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Il Mosaico 2 IL MO AICO ANNO XVII N. 2 - LUGLIO 2019 - TRIMESTRALE - N.R.G. 101/2014 PRESSO TRIBUNALE ORDINARIO DI CATANZARO Cooperazione, Collaborazione, Simbiosi
Il Mosaico 3 FONDAZIONE CITTÀ SOLIDALE ONLUS (FOCS) Sommario I nostri servizi G.A. maschile “Comunità S. Domenico” e G.A. femminile 4 Editoriale “Sunrise” per minori a rischio di devianza; Ufficio stampa Focs “La Tenda di Mamre”: Comunità Alloggio per adulti in dif- ficoltà; 5 Tutto è relazione: ce lo dice anche la “L’Aliante”: Casa d’Accoglienza per adulti in difficoltà; Bibbia “Il Rosa e l’Azzurro”: Centro di Accoglienza per donne in di Don Domenico Concolino, Cappellano Campus condizioni di disagio, con o senza figli; Universitario Magna Græcia di Catanzaro “Vivarium”, “Il Golfo”, “S. Maria del Monte”, Centri SIPROIMI per MSNA richiedenti asilo e rifugiati; “Nostra Signora di Guadalupe”, “L’Approdo”, “Condò”: 6 Omelia del Santo Padre Francesco in Centri SIPROIMI per adulti stranieri richiedenti asilo e ri- visita a Lampedusa fugiati; “Oasi di misericordia”: accoglienza e mensa serale per i po- 7 La relazione dell’uomo con l’ambiente: veri, anche con distribuzione itinerante dei pasti; Centro Antiviolenza “Centro Aiuto Donna”; il bisogno di un nuovo equilibrio Centro Formazione per formazione continua, superiore, di Angelina Destefani, Direttrice Circolo Legambiente utenze speciali. di Girifalco Centro Diurno Disabili “Cassiodoro”; Centro Diurno Disabili Padre “G. Minozzi”. Casa d’Accoglienza per famiglie di degenti “Alma mater”. 9 Il segreto della vita: la collaborazione. Interessanti spunti di riflessione dal testo SOSTIENICI ATTRAVERSO Lo specchio di Dioniso La tua presenza fisica in qualità di volontario/a; Acquisto di bomboniere solidali per momenti importanti. di Antonella Aletta, Prof.ssa Storia e Filosofia Per donazioni in denaro per contibuire alle azioni di solidarietà realizzate dalla FOCS: 11 Agenda Urbana a Catanzaro: Un progetto segnaliamo il nostro Conto Corrente Bancario di sviluppo Urbano centrato sul welfare IT 10 E 03359 01600 1 00000141021 comunitario c/o Banca Prossima S.P.A. di Antonio De Marco, Dirigente dell’Unità di Devolvendo il tuo 5x1000: indicando nello spazio del Progetto Agenda Urbana - POR Calabria 2014/2020 modello 730 e Unico che il tuo commercialista ti indicherà, Comune di Catanzaro il seguente numero di partita IVA: 02273080792 Le somme versate alla FOCS godono dei benefici fiscali 14 Il cambiamento nelle organizzazioni previsti per le Onlus. sociali: La riforma del Terzo Settore DONARE CONVIENE di Vittoria Trapasso, Avvocato 16 Connessi ma sempre più soli Direttore Responsabile: S. Taverniti di Francesco Pira, Sociologo e Docente di Comunicazio- Editore: Fondazione Città Solidale Onlus ne, Università di Messina Redazione ed Amministrazione: A. Aletta, L. Lamanna, M. Marchio, D. Mardente. 19 Siamo esseri in relazione FONDAZIONE CITTÀ SOLIDALE ONLUS di Alessia Posca, Psicologa Email: cittasolid@tiscali.it PEC: cittasolidale@arubapec.it; 21 Quando far ridere aiuta a far vivere sito:www.cittasolid.it L’esperienza dei Clown Vip di Catanzaro
Il Mosaico 4 COOPERAZIONE COLLABORAZIONE SIMBIOSI Editoriale P apa Francesco, nelle sue paro- Passiamo dunque alla dimensione psico- le, ha sempre posto l’accento logica per riflettere sullo sviluppo della sulla simbiosi come bisogno relazione nei legami affettivi, sulla psi- dell’uomo di riscoprire la re- cologia dell’età evolutiva, sullo sviluppo lazione con Dio e con le leggi. “La re- socio-psico-pedagogico, sulla crescita ligione è una necessità per l’uomo, per ed evoluzione psico-sociale, sul rischio realizzare il suo fine, una bussola per di apatia relazionale ed emozionale. orientarlo al bene e allontanarlo dal male, che sta sempre accovacciato alla Per quanto riguarda l’ambito sociale ab- porta del suo cuore”. (Papa Francesco). biamo voluto riflettere sul welfare che Proprio da questo si parte per fare una costituisce senza dubbio uno degli ele- riflessione sul tema della simbiosi, della menti di maggiore criticità dell’attuale collaborazione, della cooperazione a più fase dello sviluppo del Paese. In questa livelli. fase di crisi hanno preso forma pratiche alternative all’intervento sociale, spesso Il livello ambientale ecologico viene erogate dal privato per conto di uno sta- trattato grazie alla testimonianza di to che vede regredire sempre più velo- chi può dare una visione competente cemente il suo welfare. La dinamica di sull’impatto del progresso sull’ambien- svuotamento dello stato sociale, di tagli te: guerra e simbiosi nel rapporto tra alla spesa pubblica e privatizzazione dei Uomo e Natura, sui temi chiave della servizi essenziali, oltre a maggiori di- nostra contemporaneità, quali la ridu- seguaglianze e nuove povertà, genera zione dei rifiuti, il riciclo, la sostenibilità ulteriori distorsioni connesse alle prati- ambientale e il rapporto Uomo-Natura, che delle organizzazioni che si pongo- al fine di indurre nel lettore una sensibi- no l’obiettivo dello sviluppo della pro- lità nuova nei confronti del nostro Pia- tezione dei soggetti vulnerabili. In un neta, stimolandolo alla sua salvaguardia tale quadro, il Comune di Catanzaro sta e inducendolo a un utilizzo più consono operando un’azione di intervento con delle nuove tecnologie, così da poterne il programma Agenda Urbana, come ridurre l’impatto ambientale. tentativo sperimentale di integrare le
Il Mosaico 5 politiche di sviluppo urbano con le politiche una storia, da un insieme, da una comunità. di inclusione sociale, investendo innanzi tutto sugli strumenti di coesione sociale e di “wel- E questo bisogno di insieme, di relazione, di fare comunitario”, come occasione di crescita vicinanza, viene sentito in modo più forte, so- del capitale sociale della Città, proprio per dare prattutto in un contesto sociale come quello risposte ai bisogni sociali del territorio. attuale nel quale il contatto e la relazione ven- gono sostituiti da collegamenti e connessioni a Anche in contesti difficili dove alberga il dolore distanza. Essere sempre connessi, sapere tutto diventa, spesso, complicato intrecciare relazio- di tutti, vedere e commentare le azioni altrui ni avulse da bisogno. Eppure proprio in questi praticamente in tempo reale non ci aiuta a sen- contesti il desiderio e la necessità di relazioni tirci meno soli, anzi: paradossalmente, più tem- vere è sempre più forte e richiede la presenza e po passiamo sui social network e più aumenta l’impegno di persone disponibili e attente che la nostra sensazione di essere isolati dagli altri. rappresentino punti di riferimento che aiutino I social rubano tempo prezioso che potrebbe chi si trova nel bisogno, instaurando relazioni essere dedicato alle vere relazioni sociali nel vere, profonde, empatiche, e che sollecitino e mondo reale. Ovviamente e per fortuna, non è sensibilizzino gli “Altri” a stare accanto, ad