TRAME FILM PROPOSTI E CONSIGLIATI - Istituto Comprensivo Statale di Dolo

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TRAME FILM PROPOSTI E CONSIGLIATI
                    per le giornate dello sport

CONSIGLIO PER LE CLASSI PRIME MA ADATTO A TUTTI :

EDDIE THE EAGLE,IL CORAGGIO DELLA FOLLIA
Ispirato alla vera storia di Eddie Edwards, il film narra la scalata di un insolito
atleta che vuole raggiungere il suo sogno: gareggiare per il salto con gli sci e
rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi Invernali. 1973, il piccolo Eddie,
nonostante i suoi problemi fisici e i genitori che continuamente si oppongono,
coltiva il sogno di gareggiare nella più prestigiosa delle competizioni, le
Olimpiadi. Crescendo scopre la disciplina del salto con gli sci, una categoria
ormai abbandonata dall'Inghilterra, e decide di candidarsi per le qualifiche in
Germania e rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi di Calgary del 1988.
Eddie the Eagle è un biopic e un film sportivo, ma questa volta il protagonista è
un ragazzo normale, come diremmo oggi un nerd che diventa un eroe,
superando una sfida quasi impossibile, spinto dalla sua grande forza di volontà
e da un allenatore fuori dagli schemi: l'ex campione Chuck Berghorn (Hugh
Jackman). Chuck è l'antitesi di Eddie (Taron Egerton), è un edonista, un viveur
che appena si sveglia si attacca alla bottiglia, ma come Eddie ha avuto un
grande sogno, finito poi a causa del suo essere un ragazzo poco disciplinato. Tra
Eddie e Chuck si instaurerà un grande rapporto di amicizia e di rispetto, quello
tipico tra l'allievo e il suo maestro. Eddie cercherà di superare la sfida
impossibile, Chuck ritroverà se stesso ripercorrendo un percorso che anni prima
lo aveva portato al successo.
Il film di Dexter Fletcher non esce fuori dagli schemi della biografia
convenzionale ma sa essere divertente e spassoso; il protagonista è un uomo
che ciecamente crede in qualcosa pur essendo a conoscenza delle proprie
debolezze, non si lascia buttare giù dalle prese in giro degli altri atleti o dai 90
metri del trampolino, Eddie continua testardo per la sua strada e ciò gli
permetterà di diventare una leggenda. Eddie the Eagle è la salita e il grande
salto verso un sogno che, seppur con qualche limite e il susseguirsi di azioni più
o meno prevedibili, regala allo spettatore una lezione di rivincita di un ragazzo
spinto da una grande forza interiore. Piccola particina per il grande Christopher
Walken nei panni dell'ex allenatore di Chuck.

