IL MO AICO - Cooperazione, Collaborazione, Simbiosi - Il Mosaico 2 - Fondazione Città ...

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Il Mosaico 2

IL MO                                                        AICO
ANNO XVII N. 2 - LUGLIO 2019 - TRIMESTRALE - N.R.G. 101/2014 PRESSO TRIBUNALE ORDINARIO DI CATANZARO

 Cooperazione, Collaborazione, Simbiosi
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            FONDAZIONE CITTÀ
          SOLIDALE ONLUS (FOCS)                                         Sommario
                     I nostri servizi

G.A. maschile “Comunità S. Domenico” e G.A. femminile          4 Editoriale
“Sunrise” per minori a rischio di devianza;                    Ufficio stampa Focs
“La Tenda di Mamre”: Comunità Alloggio per adulti in dif-
ficoltà;                                                       5 Tutto è relazione: ce lo dice anche la
“L’Aliante”: Casa d’Accoglienza per adulti in difficoltà;      Bibbia
“Il Rosa e l’Azzurro”: Centro di Accoglienza per donne in
                                                               di Don Domenico Concolino, Cappellano Campus
condizioni di disagio, con o senza figli;
                                                               Universitario Magna Græcia di Catanzaro
“Vivarium”, “Il Golfo”, “S. Maria del Monte”, Centri
SIPROIMI per MSNA richiedenti asilo e rifugiati;
“Nostra Signora di Guadalupe”, “L’Approdo”, “Condò”:           6 Omelia del Santo Padre Francesco in
Centri SIPROIMI per adulti stranieri richiedenti asilo e ri-    visita a Lampedusa
fugiati;
“Oasi di misericordia”: accoglienza e mensa serale per i po-
                                                               7 La relazione dell’uomo con l’ambiente:
veri, anche con distribuzione itinerante dei pasti;
Centro Antiviolenza “Centro Aiuto Donna”;                      il bisogno di un nuovo equilibrio
Centro Formazione per formazione continua, superiore,          di Angelina Destefani, Direttrice Circolo Legambiente
utenze speciali.                                               di Girifalco
Centro Diurno Disabili “Cassiodoro”;
Centro Diurno Disabili Padre “G. Minozzi”.
Casa d’Accoglienza per famiglie di degenti “Alma mater”.       9 Il segreto della vita: la collaborazione.
                                                               Interessanti spunti di riflessione dal testo
            SOSTIENICI ATTRAVERSO                              Lo specchio di Dioniso
      La tua presenza fisica in qualità di volontario/a;
 Acquisto di bomboniere solidali per momenti importanti.
                                                               di Antonella Aletta, Prof.ssa Storia e Filosofia
          Per donazioni in denaro per contibuire alle
          azioni di solidarietà realizzate dalla FOCS:         11 Agenda Urbana a Catanzaro: Un progetto
       segnaliamo il nostro Conto Corrente Bancario            di sviluppo Urbano centrato sul welfare
            IT 10 E 03359 01600 1 00000141021                  comunitario
                   c/o Banca Prossima S.P.A.                   di Antonio De Marco, Dirigente dell’Unità di
   Devolvendo il tuo 5x1000: indicando nello spazio del        Progetto Agenda Urbana - POR Calabria 2014/2020
modello 730 e Unico che il tuo commercialista ti indicherà,    Comune di Catanzaro
              il seguente numero di partita IVA:
                         02273080792
Le somme versate alla FOCS godono dei benefici fiscali
                                                               14 Il cambiamento nelle organizzazioni
previsti per le Onlus.                                         sociali: La riforma del Terzo Settore
                    DONARE CONVIENE                            di Vittoria Trapasso, Avvocato

                                                               16 Connessi ma sempre più soli
         Direttore Responsabile: S. Taverniti                  di Francesco Pira, Sociologo e Docente di Comunicazio-
       Editore: Fondazione Città Solidale Onlus                ne, Università di Messina
           Redazione ed Amministrazione:
         A. Aletta, L. Lamanna, M. Marchio,
                     D. Mardente.
                                                               19 Siamo esseri in relazione
     FONDAZIONE CITTÀ SOLIDALE ONLUS                           di Alessia Posca, Psicologa
              Email: cittasolid@tiscali.it
           PEC: cittasolidale@arubapec.it;                     21 Quando far ridere aiuta a far vivere
                  sito:www.cittasolid.it                       L’esperienza dei Clown Vip di Catanzaro
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                                     COOPERAZIONE
                                    COLLABORAZIONE
                                        SIMBIOSI
Editoriale

                 P
                           apa Francesco, nelle sue paro-          Passiamo dunque alla dimensione psico-
                           le, ha sempre posto l’accento           logica per riflettere sullo sviluppo della
                           sulla simbiosi come bisogno             relazione nei legami affettivi, sulla psi-
                           dell’uomo di riscoprire la re-          cologia dell’età evolutiva, sullo sviluppo
                 lazione con Dio e con le leggi. “La re-           socio-psico-pedagogico, sulla crescita
                 ligione è una necessità per l’uomo, per           ed evoluzione psico-sociale, sul rischio
                 realizzare il suo fine, una bussola per           di apatia relazionale ed emozionale.
                 orientarlo al bene e allontanarlo dal
                 male, che sta sempre accovacciato alla            Per quanto riguarda l’ambito sociale ab-
                 porta del suo cuore”. (Papa Francesco).           biamo voluto riflettere sul welfare che
                 Proprio da questo si parte per fare una           costituisce senza dubbio uno degli ele-
                 riflessione sul tema della simbiosi, della        menti di maggiore criticità dell’attuale
                 collaborazione, della cooperazione a più          fase dello sviluppo del Paese. In questa
                 livelli.                                          fase di crisi hanno preso forma pratiche
                                                                   alternative all’intervento sociale, spesso
                 Il livello ambientale ecologico viene             erogate dal privato per conto di uno sta-
                 trattato grazie alla testimonianza di             to che vede regredire sempre più velo-
                 chi può dare una visione competente               cemente il suo welfare. La dinamica di
                 sull’impatto del progresso sull’ambien-           svuotamento dello stato sociale, di tagli
                 te: guerra e simbiosi nel rapporto tra            alla spesa pubblica e privatizzazione dei
                 Uomo e Natura, sui temi chiave della              servizi essenziali, oltre a maggiori di-
                 nostra contemporaneità, quali la ridu-            seguaglianze e nuove povertà, genera
                 zione dei rifiuti, il riciclo, la sostenibilità   ulteriori distorsioni connesse alle prati-
                 ambientale e il rapporto Uomo-Natura,             che delle organizzazioni che si pongo-
                 al fine di indurre nel lettore una sensibi-       no l’obiettivo dello sviluppo della pro-
                 lità nuova nei confronti del nostro Pia-          tezione dei soggetti vulnerabili. In un
                 neta, stimolandolo alla sua salvaguardia          tale quadro, il Comune di Catanzaro sta
                 e inducendolo a un utilizzo più consono           operando un’azione di intervento con
                 delle nuove tecnologie, così da poterne           il programma Agenda Urbana, come
                 ridurre l’impatto ambientale.                     tentativo sperimentale di integrare le
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politiche di sviluppo urbano con le politiche        una storia, da un insieme, da una comunità.
di inclusione sociale, investendo innanzi tutto
sugli strumenti di coesione sociale e di “wel-       E questo bisogno di insieme, di relazione, di
fare comunitario”, come occasione di crescita        vicinanza, viene sentito in modo più forte, so-
del capitale sociale della Città, proprio per dare   prattutto in un contesto sociale come quello
risposte ai bisogni sociali del territorio.          attuale nel quale il contatto e la relazione ven-
                                                     gono sostituiti da collegamenti e connessioni a
Anche in contesti difficili dove alberga il dolore   distanza. Essere sempre connessi, sapere tutto
diventa, spesso, complicato intrecciare relazio-     di tutti, vedere e commentare le azioni altrui
ni avulse da bisogno. Eppure proprio in questi       praticamente in tempo reale non ci aiuta a sen-
contesti il desiderio e la necessità di relazioni    tirci meno soli, anzi: paradossalmente, più tem-
vere è sempre più forte e richiede la presenza e     po passiamo sui social network e più aumenta
l’impegno di persone disponibili e attente che       la nostra sensazione di essere isolati dagli altri.
rappresentino punti di riferimento che aiutino       I social rubano tempo prezioso che potrebbe
chi si trova nel bisogno, instaurando relazioni      essere dedicato alle vere relazioni sociali nel
vere, profonde, empatiche, e che sollecitino e       mondo reale. Ovviamente e per fortuna, non è
sensibilizzino gli “Altri” a stare accanto, ad av-   sempre così visto che molte persone usano i so-
vicinarsi al dolore senza atteggiamenti di vuo-      cial in modo intelligente e li sfruttano proprio
to pietismo. Questo è ciò che tentano di fare,       per potenziare le loro relazioni sociali.
quotidianamente, i volontari dell’Associazione
“Nasi Rossi”.                                      Ed infine arriviamo al cambiamento, il cambia-
                                                   mento del Terzo Settore previsto dalla nuova
Troviamo, quindi, una riflessione sul testo, “Lo normativa. Quello di aver dato una definizione
specchio di Dioniso. Quando un corpo può dir- specifica e univoca al Terzo Settore è uno dei
si umano”, che invita a meditare sulla possibi- risultati più importanti del processo di riforma
lità di un modo comune, tra filosofia e scienza, poiché, grazie ad essa, ai vari enti non profit
di studiare la vita umana. L’essere vivente non è che svolgono attività di interesse generale, per-
solo il suo corpo e non è solo quello che gene- seguendo finalità civili, sociali o mutualistiche,
ticamente gli è stato tramandato. Per la filosofia è riconosciuta un’identità comune con un ruolo
e la scienza diventa vita nel senso biologico del preciso nella società: quello della costruzione di
termine, anche ciò che gli esseri si trasmetto- un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile.
no per via sociale. Dunque, non si può scindere Questo è il percorso che tanti organismi, com-
la biologia dalla società; siamo contemporane- presa la Fondazione Città Solidale Onlus, hanno
amente anche ciò che diventiamo con gli altri avviato e che sarà concluso nei prossimi mesi.
e nell’ambiente; non possiamo essere un puro
dato biologico dissociato da un contesto, da
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Il Mosaico 6

