Consiglio Nazionale dei Geologi - Consiglio Nazionale dei ...
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Data 27-06-2019 COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 35 1 Il Nobel 2018 Nordhaus: servono accordi che siano vincolanti del Politecnico di Milano Mas essere una strada? sioni e spingere le persone a •' :J1•�-�·-�-(1 1 1 1 1 simo Tavoni. «Credo che la Ue «Va bene come movimento consumare meno energia non sia oggi in testa negli sforzi nel per spiegare alla gente quanto è affatto popolare. Ma bisogna 1 1 I 1111 1 l'adottare politiche che contra la lotta al cambiamento clima trovare un modo per arrivarci \ I I \ 1 \ \ ()\\ I \ \ I \\ I stino il cambiamento climati tico sia importante e gli effetti nel modo meno costoso possi co», analizza Nordhaus. «Ha che esso ha sulla nostra econo bile. E' molto interessante il si di Fabrizio Massaro sviluppato gli strumenti e le mia ma non penso sia il modo stema sviluppato dall'Unione istituzioni e nella Commissio più costruttivo di risolvere i Europea per lo scambio delle ne ci sono persone molto com problemi. Il vero tema è coin quote di emissione. Credo che petenti e di esperienza». volgere Cina, India e altri Paesi sia più facile estendere questo Lei porta la Ue ad esempio. emergenti nel ridurre le emis sistema all'intera economia Che ne pensa invece di Do sioni». che avviare nuovi interventi». nald Trump, che durante la Non è un approccio molto Lei ha citato Cina e India. William Nordhaus, premio sua visita a Londra ha quasi ottimistico... Come rapportarsi con quelle Nobel 2018 in tandem con Paul riconosciuto che il cambia «Non è una questione di ot superpotenze, o al contrario Romer per aver studiato le rela mento climatico esiste? Pos timismo o pessimismo. E' che convincere i Paesi più poveri? zioni tra economia e cambia siamo aspettarci un cambio noi abbiamo una malattia e Sarà possibile riuscire ad ave mento climatico, è considerato di linea politica? sappiamo qual è la soluzione: re regole comuni per tutti? il padre della "Carbon Tax", «Non credo che abbia alcu alzare i prezzi delle emissioni «Credo che sia questa la cioè dell'imposta che le impre na conoscenza approfondita di di anidride carbonica, così che grande sfida. Dobbiamo passa se dovrebbero pagare per il fat cosa sia il cambiamento clima la gente comincerà a non usare re da di tipo volontario, come il to che inquinano. Il 77enne tico o l'ambiente. Le sue politi più i carburanti e i prodotti al Protocollo di Kyoto o l'Accordo professore di Yale è stato pochi che sull'inquinamento sono le tamente inquinanti. Chi guida i di Parigi, ad accordi che abbia giorni fa a Milano all'inaugura ga te in parte al suo back fondi pensione non ha idea di no natura più vincolante e con zione dello Eiee (European In ground nell'industria, in parte come vada fatto. E' come pren sanzioni per i Paesi che non vi stitute on Economics and Envi all'opposizione a Obama. Le dere l'aspirina quando hai un partecipano o che non li rispet ronment), un nuovo centro di possibilità di un cambiamento infarto: non ti fa male, ma non tano, come accade nell'Unione ricerca internazionale sull'eco di linea politica siano sostan rimette a posto il cuore». Europea o nel Wto. Insomma, nomia del clima, creato dal zialmente pari a zero». Come si conciliano i costi serve un nuovo modo di pensa think tank americano Resour Da qualche tempo i fondi sociali della lotta all'inquina re agli accordi internazionali ce for the Future (Rff) e dall'ita pensione e d'investimento mento? Abbiamo visto in sul clima: devi fare in modo liano Centro Euro-Mediterra premono sulle società in cui Francia i gilet gialli... che la gente abbia più interesse neo sui cambiamenti climatici investono perché adottino «Sì, non c'è dubbio. Avviare a stare dentro l'accordo che a (Cmcc) diretto dal professore politiche più sostenibili. Può politiche per ridurre le emis- starne fuori, perché i costi sa rebbero più alti». Chi è La Ueoggiè in testa negli sforzi per adottare •William politiche Nordhaus, 78 di cont rasto anni, premio Nobel per al cambia l'Economia nel mento 2018 insieme a c limat ico Paul Romer Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Data 27-06-2019 Pagina 8 Foglio 1 /2 I teIDI·;l, . ,.,,w,�, Tav, un treno inarrestabile fra maxi penali e fondi europei già a�segnat? _un� �rima tr�n_- BRUXELLES CHIEDE che d_1 813 m1hom d1 eu�o d1 f1- questo miliardo - aggiunge Fo- ietta - possiamo poi aggiungere GARANZIE MA nanziamento, nell'ambito del UN EVENTUALE FA SAURE Al 55% pro�ramma Tent-T 2015-2019, per i lavori definitivi a finanzia- RITIRO DEll'IT AUA LA SUA COPERTURA mento del 40 per cento dei co- PROVOCHEREB BE DEI COSTI sti sostenuti nel periodo. Il solo c�st� diretto complessivo da re- DANNI ENORMI DELL'OPERA stltmre a �e e Francia _ risulte- PER LA CRE[J•Bll•TA' I I rebbe senz altro supenore a 2 IL FOCUS/1 miliardi». DEL PAESE Insomma, di fronte a Bruxel- gli 813 milioni di finanziamen les pronta ad aumentare i fi- to europeo per il 2014-2019, già ROMA Era stato buon profeta stanziati, che l'Italia dovrebbe sulla Tav il vicepresidente della nanziamenti pur di andare avanti con la tratta, diventa dif - restituire e non potrebbe spen regione Auvergne-Rhòne-Al dere - come alcuni dicono - per pes_ Etienne Blanc: «viste le pe ficile per Roma tirarsi indietro. O quanto meno fare ancora me- scuole, ospedali o altro. C'è in nah da pagare, per l'Italia sa fatti un chiaro vincolo di desti rebbe più costoso interrompe lina fino a settembre. Del resto anche l'idea di una Mini Tav nazione». re i lavori che proseguirli fino C'è infine un terzo capitolo di alla fine come concordato». c�e sar�b�e una sorta di punt� d1 mediaz10ne con i 5stelle, è spese a cui si dovrebbe far fron �n'affermazione che si aggan stata sonoramente bocciata te. S� consideriamo i costi per cia alle parole di Paolo Foietta la chmsura dei cantieri esisten- ormai ex commissario straordi� dalla Lega. Per questo Conte è intenzionato a proseguire. ti e per la messa in sicurezza de- nario del governo per l'asse fer gli scavi, oltre a possibili con- ro�iario Torino-Lione, che pro IL SENTIERO Stephane Guggino, delegato tenziosi con le imprese che pno al Messaggero aveva sti hanno già ottenuto l'incarico mato in 4 miliardi il danno di generale del comitato della Transalpine, che promuove la per i lavori, si arriva facilmente un eventuale abbandono. Tanti a più di due miliardi di euro di i soldi della Ue che andrebbero linea ad alta velocità Lione-To- rino è dello stesso parere: «La ulteriori costi. in fumo. Due eventualità che il A questi costi diretti vanno governo giallo-verde non vuole