IL "DIRITTO AL BENESSERE" ANIMALE E IL RUOLO DEL VETERINARIO - Scuola Superiore della Magistratura Milano 3 dicembre 2015 - Corte d'Appello di ...

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IL "DIRITTO AL BENESSERE" ANIMALE E IL RUOLO DEL VETERINARIO - Scuola Superiore della Magistratura Milano 3 dicembre 2015 - Corte d'Appello di ...
Scuola Superiore della Magistratura
         Milano 3 dicembre 2015

IL “DIRITTO AL BENESSERE” ANIMALE
    E IL RUOLO DEL VETERINARIO

               Paola Fossati
IL "DIRITTO AL BENESSERE" ANIMALE E IL RUOLO DEL VETERINARIO - Scuola Superiore della Magistratura Milano 3 dicembre 2015 - Corte d'Appello di ...
Animale oggetto                            Animale soggetto

                  sofferenza vs. diritti (?)
 Benessere (protezione) vs. doveri umani (valore intrinseco)

         capacità di lavoro e produzione (animale da…)
                capacità cognitive e “di sentire”
                          Art. 13 TFUE
              prossimità filogenetica ed empatia
                      the socio-zoological scale

          dignità nella relazione con il non-umano
“Diritto al benessere”

Cos’è?
Quali dimensioni?
 gradazioni, misurabile
 scientifiche, etiche, economiche, politico-normative
“Animale”

Chi è?
 Categorie giuridiche
 Categorie funzionali
 Categorie culturali
Trattato di Biodiritto (ed. Giuffrè)
Capitolo 1
TESTIMONIANZE, TENDENZE, TENSIONI DEL DIRITTO ANIMALE VIGENTE
di Luigi Lombardi Vallauri

Testimonianze rese dall’intellettuale Diritto a favore della tesi della
coscienza/sensibilità/intelligenza/soggettività animale:
• Implicite: nelle norme amministrative di protezione, nella ratio delle norme di
    tutela penale
• Esplicite: crudeltà, sevizie, insopportabili, gravi sofferenze, esseri senzienti,
    esigenze, benessere, bisogni fisiologici ed etologici, dolore, analgesici, anestesia,
    stress, spavento, timore, agitazione, disagio, sofferenza fisica e psicologica,
    coscienza, incoscienza, eutanasia...
Art. 2:
                                                         Il proprietario o il custode ovvero il
                                                         detentore deve: a) adottare misure
                                                         adeguate per garantire il benessere
                                                           dei propri animali e affinchè non
                                                            vengano loro provocati dolore,
                                                              sofferenze o lesioni inutili;

• Norme e definizioni adattabili a ‘tutti’ gli animali (D. Lgs. n. 146/01, di
  protezione di tutti quelli allevati o custoditi per la produzione di derrate
  alimentari, lana, pelli, pellicce o per altri scopi agricoli)

• Norme e definizioni specie-specifiche:
   – Galline ovaiole
   – Suini
   – Vitelli
   – Broiler
   – Cani e gatti
   – …
BENESSERE

• Brambell Report (1965)
cinque libertà per la tutela del benessere animale:
1) libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;
2) libertà dai disagi ambientali (possibilità di disporre di un
   ambiente fisico adeguato e confortevole);
3) libertà dalle malattie e dalle ferite;
4) libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali
   specie-specifiche;
5) libertà dalla paura e dallo stress.
• Hughes (1976):
  “stato di completa salute mentale e fisica nel quale l'animale è in
  armonia con il proprio ambiente”
• Broom (1986):
  “Il benessere di un organismo è il suo stato in relazione ai suoi
  tentativi di adattarsi all’ambiente”
• Hughes e Duncan (1988):
  “stato generale di buon equilibrio fisico-mentale in cui l‘animale si
  trova in armonia con l’ambiente circostante”
• Appleby e Hughes (1996):
  “il benessere animale rappresenta il soddisfacimento dei bisogni
  fisici, ambientali, nutritivi, comportamentali e sociali dell’animale
  o di gruppi di animali sotto la cura, la supervisione o l’influenza
  delle persone”
IL BENESSERE COME CONDIZIONE DI EQUILIBRIO

 la qualità di vita di un animale è misurabile attraverso una serie di
  parametri biologici, fisiologici e comportamentali
VALUTAZIONE DEL BENESSERE
                    “benessere” e “sofferenza”

