Comunicare in tempi di emergenza su Linkedln - e di crisi - Talent In Acquisition
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Talent In Acquisition Luca Bozzato ,.., Mirko Cafaro Comunicare su Linkedln in tempi di emergenza e di crisi Dalla maratona di webinar #TiAlive, un vademecum per qualunque situazione di crisi per HR e marketers
INDICE INTERATTIVO Prefazione 1. Comunicare l'Employer Brand in modo più autentico su LinkedIn Cambio di paradigma Mettere il cliente interno al centro della comunicazione LinkedIn Rivedere le priorità comunicative Attivare un piano di comunicazione empatica dalla pagina aziendale Curare il profilo dei colleghi Punti chiave 2. Attirare candidati anche in tempi di isolamento Come fare social recruiting Focus strumenti e comunicazione Testimonianze 1
3. CEO ed Employee Ambassadorship Leadership digitale Ripensare la leadership L'esposizione su LinkedIn non è un rischio? Diventare Netflix Punti chiave Testimonianze 4. LinkedIn Ads per Employer Branding Il valore dell'elemento umano Parlano i numeri A cosa servono le campagne adv Testimonianze Punti chiave Postfazione 2
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition PREFAZIONE L'emergenza provocata dalla diffusione a livello globale del coronavirus, con annesso lockdown, ha prodotto conseguenze significative sulla vita delle persone e sulla socialità in generale, determinando al tempo stesso una serie di effetti significativi sui consumi digitali. Ma procediamo con ordine. La Treccani definisce emergenza quella “circostanza imprevista, accidente, momento critico che richiede un intervento immediato”. Per come la stiamo vivendo – e continueremo a farlo ancora per un po' – la pandemia è la madre di tutte le emergenze. Una situazione a cui nessuno era legittimamente preparato e che ha richiesto grande reattività da parte di istituzioni, aziende, organizzazioni, comunità e territori. Tralasciando gli aspetti macro (e in alcuni casi drammatici), come prima conseguenza di questo stato di cose ci siamo rinchiusi in casa. Abbiamo abbandonato la quotidianità dell'ufficio, sostituito la scrivania con il tavolo della cucina e i colleghi con compagni, mariti, mogli, figli o anche solo con la macchinetta del caffè, ma molto più triste e senza i rituali di socialità a cui eravamo abituati. L'Italia si è riscoperta “smart”, almeno stando all'appellativo di smart working che è stato attribuito al lavoro da remoto, i consumi digitali sono cresciuti 4
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition a dismisura con le video-call a sostituire le riunioni, i messaggi su Whatsapp, Skype, Teams, Messenger al posto di un rapido scambio d'intesa con il collega e soprattutto la moltiplicazione delle interazioni sui social media a compensare la mancanza del contatto fisico venutasi a creare. A proposito dei social, lo scenario da pandemia ha determinato un ribaltamento delle abitudini. Se prima, durante le ore in ufficio, a mancare era la sfera personale che veniva compensata attraverso contatti su Facebook e/o Whatsapp, ora con il lavoro trasferito all’interno delle mura domestiche sono le relazioni con colleghi, fornitori, clienti a essere venute meno. Questo ha generato una trasposizione in ambiente digital di quelle relazioni un tempo fisiche. La gente, dunque, si è riversata su LinkedIn, la piattaforma che meglio di altre permette di ritrovare e alimentare il proprio network professionale. Ne è scaturito un cambio di paradigma significativo. Si è erosa la normale separazione tra personale e professionale, ci siamo abituati a realizzare conference call con il sottofondo dei cartoni animati e a considerare normale il videobombing di un figlio o della propria compagna durante una riunione online. Sempre più persone hanno cominciato a sentire l’esigenza di raccontare questa nuova quotidianità e di farlo su LinkedIn. Un trend che ha generato la crescita esponenziale dei numeri della piattaforma (circa il mille per cento in più delle interazioni sin dalle prime settimane del lockdown) e si è assistito così allo sviluppo impetuoso di un 5
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition racconto dal “basso” dell’attività che proseguiva nonostante tutto. Le aziende, almeno le più attente, si sono trovate così a dover interpretare molto rapidamente i segnali della trasformazione in corso. In una fase di grande incertezza e di forte squilibrio personale e collettivo, sono emerse esigenze di rassicurazione, confronto, contatto. Di fatto LinkedIn si è trasformato in uno dei principali strumenti di comunicazione di emergenza. Una circostanza inedita, connaturata alla natura straordinaria dell’evento, ma destinata a perpetuare i suoi effetti anche in futuro, soprattutto se le organizzazioni saranno in grado di stimolare, assecondare e in parte guidare questa spinta dal basso che proviene dai propri dipendenti. In tal senso questo e-book, che riprende i contenuti del master online “Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi” di Luca Bozzato e della sua azienda “Talent In Acquisition”, ha l’obiettivo di offrire un ulteriore supporto didattico e di approfondimento per i team aziendali di HR e Communication impegnati in “risciò” a sviluppare una comunicazione che consenta alle aziende di interpretare e dare seguito a queste rinnovate esigenze. Un presupposto che, se posto in essere in maniera adeguata, potrebbe offrire diversi vantaggi competitivi ad esempio in termini di brand awareness e di conseguenza di attrazione di talenti e retention. Mirko Cafaro 6