Francia ha sbloccato dei credi- ti, l'Europa ha fatto altrettanto. aggiunti, ed il governo è piena nemmeno prendere in conside mente consapevole, quelli indi razione. Palazzo Chigi, nono Se si decide unilateralmente di sospendere il progetto, di chiu- retti, in termini di perdita di stante qualche resistenza grilli credibilità dell'Italia e di diven na, pare intenzionato ad anda dere il cantiere, ciò comporte- rebbe necessariamente la con- tare l'anello mancante, di un re avanti, convinto che fermar progetto europeo che va dal si adesso sia di fatto impossibi seguenza che il Paese che si riti- ra rimborsi all'Europa e al suo Portogallo all'Ucraina. Ed è le. Non solo perché i bandi di proprio questo in buona so gara per circa un miliardo sono partner francese le somme che hanno speso». stanza ciò che il presidente del stati pubblicati, ma perché il Consiglio non vuole. Essere ac pressing di Parigi e di Bruxelles In_ particolare sono già stati spes1 1,4 miliardi per le opere cusato dalla Commissione Ue e cresc� di giorno in giorno. Spie dall'alleato francesi di mettere ga F01etta: «sono già stati inve preliminari. Di questi oltre un miliardo provenivano i bast�ni tra le ruote ad un pro stiti oltre 1,4 miliardi in studi getto mfrastrutturale conside progetti ed opere finanziati pe; dall'Unione europea (700 mi- li�n_i ci�ca) e dalla Francia (350 rato strategico, decisivo per au metà dall'Unione Europea e al mentare la competitività del si 25 per cento a testa tra Italia e m1hom c1rca). Oltre a questi eventuali risarcimenti, ci sareb- sterna logistico del Vecchio Francia. L'Europa ha inoltre Continente. bero altre cifre da restituire. «A U.Man. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
mmrn Data 27-06-2019 Il Sole?]{! Pagina 4 Foglio 1 /2 Tav, il pressing delle imprese: Le prossime tappe. Entro metà luglio il governo dovrà dire alla Ue se vuole portare avanti l'opera Boccia: realizzare il progetto originario, no a una Tav leggera, bisogna aprire cantieri e creare lavoro delle Olimpiadi Milano-Cortina, ministro dei Trasporti Danilo Toni Filomena Greco spiega Boccia, dellaTav e dello sbloc nelli ha sottolineato che in realtà TORINO co di tutte le infrastrutture del Paese «non è partito alcun bando e che si «danno sicuramente una dimensio tratta solo di una fase in cui le aziende Gli industriali fanno quadrato intor ne di fiducia. Serve una politica anti potranno presentare le manifesta no allaTav all'indomani dell'apertura ciclica, che significa aprire cantieri e zioni d'interesse», con tanto di clau della procedura per la realizzazione creare occupazione». sola di recesso senza oneri e senza al del tratto italiano del tunnel di base. Dal punto di vista politico, la Tav cuna motivazione da parte dello Sta Da Novara il presidente di Confindu torna in primo piano nell'agenda del to interessato, che potrebbe essere stria Vincenzo Boccia si augura che la l'Esecutivo senza però che il Governo l'Italia. Bruxelles dunque aspetta un TavTorino-Lione si realizzi secondo abbia fatto veri passi in avanti. Per la segnale chiaro da parte del premier il progetto originario e alle indiscre Torino-Lione si torna a parlare di Giuseppe Conte, una decisione su cui zioni relative ad un progetto alterna scadenze, di passaggi chiave. Il primo potrebbe pesare, e non poco, la vo tivo risponde dicendo: «UnaTav leg è collegato alla lettera inviata venerdì lontà politica espressa dall'Europa di gera? Assolutamente no, auspichia scorso dall'Europa ai due governi, portare il contributo ai progetti rela mo che non lo sia». A Torino invece Italia e Francia, per chiedere entro 15 tivi ai grandi corridoi europei dal 40 Confindustria Piemonte e una dele giorni un impegno chiaro a sostegno al 50%, con una potenziale quota ag gazione del Medef Auvergne Rhòne dell'opera, come ribadito ieri aTori giuntiva del 5% per laTorino-Lione. Alpes, l'associazione degli industriali no dalla coordinatrice del corridoio Anche in questo caso però il ministro francesi, hanno fatto il punto su im mediterraneo Iveta Radicova. La se Toninelli butta acqua sul fuoco: «Chi patto economico e prospettive di svi conda scadenza arriva invece a fine afferma che sono stati aumentati i luppo per i corridori europei Ten T. settembre: si tratta dei sei mesi di fondi europei dovrebbe avere l'one Da un lato, le prospettive in vista del tempo a conclusione della prima pro stà intellettuale di dire che serve un progetto cinese di una nuova via della cedura degliAvis de Marches aperta a nuovo regolamento sul Cef, il Con Seta, dall'altro le potenzialità per la marzo per i lavori sul tratto francese necting Europe Facility, in cui devo logistica e lo sviluppo di servizi inno del tunnel di base (2,3 mld), quando no essere deliberate e accettate le vativi. Un settore, quello della logisti si dovrebbe passare dall'esame delle opere in cui aumentare eventual ca, che vale il 14% del Pil italiano. candidature arrivate aTelt alla defi mente quei fondi, ma soprattutto de Una buona logistica ha bisogno nizione dei capitolati e all'assegna ve esserci una approvazione da parte però di buone infrastrutture, lo san zione dei lavori. Procedura che incro del Parlamento europeo». no bene gli industriali che dunque cia la seconda call approvata dal cda , RlPROD,J7!0'.'-Jf.. R!SERVA7A tornanoa chiedere unimpegno chia diTelt due giornifa(1mld) per ilavori ro al Governo. L'effetto combinato sul tratto italiano del tunnel. Ieri il AGF Toninelli: A fine se t «Nonèpar tembre si tito alcun p asserà bando,èuna alla de fini fase in cui le zione dei aziende capi t olati possono e all' asse presentare gnazione manifesta dei lavori zioni d'inte resse» Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Data 27-06-2019 Pagina 7 Foglio 1 LE STATISTICHE TEMPERATURE SOPRA LA MEDIA, SIAMO GIA' AL QUARTO POSTO DI SEMPRE SE TENIAMO CONTO SOLO DI QUESTO MESE Giugno bollente, record a un passo° 1126 luglio 1983 si toccarono i 42,6 POTREBBE essere un giugno dagli anni Sessanta a oggi, per la gradi, ben al di sotto quindi dei li con temperature da record. Certo, giornata più torrida mai vista a giu velli di quest'anno. esclusi i fortunati che si godono gno. Nel 2017, la media delle massime l'afa cittadina a distanza, in riva al «NEL 14 giugno del 2003 venne del mese raggiunse i 31,5 gradi, mare o sui sentieri di montagna, raggiunta la temperatura massima mentre nel 2003, ovvero il giugno avremmo fatto volentieri a meno assoluta di 38,6 gradi- spiega Ber più caldo mai vissuto da Firenze di raggiungere questo traguardo. nardo Gozzini, direttore del Lam negli ultimi decenni, si toccò il re Ma contenti o no, questo mese po ma, il