COOL RUNNINGS
Derice Bannock, un atleta giamaicano figlio d'arte, si allena duramente per prepararsi alla gara di
qualificazione dei 100 metri piani, dalla quale usciranno i quattro atleti che rappresenteranno
l'isola alle Olimpiadi del 1988. Durante la gara però un atleta di nome Junior Bevil inciampa, e fa
cadere oltre a Derice anche un terzo corridore, Yul Brenner.
Dopo aver chiesto invano al signor Coolidge di ripetere la gara, Derice vede una vecchia foto del
padre (anche lui velocista e medaglia d'oro olimpica) con Irving Blitzer, un ex bobbista statunitense
plurimedaglia d'oro olimpica nella specialità bob a 4, che però si era visto ritirare una medaglia a
causa di un imbroglio, e ora faceva, con poca fortuna, l'allibratore proprio in Giamaica. Derice
quindi, dopo aver scoperto che 20 anni prima Blitzer aveva cercato di trasformare suo padre in un
bobbista, parte alla sua ricerca, cercando di convincerlo a formare la prima squadra giamaicana di
bob, per avere una seconda opportunità per partecipare alle olimpiadi. Dopo alcune titubanze
iniziali "Irv" accetta, e i due, insieme a Sanka Coffee, grande amico di Derice e campione locale di
go-kart a spinta, indicono una selezione per scegliere i loro futuri compagni di equipaggio. Da
questa selezione rimangono (gli altri fuggono tutti dopo una breve spiegazione di cosa fosse il bob)
proprio Yul Brenner e Junior Bevil, gli altri due oltre a Derice che erano caduti nella gara dei 100
metri.
I quattro così si procurano il bob e iniziano gli allenamenti, e piano piano fanno progressi, grazie
anche all'esperienza di Irv, che col tempo si affeziona ai ragazzi e diventa un loro grande amico. I
quattro, nonostante il disprezzo nei loro confronti da parte di tutte le altre nazioni partecipanti,
riescono a qualificarsi per i Giochi olimpici invernali di Calgary, dove difenderanno i colori del loro
paese. I ragazzi partono malissimo, forse a causa della troppa tensione e del nervosismo,
determinati anche dalla voglia di non sembrare diversi da tutti gli altri e dalla voglia di essere
accettati da tutto il mondo, in quella competizione assolutamente insolita per loro.
Dopo alcune discussioni i quattro ragazzi decidono di non curarsi dei pensieri del mondo esterno,
e quindi il giorno dopo si lasciano andare in tutto il loro folclore giamaicano, sfoggiando canzoni,
cappellini e tutto ciò che potesse ricordare l'isola. I ragazzi, liberi da ogni tensione, nella seconda
prova si piazzano ottavi, e si guadagnano così il rispetto e l'ammirazione di tutti. In Canada è ormai
scoppiata la febbre giamaicana, e proprio quando tutto il mondo fa il tifo per loro, per un guasto
meccanico i ragazzi hanno un brutto incidente, che li costringe a fermarsi a pochi metri dal
traguardo. Però essi non si perdono d'animo, e dopo aver preso in spalla il loro bob, arrivano al
traguardo sotto gli applausi scroscianti del pubblico, commosso da tanta generosità

SPACE JAM

Film sul gioco del Basket: Space Jam è un film a tecnica mista uscito nel 1996. Fonde in un'unica
immagine il film classico con attori in carne e ossa con personaggi dell'animazione. I personaggi
della Warner Bros, i Looney Tunes, si trovano a dividere lo schermo con grandi campioni
della National Basketball Association, primo tra tutti Michael "Air" Jordan, e attori celebri,
come Bill Murray. Uscì nei cinema statunitensi il 15 novembre 1996 e italiani il 21 febbraio 1997.
Il film è ambientato nel periodo del primo ritiro di Michael Jordan, durato diciotto mesi, tra il 1993
e il 1995.

CHARIOTS OF FIRE –MOMENTI DI GLORIA
Il film, tramite delle analessi, racconta la storia romanzata di Eric Liddell e Harold Abrahams, due
velocisti britannici che parteciparono alle Olimpiadi del 1924. Liddell è un fervente cristiano e vede
nella corsa un modo per rendere omaggio alla grandezza di Dio. Abrahams invece è figlio di un
ricco ebreo e usa la corsa come mezzo di riscatto all'interno della realtà snob di Cambridge
Durante le Olimpiadi, pochi giorni prima delle qualificazioni, Liddell scopre che la sua gara di
qualificazione dei 100 metri si svolgerà di domenica; questa giornata, essendo santificata al
Signore, non può essere utilizzata per svolgere delle attività lavorative o sportive. Liddell decide
quindi di non partecipare alla qualificazione nonostante le forti pressioni della delegazione
britannica. La situazione infine viene risolta da un compagno di squadra che gli cede il posto alla
qualificazione dei 400 metri, permettendo a Liddell di gareggiare in un giorno non festivo e di
vincere infine la medaglia d'oro.
Prima della sua gara c'era stata quella dei 100 metri corsa e vinta da Abrahams che si era rivolto a
un allenatore professionista e per questo fu duramente criticato da molti e soprattutto dal rettore
di Cambridge, il college dove studiava insieme con altri partecipanti a quella Olimpiade. Inoltre, al
suo allenatore di origine italiana Sam Mussabini, era stato proibito l'ingresso allo stadio e per
questo la vittoria lo renderà ancora più orgoglioso del lavoro fatto. Invece Liddell assiste alla gara
come spettatore ed esulta sinceramente per la vittoria di Abrahams nonostante la rivalità tra i due
atleti, facendo capire il vero spirito dello sport.
Al ritorno in Inghilterra, i due atleti e l'intera squadra britannica verranno salutati e accolti come
degli eroi dalla folla accorsa al loro sbarco. Dopo le Olimpiadi, le loro vite si separano: Liddell
diventa missionario e parte per la Cina mentre Abrahams si sposa e diventa, come il padre, un
ricco uomo d'affari. Il film si conclude proprio con il funerale nel 1978 di Harold Abrahams a cui
partecipano alcuni compagni sopravvissuti, manca però proprio Eric Liddell perché è morto nel
1945 in Cina durante la Seconda guerra mondiale e che la scena finale (che è la stessa dell'inizio
del film) della corsa di allenamento sulla spiaggia di tutta la nazionale britannica, svelerà grazie ai
sottotitoli.
L'amicizia è il tema dominante del film, ne permea la struttura e ne lega le varie parti narrative. Un
esempio interessante per l'epoca in cui il film è ambientato, sviluppa e racconta il legame di
Harold Abrahams, ebreo di origine, con i propri compagni di squadra, compreso il cristiano Eric,
dai quali in più occasioni riceverà aiuto e sostegno.