av- sempre così visto che molte persone usano i so- vicinarsi al dolore senza atteggiamenti di vuo- cial in modo intelligente e li sfruttano proprio to pietismo. Questo è ciò che tentano di fare, per potenziare le loro relazioni sociali. quotidianamente, i volontari dell’Associazione “Nasi Rossi”. Ed infine arriviamo al cambiamento, il cambia- mento del Terzo Settore previsto dalla nuova Troviamo, quindi, una riflessione sul testo, “Lo normativa. Quello di aver dato una definizione specchio di Dioniso. Quando un corpo può dir- specifica e univoca al Terzo Settore è uno dei si umano”, che invita a meditare sulla possibi- risultati più importanti del processo di riforma lità di un modo comune, tra filosofia e scienza, poiché, grazie ad essa, ai vari enti non profit di studiare la vita umana. L’essere vivente non è che svolgono attività di interesse generale, per- solo il suo corpo e non è solo quello che gene- seguendo finalità civili, sociali o mutualistiche, ticamente gli è stato tramandato. Per la filosofia è riconosciuta un’identità comune con un ruolo e la scienza diventa vita nel senso biologico del preciso nella società: quello della costruzione di termine, anche ciò che gli esseri si trasmetto- un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile. no per via sociale. Dunque, non si può scindere Questo è il percorso che tanti organismi, com- la biologia dalla società; siamo contemporane- presa la Fondazione Città Solidale Onlus, hanno amente anche ciò che diventiamo con gli altri avviato e che sarà concluso nei prossimi mesi. e nell’ambiente; non possiamo essere un puro dato biologico dissociato da un contesto, da
Il Mosaico 6 TUTTO È RELAZIONE: ce lo dice anche la Bibbia di Don Domenico Concolino - Cappellano Campus Universitario Magna Græcia di Catanzaro L a fede in un Dio creatore dell’uomo e corda questa comunanza provvidenziale, riferen- del mondo è un tratto fondamentale dosi in particolare ai racconti di Caino e Abele e della fede cristiana, ma anche dell’E- del diluvio universale ed affermando: “In questi braismo e dell’Islam. racconti così antichi, ricchi di profondo simboli- L’uomo creato da Dio riceve da Lui anche il fon- smo, era già contenuta una convinzione oggi sen- damento del suo essere. La Bibbia descrive l’uo- tita: che tutto è in relazione, e che la cura autenti- mo come essere ad “immagine e somiglianza” di ca della nostra stessa vita e delle nostre relazioni Dio (cf. Gn 1, 27). con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla In questo senso la religione cristiana è religione giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri” profondamente umanizzante, perché non solo (LS 70). ci lega al Creatore facendocelo conoscere, ma ci Tale profonda relazione tra gli uomini ed il mon- svela anche il significato di noi stessi. do è forse la verità da riscoprire con urgenza Da parte sua anche il creato, nel suo insieme, ri- oggi, al fine di realizzare una vera umanità, ed ceve da Dio un suo orientamento, un suo cammi- un vero rapporto con la nostra Casa comune: no naturale verso il suo compimento. “Quando il cuore è veramente aperto a una co- Così se ogni uomo è plasmato dal Signore Dio, munione universale, niente e nessuno è escluso e l’intero mondo creato promana dalla volontà da tale fraternità. divina, allora c’è fin dal principio qualcosa che Di conseguenza, è vero anche che l’indifferen- accomuna ogni essere vivente in una rete di soli- za o la crudeltà verso le altre creature di questo darietà e vicinanza. mondo finiscono sempre per trasferirsi in qual- Inoltre, uomini e mondo si trovano collocati che modo al trattamento che riserviamo agli altri dentro una rete di relazioni e di connessioni ben esseri umani. Il cuore è uno solo e la stessa mise- armonizzate. ria che porta a maltrattare un animale non tarda a Papa Francesco, in un passaggio della sua Enci- manifestarsi nella relazione con le altre persone. clica Laudato Si, sulla cura della casa comune, ri- Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura «è
Il Mosaico 7 contrario alla dignità umana». Così nell’accettazione della verità del Dio crea- Non possiamo considerarci persone che amano tore dell’uomo e del mondo e soprattutto nello veramente se escludiamo dai nostri interessi una sguardo verso Cristo Gesù, l’uomo è chiamato ad parte della realtà: «Pace, giustizia e salvaguardia del un radicale ripensamento del proprio essere e del creato sono tre questioni del tutto connesse, che proprio agire nel mondo. non si potranno separare in modo da essere trat- Qui la religione cristiana, e non solo essa, appare tate singolarmente, a pena di ricadere nuovamente in tutta la sua forza propositiva, vera e vitale, nella nel riduzionismo». Tutto è in relazione, e tutti noi misura in cui diventa custode del mistero dell’uo- esseri umani siamo uniti come fratelli e sorelle in mo creato ad immagine e somiglianza del suo Cre- un meraviglioso pellegrinaggio, legati dall’amore atore e progetto di esistenza che non si chiude in che Dio ha per ciascuna delle sue creature e che ci se stessa ma si apre alla vita di relazione e di aiuto unisce anche tra noi, con tenero affetto, al fratello in vista di un autentico fine comune. sole, alla sorella luna, al fratello fiume e alla madre terra” (LS 92). CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA VISITA A LAMPEDUSA OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO Altare della Cattedra, Basilica di San Pietro Lunedì, 8 luglio 2019 Durante il suo viaggio da Bersabea a Carran, Giacobbe decide di fermarsi a riposare in un luogo solitario. In sogno, vede una scala che in basso poggia sulla terra e in alto raggiunge il cielo (cfr Gen 28,10-22a). La scala, sulla quale salgono e scendono gli angeli di Dio, rap- presenta il collegamento tra il divino e l’umano, che si realizza storicamente nell’incarna- zione di Cristo (cfr Gv 1,51), offerta amorosa di rivelazione e di salvezza da parte del Padre. La scala è allegoria dell’iniziativa divina che precede ogni movimento umano. Essa è l’an- titesi della torre di Babele, costruita dagli uomini che, con le proprie forze, volevano rag- giungere il cielo per diventare dèi. In questo caso, invece, è Dio che “scende”, è il Signore che si rivela, è Dio che salva. E l’Emmanuele, il Dio-con-noi, realizza la promessa di mutua appartenenza tra il Signore e l’umanità, nel segno di un amore incarnato e misericordioso che dona la vita in abbondanza ... In Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, sen- za scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo. Si tratta, fratelli e sorelle, di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore stesso ci ha chiamato a collaborare. So che molti di voi, che sono arrivati solo qualche mese fa, stanno già aiutando i fratelli e le sorelle che sono giunti in tempi più recenti. Voglio ringraziarvi per questo bellissimo segno di umanità, gratitudine e solidarietà.
