Controllo biologico e specie invasive - GAL Media Valle del ...
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Controllo biologico e specie invasive Giorgia Cavina, Gabriele Rondoni* * Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Unità di Ricerca Protezione delle Piante – Entomologia, Università degli Studi di Perugia. E-mail: gabriele.rondoni@unipg.it, gg.rondoni@gmail.com 1 INTRODUZIONE dove la cocciniglia Icerya purchasi era diventata particolarmente difficile da controllare. Questo Il concetto di regolazione naturale delle insetto in Australia, suo luogo di origine, non popolazioni di insetti fitofagi nasce dal fatto che gli causava alcun danno, al contrario di quanto organismi viventi hanno dei nemici naturali, e che accadeva in California, dove l’insetto era arrivato a questi ultimi sono in grado, in determinate minacciare la sopravvivenza dell’agrumicoltura. circostanze di spazio e di tempo, di tenere sotto L’introduzione dell’antagonista naturale si deve a controllo la densità di popolazione dei primi. Il Riley e Koebele, che organizzarono la raccolta in controllo biologico (o lotta biologica) consiste Australia del coccinellide predatore Rodolia nella conservazione e nell’uso degli antagonisti cardinalis. Moltiplicati e liberati negli agrumeti, naturali, con lo scopo di controllare la densità di queste coccinelle, in appena due anni, decimarono popolazioni fitofaghe e fitoparassitarie, e di la popolazione della cocciniglia fino a portarla ad mantenerle entro certi limiti, inferiori alle soglie un livello di completa inoffensività. economiche di danno. Secondo la definizione Dato il notevole successo, nei decenni successivi tradizionale la lotta biologica si limita al favorire l’insetto venne introdotto nelle altre regioni l’azione di parassitoidi, predatori ed agrumicole del mondo. Oggi la cocciniglia Icerya entomopatogeni per frenare lo sviluppo degli purchasi è una specie cosmopolita presente negli insetti, anche se in tempi recenti il concetto si è agrumeti, ma incapace di causare grossi danni ampliato. La IOBC (International Organization for grazie alla presenza ed al controllo svolto da Biological Control), definisce la lotta biologica Rodolia cardinalis. “l’uso degli organismi viventi e dei loro prodotti La lotta biologica classica, comunque, presenta dei allo scopo di prevenire o ridurre le perdite o i danni limiti, nonostante i numerosi successi ottenuti. Il causati dagli organismi dannosi”. problema principale sta nel fatto che una specie A partire dal XX secolo gli studi sulla lotta biologica esotica, introdotta in un nuovo ambiente come si orientarono verso l’introduzione di uno o più mezzo di controllo e di difesa, può essa stessa nemici naturali contro specifici fitofagi esotici, diventare dannosa quando introdotta in un areale provenienti dallo stesso luogo di origine. È proprio con diversi equilibri biologici rispetto a quelli questo il principio della lotta biologica classica: dell’areale di origine. Ad un problema risolto, introdurre un nemico naturale in una determinata dunque, esiste la possibilità che se ne aggiunga area in cui prima non esisteva, allo scopo di uno da risolvere. Un esempio è quello controllare a lungo termine il parassita. dell’Harmonia axyridis, che dall’Asia venne Il primo grande successo ottenuto con la lotta introdotta negli USA come agente di controllo biologica risale al 1888 ed ebbe luogo in California, biologico di afidi e coccidi a partire dal 1916. Il 1
coleottero, a partire dalla fine degli anni Ottanta, si trovano le specie parassite obbligate, la cui ha iniziato a diffondersi in tutti gli Stati Uniti in presenza nel nuovo ecosistema è teoricamente maniera incontrollata, per arrivare poi a limitata nello spazio (ecologico) e nel tempo; in colonizzare il Sud America, l’Egitto, il Sudafrica e particolare limitata a dove e fino a quando è l’Europa. L’insetto è ora una specie modello di distribuita la specie target, la cui eradicazione organismi divenuti invasivi. Ne consegue dunque dovrebbe determinare l’estinzione dell’agente la necessità di precisi piani sperimentali e di stesso. All’estremo opposto si trovano invece elevate conoscenze circa la specie utilizzata, specie generaliste da un punto di vista trofico, nonché di analisi adeguate di impatto ambientale. come fitofagi non specie-specifici e ad ampia In molti paesi (USA e Nuova Zelanda fra i primi), al capacità dispersiva, e molti insetti predatori crescere del criticismo rispetto alle introduzioni di polifagi, capaci di predare specie diverse dai target specie antagoniste dovute alle problematiche oggetto di controllo. ecologiche che possono conseguire In sintesi, i rischi associati all’introduzione di all’introduzione di una specie aliena, ha fatto specie per programmi di controllo biologico sono i seguito l’emanazione di normative e regolamenti seguenti: attacco diretto a specie non-target; sempre più stringenti. Da un punto di vista effetti indiretti su specie non-target; dispersione ecologico, le specie introdotte per il controllo dell’agente di controllo ad aree limitrofe; biologico afferiscono a quattro nicchie trofiche mutazione delle relazioni fra agente e principali: fitofagi, predatori, parassitoidi ed ospite/preda, soprattutto in relazione a entomopatogeni. espansione/contrazione degli areali geografici di I fitofagi vengono introdotti per la lotta alle specie distribuzione e variazioni della fenologia delle vegetali infestanti, ed in particolare per la lotta alle specie indotte dal cambiamento climatico globale. specie aliene vegetali invasive che spesso non In quest’ottica dunque acquisisce importanza hanno nemici naturali nell’areale di invasione. un’approfondita analisi del rischio che deve Agenti di controllo di specie vegetali aliene precedere qualsiasi programma di introduzione di invasive sono, ad esempio, curculionidi, nuove specie. La lotta biologica può essere imenotteri galligeni, lepidotteri monofagi od condotta con differenti strategie in base alla oligofagi, ecc. Si noti come il controllo di specie biologia della specie utilizzata ed alle vegetali infestanti autoctone tramite l’utilizzo di caratteristiche ambientali e climatiche in cui si antagonisti alieni sia considerato estremamente opera. Un primo metodo è quello protettivo o per rischioso da parte della comunità scientifica, e conservazione, che mira a mantenere e/o quindi da evitare. L’introduzione di specie potenziare l’azione svolta dai nemici naturali