Corso di Sociologia della comunicazione Prof. Andrea Cerase a.a. 2019-2020 - Società e comunicazioni di massa - Dipartimento di ...

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Corso di Sociologia della comunicazione Prof. Andrea Cerase a.a. 2019-2020 - Società e comunicazioni di massa - Dipartimento di ...
Corso di Sociologia della comunicazione
   Prof. Andrea Cerase
   a.a. 2019-2020

Società e comunicazioni di massa
Corso di Sociologia della comunicazione Prof. Andrea Cerase a.a. 2019-2020 - Società e comunicazioni di massa - Dipartimento di ...
Società e comunicazioni di massa

  Sociologia della Comunicazione   23/10/2019   Pagina 2
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L’avvento della società di massa

 È preceduto dall‟educazione di massa: la scolarizzazione
  come mezzo per:
    educare il cittadino al progetto moderno;
    definire il rapporto tra Stato e Cittadini,
    formare lavoratori più adatti alle grandi organizzazioni
      industriali;
 È legato alla comparsa dei primi mezzi di comunicazione di
  massa e in particolare alla radio (anni „20 del XX secolo)
 La società di massa è indissolubilmente legata ai consumi di
  massa e alla cultura di massa (Statera, 1993)

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Le caratteristiche della società di
massa
 La massa è una particolare forma di aggregato sociale che si
  distingue dalle folle, dai movimenti sociali e dal pubblico (public)
 Il concetto di massa appare in letteratura con la “Scuola di
  Chicago” (Blumer, 1951)
 Le masse si contraddistinguono per :
     dimensioni;
     natura anonima e impersonale;
     atomizzazione;
     scarsa organizzazione;
     scarsa interazione sociale.
 Per queste caratteristiche le masse sono spesso associate
  all‟idea di alienazione, controllo e manipolazione.
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Massa e giudizi di valore

 Il concetto di società di massa è quasi invariabilmente connotato
  in senso negativo (carattere amorfo, massificazione, irrazionalità,
  imprevedilità, facilmente manipolabile e influenzabile dai
  demagoghi)
 Le preoccupazioni verso la società di massa si legano, sia da
  destra che da sinistra, alla preoccupazioni delle élites borghesi
  (incluse le élites accademiche e l‟inteligentsia europea) di
  perdere il proprio potere e di uno sconvolgimento dello status quo
 Per il marxismo la massa è un passaggio necessario per
  l‟emancipazione degli oppressi, ma la massa va organizzata e
  controllata dalle élites di partito
 Edward Shils invece esalta la società di massa come migliore dei
  mondi possibili: garantisce partecipazione, consenso, elevazione
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Società e comunicazioni di massa

 La comparsa della società di massa e l‟affermazione della cultura
  di massa sono legate a doppio filo all‟affermazione dei mezzi di
  comunicazione di massa e alla creazione di un pubblico di massa:
  stampa, cinema, radio, televisione etc.
 Non a caso la sociologia della comunicazione nasce negli USA
  nei primi due decenni del Novecento in risposta a questi fenomeni
  emergenti: tra i primi ad occuparsene Cooley (1909) e poi
  Lasswell (1922)
 Da una parte, la sociologia della comunicazione serve a
  migliorare le tecniche per stimolare il consumo di beni, dall‟altra
  cerca di capire se i media possano creare una sorta di consenso
  incondizionato e totalitario o se possano invece favorire l‟avvento
  di forme più avanzate di democrazia (Statera, 1993)

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La comunicazione moderna
Discipline della comunicazione nella società moderna

Linguistica,
      sociologia,
             psicologia sociale,
                         psicologia,
                                 semiotica,
                                      cibernetica
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Le caratteristiche della
   comunicazione di massa
 1909: Charles Horton Cooley pubblica “l‟organizzazione sociale”
 Per Cooley le comunicazioni di massa hanno cambiato la mentalità
  stessa dei moderni
 Le caratteristiche della comunicazione di massa:
         Capacità di espressione
         Permanenza del ricordo
         Velocità
         Diffusione
 Estensione: i contatti sociali sono estesi nello spazio e accelerati
  nel tempo
 Animazione: l‟individuo vive una vita più aperta e varia, venendo a
  contatto con un numero crescente di stimoli e suggestioni, che
  modificano il modo in cui percepisce il mondo
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La comunicazione rivoluzionaria

