Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
EDITORIALE

Costruiamo ponti
di solidarietà e di fraternità

di   Sr Marie Jacqueline Munnier, sdc
                 srmjacqueline@yahoo.it

Siamo in un’epoca in cui si moltiplicano muri
di separazione e barriere, dove si chiudono                                                                  Davanti alla sofferenza
le frontiere per essere al riparo, per proteggere                                                           di tante persone che
le proprie comodità, il modo di vivere, di pensare e di                                                   hanno lasciato tutto, perso
agire, per prendere le distanze, dimenticare, fino a rifiutare                                         tutto e che sbarcano su terre
l’altro che è lo straniero. Ebbene, dentro a questa società di                                     straniere, ascoltiamo la bella
oggi, si fa più pressante l’appello delle Chiese, dei profeti del                         testimonianza delle suore e dei giovani
nostro tempo, di uomini e di donne generosi che credono in          volontari di Palermo che non potranno mai dimenticare i
un mondo migliore, a spalancare il cuore all’accoglienza.           giorni dove, al porto, hanno visto arrivare barche di migranti:
Tra le voci più tenaci, abbiamo preferito quella del Papa           il racconto di queste persone, della loro tragedia ha cambiato
Francesco che non cessa di indignarsi davanti ai muri che           il loro modo di guardare, di pensare, di essere in relazione.
dividono e chiede strade e ponti che aprono all’incontro e al       Tra i giovani, non sono mancati quelli che durante le vacanze
dialogo. Nella stessa linea, abbiamo scelto anche la voce di        hanno dato il loro tempo per gli altri e di questi una suora
un vescovo canadese che si rivolge al popolo di Dio che gli         ha offerto la seguente testimonianza: “Ci resta nel cuore
è affidato, richiamando i principi di solidarietà e di fraternità   la testimonianza generosa, sorridente, fattiva della Roma
e il sogno di Dio: fare dell’umanità una grande famiglia.           “controcorrente” che voi rappresentate, della Roma che
È proprio nel concreto degli impegni, dei servizi, delle rela-      profuma di Vangelo. Grazie!”
zioni della vita di tutti i giorni che si manifesta la volontà di   Gli Amici di Jeanne-Antide ci parlano anche delle loro ini-
creare luoghi di incontro e di dialogo, ponti di solidarietà e      ziative e dei legami che si tessono tra loro da un’estremità
di fraternità.                                                      all’altra del mondo.
In questo numero della nostra rivista, la testimonianza             Mentre le notizie di ogni giorno mettono troppo in rilievo ciò
dell’associazione Aydan che lavora per l’incontro tra cristiani     che divide le famiglie, le società, il mondo, abbiamo scelto,
e musulmani in Libano, è un magnifico esempio di collabo-           per la nostra rivista, le buone notizie che non fanno rumore
razione, di impegno vissuti insieme.                                ma che sono importanti per costruire nuovi ponti di solida-
E così il servizio di volontariato nella prigione – come per        rietà e di fraternità: gesti, sguardi, servizi, relazioni che ritro-
esempio a Jussara in Brasile – per portare consolazione e           viamo anche nel film e nel libro proposti.
coraggio nel cuore della sofferenza, della violenza e talvolta
della disperazione, è una opportunità per costruire un dia-         Quante strade di solidarietà e di fraternità percorse dai cre-
logo tra la realtà della prigione ed il mondo che vive al di là     denti dell’Antico Testamento e quante strade percorse da
dei suoi muri.                                                      Gesù! Quanti spazi oltrepassati da apostoli e discepoli di
Se costruire ponti, significa volere raggiungere l’altro, anda-     tutti i tempi: “Andate… Vi invio… Annunciate dovunque la
re al suo incontro, entrare in relazione con lui, ciò suppone       Pace, la Gioia, la Bontà della Fraternità”.
un cambiamento personale, una conversione dello sguardo             È anche la sfida lanciata da Santa Giovanna Antida: “Pas-
e del cuore per sapere riconoscere ciò che è diverso e sco-         serei i mari – diceva – andrei in capo al mondo… I poveri,
prire il bello, il buono nell’altro.                                qualunque siano i loro paesi, ci sono tutti egualmente cari”.

                                                                                                                                      3
Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
PAROLA E VITA

Parole-chiave
di Papa Francesco
                                                                                                                                                                                                                         Un logo significativo:
                                                                                                                                                                                                                        le Piramidi, la Sfinge,
                                                                                                                                                                                                                                   una Croce,
                                                                                                                                                                                                                         una Luna Crescente
                                                                                                                                                                                                                                e la Colomba:
                                                                                                                                                                                                                          «Il Papa della Pace
                                                                                                                                                                                                                              viene nell’Egitto
                                                                                                                                                                                                                                  della Pace».
Novembre 2014                                                    Settembre 2016                                              Luglio 2016
25° anniversario della caduta del muro di Berlino                Omelia a Santa Marta                                        Ai giovani, in Polonia
Diffondere la cultura dell’incontro                              Vivere veri incontri                                        Il primo ponte da costruire                 Aprile 2017
                                                                                                                                                                         In Egitto
«Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino che per            «A tavola, in famiglia, quante volte mentre si mangia, si   «La vita di oggi ci dice che è molto        «Assalam Oleikum:
tanto tempo ha tagliato in due la città ed è stato simbolo       guarda la tv o si scrivono messaggi al telefonino. Ognuno   facile fissare l’attenzione su quello       la pace sia con voi!»
della divisione ideologica e del mondo interno… La               è indifferente a quel momento di incontro… Lavoriamo        che ci divide, su quello che ci separa.
caduta del Muro di Berlino avvenne all’improvviso, ma            per una cultura dell’incontro, così, semplicemente,         Vorrebbero farci credere che chiuderci      «La vera fede è quella che ci porta a
fu resa possibile dal lungo impegno delle persone che per        come l’ha fatto Gesù. Non basta solo vedere: bisogna        è il miglior modo di proteggerci da         vedere nell’altro non un nemico da
questo hanno lottato e sofferto, anche fino al sacrificio        guardare. Non basta solo sentire: bisogna ascoltare. Non    ciò che ci fa male. Oggi noi adulti         sconfiggere, ma un fratello da amare, da
della vita… Preghiamo perché con l’aiuto del Signore e la        basta solo incrociarsi: bisogna fermarsi. Non basta solo    abbiamo bisogno di voi, per insegnarci      servire e da aiutare; è quella che ci porta   Settembre 2017
collaborazione degli uomini di buona volontà si diffonda         dire ‘peccato, povera gente!’, bisogna lasciarsi prendere   a convivere nella diversità, nel            a diffondere, a difendere e a vivere la       Visita in Colombia
sempre più la cultura dell’incontro capace di far cadere         dalla compassione. E poi avvicinarsi, toccare e dire        dialogo, a vivere la multiculturalità       cultura dell’incontro, del dialogo, del       È ora di gettare ponti
tutti i muri che ancora dividono il mondo e non accada           con il linguaggio che ad ognuno viene spontaneo in quel     non come una minaccia ma come               rispetto e della fratellanza… La vera
più che persone innocenti siano perseguitate e perfino           momento, il linguaggio del cuore: ‘Non piangere’, e dare    un’opportunità: abbiate il coraggio         fede è quella che ci porta a proteggere       «Colombia, apri il tuo cuore di popolo
uccise a causa del loro credo e della loro religione…            almeno una goccia di vita».                                 di insegnarci che è più facile              i diritti degli altri, con la stessa forza    di Dio e lasciati riconciliare. Non
Servono ponti, non muri!».                                                                                                   costruire ponti che innalzare               e con lo stesso entusiasmo con cui            temere la verità né la giustizia. Cari
                                                                                                                             muri!… sapete qual è il primo ponte         difendiamo i nostri».                         colombiani: non abbiate paura di
Aprile 2016                                                                                                                  da costruire? Un ponte che possiamo                                                       chiedere e di offrire il perdono. Non
A proposito dell’Europa                                                                                                      realizzare qui e ora: stringendoci la                                                     fate resistenza alla riconciliazione che
Osare un cambiamento radicale                                                                                                mano, dandoci la mano».                                                                   vi fa avvicinare, ritrovare come fratelli
                                                                                                                                                                                                                       e superare le inimicizie. È ora di
«I progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti                                                                                                                                                           sanare le ferite, di gettare ponti, di
dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più                                                                           Una testimonianza                                                                       limare le differenze… Che possiamo
che mai, a costruire ponti e abbattere muri… che                                                                               La visita di Papa Francesco ci è stata annunciata dopo l’invito ufficiale fatto         abitare in armonia e fraternità, come
ci permettano di guardare lo straniero, il migrante,                                                                           dal Presidente della Repubblica Abdel-Fattah Al Sissi, da Papa Tawadros                 vuole il Signore! Chiediamogli di
l’appartenente a un’altra cultura come un soggetto da                                                                          della Chiesa Copta Ortodossa, dal Patriarca Ibrahim Ishac della Chiesa Copta            essere costruttori di pace; che là dove
ascoltare, considerato e apprezzato… Tutti, dal più                                                                            Cattolica e dal Grande Imam Ahmad El Tayeb Cheikh El Azhar che sono in                  c’è odio e risentimento, possiamo
piccolo al più grande, sono chiamati a essere parte                                                                            buoni rapporti fra loro.                                                                mettere amore e misericordia».
attiva nella costruzione di una società integrata e                                                                            Questa visita di «Papa Francesco – Papa della Pace» è stata una benedi-
                                                                                                                               zione per l’Egitto e per tutti noi. La Messa celebrata dal Papa, le sue parole
riconciliata. Questa cultura è possibile se tutti partecipiamo                                                                 ci hanno dato nuovo slancio. La sua presenza in mezzo a noi ha consolidato
                                                                                                                                                                                                                       Settembre 2017
alla sua elaborazione e costruzione».                                                                                          la Misericordia, il Perdono e l’Amore fraterno vissuto tra cristiani e musul-           Incontro internazionale
                                                                                                                               mani quando l’Egitto era già in lutto, e i cristiani erano stati duramente colpiti      interreligioso sulla pace
                                                                                                                               dai due attentati avvenuti alcuni giorni prima! Il messaggio del Santo Padre            La radice della pace
                                                                                                                               è stato chiaro: l’unità e l’amore tra Egiziani sono il solo mezzo per vincere il
                                                                                                                               terrorismo e garantire la sicurezza del paese.                                          «Per aprire varchi di pace
                                                                                                                               Con ciascuna delle mie Suore e con tutte le persone presenti e quelle che               ci vogliono coraggio umile e
                                                                                                                               ci hanno portato nella preghiera, io rendo grazie al Signore per questa vi-
                                                                                                                               sita storica del Papa, per la sua preghiera e il suo appello affinché la pace
                                                                                                                                                                                                                       perseveranza tenace, e soprattutto
                                                                                                                               e la riconciliazione trionfino sulla violenza in un vero dialogo, per un futuro         occorre pregare, perché – lo credo
                                                                                                                               di Giustizia e di Pace.                                                                 fermamente – la preghiera è alla
                                                                                                                                                           sr Marie Noelle Farag, suora della carità in Egitto         radice della pace».