già predatrici, quali emitteri o coleotteri, viene invece presenti, attraverso una serie di accortezze. eseguita per il controllo di insetti fitofagi dannosi Queste possono essere determinate pratiche per le colture. I parassitoidi sono alcuni ditteri ed colturali di gestione delle colture e dei parassiti, o imenotteri il cui ciclo vitale si svolge su differenti una adeguata la manipolazione dell’ambiente. Ad tadi dell’ospite. Esempi di parassiti esempio, un utilizzo limitato e selettivo dei entomopatogeni sono invece rappresentanti da prodotti chimici ed il mantenimento delle aree virus, batteri, ma anche alcuni invertebrati quali rifugio possono essere pratiche atte allo scopo. nematodi, i quali fungono da agenti patogeni per Secondo metodo è quello per introduzione o varie specie di insetti nocivi. metodo propagativo, ovvero quello utilizzato nella Per quanto concerne il rischio connesso lotta biologica classica. Esso si basa all’introduzione di queste specie, esso è sull’introduzione di un numero limitato di individui ovviamente tanto più alto quanto minore è la in un nuovo ambiente/areale. Con questa tecnica, selettività dell’agente di controllo, ovvero quanto usata soprattutto contro fitofagi introdotti meno è obbligata la relazione fra l’agente di accidentalmente, si mira ad ottenere un obiettivo controllo biologico e la specie bersaglio. In tal a lungo termine grazie alla riproduzione di quelle senso, ad uno dei due estremi della scala di rischio condizioni che garantiscono nella zona di origine 2
del fitofago una controllo naturale della sua Oggi la specie è segnalata nella maggior parte dinamica di popolazione. delle regioni italiane e in molti stati Europei, e la Altro metodo è quello inoculativo o metodo sua diffusione è da collegare al trasporto stagionale, che prevede la liberazione di un accidentale legato alle attività umane. La cimice numero limitato di individui, i quali hanno un asiatica, infatti, è un insetto capace di viaggiare effetto a breve termine dato che gli entomofagi anche su lunghe distanze, sfruttando le rotte non riescono a superare determinate avversità commerciali e giungendo in nuovi territori stagionali, subiscono rarefazioni per mancanza di attraverso autostrade, porti ed aeroporti, ospiti o di preda, o vengono decimati da interventi nascosta all’interno di piante ed altre merci. chimici. Queste specie utili, quindi, devono essere Le uova di questo insetto hanno forma ovale, periodicamente reintrodotte. colore biancastro e sono di circa 1 mm di Infine, c’è il cosiddetto metodo inondativo che diametro. Le uova, deposte prevalentemente sulla consiste in lanci massali di entomofagi o pagina inferiore delle foglie, sono raggruppate in trattamenti con entomopatogeni atti ad ottenere gruppi di 25-28 elementi. H. halys si differenzia nei un rapido decremento del fitofago. Questo suoi stadi giovanili da altre specie di cimice grazie metodo presuppone la possibilità che a piccole spine presenti a livello del torace. l’antagonista venga allevato e moltiplicato in una Sono inoltre molto mobili ed in grado di percorrere biofabbrica. elevate distanze per raggiungere le piante ospiti. La lunghezza degli adulti, che posseggono il tipico 2 IL CASO STUDIO CIMICE aspetto dei Pentatomidi ed un colore marmorizzato, è di circa 14-18 mm. Allo stadio ASIATICA adulto questa cimice è molto mobile e capace di La cimice asiatica, Halyomorpha halys (Hemiptera percorrere elevate distanze (fino a 2-5 km in 24 Pentatomidae) è una specie aliena invasiva ore). Lo svernamento autunnale avviene in gruppi originaria dell’Asia orientale. Alla fine degli anni e in riparti di diversa tipologia (tra i quali magazzini Novanta fu rinvenuta per la prima volta fuori dal e abitazioni, portando ad infestazioni di ambienti suo areale originario, in particolare negli Stati domestici). In tarda primavera (aprile-maggio), Uniti, dove è diventata presto fitofago chiave di l’insetto si sposta sulla vegetazione dove si nutre e diversi agroecosistemi. L’insetto ha così causato si accoppia. All’inizio dell’estate (giugno-luglio) gravi danni economici, soprattutto su colture avviene la deposizione delle uova. Questa cimice arboree (nocciolo, melo, pero, pesco). arriva allo stadio adulto in agosto-settembre, e In Europa la presenza della cimice asiatica è stata attraversa cinque stadi di sviluppo, subendo anche segnalata per la prima volta in Svizzera nel 2007, un cambiamento di colore: da un colore rosso- dove però la densità di popolazione si è giallastro con strisce nere, infatti, arriva al tipico mantenuta molto bassa. La prima segnalazione in colore marmorizzato. La cimice asiatica è una Italia, invece, risale al settembre del 2012, in specie altamente polifaga che riesce ad provincia di Modena, e fu seguita da una rapida alimentarsi su oltre 300 specie vegetali, sia espansione dell’insetto nelle aree frutticole spontanee che coltivate, prediligendo le piante limitrofe. L’insetto è stato poi rinvenuto in erbacee. Piemonte, Lombardia (2013), Friuli-Venezia Giulia, La cimice asiatica attacca e causa danni Marche (2014) e Veneto (2014). Nel novembre del soprattutto a melo, pesco, actinidia, ciliegio, pero, 2017 è stata rinvenuta per la prima volta nel Lazio susino, olivo e vite; piccoli frutti come lampone, in ambiente urbano, in particolare in alcuni mora, fragola, mirtillo; specie erbacee quali mais, giardini privati di Roma. soia e girasole; ed infine specie orticole quali I focolai nel nord Italia nel 2019 hanno causato più asparago, pomodoro, peperone, melanzana, di 356 milioni di euro di danni su pere, pesche e fagiolo e pisello. nettarine, fino all’80-100% di perdite di Lesioni, imbrunimenti, alterazioni, suberificazione rendimento (CSO, 2019). ed anomalie del colore dei frutti sono i principali 3
