Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue

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Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue
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LO STUDIO
Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue

ORE: 18:49 | GIOVEDÌ, 27 MARZO 2014
Buone notizie giungono dalle analisi condotte dall’Asl sul livello di esposizione dei Bresciani al Pcb. «Nella comparazione dei due studi, quello del
2003 e quello del 2013, emerge un dimezzamento del livello di Pcb nel sangue dei bresciani». Queste le dichiarazioni di Carmelo Scarcella, direttore
generale dell’Asl di Brescia, che aggiunge: «Questo a prescindere dalla fascia d’età, dal luogo di residenza, dall’aver consumato o meno prodotti che
si sono configurat in nei territori contaminati».
 La contaminazione, quindi, negli ultimi dieci anni si è dimezzata, a testimonianza che il picco dell’inquinamento collegato all’attività della Caffaro è
avvenuto oltre 30 anni fa e che dagli anni ’80 la situazione è andata migliorando per il blocco della produzione, da un lato, e per l’interruzione della
catena alimentare, dall’altro. Reso effettivo, quest’ultimo, dalle ordinanze emanate negli ultimi dieci anni dal Comune di Brescia su suggerimento
dell’Asl.
 Sono 614 le persone che si sono sottoposte alle analisi: parte residenti anche in piccole aree dei Comuni di Castelmella e Capriano. L’esito di
questionari e prelievi ha dimostrato che la presenza di Pcb nel sangue è strettamente legato all’aver mangiato alimenti prodotti nelle aree a Sud
della Caffato e quindi all’età delle persone esaminate. «Proprio nelle fasce d’età più giovani - spiega Scarcella - il livello di contaminazione raggiunge
livelli molto bassi».
Dati i buoni risultati fin qui conseguiti l’Asl ha anche annunciato che suggerirà al Comune di mantenere operative le ordinanze di limitazione
dell’utilizzo del suolo nelle aree contaminate.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/analisi-asl-in-dieci-anni-%C3%A8-calato-il-pcb-nel-sangue-1.1844755

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CASO CAFFARO
Pcb, ok da Roma: per il Calvesi sono pronti 2 milioni

ORE: 15:20 | VENERDÌ, 21 FEBBRAIO 2014
Dentro il Sito di interesse nazionale Brescia Caffaro, ma fuori dalle lungaggini burocratiche. Il Campo Calvesi seguirà un iter a sé: ad occuparsene -
sulla scorta del progetto visionato dal Ministero e giudicato positivamente - sarà direttamente la Loggia. Che, avendo già stanziato 2 milioni di euro,
ora potrà porcedere alla bonifica. Senza attendere altro tempo.
 A sancire un cambio di passo sul Calvesi è stata la Conferenza dei servizi convocata dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Un vertice che ha
visto seduti al tavolo ieri, a Roma, l’assessore Gianluigi Fondra insieme al responsabile di Settore Angelantonio Capretti e i referenti di Ministero,
Regione, Asl, Arpa, Provincia, Istituto superiore di sanità e Comuni di Castegnato e Passirano.
Il progetto per l’area di via Morosini ha convinto il Ministero e che ha consegnato alla Loggia la regia dell’operazione Calvesi. Si tratta, in sostanza,
del primo vero e proprio passo verso la bonifica concreta.
  Ora, la clessidra è tutta nelle mani del Comune che - attraverso le procedure idonee - potrà gestire «in casa» la scaletta dei lavori. «Auspico che al
più presto si riunisca la conferenza decisoria che renderà operativo quanto stabilito a Roma» commenta soddisfatto l’assessore Fondra.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-ok-da-roma-per-il-calvesi-sono-pronti-2-milioni-1.1831547
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INQUINAMENTO E PCB
Caffaro, via libera al Commissario straordinario

ORE: 19:19 | MERCOLEDÌ, 5 FEBBRAIO 2014
Primo via libera in Parlamento al commissario straordinario per la Caffaro. La Loggia è soddisfatta del risultato e ribadisce la fiducia a Giulio Sesana,
in attesa che si chiarisca la sua posizione nell’indagine milanese sullo smaltimento dei rifiuti dell’ex area Sisas.
Il primo ok al commissario straordinario è arrivato oggi in Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, dove è stato approvato un
emendamento presentato dal deputato bresciano Pd Guido Galperti e di cui la prima firmataria è l’altra deputata Pd Cominelli. L’emendamento è
collegato al decreto Destinazione Italia, che ora dovrà essere calendarizzato in aula ed approvato anche al Senato entro il 20 febbraio.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caffaro-via-libera-al-commissario-straordinario-1.1824395

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44 PERSONE COINVOLTE NELL'INCHIESTA
Smaltimento irregolare di rifiuti: indagato Sesana

ORE: 18:59 | MERCOLEDÌ, 22 GENNAIO 2014
Giulio Sesana, ex direttore dell’Arpa di Brescia ora proposto dalla Loggia come commissario del sito di interesse nazionale Caffaro, è indagato dalla
Procura della Repubblica di Milano per una vicenda di smaltimento irregolare di rifiuti dall’ex Sisas, un’area industriale dismessa in provincia di
Milano. Non avrebbe vigilato sui rifiuti arrivati anche in impianti di smaltimento in provincia di Brescia.
 Oltre a Sesana, sono finite nell’inchiesta 44 persone: tre misure cautelari in carcere sono state emesse a carico di Francesco Colucci, presidente del
consiglio di amministrazione della società Daneco impianti srl (che lo scorso 1 gennaio ha incorporato Unendo spa); Bernardino Filipponi,
amministratore della società Daneco impianti srl; Luigi Pelaggi, dirigente del Ministero dell’Ambiente, all’epoca dei fatti commissario delegato per la
bonifica del sito. Altre tre misure cautelari, agli arresti domiciliari, sono state decise a carico di Fausto Melli, membro del Cda della Sogesid spa,
all’epoca dei fatti direttore dei lavori e responsabile per la sicurezza del cantiere realizzato nel sito; Luciano Capobianco, membro del Cda della
Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore operativo del cantiere; Claudio Tedesi, all’epoca dei fatti consulente tecnico del Commissario Straordinario.
 L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia, dai sostituti Piero Basilone e Paolo Filippini e Paola
Pirrotta «ha previsto perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli arrestati, nonché l’esibizione di documenti presso le sedi Arpa di Brescia e
Milano, l’Istituto superiore di Sanità e il ministero dell’Ambiente a Roma».
 Secondo gli inquirenti, il codice dei rifiuti che dovevano essere smaltiti come pericolosi veniva cambiato e quei rifiuti venivano trattati come se
fossero rifiuti normali. L’indagine porta a conclusione l’attività investigativa avviata nel 2011,che ha interessato il sito di bonifica di interesse
nazionale di Pioltello e Rodano.
 In particolare, da quanto emerso, come riporta un la società Sadi servizi industriali, aggiudicataria del primo appalto da 143 milioni di euro,
presentava inizialmente agli enti competenti il piano attuativo della bonifica in cui confermava la classificazione dei rifiuti e la presenza del
nerofumo. A seguito di procedura d'infrazione avviata dall'Unione Europea nei confronti dell'Italia per la mancata bonifica del sito, la Presidenza del
Consiglio dei Ministri nominava quale commissario delegato per l'esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione e al
completamento delle attività Luigi Pelaggi, il quale approntava e redigeva una relazione in cui illustrava lo stato dell'area e delle operazioni di
bonifica da far svolgere alla nuova società aggiudicatrice dell'appalto, una volta ritiratasi la Sadi. L'ufficio del commissario delegato, a conclusione
della procedura di gara ristretta accelerata per l'affidamento del servizio di bonifica, aggiudicava l'appalto alla daneco impianti, per un importo
complessivo di oltre 35 milioni di euro, autorizzando nel contempo l'avvio dei lavori e l'intervento di messa in sicurezza e rimozione del nero fumo.
 Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, i titolari della Daneco Impianti avrebbero corrotto il commissario delegato con la somma di 700.000
euro, ottenendo illegittimamente l'aggiudicazione della bonifica del sito pur non avendo i necessari requisiti e la declassificazione dei rifiuti da
pericolosi a non pericolosi, agevolando lo smaltimento dei materiali in siti di proprietà.
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http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/smaltimento-irregolare-di-rifiuti-indagato-sesana-1.1819027

