato, quindi insomma finalizzati alla riduzione della mortalità una pratica che agevola tutte queste fi- c’è una doppia motivazione economica. neonatale dei vitelli e delle patologie nalità. La condivisione di spazi comuni Condivido perfettamente quello che di- enteriche respiratorie. E nacquero que- fra alcuni vitelli è già praticata da molti ceva Bertocchi, in più se vogliamo ven- ste soluzioni che sostituirono le vecchie allevatori ed è assolutamente positiva; dere il nostro prodotto a 11, 12, 13 € al soluzioni, peraltro ancora presenti, del probabilmente in termini pratico operati- ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ AL VOSTRO SERVIZIO via Galileo Galilei, 10 - 43018 Sissa Trecasali (PR) Tel 0521 379025 Fax 0521 379505 www.gialimpianti.it info@gialimpianti.it GIAL_IZ9_185x120.indd 1 06/05/19 17:26 n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 53
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA Sempre sulle aree più ampie: almeno 6 m per la corsia di alimentazione (dalla presentazione di A. Formigoni) vi se questo si realizza dopo alcuni giorni madre potrebbe rendere più difficile poi mente modesti, in determinate condi- dal momento della nascita io credo che l’adattamento soprattutto delle primipa- zioni. Ma laddove vi sia una buona strut- sia comunque facilitante il lavoro dell’al- re alla sala di mungitura. Sono elementi tura, con soprattutto un rapporto molto levatore e anche più sicuro nel controllo che devono essere tenuti in considera- buono tra uomo e animale, la stabula- delle patologie”. zione e che secondo me devono esse- zione fissa non sia del tutto pregiudizie- Quando parliamo di soluzioni costrut- re valutati dall’allevatore in funzione del vole per la salute del dell’animale. Anzi tive, continua Formigoni, “io credo che proprio allevamento, della propria strut- per certi aspetti abbiamo dei vantaggi, sia sempre necessario individuare qual tura, eccetera. Bene, io penso che la so- per esempio a livello podale, la disponi- è il modello di azienda al quale noi ci rife- luzione degli spazi individuali per vitelli bilità di cibo, di acqua, eccetera, posso- riamo. Altro è gestire un numero di parti sia ancora molto interessante ad essere no essere condizioni addirittura migliori relativamente contenuto, altro è gestire adottata; magari invece delle gabbiet- rispetto alle condizioni di stabulazione un numero di parti relativamente eleva- te sopraelevate si possono pensare a libera non ben gestite. In prospettiva Io to. Altro è avere una programmazione soluzioni diverse tipo igloo o quant’al- credo che per le aree dove si produce dei parti che consenta un buono sfrut- tro che hanno il vantaggio di offrire più latte per prodotti di eccellenza proba- tamento degli ambienti, altro è quello spazio agli animali, a volte più del doppio, bilmente la stagione della stabulazione di una concentrazione di parti in alcuni con la possibilità di un accesso all’ester- fissa tenderà a finire. Ma questo anche momenti. Credo sia esperienza di tutti no, quindi con la presenza di luce, con un in relazione alle nuove tecnologie che osservare come, allorquando negli al- maggior arieggiamento eccetera”. avanzano: per esempio la robotizzazio- levamenti si verificano più parti rispetto ne della mungitura non prevede la sta- alla norma, quasi certamente aumenta- Ancora sulla stabulazione fissa bulazione fissa, prevede che gli animali no le problematiche di ordine sanitario”. Il professor Formigoni ha poi condivi- vivano in libertà risparmiando un sacco “Ulteriore aspetto che forse è da con- so la propria opinione sulla questione di tempo, per esempio il tempo che sa- siderare relativamente all’isolamento della stabulazione fissa: “Io credo che rebbe stato speso per la sala d’attesa del vitello rispetto alla madre: ma siamo anche in questo caso Bertocchi abbia per la mungitura, eccetera. Credo con sicuri che prenda il colostro? E siamo si- proposto un quadro secondo me molto tutta onestà che questo sia il modello al- curi che la