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition CAPITOLO I COMUNICARE L'EMPLOYER BRAND IN MODO PIÙ AUTENTICO SU LINKEDIN Il contesto della pandemia di inizio 2020 ha stravolto la vita delle aziende e delle loro persone. Ha sottratto gli spazi fisici e condivisi dai dipendenti trasformandoli in dimensioni private e da remote (o smart) worker. È venuta meno la vicinanza delle persone che eravamo soliti dare per scontata e il mondo dell'employer brand ha così subito una conseguente rivoluzione. Un ribaltamento, un cambio di paradigma che costringe chi se ne occupa a porsi una domanda: come rinnovarlo? Se da un lato, infatti, i responsabili HR e delle altre unità coinvolte sono impegnati a far performare i team a distanza, dall'altro chi si occupa di employer brand è chiamato a individuare una nuova narrativa. Un racconto collettivo che coinvolga tutti, dall'amministratore delegato in poi, nella nuova dimensione aziendale. E da questo punto di vista, LinkedIn è l'unico social media che consente di farlo durante la crisi. La prima presa di coscienza di questa fase è che la pandemia ha aiutato a comprendere LinkedIn molto più a fondo e rapidamente di qualsiasi altro corso di aggiornamento. 7
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Aziende e persone hanno compiuto salti quantici in termini di comunicazione e lo hanno fatto per una necessità nata dal profondo, indotta dalla situazione che stanno vivendo. La spiegazione di quanto accaduto è possibile individuarla nel “LinkedIn Performance Mindset” che si compone di tre sfere interconnesse: personale, professionale e aziendale. In condizioni normali si tende a trascurare la prima, non considerata “da LinkedIn”, per concentrarsi sulle altre due. Durante il lockdown, però, non avendo il network professionale “a portata di mano”, si è avvertito il bisogno di uno strumento per mantenere i contatti professionali e LinkedIn è stato riconosciuto, a giusta ragione, come il contesto digitale ideale per farlo. Non a caso, nelle settimane di crisi, il social ha decuplicato contatti e engagement. 8
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition CAMBIO DI PARADIGMA Con il trasferimento della dimensione lavorativa nelle mura domestiche si erodono i confini tra professionale e personale poiché più facile la commistione tra le due sfere, come abbiamo detto. Molte persone si sono in questa fase riversate su LinkedIn, o hanno cominciato a usarlo in modo più attivo, producendo così una narrazione “dal basso” di cui le aziende devono tenere conto e rispetto alla quale sono incalzate. Le imprese sono chiamate a comunicare assecondando, favorendo e in qualche modo “instradando” quel desiderio di connessione digitale tra colleghi e collegamenti professionali, che prima si faceva al telefono e oggi si fa tra LinkedIn e Zoom / Teams. Per le aziende, è come avere a portata di mano il Sacro Graal: per anni si sono scervellate su come coinvolgere i dipendenti su Linkedin e ora che i dipendenti si sono coinvolti autonomamente su LinkedIn occorre capire come sfruttare questa spinta “dal basso” perché non si esaurisca ma anzi si alimenti. Questa pandemia ha dimostrato che, se l’azienda non mette al centro le persone, le persone la scena se la prendono da sole. Questo ci porta a 4 punti focali che le aziende devono assolutamente rivedere. 9
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Mettere il cliente interno al centro della comunicazione LinkedIn LinkedIn si afferma sempre più come una fortissima leva di comunicazione interna, utile a portare a bordo e creare senso di appartenenza tra i colleghi, anche e soprattutto in un momento particolare come una crisi. La prima follower base di una società non è composta da talenti o clienti, bensì dai dipendenti e dai loro collegamenti. Basti pensare che la somma dei contatti delle persone di una società è dieci volte la fanbase della Company page. In questo senso per dare forza a un’azione di comunicazione e/o di marketing più che gestire la pagina azienda è sicuramente più utile – benché meno immediata nella sua realizzazione – un’attività di employee ambassadorship. Motivo per il quale la gestione della comunicazione su LinkedIn richiede un tandem tra le direzioni HR e Comunicazione strette in un’alleanza strategica. Rivedere le priorità comunicative In una dimensione come quella indotta dalla pandemia, è opportuno che le aziende mettano in stand-by il proprio calendario editoriale e si pongano in modalità di ascolto della propria rete per comprenderne bisogni e necessità. Le persone, come detto, si riversano su LinkedIn per un bisogno umanissimo di relazione, una ricerca di sicurezza, vicinanza e senso di appartenenza e al contempo cercano 10
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition informazioni su come la propria azienda sta gestendo la crisi per salvaguardare le proprie persone e i loro posti di lavoro. In questo senso è opportuno provare a fornire le risposte cercate, in primis attraverso i vertici aziendali chiamati a dare rassicurazioni sulla tutela della salute dei dipendenti e sulla sicurezza dei posti di lavoro. Non una comunicazione spot, ma un’attività continuativa che possa effettivamente generare valore a più livelli. Ne deriva che i C-Level sono ora “costretti” a stare su LinkedIn e devono starci anche nel modo migliore e più efficace, convincendosi che leadership e responsabilità non possono essere esercitate solo nel mondo fisico, ma devono estendersi anche nel digitale, proprio perché i dipendenti sono anche e soprattutto nel mondo digital. Attivare un piano di comunicazione empatica dalla pagina aziendale Accanto allo sviluppo del canale personale, dunque, è opportuno che anche la Company page si adegui a un certo tipo di comunicazione adottando l’empatia come leva per dimostrare vicinanza, dare ascolto e usare un linguaggio che possa risuonare positivamente per le persone. Anche laddove l'azienda non avesse mai comunicato in questo modo, potrebbe essere il momento giusto per iniziare e dargli continuità, proprio in funzione di un pubblico molto più ricettivo del solito. Serve, pertanto, attivare un piano di comunicazione di crisi tout court attraverso il quale raccontare la nuova quotidianità, aggiornare gli stakeholder sullo 11