Il Mosaico 8 LA RELAZIONE DELL’UOMO CON L’AMBIENTE: il bisogno di un nuovo equilibrio di Angelina Destefani, Direttrice Circolo Legambiente di Girifalco L a vita sulla Terra è il risultato di un siste- i paesi più sviluppati ogni giorno consumano una ma di relazioni molto complesse, che si grande quantità di risorse ed immettono nell’am- stabiliscono fra tutti gli esseri viventi e biente rifiuti di ogni genere. l’ambiente, determinando gli ecosistemi. Le conquiste tecnologiche sono state adoperate Tutti gli organismi viventi che ne fanno parte in- per sviluppare quelle industrie che producono beni staurano un rapporto basato sul perfetto equilibrio. di consumo capaci di portare profitti sempre mag- Nel corso del tempo, l’uomo ha cominciato ad giori, immettendo nel mercato prodotti dall’obso- intervenire sulla Natura, alterandola per adattare lescenza programmata; per decenni si sono trascu- l’ambiente ai propri bisogni. L’idea di dominare la rati quelli socialmente più utili e meno inquinanti, Natura è diventata preminente quando l’uomo ha negando l’esistenza di un problema ecologico a tal acquisito maggiori conoscenze tecniche ed oggi, punto da portare all’estinzione di numerose specie con il passare dei secoli, si può affermare che il animali e vegetali. rapporto Uomo-Natura è stato modificato da un Nauralmente oggi non è pensabile rinunciare agli complesso di fattori. standard di vita attuali, né sarebbe giusto tornare L’aumento della popolazione, l’inarrestabile pro- all’era preindustriale. cesso di industrializzazione ed il bisogno crescen- Bisogna invece seguire la via dello sviluppo soste- te di fonti energetiche hanno contribuito a fare nibile, in cui la crescita economica deve essere ne- dell’uomo il principale sovvertitore degli equilibri cessariamente e responsabilmente compatibile con naturali. l’ambiente. Il consumo delle risorse naturali deve Tuttavia, non sono gli strumenti a disposizione essere tale da non comprometterne l’uso per le ge- dell’uomo la causa principale dell’alterazione degli nerazioni future. equilibri, quanto piuttosto l’uso irresponsabile ed Per fare ciò, è necessario programmare quali sono incontrollato di essi. Occorre modificare il model- le cose da produrre e come produrle senza dan- lo consumistico delle società più evolute, in quanto neggiare l’ambiente.
Il Mosaico 9 Sarà necessario fare ricorso alle energie rinnova- circolare che rigenera e riutilizza, ottimizzando i si- bili in grado di sostiutire il petrolio, il carbone o stemi produttivi e riducendo al massimo gli scarti. il gas naturale, la cui disponibilità è limitata per il L’economia circolare è la migliore risposta che la futuro e che hanno inoltre un effetto altamente società moderna può dare per la salvezza del piane- inquinante. I beni di consumo dovranno essere ta Terra, un moderno sistema economico in grado durevoli nel tempo e fabbricati ricorrendo al ri- di generare ricchezza e nuova occupazione. L’“End ciclaggio delle materie prime e dell’energia, uti- of waste”, la cessazione della qualifica di rifiuto, lizzando il combustibile derivato dai rifiuti. Biso- stimola continua ricerca, innovazione tecnologica, gnerà operare una raccolta differenziata capillare. costruzione di impianti per il trattamento ed il re- Gli stili di vita occidentali consumistici hanno de- cupero di materia ed energia. Naturalmente, questi terminato un mutamento notevole degli equilibri sono percorsi in cui un peso determinante hanno le della Terra. Oggi si consuma più del necessario e si decisioni governative ed il varo di norme legislative produce una quantità eccessiva di rifiuti e la mag- che favoriscano questo nuovo modello di sviluppo. gior parte di essi finisce nelle discariche. Eppure la Ma le leggi saranno efficaci solo se saranno coinvol- plastica, la carta, il vetro, il ferro, per citarne solo ti i singoli cittadini. La formazione di una coscienza alcuni, possono essere riutilizzati, se differenziati. ecologica che promuova un’educazione ambientale Il riciclo dei rifiuti è attualmente l’unica via da per- è il punto di partenza per indurre in tutti uno stile seguire con tenacia per ridurre le immissioni nelle di vita rispettoso della Natura. discariche, con tutto ciò che questo comporta a A ciò hanno contributito negli anni le campagne di livello ambientale. Gli oggetti di uso comune che informazione e di sensibilizzazione di associazioni non sono biodegradabili sono comunque ricicla- impegnate nella tutela del patrimonio ambientale. bili, fornendo materia derivata seconda e l’orga- Notevoli le azioni messe in atto da Legambiente nico o umido può diventare utilissimo compost. che, con le sue iniziative e manifestazioni, contri- Un modello del buon governo dei rifiuti esiste e buisce a diffondere la cultura ambientalista anche si può sintetizzare con la teoria delle 4 R: Rispar- nelle scuole. Goletta verde, Treno verde, Puliamo mio delle materie prime, Riuso dei prodotti, Rici- il mondo, Ricicla estate, Volontari per Natura sono clo degli oggetti, Recupero dell’energia contenuta solo alcune delle iniziative che ogni anno impegna- nelle merci. E ciò è valido anche per i rifiuti tec- no volontari per sensibilizzare in modo efficace le nologici, i RAEE, i rifiuti speciali. nuove generazioni ad un comportamento ecologi- Se il rifiuto diventa una risorsa ed ogni singolo camente corretto, che sia espressione di un perso- prodotto non è destinato ad arrivare al fine vita nale convincimento. secondo il modello lineare produzione-consu- mo-smaltimento, si entra nell’era dell’economia
Il Mosaico 10 IL SEGRETO DELLA VITA: LA COLLABORAZIONE Interessanti spunti di riflessione dal testo Lo specchio di Dioniso di Antonella Aletta, Prof.ssa Storia e Filosofia S i dice che la società attuale porti tutti ad biologico (e non solo da quello etico o religioso), essere molto individualisti, ed effettiva- le cose non stanno affatto come sembrano. mente è vero. Fin dall’asilo ci viene inse- C’è un testo molto interessante, pubblicato nel gnato a difenderci, a tutelare i nostri spazi 2018 dalla Jaca Book, che è illuminante da questo ed i nostri diritti e tutti, fino alla tarda età, sap- punto di vista: “Lo specchio di Dioniso. Quando piamo e diciamo che in fondo la vita è una lotta. un corpo può dirsi umano?”. Una lotta per la sopravvivenza, come nella giun- Al di là del titolo, non di facile interpretazione gla, in cui bisogna imparare a tirare fuori denti ed ed anche un po’ fuorviante, si tratta di un dia- artigli, se non si vuole soccombere. logo tra il prof. Carlo Alberto Redi (biologo) ed Poi, ad un certo punto, ci viene detto che però il prof. Carlo Sini (filosofo), su tematiche che è anche giusto collaborare, che dobbiamo essere solo apparentemente possono sembrare lontane generosi con gli altri, che non esistiamo solo noi, dalla vita quotidiana, ma che in realtà toccano etc. argomenti e problemi che in qualche modo ci Ma i due messaggi sono piuttosto discordanti e, interessano tutti. alla fine, prevale quasi sempre il primo, mentre il La prima cosa interessante che emerge è que- secondo viene lasciato in consegna solo a qual- sta: la biologia ci dice che l’individuo come lo che “anima pia”, o relegato a qualche momento intendevamo noi (essere unico, indivisibile, che della vita (quello della “beneficenza”, che mette a ha una continuità ed identità nel tempo e nello posto la coscienza). spazio), non esiste. Forse ci sorprenderà scoprire che, al contrario di Più che di individuo, oggi dovremmo parlare quanto si pensa e si dice, anche dal punto di vista piuttosto di “con-individuo”, perchè anche il co-