PELE’

PELÉ racconta l’incredibile storia vera del leggendario giocatore di calcio che da semplice ragazzo
di strada raggiunse la gloria, appena diciasettenne, trascinando la nazionale brasiliana alla vittoria
del suo primo mondiale nel 1958 e diventando poi il più grande calciatore di tutti i tempi vincendo
altre due Coppe del Mondo. Nato in povertà, affrontando un’infanzia difficile, Pelé ha usato il suo
stile di gioco poco ortodosso e il suo spirito indomabile per superare ogni tipo di ostacolo e
raggiungere la grandezza che ha ispirato un intero Paese, cambiandolo per sempre.

LEZIONI DI SOGNI
 è un film tedesco del 2011 basato sulla storia del professor Konrad Koch, importatore
in Germania del calcio, che introdusse tale sport in una scuola durante l'epoca imperiale tedesca
alla fine del XIX secolo.

IL SAPORE DELLA VITTORIA
Nel 1971, l'allenatore nero Herman Boone è chiamato dal Comitato Scolastico del liceo T.C.
Williams di Alexandria come capo allenatore della squadra di football, in sostituzione del
precedente coach, Bill Yoast. Quest'ultimo, inizialmente deciso ad andarsene, pressato dai ragazzi
bianchi, accetta il ruolo di vice-capoallenatore e coordinatore della difesa. Le tensioni razziali, ben
presenti in tutto lo stato della Virginia a quell'epoca, all'interno della squadra si disciolgono
gradualmente durante lo stage estivo di selezione, ma al ritorno a scuola le cose non vanno per il
meglio. Emblematico è il rapporto tra bianchi e neri, in particolare quello tra Gerry Bertier e Julius
Campbell, dapprima litigiosi nemici e poi inseparabili amici. Sotto la guida di Boone, la squadra
raggiunge la finale del campionato statale. Durante i festeggiamenti per l'accesso alla finale,
tuttavia, un incidente segnerà le sorti della squadra: Gerry resta infatti paralizzato a causa di un
incidente automobilistico. La squadra riesce comunque a vincere la finale in rimonta. Durante i
dieci anni successivi, fino alla sua morte, Gerry vincerà delle medaglie alle paraolimpiadi.

BORG MC-ENROE
Borg McEnroe porta sullo schermo la leggendaria rivalità tra due dei migliori tennisti della storia,
finiti ai lati opposti dello stesso campo per 14 volte in quattro anni (tra il 1978 e il 1981).
La calma glaciale del tennista Björn Borg (Sverrir Gudnason) contro il temperamento impetuoso
dell'avversario John McEnroe (Shia Labeouf); i movimenti rigidi e calibrati del giocatore svedese
contro il gioco nervoso e dinamico dello statunitense, preda di frequenti attacchi d'ira ai danni
degli spettatori e dell'arbitro di turno. La contrapposizione tra i due atleti non si esaurisce sul
campo da tennis: le personalità opposte, gli stili diversi e l'imprevedibilità dei risultati rendono il
confronto ancora più serrato e avvincente, proiettando i due campioni tra le stelle del firmamento
sportivo. Fino alla finale di Wimbledon del 1980, considerata una delle partite più belle della storia
del tennis