sintomi dovuti alle punture di suzione di questo La difesa fitosanitaria dagli attacchi di cimice insetto. Questi dipendono dal fatto che lo stiletto asiatica presenta comunque diverse danneggia le cellule, che vengono poi raggiunte problematiche, in quanto l’insetto è caratterizzato dagli enzimi salivari, con conseguente mancato da elevata prolificità e polifagia, ed è in grado di sviluppo o necrosi delle cellule. In qualche caso, se creare danni ad ogni stadio di sviluppo. l’insetto punge bottoni fiorali o i giovani frutti, Inoltre, è caratterizzato da elevata mobilità che gli allora si va incontro a danni precoci quali aborto permette di infestare velocemente nuove zone o fiorale o cascola anticipata. di ritornare negli ambienti già colpiti. Le modificazioni morfologiche dei frutti Altra problematica connessa al controllo della differiscono nella velocità con cui si manifestano cimice asiatica è che questa tollera bene in base alla specie, alla varietà ed al momento in numerose molecole che sono utilizzate nella cui il frutto viene danneggiato: indicativamente difesa integrata ed ha una discreta sensibilità solo sulla mela il sintomo si manifesta dopo 15-20 nei confronti di prodotti ad ampio spettro giorni, sulla ciliegia dopo 2-3, mentre su kiwi è (piretroidi, entofenprox, fosforganici). Questi visibile solo in prossimità della raccolta. La ultimi, comunque, non sono totalmente efficaci, in difficoltà di rilevare la presenza dell’insetto sulla quanto riescono ad agire nei confronti degli coltura e la manifestazione dei sintomi in tempi esemplari presenti durante il trattamento, ma non diversi rendono difficile un’attuazione puntuale e hanno azione di controllo nei confronti di tempestiva delle pratiche di difesa. Le infestazioni eventuali ricolonizzazioni, neppure nel brevissimo di cimice asiatica interessano maggiormente periodo. A ciò si aggiunge una diversa sensibilità attività agricole confinanti con ambienti urbani o alla stessa molecola degli esemplari in relazione al alberati (siti rifugio per gli adulti). La specie si trova ciclo biologico ed alla stagione. Questo si traduce inoltre principalmente al margine degli dunque in un utilizzo smodato di fitofarmaci appezzamenti, mentre la sua presenza diminuisce generici, che oltre ad essere rischiosi per la salute di molto spostandosi di 10-15 metri verso umana, colpiscono indiscriminatamente anche le l’interno. I danni possono raggiungere livelli molto altre specie, comprese quelle utili a contenere variabili, fino ad arrivare anche al 90% dell’intera popolazioni di altri insetti dannosi all’agricoltura, produzione. Si è stimato che nel 2010 negli Stati provocando così il rischio di esplosioni Uniti il danno economico sulla produzione di mele demografiche di parassiti secondari. è stato di 37 milioni di dollari. La tecnica che quindi appare più promettente è In Italia Il principale impatto è risultato sulla quella basata sul controllo biologico. Nelle zone produzione frutticola, ma non lo sono meno quelli invase da H. halys esistono predatori generalisti sui noccioleti; ad esempio, in Piemonte nel 2017 capaci di nutrirsi della cimice ad ogni stadio di sono state registrate perdite del 90% della sviluppo. Tra questi rientrano ragni, coccinelle, coltivazione di nocciole. Secondo i dati del Centro crisope, ortotteri, vespe, mantidi ed altre specie di Servizi Ortofrutticoli, per il 2019 sono state cimici. Manca però la presenza di predatori stimate perdite complessive in nord Italia specializzati, ovvero parassitoidi. Negli Stati Uniti è superiori ai 250 milioni di euro, che potrebbero stato verificato che alcune specie di micro-vespe aver raggiunto i 350 milioni di euro. I danni si locali che parassitizzano le uova di cimice, stanno estendendo anche al centro Italia ed è attaccano anche quelle di Halymorpha. L’attacco prevedibile una progressiva crescita degli impatti però non è del tutto efficace: pur portando l’ospite economici conseguente all’espansione della alla morte, il parassitoide riesce a completare il cimice asiatica anche alle regioni del meridione”. proprio stadio di sviluppo solo raramente, e Al momento si utilizzano per il controllo della dunque viene meno l’aumento del parassita a cimice asiatica barriere fisiche e nello specifico reti scapito della specie colpita. Anche in Italia è antigrandine/antinsetto, che devono essere presente una specie di mosca esotica proveniente disposte prima che l’insetto inizi a migrare dai siti dal Sudamerica, Trichopoda pennipes, che è in di svernamento verso il frutteto, e i mezzi chimici. grado di attaccare la cimice asiatica. Anche in 4
questo caso, però, prove sperimentali condotte potenzialità più elevate per l’impiego in negli Stati Uniti portano alla conclusione che il programmi di lotta biologica. parassitoide non sia in grado di svilupparsi Una femmina di Trissolcus japonicus può deporre efficacemente. mediamente 42 uova; l’insetto inoltre presenta I primi studi svolti in Europa miravano a scoprire anche una sex ratio fortemente spostata a favore nemici naturali nativi al fine di contrastare la delle femmine, una elevata capacità di individuare specie invasiva. Le indagini in campo sono state le uova ospiti e parassitizzare tutte le uova eseguite principalmente in Svizzera, Italia e dell’ovatura di cimice presenti (Bariselli e Bugiani, Georgia, con l’obiettivo di rilevare parassitoidi e 2020). Esemplari di T. japonicus sono stati predatori delle uova, utilizzando ovature rinvenuti in Lombardia ed in Piemonte, ed è sentinella (congelate o fresche) o uova deposte questa la specie su cui ora ci si sta maggiormente naturalmente e raccolte. Nel complesso la concentrando al fine di utilizzarla come principale parassitizzazione delle uova variava dal 3 al 39% in arma di biocontrollo nei confronti della cimice Svizzera, dove si sono utilizzate ovature sentinella asiatica. congelate, dall’1 al 3% in Emilia-Romagna, dove si sono utilizzate ovature sentinella fresche, e dal 12 3 QUADRO NORMATIVO SPECIE al 21% in Piemonte dove l’indagine è avvenuta tramite la raccolta di ovature naturalmente INVASIVE deposte. In tutti e tre i casi il parassitoide Da un punto di vista normativo, a livello europeo, generalista predominante è risultato essere ad occuparsi e regolamentare l’introduzione di Anastatus bifasciatus. specie aliene è il Regolamento (UE) n.1143/2014 In Emilia-Romagna, tra il 2018 ed il 2019 si è recante disposizioni volte a prevenire e gestire arrivati ad un rilascio inondativo del parassitoide l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche al fine di verificarne l’utilità nei confronti della invasive. Il cuore del Regolamento, entrato in cimice asiatica, partendo da un piccolo nucleo di vigore il 1° gennaio 2015, è rappresentato dalla 17 femmine ed arrivando a produrre e lanciare lista delle specie esotiche invasive di rilevanza 600 esemplari di Anastatus bifasciatus in un unionale, per le quali il testo impone una serie di frutteto biologico. Al fine di verificare la restrizioni (articolo 7), tra cui un bando alle parassitizzazione si sono utilizzate sia uova importazioni ed al commercio, un divieto di congelate che