“[L]a nuova comunicazione di massa ha
rappresentato una rivoluzione in ogni ambito
di vita: nel commercio, nella politica,
nell‟istruzione, persino nella vita sociale più
informale e nel pettegolezzo”

                                          (Cooley, 1909: 67)

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Le caratteristiche della
   comunicazione di massa
 1909: Charles Horton Cooley pubblica “l‟organizzazione sociale”
 Per Cooley le comunicazioni di massa hanno cambiato la mentalità
  stessa dei moderni
 Le caratteristiche della comunicazione di massa
         Capacità di espressione
         Permanenza del ricordo
         Velocità
         Diffusione
 Estensione: i contatti sociali sono estesi nello spazio e accelerati
  nel tempo
 Animazione: l‟individuo vive una vita più aperta e varia, venendo a
  contatto con un numero crescente di stimoli e suggestioni, che
  modificano il modo in cui percepisce il mondo
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La comunicazione rivoluzionaria

“[L]a nuova comunicazione di massa ha
rappresentato una rivoluzione in ogni ambito
di vista: nel commercio, nella politica,
nell‟istruzione, persino nella vita sociale più
informale e nel pettegolezzo”

                                          (Cooley, 1909: 67)

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Il processo di comunicazione di
massa

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La stampa

 La stampa è il primo medium ad acquisire le caratteristiche del
  medium di massa
 Il New York Sun nel 1833 apre a un pubblico ampio con
  notizie di cronaca nera e toni sensazionalistici
 Univa la forza vapore nella produzione e la diffusione
  attraverso gli strilloni
 Nel 1837 era già arrivato a 30.000 copie vendute al giorno, più
  di tutti gli altri giornali messi insieme
 La penny press riusciva ad attrarre molti investitori pubblicitari,
  anche grandi magazzini
 Dalla guerra civile agli anni „20 il giornale trova una sua
  identita e i lettori sono in costante crescita
 Nel 1890 nasce lo yellow journalism
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La stampa
                                              Curva della diffusione dei
                                              quotidiani. Abbonamenti
                                              per famiglia negli USA
                                              (1850-1985)

                                              Fonte De Fleur Ball
                                              Rokeach, 1989

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Il cinema

    1894 Thomas Edison lancia il cinetoscopio
    Nel 1895 a Parigi viene inaugurato il primo cinematografo
    Nickelodeon: nasce il cinema a basso prezzo
    Prima guerra mondiale: la domanda di film cresce ovunque,
     migliorano le sale e le pellicole
    Nel 1922 si vendono 40 milioni di biglietti a settimana (USA)
    Con l‟avvento del sonoro nasce una fiorente industria del
     cinema
    Nel 1940 record di biglietti venduti: 90 milioni a settimana
    L‟avvento della televisione innesca un calo inarrestabile dei
     biglietti venduti

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Il cinema
Curva della diffusione dei
quotidiani. Frequenza
media di spettacoli a
settimana negli USA
(1900-1986)

Fonte De Fleur Ball
Rokeach, 1989

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La radio

 1897: prime trasmissioni del telegrafo senza fili
 Natale 1906: prima trasmissione sperimentale della voce
  umana attraverso l‟Atlantico
 Miglioramento degli apparecchi grazie alle valvole: le radio
  diventano più piccole e leggere e s‟inizia ad usarle per scopi
  militari durante la prima guerra mondiale
 1916: David Sarnoff inventa la Radio Music Box
 1920 nasce la radio commerciale per uso domestico e i primi
  programmi radiofonici
 1934 Federal Communication Act: varato un corpus di leggi
  per la regolamentazione della radiofonia
 Anni trenta e quaranta del XX secolo: la radio è in pieno
  boom. Tutti vogliono averne una in casa
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La radio

Curva della diffusione della
radio. Apparecchi per
famiglia negli USA (1922-
1985)

Fonte De Fleur Ball
Rokeach, 1989

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La televisione

 All‟inizio degli anni quaranta compare sul mercato USA una
  nuova tecnologia: la televisione
 Sin dall‟inizio diventa uno status symbol: le famiglie si
  indebitano per comprare un televisore
 Dopo un periodo di caos legislativo, nel 1952 viene revocato il
  blocco delle licenze
 Agli inizi degli anni sessanta vengono lanciati in USA i primi
  televisori a colori: in Italia le trasmissioni a colori iniziano
  soltanto nel 1977!
 La percentuale di famiglie americane con un televisore passa
  dallo 0,02% del 1946 all 87% nel 1960, per arrivare al 98%
  all‟inizio degli anni ottanta
 Ancora oggi la televisione satura letteralmente il mercato
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La televisione