                          TUTTO È RELAZIONE:
                          ce lo dice anche la Bibbia
 di Don Domenico Concolino - Cappellano Campus Universitario Magna Græcia di Catanzaro

L
           a fede in un Dio creatore dell’uomo e      corda questa comunanza provvidenziale, riferen-
           del mondo è un tratto fondamentale         dosi in particolare ai racconti di Caino e Abele e
           della fede cristiana, ma anche dell’E-     del diluvio universale ed affermando: “In questi
           braismo e dell’Islam.                      racconti così antichi, ricchi di profondo simboli-
L’uomo creato da Dio riceve da Lui anche il fon-      smo, era già contenuta una convinzione oggi sen-
damento del suo essere. La Bibbia descrive l’uo-      tita: che tutto è in relazione, e che la cura autenti-
mo come essere ad “immagine e somiglianza” di         ca della nostra stessa vita e delle nostre relazioni
Dio (cf. Gn 1, 27).                                   con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla
In questo senso la religione cristiana è religione    giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri”
profondamente umanizzante, perché non solo            (LS 70).
ci lega al Creatore facendocelo conoscere, ma ci      Tale profonda relazione tra gli uomini ed il mon-
svela anche il significato di noi stessi.             do è forse la verità da riscoprire con urgenza
Da parte sua anche il creato, nel suo insieme, ri-    oggi, al fine di realizzare una vera umanità, ed
ceve da Dio un suo orientamento, un suo cammi-        un vero rapporto con la nostra Casa comune:
no naturale verso il suo compimento.                  “Quando il cuore è veramente aperto a una co-
Così se ogni uomo è plasmato dal Signore Dio,         munione universale, niente e nessuno è escluso
e l’intero mondo creato promana dalla volontà         da tale fraternità.
divina, allora c’è fin dal principio qualcosa che     Di conseguenza, è vero anche che l’indifferen-
accomuna ogni essere vivente in una rete di soli-     za o la crudeltà verso le altre creature di questo
darietà e vicinanza.                                  mondo finiscono sempre per trasferirsi in qual-
Inoltre, uomini e mondo si trovano collocati          che modo al trattamento che riserviamo agli altri
dentro una rete di relazioni e di connessioni ben     esseri umani. Il cuore è uno solo e la stessa mise-
armonizzate.                                          ria che porta a maltrattare un animale non tarda a
Papa Francesco, in un passaggio della sua Enci-       manifestarsi nella relazione con le altre persone.
clica Laudato Si, sulla cura della casa comune, ri-   Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura «è
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Il Mosaico 7
contrario alla dignità umana».                            Così nell’accettazione della verità del Dio crea-
Non possiamo considerarci persone che amano               tore dell’uomo e del mondo e soprattutto nello
veramente se escludiamo dai nostri interessi una          sguardo verso Cristo Gesù, l’uomo è chiamato ad
parte della realtà: «Pace, giustizia e salvaguardia del   un radicale ripensamento del proprio essere e del
creato sono tre questioni del tutto connesse, che         proprio agire nel mondo.
non si potranno separare in modo da essere trat-          Qui la religione cristiana, e non solo essa, appare
tate singolarmente, a pena di ricadere nuovamente         in tutta la sua forza propositiva, vera e vitale, nella
nel riduzionismo». Tutto è in relazione, e tutti noi      misura in cui diventa custode del mistero dell’uo-
esseri umani siamo uniti come fratelli e sorelle in       mo creato ad immagine e somiglianza del suo Cre-
un meraviglioso pellegrinaggio, legati dall’amore         atore e progetto di esistenza che non si chiude in
che Dio ha per ciascuna delle sue creature e che ci       se stessa ma si apre alla vita di relazione e di aiuto
unisce anche tra noi, con tenero affetto, al fratello     in vista di un autentico fine comune.
sole, alla sorella luna, al fratello fiume e alla madre
terra” (LS 92).

                       CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN OCCASIONE
                     DELL’ANNIVERSARIO DELLA VISITA A LAMPEDUSA
                         OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
                           Altare della Cattedra, Basilica di San Pietro
                                       Lunedì, 8 luglio 2019

   Durante il suo viaggio da Bersabea a Carran, Giacobbe decide di fermarsi a riposare in un
   luogo solitario. In sogno, vede una scala che in basso poggia sulla terra e in alto raggiunge
   il cielo (cfr Gen 28,10-22a). La scala, sulla quale salgono e scendono gli angeli di Dio, rap-
   presenta il collegamento tra il divino e l’umano, che si realizza storicamente nell’incarna-
   zione di Cristo (cfr Gv 1,51), offerta amorosa di rivelazione e di salvezza da parte del Padre.
   La scala è allegoria dell’iniziativa divina che precede ogni movimento umano. Essa è l’an-
   titesi della torre di Babele, costruita dagli uomini che, con le proprie forze, volevano rag-
   giungere il cielo per diventare dèi. In questo caso, invece, è Dio che “scende”, è il Signore
   che si rivela, è Dio che salva. E l’Emmanuele, il Dio-con-noi, realizza la promessa di mutua
   appartenenza tra il Signore e l’umanità, nel segno di un amore incarnato e misericordioso
   che dona la vita in abbondanza ...