Consorzio creato da da Re cord di 34,5 gradi. trebbe entrare nella storia meteoro gione Toscana e Cnr, specializza In questo giugno 2019 probabil logica di Firenze. to in meteorologia, climatologia - mente arriveremo a una media del Già ad oggi, grazie al livello rag mentre per il momento, in questo le massime di 32 gradi, con un al giunto dalla colonnina di mercu mese del 2019, le massime giorna tro storico secondo posto. rio negli ultimi giorni, il giugno liere sono arrivate intorno ai 35 «Siamo comunque ancora lontani gradi. Per i prossimi giorni e in dal record assoluto di caldo che è 2019 di Firenze si colloca al quar particolare per venerdì è però pre stato registrato in città- spiega an to posto per temperature medie cora Bernardo Gozzini- che spet giornaliere più alte dagli anni Ses visto un picco e si potrebbero toc ta al 26 luglio del 1983: quel gior santa in avanti. Lo precedono so care i 39 gradi, battendo così il re no a Firenze venne toccata la tem lo, nell'ordine, il torrido giugno cord storico mensile». peratura massima di 42,6 gradi del 2003 e quelli del 2002 e del Passando alla «media delle tempe centigradi, che resta, al momento, 2017. Se poi si cerca il giorno più rature massime» (che si ottiene il record della città». caldo, manca davvero un soffio al sommando le massime di ogni Da qui a fine luglio, comunque, se record: questo mese infatti potreb giornata e dividendole per i giorni questo è il trend, potrebbe anche be posizionarsi primo in classifica, del mese), un «normale» giugno esserci tempo e modo per vincere fiorentino si attesta intorno ai 30 la gara. LisaCiardi Questo mese di giugno potrebbe entrare di diritto nella storia meteorologica della nostra città Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Data 27-06-2019 Pagina 1 1 /2 LAPRESSE Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Data 27-06-2019 Pagina 1 Foglio 2/2 1 Evita l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00). 2 Evita le zone particolar mente trafficate, ma an che i parchi e le aree verdi, con alti valori di ozono. 3 Evita l'attività fisica in tensa all'aria aperta du rante gli orari più caldi della giornata. 4 lltìlizza correttamente il condizionatore. Se hai so Inferno Europa lo il ventilatore utilizzalo se 5 guendo alcuni accorgimenti ' Trascorri alcune ore in un ora e emergenza luogo pubblico climatizza to, in particolare nelle ore più calde della giornata. 6 Proteggi la pelle dalle scottature con creme sola ri ad alto fattore protettivo. Bollino rosso sull'Italia, al Nord 40° 7 Bevi liquidi, moderando l'assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caf Il giugno più caldo da 100 anni ROMA Sarà un pallino ros so fuoco a segnare la gior record precedenti. Clima rovente anche sul resto fè. nata di domani sul calen del settentrione: a Pavia, 8 dario meteo di questo ini Milano, Bolzano, Rovigo, zio est,ate. Eccolo il picco Padova e poi Ferrara e Bo della prima ondata di ca logna con valori compresi Fai attenzione alla corret lore africano, che già nel fra i 39 e 41° C. Situazione ta conservazione degli ali le ultime ore sta facendo analoga in alcune zone menti deperibili (es. latticini, boccheggiare l'Italia. Do del Centro Italia: in Tosca carne). mani , secondo il bolletti na, ad esempio, Firenze e 9 no di monitoraggio delle Prato arriveranno agli ondate di calore del mini stessi picchi di 39-40°C. stero della Salute, saran Anche Roma farà la sua Se assumi farmaci, non no 16 le città da "bollino parte seppur con tempe sospendere autonoma rosso··, ossia con un livello rature lievemente infe mente terapie in corso, ma di rischio per l'intera po rimi ed attestate sui 36· consulta il tuo medico. polazione. Si tratta di Ba 37°C. In controtendenza, ri, Bologna, Bolzano, Bre il sud, dove si potrà respi I Ose scia, Firenze, Frosinone, rare un'aria più salubre. Latina, Milano, Napoli, l'auto non è climatiz Perugia, Rieti, Roma, Tori Inquinamento zata evita dì metterti in no, Venezia, Verona e Vi L'ondata di calore· spie viaggio nelle ore più calde terbo. Oggi invece le città ga il climatologo e fisico della giornata (ore 11.00-18.00). con allarme rosso saran del Cnr, Antonello Pasini · no 6: Bolzano, Brescia, Fi "sarà preoccupante non renze, Perugia, Rieti e Ro soltanto per il disagio fi. ma. Le temperature mas siologico, ma anche per sime sono alte ovunque quei fenomeni di inquina con picchi di 39 gradi a mento che awengono in Bolzano, Brescia, Milano condizioni di grande so e Firenze, 38 a Bologna e leggiamento, alte tempe 37 a Roma. rature e stasi di aria, spe cialmente nelle grandi Giugm, record città)). Dal punto di vista cli matico, è stato nn giugno In Europa record: le temperature Anche il resto d'Europa previste in queste ore so è interessato da tempera no valori che non si rag ture piuttosto elevate. In giungevano da oltre 100 Germania il caldo sta co anni. Il caldo da"bollino stringendo le autmità ad nero" ci sarà soprattutto affrontare le nudità dei al nord: in Piemonte ad proprio concittadini. In esempio, in città come Brandeburgo la polizia ha Alessandria, Asti e Vercel postato su Twìtter due fo. li dove il ribollire dei ter to di un uomo alla guida mometri li spingerà fino a della moto completamen valori prossimi ai 42-43 te nudo, con indosso solo gradì polverizzando tutti i casco e sandali. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
27/06/2019
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27 Giu 2019 Sblocca cantieri, contro il contenzioso torna in pista il Collegio consultivo tecnico Roberto Mangani Il Decreto sblocca cantieri ha reintrodotto il Collegio consultivo tecnico (articolo 1, commi da 11 a 14), dando così nuovamente spazio a un istituto che era presente nella versione originaria del D.lgs. 50/2016 e che era stato successivamente abrogato dal Decreto correttivo 56/2017. L'istituto dovrebbe trovare applicazione a qualunque tipo di appalto, e quindi anche per quelli di forniture e servizi. E ciò anche se nelle norme regolatrici si trova un indizio in senso contrario, giacché ai fini della individuazione dei componenti del Collegio si fa riferimento alla esperienza e qualificazione professionale adeguata alla tipologia dell'opera. La disciplina dettata riprende per molti aspetti quella originaria, anche se risulta memo articolata della precedente. Ma soprattutto diverge da quest'ultima su un aspetto fondamentale, che è quello relativo alla natura e agli effetti dell'accordo che venga eventualmente raggiunto dalle parti quale risultato dell'attività del Collegio consultivo tecnico. Va peraltro evidenziato che la disciplina reintrodotta dal Decreto sblocca cantieri