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
PAROLA E VITA

Costruiamo ponti e non muri
                                                                                                                               per uscire da noi stessi e andare verso l’altro, specialmente       «Quando riconosciamo che la dignità delle persone
                                                                                                                               chi è solo, dimenticato, rifiutato a causa della sua diversità,     che non conosciamo è importante come quella di chi
di   Mons. Noel Simard
                                                                                                                               o perché fugge da un paese in guerra. Questo atteggiamento          incontriamo, allora soltanto riconosciamo il volto di
     Vescovo di Valleyfield
                                                                                                                               di solidarietà e condivisione deve essere vissuto anche nelle       Cristo negli altri, allora soltanto coglieremo l’appello alla
                                                                                                                               nostre famiglie che sono troppo spesso teatro di conflitti e        solidarietà» (Consiglio Chiesa e Società dell’Assemblea dei Vescovi
                                                                                                                               discordia che finiscono per spegnere sia l’amore coniugale che      cattolici del Québec, Solidarietà da ricostruire e ricostruire, p.13)
                                                                                                                               fraterno e familiare. Infine, le relazioni che vogliamo stabilire
                                                                                                                               tra noi saranno autentiche solo se sappiamo creare ponti            La Diocesi di Valleyfield rappresenta i cattolici – guidati
                                                                                                                               con i nostri fratelli e sorelle del mondo intero. Le situazioni     dalla Luce della fede, residenti nel Suroît, regione posta
                                                                                                                               d’indigenza e di persecuzione vissute da molte persone in           a sud-ovest della provincia del Québec, in Canada. Pur
                                                                                                                               Iraq, in Siria, in Somalia, in Nigeria e in molti altri luoghi      essendo a maggioranza francofona, accoglie anche
                                                                                                                               della terra sono un appello pressante a compiere gesti di           gruppi minoritari di lingua inglese, spagnola e anche una
                                                                                                                               condivisione, di sostegno e di gratuità.                            missione fra gli irochesi.

Questo Messaggio, del 31 gennaio           anche di guerre, di violenza e di        mostrando la via della riconciliazione,
2017, è stato scritto in seguito           crimini contro l’umanità. Abbiamo        della pace e dell’unità. Per costruire
all’appello di Papa Francesco in           eretto molti muri e pochi ponti. La      la solidarietà bisogna aggredire le
risposta alla decisione del presidente     storia si ripete: ora si assiste a una   cause strutturali della povertà, della
Trump di erigere un muro tra il            recrudescenza dell’intolleranza, del     disuguaglianza e dell’ingiustizia.
Messico e gli Stati Uniti. Ringraziamo     protezionismo politico ed economico      Bisogna anche solidarizzare
Mons. Simard per averci autorizzato a      e anche dell’isolazionismo. L’egoismo    con i poveri e i piccoli, adottare
pubblicare il suo articolo.                individuale e nazionale riaffiora e fa   comportamenti e stili di vita semplici,
                                           sorgere nuovi muri. Papa Francesco       basati sull’apertura, la condivisione
Quando si guarda alla storia della         ha fortemente denunciato questa          e l’aiuto reciproco, e infine attingere
Chiesa, sfortunatamente si constatano      nuova tendenza richiamando alla          a ciò che nutre la solidarietà, cioè la
conflitti e divisioni che durano per       solidarietà: c’è bisogno di costruire    preghiera, i sacramenti, la vita della
secoli. La separazione tuttora esistente   ponti e non muri.                        comunità e l’impegno sociale. In un
tra ortodossi e cattolici, tra cattolici   Prendere la via della solidarietà        mondo troppo centrato sulla logica
e protestanti, tra diverse Chiese          significa creare ponti. Gesù non         del profitto, è imperativo costruire la
cristiane, costituisce uno scandalo e      ha forse trascorso la sua vita           nostra società e il nostro mondo su
un ostacolo alla comunione e all’unità.    terrena creando ponti e abbattendo       un’altra logica, quella della gratuità.
Abbiamo eretto e ancora erigiamo           le barriere del razzismo, del            In un certo senso bisogna edificare
muri che ci dividono e che offuscano       sessismo, dei pregiudizi, degli odi e    ponti senza pedaggio.
l’annuncio della Buona Novella.            dell’indifferenza. Non ha sempre teso    Le nostre parrocchie ci offrono luoghi
Quando si studia la storia                 la mano e proclamato che l’amore è       e occasioni incredibili per costruire
dell’umanità, si deve prendere             più forte dell’odio, che il perdono è    ponti, per stabilire relazioni umane di
atto di una storia fatta di belle          più forte della vendetta. Lui stesso     comunione e di pace. Approfittiamo
realizzazioni e trasformazioni ma          è stato un ponte tra Dio e l’umanità,    dei nostri progetti e dei nostri impegni

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
UNA PARABOLA                                                                                                                                                                        SGUARDI