Il Mosaico 11 siddetto individuo umano è composto da una condanne che durano una vita, di quella terribile comunità di molteplici organismi appartenenti sentenza che pure qualche volta per qualcuno viene alle specie ed ai gruppi più diversi e per di più pronunciata ed applicata: “fine pena: mai”? anche, in vari casi, lontani in termini evolutivi. Se a dirci che la persona sicuramente cambia non è Basti un esempio: i microrganismi che vivo- solo una morale considerata eccessivamente indul- no nel nostro intestino e che ci consentono di gente e garantista, ma sono anche le scienze biolo- espletare funzioni vitali. giche, non dovremmo forse rivedere anche il nostro Dunque, già dentro di noi, sperimentiamo la sistema giudiziario, rieducativo e riabilitativo? simbiosi: la collaborazione di organismi diver- Ultima considerazione, non certo per ordine di si che reciprocamente si scambiano “favori”. E importanza: “Non esiste alcuna discontinuità nel nella simbiosi, è bene specificarlo, non avviene genoma umano tale da poter sostenere l’idea che ciò che avviene nel caso del parassitismo, in cui esistano divisioni razziali nella nostra specie” (Redi, un organismo si sviluppa ai danni di un altro. 92). Qui invece si tratta di una relazione in cui non I concetti di razza e le pratiche di razzismo non c’è uno che sfrutta l’altro, ma in cui ciascuno hanno alcun fondamento biologico, ma sono stati perde e guadagna qualcosa e così, entrambi so- inventati esclusivamente per finalità di politiche di- pravvivono e si evolvono. scriminatorie. Come vediamo, dunque, la collaborazione an- Siamo tutti “figli della polvere di stelle” e tutti de- che tra organismi diversi, è essenziale per la vita: riviamo dall’“ultimo universale antenato comune”, si sopravvive solo insieme a qualcun altro, non ci dice oggi la scienza. Con-individui che hanno la da soli e mai da soli. relazione già inscritta nel loro stesso codice geneti- Che è poi quello che ci dice da qualche millen- co, inseriti in un ambiente naturale, umano e sociale nio anche la teologia cristiana, che non parla di che li modifica e che essi a loro volta modificano. individui, ma piuttosto di persone: esseri in re- La nostra vita non è dunque una lotta in cui ogni lazione, modellati sulla relazione per eccellenza “altro” è un avversario, da cui bisogna difendersi e che è quella della Trinità, in cui Padre, Figlio e che bisogna anzi sopraffare per sopravvivere. Spirito vivono uno-per-l’altro. Piuttosto è una sfida, certo contro ostacoli e diffi- Altro aspetto interessante messo in luce dal te- coltà, ma anche per migliorarsi e migliorare. Ed è sto citato: ciascuno di noi, nella sua storia, non una sfida che si vince solamente insieme ed in cui il è un individuo, ma tanti individui, perchè noi gioco di squadra è letteralmente vitale. cambiamo nel tempo. Noi non “abbiamo” un corpo, ma “siamo” un corpo (la Genesi ci dice fango-materia resa viva dallo Spirito-soffio vivificante di Dio) e la no- stra struttura fisica che ci caratterizza cambia continuamente nel tempo e nell’ambiente. La cosa è probabilmente un po’ spiazzante, ma in fondo la sperimentiamo tutti: non ci rendia- mo forse conto di essere completamente diversi da come eravamo qualche decennio fa? Non ci diciamo, qualche volta magari anche solo den- tro di noi, che non siamo più la stessa persona? Presa sul serio, e non solo come una suggesti- va riflessione filosofica, questa considerazione potrebbe avere degli effetti dirompenti anche sul nostro sistema giuridico (lo rileva lo stesso docente di Biologia nel testo): la persona che ha commesso un delitto non sarà più la stessa dopo diversi anni. Dunque, che fare di quelle
Il Mosaico 12 AGENDA URBANA A CATANZARO: Un progetto di sviluppo Urbano centrato sul welfare comunitario di Antonio De Marco, Dirigente dell’Unità di Progetto Agenda Urbana - POR Calabria 2014/2020 Comune di Catanzaro I l welfare costituisce senza dubbio uno de- sociale e, se si investe sul welfare a livello locale, gli elementi di maggiore criticità dell’attua- lo si fa solo se pervengono disponibilità finanzia- le fase dello sviluppo del Paese, sempre più rie specifiche da trasferimenti nazionali o regio- marginalizzato dalle prospettive di priorità nali settoriali o, nel migliore dei casi, se si riesce di elementi identitari e di chiusura sociale, che a sviluppare una certa capacità progettuale per stanno diventando le attuali scelte politiche di go- l’utilizzo integrativo dei fondi comunitari. verno. Ecco perché evidentemente (come testimoniano Tale situazione è sicuramente ancor più evidente tutti i dati statistici) sta aumentando la povertà a livello dei territori, dove maggiore era stata fi- relativa e assoluta delle famiglie italiane e calabre- nora la capacità di raccordare i fabbisogni sociali si in particolare (dove l’indice di spesa pro-capite e di welfare con le politiche di protezione sociale per il welfare è il più basso d’Italia), e la popo- sostenute dagli Enti Locali, spesso in totale assen- lazione si scopre più debole, più impaurita, più za di sostegni nazionali, costituendo quella rete di povera, e infine più arrabbiata, rischiando di tra- “welfare comunitario” che ha caratterizzato una sformare la rabbia in guerra verso i più deboli, a lunga fase storica delle politiche socio-assistenzia- cominciare dagli immigrati. li. In un quadro così caratterizzato è evidente che La crisi finanziaria degli Enti Locali, a seguito dei servono nuove politiche di inclusione e di welfa- tagli drastici di trasferimenti ai Comuni e Provin- re, capaci di intrecciare le esperienze positive del ce, ha però determinato una decisiva inversione di welfare comunitario di un tempo con i processi tendenza, con una eccessiva contrazione dei “bi- di inclusione sociale delle fasce più deboli della lanci sociali” degli Enti Locali, che ha visto l’af- società e con una nuova capacità degli Enti Lo- fermarsi di una drammatica equazione: a fronte di cali di essere protagonisti di una “governance” tagli ai Comuni, si taglia sui servizi di solidarietà solidale dei processi di coesione sul territorio, ri-