ha una sua valenza solo fino all'entrata in vigore del Regolamento generale di attuazione del D.lgs. 50. Previsione che potrebbe lasciare intendere la volontà che l'istituto trovi una sua più compiuta e definitiva collocazione nell'ambito delle norme regolamentari di prossima emanazione. A cosa serve il Collegio consultivo tecnico La funzione dell'istituto si esplica nella fase di esecuzione del contratto, riguardando le possibili controversie che possono insorgere in questa fase. Si tratta di una funzione dichiaratamente preventiva, come risulta dalla formulazione testuale delle disposizioni (anche se con qualche incongruenza). Viene infatti previsto che il Collegio abbia come finalità di prevenire controversie relative all'esecuzione del contratto e, più precisamente, debba fornire assistenza per la rapida risoluzione di controversie suscettibili di insorgere. L'istituto dunque è destinato ad operare per evitare l'insorgere di controversie, collocandosi quindi in una fase che potremmo definire di pre - contenzioso. In questo senso appare fuorviante l'espressione utilizzata al comma 13, che sembra far riferimento a controversie già insorte. Posto che ci collochiamo nella fase esecutiva, il Collegio tecnico consultivo sembra trovare il suo spazio naturale nel momento anteriore a quello in cui vi è stata l'iscrizione di riserve, che può considerarsi come elemento fondativo dell'insorgere di una controversia. Dunque il Collegio tecnico consultivo si può occupare di tutte le questioni che attengono alla fase esecutiva e su cui vi è divergenza di posizioni tra le parti che potrebbe sfociare in una vera e propria controversia. In questa logica la sua funzione si può pienamente dispiegare anteriormente all'iscrizione di riserve, che apre una fase diversa in cui non sembra possa esserci più spazio per un intervento che ha come finalità proprio quella di evitare che la controversia sorga e quindi la riserva sia iscritta. Quando si costituisce il Collegio
Il Collegio viene costituito prima dell'avvio dell'esecuzione o, al più tardi, entro 90 giorni da tale data. L'avvio dell'esecuzione deve ritenersi coincidere con il verbale di consegna dei lavori, da cui decorrono tutti i termini contrattuali. Più nel dettaglio, il Collegio si intende costituito quando vi sia un accordo in questo senso sottoscritto dalle parti e da tutti i componenti designati. Naturalmente la costituzione del Collegio è un fatto meramente eventuale, nel senso che le parti, nell'ambito della loro autonomia, possono decidere di procedere in tal senso, senza che vi sia alcun obbligo o vincolo a loro carico. Una volta costituito, la sua durata è anch'essa rimessa alla volontà delle parti. Esso infatti può essere sciolto al termine dell'esecuzione del contratto ma anche in qualunque momento anteriore, secondo l'accordo tra le parti. La composizione Il Collegio è composto da tre membri dotati di esperienza e qualificazione professionale adeguata alla tipologia dell'opera. Le modalità di designazione dei componenti possono essere diverse. Vi può essere una nomina congiunta di tutti e tre i componenti, nel senso che le parti li designano di comune accordo; ovvero ogni parte designa il proprio componente e poi i due designati scelgono il terzo componente, che deve comunque ricevere l'approvazione delle parti. Peraltro in questa seconda ipotesi non è previsto alcun meccanismo per superare l'eventuale mancato accordo sul terzo componente, per cui si deve ritenere che al verificarsi di questa ipotesi il Collegio non venga costituito. Nulla viene detto per ciò che concerne i compensi dei membri del Collegio. In linea astratta si deve ritenere che gli stessi possano essere liberamente fissati dalle parti nell'ambito della loro autonomia; in concreto, qualche difficoltà è destinata a sorgere per il committente pubblico, che con difficoltà potrà individuare all'interno del suo bilancio delle voci che consentano l'erogazione dei compensi. Forse proprio considerando tali difficoltà la versione della disciplina originariamente contenuta nel D.lgs. 50 sembrava prevedere un compenso solo a favore del terzo componente, stabilendo peraltro che fosse determinato nei limiti stabiliti per gli arbitri. Le modalità di funzionamento Il Collegio opera secondo modalità procedurali del tutto informali. Esso può procedere all'ascolto informale delle parti e può convocarle per consentire l'esposizione in contraddittorio delle rispettive ragioni. Al di là di questi principi generici nulla è previsto dalla disciplina normativa. Ne consegue che il Collegio può procedere a svolgere la sua funzione con ampia libertà di azione, senza regole precostituite e fermo restando l'opportunità di autoregolamentare la propria attività, almeno con delle regole basilari, prima di dare avvio alla stessa. La natura dell'accordo È il vero nodo dell'istituto e per molti aspetti il suo punto critico. È infatti previsto che la proposta del Comitato sia eventualmente fatta propria dalle parti con uno specifico accordo che ne recepisce i contenuti. Tuttavia tale accordo non ha di regola natura transattiva, a meno che non vi sia in questo senso un'esplicita volontà delle parti stesse. La mancata natura transattiva dell'accordo significa che lo stesso non "chiude" una volta per tutte le questioni esaminate. Le parti non sono vincolate dall'accordo e restano quindi libere di riproporre l'oggetto della controversia in tutte le sedi competenti, a cominciare dall'eventuale iscrizione di riserve. Sulla base di questo assunto viene da chiedersi quale sia l'effettiva funzione dell'istituto e soprattutto la sua utilità pratica. Se tutta l'attività del Collegio e la proposta che esso formula sono trasfuse in un accordo che non ha natura transattiva e come tale non vincola le parti per il futuro, si deve concludere che l'unica funzione si riduce a una sorta di condizionamento psicologico. Esso si materializza nella remora che può avere la parte soccombente nel riportare davanti all'organo competente una questione su cui già un organismo qualificato si è pronunciato a suo sfavore. Tuttavia è evidente che in questi termini l'istituto del Collegio consultivo tecnico e l'attività che esso svolge finiscono per avere un interesse molto limitato. D'altronde non è un caso che nella