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition sviluppo delle attività, condividere messaggi positivi che diano anche l’idea che l’azienda sta andando avanti. La domanda di fondo dev’essere: cosa è possibile mettere in circolo come azienda, al di là del denaro per supportare iniziative benefiche? E come singoli cosa possiamo fare? Con riferimento a quest’ultimo punto, HR, manager e team leader ricoprono un ruolo di grande responsabilità e ancora più significativo. Sono chiamati infatti a declinare in ambiente digital quelle attività e quelle skill che in genere esercitano dal vivo in azienda: devono essere coraggiosi nella comunicazione e attenti nell’ascolto, contribuire all’unità dei colleghi, funzionare da stimolo ma anche da collettore di potenziali problematiche da risolvere. Molto sinteticamente, sono chiamati anche a colmare quel silenzio a cui molti reparti comunicazione delle loro aziende sono fisiologicamente costrette in funzione di procedure e limitazioni varie. Curare il profilo dei colleghi Oggi più che mai, con i dipendenti che sono sempre più attivi su LinkedIn, è fondamentale che l’azienda dia loro linee guida e spunti per indirizzare questa esuberanza creativa. Questa maggiore comunicazione “dal basso” va “instradata” con la realizzazione di un vademecum e delle linee guida che aumentino la sensibilità e le buone pratiche di uso corretto di LinkedIn. 12
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Le indicazioni vanno comunque comunicate in modo corretto e non imposte dall’alto, per non ingenerare una ricezione ambigua del messaggio. Il primo passo consiste nel far intendere che la crescita del brand personale di ogni dipendente è un arricchimento anche per l’azienda di appartenenza. Del resto, il profilo è privato e personale, ma sullo stesso insiste il nome e il logo della società (come sul biglietto da visita): chi si espone su LinkedIn lo fa per sé, ma ha un riverbero anche sul marchio. PUNTI CHIAVE Per comunicare in modo più autentico e sviluppare l’employer brand su LinkedIn, i team HR e Comm delle aziende devono: 1. Scatenare la comunicazione empatica e invogliare colleghi, amici e professionisti a condividere la propria quotidianità. Ricordando che le persone vengono guidate dall'esempio. 2. Investire fortemente in formazione e sensibilizzazione, anche creando internamente momenti di questo tipo. 3. Curare profilo e immagine social dei C-Level, richiamando l’importanza di una nuova leadership che sia è fisica e anche digital. 4. Raccontare il new normal tutti i giorni, prestando attenzione coinvolgere e premiare i colleghi che condividono la propria esperienza quotidiana (ogni voce moltiplica per 10 quella dell'azienda). 13
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition CAPITOLO II ATTIRARE CANDIDATI ANCHE IN TEMPI DI ISOLAMENTO È opportuno parlare pubblicamente delle attività di recruiting in corso in un momento di profonda crisi per il Paese? La domanda è valida anche passata la crisi, e la risposta è affermativa. Ma arriviamoci per gradi. In una congiuntura storica in cui la comunicazione su LinkedIn è fortemente polarizzata dall’emergenza, il buonsenso suggerisce di guardare anche altrove e di controbilanciare la narrazione con messaggi positivi a proposito di un sistema Paese che cerca di andare avanti e reagire. Un buonsenso che è figlio di diversi aspetti: la responsabilità verso chi segue la Company page e si informa sulle attività del brand, nonché l’intento di mettere in circolo una traccia di good vibes, anche perché – come ci ricorda uno studio del 2008 – “La felicità è contagiosa” e quindi metterla in circolo può generare altre bolle di positività. Ma prima di parlare di recruiting e dunque delle attività rivolte all’esterno, l’azienda deve muoversi dalle basi e volgere prioritariamente l’attenzione al cliente interno compiendo due 14
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition azioni in particolare: rassicurarlo circa l’attività che l’azienda sta portando avanti per garantire la salute delle proprie persone e tranquillizzarlo sulla solidità del posto di lavoro. Assolti questi due obblighi preventivi – onde evitare immediati effetti negativi di qualsivoglia iniziativa di comunicazione – si può pensare di procedere con il social recruiting. In materia di ricerca e selezione del personale, è utile osservare che le aziende preferiscono generalmente agire in maniera tradizionale e andare a “caccia” di database da depredare. Un processo, però, che si rivela fine a sé stesso: non si autoalimenta, esaurisce i dati disponibili sulla base delle esigenze del momento e non produce valore sul medio-lungo termine. Meglio piuttosto provare a creare una nicchia, un ambito di interesse che si possa curare e aggiornare ciclicamente. Da questo punto di vista LinkedIn è il supporto migliore per dare continuità all'attività di ricerca e selezione, proprio perché non costituisce un database, bensì un social network fondato sulla cura delle relazioni umane. COME FARE SOCIAL RECRUITING Il 70% degli utenti LinkedIn è rappresentato da candidati passivi: un dato che deve far capire all’azienda che attrarre talenti significa “vendere” una buona immagine di sé stessa al candidato, più che il contrario. 15