   In Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma
   salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili
   devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che
   salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi:
   gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, sen-
   za scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo.
   Si tratta, fratelli e sorelle, di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere
   se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore
   stesso ci ha chiamato a collaborare. So che molti di voi, che sono arrivati solo qualche mese
   fa, stanno già aiutando i fratelli e le sorelle che sono giunti in tempi più recenti.
   Voglio ringraziarvi per questo bellissimo segno di umanità, gratitudine e solidarietà.
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                     LA RELAZIONE DELL’UOMO
                           CON L’AMBIENTE:
                     il bisogno di un nuovo equilibrio
di Angelina Destefani, Direttrice Circolo Legambiente di Girifalco

L
           a vita sulla Terra è il risultato di un siste-     i paesi più sviluppati ogni giorno consumano una
           ma di relazioni molto complesse, che si            grande quantità di risorse ed immettono nell’am-
           stabiliscono fra tutti gli esseri viventi e        biente rifiuti di ogni genere.
           l’ambiente, determinando gli ecosistemi.           Le conquiste tecnologiche sono state adoperate
Tutti gli organismi viventi che ne fanno parte in-            per sviluppare quelle industrie che producono beni
staurano un rapporto basato sul perfetto equilibrio.          di consumo capaci di portare profitti sempre mag-
Nel corso del tempo, l’uomo ha cominciato ad                  giori, immettendo nel mercato prodotti dall’obso-
intervenire sulla Natura, alterandola per adattare            lescenza programmata; per decenni si sono trascu-
l’ambiente ai propri bisogni. L’idea di dominare la           rati quelli socialmente più utili e meno inquinanti,
Natura è diventata preminente quando l’uomo ha                negando l’esistenza di un problema ecologico a tal
acquisito maggiori conoscenze tecniche ed oggi,               punto da portare all’estinzione di numerose specie
con il passare dei secoli, si può affermare che il            animali e vegetali.
rapporto Uomo-Natura è stato modificato da un                 Nauralmente oggi non è pensabile rinunciare agli
complesso di fattori.                                         standard di vita attuali, né sarebbe giusto tornare
L’aumento della popolazione, l’inarrestabile pro-             all’era preindustriale.
cesso di industrializzazione ed il bisogno crescen-           Bisogna invece seguire la via dello sviluppo soste-
te di fonti energetiche hanno contribuito a fare              nibile, in cui la crescita economica deve essere ne-
dell’uomo il principale sovvertitore degli equilibri          cessariamente e responsabilmente compatibile con
naturali.                                                     l’ambiente. Il consumo delle risorse naturali deve
Tuttavia, non sono gli strumenti a disposizione               essere tale da non comprometterne l’uso per le ge-
dell’uomo la causa principale dell’alterazione degli          nerazioni future.
equilibri, quanto piuttosto l’uso irresponsabile ed           Per fare ciò, è necessario programmare quali sono
incontrollato di essi. Occorre modificare il model-           le cose da produrre e come produrle senza dan-
lo consumistico delle società più evolute, in quanto          neggiare l’ambiente.
IL MO AICO - Cooperazione, Collaborazione, Simbiosi - Il Mosaico 2 - Fondazione Città ...
Il Mosaico 9
Sarà necessario fare ricorso alle energie rinnova-         circolare che rigenera e riutilizza, ottimizzando i si-
bili in grado di sostiutire il petrolio, il carbone o      stemi produttivi e riducendo al massimo gli scarti.
il gas naturale, la cui disponibilità è limitata per il    L’economia circolare è la migliore risposta che la
futuro e che hanno inoltre un effetto altamente            società moderna può dare per la salvezza del piane-
inquinante. I beni di consumo dovranno essere              ta Terra, un moderno sistema economico in grado
durevoli nel tempo e fabbricati ricorrendo al ri-          di generare ricchezza e nuova occupazione. L’“End
ciclaggio delle materie prime e dell’energia, uti-         of waste”, la cessazione della qualifica di rifiuto,
lizzando il combustibile derivato dai rifiuti. Biso-       stimola continua ricerca, innovazione tecnologica,
gnerà operare una raccolta differenziata capillare.        costruzione di impianti per il trattamento ed il re-
Gli stili di vita occidentali consumistici hanno de-       cupero di materia ed energia. Naturalmente, questi
terminato un mutamento notevole degli equilibri            sono percorsi in cui un peso determinante hanno le
della Terra. Oggi si consuma più del necessario e si       decisioni governative ed il varo di norme legislative
produce una quantità eccessiva di rifiuti e la mag-        che favoriscano questo nuovo modello di sviluppo.
gior parte di essi finisce nelle discariche. Eppure la     Ma le leggi saranno efficaci solo se saranno coinvol-
plastica, la carta, il vetro, il ferro, per citarne solo   ti i singoli cittadini. La formazione di una coscienza
alcuni, possono essere riutilizzati, se differenziati.     ecologica che promuova un’educazione ambientale
Il riciclo dei rifiuti è attualmente l’unica via da per-   è il punto di partenza per indurre in tutti uno stile
seguire con tenacia per ridurre le immissioni nelle        di vita rispettoso della Natura.
discariche, con tutto ciò che questo comporta a            A ciò hanno contributito negli anni le campagne di
livello ambientale. Gli oggetti di uso comune che          informazione e di sensibilizzazione di associazioni
non sono biodegradabili sono comunque ricicla-             impegnate nella tutela del patrimonio ambientale.
bili, fornendo materia derivata seconda e l’orga-          Notevoli le azioni messe in atto da Legambiente
nico o umido può diventare utilissimo compost.             che, con le sue iniziative e manifestazioni, contri-
Un modello del buon governo dei rifiuti esiste e           buisce a diffondere la cultura ambientalista anche
si può sintetizzare con la teoria delle 4 R: Rispar-       nelle scuole. Goletta verde, Treno verde, Puliamo
mio delle materie prime, Riuso dei prodotti, Rici-         il mondo, Ricicla estate, Volontari per Natura sono
clo degli oggetti, Recupero dell’energia contenuta         solo alcune delle iniziative che ogni anno impegna-
nelle merci. E ciò è valido anche per i rifiuti tec-       no volontari per sensibilizzare in modo efficace le
nologici, i RAEE, i rifiuti speciali.                      nuove generazioni ad un comportamento ecologi-
Se il rifiuto diventa una risorsa ed ogni singolo          camente corretto, che sia espressione di un perso-
prodotto non è destinato ad arrivare al fine vita          nale convincimento.
secondo il modello lineare produzione-consu-
mo-smaltimento, si entra nell’era dell’economia
IL MO AICO - Cooperazione, Collaborazione, Simbiosi - Il Mosaico 2 - Fondazione Città ...
Il Mosaico 10

                  IL SEGRETO DELLA VITA:
                    LA COLLABORAZIONE
            Interessanti spunti di riflessione dal testo
                        Lo specchio di Dioniso
di Antonella Aletta, Prof.ssa Storia e Filosofia