Il Mosaico 13 che ha peraltro esaltato la funzione del partenaria- to sociale, economico ed istituzionale nella costru- zione della strategia, è stato sottolineato un “dri- ver” condiviso delle nuove politiche di sviluppo urbano, in linea con le migliori esperienze europee in tale senso, teso a garantire pratiche e proget- tazione per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disa- giati. A tal riguardo sono stati previsti due ambiti di interventi prioritari: a) Sostegno alle politiche sociali, attraverso il rafforzamento degli strumenti già esistenti con ri- uscendo a mettere insieme politiche pubbliche e ferimento ai servizi per l’infanzia e gli anziani non azione del volontariato e del Terzo Settore, nella autosufficienti, e per i senza dimora; prospettiva di un sistema integrato di inclusione. b) Contrasto alla povertà e al disagio, con fo- Occorre un nuovo approccio, che sappia dare ri- cus su alcune dimensioni cruciali tra cui il disagio sposte concrete e di nuova generazione non solo abitativo, anche mediante interventi di incentiva- ai problemi emergenti della coesione sociale, a zione o sostegno sociale, il disagio occupazionale partire dal tema del lavoro, ma anche di contra- e l’inclusione relazionale/culturale per target di stare con strumenti nuovi l’emergere evidente popolazione emarginata, attraverso la realizzazio- delle “nuove povertà” sul territorio. ne di infrastrutture a destinazione socio culturale, Un tentativo in tale prospettiva, nella Città di Ca- privilegiando il riutilizzo di spazi esistenti e, so- tanzaro, è stato operato con la programmazio- prattutto, azioni immateriali per la partecipazione ne di “Agenda Urbana”, finanziata dalla Regione all’istruzione, la riduzione dell’abbandono scola- Calabria con il POR 2014/2020 nell’ambito degli stico, la diffusione della legalità e la sicurezza degli interventi per lo sviluppo urbano sostenibile, nel- spazi pubblici. la logica degli obiettivi di “Europa 2020” dell’U- Tale strategia si concretizza in una serie di azioni nione Europea, ed accolto dalla Città Capoluogo, che sono così definite: nella sua funzione originale di Autorità Urbana, - Azioni di “Social Housing”, mirate a riportare come tentativo sperimentale di integrare le poli- in centro densità demografica, attraverso il recu- tiche di sviluppo urbano con le priorità accorda- te al centro storico identitario con le politiche di inclusione sociale, investendo innanzi tutto sugli strumenti di coesione sociale e di “welfare comu- nitario”, come occasione di crescita del capitale sociale della Città. Il Comune di Catanzaro ha infatti individuato alcune scelte prioritarie per “Agenda Urbana”, scegliendo un’area “target” per il complesso de- gli interventi programmati sul centro storico, in- dividuato appunto perché soggetto da tempo a processi di desertificazione demografica e di fun- zioni urbane superiori, tentando così di invertire le tendenze alla marginalizzazione e di riporta- re in centro popolazione, occasioni di socialità e servizi urbani di livello, ma ha scelto di porre in evidenza tra queste funzioni urbane quelle con- nesse alle politiche di welfare comunitario. Nel Documento strategico di Agenda Urbana,
Il Mosaico 14 pero e la valorizzazione del patrimonio abitativo dipendenti, minori a rischio, ex-detenuti, alcolisti, (pubblico o da acquisire alla proprietà pubblica), donne sfruttate, rom, soggetti senza fissa dimora, da destinare a soluzioni abitative di sostegno a immigrati terzomondiali), attraverso il potenzia- giovani coppie, famiglie in difficoltà, divorzia- mento di progetti e strutture, pubbliche o affidate ti senza casa, studenti universitari, anziani non alle imprese del Terzo Settore (con sistema di aiuti autosufficienti e disabili con forme parallele di de minimis), che costituiscono presìdi territoria- “home care” ed adeguato abbattimento di barrie- li di prevenzione e di recupero, finalizzando tale re architettoniche, e immigrati, anche attraverso strategia a riportare servizi collettivi e di welfare la promozione di una forma partecipata di Agen- nel centro storico, garantendo un’adeguata azione zia per la governance del processo di “social hou- di supporto in collaborazione con le forme locali sing”, e con il supporto (oltre agli investimenti di volontariato e di associazionismo, e prevedendo infrastrutturali di recupero immobiliare) di ser- un utilizzo integrato di investimenti infrastruttu- vizi e voucher per i nuclei famigliari in difficoltà rali e di servizi/vouchers/borse lavoro con il FSE, attraverso il FSE, e in collegamento con la conte- comunque finalizzati ad una logica di inclusione stuale strategia del S.I.A. dell’Ambito Territoriale attiva e tesa all’inserimento lavorativo dei soggetti con il Comune di Catanzaro Capofila. Il com- svantaggiati. plesso degli interventi attivati, tra cui quelli pre- - Investimenti infrastrutturali per l’Inclusione visti su “Agenda Urbana” sul “Social Housing”, sociale: nel contesto delle azioni di Inclusione So- dovrebbe consentire una significativa e organica ciale il Comune ha inteso, tra l’altro, sostenere un inversione di rotta nel depauperamento demo- processo virtuoso di recupero e riqualificazione di grafico attuale del centro storico, riportando fa- immobili pubblici da destinare ad interventi di in- miglie, studenti e disabili nel centro storico, come clusione sociale d’intesa con il partenariato sociale precondizione per avviare interventi strutturali di del territorio e con gli Organismi non-profit, inse- vivacizzazione e recupero della vivibilità urbana rito positivamente nella prospettiva della riqualifi- nei quartieri del centro oggi abbandonati. cazione del patrimonio immobiliare pubblico nel - Azioni di inclusione sociale, rivolte a soggetti centro storico e di potenziamento dei processi di disabili o svantaggiati, o alle componenti di po- inclusione sociale nel centro città. polazione soprattutto giovanile più esposte a ri- schi di devianza e marginalità (drop-out, tossico-
Il Mosaico 15 IL CAMBIAMENTO NELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI: La riforma del Terzo Settore di Vittoria Trapasso, Avvocato I n tema di cambiamento, non può non ri- presenta ancora tanti problemi; è un comparto chiamarsi una significativa frase Sir Win- con associazioni affidabili che offrono servizi ston Churchill (Primo Ministro del Regno importanti ma anche l’opportunità di un lavoro Unito negli anni ’40-’50): “Non sempre alle giovani generazioni. cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare L’obiettivo, dunque è quello di dare ordine a un bisogna cambiare!” settore di lavoro complesso; un ordine che però La riforma del Terzo Settore, rappresenta un deve rispettare gli aspetti etici e morali che devo- forte cambiamento per le Onlus, ma anche no comunque rimanere la guida principale per il un’opportunità per migliorare la propria attività cittadino e per l’impresa sociale. e rafforzare, presso i possibili donatori, la loro La riforma del terzo settore, con l’introduzio- immagine in termini di affidabilità e funzionalità. ne del relativo Codice di cui al D.lgs 117/2017, Non possono essere ignorati gli esiti di diverse come integrato e corretto dal D.lgs 105/2018, indagini, realizzate già nel 2015, che evidenziano contiene numerose novità. una diminuzione delle donazioni, attribuibile non Le due principali, rispetto alla legislazione prece- solo alla crisi economica e alla crescita esponen- dente, stanno già nell’enucleazione dei primi due ziale delle organizzazioni del terzo settore, ma articoli del Codice del Terzo Settore. Nel primo anche alla pesante crisi di credibilità che troppo articolo, all’interno del quale, viene esplicitata la spesso ha coinvolto il settore. “finalità” della riforma, si dà finalmente attuazio- Il terzo settore, attualmente, è un ambito impor- ne agli articoli 2,3,4,9,18 e 118 della Costituzio- tante e positivo in un contesto economico che ne della Repubblica, sostenendo testualmente