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition La stragrande maggioranza delle tecniche utilizzate, però, non sembra denotare un’adeguata presa di coscienza di questo aspetto. Si passa dalla semplice pubblicazione dell’offerta, al cosiddetto “post & pray” all’interno di cerchie sguarnite o poco attive, fino all’utilizzo del servizio di inMail generico, con quest’ultimo che si traduce il più delle volte in lunghi messaggi impersonali che difficilmente raggiungono l’intento sperato. A questo proposito, e come vedremo meglio più avanti, è sempre bene tenere a mente che un utente passa in media su LinkedIn circa un minuto e mezzo ogni volta che accede da smarpthone e per attirare la sua attenzione serviranno comunicazioni chiare, dirette, personalizzate e che non superino i 2-300 caratteri, evitando così un eccesso di scrolling che fa perdere di interesse. Che medie e grandi Aziende abbiano dei problemi di comunicazione diventa chiaro se analizziamo i 3 problemi principali che lamentano: “Siamo una grande azienda ma non ci conoscono” “Ci conoscono ma poi non ci scelgono” “Non ci sono o non troviamo i talenti che cerchiamo” E se l’ultimo può essere un problema di tipo tecnico, gli altri sono problemi squisitamente di comunicazione. Eppure, una recente indagine ha evidenziato che per il 66% delle società italiane la priorità è trovare nuovi talenti ma solo il 33% ritiene sia un problema di comunicazione e quindi di attivazione della necessaria leva di employer branding. 16
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Di fatto il social recruiting è composto da due parti (social e recruiting, appunto), ma le aziende tendono a considerare solo quella relativa agli strumenti (quindi al recruiting). Di conseguenza si preoccupano di acquistare servizi come “Job Slot”, “LinkedIn Recruiter”, “Talent Insight” fondamentali per l'attività di ricerca e selezione su LinkedIn, ma non del tutto funzionali se inseriti in un sistema che non presenti anche altri elementi adeguatamente sviluppati e curati. In primis, i processi: occorre assicurarsi che le persone chiamate ad usare questi strumenti siano state formate e che operino all’interno di procedure che premino l’uso degli strumenti LinkedIn rispetto ad altri strumenti tradizionali. Oltre ai processi c’è poi tutta la componente “social” del social recruiting che è fondamentale e non accessoria. Cosa comunica la Pagina Azienda e come si comportano i dipendenti- ambasciatori su LinkedIn contribuisce a creare un’esperienza del brand e dell’employer brand da parte dei talenti che frequentano la piattaforma. Anche il profilo LinkedIn e la reputazione del recruiter, che spesso è la prima interfaccia umana digitale del candidato con l’azienda, fa parte di questo ecosistema di relazioni e contenuti. I recruiter sono attivi e coltivano la propria community, oppure vivono LinkedIn come un database passivo e si limitano a promuovere saltuariamente le offerte di lavoro? Ogni pezzo di comunicazione che manca fa venire meno una parte del ritorno sull’investimento dedicato agli strumenti. 17
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition FOCUS STRUMENTI E COMUNICAZIONE L’azienda deve cambiare il paradigma con cui comunica l’offerta di lavoro. Che non è una lista della spesa o un annuncio in bacheca, ma un documento che deve essere coerente con il brand e l’employer brand dell’azienda. Un tassello che deve essere omogeneo (per grafica, contenuto, tono di voce) con gli altri contenuti che parlano del brand. Nelle job slot dobbiamo essere comprensibili, diretti, efficaci in modo da catturare l’attenzione di un candidato passivo. Tra gli altri aspetti, va posta una particolare attenzione ai motivi per cui una persona dovrebbe scegliere di lavorare per l’azienda in questione, all'impatto che avrà all'interno della relativa funzione aziendale e poi all’offerta a 360°. 18
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Allo stesso modo serve coerenza tra la pagina aziendale e i singoli profili dei top manager, degli ambasciatori e del recruiting team e naturalmente nei contenuti che vengono rilanciati da ciascuno. Il LinkedIn Content Framework – già visto in precedenza – si compone infatti di tre sfere interconnesse tra professionale, personale e aziendale. Motivo per il quale le persone sul social cercano anche contenuti che le pagine aziendali non possono offrire in toto – specie legati alla parte personale – e su questo gap deve intervenire un’azione mirata del recruiting team. Team che in questo senso dovrà essere preparato allo sviluppo del proprio personal branding nella piattaforma. Migliore sarà quest’azione, più riuscirà a creare relazioni su basi solide, più le InMail avranno maggiori tassi di risposta, o ancora meglio non ci sarà neanche bisogno di utilizzarle, perché i candidati interessanti saranno già inclusi nelle cerchie di riferimento. Per le InMail la priorità deve essere la personalizzazione del messaggio: breve, sintetico e capace di andare dritto al punto, in modo da tenere alto il livello di attenzione. 19
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition TESTIMONIANZE Federico Consolini Talent Communications Expert per Potentialpark “La grandezza di una società e il suo budget non sono sempre una discriminante chiave per la buona riuscita delle attività di comunicazione di un’azienda su LinkedIn, soprattutto in chiave employer branding. Esistono alcune accortezze che chiunque può fare proprie decretando il successo di un piano di attrazione talenti. In primis, è importante evidenziare le opportunità di carriera in maniera chiara. Solo il 34% delle aziende top-50 di Potentialpark, infatti, consente di effettuare la candidatura veloce attraverso la piattaforma, senza dover passare per il sito aziendale. In questo senso, la presenza multi-channel non deve ostacolare ma agevolare un’esperienza che per il candidato dovrà essere snella e il più veloce possibile. È consigliabile, inoltre, monitorare le interazioni sotto i post delle Company page e parteciparvi per far prevalere l’elemento umano e non solo una comunicazione top- down; presentare reminder di eventi in cui è possibile incontrare l’azienda, dando così ulteriore concretezza all’elemento di contatto. Infine, offrire testimonianze interne all’azienda, far conoscere il funzionamento di determinate aree, mostrare una sorta di dietro le quinte sono aspetti fondamentali soprattutto per quelle società che operano in settori poco conosciuti, o ricchi di stereotipi”. 20