• Approccio basato sui “feelings” o sensazioni soggettive degli
  animali
  – misurazione delle preferenze dell‘animale e della forza della sua motivazione
• Approccio “naturale”
  – gli animali devono poter manifestare in maniera completa il proprio repertorio
    comportamentale
• Approccio “funzionale”
  – Si basa sulla misurazione di parametri oggettivi dati da indicatori fisiologici,
    patologici, produttivi e da alcuni indicatori etologici
Nella valutazione del benessere vengono utilizzati indicatori:
• fisiologici: la frequenza cardiaca e respiratoria, la glicemia, il
  colesterolo, le proteine totali, i glicocorticoidi...
• dello status immunitario
• patologici: il ridotto accrescimento, le parassitosi,
  l‘ipofertilità. La misura dello stato sanitario si deve
  focalizzare anche su esami clinici sistematici, riguardanti le
  grandi funzioni organiche, le lesioni cutanee, i riflessi ...
• comportamentali: includono vari test standardizzati,
  finalizzati soprattutto alla ricerca dei metodi di valutazione
  delle relazioni animale-uomo (test paura-timore), delle
  interazioni sociali tra gli animali e della presenza di
  stereotipie.
• produttivi: solo in buone condizioni di benessere gli animali
  sono in grado di esprimere al meglio le proprie capacità
  produttive e riproduttive.
Più di recente:

La Commissione europea sta sviluppando l’impiego di indicatori di
benessere basati sulle effettive risposte dell’animale (strategie di valutazione
animal-based)

• All’Efsa è stato chiesto lo studio di indici misurabili, per fondare
  scientificamente un nuova normativa europea
Quando le norme usano termini generali come benessere animale,
 sofferenza inutile, lesione e dolore, libertà di movimento o
 alimentazione sana
 Discrezionalità medico-veterinaria
   - Non si tratta solo del calcolo geometrico di uno spazio disponibile

   Può e deve interpretare correttamente (cioè tecnicamente) le
    disposizioni generali
   confermare gli effetti negativi sulla salute o sul benessere, il dolore o la
    sofferenza tenuto conto delle esigenze fisiologiche ed etologiche degli
    animali e di eventuali patologie, secondo le conoscenze scientifiche e
    tecniche che si richiedono (più recenti e accreditate)
L’attività del medico veterinario pubblico e l. p.
• Ruolo-chiave
    Pubblico ufficiale
    Incaricato di pubblico servizio
    Esercente un servizio di pubblica necessità
    U.P.G. / ausiliario di P.G.

• Prestazione d’opera intellettuale
    competenza “scientifica” riservata in via esclusiva al laureato in medicina
     veterinaria
    è un’offerta di conoscenza, prodotta da saperi formalizzati
     declinazione anche nell’ambito degli illeciti penali che riguardano gli
        animali (perizia)
“Atto medico”, “esercizio della professione” e deontologia
•   benessere animale
•   scienza e coscienza
•   diligenza e prudenza
•   aggiornamento professionale
•   informativa sull’attività
•   consenso informato / acquisizione
•   certificazioni
•   prescrizioni
Codice Deontologico veterinario
           art. 9 - Scienza, coscienza e professionalità

Tale comportamento deve essere inteso come l’espressione di quel
delicato equilibrio che il Medico Veterinario assume nelle scelte
cliniche caso per caso, tra bagaglio scientifico collettivo ed individuale
e le personali convinzioni morali.
Scienza e coscienza non sono oggetto di arbitrio ma, seppur lasciate
alle singole individualità professionali, possono essere sempre
oggetto di giudizio esterno del corpo professionale e prevedono
assunzione di forti responsabilità professionali sul proprio operato.
Codice Deontologico veterinario (2011)
Art. 1 – Medico Veterinario – Il Medico Veterinario svolge la propria attività professionale
al servizio della collettività e a tutela della salute degli animali e dell’uomo.
In particolare, dedica la sua opera:
• alla protezione dell'uomo dai pericoli e danni a lui derivanti dall'ambiente in cui vivono
  gli animali, dalle malattie degli animali e dal consumo delle derrate o altri prodotti di
  origine animale;
• alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle malattie degli animali e al loro
  benessere;
• alla conservazione e allo sviluppo funzionale del patrimonio zootecnico;
• alla conservazione e alla salvaguardia del patrimonio faunistico ispirata ai principi di
  tutela delle biodiversità, dell’ambiente e della coesistenza compatibile con l’uomo;
• alle attività legate alla vita degli animali familiari, da competizione sportiva ed esotici;
• alla promozione del rispetto degli animali e del loro benessere in quanto esseri
  senzienti;
• alla promozione di campagne di prevenzione igienico-sanitaria ed educazione per un
  corretto rapporto uomo-animale;
• alle attività collegate alle produzioni alimentari, alla loro corretta gestione e alla
  valutazione dei rischi connessi.
• La Medicina Forense Veterinaria è una disciplina medico-veterinaria
  al servizio delle indagini giudiziarie.
 ha lo scopo di fornire il supporto tecnico-scientifico all’autorità̀
  giudiziaria e agli organi di Polizia Giudiziaria nelle indagini sui reati
  contro gli animali.
     Titolo IX bis c.p.
     Avvelenamenti
     Bracconaggio
     ...
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
E BUON LAVORO
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