disciplina originaria contenuta nel D.lgs. 50 fosse esplicitamente affermato il valore transattivo dell'accordo eventualmente concluso dalle parti a seguito della proposta del Comitato. Da quanto detto sembra ragionevole concludere che l'unico modo per dare una effettiva funzione all'istituto è quello di sfruttare la possibilità che la norma prefigura nel momento in cui attribuisce alla volontà delle parti la possibilità di attribuire natura transattiva all'accordo. Si deve ritenere che tale volontà vada manifestata fin dall'inizio, e quindi debba risultare da un atto formale che deve intervenire prima della costituzione del Collegio. I rapporti con l'accordo bonario La risoluzione delle controversie relative alla fase esecutiva è affidata anche ad un altro istituto regolamentato dall'articolo 205 del D.lgs. 50, l'accordo bonario. Esso interviene qualora l'importo delle riserve iscritte dall'appaltatore comporti una variazione dell'importo contrattuale ricompreso tra il 5 e il 15 % dell'importo originario. L'accordo bonario si riferisce a tutte le riserve iscritte che raggiungano i limiti suddetti e può essere reiterato più di una volta, ma entro il limite complessivo del 15% dell'importo del contratto. Il presupposto di attivazione dell'accordo bonario è dunque costituito dall'iscrizione delle riserve. Tale elemento dovrebbe segnare il discrimine ai fini del funzionamento dei due istituti. Il Collegio consultivo tecnico dovrebbe intervenire prima che siano iscritte riserve al fine di prevenire possibili controversie e quindi anche al fine di scongiurare l'iscrizione di riserve. L'accordo bonario, al contrario, interviene quando le riserve sono già iscritte al fine di dirimere le questioni oggetto delle stesse. L'articolo 205 delinea il procedimento per la conclusione dell'accordo bonario che si fonda essenzialmente su una proposta di accordo formulata da un esperto scelto d'intesa dall'ente committente e dall'appaltatore che ha iscritto le riserve. Va peraltro evidenziato che la proposta dell'esperto, se accettata dalle parti, vale come accordo bonario che, per esplicita indicazione del legislatore, ha natura transattiva. Proprio quest'ultimo elemento attribuisce dunque all'accordo bonario una forza cogente che, di norma, non si riscontra per il Comitato consultivo tecnico. Circostanza che evidentemente attribuisce ai due istituti chiamati ad operare a fronte di controversie insorte o suscettibili di insorgenza nella fase esecutiva un diverso peso specifico e una differente utilità pratica. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
21 Giu 2019 Sblocca-cantieri, il dossier sul decreto convertito in legge: analisi, testi, commenti a cura di Mauro Salerno Dopo una gestazione di mesi e una doppia approvazione in Consiglio dei ministri il decreto Sblocca-cantieri è finalmente entrato in vigore lo scorso 18 giugno. Dal giorno dopo, cioè dal 19 giugno, tutti i bandi di gara per gli appalti pubblici devono essere adeguati alle novità introdotte dal decreto, che ha imposto una profonda riscrittura del codice degli appalti. Sono 53 le correzioni esplicite al Dlgs 50/2016 incluse le norme che sospendono alcune disposizioni del codice o introducono deroghe ad altre misure (vedi subappalto) con carattere sperimentale. Per comodità di documentazione abbiamo raccolto in questo fascicolo i focus non solo giornalistici dedicati al decreto (n.32/2019), ormai convertito in legge (n.55/2019). Oltre agli articoli di approfondimento con esempi e casi concreti, illustrati dai nostri esperti, anche i testi aggiornati di tutte le norme attualmente in vigore. Il fascicolo on line è riservato agli abbonati. Per leggere, scaricare e stampare articoli e documenti è sufficiente un clic sui titoli riportati in basso. I DOCUMENTI SBLOCCA-CANTIERI, IL TESTO DEL DL 32/2019 CONVERTITO IN LEGGE (N.55/2019) LA MAXI-TABELLA CON LE 53 MODIFICHE AL CODICE ARTICOLO PER ARTICOLO DECRETO VS CODICE APPALTI: IL TESTO A FRONTE (a cura di Laura Savelli) GLI APPROFONDIMENTI DEGLI ESPERTI PIU' SPAZIO ALL' AFFIDAMENTO DIRETTO, TORNA LA PROCEDURA NEGOZIATA COSI' CAMBIANO GLI APPALTI SOTTOSOGLIA(di Roberto Mangani) PER LE STAZIONI APPALTANTI UNA DOPPIA STRADA PER L'AFFIDAMENTO DIRETTO (Al. Ba.) FINO A FINE 2020 APPALTI SENZA CENTRALE ANCHE PER I PICCOLI COMUNI (di Paola Conio) I CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: OK AL PREZZO PIU' BASSO FINO A 5,5 MILIONI(di Roberto Mangani) REQUISITI, TUTTE LE NOVITA' SULLE CAUSE DI ESCLUSIONE(di Laura Savelli) ADDIO TERNA E SUBAPPALTO AL 40% FINO A FINE 2020 (di Roberto Mangani)
REGOLAMENTO UNICO, APPALTO INTEGRATO, SUBAFFIDAMENTI: TUTTE LE INCERTEZZE DEL DECRETO(di Alessandro Zuccaro) DALL'ESERCIZIO PROVVISORIO AI CONCORDATI: TUTTE LE NOVITA' SULLE CRISI DI IMPRESA (di Luca Leone e Paola Conio) IMPRESE, PASSA DA 10 A 15 ANNI IL PERIODO DI RIFERIMENTO PER LA QUALIFICAZIONE (di Gianluca Podda) IL PASSAGGIO IN PARLAMENTO NON FUGA I DUBBI SUI CONSORZI STABILI(di Alessio Cicchinelli, studio Piselli & Partners) RIVIVE SOLO PER DUE MESI IL BONUS2% PER I PROGETTISTI DELLA PA(di Silvia Lanzaro) LINEE GUIDA E DECRETI ATTUATIVI IN VITA ANCHE CON IL REGOLAMENTO UNICO (di Laura Savelli) EDILIZIA PRIVATA, EDIFICI PIU' VICINI: CADE IL TABU' DEI 10 METRI (di Guglielmo Saporito) EDILIZIA PRIVATA, VIA LIBERA ALLE RDEMOLIZIONI E RICOSTRUZIONI FEDELI(di Fabrizio Luches) FOCUS SULLE SEMPLIFICAZIONI PER I PROGETTI IN ZONA SISMICA (di Donato Palombella) IL PPP AMPLIA LA PLATEA DEGLI INVESTITORI MA «DIMENTICA» IL PARTNER COSTRUTTORE (di Ilara Gobbato) SBLOCCA CANTIERI, CONTRO IL CONTENZIOSO TORNA IN PISTA IL COLLEGIO CONSULTIVO TECNICO (di Roberto Mangani) GLI ARTICOLI GIORNALISTICI RIVOLUZIONE SBLOCCA-CANTIERI: LE NOVITA' IN SINTESI(di Mauro Salerno) IL DECRETO SBLOCCA-CANTIERI E' LEGGE, MA SERVONO 27 DECRETI PER RENDERLO OPERATIVO(di Mauro Salerno) INCIAMPO SULL'APPALTO INTEGRATO: SOSPENSIONE SENZA EFFETTO(di Mauro Salerno) GIALLO RISERVE, PER ERRORE SONO POSSIBILI SULL'ARECHEOLOGIA INVECE CHE SULLA VALIDAZIONE(di Mauro Salerno) PER FAR PARTIRE I COMMISSARI SERVONO 18 DECRETI(di Mauro Salerno) LINEE GUIDA, CORRUZIONE, QUALIFICAZIONE: I DUBBI DI CANTONE(di Mauro Salerno) ANAC: IN SOFFITTA ANCHE LE LE LINEE GUIDA SUL BIM (di Mauro Salerno) BOCCIATE LE NORME SULLA RIGENERAZIONE URBANA: OCCASIONE PERSA(di Massimo Frontera e Mauro Salerno) UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO: MANCA UNA STRATEGIA CHIARA (di Mauro Salerno) DISTANZE MINIME, OK ALLE DEROGHE PER LE AREE DI TRASFORMAZIONE (di Massimo Frontera) PIU' TEMPO AI COMUNI PER LA MESSA IN SICUREZZA DI SCUOLE E STRADE(di Mauro Salerno) INVESTIMENTI, RISCHIO IMPATTO AL RALENTI (di Giorgio Santilli) «COMMISSARI MAI SULLE GARE, UTILI SULLE AUTORIZZAZIONI» (di Giorgio Santilli) P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
