PIANO STRUTTURALE COMUNALE

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PIANO STRUTTURALE COMUNALE
Comune di GUARDIA PIEMONTESE
                                            (Provincia di Cosenza)

                       PIANO STRUTTURALE COMUNALE
                                 DOCUMENTO PRELIMINARE
                                 ai sensi della Legge Regionale nr. 19/2002 e ss. mm. ii

                                    RELAZIONE AGRO-PEDOLOGICA

GRUPPO DI PROGETTO
Ing. Mirko-Eugenio Caputo
                                                                                 Data
Dott. Agron. Sergio Caracciolo
                                                                                                  SCALA

Dott. Geol. Salvatore Rota                                               ELABORATO NR. :
                                                                                           D 01
RESPONSABILE UFFICIO TECNICO COMUNALE
                                                                          Il Sindaco
Ing. Giuseppe Caruso                                                      Vincenzo Rocchetti

Adottato con Delibera C.C. nr. ___ del __/__/____
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Piano Strutturale Comunale - Guardia Piemontese (CS)
                                               Relazione agro-pedologica

Sommario
1.    PREMESSA .......................................................................................................................... 2
2.    INQUADRAMENTO TERRITORIALE ................................................................................ 3
     2.1    Ubicazione ...................................................................................................................... 3
     2.2    Climatologia ................................................................................................................... 3
3.    CARATTERI STRUTTURALI ED ECONOMICI DEL SETTORE AGRICOLO.................. 5
     3.1    Il settore agricolo ............................................................................................................ 5
     3.2    La zootecnia .................................................................................................................... 8
     3.3    Il lavoro .......................................................................................................................... 8
4.    IL SUOLO DI GUARDIA PIEMONTESE NEL CONTESTO REGIONALE ........................ 9
     4.1    Aspetti metodologici ....................................................................................................... 9
     4.2    I suoli nel territorio comunale........................................................................................ 10
5.    CAPACITÀ D’USO DEI SUOLI (LAND CAPABILITY)................................................... 20
     5.1    Suoli adatti e non all’agricoltura .................................................................................... 22
6.    USO E COPERTURA DEL SUOLO ................................................................................... 24
     6.1    Carta di Uso del Suolo .................................................................................................. 24
     6.2    Carta dell’Uso reale dei suoli ........................................................................................ 26
     6.3    Siti Natura 2000 e altre aree protette.............................................................................. 27
7.    PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGRO-FORESTALE........................................... 28
     7.1    Zonizzazione del territorio agro-forestale ...................................................................... 28
     7.2    Vincoli sulla destinazione d’uso dei suoli agricoli ......................................................... 30
     7.3    Unità aziendale minima ................................................................................................. 30
8.    CONCLUSIONI .................................................................................................................. 34
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                                         Relazione agro-pedologica

1. PREMESSA
L’attuale maggiore attenzione, riscontrabile tanto sul piano culturale che normativo, dei rapporti tra
l’espansione urbana, la diffusione degli insediamenti, l’uso delle risorse naturali ed i nuovi assetti
produttivi del settore agricolo, definisce nuove prospettive nella pianificazione e nella tutela del
territorio rurale.
Nelle aree agricole si vuole perseguire da un lato la salvaguardia del territorio e dall’altro il
miglioramento delle condizioni operative delle attività economiche presenti.
Si avverte da tempo la necessità di interpretare il sistema rurale considerando sia gli aspetti
economico-produttivi, sia quelli ambientali, culturali e paesaggistici.
L’importanza dei suoli destinati all’attività agricola è legata, oltre che alla produzione agro-
alimentare, anche alle funzioni di presidio del territorio per la conservazione delle risorse naturali e
paesaggistiche, di stabilizzazione degli equilibri idrogeologici, di difesa contro utilizzazioni ad
elevato grado di irreversibilità.
Lo sviluppo del territorio agricolo risulta correlato sia alla produttività dei suoli sia alla funzione di
conservazione del paesaggio aperto, inteso non solo come aspetto percepibile dell’ecosistema, ma
anche come risultato dell’azione modificatrice dell’uomo.
E’ utile ricordare che nella suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, quelle agricole
sono state per lo più considerate residuali rispetto alle esigenze degli altri settori: l’espansione
dell’edificato sia urbano che industriale, l’ampliamento delle infrastrutture viarie hanno occupato
irreversibilmente suolo agricolo, spesso senza considerare le potenzialità produttive e i possibili
danni economici per l’area agricola stessa.
I fabbisogni di risorse naturali espressi dal settore agricolo innescano spesso effetti simili a quelli
indotti dai settori extra-agricoli: anche l’agricoltura impiega, infatti, risorse e richiede spazi
edificabili necessari per le esigenze dell’azienda.
In tale scenario la pianificazione su base comunale ha dovuto di necessità ampliare via via il proprio
campo d’azione prefiggendosi obiettivi di tutela ambientale e paesistica e introducendo vincoli, di
diversa natura, talora anche molto restrittivi, sovente non giustamente motivati.
Dovendo governare i diversi fattori che modificano l’uso del suolo in un’ottica di sostenibilità
economica, ambientale e sociale, si impone che le aree agricole non vengano considerate residuali
rispetto alle esigenze degli altri settori.
L’obiettivo principale che ci si pone è quello di individuare una politica locale per l’utilizzazione
del suolo coerente con le attività produttive che in esso sono presenti e con quelle che sono le
caratteristiche peculiari del territorio, basata sulla programmazione ambientale prevista dal Quadro
Territoriale Regionale Paesaggistico della Regione Calabria.
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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Nell’ambito delle competenze assegnate, l’Ufficio Tecnico del Comune di Guardia Piemontese ha
incaricato il sottoscritto per la redazione delle carte tematiche e della seguente relazione, relative
alle zone agricole, necessarie per la stesura del PSC.
Nella fase del riordino delle conoscenze sono state redatte le seguenti carte di analisi o di base:
   •   Carta dei suoli;
   •   Corine Land Cover;
   •   Capacità d’Uso del suolo;
   •   Carta dell’Uso reale dei suoli.

   2.1 Ubicazione
Il territorio del Comune di Guardia Piemontese si estende per una superficie di circa 21 Kmq. È
ubicato in provincia di Cosenza a circa 55 Km dal capoluogo.
Confina con i territori dei seguenti Comuni: a nord ed a ovest con Acquappesa e Cetraro, a nord-est
ed est con Mongrassano, a sud con Fuscaldo, a ovest con il mare Tirreno.
Il comune di Guardia Piemontese è compreso topograficamente nelle tavolette I.G.M. in scala
1:25.000 foglio 550 sezione II “Acquappesa”, foglio 551 sezione III “Montalto Uffugo”, foglio 551
sezione IV “Fagnano Castello”.
L’andamento altimetrico va dal livello del mare fino a circa 1200 m s.l.m. nella parte più alta
ubicata a est.