Il Mosaico 16 “…l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono virtù dell’art. 101, comma 8. anche in forma associata, a perseguire, il bene comune, ad Dunque le novità sono tante, anche se si tratta di elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e pro- una lettura non facile, essa andrà fatta, senza per- tezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e dere mai di vista i principi ispiratori che animano il pieno sviluppo della persona a valorizzare il potenziale la riforma: valorizzazione, riordino, semplificazio- di crescita e di occupazione lavorativa…” ne, trasparenza, e rendicontazione. Se, dunque, all’art.1 vengono esplicitate le “fina- Un passo veramente importante è proprio il ri- lità” della Riforma, con il successivo art.2 “prin- conoscimento legale al fenomeno sociale, dun- cipi generali” viene riaffermato e “…riconosciuto il que all’impegno delle persone e delle fondazioni valore e la funzione sociale degli enti del Terzo Settore” (come Città Solidale), attive in questo settore. che “…della cultura e pratica del dono fanno espressione Correttezza, trasparenza e rendicontazione garan- di partecipazione, solidarietà e pluralismo”. tiscono la massima visibilità di quello che le orga- In altri termini, viene affermata la funzione ori- nizzazioni fanno e di come lo fanno. ginale ed originaria di tali Enti che, attraverso il Dal punto di vista formale, la definizione di Ente perseguimento di finalità civiche e solidaristiche, del Terzo Settore (ETS) è strettamente vincolata contribuiscono a ridurre, in termini di utilità so- all’iscrizione nel Registro Unico del Terzo Setto- ciale, le diverse disparità presenti nel nostro pa- re; solo gli enti iscritti potranno definirsi enti del ese. terzo settore; la scelta è certamente facoltativa, ma Ulteriori novità di sicuro interesse sono quelle chi deciderà di non iscriversi, non avrà accesso alle che avranno impatto proprio sugli enti attual- agevolazioni previste dal codice del terzo settore. mente qualificati come Onlus, soprattutto lad- Ed allora quale il futuro della Fondazione Città dove si rifletta sul fatto che le norme del D.lgs Solidale e delle altre Onlus? 460/97 verranno abrogate a partire dal periodo Fondazione Città Solidale, ha sempre esercitato la d’imposta in cui coesisterà la doppia condizione propria attività nel sociale, con grande passione, e per la piena entrata in vigore della riforma, ossia trasparenza, anche al fine di coinvolgere, stimolare l’autorizzazione della Commissione europea e la la costruzione di una città basata sulla solidarietà piena operatività del RUNTS – Registro Unico sociale, una città che rispetti tutte le differenze. Nazionale Terzo Settore. In tale prospettiva, la riforma del terzo settore Ebbene, come già detto, con l’entrata in vigore può rappresentare per la Fondazione Città Solida- del RUNTS, la categoria delle Onlus verrà abo- le solo un momento di crescita, un modo migliore lita; pertanto, con il prossimo 30 giugno 2020 per portare avanti la propria VISION e la propria (prima la scadenza era stata fissata al 2 agosto MISSION. Dunque, una veste diversa ma sempre 2019), la cessazione delle ONLUS comporterà lo stesso cuore. che qualora quest’ultime vogliano evitare la de- I fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi voluzione del patrimonio, potranno “continuare non mangiano i propri frutti, il sole non brilla per a vivere” scegliendo di adottare una delle forme se stesso ed i fiori non disperdono la propria fra- possibili stabilite dalla riforma del terzo settore. granza per se stessi: vivere per gli altri è una regola Quanto sopra è confermato dall’art. 101, comma della natura, vivere per gli altri è la Vision della 8 della riforma in cui comunque è previsto, che Fondazione! le ONLUS potranno godere della qualifica e dei relativi benefici fiscali fino all’entrata in vigore del RUNTS, indipendentemente dalla circostan- za che adegui o meno il proprio statuto. Importante appare dunque la disposizione in cui si prevede che gli enti qualificati come ONLUS che dovessero, successivamente alla data del 3 agosto, ma entro la data dell’entrata in vigore del RUNTS, modificare i propri statuti, non sareb- bero costretti alla devoluzione del patrimonio in
Il Mosaico 17 CONNESSI MA SEMPRE PIÙ SOLI di Francesco Pira, Sociologo e Docente di Comunicazione, Università di Messina E siste una frattura sempre più netta tra solo per il mondo degli adulti, che sono coloro i mondo degli adulti e giovani millen- quali si trovano divisi nell’adagio, apocalittici e in- nials, sia nel modo in cui percepisco- tegrati, rispetto alla percezione positiva e negativa no gli impatti della tecnologia e della che la tecnologia ha sulle proprie vite. E questo ha digitalizzazione sulle proprie vite che nelle scelte modificato in modo profondo anche le dinamiche operate nell’utilizzo delle piattaforme digitali. relazionali all’interno delle famiglie, così assistiamo I dati mostrano come per i giovani non vi sia più alla: distinzione tra online e offline. Alla domanda su - Democratizzazione delle relazioni all’interno della quale effetto abbiano i social media sulle loro famiglia intesa come: libertà decisionale riconosciu- vite, solo una minoranza risponde che hanno un ta ai figli (spesso senza condizioni e in età precoce); effetto positivo (31%), negativo (24%) mentre pariteticità di diritti e doveri tra genitori e figli (ad per il 45% non hanno effetti né positivi né ne- esempio i piccoli servizi, su cui viene rivendicato il gativi (Teens, Social Media & Technology, Pew diritto alla turnazione con il risultato che lavorano Research Center, maggio 2018). sempre i genitori); perdita di autorità da parte dei Questo tipo di risposta rende del tutto evidente genitori e il tentativo frequente di sostituirla con un che la condizione di mediatizzazione delle pro- innalzamento del tono affettivo. prie vite, l’utilizzo di tecnologie digitali è ormai - Esplosione della comunicazione: pervasività (i parte integrante del proprio processo di costru- media mobili e connessi sono sempre con noi); so- zione sociale e identitaria, quella transizione tra cialità mediata (prolunga oltre i limiti della presenza il prima - analogico - e il dopo - digitale - esiste le relazioni e le interazioni); naturalità (la tecnolo-