S
          i dice che la società attuale porti tutti ad    biologico (e non solo da quello etico o religioso),
          essere molto individualisti, ed effettiva-      le cose non stanno affatto come sembrano.
          mente è vero. Fin dall’asilo ci viene inse-     C’è un testo molto interessante, pubblicato nel
          gnato a difenderci, a tutelare i nostri spazi   2018 dalla Jaca Book, che è illuminante da questo
ed i nostri diritti e tutti, fino alla tarda età, sap-    punto di vista: “Lo specchio di Dioniso. Quando
piamo e diciamo che in fondo la vita è una lotta.         un corpo può dirsi umano?”.
Una lotta per la sopravvivenza, come nella giun-          Al di là del titolo, non di facile interpretazione
gla, in cui bisogna imparare a tirare fuori denti ed      ed anche un po’ fuorviante, si tratta di un dia-
artigli, se non si vuole soccombere.                      logo tra il prof. Carlo Alberto Redi (biologo) ed
Poi, ad un certo punto, ci viene detto che però           il prof. Carlo Sini (filosofo), su tematiche che
è anche giusto collaborare, che dobbiamo essere           solo apparentemente possono sembrare lontane
generosi con gli altri, che non esistiamo solo noi,       dalla vita quotidiana, ma che in realtà toccano
etc.                                                      argomenti e problemi che in qualche modo ci
Ma i due messaggi sono piuttosto discordanti e,           interessano tutti.
alla fine, prevale quasi sempre il primo, mentre il       La prima cosa interessante che emerge è que-
secondo viene lasciato in consegna solo a qual-           sta: la biologia ci dice che l’individuo come lo
che “anima pia”, o relegato a qualche momento             intendevamo noi (essere unico, indivisibile, che
della vita (quello della “beneficenza”, che mette a       ha una continuità ed identità nel tempo e nello
posto la coscienza).                                      spazio), non esiste.
Forse ci sorprenderà scoprire che, al contrario di        Più che di individuo, oggi dovremmo parlare
quanto si pensa e si dice, anche dal punto di vista       piuttosto di “con-individuo”, perchè anche il co-
Il Mosaico 11
siddetto individuo umano è composto da una             condanne che durano una vita, di quella terribile
comunità di molteplici organismi appartenenti          sentenza che pure qualche volta per qualcuno viene
alle specie ed ai gruppi più diversi e per di più      pronunciata ed applicata: “fine pena: mai”?
anche, in vari casi, lontani in termini evolutivi.     Se a dirci che la persona sicuramente cambia non è
Basti un esempio: i microrganismi che vivo-            solo una morale considerata eccessivamente indul-
no nel nostro intestino e che ci consentono di         gente e garantista, ma sono anche le scienze biolo-
espletare funzioni vitali.                             giche, non dovremmo forse rivedere anche il nostro
Dunque, già dentro di noi, sperimentiamo la            sistema giudiziario, rieducativo e riabilitativo?
simbiosi: la collaborazione di organismi diver-        Ultima considerazione, non certo per ordine di
si che reciprocamente si scambiano “favori”. E         importanza: “Non esiste alcuna discontinuità nel
nella simbiosi, è bene specificarlo, non avviene       genoma umano tale da poter sostenere l’idea che
ciò che avviene nel caso del parassitismo, in cui      esistano divisioni razziali nella nostra specie” (Redi,
un organismo si sviluppa ai danni di un altro.         92).
Qui invece si tratta di una relazione in cui non       I concetti di razza e le pratiche di razzismo non
c’è uno che sfrutta l’altro, ma in cui ciascuno        hanno alcun fondamento biologico, ma sono stati
perde e guadagna qualcosa e così, entrambi so-         inventati esclusivamente per finalità di politiche di-
pravvivono e si evolvono.                              scriminatorie.
Come vediamo, dunque, la collaborazione an-            Siamo tutti “figli della polvere di stelle” e tutti de-
che tra organismi diversi, è essenziale per la vita:   riviamo dall’“ultimo universale antenato comune”,
si sopravvive solo insieme a qualcun altro, non        ci dice oggi la scienza. Con-individui che hanno la
da soli e mai da soli.                                 relazione già inscritta nel loro stesso codice geneti-
Che è poi quello che ci dice da qualche millen-        co, inseriti in un ambiente naturale, umano e sociale
nio anche la teologia cristiana, che non parla di      che li modifica e che essi a loro volta modificano.
individui, ma piuttosto di persone: esseri in re-      La nostra vita non è dunque una lotta in cui ogni
lazione, modellati sulla relazione per eccellenza      “altro” è un avversario, da cui bisogna difendersi e
che è quella della Trinità, in cui Padre, Figlio e     che bisogna anzi sopraffare per sopravvivere.
Spirito vivono uno-per-l’altro.                        Piuttosto è una sfida, certo contro ostacoli e diffi-
Altro aspetto interessante messo in luce dal te-       coltà, ma anche per migliorarsi e migliorare. Ed è
sto citato: ciascuno di noi, nella sua storia, non     una sfida che si vince solamente insieme ed in cui il
è un individuo, ma tanti individui, perchè noi         gioco di squadra è letteralmente vitale.
cambiamo nel tempo.
Noi non “abbiamo” un corpo, ma “siamo” un
corpo (la Genesi ci dice fango-materia resa viva
dallo Spirito-soffio vivificante di Dio) e la no-
stra struttura fisica che ci caratterizza cambia
continuamente nel tempo e nell’ambiente.
La cosa è probabilmente un po’ spiazzante, ma
in fondo la sperimentiamo tutti: non ci rendia-
mo forse conto di essere completamente diversi
da come eravamo qualche decennio fa? Non ci
diciamo, qualche volta magari anche solo den-
tro di noi, che non siamo più la stessa persona?
Presa sul serio, e non solo come una suggesti-
va riflessione filosofica, questa considerazione
potrebbe avere degli effetti dirompenti anche
sul nostro sistema giuridico (lo rileva lo stesso
docente di Biologia nel testo): la persona che
ha commesso un delitto non sarà più la stessa
dopo diversi anni. Dunque, che fare di quelle
Il Mosaico 12

             AGENDA URBANA A CATANZARO:
               Un progetto di sviluppo Urbano
               centrato sul welfare comunitario

di Antonio De Marco, Dirigente dell’Unità di Progetto Agenda Urbana - POR Calabria 2014/2020
Comune di Catanzaro