    2.2 Climatologia
Il clima è tipicamente mediterraneo caratterizzato da un inverno mite e piovoso e un’estate calda e
siccitosa che determina un ampio deficit idrico.
Per quanto riguarda le precipitazioni, la stazione pluviometrica di Guardia Piemontese (85 anni di
osservazioni – dati Arpacal) ha fornito i seguenti dati di precipitazioni medie mensili (mm):

   Gen      Feb     Mar     Apr    Mag    Giu   Lug      Ago   Set    Ott     Nov     Dic       Tot
   151,0 129,2 113,8 99,6 75,1 36,0 20,7 26,7 69,2 143,0 169,6 183,3 1.217,2
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Le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno-inverno mentre sono scarse o quasi nulle nei
periodi più caldi, primavera-estate. I dati di piovosità sono in linea con la media regionale, tipici del
clima mediterraneo con estati calde e secche e inverni miti e umidi.
La stazione termometrica presa in considerazione è quella di Cetraro superiore (28 anni di
osservazioni – dati Arpacal) e sono stati rilevati i seguenti dati per quanto riguarda i valori mensili e
annuali delle temperature medie (°C):

        Gen Feb       Mar    Apr    Mag Giu       Lug    Ago Set       Ott   Nov Dic       Med
        10,4 10,5 12,1 13,9 18,5 22,4 25,0 25,6 22,4 18,8 15,0 11,5 17,8
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Il territorio presenta condizioni climatiche abbastanza omogenee: in generale il clima è ascrivibile,
secondo la classificazione di De Martonne e con le integrazioni di de Philippis, al gruppo dei climi
temperato-caldi, varietà con estate calda e molto siccitosa e, più in quota, al gruppo temperato-
freddo, varietà con estate temperata e siccitosa.

3. CARATTERI STRUTTURALI ED ECONOMICI DEL SETTORE AGRICOLO
   3.1 Il settore agricolo
L’analisi delle strutture produttive agricole nel comune di Guardia Piemontese prende spunto dalle
informazioni fornite dall’ISTAT, relative all’universo delle aziende agricole presenti alla data del 6°
Censimento Generale dell’Agricoltura (2010). Da tali dati è possibile desumere alcune indicazioni
sulle dimensioni e caratteristiche dell’attività agricola e sui principali utilizzi del territorio che ne
conseguono.
Sul territorio del comune di Guardia Piemontese sono censite 28 aziende agricole, minima parte di
quelle presenti su tutto il territorio della Provincia di Cosenza, dove sono ubicate circa 12.000
aziende.
Come si può osservare nella tabella n° 1, tra le aziende presenti, la maggior parte ha superficie
compresa tra 0,01 e 0,99 Ha; si tratta di aziende di piccolissime dimensioni, con una proprietà
contadina eccessivamente frantumata, che non consente una potenzialità di espansione in grado di
determinare una redditività tale da rendere competitiva l’impresa agricola. Infatti, nella zona i
terreni non sono coltivati con investimenti produttivi di alto reddito, né tanto meno è sviluppato il
settore dell’agro-industria per la trasformazione delle materie prime, come ortaggi, fruttiferi, ecc.
Nel territorio in esame l’attività agricola viene esercitata in prevalenza senza logiche agronomiche e
comunque con sistemi tradizionali e per le sole esigenze familiari.
                                        Ha              N° aziende
                                     0,01 - 0,99             9
                                       1-1,99                6
                                       2-2,99                3
                                       3-4,99                ...
                                       5-9,99                3
                                      10-19,99               5
                                      20-29,99               1
                                      30-49,99               1
                                      50-99,99               ...
                                     100 e più               ...
                                       Totale                28
                                 Tabella 1 - Aziende per n° e superficie
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Nella tabella n° 2 si può osservare che di tali aziende, 6 hanno indirizzo zootecnico, principalmente
con estensione compresa tra 10 e 19,99 Ha, mentre le restanti 22 hanno indirizzo vegetale, con
maggior presenza su superfici che hanno estensione compresa tra 0,01 e 0,99.

                                                            Aziende con              Aziende con
                                       Ha
                                                            allevamenti              coltivazioni
                                 0,01 - 0,99                    ...                       9
                                      1-1,99                    ...                       6
                                      2-2,99                    ...                       3
                                      3-4,99                    ...                       ...
                                      5-9,99                    ...                       3
                                  10-19,99                       4                        1
                                  20-29,99                       1                        ...
                                  30-49,99                       1                        ...
                                  50-99,99                      ...                       ...
                                 100 e più                      ...                       ...
                                   Totale                        6                        22
                              Tabella 2 - Aziende per indirizzo produttivo e superficie

La SAT del comune di Guardia Piemontese è di 246,7 Ha, mentre la SAU è di 150,66 Ha, perciò
quasi il 61% dell’intera area agricola del comune viene impiegata.
La totalità delle aziende agricole presenti non effettua coltivazioni di tipo biologico e non vi è
alcuna presenza di produzioni DOP o IGP.
Come visionabile dalla tabella n° 3, la totalità delle aziende presenti nel comune di Guardia
Piemontese (28) è a conduzione diretta, di cui 26 sono direttamente possedute dai proprietari e
soltanto 2 sono condotte a titolo d’uso gratuito (tabella n° 4).

              Conduzione diretta            Conduzione con             Altre forme di
                                                                                                      Totale
                del coltivatore                salariati                conduzione
                         28                           ...                    ...                       28

                                      Tabella 3 - Aziende per forma di conduzione

                                                             Proprietà     Affitto e       Proprietà,
   Solo         Solo          Solo uso      Proprietà                                                           Senza    Tutte le
                                                               e uso         uso          affitto e uso
proprietari    affitto        gratuito       e affitto                                                         terreni    voci
                                                              gratuito     gratuito         gratuito
    26           ...              2             ...              ...           ...              ...              ...       28

                                        Tabella 4 - Aziende per titolo di possesso
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     Nella tabella n° 5 sono suddivise in maniera dettagliata le destinazioni e gli utilizzi delle varie aree
     agricole:
                                          Superficie Agricola Totale (SAT) 246,7 Ha
Boschi Superficie Altra                                Superficie Agricola Utilizzata (SAU) 150,66 Ha
annessi agricola superficie
   ad      non                               Seminativi                         Coltivazioni agrarie legnose            Orti       Prati
aziende utilizzata                            17,51 Ha                                   39,27 Ha                     familiari permanenti
agricole                                                                                                                         e pascoli
                               Cereali per Legumi Patata Ortive Terreni Vite Olivo Agrumi Fruttiferi     Altre
                              la prodzione secchi                  a                                 coltivazioni
                               di granella                      riposo                                  agrarie
                                                                                                       legnose
 87,74       5,3     3           5,26       2,15     1,85   5,15   3,1   0,5 13,85    1,67      19,9           3,35      1       92,88

                                                   Tabella 5 - Utilizzazione dei terreni

              SEMINATIVO
               Superfici destinate alle coltivazioni erbacee soggette all’avvicendamento: cereali, legumi,
               patate e colture ortive. Tali aziende occupano 17,51 Ha, cioè l’11,63% della SAU totale.

              COLTIVAZIONI AGRARIE LEGNOSE
               Sono le colture applicate su superfici fuori avvicendamento, destinate a coltivazioni di
               piante legnose agrarie (vite, agrumi, olivo, fruttiferi, ecc.), le quali occupano tali suoli per
               periodi molto lunghi. Tali colture occupano 39,27 Ha, cioè il 26% circa dell’intera SAU.