mammella non subisca i dan- razionale del problema. Sicuramente la meno di alcune filiere produttive. Credo ni citati da Bertocchi? Ulteriore aspetto: stabulazione fissa è un sistema che può che anche il Parmigiano Reggiano ten- lasciare il vitello per 2-3 giorni con la essere ben gestito, su numeri relativa- da, con il proprio piano di incentivazione 54 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA del benessere animale, a facilitare una pensa al risparmio immediato, magari vono in libertà tutti insieme per fare una transizione verso stalle più moderne, invece sarebbe utile pensare che una attività: per mangiare, o per riposare, ambienti più moderni, e questo per tanti stalla non si costruisce ogni 5-6 anni eccetera. E se noi osserviamo le stalle motivi, anche per l’operatività eccetera, ma di solito dura nel tempo, almeno que- in cui non c’è sovraffollamento è questo credo prevedano la stabulazione libera”. sto è il nostro modello, quindi bisogna ciò che avviene: nella stragrande mag- Però, continua Formigoni, “nel mo- orientarsi su tempistiche molto lunghe gioranza i bovini svolgono la propria atti- mento in cui si costruisce una stalla di investimento”. vità praticamente seguendo un animale nuova a stabulazione libera bisogna dominante. Quindi il sovraffollamento è non sbagliarla. Ecco questo è molto L’approccio alla greppia il nemico dell’economia dell’allevamento importante ma purtroppo non abbiamo A proposito di progettazione di una perché sappiamo, come diceva giusta- elementi del tutto condivisi fra tecnici e stalla, due delle principali situazioni che mente prima Bertocchi, che una carenza costruttori relativamente a quella che è, ostacolano il benessere animale resta- di riposo o di accesso alla greppia ecce- che dovrebbe essere almeno idealmen- no il sovraffollamento e la competizione tera comporta una flessione in termini te, una stalla ottimale in stabulazione li- tra gli animali. Problemi affrontati nel cor- produttivi assolutamente importante. I bera, ma qualche elemento però dovrà so del webinar dal professor Formigoni: lavori di Grant del Miner Institute hanno venire anche dall’esperienza. Prima ve- “Il sovraffollamento è uno dei più chiaramente dimostrato, ormai è quasi niva citato per esempio il numero delle grandi nemici del benessere animale uno slogan, che quando il riposo della cuccette, condivido perfettamente, c’è il nel repertorio etologico dei bovini. I bo- bovina scende al di sotto delle 12-13 tema degli spazi delle corsie, c’è il tema vini sono animali sociali e si muovono ore si perde circa un litro di latte per delle pavimentazioni per esempio, c’è il normalmente in gruppo. Cioè non è vero ogni ora di riposo persa. E la stessa cosa tema del raffrescamento, della ventila- che gli animali si danno il turno, questo è dimostrano i lavori di Bach in Spagna, zione attiva e naturale: sono degli aspet- un comportamento più umano che non il quale ha dimostrato come la carenza ti molto importanti. Spesso l’allevatore bovino. I bovini generalmente si muo- di cibo anche per alcune ore nell’arco OMVE_185x120_adattamento_IZ13.indd 1 13/07/21 10:17 n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 55
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA della giornata, cosa che avviene anche in situazioni di sovraffollamento, deter- mina una perdita di latte assolutamente consistente. Quindi il sovraffollamento non deve esistere”. Legata alla questione sovraffollamen- to è la questione della dimensione delle catture, dello spazio in greppia. “Lo spazio in greppia necessario – continua Formigoni - chiaramente di- pende dalla dimensione degli animali. Se parliamo di animali che hanno un peso diciamo compreso fra i 630 e i 720 kg, più o meno (peso vivo e con un body condition score adeguato, compreso fra quello delle primipare e quello delle pluripare), basta osservare gli animali alla greppia. Se poniamo che accedano alla greppia senza toccarsi, o comun- que lasciando almeno 1 cm di spazio fra l’una e l’altra bovina, il fronte