THE BLIND SIDE
Il film racconta la storia vera di Michael Oher, famoso giocatore di football americano di ruolo
offensive tackle: il compito di un giocatore di questo ruolo è quello di proteggere il quarterback
dai placcaggi degli avversari, che cercheranno di bloccarlo attaccandolo dai lati che il quarterback
non può vedere (i blind sides appunto). Oher è un diciassettenne senzatetto rimasto orfano di
padre e con una madre dipendente dal crack da cui è stato separato ancora piccolo. Il ragazzo è
ospite per qualche tempo dal padre di un suo amico, il quale però non sarà fortunato quanto
Michael e morirà anni dopo durante una sparatoria nel quartiere malfamato da cui proveniva.
Nonostante i problemi economici, il presunto scarso quoziente intellettivo e la bassissima
estrazione sociale di provenienza, il ragazzo riesce ad iscriversi alla scuola cattolica Wingate
Christian School grazie all'intercessione del suo coach, amico del padre del compagno di Michael,
ma l'adattamento tra i compagni risulterà molto difficile a causa dalla sua profonda introversione,
della sua notevole stazza e delle condizioni in cui vive (è talmente povero che non ha nemmeno un
ricambio per gli abiti che ha indosso). Un giorno il ragazzo viene notato dalla benestante famiglia
Tuohy; la signora Leigh Anne Tuohy prende a cuore la sua vicenda e decide così di adottarlo,
aiutandolo negli studi e nello sport. Grazie alla nuova famiglia e ai nuovi amici, Michael riuscirà
infine a realizzare il suo sogno di diventare un giocatore professionista di football americano.