              PRATI PERMANENTI E PASCOLI
               Sono le coltivazioni foraggere erbacee fuori avvicendamento che occupano i suoli per
               periodi superiori a 5 anni.
               Si ha il prato permanente quando il foraggio viene raccolto mediante falciatura; mentre si ha
               il pascolo quando il foraggio viene utilizzato soltanto da bestiame pascolante.
               Tali coltivazioni occupano 92,88 Ha, cioè quasi il 62% dell’intera SAU del comune di
               Guardia Piemontese.

              ORTI FAMILIARI
               Occupano una superficie irrisoria della SAU, soltanto 1 Ha.

              BOSCHI ANNESSI AD AZIENDE AGRICOLE
               Sono superfici coperte da alberi ed arbusti forestali, ma vengono considerati boschi anche
               tali suoli, i quali in minima parte vengono utilizzati per la coltivazione erbacea, aventi
               carattere accessorio o marginale. Rientrano in tale categoria anche le infrastrutture forestali,
               le fustaie, i cedui e la macchia mediterranea. Tale superficie occupa 87,74 Ha, quasi il 36%
               dell’intera SAT.

          SUPERFICIE AGRICOLA NON UTILIZZATA
           Ne fanno parte i terreni aziendali non utilizzati a scopo agricolo, ma suscettibili ad essere
           utilizzati a tale scopo, ed i terreni aziendali abbandonati, mentre sono esclusi i suoli a riposo.
           Essi occupano 5,3 Ha, cioè poco più del 2% della SAT.
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     ALTRA SUPERFICIE
      Tali superfici possono essere occupate da fabbricati, strade poderali, fossi, cortili, canali ed
      allevamenti. Tali aree occupano una parte minima della SAT, soltanto 3 Ha.

    3.2 La zootecnia
Nelle tabelle che seguono sono indicati i dati per quanto attiene le produzioni zootecniche, con
evidenza della consistenza del bestiame e del numero delle aziende con allevamenti di bovini,
equini, ovini caprini, suini ed avicoli.
L’allevamento più diffuso in termini di numero di capi è quello ovicaprino con 355 animali. A
seguire abbiamo l’allevamento bovino, praticato da 2 aziende con 42 capi, segue quello suino con 5
aziende che allevato 41 capi. Diffuso è anche l’allevamento avicolo (3 aziende per 30 capi). Infine 3
aziende allevano 9 capi equini.

       Bovini            Equini              Ovini           Caprini        Suini      Avicoli
              di cui                                di cui
                              Capi
Aziende Capi vacche Aziende           Aziende Capi pecore Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi
                            (cavalli)
             da latte                              da latte
   2     42     12     3        9        4    155    110     4     200    5       41   3       30
                                  Tabella 6 – Consistenza degli allevamenti

    3.3 Il lavoro
L’impiego delle persone in agricoltura è un indicatore fondamentale per capire l’importanza del
settore agricolo per l’economia di un paese.
Nel comune di Guardia Piemontese gia condizionato, come visto in precedenza, da una forte
frammentazione, anche il lavoro agricolo non rappresenta una parte importante dell’occupazione dei
cittadini. Infatti, da come si può vedere dalle tabelle seguenti, solo poche persone sono impiegate in
agricoltura e solo con manodopera familiare.
Nessun impiego risulta per la manodopera extra familiare.
L’impiego in giornate lavorative ammonta, per il lavoro del conduttore e quello dei suoi familiari, a
5739 giornate. Sicuramente una percentuale bassa rispetto al numero di impiegati negli altri settori.

                                             Numero di persone
                      Manodopera Tutte le voci relative alla manodopera aziendale familiare
                       aziendale
          Categoria di familiare Conduttore Familiari del Parenti del        Coniuge che
          manodopera                           conduttore     conduttore   lavora in azienda
                                             che lavorano che lavorano
                                               in azienda      in azienda
                          65        28             12               3              22
                    Tabella 7 - Numero di persone per categoria di manodopera aziendale
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                                                Giornate di lavoro
            Tutte le voci relative      Tutte le voci relative alla manodopera aziendale familiare
Categoria di alla manodopera Conduttore Altri familiari del            Parenti del     Coniuge che lavora
manodopera aziendale familiare                conduttore che         conduttore che         in azienda
                                           lavorano in azienda lavorano in azienda
                    5739           2426            1675                   450                  1188
                   Tabella 8 - Giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale

4. IL SUOLO DI GUARDIA PIEMONTESE NEL CONTESTO REGIONALE
    4.1 Aspetti metodologici
Per la caratterizzazione dei suoli nel territorio del comune di Guardia Piemontese, si è fatto
riferimento alla classificazione proposta dall’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in
Agricoltura (ARSSA) nel 2003.
Tale classificazione si basa sul progetto “Metodologie pedologiche” dettato dal Ministero per le
Politiche Agricole e coordinato dall’Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo
(ISSDS), che ha inteso uniformare ed armonizzare il rilievo dei dati e la restituzione delle
informazioni.
La metodologia adottata prevede la distinzione delle terre in ordine gerarchico:
    1. Regioni suolo o Soil Region
        Le Regioni suolo rappresentano i “contenitori pedogenetici” di ordine gerarchico superiore,
        significativi e rappresentabili alla scala di 1:5.000.000 (livello europeo). Si tratta di unità
        sufficientemente omogenee per fattori di formazione dei suoli ed in particolare per geologia,
        morfologia e clima.
        Nell'attuale versione della carta delle Regioni suolo il territorio regionale è suddiviso in 4
        significative unità:
            -   59.7 corrispondente ai rilievi del Pollino con substrato costituito da calcari del
                Mesozoico e clima mediterraneo;
            -   66.5 comprende i rilievi montuosi della Sila, delle Serre e dell'Aspromonte, il cui
                substrato è costituito da rocce ignee e metamorfiche e clima mediterraneo in aree
                montane;
            -   62.3 comprende le aree collinari e montane con pianure incluse e substrato costituito
                da formazioni del Terziario e del Quaternario, clima mediterraneo da subcontinentale
                a subtropicale;
            -   61.1 corrisponde ai rilievi collinari dell'alto versante ionico il cui substrato è
                costituito da flyscharenaceo marnoso e clima mediterraneo.
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   2. Provincie pedologiche (Soil Sub Region)
       Le Provincie pedologiche costituiscono pedoambienti rappresentabili alla scala di
       1:1.000.000 (livello nazionale). Si tratta di unità caratterizzate per tipologia di substrato, per
       morfologia, morfometria e per clima.
       Secondo questa classificazione, il territorio regionale è distinto in 18 Provincie pedologiche.

   3. Soilscape o Sottosistemi pedologici
       Nell’ambito di ciascuna Provincia pedologica sono stati definiti i Sottosistemi pedologici, in
       numero variabile a seconda di parametri morfometrici e chimico-fisico-biologici locali,
       rappresentabili alla scal di 1:50.000 (livello regionale).