Il costruttore di ponti                                          Oggi per domani
di   Autore anonimo
                                                                 Cammini e ponti… Un invito a               hanno dato il suo nome. L’avvenire deve         dal sud della Colombia fino al Cile,
                                                                 superare le frontiere, ad attraversare     poggiare su queste eredità che fin dalla        passando per il Perù. Era il territorio
                                                                 le montagne, i fiumi e gli oceani per      preistoria hanno progressivamente               degli chasquis, i corrieri del re, che a
Questa è la storia di due fratelli che si amavano molto          ammirare le meraviglie della natura,       arricchito l’Europa, rendendola                 staffetta portavano se le notizie da un
e vivevano in perfetta armonia nella loro fattoria fino a        per incontrare uomini e donne di altre     straordinariamente creativa nella               capo all’altro dell’impero.
quando non scoppiò una lite fra loro.                            culture, per conoscere altri modi di       sua unità e nella sua diversità, in un
I due fratelli vivevano del lavoro dei campi, li coltivavano     pensare e di vivere.                       contesto mondiale sempre più ampio”.
insieme e insieme ne raccoglievano i frutti. Avevano tutto                                                  Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo
in comune. Tutto cominciò per uno sfortunato malinteso,          Abbiamo scelto
ma a poco a poco la rottura si approfondì fino al giorno         Tra i cammini celebri nel mondo:
in cui ebbero una forte discussione a cui seguì un silenzio
doloroso che durò molte settimane.
Un giorno qualcuno bussò alla porta del fratello maggiore.
Era un uomo tutto-fare che cercava lavoro. Sarebbe stato
contento di poter fare qualche riparazione…
«Sì, – gli rispose – ho del lavoro per te. Sull’altra riva del
ruscello vive il mio fratello minore. Qualche settimana
fa mi ha offeso gravemente e i nostri rapporti si sono                                                      I cammini dell’Annapurna
interrotti. Voglio dimostrargli che anch’io sono capace                                                     Questo percorso è senza dubbio il
di vendicarmi. Vedi quelle pietre accanto alla mia casa?                                                    più selvaggio e il più estremo in una
Vorrei che tu costruissi un muro alto due metri perché io                                                   natura che offre ciò che ha di più bello.
non voglio più vederlo».                                         La Via Francigena                          Infatti, il Nepal è conosciuto per le
L’uomo rispose:                                                  La Via Francigena ripercorre la            sue montagne maestose che sono le               Il cammino del monte Tianmen
«Capisco bene la situazione».                                    storia del continente europeo in un        più alte del mondo. I templi buddisti,          In Cina, nella Provincia dello Hunan,
L’uomo aiutò il visitatore a riunire tutto il materiale          lungo itinerario che da Canterbury         presenti a decine, sono dei veri tesori.        una strada lunga 11 chilometri, con
necessario per il lavoro poi partì per un viaggio lasciandolo    (Inghilterra) porta a Roma. Attraversa     Nessuno è tornato da questo viaggio             99 tornanti e 1200 metri di dislivello
solo per un’intera settimana.                                    la campagna inglese, le scogliere di       sulla cordigliera dell’Annapurna senza          conduce alla cima del monte Tianmen,
Quando tornò a casa, l’uomo tutto-fare aveva già terminato       Dover, le antiche città della Francia e    esserne trasformato!                            (montagna della Porta del Cielo) in
il lavoro. Ma quale sorpresa! Al posto di un muro alto           i villaggi svizzeri, oltrepassa le Alpi                                                    mezzo a una foresta lussureggiante.
due metri c’era un ponte. Proprio allora il fratello più         e scende verso la Pianura Padana,
giovane uscì di casa e corse incontro al fratello maggiore       arrivando agli Appennini, alle città
esclamando:                                                      d’arte italiane, ai cipressi toscani… e
«Tu sei davvero formidabile! Costruire un ponte quando           sbocca vicino all’antica Roma.
eravamo tanto arrabbiati! Sono fiero di te!»                     È come un ponte tra la Chiesa Cattolica,
Mentre i fratelli si riconciliavano, l’uomo tutto-fare dopo      Anglicana, Protestante, o semplicemente
aver raccolto i suoi arnesi stava per andarsene.                 una via che unisce varie confessioni
«No, aspetta! – gli dissero – c’è ancora del lavoro per te!»     religiose in un cammino che va oltre
Ma egli rispose:                                                 Roma e punta verso Gerusalemme.                                                            Il cammino dei giardini,
«Vorrei poter restare, ma ho ancora altri ponti da               “… L’oggi discende da ieri, e il                                                           in Sudafrica
costruire…».                                                     domani è il frutto del passato… Tra        Il cammino degli Incas                          Il percorso dei Giardini, della
                                                                 l’Atlantico, l’Asia e l’Africa da un       Questo percorso di 40 chilometri                città cosmopolita del Capo a Port
                                                                 tempo lunghissimo si trova l’Europa,       fa parte dell’immensa rete di                   Elizabeth, è un vero concentrato
                                                                 disegnata dalla geografia, modellata       comunicazione stabilita in tutto il             della diversità del paese che si estende
                                                                 dalla storia, fin da quando i Greci le     regno che al suo apogeo si estendeva            su 800 chilometri di costa lungo gli

8                                                                                                                                                                                                      9
Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
oceani Indiano e Atlantico. Attraversa      com’è dalla “Torre d’acqua”                 particolare, di stile neogotico. É un                                                                                                   PREGHIERA
dense foreste dal clima temperato, spazi    ottagonale, i cui piedi affondano nel       ponte levatoio ancora funzionante
idilliaci di escursioni selvagge, regioni   fiume come una piccola roccaforte di        che si apre al passaggio dei battelli
coltivate e distese desertiche. Costeggia   un castello.                                più alti, composto da due grandi
spiagge bianche e riserve marine dove le    Al riparo del suo tetto di tegole, un       torri unite in cima da un corridoio in
balene sono una specie protetta.            centinaio di piccoli pannelli dipinti nel   cui i visitatori possono passeggiare
                                            17° secolo raccontano la storia della       godendo della vista sottostante.            Per inventare il mondo di domani
                                            Svizzera, della città e dei suoi santi
Fra i Ponti celebri del mondo:              patroni: San Leodegario e San Maurizio.
                                                                                                                                    Signore,
                                                                                                                                    Tu sei ricco di misericordia verso tutti,
                                                                                                                                    tutte le culture e tutte le nazioni
                                                                                                                                    poiché ciascuno è tuo figlio.

                                                                                                                                    Nella tua misericordia,
                                                                                                                                    tu credi alla nostra capacità di amare,
                                                                                                                                    e di riconoscerci fratelli e sorelle.

Il Ponte del Gard                                                                                                                   Tu credi alla nostra capacità
Questo ponte è stato costruito
                                                                                                                                    di vivere insieme, dignitosamente,
verso il 17 a.C. da Agrippa sotto           Il Ponte Vecchio di Firenze                 Il Ponte Akashi-Kaikyo, in
l’imperatore Augusto. Faceva parte          in Italia                                   Giappone                                    nella pace, la giustizia e la fraternità.
di un acquedotto di quasi 50 km             Il Ponte Vecchio uno dei simboli            Il ponte Akashi-Kaikyo è stato
di lunghezza che pare sia stato in          della città di Firenze è uno dei ponti      inaugurato 17 anni fa; con i suoi 3911      Modellaci con la tua misericordia e tenerezza.
attività per non meno di 400-500            più celebri e romantici del mondo.          metri, è il ponte sospeso più lungo del     Aiutaci a superare le nostre paure,
anni, portando l’acqua dalle sorgenti       Attraversa il fiume Arno nel suo punto      mondo. L’arco principale è di 1991          e il nostro rifiuto di aprirci all’altro.
di Uzès alla città gallo-romana di          più stretto, dove in tempi antichi          metri. Il ponte unisce la città di Kobe     Insegnaci a lasciarci toccare dalla vita
Nemausus (oggi Nîmes).                      esisteva un guado. Il passaggio è           sull’isola di Honshū all’isola Awaji.
Una strada percorre il primo livello        fiancheggiato da due file di botteghe
                                                                                                                                    dei nostri fratelli e sorelle.
mentre l’acquedotto è collocato al          artigiane, meta di grande attrazione
terzo livello.                              per i turisti.                                                                          Apri i nostri cuori all’amore.
                                                                                                                                    Apri le nostre mani per costruire ponti, e non muri.
                                                                                                                                    Apri la nostra intelligenza per inventare
                                                                                                                                    il mondo di domani,
                                                                                                                                    un mondo in cui ciascuno troverà il suo posto:
                                                                                                                                    un tetto, il pane, un lavoro,
                                                                                                                                    un gesto di fraternità da condividere,
                                                                                                                                    una parola di speranza da scambiare
                                                                                        Il Ponte Juscelino Kubitschek,              un mondo che sia come un riflesso di Te
                                                                                        in Brasile                                  Dio d’Amore e di Misericordia.
                                                                                        Il ponte Juscelino Kubitschek anche
Il Ponte di Lucerna in Svizzera                                                         conosciuto come ponte del Presidente
Il ponte coperto della Cappella             Il Ponte Tower Bridge di                    JK o ponte JK, permette la traversata
(“Kapellbrücke” in tedesco) è il            Londra, in Gran Bretagna                    del lago Paranoá a Brasília.                                              Preghiera per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato
più antico ponte coperto in legno           Il ponte Tower Bridge attraversa il         Inaugurato il 15 dicembre 2002, il                                                                                        gennaio 2016
in Europa. Costruito nel 1333,              Tamigi. Il suo nome deriva dal fatto        ponte è diventato uno dei simboli di
faceva originariamente parte delle          che collega il distretto di Southwark       Brasilia per la sua grande bellezza
fortificazioni della città. Lungo 204 m.    alla Torre di Londra, un’antica             architettonica.
attraversa il fiume Reuss collegandone      costruzione in cui un tempo venivano
le sponde che costeggiano l’antica          rinchiusi e giustiziati i prigionieri.      Costruiamo cammini e ponti per fare
città. La sua silhouette originale si       Questo ponte sospeso è celebre nel          del mondo intero, una sola famiglia di
riconosce facilmente sormontata             mondo intero per la sua architettura        popoli riconciliati, fraterni e solidali.