INCREDIBILE STORIA DI WINTER IL DELFINO:
Un ragazzo di nome Sawyer Nelson è in bicicletta lungo la spiaggia, quando incontra un pescatore
che gli chiede aiuto dopo aver trovato un delfino ferito aggrovigliato in una trappola per granchi. Il
delfino viene affidato alle cure del Clearwater Marine Hospital, diretto dal dottor Clay Haskett. La
figlia di Clay, Hazel, dà al delfino il nome Winter (Inverno), in riferimento ad altri due delfini,
Summer e Autumn (rispettivamente Estate e Autunno) che erano stati curati presso il centro e poi
rilasciati con successo nell'oceano. Sawyer chiede di avere la possibilità di vedere Winter, ma
all'inizio il Dott. Haskett non è d'accordo, in quanto il ragazzo non è addestrato alla cura degli
animali marini. Tuttavia, dopo aver notato che Winter risponde molto positivamente alla vista di
Sawyer, gli concede il permesso di vederla. Sawyer, iscritto alla scuola estiva, inizia a saltare le
lezioni tutti i giorni per andare a visitare Winter. La madre del ragazzo, Lorraine, quando scopre
che il figlio continua a marinare la scuola per andare a trovare il delfino, nota che la forte sintonia
fra Sawyer e Winter ha migliorato l'umore e il benessere del ragazzo (cosa che a Sawyer non era
mai successa da quando era stato abbandonato da suo padre), allora gli permette di lasciare la
scuola estiva e di fare volontariato all'ospedale marino.
Purtroppo la coda di Winter è stata irrimediabilmente danneggiata, quindi deve essere amputata.
Winter impara a nuotare senza coda, sviluppando il particolare movimento di nuoto che eseguono
i pesci. Dopo una radiografia, però, purtroppo, Haskett si accorge il nuotare in questo modo
innaturale sta causando un grande stress alla spina dorsale del delfino, che se continuerà a
nuotare così rischierà la morte. Nel frattempo al cugino di Sawyer, Kyle, un campione di nuoto
arruolatosi come militare, viene amputata la gamba destra, danneggiata da un'esplosione. Sawyer
gli fa visita presso il centro medico del Dipartimento locale dei Veterani, dove incontra il dottor
Cameron McCarthy, ingegnere biomedico specializzato in protesi. Sawyer pensa che una coda
protesica possa essere la soluzione migliore per la salute di Winter e chiede a McCarthy di provare
a realizzarla. McCarthy accetta di lavorare al progetto, convince il suo fornitore a fargli avere le
opportune parti senza alcun costo e in breve tempo costruisce un modello di coda provvisorio in
attesa dell'arrivo della vera protesi. Winter, tuttavia, rifiuta la protesi: appena essa le viene
montata addosso, inizia a divincolarsi e si ferisce andando a sbattere contro il muro della piscina.
Poco tempo dopo l'ospedale (la cui situazione finanziaria già non era delle migliori) viene
seriamente danneggiato da un uragano, e il consiglio di amministrazione decide di chiuderlo e
vendere il terreno ad un imprenditore immobiliare. Sawyer non vuole che l'ospedale chiuda (se ciò
avvenisse, per Winter non ci sarebbero più possibilità) e, dopo un incontro casuale con una madre
ed una figlia (che hanno sentito parlare della storia di Winter e sono arrivate da Atlanta per
vederla, perché anche la figlia non ha la gamba sinistra), decide di organizzare una giornata
benefica, il Save Winter Day (giorno Salva Winter) per salvare l'impianto. Il dottor Haskett
inizialmente non è a favore di tutto ciò, ma cambia idea dopo averne parlato con suo padre Reed.
Anche Kyle decide di impegnarsi per salvare il centro, organizzando una gara di nuoto contro il suo
amico Donovan (anche lui campione di nuoto) e convincendo una sua amica che lavora per
l'emittente televisiva Bay News 9 a promuovere l'evento. Nel frattempo viene realizzata una
nuova coda protesica, ma Winter rifiuta anche questa protesi, e solo a questo punto Sawyer
capisce che ciò è dovuto al fatto che la guaina impiegata nelle protesi è irritante per la pelle del
delfino. Il dottor McCarthy realizza quindi un particolare tipo di guaina gelatinosa poco prima
del Save Winter Day, e stavolta il delfino accetta la coda. Il Save Winter Day si rivela un successo.
L'insegnante di Sawyer gli dà dei punti di credito per il suo lavoro svolto in ospedale, quindi Sawyer
riesce a superare il corso estivo nonostante non abbia frequentato le lezioni. Il pescatore che
inizialmente aveva trovato Winter effettua una donazione (dicendo "Winter ed io siamo vecchi
amici") e, alla fine, l'affare immobiliare viene annullato e l'imprenditore che doveva acquistare la
terra decide di impegnarsi affinché l'ospedale rimanga aperto

                          CONSIGLIO PER LE CLASSI TERZE

RACE, IL COLORE DELLA VITTORIA (BELLISSIMO!!!!)
A 35 anni dalla sua morte, Race - il colore della vittoria racconta la storia di Jesse Owens, l'atleta
vincitore di quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 attraverso la voce di sua figlia
Marlene, promettendo di smentire alcune falsità sulla vita del campione come, ad esempio, di
quando il Führer non volle stringergli la mano. Ambientato tra Berlino e Montreal, Race rivela al
mondo la versione del suo protagonista, non ascoltato in vita, su come a evitarlo non fu il
cancelliere tedesco quanto l'allora presidente americano Franklin Delano Roosevelt, che non lo
ricevette mai alla Casa Bianca, timoroso della reazione che avrebbero avuto gli Stati del Sud in
piena campagna elettorale. Nato e cresciuto nell'America della grande depressione, permeata dal
razzismo e dall'immobilismo sociale, Owens divenne leggenda nel 1936, quando, nello stadio
Olimpico di Berlino vinse i 100 metri, il 3 agosto, il salto in lungo, il giorno dopo, ancora il 5 i 200
metri e, il 9 agosto, la staffetta 4x100. Quattro medaglie d'oro che azzerarono la fama del
beniamino di Adolf Hitler, l'atleta tedesco Luz Long, e che sconvolsero l'opinione pubblica,
annebbiata dal mito della supremazia della razza ariana.