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Bonifica Caffaro, arriva la regia unica

ORE: 08:55 | GIOVEDÌ, 19 DICEMBRE 2013
Emergenza ambiente in primo piano a Brescia. Cominciamo dal caso Caffaro: il sindaco Emilio Del Bono ha ottenuto mercoledì dal ministro delle
Politiche ambientali, Andrea Orlando, il nulla osta per la nomina di Giulio Sesana a commissario straordinario. Un incarico che consentirà di
semplificare procedure burocratiche, passaggi formali, rapporti fra i tanti soggetti coinvolti nell’operazione di bonifica. A beneficio di un’azione più
rapida ed efficiente.
La nomina definitiva di Sesana non è immediata, ma dovrà sottostare proprio ad una procedura legislativa non semplice.
L’emendamento del Governo inserirà nel decreto la nomina dell’ex direttore dell’Arpa di Brescia a commissario straordinario per l’accordo di
programma sulla Caffaro. Il provvedimento dovrà poi andare alle Camere per essere approvato entro febbraio. Solo allora Giulio Sesana, da
coordinatore del tavolo tecnico, diventerà ufficialmente commissario straordinario. «L’unico interlocutore per il Ministero» spiega il sindaco Del
Bono.
http://www.giornaledibrescia.it/politica/bonifica-caffaro-arriva-la-regia-unica-1.1808080

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AMBIENTE MALATO
Le nostre acque infestate da cloro, solventi e Pcb
ORE: 08:48 | LUNEDÌ, 18 NOVEMBRE 2013
«La falda acquifera è malata». A sancirlo è la «relazione» preliminare dell’Arpa, esito di un’indagine fatta su città e provincia in vista di entrare nel vivo del progetto «Plum» (il piano
per individuare le fonti dell’inquinamento). Cromo esavalente, solventi clorurati, Pcb e tricloroetano: sono questi i veleni che infestano il territorio bresciano.
Per combatterli - e sulla base di un quadro scientifico ben preciso, in cui è stata condotta una vera e propria mappatura delle zone inquinate - l’Arpa
ha pianificato una rete di 300 pozzi di controllo per sorvegliare le cinque macro aree «rosse» e dare così la caccia non solo agli inquinanti, di fatto
già individuati, ma soprattutto ai «focolai» della contaminazione. Intercettando quella che nel linguaggio tecnico si chiama «sorgente» e che, in
quello pratico, si traduce nell’individuare chi (o cosa) inquina e dove.
VAL TROMPIA È stata rilevata, su più campionamenti, una contaminazione da cromo VI e da solventi clorurati.
BRESCIA L’area comunale presa in esame include il Sito di interesse nazionale Brescia Caffaro: le indagini di caratterizzazione effettuate dai tecnici
hanno evidenziato una contaminazione della falda da cromo esavalente, Pcb e solventi clorurati.
DESENZANO E LONATO La lente di ingrandimento sulla zona nasce nel 2009, quando nel corso della realizzazione di un pozzo ad uso idropotabile, in
località Montelungo, è stata rilevata «una situazione di compromissione ambientale dovuta a un inquinamento da solventi» si legge nella relazione
dell’Arpa. Il riferimento corre alla presenza di tricloroetano e tetracloroetilene tricloroetilene.
OVEST BRESCIANO Quattro i Comuni inserito nello studio: Castegnato, Paderno Franciacorta, Ospitaletto e Passirano. Un territorio molto esteso,
caratterizzato «da una diffusa e storica presenza di solventi».
EST BRESCIANO Le indagini effettuate nei Comuni di Mazzano, Castenedolo e Montichiari hanno evidenziato «una situazione di compromissione
ambientale dovuta sempre ad inquinamento da solventi».
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/le-nostre-acque-infestate-da-cloro-solventi-e-pcb-1.1794989
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Pcb: nuove analisi della Regione sul sito Caffaro

ORE: 17:15 | MARTEDÌ, 12 NOVEMBRE 2013
L’Arpa, su mandato e finanziamento della Regione Lombardia, effettuerà nuove indagini utili alla bonifica del Sito di Interesse Nazionale Caffaro,
inquinata da PCB (policlorobifenili, considerati cancerogeni). Lo ha annunciato Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente della Regione
Lombardia.
 Le ricerche costeranno 554 mila euro e riguarderanno l’area a sud dell’industria Caffaro, verso la quale, ha confermato la stessa Arpa, negli anni si è
diffuso l’inquinamento. Le indagini riguarderanno i comuni di Brescia, Flero, Castelmella, Poncarale e Capriano del Colle, un’area più vasta di quella
che è stata analizzata finora, e dureranno fino all’inizio del 2015.
 I risultati dello studio, è stato annunciato, dovrebbero essere disponibili a marzo di quell’anno. Tra gli obiettivi quello di «definire più precisamente
l’estensione dell’area di contaminazione» ha spiegato Bruno Simini, presidente di Arpa Lombardia. Tutto, ha detto l’assessore Terzi, per «sopperire
ad una disattenzione dello Stato, nonostante quelli Caffaro sia un Sito di Interesse Nazionale». «Vorrei che lo Stato - ha aggiunto - si muovesse con
altrettanta tempestività».
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-nuove-analisi-della-regione-sul-sito-caffaro-1.1792770

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DAL PIRELLONE ALLA LOGGIA
Caffaro, dalla Regione un milione di euro