normalmente deposte, tra le quali possesso, di allevamento, di riproduzione, di anche uova di insetti non target. I risultati ottenuti trasporto, di utilizzo e di rilascio in natura. nel 2018 si sono rivelati positivi: per le uova All’interno del Regolamento, si definisce naturalmente deposte, infatti, la parassitizzazione all’articolo 3 la specie aliena come “qualsiasi era pari al 48,5%. Nel 2019 l’esperimento è stato esemplare vivo di specie, sottospecie o taxon ripetuto, con lanci effettuati a più riprese tra inferiore di animali, piante, funghi o microrganismi giugno e luglio, nei pressi di un frutteto a gestione spostato al di fuori del suo areale naturale; sono integrata. In questo secondo esperimento però i compresi le parti, i gameti, i semi, le uova o i primi risultati sono stati deludenti: la percentuale propaguli di tale specie, nonché gli ibridi, le varietà di parassitizzazione delle uova di cimice da parte e le razze che potrebbero sopravvivere e di Anastatus su uova normalmente deposte è successivamente riprodursi”. All’interno dello infatti risultata pari al 6%. Nelle aree di origine la stesso articolo 7 viene definita anche la specie cimice asiatica è tenuta sotto controllo da invasiva, come quella specie per cui “si è rilevato numerosi parassitoidi in grado di attaccarne le che l’introduzione o la diffusione minaccia la uova, per lo più appartenenti ai generi Anastatus, biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, o ha Ooencyrtus, Telenomus e Trissolcus. In particolare, effetti negativi su di essi”. La definizione, dunque, Trissolcus japonicus, la cosiddetta “vespa sottolinea gli impatti negativi inerenti alla samurai”, è stata individuata come l’antagonista biodiversità e i servizi ecosistemici, ma il naturale più efficace, e l’organismo con le Regolamento introduce anche gli impatti sulla salute dell’uomo e sulle attività economiche tra gli 5
aspetti da considerare per proporre una specie - Distribuzione attuale e potenziale delle aliena invasiva nella lista di rilevanza unionale. specie; Le specie esotiche invasive sono incluse - Descrizione degli effetti negativi su nell’elenco dell’Unione solo se rispondono a biodiversità e servizi ecosistemici, salute determinati criteri: esse infatti devono risultare, in umana, sicurezza, economia; base a prove scientifiche, estranee al territorio - Costi potenziali dei danni arrecati; dell’Unione, con l’eccezione delle regioni - Usi noti, vantaggi sociali ed economici ultraperiferiche; devono risultare, in base a prove derivati dall’utilizzo della specie. scientifiche disponibili, in grado di insediare una L’articolo 8 del Regolamento stabilisce invece che popolazione vitale e diffondersi nell’ambiente, in in determinate condizioni possono essere una regione biogeografica condivisa da più di due concesse delle deroghe alle restrizioni, in Stati membri o una sotteregione marina, eccetto particolare per attività di ricerca (soprattutto per le loro regioni ultra periferiche; devono, in base produzione scientifica ed uso medico) o per la alle prove scientifiche, produrre un effetto conservazione ex situ, a patto che la specie sia negativo significativo su biodiversità o servizi tenuta in condizioni di confinamento e senza ecosistemici collegati, e devono poter avere possibilità di fuga. conseguenze negative anche sulla salute umana o Nell’articolo 9 si specifica poi che “in casi sull’economia; devono essere tali da richiedere un eccezionali, per motivi di interesse generale intervento concentrato a livello unionale, ed infine imperativo, compresi quelli di natura sociale o la loro iscrizione in lista deve poter portare a economica, gli Stati membri possono rilasciare prevenire, ridurre o mitigare efficacemente il loro autorizzazioni che consentono a istituti di svolgere impatto negativo. attività diverse da quelle di cui all'articolo 8”. Il primo elenco, comprendente 37 specie, è stato L’articolo 10 contempla poi la possibilità di emanato con il Regolamento di Esecuzione (UE) adottare misure di emergenza nella forma delle n.2016/1141 della Commissione del 13 luglio restrizioni previste dal Regolamento all’articolo 7, 2016, che adotta un elenco delle specie esotiche laddove lo Stato comprovi la presenza o invasive di rilevanza unionale in applicazione del l’imminente rischio di introduzione nel proprio regolamento (UE) n.1143/2014 del Parlamento territorio di una specie esotica invasiva che non europeo e del Consiglio. Il primo aggiornamento figura nell’elenco dell’Unione, ma che le autorità della lista è entrato in vigore il 2 agosto 2017 con competenti, in base a prove scientifiche l’aggiunta di altre 13 specie, il secondo il 15 agosto preliminari, ritengono estranea al territorio, del 2019 con l’aggiunta di 19 specie. capace di insediarsi con popolazioni vitali e di Ad oggi sono dunque 66 le specie esotiche invasive diffondersi nell’ambiente, nonché di produrre un di rilevanza unionale. Il Regolamento inoltre effetto negativo. stabilisce che per poter inserire una specie Ogni Stati membro, ai sensi dell’articolo 13, deve all’interno della lista delle specie esotiche invasive, poi elaborare ed attuare uno o più piani di azione è necessario predisporre di una valutazione di per trattare i vettori prioritari individuati. I piani rischio. In particolare, l’articolo 5 riporta gli devono contenere i calendari degli interventi e elementi necessari che devono essere inclusi nella descrivere le misure da adottare, nonché le azioni valutazione: volontarie e i codici di buona prassi per trattare i - Descrizione delle dinamiche di produzione e vettori e prevenire l’introduzione e la diffusione diffusione; accidentale di specie esotiche invasive. Tali piani - Descrizione dei potenziali vettori di devono comprendere le misure da adottarsi per introduzione e diffusione delle specie sia ridurre al minimo la contaminazione delle merci, accidentali che deliberati; garantire l’esecuzione degli opportuni controlli, - Rischi di introduzione, insediamento e sensibilizzare l’opinione pubblica. Altro obbligo diffusione nelle regioni, anche in relazione degli Stati membri, ai sensi dell’articolo 14, è ai possibili cambiamenti climatici; l’istituzione di un sistema di sorveglianza delle 6
