Comunicare .spunti di riflessione - Paola Varese - Rete Oncologica Piemonte
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I nodi critici della comunicazione Comunicazione di: • Sospetto diagnostico • diagnosi • Terapia • Prognosi • Termine della terapia adiuvante • Passaggio alle cure palliative Comunicazione del rischio genetico
Chi deve comunicare la diagnosi? Il medico che si fa carico del paziente Chi non deve comunicare la diagnosi? • Psicologi e psichiatri • Infermieri • Volontari • Familiari • Documentazione clinica MA IL PROCESSO COMUNICATIVO SI ESAURISCE CON LA DIAGNOSI? NO!!!!
Domanda ai CAS I nostri CAS hanno una organizzazione interna codificata o strutturata o anche consolidata nella pratica per la gestione dei vari aspetti della comunicazione? ( tempi, strumenti, documentazione etc)
(…) fa tutto questo con calma e competenza, nascondendo il più delle cose al paziente mentre ti occupi di lui. Dà gli ordini necessari con voce lieta e serena, distogliendo la sua attenzione da ciò che gli viene fatto. Qualche volta dovrai rimproverarlo in modo aspro e risentito, altre volte dovrai confortarlo con sollecitudine e attenzione, senza nulla rivelargli della sua condizione presente e futura. Ippocrate
Carta di Firenze (2005) • Art 1 La relazione fra l'operatore sanitario e il paziente deve essere tale da garantire l'autonomia delle scelte della persona. Art 2 Il rapporto è paritetico; non deve, perciò, essere influenzato dalla disparità di conoscenze (comanda chi detiene il sapere medico, obbedisce chi ne è sprovvisto), ma improntato alla condivisione delle responsabilità e alla libertà di critica.
Carta di Firenze (2005) Art 3 L'alleanza diagnostico/terapeutica si fonda sul riconoscimento delle rispettive competenze e si basa sulla lealtà reciproca, su un'informazione onesta e sul rispetto dei valori della persona. Art 5 Il tempo dedicato all'informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura.
Carta di Firenze (2005) Art 14 La comunicazione multi-disciplinare tra tutti i professionisti della Sanità è efficace quando fornisce un'informazione coerente ed univoca. I dati clinici e l'informazione relativa alla diagnosi, alla prognosi e alla fase della malattia del paziente devono circolare tra i curanti. Gli stessi criteri si applicano alla sperimentazione clinica.
Domanda ai CAS • Come condividiamo le informazioni all’interno equipe? • Come verifichiamo il feed back del malato?
« a pensarci bene, dopo un po’ il viaggio non era più in cerca di una cura per il mio cancro, ma per quella malattia che è di tutti: la mortalità ».
Comunicare con lealtà consente di : • Rilevare i bisogni del malato • Verificare la rete di supporto • Affrontare il problema della prognosi • Considerare ciò che desidera il malato • Anticipare i bisogni e le terapie di supporto • Capire quando è tempo di fermarsi con le terapie antitumorali. • Capire quando non è il caso di cominciare..
Pre CH DISTRESS 57% Durante CT FATIGUE 37% F.Up 6m MENOPAUSA 45% F.Up 12m SEX 47% F.Up 24m DISTRESS 28% F.Up 36m DISTRESS 20% Da P.Pugliese
L’importanza delle parole…. Cancer survivor = Sopravvissuto/ sopravvivente ?
Domanda ai CAS Condividiamo il linguaggio e le parole che usiamo?
Awareness of cancer, satisfaction with care, emotional distress, and adjustment to illness: an Italian multicenter study. Costantini A, Grassi L, Picardi A, Brunetti S, Caruso R, Nanni MG, Bonetti L, de Feudis R, Barni S, Marchetti P. Psychooncology. 2015 Sep;24(9):1088-96. Studio condotto su 262 pazienti di 4 centri oncologici Italiani
Risultati • 87% dei pazienti è consapevole della diagnosi ma il 49% dei pazienti metastatici pensa di avere una malattia guaribile. • Un terzo pensa che la famiglia spesso ( 16%) o sempre ( 13%) stia nascondendo le informazioni o le brutte notizie per spirito di protezione .
STUDIO PRESSO HOSPICE CHIANTORE SERAGNOLI- BOLOGNA Periodo : 2 gennaio 2004 - 1 gennaio 2008 2122 ricoveri ; 1828 pazienti ricoverati. Tutti i pz sono stati sottoposti ad una valutazione psicologica di base.
Livello di consapevolezza su 1483 pazienti valutati ( anni 2004-2008) CONSAPEVOLI NON AMBIVALENTI CONSAPEVOLI DIAGNOSI 54.5% 34.5% 11% PROGNOSI 12.5% 68.0% 9.5% Mod. da D. Valenti
Domanda ai CAS Quale livello di comunicazione e informazione al paziente abbiamo raggiunto nei nostri servizi?
Da «Alta Voce» , 2011 Cancro malattia della famiglia
Domanda ai CAS Come ci prendiamo cura e come gestiamo la comunicazione con il care giver?
• “Non è infrequente, tuttavia, che in pazienti, soprattutto anziani, i quali ricevono informazioni quantitativamente e qualitativamente esaustive si verifichino difficoltà di comprensione “ • Morasso G, Alberisio A, Capelli M. Illness awareness in cancer patients: a conceptual framework and a preliminary classification hypotesis. Psyco-oncology 1997; 6: 212-7
La sofferenza della malattia riguarda tutti …il modello di assistenza circolare malato famiglia operatori sanitari
“Non sapevo bene cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo. Il paese delle lacrime è così misterioso.” Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe
Quanto ci tocca il dolore dei nostri pazienti? « non si può uscire incolumi dalle incursioni nel cuore della sofferenza degli altri» Marie D’Hennezel
• Non giova affatto a chi cura difendersi dall’influsso del paziente, avvolgendosi in una nube di autorità paternalistico- professionale • Esistono nel rapporto fra terapeuta e paziente fattori irrazionali che operano una reciproca “trasformazione” Jung 1929
Domanda ai CAS Come ci prendiamo cura di chi cura?
La condivisione delle emozioni • rafforza la collaborazione dentro l’equipe • aiuta a affrontare le criticità • rende coerente e omogeneo l’approccio al paziente che trova così la possibilità di ricomporre la propria affettività scardinata e ferita al momento della diagnosi di cancro.
Per essere un gruppo:bisogna lavorare!!! Lavoro su se stessi: consapevolezza Lavoro di equipe: confronto Lavoro con il paziente: integrazione Lavoro di formazione: crescita Lavoro di progettazione e organizzazione: evoluzione
Trovare lo stimolo di vita ….non importa quale… • Occhio alla depressione, Irina. Qui è molto diffusa. Se noti qualcuno che rimane isolato, ha aria triste o resta a letto senza motivo o smette di mangiare , vieni di corsa a avvertirmi, è chiaro? • E cosa fai in questi casi Lupita? • Dipende. Lo accarezzo, gesto che viene sempre apprezzato perché i vecchi non hanno nessuno che li tocchi, e poi li tengo agganciati a una serie televisiva: nessuno vuole morire senza avere visto il finale…..
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