ORE: 12:08 | DOMENICA, 6 OTTOBRE 2013
Un milione di euro alla Loggia per la messa in sicurezza delle aree pubbliche; 554mila euro all’Arpa per lo studio che consentirà di aggiornare i dati
di contaminazione non solo nelle aree del «Sin» (Sito di interesse nazionale), ma anche nei Comuni limitrofi. E, calendario alla mano, una verifica
puntuale (sulla base di una tabella di marcia serrata e dettagliata) dell’attività di Sogesid. Questi i punti chiave che hanno visto Brescia al centro
della riunione della Giunta regionale nella quale il Pirellone - con la comunicazione firmata dall’assessore all’Ambiente Claudia Maria Terzi, di
concerto con i colleghi Mario Mantovani, Valentina Aprea e Mario Melazzini - ha messo più di qualche punto fermo sul nodo Caffaro. Confermando,
così, quella «comunità d’intenti tradotta in sinergia d’azione» chiesta dalla Loggia, regista della rete istituzionale che, negli ultimi giorni, ha chiuso la
fase burocratica e aperto, dopo dodici anni, quella operativa.
I NUOVI FONDI Al pacchetto dei finanziamenti ministeriali per il Sin (6,7 milioni di euro) si aggiunge ufficialmente un milione di euro messo a
disposizione, subito, dalla Lombardia. Cosa si intende per subito? I soldi dovranno essere impiegati dalla Loggia entro dicembre. «Regione si è resa
disponibile a finanziare entro l’anno, con risorse proprie, ulteriori interventi di messa in sicurezza di aree pubbliche nel Comune di Brescia» si legge
nella comunicazione dell’assessore Terzi. Tradotto in pratica: la Regione ha reperito i fondi per Brescia che, ora, dovrà presentare al Pirellone il
progetto per il quale verranno utilizzati. Un progetto che non contempla - come precisa la comunicazione - la bonifica, ma la messa in sicurezza di
aree pubbliche. Non solo. Il Pirellone «ha ribadito la disponibilità a eseguire direttamente gli interventi, avvalendosi di enti del Sireg». Un milione di
euro che potrebbe essere impiegato (ma si tratta solo di una delle ipotesi) per la messa in sicurezza del Campo Calvesi e di alcuni parchi. «Abbiamo
recuperato queste risorse non senza fatica - spiega Claudia Maria Terzi -. Ora attendo una risposta dal Comune: i soldi devono essere spesi entro la
fine dell’anno. Auspico che possano essere utilizzati prioritariamente per i parchi: mi rattrista pensare che i bambini bresciani non possano giocarvi
liberamente».
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LO STUDIO ARPA Ai blocchi di partenza anche lo studio firmato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il piano di indagine
riguarderà i Comuni di Brescia, Castel Mella, Flero, Poncarale e Capriano del Colle, durerà 15 mesi e scatterà una fotografia aggiornata sullo stato
ambientale, consegnando alla Leonessa i primi dati (e non stime) sulla contaminazione delle aree nel e oltre i confini del Sin e tracciando il punto,
pure, sui suoli agricoli e sulle acque di scarico. «L’obiettivo delle analisi, per le quali sono stati messi a disposizione 554 mila euro, è di verificare con
maggiore precisione fin dove l’inquinamento si sia esteso - aggiunge la Terzi -. Contiamo così di rispondere ai Comuni fuori dal Sin che ci hanno
chiesto di essere inclusi nello studio». L’incarico sarà affidato ad Arpa entro una settimana, quindi il via ai lavori.
LA BONIFICA E sul fronte bonifica? Sogesid - i cui tecnici sono in questi giorni in città - ha iniziato i rilievi veri e propri. Entro il 15 ottobre la
società consegnerà il progetto esecutivo per la messa in sicurezza delle rogge, mentre quello per parchi pubblici e aree residenziali dovrà essere
pronto entro il 31 ottobre. Gli interventi relativi, invece, alle discariche di via Caprera saranno avviati col nuovo anno.
IL NODO AZIENDA Non è stato trascurato, nel documento della Giunta, il capitolo legato alle sorti dell’azienda di via Milano. La società
Caffaro Brescia Spa, ricorda infatti la comunicazione della Terzi, pur avendo ottemperato alle richieste degli enti di implementare il sistema di
trattamento delle acque contaminate, ha avanzato l’intento di chiudere lo stabilimento industriale di Brescia. «In tal caso gli enti dovranno garantire
il mantenimento funzionale ed economico - precisa la Regione - dello sbarramento idraulico della falda».
Nuri Fatolahzadeh
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caffaro-dalla-regione-un-milione-di-euro-1.1778073

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AMBIENTE E SALUTE
Caffaro, primi passi per ripulire la città dal Pcb

ORE: 08:50 | VENERDÌ, 4 OTTOBRE 2013
Sono arrivati in città mercoledì. per iniziare a lavorare all’interno del quadrilatero del Pcb. I topografi di Sogesid, la società 100% Ministero
dell’Ambiente cui è stato affidatala bonifica del Sito di interesse nazionale Brescia Caffaro (Sin), sono al lavoro in questi giorni per avviare la «fase
uno» del piano operativo approntato da Comune, Regione e Ministero.
In cosa consiste questa «fase uno»? Innanzitutto i fondi che il Ministero ha conferito alla Regione (6,7 milioni di euro) sono stati in parte svincolati:
questo permette a Sogesid di avviare - passo dopo passo - le cinque mosse previste nel piano di bonifica. Ad essere impiegati, per il momento, sono
cioè 3,9 milioni di euro, non più fermi nelle casse pubbliche, ma destinati ad attività specifiche.
Si comincia ora, con 150mila euro, dallo studio «dello stato di contaminazione delle acque di falda del Sito di interesse nazionale». E proprio la
fotografia che queste rilevazioni topografiche scatteranno porterà alla progettazione degli interventi sulle rogge.
Poi, in totale, questi primi 3,9 milioni di euro si realizzeranno altre quattro mosse, oltre a quella in corso. Con una spesa pari a 1.250.000 euro si
passerà alla messa in sicurezza e alla bonifica delle rogge. Un milione è poi destinato ai terreni pubblici (parco Passo Gavia e pista ciclabile di via
Milano) e altrettanti fondi serviranno invece per il risanamento delle aree private, ossia i giardini dei comparti residenziali che evidenziano
superamenti dele concentrazioni limite di diossine. Infine, la progettazione e la messa in sicurezza permanente delle discariche di via Caprera, con
l’avvio - contestuale - della messa in sicurezza d’emergenza delle acque di falda (500mila euro).
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caffaro-primi-passi-per-ripulire-la-citt%C3%A0-dal-pcb-1.1777059

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IN VIGORE DALL'1 AGOSTO
Parchi inquinati dal Pcb, ecco le nuove regole
ORE: 18:46 | MARTEDÌ, 30 LUGLIO 2013
Da giovedì 1 agosto, come annunciato dal sindaco Emilio Del Bono, entrerà in vigore la nuova ordinanza sulle aree inquinate da Pcb. Il
provvedimento sostituisce quello datato 2002.
L’ordinanza si basa su divieti differenti a seconda dei profili di rischio. Parchi e giardini pubblici della zona contaminata da Pcb sono suddivisi in tre
grandi fasce, a seconda del livello di inquinamento.
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La fascia rossa: è la zona con livello di inquinamento alto e comprende i parchi (via Parenzo, porzione sud - ovest, via Nullo, via Passo Gavia, via
Sorbana nord e il campo sportivo Calvesi) in cui è vietato l’accesso.
La fascia giallo ocra: è l'area ad inquinamento medio e si riferisce ai parchi (via Livorno, Fura, via Parenzo nord e sud - est, via Cacciamali , via
Sorbana sud e via Ercoliani) accessibili, ma rispettando precisi divieti, come scavo ed esportazione del terreno, utilizzo delle aree recintate, prive di
erba e non pavimentate e di pascolo.
La fascia azzurra: è la zona ad inquinamento nei limiti di legge e si riferisce ai parchi (via Rose, via Rose di Sotto, via Padova, via Noce, via Savona,
via Palermo) in cui la fruizione è possibile senza significativi divieti.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/parchi-inquinati-dal-pcb-ecco-le-nuove-regole-1.1743471