I
       l welfare costituisce senza dubbio uno de-       sociale e, se si investe sul welfare a livello locale,
       gli elementi di maggiore criticità dell’attua-   lo si fa solo se pervengono disponibilità finanzia-
       le fase dello sviluppo del Paese, sempre più     rie specifiche da trasferimenti nazionali o regio-
       marginalizzato dalle prospettive di priorità     nali settoriali o, nel migliore dei casi, se si riesce
di elementi identitari e di chiusura sociale, che       a sviluppare una certa capacità progettuale per
stanno diventando le attuali scelte politiche di go-    l’utilizzo integrativo dei fondi comunitari.
verno.                                                  Ecco perché evidentemente (come testimoniano
Tale situazione è sicuramente ancor più evidente        tutti i dati statistici) sta aumentando la povertà
a livello dei territori, dove maggiore era stata fi-    relativa e assoluta delle famiglie italiane e calabre-
nora la capacità di raccordare i fabbisogni sociali     si in particolare (dove l’indice di spesa pro-capite
e di welfare con le politiche di protezione sociale     per il welfare è il più basso d’Italia), e la popo-
sostenute dagli Enti Locali, spesso in totale assen-    lazione si scopre più debole, più impaurita, più
za di sostegni nazionali, costituendo quella rete di    povera, e infine più arrabbiata, rischiando di tra-
“welfare comunitario” che ha caratterizzato una         sformare la rabbia in guerra verso i più deboli, a
lunga fase storica delle politiche socio-assistenzia-   cominciare dagli immigrati.
li.                                                     In un quadro così caratterizzato è evidente che
La crisi finanziaria degli Enti Locali, a seguito dei   servono nuove politiche di inclusione e di welfa-
tagli drastici di trasferimenti ai Comuni e Provin-     re, capaci di intrecciare le esperienze positive del
ce, ha però determinato una decisiva inversione di      welfare comunitario di un tempo con i processi
tendenza, con una eccessiva contrazione dei “bi-        di inclusione sociale delle fasce più deboli della
lanci sociali” degli Enti Locali, che ha visto l’af-    società e con una nuova capacità degli Enti Lo-
fermarsi di una drammatica equazione: a fronte di       cali di essere protagonisti di una “governance”
tagli ai Comuni, si taglia sui servizi di solidarietà   solidale dei processi di coesione sul territorio, ri-
Il Mosaico 13
                                                       che ha peraltro esaltato la funzione del partenaria-
                                                       to sociale, economico ed istituzionale nella costru-
                                                       zione della strategia, è stato sottolineato un “dri-
                                                       ver” condiviso delle nuove politiche di sviluppo
                                                       urbano, in linea con le migliori esperienze europee
                                                       in tale senso, teso a garantire pratiche e proget-
                                                       tazione per l’inclusione sociale per i segmenti di
                                                       popolazione più fragile e per aree e quartieri disa-
                                                       giati. A tal riguardo sono stati previsti due ambiti
                                                       di interventi prioritari:
                                                       a)       Sostegno alle politiche sociali, attraverso il
                                                       rafforzamento degli strumenti già esistenti con ri-
uscendo a mettere insieme politiche pubbliche e        ferimento ai servizi per l’infanzia e gli anziani non
azione del volontariato e del Terzo Settore, nella     autosufficienti, e per i senza dimora;
prospettiva di un sistema integrato di inclusione.     b)       Contrasto alla povertà e al disagio, con fo-
Occorre un nuovo approccio, che sappia dare ri-        cus su alcune dimensioni cruciali tra cui il disagio
sposte concrete e di nuova generazione non solo        abitativo, anche mediante interventi di incentiva-
ai problemi emergenti della coesione sociale, a        zione o sostegno sociale, il disagio occupazionale
partire dal tema del lavoro, ma anche di contra-       e l’inclusione relazionale/culturale per target di
stare con strumenti nuovi l’emergere evidente          popolazione emarginata, attraverso la realizzazio-
delle “nuove povertà” sul territorio.                  ne di infrastrutture a destinazione socio culturale,
Un tentativo in tale prospettiva, nella Città di Ca-   privilegiando il riutilizzo di spazi esistenti e, so-
tanzaro, è stato operato con la programmazio-          prattutto, azioni immateriali per la partecipazione
ne di “Agenda Urbana”, finanziata dalla Regione        all’istruzione, la riduzione dell’abbandono scola-
Calabria con il POR 2014/2020 nell’ambito degli        stico, la diffusione della legalità e la sicurezza degli
interventi per lo sviluppo urbano sostenibile, nel-    spazi pubblici.
la logica degli obiettivi di “Europa 2020” dell’U-     Tale strategia si concretizza in una serie di azioni
nione Europea, ed accolto dalla Città Capoluogo,       che sono così definite:
nella sua funzione originale di Autorità Urbana,       - Azioni di “Social Housing”, mirate a riportare
come tentativo sperimentale di integrare le poli-      in centro densità demografica, attraverso il recu-
tiche di sviluppo urbano con le priorità accorda-
te al centro storico identitario con le politiche di
inclusione sociale, investendo innanzi tutto sugli
strumenti di coesione sociale e di “welfare comu-
nitario”, come occasione di crescita del capitale
sociale della Città.
Il Comune di Catanzaro ha infatti individuato
alcune scelte prioritarie per “Agenda Urbana”,
scegliendo un’area “target” per il complesso de-
gli interventi programmati sul centro storico, in-
dividuato appunto perché soggetto da tempo a
processi di desertificazione demografica e di fun-
zioni urbane superiori, tentando così di invertire
le tendenze alla marginalizzazione e di riporta-
re in centro popolazione, occasioni di socialità e
servizi urbani di livello, ma ha scelto di porre in
evidenza tra queste funzioni urbane quelle con-
nesse alle politiche di welfare comunitario.
Nel Documento strategico di Agenda Urbana,
Il Mosaico 14
pero e la valorizzazione del patrimonio abitativo       dipendenti, minori a rischio, ex-detenuti, alcolisti,
(pubblico o da acquisire alla proprietà pubblica),      donne sfruttate, rom, soggetti senza fissa dimora,
da destinare a soluzioni abitative di sostegno a        immigrati terzomondiali), attraverso il potenzia-
giovani coppie, famiglie in difficoltà, divorzia-       mento di progetti e strutture, pubbliche o affidate
ti senza casa, studenti universitari, anziani non       alle imprese del Terzo Settore (con sistema di aiuti
autosufficienti e disabili con forme parallele di       de minimis), che costituiscono presìdi territoria-
“home care” ed adeguato abbattimento di barrie-         li di prevenzione e di recupero, finalizzando tale
re architettoniche, e immigrati, anche attraverso       strategia a riportare servizi collettivi e di welfare
la promozione di una forma partecipata di Agen-         nel centro storico, garantendo un’adeguata azione
zia per la governance del processo di “social hou-      di supporto in collaborazione con le forme locali
sing”, e con il supporto (oltre agli investimenti       di volontariato e di associazionismo, e prevedendo
infrastrutturali di recupero immobiliare) di ser-       un utilizzo integrato di investimenti infrastruttu-
vizi e voucher per i nuclei famigliari in difficoltà    rali e di servizi/vouchers/borse lavoro con il FSE,
attraverso il FSE, e in collegamento con la conte-      comunque finalizzati ad una logica di inclusione
stuale strategia del S.I.A. dell’Ambito Territoriale    attiva e tesa all’inserimento lavorativo dei soggetti
con il Comune di Catanzaro Capofila. Il com-            svantaggiati.
plesso degli interventi attivati, tra cui quelli pre-   - Investimenti infrastrutturali per l’Inclusione
visti su “Agenda Urbana” sul “Social Housing”,          sociale: nel contesto delle azioni di Inclusione So-
dovrebbe consentire una significativa e organica        ciale il Comune ha inteso, tra l’altro, sostenere un
inversione di rotta nel depauperamento demo-            processo virtuoso di recupero e riqualificazione di
grafico attuale del centro storico, riportando fa-      immobili pubblici da destinare ad interventi di in-
miglie, studenti e disabili nel centro storico, come    clusione sociale d’intesa con il partenariato sociale
precondizione per avviare interventi strutturali di     del territorio e con gli Organismi non-profit, inse-
vivacizzazione e recupero della vivibilità urbana       rito positivamente nella prospettiva della riqualifi-
nei quartieri del centro oggi abbandonati.              cazione del patrimonio immobiliare pubblico nel
- Azioni di inclusione sociale, rivolte a soggetti      centro storico e di potenziamento dei processi di
disabili o svantaggiati, o alle componenti di po-       inclusione sociale nel centro città.
polazione soprattutto giovanile più esposte a ri-
schi di devianza e marginalità (drop-out, tossico-
Il Mosaico 15

                 IL CAMBIAMENTO
          NELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI:
              La riforma del Terzo Settore
di Vittoria Trapasso, Avvocato