specie esotiche invasive di rilevanza unionale, “che autorizzazioni concesse ai sensi degli art. 8 e 9, la raccoglie e registra i dati sulla frequenza distribuzione delle specie esotiche invasive di nell’ambiente delle specie esotiche invasive rilevanza unionale e le misure gestionali mediante indagini, monitoraggio o altre (eradicazione o controllo) adottate, nonché i piani procedure”. Il sistema di sorveglianza deve coprire di azione e i costi sostenuti. tutto il territorio degli Stati membri, comprese le Il Regolamento stabilisce inoltre che ogni Stato acque marine territoriali, in modo da “rilevare la membro può dotarsi di liste di specie aliene di presenza e la distribuzione di nuove specie esotiche rilevanza nazionale. Gli Stati membri si adoperano invasive di rilevanza unionale nonché di quelle già per garantire uno stretto coordinamento con gli insediate”. Il sistema sarà inoltre utile per la altri Stati membri, in particolare con coloro che valutazione delle misure di gestione (eradicazione condividono le stesse regioni sottomarine, la o controllo) adottate dagli Stati membri. È prevista stessa regione biogeografica, gli stessi confini, lo per ciascuno Stato membro la presenza di stesso bacino idrografico e qualsiasi altro strutture pienamente operative preposte ad problema comune. eseguire controlli ufficiali necessari a prevenire A livello nazionale, il 14 febbraio 2018 è entrato in l’introduzione deliberata nell’Unione di specie vigore il Decreto Legislativo n.230/2017 che esotiche invasive di rilevanza unionale (art. 15). Se adegua la normativa italiana alle disposizioni del gli Stati membri rilevano una nuova specie invasiva Regolamento (UE) n. 1143/2014. di rilevanza unionale sul proprio territorio devono Il Decreto in particolare individua i seguenti dare tempestiva comunicazione alla Commissione principi e criteri: europea ed applicare le misure di eradicazione, - Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del comunicandole alla stessa Commissione e Territorio (MATTM) è l’autorità nazionale informandone gli altri Stati membri, ai fini di una competente individuata per i rapporti con la eliminazione completa e permanente della specie Commissione Europea, il coordinamento in questione (articolo 16 e 17). delle attività e il rilascio delle autorizzazioni e Entro 18 mesi dall’iscrizione di una specie esotica dei permessi; invasiva nell’elenco, gli Stati membri - L’Istituto Superiore per la Protezione e la predispongono misure di gestione efficaci, in Ricerca Ambientale (ISPRA) viene individuato modo da rendere minimi gli effetti della specie quale ente tecnico scientifico di supporto al esotica invasiva sulla biodiversità, i servizi MATTM per lo svolgimento delle attività ecosistemici collegati e sulla salute umana o previste; sull’economia Le misure consistono in interventi - Le Regioni e le Province Autonome, e i Parchi fisici, chimici o biologici, letali o non letali, volti al Nazionali, rientrano tra i destinatari primari controllo numerico o al contenimento della della norma in virtù delle competenze in popolazione di una specie esotica invasiva (art. materia di monitoraggio e attuazione degli 19).(preso dal regolamento). All’articolo 20 si interventi di eradicazione e delle misure di stabilisce che gli Stati membri devono adottare gestione, nonché di ripristino degli ecosistemi misure di ripristino appropriate per favorire la danneggiati; ricostituzione di un ecosistema degradato, - Vengono introdotti i seguenti divieti nei danneggiato o distrutto da specie esotiche confronti degli esemplari di specie invasive di rilevanza unionale, sempre sulla base di esotiche invasive di rilevanza unionale, i un’analisi costi/benefici che dimostri l’efficacia quali non possono essere: rispetto ai costi di dette misure. • “Introdotti o fatti transitare nel Secondo l’articolo 24, entro il 1° giugno 2019, e territorio nazionale, anche sotto successivamente ogni sei anni, gli Stati membri sorveglianza doganale; devono aggiornare e trasmettere alla • Detenuti, anche in confinamento, Commissione una descrizione circa i sistemi di tranne in casi in cui la detenzione sorveglianza, i controlli, i permessi e le avvenga nel contesto delle misure 7
di gestione o di eradicazione sorveglianza delle specie esotiche invasive di disposte ai sensi del presente rilevanza unionale. Il sistema di sorveglianza deve decreto; assicurare il monitoraggio del territorio nazionale, • Allevati o coltivati, anche in delle acque interne e delle acque marine confinamento; territoriali. • Trasportati o fatti trasportare nel L’articolo 19 va a stabilire che le Regioni e le territorio nazionale, tranne i casi Province autonome debbano comunicare al in cui il trasporto avvenga nel MATTM e all’ISPRA il rilevamento precoce della contesto delle misure di gestione e comparsa sul proprio territorio o parte di esso di di eradicazione disposte ai sensi esemplari di specie esotiche invasive di rilevanza del presente regolamento; unionale o nazionale, fino a quel momento • Venduti o immessi sul mercato; assente nel territorio, ma anche della ricomparsa • Utilizzati, ceduti a titolo gratuito o sul proprio territorio, o in parte di esso, di specie scambiati; esotiche invasive di rilevanza unionale o nazionale • Posti in condizioni di riprodursi o dopo che ne era stata constatata l’eradicazione. crescere spontaneamente, anche Si stabilisce poi che le Regioni, le Province in confinamento; autonome e gli enti gestori delle aree protette • Rilasciati nell’ambiente.” nazionali applichino le misure di eradicazione Il Decreto va inoltre a disciplinare il rilascio di rapida, avvalendosi nel caso della collaborazione permessi ed autorizzazioni. di altre amministrazioni, ed assicurino Il nuovo regime di autorizzazioni, in deroga ai l’eliminazione completa e permanente della divieti di cui all’art. 6, prevede un rilascio dei popolazione di specie esotica invasiva permessi previa verifica del possesso dei requisiti risparmiando agli esemplari oggetto di previsti. La richiesta di deroga deve essere eradicazione dolore, angoscia o sofferenza presentata al Ministero, utilizzando lo specifico evitabili, limitando l’impatto sulle specie non modulo ed includendo i documenti richiesti. destinatarie delle misure e sull’ambiente. Successivamente, verificata la regolarità della Vengono previste specifiche sanzioni penali e documentazione e la conformità a quanto previsto amministrative, calibrate in base alla gravità delle dal Regolamento, il MATTM dispone una ispezione violazioni alle disposizioni del regolamento. Si dell’impianto al fine di accertare il possesso dei stabilisce che “i proventi derivanti dalla requisiti. A tal fine il MATTM può avvalersi