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INTANTO SI LAVORA ALL'ORDINANZA
Pcb nel sangue, da luglio le nuove analisi Asl

ORE: 08:45 | MARTEDÌ, 18 GIUGNO 2013
Pcb e rischi per la salute: sono al via le indagini per fare chiarezza. Partirà infatti da luglio il primo dei quattro studi epidemiologici che erano stati
decisi nell’aprile scorso dal Comitato tecnico scientifico istituito dall’Asl di Brescia per approfondire la conoscenza degli aspetti sanitari relativi
appunto al caso Pcb Caffaro.
L’annuncio ufficiale è arrivato ieri da Fabrizio Speziani, responsabile del Dipartimento di prevenzione medica della Asl, al termine di un incontro con
il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. L’indagine coinvolgerà 1.500 cittadini dell’area Caffaro, di una non confinante e dei comuni di Castel Mella e
Capriano.
Le persone saranno sottoposte ad un prelievo di sangue e a un questionario, e saranno scelte tramite sorteggio. Gli altri tre studi riguarderanno
donne che hanno appena avuto un bambino e malati di linfoma non-Hodgkin, melanoma e cancro alla mammella. Intanto il sindaco prepara
l’ordinanza con i divieti per le aree verdi inquinate.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-nel-sangue-da-luglio-le-nuove-analisi-asl-1.1690376?localLinksEnabled=false

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INQUINAMENTO DA PCB
Pcb, sequestrati due parchi cittadini

ORE: 18:00 | VENERDÌ, 14 GIUGNO 2013
Sotto sequestro i parchi di via Livorno e via Parenzo. Su mandato della Procura della Repubblica, i Carabinieri hanno reso inaccessibili i prati delle
aree verdi cittadine, lasciando invece fruibili i camminamenti e le zone cementate. Un'azione che rientra nell'ambito dell'inchiesta
sull'inquinamento da Pcb nell'area sud di Brescia.
Il 10 maggio, sempre per le medesime motivazioni, fu sequestrato il campo di atletica Calvesi di via Morosini.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-sequestrati-due-parchi-cittadini-
1.1688401?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche
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CASO CAFFARO
Pcb, Del Bono "convoca" il ministro Orlando
ORE: 20:12 | VENERDÌ, 14 GIUGNO 2013
Caso Caffaro: Del Bono "convoca" il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando - a Brescia il 20 luglio - per "avviare un'analisi della situazione,
individuare le soluzioni e le modalità operative oltre che le risorse che ci aiutino ad uscire da queste difficoltà". Invece già nei prossimi giorni sarà in
città la Commissione ambiente della Camera dei deputati.
Il sindaco Del Bono inoltre, a fine mese, emanerà una nuova ordinanza, in sostituizione della attuale in scadenza il 30 giugno, più dettagliata relativa
alle aree inquinate dal Pcb.
"Abbiamo intenzione di predisporre un'ordinanza, più dettagliata e articolata che riesca anche a fare distinzione tra le aree, che non hanno gli stessi
profili di rischio" conclude il sindaco.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-del-bono-convoca-il-ministro-orlando-
1.1688516?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche

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DOPO IL SEQUESTRO
Parchi «al Pcb»: proteste a Chiesanuova
ORE: 08:46 | DOMENICA, 16 GIUGNO 2013
I due parchi di Chiesanuova, messi sotto sequestro dalla Procura della Repubblica, rappresentano metaforicamente due volti di una città che ancora
una volta riscopre traumaticamente il problema «Pcb». L’area verde di via Parenzo, adiacente la scuola elementare «Deledda» (divenuta nell’ultimo
anno il simbolo della lotta contro l’inquinamento ambientale) ieri era completamente deserta. Le altalene ferme, i castelli muti e nessun bambino
intento a correre e giocare nell’erba, ignorando, come sempre è avvenuto, l’ordinanza comunale che da undici anni impone alcuni divieti
nell’utilizzo dei parchi inquinati da policlorobifenili. Probabilmente alcune mamme con i propri figli, abituali frequentatori del polmone verde di via
Parenzo, saranno rimaste a casa, altre si saranno spostate in altri giardini pubblici della città.
Del tutto diversa la situazione, invece, in via Livorno, nel parco della Resistenza «Iqbal Masih», dove i nastri della Polizia municipale posti a
delimitare l’area sequestrata dalla Procura sono già stati strappati. Le diverse migliaia di metri quadrati di verde sono da sempre frequentati
prevalentemente da anziani, che vivono nel quartiere da decenni, sanno del problema dell’inquinamento da Pcb, ma ritengono inutile e
inopportuna la decisione della magistratura di impedire l’accesso al parco. «É una disposizione assurda», ripetono in molti. «Adesso sembra di stare
in una prigione». La preoccupazione di tanti è che, non essendoci i soldi per bonificare l’area, il parco possa rimanere inaccessibile per molti anni «e
noi - dicono - intanto, che facciamo?». «Comunque - aggiunge qualcuno - pensino a bonificare le scuole e gli asili prima, poi possono chiudere i
parchi. Quando hanno piantato gli alberi, messo le condutture per innaffiare e realizzato il prato, sapevano quello che c’era qui sotto».
Intanto qualcuno supera i nastri e porta a passeggio il cane o attraversa il parco per raggiungere più velocemente via Roma, sapendo il rischio che si
corre a violare i sigilli. «Io non rinuncio alla mia passeggiata quotidiana - rispondono - né a rimanere un po’ seduta qui al fresco. L’alternativa per
me, sarebbe rimanere a casa». Gli agenti della Polizia locale si sono visti in mattinata e hanno segnalato alcuni cittadini, una decina, sorpresi a
violare la disposizione della magistratura. Con la stagione calda che si avvicina, non sarà facile tenere gli abitanti di via Livorno lontani da quel
polmone verde a due passi da casa.
Salvatore Montillo
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/parchi-al-pcb-proteste-a-chiesanuova-1.1689017?localLinksEnabled%3Dfalse

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CON PROVVEDIMENTO D'URGENZA
Pcb, sequestrato il campo Calvesi

ORE: 11:30 | VENERDÌ, 10 MAGGIO 2013
Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue
I Carabinieri del nucleo investigativo di Brescia su mandato della Procura della Repubblica hanno posto sotto sequestro il campo di atletica Calvesi di
via Morosini. Il provvedimento si lega alle indagini in corso legate all'inquinamento da pcb dal sito Caffaro.
Un mese fa circa, con una circolare inviata alla Società San Filippo e all'assessore comunale allo Sport Massimo Bianchini, il Comitato Provinciale
della Federazione atletica leggera di Brescia ha comunicato ai gestori del campo sportivo Calvesi, «la decisione di annullare tutte le manifestazioni
sportive in calendario fino al prossimo 1° settembre. Gare che avrebbero dovuto essere ospitate dall'impianto cittadino compreso nella zona rossa»,
ovvero quella ad alto rischio di contaminazione, del sito Caffaro.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-sequestrato-il-campo-calvesi-1.1664461