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Alberto Apollo Responsabile Selezione e Mobilità Interna Gruppo Hera “Abbiamo cercato di dare un’impostazione data-driven alle nostre attività in ambito risorse umane e da questo punto di vista Talent Insight si è rivelato uno strumento utilissimo. È intelligenza artificiale applicata ai dati di LinkedIn, con l’enorme vantaggio di essere estremamente semplice. Attraverso pochi dati inseriti (job title, competenze, location) permette di avere un'efficace rappresentazione di quello che è il mercato di riferimento su una determinata competenza o uno specifico ruolo. Molto intuitivo e semplice, offre informazioni estremamente ricche di contenuti. Quattro le tipologie di utilizzo che abbiamo scelto per la nostra realtà: supporto alle attività di employer branding, ai fini di una analisi preventiva del target di riferimento che vogliamo colpire; sostegno al singolo processo di recruiting, che permette di creare valore fornendo accanto alla short list dei candidati individuati anche un’analisi del mercato di riferimento potendo così eventualmente rivedere i criteri di selezione, ma anche rivalutare le disponibilità e orientare le scelte; ripensamento delle azioni di sviluppo e compensation in un determinato ambito professionale, attraverso indicazioni utili su ciò che fanno i competitor, nonché sulla mobilità e la disponibilità di determinate figure; e infine a integrazione dei processi di pianificazione strategica della forza lavoro, in modo da fornire una base per le scelte future sul piano delle competenze da aggiungere in azienda”. 21
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition CAPITOLO III CEO ED EMPLOYEE AMBASSADORSHIP In una fase di emergenza lunga e incerta, come la pandemia da Covid-19, le aziende più lungimiranti dovrebbero chiedersi, mentre la vivono, cosa comunicare per essere pronte quando il mercato riprenderà e gli stakeholder avranno domande a cui occorrerà dare risposte. Non solo cosa comunicare ma anche attraverso quali canali. Di fatto tutti i dipendenti che hanno un profilo LinkedIn dovrebbero proporre una linea comunicativa diversa a seconda della funzione, dell'esperienza e del know-how. Dalla Company page ci si aspetta informazioni di tipo istituzionale. Dai C-Level una serie di informazioni, a partire – come già anticipato – dalla rassicurazione dei dipendenti attraverso uno storytelling personale sulle modalità di gestione della crisi. Elementi che non possono emergere in un comunicato stampa, poiché il focus si sposta sulla componente personale ed emotiva. Occorre insomma un segnale forte che dovrà essere inviato con l’intento di raggiungere il maggior numero di stakeholder e il luogo ideale in questi casi è LinkedIn, che sta rapidamente diventando una sorta di house organ delle organizzazioni, a 22
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition maggior ragione per quelle più grandi e complesse. Questo perché in tempi di emergenza il network delle persone è per forza di cose digitale e LinkedIn e Whatsapp sono i mezzi più utilizzati per reperire un certo tipo di informazioni. LEADERSHIP DIGITALE In una fase di emergenza la priorità per l’azienda e il suo top management deve consistere nel creare una relazione personale ed emozionale tra il brand e la sua community. Questa relazione emozionale è ciò che le persone ricorderanno a emergenza finita, ma è anche la cifra comunicativa che l’azienda ha tutti gli interessi a mantenere anche a crisi terminata. Ci disaffezioniamo ai brand sempre più facilmente e la chiave per evitarlo è proprio la creazione di legami più forti, che è ciò che i social network aiutano a fare. Non attraverso le Company page, bensì per il tramite delle pagine personali soprattutto dei C-Level. 23
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Legami che si traducono in un maggior senso di fiducia da parte del dipendente verso l’azienda, in una maggiore considerazione dell’azienda da parte dei talenti e in generale un rafforzamento del legame tra l’azienda e i suoi stakeholder. Ripensare la leadership Chi guida l’azienda, a qualsiasi livello, deve accettare che la sua capacità di influenzare le persone non è più solo legata ai contesti fisici o allo status in azienda, ma è una condizione che va riguadagnata in un ambiente nuovo: quello digitale. C’è la necessità di “arrotondare” la propria capacità di guidare organizzazioni e persone alla crescita anche e soprattutto attraverso internet e LinkedIn, che è l’estensione naturale del proprio network di lavoro, è il posto più indicato per farlo. Un processo da sviluppare soprattutto in tempo di pace, ma che nulla vieta – come già visto – di avviare in un momento come quello della crisi, in cui una guida “evidente” è fondamentale. L'esposizione su LinkedIn non è un rischio? Può esserlo, soprattutto nel caso in cui la comunicazione sia improvvisata, poco autentica o incoerente con il contesto che si sta vivendo. Come ogni tipo di attività, a maggior ragione l’esposizione di un CEO su LinkedIn va studiata nei dettagli, pianificata e anche le potenziali crisi vanno gestite preventivamente. In ogni caso, è sempre la componente personale a far la differenza anche nell’ambito di una comunicazione istituzionale. Usando la giusta dose di empatia e intelligenza emotiva il riscontro della community è assicurato. 24
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Diventare Netflix Le persone usano i social per l'intrattenimento. In questo senso, da LinkedIn ci si aspetta un tipo di intrattenimento “alto”: scoprire cosa fanno le aziende, i “dietro le quinte”. È necessario che le società smettano di parlare di sé: il brand deve togliere il brand e vincere la battaglia del talento promuovendosi come un hub di discussioni. Tradotto: bisogna spingersi verso la creazione di un vero e proprio palinsesto all'interno delle Company page e dei profili degli Amministratori Delegati. Esempi concreti da questo punto di vista sono i format #uncaffeconAlessandro di Alessandro Benetton e gli “Executive talks” del rettore della Bocconi Gianmario Verona. PUNTI CHIAVE Le aziende devono ripensare in digitale la leadership del proprio top management, partendo da questi punti: 1. Esporre i CEO su LinkedIn. Prima durante e dopo l'emergenza è opportuno che i top manager a partire dal CEO che siano su LinkedIn e creino relazioni istituzionali e emotive con il pubblico (cliente interno ed esterno) che si aspetta di seguirli in qualità di leader di pensiero (l’intrattenimento “alto” già richiamato in precedenza). 2. Dare continuità alla comunicazione istituzionale ed empatica. Gli interventi spot possono rivelarsi controproducenti, meglio continuare a raccontare la quotidianità e sviluppare un certo processo di 25