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
Libano   CAMMINI DELLA MISSIONE

Le relazioni interreligiose,
cammini d’amore e di verità
                                                                                                           Con Papa Francesco,
                                                                                                         Padre Fadi Daou, prete
di   Fadi Daou, fondatore di ADYAN                                                                            maronita, fondatore
                                                                                                         dell’Associazione Adylan,
           fadi@adyanfoundation.org                                                                              e Nayla Tabbara,
                                                                                                         musulmana, insegnante
                                                                                                                all’Università San                                                                      ADYAN è un nome arabo che significa
Nel 2012, nel corso del suo ultimo viaggio apostolico                                                    Giuseppe, a Beirut, una                                                                        religioni, al plurale. Adyan è la più im-
all’estero, il Papa Benedetto XVI aveva firmato in Libano
                                                                                                                 delle cofondatrici                                                                     portante fondazione interreligiosa del
                                                                                                                dell’Associazione.
                                                                                                                                                                                                        Libano. Fondata nel 2006 da cristiani
l’esortazione apostolica post-sinodale sulla Chiesa in
                                                                                                                                                                                                        e musulmani, è un’organizzazione in-
Medio Oriente. Al numero 27 dell’esortazione, leggiamo                                                                                                                                                  dipendente che opera in Libano e all’e-
un forte appello a passare dalla «tolleranza religiosa»                                                                                                                                                 stero, attraverso vari programmi cul-
alla «libertà religiosa». Secondo il Papa, la prima non                                                                                                                                                 turali, educativi, sociali e spirituali allo
impegna molto poiché essa è passiva e ha un campo                                                                                                                                                       scopo di promuovere il vivere insieme.
d’azione limitato. Mentre «la verità non può essere
conosciuta e vissuta che nella libertà, per questo non si
può imporre la verità all’altro; la verità si svela solamente
nell’incontro d’amore». In altre parole, secondo questo
testo, chi vuole camminare nella verità, non deve
accontentarsi di tollerare gli altri, ma deve impegnarsi in
una relazione con loro. Allo stesso numero il Papa scrive
ancora: «Sappiamo bene che la verità al di fuori di Dio
non esiste in se stessa. Diventerebbe un idolo. La verità
non può svilupparsi che nell’alterità che si apre a Dio che
vuol far conoscere la sua alterità attraverso e nei miei
fratelli umani». L’esortazione precisa che: «non è bene
affermare in maniera escludente: ‘io possiedo la verità’.         spirituale, vissuta nella fraternità, e permettere a ciascuno
La verità non è posseduta da nessuno, ma è sempre                 di camminare nella verità.
un dono che ci chiama a un cammino di assimilazione               Questo nuovo approccio alla relazione interreligiosa
sempre più profonda alla verità».                                 chiede una vera trasformazione, perfino una conversione,
Anche Papa Francesco riprende questa idea,                        del dialogo interreligioso, che per certi aspetti ha perso
nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium del 2013,           di pertinenza e credibilità. Talvolta, sfortunatamente,
con parole ancora più spirituali, scrivendo: «noi sentiamo        il dialogo interreligioso è stato vissuto in un modo che
la necessità di scoprire e di trasmettere la “mistica” del        stigmatizzava le identità e aumentava la diffidenza, poiché
vivere insieme, di incontrarsi, di abbracciarsi, di sostenersi,   ci si accontenta di far incrociare «folcloristicamente»
di partecipare a questa marea un po’ caotica che può              le differenze identitarie, al fine di manifestare una
trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una         compiacente intesa esteriore. Oggi il mondo ha bisogno di
carovana solidale, in un santo pellegrinaggio» (n.87).            qualcosa di diverso dall’immagine di un campanile posta             identitario, al fine di diventare compagni di strada, che
Noi di Adyan facciamo eco a queste parole, la nostra              accanto a quella di un minareto, o di un prete insieme a un         cercano di avanzare nel cammino della verità – che
è una Fondazione interreligiosa per la diversità, la              imam, o di una religiosa con una donna velata, per credere          nessuno possiede – assumendo la responsabilità di
solidarietà e la dignità umana, che segue il principio            all’autenticità delle relazioni interreligiose.                     costruire un mondo più giusto e più accogliente per tutti.
secondo il quale è «la diversità che costruisce l’unità».         La Fondazione Adyan si adopera perché si considerino                Noi siamo convinti, che con questo nuovo approccio alle
Noi testimoniamo il passaggio da un riconoscimento                le relazioni interreligiose nella prospettiva della                 relazioni interreligiose, nuovi orizzonti si aprano davanti
indifferente dell’«altro», a una relazione con lui, al fine       responsabilità sociale comune e della solidarietà                   a noi, percorsi nei quali i credenti di diverse religioni,
di rendere il vivere insieme, un’esperienza sociale e             spirituale. L’impegno comune sostituisce il dialogo                 possono camminare insieme nell’amore e nella verità.

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
CAMMINI DELLA MISSIONE                                      Brasile                                                                                                                                                       Italia               CAMMINI DELLA MISSIONE

Servire in carcere…                                                                                                               Sbarco al porto di Palermo
creare ponti                                                                                                                      di   Sr Thi Ann Nguen
                                                                                                                                       hai.nga7@gmail.com

di   sr Liberata Magliocchetti
                                                                                                                                  Il servizio al Centro ASTALLI1 è una bella e ricca
     liberata_magliocchetti@hotmail.com
                                                                                                                                  esperienza di incontro, di condivisione, di confronto di
                                                                                                                                  idee, di relazione con chi forse incontrerò solo una volta
“Ogni essere umano è unico:                                                                                                       nella mia vita, un’esperienza di ascolto di storie ferite dalla
è parola di Dio che non si ripete”… (Karl Adam)                                                                                   guerra, dalla violenza fra gli uomini… È una scuola di
                                                                                                                                  vita che mi insegna la pazienza, la dolcezza… l’ascolto di
Costruire ponti e non muri di separazione è un´arte che                                                                           chi ha bisogno… che suscita poi l’ascolto di me stessa. Di
acquista consistenza in Dio, nella sua Parola che dà forza                                                                        fronte alle loro storie, mi commuovo! I loro visi tornano
di interagire, che dà coraggio di affrontare e scoprire il                                                                        alla mia mente e li porto nel cuore e nella preghiera!
tesoro che esiste in ogni persona.
Questa convinzione mi ha accompagnato nei 33 anni                                                                                 Queste storie di persone che hanno vissuto tragedie di vita
vissuti in America Latina, terra che mi ha accolto e nella                                                                        hanno cambiato il mio modo di guardare, di pensare, di
quale è cresciuto il sogno di essere un ponte tra le persone                                                                      relazionarmi… Ringrazio il Signore per tutto ciò che ho
e Dio, un ponte sul quale sono passate tantissime persone.                                                                        vissuto, che sto vivendo e che vivrò ancora!
Oggi con gratitudine contemplo passare su questo ponte                                                                                                                                                                            Le donne, i bambini e le famiglie sono scese per prime,
anche alcuni nostri fratelli carcerati.                                                                                           Alla metà di giugno, ho assistito direttamente allo sbarco                                      mentre gli altri sono rimasti sulla nave aspettando il loro
In Brasile, soprattutto a Jussara, ho avuto la possibilità                                                                        dei migranti al porto di Palermo. L’appuntamento al                                             turno. La vista di bambini anche molto piccoli sani e salvi
di vivere questa sfida ardua ma possibile e ho capito                                                                             porto era per le 6.00 del mattino, ma l’attesa è stata lunga                                    fra le braccia dei medici o delle loro mamme era una gioia.
l’importanza di costruire ponti tra la realtà del carcere e il                                                                    prima che potessero scendere dalla nave e noi potessimo                                         Mano a mano che scendevano dalla nave, erano accolti
mondo che vibra al di là delle sue mura.                                                                                          accoglierli! Soltanto alle 9.00, è iniziato lo sbarco di                                        nelle tende bianche per una visita medica, poi condotti alla
Soprattutto:                                                                                                                      750 persone dalla nave di “Medici senza Frontiere”.                                             questura per la registrazione. Una procedura lunga che deve
quando il sovraffollamento rende inumano il vivere                                                                                La stanchezza fisica e mentale di un viaggio lungo e                                            essere svolta nonostante la stanchezza e il caldo spossante.
quotidiano… ( il Brasile occupa il terzo posto tra i paesi                                                                        pericoloso rischiando la vita alla ricerca di una vita                                          I volontari hanno distribuito loro uno zaino, un paio
con più popolazione carceraria);                                                                                                  migliore era visibile sul loro viso. Ho provato una profonda                                    di scarpe di plastica, un sacchetto di alimenti che
quando non sono rispettati i diritti delle persone in aperta     Si deve evitare la condanna, pensando che sia giusto che         tristezza: l’umanità è ferita dalla guerra, dalla violenza…                                     conteneva una bottiglia d’acqua, una mela e due piccoli
contraddizione con quanto prescrive il Codice Penale…            paghino per i loro misfatti                                      Tutti sono stati presi in carico dai volontari che fanno                                        panini con la marmellata.
e sembra di essere tornati ai tempi di Giovanna Antida a         Si deve vincere la tentazione di abbandonarli perché sono        servizio al porto di Palermo: medici, infermieri, assistenti
Bellevaux;                                                       ingrati o non riconoscono le loro responsabilità…                sociali, volontari dell’UNICEF e della Caritas… A loro i                                        Io ero nella squadra per la distribuzione di scarpe. Ho visto
quando è necessario intervenire per chiedere l’intervento        Servire in carcere è un’opportunità per costruire ponti che      rifugiati hanno manifestato riconoscenza, con un “grazie”                                       tanti piedi “sporchi” e “feriti” a causa del lungo cammino
urgente di un medico, e pretendere che la salute non sia         avvicinano, che facilitano l´inclusione, la riconciliazione,     detto spesso solo da sguardi e sorrisi appena accennati…                                        percorso. I migranti ricevendo le scarpe ringraziavano con
solo un diritto affermato ma anche rispettato;                   l´incontro con Gesù che considera fatto a Lui quanto ogni        soprattutto quelli dei bambini innocenti… già vittime dei                                       un bel sorriso dicendo: “Merci Madame!” o “Thank you!”
quando è importante recuperare il contatto con la famiglia       fratello “piccolo” o carcerato riceve.                           pericoli della vita.                                                                            Ci tenevo a chinarmi per aiutarli io stessa a infilare
di un detenuto che vive la disperazione e l’abbandono,           Creare ponti in una realtà dimenticata e dura, è scoprire                                                                                                        le scarpe, innanzitutto in segno di rispetto e poi per
nella convinzione che il Signore è venuto per dare la vita e     nell´altro un essere umano amato, voluto e considerato da Dio.                                                                                                   rendermi conto da vicino di quanto questi piedi avessero
darla in abbondanza a tutti.                                     É credere che la giustizia punitiva non recupera nessuno,                                                                                                        camminato… in cerca di libertà e di una vita migliore.
Servire in carcere è davvero sfidare il muro del preconcetto,    che esiste una giustizia restaurativa che aiuta a tendere          Il Centro Astalli è il luogo donato dai padri gesuiti alla chiesa di Palermo per accogliere   Delle 750 persone sbarcate circa 350 erano marocchini,
                                                                                                                                  1