greppia minimo dovrebbe essere superiore ai 75 Utilizzo della paglia per tenere piedi e arti puliti (A. Formigoni) cm. Classyfarm mi sembra di ricordare riporti 68 cm; se abbiamo primipare di delle autocatture”. compost bar, che comunque dovrebbe piccola dimensione può andar bene, Per esempio “quando dobbiamo ef- avere assolutamente le caratteristiche quello è uno spazio minimo, ma ideal- fettuare delle vaccinazioni è chiaro che citate da Bertocchi, credo che non ci mente dovremmo andare oltre i 75 cm è difficile rincorrere gli animali all’interno siano molti spazi di successo. Ma se per l’esperienza nostra. Ricordiamo che di uno spazio dove non abbiamo la pos- pensiamo alla soluzione tradizionale, gli americani suggeriscono per le bovine sibilità di accedere. Esiste poi un proble- cuccette più corsie di alimentazione in preparto, nella fase di transizione, tra ma di sicurezza anche in relazione alle e corsie fra le cuccette, e se vogliamo gli 85 e i 95 cm, questo per dimostrare operazioni che devono essere svolte assegnare almeno la metà di questo che l’animale gravido ha una dimensio- in stalla. Per cui io penso che una so- spazio, visto che la zona di riposo a ne anche superiore e la competizione luzione accettabile possa essere quella questo punto può essere molto conte- diventa particolarmente problematica di autocatture larghe. È chiaro poi che nuta pensando alla cuccetta come a una nell’indurre stress e problemi metaboli- perdiamo uno spazio tra virgolette. Ma mini lettiera permanente in cui l’animale ci collegati; e quindi lo spazio dovrebbe lo spazio, io lo chiamo spazio biovitale, è guidato a entrare, vogliamo accettare essere molto più ampio”. è necessario per il bovino”. che ci siano 11-12 m² disponibili per ogni animale che abbia un peso medio Le autocatture Lo spazio biovitale di 670-680 kg? Bene, se noi facciamo Autocatture o non autocatture? E l’al- Lo spazio, continua Formigoni, è un ele- un’analisi delle nostre stalle Classyfarm ternativa del tubo orizzontale chiamato mento necessario per il bovino. “Il bovi- ci dice che al di sotto dei 6 m² siamo tubo testa? no per essere longevo, per interagire in in condizioni critiche, però difficilmente Continua Formigoni: “Quella del tubo maniera corretta con i propri consimili, superiamo gli 8-9 m² con le misure che testa è una situazione ben conosciuta non deve essere in gruppi troppo nume- normalmente vengono proposte, vuol soprattutto nei vitelloni da carne, ma rosi e deve avere uno spazio biovitale dire che siamo sotto del 50% rispetto a anche nelle manze e nelle bovine in sufficiente. In Israele si riscontravano quello che può essere ipotizzato in con- asciutta spesso si vede. Per le bovine problemi metabolici molto importanti dizioni in condizioni ottimali”. in lattazione è una soluzione può essere a carico delle bovine all’inizio degli anni E a proposito di lasciare le bovine li- assolutamente praticata. Ma esiste un ’80. E una soluzione che loro ipotizza- bere nei paddock esterni, Formigoni ha punto che deve essere ben considera- rono fu quella di dimensionare le stalle detto: “Ha parlato benissimo Bertocchi to da parte dell’operatore: esistono dei per offrire almeno 25 m² a ogni animale su tutti i problemi che possono occor- momenti nei quali dobbiamo in qualche contro i 16-17 che erano inizialmente rere nella gestione del paddock esterni. modo avere l’animale in cattura per cui è proposti. Ora se noi pensiamo a una Ma ricordiamo anche un altro elemento necessario prevedere questa soluzione soluzione che non preveda l’uso del che non è stato citato e cioè che le ac- 56 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA que meteoriche che toccano terra nel La pulizia degli animali zione attuale e la possibilità di stimolare paddock esterno diventano liquami; e A proposito di rifarsi anche all’esperien- l’allevatore a migliorarla. Ora, sopra il 7 questo aumenta enormemente le ne- za, Formigoni ha continuato così: “Per m² noi abbiamo veramente percentuali cessità di stoccaggio. Problema