27 Giu 2019 Dl Crescita. Dagli sgravi Imu-Tasi sul magazzino al sismabonus potenziato: le 10 principali misure per le imprese Massimo Frontera Salvo clamorosi colpi di scena, l'ok finale alla conversione in legge del Decreto Crescita dovrebbe arrivare oggi dall'Aula del Senato, senza escludere che il governo chieda la fiducia. L'approvazione arriva a un passo dalla scadenza del 29 giugno. Nel corso della discussione parlamentare, al treno del decreto crescita sono stati attaccati numerosi nuovi "vagoni" che hanno dilatato notevolmente il numero degli articoli, introducendo novità rilevanti in materia economica e fiscale. Tra numerose misure di interesse delle imprese, ce ne sono alcune molto importanti per quelle che operano nell'edilizia, in particolare nell'edilizia privata. Ecco le dieci novità di maggiore impatto sul settore delle costruzioni, anche se in alcuni casi - tariffe Inail e deduzione Imu - l'effetto è differito al 2023. 1 - Valorizzazioni edilizie Per le imprese che operano nell'edilizia privata, l'articolo 7 del Dl Crescita contiene una delle misure di maggior rilievo per l'edilizia. La norma introduce, fino al 31 dicembre 2021, un regime fiscale agevolato per i fabbricati che vengono acquistati dalle imprese, valorizzati e ceduti sul mercato entro dieci anni (dall'acquisto). Più esattamente, invece dell'imposta ordinaria sui trasferimenti immobiliari (9%), viene introdotta una imposta ipocatastale fissa di 200 euro. L'agevolazione è condizionata all'esecuzione di interventi di valorizzazione - demolizione e ricostruzione, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia – condotti nel rispetto della normativa antisismica e con il conseguimento della classe energica nZeb, A o B. L'agevolazione, inoltre, si applica anche alle operazioni esenti da Iva. Nel corso dell'intervento è consentito anche l'ampliamento del fabbricato originario, se ammesso dalle norme urbanistiche. L'agevolazione viene mantenuta anche se la vendita avviene per singole unità immobiliari e comunque a patto di aver venduto almeno il 75 % del volume del nuovo fabbricato. In caso contrario, scattano le imposte ordinarie, più una sanzione del 30% più gli interessi di mora. 2 - «Magazzino» delle imprese/1. Esenzione Tasi dal 2022 Un'altra importante novità è l'esenzione della Tasi sugli immobili delle imprese destinati alla vendita. Anche in questo caso, come la misura che riguarda la riduzione delle tariffe Inail (si veda oltre), la novità non ha un impatto immediato, ma decorre dal 1 gennaio 2022. L'agevolazione è condizionata al fatto che l'immobile non sia né venduto né affittato in qualsiasi modo. 3 - «Magazzino» delle imprese/2. Deduzione totale Imu dal 2023 Novità positive per le imprese anche per quanto riguarda l'imposta municipale sugli immobili a
carico degli immobili delle imprese destinati alla vendita. Il Dl Crescita, coerentemente con la progressiva deducibilità dell'imposta su questo tipo di beni, sancisce la totale deducibilità dell'Imu a partire dal 2023 ai fini della determinazione del reddito d'impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni. 4 - Si amplia il Sismabonus sull'acquisto di case Viene estesa anche alle zone di rischio sismico 2 e 3 l'agevolazione del cosiddetto "sismabonus acquisti", che riconosce una detrazione del 75%-85% (a seconda, rispettivamente, se il miglioramento sismico conseguito è di una classe o di due classi) agli acquirenti di immobili acquistati dalle imprese, sottoposti a interventi di miglioramento sismico, e venduti entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori. Sono ammessi all'agevolazione gli interventi di demolizione e ricostruzione, anche con variazioni volumetriche. L'agevolazione si applica a partire dal 1 gennaio 2017 e scade il 31 dicembre 2021. L'importo massimo di spesa è confermato a 96mila euro per singola unità immobiliare. 5 - Ecosismabonus. Utilizzo della detrazione come sconto sui lavori Una ulteriore novità in tema di sgravi fiscali sugli interventi edilizi prevede che il titolare dello sgravio fiscale dell'eco-bonus o del sima-bonus possa scegliere di utilizzare la detrazione come uno sconto sull'importo dei lavori effettuati dall'impresa. La somma viene anticipata all'impresa diventando credito d'imposta (da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo). L'impresa a sua volta potrà cedere tale credito d'imposta (corrispondente allo sconto applicato al proprietario) ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Resta ovviamente confermata la non cedibilità a banche e intermediari finanziari. 6 - Edilizia scolastica, trattativa privata fino a 5,5 milioni di euro In tema di appalti pubblici c'è la conferma del "blitz" sugli appalti per la messa in sicurezza di edifici di edilizia scolastica. Modificando il codice dei contratti, il Dl Crescita introduce una speciale deroga - limitata temporalmente al periodo 2019-2021 - che consente di mandare in gara, con procedura negoziata, appalti di edilizia scolastica di importo fino a 5,5 milioni di euro circa (soglia comunitaria). Più esattamente, la norma prevede che comuni e province potranno mandare in gara gli appalti di edilizia scolastica (inclusi nella programmazione approvata dal Miur) avvalendosi di Consip (per i servizi) e di Invitalia (per i lavori). Se però questi due soggetti aggregatori non pubblicano i bandi entro 90 giorni dalla presentazione dei progetti definitivi da parte degli enti locali, questi ultimi potranno procedere alla gara, con procedura negoziata consultando almeno 15 operatori. I lavori potranno riguardare la messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico. La norma contiene inoltre un'altra misura - questa volta di portata generale - che consiste nell'obbligo per gli edifici scolastici pubblici, oggetto di interventi di messa in sicurezza a valere su finanziamenti e contributi statali, di mantenere la destinazione ad uso scolastico per almeno cinque anni dalla fine dei lavori. 7 - Torna il superammortamento Il cosiddetto superammortamento (130%) sugli investimenti in nuovi beni strumentali da parte delle imprese viene riaperto a partire dal 1° aprile 2019. Rispetto alla precedente agevolazione, viene introdotto il tetto massimo fissato a 2,5 milioni di euro. L'agevolazione è rivolta a tutti i titolari di reddito d'impresa, agli artigiani e ai professionisti. Gli investimenti da assoggettare all'agevolazione devono essere stati fatti tra il 1° aprile 2019 e il 31 dicembre 2019. Tuttavia, sono assoggettabili all'agevolazione anche gli investimenti fatti entro il 30 giugno 2020, a patto che entro il 31 dicembre 2019, sia stato accettato l'ordine e sia stato pagato un acconto di almeno il 20% del valore dell'investimento. Restano esclusi dal superammortamento gli investimenti in veicoli e altri mezzi di trasporto.