Il Mosaico 18 credibilità degli individui all’interno del proprio gruppo di pari e non solo, vedi la crescita di fe- nomeni come sexting, cyberbullismo ecc. È evidente come il processo di fragilizzazione in atto abbia un impatto profondo su tutti gli ambi- ti nei quali si realizzano i processi di costruzione identitaria e di crescita culturale e sociale, ed in particolare sui sistemi educativi che dovrebbero avere come finalità primaria la riproduzione cul- turale, come trasmissione generazionale di valori culturali, norme ed esperienze. La mutazione dei codici linguistici; l’inadeguatez- za dei sistemi educativi rispetto alla velocità con cui evolve il mondo del lavoro, in conseguenza sia dell’innovazione tecnologica che delle dina- miche macroeconomiche; ed infine la crescente diseguaglianza nella distribuzione di capitale so- ciale, rappresentano un evidente paradosso della gia “scompare” sempre più dentro gli oggetti d’uso società digitalizzata. Ebbene le trasformazioni a comune facilitando la nostra appropriazione di essi) cui assistiamo manifestano la messa in crisi del (Rivoltella, 2010). modello della riproduzione culturale. In conseguenza, sono cambiate le dimensioni tem- Il capitale sociale come risultato dell’appartenen- po, spazio e relazione. za a reti sociali elitarie mostra tutta la sua fragili- Non c’è più tempo per guardarsi negli occhi, la tà: reti sociali quasi inesistenti, legami deboli evi- connettività perenne prolunga il tempo lavorativo denziano la distribuzione diseguale dello stesso, ben oltre i suoi limiti, con il duplice risultato di pro- i vantaggi non si propagano in modo egualita- durre una ferializzazione indiscriminata anche del rio e ciò come conseguenza anche del crescente tempo festivo e una colonizzazione anche di quei gap d’accesso agli strumenti di conoscenza. Allo non-tempi che si sottraevano all’agire. Si è sovverti- stesso modo si assiste ad un progressivo sfalda- to il rapporto tra dentro e fuori. La comunicazione mento del capitale culturale. mediata pare più facile, rapida, efficace. Il risultato è Come richiamato da Rivoltella, il cambiamento un’estroflessione generalizzata di aspetti personali. delle dimensioni tempo, spazio e relazione ge- La comunicazione si fa rapida, frammentaria, spes- nera, da un lato una perdita di capacità di attua- so superficiale. re processi educativi profondi in seno ai nuclei Un ulteriore fenomeno in atto, come sopra intro- familiari, dall’altro modelli di somministrazione dotto, riguarda l’universo evolutivo dei giovani negli della conoscenza inadeguati, creando un proble- ambienti social. Riva individua tre paradossi come ma di perdita di autorevolezza che aumenta la effetti delle dinamiche indotte dai social network: il frattura generazionale e sociale. Infine, la dimen- primo riguarda l’unione tra reale e digitale che porta sione del capitale simbolico, dove autorevolezza, ad una moltiplicazione d’identità piuttosto che ad prestigio si dissolvono nella vetrinizzazione esa- un’integrazione, generando precarietà e incertez- sperata della vita degli individui che ha sostituito za. Vi sono poi gli effetti perversi della vetrinizza- la costruzione del capitale simbolico con quella zione, il continuo inserire dati sulla propria vita ad dell’io performativo per ottenere il gradimento una memoria storica che non può essere cancellata del proprio pubblico. anche quando uno lo vorrebbe. Infine l’incapacità Sfuggire alla semplificazione, alle distorsioni del indotta dai social di distinguere tra legami forti e determinismo tecnologico: questa è la grande legami deboli. Ciò ha un impatto particolarmente sfida per andare oltre l’era della post-verità e i critico nella costruzione di relazioni solide e pro- modelli di costruzione identitaria che essa sta fonde che mette a repentaglio la reputazione e la imponendo.
Il Mosaico 19 È necessario costruire modelli all’interno di una Uno dei paradossi più evidenti della società digita- visione dell’identità dinamica, piuttosto che fluida, lizzata è che, pur essendo costruita sull’io-utente, che supportino la costruzione per gradi, dove la sulla falsa prospettiva dell’individuo al centro, ren- lentezza prevalga sull’immediatezza dell’agire per de tutti simili e porta all’omologazione attraverso fare in modo che la sfera dell’interiorizzazione tro- il proliferare di innumerevoli micro universi, basati vi un suo spazio utilizzando la tecnologia per dare sulle dinamiche delle echo chambers, che cristalliz- valore a questo processo tanto quanto alle azioni zano ogni gruppo all’interno di azioni indotte dalla che da esso scaturiscono. tecnologia e dai messaggi e solo da quei contenuti Questo significa abbandonare la logica di contrap- che attraverso di essa gli amministratori veicolano. posizione privato – pubblico che ha sin qui con- È necessario inoltre l’utilizzo delle tecnologie per dotto non solo alla scomparsa dei confini tra le leggere la realtà in mutazione all’interno di un per- due sfere, ma ha di fatto invertito la percezione corso formativo disciplinare che supporti i processi che gli individui hanno di esse, tanto da agire in di sperimentazione e messa in campo delle compe- modo sempre più orientato a rendere pubblico tenze apprese. Un secondo asse dovrebbe riguar- tutto il privato della propria esistenza, attraverso dare l’integrazione dell’approccio relazionale di un processo che non è più di auto-rappresentazio- connotazione sociale come banco di prova e mo- ne del sé ma piuttosto di auto-esibizione. mento di definizione collaborativa delle dinamiche È invece necessario far comprendere, in particola- relazionali e di costruzione di capacità di confronto re ai giovani, che lo spazio della privacy è altro ri- su opinioni diverse, per superare insieme le dinami- spetto alla pubblicazione, condivisione di porzioni che perverse scaturite dall’uso distorto del confir- di sé con quello che si ritiene essere il proprio uni- mation bias e l’iper-generazione di effetti polariz- verso relazionale nel quale si ripone fiducia per il zanti. In ultimo stimolare l’azione proattiva verso solo fatto di essere costituto dal proprio gruppo la tecnologia. Uscire dalla dinamica click response, di pari. l’evoluzione del finto potere del telecomando, per La sfera della privacy deve essere compresa come mostrare la tecnologia come parte di un processo lo spazio entro il quale ciascuno realizza il proprio evolutivo che non genera semplicemente intercon- essere, per questo deve essere costruito, protetto, nessioni ma è in grado di dare vita a nuovi modelli perché è questa la sfera entro la quale prende for- relazionali in una reale integrazione tra reale e vir- ma la propria individualità e che ci fa emergere tuale, in contrapposizione al dissolvimento del rea- nell’omologazione generale. le e alla precarizzazione identitaria.