Curva della diffusione della
televisione. Percentuale di
famiglie con TV negli USA
(1945-1985)

Fonte De Fleur Ball
Rokeach, 1989

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La nascita della psicologia della
comunicazione di massa
 I primi studi psicologici sui processi di comunicazione di massa si
  incentrano soprattutto sugli effetti comportamentali dei messaggi
  (influenze del behaviourismo di Skinner e Pavlov)
 Si assume cioè che a un determinato stimolo (messaggio)
  corrisponda, quasi in automatico, una certa risposta
  (comportamento o azione)
 Si tratta di un modello del tutto inadeguato alla rappresentazione
  del processo, che tuttavia ancor oggi continua ad avere influenza
 Successivamente, gli studi si sono concentrati sulla loro attesa
  capacità di persuasione, cioè sui meccanismi cognitivi e affettivi
  che possono massimizzare l‟efficacia di un certo messaggio
 Le tecniche mutuate dalla psicologia sono tuttora molto utilizzate
  nell‟ambito della comunicazione pubblicitaria
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Propaganda e totalitarismi

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Il pubblico come cane di Pavlov

                                  “Coloro che hanno visto nei mass media una nuova
                                  alba di democrazia e coloro che vi hanno visto gli
                                  strumenti di un disegno diabolico, avevano la stessa
                                  immagine del processo delle comunicazioni di
                                  massa. Essi muovevano in primo luogo
                                  dall‟immagine di una massa atomizzata di milioni di
                                  lettori, ascoltatori e spettatori pronti a ricevere il
                                  messaggio. In secondo luogo, immaginavano ogni
                                  messaggio come uno stimolo diretto e potente, tale
                                  da produrre un‟immediata risposta. In breve, I mass
                                  media venivano considerati come un nuovo tipo di
                                  forza unificatrice – una specie di sistema nervoso
                                  semplice che si estende a toccare ogni occhio e ogni
                                  orecchio in una società caratterizzata da scarsità di
                                  relazioni interpersonali e da un‟organizzazione
                                  sociale amorfa (Katz e Lazarsfeld, 1968. 4)

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Apocalittici e integrati (Eco, 1964)

                       Nel 1964 viene pubblicato «Apocalittici e
                        integrati» di Umberto Eco, che analizza i rapporti
                        tra televisione e cultura di massa negli anni „60
                       All‟epoca, il mondo culturale (soprattutto in Italia)
                        era dominato da una visione elitaria della cultura e
                        del gusto
                       Gli apocalittici rifiutavano il nuovo medium e
                        paventavano conseguenze funeste per la 'vera'
                        cultura dalla sua diffusione
                       Gli integrati ritenevano invece che la televisione
                        avrebbe aiutato la diffusione della cultura e
                        avrebbe dato luogo a nuove forme di sapere
                       Queste posizioni riassumono una dialettica
                        ricorrente nella storia culturale, in coincidenza
                        dell'introduzione di nuove tecnologie, a
                        cominciare dalla scrittura per finire con i computer
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Apocalittici

                                   Forte influenza della «Scuola
                                    di Francoforte»
                                   Rifiutano i prodotti
                                    dell‟industria del sapere
                                   L'idea della cultura prodotta ed
                                    elaborata in modo che possa
                                    essere alla portata di tutti
                                    rappresenta l'Apocalisse degli
                                    uomini di cultura ed è un
                                    evento legato a fattori storici
                                    irrecuperabili

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 A.A: 2019/2020
Contro l’intrattenimento

 I mezzi di comunicazione di massa sono spesso criticati perché i
  contenuti non corrispondono ai valori estetici delle élites borghesi
                                       La critica diventa particolarmente
                                        aspra nel giudizio sui prodotti
                                        d‟intrattenimento: livellamento in
                                        basso della coscienza e della capacità
                                        critica, alienazione, volano
                                        dell‟ideologia, falsa coscienza,
                                        americanizzazione della cultura,
                                        imperialismo culturale etc.
                                       L‟idea di fondo: intrattenimento come
                                        panem et circensem            Pagina 26