8 -Riduzione delle tariffe Inail, dal 2023 La misura per la riduzione delle tariffe Inail a carico delle imprese andrà ad effetto solo a partire dal 2023. L'intervento del legislatore è stato principalmente di tipo finanziario, prevedendo lo stanziamento necessario a copertura (sia a causa delle minori entrate, sia a causa dei maggiori oneri da sostenere) graduale a partire dal 2023 e poi stabile dal 2031 in poi. Più esattamente, lo stanziamento è relativo al 2023 (630 milioni), 2024 (640 milioni), 2025 (650 milioni), 2026 (660 milioni), 2027 (671 milioni), 2028 (682 milioni), 2029 (693 milioni), 2030 (704 milioni) e dal 2031 in poi (con 715 milioni per anno). 9 - Il fondo di garanzia per le Pmi si allarga all'edilizia Una delle modifiche di rilevo introdotte nel corso della discussione parlamentare riguarda la possibilità concessa alle imprese dell'edilizia di poter accedere alla Sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi introdotto dal Dl Semplificazioni (n.135/2018). La garanzia si applica alle Pmi che hanno crediti con la Pa che sono in difficoltà nella restituzione di finanziamenti bancari. La garanzia copre un importo pari al massimo all'80% dell'esposizione alla data dell'11 febbraio 2019 e fino a un importo massimo di 2,5 milioni di euro. La garanzia è consentita anche alle imprese titolari di finanziamenti erogati da banche e altri intermediari finanziari, assistiti da garanzia ipotecaria di primo grado su beni immobili civili, commerciali e industriali, le cui posizioni creditizie, non coperte da altra garanzia pubblica, siano state classificate come «inadempienze probabili» entro la data dell'11 febbraio 2019 (secondo quanto risulta alla centrale rischi della Banca d'Italia). 10 Fondo salva-opere (e salva-imprese) La versione definitiva del cosiddetto fondo "salva-opere" prevede un rientro fino al 70% dei crediti insoddisfatti di imprese sub-appaltatrici, sub-affidatarie e sub-fornitrici, in caso di fallimento dell'appaltatore o dell'affidatario dei lavori. Il fondo è alimentato da un contributo pari allo 0,5% del valore del ribasso offerto dall'aggiudicatario delle gare di appalti pubblici di lavori, e si applica a tutte le gare di lavori da 200mila euro in su e a tutte le gare di servizi da 100mila euro in su. La misura prevede che sia il Mit a erogare i fondi, sulla base della certificazione dei crediti insoddisfatti effettuata dalle amministrazioni aggiudicatarie su richiesta degli interessati. Per le somme versate dal Fondo, il ministero è surrogato nei diritti dei soggetti che hanno ricevuto il contributo nell'ambito della procedura concorsuale. Il meccanismo di funzionamento del fondo e le modalità di erogazione dovranno essere definite con un Dm attuativo interministeriale Infrastrutture-Economia entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione. In attesa dell'entrata a regime del meccanismo di alimentazione del Fondo, vene assegnata a quest'ultimo, una dote di 42,5 milioni di euro (suddivisa in due annualità) da destinare alla soddisfazione dei crediti maturati a seguito di procedure concorsuali avviate tra il 1° gennaio 2018 e la data di entrata in vigore della legge di conversione. Dal fondo salva opere sono esclusi gli appalti aggiudicati da enti locali (comuni, città metropolitane e province, anche autonome) e regioni. I versamenti vanno effettuati dalle amministrazioni aggiudicatrici o dal general contractor entro 30 giorni dall'aggiudicazione definitiva. Il versamento va fatto allo Stato, le somme vengono successivamente assegnate al F. Il committente o il general contractor, «svolte le opportune verifiche» certifica il credito. La certificazione viene poi trasmessa al Mit e costituisce la prova del credito nei confronti del Fondo. La certificazione è inopponibile alla massa dei creditori concorsuali. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
Sblocca Cantieri e Codice dei contratti: tutte le modifiche dalla A alla Z 27/06/2019 Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 17 giugno 2019 della Legge 14 giugno 2019, n. 55 recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici» è terminata la prima delle 2 fasi previste per la revisione dell’impianto normativo che regola i contratti pubblici. Il Governo ha, infatti, previsto una prima fase con le modifiche ritenute più urgenti e una seconda con la definizione di una legge delega (già approvata in Consiglio dei Ministri) con la quale saranno definiti i paletti per un nuovo decreto legislativo. Il D.L. n. 32/2019 (c.d. Decreto Sblocca Cantieri), nato come provvedimento d'urgenza, apporta così tante modifiche al D.Lgs. 18 aprile 2016 (c.d. Codice dei contratti) da poter essere considerato un vero e proprio correttivo arrivato dopo la pubblicazione dell'avviso di rettifica 15 luglio 2016 (Gazzetta Ufficiale 15/07/2016, n. 164), che ha apportato 167 modifiche al Codice dei contratti, e del Decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 (Gazzetta Ufficiale 05/05/2017, n. 103 - Supplemento Ordinario) col le sue 441 modifiche apportate a circa 130 articoli del Codice.