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PRIMA TRANCHE DA 3,9 MILIONI
Caffaro, sbloccati i fondi per la bonifica
ORE: 16:13 | MERCOLEDÌ, 24 APRILE 2013
"Abbiamo la firma, ora il Ministero agisca". A comunicare l'avvenuta sottoscrizione della convenzione relativa al Sito di interesse nazionale "Brescia
Caffaro" è l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Terzi: "Dopo anni di attesa - commenta - oggi, grazie alle
sollecitazioni di Regione Lombardia, è attivo lo strumento cardine per avviare le attività di bonifica.
Con questa firma possono essere sbloccati i 6,75 milioni di euro disponibili sin dal 2006, ma che, a causa delle lungaggini burocratiche del Ministero
dell'Ambiente, sono rimasti fermi, con gravi disagi per i territori di Brescia, Passirano e Castegnato inquinati dal Pcb di Caffaro. Mi auguro che ora si
dia immediata esecuzione all'incarico dato a Sogesid, azienda in house del Ministero, cui spetterà la realizzazione concreta delle azioni previste dalla
convenzione". Nella prima fase, va sottolineato, saranno in realtà 3.9 i milioni messi a disposizione. Per i restanti serviranno ulteriori provvedimenti.
Le somme messe a disposizione non sono però sufficienti per la bonifica completa dell'area: "Questo è solo un primo passo: con i fondi sbloccati
oggi - spiega l'assessore - sarà possibile avviare solo una piccola parte delle attività, fra cui la progettazione della bonifica. Per concludere i lavori
servono però altri soldi e su questo la disattenzione dello Stato è molto grave. Ribadisco ciò che ho già detto: per il caso Caffaro finora il Governo ha
stanziato solo 6,75 milioni di euro, contro i 336 milioni messi a disposizione per l'Ilva di Taranto e questo nonostante la situazione bresciana sia assai
più seria. Così non va, Regione Lombardia farà pressing sul Governo per reperire altri fondi e dare risposte ai cittadini, che attendono già da troppo
tempo. Proporrò un'azione congiunta dei presidenti della Macroregione Nord".
Anche il Comune di Brescia ha approvato in Giunta la Convenzione e la sottoscriverà quanto prima.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caffaro-sbloccati-i-fondi-per-la-bonifica-1.1646510

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INQUINAMENTO
Pcb, la Regione chiede fondi al Governo
ORE: 19:00 | MARTEDÌ, 23 APRILE 2013
La Convenzione fra Regione e Ministero, necessaria per sbloccare lo stallo in cui versa la Caffaro, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà sottoscritta
questo martedì. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Claudia Terzi, rispondendo alla
mozione presentata in Consiglio regionale sul caso Caffaro dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva di predisporre un piano di finanziamento
recuperando risorse destinate a progetti infrastrutturali in Lombardia.
«Le loro osservazioni - ha detto - sono in parte fuori tema, perché vanno oltre la competenza regionale e spettano allo Stato. Su di esse, e
soprattutto sulla necessità di ulteriori finanziamenti, siamo in prima linea nel fare pressing sul Governo».
Accolta invece la mozione presentata dalla Lega Nord (primo firmatario il bresciano Fabio Rolfi) - sostenuta da centrodestra e centrosinistra ma non
dal M5S - che sollecita la Giunta a chiedere al Governo lo stanziamento di ulteriori fondi e per bonifica e monitoraggio sanitario della popolazione
residente.
L’assessore ha ribadito infatti la necessità che lo Stato faccia uno sforzo maggiore per Brescia: «Il caso Caffaro è ben più grave di quello dell’Ilva di
Taranto, ma finora ha ricevuto dal Governo, in termini anche solo di mero calcolo economico, un’attenzione pari al 2 per cento rispetto alla
questione pugliese (6,7 milioni contro 336). I fondi messi a disposizione sono inadeguati. Per questo Regione Lombardia si è presa l’impegno di
chiedere al Governo garanzie quanto alle necessarie coperture finanziarie, per sostenere i costi degli interventi di bonifica». «Non si pensi che i
Lombardi possano sempre fare tutto da soli con la scusa che mancano i soldi - ha chiosato l’assessore - mentre altrove si è ben pronti ad aprire il
rubinetto».
In merito alle altre richieste contenute nella mozione l’assessore ha spiegato che alcune o sono già state portate avanti o sono state già riattivate a
seguito della seduta della Giunta del 12 aprile scorso, che ha avuto luogo proprio a Brescia». L’assessore è intervenuta anche sul tema degli studi
epidemiologici: «All’interno dell’Accordo di Programma del 2009 sono già stati finanziati e predisposti studi epidemiologici nell’area. Il loro
aggiornamento è oggetto di due ulteriori convenzioni con l’Istituto superiore di sanità (Iss) e l’Asl di Brescia, che saranno stipulate a breve».
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-la-regione-chiede-fondi-al-governo-
1.1645205?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche
Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue
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ANCHE SUI «FIGLI» DELL'INCIDENTE
Pcb, controlli su altre 1.500 persone

ORE: 17:55 | MARTEDÌ, 23 APRILE 2013
Altre 1.500 persone saranno oggetto di indagine sanitaria. Lo ha annunciato il vice presidente della Regione Lombardia e assessore alla Salute,
Mario Mantovani, intervenendo in Consiglio regionale in merito alla vicenda Caffaro di Brescia. «Proprio ieri - ha spiegato - ho incontrato i
presidenti dell’Azienda ospedaliera bresciana e dell’Asl e abbiamo assunto altri impegni concreti per mettere in campo al più presto nuove
iniziative. Abbiamo infatti deciso di estendere l’indagine di carattere sanitario già compiuta su 1.200 soggetti ad altri 1.500, proprio per cercare di
capire cosa possa veramente essere successo dopo un certo numero di anni».
«Fra l’altro - ha proseguito Mantovani - vorremmo estendere l’indagine ai bambini (precedentemente esclusi), che oggi sono i "figli" dell’incidente,
e alle gestanti per quanto riguarda il latte materno». «Sono provvedimenti - ha concluso il vice presidente - che servono a rassicurare e che devono
tranquillizzare». L’assessore alla Salute ha anche spiegato che i nuovi provvedimenti saranno illustrati nel dettaglio nella prossima Giunta itinerante,
che si svolgerà a Brescia.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-controlli-su-altre-1-500-persone-
1.1645188?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche

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Pcb, Maroni: «Costituiremo gruppo di lavoro»