I
       n tema di cambiamento, non può non ri-         presenta ancora tanti problemi; è un comparto
       chiamarsi una significativa frase Sir Win-     con associazioni affidabili che offrono servizi
       ston Churchill (Primo Ministro del Regno       importanti ma anche l’opportunità di un lavoro
       Unito negli anni ’40-’50): “Non sempre         alle giovani generazioni.
cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare     L’obiettivo, dunque è quello di dare ordine a un
bisogna cambiare!”                                    settore di lavoro complesso; un ordine che però
La riforma del Terzo Settore, rappresenta un          deve rispettare gli aspetti etici e morali che devo-
forte cambiamento per le Onlus, ma anche              no comunque rimanere la guida principale per il
un’opportunità per migliorare la propria attività     cittadino e per l’impresa sociale.
e rafforzare, presso i possibili donatori, la loro    La riforma del terzo settore, con l’introduzio-
immagine in termini di affidabilità e funzionalità.   ne del relativo Codice di cui al D.lgs 117/2017,
Non possono essere ignorati gli esiti di diverse      come integrato e corretto dal D.lgs 105/2018,
indagini, realizzate già nel 2015, che evidenziano    contiene numerose novità.
una diminuzione delle donazioni, attribuibile non     Le due principali, rispetto alla legislazione prece-
solo alla crisi economica e alla crescita esponen-    dente, stanno già nell’enucleazione dei primi due
ziale delle organizzazioni del terzo settore, ma      articoli del Codice del Terzo Settore. Nel primo
anche alla pesante crisi di credibilità che troppo    articolo, all’interno del quale, viene esplicitata la
spesso ha coinvolto il settore.                       “finalità” della riforma, si dà finalmente attuazio-
Il terzo settore, attualmente, è un ambito impor-     ne agli articoli 2,3,4,9,18 e 118 della Costituzio-
tante e positivo in un contesto economico che         ne della Repubblica, sostenendo testualmente
Il Mosaico 16
“…l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono           virtù dell’art. 101, comma 8.
anche in forma associata, a perseguire, il bene comune, ad     Dunque le novità sono tante, anche se si tratta di
elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e pro-   una lettura non facile, essa andrà fatta, senza per-
tezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e   dere mai di vista i principi ispiratori che animano
il pieno sviluppo della persona a valorizzare il potenziale    la riforma: valorizzazione, riordino, semplificazio-
di crescita e di occupazione lavorativa…”                      ne, trasparenza, e rendicontazione.
Se, dunque, all’art.1 vengono esplicitate le “fina-            Un passo veramente importante è proprio il ri-
lità” della Riforma, con il successivo art.2 “prin-            conoscimento legale al fenomeno sociale, dun-
cipi generali” viene riaffermato e “…riconosciuto il           que all’impegno delle persone e delle fondazioni
valore e la funzione sociale degli enti del Terzo Settore”     (come Città Solidale), attive in questo settore.
che “…della cultura e pratica del dono fanno espressione       Correttezza, trasparenza e rendicontazione garan-
di partecipazione, solidarietà e pluralismo”.                  tiscono la massima visibilità di quello che le orga-
In altri termini, viene affermata la funzione ori-             nizzazioni fanno e di come lo fanno.
ginale ed originaria di tali Enti che, attraverso il           Dal punto di vista formale, la definizione di Ente
perseguimento di finalità civiche e solidaristiche,            del Terzo Settore (ETS) è strettamente vincolata
contribuiscono a ridurre, in termini di utilità so-            all’iscrizione nel Registro Unico del Terzo Setto-
ciale, le diverse disparità presenti nel nostro pa-            re; solo gli enti iscritti potranno definirsi enti del
ese.                                                           terzo settore; la scelta è certamente facoltativa, ma
Ulteriori novità di sicuro interesse sono quelle               chi deciderà di non iscriversi, non avrà accesso alle
che avranno impatto proprio sugli enti attual-                 agevolazioni previste dal codice del terzo settore.
mente qualificati come Onlus, soprattutto lad-                 Ed allora quale il futuro della Fondazione Città
dove si rifletta sul fatto che le norme del D.lgs              Solidale e delle altre Onlus?
460/97 verranno abrogate a partire dal periodo                 Fondazione Città Solidale, ha sempre esercitato la
d’imposta in cui coesisterà la doppia condizione               propria attività nel sociale, con grande passione, e
per la piena entrata in vigore della riforma, ossia            trasparenza, anche al fine di coinvolgere, stimolare
l’autorizzazione della Commissione europea e la                la costruzione di una città basata sulla solidarietà
piena operatività del RUNTS – Registro Unico                   sociale, una città che rispetti tutte le differenze.
Nazionale Terzo Settore.                                       In tale prospettiva, la riforma del terzo settore
Ebbene, come già detto, con l’entrata in vigore                può rappresentare per la Fondazione Città Solida-
del RUNTS, la categoria delle Onlus verrà abo-                 le solo un momento di crescita, un modo migliore
lita; pertanto, con il prossimo 30 giugno 2020                 per portare avanti la propria VISION e la propria
(prima la scadenza era stata fissata al 2 agosto               MISSION. Dunque, una veste diversa ma sempre
2019), la cessazione delle ONLUS comporterà                    lo stesso cuore.
che qualora quest’ultime vogliano evitare la de-               I fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi
voluzione del patrimonio, potranno “continuare                 non mangiano i propri frutti, il sole non brilla per
a vivere” scegliendo di adottare una delle forme               se stesso ed i fiori non disperdono la propria fra-
possibili stabilite dalla riforma del terzo settore.           granza per se stessi: vivere per gli altri è una regola
Quanto sopra è confermato dall’art. 101, comma                 della natura, vivere per gli altri è la Vision della
8 della riforma in cui comunque è previsto, che                Fondazione!
le ONLUS potranno godere della qualifica e dei
relativi benefici fiscali fino all’entrata in vigore
del RUNTS, indipendentemente dalla circostan-
za che adegui o meno il proprio statuto.
Importante appare dunque la disposizione in cui
si prevede che gli enti qualificati come ONLUS
che dovessero, successivamente alla data del 3
agosto, ma entro la data dell’entrata in vigore del
RUNTS, modificare i propri statuti, non sareb-
bero costretti alla devoluzione del patrimonio in
Il Mosaico 17