che esempio lo stato di pulizia e di igiene è (di diffusione di questa situazione) molto possiamo evitare avendo strutture co- molto importante: come valutiamo lo basse. Quindi se io avessi messo 9 o 10 perte (ma comunque arieggiate lumino- stato di pulizia e di igiene di un anima- m², in fase ottimale avrei avuto veramen- se ombreggiate, dipende da quello che le? Io per esempio ho un criterio che è te poche unità di stalle. Molti invece si vogliamo l’importante è che gli animali quello della pulizia della parte distale de- stanno accorgendo che già passando abbiano però spazio vitale)”. gli arti: se noi vediamo gli arti che sono dai 5 ai 7, ai 7,5 m² hanno dei risultati. Poi Garantire lo spazio vitale “è una delle sporchi vuol dire che gli animali sono a dipende molto da che materiale è fatta colonne dell’idea di benessere anima- contatto con le feci, non c’è niente da la lettiera eccetera”. le. Però è curioso che noi non abbiamo fare; vuol dire che c’è un rapporto con le Per quanto riguarda invece la pulizia ancora una condivisione su quello che feci che inevitabilmente sono prodotte degli animali “va benissimo quello che ha riteniamo sia lo spazio che debba esse- negli ambienti in cui vivono gli animali”. detto il professore: ognuno deve avere re indicato agli allevatori che debbano È stato chiesto allora a Luigi Bertocchi un suo criterio ma deve standardizzarlo costruire nuove stalle. Perché una stal- se Classyfarm definisca dei parametri mentalmente. Poi ci sono dei criteri inve- la dura 20-25 anni le vacche invece 5 numerici su questi aspetti, lo spazio vi- ce che sono stati pubblicati come quelli anni, cambiano parecchie volte, come tale, la pulizia degli animali. pubblicati da Welfare quality sul clinical dimensione. E quindi serve un confronto “Assolutamente sì - ha risposto - al- score degli animali, in cui si prende in franco e sereno su questo; e mi rendo lora i metri quadrati che sono presenti analisi il livello di imbrattamento di 3 aree conto che non possono esistere numeri in Classifarm purtroppo non sono quelli o anche di 5 aree, dipende dai metodi, magici, forse però qualche esperienza si che ha indicato il professor Formigoni, che sono: parte della testa, arto ante- può vedere valutare e capire”. ma sono quelli che mediano tra la condi- riore, arto posteriore, pancia, mammella, ONE ILAZI VENT M E N TO RESC A RAFF DO PERIO FOTO ma o siste lI nostr neo è ido e icezion nsori ist ema per la r dito del Cre per os s iv lu se es c sta con d’Impo l t u r a o l’A g r i c 4.0 CI AT TA CONT i .i t o li b r in fo @ co Castenedolo (BRESCIA) Tel. +39 030 2732062 RISPARMIO, EFFICIENZA ENERGETICA E BENESSERE PER IL TUO ALLEVAMENTO www.coolibri.it • /Coolibri n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 57
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA diciamo la cosa più semplice. È chiaro webinar”. stalla centrale e mi parlano di distanza che più sei specialista più vai a vedere le La foto qui indicata da Formigoni è fra le cuccette, dimensioni delle cuc- parti che sono più facilmente sporche, quella che vediamo all’interno dell’im- cette, dimensioni delle corsie di alimen- gli arti sono i primi ovviamente”. magine di pagina 47, ndr. “Ora la prima tazione. Che sono cose importanti e E se uno vuole andare a documen- cosa che mi ha colpito, di questa foto, ovviamente concordo con quello che tarsi, vuole andare a trovare questi pa- è la dimensione della corsia tra le due ha detto il professore. Ma io a quasi rametri, deve andare sul sito di Welfare file di cuccette in relazione alla lun- tutti, ma veramente forse alla totalità, quality? “Sì. Oppure può leggere il ma- ghezza della stalla. Ora qui prendiamo faccio sempre questa osservazione: nuale di Classyfarm per l’applicazione un aspetto legato alla dimensione della non farmi vedere questo, fammi vedere della check list, manuale che è dispo- corsia, quando gli animali decidono di invece come hai organizzato i primi 30 nibile, dove c’è un paragrafo sul Clinical muoversi