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dell`esclusione, della condanna, dell´abbandono.                 ponti tra l´offensore e l´offeso, che provoca l´incontro che     possono trovare gli indumenti necessari per la vita quotidiana; l’accoglienza per i nuovi       con loro ho potuto parlare francese. Anche se gli interpreti
Si deve superare il preconcetto che i poveri, i neri, o le       rigenera a partire dall´impegno di entrambe le parti.            arrivati (un colloquio con un/una volontario/a); la doccia; la scuola di lingua italiana;       sono sempre a disposizione per facilitare la comunicazione
donne non servano alla società…                                  Costruire ponti con la forza dell´amore, l´unico che può         lo sportello del lavoro per chi può avere un’occupazione; i corsi di scuola di guida;           e rispondere a tutti i bisogni.
                                                                                                                                  lo studio medico; la consulenza di avvocati; il doposcuola per bambini; i laboratori
Si deve superare l’idea che i carcerati siano un rifiuto della   abbattere i muri di separazione, è un´opera che non ha fine,     e altri servizi che offrono agli utenti la possibilità di una formazione professionale…
società e quindi vadano esclusi…                                 è un´arte che spera nel dono di ogni persona che è unica.        rispondendo al progetto del centro…                                                             Ho partecipato anche alla distribuzione del pranzo, un

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
Italia            CAMMINI DELLA MISSIONE

                                                                                                                                                                                               l’occasione di lavorare sul territorio. Alcuni si sono inseriti,
                                                                                                                                                                                               sono riusciti a trovare lavoro, ad avere un appartamento
                                                                                                                                                                                               e quindi stanno costruendo il loro futuro. Per altri, invece
                                                                                                                                                                                               è un po’ complicato! Tanti altri, partono, vanno al Nord
                                                                                                                                                                                               d’Italia o d’Europa per cercare fortuna.

                                                                                                                                                                                               Come vi organizzate?
                                                                                                                                                                                               La prefettura ci avvisa dello sbarco 24 ore prima. Quindi
                                                                                                                                                                                               abbiamo solo un giorno per organizzare i volontari
                                                                                                                              © Lorenzo HOLT                                                   disponibili allo sbarco. Perciò dobbiamo essere veloci.
                                                                                                                                                                                               Per fortuna, ci sono sempre persone che vogliono fare
                                                                                                                                                                                               quest’esperienza, e continuano anche dopo la prima volta!
                                                                                                                              assistetti da lontano… dicendomi… chissà cosa si prova ad
                                                                                                                              essere lì… su quella banchina…?                                  Quando arrivano i migranti si sa in quale luogo
                                                                                                                              Lunedì 19/06/2017 Porto di Palermo… ore 06.00 del mattino…       saranno accolti?
 © Lorenzo HOLT                                                                                                               La mia vita mi ha ricondotto a Palermo, 6 mesi fa, non            Si, la prefettura ha già organizzato la ripartizione a livello
                                                                                                                              avrei mai potuto immaginare che mi sarei svegliato alle          nazionale, quindi, quando arrivano, queste persone sanno
                                                                                                                              5.00 per essere lì, puntuale, ad aiutare nelle operazioni…       in quale centro saranno accolte.
                                                                                                                              non come medico pagato, anzi strapagato… ma come
altro momento forte della giornata:        La giornata dei volontari che era         paese, la loro casa, la loro famiglia…   volontario… del Centro Astalli.                                      Mi chiamo Antonio, sono dipendente dello stato
nei loro occhi si leggeva la fame, la     cominciata alle 6.00 del mattino si è      che hanno perso tutto… Signore,          Vedi una nave… carica di persone… vedi una nave carica
sete e la stanchezza… sembravano          conclusa alle 16.00, i migranti invece     vieni in nostro aiuto, in loro aiuto!    di volti… vedi volti carichi di speranza… vedi volti             Attraverso quest’accoglienza, che cosa porti dentro di te?
persi… anche perché non sapevano          hanno dovuto restare sotto il sole         Donaci e dona a loro forza, coraggio     carichi di stanchezza… vedi sorrisi… vedi lacrime… vedi          È un lavoro che mi convolge molto e mi segna ogni volta
ancora dove sarebbero stati mandati!      cocente per essere registrati.             e perseveranza… per vivere e             dolore e sofferenza… vedi l’umanità delle persone che            perché, sono persone che attraversano il mare e il deserto
C’erano tanti bambini con uno                                                        testimoniare il tuo amore.               aiutano altre persone…                                           portando con sé mille esperienze e lasciandosi alle spalle
sguardo innocente ma stanco… che          Assistere agli sbarchi è un’occasione                                               È questa la gratuità di cui ci sarebbe tanto bisogno ai          tanti pericoli. Quando vengono qui portano con sé le
manifestavano il desiderio di poter       che ti fa toccare fino in fondo la         ALCUNE VOCI                              nostri giorni?                                                   speranze di tutti familiari che li hanno aiutati a partire.
vivere pienamente la loro vita di         sofferenza dell’umanità vittima della      DI GIOVANI VOLONTARI                     È questo il tipo di amore che dovremmo avere per il prossimo?    Ovviamente, il nostro contribuito è piccolo, tuttavia serve
bambini… passando dal dolore con          guerra, della violenza, del potere…                                                 Io penso che, dopo 12 ore di attesa sotto il sole e un           ad accoglierli, offrendo un sorriso, dando speranza… un
immediatezza dalla difficoltà alla        e della corruzione! Una ferita che             “Mi chiamo Francesco. Sono           viaggio terrificante durato mesi, quando l’ultimo fratello       paio di scarpe può aiutarli a capire che la fraternità e la
gioia di una vita nuova! Correvano…       non può rimarginarsi se non si pone        medico e proprio quando stavo            che scende dalla nave, a cui hai consegnato scarpe               comunità sono reali, non solo la predica di un prete di una
volevano giocare… volevano vivere!        fine alle guerre! Solo la speranza in      smontando da un turno duro di 4          di plastica, bottiglia d’acqua, mela e panino, ti dice           comunità missionaria in Africa.
Mi sono chiesta: quale sarà il loro       Colui che ci ha dato la Vita e ci chiede   giorni di servizio è arrivata una        SHUKRAN (grazie)… non puoi che stupirti e rimanere a
futuro? Guardandoli, sentivo dentro di    solidarietà tra noi, ci terrà in piedi!    chiamata che chiedeva la presenza        bocca aperta… io, probabilmente, non avrei avuto la forza        Che cosa ti porti a casa, nella tua valigia dopo?
me compassione per loro, perché nei                                                  del medico al porto entro un’ora         di dire GRAZIE… avrei pensato subito a divorare quel             Un odore fortissimo di questo sbarco che non è come
loro sguardi si vedeva ancora la paura,   La sera, a casa, non ho potuto             perché erano in arrivo 120 persone,      panino… lui no… lui mi ha detto grazie… poi ha aperto il         molti dicono “puzza” ma un odore… che riassume tutti
la stanchezza di ciò che avevano          smettere di pensare a tutte le persone     di cui 12 erano donne e 6 bambini…       sacchetto e ha mangiato il suo panino…”.                         i sacrifici, tutta la fame, tutta la fede, tutto il mare che
vissuto. Le guance di alcuni erano        incontrate. Li ho perfino sognati e ho     Nonostante il mio lavoro fosse                                                                            queste persone portano con sé… insieme ai molti segni di
rigate di lacrime: piangevano per la      molto riflettuto sulla mia vita e su ciò   terminato… andai subito, più che            Mi chiamo Nadia, sono volontaria della Caritas                guerra e sofferenza che porti a casa con te… e non puoi più
tristezza della loro sorte o piangevano   che sto facendo…!                          altro per curiosità… per vedere in                                                                        lavartene le mani!
di gioia perché erano finalmente                                                     cosa consistono le operazioni e capire   Nadia, qual è il tuo impegno?
sbarcati in Europa? È difficile dirlo     Signore, com’è possibile rimanere          come funzionasse… non feci nulla,        In questi anni, abbiamo accompagnato i ragazzi che
perché certamente la loro è una storia    a guardare tutte queste persone che        non potevo, perché già era arrivata      sono sbarcati. Ad alcuni di loro, offriamo la possibilità        Grazie Francesco, Nadia, Antonio e a tutti voi volontari
pesante da portare.                       sbarcano a Palermo lasciando il loro       la collega che mi dava il cambio…        di imparare l’italiano. Sperando che possano avere               per la vostra testimonianza di umanità!