              CONNESSI MA SEMPRE PIÙ SOLI

di Francesco Pira, Sociologo e Docente di Comunicazione, Università di Messina

E
             siste una frattura sempre più netta tra   solo per il mondo degli adulti, che sono coloro i
             mondo degli adulti e giovani millen-      quali si trovano divisi nell’adagio, apocalittici e in-
             nials, sia nel modo in cui percepisco-    tegrati, rispetto alla percezione positiva e negativa
             no gli impatti della tecnologia e della   che la tecnologia ha sulle proprie vite. E questo ha
digitalizzazione sulle proprie vite che nelle scelte   modificato in modo profondo anche le dinamiche
operate nell’utilizzo delle piattaforme digitali.      relazionali all’interno delle famiglie, così assistiamo
I dati mostrano come per i giovani non vi sia più      alla:
distinzione tra online e offline. Alla domanda su      - Democratizzazione delle relazioni all’interno della
quale effetto abbiano i social media sulle loro        famiglia intesa come: libertà decisionale riconosciu-
vite, solo una minoranza risponde che hanno un         ta ai figli (spesso senza condizioni e in età precoce);
effetto positivo (31%), negativo (24%) mentre          pariteticità di diritti e doveri tra genitori e figli (ad
per il 45% non hanno effetti né positivi né ne-        esempio i piccoli servizi, su cui viene rivendicato il
gativi (Teens, Social Media & Technology, Pew          diritto alla turnazione con il risultato che lavorano
Research Center, maggio 2018).                         sempre i genitori); perdita di autorità da parte dei
Questo tipo di risposta rende del tutto evidente       genitori e il tentativo frequente di sostituirla con un
che la condizione di mediatizzazione delle pro-        innalzamento del tono affettivo.
prie vite, l’utilizzo di tecnologie digitali è ormai   - Esplosione della comunicazione: pervasività (i
parte integrante del proprio processo di costru-       media mobili e connessi sono sempre con noi); so-
zione sociale e identitaria, quella transizione tra    cialità mediata (prolunga oltre i limiti della presenza
il prima - analogico - e il dopo - digitale - esiste   le relazioni e le interazioni); naturalità (la tecnolo-
Il Mosaico 18
                                                            credibilità degli individui all’interno del proprio
                                                            gruppo di pari e non solo, vedi la crescita di fe-
                                                            nomeni come sexting, cyberbullismo ecc.
                                                            È evidente come il processo di fragilizzazione in
                                                            atto abbia un impatto profondo su tutti gli ambi-
                                                            ti nei quali si realizzano i processi di costruzione
                                                            identitaria e di crescita culturale e sociale, ed in
                                                            particolare sui sistemi educativi che dovrebbero
                                                            avere come finalità primaria la riproduzione cul-
                                                            turale, come trasmissione generazionale di valori
                                                            culturali, norme ed esperienze.
                                                            La mutazione dei codici linguistici; l’inadeguatez-
                                                            za dei sistemi educativi rispetto alla velocità con
                                                            cui evolve il mondo del lavoro, in conseguenza
                                                            sia dell’innovazione tecnologica che delle dina-
                                                            miche macroeconomiche; ed infine la crescente
                                                            diseguaglianza nella distribuzione di capitale so-
                                                            ciale, rappresentano un evidente paradosso della
gia “scompare” sempre più dentro gli oggetti d’uso          società digitalizzata. Ebbene le trasformazioni a
comune facilitando la nostra appropriazione di essi)        cui assistiamo manifestano la messa in crisi del
(Rivoltella, 2010).                                         modello della riproduzione culturale.
In conseguenza, sono cambiate le dimensioni tem-            Il capitale sociale come risultato dell’appartenen-
po, spazio e relazione.                                     za a reti sociali elitarie mostra tutta la sua fragili-
Non c’è più tempo per guardarsi negli occhi, la             tà: reti sociali quasi inesistenti, legami deboli evi-
connettività perenne prolunga il tempo lavorativo           denziano la distribuzione diseguale dello stesso,
ben oltre i suoi limiti, con il duplice risultato di pro-   i vantaggi non si propagano in modo egualita-
durre una ferializzazione indiscriminata anche del          rio e ciò come conseguenza anche del crescente
tempo festivo e una colonizzazione anche di quei            gap d’accesso agli strumenti di conoscenza. Allo
non-tempi che si sottraevano all’agire. Si è sovverti-      stesso modo si assiste ad un progressivo sfalda-
to il rapporto tra dentro e fuori. La comunicazione         mento del capitale culturale.
mediata pare più facile, rapida, efficace. Il risultato è   Come richiamato da Rivoltella, il cambiamento
un’estroflessione generalizzata di aspetti personali.       delle dimensioni tempo, spazio e relazione ge-
La comunicazione si fa rapida, frammentaria, spes-          nera, da un lato una perdita di capacità di attua-
so superficiale.                                            re processi educativi profondi in seno ai nuclei
Un ulteriore fenomeno in atto, come sopra intro-            familiari, dall’altro modelli di somministrazione
dotto, riguarda l’universo evolutivo dei giovani negli      della conoscenza inadeguati, creando un proble-
ambienti social. Riva individua tre paradossi come          ma di perdita di autorevolezza che aumenta la
effetti delle dinamiche indotte dai social network: il      frattura generazionale e sociale. Infine, la dimen-
primo riguarda l’unione tra reale e digitale che porta      sione del capitale simbolico, dove autorevolezza,
ad una moltiplicazione d’identità piuttosto che ad          prestigio si dissolvono nella vetrinizzazione esa-
un’integrazione, generando precarietà e incertez-           sperata della vita degli individui che ha sostituito
za. Vi sono poi gli effetti perversi della vetrinizza-      la costruzione del capitale simbolico con quella
zione, il continuo inserire dati sulla propria vita ad      dell’io performativo per ottenere il gradimento
una memoria storica che non può essere cancellata           del proprio pubblico.
anche quando uno lo vorrebbe. Infine l’incapacità           Sfuggire alla semplificazione, alle distorsioni del
indotta dai social di distinguere tra legami forti e        determinismo tecnologico: questa è la grande
legami deboli. Ciò ha un impatto particolarmente            sfida per andare oltre l’era della post-verità e i
critico nella costruzione di relazioni solide e pro-        modelli di costruzione identitaria che essa sta
fonde che mette a repentaglio la reputazione e la           imponendo.
Il Mosaico 19
È necessario costruire modelli all’interno di una        Uno dei paradossi più evidenti della società digita-
visione dell’identità dinamica, piuttosto che fluida,    lizzata è che, pur essendo costruita sull’io-utente,
che supportino la costruzione per gradi, dove la         sulla falsa prospettiva dell’individuo al centro, ren-
lentezza prevalga sull’immediatezza dell’agire per       de tutti simili e porta all’omologazione attraverso
fare in modo che la sfera dell’interiorizzazione tro-    il proliferare di innumerevoli micro universi, basati
vi un suo spazio utilizzando la tecnologia per dare      sulle dinamiche delle echo chambers, che cristalliz-
valore a questo processo tanto quanto alle azioni        zano ogni gruppo all’interno di azioni indotte dalla
che da esso scaturiscono.                                tecnologia e dai messaggi e solo da quei contenuti
Questo significa abbandonare la logica di contrap-       che attraverso di essa gli amministratori veicolano.
posizione privato – pubblico che ha sin qui con-         È necessario inoltre l’utilizzo delle tecnologie per
dotto non solo alla scomparsa dei confini tra le         leggere la realtà in mutazione all’interno di un per-
due sfere, ma ha di fatto invertito la percezione        corso formativo disciplinare che supporti i processi
che gli individui hanno di esse, tanto da agire in       di sperimentazione e messa in campo delle compe-
modo sempre più orientato a rendere pubblico             tenze apprese. Un secondo asse dovrebbe riguar-
tutto il privato della propria esistenza, attraverso     dare l’integrazione dell’approccio relazionale di
un processo che non è più di auto-rappresentazio-        connotazione sociale come banco di prova e mo-
ne del sé ma piuttosto di auto-esibizione.               mento di definizione collaborativa delle dinamiche
È invece necessario far comprendere, in particola-       relazionali e di costruzione di capacità di confronto
re ai giovani, che lo spazio della privacy è altro ri-   su opinioni diverse, per superare insieme le dinami-
spetto alla pubblicazione, condivisione di porzioni      che perverse scaturite dall’uso distorto del confir-
di sé con quello che si ritiene essere il proprio uni-   mation bias e l’iper-generazione di effetti polariz-
verso relazionale nel quale si ripone fiducia per il     zanti. In ultimo stimolare l’azione proattiva verso
solo fatto di essere costituto dal proprio gruppo        la tecnologia. Uscire dalla dinamica click response,
di pari.                                                 l’evoluzione del finto potere del telecomando, per
La sfera della privacy deve essere compresa come         mostrare la tecnologia come parte di un processo
lo spazio entro il quale ciascuno realizza il proprio    evolutivo che non genera semplicemente intercon-
essere, per questo deve essere costruito, protetto,      nessioni ma è in grado di dare vita a nuovi modelli
perché è questa la sfera entro la quale prende for-      relazionali in una reale integrazione tra reale e vir-
ma la propria individualità e che ci fa emergere         tuale, in contrapposizione al dissolvimento del rea-
nell’omologazione generale.                              le e alla precarizzazione identitaria.
Il Mosaico 20