Il Mosaico 20 SIAMO ESSERI IN RELAZIONE di Alessia Posca, Psicologa S criveva il filosofo greco Aristotele, nella tro indicare la famiglia come primo luogo. Più in sua “Politica”: “L’uomo è per natura un essere particolare, è proprio la relazione primaria che si sociale”. Un istinto primario, ma anche ri- viene a creare tra il piccolo e il caregiver (figura sultato di altre esigenze. Quando si parla significativa di accudimento) a costituire la base di socializzazione, possiamo intendere l’insieme sulla quale poter costruire qualsiasi relazione dei processi attraverso cui ognuno di noi, nel cor- successiva con altri pari, adulti o partner che si- so dello sviluppo, apprende a interagire con gli ano, quindi un modello di riferimento per la vita altri, a costruire relazioni e legami stabili e, paral- sociale ed affettiva futura. lelamente, acquisisce le norme, le regole, i simboli Dal momento in cui il bambino viene al mondo, e gli strumenti propri della cultura e della società la spinta interna biologica ed evoluzionistica fi- di appartenenza. nalizzata alla ricerca di prossimità e contatto con Naturalmente, se da un lato dobbiamo considera- la figura di riferimento, muove il piccolo verso la re l’età evolutiva come il periodo in cui si verifica- formazione di un legame speciale il cui esito nel no le acquisizioni di base per la costruzione della tempo è l’attaccamento. competenza sociale, è importante anche ricono- Questa relazione, inizialmente simbiotica, tende scere che i percorsi di socializzazione non si ar- progressivamente ad evolversi man mano che il restano alla fine della fanciullezza ma continuano bambino diventa pian piano più autonomo e svi- per tutta la vita. luppa le proprie risorse personali. Perciò, se da Indubbiamente, se volessimo individuare l’unità un lato la simbiosi è indispensabile nelle fasi ini- di base nell’ambito della quale un bambino viene ziali della vita, dall’altro essa può diventare una formato all’esistenza sociale, dovremmo senz’al- patologia. Ciò accade quando, con il passare del
Il Mosaico 21 tempo, la simbiosi diventa morbosa, creando nei a ben regolare l’esperienza emotiva. Non presen- soggetti coinvolti delle difficoltà a relazionarsi e tano particolari difficoltà nella costruzione di le- a formare la propria identità, sacrificando buona gami di amicizia, si aspettano dagli altri sensibilità parte delle risorse individuali. alle loro richieste di aiuto e risposte adeguate alle Al termine del processo di formazione del legame loro esigenze. di attaccamento, che potremmo anche definire Al contrario, gli individui con legami di attacca- socializzazione primaria, può dunque avviarsi la mento di tipo insicuro si formano un modello de- socializzazione secondaria, la quale accompagna gli altri come assenti e rifiutanti oppure impreve- il bambino dall’interno verso l’esterno, cioè dal dibili e pericolosi. Sviluppano quindi un’immagine nucleo affettivo di base costituito dalla famiglia di sé come persone non degne di essere amate e al più ampio contesto sociale, comprendente le che, in caso di necessità, non potranno far conto relazioni con i pari e con altri adulti significativi, sugli altri, oppure un modello mentale di sé come l’inserimento nelle istituzioni educative o in altri vulnerabili e costantemente a rischio, incapaci di ambiti di appartenenza. far fronte da soli alle difficoltà della vita. Uno sti- Già nei primissimi anni di vita i piccoli, infatti, se le di attaccamento insicuro costituisce, di conse- da un lato sono impegnati a costruire e consoli- guenza, un fattore di rischio che porta verso disagi dare il legame di attaccamento con il caregiver, e difficoltà nella dimensione emotiva, affettiva e dall’altro si cimentano in nuove relazioni, come relazionale. ad esempio la relazione tra fratelli, in cui speri- Per finire, è importante sottolineare che l’attacca- mentare le prime rudimentali forme di recipro- mento motiva la persona durante tutto l’arco della cità, di condivisione, di collaborazione ma anche vita, perciò lo stile che ciascuno di noi ha interio- di competizione. La relazione tra fratelli diventa rizzato guida anche la scelta del partner e le mo- in questo modo un vero e proprio prototipo di dalità attuate all’interno della relazione di coppia. quella che verrà a crearsi con i coetanei e per- Com’è facile immaginare, un soggetto con attac- mette dunque un passaggio più mediato dalla camento sicuro non incontra particolari difficol- socializzazione familiare a quella extrafamiliare. tà nella scelta del partner e nel costruire relazioni Proprio in questa fase di crescita le interazioni sentimentali stabili, ha ben chiaro ciò che desidera tra pari possono offrire un contesto unico per all’interno della relazione ed è in grado di gestire l’acquisizione di alcune abilità. Infatti, nell’inte- le proprie emozioni e di condividerle con l’altro. razione con i coetanei i bambini sono chiamati Ovviamente il discorso cambia nel caso di perso- a cooperare e ad accordarsi con qualcuno che è ne con stile insicuro. Sono più predisposte a svi- al loro stesso livello. In questo modo, imparano luppare relazioni affettive di tipo ossessivo, basate ad assumere il punto di vista dell’altro e viene sulla mancanza di fiducia e sul controllo dell’altro favorito non solamente lo sviluppo sociale del oppure perseguono l’obiettivo di evitare di legar- bambino, ma anche quello cognitivo. Col passare si affettivamente al partner, in modo da evitare degli anni, soprattutto quando si arriva all’adole- nuovi rifiuti, come quelli ricevuti in età infantile, scenza, l’esigenza di relazionarsi col gruppo di pertanto è più facile che vadano incontro ad una coetanei, al di fuori del contesto familiare, diven- ricerca di relazioni occasionali. ta sempre più forte. Riassumendo, quindi, risulta chiaro come qualun- La relazione di attaccamento influenza lo svi- que aspetto della vita, affettivo o cognitivo, può luppo sociale in vari modi, ma l’aspetto più im- essere considerato in una prospettiva sociale. È portante è il senso di sicurezza, rispetto al quale qui che allora potremmo riprendere il concetto possiamo considerare esiti diversi del percorso di natura sociale citato in apertura, per ricordare evolutivo di ognuno. soprattutto che il percorso di socializzazione co- Gli individui con attaccamento sicuro sviluppa- stituisce lo sfondo, la cornice, il contesto entro cui no un’immagine di sé come persone degne di collocare il processo di costruzione dell’identità amore, capaci di tollerare separazioni tempora- personale di ognuno, che rappresenta la più pre- nee dalle figure significative e flessibili nel fron- ziosa forma di unicità di ogni individuo. teggiare situazioni nuove e stressanti, riuscendo
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