tutti insieme e quindi escono giorni dopo il parto, cioè come stanno score dove si dice appunto come si fa a tutti dalle cuccette e vogliono andare le vacche i primi 30-40 giorni dopo il valutare e ad applicare questo Clinical in zona di alimentazione. Come pensa- parto. E questi di solito rimangono un score e quali sono le logiche e anche le te che avvenga il cow traffic, come lo po’ così perché dicono ma sì, le metto conseguenze”. chiama Grant, all’interno di quei 2,50, lì… Eh no! Se ritorniamo al concetto che forse 2,20, metri di corsia? E ancora: il 50% degli animali per una condizione Ancora sul dimensionamento la ruspetta, quando arriva in fondo alla fisiologica e anche ambientale ha un della stalla stalla, per non scaricare le feci sulle piccolo o grande problema nella fase A questo punto ha ripreso la parola cuccette, quanto chiede che siano alte di transizione, allora il progetto di una Formigoni: “È evidente che Classyfarm le cuccette stesse? Ovvero quante vol- stalla deve partire dal come deve es- ha una funzione che è quella che cita- te la ruspetta deve transitare? Questo sere fatta la parte pre e post parto, con va appunto giustamente Bertocchi. La per darvi un’idea di come poi nella pra- le dimensioni che ha citato il professo- suggestione è per chi deve fare una tica operativa sia necessario osservare re, con gli abbeveratoi adeguati, con stalla nuova e quindi investe sul proprio e cercare di prevedere la costruzione l’accesso alla mangiatoia adeguato, futuro e sul futuro degli animali: bisogna con condizioni che non sono quelle di senza ostacoli, con la libertà massima. capire se adottare i criteri di minima o una volta. Oggi la bovina è un animale Poi quando la vacca ha superato quel adottare i criteri che si ritengono otti- che mangia 36-37 kg di sostanza sec- periodo lì e bisogna pensare al futuro mali per gli animali da qui a 20-25 anni. ca e produce 90-100 kg di deiezioni qualche compromesso si può trovare. Sono i due livelli sui quali bisogna porsi. al giorno! Sono tutti aspetti nuovi, che Quello che veramente mi preme di far E questo è uno sforzo di condivisione non conoscevamo chiaramente nel passare come idea è questo: quando molto importante che dobbiamo fare passato e che necessitano di essere ho studiato una stalla nuova nessun tutti perché fare una stalla costa parec- tradotti poi in pratiche edilizie innova- compromesso per il pre-post parto e chi soldi. E vanno ammortizzati questi tive, nuove”. massima visione di questo ambiente, soldi in un tempo medio non lunghissi- E Luigi Bertocchi: “In questi anni è una visione non attuale ma proiettata mo. E dunque sbagliare significa pre- abbastanza frequente che gli allevatori veramente al futuro”. giudicare il risultato economico. Per vengano da noi per farci vedere i dise- esempio guardate qui la foto che ave- gni delle stalle che vogliono costruire. I robot di mungitura te usato nella presentazione del vostro Quasi tutti mi portano il disegno della A proposito di progettazione della stal- ADOZIONE DEI ROBOT DI MUNGITURA, CI SONO ANCHE ASPETTI SOCIALI Discutendo di robot di mungitura, al webinar di IZ a un certo Un discorso originale anche perché in genere si pen- punto è scaturito un discorso piuttosto originale e poten- sa che l’adozione del robot di mungitura sia appannaggio zialmente di grande impatto sociale. Andrea Formigoni ha degli allevamenti più grandi e più dotati finanziariamente, voluto fare un cenno alle aree meno vocate alla zootecnia: come quelli delle aree più vocate alla zootecnia. “Io credo che il robot di mungitura sia per il futuro proba- Un discorso anche di grande impatto sociale, come ha bilmente la tecnologia che ci farà rivedere la sostenibilità sottolineato Luigi Bertocchi. Il quale ha ricordato: “Il ro- nelle aree oggi marginali da un punto di vista zootecnico. bot di mungitura è modulare; e quindi un robot serve 55 Anche perché ricordiamo che con il robot il lavoro dell’uo- vacche. Ma essendo modulare è estremamente versatile. mo è sicuramente