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition comunicativo anche attraverso la promozione di post con budget dedicato. 3. Rispecchiare anche la persona dietro al ruolo del top manager. Non solo parte istituzionale, ma anche elemento personale che rispecchi autenticità è fondamentale per legare delle emozioni all’employer brand. 4. Passare da calendario a palinsesto. L’azienda deve trasformarsi in una casa di produzione di contenuti che creino serialità e attirino utenti che andranno poi convertiti in relazioni e candidature. TESTIMONIANZE Daniele Lago AD Lago S.p.a “Tra gli effetti del coronavirus c’è l’aver inferto un'accelerazione impetuosa alla rivoluzione digitale in corso e creato maggiori consapevolezze sulle opportunità a disposizione anche per le pmi. L'utilizzo dei social è stato per noi naturale nell'ambito di un percorso culturale e di crescita aziendale e ha contribuito alla costruzione di risultati significativi in ambito imprenditoriale. Ho sempre guardato ai brand come fossero persone convincendomi che più sono in grado di esporsi e parlare in maniera diretta, più il processo diventa credibile, maggiore sarà il legame che si creerà con il pubblico di riferimento. E in tutto questo percorso la 26
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition strategia di comunicazione è solo uno dei tasselli. Oggi, infatti, mentre si costruiscono contenuti di un certo tipo, si può contestualmente cominciare a porre le basi di un racconto e a creare legami. Siamo di fronte a un cambio di paradigma radicale, un periodo storico in cui c'è bisogno di mescolare competenze e di mettere in discussione i modelli di leadership. Quelli del futuro saranno ispirati a un treno a tante motrici e per riuscirci occorre un percorso anche personale, attraverso il quale gestire l’ego e trasformarlo in ambizione. In questa trasformazione i social giocano un ruolo importante. Basti pensare alle opportunità che offrono: non è sempre necessario realizzare un’attività continuativa, a volte è sufficiente creare contenuti con intelligenza emotiva per generare reazioni dalla comunità. Questo entra in una logica di governo totalmente diversa a proposito della creazione del valore. Bisogna infatti spostare il focus sulla community: la relazione che si riuscirà a instaurare è alla base della crescita delle nostre aziende. Un brand deve avere un'attrattività per le proprie persone che prescinde dalle possibilità che dai loro di formarsi, crescere, avere visibilità. Un'azienda deve essere sicura di quello che fa e di come lo fa per le proprie persone. E questo magari le spingerà a non andare via”. 27
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition CAPITOLO IV LINKEDIN ADS PER EMPLOYER BRANDING L’employer branding su LinkedIn si compone di diversi elementi: l’employer branding communication, l’employee ambassadorship, la CEO ambassadorship e il social recruiting. Un complesso di attività che ha come base di appoggio e supporto il processo di LinkedIn Advertising. Senza un’adeguata leva promozionale, infatti, c’è il rischio che i progetti non generino il ritorno sull’investimento che ci si aspetta. Se l’azienda ha poco seguito, oppure non ha il seguito giusto, oppure ancora non riesce a influenzare la maggior parte del pubblico influenzabile si rischia di depotenziare qualsiasi campagna di employer branding anche efficace nei suoi presupposti su carta. L'advertising è un acceleratore che va applicato però solo dopo aver sistemato il funzionamento dell'attività in organico e di tutti i sistemi e processi ad essa connessi. Se una pagina è seguita, ma i post non generano interazioni, bisognerà porsi delle domande e analizzare le possibili cause dello scarso engagement. Tra queste, potrebbe esserci un gap di formazione dei dipendenti nell'approcciarsi allo strumento, ma anche una 28
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition scelta errata sui temi da trattare. Uno dei problemi maggior delle aziende è che comunicano in modo troppo istituzionale sulla pagina e si dimenticano di creare connessione empatica con l’audience e di curare la community. Quando l’organico performa bene e si avvia alla saturazione delle performance è opportuno accelerare e ampliare i risultati con l’advertising. Promuovere i contenuti ne assicurare la veicolazione alle persone giuste. Un processo tutt'altro che scontato, visto che molto spesso le aziende non conoscono la composizione della propria follower base (collocazione geografica, seniority, ruolo, ...) e finiscono per lavorare superficialmente solo sui grandi numeri del proprio seguito, senza qualità. IL VALORE DELL’ELEMENTO UMANO Le risorse umane sono l’asset di marketing più solido di cui dispongono le aziende, soprattutto nel contesto di una comunicazione massificata che rende le realtà aziendale di uno stesso settore tutte apparentemente uguali. Di conseguenza, nella scelta di una società con cui fare affari, o dove andare a lavorare, preferiamo quelle che hanno una chiara Employee Value Proposition e che sono in grado di comunicarla e dimostrarla in maniera efficace. 29