INVICTUS
Sudafrica, (dopo 27 anni di prigione Nelson Mandela viene liberato) nel periodo successivo alla
caduta dell'Apartheid e all'insediamento di Nelson Mandela come presidente. Appena entrato in
carica, Mandela si pone l'obiettivo di riappacificare la popolazione del paese, ancora divisa
dall'odio fra i neri e i bianchi afrikaner. Simbolo di questa spaccatura diventa la nazionale
di rugby degli Springboks, simbolo dell'orgoglio afrikaner e detestata dai neri, che proprio in
seguito alla caduta del regime dell'Apartheid viene riammessa nelle competizioni internazionali
dopo un'esclusione di circa un decennio.
In vista della Coppa del Mondo del 1995, ospitata proprio dal Sudafrica, Mandela si interessa delle
sorti della squadra, con la speranza che un'eventuale vittoria contribuisca a rafforzare l'orgoglio
nazionale e lo spirito di unità del paese. In particolare, entra in contatto con il capitano François
Pienaar, facendogli capire l'importanza politica della incombente competizione sportiva. Questa
frequentazione fra Pienaar e Mandela dà inizio a una serie di eventi che rafforzano il morale degli
Springboks (reduci da un lungo periodo di sconfitte) e li conducono in un fortunato cammino nella
Coppa del Mondo, fino a una insperata vittoria in finale contro i temibili All Blacks.
Il successo della nazionale diventa simbolo del riavvicinamento della popolazione nera alla
popolazione bianca e del procedere del processo di integrazione
THE PROGRAMM

Il film ripercorre le tappe della vita del ciclista statunitense Lance Armstrong, dai successi
sportivi alla lotta contro il cancro, fino all'ammissione di doping.