applicazione delle sanzioni amministrative di cui al dell’ISPRA e degli uffici competenti della Regione presente articolo sono versati ad apposito capitolo o della Provincia autonoma territorialmente dell'entrata del bilancio dello Stato per essere competente. riassegnati, nella misura del 50 per cento, con Con il Decreto, inoltre, si stabilisce che gli decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, esemplari che hanno già ottenuto un permesso o ad un pertinente capitolo dello stato di previsione l’autorizzazione per l’introduzione sono sottoposti del Ministero dell'ambiente e della tutela del a vigilanza doganale. Quando si tratta di specie territorio e del mare, affinche' siano destinate alla vegetali, gli esemplari sono introdotti attraverso i attuazione delle misure di eradicazione e di punti di entrata presidiati elencati nel Decreto gestione di cui al presente decreto”. legislativo del 19 agosto 2005 n.214, quando si Viene disposto che i proprietari di animali da tratta di specie animali, sono introdotti attraverso compagnia tenuti a scopo non commerciale e i posti di ispezione frontaliera specificamente appartenenti a specie esotiche invasive, che ne abilitati. Vengono stabiliti, nell’articolo 16, erano in possesso prima della loro iscrizione obblighi degli importatori o dei loro rappresentati all’elenco dell’Unione o all’elenco nazionale, di dogana. denuncino il loro possesso. Gli esemplari possono L’articolo 18 va a stabilire che il Ministero coordini, essere affidati a strutture pubbliche o private con il supporto dell’ISPRA, il sistema di autorizzate, anche estere, o sono autorizzati a 8
detenerli fino ala fine della vita naturali degli del Consiglio del Sistema nazionale di cui esemplari, purché il possesso ne venga all’articolo 13, comma 2, della legge n. 132 del denunciato. 2016, entro sessanta giorni dal ricevimento della istanza”. 4 QUADRO NORMATIVO Viene poi stabilito che per ottenere l’autorizzazione bisogna prima fare la valutazione CONTROLLO BIOLOGICO dello studio del rischio nei confronti della Da un punto di vista normativo a livello europeo la conservazione delle specie e degli habitat naturali. disciplina dell’immissione di “prodotti” I criteri per l’immissione di specie non autoctone fitosanitari, è il Regolamento 1107/2009 CE, che si vengono specificati con il Decreto del Ministero applica a “sostanze, compresi i microrganismi, che dell’Ambiente riguardante i “Criteri per la esercitano un’azione generale o specifica contro reintroduzione e il ripopolamento delle specie gli organismi nocivi oppure su vegetali, su parti di autoctone di cui all’allegato D del decreto del vegetali o su prodotti vegetali; tali sostanze sono Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. chiamate sostanze attive”. Tale norma però non 357, e per l’immissione di specie e di popolazioni prende in considerazione l’introduzione di non autoctone”, pubblicato nella Gazzetta invertebrati per finalità di controllo biologico, e Ufficiale della Repubblica Italiana il 14 aprile 2020. dunque una regolamentazione comunitaria in In questo Decreto dunque si stabilisce che per materia non esiste. I singoli stati membri, quindi, richiedere l’autorizzazione all’immissione di una prevedono alla disciplina in materia di specie non autoctona, gli enti richiedenti registrazione dei singoli agenti di biocontrollo. In dovranno presentare una richiesta al Ministero Italia in particolare fino al settembre del 2019, dell’Ambiente, corredata da uno studio del rischio, l’introduzione di specie aliene in natura è sempre in cui dovranno essere indicate le caratteristiche vietata, ai sensi del D.P.R. 357/1997 s.m.i della specie o della popolazione oggetto “Regolamento recante attuazione della direttiva dell’immissione; l’area interessata 92/43/CEE relativa alla conservazione degli dall’immissione; il periodo per il quale si richiede habitat naturali e seminaturali, nonché della flora l’autorizzazione; la motivazione dell’immissione e della fauna selvatiche” e sue modifiche (ragione di rilevante interesse pubblico di tipo introdotte dal D.P.R. n. 120 del 12 marzo 2003. ambientale, economico, sociale e culturale); la Recentemente è stata però approvata una valutazione della probabilità di insediamento della modifica all’articolo 13 del D.P.R. 357/1997 con il specie alloctona nell’area di immissione e di D.P.R 102 del 5/07/2019 entrato in vigore dal 20 diffusione nelle aree circostanti; l’analisi dei settembre 2019. Nello specifico il comma 4 possibili rischi diretti ed indiretti legati dell’articolo 2 recita che “su istanza delle regioni, all’immissione della specie alloctona su specie delle province autonome di Trento e di Bolzano o selvatiche autoctone, specie allevate e habitat degli enti di gestione delle aree protette nazionali, naturali presenti nell’ambito geografico di l’immissione in natura delle specie e delle immissione e nelle aree circostanti di possibile popolazioni non autoctone di cui al comma 3 può diffusione; l’analisi dei possibili benefici essere autorizzata per motivate ragioni di ambientali ed ecologici apportati dall’immissione rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze della specie non autoctona; il piano di ambientali, economiche, sociali e culturali, e monitoraggio ambientale post-rilascio di durata comunque in modo che non sia arrecato alcun adeguata per valutare gli effetti dell’immissione pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di della specie non autoctona; il piano degli ripartizione naturale né alla fauna e alla flora interventi gestionali predisposto in caso di impatti selvatiche locali. L’autorizzazione è rilasciata con negativi imprevisti da parte della specie non provvedimento del Ministero dell’ambiente e della autoctona. Si stabilisce inoltre che lo studio dovrà tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero essere basato su documentate informazioni delle politiche agricole, alimentari, forestali e del tecnico-scientifiche e che dovrà tenere conto delle turismo e il Ministero della salute, previo parere 9