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Parlano i numeri I post in cui prevale l'elemento umano hanno performance superiori, in termini di engagement, di 5 o 10 volte rispetto a qualsiasi altro aggiornamento. È per questo che è fondamentale integrare nei processi di comunicazione chi possiede il know-how legato alle persone: la funzione HR. Questo soprattutto in un periodo di emergenza in cui c'è bisogno di una comunicazione empatica basata su sicurezza, contatto, etica, positività, nonché di persone-modello da seguire. I contenuti delle risorse umane costituiranno così il volano della comunicazione in una sorta di risciò a guida condivisa per le attività di employer branding con le funzioni aziendali del Personale e del Marketing poste sullo stesso piano. Ma l'attività in organico non basta. Arriverà un momento nella fase di crescita della Company page in cui l’attenzione dei follower si stabilizzerà e servirà di conseguenza acquisirne di nuovi. Tradotto: servirà investire su LinkedIn, cogliendo peraltro l’opportunità del momento di attenzione del pubblico massima e fortemente concentrata sul digitale. 30
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition A cosa servono le campagne adv Quando si attiva la piattaforma di LinkedIn Ads, le aziende tendono a concentrarsi sui risultati da raggiungere. Ma in assenza di un’adeguata storicità di dati non è possibile definire obiettivi realistici. Accade spesso, infatti, che le aziende non dispongano di alcuna base di riferimento ed è per questo che devono convincersi che il primo investimento da realizzare, in occasione di una campagna, riguarderà l’attivazione di una serie di test che produrranno i riferimenti utili. La piattaforma LinkedIn Ads servirà a generare awareness, sponsorizzare i post dell'amministratore delegato, promuovere campagne specifiche (es. in occasione di eventi), creare un retargeting ads (eventualmente verso il sito aziendale), condurre le persone in una pipeline builder (che consente di farle approdare in una sorta di landing page 31
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition interna al sito carriere per raccontare l'azienda in maniera più approfondita), promuovere job post. Quello delle adv è dunque un ciclo continuo: bisogna disporre di un budget che andrà utilizzato fino all'ultimo euro (vige la regola dello “use it or lose it”), evitare campagne spot scriteriate e senza piano e, come detto, fare in modo che possano fare riferimento ai cosiddetti A/B test. TESTIMONIANZE Piero Turra Head of Clients di Flyweb “Il formato che performa meglio su LinkedIn? In base allo storico dei dati di cui disponiamo è l'immagine statica con il link, il migliore in termini di costo per clic, costo per visualizzazione e percentuali di clic. E questo si verifica soprattutto nel caso in cui si abbiano obiettivi di conversione, come la ricerca di candidati da portare sul sito carriere dell'azienda. Ciononostante, prima di ogni campagna, è e sempre necessario attivare una fase di test sugli annunci, i contenuti, i formati. Questo perché l'algoritmo di LinkedIn potrebbe cambiare in qualsiasi momento, o potremmo non disporre di un adeguato storico di dati, oppure il target di pubblico con cui interagire è completamente nuovo. In questo senso, è opportuno mettere da parte le proprie convinzioni e lasciar parlare i dati testando i vari contenuti e formati su quel 32
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition target specifico in momenti diversi della giornata e della settimana. La pubblicità su LinkedIn funziona col meccanismo delle aste: si ottengono visualizzazioni e clic riuscendo a superare i competitor che in quel momento stanno profilando e cercando di spingere sul medesimo pubblico. Per i poco esperti è sempre meglio all'inizio operare in automatic bidding, con la piattaforma che definisce i costi della campagna, ma occorre considerare che con il manual si può provare ugualmente a fare dei test per cpm (costo per mille impression) o cpc (costo per clic) inserendo valori minimi e monitorando costantemente i risultati della campagna attivata. Può succedere che i valori impostati siano molto bassi e che quindi la campagna non performi, in quel caso nulla è perduto perché non avrà prodotto risultati, ma neanche costi. Non c'è un budget minimo per definizione, si lavora in base alle dimensioni del pubblico che si intende raggiungere. Ma volendo fare un passo in più, si potrebbe pensare di calcolarlo disponendo almeno di uno storico di dati. Nello specifico, ipotizzando un possibile target di 100.000 persone e conoscendo il costo medio per visualizzazione, si può calcolare il costo complessivo per raggiungere tutto il pubblico. Non finisce qui. Perché se l’obiettivo è ottenere delle conversioni, come ad esempio l’attivazione di una candidatura, non sarà sufficiente che il target veda il contenuto una sola volta. Di conseguenza per giungere alla definizione di un budget minimo bisognerà dividere la dimensione del pubblico per il cpm e moltiplicare il risultato per la frequenza di volte che riteniamo utile visualizzino il contenuto. Quanto budget dedicare alla fase di test? Il 100%. Bisogna testare tutto e farlo in maniera costante. Anche per questo motivo, è opportuno tenere le campagne il più a lungo possibile. Se per test, invece, consideriamo solo la fase iniziale di un’attività di promozione, rispetto alla quale non 33
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition disponiamo di uno storico di dati, suggerisco di dedicare almeno un 50% del complesso per monitorare i risultati e provare tutte le impostazioni possibili messe a disposizione da LinkedIn e i formati. Anche perché fare test non significa buttare soldi, i risultati arriveranno ugualmente ma non ottimizzati, almeno in un primo momento. Nella fase successiva servirà una quota supplementare del 30% per andare ancora più a fondo”. PUNTI CHIAVE Cosa fare per gestire al meglio le LinkedIn Ads: 1. Un passo indietro. Senza un test preliminare sulla campagna di promozione e senza una storicità dei dati è sempre preferibile mettere in pausa qualsiasi attività, cominciare a sperimentare, osservare e imparare dai risultati raccolti. 2. Ricordare che il manual bidding è un lavoro. Se si sceglie di usare questa strada serve una risorsa specializzata. Il denaro investito in una campagna ritorna in termini di competitività e budget spesi. 3. Passare da spot a ongoing. LinkedIn Ads deve diventare la base fondamentale di ogni progetto di employer branding e recruiting. Al budget di qualsiasi progetto occorre sempre aggiungere almeno un 10% in più per la sua promozione. 34