FUGA PER LA VITTORIA
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, un ufficiale tedesco in visita ad un campo
di concentramento per prigionieri alleati, il maggiore Von Steiner, in passato calciatore che
fece parte anche della Nazionale, riconosce tra gli ufficiali britannici prigionieri un suo ex
collega, il capitano John Colby («John Colby: West Ham United e nazionale inglese», dice
Von Steiner a Colby non appena è sicuro di averlo riconosciuto). Von Steiner si dichiara
dispiaciuto che le circostanze – che li vedono su due fronti belligeranti opposti – non
permettano loro di discorrere dei loro passati sportivi come desidererebbero, però ha l'idea
di organizzare un incontro di calcio tra una selezione di calciatori Alleati e la squadra
sportiva di una vicina base tedesca.
All'inizio i compagni di prigionia di Colby si dichiarano contrari all'iniziativa, sicuri che il
comando britannico non approverebbe: essi sono infatti consci che la propaganda tedesca
potrebbe sfruttare l'evento per caricarlo di significati extra-sportivi. Ma Colby è stimolato
dal confronto, anche perché tra le truppe britanniche può vantare giocatori di livello come il
soldato inglese Brady, lo scozzese Hayes e il coloured originario di Trinidad Luis
Fernandez, oltre a quelli disponibili tra i prigionieri alleati, il belgaFilieu, l'olandese van
Beck e il norvegese Hilsson. Un prigioniero canadese, Hatch, benché non sia capace di
giocare a calcio chiede ed ottiene di aggregarsi al gruppo, poiché per colpa loro il suo
piano di fuga sta per andare in fumo. Colby si convince e ne giustifica quindi la presenza
in squadra adducendo il motivo che ha bisogno di un preparatore atletico.
Come gli altri ufficiali britannici avevano supposto, il comando tedesco, volendo
trasformare l'evento in un veicolo di propaganda, toglie di mano a Von Steiner
l'organizzazione dell'incontro. Von Steiner capisce subito che, a quel punto, la partita non
avrà più significato sportivo e il comando tedesco metterà in atto qualsiasi stratagemma
per vincere e conquistarsi il primato d'immagine di fronte agli Alleati.
Hatch prima di fuggire viene incaricato di mettersi in contatto con la Resistenza francese.
Deve raggiungere quindi Parigi, dove alcuni partigiani, saputo che i tedeschi vogliono
organizzare la partita allo stadio di Colombes, si adoperano per organizzare la fuga dei
calciatori Alleati durante l'intervallo tra i due tempi: essi fuggiranno dai lavatoi, che
comunicano direttamente con la rete fognaria, ben conosciuta dai membri della resistenza
che lavorano nei servizi comunali. Occorre che qualcuno avverta la squadra del piano in
atto: tocca ancora al canadese sacrificarsi: si lascia catturare di nuovo dai tedeschi vicino
al campo di prigionia per essere sicuro di farsi rimandare allo stesso posto e di poter
comunicare le informazioni sulla fuga a Colby. Il problema è ora farsi reinserire in squadra,
ma egli non sa giocare a calcio ma solo a football americano. Colby avendolo visto parare
in allenamento gli assegna il ruolo del portiere. Siccome tuttavia un portiere titolare esiste
già, e il comando tedesco ha esonerato dal lavoro solo undici soldati per prepararsi
all'incontro, il portiere viene convinto a lasciarsi rompere un braccio per giustificare la sua
sostituzione con Hatch.
Il giorno dell'incontro, lo stadio di Colombes è pieno di francesi, e decorato con i fregi della
propaganda tedesca, in primis le bandiere con le croci uncinate. L'ambiente è chiaramente
ostile ai tedeschi, e lo si nota maggiormente durante l'esecuzione dell'inno Deutschland
über alles…: gli unici tedeschi nello stadio sono militari. Lo speaker, che commenta la
partita a beneficio dei radioascoltatori, propone in sottofondo degli applausi preregistrati
per dare l'impressione che la folla sia entusiasta della prestazione tedesca.
Come paventato da Von Steiner, un pavido arbitro non è in grado di tenere in mano
l'incontro in maniera imparziale e sorvola su numerose scorrettezze dei tedeschi, che
infatti si portano in vantaggio fino al 4-0 prima che gli Alleati realizzino il gol della bandiera
(con Brady su cross dalla sinistra). Al termine del primo tempo negli spogliatoi è tutto
pronto: i resistenti parigini hanno rotto il tramezzo che separa i lavatoi dal tunnel di fuga,
ma prima alcuni giocatori, poi anche Colby, rifiutano di scappare perché sono convinti di
poter ribaltare l'incontro e vincerlo. I resistenti tentano di dissuaderli, poiché alla fine della
partita non ci sarà più tempo per la fuga, ma ormai è diventata una questione d'onore per
Colby e compagni, che riescono a convincere anche il riluttante Hatch. Gli Alleati rientrano
in campo e iniziano a giocare in maniera convinta e determinata, ricorrendo pure alla
stessa durezza usata dai tedeschi nel primo tempo. Trascinati dall'entusiasmo degli
spettatori francesi sugli spalti, riescono a portarsi prima sul 2-4 (grazie a Rey che realizza
scartando anche il portiere), poi sul 3-4 (gol di Hayes su respinta del portiere), e si vedono
annullare il gol del pari (di Hillson) per un presunto fuori gioco. A quel punto l'infortunato
Fernandez (colpito in maniera durissima allo sterno durante il 1' tempo) rientra in campo
proteggendosi il petto con un braccio[3] e, su un cross di Brady, si esibisce in una
spettacolare rovesciata che infiamma il pubblico e porta le squadre in parità sul 4-4. La
bellezza del gesto tecnico entusiasma anche Von Steiner, che si alza ad applaudire
sportivamente il gol, tra la silenziosa ma evidente disapprovazione degli altri ufficiali
tedeschi in tribuna d'onore.
C'è ancora tempo per qualche schermaglia in campo e, all'ultimo minuto di gioco, viene
assegnato un calcio di rigore ai tedeschi. Tra le proteste alleate, gli spettatori francesi
intonano con fierezza la Marsigliese in segno di orgoglio e incoraggiamento. Il portiere
Hatch e il capitano tedesco Baumann si trovano faccia a faccia e si fissano intensamente
negli occhi per lunghi istanti. Hatch, fino a quel momento non impeccabile, vola a parare il
rigore calciato dal semi-ipnotizzato Baumann. Lo stadio esulta e gli spettatori invadono il
campo travolgendo le barriere intorno al terreno di gioco e superando le guardie armate.
Nella confusione che si genera, i giocatori Alleati vengono portati via dalla folla e fuggono
dagli ingressi principali. Il maggiore Von Steiner, dalla tribuna, osserva la scena con
un'espressione di sportiva indulgenza, che fa da contraltare al disappunto dei gerarchi
nazisti seduti poco distanti da lui.
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