   4.2 I suoli nel territorio comunale

Regione pedologica
Il territorio del comune di Guardia Piemontese è compreso
nella Soil Region 66.5.
I suoli di questa Regione sono accomunati dalla presenza di
un orizzonte di superficie di colore bruno scuro, ricco di
sostanza organica, abbastanza soffice e con basso grado di
saturazione in basi (epipedon "umbrico").
La differenziazione di questo orizzonte, che prescinde
generalmente dalla tipologia di substrato, è da ricondurre al
processo di accumulo della sostanza organica, favorito da
specifiche condizioni climatiche. Infatti, il regime di umidità
dei suoli "udico" garantisce una buona disponibilità di acqua
durante il ciclo vegetativo anche nel caso di suoli con bassa
riserva idrica. Inoltre, le basse temperature, limitando la
mineralizzazione in alcuni periodi dell'anno, contribuiscono all'accumulo di sostanza organica.
Sono nel complesso suoli da sottili a profondi, a tessitura moderatamente grossolana, con scheletro
comune, che aumenta generalmente nei suoli evoluti su rocce metamorfiche. Presentano un buon
drenaggio e si caratterizzano per la reazione acida.
Dal punto di vista ambientale va evidenziato che si tratta di suoli scarsamente protettivi nei
confronti degli inquinanti che possono essere veicolati con facilità nei corpi idrici superficiali e
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                                       Relazione agro-pedologica

profondi. I rischi di erosione sono legati quasi esclusivamente all'asportazione della copertura
vegetale per attività antropica o a seguito di incendi.

Provincie pedologiche e Sottosistemi
Dalla figura seguente si può desumere che il territorio comunale comprende 7 Sottosistemi
pedologici, ricadenti in 4 Provincie pedologiche, che di seguito si descrivono.

1. Provincia pedologica 8 – Ambiente collinare del versante tirrenico.
Colline del versante tirrenico a quote inferiori a 300 m slm. Morfologia da moderatamente acclive
ad acclive. Sub-strato costituito da formazioni plioceniche a granulometria varia. Uso del suolo
prevalente: oliveto, seminativo irriguo e agrumeto.
Sistema pedologico “Pianura alluvionale”
Sottosistema 8.1
Si tratta di una stretta lingua di terra che si allunga in direzione NW-SE parallelamente alla linea di
costa. Il limite meridionale è localizzato in prossimità del centro abitato di Amantea, mentre a Nord
coincide con l'allineamento tettonico del Pollino. L'unità cartografica è estesa per 1.900 ha circa e
comprende due delineazioni.
Il paesaggio è caratterizzato dalla spiaggia attuale e dalle zone retrodunali in gran parte urbanizzate.
Uso del suolo: urbano e orticoltura
Capacità d’uso: IVs - limitazioni legate alla tessitura
Suolo dominante: TUO 1
Pedogensi ed aspetti applicativi
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I suoli TUO 1 sono caratterizzati da un profilo poco evoluto costituito da un orizzonte superficiale
Ap, a tessitura sabbiosa e debolmente strutturato, che poggia su un orizzonte C costituito da sabbie
incoerenti, non calcaree. Sono suoli moderatamente profondi che non pongono alcun ostacolo
all'approfondimento delle radici, ma con forti limitazioni legate alla bassa capacità di ritenuta idrica
(IV classe di capacità d'uso). Non si evidenziano problemi in merito all'epoca di esecuzione delle
lavorazioni mentre vanno adottati alcuni accorgimenti in riferimento alle modalità. Lavorazioni
effettuate a profondità superiori a 50 cm portano in superficie le sabbie incoerenti e povere di
elementi nutritivi dell'orizzonte C con peggioramento delle caratteristiche fisico-chimiche
dell'orizzonte esplorato dalle radici. Il contenuto in sostanza organica è molto variabile con un
valore medio di 0,7%, che in alcuni casi arriva fino al 2,7% ed è strettamente correlato con il tipo di
utilizzazione del suolo. Questi suoli hanno pH neutro e bassa capacità di scambio cationico. Le
caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche della sottounità tipologica TUO1 condizionano anche
la capacità protettiva di questi suoli nei confronti dei potenziali agenti inquinanti idrosolubili,
rendendo necessaria l'adozione di tecniche di gestione eco-compatibile. Dal punto di vista
conservativo va evidenziato il rischio di erosione eolica che può interessare le aree meno protette
dalla vegetazione arborea.

Sistema pedologico “Rilievi collinari da acclivi a molto acclivi”
Sottosistema 8.11
L'unità cartografica in esame è costituita da piccole delineazioni presenti nella valle del Mesima e in
maniera preponderante lungo la costa tirrenica.
L’estensione complessiva è di circa 4.160 ha. L'ambiente tipico è quello dei versanti a profilo
rettilineo con pendenze superiori al 35%, la cui configurazione è propria di un substrato araneceo a
cemento calcareo.
Uso del suolo: pascolo arborato e/o cespugliato, rimboschimenti
Capacità d’uso: VIse - limitazioni legate alla profondità ed al rischio di erosione
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                                       Relazione agro-pedologica

Suoli: Associazione di ETO 1 - UTO 1
Pedogenesi ed aspetti applicativi
I suoli ETO 1 presentano, ad una profondità di circa 60 cm dalla superficie, un orizzonte di
alterazione moderatamente sviluppato poggiante direttamente, con un limite abrupto lineare, sulla
roccia arenacea sottostante. Per la tassonomia si tratta di suoli alle prime fasi evolutive
(Inceptisuoli).
Sono moderatamente profondi, con scheletro scarso e tessitura grossolana che limita il trattenimento
dell'acqua e delle sostanze nutritive. Presentano un buon drenaggio e una moderata riserva idrica.
Dal punto di vista chimico si caratterizzano per l’assenza di carbonati e per la reazione neutra o
subacida. Associati si trovano suoli sottili (UTO 1) nei quali l'orizzonte di superficie poggia
direttamente su un orizzonte C in cui è possibile riconoscere la struttura della roccia madre (Lithic
Xeropsamments). Si tratta in questo caso di suoli a tessitura grossolana, con scheletro scarso.
Presentano una bassa riserva idrica ed un drenaggio rapido. Sono scarsamente calcarei, a reazione
neutra. Entrambi i suoli sono caratterizzati da fenomeni di erosione idrica diffusa forte che
costituiscono la causa del degrado di questi suoli.

2. Provincia pedologica 9 – Ambiente collinare interno.
Colline interne localmente terrazzate, poste a quote comprese tra 300 e 800 m slm, a morfologia da
acclive a molto acclive. Il substrato è costituito da formazioni mio-pioceniche a granulometria
varia. Uso del suolo prevalente: oliveto, bosco di latifoglie.
Sistema pedologico “Rilievi collinari con versanti molto acclivi”
Sottosistema 9.15
Nel versante tirrenico numerose delineazioni di modesta estensione si rinvengono nella catena
costiera. L'estensione complessiva è di circa 16.000 ha. Comprende versanti a profilo rettilineo da
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                                        Relazione agro-pedologica