indicazioni tecniche del SNPA (Sistema Nazionale quella di applicazione è motivato dalle numerose per la Protezione dell’Ambiente) e del Comitato novità che il regolamento contiene per gli fitosanitario nazionale. operatori e per i servizi fitosanitari degli Stati Tornando alle problematiche connesse con la Membri. diffusione della cimice asiatica, Halyomorpha Il nuovo regime sanitario, infatti, presenta delle halys, a seguito dell’istanza pervenuta al Ministero novità rispetto ai regolamenti precedenti. dell’Ambiente e della salute del territorio e del Questo sono: mare da parte delle regioni Marche, Liguria, • nuova e più ampia definizione di Sardegna, Lazio, Campania e Umbria, che segnala “operatore professionale” (OP) di danneggiamenti di frutteti e piante da vivai da interesse fitosanitario, con conseguente parte del fitofago Halyomorpha halys e produce aumento degli operatori soggetti alla uno studio del rischio per l’immissione in natura normativa fitosanitaria. Gli OP sono, a della specie Trissolcus japonicus quale agente di seconda delle attività che svolgono, Controllo Biologico predisposto ai sensi del distinti in: OP semplici, OP registrati in un Decreto del Presidente della Repubblica 8 registro ufficiale e OP autorizzati, ovvero settembre 1997, n. 357, art.12, comma 5, e “un operatore registrato autorizzato considerato che il Consiglio del Sistema Nazionale dall'autorità competente a rilasciare per la Protezione dell’Ambiente ravvisa passaporti delle piante ai sensi l’opportunità di posporre l’inizio del piano di dell'articolo 89, ad applicare un marchio ai rilascio al 2021, salvo ulteriori e/o diverse sensi dell'articolo 98, o a rilasciare informazioni ed evidenze che dovessero attestati ai sensi dell'articolo 99” (art.2); intervenire nel frattempo, il Ministero decreta che • nuova definizione di Organismi nocivi da “l’autorizzazione delle Regioni Marche, Liguria, quarantena (ON), ovvero un organismo Sardegna, Lazio, Campania e Umbria nocivo che soddisfa le seguenti condizioni: all’immissione in natura della specie Trissolcus a) la sua identità è stata accertata ai japonicus, quale Agente di Controllo Biologico del sensi dell'allegato I, sezione 1, punto fitofago Halyomorpha halys, potrà essere 1; 23.11.2016 IT Gazzetta ufficiale concessa a partire dal 2021 all’esito della dell'Unione europea L 317/15; valutazione dell’integrazione dello Studio del b) non è presente nel territorio, ai sensi rischio e del relativo Piano di monitoraggio, con i dell'allegato I, sezione 1, punto 2, dati, le informazioni e le specifiche di cui al punto lettera a), oppure, se presente, la sua 4 della delibera 80/2020 del Consiglio del Sistema presenza all'interno di tale territorio Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.”. non è ampiamente diffusa, ai sensi dell'allegato I, sezione 1, punto 2, lettere b) e c); 5 REGOLAMENTO 2016/2031 c) è in grado di introdursi, di insediarsi e di diffondersi all'interno del territorio RELATIVO ALLE MISURE DI oppure, se già presente nel territorio, PROTEZIONE CONTRO GLI ma non ampiamente diffuso, è in grado di introdursi, di insediarsi e di ORGANISMI NOCIVI PER LE diffondersi all'interno delle parti di PIANTE detto territorio in cui è assente, ai sensi dell'allegato I, sezione 1, punto Il 23 novembre 2016 è stato pubblicato il 3; Regolamento (UE) 2016/2031 relativo alle misure d) il suo ingresso, il suo insediamento e di protezione contro gli organismi nocivi per le la sua diffusione, ai sensi dell'allegato piante, applicato a partire dal 14 dicembre 2019. I, sezione 1, punto 4, hanno un Uno spazio così ampio tra l’entrata in vigore e impatto economico, ambientale o 10
sociale inaccettabile sul territorio in prevedono la raccolta e la registrazione questione oppure, se presente, ma degli elementi di prova scientifici e tecnici; non ampiamente diffuso, per le parti • Nuova definizione di organismi nocivi del territorio in cui è assente; regolamentati non da quarantena e) sono disponibili misure realizzabili ed rilevanti per l’Unione; efficaci per prevenire l'ingresso, • Viene resa obbligatoria la tracciabilità in l'insediamento o la diffusione di tale entrata e in uscita dei movimenti di organismo nocivo all'interno di tale piante, prodotti vegetali od altri oggetti; territorio e per attenuarne i rischi e • L’emissione del passaporto delle piante l'impatto. resta obbligatoria e viene estesa ad ogni • Nuova definizione di organismo nocivo da pianta da impianto. quarantena rilevante per l’Unione I passaporti devono essere rilasciati dagli (ONRU), ovvero “un organismo nocivo da operatori sotto la loro responsabilità a quarantena compreso nell'elenco di cui seguito di esami fitosanitari su piante, all'articolo 5, paragrafo 2, per il quale il prodotti vegetali ed altri oggetti. territorio definito cui si fa riferimento nella parte introduttiva dell'articolo 3 è il 6 ANNO INTERNAZIONALE DELLA territorio dell'Unione.” • Nuova definizione di organismi nocivi SALUTE DELLE PIANTE prioritari (ONP), ovvero “organismi nocivi da quarantena rilevanti per l'Unione se Nel 2018 è stato proclamato, da parte soddisfano tutte le seguenti condizioni: a) dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il per quanto riguarda il territorio 2020 come “Anno internazionale della salute delle dell'Unione, una o più delle condizioni di piante (IYPH)”. La comunità internazionale cui all'allegato I, sezione 1, punto 2; b) il riconosce in questo modo l’importanza della loro potenziale impatto economico, salute dei vegetali per la sicurezza alimentare, per ambientale o sociale è più grave rispetto l’approvigionamento di materie prime, per la ad altri organismi nocivi da quarantena sul biodiversità e per i servizi forniti dagli ecosistemi territorio dell'Unione, come indicato agricoli, forestali, acquatici e di altro genere del nell'allegato I, sezione 2; c) sono elencati pianeta. Nell’ambito dell’IYPH la salute dei conformemente al paragrafo 2 del vegetali è definita come la disciplina in cui sono presente articolo.” fissate e attuate le misure destinate alla lotta • Sono stabiliti una serie di adempimenti contro le malattie e contro i parassiti dei vegetali. per gli Stati membri e le loro autorità L’obiettivo delle misure è quello di evitare una loro competenti, nel caso di ritrovamento sul diffusione in nuovi areali. I vegetali, infatti, sono loro territorio di focolai di organismi nocivi parte integrante della biodiversità e sono per le piante rilevanti per l’UE; indispensabili alla vita sulla Terra, in particolare • È previsto l’obbligo per gli Stati membri di per la produzione di ossigeno e per il cibo che effettuare indagini sul territorio, al fine di forniscono (l’80% del cibo consumato è di origine rilevare l’eventuale presenza di focolai di vegetale). organismi nocivi rilevanti per l’UE, con la È quindi di primaria importanza la salute dei possibilità di escludere alcuni ONRU vegetali, indispensabile per ottenere alimenti sani difficilmente presenti sul territorio dello ed ecosistemi sostenibili. Stato membro (art.22); Secondo la FAO ogni anno gli organismi nocivi dei • Gli Stati membri elaborano programmi vegetali, in particolare insetti, virus, funghi e d'indagini pluriennali che stabiliscono il nematodi, causano la perdita del 40% delle colture contenuto delle indagini da svolgere a alimentari. La crescita del commercio e del traffico norma dell'articolo 22. Tali programmi internazionale, inoltre, aumenta il rischio di 11