minore; non che scompaia, per carità, E quindi può essere adottato anche in allevamenti come ma cambia decisamente”. quelli delle aree marginali. In aree marginali, dove tu hai una 58 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA Per la corsia di alimentazione è utile prevedere una pendenza al centro per avere animali con unghioni asciutti e puliti (dalla presentazione di Andrea Formigoni) la: la progettazione della stalla cambia Professor Formigoni, questo luogo co- giorno. Naturalmente erano animali ad quando dentro la stalla ci vogliamo met- mune è fondato? altissima potenzialità genetica ma è ov- tere un robot di mungitura. È chiaro che “A mio parere assolutamente sì. vio che abbiamo una serie di vantaggi è tutta un’altra situazione. Ormai abbiamo esperienze direi ab- enormi. Intanto con il robot di mungitura E c’è un luogo comune sempre ricor- bastanza consolidate di aziende che l’animale non perde tempo, primo pun- dato da chi li vende, i robot di mungitura, hanno entrambi i sistemi di mungitura to. Uno degli aspetti più critici di cow secondo il quale la mungitura robotiz- e di alcune aziende che ormai si sono comfort è il tempo che l’animale perde zata è più vicina alla mungitura naturale, completamente convertite alla mungi- in sala d’attesa prima di essere munto. la vacca si fa mungere quando vuole, è tura robotizzata. E l’altro giorno insieme Spesso molti allevatori prima sono pas- più libera, eccetera; e di conseguenza la a un tecnico di queste aziende abbiamo sati da due a tre mungiture e poi sono mungitura robotizzata è una cosa molto misurato la produzione di latte di alcu- tornati indietro perché non avevano più vicina all’idea di benessere animale ni animali: hanno prodotto in tre giorni considerato che un’ora in più di attesa rispetto alla normale mungitura in sala. una media di oltre 120 litri di latte al moltiplicato per tre sottraeva tre ore di famiglia che vive con la sua stalla, oggi è difficile spingere della vecchia generazione che faceva valutazioni sulle o convincere un figlio a fare la vita del padre, che da solo proprie esperienze e meno sui dati. Oggi sono i dati che ha portato avanti 55-50 vacche in mungitura, mungendo comandano, l’esperienza ha perso valore; e quindi il ragaz- sabato e domenica a tutte le ore perché non può ovvia- zo giovane rimane in stalla più volentieri anche nelle zone mente permettersi un mandriano, interagendo poco con marginali perché guadagna di più ma anche perché fa un gli strumenti tipici dei ragazzi giovani come il computer”. lavoro più tecnico, più consono a quella che è la sua giusta Ma ora il robot, continua Bertocchi, “libera l’allevatore inclinazione. Anche in montagna puoi trovare lo spazio e dall’impegno diciamo così assoluto della mungitura e ti fa mettere dentro 50 vacche con un robot di mungitura; e se lavorare con uno strumento come il computer che è ido- vuoi, le vacche asciutte e le manze poi le liberi al pasco- neo a te che hai vent’anni. Ti dà una serie di dati, ti spiega lo, quindi mantieni l’ambiente con gli animali produttivi. come elaborarli, dà spazio alla tua valutazione scientifica E sostieni l’azienda e la realtà economica attraverso una basata sui dati, che è cosa della nuova generazione e non tecnologia che oggi ha mille vantaggi”. G.S. n. 13-2021 16 luglio INFORMATORE ZOOTECNICO 59
DOSSIER / EDILIZIA ZOOTECNICA riposo agli animali, quindi il potenziale guadagno derivante dalla terza mungi- tura era perso ancora di più, a causa del tempo perso dagli animali”. Secondo punto sottolineato sempre da Formigoni: “Con il robot di mungitura la mammella si svuota più di frequente e questo è un punto incredibilmente po- tente. Noi qui all’Università di Bologna abbiamo installato proprio adesso la prima stazione automatica di mungitu- ra e io stesso non avevo assolutamen- te percepito o come dire focalizzato un aspetto che è lì evidente: il punto di svuotamento di un quarto è com- pletamente diverso rispetto al punto di svuotamento di un altro quarto. Voi sapete che il