molto acclivi ad acclivi e relative zone di accumulo a minore pendenza. Il substrato è costituito da
rocce calcaree e dolomitiche di Era Mesozoica. Trattandosi di rilievi interni, presentano
generalmente una buona copertura vegetale naturale. Tuttavia, le aree più scoscese dell'unità sono
interessate da roccia affiorante.
Uso del suolo: macchia mediterranea con prevalenza di querce
Capacità d’uso: VIIse / VIII
Suoli: Complesso di GUO 1 / roccia affiorante
Pedogenesi ed aspetti applicativi
Nei suoli GUO 1 l'epipedon di colore bruno-scuro (7.5YR3/2), fortemente strutturato con elementi
poliedrici subangolari fini o medi, poggia direttamente sul substrato dolomitico, più o meno
fratturato. Il colore e le caratteristiche chimiche di questi suoli derivano dalla combinazione fra le
sostanze argillose più o meno ricche di sesquiossidi di ferro e alluminio e la sostanza organica
umificata. La loro formazione è legata alla lenta dissoluzione della roccia calcarea, per azione
dell'acido carbonico disciolto nelle acque ed all'accumulo dei residui insolubili. Trattandosi di
ambienti generalmente acclivi, solo una piccola porzione del residuo insolubile contenuto
originariamente nel substrato rimane "in situ", mentre una grande quantità di esso viene trasportato
nelle pianure sottostanti i rilievi calcarei o dolomitici. Si tratta, pertanto, di suoli sottili, ricchi di
scheletro (Lithic Haploxerolls).
Nella parte bassa dei versanti, o comunque nelle aree in cui si verifica una rottura di pendenza
possono rinvenirsi suoli con contatto litico più profondo che si collocano nel sottogruppo "Tipico"
degli "Haploxerolls". Per la modesta estensione questa tipologia pedologica non è stata riportata in
legenda. L'unità è interessata, inoltre, da ampi tratti di versanti privi di copertura pedologica; ciò è
da attribuire generalmente alla forte acclività, ma localmente può essere il risultato dell'asportazione
della copertura vegetale. Trattandosi di substrato di difficile alterazione, l'asportazione del suolo
deve essere considerata pressoché irreversibile. I suoli GUO 1 presentano reazione neutra o
subacida e nella frazione di terra fine sono privi di carbonato di calcio.
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3. Provincia pedologica 12 – Rilievi montuosi della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte.
Rilievi montuosi a morfologia da moderatamente a molto acclive a quote maggiori di 800 m slm.
Substrato costituito da graniti, grano dioriti, gneiss, scisti. Uso del suolo prevalente: bosco di
latifoglie, conifere, misto, prato stabile.
Sistema pedologico “Rilievi montuosi moderatamente acclivi”
Sottosistema 12.1
L'unità si estende per circa 55.000 ha con numerose delineazioni distribuite nel massiccio della Sila,
delle Serre, dell'Aspromonte, nonché sulla Catena Costiera. Le delineazioni più estese si rinvengono
nella Presila. Appartengono all'unità versanti moderatamente acclivi, piccoli pianori montani ed
aree sommitali. Il substrato è costituito da rocce a diverso grado di metamorfismo (filladi, scisti,
gneiss).
Nell'unità sono compresi, inoltre, profondi impluvi incassati fra i versanti. Questi ambienti sono
interessati, generalmente, da una buona copertura vegetale, costituita da boschi di latifoglie e
localmente da rimboschimenti di pino laricio che garantisce la regimazione delle acque e la
protezione del suolo.
Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, rimboschimento
Capacità d’uso: IVsec - limitazioni legate alla reazione ed al rischio di erosione
Suoli: Associazione di COZ 2 - DIL 2
Pedogenesi ed aspetti applicativi
La pedogenesi dei suoli COZ 2 è fortemente influenzata dagli apporti elevati di sostanza organica
che, intimamente unità alla frazione minerale, conferisce al suolo un colore bruno scuro e struttura
grumosa e soffice. Dal punto di vista tassonomico, trattandosi di suoli desaturati, rientrano nei
Dystric Cambisol per la WRB e nei "Dystrudepts" della Soil Taxonomy. La tessitura è franca in
tutti gli orizzonti e sono ricchi di scheletro che deriva dall'alterazione del substrato. Sono suoli da
moderatamente profondi a profondi in funzione delle variazioni morfologiche. Presentano un buon
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                                       Relazione agro-pedologica

drenaggio ed una moderata riserva idrica. Il regime di umidità "udico" di questi suoli indica una
buona disponibilità di acqua per le piante durante l'anno. I suoli COZ 2, pur presentando un elevato
rischio di erosione potenziale, risultano attualmente ben protetti dalla copertura vegetale che annulla
quasi completamente lo scorrimento superficiale delle acque.
Dal punto di vista chimico si caratterizzano per gli elevati contenuti in sostanza organica e la
reazione acida. Oltre ai suoli suddetti, sono presenti nell’unità i suoli DIL 2 che si caratterizzano per
la formazione di un orizzonte di superficie soffice, ricco di sostanza organica, di colore scuro e
desaturato (epipedon umbrico).
Sono suoli a tessitura franca, moderatamente profondi e ben strutturati, con scheletro comune.
Presentano riserva idrica da moderata ad elevata e sono ben drenati. La reazione è acida.

Sistema pedologico “Rilievi montuosi da acclivi a molto acclivi”
Sottosistema 12.3
L'unità estesa complessivamente 99.000 ha circa, è ben rappresentata sia sui rilievi della Sila che su
quelli della Catena Costiera e dell'Aspromonte. Comprende versanti a profilo rettilineo
generalmente acclivi (pendenze comprese fra il 20 ed il 35%), ma localmente moderatamente
acclivi (pendenze < del 20%). Il substrato è costituito da gneiss, scisti e filladi, generalmente
fratturati dalla neotettonica. Trattandosi di rilievi montuosi interni il paesaggio è caratterizzato da
una buona copertura vegetale che influisce positivamente sulla regimazione delle acque e sulla
protezione del suolo.
Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, rimboschimento
Capacità d’uso: VIIse / VIse / VIII
Suoli: Complesso di SOR 1 / DIL 3 / roccia affiorante
Pedogenesi ed aspetti applicativi
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                                       Relazione agro-pedologica

Nei suoli presenti nell’unità l'epipedon di colore scuro, ricco di sostanza organica è desaturato e
poggia direttamente sul substrato roccioso. Lo spessore dell'orizzonte superficiale può variare in
funzione della morfologia e dell'intensità dei fenomeni erosivi, determinando localmente una
differente collocazione tassonomica a livello di sottogruppo della Soil Taxonomy (Humic Lithic
Distrudept o Humic Distrudept).
Sono suoli da molto sottili a moderatamente profondi, con scheletro frequente, a tessitura
grossolana e ben strutturati. Pur presentando una scarsa riserva idrica sostengono generalmente una
vegetazione forestale notevole sia per gli aspetti produttivi che soprattutto per gli aspetti legati alla
regolazione del ciclo idrologico. La distribuzione delle piogge durante l'anno, infatti, determina
periodi di secchezza di limitata durata garantendo favorevoli condizioni di vegetazione.
Questi suoli costituiscono un importante elemento di un ecosistema assai vulnerabile; evolvendosi,
infatti, su rocce solitamente di difficile alterazione, la loro asportazione per erosione è causa di
definitivo degrado. Nelle aree percorse in più occasioni da incendi o comunque nelle aree con una
cattiva gestione della copertura vegetale, l'affioramento del substrato rappresenta l'evoluzione
naturale. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per la loro reazione acida.