diffusione di organismi nocivi, mentre il prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM), cambiamento climatico modifica gli ecosistemi, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEE). portando alla diffusione di nuovi organismi nocivi. In occasione degli eventi legati all’Anno Per questo motivo, dunque, l’IYPH punta internazionale della salute delle piante, l’EFSA ha soprattutto alla prevenzione della diffusione di inaugurato il sito web “Working togheter to organismi nocivi vegetali. protect Europe’s plants”, in cui vengono illustrate L’EFSA, European Food Safety Authority, è le attività in corso con i suoi partner per un’agenzia europea finanziata dall’UE, che opera combattere gli organismi nocivi e proteggere le in modo indipendente dalla Commissione piante, sia coltivate che selvatiche, europee. europea, dal Parlamento europeo e dagli Stati Tra di esse vi è l’horizon scanning, ovvero un membri. Istituita nel 2002 a seguito di una serie di lavoro che l’EFSA porta avanti per tracciare gli crisi alimentari verificatesi alla fine degli anni ’90, organismi nocivi emergenti delle piante, è fonte indipendente di consulenza scientifica e di attraverso un regolare monitoraggio dei media e comunicazione sui rischi associati alla catena della letteratura scientifica internazionale. I alimentare. L’agenzia è stata formalmente istituita parassiti, nuovi o emergenti e non regolamentati dall’Unione europea ai sensi del Regolamento individuati, vengono valutati sulla base del rischio. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti Altra attività svolta dall’EFSA è la cosiddetta Pest generali della legislazione alimentare, istituisce Surveillance, con la quale l’EFSA fornisce agli Stati l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e membri un toolkit che comprende schede di fissa procedure nel campo della sicurezza indagine sui parassiti, linee guida per le indagini e alimentare. L’EFSA, in qualità di organismo strumenti statistici, con l’obiettivo di assistere le incaricato della valutazione del rischio, elabora autorità internazionali e di armonizzare i metodi di pareri scientifici e consulenze che formano il sorveglianza in tutta l'UE. fondamento della legislazione e delle politiche La Commissione europea, al fine di dare supporto europee in materia di catena alimentare. Il suo ed aiuto nella preparazione di strategia di difesa, ambito di competenza, in particolare, comprende ha individuato 20 parassiti prioritari che la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la rappresentano la più grave minaccia economica, nutrizione umana, la salute ed il benessere degli ambientale e sociale per i Paesi dell'UE. animali, la protezione e la salute delle piante. I parassiti sono valutati da CCR e dall’EFSA, L’EFSA si occupa dunque di raccogliere dati e consentendo di valutare quantitativamente i conoscenze scientifiche, di fornire consulenze parassiti e di classificarli in base alla gravità della scientifiche indipendenti ed aggiornate su minaccia che rappresentano. questioni riguardanti la sicurezza alimentare, di Altro e principale compito dell'EFSA è quello di informare il pubblico sulle attività scientifiche valutare se i parassiti delle piante debbano essere svolte. Coopera inoltre con i paesi dell’UE, gli presi in considerazione per l'inclusione nell’elenco organismi internazionali ed altri soggetti degli organismi nocivi da quarantena. A tal fine, interessati, ed infine rafforza la fiducia nei l'EFSA procede alla categorizzazione dei parassiti confronti sistema di protezione della sicurezza e/o alla valutazione del rischio fitosanitario alimentare grazie alle consulenze che fornisce. (identità, biologia, distribuzione, stato di A guidare le attività scientifiche dell’EFSA è un regolamentazione, gamma di ospiti e capacità di comitato scientifico costituito da dieci gruppi di entrare, stabilirsi e diffondersi nell'UE). scienziati ai quali, nel caso di richieste più In quest’ottica non va dimenticato il contributo specialistiche, possono affiancarsi anche esperti offerto dal CABI (Center for Agriculture and esterni. Bioscience International), un’organizzazione A collaborare con questo organismo sono anche internazionale, intergovernativa e senza scopo di altre agenzie dell’UE, quali: l’Agenzia europea per lucro, che fornisce informazioni ed applica i medicinali (EMA), l’Agenzia europea delle competenze scientifiche al fine di risolvere i sostanze chimiche (ECHA), il Centro europeo per la problemi dell’agricoltura e dell’ambiente. CABI ha 12
promosso uno strumento per il tracciamento e il per concentrarsi su insiemi di potenziali specie monitoraggio delle specie invasive (Horizon invasive che potrebbero richiedere una Scanning CABI), ovvero un supporto decisionale valutazione del rischio più dettagliata, una con lo scopo di supportare l’identificazione di sorveglianza, una consapevolezza pubblica o eventuali specie invasive. Lo strumento è un’azione diretta per prevenirne l'introduzione e supportato dal Dipartimento dell'Agricoltura degli la diffusione. Stati Uniti (USDA) e dal Dipartimento per lo sviluppo internazionale (DFID) del Regno Unito. Le informazioni dalle schede tecniche CABI Compendia vengono utilizzate per generare un elenco di specie invasive che sono assenti dall'area I riferimenti bibliografici completi sono riportati a rischio selezionata, ma presenti nelle aree di nella tesi di laurea di Cavina, G. “Controllo origine, rilevanti in quanto paesi limitrofi, sostenibile di insetti fitofagi emergenti ed invasivi: collegate tramite commercio o trasporto o con aspetti tecnici e normativi”. Università degli Studi climi simili all’area selezionata. L'elenco delle di Perugia. specie invasive può essere filtrato utilizzando vari criteri (ad esempio percorsi, habitat e tassonomia) 13
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