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
Italia            CAMMINI DELLA MISSIONE

La Roma “controcorrente”
di   Sr Paola Arosio
     coordinatrice del Centro Pedro Arrupe e responsabile volontari
                                         sisterpaola@hotmail.com

«L’estate appena finita è stata                                                                 stata molto significativa: “La presenza
dominata dalla cronaca: migranti,                                                               dei ragazzi del Pedro Arrupe – scriveva
sgomberi, proteste dei sindaci e dei                                                            il parroco – ha arricchito il “mondo”
cittadini all’idea di accogliere anche                                                          della Sacra Famiglia e sensibilizzato
solo minori non accompagnati.                                                                   tante famiglie del rione!”.
La politica e i media alimentano                                                                E i mesi di luglio e agosto hanno
allarmismi, generalizzazioni,                                                                   visto la continua presenza di volontari
provocazioni, suscitando una paura                                                              presso il Centro, in forma giornaliera
sproporzionata».                                                                                o residenziale: diverse studentesse
Sono le parole del Presidente del                                                               universitarie romane, che a giugno
Senato della Repubblica Italiana Pietro                                                         avevano finito il loro corso di studio
Grasso al festival della comunicazione              di Capodarco, della Papa Giovanni di        e ad ottobre cominciano un master,
di Camogli (7-10 settembre 2017).                   don Benzi… dei tanti punti di accesso       si sono impegnate per tre o quattro
E Roma, in particolare nel mese di                  alle fragilità sociali della capitale per   giorni ogni settimana con corsi
agosto, è stata teatro di intolleranze              dare una mano.                              intensivi di italiano per gli adulti,
e aggressioni ai migranti, di minacce               Anche al Centro Pedro Arrupe, la            animazione dei bambini e sostegno ai
fisiche da parte dei gruppi nazi-fasciti            struttura di accoglienza più grande         compiti delle vacanze, cucina, tornei
della capitale, di ripetuti “sgomberi”              e articolata del Centro Astalli, sede       sportivi con gli adolescenti, serate
forzati con gli sfollati in tendopoli               romana del Jesuit Refugee Service,          musicali…Una giovane lavoratrice di
davanti ai portoni delle chiese. E                  abbiamo fatto esperienza della Roma         Parigi ha dedicato tutto il suo mese
intorno sempre l’ombra del racket                   “controcorrente”. Il Pedro Arrupe           di ferie agli ospiti del Pedro Arrupe,
degli affitti e del lavoro nero.                    è attualmente articolato in diverse         organizzando un laboratorio di pittura
Eppure, esiste anche una Roma                       realtà: una Comunità per 10 famiglie        su tela che ha coinvolto i ragazzi più
“controcorrente”: è la Roma dei                     rifugiate; la semi-autonomia Aver           grandicelli per intere settimane! Due
giovani, degli adulti, degli scout, dei             Drom per l’accoglienza di 6 minori e        novizi gesuiti, per dieci giorni, hanno
gruppi parrocchiali o dei movimenti                 neomaggiorenni; La Casa di Marco,           organizzato attività varie e cucina
che, senza far rumore, si è messa                   casa-famiglia per 9 minori stranieri        insieme agli adolescenti delle Case
a disposizione – pur nel caldo                      non accompagnati; e La Casa di Maria        famiglia. Quattro seminaristi del
soffocante dell’estate 2017 – nelle                 Teresa, casa d’accoglienza per 3-4          Seminario Regionale delle Marche
mense caritas, negli ambulatori                     donne sole con bambini, vittime di          hanno trascorso un’intera settimana al    addirittura – insieme ai bambini – un vero teatro di        collaboratori: i numerosi volontari estivi ci hanno fatto
sociali, nei notturni per senza fissa               violenza o in grave disagio sociale.        Centro, insieme a due ragazze romane      marionette che ha fatto brillare gli occhi di emozione      sentire protagonisti attivi di un cambiamento positivo per
dimora, nei centri di accoglienza                   L’estate al Centro è iniziata con il        del Centro diocesano vocazioni:           a tutti! Poi una parrocchia di Pordenone, i giovani del     la nostra città di Roma, proprio a partire – come dice Papa
per rifugiati, nelle case famiglia                  viaggio di 13 minori stranieri verso        italiano intensivo, uscite ai parchi      Movimento Giovanile Missionari della Consolata, le          Francesco – dalle periferie umane ed esistenziali. Di tutti
per minori stranieri, nelle tendopoli               Cinisello Balsamo: undici famiglie          romani, laboratori di cucina etnica,      nostre novizie di Roma, lo juniorato internazionale delle   voi, carissimi volontari e volontarie dell’estate 2017, ci
autogestite per “transitanti”, nelle                della parrocchia Sacra Famiglia             indimenticabili serate di giochi,         Suore di Gesù e Maria… Ai volontari, gli ospiti del         resta il ricordo nelle foto della vostra preziosa presenza tra
parrocchie che hanno offerto un tetto               hanno offerto loro una settimana di         balli e musica… Una parrocchia di         Centro, hanno fatto dono di racconti di vita e di fede,     noi che facciamo scorrere ogni giorno sul monitor nella
agli sgomberi forzati… una Roma                     accoglienza e la frequenza quotidiana       Lumezzane, Brescia, di 24 giovani         hanno condiviso con loro nostalgie della terra di casa ma   hall del Pedro Arrupe. Ma soprattutto ci resta nel cuore
fattivamente partecipe, che ha bussato              all’oratorio estivo. Per tutti, famiglie,   con il loro viceparroco e alcuni adulti   anche sogni, progetti, speranze…                            la testimonianza generosa, sorridente, fattiva della Roma
alle porte delle Caritas, del Centro                minori stranieri, ragazzi e animatori       sono stati presenti per cinque giorni     A tutti e a tutte va il grazie corale di tutto il Pedro     “controcorrente” che voi rappresentate, della Roma che
Astalli, di Sant’Egidio, della comunità             dell’oratorio, quartiere… l’esperienza è    al Centro, riuscendo ad orchestrare       Arrupe, grandi e piccoli, mamme e adolescenti, operatori,   profuma di Vangelo. Grazie!