4. Provincia pedologica 13 – Rilievi collinari della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte.
Versanti da acclivi a molto acclivi, a quote comprese tra 300 e 800 m slm. Il substrato è costituito in
prevalenza da filladi, scisti e gneiss. Uso del suolo prevalente: bosco misto, aree con vegetazione
rada, oliveto.
Sistema pedologico “Rilievi collinari moderatamente acclivi”
Sottosistema 13.3
L'ambiente tipico dell'unità cartografica è quello dei versanti da debolmente a moderatamente
acclivi, talvolta terrazzati. Il substrato è costituito da rocce metamorfiche di diverso grado (scisti
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biotitici, gneiss e scisti filladici) localizzate prevalentemente in Sila Grande e Piccola, in Catena
Costiera nella zona settentrionale delle Serre, mentre mancano totalmente nella zona centro-
meridionale delle Serre e in Aspromonte.
L'unità comprende 56 delineazioni estese circa 49.500 ha, poste generalmente nelle zone più
rilevate della Provincia pedologica 13 (700-800 m s.l.m.).
Uso del suolo: macchia mediterranea ed oliveto
Capacità d’uso: IIIs - IVse
Suoli: Associazione di ACQ 1 - COZ 2
Pedogenesi ed aspetti applicativi
La pedogenesi, nelle due sottounità tipologiche presenti nell’unità (ACQ 1 e COZ 2), è fortemente
influenzata dagli elevati apporti di sostanza organica che, intimamente unita alla frazione minerale,
conferisce al suolo colore bruno, struttura ben espressa e soffice.
Sono suoli desaturati che rientrano nei Distrudepts tipici della Soil Taxonomy. Le due sottounità
tipologiche si differenziano per la maggiore presenza di scheletro nei suoli ACQ 1, che determina
un diverso inquadramento tassonomico a livello di “famiglia” della Soil Taxonomy.
La tessitura è franca o franco-sabbiosa in tutti gli orizzonti. Sono suoli da moderatamente profondi a
profondi, in funzione delle variazioni della morfologia locale. Presentano un buon drenaggio ed una
moderata riserva idrica, compensata tuttavia dalla distribuzione delle piogge che garantisce una
buona disponibilità idrica per la vegetazione.
I suoli dell’unità presentano un elevato rischio di erosione potenziale, attualmente attenuato dalla
buona copertura vegetale che limita lo scorrimento superficiale delle acque.
Dal punto di vista chimico si caratterizzano per gli elevati contenuti in sostanza organica e per la
reazione acida.
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Sistema pedologico - Rilievi collinari acclivi
Sottosistema 13.6
Rappresenta con i suoi 112.700 ettari circa e le 87 delineazioni, l'unità cartografica più estesa di
tutta la Provincia pedologica 13.
Il paesaggio è dominato da versanti acclivi con pendenze comprese tra il 20 e il 35%. Il substrato è
costituito da rocce a diverso grado metamorfico appartenenti al gruppo delle filladi, dei leucoscisti,
degli scisti biotitici e degli gneiss.
Uso del suolo: rimboschimento e macchia mediterranea con prevalenza di querce
Capacità d’uso: VIse / VIII
Suoli: Complesso di LAD1 / SCI 2 / Roccia affiorante
Pedogenesi ed aspetti applicativi
La sottounità tipologica LAD 1 presenta un profilo A/R nel quale l'epipedon “umbrico” poggia
direttamente sulla roccia metamorfica sottostante. Lo spessore di tali orizzonti oscilla generalmente
tra i 30 e i 50 cm (Humic Lithic Dystroxerept).
Localmente, per effetto del cambio di pendenza o nella parte bassa del versante, lo spessore può
essere maggiore per accumulo di materiale pedogenizzato eroso dai rilievi circostanti e ridepositato
ad opera della gravità e delle acque di ruscellamento. Ciò può determinare una diversa collocazione
tassonomica a livello di sottogruppo (Humic Dystroxerept).
Il contenuto in carbonio organico è sempre elevato, il pH è tendenzialmente acido.
Dal punto di vista idraulico sono caratterizzati da un rapido drenaggio essendo la tessitura sabbioso-
franca ed inoltre, a causa dell'esiguo spessore e dell'elevato contenuto in scheletro, la ritenzione
idrica risulta bassa.
Anche per questa unità, così come per l'unità precedente, l'effetto del rimboschimento oltre a
determinare una certa difesa dagli eventi catastrofici, ha garantito la conservazione del suolo.
Anche lo sottounità tipologica SCI 2 presenta un orizzonte di superficie ricco di sostanza organica e
di colore bruno ma non sufficientemente scuro da identificare i requisiti diagnostici dell’epipedon
“umbrico” (Typic Distrudept).
La presenza in questi suoli di un orizzonte di 2 cm costituito da residui organici parzialmente
decomposti conferma l’efficace azione protettiva svolta dalla copertura vegetale.
Sono suoli moderatamente profondi, a tessitura franco-argillosa-sabbiosa, con scheletro comune.
Sono ben drenati, ma la limitata profondità ne determina una moderata riserva idrica.
Dal punto di vista chimico si caratterizza no per la reazione acida.
Nell’unità sono presenti aree in cui i processi di degrado hanno determinato l’asportazione completa
della copertura pedologica con il conseguente affioramento del substrato.
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5. CAPACITÀ D’USO DEI SUOLI (LAND CAPABILITY)
La capacità d’uso dei suoli è una classificazione finalizzata a valutare le potenzialità produttive per
utilizzazioni di tipo agro-silvo-pastorali sulla base di una gestione sostenibile, cioè conservativa
della risorsa suolo.
Tale interpretazione viene effettuata in base sia alle caratteristiche intrinseche del suolo (profondità,
pietrosità, fertilità), che a quelle dell'ambiente (pendenza, rischio di erosione, inondabilità,
limitazioni climatiche), ed ha come obiettivo l’individuazione dei suoli agronomicamente più
pregiati e quindi più adatti all’attività agricola, consentendo in sede di pianificazione territoriale, se
possibile e conveniente, di preservarli da altri usi. In base al valore assunto da ciascuno dei suddetti
fattori, ai terreni è stata attribuita una delle otto classi di capacità d’uso con limitazioni crescenti.
Le prime 4 classi sono compatibili con l’uso agricolo, forestale e zootecnico; le classi dalla quinta
alla settima escludono l’uso agricolo intensivo, mentre nelle aree appartenenti all’ultima classe,
l’ottava, non è possibile alcuna forma di utilizzazione produttiva.
I territori classificati in una classe sono paragonabili per la gravità (il peso) delle limitazioni, anche
se queste non sono necessariamente le stesse. Così suoli molto diversi possono rientrare nella
medesima classe.

Suoli adatti all'agricoltura
        Suoli che presentano pochissimi fattori limitanti il loro uso e che sono quindi utilizzabili per
   I
        tutte le colture.
        Suoli che presentano moderate limitazioni che richiedono una opportuna scelta delle colture
   II
        e/o moderate pratiche conservative.
        Suoli che presentano severe limitazioni, tali da ridurre la scelta delle colture e da richiedere
  III
        speciali pratiche conservative.
        Suoli che presentano limitazioni molto severe, tali da ridurre drasticamente la scelta delle
  IV
        colture e da richiedere accurate pratiche di coltivazione.
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Suoli adatti al pascolo ed alla forestazione
        Suoli che pur non mostrando fenomeni di erosione, presentano tuttavia altre limitazioni
  V difficilmente eliminabili tali da restringere l'uso al pascolo o alla forestazione o come
        habitat naturale.
        Suoli che presentano limitazioni severe, tali da renderli inadatti alla coltivazione e da
  VI restringere l'uso, seppur con qualche ostacolo, al pascolo, alla forestazione o come habitat
        naturale.
        Suoli che presentano limitazioni severissime, tali da mostrare difficoltà anche per l'uso silvo
  VII
        pastorale.