ORE: 21:24 | VENERDÌ, 12 APRILE 2013
Per le bonifiche del sito di interesse nazionale Caffaro, inquinato da Pcb, «sono stati sbloccati i 6,7 milioni di euro che finanziano l’accordo di
programma del 29 settembre del 2009». Lo ha detto il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, a Brescia per la prima riunione
dell’esecutivo itinerante lombardo.
  «Costituiremo un gruppo di lavoro regionale con Arpa, Asl, rappresentanti delle università e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale e del
ministero dell’Ambiente. Adesso che sono stati sbloccati questi fondi bisogna intervenire subito».
  Il governatore lombardo teme che i 6,7 milioni di euro non saranno sufficienti: per questo «abbiamo anticipato al Governo - ha spiegato - la
necessità che dia garanzie per la copertura finanziaria di tutti gli interventi necessari, sapendo che Comune e Provincia hanno dato ma che, anche
per i vincoli del patto di stabilità, non sono in grado di garantire interventi rilevanti. Il Governo può farlo, deve farlo. E quindi la Regione garantisce
che questo avverrà nei tempi più rapidi possibile».
  Il presidente Maroni ha poi dato appuntamento tra un mese agli amministratori bresciani: «Vogliamo portare risposte concrete quando
torneremo qui tra un mese circa».
 Pcb, metrobus e lavoro: temi caldi, al centro della riunione della giunta regionale in trasferta a Brescia. A Palazzo Loggia il governatore Roberto
Maroni e gli assessori del Pirellone hanno incontrato il sindaco della città Adriano Paroli e rappresentanti dell'amministrazione cittadina.
Non meno importante il tema trasporti e il metrobus. Sul piatto anche la questione lavoro: nelle prossime settimane sarà fondamentale lavorare
per trovare nuovi fondi per la cassa in deroga.
In giornata l'assessore Fava ha visitato la Centrale del Latte di Brescia, mentre l'assessore Viviana Beccalossi è stata ospite dell'Ant.
Analisi Asl, in dieci anni è calato il Pcb nel sangue
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/pcb-maroni-costituiremo-gruppo-di-lavoro-
1.1628747?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche

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EMERGENZA PCB
Altre analisi del sangue su un campione più ampio

ORE: 10:28 | VENERDÌ, 12 APRILE 2013
Approfondimenti, da effettuare mediante il Registro Tumori, sugli assistiti residenti nel comune di Brescia, con la mappatura e la georeferenziazione
della loro residenza attuale e passata.
Ripetizione, a 10 anni di distanza, dell'indagine sul livello di Pcb nel sangue nella popolazione residente nel comune di Brescia, allargando il
campione a 1.500 persone provenienti da 4 aree del comune, comprendente anche bambini e adolescenti. Ed esame, anche, di persone residenti
nei Comuni di Capriano del Colle e Castelmella per le zone interessate dalla distribuzione delle acque superficiali tramite le rogge provenienti dalla
zona Caffaro.
Infine, ampliamento dello studio caso-controllo (confronto tra persone affette da una malattia in studio e persone non affette) sui linfomi non-
Hodgkin già inserito nella Convenzione stipulata tra ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia e Asl di Brescia, includendo anche le persone con
melanoma.
Queste le indagini epidemiologiche decise nella serata di ieri dal Comitato tecnico-scientifico istituito dall'Asl di Brescia per lo studio degli aspetti
sanitari relativi ai problemi di inquinamento ambientale da Pcb nell'area Caffaro. Alla riunione, oltre all'Asl, erano presenti l'Università degli Studi,
l'Arpa, l'Istituto zooprofilattico sperimentale, il Comune e la Provincia.
Indagini costose, come è stato sottolineato dagli esperti intervenuti, che richiedono un significativo impiego di risorse strumentali e di personale per
le quali sarà necessario trovare adeguata copertura economica.
I componenti del Comitato hanno concordato che «tutti gli studi condotti negli ultimi anni e le proposte di nuove indagini verranno inseriti in una
nuova relazione che andrà ad aggiornare le precedenti e che sarà resa nota alla popolazione anche attraverso il sito www.aslbrescia.it».
Il Comitato ha preso atto dei risultati preliminari del monitoraggio dei valori dei Pcb nel sangue effettuato dall'Asl nelle persone con valori elevati
riscontrati nel corso del tempo dal 2001 ad oggi. Ad una prima analisi dei dati dell'ultimo controllo (novembre del 2012) risulta che delle 103
persone su cui sono stati effettuati i prelievi, il 58,3% ha mostrato una diminuzione della concentrazione di Pcb ematici rispetto all'indagine
precedente; il 39,8% ha mostrato una concentrazione stabile; l'1,9% ha avuto un aumento. È tuttora in corso la restituzione dei referti analitici che
sono consegnati personalmente agli interessati, unitamente agli altri esami di laboratorio eseguiti (glicemia, colesterolemia, etc.). Ciò conferma
l'ipotesi di una riduzione della presenza di Pcb nel sangue nella popolazione monitorata a seguito della interruzione della catena alimentare.
Per quanto riguarda gli ex lavoratori della Caffaro, si è preso atto che i due studi tuttora in corso sono in fase di conclusione. Il primo consiste nella
valutazione della concentrazione di pcb ematici nei lavoratori esposti (reparto produzione); il secondo consiste nella valutazione dello stato in vita e
delle cause di morte, per gli ex lavoratori deceduti con particolare attenzione ai tumori maligni, in confronto con la popolazione bresciana.
Il Comitato ha condiviso la dichiarazione di Arpa che ha evidenziato la necessità che «gli Istituti superiori preposti (Istituto superiore Protezione e
Ricerca ambientale e Istituto superiore di Sanità) si esprimano circa i valori limite per le acque ad uso agricolo-zootecnico, per i sedimenti delle
rogge e per le acque di scarico». Attualmente tali valori limite non sono ancora stati definiti. In questo modo è possibile pervenire ad una migliore
valutazione dell'impatto ambientale e sanitario e definire le eventuali aree territoriali esterne al sito interessate dall'inquinamento.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/altre-analisi-del-sangue-su-un-campione-pi%C3%B9-ampio-
1.1628586?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche

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LA REPLICA
L'Asl: Da Presa Diretta dati parziali
ORE: 09:24 | MERCOLEDÌ, 3 APRILE 2013
«La trasmissione Presa Diretta, trasmessa su Rai 3 domenica 31 marzo 2013, non ha mandato in onda le interviste rilasciate nell'ottobre del 2012
dal direttore generale dell'Asl di Brescia Carmelo Scarcella e dal direttore sanitario Francesco Vassallo».
Lo si legge nel comunicato diramato martedì dall'Asl bresciana in cui, tra le altre cose si precisa: «Fin dal 2001 l'Asl è impegnata con una serie di
azioni volte sia alla rilevazione di eventuali problematiche sanitarie connesse all'inquinamento da Pcb, sia al controllo delle persone esposte. I
lavoratori e gli ex lavoratori dell'azienda Caffaro sono stati monitorati con un apposito programma epidemiologico. Un analogo monitoraggio ha
coinvolto anche un campione di cittadini residenti nell'area Caffaro, e esposti per assunzione di alimenti contaminati da Pcb. Sono state inoltre
condotte ricerche sulla sua presenza in varie matrici alimentari».
L'Asl di Brescia interviene anche sull'incidenza dell'inquinamento da Pcb sull'insorgere di tumori. «Presa Diretta - recita il comunicato dell'Asl - ha
presentato dati in modo parziale ed allarmistico. Per esempio, sono stati citati solo i tumori con un'incidenza più elevata, ma non si è fatta
menzione che a Brescia vi sono diversi tumori con un'incidenza inferiore rispetto al Nord d'Italia. Inoltre non si è fatto rilevare che la maggior
incidenza riscontrata per il tumore della tiroide e per il linfoma non Hodking nel comune di Brescia non si differenzia da quella riscontrata nel resto
dell'Asl di Brescia, dove non è presente l'inquinamento della Caffaro. L'incidenza del tumore del fegato nel comune di Brescia è inferiore rispetto al
resto dell'Asl (circa -30%); in particolare, nell'ovest bresciano e nel bergamasco tale patologia è più elevata».
La classificazione dei Pcb come cancerogeni certi è recente, risale allo scorso febbraio. «Tale revisione - prosegue la nota dell'Azienda sanitaria
locale - ha evidenziato una relazione certa tra esposizione a Pcb e aumentato rischio di melanoma; per quanto riguarda il Linfoma non Hodgkin e il
cancro del seno l'associazione è stata giudicata di limitata evidenza; per il momento non sono state tratte conclusioni su altri tumori».
Sulla base di questi recenti risultati . conclude il comunicato stampa - l'Asl di Brescia sta svolgendo ulteriori approfondimenti avvalendosi del
Registro Tumori di Brescia, partendo dall'analisi del melanoma.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/l-asl-da-presa-diretta-dati-parziali-1.1616680?localLinksEnabled%3Dfalse