A distanza di appena tre anni dall'entrata in vigore del Codice dei contratti possiamo, dunque, parlare di tre grandi provvedimenti di modifica, a cui (molto probabilmente e se i tempi lo consentiranno) seguirà una nuova legge delega e un nuovo decreto legislativo che avrà il compito di revisionare completamente la materia. Tornando allo Sblocca Cantieri, il D.L. n. 32/2019 apporta altre 53 grosse modifiche al Codice dei contratti e tra queste prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2020 di 3 disposizioni che hanno costituito la colonna portante della riforma del 2016: l'art. 37, comma 4, che fa ritornare la concezione di stazioni appaltanti “diffuse”; art. 59, comma 1, quarto periodo, con la quale viene sospeso il divieto dell’appalto integrato; art. 77, comma 3, con l’effetto di sospendere l’obbligo di ricorrere all’albo unico dei commissari di gara gestito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (la cui entrata in vigore era stata più volte sospesa dall’ANAC). Riportiamo di seguito le principali modifiche dalla A alla Z. Anticipazione del prezzo L'art. 1, comma 20, lett. g3) modifica l'art. 35, comma 18 del Codice prevedendo l'estensione dell'anticipo del 20% ad ogni tipo di appalto, dunque anche ai servizi e forniture (prima era solo per i lavori). Appalto integrato libero L'art. 1, comma 1 dello Sblocca Cantieri dispone che, fino al 31 dicembre 2020, non trova applicazione, a titolo sperimentale, la norma prevista all’art. 59, comma 1, quarto periodo del Codice, dove viene stabilito il divieto di "appalto integrato" (salvo le eccezioni contemplate nel periodo stesso), cioè il divieto di affidamento congiunto della progettazione e dell'esecuzione dei lavori. Appalto integrato per manutenzioni L'art. 1, comma 6 reca una disposizione transitoria che prevede l'applicazione, fino al 31 dicembre 2020, di una disciplina semplificata per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria (purché non prevedano il rinnovo o la sostituzione di parti strutturali di opere o impianti), finalizzata a consentirne l'affidamento dei lavori sulla base del progetto definitivo e l'esecuzione a prescindere dall'avvenuta redazione e approvazione del progetto esecutivo. Cause da esclusione L'art. 1, comma 16 del D.L. n. 32/2019 prevede la modifica dell'art. 86 del Codice con l'inserimento del comma 2-bis. In particolare, viene previsto che ai soli fini della prova dell’assenza dei motivi di esclusione di cui all’articolo 80 in capo all’operatore economico che partecipa alla procedura, ai soggetti di cui l’operatore economico si avvale ai sensi dell’articolo 89 nonché ai subappaltatori, i certificati e gli altri documenti hanno una durata pari a sei mesi dalla data del rilascio. Fatta eccezione per il DURC, la stazione appaltante, per i certificati e documenti già acquisiti e scaduti da non oltre sessanta giorni e qualora sia pendente il procedimento di acquisto, può procedere alla verifica dell’assenza dei motivi di esclusione con
richiesta diretta agli enti certificatori di eventuale conferma del contenuto dell’attestazione già rilasciata. Centralizzazione degli appalti L'art. 1, comma 1 dispone che, fino al 31 dicembre 2020, non trova applicazione, a titolo sperimentale, la norma contenuta nell’art. 37, comma 4 del Codice, che disciplina le modalità con cui i comuni non capoluogo di provincia devono provvedere agli acquisti di lavori, servizi e forniture. In questo modo viene sospeso l’obbligo, per i Comuni non capoluogo, di procedere tramite centrali di committenza, unioni di comuni o stazioni uniche appaltanti. Collegio consultivo tecnico Con i commi 11, 12, 13 e 14 dell’articolo 1 viene consentito alle parti, al fine di prevenire le controversie nella fase di esecuzione del contratto, di nominare - fino alla data di entrata in vigore del regolamento unico recante disposizioni di esecuzione, attuazione e integrazione del Codice previsto dall'art. 216, comma 27-octies del medesimo Codice - un collegio consultivo tecnico, prima dell'avvio dell'esecuzione del contratto e comunque non oltre novanta giorni dalla data di tale avvio. Il collegio consultivo tecnico svolgerà funzioni di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie di ogni natura suscettibili di insorgere nel corso dell'esecuzione del contratto stesso. Commissari di gara Il comma 1 dell'articolo 1 dispone che, fino al 31 dicembre 2020, non trova applicazione, a titolo sperimentale, la norma contenuta nell’art. 77, comma 3, quarto periodo del Codice, quanto all'obbligo di scegliere i commissari tra gli esperti iscritti all'albo istituito presso l'ANAC di cui all'art. 78. Viene precisato che resta però fermo l'obbligo di individuare i commissari secondo regole di competenza e trasparenza, preventivamente individuate da ciascuna stazione appaltante. Consiglio superiore dei lavori pubblici Tre commi dell’articolo 1 sono interamente dedicati al Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. Nel dettaglio il comma 7 eleva, fino alla data del 31 dicembre 2020, da 50 a 75 milioni di euro i limiti di importo per l'espressione del parere obbligatorio del Consiglio superiore dei lavori pubblici; il comma 8 riduce - fino alla medesima data del 31 dicembre 2020 - a quarantacinque giorni dalla trasmissione del progetto il termine per l'espressione del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici; il comma 9 stabilisce che il Consiglio superiore dei lavori pubblici, in sede di espressione del parere, fornisca anche la valutazione di congruità del costo. Le Amministrazioni, in sede di approvazione dei progetti definitivi o di assegnazione delle risorse ed indipendentemente dal valore del progetto, possono richiedere al Consiglio la valutazione di congruità del costo, che viene resa nel termine di trenta giorni, decorso il quale le Amministrazioni possono comunque procedere. Contratti sottosoglia L'articolo 1, comma 20, lettera h) introducono più di una modifica al testo del comma 2 dell’art. 36 del Codice, al fine di modificare le diverse modalità di affidamento ivi previste per i lavori “sottosoglia”, nonché le corrispondenti classi di importo. Tali modifiche rappresentano
una delle più importanti novità dell’intervento normativo. In particolare la nuova disciplina prevede che: per affidamenti di importo pari o superiore a 40.000 euro e inferiore a 150.000 euro per i lavori, o alle soglie di cui all’art. 35 per le forniture e i servizi, è previsto l’affidamento diretto, previa valutazione di tre preventivi ove esistenti per i lavori, e, per i servizi e forniture, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti; per affidamenti di lavori di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore a 350.000 euro si applicherà la procedura negoziata previa consultazione di almeno 10 operatori economici nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici; per affidamenti di lavori di importo pari o superiore a 350.000 euro e inferiore a 1.000.000 di euro si applicherà la procedura negoziata previa consultazione di almeno 15 operatori economici nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici; per affidamenti di lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro e fino alle soglie di cui all’articolo 35, si procede mediante ricorso alle procedure di cui all’articolo 60, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 97, comma 8. Criteri di aggiudicazione L'art. 1, comma 20, lett. h) prevede anche l'inserimento nell'art. 36 del comma 9 bis: "Fatto salvo quanto previsto all’articolo 95, comma 3, le stazioni appaltanti procedono all’aggiudicazione dei contratti di cui al presente articolo sulla base del criterio del minor prezzo ovvero sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa". Il criterio del “minor prezzo” diventa alternativa sempre percorribile in luogo dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’aggiudicazione dei contratti “sottosoglia”. Nel caso di utilizzo di tale criterio vi è l’obbligo di applicare l’esclusione automatica delle offerte anomale, laddove l’appalto non presenti carattere transfrontaliero ed il numero delle offerte non sia inferiore a 10. Per quanto attiene, agli appalti sopra soglia, quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, resta l’unico criterio di aggiudicazione a disposizione della stazione appaltante. Viene inoltre previsto il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa oltre che nei casi già previsti anche per i contratti di servizi e le forniture di importo pari o superiore a 40.000 euro caratterizzati da notevole contenuto tecnologico o che hanno un carattere innovativo. Finanziamento della progettazione L'art. 1, commi 4 e 5 dello Sblocca Cantieri prevedono, limitatamente al biennio 2019/2020, che i soggetti attuatori di opere per le quali deve essere realizzata la progettazione possono avviare le relative procedure di affidamento anche in caso di disponibilità di finanziamenti limitati alle sole attività di progettazione. I soggetti attuatori di opere sono, quindi, autorizzati
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