Suoli inadatti ad utilizzazioni agro-silvo-pastorali
        Suoli che presentano limitazioni tali da precludere qualsiasi uso agro-silvo-pastorale e che,
 VIII pertanto, possono venire adibiti a fini creativi, estetici, naturalistici, o come zona di raccolta
        delle acque. In questa classe rientrano anche zone calanchive e gli affioramenti di roccia.

La lettura delle indicazioni classi della land capability permette di ritrarre informazioni importanti
sulle attività silvo-pastorali effettuabili in un’area territoriale, come si comprende anche dal grafico
che segue, che descrive le attività silvo-pastorali ammissibili per ciascuna classe di capacità d’uso:

La cartografia relativa a questa valutazione è un documento indispensabile alla pianificazione del
territorio in quanto consente di operare le scelte più conformi alle caratteristiche dei suoli e
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dell'ambiente in cui sono inseriti. I suoli vengono classificati essenzialmente allo scopo di metterne
in evidenza i rischi di degradazione derivanti da usi inappropriati.

    5.1 Suoli adatti e non all’agricoltura
Dall’analisi della carta di capacità d’uso del suolo (ARSSA, 2005) si evince come i suoli del
territorio comunale di Guardia Piemontese appartengono alle seguenti classi di capacità dei suoli:
     Suoli adatti all'agricoltura (I, III, IV);
     Suoli adatti al pascolo ed alla forestazione (VI);
     Suoli inadatti ad utilizzazioni agro-silvo-pastorali (VIII).

                Classe I – Suoli che presentano pochissimi fattori limitanti il loro uso
I suoli di questa classe trattengono bene l’acqua e sono dotati di elementi utili alle piante motivo per
il quale sono adatti ad una ampia gamma di piante. Per quanto riguarda il livello di pendenza, sono
suoli pressoché pianeggianti con un livello di pericolosità erosiva notevolmente basso.
Trattasi di suoli profondi, ben drenati e facilmente lavorabili. Si evince, pertanto, che sono suoli
produttivi e adatti anche a colture intensive. I terreni irrigati possono rientrare nella I classe se la
limitazione dovuta alla aridità del clima è stata eliminata con lavori di irrigazione relativamente
permanenti. Tali suoi irrigati (o suoli potenzialmente utili sotto irrigazione) sono pressoché
pianeggianti, hanno una profonda zona esplorabile dalle radici, hanno una permeabilità ed una
capacità idrica favorevoli e sono mantenuti facilmente a coltura. Se, invece, le limitazioni sono di
natura diversa, ossia dovute ai sali, straripamenti o erosione e ricorrono periodicamente, i suoli
vengono considerati con limitazioni naturali permanenti e non sono inclusi nella classe I. Come
pure non vengono inclusi in questa classe i suoli umidi con orizzonti profondi debolmente
permeabili.
Tutte le tipologie di suoli inclusi nella I classe, messi a coltura, necessitano delle normali pratiche
colturali per mantenere la produttività, la fertilità e la struttura del suolo.
Questa classe, per quanto riguarda il territorio di Guardia Piemontese, interessa la pianura costiera
caratterizzata da sedimenti tendenzialmente grossolani di origine fluviale e marina e i suoli (terrazzi
antichi) che si distribuiscono parallelamente alla linea di costa, a quote inferiori a 100 s.l.m..

   Classe III – Suoli che presentano severe limitazioni, tali da ridurre la scelta delle colture e da
                                richiedere speciali pratiche conservative
I suoli di questa classe hanno maggiori limitazioni di coltivazione rispetto ai suoli della classe
precedente. Molti suoli, appartenenti a questa classe, debolmente permeabili, se lavorati, possono
richiedere opere di drenaggio ed un sistema di colture che mantenga o produca la struttura e la
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permeabilità. Inoltre per evitare il costipamento o promuovere la permeabilità è normalmente
necessario somministrare sostanza organica a questo tipo di suoli ed evitare di lavorarli quando
sono umidi. Questi suoli si prestano a una o più combinazioni alternative di utilizzo o di pratiche
per un uso soddisfacente seppur in numero minore rispetto alla classe precedente.
Questa classe, per quanto riguarda il territorio di Guardia Piemontese, interessa le zone collinari che
presentano una morfologia che va da ondulata a moderatamente acclive, si riscontrano come suoli la
cui limitazione è dovuta a drenaggio rapido o moderatamente rapido e che sono soggetti a fenomeni
di debole intensità erosiva.

Classe IV – Suoli che presentano limitazioni molto severe, tali da ridurre drasticamente la scelta
delle colture e da richiedere accurate pratiche di coltivazione
E’ evidente che i suoli appartenenti a questa classe presentano maggiori limitazioni relative alla
coltivazione rispetto ai suoli delle classi precedenti e pertanto, se coltivati, necessitano di una
conduzione più accurata e le pratiche conservative sono più difficili da applicare e mantenere.
Dove questi suoli caratterizzano le aree in pendio, delle zone umide, la coltivazione viene eseguita
in modo sporadico. Fanno parte, inoltre, di questa classe suoli drenati che sono pianeggianti e non
sono soggetti ad erosione.
Vi sono poi, suoli scarsamente drenati e pianeggianti che appartengono alla IV classe, ma che
hanno poca suscettibilità per le colture intercalate a causa del tempo che necessita il suolo per
asciugarsi in primavera ed a causa della bassa produttività per le colture stesse.
Alcuni suoli della IV classe sono ben adatti ad una o più colture speciali come alberi da frutto,
ornamentali ed arbustivi, ma questa possibilità di per sé non è sufficiente a far rientrare un suolo
nella IV classe.
Questa classe, per quanto riguarda il territorio di Guardia Piemontese, interessa le zone collinari che
presentano una morfologia che va da ondulata a moderatamente acclive, si riscontrano come suoli la
cui limitazione è dovuta a drenaggio rapido o moderatamente rapido e in cui l'eccesso di acqua è il
pericolo dominante o la limitazione dominante per il loro uso, ossia quando la profondità utile è
limitata esclusivamente alla falda (orizzonte idromorfo) e che sono soggetti a fenomeni di moderata
intensità erosiva.

 Classe VI – Suoli che presentano limitazioni severe, tali da renderli inadatti alla coltivazione e da
                restringere l’uso al pascolo, alla forestazione o come habitat naturale
Le condizioni fisiche dei suoli della VI classe sono tali che potrebbe essere necessario applicare
miglioramenti per il pascolo e per il prato-pascolo, come semine, calcitazioni, fertilizzanti ed anche
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controllare le acque con fossi livellari, canali drenanti, cabalette diversive ecc.. E come premesso,
sono suoli che si prestano per il pascolo, prato-pascolo, bosco, o riserve naturali o per combinazioni
delle precedenti.
Alcuni dei suoli appartenenti a questa classe possono essere usati per normali colture se sottoposti
ad una conduzione intensiva.
Altri si prestano per colture foraggere e colture orticole o similari che richiedono condizioni del
suolo diverse da quelle normalmente necessarie alle comuni colture.
Per quanto riguarda, invece, l’adattamento di questi suoli al bosco, dipende molto dalle
caratteristiche del suolo stesso e del clima locale.
Questa classe per quanto riguarda il territorio di Guardia Piemontese, interessa i versanti acclivi
come suoli la cui limitazione è dovuta a drenaggio rapido o moderatamente rapido e in cui l'eccesso
di acqua è il pericolo dominante o la limitazione dominante per il loro uso, ossia quando la
profondità utile è limitata esclusivamente alla falda (orizzonte idromorfo).