robot di mungitura munge separatamente i quarti. La distanza che può intervenire in termini di tempo fra lo svuotamento del primo quarto e quel- La progettazione della stalla deve garantire alle bovine le maggiori possibilità di riposo (dalla presentazione di Andrea Formigoni) lo dell’ultimo è superiore ai 4-5 minuti. Questo vuol dire che in una condizione di mungitura in cui non è previsto que- in funzione della carica cellulare, possi- consente come diceva giustamente sto tipo di soluzione o non svuotiamo bilità che i robot ci consentono. Anche Bertocchi di raccogliere tanti dati sui correttamente il quarto o andiamo questo è un aspetto molto importante, quali è possibile ragionare. E ci consen- in surmungitura. E ci andiamo non di anche per l’evidenziazione degli stati te nel caso specifico altri due elementi poco, ma del tempo che normalmente infiammatori”. relativamente ai dati: in prospettiva noi è dedicato alla mungitura totale. Quindi E Bertocchi ha ribattuto: “Tutti i van- potremmo fare una selezione genetica con il robot di mungitura c’è un benes- taggi del robot di mungitura sono stati incredibilmente più potente perché di- sere sicuramente migliore”. spiegati da Formigoni in maniera otti- sporremmo di dati quotidiani individuali Un altro aspetto “che io considero ma, non buona. Sono pochi ma chiari con una serie di parametri che oggi non molto importante in ordine alla soste- limpidi e sono indubbi, tant’è che come sono considerati nei sistemi di control- nibilità (che ovviamente migliora per- Centro di referenza benessere noi sia- lo e quindi in prospettiva potremmo ché gli animali hanno una produzione mo sempre a favore del robot e lo ab- avere un miglioramento del patrimonio di latte che può raggiungere o superare biamo sostenuto anche quando que- genetico dei nostri animali potentissi- abbondantemente il 15-20% in più ri- sta tecnologia poteva apparire diciamo mo. Il secondo aspetto: il bovino è un spetto alle condizioni normali), e com- così troppo moderna rispetto a quelle animale abitudinario, teme la variazione pensato dal maggior riposo (quindi non caratteristiche arcaiche della produzio- della routine. Ora ben sappiamo quanto è che l’animale spenda di più spende ne di alcuni prodotti che grazie a queste sia variabile la routine all’interno di una semplicemente di più in latte rispetto caratteristiche si portavano appresso sala di mungitura in relazione sempli- alle condizioni ambientali magari pena- un valore aggiunto. Infatti è arrivato un cemente agli operatori che agiscono. lizzanti), è infine la possibilità di alimen- momento in cui il consumatore vuole Bene, il robot di mungitura standardizza tare gli animali con una certa maggiore conoscere la realtà, vuole spiegazioni queste operazioni. Ma non solo, le stan- precisione. Quindi riscoprendo un po’ il chiare piuttosto che rifarsi alla tradi- dardizza in funzione delle necessità del tema degli autoalimentatori di vecchia zione. E quindi il robot è sicuramente singolo individuo. E questo credo che memoria che il robot ci consente di ri- utile. In più il robot di mungitura fornisce sia anche in linea con la tradizione per- scoprire (perché ci possono essere più all’allevatore una serie di dati utili, spie- ché mio nonno quando mungeva co- linee, l’alimentazione liquida, eccetera ga come elaborarli, dà spazio alla sua nosceva benissimo le differenze tra un eccetera). E quindi ci consente anche valutazione basata sui dati”. animale e un altro, perché era il suo la- di intervenire con molta più precisione Ha continuato Formigoni: “Possiamo voro quotidiano, e quindi sapeva come nell’alimentazione”. aggiungere un ulteriore aspetto al tema approcciarsi; il robot fa esattamente le Un ultimo aspetto, continua Formi- del robot. Il robot raccoglie in genere stesse cose. E quindi robotizzazione goni, “è la possibilità di dividere il latte alcuni sistemi informatici. Insomma ci per sempre”. 60 INFORMATORE ZOOTECNICO n. 13-2021 16 luglio
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