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Costruiamo ponti di solidarietà e di fraternità
CAMMINI DELLA MISSIONE                                        Romania                                                                                                                       Africa                 CAMMINI DELLA MISSIONE

Il cambiamento inizia da me                                                                                                       Andate…
di   Sr Alexandra Văcaru
                                                                                                                                  la missione è abbondante!
     sora.alexandra11@gmail.com

                                                                                                                                  Sr Agostina Pozzi… 50 anni in Africa                               Sr Madeleine Chauby… 55 anni
                                                                                                                Città di Lugoj.
                                                                                                                                                                                                     nella provincia religiosa dell’Oriente
L’estate sta finendo. Credo che tutti abbiamo provato e                                                                           Il 28 agosto 1967, festa di
proveremo sempre a farci prossimi agli altri a seconda                                                                            Sant’Agostino, iniziò la mia missione.                             Sono passati 55 anni da quando arrivai in
dell’età e della formzione. Per i bambini e i giovani sono                                                                        Un aereo francese con a bordo                                      Libano. L’accoglienza calorosa dei Libanesi
opportune varie attività, come quelle dell’oratorio, dei campi                                                                    due suore della carità, Sr. Claudia                                mi ha subito permesso di condividere la vita
estivi, delle uscite in montagna…, convinti che questi mezzi                                                                      Sottocornola ed io, atterrò alla capitale,                         della popolazione, stando vicino a bambini
possano essere di grande aiuto nell’aiutare ad imparare nella                                                                     l’attuale N’Djamena. Successivamente un piccolo aereo              e giovani attraverso l’insegnamento della lingua francese,
comunità ecclesiale e nei luoghi di vita, a volersi bene e a                                                                      dell’ “Air-Ciad” in un’ora di volo ci condusse a Sud, nella        la catechesi e i Movimenti. In Libano ho vissuto degli anni
crescere insieme nell’amore di Dio e dei fratelli.                                                                                città di Sarh. Lì ci attendeva Padre Luigi Lomazzi e dietro        molto belli in cui la grazia di Dio mi ha sostenuto nel mio
In Romania, a Lugoj, insieme ad alcuni volontari e amici                                                                          di lui, guidando la nostra Citroen, abbiamo percorso 200           impegno costante di annunciare il vangelo.
di Santa Giovanna Antida abbiamo trascorso due settimane                                                                          km di strada dissestata e fangosa fino a Goundi.                   Un’esperienza di tre anni in Siria mi ha fatto conoscere un altro
di campo estivo presso il Centro diurno gestito dalle Suore                                                                       Ci aspettavano circa 45 cristiani ed un centinaio di               ambiente e una cultura diversa seppur vicina a quella libanese.
della Carità. C’è da specificare che accanto a questo Centro                                                                      catecumeni, ma anche tutta la popolazione dei vari villaggi        Poi ho cambiato continente partendo per l’Egitto.
esiste una Chiesa greco-cattolica, unica nel mondo, che ha                                                                        si preparava ad accoglierci.                                       Dapprima al Cairo, dove ho scoperto una cultura, una
come patrona, per l’intitolazione canonica, Santa Giovanna                                                                        Già da un anno Padre Lomazzi aveva organizzato un                  mentalità e delle abitudini molto diverse, ma anche un
Antida Thouret, che anche qui si festeggia il 23 maggio!                                                                          centro di formazione per catechisti. Fu questo il mio primo        vasto campo d’azione.
Il tema contenuto nel titolo di questo articolo è ispirato                                                                        e principale impegno: imparare con loro a leggere e a              Seguendo il cammino che Dio aveva tracciato per me
dal film “Zootopia”. I bambini si sono lasciati prendere e                                                                        scrivere in lingua locale (il “Sarà”), attraverso un sillabario    sono poi giunta ad Alessandria, alla scuola Sainte Jeanne-
provocare dai vari personaggi rappresentati dagli animali.                                                                        realizzato da noi stessi.                                          Antide: 1100 allievi, dalla scuola materna al baccalaureato
Le tematiche emerse sono state varie: vivere senza                                                                                Dopo un anno le Suore della Carità della nostra congregazione      dove noi offriamo agli allievi la possibilità di studiare tre
pregiudizi nei confronti degli altri; saper essere amico e                                                                        ci aiutarono a costruire la maternità e ad aprire un               lingue: l’arabo, il francese e l’inglese.
crescere in questa dimensione anche se l’altro è diverso                                                                          ambulatorio per i bambini ed in seguito anche per gli adulti.      La scuola di Alessandria ora è frequentata solo da allievi
da sé; trovare il senso della vita e lottare per arrivare a                                                                       Una “scuola comunitaria elementare agricola” è stata               egiziani: 25 % cristiani e 75 % musulmani. I genitori che ce li
viverlo ad ogni costo; saper discernere il male dal bene                                                                          aperta a Maimba, vicino a Goundi nel 1993. Attualmente             affidano chiedono soprattutto l’istruzione dei loro figli. É bello
confrontandosi con se stessi e con ciò che è vero, con la                                                                         il mio principale lavoro è portare un aiuto alla direzione di      vederli interessarsi agli studi e alle attività dei loro figli.
convinzione che tutto comincia da se stessi, senza dover                                                                          questa scuola il cui fine è quello di preparare gli alunni alla    Anche in questa scuola ho incontrato eccellenti
aspettare l’altro. Quindi, il fulcro del significato del film                                                                     vita. Quest’anno abbiamo 253 alunni…                               collaboratori, anche gli insegnanti musulmani sono
ha riguardato la crescita dei personaggi principali. Le                                                                           Tutto ciò che è versato dai genitori, che collaborano con una      molto collaborativi, partecipano alle feste e alle iniziative
precisazioni e le evidenziazioni intorno a loro sono state                                                                        retta annuale, (composta da un sacco di miglio da 100 kg, 50       proposte dalle Suore e fra gli allievi non si fa alcuna
sintetizzate con queste parole: “Come erano e che cosa             amati, quelli dell’acqua.                                      kg di arachidi e 23 euro), e il raccolto frutto del lavoro degli   distinzione di classe sociale o di religione.
hanno raggiunto”. In pratica i protagonisti hanno scelto di        La festa finale è stata piena di risate, emozioni,             alunni viene utilizzato per i bisogni degli alunni stessi.         … Oggi il nostro ruolo è di insegnare loro a vivere bene
diventare ciò che erano stati chiamati ad essere.                  compiacimento da parte dei genitori, nonni, fratelli,          La formazione cristiana è uno degli obiettivi principali;          insieme aiutando i più poveri.
E’ stato letto, ogni giorno, un brano della Sacra Scrittura        sorelle, amici. Tanta esultanza ha riempito i cuori nel        infatti, due pomeriggi a settimana sono dedicati alla              Non dobbiamo forse aiutare i più deboli? Coloro che hanno
che avesse attinenza con il tema del film. È stato bello           toccare con mano i frutti del lavoro svolto e i risultati      catechesi; il giovedì sera tutti gli abitanti di Maimba –          bisogno di un sostegno dopo la scuola, coloro che hanno
ascoltare i bambini che parlavano di Dio e che provavano a         soddisfacenti, provenienti anche dalla spontaneità e dalla     alunni, maestri, educatori con le loro famiglie – sono             situazioni familiari difficili…, incontrare i loro genitori,
cercarlo nella loro vita. A noi, animatori, questo lavoro ha       creatività dei bambini.                                        invitati al “rosario familiare”.                                   non è “andare alle periferie” e ai poveri?
procurato tanta gioia, perché la Parola di Dio ha riempito         Noi siamo grati a Dio e vogliamo mettere tutto nelle sue       La nostra chiesa è fiorente. La messa domenicale                   Dopo 60 anni di vita religiosa, non posso che rendere
le giornate di cose essenziali e ci ha aiutato a vivere bene       mani; gli chiediamo la grazia di poter sperimentare anche      costituisce sempre una grande festa…                               grazie per tutto ciò che ho ricevuto.
quello che ci era stato chiesto. Il tutto è stato esaltato da      per l’anno prossimo questi bei momenti di crescita, magari
attività piacevoli come il calcio, le danze di gruppo, le          con altri amici di Santa Giovanna Antida, anche di paesi                                                                                              2 testimonianze che è possibile leggere interamente
attività manuali, i canti, il teatro, i giochi all’aperto, i più   diversi e con tanti altri volontari!                                                                                                             sul sito della Congregazione: www.suoredellacarità.org

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ABBIAMO SCELTO

 LIBRI                                                                                                                                                      FILM