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Racconti distopici

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 A.A: 2019/2020
Integrati

 I media sono visti come strumento per creare
  consenso e favorire l‟integrazione sociale,
  garantendo il “buon funzionamento” della
  società
 Sfruttano le opportunità offerte dalla cultura
  di massa
 La cultura di massa mette i beni formativi alla
  portata di tutti
 I mass media rendono più semplice la
  ricezione delle informazioni
 Gli integrati sono spesso legati al clima
  culturale degli Stati Uniti del primo
  dopoguerra e al primo funzionalismo
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     A.A: 2019/2020
Cos’è la cultura di massa?
 È diversa sia dalla cultura delle élite che dalla cultura popolare, e
  non ha un carattere autonomo e spontaneo
 L‟espressione cultura di massa è spesso usata per indicare
  l‟insieme dei contenuti prodotti o veicolati dai mezzi di
  comunicazione di massa
 Si caratterizzerebbe per l‟alto grado di popolarità; la superficialità
  dei contenuti; l‟intrattenimento come scopo prevalente; la logica
  commerciale sottesa alla produzione, alla distribuzione e al
  consumo dei suoi prodotti
 La cultura di massa ha tutte le caratteristiche della produzione di
  massa: standardizzazione, mancanza di originalità, basso costo
 I prodotti della cultura di massa sono tuttavia soggetti a processi di
  appropriazione da parte del pubblico, che ne rielabora criticamente
  i contenuti in forme nuove e originali (cultura pop)
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Pop culture(s)

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 A.A: 2019/2020
Mass cult e Mid Cult
Mass cult: cultura pop, si diffonde e      Mid cult è la brutta copia della
riproduce sé stessa attraverso i            cultura alta che produce una
mezzi di comunicazione di massa:            finzione dell‟arte, i cui caratteri
      Fumetti                              estetici la rendono fruibile anche
      Giornali e riviste                   da una classe media non
                                            particolarmente colta ma che
      Narrativa di genere                  desidera distinguersi
      Musica pop                          Il collezionismo di opere di autori
      Cinema                               «famosi»
      Tv                                  I romanzi di John Steinbeck
Si caratterizza per il ritualismo          «Il vecchio e il mare di
nella fruizione ed è capace di              Hemingway»
generare lo star system e il               Foglia di fico per coprire la
consumo compulsivo                          mancanza di standard estetici
                                                                  (Colombo, 2018)
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  A.A: 2019/2020
Il consumo di massa
 La nascita dei mezzi di comunicazione di massa si associa alla
  crescente centralità del consumo di massa
 Nella società di massa, parte rilevante delle attività degli individui è
  incentrata sull'acquisto e sul consumo di merci relativamente
  standardizzate e a larga diffusione
 Per alcuni sostenitori della società di massa (Shils) il consumo è un
  modo di gratificare sé stessi esprimendo la propria libertà soggettiva:
  merci e consumi = opportunità di realizzazione e felicità per tutti
 Per alcuni critici (Marcuse) l‟attività umana si sta appiattendo sulla
  sola dimensione del consumo: promette autorealizzazione ma in
  realtà rende schiavi, costringendo a desiderare cose che non
  servono, distogliendo dall‟autorealizzazione e dal piacere
 Riesman (1958) il consumo di massa modella desideri e aspettative
  dello «studente freddo»: lavoro → macchina → casa → famiglia
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L’età dell’oro per la pubblicità

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Il mutamento del sistema dei media
  I (nuovi) media si affermano in forza di alcuni fattori: interesse del
   pubblico, presenza di una struttura di produzione industriale,
   disponibilità e accessibilità e, soprattutto, riduzione dei costi
  I (vecchi) media perdono terreno quando compare una nuova
   tecnologia più «interessante», usabile ed economica
  La trasformazione dei media è causata dalla complessa
   sovrapposizione tra bisogni percepiti dagli utenti, pressioni politiche-
   economiche e innovazioni sociali e tecnologiche.
  «I nuovi media emergono gradualmente dai mezzi più vecchi.
   Quando emergono forme nuove, le più vecchie tendono ad adattarsi
   e a continuare a evolversi piuttosto che morire» (Fidler, 2000).
  Coevoluzione: i mezzi di comunicazione non si evolvono in modo
   indipendente
  Coesistenza: i nuovi media coesistono insieme ai vecchi trasformati
   e riadattati ai nuovi contesti: esempi: testate online, Autoradio, DAB
   etc.
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