                  SIAMO ESSERI IN RELAZIONE

di Alessia Posca, Psicologa

S
          criveva il filosofo greco Aristotele, nella      tro indicare la famiglia come primo luogo. Più in
          sua “Politica”: “L’uomo è per natura un essere   particolare, è proprio la relazione primaria che si
          sociale”. Un istinto primario, ma anche ri-      viene a creare tra il piccolo e il caregiver (figura
          sultato di altre esigenze. Quando si parla       significativa di accudimento) a costituire la base
di socializzazione, possiamo intendere l’insieme           sulla quale poter costruire qualsiasi relazione
dei processi attraverso cui ognuno di noi, nel cor-        successiva con altri pari, adulti o partner che si-
so dello sviluppo, apprende a interagire con gli           ano, quindi un modello di riferimento per la vita
altri, a costruire relazioni e legami stabili e, paral-    sociale ed affettiva futura.
lelamente, acquisisce le norme, le regole, i simboli       Dal momento in cui il bambino viene al mondo,
e gli strumenti propri della cultura e della società       la spinta interna biologica ed evoluzionistica fi-
di appartenenza.                                           nalizzata alla ricerca di prossimità e contatto con
Naturalmente, se da un lato dobbiamo considera-            la figura di riferimento, muove il piccolo verso la
re l’età evolutiva come il periodo in cui si verifica-     formazione di un legame speciale il cui esito nel
no le acquisizioni di base per la costruzione della        tempo è l’attaccamento.
competenza sociale, è importante anche ricono-             Questa relazione, inizialmente simbiotica, tende
scere che i percorsi di socializzazione non si ar-         progressivamente ad evolversi man mano che il
restano alla fine della fanciullezza ma continuano         bambino diventa pian piano più autonomo e svi-
per tutta la vita.                                         luppa le proprie risorse personali. Perciò, se da
Indubbiamente, se volessimo individuare l’unità            un lato la simbiosi è indispensabile nelle fasi ini-
di base nell’ambito della quale un bambino viene           ziali della vita, dall’altro essa può diventare una
formato all’esistenza sociale, dovremmo senz’al-           patologia. Ciò accade quando, con il passare del
Il Mosaico 21
tempo, la simbiosi diventa morbosa, creando nei          a ben regolare l’esperienza emotiva. Non presen-
soggetti coinvolti delle difficoltà a relazionarsi e     tano particolari difficoltà nella costruzione di le-
a formare la propria identità, sacrificando buona        gami di amicizia, si aspettano dagli altri sensibilità
parte delle risorse individuali.                         alle loro richieste di aiuto e risposte adeguate alle
Al termine del processo di formazione del legame         loro esigenze.
di attaccamento, che potremmo anche definire             Al contrario, gli individui con legami di attacca-
socializzazione primaria, può dunque avviarsi la         mento di tipo insicuro si formano un modello de-
socializzazione secondaria, la quale accompagna          gli altri come assenti e rifiutanti oppure impreve-
il bambino dall’interno verso l’esterno, cioè dal        dibili e pericolosi. Sviluppano quindi un’immagine
nucleo affettivo di base costituito dalla famiglia       di sé come persone non degne di essere amate e
al più ampio contesto sociale, comprendente le           che, in caso di necessità, non potranno far conto
relazioni con i pari e con altri adulti significativi,   sugli altri, oppure un modello mentale di sé come
l’inserimento nelle istituzioni educative o in altri     vulnerabili e costantemente a rischio, incapaci di
ambiti di appartenenza.                                  far fronte da soli alle difficoltà della vita. Uno sti-
Già nei primissimi anni di vita i piccoli, infatti, se   le di attaccamento insicuro costituisce, di conse-
da un lato sono impegnati a costruire e consoli-         guenza, un fattore di rischio che porta verso disagi
dare il legame di attaccamento con il caregiver,         e difficoltà nella dimensione emotiva, affettiva e
dall’altro si cimentano in nuove relazioni, come         relazionale.
ad esempio la relazione tra fratelli, in cui speri-      Per finire, è importante sottolineare che l’attacca-
mentare le prime rudimentali forme di recipro-           mento motiva la persona durante tutto l’arco della
cità, di condivisione, di collaborazione ma anche        vita, perciò lo stile che ciascuno di noi ha interio-
di competizione. La relazione tra fratelli diventa       rizzato guida anche la scelta del partner e le mo-
in questo modo un vero e proprio prototipo di            dalità attuate all’interno della relazione di coppia.
quella che verrà a crearsi con i coetanei e per-         Com’è facile immaginare, un soggetto con attac-
mette dunque un passaggio più mediato dalla              camento sicuro non incontra particolari difficol-
socializzazione familiare a quella extrafamiliare.       tà nella scelta del partner e nel costruire relazioni
Proprio in questa fase di crescita le interazioni        sentimentali stabili, ha ben chiaro ciò che desidera
tra pari possono offrire un contesto unico per           all’interno della relazione ed è in grado di gestire
l’acquisizione di alcune abilità. Infatti, nell’inte-    le proprie emozioni e di condividerle con l’altro.
razione con i coetanei i bambini sono chiamati           Ovviamente il discorso cambia nel caso di perso-
a cooperare e ad accordarsi con qualcuno che è           ne con stile insicuro. Sono più predisposte a svi-
al loro stesso livello. In questo modo, imparano         luppare relazioni affettive di tipo ossessivo, basate
ad assumere il punto di vista dell’altro e viene         sulla mancanza di fiducia e sul controllo dell’altro
favorito non solamente lo sviluppo sociale del           oppure perseguono l’obiettivo di evitare di legar-
bambino, ma anche quello cognitivo. Col passare          si affettivamente al partner, in modo da evitare
degli anni, soprattutto quando si arriva all’adole-      nuovi rifiuti, come quelli ricevuti in età infantile,
scenza, l’esigenza di relazionarsi col gruppo di         pertanto è più facile che vadano incontro ad una
coetanei, al di fuori del contesto familiare, diven-     ricerca di relazioni occasionali.
ta sempre più forte.                                     Riassumendo, quindi, risulta chiaro come qualun-
La relazione di attaccamento influenza lo svi-           que aspetto della vita, affettivo o cognitivo, può
luppo sociale in vari modi, ma l’aspetto più im-         essere considerato in una prospettiva sociale. È
portante è il senso di sicurezza, rispetto al quale      qui che allora potremmo riprendere il concetto
possiamo considerare esiti diversi del percorso          di natura sociale citato in apertura, per ricordare
evolutivo di ognuno.                                     soprattutto che il percorso di socializzazione co-
Gli individui con attaccamento sicuro sviluppa-          stituisce lo sfondo, la cornice, il contesto entro cui
no un’immagine di sé come persone degne di               collocare il processo di costruzione dell’identità
amore, capaci di tollerare separazioni tempora-          personale di ognuno, che rappresenta la più pre-
nee dalle figure significative e flessibili nel fron-    ziosa forma di unicità di ogni individuo.
teggiare situazioni nuove e stressanti, riuscendo
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