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INQUINAMENTO DA PCB
Caso Caffaro: «Tumori, correlazione da provare»

ORE: 12:24 | MARTEDÌ, 2 APRILE 2013
Sotto i riflettori di «Presadiretta», trasmissione di Rai3 che domenica ha dedicato la puntata al caso Caffaro, l'inquinamento al Pcb, che dal 2001 è
fatto tristemente noto ai bresciani, è balzato alla ribalta mediatica nazionale. Tanti gli aspetti affrontati nei servizi del team di Riccardo Iacona: dalla
ricostruzione dei 12 anni seguiti alla «esplosione» del caso Caffaro alle analogie con la vicenda di Anniston, in Alabama, dove uno stabilimento della
Monsanto (l'azienda che negli Anni '30 cedette i diritti per la produzione del Pcb alla Caffaro) riversò policlorobifenili in una vasta area.
In quel caso, la popolazione che lamenta malattie e tumori, dal '99, quando l'inquinamento da Pcb fu evidenziato e addebitato all'azienda, ha
ottenuto indennizzi per 700 milioni di dollari. Tra i contributi della puntata, anche quello del prof. Paolo Ricci, responsabile del Registro Tumori di
Mantova, in merito a un recente studio che attesta un'incidenza in eccesso nella popolazione di Brescia di alcune tipologie tumorali, rispetto al resto
del Nord Italia: dal +58% del tumore al fegato negli uomini al +26% per il tumore al seno.
Dati che però non suonano affatto nuovi a chi, come il prof. Francesco Donato, docente d'Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica all'Università di
Brescia, da anni studia il fenomeno. E lo scienziato, a suo tempo responsabile del Registro tumori dell'Asl di Brescia, come Ricci intervistato dagli
inviati di Rai3, avanza più di qualche cautela. «Sono le stesse incidenze riscontrate nella relazione del Registro tumori 2004-06 per l'intero territorio
dell'Asl Brescia», 163 Comuni oltre al capoluogo. Si prenda il caso del tumore al fegato: «Il dato della città è in linea con quello medio del Bresciano,
che conosce anzi picchi ai confini con la Bergamasca».
Peraltro Donato ricorda come nel complesso l'incidenza di tumori in generale, nella relazione si attestava a «un moderato eccesso»: il 6% negli
uomini e all'8% nelle donne. «Dato - precisa il docente - che si ridimensiona se si esclude il tumore al fegato», tipologia ricondotta sino a oggi per il
90% dei casi a infezioni virali da epatite B e C e da consumo elevato e costante di alcol. «L'unico studio al mondo sulla correlazione tra Pcb e tumore
al fegato è quello che noi abbiamo condotto nel 2009. Eppure i risultati dell'indagine sul campione bresciano - circa 100 casi - attestarono che la
concentrazione di Pcb era circa la stessa che nel resto della popolazione locale: non emerse alcuna associazione evidente».
Certo, è del febbraio 2013 la notizia che lo Iarc (l'associazione internazionale per la ricerca sul cancro) ha inserito tra i cancerogeni anche i Pcb. Ma
anche qui il prof. Donato invita all'attenzione: «Il gruppo di studio ha ritenuto sufficiente l'associazione attestata in un recente studio tra Pcb e
melanomi, mentre i dati si sono rivelati contradditori per altri tumori di larga diffusione».
Insomma, la correlazione resta ancora da provare. Già, ma come? «Di recente abbiamo scritto alcune revisioni in letteratura relative alle malattie
possibilmente associate al Pcb nell'adulto: qualche evidenza emergeva per i linfomi non-Hodgkin (neoplasie del tessuto linfatico, ndr). Ecco,
occorrerebbe uno studio basato su misurazioni individuali di Pcb nel sangue (e non solo su dati di residenza). L'intenzione c'è e un recente
finanziamento potrebbe consentire all'Asl di procedere. Credo si farà». Insomma, serve prudenza. Ma non certo attendere. Specie quella bonifica
che da troppo è ferma. Il perché magistrati della Procura di Brescia lo chiederanno giovedì al Ministero dell'Ambiente cui fa capo il Sito Caffaro.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caso-caffaro-tumori-correlazione-da-provare-
1.1615450?utm_source=gdb&utm_medium=link&utm_campaign=leggi_anche
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AMBIENTE
Caffaro, la burocrazia inceppa la bonifica

ORE: 10:54 | SABATO, 27 OTTOBRE 2012
desso siamo quasi al paradosso. Perché per una volta che a mancare all'appello non sono i fondi (i 6,7 milioni di euro non solo sono stanziati, ma
anche «disponibili» in Regione) si scopre che a rischiare di mandare in tilt il risanamento della città è la macchina amministrativa per eccellenza: il
Ministero dell'Ambiente. Che sul Sito di interesse nazionale (Sin) Brescia-Caffaro si è rivelato immobile.
Talmente immobile che - con tanto di Protocollo di intesa pubblicato in Gazzetta, cronoprogramma, azioni individuate e un numero indeterminato
di Conferenze dei servizi - dopo quasi tre anni dall'insediamento del Comitato di indirizzo (il verbale riporta la data del 29 marzo 2010) è ancora «al
lavoro» sul testo della convenzione necessaria per sancire il via ai lavori: l'affidamento dell'incarico a chi, della bonifica, deve occuparsi in concreto.
Ossia il Ministero stesso.
Daccapo. Giovedì, nella capitale, la nuova tappa della Conferenza dei servizi sul Sin. All'ordine del giorno - oltre alla ratifica dei verbali dello scorso
anno - anche la rimodulazione del Protocollo d'intesa Brescia-Caffaro e il nodo Sogesid. Chi è Sogesid? La società, 100% statale, individuata come
«soggetto attuatore» delle operazioni di bonifica. Un'azienda che - nonostante sul sito web della Lombardia risulti «impegnata» sul fronte Caffaro -
non ha ancora ricevuto formalmente l'incarico dal Ministero stesso. Un'azienda su cui gli enti territoriali - la Loggia attraverso un documento
consegnato la scorsa settimana, il Comune di Passirano ieri - hanno chiesto garanzie a Roma. Specie dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno
coinvolto la controllata. Di qui la (non) risposta del Ministero, che ora chiede ai Comuni di farsi carico in tutto e per tutto della partita. Eliminando
dai giochi Sogesid - che viene però confermata al momento come l'unica società di riferimento - e chiedendo a Brescia, Passirano e Castegnato di
essere «soggetti attuatori» del e nel proprio perimetro. C'è un «però». Anzi, tre.
Primo: i Comuni - come sottolinea l'assessore all'Ambiente, Paola Vilardi - «non hanno le risorse tecniche e le competenze adeguate per
fronteggiare un capitolo così delicato». Senza contare che «non è più possibile, per una città tanto compromessa negli anni, continuare ad agire con
interventi spot: serve un programma di bonifica unitario che guardi a tutto il perimetro del Sin».
Secondo: sulla scia di tempi «troppo lunghi per la gravità della situazione» sta esplodendo l'emergenza nell'emergenza (il riferimento corre alle
discariche abusive di via Caprera, si veda l'articolo accanto).
Terzo: diventare «soggetto attuatore» implica incassare direttamente i fondi (per Brescia si parla di circa 5 milioni di euro). E quindi sforare il Patto
di stabilità e incorrere nelle pesanti sanzioni che andrebbero a paralizzare la città sul fronte spesa corrente (vale a dire servizi e sociale). A questo si
aggiungerebbe un'ulteriore spesa che le Amministrazioni non possono permettersi: gli studi e i progetti di bonifica inizialmente in capo a Sogesid.
Andando incontro ad un elenco infinito di gare d'appalto «spacchettate».
Con tutti i rischi che questo comporta. Procedurali e temporali. Ambientali e istituzionali.
Nuri Fatolahzadeh
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/caffaro-la-burocrazia-inceppa-la-bonifica-1.1406052