Classe VIII – Suoli che presentano limitazioni tali da precludere qualsiasi uso agro-silvo-pastorale
                    e che possono venire adibiti a fini creativi, estetici, naturalistici.
Le aree a codice VIII, che pur presentando delle forti limitazioni all’uso, dovuto alla sensibile
presenza di pietre e/o rocce affioranti che non li rendono adatti alla coltivazione, possono essere
utilizzate per il pascolamento del bestiame. Vanno escluse le aree ricoperte da boschi o macchia
mediterranea che per la loro tipica conformazione hanno una capacità d’uso limitata o nulla e dove
è preferibile prevedere una ricolonizzazione naturale, con il completamento del ricoprimento della
superficie con le piante che crescono naturali, tipiche della zona.
Questa classe per quanto riguarda il territorio di Guardia Piemontese, interessa le zone collinari che
presentano una morfologia che va da ondulata a moderatamente acclive e le zone montane con
versanti acclivi.

6. USO E COPERTURA DEL SUOLO
    6.1 Carta di Uso del Suolo
La lettura del territorio comunale di Guardia Piemontese in termini di “Uso e copertura del suolo”
avviene mediante l’analisi della Carta di Uso del Suolo realizzata sulla base del progetto Corine
Land Cover. Secondo quando definito dal progetto Corine Land Cover il territorio comunale è
suddiviso in più livelli di uso e copertura del suolo, in ordine di maggiore dettaglio, secondo quanto
riportato nella seguente tabella.
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           I° liv ello C O R IN E                       II° live llo C O R IN E                                                          Supe rf. (ha)    %
                                           Z o ne bo sc ate (3 .1.1 )                                                                       1 .364       64
                                           B osc hi d i latifo glie : F orm azio ni v ege tali, c ostituite principalm ente da
                                           alb eri m a a nc he d a c espu gli e arbu sti, nelle q uali dom inano le spe cie
                                           foresta li a latifog lie. La supe rficie a latifoglie de ve coprire alm e no il 75%
                                           de ll'unità , a ltrim e nti è da classifica re bosc o m isto.
                                           V i so no c om presi i p iopp eti e gli eu calitteti.
     T E R R ITO R I B O SC A TI E
              A M B IEN T I                Z o ne bo sc ate (3 .1.3 )                                                                        4 34        20
          SE M IN A T U R A LI             B osc hi m isti: F orm azioni v ege tali, co stitu ite princ ipalm ente da alberi m a
                                           an che da ce spugli ed arbu sti, do ve n on d om ina no né le latifoglie, né le
                                           con ifere.

                                           Z o ne c on v ege taz ione arbu stiva e/o er bac ea (3 .2.1 )                                      15          1
                                           A re e a pa sc olo naturale e prate rie d 'alta q uota: A ree foragge re a bassa
                                           pro duttiv ità. S ono spesso situ ate in z one ac cidentate . Inte re ssano spesso
                                           su perfic i roc ciose , rov eti e arb usteti. S ulle aree inte re ssate da lla classe
                                           non sono di n orm a prese nti lim iti di particelle (siepi, m uri, re cinti).

                                           P r ati stabili (2 .3)                                                                            1 01         5
                                           P rati sta bili: S upe rfici a co pertu ra e rb ace a densa a com posizione floristica
                                           rap presen tata prin cipa lm e nte da gram inac ee, non sogge tte a rotazione .
                                           S on o pe r lo più p asco late m a il foraggio può e ssere racc olto
                                           m e cc anic am ente . N e fa nno pa rte i p rati pe rm a nenti e tem poranei e le
                                           m a rcite . S on o c om p rese in oltre are e c on siepi. L e colture foragge re (pra ti
                                           artific iali inc lusi in b revi rotaz ion i) so no da c la ssific are com e se m inativi.

     T ER R IT O R I A G R IC O LI         Z o ne a gric ole ete rog ene e (2.4.3)                                                           112          5
                                           A re e p reva len tem . oc cup ate da colture a gra rie con presenza di spa zi
                                           na turali: F orm a zio ni v ege tali natu rali,b oschi, lande , cespuglieti, bacini
                                           d'a cqu a, ro cc e nude , ecc.
                                           L e co lture agra rie o cc upa no p iù de l 25 e m eno de l 7 5% d ella su perfic ie
                                           tota le d ell'unità.
                                           Z o ne a gric ole ete rog ene e (2.4.2)                                                            30          1
                                           S iste m i c oltura li e partic ella ri c om p lessi: M osaico d i p ic coli appe zzam enti
                                           co n va rie c oltu re a nnu ali, p rati sta bili e colture perm a nenti, occ upanti
                                           cia scun o m eno del 75% della supe rfic ie totale dell'unità.
                                           V i so no c om presi g li "orti per pensionati" e sim ili.
                                           E v entu ali " lotti" supe ranti i 25 ha so no d a includ ere nelle zo ne agricole.

                                           Z o ne ur baniz za te (1.1.2)                                                                      82          4
                                           T essuto urba no d iscon tinuo : S pa zi cara tteriz zati dalla presenz a di edifici.
                                           G li edifici, la via bilità e le sup erfic i a c ope rtura a rtificiale co esistono co n
    T ER R IT O R I M O D E L LA T I       su perfic i co perte da ve getazione e c on suolo nudo , che oc cupano in
       A R T IF IC IA L M E N T E          m a niera disc ontin ua aree no n tra sc urab ili. G li ed ifici, la via bilità e le
                                           su perfic i rico perte a rtificia lm en te c op ro no dal 50 a ll'80% de lla supe rficie
                                           tota le. S i do vrà tenere
                                           co nto d i qu esta den sità pe r le costruz ion i localizz ate all'interno di sp azi
                                           atu rali (fo reste o spaz i erbosi).
                                                                                                                            T otali         2.1 38       10 0

Da quando si evince il territorio di Guardia Piemontese si caratterizza per la sua vocazione
prevalentemente forestale pari all’85% della superficie totale. Questo valore si distribuisce tra
boschi di latifoglie e boschi misti e in minima parte in aree pascolive.
L’uso agricolo del territorio è diversificato con un 11% di zone agricole eterogenee e prati stabili,
ossia aree agricole che non presentano una specializzazione puntuale ma sono caratterizzate da
consociazioni tra specie legnose e colture agrarie e presenza di aree seminaturali.
Le aree urbanizzate coprono il 4% della superficie totale.
I dati sull’uso del suolo, sulla copertura vegetale e sulla transizione tra le diverse categorie d’uso
figurano tra le informazioni più frequentemente richieste per la formulazione delle strategie di
gestione sostenibile del patrimonio paesistico - ambientale e per controllare e verificare l’efficacia
delle politiche ambientali e l’integrazione delle istanze ambientali nelle politiche settoriali.
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