Per amore di Betlemme,                                                                                                                                      Dove vanno le nuvole
la mia città murata
                                                                                                                                                            Regia: Massimo Ferrari
                                                                                                                                                            Genere: documentario
Autore: Vera Baboun                                                                                                                                         Durata: 75 minuti                                                                                             A Treviso, Antonio, un professore di
Editore: Bayard                                                                                                                                             Paese: Italia                                                                                                 Storia e Filosofia del liceo classico, e
Anno: 2016                                                                                                                                                  Anno: 2017                                                                                                     la sua famiglia decidono di ospitare
                                                                                                                                                                                                                                                                            sei rifugiati in casa, primo esempio in
                                                                                                                                                                                                                                                                            Italia, e la vita quotidiana diventa una
di   Sr Catherine Belpois                                                                                                                                                                                                                                                    straordinario laboratorio di conviven-
     catherine.belpois@wanadoo.fr                                                                       Ma Vera è forte, non si accontenta di osser-                                                                                                                          za. Per questo è stato insignito con
                                                                                        vare la situazione, di accumulare constatazioni, di deplorare                                                                                                                         l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine
                                                                                                                                                            di   Sr Wandamaria Clerici, sdc
Della sua citta “murata”, Vera Baboun, prima donna sindaco di Bet-            le restrizioni alla libertà. Dalla sua vita sconvolta dopo l’imprigiona-                                                                                                                         al Merito della Repubblica Italiana.
                                                                                                                                                                     clericiwanda@gmail.com
lemme, eletta nel 2012, ha saputo far sgorgare la vita e nel raccon-          mento e la morte del marito, Vera ha appreso, soprattutto attraverso                                                                                                                              A Padova, Maurizio, presidente
to della sua esperienza ha saputo offrire il frutto delle sue rifles-         la preghiera, a resistere all’odio: “Tutta la mia vita è stata un tirocinio                                                                                                                       della Cooperativa Case a Colori,
sioni, della sua resistenza, della sua ricerca, delle sue speranze.           per costruire un mio linguaggio, per far sentire la mia voce, al fine di      TRAMA         Il regista Massimo Ferrari, con il suo                                                                 ha mescolato turismo sociale e
Dal 1993 ha assistito all’invasione metodica e programmata del                potermi esprimere ed avere un ruolo attivo nella società”, ma “è nella        film-documentario prodotto da Gaia Capurso per                                                                        accoglienza in un unico proget-
territorio di Betlemme e alla costruzione progressiva dei muri che            Croce che io trovo le mie energie, senza di essa non c’è salvezza”.           MaGa Production (www.magaproduction.it), pro-                                                                          to: turisti, migranti e persone in
oggi circondano la “città della pace”. Ne valuta le conseguenze               Per continuare a vivere e a vivere con dignità ha imparato: “a far nasce-     pone un viaggio attraverso l’Italia, paese in cui                                                                      emergenza abitativa coesistono
drammatiche sullo sviluppo della città e sullo spirito degli abitanti:        re la grazia dalla sofferenza”. Coraggio, istruzione, saggezza e soprat-      l’emergenza migranti è una questione diventata                                                           e convivono oltre a collaborare ad attività di
“Il fatto che la nostra città sia murata da più di dodici anni ha delle       tutto preghiera, le permettono di affrontare i tre grandi combattimenti       ormai drammatica.                                                                interesse sociale per il territorio.
ripercussioni sulla sua economia, sulla sua prosperità e sulla sua            della sua vita: battersi per l’indipendenza della Palestina, battersi per     Lo scopo del progetto è quello di mostrare come una umanità             in   Infine, a Bologna, Pietro, regista della Compagnia Cantieri Meticci,
politica… il muro condiziona la nostra fede”.                                 la sua città, perché “come potrà il mondo vivere in pace fino a quando        movimento sia in grado di generare straordinari modelli di conviven-         attraverso l’arte del teatro riesce a fare incontrare culture e mondi
Vera constata anche che all’interno delle mura stesse, sotto diversi          la «città della pace» sarà murata?”, battersi per le donne, poiché “un        za, nuove prospettive di futuro, sapendo che «Quando soffia il vento         diversi. Lavorando nei Centri di accoglienza della città organizza
pretesti, lo spazio si riduce sempre di più a causa di occupazioni            certo fondamentalismo religioso impone una violenza supplementare             del cambiamento, c’è chi costruisce muri e chi mulini a vento».              creativamente la straordinaria parata per le vie e le piazze di Bolo-
illecite; scopre gradualmente le conseguenze di queste mura che               alle donne”; o perché “esse meritano di essere implicate in tutte le cir-     Il regista ha voluto che queste storie non si perdessero, non sparisse-      gna durante la quale le biciclette si trasformano in velieri.
circondano la città sugli abitanti: i muri non sono solo esterni, si in-      costanze dove è urgente proteggere la vita, l’integrità dei corpi”.           ro sotto il bombardamento mediatico dei drammatici fatti di cronaca          I fili tra le persone, come le relazioni, si tendono, si ingarbugliano e
teriorizzano: “L’accettazione mentale delle mura… può creare altre            Vera termina il suo libro con il racconto della restaurazione della           che riguardano i migranti ed è convinto che il conflitto tra chi accoglie    si dipanano; possono nascere le amicizie e le avventure costruttive.
mura e poi ancora altre. Fino a generare una nuova oppressione                basilica della Natività, dove è stato scoperto da poco un mosaico             e chi non vuole accogliere ha bisogno di raggiungere un equilibrio           Così ha scritto il regista Massimo Ferrari: «Il documentario ha pre-
per accumulazione psicologica”. Le mura che circondano la città ri-           prima nascosto: accanto ai sei angeli già noti ne è apparso un set-           che deve essere riconquistato ogni giorno. Dare una speranza a chi           so una strada che non avremmo mai sospettato all’inizio, ma che
schiano di chiudere gli abitanti su se stessi e di trasformarli in esiliati   timo finora sconosciuto. Questa scoperta è stata commentata da                è arrivato in Italia è un modo per ridare speranza anche a noi stessi.       ora ci sembra la sola possibile: un sindaco calabrese, un profes-
interiori. “Queste mura possono creare in ciascuno di noi un muro             Papa Francesco: “L’angelo è la nostra pace e bussa alla porta del             «Dove vanno le nuvole?» è la domanda che si trova scritta sul                sore trevigiano, un imprenditore padovano, un regista bolognese si
interiore… ci si sente spossessati come se si vivesse un esilio in-           nostro cuore”. Vera riprende le parole del Papa invitando i lettori a         muro di una abitazione nel centro di Riace, città dell’accoglienza.          incontrano, a volte senza saperlo nemmeno, in un percorso singola-
teriore”. “I muri peggiori, afferma, sono quelli che interiorizziamo”.        “restaurare l’angelo che è in noi”.                                           Ma che cosa succede dopo gli sbarchi a Lampedusa?                            re eppure collettivo, di scelte che forse non cambiano il mondo, ma
                                                                                                                                                            Da Treviso a Riace, passando attraverso Bologna e Padova, il do-             cambiano i loro mondi e quelli delle persone che accolgono. Quattro
                                                                                                                                                            cumentario racconta l’accoglienza in Italia, evidenziando le storie          mulini a vento in funzione mentre continuano ad erigersi muri».
                                                                                                                                                            di straordinaria quotidianità e le esperienze di quanti, con corag-          Questo film sembra essere una risposta alle continue esortazio-
                                                      Abbonamenti                                                                                           gio, hanno voluto provare a trasformare la paura in opportunità e            ni di Papa Francesco: «Non abbiate paura di percorrere le strade
                                                                                                                                                            l’utopia in realtà. Si tratta di quattro casi positivi, in cui le persone    della fraternità e di costruire ponti tra le persone e tra i popoli, in
                                                    La tariffa per i 4 numeri: 20 Euro                  le seguenti coordinate:
                                                                                                                                                            hanno imparano a lavorare insieme, intrecciando le proprie esi-              un mondo in cui si alzano ancora tanti muri per paura degli altri.
                                                    Abbonamento sostenitore: 25 Euro                    IBAN IT85 F 07601 03200 000093851491
                                                    Per l’Italia: c/c postale n°93851491                BIC/SWIFT BPPIITRRXXX                               stenze per costruire un mondo migliore.                                      Mediante le vostre iniziative, i vostri progetti e le vostre azioni voi
                                                    Per altri Paesi:                                    intestato a:                                        A Riace, il sindaco Domenico Lucano, ha tradotto in pratica quella           rendete visibile una Chiesa povera con e per i poveri, una Chiesa
                                                    Assegno bancario o postale intestato a:             ISTITUTO SUORE DELLA CARITÀ                         che a molti poteva apparire solo un’utopia, così che la maggior              in uscita che si fa prossima delle persone in stato di sofferenza, di
                                                    Istituto Suore della Carità Partout dans le monde   PARTOUT DANS LE MONDE
                                                    Oppure                                              Via santa Maria in Cosmedin, 5                      parte dei riacesi lavora proprio grazie ai migranti che rappresenta-         precarietà, di emarginazione, di esclusione» (25.02.2017, Udienza alla
                                                    Bonifico bancario o postale utilizzando             00153 Roma Italia                                   no oggi un terzo della popolazione.                                          Delegazione Cattolica per la Cooperazione).

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 23
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