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition POSTFAZIONE IL MONDO (DELL’EMPLOYER BRAND) È CAMBIATO C’è voluta una pandemia perché aziende e persone capissero LinkedIn. Alcune organizzazioni hanno fatto salti quantici a livello comunicativo più in un mese di lockdown che in anni di riunioni. LinkedIn è cresciuto, sia di utenti che di interazioni, e le persone hanno riscoperto la potenza del network professionale più grande al mondo. Ma una rondine non fa primavera. Molte altre aziende hanno scelto il silenzio o l’indifferenza. Altre ancora hanno iniziato bene, ma poi si sono perse per strada. La vera sfida è capire cosa l’emergenza COVID-19 ha insegnato alle aziende nella comunicazione di Employer Brand, isolare gli elementi positivi e metterli a sistema nel new normal. 35
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition Il mondo dell’Employer Branding, infatti, è cambiato. La retorica dell’Employer Brand ha sempre messo al centro di testi e immagini il luogo fisico e la vicinanza fisica tra le persone, a tal punto che avere una location decentrata è sempre stato percepito da molte aziende come uno dei fattori più penalizzanti nella guerra per il talento. Ora che non si può più valorizzare come prima il prestigio della sede centrale e che non si possono più pubblicare le foto di gruppo in ufficio o gli assembramenti ai career day, la comunicazione di Employer Brand deve ritrovare il vero centro. Un centro che ruota attorno a 4 considerazioni. 1. Si erodono i confini tra professionale e privato LinkedIn è sempre stato visto come il social “professionale” per eccellenza, dove la vita privata va esclusa a priori. Oggi la vita privata invade il luogo di lavoro e viceversa, si smettono le giacche e si indossano maglioncini e t-shirt, figli e animali domestici sono i nuovi colleghi di ufficio. Su LinkedIn cerchiamo nuove connessioni e siamo più liberi nel considerarlo uno strumento personale che però va usato per lavoro, e quindi di comune accordo con l’azienda. 2. Si comunica “dal basso” I nostri colleghi ci mancano, anche se mai avremmo pensato di dirlo. E ricostruiamo in rete le nostre connessioni professionali, aziendali e personali. Vogliamo condividere 36
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition notizie e contenuti, che sostituiscono il passaparola interno, le chiacchiere tra i corridoi, gli aggiornamenti alla macchina del caffè. E quindi i dipendenti sono su LinkedIn a iniziare e alimentare centinaia di discussioni attorno all’azienda. Senza formazione. 3. LinkedIn diventa strumento di comunicazione interna Non di rado le aziende ci raccontano che i dipendenti sono aggiornati su quello che succede in azienda più da LinkedIn che dalle email o dagli strumenti interni, che alcuni non ricevono e molti altri non leggono. Sostituiamo riunioni e bollettini con la pagina LinkedIn: siamo già su LinkedIn a ricostruire il nostro ufficio virtuale, lo usiamo anche per informarci su come la nostra azienda sta gestendo la crisi. 4. I CEO e gli altri top manager devono stare su LinkedIn Le relazioni in azienda consentono lo scambio di informazioni tra persone e reparti diversi, che serve per tenere unita e far crescere l’organizzazione. Su LinkedIn ci aspettiamo che i top manager prendano in carico la propria responsabilità come leader digitali, facendo da faro e da modello di esempio per tutti. E dopo l’emergenza? L’azienda deve far tesoro delle lezioni imparate durante l’emergenza, perché sono quelle che il talento vuole e cerca su 37
Comunicare su LinkedIn in tempi di emergenza e di crisi Talent In Acquisition LinkedIn, come dimostrano numerose ricerche di settore. In un’epoca di appiattimento della comunicazione intrasettoriale, HR è l’asset marketing più importante a disposizione di un’organizzazione. Da un’azienda ci aspettiamo che abbia una pagina ufficiale che racconta come si vive veramente in azienda; che il CEO e i top manager siano i primi ambasciatori dell’azienda sui social e in particolare siano leader di pensiero, per i temi di settore, sul social di lavoro più grande e più serio al mondo; che i dipendenti siano attivi e condividano attivamente l’orgoglio e il senso di appartenenza del proprio lavoro; e che l’azienda sia in grado, attraverso una comunicazione empatica, di creare relazioni emozionali col brand. Le aziende che sapranno interpretare questo cambiamento e farne la nuova modalità operativa anche al termine dell’emergenza, saranno in pole position per vincere la battaglia per l’attenzione e poi la guerra per il talento. Luca Bozzato 38
'Il Luca Bozzato Classe '86, veneto di origine e milanese di adozione. Founder di Talent In Acquisition, accelera processi di attrazione del talento da parte delle aziende su Linkedln ed è esperto di comunicazione, marketing e vendita relazionale su Linkedln dal 2012. Primo e unico Linkedln trainer italiano e Linkedln Approved Sales Navigator Trainer. Co-autore del libro "Come usare VERAMENTE Linkedln". Mirko Cafaro Classe di ferro '83, papà di Carlotta e marito di Valentina. Originario di Bari e come tutti quelli che nascono al mare ha solo tre lati e una mente aperta. Laureato in Economia, giornalista dal 2005, ex giocatore di basket e allenatore (tra serie B e C), ora runner convinto. Dal 2011 vive a Milano dove si occupa di relazioni esterne e comunicazione per grandi gruppi industriali.
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