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AMBIENTE/2
Aree contaminate: record lombardo
Da noi sono 7 le zone a rischio, ma 9 milioni di cittadini vivono in zone da bonificare
ORE: 06:00 | MARTEDÌ, 22 NOVEMBRE 2011
In Italia più 9 milioni di cittadini «vive in territori contaminati»: non c'è regione che non abbia almeno un sito da bonificare. E se il «record» tocca
alla Lombardia, con 7 aree, la Campania divide con la Sardegna il primato delle regioni con le aree contaminate più vaste: in totale 345mila ettari in
Campania e 445mila ettari in Sardegna.
A lanciare l'allarme è Francesco Russo, vice presidente dell'Ordine dei geologi della Campania, alla vigilia dell'importante convegno organizzato
dall'Ordine regionale sul tema: «I Siti di interesse nazionale - la bonifica». Evento programmato «in una città simbolo come Castelvolturno -
sottolinea Russo - con esperti e scienziati di fama internazionale». I Siti sono 57, «perimetrati dal '98 in poi sulla base di diverse leggi - spiega Giorgio
Onori, consigliere dell'Ordine dei geologi della Campania ed esperto del settore - la cui perimetrazione ricopre circa il 3% del territorio nazionale. I
Comuni inclusi sono oltre 300».
Si tratta, in genere, di zone industriali dismesse, aree in cui l'attività industriale è ancora attiva, porti, ex miniere, cave, discariche non conformi alla
legislazione, discariche abusive: «La gravità della contaminazione in queste zone, con rilevanti impatti ambientali, sanitari e socio-economici, ha
fatto sì che esse venissero prese in carico dallo Stato, con stanziamento di fondi ad hoc per la messa in sicurezza e bonifica».
«Ad oltre dieci anni dall'adozione del dm 471/99 - ricorda Russo - che fissava le procedure per l'effettuazione delle bonifiche, i risultati sono molto
deludenti. La questione bonifiche non può prescindere dal più ampio concetto di danno ambientale causato dagli inquinanti localizzati nelle aree di
cui è nota la contaminazione e l'esigenza di una pronta bonifica».
Servono «decisioni coraggiose ed impopolari: in primis un Piano nazionale per le bonifiche».
http://www.giornaledibrescia.it/pagine-settimanali/scienza/aree-contaminate-record-lombardo-1.976343

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Bonifica Caffaro: la Loggia «perde» 6 milioni

ORE: 12:02 | SABATO, 2 LUGLIO 2011
Bonifica Caffaro: i 6 milioni ci sono, ma rischiano di non essere incassati, per non incorrere nelle more del Patto di Stabilità. La situazione è
paradossale, ma dopo due anni di contese e sollecitazioni, la Loggia e gli altri Comuni coinvolti nel progetto di bonifica dovranno rinunciare ad
incassare lo stanziamento per rispettare i vincoli di bilancio che, altrimenti, metterebbero a rischio altri investimenti. E così la buona notizia sul caso
Caffaro - ricevuta lo scorso dicembre, quando gli stanziamenti del Ministero per il Bresciano erano stati riportati nero su bianco sulla Gazzetta
ufficiale - soprattutto per il capoluogo rischia di trasformarsi in un'occasione sfumata.
Al centro, i discussi e attesi sei milioni di euro necessari per la bonifica da Pcb del Sito di interesse nazionale, stanziamento protagonista di un lungo
braccio di ferro tra Stato, Regione e Comuni interessati, di cui Brescia si era fatta capofila e portavoce.
La rinuncia all'incasso potrebbe essere però aggirata affidanti i fondi ad una società terza, nel caso specifico la Sogesid Spa, ma questa per ora è
un'idea sulle cui possibilità è in corso una verifica.
«Incassando» infine il risultato ultimo il 23 maggio, dove nel tavolo degli enti protagonisti è riuscita a dettare le priorità.
In pratica, l'Accordo di programma c'è e i soldi pure, ma a separare la Leonessa dall'incasso dei fondi per la «definizione degli interventi di messa in
sicurezza e successiva bonifica nel sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro» è la manovra finanziaria.
A dire «no» agli stanziamenti ci hanno infatti già dovuto pensare i municipi di Passirano (costretto a rinunciare a 450mila euro) e di Castegnato
(400mila euro).
Già, perché al nodo burocratico si affianca il fattore tempo. Che stringe sempre di più: il finanziamento del Ministero dell'ambiente (6.752.727 euro
divisi, in misure differenti, fra le tre Amministrazioni) è cioè già disponibile e il primo passaggio in Regione è stato ultimato. A mancare è quindi solo
l'ultimo step: il trasferimento dei fondi agli enti locali. I quali, però, si troverebbero a dover ricalibrare il proprio bilancio sulla base di uscite superiori
alle entrate. Perché i contributi saranno erogati da Ministero prima e da Regione poi a piccole somme (come sancito nel decreto ministeriale
308/06).
Operazione, questa, che implicherebbe lo sforamento del saldo obiettivo e, quindi, del Patto. A meno che quei soldi non siano impiegati
immediatamente, strada ad oggi però «impercorribile» per le pubbliche amministrazioni, tenute ad espletare le pratiche legate alla gara d'appalto.
A prendere in mano la situazione, insieme all'assessore all'Ambiente Paola Vilardi, è il collega titolare del Bilancio, Fausto Di Mezza. Perché ora
come ora resta un'unica via da tentare: fare in modo che i finanziamenti possano entrare direttamente nelle casse del cosiddetto «soggetto
attuatore», ovvero Sogesid Spa.
Nei prossimi giorni è fissata una riunione tra i due settori «per analizzare la situazione e appurare tutte le possibilità consentite dalla normativa -
spiegano -. Ma ciò che è certo è che il tema ambientale rappresenta una priorità».
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/bonifica-caffaro-la-loggia-perde-6-milioni-1.805171
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